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POLITICA

martedì 1 maggio 2007

VACCARELLA DENUNCIA PRESSIONI SUI REFERENDUM ELETTORALI. LA CDL: GRAVISSIMO SE


L'ESECUTIVO HA INTERFERITO

Giudice costituzionale si dimette e accusa il Governo


ROMA. Una decisione clamorosa e senza precedenti: il giudice della Corte
Costituzionale Romano Vaccarella (nella foto) si è dimesso. E lo ha fatto
accusando chiaramente il Governo di esercitare indebite pressioni sulla Consulta
in materia di referendum elettorali. Annunciando il clamoroso gesto compiuto da
Vaccarella, la Consulta lo fa discendere da «dichiarazioni in materia di
ammissibilità di referendum elettorali attribuite da organi di stampa ad alcuni
ministri e ad un sottosegretario offensive della dignità e della indipendenza
della Corte stessa, sia con riferimento all'assenza di smentite e al silenzio
delle Istituzioni». Il riferimento è con ogni probabilità a ministri come Vannino
Chiti e Giuliano Amato e al sottosegretario Paolo Naccarato, che avevano
"anticipato" l'orientamento che la Consulta assumerà rispetto all'ammissibilità
dei quesiti referendari. Il sottosegretario alle Riforme (propenso come Chiti a
ritenere inammissibili i quesiti, riferivano i retroscena) aveva addirittura
accen-

nato al fatto che la Consulta «ha sempre tenuto conto degli orientamenti politici»
ed è «un organo storicamente sensibile agli appelli di alti organi politici e
istituzionali». Sul caso interviene il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che
spiega di avere ricevuto da Vaccarella comunicazione telefonica delle dimissioni e
aggiunge di avere ricordato nella conversazione «i suoi precedenti interventi
sulla necessità dell'assoluto rispetto da ogni parte dell'alta funzione di
garanzia della Corte». Anche i presidenti delle Camere invitano Vaccarella a
ritirare le dimissioni, mentre Prodi si affretta ad assicurare che il Governo «non
interviene mai sulle sentenze della Corte costituzionale la quale agirà, anche nel
caso del referendum, con assoluta indipendenza». Tropo poco per fermare il
polverone. «Se dovessimo essere di fronte ad interferenze nell'ambito
dell'autonomia e dell'intangibilità dell'Alta Corte, saremmo di fronte ad un
radicale imbarbarimento e lesione dei principi fondamentali della democrazia»,

acca Sandro Bondi, coordinatore di Fi. Sempre in materia di legge elettorale un


altro terremoto nell'Unione lo provoca Arturo Parisi, che dalle colonne del
Corriere della Sera rilancia il semipresidenzialismo francese: «Bisognerebbe
aprire una riflessione sulla Costituzione e sulla possibilità di introdurre il
sistema francese nella sua completezza e non solo in un aspetto». Immediate le
reazioni dei partiti della sinistra, che bollano come «inaccettabile» e
«insostenibile» la proposta del ministro della Difesa. Sparano a zero i Verdi, che
invocano un vertice di maggioranza per affrontare il caso. «Basta con i blitz e le
provocazioni come quelle sul presidenzialismo», sbotta Alfonso Pecoraro Scanio.
Altrettanto indignate le reazioni di maggiorenti del partito come Paolo Cento e
Angelo Bonelli alla proposta «irricevibile» di Parisi, mentre Giovanni Russo
Spena, capogruppo di Rifondazione Comunista al Senato, dice di non credere che
quello di Parisi «sia il pensiero del premier».

LE MINACCE

| Cossiga e la CdL puntano il dito contro Prodi e Bindi.La solidarietà del Papa e
di Napolitano.Volantini br contro Cofferati e il Pd
Bagnasco, l'Unione sotto accusa
MARCO ROSSI
ROMA.

Prima il Papa, poi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Monsignor


Bagnasco (nella foto), presidente della Cei, vittima nelle ultime settimane di
insulti e atti intimidatori tra cui, da ultimo, una busta contenente un proiettile
e la sua fotografia affiancata da una svastica, ha ricevuto oggi i messaggi di
solidarietà dalle più alte istituzioni della Chiesa e della Repubblica italiana.
Ieri mattina Benedetto XVI, ha reso noto il portavoce vaticano padre Federico
Lombardi, ha telefonato personalmente all'arcivescovo di Genova per esprimere la
propria solidarietà. Poco più tardi un messaggio è stato inviato da Napolitano al
cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano: «Desidero assicurarle
che l'Italia non lascerà solo monsignor Angelo Bagnasco di fronte alle
inammissibili, vili minacce di oscura provenienza di cui è stato fatto oggetto».
Secondo Napolitano «occorre garantire il più sereno esercizio della missione
pastorale del presidente della Conferenza episcopale italiana e il più pacato,
responsabile e costrut-

tivo dialogo tra la Chiesa cattolica, la politi- e i giovani che oggi prenderanno
parte al XXI ca e la società civile». Anche il presidente Meeting dei Giovani che
si terrà nella cittadella Camera Fausto Bertinotti ha chiesto dina mariana
esprimono solidarietà a Bauno «scatto etico e politico» per fermare gnasco: «Siamo
solidali con perché difende i valori più autentici della nostra civiltà, che
«questo clima pericoloso». Tutto il mondo politico, pur con varie sfu- trovano le
proprie radici nel Vangelo. Non somature, si è schierato compatto in difesa di lo,
ma non è certo con le pallottole o con le monsignor Bagnasco. «Ho avuto una lunga
minacce che si contribuisce a mantenere in conversazione con l'arcivescovo di
Genova. vita la democrazia», si legge in una nota. DuGli ho detto che questi sono
fatti inammis- rissime le parole dell'ex capo dello Stato sibili», ha commentato
Romano Prodi. Di «irriIl premier si difende: sono fatti inamtante doppiezza» di
Bertinotti parla invece Al- missibili. Mantovano contro Bertinotti: fredo
Mantovano, di An: inaccettabile doppiezza. A Bologna nuovo «Manifesta solidarietà
addirittura "affettuosa" allarme per i comunisti combattenti al presidente della
Cei e condanna la violenza. Ma giovedì non ha spe- Francesco Cossiga e di Marcello
Pera, ex preso una sola parola per dissociarsi dall'attac- sidente del Senato.
Entrambi sottolineano co che 2 parlamentari europei di Rifonda- che neanche sotto
l'occupazione nazista un zione comunista (più un Verde) hanno ri- prete ha detto
messa con la scorta. I laicisti volto a Strasburgo a monsignor Bagnasco, («veri
cuochi di denigrazioni e offese») tacimputandolo di "omofobia"; e si sa che chi
ta- ciono, accusa Pera. Cossiga punta il dito contro i cattolici alla Prodi e
Bindi che con la loce...». Il vescovo di Pompei (Napoli), Carlo Liberati, ro
«ribellione» agli insegnamenti della Cei

danno la sensazione che basti una spallata per spazzare via il fronte cattolico.
Nel centrosinistra resta la divisione tra laici e cattolici. Il leader dello Sdi
Boselli ricorda che la laicità è contro la violenza, ma che la cei deve essere
pronta a subire critiche e a essere coinvolta in polemiche. Rosy Bindi vede nelle
minacce a Bagnasco un tentativo di intimidire la Chiesa e invita a superare un
clima di scontro che nega i valori laici e della democrazia. L'allarme però ieri
si è spostato da Genova a Bologna, dove un volantino firmato "Pcc", la sigla
normalmente associata al "Partito comunista combattente", è arrivato nelle
redazioni bolognesi di alcuni quotidiani. Nel testo si annuncia l'avvio di una
nuova «stagione rivoluzionaria». Il volantino non contiene la classica stella a
cinque punte, e attacca in particolare il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati,
oltre a indicare il nascente Partito Democratico come nuovo nemico da combattere
poiché costituirebbe «la definitiva stabilizzazione del processo di alternanza tra
coalizioni politiche che rappresentano la borghesia imperialista».

VIA AL COORDINAMENTO PRC-PDCI-VERDI-SD

L'AFFARE

| Il patron Pirelli: trattati come un'azienda di Stato. La CdL: potere alle banche
amiche
re alcuni aspetti del rapporto con Telefonica. Tornando alla questione politica il
presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, Luciano Violante,
ha riscritto il testo sul conflitto di interessi in maniera molto più stingete con
una serie di emendamenti che rivelano un trappolone ai danni di Berlusconi se il
Cavaliere avesse accettato l'offerta di entrare in Telecom. Secondo le proposte di
modifica, infatti, l'Autorità che controlla i casi di conflitto di interessi,
dovrebbe intervenire d'imperio anche nel caso in cui si disponesse di
«partecipazioni superiori al 2% del capitale sociale di società quotate in mercati
regolamentati» come quello delle comunicazioni.

"Cosa rossa" fa paura a Prodi La sinistra unita ha 48 senatori


ROMA. La nuova sinistra unità fa paura al Governo. è partito il coordinamento
parlamentare che può contare su 48 senatori e 97 deputati di Rifondazione
Comunista, Pdci, Verdi e Sinistra Democratica di Fabio Mussi e Gavino Angius. E
poi, alle prime elezioni possibili, l'obiettivo di raccogliere un risultato a due
cifre, tra il 12 e il 14%, dice Giovanni Russo Spena (nella foto). Sono i numeri
con i quali tenta di nascere la nuova "cosa rossa", a sinistra del Pd. «Non sarà
facile ma c'è un grande entusiasmo, dovunque vado trovo interesse e compagni che
tornano a far politica», assicura Russo Spena, all'indomani del congresso del
Pdci, conversando con i giornalisti alla buvette del Senato. Al Senato, dunque,
sta per nascere il gruppo della "Sinistra democratica per il socialismo europeo",
formato da Cesare Salvi, Angius e altri 10 senatori fuoriusciti dalla Quercia, e
un'operazione analoga è pronta anche a Montecitorio. Ma si sta anche lavorando

Telecom, Tronchetti accusa Prodi


ROMA. Scontro a tutto campo nella maggioranza sul

per un coordinamento tra il costituendo gruppo "Salvi-Angius", il Prc e i Verdi-


Pdci, su proposta di Russo Spena. «Questo patto di consultazione si farà la
prossima settimana - spiega il capogruppo del Prc - dopo che sarà costituito il
gruppo della Sinistra democratica. È un coordinamento, per ora, su alcuni
obiettivi, come, per esempio, la legge elettorale, il ddl Lanzillotta, l'uso del
tesoretto, la questione dell'Afghanistan».

banche amiche, allo scopo di consolidare un sicaso Telecom. All'indomani della


chiusura delle stema di potere che fa capo a Romano Prodi». Gatrattative che hanno
portato gli spagnoli di Te- sparri (An) accusa «i Prodi e i D'Alema che
penlefonica nell'operazione, non si placa lo scontro po- sano di essere i padroni
dell'economia e vogliono litico. Ad agitare le acque è il presidente della Ca-
decidere sulla roba d'altri fino a meditare espromera, Fausto Bertinotti, che si
dice sollevato per pri». Intanto i due consiglieri di Telefonica che si siel'esito
dell'affare: «Penso che si sia evitato il peggio garantendo una presenza
italiana». Parole che deranno al board di Telecom Italia potranno esersuscitano le
ire di Emma Bonino. Il ministro del citare «diritto di prelazione nella vendita di
azioCommercio con l'Estero osserva che «la terza carica dello Stato rappreLa
Consob chiede chiarimenti. Gasenta tutti quanti, quindi trovo abbastanza
sconcertante questo suo in- sparri: non siete i padroni dell'economia. terventismo
giornaliero». Dalla CdL Bertinotti: evitato il peggio. Conflitto Cicchitto (Fi),
rinnova le critiche all'operato del Governo, anche sulla d'interessi, trappolone
per Berlusconi scorta delle accuse di Marco Tronchetti Provera (nella foto). Il
patron di Pirelli è tor- ni e diritto di veto su alcune decisioni di modifica nato
ad accusare apertamente il Governo di aver- azionariale, di politica dei dividendi
e disinvestigli messo i bastoni tra le ruote per privilegiare de- menti», come si
legge in una comunicazione interminati interessi: «Telecom è stata considerata
viata dalla compagnia iberica alla la Consob spadalla politica alla stregua di
un'azienda di stato», gnola. Immediata la replica della Consob italiana, che ha
accusato. Parole «inquietanti» secondo Cicchitto, che ac- ha chiesto ulteriori
informazioni. I quattro firmacusa palazzo Chigi di «aver dissotterrato l'ascia di
tari italiani dell'intesa (Mediobanca, Generali, Inguerra per mettere la Telecom
sotto controllo di tesa-San Paolo e Benetton) dovranno approfondi-

LE CELEBRAZIONI

MASTELLA A NAPOLI

VERDI E PRC: L'ESECUTIVO VENGA IN AULA

Napolitano: Gramsci, un pensiero oltre il Pci


ORISTANO.

«No allo spostamento a sinistra del Governo»


napoli. «Diventa difficile convivere in una coalizione che, alle prossime
elezioni, potrebbe non essere più la stessa». Lo ha detto il ministro della
Giustizia, Clemente Mastella (nella foto), a margine di un convegno a Napoli. «Non
riesco a comprendere queste forme di eccitazione e l'insistenza nel ripetere che
bisogna spostare più a sinistra l'asse politico - ha aggiunto - così diventa
difficile convivere politicamente. Vuol dire che c'è una stagione politica che si
chiude, dopo di che faranno l'asse tra sinistra e sinistra, oppure tra sinistra e
riformisti». Secondo Mastella «o ci sarà un equilibrio nel quale si tiene conto
delle posizioni politiche che noi esprimiamo, oppure credo che la alle prossime
elezioni la coalizione di centrosinistra non sarà la stessa».

Afghanistan, offensiva Usa nell'area dell'Italia Parisi: non partecipiamo, ma la


sinistra attacca
ROMA. Nella provincia afgana di Herat è crisi tra l'Italia e gli Stati Uniti.
Tutto accade a causa della recente operazione delle forze speciali Usa nell'area
che ha portato alla morte 136 talebani. Il ministro della Difesa, Arturo Parisi, è
«preoccupato per un eventuale coinvolgimento dei nostri militari (in Afghanistan)
in azioni estranee alla missione autorizzata dal Parlamento», anche se esclude una
tale eventualità, mentre il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, si limita
aregistrare «le parole del ministro della Difesa». Il portavoce di Parisi ha
affermato che «il ministro ha espresso la sua preoccupazione per un eventuale
coinvolgimento dei nostri militari in azioni estranee alla missione autorizzata
dal Parlamento». «Il Governo riferisca su quanto sta avvenendo nella provincia di
Herat, da cui arrivano notizie di violenti scontri tra l'esercito statunitense e
la guerriglia talebana», chiede Elettra Deiana, vicepresidente della commissio-

«L'attualità e lo straordinario interesse per il pensiero di Antonio Gramsci, in


Italia e nel mondo si spiega col fatto che il suo pensiero è giunto a trascendere
non solo ogni limite di parte, ma i confini della stessa vicenda storica di cui
era figlio, la vicenda del comunismo italiano e internazionale». Il Presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano (nella foto), parla così scoprendo una targa
in memoria di Antonio Gramsci a Ghilarza, in provincia di Oristano. Napolitano
ricorda l'intellettuale e dirigente politico sardo morto settanta anni fa.
L'Italia, ha detto Napolitano, deve a Gramsci «un contributo di pensiero che ha
finito per superare lo stesso senso di appartenenza politica».

ne Difesa alla Camera. Analoga richiesta viene dai Verdi, che con la
vicecapogruppo alla Camera, Luana Zanella, ritengono «indispensabile un confronto
del Governo con il Parlamento». La Zanella sottolinea come «la situazione nella
provincia di Herat, dove sono in corso forti scontri tra i militari americani e i
talebani, sta mettendo sempre più a rischio i soldati italiani: tutto ciò rende
indispensabile un ripensamento del nostro ruolo in Afghanistan». Intanto
l'esercito afgano ha informato il comando italiano della missione Isaf
dell'operazione in corso nella provincia di Herat, ma non è stato chiesto alcuno
intervento ai nostri militari. A spiegarlo è il comandante delle forze Isaf che
operano nella provincia, il generale Antonio Satta. «Siamo stati avvisati
dell'attività in corso, anche per motivi di coordinamento - spiega il generale -
avevamo anche preallertato degli assetti Medevac per eventuali evacuazioni
sanitarie, ma non è stato richiesto il nostro intervento».

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