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TERTULLIANO

Poche sono le notizie che si hanno della sua vita, secondo anche le testimonianze di Girolamo
nel De viris illustribus 53. Anche le date della nascita e della sua morte ci sono pressoch
sconosciute, anche se si portati a datare la sua morte dopo il 220 (verso 222?). Per alcuni la sua
nascita sarebbe da situarsi intorno al 160-162 d.C., ma non sicura. Suo padre era centurione della
corte proconsolare. Entrambi i genitori erano pagani. Acquis una solida formazione giuridica e
divenne un avvocato famoso a Roma. Va probabilmente identificato con il giurista omonimo, del
quale il Corpus Iuris Civilis cita parecchi estratti. Dopo la conversione, che avvenne verso il 193, si
stabil a Cartagine, dove si mise al servizio della chiesa. Secondo Girolamo si sarebbe fatto prete,
anche se lui non parla mai della sua posizione dentro la chiesa. La sua attivit letteraria si sviluppa
tra 195 ed il 220. Dopo lanno 207 vediamo nelle opere di Tertulliano un influsso sempre pi forte
del montanismo, che lo porter ad una rottura completa con la Chiesa "cattolica" verso lanno 213.
A parte Agostino, Tertulliano il pi importante ed originale scrittore ecclesiastico in lingua
latina. Egli ha una conoscenza profonda della filosofia, del diritto e della letteratura greca e latina.
E' importante anche perch fu il maestro di Cipriano. Secondo il biografo di Cipriano, il vescovo
Cipriano ha letto le opere del suo maestro: Cipriano, dunque, aveva una grande stima di Tertulliano
anche se questultimo mor fuori della comunione ecclesiale.
Tertulliano stato chiamato il fondatore della teologia di lingua latina e il padre della nostra
cristologia. Circa la sua importanza, egli il primo teologo di lingua latina: il vocabolario teologico
latino, viene in gran parte dalla scelta di parole latine da parte di Tertulliano che era bilinguale: egli
conosceva sia il greco, sia il latino. Anche se stato un grande genio del pensiero teologico del
tempo, in lui mancava lequilibrio interiore che gli avrebbe permesso di organizzare i diversi
articoli della fede in un ordine logico e di assegnare a ciascuno il proprio posto. Era un uomo dal
temperamento molto impulsivo che odia i compromessi. Il suo stile personale bench osservi le
tradizioni letterarie del suo tempo. Le sue opere dimostrano con numerosi esempi la sua familiarit
con le tecniche della retorica. Amava le antitesi e si compiaceva dei giochi di parole. Il contributo
del suo genio alla lingua della chiesa resta di primaria importanza e le sue opere costituiscono una
fonte incomparabile per la conoscenza del latino cristiano.
Allo stesso tempo Tertulliano pone per la prima volta in evidenza molti temi teologici, secondo
una prospettiva antignostica per la quale ha creduto profondamente nell'uomo intero. In lui c'
anche una prospettiva antidocetica, giacch ha creduto totalmente allumanit di Cristo.
Era un "orator". Egli ebbe una buona conoscenza del diritto. Tertulliano, in contrasto con
Giustino, lui non era filosofo. Di lui rimane famosa la frase: Che cosa ha Atene da fare con
Gerusalemme?. Tertulliano non riusciva a vedere alcun contatto tra il cristianesimo e la filosofia,
anche se lui stesso ha subito linflusso della filosofia. Bisogna tener conto della grande influenza
della filosofia stoica, della quale era imbevuto lo stesso Tertulliano. Egli era un convertito fanatico
e fu un controversista, un appassionato della polemica.
In Tertulliano troviamo un'esegesi, secondo la tradizione apostolica, come in Ireneo, ma con uno
sviluppo tecnico, determinato dalluso di elementi retorici, e dallapplicazione della sua mentalit
giuridica. Egli fu spesso polemico ed il suo argomento era spesso ad hominem, cio era uno
scrittore ironico.
Infine, circa le sue opere, rimane difficile dargli un ordine cronologico, anche se in alcuni di
questi, come ad esempio, lAd uxorem, si pu notare il cambiamento del pensiero di Tertulliano da
cristiano a montanista. Le sue opere sono di diverso indirizzo:
a) carattere apologetico: 1) Ad nationes [197], 2) Apologeticum [alla fine del 197], 3) De
testimonio animae, 4) Ad Scapulam [212], 5) Adversus Judaeos [La seconda parte non autentica e
sembra un estratto del 3 libro scritto dellAdversus Marcionem].
b) scritti dogmatici e polemici: 1) De praescriptione haereticorum [circa lanno 200], 2) Adversus
Marcionem (terza redazione [207]), 3) Adversus Hermogenem, 4) Adversus Valentinianos, 5)
Scorpiace [213], 6) De resurrectione carnis, 7) Adversus Praxean, 8) De baptismo [206], 9) De
anima [210-211]
c) Scritti di carattere ascetico e pratico: 1) Ad martyres [197-203], 2) De spectaculis [197-200], 3)
De oratione, 4) De patientia, 5) De paenitentia [203 ca.], 6) De cultu feminarum, 7) Ad uxorem
[203],
d) scritti del periodo montanista: 1) De exortatione castitatis, 2) De monogamia [217], 3) De
virginibus velandis [dopo 207], 4) De corona [211], 5) De idolatria, 6) De fuga in persecutione
[circa il 212], 7) De iudicio adversus psychicos, 8) De pudicitia, 9) De pallio [scritto verso il 222-
223], 10) Passio Ss. Perpetuae et Felicitatis [202-203] (molto probabilmente composto da
Tertulliano e poi forse tradotta da lui stesso in greco).
In sintesi, da questa panoramica, si pu dire che Tertulliano scrisse, come opere importanti per la
liturgia, il De oratione (sulla preghiera), il De baptismo (sul Battesimo) e il De paenitentia (sulla
penitenza). Di particolare importanza il trattato De baptismo che la prima monografia di teologia
sacramentale e la prima considerazione teologica sulla realt sacra-mentale del battesimo. In esso
egli riassume la tradizione ecclesiale e prepara la dottrina sul battesimo di Cipriano e di
Sant'Agostino. Se quest'ultimo Padre della teologia occidentale latina, Tertulliano uno tra i
massimi esponenti.
Il De baptismo, fu composto intorno al 206, e secondo la sua introduzione lascia intravedere due
motivi circa la ragione della sua composizione:
a) istruire coloro che si trovano nello stadio delliniziazione;
b) combattere lignoranza di coloro che si erano adagiati nella fede, trascurando la
tradizione della Chiesa (sono coloro che possiedono la fede in modo debole e sono soggetti
sempre alle tentazioni).
Per Tertulliano l'ignoranza non una virt, ma un modo di cadere nelle tentazioni. Lui scrisse
anche per rifiutare coloro che erano nemici del rito del lavacro: sono i cosidetti antibattisti, che
riguarda una setta al suo tempo chiamata setta dei cainiti (seguaci di Caino) : si tratta di una
setta gnostica che non credeva nell'effetto del battesimo.
Il De baptismo ha uno scopo catechetico ed un indirizzo polemico contro i cainiti. Tuttavia
pi un trattato catechetico che polemico. Le opinioni erronee dei cainiti hanno dato a Tertulliano
loccasione per riprendere linsegnamento catechetico, circa luso del Battesimo nella chiesa
africana verso lanno 200. In questo senso il De baptismo uno scritto esplicativo, tanto che pu
essere considerato una catechesi. Il carattere catechetico appare innanzitutto nella Tradizione, dove
si parla dei catecumeni: Tertulliano parla di coloro che devono ricevere una buona educazione
cristiana e presenta a loro un ammonimento ad una preparazione completa a ricevere in futuro il
battesimo. Paragonando il De baptismo con il De oratione, conferma ancora una volta che il De
baptismo era indirizzato proprio ai catecumeni, non solo a livello sacramentale, ma anche a livello
di vita personale. Il medesimo De oratione era indirizzato ai catecumeni, dove oltre la preparazione
a livello sacramentale, veniva raccomandato il livello di preghiera personale e comunitaria.
La struttura del De baptismo molto semplice. Tertulliano stesso, indica nel cap. 10, che ha
diviso la sua catechesi in due sezioni o due parti:
a) religio aquae o sacramentum aquae (cc. 1-9);
b) questioni varie - questiuncola (cc. 10-19).
La prima spiega l'uso religioso dell'acqua e la nostra fede fondata sullacqua. Si tratta delle
questioni legate ai riti, ai simboli, alle figure nel rito battesimale. La seconda parte ha due serie di
questioni:
1) questioni esegetiche (cc. 10-16);
2) questioni di natura disciplinare (cc. 17-18-19).
Tali questioni sono seguite da una conclusione al capitolo 20. Quelle esegetiche si incentrano sul
battesimo di Giovanni il Battista, circa il suo senso. Esse partono dal fatto che Ges non ha
battezzato (c. 11) per cui nasce la domanda: da dove viene luso del battezzare? Il cap. 12 tratta la
questione esegetica degli Apostoli, poich nel NT non c alcuna traccia del battesimo degli
Apostoli. Invece, nel cap. 13 Tertulliano parla della necessit del battesimo, sempre in riferimento
al NT, mentre il capitolo 14 parla del detto di Paolo, secondo cui lApostolo delle genti non avrebbe
mai battezzato. I capitoli 15 e 16 parlano dell'unico battesimo.
Le questioni disciplinari parlano del ministero (c. 17) e del candidato, nonch la data
dellamministrazione del Battesimo. Infine, la conclusione (c. 20) parla della preparazione ascetica
al battesimo.
Il trattato sul battesimo, visto in tutto il contesto di tutti gli scritti tertullianei, d una
testimonianza di primo ordine sulla catechesi battesimale del tempo (della chiesa patristica). E
lunico trattato pre-niceno sul battesimo. Tertulliano intende spiegare liniziazione attraverso i riti,
le figure bibliche e la ratio sacramenti. Grazie al suo metodo, Tertulluano in grado di mettere in
evidenza il significato teologico e spirituale del battesimo. Nello stesso tempo lui utilizza e spiega i
testi battesimali pi importanti del NT. Procede, cos, attraverso i simboli, le immagini, le figure e
la ratio sacramenti. In questo modo Tertulliano anticipa la catechesi battesimale dei padri del IV
secolo, momento nel quale c' uno sviluppo del catecumenato. C da dire anche che la teologia
battesimale di Tertulliano molto sviluppata perch contiene il simbolismo dei segni ed il principio
di Cristo: essa contiene i principi pi importanti della teologia sacramentaria, cio quello della
sacramentalit (simbolismo) e del Cristo autore dei Sacramenti e del nesso fra Spirito Santo
Chiesa Sacramento (vedi il ruolo dello Spirito Santo). Inoltre, Tertulliano sviluppa la dottrina sul
doppio effetto del battesimo, cio sulla remissione dei peccati e sulla nuova vita (rinascita). E'
interessante che il trattato di Tertulliano includa anche una spiritualit battesimale, che chiama
all'esigenza di vivere il battesimo in profondit. Dunque, non solo una spiegazione del rito
battesimale perch intende avere anche una conseguenza pratica che porta al dono totale di s a Dio,
sino al martirio e sino alla comunione con il corpo della Trinit che la Chiesa.

Passiamo ora al testo latino, che contiene i seguenti capitoli, dal I sino al IX e dal XV sino alla
fine (mancano la parte del cap. X sino al cap. XIV). [Testo latino ed. J.G.P. Borleffs (CCL 1)].
I. De sacramento aquae nostrae qua ablutis
delictis pristinae caecitatis in vitam aeternam
liberamur non erit otiosum digestum istud
instruens tam eos qui cum maxime formantur
quam et illos qui similiter, credidisse contenti,
non exploratis rationibus traditionum
temptabilem fidem per imperitiam portant.
Sul mistero della nostra acqua (del battesimo)
con cui, lavati i peccati delloriginaria cecit,
siamo liberati per la vita eterna, non sar
inutile questo compendio, che servir a
istruire sia coloro che si formano seriamente
(alla fede), sia coloro che si accontentano di
credere senza rendersi conto delle ragioni
delle tradizioni e cos, nella loro ignoranza,
portano con s una fede fragile.

In latino classico il "sacramentum" vuol dire "giuramento" o "promessa", ma anche un "impegno
solenne", un "obligo solenne" (Oxford Latin Dictionary, Oxford 1982, 1674-1675). Tertulliano ha
scelto tale termine per parlare del rito battesimale. L'acqua nostra l'acqua battesimale che porta la
remissione dei peccati e la vita eterna. Egli scrive dei peccati con l'immagine interesante del peccato
adamico come l'accecamento originario dal quale i battezzati sono liberati. I ciecchi possono videre
con la luce della fede. Sono liberati dall' ostacolo pristino per camminare verso la vita eterna.
Questa opera servir per coloro che si saranno impegnati seriamente a ricevere il battesimo, ma
anche per gli stessi cristiani che nella loro ignoranza mettono la loro fede a repentaglio. Tertulliano
attaca in questo trattato la dottrina dei cainiti.

2. Atque adeo nuper conversata istic quaedam
de Caina haeresi vipera venenatissima doctrina
sua plerosque rapuit inprimis baptismum
destruens plane secundum naturam nam fere
2. Inoltre, ultimamente, una certa vipera della
setta cainita, vissuta qui, ha attirato tanti con
la sua dottrina velenosissima distruggendo
prima di tutto il battesimo, cosa del tutto
viperae et aspides ipsique reguli serpentes
arida et inaquosa sectantur.
secondo natura perch viperi, aspidi e
serpenti di regola cercano luogi aridi e senz
acqua.
3. Sed nos pisciculi secundum nostrum
Iesum Christum in aqua nascimur nec aliter
quam in aqua permanendo salui sumus. Itaque
illa monstrosissima cui nec integre quidem
docendi ius erat optime norat necare pisciculos
de aqua auferens.
3. Noi invece pesciolini secondo nostro
(pesce) Ges Cristo, nasciamo
dallacqua e non siamo salvi se non
rimanendo nellacqua. E cos quella terribile
(vipera), che non aveva nessun diritto di
insegnare, ha trovato il modo migliore di
uccidere i pesciolini, togliendoli dallacqua.

Tertulliano usa la parola greca ichthus (pesce) come un segno acrostico che si riferisce a Ges
Cristo () ( ), Figlio di Dio ( ) (), Salvatore () di tutti gli uomini. Si
tratta di un simbolo gi conosciuto nel mondo cristiano. Noi cristiani siamo pesciolini in conformit
a nostro pesce (). Il simbolo famoso del ichthus (pesce) fornisce anche il nesso con il
battesimo tramite il quale i battezzati, pisciculi, in acqua nascimur , nasciano nellacqua del
nostro pesce Ges. Non siano salvi se non permanendo nellacqua. Un cristiano perch rimanga
nella salvezza, non pu uscire dalla realt del suo battesimo: al di fuori di esso non c salvezza.
Qui si nota una certa vena polemica contro gli gnostici, in modo particolare contro i cainiti e contro
una donna missionaria del setto definita una vipere velenosa.
Poi Tertulliano parla di questa donna cainita "mostrosissima" che tentava di uccidere i
pesciolini, togliendoli dellacqua, cio dalla dottrina e vita cristiana che comincia con il battesimo.
Per di pi questa cainita non era dotata in nessun modo di un proprio "docendi ius"!

Cap. II

1. Sed enim quanta vis est perversitatis ad
fidem labefactandam vel in totum non
recipiendam, ut ex his eam impugnet, ex
quibus constat! Nihil adeo est quod tam
obduret mentes hominum, quam simplicitas
divinorum operum quae in actu videtur, et
magnificentia quae in effectu repromittitur! Et
hinc quoque quoniam tanta simplicitate, sine
pompa sine apparatu novo, aliquando denique
sine sumptu homo in aqua demissus et inter
pauca verba tinctus non multo vel nihilo
mundior resurgit, eo incredibilis existimatur
consecutio aeternitatis.


2. Mentior, si non [e contrario] idolorum
solemnia vel arcana de suggestu et apparatu
deque sumptu fidem et auctoritatem sibi
exstruunt. O misera incredulitas, quae denegas
Deo proprietates suas, simplicitatem et
potestatem! Quid ergo? nonne mirandum est
lavacro dilui mortem? Si, quia mirandum est,
idcirco non creditur, atquin eo magis
credendum est: qualia enim decet esse opera
divina nisi super omnem admirationem? Nos
1. Ma infatti quanto grande la potenza della
perversione da distruggere la fede o da
impedire una adesione totale ad essa
contestandola con elementi di cui costituita.
Non c' nulla che lasci cos perplessa la mente
umana come la semplicit delle opere di Dio;
che appare nel gesto, e la grandezza, che
promessa nelleffetto (nella realt). E qui (nel
battesimo) anche: nella semplicit pi
completa, senza scene spettacolari, senza
montature fuori dell'ordinario e addirittura
senza alcuna spesa, un uomo immerso
nell'acqua e battezzato con ben poche parole si
risorge (dall'acqua) poco pi pulito o per nulla,
perci si ritiene incredibile ottenere l'eternit.
2. Se non spaglio i riti solenni e secreti degli
idoli costruiscono la loro attendibilit e
autorit sulla suggestione, sulla spettacolarit e
su ingenti spese. O miserabile mancanza di
fede, che rifiuti a Dio le sue caratterische, cio
la semplicit e la potenza! Allora, non forse
meraviglioso che con un bagno sia distrutta la
morte? Perch meraviglioso, perci non dev
essere creduto? Anzi, bisogna crederci di pi!
Come devono essere le opere di Dio se non al
quoque ipsi miramur, sed [quia] credimus.
Ceterum incredulitas miratur, quia non credit:
miratur enim simplicia quasi vana, magnifica
quasi impossibilia.



3. Et sit plane ut putas: satis ad utrumque
divina pronuntiatio praecucurrit: Stulta mundi
elegit Deus ut confundat sapientia ejus (1Cor
1,27), et: Quae difficilia penes homines, facilia
penes Deum (Mt 19,26). Nam si Deus et
sapiens et potens, quod etiam praetereuntes
eum non negant, merito in adversis sapientiae
potentiaeque, id est in stultitia et
impossibilitate, materias operationis suae
instituit, quoniam virtus omnis ex his causam
accipit, a quibus provocatur.
di sopra di ogni ammirazione (degli uomini)?
Anche noi stessi siamo meravigliati, ma
[perch] crediamo. D'altronde lo scetticismo
pieno di meraviglia, poich non crede: infatti
guarda con stupore le cose semplici come (se
fosseero) senza valore, le cose grandiose come
impossibili.
3. E se sia cos come pensi tu: la parola divina
ha anticipato abbastanza circa i due punti: Dio
ha scelto ci che nel mondo stolto per
confonderne la sapienza di quello, e Ci che
difficile presso gli uomini, facile presso Dio.
Infatti ammesso che Dio sia sapiente e potente,
cosa che anche coloro che lo trascurano non
negano, ha fatto bene a stabilire il suo modo di
agire nelle situazioni contrarie alla sapienza e
alla potenza, cio in quelle realit considerate
(dagli uomini) stolte e impossibili, poich
qualsiasi azione meritevole riceve valore da
chi l'ha provocata.

Il nostro signore Ges di solito sceglie umili mezzi per attuare i suoi disegni. Per esempio:
Tanta semplicit, senza apparato nuovo, senza cose estravaganti. Notate: Tertulliano usa il verbo
tingere per dare un termine latino equivalente al greco bapti zein (battezzare) e la scelta ha
esercitato un influsso sul latino liturgico fino ai tempi recenti!

Cap. III Acqua = veicolo delloperazione divina. Preeminenza dellacqua nella
creazione

1. Huius memores pronuntiationis, tanquam
praescriptionis, nihilominus quam stultum et
impossibile sit aqua reformari <re>tractemus.
Quod utique ista materia tantae dignationis
meruit officium, ut opinor auctoritas liquidi
elementi exigenda est. Atquin plurima
subpetit, et quidem a primordio.
1. Consapevoli di queste parole bibliche, come
di un comando, esaminiamo nient'altro che
quanto sia stolto e impossibile che uno sia
restaurato dallacqua. Dato che questa materia
ha meritato un compito di tanta dignit, mi
pare doveroso verificare l'importanza di tale
elemento liquido. Prove ce ne sono parecchie
gi fin dalle origini (del mondo).
2. Nam unum ex his est quae ante omnem
mundi suggestum impolita adhuc specie penes
Deum quiescebant. In principio [in primordio],
inquit, fecit [Deus] caelum et terram. Terra
autem erat invisibilis et incomposita, et
tenebrae erant super abyssum, et spiritus Dei
super aquas ferebatur (Gen 1,1.2). Habes,
homo, imprimis aetatem venerari aquarum
quod antiqua substantia, dehinc dignationem
quod divini sedes, gratior scilicet caeteris tunc
elementis. Nam et tenebrae totae adhuc sine
cultu siderum informes et tristis abyssus et
terra imparata et caelum rude: solus liquor,
semper materia perfecta laeta simplex, de suo
2. Lacqua uno di quegli elementi che prima
di ogni ordinamento del mondo, in una forma
ancora rozza riposavano presso Dio. In
principio Dio cre il cielo e la terra; la terra
per era invisibile e caotica e le tenebre
stavano sopra labisso e lo spirito di Dio si
librava sulle acque. Vedi, mio caro, devi
inanzitutto rispettare l'arcaicit delle acque
perch sono una sostanza antica, poi la degnit
perch sono la sede del divino (Spirito), erano
preferite a tutti gli altri elementi. Infatti le
tenebre erano ancora completamente senza
forma e senza l'ornamento degli astri, triste era
l'abisso e la terra non pronta e il cielo rozzo;
pura, dignum vectaculum Deo subiciebat. soltanto il liquido (acqua) sempre materia
perfetta, rigogliosa, semplice, pura per natura
si stendeva come veicolo degno per Dio.
3. Quid quod exinde dispositio mundi
modulatricibus quodammodo aquis Deo
constitit? Nam, ut firmamentum caeleste
suspenderet in medietate distinctis aquis fecit,
ut terram aridam expanderet, segregatis aquis
expediit (Gen 1).
3. Quale (sorpresa) se in seguito l'ordinamento
del mondo stato costituito da Dio in qualche
modo per mezzo delle acque come strumenti.
Infatti, Egli fece il firmamento perch fosse
sospeso in mezzo al cielo separando le acque;
per far emergere la terra asciutta ha dovuto
separare le acque.
4. Ordinato dehinc per elementa mundo cum
incolae darentur (Prov 8), primis aquis
praeceptum est animas producere, primus
liquor quod viveret edidit, ne mirum sit in
baptismo si aquae animare noverunt.
4. Poi dopo aver strutturato il mondo secondo i
suoi elementi, quando vengono creati gli
abitanti, alle acque primordiali fu ordinato di
generare esseri viventi, il liquido primordiale
ha generato esseri viventi, perch meravigliarsi
se nel battesimo le acque sanno di fare
rivivere?
5. Non enim ipsius quoque hominis figulandi
opus sociantibus aquis absolutum est?
Adsumpta est de terra materia [convenit], non
tamen habilis nisi humecta et succida, quam
scilicet ante quartum diem segregatae aquae in
stationem suam superstite humore limo
tempera<ra>nt.
5. Anche lopera di formazione dell'uomo
stesso non si forse realizzata con acque
come soci? La materia stata presa dalla terra,
tuttavia non era adatta se non fosse stata
bagnata e inumidita da quelle acque che prima
del quarto giorno erano state separate nei loro
ambiti naturali e che sulla superficie avevano
lasciato del fango ancora imbevuto.
6. Si exinde universa vel plura prosequar quae
de elementi istius auctoritate commemorem,
quanta vis eius aut gratia, quot ingenia quot
officia, quantum instrumenti mundo ferat
vereor ne laudes aquae potius quam baptismo
rationes videar congregasse, licet eo plenius
docerem non esse dubitandum si materiam
quam in omnibus rebus et operibus suis Deus
disposuit etiam in sacramentis propriis parere
fecit, si quae vitam ter<re>nam gubernat, et in
caelesti procurat.
6. Se continuo ancora a ricordare tutto o la
maggior parte di quanto concerne limportanza
di questo elemento: quanto grande la sua
capacit o utilit, quanto grandi le sue qualit o
servizi, quanto grandi funzioni essa rende nel
mondo temo che potrebbe sembrare che
raccolgo "elogi dell'acqua" piuttosto che
giustificazioni sul battesimo. lecito che io
insegni che non si deve dubitare che se Dio ha
utilizzato la materia in tutte le sue opere non si
dovrebbe aver dubbi che Egli ne abbia fatto
uso nei suoi sacramenti, che se questa (acqua)
governa la vita terrena, pu ottenere anche (la
vita) in cielo.

Nel terzo capitolo, Tertulliano presenta lacqua come oggetto di predilezione divina sin dalla
creazione del mondo. Qui si serve di un argomento usato prima nel suo Contra hereticis: gli eretici
non possono appropriarsi delle cose che appartengono alla Chiesa; se lo fanno sono ladri.
Lavvocato Tertulliano usa il termine praescriptio in senso legale di diritto di propriet.
La materia dellacqua ha meritato tanta dignit da Dio perch, dallinizio, Dio ha voluto
dargli quel ruolo particolare. uno di quelli elementi che, in un contesto ancora caotico della
creazione, riposarono presso Dio (le acque erano concepite come essendo sopra , perci a
prossimit di Dio concepito come ancora pi in alto). Tertulliano cita a questo punto il Gen. 1,2:
allinizio Spiritus Dei super acquas ferebatur , Sulle acque aleggiava lo spirito di Dio. Per lui
una cosa importante. Continua cos i commenti sulla Genesi in relazione collacqua.

Cap. IV La presenza dello Spirito di Dio sulle acque tipo del battesimo. Elemento
universale acque - strumento di santificazione. Somiglianza tra segno esterno e grazie
effetto interno.

1. Sed ad ea satis erit praecerpsisse in quibus
et ratio baptismi recognoscitur prima illa, qui
iam tunc etiam ipso habitu praenotabatur
baptismi figurandi, spiritum qui ab initio super
aquas vectabatur, super aquas instinctorem
moraturum. Sanctum autem utique super
sanctum ferebatur aut ab eo quod super
ferebatur, id quod ferebat sanctitatem
mutuabatur, quoniam subiecta quaeque materia
eius quae desuper imminet qualitatem rapiat
necesse est, maxime corporalis spiritalem et
penetrare et insidere facilem per substantiae
suae subtilitatem. Ita de sancto sanctificata
natura aquarum et ipsa sanctificare concepit.
1. Ma per quanto riguarda quella (acqua)
baster togliere quei fatti delle origini, nei
quali si pu ravvisare una giustificazione del
battesimo; (il mondo) gi allora nella sua
stessa disposizione prefigurava il battesimo in
quanto lo Spirito, che alle origini si librava
sulle acque, sulle acque sarebbe rimasto come
animatore. Qualcosa di santo senza dubbio era
portato su un elemento santo (Gen 1,2) o da
quello che era portato sopra l'elemento che
portava traeva la sua santit, perch qualunque
elemento materiale, posto sotto un altro che
messo sopra, ne prende necessariamente le
propriet. Accade sopratutto che una cosa
spirituale pu penetrare e insinuarsi in una
cosa corporale facilmente a causa della
sottigliezza della sua sostanza. Ecco perch la
natura delle accque viene santificata dal Santo
e essa stessa ha ricevuto il potere di santificare.
2. Ne quis ergo dicat: Numquid ipsis [enim]
aquis tinguimur quae tunc in primordio
fuerunt? Non utique ipsis, si non ex ea parte
ipsis qua genus quidem unum, species vero
complures; quod autem generi attributum est
etiam in specie redundat.
2. Nessuno si metta dunque a dire: "Veniamo
forse immersi nelle stesse acque che c'erano
allora alle origini?" Certo, non nelle stesse,
se non nel senso che il genere delle acque
uno, le specie invece sono multe e, quanto
viene attribuito al genere, si riversa anche sulle
specie.
3. Ideoque nulla distinctio est, mari quis an
stagno, flumine an fonte, lacu an alveo
diluatur, nec quicquam refert inter eos quos
Johannes in Jordanem, et quos Petrus in
Tiberim tinxit; nisi si et [ille] spado quem
Philippus inter vias fortuita aqua tinxit, plus
salutis aut minus retulit.
3. Ecco perch non c alcuna differenza se
uno si lava nel mare o in uno stagno, al fiume
o alla fontana, in un lago o in una vasca; allo
stesso modo non c alcuna differenza tra
coloro che furono battezzati da Giovanni nel
Giordano e coloro che vennero immersi da
Pietro nel Tevere, come anche leunuco
battezzato da Filippo per strada in quellacqua
trovata per caso non ne ricav maggiore o
minore salvezza.
4. Igitur omnes aquae de pristina originis
praerogativa sacramentum sanctificationis
consecuntur invocato Deo: supervenit enim
statim spiritus de caelis, et aquis superest,
sanctificans eas de semetipso et ita
sanctificatae vim sanctificandi combibunt.
4. Pertanto qualsiasi tipo di acqua in virt di
una prerogativa che le appartiene dalle origini
pu assumere in s il potere misterioso di
santificare qualora Dio venga invocato su di
essa; subito infatti sopraggiunge dal cielo lo
Spirito che si ferma sulle acque santificandole
con la sua presenza; le acque cos santificate si
impregnano della potenza di poter santificare.
5. Quanquam ad simplicem actum competat
similitudo ut, quoniam vice sordium delictis
inquinamur, aquis abluamur. Sed delicta sicut
5. La somiglianza corrisponde ad un atto
semplice; dato che ci sporchiamo con peccati
invece che di sporcizia, noi ci laviamo con
in carne non comparent quia nemo super
cutem portat maculam idololatriae, aut stupri,
aut fraudis , ita eiusmodi in spiritu sordent,
qui est auctor delicti: spiritus enim dominatur,
caro famulatur. Tamen utrumque inter se
communicant reatum, spiritus ob imperium,
caro ob ministerium. Igitur medicatis
quodammodo aquis per angeli interventum et
spiritus in aquis corporaliter diluitur et caro in
eisdem spiritaliter emundatur.
acqua. Ma i peccati non lasciano segni sul
nostro corpo, poich nessuno porta sulla sua
pelle macchie di idololatria, di dissolutezza o
di frode; invece tali sconcezze sporcano
lanimo che l'autore del peccato, poich
lanimo domina mentre il corpo al suo
servizio. Tuttavia entrambi sono coinvolti nella
colpa, lanimo per sua autorit di commando e
il corpo per lesecuzione. Pertanto una volta
che le acque abbiano acquisito per intervento
dellangelo una specie di capacit di guarire,
lanimo viene lavato nelle acque come se fosse
un corpo e il corpo viene purificato come se
fosse un animo.


Qual la giustificazione del battesimo? Precisamente in questo ruolo dellacqua gi segnato
dallinizio: un nesso particolare esisteva sin dallinizio tra Spirito e acqua; Lui chi da forza a
questelemento. Lacqua cos considerata come santa a causa di quel scambio tra Spirito e acqua,
uno scambio possibile secondo Tertulliano grazie alla filosofia stoica che adopera
inconsapevolmente, e che concepii tutti gli esseri come avendo un corpo (anche Dio), ma di
natura diversa, vedendo i corpi spirituali come pi sottili da quei materiali e, perci, capaci di
una certa mescolanza .
Come spiegare per il vincolo o legame tra noi, oggi, e queste acque originali in cui di
fatto noi non siamo stati battezzati? Ecco unaltra categoria filosofica che viene dare la soluzione:
un solo genero, varie specie. Perci, quello che se ritiene vero del genero lo diventa anche delle
specie. Non c nessuna differenza se qualcuno se lava nel mare o in un bacino dacqua, o un fiume
o sorgente, o lago o vasca qualsiasi mentre sia del genere acqua. Nessuna differenza dunque tra
un battesimo nel Giordane e quei fatti da San Pietro nel Tevere; perch daltra parte Tertulliano
ritiene come unevidenza indiscutibile che Pietro abbia battezzato nel fiume Tevere, giacche
acqua viva, corrente. Dopo viene la menzione delleunuco battezzato da Filippo per dire che in tutti
questi casi c la stessa salvezza (no fa distinzione tra acqua salata o dolce).
Qualsiasi tipo di acqua, dunque, in virt di quella prerogativa primitiva gi prima spiegata,
pu assumere il potere misterioso (sacramentum) di santificare, quando per c linvocazione di
Dio su quellacqua: forse abbiamo la prima testimonianza in Occidente di una benedizione
dellacqua che trasferisca la santit dello Spirito nellacqua e la faccia santa. Quando viene fatta
linvocazione di Dio sullacqua, subito scende lo Spirito sullacqua e gli da la potenza di santificare.
Lacqua santificata mezzo di santificazione. Qui si trova gi una teologia dellacqua e della sua
potenza di santificazione sin dalla creazione: a causa di quel particolare legame con lo Spirito
Santo.
Il battesimo sembra essere una cosa semplice, ma siccome cos semplicemente i nostri
peccati ci macchiano, cos veniamo puliti per quellacqua. Qui si vede dunque lacqua come
strumento della purificazione dei peccati, e dicendo questo introduce un altro argomento: non solo
strumento di santificazione, ma anche di remissione dei peccati. Ma i peccati non lasciano segni sul
corpo come fa lacqua a lavare quelle macchie che sono spirituali, cio nellanimo? Lo "spiritus"
del uomo in Tertullianno corresponde pi all'italiano "animo" che al "spirito". Secondo la filosofia
stoica adoperata da lui, l'animo, cio lo spirito umano, domina e la carne obbedisce, segue, dipende.
I reati per, secondo lui, si intercomunicano tra animo e corpo; spiritus ob imperium, caro ob
ministerium (l'animo come dando limpulso, il corpo come prestando aiuto): quindi la parte
"spirituale" ha il ruolo predominante, certo, ma c sempre una complicit del corpo. Perci, nel
caso del battesimo, come per un intervento angelico, l'animo viene pulito come se fosse un corpo e
il corpo come se fosse qualcosa di spirituale. Cio abbiamo unazione esterna (battesimo
nellacqua) che ha un effetto anche sullinterno, sull'animo.

Cap. V Uso dellacqua tra le religioni pagane. Tipo dellangelo alla piscina di Betsaida.

1. Sed enim nationes extraneae ab omni
intellectu spiritalium potestatem eadem
efficacia idolis suis subministrant. Sed viduis
aquis, sibi mentiuntur. Nam et sacris
quibusdam per lavacrum initiantur, Isidis
alicuius, aut Mithrae; ipsos etiam deos suos
lavationibus efferunt. Ceterum villas domos
templa totasque urbes aspergine circumlatae
aquae expiant. Passim certe ludis
Apollinaribus et Pelusiis tinguntur idque se in
regenerationem et impunitatem periuriorum
suorum agere praesumunt; item penes veteres
quisque se homicidio infecerat purgatrice aqua
se expiebatur.

1. Eppure i pagani che non hanno nessuna
sensibilit per le cose spirituali cercano di
attribuire ai loro idoli poteri con la stessa
efficacia. Ma essi si illudono perch le loro
acque sono vuote. Loro vengono iniziati
tramite un bagno ad alcuni misteri come quello
di Iside o di Mitra; portano addirittura i loro
dei a fare il bagno. Inoltre purificano con
laspersione di aqua lustrale le loro fattorie, le
loro case, i templi e citt intere. Vengono
davvero da ogni parte durante i giochi di
Apollo e quelli di Pelusio per immergersi e
presuppongono che questo produce una
rigenerazione o un condono dei loro spergiuri;
allo stesso modo presso gli antichi chiunque si
fosse macchiato di omicidio cercava di espiare
il delitto con acqua di purificazione.
2. Igitur si <i>dolo, natura aquae quod propria
[materia] sit adlegendi [in] auspici
emundationis blandiuntur, quanto id verius
aquae praestabunt per Dei auctoritatem, a quo
omnis natura earum constituta est! si religione
aquam medicari putant, quae potior religio,
quam Dei vivi agnito?
2. Pertanto se dalla natura dellacqua in quanto
l'elemento proprio per scegliere auspici di
purificazione per mezzo di un idolo illudono
(la gente), quanto pi autenticamente saranno
capaci le acque con il potere conferito da Dio
dal quale fu stabilita lintera loro natura! Se
per religione si crede che le acque curino,
quale religione di maggior valore della
conoscenza di Dio vivente?
3. Hic quoque studium diaboli recognoscimus
res Dei aemulantis, cum et ipse baptismum in
suis exercet. Quid simile? Immundus emundat,
perditor liberat, damnatus absolvit! Suam
videlicet operam destruet diluens delicta quae
inspirat ipse! Haec quidem in testimonium
posita sunt repellentibus fidem, si minime
credant rebus Dei, quarum adfectationibus
apud aemulatorem Dei credunt.
3. Anche qui riconosciamo l'impegno del
diavolo emulando le cose di Dio, siccome pure
lui pratica il battesimo tra i suoi seguaci. Cosa
inverosimile! L'immondo pulisce, il
distruttore libera, il condannato proscioglie!
Vorr forse distruggere la sua opera lavando i
peccati che egli stesso suggerisce! Queste cose
sono poste in testimonianza contro coloro che
rifiutono la fede: se credano appena nelle
opere di Dio, come possono credere alle
pretese di un simulatore di Dio.
4. An non et alias sine ullo sacramento
immundi spiritus aquis incubant adfectantes
illam in primordio divini spiritus gestationem?
Sciunt opaci quique fontes, et avii quique rivi
et in balneis piscinae et euripi in domibus vel
cisternae, et putei qui rapere dicuntur, scilicet
per vim spiritus nocentis; nam et esietos et
lymphaticos et hydrophobas vocant quos aquae
necaverunt aut amentia vel formidine
4. Inoltre in altri casi senza alcun rito sacro gli
spiriti immondi aleggiano forse sulle acque
imitando quella gestazione dello Spirito di Dio
alle origini? Lo sanno le sorgenti al buio e
torrenti selvagggi, le piscine termali e i canali
in case o cisterne e pozzi che si crede che
rubino (lanimo), proprio in virt di qualche
spirito nocivo. D'altra parte si d il nome di
"esieti" e di "linfatici" e di "idrofobi" coloro
exercuerunt. che le acque uccidevano o turbavano con
pazzia o terrore.
5. Quorsum ista retulimus? Ne quis durius
credat angelum Dei sanctum aquis in salutem
hominis temperandis adesse, cum angelus mali
profanus commercium eiusdem elementi in
perniciem hominis frequentet. Angelum aquis
intervenire si novum videtur, exemplum futuri
praecucurrit: piscinam Bethsaidam angelus
(Gv 5) interveniens commovebat; observabant
qui invaletudinem querebantur: nam si quis
praevenerat descendere illuc queri post
lavacrum desinebat. Figura ista medicinae
corporalis spiritalem medicinam praedicabat,
ex forma qua semper carnalia in figura<m>
spiritalium antecedunt.
5. Perch abbiamo ricordato queste cose?
Affinch non sia troppo difficile credere che
l'angelo santo di Dio sia presente nelle acque
preparando la salvezza all'uomo, quando
l'angelo empio del maligno ha rapporti con lo
stesso elemento per la distruzione dell'uomo.
Se pare una novit che un angelo intervenga
sulle acque, (questo) ci preannunciava un
esempio del futuro: un angelo venendo sulle
acque della piscina di Bethsaida la agitava;
coloro che soffrivano di qualche infermit
esaminavano (l'evento), infatti se qualcuno vi
fosse sceso per primo, non soffriva pi dopo
quel bagno. Questa figura di guarigione
corporea preannunciava la guarigione spirituali
dalla norma secondo la quale le realt carnali
anticipano in simbolo le realt spirituali.
6. Proficiente itaque in omnibus gratia Dei plus
aquis et angelo accessit: qui vitia corporis
remediabant nunc spiritum medentur, qui
temporalem operabantur salutem nunc
aeternam reformant, qui unum semel anno
liberabant, nunc cotidie populos conservant
deleta morte per ablutionem delictorum:
exempto scilicet reatu eximitur et poena.
6. Quando la grazia di Dio inizi a diffondersi
ovunque, qualcosa di pi arriva alle acque e
all'angelo! Un tempo sanavano malattie del
corpo, adesso guariscono l'animo. Prima
attuavano una salute temporanea, ora
restaurano la salvezza eterna. Prima liberavano
un uomo una volta all'anno, ora salvano folle
di popolo ogni giorno tramite il lavacro dai
peccati avendo vinto la morte. evidente
infatti che, se viene tolto il reato, viene abolita
anche la pena.
7. Ita restituitur homo Deo ad similitudinem
eius (Gen 1,26), qui retro ad imaginem Dei
fuerat imago in effigie, similitudo in
aeternitate censentur : recipit enim illum Dei
spiritum quem tunc de adflatu eius acceperat
sed post amiserat per delictum.
7. In tal modo l'uomo viene restaurato da Dio
alla sua somiglianza; dallinizio luomo
esisteva ad immagine di Dio immagine si
identifica riguardo alla sua forma, somiglianza
riguardo all'eternit. Adesso infatti l'uomo
riceve di nuovo quello Spirito di Dio che allora
aveva ricevuto dal suo soffio (Gen 2,7) e che
egli aveva perso a causa del peccato.


Anche nelle religioni pagane il bagno usato come iniziazione. I pagani, che non hanno
nessuna sensibilit per le cose spirituali, vorrebbero attribuire ai suoi idoli un potere, un efficacia
simile a quello del battesimo. Per esempio alcuni sono iniziati nelle religioni misteriche per un
lavacro; altri addirittura portano i loro idoli ad essere bagnati; c qui a Roma un affresco della
processione di Iside, una processione con la statua della deessa per portarla allacqua perch sia
lavata e cos santificata . Tertulliano usa questo modo indiretto per dire che se i pagani fanno
questo, pensando che veramente ci sia un effetto reale, perch tra noi cristiani esiste una discussione
sul effetto dellacqua, questacqua che sin dallinizio possiede un potere, avendo lo spirito sopra.
Cos, Tertulliano continua con i giochi di Appollo e Pelusio che includono questimmersione
nellacqua. E con questi riti i pagani pensano ricevere una remissione o almeno un perdono dei loro
peccati. Cita anche luso dellacqua per espiare il delitto di omicidio. Se nella natura dellacqua,
secondo anche le concezioni pagane, di avere un potere particolare, specialmente con lo scopo di
purificazione, quanto di pi ce ne sar se c lintervento e la garanzia autorevole di Dio stesso, del
vero Dio che il vero creatore dellacqua. Se i pagani credono a questa purificazione, loro che non
hanno dato la sua natura allacqua, tanto pi i veri discepoli del vero Dio che il vero creatore
dellacqua. Se si ritiene come superstizione di pensare (come i pagani) quellacqua abbia quel
potere ricevuto da falsi dii, come qualificare invece il sentimento religioso (riguardo lacqua) che
procede della conoscenza del vero Dio? E continua cos con questargomento ed esempi pagani. Ma
andiamo direttamente al capitolo seguente.

Cap. VI Langelo figura del battesimo. Senso della formula battesimale-ecclesiale

1. Non quod in aqua Spiritum sanctum
consequimur, sed in aqua emundati sub angelo
Spiritui sancto praeparamur. Hic quoque figura
praecessit (Mt 3,3): sicut enim Johannes
antecursor Domini fuit praeparans vias eius, ita
et angelus baptismi arbiter superventuro
Spiritui Sancto vias dirigit abolitione
delictorum quam fides impetrat obsignata (Mt
28) in Patre et Filio et Spiritu Sancto.
1. Non che proprio nellacqua noi riceviamo
lo Spirito Santo, piututtosto nellacqua noi
veniamo purificati per lintervento dellangelo
e cos veniamo preparati a ricevere lo Spirito
Santo. Anche qui possiamo trovare unantica
prefigurazione; infatti come Giovanni fu il
precusore del Signore preparandogli la strada,
cos anche langelo che presiede al battesimo,
eliminando i peccati, prepara la strada allo
Spirito Santo che sta per sopraggiungere; ma
la fede con il sigillo del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo che riesce a conseguire tale
eliminazione dei peccati.
2. Nam si in tribus testibus stabit omne verbum
dei quanto magis donum? Habebimus <de>
benedictione eosdem arbitros fidei quos et
sponsores salutis, sufficit ad fiduciam spei
nostrae etiam numerus nominum divinorum.
Cum autem sub tribus, et testatio fidei et
sponsio salutis pigneretur necessario adicitur
ecclesiae mentio, quoniam ubi tres, id est Pater
et Filius et Spiritus sanctus, ibi ecclesia, quae
trium corpus est (Mt 18,20).
2. Se ogni parola di Dio poggia su tre
testimoni, quanto pi vi pogger ogni dono
suo! Dalla benedizione avremmo gli stessi
giudici della fede che sono anche i garanti
della salvezza, cos il numero dei nomi divini
pi che sufficiente per dare fiducia alla
nostra speranza. E poich sia la professione di
fede sia la garanzia della salvezza sono sotto
cauzione dei tre, necessario che venga
aggiunta anche la menzione della chiesa;
perch dove ci sono le tre (persone), cio
Padre, Figlio e Spirito Santo, l si trova anche
la chiesa che altro non se non il corpo delle
tre.

Tertulliano fa una distinzione: non che proprio dallacqua che noi riceviamo lo Spirito. Nellacqua
siamo purificati, preparati, con lintervento dellangelo, siamo preparati per ricevere lo spirito santo.
Egli distingue leffetto dellacqua che sarebbe la remissione dei peccati (lavacro), e leffetto di
ricevere lo Spirito santo che fa parte di unaltra azione liturgica. Ci siamo al momento teologico
della distinzione tra battesimo e cresima. Questa distinzione si trova gi accennata in Tertulliano;
tra i Padri orientali, questa distinzione non esiste, lo Spirito essendo gi ricevuto per lacqua
battesimale. Per questo fatto teologico c anche una figura biblica: come Giovanni fu precursore di
N.S. Ges, cos langelo che presiede al battesimo prepara le strade allo Spirito santo che viene da
sopra. Come? Abolendo i peccati. Non solo labluzione del corpo che conferisce la grazia, ma il
gesto sacro e linvocazione trinitaria: la remissione dei peccati richiesta nella fede segnata,
sigillata dallo sigillo della Trinit. Non si parla esplicitamente della forma, ma c pure un accenno
chiaro. Se accettiamo come verit ci che viene confermato da tre testimoni, quanto pi importante
il dono ricetto dai Tre: Padre, Figlio e Spirito Santo. In virt della benedizione battesimale,
avremmo come arbitri della fede quelle persone che garantiscono la nostra salvezza. Le persone
divine che sono tre bastano per dare fiducia alla nostra speranza. Dunque ci sono due elementi:
acqua benedetta che porta la remissione dei peccati; linvocazione trinitaria, garanzia delleffetto
del battesimo (cos possiamo avere fiducia).

Cap. VII Lunzione

1. Exinde, egressi de lavacro, perungimur
benedicta unctione de pristina disciplina qua
ungi oleo de cornu in sacerdotium solebant ex
quo Aaron a Moyse (Lev 8,12) unctus est;
unde christi dicti a chrismate quod est unctio
quae <et> Domino nomen accommodavit,
facta spiritalis quia spiritu unctus est a Deo
patre, sicut in Actis: Collecti sunt enim [vero]
in ista civitate adversus sanctum Filium tuum
quem unxisti (Act 4,27).
1. Poi, usciti del bagno, veniamo unti con olio
benedetto in conformit allantica prassi
secondo la quale coloro che erano scelti per il
sacerdozio venivano unti con olio versato da
quel corno con cui Aronne era stato unto da
Mos; ecco perch venivano chiamati
christiani, cio unti, dalla parola greca chrisma
che significa appunto unzione, che anche
applica il nome al Signore, poich stata fatta
ununzione spirituale nello Spirito da Dio
Padre, come si dice in Atti: Si sono radunati
in questa citt contro il tuo santo Figlio che tu
avevi unto.
2. Sic et in nobis carnaliter currit unctio sed
spiritaliter proficit, quomodo et ipsius baptismi
carnalis actus quod in aqua mergimur,
spiritalis effectus, quod delictis liberamur.
2. Anche nel nostro caso lunzione si riceve sul
corpo, ma ha unutilit spirituale, allo stesso
modo anche il rito dello stesso battesimo
senza dubbio un gesto fatto sul corpo, dato che
veniamo immersi nellacqua, ma con
unefficacia spirituale, dato che siamo liberati
dai peccati.

Il bagno subito seguito dallunzione. interessante ricordare che nella Didach, in Giustino, e nei
altri testimoni del secondo secolo, non si trova menzione di unzione. solo allinizio del terzo
secolo, nel mondo latino in Tertulliano, e nella cosiddetta Tradizione Apostolica attribuita ad
Ippolito, che troviamo menzione di un rito, gi abbastanza sviluppato, di unzione. Quando entrata
nei riti del battesimo? Non lo sappiamo. Perch qui, come nella Tradizione Apostolica, vediamo che
si tratta gi di una cerimonia non solo esistente ma anche dotata con una spiegazione teologica; e
una spiegazione teologica viene sempre soltanto dopo che un rito sia gi diventato molto stabile.
Exinde egressi. Ci significa che nel cap. VI si parla della persona nel, proprio dentro del
lavacro (immersione).
Perungimur. Siamo unti di un unzione benedetta; e questo de pristina disciplina cio
secondo una prassi antica. Come? Lui fa riferimento al A.T., con esempio di Mos che unge Aronne
per il sacerdozio. Siamo detti Cristi (= unti) dalla cresima (= unzione), che proprio da il suo
nome al Signore, il nome di Cristo. una realt spirituale, perch si trova unto nello Spirito, e cita il
testo degli Atti al proposito.
Sic et in nobis. Poi anche distingue tra corpo e anima, per dire che se lolio corre sul corpo,
il suo effetto per spirituale; e sul argomento fa il paragone con il battesimo che, con
limmersione corporale, ottiene un effetto spirituale. E ci che si ritiene vero per il battesimo lo
diventa ugualmente nella cresima.

Cap. VIII Limposizione delle mani

1. Dehinc manus imponitur per benedictionem 1. Poi ci viene imposta la mano con una
advocans et invitans Spiritum sanctum. Sane
humano ingenio licebit spiritum in aquam
arcessere et concorporationem eorum,
accommodatis desuper manibus alio spiritu
tantae claritatis animare: Deo autem in suo
organo non licebit per manus sanctas
sublimitatem modulari spiritalem?
preghiera di benedizione per invocare e
invitare lo Spirito Santo. Se labilit delluomo
riesce a far emettere sullacqua alcuni soffi
sonori e riesce a vivificare tale mescolanza di
acqua e di soffi con mani di artista poste sopra
in modo da far nascere nuovi suoni di
incredibile bellezza, dovremo forse negare a
Dio la possibilit di modulare sul suo organo
idraulico, che luomo, con le sue mani sante
una meravigliosa melodia spirituale?
2. Sed est hoc quoque de veteri sacramento
quo nepotes suos ex Joseph, [et] Ephrem et
Manassem, Jacob (Gen 48,14) [capitibus]
impositis et intermutatis manibus, benedixit et
quidem ita transversim obliquatis in se ut
Christum deformantes iam tunc portenderent
benedictionem in Christo futuram.
2. Anche limposizione della mano deriva da
un rito sacro molto antico, quello con cui
Giacobbe benedisse i suoi nipoti Efraim e
Manasse, figli di Giuseppe, incrociando
tuttavia le sue mani mentre le imponeva sulla
loro testa; evidentamente quelle mani messe
luna sullaltra a forma di croce dovevano
raffigurare Cristo e preannunciare gi fin da
allora la benedizione che avremo ricevuto in
Cristo.
3. Tunc ille sanctissimus Spiritus super
emundata et benedicta corpora libens a Patre
descendit (Mt 3,16) superque baptismi aquas,
tanquam pristinam sedem recognoscens
conquiescit columbae figura delapsus in
Dominum, ut natura Spiritus sancti
declararetur per animale simplicitatis et
innocentiae quod etiam corporaliter ipso felle
careat columba.
3. In quel momento lo Spirito davvero santo
discende volentieri dal Padre su quei corpi
purificati e benedetti e egli riposa sulle acque
del battesimo, come se riconoscesse in esse la
sua dimora originaria. Venuto sotto forma di
colomba, egli riposa sul Signore, perch la
natura dello Spirito santo viene affermato per
mezzo di un animale semplice e innocente che
anche fisicamente privo di fiele, la colomba.
4. Ideoque: Estote, inquit, simplices ut
columbae (Mt 10,16), ne hoc quidem sine
argumento praecedentis figurae:
quemadmodum enim post aquas diluvii quibus
iniquitas antiqua purgata est, post baptismum
ut ita dixerim mundi, pacem caelestis irae
praeco columba terris adnuntiavit dimissa ex
arca, et cum olea reversa (Gen 8,11) quod
signum etiam apud nationes pacispraetenditur
eadem dispositione spiritalis effectus terrae
id est carni nostrae emergenti de lavacro post
vetera delicta columba sancti Spiritus advolat
(Lc 3,22), pacem Dei adferens emissa de caelis
ubi ecclesia est arcae figura.
4. Ecco perch si dice: siate semplici come
columbe, il che ha ancora rapporto con una
figura antica; dopo che le acque del diluvio
purificarono lantica malvagit umana, si
potrebbe dire dopo il battesimo del mondo, fu
la columba il messaggero mandato ad
annunciare alla terra che lira di Dio si era
placata e riappacificata; essa uscita dallarca
torn con un ramoscello dulivo, simbolo della
pace anche presso i pagani. Analoga la
situazione del battesimo ma con effetti
spirituali; la colomba dello Spirito Santo vola
verso terra, cio verso il nostro corpo che sta
emergendo dallacqua del battesimo dopo una
vita trascorsa nei peccati, portando con s la
pace di Dio, poich stata inviata dal cielo
dove si trova la chiesa, di cui larca una
prefigurazione.
5. Sed mundus rursus delinquit, quo male
comparetur baptismus diluvio!. Itaque igni
destinatur, sicut et homo qui post baptismum
delicta restaurat, ut hoc quoque in signum
5. "Il mondo ha peccato ancora una volta, in
questo senso il battesimo corrisponde male al
diluvio!" Perci il mondo destinato al fuoco,
come anche l'uomo che ricade nei peccati dopo
admonitionis nostrae debeat accipi. il battesimo. Cos questo deve anche essere
accettato come segno per la nostra
ammonizione.

Lunzione seguita dallimposizione della mano, coi una mano viene imposta per la
benedizione, con invocazione dello Spirito Santo, come epiclesi sul neobattezzato. Cio la persona
ch stata preparata per lunzione del sacerdozio battesimale diventa disposta a ricevere la
benedizione dello Spirito Santo.
Sane humano. Qui ugualmente fa il paragone con limmersione battesimale: se questa azione
umana riesce a vivificare lacqua e quasi con le mani animarla con uno spirito di tanto splendore,
possiamo negare a Dio la possibilit di usare lo strumento di mani sante per toccare sul suo organo
delle melodie spiritualmente sublimi? Questimmagine viene da uno strumento gi esistente nei
tempi di Tertulliano: lorgano idraulico. Lui utilizza questimmagine, non solo per la relazione
acqua (strumento idraulico) e mani estense, ma per le diverse modulazioni in cui Dio pu agire e
creare un effetto spirituale su una cosa corporale. Cita di nuovo lA.T. come esempio la benedizione
con imposizione delle mani di Giacobbe sui suoi figli; e siccome Giacobbe lo fece con le mani
incrociate, secondo Tertulliano questo fa riferimento alla croce di Cristo in cui siamo noi benedetti.
Lo Spirito Santo scende sui corpi gi purificati e benedetti, come riconoscendo lacqua
originale che fosse la sua dimora. Esempio della colomba scendendo sul Signore, e questo dopo il
suo battesimo. La natura dello spirito segnata per la scelta della colomba, animale semplice ed
innocente che neanche corporalmente ha di fiele. E questo anche porta con se una relazione con una
figura precedente: quella della colomba dellarca di No, la quale, quando furono pacificate le
tempeste, ritorn sullarca con un ramo dulivo. E qui si vede subito la relazione con lacqua
(diluvio) e lolio della cresima (ulivo). Quel ramo di ulivo gi, nel suo tempo, un segno di pace tra
le nazioni. Tutto questo ovviamente unanalogia.
Eadem dispositione. La colomba era simbolo dello stesso modo di disporre, lo stesso piano
di Dio in quanto riguarda la salvezza de la terra, cio di nostra carne. Cos come la colomba, lo
spirito viene dal cielo, cielo dove la Chiesa figura del arca. Ma il mondo pecc di nuovo, di
questo viene che col diluvio si possa paragonare il battesimo, che viene anche dopo il peccato
delluomo.

Cap. IX Tipi del mar rosso e lacqua dalla roccia

1. Quot igitur patrocinia naturae, quot
privilegia gratiae, quot sollemnia disciplinae,
figurae praestructiones praedicationes
religionem aquae ordinaverunt! Primum
quidem, cum populus de Aegypto [libere] (Es
14,28) expeditus, vim regis Aegypti per aquam
transgressus evadit, ipsum regem cum totis
copiis aqua extinguit. Quae figura manifestior
in baptimi sacramento? Liberantur de saeculo
nationes, per aquam scilicet, et diabolum
dominatorem pristinum in aqua oppressum
derelinquunt.
1.E quanti benefici della natura, quanti doni
privilegiati della grazia, quante solennit
rituali, quante prefigurazioni, anticipazioni e
profezie hanno precisato la funzione
dellacqua nella prassi religiosa! Innanzitutto
c il popolo liberato dallEgitto che riusc ad
attraversare lacqua sfuggendo allesercito del
re egiziano; lacqua annient il re in persona
assieme a tutte le sue truppe. Ci pu essere una
prefigurazione pi chiara del sacramento del
battesimo? Basta guardare ai pagani che
vengono liberati da questo mondo,
evidentemente per mezzo dellacqua, e che
abbandonano travolto nellacqua, il diavolo, il
loro tiranno di prima.
2. Item aqua de amaritudinis vitio in suum
commodum suavitatis Mosei ligno remediatur
(Es 15,25). Lignum illud erat Christus,
2. Poi c lacqua amara che, trasformata con il
legno di Mos, diventa di nuovo potabile e
molto buona; quel legno era Cristo che
venenatae et amarae retro naturae venas in
saluberrimam aquam, baptismi scilicet, ex sese
remedians.
guarisce con la sua potenza i corsi delle acque,
prima avvelenate e amare, trasformandole in
acque davvero salvifiche, quelle del battesimo.
3. Haec est aqua quae de comite petra populo
profluebat (Es 16,6; 1Cor 10,4): si enim petra
Christus, sine dubio aqua in Christo
baptismum videmus benedici. Quanta aquae
gratia penes Deum et Christum eius [est] ad
baptismi confirmationem!
3. Questa lacqua che sgorgava per il popolo
dalla pietra che laccompagnava; perch, se
infatti la pietra era Cristo, vediamo che il
battesimo riceve, certamente tramite lacqua,
la sua benedizione in Cristo. Ben grande
presso Dio e il suo Cristo il valore dellacqua e
tale valore il fondamento del battesimo.
4. Nunquam sine aqua Christus! Siquidem et
ipse aqua tinguitur (Mt 3,13; Mc 1,9; Lc 3,21),
prima rudimenta potestatis suae, vocatus ad
nuptias aqua auspicatur (Gv 2,2-11), cum
sermonem facit sitientes ad aquam suam
invitat sempiternam (Gv 4,14), cum de agape
docet aquae calicem pari oblatum inter opera
dilectionis probat (Mt 10,42; cf. 9,41), ad
puteum vires resumit (Gv 4,6), super aquam
incedit (Mt 14,25; Mc 6,48; Gv 6,19), libenter
transfretat (Mt 14,34; Mc 6,53), aquam
discentibus ministrat (Gv 13,5). Perseverat
testimonium baptismi usque ad passionem:
cum deditur in crucem, aqua intervenit: sciunt
Pilati manus (Mt 27,24); cum vulneratur aqua
de latere prorumpit (Gv 19,34): scit lancea
militis!
4.Sempre lacqua accompagna Cristo! Anche
lui viene battezzato nellacqua, chiamato alle
nozze, con lacqua inaugura le prime prove
della sua potenza di fare miracoli; mentre
predica invita gli assetati a bere la sua acqua di
eternit; mentre insegna la carit indica come
opera di amore anche solo un bicchiere
dacqua donato ad un proprio simile; riprende
le forze presso un pozzo, cammina sullacqua,
volentieri la attraversa, serve lacqua ai suoi
discepoli. Fino alla passione si possono trovare
testimonianze a favore del battesimo; quando
viene condannato alla crocifissione, c ancora
lacqua, lo sanno le mani di Pilato; quando
viene traffito, dal costato viene fuori
dellacqua, lo sa la lancia del soldato.

Il cap. IX parla del senso del battesimo. Quot igitur. Quanti elementi naturali, quanti riti, quanti le
prefigurazioni del A.T. che hanno indicato la funzione dellacqua! Basta leggere il A.T. Secondo lui
tutta questa teologia del battesimo si trova gi prefigurata nel A.T. Cita, cominciando con la
liberazione del popolo dEgitto, che se ne and per lacqua, la quale stessa fece lo sterminio
dellesercito del Faraone. Ci vuol dire che lacqua pu avere un effetto negativo come positivo.
Possiamo avere una figura pi chiara del battesimo? Il popolo delle nazioni viene liberato dal
mondo per le acque, e dalle stesse acque il diavolo dominatore e malvagio viene soffocato.
Altri esempi: aqua de amaritudinis . Si tratta di quel legno di Mos che fece dolci
delle acque amare. Spiegazione: il legno quello era Cristo (pensare nella croce), che guarisce
con la sua potenza le acque gi amare e avvelenate e le trasforma in elemento salvifico. Quando?
Nel suo battesimo. Poi Tertulliano parla dellacqua scaturita del sasso quando il popolo aveva sete,
sempre col legno di Mos; e se come ovvio la pietra Cristo, allora senzaltro lacqua
viene benedetta in Cristo per il battesimo. Ci sono tanti esempi della grazia dellacqua, grazia ricetta
da Cristo e Dio, per dare fondamento al battesimo! Dove c Cristo c lacqua Vediamo: stato
battezzato; poi, stato invitato alle nozze a cominciato le sue opere con una questione dacqua;
poi anche ha predicato, e invitato quelli che hanno sete di andare a bere le sue acque di vita eterna;
poi ancora ha insegnato la carit , tra le opere di carit, quella di saper dare a bere un bicchiere
dacqua; poi, si fermato sul bordo del pozzo; poi, ha camminato sullacqua attraversando il lago;
ha dato acqua ai suoi discepoli. Fino alla Passione abbiamo testimonianze a favore dellacqua:
quando Cristo fu condannato alla Croce, cera lacqua con Pilato che si lava le mani; quando fu
trafitto nel cuore dalla lancia del soldato, esce anche acqua. Abbiamo l tutta una teologia
dellacqua, e spesso tutte queste immagini si trovano nei riti battesimali, specialmente nel rito di
benedizione dellacqua.
I cap. 10 a 19 trattano le quaestiuncula. Il battesimo necessario per la salvezza: anche
Cristo ha voluto essere battezzato (cap. 11). Ma come dunque poterono essere salvi gli apostoli,
giacch, se si eccettua Paolo, non ci consta che siano battezzati? (cap. 12) Il battesimo non era
richiesto prima della risurrezione di Cristo (cap. 13). Di particolare interesse, invece, sono i capp.
15-19.

Cap. XV Unit-unicit del battesimo; Battesimo degli eretici; bagni purificatori degli
giudei

1. Nescio si quid amplius ad controversiam
baptismi ventilatur. Sane retexam, quod supra
omisi ne iminentes sensus videar interscindere.
Unus omnino baptismus est nobis tam ex
domini evangelio (Gv 3) quam ex apostoli
litteris (Ef 4,5) quoniam unus deus [et unus
baptismus] et una ecclesia in caelis.
1. Non so se si fanno in giro altre discussioni
su questioni battesimali. Adesso vorrei
riprendere alcune cose, che ho tralasciato pi
sopra, perch non sembri discontinuo il senso
del discorso. Assolutamente unico il nostro
battesimo, come evidente sia dal vangelo del
Signore che dalle lettere di Paolo, perch unico
Dio [e uno il battesimo] e una sola la
chiesa nei cieli.
2. [Sed] circa haereticos sane quid
custodiendum sit, dignius qui retractet. Ad nos
enim editum est, haeretici autem nullum
consortium habent nostrae disciplinae, quos
extraneos utique testatur ipsa ademptio
communicationis. Non debeo in illis
cognoscere quod mihi est praeceptum, quia
nec Deus unus est nobis et illis nec unus
Christus, id est idem: ergo nec baptismus unus
quia non idem. Quod cum rite non habeant,
sine dubio non habent nec capit numerari quod
non habetur: ita nec possunt accipere, quia non
habent. Sed de isto plenius iam nobis in graeco
digestum est.
2. Quale soluzione adottare allora nei riguardi
degli eretici? Spero che qualcuno esamini la
questione meglio di me. Comunque per noi
stato creato (il battesimo), gli eretici non hanno
niente a che vedere con la nostra prassi; essi
sono stati privati della comunione con noi e
perci ci sono evidentemente estranei. Non
devo riconoscere in loro cio che un precetto
per me, perch noi e loro non abbaimo n lo
stesso Dio, n lo stesso identico Cristo, perci
neppure il loro battesimo uguale al nostro
perch non lo stesso. Poich lo praticano al
di fuori della norma stabilita, quelli senza
dubbio non possono avere il battesimo, n
possono mettere in conto ci che non hanno.
Cos non possono ricevere ci che non hanno.
Del resto di questa questione abbiamo gi
trattato in modo pi completo in unopera
scritta in greco.
3. Semel ergo lavacrum inimus, semel delicta
abluuntur quia ea iterari non oportet. Ceterum
Israel (Mc 7) [Iudaeus] cotidie lavat, quia
cotidie inquinatur (Ebr 6). Quod ne in nobis
quoque factitaretur, propterea de uno lavacro
definitum est. Felix aqua quae semel abluit,
quae ludibrio peccatoribus non est, quae non
adsiduitate sordium infecta rursus quos diluit,
inquinat.
3. Una sola volta nella vita accediamo al
lavacro battesimale e una sola volta vengono
lavati i peccati proprio perch non si devono
pi commettere. Invece Israele pratica ogni
giorno i suoi lavacri perch ogni giorno si
sporca. Ebbene appunto perch tutto ci non si
ripetesse anche tra noi, stata sancita
lesigenza di un solo battesimo. O acqua
meravigliosa! Essa lava una volta per sempre,
non oggetto di scherno per i peccatori, che
senza lasciarsi contaminare dalle continue
sozzerie, non inquina mai coloro che essa lava.

C un unico battesimo, quello della chiesa. Qui Tertulliano ci d lesempio del inizio di diritto
canonico nella materia. C un solo battesimo senza nessunaltra possibilit.
Sane retexam. Torna ad alcune cosa gi dette per fare continuit nel discorso.
Unum omnino. Unico, assolutamente unico il battesimo per noi; questo si vede dal
Vangelo cos come delle lettere dellApostolo. C un solo Dio, un solo battesimo, una sola
Chiesa nel cielo. Cio chiesa come regno che e verr nel cielo. Ch soluzione adottare
riguardo al battesimo degli eretici? Questi eretici, secondo il nostro parere, non hanno
assolutamente nessun nesso con la nostra disciplina, dice Tertulliano; niente a che fare con la nostra
prassi. Tertulliano nega totalmente qualche efficacia al battesimo degli eretici, considerati come
assolutamente estranei alla nostra comunione, dunque a tutte le nostre attuazioni. Perch siccome
non c comunione nello Spirito, allora nessun nesso con loperatore nel sacramento. Se non
abbiamo lo stesso e unico Dio, lo stesso e unico Cristo, allora non abbiamo in comune neanche il
battesimo, che si ritiene come assolutamente diverso. Questo non la teologia sviluppata nella
Chiesa romana, ma quella che si trovava nella Chiesa africana fino ad Agostino.
Quod cum vit non habeant. Non possono dare le cose che non hanno. Questo spesso la
teologia delle chiese ortodosse. Conosco casi negli Stati Uniti di cattolici diventati ortodossi che
sono stati ribattezzati, per i stessi motivi teologici. Ma Tertulliano gi ha scritto un libro in greco su
questo e non vuol ripetere tutto ci che gi ci viene spiegato.
Semel ergo lavacro. Una sola volta andiamo (entriamo) nel battesimo. Una sola volta i nostri
peccati sono rimessi, perch il battesimo non si pu ripetere. Qui si trova ben chiaro il concetto di
irripetibilit del battesimo. Gli Ebrei, dice Tertulliano, si lavano ogni giorno perch si macchiano
ogni giorno Ma per noi, felice lacqua che in una sola volta lava tutto e che, non infettata, non
sporca di nuovo coloro che vuole lavare! Ecco la famosa acclamazione.
Con il cap. XV si nota come Tertulliano insista molto su un solo battesimo, cio quello della
chiesa. Tertulliano affronta la controversia del battesimo degli eretici, confermando in pieno
l'unicit del battesimo. Egli, infatti, si richiama alla testimonianza evangelica e all'autorit degli
apostoli e alla loro tradizione, giacch un solo Dio, una sola la chiesa ed uno solo il battesimo
(Ef 4,5). L'idea di un solo battesimo ha proprio origine da Gv 5,10. Ma quale soluzione biosgna
adottare nei confronti degli eretici? Per Tertulliano il loro battesimo nullo, giacch non hanno
nessun consorzio con la prassi della chiesa, nonch c' una mancanza di comunione che li rende
estranei al battesimo cristiano. Dunque, per Tertulliano e per la chiesa d'Africa, il battesimo da
considerarsi nullo, sin dall'inizio, il battesimo degli eretici. Il motivo di questo non riconoscimento
parte dal fatto che tra i cristiani e gli eretici non c' uno stesso Dio: questi eretici non hanno il vero
battesimo e non hanno la possibilit di essere annoverati tra i cristiani. In effetti, essi non possono
avere una cosa che non hanno. Questa idea, ancora oggi, viva tra alcune chiese ortodosse.
Per Tertulliano, una volta sola si entra nel lavacro ed una volta sola vengono lavati i peccati,
proprio perch non si devono pi commettere dei peccati: in questa linea si nota il rigorismo di
Tertulliano secondo il quale i Giudei si lavano ogni giorno perch peccano quotidianamente, mentre
per i cristiani sorta l'esigenza del lavacro una volta sola. C' qui una ragione pastorale: felice
l'acqua che lava una volta sola e per sempre. In questo senso l'autore valorizza l'importanza del
battesimo, con il quale si liberati dai peccati.

XVI Un secondo tipo di battesimo battesimo del sangue (martirio)

1. Est quidem nobis etiam secundum lavacrum,
unum et ipsum, sanguinis scilicet, de quo
Dominus: habeo inquit baptismo tingui (Lc
12,50), cum iam tinctus fuisset. Venerat enim
per aquam et sanguinem (1Gv 5,6) sicut
Johannes scripsit, ut aqua tingueretur, sanguine
1. Abbiamo ancora un secondo lavacro, anche
esso unico, quello di sangue, di cui il Signore
disse: Devo ancora ricevere un battesimo,
bench in realt fosse gi stato battezzato. Egli
era venuto, come scrisse Giovanni, con acqua
e sangue, cio per essere battezzato nell'acqua
glorificaretur. e per essere glorificato nel sangue.
2. Proinde nos facere aqua vocatos, sanguine
electos (Mt 22,14), hos duos baptismos de
vulnere percussi lateris emisit (Gv 19,34), quia
qui in sanguinem eius crederent, aqua
lavarentur, qui aqua lavissent et sanguinem
oporterent. Hic est baptismus qui lavacrum et
non acceptum repraesentat, et perditum reddit!
2. Pertanto egli tramite l'acqua ci d la nostra
chiamata e tramite il sangue la nostra elezione,
perci questi due battesimi li fece uscire dalla
ferita del suo costato trafitto, perch quelli che
credono nel suo sangue debbono poi essere
lavati nell'acqua e quelli che si sono lavati
nell'acqua debbono poi lavarsi nel sangue. Il
martirio un battesimo che sostituisce il
lavacro se non lo si ricevuto e che lo rinnova
se lo si perso.

In questo capitolo c riferimento al battesimo di sangue, oltre a quello dell'acqua: si tratta del
martirio. Ci richiama anche al sangue di Cristo che venuto mediante l'acqua ed il sangue. A
motivo di ci Cristo, tramite l'acqua del battesimo, fa sentire la sua chiamata, mentre con il suo
sangue lava i peccati degli uomini. Il martirio il battesimo che sostituisce il lavacro: il battesimo
per eccellenza. Esso rappresenta il lavacro dell'acqua per coloro che non hanno ricevuto ancora il
battesimo, ma che sono morti martiri.

XVII Il potere di conferire il battesimo

1. Superest ad concludendam materiolam de
observatione quoque dandi et accipiendi
baptismi commonefacere. Dandi quidem
summum habet ius summus sacerdos, si qui
est, episcopus. Dehinc presbyteri et diaconi,
non tamen sine episcopi auctoritate, propter
ecclesiae honorem quo salvo salva pax est.
1. Per concludere questa breve esposizione
rimane da trattare circa la prassi
dell'amministrazione e della recezione del
battesimo. La facolt di amministrarlo spetta
innanzitutto al sommo sacerdote, cio al
vescovo, se presente. Poi spetta ai presbiteri
e ai diaconi, non tuttavia senza l'autorizzazione
del vescovo, grazie a questo rispetto si
conserva la pace della chiesa.
2. Alioquin etiam laicis ius est: quod enim ex
aequo accipitur, ex aequo dari potest, nisi <si>
episcopi iam aut presbyteri, aut diaconi
vocabantur discentes Domini! Id est ut sermo
non debet abscondi ab ullo, proinde et
baptismus, aeque Dei census, ab omnibus
exerceri potest. Sed quanto magis laicis
disciplina verecundiae et modestiae incumbit
cum ea [quae] maioribus competant, ne sibi
adsumant [dicatum] episcopi officium.
Episcopatus aemulatio scismatum mater est.
Omnia licere, dixit sanctissimus apostolus, sed
non omnia expedire (1Cor 6,12 et 10,23):
2. Tuttavia anche i laici hanno questa facolt;
infatti quello che tutti ricevono allo stesso
titolo, pu essere dato allo stesso titolo. O
forse i discepoli del Signore si chiamavano gi
vescovi o presbiteri o diaconi? La parola non
deve essere nascosta da nessuno, allo stesso
modo il battesimo, una ricchezza donata a tutti
da Dio, pu essere da tutti amministrato. Ma
perci si impone ai laici una prassi di
riservatezza e di modestia con queste cose che
competono alle autorit, perch non si
assumano lufficio del vescovo. L'invidia
dell'episcopato la madre di schismi. Tutto
lecito, ma non tutto conviene, disse il santo
apostolo.
3. sufficit scilicet [et] in necessitatibus [ut]
utaris, sicubi aut loci, aut temporis, aut
personae conditio compellit: tunc enim
constantia succurrentis excipitur cum urguetur
circumstantia periclitantis, quoniam reus erit
3. sufficiente allora adattarsi alle eventuali
circostanze di necessit per dare il battesimo,
qualora situazioni particolari di luogo, di
tempo o di persona lo esigano. In questi casi
l'urgenza di chi si trovasse in pericolo rende
perditi hominis, si supersederit praestare quod
libere potuit.
pi che giustificata la risolutezza di chi volesse
venire in aiuto perch sar certo colpevole
dell'uomo perduto se si astenesse da celebrare
(un battesimo) che egli pu fare senza
impedimento.
4. Petulantia autem mulieris quae usurpavit
docere utique non etiam tinguendi ius sibi
rapiet, nisi si quae nova bestiae venerint similis
pristinae, ut quemadmodum illa baptismum
auferebat ita aliqua per se [eum] conferat!
4. Ma limpudenza di una donna che ha gi
usurpato l'ufficio di insegnare (cf. 1 Cor 14,34)
non potr arrogarsi anche il diritto di
battezzare a meno che spuntino nuove
bestiacce simili a quella pristina coscch come
quella eliminava il battesimo qualche altra
potrebbe lei stessa conferirlo.
5. Quodsi quae Acta Pauli quae perperam
scripta sunt [exemplum Theclae] ad licentiam
mulierum docendi tinguendique defendunt,
sciant in Asia presbyterum qui eam scripturam
construxit quasi titulo Pauli de suo cumulans,
convictum atque confessum id se amore Pauli
fecisse loco decessisse. Quam enim fidei
proximum videtur, ut is docendi et tinguendi
daret feminae potestatem, qui nec discere
quidem constanter mulieri permisit? Taceant,
inquit, et domi viros suos consulant! (2Cor
14,34-35).
5. Se quelle difendessero l'esempio di Tecla
dagli Atti di Paolo, che sono scritti falsificati,
per il permesso delle donne di insegnare e
battezzare, sappiano che il presbitero, che in
Asia aveva composto lo scritto coprendo con
l'attribuzione a Paolo il suo lavoro, fu scoperto
e ha confessato di avere agito cos per amore
di Paolo ed stato deposto. Come potrebbe
sembrare degno di fiducia che abbia concesso
ad una donna il potere di insegnare e di
battezzare che non neppure ha permesso alla
moglie di imparare regolarmente (nelle
riunioni)? Ha detto: Tacciano, e interroghino i
loro mariti a casa!

Tertulliano indica il vescovo come il ministro che ha la facolt di ammnistrare per primo il
battesimo, mentre il presbitero ed il diacono lo possono amministrare se il vescovo non c'. Il
motivo sta nel fatto che il vescovo considerato il sommo sacerdote che esprime la dignit della
chiesa ed esprime la comunione piena di tutta la comunit cristiana. L'idea secondo la quale senza il
vescovo non pu essere salvaguardata n l'unit, n la pace dentro la chiesa, n alcuna attivit
apostolica, gi presente nelle lettere di Sant'Ignazio di Antiochia. Tutto deve essere fatto sotto
l'autorit del vescovo.
In merito all'amministrazione del battesimo, in certe circostanze, secondo Tertulliano, anche i
laici possono battezzare. Coloro che ricevono, allo stesso modo possono dare, per cui chi ha
ricevuto il battesimo, a sua volta pu battezzare. La priorit spetta comunque ai ministri del
Signore, cio gli Apostoli e i discepoli. Nessuno, per, pu riservare ad alcuno la parola e la
predicazione, in modo che il battesimo possa essere dato da tutti. Quando il vescovo ed i presbiteri,
insieme ai diaconi, non sono chiamati, anche i laici, purch gi battezzati, possono battezzare.
Questa posizione era contemplata dal vecchio Codice di Diritto Canonico, ma Tertulliano esprime
questa posizione per ribadire il fatto che chi non battezzato non pu battezzare, come pure chi
eretico non pu dare quello che non ha, cio il battesimo.
Per questa ragione, per i laici, necessaria una certa disciplina di riservatezza, di modestia: il rito
del battesimo di per s di competenza di chi ricopre l'ufficio episcopale e presbiterale. La
simulazione di tale ufficio , per Tertulliano, al madre di tutti gli scismi e le divisioni. L'idea di dare
il battesimo da parte dei laici dipende anche dal luogo e dalla persona: seguono, infatti, alcuni
esempi pratici, come ad esempio la non possibilit delle donne di dare il battesimo (Tertulliano
prende tale contesto dagli Atti di Paolo, uno scritto extra canonico. Tertulliano parla dell'origine di
questo documento. Il ruolo della donna quello di tacere e di custodire la casa: ad esse sotratta la
possibilit di amministrare il battesimo).

XVIII Candidati per il battesimo

1. Ceterum baptismum non temere credendum
esse sciunt quorum officium est. Omni petenti
te dato (Lc 6,30) suum habet titulum perinde
ad eleemosynam pertinentem. Immo illud
potius respiciendum: Nolite dare sanctum
canibus, et porcis proicere margaritam
vestram (Mt 7,6) et: Manus ne facile
imposueritis ne amartiis alienis
communicaveritis (1Tim 5,22).
1. Inoltre coloro di cui compito, sanno che
non lo si deve dare casualmente. D a
chiunque ti chiede qualcosa, ma questa parola
si riferisce propriamente all' elemosina.
Sarebbe molto meglio prendere sul serio altri
testi: Non dare ai cani ci che santo e non
buttare ai porci la vostra perla, oppure: Non
imponete le mani con troppa facilit e non
fatevi complici dei peccati degli altri.
2. Quodsi Philippus tam facile tinxit eunuchum
(Act 8,38), recogitemus manifestam et
exsertam dignationem Domini intercessisse:
Spiritus Philippo praeceperat in eam viam
tendere (Act 8,26), spado et ipse inventus est
non otiosus nec qui subito tingui
concupisceret, sed ad templum orandi gratia
profectus Scripturae divinae impressus sic
oportebat deprehendi, cui ultro Deus
apostolum miserat , ad quem rursus Spiritus
ut se curriculo eunuchi adiungeret jussit;
scriptum ipsius fidei occurrit in tempore,
exhortatus assumitur, Dominus ostenditur,
fides non moratur, aqua non exspectatur,
apostolus perfecto negotio eripitur.
2. Se Filippo battezz l'eunuco cos facilmente,
ricordiamo che intervenuta una manifesta e
ampia approvazione del Signore. Lo Spirito
aveva comandato a Filippo di avviarsi per
quella strada, e l'eunuco stesso non si trovava a
far nulla n che desiderava farsi battezzare
subito; ma si era recato al Tempio per pregare
e stava intento a leggere la Sacra Scrittura.
Cos uno doveva trovarsi al quale Dio aveva
inviato un apostolo, al quale di nuovo lo
Spirito aveva ordinato di raggiungere il carro
dell'eunuco. In quel momento gli venne in
mente un testo sulla fede stessa, (Filippo)
invitato accetta (di accompagnare), il Signore
si presenta; la fede non si fa attendere, l'acqua
non si fa aspettare, l'apostolo, terminato la
missione, si sottrae.
3. Sed et Paulus revera cito tinctus est (Act
9,19): cito enim cognoverat Simon hospes vas
eum esse electionis (Act 9,15) constitutum:
Dei dignatio suas praemittit praerogativas!
Omnis petitio et decipere et decipi potest:
3. Anche Paolo fu batttezzato quasi subito;
presto infatti Simone aveva conosciuto
lospite che fu istituito lo strumento di scelta:
l'approvazione di Dio manda in anticipo sui
privilegi! Ogni richiesta possa ingannare o
anche esere frutto di inganno.
4. itaque pro cuiusque personae conditione
a<c> dispositione, etiam aetate cunctatio
baptismi utilior est, praecipue tamen circa
parvulos. Quid enim necesse, si non tam
necesse est, sponsores etiam periculo ingeri
qui et ipsi per mortalitatem destituere
promissiones suas possunt et proventu malae
indolis falli?
4. Cos per la condizione e la disposizione di
ciascuna persona e anche dell'et, lindugio del
battesimo pi utile, specialmente riguardo ai
bambini.Se non necessario, perch mettere
anche in pericolo i padrini nel rischio di non
poter mantenere le loro promesse a causa della
morte o di essere delusi dalla crescita (dei
bambini) con cattive tendenze?
5. Ait quidem Dominus: Nolite illos prohibere
ad me venire (Mt 19,14). Veniant ergo dum
adolescunt, veniant dum discunt, dum quo
veniant, docentur; fiant Christiani cum
Christum nosse potuerint! Quid festinat
innocens aetas ad remissionem peccatorum?
Cautius agetur in saecularibus, ut cui
5. Certamente il Signore ha detto: Non
impedite ai bambini di venire a me. Vengano
pure, ma quando saranno pi grandi, vengano
quando possono imparare, vengano quando
sapranno dove vanno; diventino cristiani,
quando potranno conoscere Cristo! Perch
let innocente si affretta per la remissione dei
substantia terrena non creditur divina credatur?
Norint petere salutem ut petenti dedisse
videaris!
peccati? Negli affari mondani ci comportiamo
con molta cautela; ad un bambino non si
affidano i beni terreni, perch affidargli quelli
divini? Imparino a chiedere la salvezza perch
si veda che tu la dai a chi la chiede
6. Non minore de causa innupti quoque
procrastinandi, in quibus tentatio praeparata est
tam virginibus per maturitatem quam viduis
per vacationem, donec aut nubant, aut
continentiae corroborentur. Si qui pondus
intellegant baptismi magis timebunt
consecutionem quam dilationem: fides integra
secura est de salute!
6. Per motivo non meno serio dovrebbero
rimandare anche i non sposati, per i quali la
tentazione pronta tanto per le vergini per lo
sviluppo (di crescita), quanto per le vedove per
il tempo senza impegni, finch o si sposino o
simpegnino nella castit. Se comprendessero
il peso del battesimo, temerebbero pi a
riceverlo che a rimandarlo! Solo la fede integra
pu essere sicura della salvezza.

Secondo Tertulliano, non si deve avere paura che il battesimo possa essere dato da chi ha
l'ufficio della sua amministrazione, come pure non bisgna avere paura di chiederlo, anche se vale il
principio secondo cui le cose sante non possono essere date ai cani. In questo senso vale il discorso
secondo cui non bisogna facilmente concedere il battesimo a chi non si dimostrato degno di
riceverlo: chi lo fa si rende complice dei peccati di chi lo riceve. Anche se Filippo ha battezzato
subito l'eunuco, in realt lo Spirito del Signore che ha comandato a Filippo di battezzare l'eunuco
che si era dimostrato gi pronto a ricevere la grazia battesimale perch in lui si verificata
pienamente la conversione alla fede cristiana. L'esempio di Filippo conferma ancora di pi la
necessit di accertare la dignit di chi deve ricevere il battesimo stesso. Con tutto questo, la fede
diventa la chiave principale per essere ammessi al battesimo. Chi non crede non pu essere
battezzato. Anche Paolo fu presto battezzato perch chi lo ha battezzato ha riconosciuto che il
futuro apostolo era stato gi scelto da Dio . In questo modo non possono essere messe da parte le
prerogative di Dio, con le quali viene a manifestarsi pienamente il suo progetto.
Tertulliano, poi, giunge, al punto centrale del capitolo: il battesimo dei bambini. Riguardo
all'et, per Tertulliano, meglio non battezzare i bambini subito, pi utile spostare il battesimo in
una et pi matura. Se non ci sono casi gravi di necessit, perch mettere nel rischio dei padrini di
non tenere fede alle promesse fatte? Certamente, il Signore ha detto: non impedite ai bambini di
venire a me (Mt 19,4). Vengano pure questi bambini, ma quando sono adolescenti e non prima. In
sostanza, i bambini dovrebbero ricevere il battesimo solo quando possono essere istruiti e saranno
in grado di conoscere Cristo. Perch bisogna avere tanta fretta nel battezzare i bambini? Tertulliano
parla soprattutto del fatto che i bambini si trovano nell'et dell'innocenza, tanto che non hanno
bisogno del perdono dei peccati: in questo caso nell'autore presente soprattutto il senso dei peccati
personali e non del peccato originale. Le cose importanti del mondo non dovrebbero essere messe
nelle mani dei bambini, come mai invece le cose divine. Solo quando possono capire con chiarezza
la salvezza che viene loro concessa, allora si pu dare ad essi tali cose divine.
Per un motivo non meno serio bisogna posticipare il battesimo per coloro che vivono nella
verginit e non sono ancora sposati, almeno fino alla maturit, purch non ci sia una necessit
partocolare. In ci Tertulliano esprime un motivo pastorale: secondo lui, tra l'altro, chi capisce
veramente la natura ed il significato del battesimo, ha pi timore di riceverlo che rimandarlo a dopo.
Solo con una fede matura ed integra si ottiene la salvezza e cos si pu giustamente chiedere il
battesimo.

XIX Il tempo giusto per il battesimo - giorni eccellenti per il battesimo

1. Diem baptismo sollemniorem Pascha 1. La Pasqua il giorno pi solenne per il
praestat, cum et passio Domini in qua
tinguimur adimpleta est. Nec incongruenter ad
figuram interpretabitur quod cum ultimum
Pascha Dominus esset acturus, missis
discipulis ad praeparandum Convenietis,
inquit, hominem aquam baiulantem (Mc
14,13) Paschae celebrandae locum de signo
aquae ostendit.
battesimo, quando anche si compiuta la
passione del Signore, nella quale siamo
battezzati. Non sar fuori luogo interpretare
come una prefigurazione che il Signore,
quando stava per celebrare la sua ultima
Pasqua, avendo mandato i discepoli a
prepararla: Incontrerete un uomo con una
brocca d'acqua ha indicato il luogo per
celebrare la Pasqua con il segno dell'acqua.
2. Exinde Pentecoste ordinandis lavacris
laetissimum spatium est quo et Domini
resurrectio inter discipulos frequentata est et
gratia Spiritus sancti dedicata (Act 2,4) et spes
adventus Domini subostensa quod tunc in
caelos recuperato eo angeli ad apostolos
dixerunt, sic venturum quemadmodum et in
caelos conscendit (Act 1,11), utique in
Pentecoste. Sed enim Hieremias cum dicit: Et
congregabo illos ab extremis terrae in die
festo (Ger 31,8) Paschae diem significat et
Pentecostes qui est proprie dies festus.
2. Successivamente Pentecoste un periodo
molto adatto per organizzare battesimi, nel
quale anche la risurrezione del Signore stata
sperimentato tra i discepoli e la grazia dello
Spirito Santo stata data e, essendosi mostrata
la speranza del ritorno del Signore, assunto in
cielo, gli angeli dissero agli apostoli che egli
sarebbe tornato cos come era salito nei cieli,
nel tempo di Pentecoste. Quando infatti
Geremia diceva: E li raduner dalle estremit
della terra nel giorno di festa, intendeva il
giorno della Pasqua e il tempo di Pentecoste
che propriamente un giorno di festa.
3. Ceterum omnis dies Domini est, omnis hora,
omne tempus habile baptismo: si de
sollemnitate interest, de gratia nihil refert.
3. D'altra parte ogni giorno del Signore; ogni
ora, ogni tempo adatto per il battesimo: se c'
diversit di solennit (liturgica), non importa
per la grazia.

Tertulliano mette in rilievo il giorno pi solenne per la celebrazione del battesimo: la festa di
Pasqua. E' il giorno in cui compiuta la passione del Signore, nella quale ogni cristiano viene
battezzato. Con ci abbiamo la ragione per la preferenza della Pasqua per il battesimo la teologia
battesimale di Rom 6,3-5 (cf. anche Col 2,12; 1Pt 3,21): battesimo come conformit alla morte e
alla risurrezione di Cristo. Tuttavia il brano paolino non viene espressamente citato. Una
prefigurazione del battesimo pasquale si trova, secondo Tertulliano, nelle parole del Signore,
quando invi i discepoli a preparare la Pasqua: l'imagine dell'uomo che porta la brocca l'acqua
indicava il luogo dove si doveva celebrare la Pasqua. L'acqua stessa indicava il battesimo. La
Pentecoste nel contesto un p ambigua perch la parola pu indicare sia i 50 giorni tra la Pasqua e
la Pentecoste come giorno, sia solo il giorno di Pentecoste. Per indicare che anche la Pentecoste
un periodo o un giorno adatto per celebrare il battesimo, Tertulliano cita una serie di ragioni: la
prima che il Signore si manifestato spesso tra i discepoli, il secondo che egli ha concesso loro
le primizie della grazia dello Spirito Santo. Cristo stesso viene assunto in cielo e ritorner come
salito secondo l'annunzio degli angeli: tale contesto richiama alla Pentecoste, come giorno festivo e
giorno del Signore. Anche se la Pasqua e la Pentecoste sono i giorni / tempi pi adatti per celebrare
il battesimo, in realt ogni giorno e ogni tempo da considerarsi come giorno del Signore, in cui
uno pu amministrare il battesimo. Quindi, qualsiasi giorno opportuno per ricevere il battesimo.
La chiesa ha diverse solennit, ma la grazia non ha nessun limite di calendario, giacch essa non
soggetta al tempo.

XX Preparazione per il battesimo. La condotta di vita dopo aver ricevuto il battesimo

1. Ingressuros baptismum, orationibus crebris, 1. Coloro che sono in procinto di accedere al
ieiuniis et geniculationibus, et pervigiliis orare
oportet [et] cum confessione omnium retro
delictorum, ut exponant etiam baptismum
Johannis: Tinguebantur, inquit, confitentes
delicta sua (Mt 3,6). Nobis gratulandum est, si
[non] publice confitemur iniquitates aut
turpitudines nostras: simul enim et de pristinis
satisfacimus conflictatione carnis et spiritus, et
subsecuturis temptationibus munimenta
praestruimus. Vigilate et orate, inquit, ne
incidatis in temptationem (Mt 26,41).
battesimo debbono rivolgersi a Dio con
preghiere intense, con digiuni, con prostrazioni
in ginocchio e con veglie. e con confessione di
tutti i peccati del passato per realizzare quanto
gi si faceva al battesimo di Giovanni: Si
facevano battezzare, dice il vangelo,
confessando i loro peccati. Dobbiamo
rallegrarci se non abbiamo da confessare in
pubblico i nostri peccati e le nostre azioni
veregognose. Con l'afflizione della carne e
dell'animo rendiamo soddisfazione dei peccati
commessi e nello stesso tempo ci prepariamo
difese in anticipo contro le prove che
seguiranno: Vegliate e pregate, dice il Signore,
per non cadere in tentazione.
2. Et ideo, credo temptati sunt, quoniam
obdormierunt, ut apprehensum Dominum
destituerint et qui cum eo perstiterit, et gladio
sit usus ter etiam negaverit; nam et
praecesserat dictum neminem intemptatum
regna caelestia consecuturum! (Lc 22,28-30).
2. Quindi credo che i discepoli siano stati
messi alla prova proprio perch si sono
addormentati, abbandonavono il Signore che
veniva arrestato e quello, che gli era rimasto
accanto e che aveva usato la spada, per tre
volte lo rinneg. Ges aveva detto poco prima:
Nessuno potr ottenere il regno dei cieli senza
essere messo alla prova.
3. Ipsum Dominum post lavacrum statim
temptationes circumsteterunt quadraginta
diebus ieiuniis functum (Mc 1,13). Ergo et
nos dicet aliquis, a lavacro potius ieiunare
oportet? Et quis enim prohibet nisi necessitas
gaudii et gratulatio salutis?
3. Dopo il battesimo le tentazioni
immediatamente hanno assediato lo stesso
Signore venuto da un digiuno che dur
quaranta giorni. Qualcuno potrebbe dire,
"quindi anche noi (uscendo) dal battesimo
dovremmo piuttosto metterci a digiunare? E
chi infatti lo proibirebbe se non la necessit
della gioia e della riconoscenza della salvezza?
4. Sed Dominus quantulum aestimo, de figura
Israelis exprobrationem in ipsum retorsit:
namque populus mare transgressus, et in
solitudine<m> translatus per quadraginta
annos, illic cum divinis aleretur, nihilominus
ventris et gulae meminerat, quam Dei (Es
15,22; 16,1-15). Deinde Dominus post aquam
segregatus in deserta quadraginta dierum
ieiunia emensus (Mt 4,1-4) ostendit non pane
vivere hominem Dei Verbo temptationesque
plenitudini et immoderantiae ventris appositas
abstinentia elidi.
4. Ma il Signore, per quanto credo, fede cadere
su di se stesso il rimprovero che aveva colpito
Israele: infatti il popolo, attraversato il mare e
portato nel deserto per quarant'anni, l stata
nutrito con (cibi mandati) da Dio, ci
nonostante si preoccupava della pancia e della
gola pi che di Dio. Poi il Signore dopo il
battesimo, ritirato nel deserto, digiunando per
quaranta giorni, mostrava che l'uomo non vive
de pane, ma della parola di Dio che le
tantazioni di riempirsi la pancia senza misura
vengno vinte con l'astinenza.
5. Igitur benedicti quos gratia Dei expectat,
cum de illo sanctissimo lavacro novi natalis
ascenditis et primas manus apud matrem cum
fratribus aperitis, petite de Patre, petite de
Domino peculia gratiae distributiones
charismatum subiacere. Petite et accipietis (Mt
7.7) inquit: quaesistis enim et invenistis;
pulsastis, et apertum est vobis. Tantum oro ut,
5. Dunque benedetti voi, a cui la grazia di Dio
spetta, quando risalirete da quel santissimo
lavacro della nuova nascita e quando aprirete
con i fratelli per la prima volta le mani verso la
Madre (Chiesa); chiedete al Padre, chiedete al
Signore di ottenere come doni della grazia
elargizioni di carismi. Egli disse: Chiedete e
ricevete. Avete cercato e avete trovato, avete
cum petitis, etiam Tertulliani peccatoris
memineritis.
bussato e vi stato aperto. Vi domando una
cosa sola, quando pregate ricordatevi anche del
peccatore Tertulliano.

Tertulliano ricorda la preparazione al battesimo: importante l'interessamento alla preghiera seguita
da digiuni e penitenze, nonch i momenti di veglie. In questo ambito la preparazione del battesimo
esige un impegno serio di chi lo deve ricevere attraverso una serie di gesti penitenziali, nella
prospettiva della remissione di tutti i peccati gi comessi, come anche il battesimo di Giovanni ha
indicato. Tutto questo comporta la confessione dei peccati, ma non in pubblico!
In queste direttive Tertulliano si richiama alla tradizione della Didach, dove c' l'esigenza di
preparare il candidato liberandolo dalle colpe passate: ci richiede l'afflizione della carne e dello
spirito secondo una certa condotta ascetica. In quersto modo si possono prevenire le tentazioni
stesse. Chi non tentato non pu entrare nel regno dei cieli: c' qui un riferimento a Pietro che
rinnega il Signore per ben tre volte. L'esempio pi grande quello del Signore nel deserto, subito
dopo il battesimo, durante quaranta giorni di digiuno. Se ci vero, anche noi siamo chiamati alla
penitenza mediante il digiuno ed altre penitenze. Tertulliano continua questa idea con l'immagine di
Israele che per quaranta anni percorre il deserto prima di entrare nella terra promessa. Anche in
questo caso non sono mancate le tentazioni, come ad esempio la mormorazione del popolo contro il
Signore, presso Meriba. Allo stesso modo gi nell'AT viene dimostrato che l'uomo non pu solo
vivere di pane, per cui sono necessarie le penitenze (v. l'astinenza) per superare le tentazioni stesse.
Dopo aver ricevuto il battesimo, bisogna chiedere al Signore i carismi, quali doni dello Spirito
Santo. Subito dopo il battesimo pi importante la gioia e la celebrazione della salvezza che le
azioni ascetiche!


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