* Minipreambolo Quando nella prima met del secolo scorso cominciarono a riutilizzare gli strumenti storici che si erano salvati, si trovarono di fronte a difficolt di notevoli proporzioni, il cui elenco lunghissimo, ma mi limiter a qualche cenno a cominciare, come sostengono alcuni amici insigni organologi, dal fatto che i musici del passato possedevano un virtuosismo ed una tecnica conforme agli strumenti di cui disponevano e che era andata irrimediabilmente perduta a mano a mano che gli strumenti si erano perfezionati, nonostante che subito dopo linvenzione delle valvole si rimpiangesse gli strumenti semplici perch il suono veniva considerato migliore. Poi il problema dei locali e della sociacusia per socioacusia sintende il fracasso sempre in aumento in cui siamo costretti a vivere nei nostri tempi!, per cui in breve sintesi gli orecchi di oggi non sono pi" quelli del periodo barocco. #i discusse molto sul fatto se si doveva adoperare strumenti originali, oppure copie, e se queste dovevano essere conformi alloriginale quando esso era nuovo oppure com attualmente. $on ingenti sforzi alcuni strumentisti sono riusciti a recuperare, in parte ci che era andato perduto% ma alla base di tutto ci sono le qualit del concertista, che al pari di un cantante, se ha le doti naturali pu fare molto e bene, ma se queste doti non ci sono allora niente da fare. &no strumento moderno pu essere suonato anche da chi ha una mediocre attitudine, ma lo strumento antico no. $irca poi le esecuzioni del passato a livello di mediocrit le cose andavano come ci raccontano, ma ai livelli del 'endinelli o del (antini, celeberrimi suonatori di tromba, le cose erano ben diverse. *** )n conversazioni pi" o meno amichevoli con amici musicisti o musici capitato spesso di parlare di un particolare aspetto, a quanto pare assai controverso, vale a dire sulle cos* dette +esecuzioni musicali filologiche+ cio se le musiche scritte nei secoli passati debbano essere eseguite come si eseguono oggi o se ci dovremmo adoperare per eseguirle cos* come si presume che venissero eseguite nei secoli trascorsi. ,-assunto naturalmente vastissimo e complesso, tuttavia noi abbiamo sempre cercato di circoscrivere, per quanto possibile, ad una visuale un po- unilaterale e cio sotto il punto di vista preminentemente organologico perch nella musica non basta fare della +filologia+ nel senso di fedelt scrupolosa al testo, o come alcuni critici dicono con +perizia calligrafica+, perch se tutto ci valido per i testi letterari, per la musica ci troviamo di fronte a tutta una serie di problemi non certo di facile soluzione, perch del passato come stato osservato non esistono registrazioni fonografiche, le quali sarebbero state una documentazione eccellente. Purtroppo non esistendo tutto ci siamo costretti a fare ricorso ad una serie di induzioni, deduzioni e controdeduzioni. #u questo particolare argomento abbiamo racimolato molti scritti dei quali cercheremo di citarne alcuni% altri per ovvie ragioni saranno trascurati, molti altri purtroppo ci saranno ignoti, comunque tanto per avviare un certo tipo di discorso ci sono sembrati sufficienti quelli che abbiamo raccolti. .aturalmente per ovvie ragioni non possiamo citare qui intere opere, ci dovremmo comunque limitare ad alcune brevissime citazioni di brani, il che talvolta un po- ingrato perch da brevi citazioni non possibile afferrare certi concetti che sono diluiti in gran parte delle varie opere perci sarebbe utile che l-ascoltatore leggesse per lo meno quanto sar inserito poi nella bibliografia per comprendere il contenuto dei vari libri sull-argomento nella loro entit e totalit. / Questi brevi appunti sono dedicati alla signora Piera 0antovani, gi funzionario amministrativo presso l-)stituto di 0usicologia dell- &niversit di Parma. 1utti i docenti dell-&niversit l-avrebbero, prediletta per i loro )stituti. 2 .on sappiamo se riusciremo nell-intento, ma nostro proposito di non trasformare varie pubblicazioni, come spesso viene detto, in un +che3in gum+, cio vorremmo cercare di non offrire agli ascoltatori, per quanto possibile, dei concetti gi esistenti pi" o meno rimasticati, ma delle constatazioni su cui tirare poi qualche conclusione, come premessa daremo qui di seguito una serie di citazioni che abbiamo tolto da alcuni dei moltissimi scritti che ci sono capitati sotto gli occhi in vari anni. Paul $ollaer, 4 ,-orchestra di $laudio 0onteverdi 5, in Musica, (irenze, #ansoni, 2678, vol. )), p. 9:;9<, scrive= +Potrebbe meravigliare che una tale precisazione sia necessaria% ma sta di fatto che fin oggi molti hanno giudicato opportuno di modernizzare l-orchestra di 0onteverdi, sotto diversi pretesti. >ra si trovato che l-orchestrazione originale non si pu riprodurre, per ragioni puramente materiali scomparsa dall-uso degli strumenti musicali necessari, incapacit dei nostri strumentisti di impiegarli quando se ne dispone!% il presente studio baster a refutare quest-argomento. >ra si preteso che l-orchestrazione autentica di 0onteverdi non conviene pi" alla sensibilit del pubblico attuale. Questo argomento di carattere intellettuale, pi" pericoloso per la verit musicale del precedente% se vi si prestasse fede bisognerebbe ammettere che si ha il diritto, dopo un certo numero d-anni di modificare la sonorit di un opera musicale.+. ? a p. 6:, lo stesso $ollaer, scrive. +Per riassumere= l-orchestra autentica di 0onteverdi pu essere oggi ricostituita% la sola sostituzione che necessaria prevedere quella dei cornetti+. $erto che se si cominciano a fare delle sostituzioni sia pure minime diventa un po- pi" problematico il fatto della originalit o +autenticit+. 0arc Pincherle 4 ,-interpretazione orchestrale di ,ulli 5, in L'Orchestra, (irenze, 'arbera, 26@7, p. 286, scrive= +)n fatto d-esecuzione orchestrale le opere teoriche non fanno difetto, ma tutti i giorni si ha l-occasione di vedere come direttori d-orchestra di grandissimo talento e di raffinata cultura siano assai imperfettamente informati e si muovono con un certo imbarazzo in ogni musica anteriore a 'eethoven+. Per quanto riguarda la sostituzione di famiglie di strumenti con altre famiglie a seconda delle disponibilit nelle esecuzioni, si ricorda fra le altre opere= ?ugn 'orel, 4 ,a strumentazione della sinfonia francese del sec. AB))) 5, in L'Orchestra cit., pp.6, 2C, 2:, 2<, 26, DC. Eove appunto fra le altre cose si legge, p. 2<= +Per rimediare alla mancanza dei fagotti, corni ecc., che si verificava in provincia e negli ambienti degli amatori, i compositori ricorsero a diversi espedienti= primo di tutti quello che consiste nell-attribuire agli strumenti a fiato la qualifica di ad libitum, che a quell-epoca era assai frequente e usata+. $i sembra di poter osservare che non soltanto ci accadeva a livello provinciale o dilettantesco, per es. nell-Antigone di 1raetta 2 , troviamo 8 corni da bosco in do acuto, oppure D flauti, D oboi e fagotto, oppure fluato, clarinetto e fagotto, il che significa che anche ad un certo livello potevano mancare degli esecutori in grado di poter superare alcune difficolt che alcuni brani presentavano D . Prendiamo ora in considerazione la voluminosa opera= L'interpretazione e gli interpreti, 1orino, &1?1, 26@2 di Fndrea Eella $orte, particolarmente da p. <8 a p. 67, dove si trovano citazioni e osservazioni, senza dubbio molto interessanti, fra cui p.<:! quella che segue= 2Gevisione di F. Gocchi. ?d. a cura del 0aggio 0usicale (iorentino, 26:D. D #i veda anche H.I.0oser 4 #ciocchezze e saviezze del melodramma viste dal podio del direttore 5, in L'Orchestra, (irenze, 'arbera 26@7, p. 228. D +,e proteste contro la battuta rumorosa+ dov- immancabile l-episodio, nel quale ,ulli si fer* un piede con il +bastone di direttore+ e in seguito a tale ferita ,ulli mor* 8 . F p. 9D del Eella $orte, troviamo scritto= +,a competenza degli esecutori risulta bassissima dalle osservazioni e dai consigli del Jaleazzi 7 . ?gli raccomanda al primo violino di battere il piede o la mano, quando l-orchestra -vacilla' ai suonatori di non accordare gli strumenti mentre i personaggi cantano. Queste e altre osservazioni, che ritroviamo in un opuscolo dello #caramelli @ sembrano convenire a un galateo o a una satira, pi" che a un metodo o a un trattato di esecuzione, e confermano la mancanza di preparazione tecnica e artistica. ?sclusa ogni cura della concertazione, sembra non siano neppure previste le prove d-insieme K...L+. )l Eella $orte scrive poi p.6C!= +Ealle citazioni dei pratici e teorici della direzione qui inserite emerge chiaramente lo stato culturale delle orchestre, dei maestri, del pubblico, e anche del problema interpretativo;esecutivo in )talia negli ultimi decenni del sec. AB))) e nei primi del seguente. 0oltissime cause di tali condizioni potrebbero essere elencate, ma il discorso sarebbe estraneo all-argomento di questo libro+. )l Eella $orte continua con una serie di osservazioni s-intende correlate all-epoca in cui il libro fu scritto! molto interessanti sulle orchestre nel AB))) sec. in )talia. ?ttore 'ottrigari : , com- noto e come si pu vedere agevolmente nella edizione citata, cerca dopo un ampio esame circa il modo di eseguire la musica ai suoi tempi! di individuare i difetti e di suggerire qualche rimedio, o per lo meno mettere in discussione un certo stato di cose scrivendo, p. 8= +K...L havend-io veduto un grande apparato di stromenti diversi% tra quali era un $lavicembalo grande, et una #pinetta grande, 1re lauti di varie forme, una grande quantit di Biole, et un-altra di 1romboni, due $ornetti uno diritto e uno torto% due Gibechini, et alquanti (lauti grossi, diritti et traversi et un Frpa doppia grande, et una ,ira tutti per accompagnamento di molte buone voci= et dove mi pensava di udire una Frmonia celeste, h sentito una confusione anzi che no accompagnata da una discordanza% che mi ha piuttosto offeso che dato piacere K...L+. #econdo il 'ottrigari, tanto per fare qualche esempio, ravvisava certi difetti in alcuni strumenti a fiato nel non adoperare dei criteri univoci nel praticare la foratura, scrivendo, p. := +Jli strumenti da fiato con fori, come sono (lauti diritti, et traversi, $ornetti diritti, et torti, et altri simili sono una specie% che pi" tosto suona il Eiatonico #Mntono di 1olomeo che altra% et per non potersene avere come afferma esso 1olomeo ne- suoi Frmonici essatta certezza ne per li fori, ne per lo fiato la passaremo= non di meno soggiunger di aver parlato con diligenti 0astri di tali strumenti, et truovo che essi non vi hanno cosa ferma da potervi fondare salda ragione= ma solo mentre fabbricano i buchi a tale strumento vanno ad orecchia quelli allargando secondo che sentono il bisogno% aiutati dalla natura K...L+ < 0olti altri teorici scrissero sulla intonazione di alcune orchestre seguendo le orme del 'ottrigari, se non addirittura copiando dalla sua opera come nel caso dell-Frtusi 9 , citato largamente da ,. 1orchi,4 ,a musica strumentale 5, RMI, vol. ), 2967, pp. < N 89, vol.)), 296@, pp. :::;:<2. 8 Questo episodio ricordato in molte pubblicazioni fra cui ricordiamo= Dizionario Ricordi,0ilano, Gicordi,26@6 v. ,ulli, p. :67, col. 2O% Eella $orte e Jatti, Dizionario di musica,1orino, Paravia, 7O ed. v. ,ulli, p. 88:, col. 2O% E. ?3en Storia di A. oscanini, 'ari P,eonardo da BinciQ ?ditrice, 26@2 p. 2 7 !lementi teorico"pratici di musica, Goma 2<62. @ J. #caramelli, Saggio sopra i doveri di un primo violino cfr. Eella $orte Op. cit. p. 96. : Il desiderio overo, De' #oncert di vari$ Strumenti Musicali % Benezia, 2@67, Gistampa fotomeccanica, 'ologna, (orni,26:6. < Questo brano del 'ottrigari lo troviamo citato in varie pubblicazioni sugli strumenti a fiato, come ad esempio (. #conzo, )l &lauto e i &lautisti, R 0ilano Hoepli,268C p. :C%J. Prestini 'otizie intorno alla storia degli strumenti%, 'ologna, 'ongiovanni, 26D@ p. D8. 9 #i veda a tale proposito la Prefazione di J. Becchi al Desiderio dell-ed. cit. 8 F. Fgazzari 6 scriveva= +Ei pi" gli strumenti, altri sono di corde, altri di fiato. Ei questi secondi eccettuato l-organo! non diremo cosa alcuna per non essere in uso nei buoni e dolci conserti, per la poca unione con quei di corde e per l-alterazione, cagionata loro dal fiato umano, se ben in conserti strepitosi, e grandi si meschiano= e tal volta il trombone in picciol conserto s-adopera per contrabbasso, quando sono organetti all-ottava alti= ma che sia ben suonato, e dolce= e questo si dice in universale, perch nel particolare posson esser tali strumenti suonati con tal eccellenza da maestrevol mano che sia per acconciar il conserto et abbellirlo+. F p. 9, si legge= +onde chi suona leuto, essendo strumento nobilissimo fra gli altri, deve nobilmente suonarlo con molta invenzione, e diversit% non come fanno alcuni, i quali per aver buona dispostezza di mano, non fanno altro che tirare, e diminuire dal principio alla fine, e massima in compagnia d-altri stromenti, che fanno il simile, dove non si sente altro che zuppa e confusione cosa dispiacevole et ingrata a chi ascolta+. 0ichael Praetoris 2C , scriveva =+ K...L devo anche necessariamente ricordare ci che segue= che a me all-inizio dell-ordinamento dei concerti del $oro KS complessoL dei flauti K...L non ebbi poche difficolt= dal momento che molto raramente questi flauti dato trovarli che siano bene accordati, perch,come seguir nel 77T capitolo, anche gli organi in alcune chiese possono subir facilmente gli effetti sia del caldo che del freddo, cos* che in estate hanno l-intonazione pi" alta e in inverno pi" bassa. $os* che necessariamente se due strumenti a fiato suonino insieme finiscono per costituire una sorta di accordo di due note della differenza di un semitono. $os* che mi venuto in mente un rimedio, che cio si dividano i flauti in alto fra la testata e fori delle dita e si faccia il pezzo superiore pi" largo in modo che il medesimo nella parte di sotto, quando si vuole o secondo necessit si possa infilare e fare i pifferi pi" lunghi o pi" corti K...L ? quantunque alcuni celebri fabbricanti di strumenti ritengano che i flauti con ci possano divenire falsi in alcuni fori, tuttavia essi hanno finito per trovare che non si prospetta alcun difetto al di fuori di questo K...L+. )l Praetorius continua poi dicendo che quanto viene proposto per i flauti gi stato fatto con successo nei bassanelli e nei cornetti. J. '. Eoni 22 scriveva= +$he poi gli strumenti da fiato siano pi" soavi, patetici, e simili alla voce umana degli altri, l-esperienza stessa lo dimostra negli >rgani, e ne- cornetti, che quando sono ben sonati, non si pu sentire cosa pi" dolce= e Fristotele anco afferma ne- Problemi musicali 2D , che pi" soave il suono della 1ibia, che della ,ira e che ella ha l-istessa proporzione con gli altri strumenti K...L. Eico anco che si unisce meglio con la voce umana, per la simiglianza, che ha con lei, e che ricuopre molti errori de- $antori: tutte qualit molto considerabili per quello che si cerca. .on anco di piccola importanza quella propriet, che hanno gl-)strumenti da fiato, di poter allungare il suono quanto si vuole, la quale non hanno gl-)strumenti di corde, da quelli di archetto in poi K...L, ma la traversa o flauto d-Flemagna si potrebbe bene usare in luoghi spaziosi, e cos* il cornetto torto% ma il cornetto muto, e diritto e i flauti ordinari si potrebbero adoprare quasi per tutto, se fossero lavorati da buoni maestri, e maneggiati come si deve K...L+ pag.2C:!. F p.22D;228 ci parla poi delle stonature dei Jraviorgani per effetto della temperatura e scrivendo fra l-altro= +$on tuttoci, a questi ed a ogni altra sorte d-)nstrumenti di tasti manca 6 Del sonare sopra (l basso con tutti li stromenti, #iena, E. (alcini, 2:C< p. 8. 2C S)ntagma musicum, II, Organographia, *+*,, (aUsimile;.achdrucU, herausgegeben V.Jurlitt, Wassel, 'Xrenreiter,26@9, D. Fuflage 26:7 p. 87;8@. )l passo del Praetorius ricordato in varie pubblicazioni come per esempio=(. #quarzoni Il &lauto cenno storico , (errara,, 'resciani, 262<, p. D:. 22 De( trattati di musica% raccolti e pubblicati per opera di F.(. JoriR, -irenze, Stamperia Imperiale, *.+/ pp. 2C@ ; 222. 2D F tale proposito si veda= Fristotele, 0roblemi musicali, a cura di J. 0arenghi, (irenze, (ussi ; #ansoni, 26@9, particolarmente pp. 88;8@ e <@. 7 quella perfezione, che hanno i (lauti e le Biole del forte, e piano, come si vuole molto importante in queste 0usiche sceniche K...L+. Y rimasta famosa la frase di F. #carlatti, il quale rivolgendosi ad Hasse disse= +(iglio mio lei sa che io non posso sopportare gli strumenti a fiato perch stonano tutti+ 28 . '. 0arcello 27 scriveva= +>bo, (lauti, 1rombe, (agotti, etc. sono sempre scordati, crescono+. (. 0. Beracini 2@ , fra le altre cose molto interessanti scriveva= +,-accord*o dell->rchestra debbe essere fatto presto, piano e giusto, avanti di cominciare l->vertura dell->pera, per lasciare il perfido -idecommisso, lasciatoci dagl-Fntichi #onatori, qual- il cominciare scordti e poi fare un continuo Bespaio nel tempo che gl-)nterlocutori cantano i Gecitativi% e credasi pure che quel maledettissimo zun zun zun zun che fanno i Biolini e i Bioloni, accordando forte infino all-ultimo Kdell'Opera L ; senza mai essere accordti ; disturba chi canta e strapazza orribilmente chi ascolta. Per la qual cosa pare, in vece dell->pera, si voglia piuttosto rappresentare la veglia di PadellaZ+ +>ttima cosa sar ancora, pel $ompositore, di non dar mai principio alla sua 0usica, se non aver prima riscontrato come sia bene accordata la sua >rchestra. $omincer dal confrontare attentamente i $orni colle 1rombe, ma prima le trombe coll->rgano o col $imbalo, e, se a caso i $orni scarseggiassero un pochetto e non potesse ottenersi che arrivassero esattamente al 1uono, per essere troppo grandi o troppo lunghi, gliKsicL lascer stare cos* calanti, avvenga che i #orni sempre crescono per causa del caldo del fiato nel sonarli.+ )l Beracini condanna Pl-usanza solita de- #onatori dell->pera di tenere strettissima conferenza fra loro, nel tempo de- Gecitativi, o di presentare il 1abacco a- loro vicini, o di smoccolare con un chiodo le $andele, o di accordar forte per fare sentire le virt" loro!, o di cominciare a mettersi, adagio adagio, sul naso gli >cchiali, KperL poi sonare a tutto bell-agio dopo gl-altri, o pure di ripigliare dal ,egg*o con tutta pausa! l-Frco, K...L nel tempo appunto che KS in cuiL dovrebbero aver cominciato insieme con l->rchestra, non gi uno dopo l-altro, come fanno i #onatori delle $ampane, quando principiano a sonare solennemente a (esta.+. )l 0archese di ,igniville nel suo Stabat mater, a tre voci in canone, 2<:D, scriveva all-inizio dell-opera un +Fvvertimento+ in cui si legge= +,-Futore domanda perdono ai #eguaci del Justo moderno se nel corso di quest-opera non troveranno, ne trombe ne tromboni K...L+. ? veniamo ora alle impressioni riportate dal (etis 2: in un suo viaggio in )talia. +Fl mio primo entrar in )talia rimasi non poco meravigliato della negligenza con cui suonano le orchestre e della poca cura che presiede alla organizzazione di queste K...L+. +K...L Jli abitanti della capitale or accennata si occupano nel loro gran teatro degli affari, e li trattano ad alta voce, parlando e disputando di contratti, di variazioni di fondi pubblici, vanno e vengono, ridono e schiamazzano, come se sulla scena e in orchestra non si facesse nulla di meritevole della menoma attenzione K...L #e i filarmonici francesi potessero accoppiare alla loro bravura meccanica il genio naturale, e il vivacissimo istinto degli italiani, si arriverebbe al bello ideale della musicale esecuzione K...L+. 28 Questa frase o per lo meno questo atteggiamento di F. #carlatti ricordata in molte pubblicazioni fra cui= ?. I. Eent, Alessandro Scarlatti " 1is Li&e and 2or3, ,ondon. ?.Frnold,26C@, p. 26D% #conso, Op. cit., p. :C% Prestini, Op. cit., p. DD. ,a fonte di questa frase si trova in= (.V. 0arpurg, 1istorisch"3ritich R,'and ), #t[cU @, 'erlin, #ch[tz, 2<@@ p. DD9. 1ale fonte ci fu gentilmente suggerita dal Prof. V. Hosthoff a cui rivolgiamo i pi" vivi ringraziamenti. 27 Il teatro alla moda, R., .apoli,R Binaccia, 2<:2 p. 7C.. 2@ 0. (abbri, Appunti didattici e ri&lessioni critiche R., Le inedite 4Annotazioni sulla musica5 di (.0. Beracini. 1orino, ?inaudi, 26:@, pp. 2<, DC, D2, DD. )l manoscritto di queste annotazioni si trova nella 'iblioteca del $onservatorio di (irenze. (abbri da indicazioni su questo ms. a p.D<, nota :. 2: +,ettera del #ig. (tis sulle orchestre italiane+, in 6.M.M., 2978, pp. 22D, 228, 22<. @ Pur avendo saltato una serie molto interessante di altre citazioni che avremmo potuto trarre da opere di notevole valore, come gli scritti del Quantz 2< ci sembrato sufficiente quanto abbiamo sin qui citato. Prima di cominciare a tirare qualche conclusione ci vorremmo soffermare anche su un altro tipo di considerazioni e cio una serie di passi musicali scritti non certo per dei concertisti, ma per gli strumentisti, che militavano nelle orchestre, i quali probabilmente non dovevano essere dotati di peculiari caratteristiche come ad esempio il cornista Punto o il nostro contemporaneo H. 'aumann, o il Quantz, o comunque moltissimi altri strumentisti. 0a esaminiamo adesso i passi che seguono, tratti da partiture manoscritte della 'iblioteca del $onservatorio di musica P,. $herubiniQ di (irenze. ,e segnature sono le seguenti=FD:D N '29C% F787% RF789% F7DD% 2< rattato sul &lauto traverso, a cura di #. 'alestracci, ,ucca, ,ibreria 0usicale )taliana, 266D : #e osserviamo i pochi passi che abbiamo qui elencati e gli strumenti con cui venivano eseguiti impossibile non trovare dei grossi dubbi sulle possibilit che tali passi venissero eseguiti come vengono eseguiti oggi dagli strumentisti nostri contemporanei. Quali tipi di corni fossero in uso fra il 2928 e il 29D2 presto detto, baster esaminare se non si ha la possibilit di visitare alcuni musei di strumenti musicali in ?uropa!, tre eccellenti pubblicazioni dei seguenti autori= F. 'aines 29 , G. 0orleM;Pegge 26 , >. (ritzpatricU DC . #i tenga presente che i cilindri vengano inventati all-incirca nel 292@, a proposito di questa data si veda H. HeMde, Das 7entilblasinstrument e immaginiamo pure l-esistenza di un corno a chiavi!. >ra la domanda che noi ci siamo posti tantissime volte cosa sar venuto fuori dagli strumenti allora in uso quando si trovavano sul leggio dei passi come quelli indicati\ .on certo facile ne possibile immaginare quali fossero le capacit virtuosistiche di un medio suonatore di corno, ma forse facile capire il rendimento di quei tipi di strumenti. Fnche 0ozart si arrabbiava con i cornisti facendo uso della seguenti parole italiane= P #ignor Fsino% a te bestia% >h, seccatura di coglioni% 0a intoni almeno una, cazzoZQ #i veda= Das 1orn bei Mozart, Wirchheim, Hans PizUa ?ditin, 269C, p.226. Y vero, come sostengono alcuni amici insigni organologi, che i musici del passato possedevano un virtuosismo ed una tecnica conforme agli strumenti di cui disponevano e 29 !uropean and American Musical instruments, ,ondon, '.1. 'atsford, 26::. 26 he -rench 1orn"Some 'otes%London, 8enn Ltd, *,+9. DC he 1orn and 1orn 0la)ing%, ,ondon, >]ford &niversitM Press, 26<C. < che andata irrimediabilmente perduta a mano a mano che gli strumenti si sono perfezionati. Y vero che nei melodrammi si potevano fare tante cose= la ghigliottina per es.! che lavorava senza sosta, tagliando brani ecc.% spostamento di passi da uno strumento all-altro, cio senza guardare troppo per il sottile, si attribuiva il passo a quello strumento che l* per l* fosse stato in grado di poterlo eseguire trascurando la preferenza timbrica% talvolta alcune parti del melodramma erano dei blocchi componibili o scomponibili secondo le possibilit. ) direttori o revisori che hanno potuto agire sulle altrui opere con mano un poco pesante, magari non tenendo conto di certe cose storiche e del gusto dell-autore in fatto di colori orchestrali quando si sono riprese opere del passato per essere nuovamente rieseguite. F tale proposito scriveva ,abroca D2 = +K...L tenere presente nella sua interezza il carattere del melodramma e non dimenticare che le opere immortali, anche se sono di tutti i tempi posteriori al loro sorgere, una data di nascita l-hanno anche loro.+ +$on questo che abbiamo detto veniamo anche a risolvere il quesito circa il modo di presentare l-opera sconosciuta di Gossini= che essa venga rappresentata viva per la vita del teatro e non gi morta per la gioia dei pochi studiosi. 0a che si tratti di vita intimamente rossiniana, sicch quanto nella musica viene presentato sia di sicura mano di Gossini.+. Y anche da rilevare che l-applicazione dei pistoni al corno non sembra che fosse accettata al suo sorgere tanto di buon grado, come si pu leggere in varie pubblicazioni, ed anche la 6.M.M. del @ novembre 29@7, n. 7@, pp. 8@@;8@9, riportando uno scritto del +sig. (tis padre!+, assumeva la difesa del corno a pistoni, o a cilindri. Ea tenere presente che i primi pistoni non dovevano essere molto perfezionati, come si pu vedere in varie pubblicazioni. Fdriano Eella (age DD scriveva= +)n ultima analisi in una ventina di corni dati a saggio se ne trovano appena D o tre bene intonati. ? qui si deve ammirare il merito straordinario di tanti bravi suonatori, i quali a forza di abilit nella disposizione delle labbra giungevano ad una perfetta intonazione.+. 0a vorremmo ritornare ora sul +virtuosismo perduto+, con qualche breve considerazine. $om- noto esistono vari dischi fonografici, nei quali sono incise musiche del passato con gli strumenti in uso nell-epoca in cui furono scritte% in queste musiche vi sono brani di una considerevole difficolt D8 . ?bbene, secondo il mio modesto parere, la mobilitazione generale degli aggettivi laudativi non sarebbe forse sufficiente a qualificare questi insigni esecutori, i quali, sempre secondo il nostro modesto parere, probabile che abbiano ritrovato nella sua entit e totalit quel +virtuosismo+ che si dice sia andato perduto. #e prendiamo la registrazione della Sonata, op. 2< per corno e pianoforte, eseguita con un corno semplice sembra a noi improbabile che si possa eseguire meglio D7 di come stata eseguita da H. 'aumann% eppure l-orecchio moderno o diciamo contemporaneo sembra preferire questa sonata eseguita con un corno moderno. F tale proposito abbiamo fatto una specie d-indagine fra un gruppo di amici qualificatissimi. ,a maggioranza di questi amici ha detto= +interessante, grande abilit del 'aumann, in ogni modo il risultato, se pur interessante, dimostra che preferibile l-esecuzione con il corno moderno% l-alternanza continua fra suoni aperti e suoni chiusi viene rifiutata dalla nostra educazione musicale, perch essi sembrano presentare due aspetti negativi= 2T cambiamento del timbro, DT diminuzione della quantit del suono+. Jiunto a questo punto sarebbe difficile dire fino a che punto 'eethoven accettasse ci che gli imponeva la tecnica in uso al sua tempo+. D2 4 0odo di rappresentare Gossini 5, in Musica, vol. ), p. <2. DD 4Gagguaglio della parte musicale dell-?sposizione &niversale in Parigi, ,ettera )O+, in 6.M.M., D8 dicembre 29@@, n. @2, p. 7C7. D8 Ei questi dischi non stiamo a dare lelenco, per varie ragioni. D7 Fnche se ricorrente la frase che +esiste sempre un meglio+ e la perfezione non sembra avere limiti. F parte lintervento degli ingegneri acustici nelle registrazioni..Z 9 ,a minoranza degli amici da noi interpellata ha risposto= +la Sonata op. 2< fu scritta per il corno semplice e per il tipo di tecnica allora in uso, perci va eseguita cos*, come stata eseguita da 'aumann e la riteniamo pi" gradevole di una esecuzione fatta con i corni che usiamo oggi+. Per quanto riguarda il :uintetto, per oboe, tre corni in 0i b e fagotto di 'eethoven, gli amici, dopo aver apprezzato la grande capacit degli esecutori, sono stati concordi nel riconoscere che alcuni intervalli di semitono hanno rivelato una approssimazione che non sembra essere troppo gradevolmente accettata ai nostri giorni% il punto preciso a cui gli amici si riferivano, si trova nella partitura edita da #chott, nel 26@7 questo passo si trova a p. 9, settima battuta a partire dalla lettera E. #i noti bene che insigni cornisti hanno affermato che meglio di come stata eseguita non sembra essere possibile e che tale approssimazione negli intervalli sopra indicati non da imputare all-esecutore, ma allo strumento, il quale non pu consentire un certo tipo di precisione a cui oggi siamo abituati. Per quanto riguarda gli strumenti a fiato di legno riuscivano forse a cavarsela meglio dei corni, ma anch-essi non erano immuni da giudizi sfavorevoli, baster ricordare quanto abbiamo citato poco pi" sopra per esempio! di 'ottrigari e F. #carlatti a proposito del flauto. Quali erano gli strumenti per esempio ai tempi in cui furono scritti i passi citati\ oltre che nei vari musei si possono vedere nelle eccellenti opere di alcuni autori che elenchiamo in ordine alfabetico! come per esempio= 'aines D@ , 'ate D: , $arse D< , ,ang3ill D9 , GocUstro D6 . Per flauto, oboe e clarinetto, il processo, per cos* dire, di +colpevolizzazione+ quando le esecuzioni non erano soddisfacenti!, oltre agli esecutori, ai costruttori ed agli strumenti si spostava tal volta sulla materia da cui erano ricavati e cio il legno, proponendo di ricavare questi strumenti dal metallo perch appunto il legno poteva essere soggetto a variazioni dimensionali e deterioramenti per varie cause, ma molti erano contrari a sostituire il legno con il metallo, per esempio il Ee ,a (age 8C , scriveva= +.ella esposizione universale comparve il #ig. '^hm con una collezione di strumenti stabiliti secondo il suo sistema. (ra questi si osserva un flauto d-argento. (osse anche di oro, mi pare che qualunque sia metallo non convenga alla delicatezza de- suoni che si eseguono nel flauto. .on conviene neppure agli strumenti ad ancia. #i sono fabbricati per uso delle bande di cavalleria flauti, oboi e clarinetti di ottone e sono gi parecchi anni che si dovuto rinunziare.+. #ull-argomemto ritornava ancora il fabbricante Fgostino Gampone 82 , in una lettera alla stessa 6.M.M., in cui annunciava la fabbricazione, nel suo stabilimento, di strumenti ad ancia di metallo, scrivendo fra l-altro= +K...Lil legno onde sono costruiti Kgli strumenti come i flauti e clarinettiL si altera in modo straordinario. ,e qualit fonetiche di detti strumenti mutano rapidamente% essi si rilasciano, si fendono, si screpolano, e ben presto sono inservibili o quasi.+. +K...L due strumenti a fiato di legno, usciti dalla identica fabbrica, e perfettamente uguali tra loro, mutano quasi immediatamente la loro intonazione a seconda dell-ambiente in cui abitualmente sono adoperati+. ,a 6.M.M. del 2992, p. D@C tornava a parlare del Gampone, il quale aveva costruito, si dice con ottimi risultati, +con metallo l-intero quartetto di legno flauto, oboe, clarino KsicL e fagotto!+. D@ Op. cit.; 2ood<ind Instruments and their 1istor), ,ondon, (aber and (aber, 26:D. D: he Oboe%,,ondon, ?. 'enn,26<@% he -luteR,ondon ,?. 'enn, 26:6. D< Musical 2ind Instruments%, .e3_orU, Ea $apo Press 26:@. D9 he 8asson and #ontrabassoon, ,ondon, ?. 'enn, 26:@ D6 A reatise on the -lute, London, Musica Rara, *,=>. 8C $fr. 6.M.M., 29<6, pp.7CD;7C8. 82 +)strumenti a fiato di metallo+ in 6.M.M., 29<6, p. 7C:. 6 )l GocUstro 8D , ricordava che i +flauti di legno d-ogni genere sono soggetti a storcersi, a cambiare il loro -calibro- e a spaccarsi+. Per quanto riguarda la materia con cui gli strumenti di vari tipi vengono costruiti non sembra che i pareri siano concordi, infatti fra i vari studiosi vi sono coloro che sostengono che la materia con cui costruito uno strumento non influisca sul suono 88 , ed altri, i quali asseriscono che la materia influisce sul suono 87 . Questo problema sembra essere assai vecchio ed esteso a vari strumenti% per esempio il 'arcotto 8@ , scriveva +K...L Jiungo ancora che le canne di legno sono state inventate per >rgano portatile, essendo di materia pi" leggera da portare. 0a la verit che mentre si pu far di meno di metterli $anne di legno, massime in >rgani di qualit, sempre sar meglio, poich la $anna di legno quando guasta, non pi" buona altro, che per il fuoco, che cos* non sono le altre, come si detto di sopra. ? di pi" non si devono permettere $anne di legno, poich sono fabbricate con cole, che facilmente l-umido, e il gran caldo le guastano, ed anco le tarli li danno un gran dannoK...L+. Philip 'ate 8: , scriveva recentemente che per quanto riguarda i flauti non si pu essere -dogmatici- sui +meriti relativi al legno e al metallo+, nonostante che i flauti di metallo sembra che siano oggi universalmente favoriti. )n un catalogo di una famosa ditta costruttrice di strumenti a fiato leggevamo anche recentemente= +?ntro il primo anno dalla fornitura i legni screpolati per legge naturale vengono sostituiti con il solo addebito della mano d-opera+. 0a anche questi inconvenienti non sembra che facciano preferire il metallo per gli oboi clarinetti ecc. #i pens anche che costruendo flauti, clarinetti, fagotti con il metallo si potesse imitare perfettamente gli strumenti di legno con +doppia cameratura 8< , Ph. 'ate 89 , non ha mancato di rammentare anche dei tipi di strumenti con +doppia cameratura+ o con +doppio tubo+, citando anche il +hermos clarinet+, il quale avrebbe avuto il vantaggio secondo colui che lo ide! di mantenere costante la temperatura dello strumento. )nutile dire che condividiamo pienamente il parere sfavorevole dato dallo stesso 'ate su questi strumenti. F proposito del cos* detto suono metallico vorremmo registrare un-altra osservazione di Frthur H. 'enade 86 , il quale scrive= + K...L ci rimane il problema di spiegare perch il corno pu dare un suono talmente poco metallico che gli permette di entrare a far parte di un quintetto raffinato in compagnia dei legni+. Fbbiamo veduto sin qui, sia pure in modo un po- sintetico e saltuario cosa hanno detto i teorici e critici, quale era grosso modo la musica da eseguire, quali erano gli strumenti e le presunte capacit degli esecutori e su cui ritorneremo nelle conclusioni di questi appunti!% abbiamo veduto che in certo periodo le esecuzioni italiane erano pi" scadenti di quelle di altri paesi, rimane adesso di prospettare il problema per grandi linee, sotto un profilo scientifico giovandosi anche dei referti di uomini di scienza fra cui particolarmente l-)ng. Valter (erri e il Er &mberto 1amburini. Jli strumenti ad arco delle orchestre del passato usavano le corde di minugia, la quale sembra sia una materia alquanto igroscopica e come tale portava a degli inconvenienti pi" volte lamentati da vari esecutori. Pur convenendo che la minugia ha caratteristiche diverse dal fascetto di capelli, con cui si fanno gli igrometri e igrografi pur nondimeno la minugia rimane una sostanza molto sensibile alla &.G. #appiamo benissimo che il corpo 8D A reatise on the -lute, cit.p. 727. 88 #i veda per esempio >. 1ibM, Acustica musicale e organologia... Palermo,)ndustrie Giunite ?ditoriali #iciliane,2688. p. 2<8;2<7% 0agni;Eufflocq, La &isica del suono%, 0ilano, #onsogno 2687, pp. 9@;9:. 87 F tale proposito si vedano le interessanti valutazioni di P. Gighini, #enni sulla costruzione del corno, 1orino, Fugusta, s.d. p. DD e seguenti e Acustica musicale,1orino, B.Jiorgio. p. 2C: e seguenti. 8@ $fr. G. ,unelli, +&n trattato di F. 'arcotto...+, in #ollectanea 1istoriae Musicae, ), (irenze >lschUi 26@8, p. 276. 8: he -lute, cit. p. 9. 8< ,uigi Panzini, Frt. cit. in 6.M.M., 2992, p. D@C. 89 Op. cit. p. 2C. 86 I tubi sonori la &isica degli strumenti a &iato, 8ologna, ?anichelli,*,+. p. @@. 2C umano espelle umidit e in certe condizioni in misura anche notevole come si pu vedere in trattazioni di fisiologia umana 7C , o anche in trattazioni riguardanti la climatologia dei musei 72 . #appiamo benissimo che le sale da concerto e i teatri non erano climatizzati 7D % sappiamo altres* che escursioni di temperatura, provocano effetti diversi sui vari tipi di strumenti 78 . vale a dire mentre i fiati tendono a crescere certi tipi di corde tendono a calare, sia pure tenendo presente l-adattamento di cui parlano ,eone e Gighini. )n realt abbiamo voluto anche noi compiere qualche prova per quanto possibile di ordine scientifico! prima di giungere alla fine della esplorazione che ci siamo prefissa in questi appunti. Per quanto riguarda la stonazione di alcuni strumenti ad arco pi" volte rilevata dai vari autori abbiamo eseguito varie prove, insieme con il Er &. 1amburini fisico! e il 0T $ristiano Gossi violinista!, presso l-)stituto del ,egno di (irenze. )n tali prove, fra le altre apparecchiature, ci siamo giovati di una macchina di prova universale modello ensometer, con un carico di fondo di 8D Wg e di una corda di minugia 77
,a8, cercando di operare su un presunto diapason del -<CC 7@ . .aturalmente abbiamo altres* cercato di conoscere anche quanto potesse influire sull-intonazione delle corde di minugia l-umidit espulsa dal suonatore durante l-esecuzione 7: , nonostante che ci abbia presentato notevoli difficolt per mancanza di apparecchiature che forse avrebbero dovuto essere appositamente costruite. ,a descrizione delle prove effettuate comporterebbe un lungo discorso, quindi ci limiteremo a dire che la conclusione a cui siamo giunti non stato altro che una ulteriore conferma di quanto si pi" volte affermato cio che mantenere costante l-intonazione di corde di minugia cos* come si costruivano nei secoli passati! era una impresa piuttosto ardua per i suonatori di strumenti ad arco. Fbbiamo poi tentato di fare altre prove con un flauto a questo proposito si veda anche Organometria... di B. Jai!. Queste prove sono state compiute insieme con i 0aestri Pietro Jrossi 7< , Piero 0encarelli 79 , Genzo #tefani 76 % il Er &mberto 1amburini @C , ci ha dato molti consigli sulla conduzione delle prove. Eare ragguagli di tutti i tentativi fatti sarebbe cosa estremamente lunga e noiosa quindi ci limiteremo anche in questo caso a brevi constatazioni fatte nel corso delle prove. )l flauto, inserito in una provetta ha subito una serie di trattamenti. Eopo aver fatto subire i vari cicli di inumidimento e di essiccamento sono state compiute registrazioni su nastro% il 0T Jrossi ha provveduto per mezzo di un computer ad elaborare tutta una serie di dati per tentare di stabilire il rapporto fra variazioni dimensionali dello strumento provocate dai vari procedimenti di umidificazione e di essiccazione! e variazioni dei suoni in Hz. Bariazioni in tal senso esistono, ma un buon esecutore in grado di annullarle comodamente, infatti il DC dicembre del 26<2 nel corso delle nostre prove il flautista 0encarelli con la rotazione dello strumento e non so con quale accorgimento caso limite! iniziava una nota di @@@ Hz e la portava oltre :CC Hz. F questo punto giova ricordare= 2T 7C $ome per esempio J. 0artino, !lementi di &isiologia umana, 0ilano, Principato, 267:, p. 878. 72 Museum, vol A))), 26:C, p. DD2. 7D #ulla cui utilit per la buona intonazione si veda. &. ,eone ; P. Gighini, Il diapason, ?ri, 26:6, parte ))) e p. <8 e 97. 78 ,eone ; Gighini, Op. cit., p. 67. 77 Eella fine del AB))) sec.\% questa corda ci stata regalata dal liutaio ,apo $asini a cui rivolgiamo vivissimi ringraziamenti. 7@ 1enendo presente quanto scritto da ,eone e Gighini in Op. cit., p. 7D. 7: .aturalmente abbiamo anche tenuto presente tutta una serie di misurazioni termoigrometriche compiute in teatro e in sale di concerti in collaborazione con il 0T Pasqualino Gossi. 7< &no dei pi" noti nel campo della musica elettronica, con le apparecchiature elettroniche con cui egli lavora. 79 Primo flauto nell-orchestra del +0aggio 0usicale (iorentino+. 76 Eiplomato in flauto. @C (isico, dell-)stituto del ,egno. 22 che egli ci poteva ingannare nelle note lunghe! e rendere vane tutte le nostre pazienti prove, DT che ,eone e Gighini hanno scritto il loro libro Il Diapason con tanta sapienza e con tanto buon senso. Y bene precisare che durante le nostre prove abbiamo cercato di non perdere di vista le varie trattazioni come quella ora citata, e di non farsi prendere da suggestioni teoriche quantunque i presupposti esistessero. Jiunti a questo punto sar utile mettere a confronto le varie opinioni sul dilemma se le esecuzioni scadenti del passato fossero causate dagli strumenti oppure dai suonatori. (.0.Beracini, violinista insigne, non avrebbe lamentato la stonazione dei violini o il mal vezzo di intonare dal principio alla fine di una esecuzione se egli stesso non fosse stato in grado di dimostrare che si poteva suonare intonati e che gli strumenti potevano reggere l-accordatura per una intera esecuzione. $i avvalorerebbe la tesi che la colpa era degli esecutori e non degli strumenti% c- per da tenere presente che gli orchestrali non potevano avere le qualit di Beracini e che forse strumenti pi" perfezionati avrebbero potuto supplire alle presunte carenze degli orchestrali. Fbbiamo avuto occasione di citare dei passi di Gossini veramente difficili da eseguire, anche in tal senso vi sono opinioni contrastanti. 1aluni dicono che tali passi venissero eseguiti con una approssimazione o grado di tolleranza oggi del tutto ignota. #econdo H. (itzpatricU @2 un gruppo di cornisti della scuola di ,uigi 'elloli consentirono a Gossini di scrivere quei passi cos* difficoltosi di cui ne abbiamo poco sopra citati alcuni, quindi da presumere, che la bravura di questi cornisti potesse supplire agli strumenti piuttosto rudimentali. Personalmente debbo confessare di essere un po- scettico. )l GocUstro @D
ci parla della bravura del Gibas nell-eseguire il passo che abbiamo citato di 0endelssohn. Per quanto riguarda il nostro assunto sotto il profilo scientifico potremmo disquisire all-infinito in mezzo a molte elucubrazioni, ma a tale proposito preferiamo citare un brano a nostro avviso scritto con tanto buon senso! di ,eone e Gighini @8 = 4K...L se sugli strumenti a fiato le variazioni della temperatura agiscono in un senso, su quelli a corde agiscono in un senso contrario. #i potrebbe pensare che ad una ipotetica abnorme variazione della temperatura dovrebbe corrispondere una stonazione generale sempre pi" manifesta, cosa che in pratica non succede. ,a verit che interviene un reciproco ed agile adattamento fra le varie categorie di strumenti, anche se per ragioni obbiettive si deve riconoscere una maggiore facilit da parte degli strumenti ad arco a seguire le variazioni d-intonazione. &n compromesso pratico tanto spontaneo quanto immediato e benvenuto riduce sempre, nella realt di qualsiasi esecuzione strumentale, le preoccupazioni che la teoria pu suggerire, ed proprio e solo in questi termini che bisogna eseguire e studiare i fatti se si vuol arrivare a risultati utili. #e si lascia la briglia sciolta al teorico puro, che per altre cento ragioni ha grandi meriti, si rischia di dover calzare un paio di scarpe strette con le quali non sarebbe possibile far due passi senza rovinarsi i piedi% per cui, dovendo necessariamente camminare, si finirebbe per andare scalzi.5. Per concludere vorremmo osservare che tenuto presente quanto abbiamo sin qui citato e quanto abbiamo letto in proposito, il nostro modesto parere che, nonostante tutto, se oggi volessimo fare delle esecuzioni strettamente filologiche dovremmo mettere in conto anche un certo tipo di tolleranza che non sapremmo fino a che punto l-orecchio attuale potrebbe gradire, tenendo anche presente che probabilmente le orchestre del passato non disponessero di cornisti che potessero uguagliare Punto o di flautisti che potessero uguagliare Gibas. (in qui gli appunti risalenti al 26<8. #i aggiungono ora altre considerazioni. @2 he 1orn @ 1orn"0la)ing, cit. p. 262. @D A reatise on the -lute, cit. p. :D:. @8 Op. cit., p. 67. 2D #criveva #achs @7 , fra le altre cose, a proposito di restauro di antichi strumenti musicali= 4... qualsiasi sforzo che tenda ad adattare lo strumento alle esigenze moderne dei concerti di musica antica, ben inteso , orchestre forti, sale vaste, diapason di 78@ vibrazioni doppie, timbro sensuale e abbondante, qualsiasi sforzo di questo genere fa torto alla sonorit autentica e rende illusoria la ragion dessere dei musei.5. F proposito dei locali dove eseguire musica antica, sempre fra le altre cose, scriveva #achs @@ 4...0a bisogna astenersi dall-ornamentazione e bisogna proibire qualsiasi ornamento +depoca+ ed altri infantilismi del tipo dei concerti di musica antica in costume del tempo.5. >ltre sessanta anni dopo le citazioni or ora fatte, scrive Fndrea (rova @: = 4,-arte barocca A &atta di decorazioni, di cornice, di abbellimento, di scenografia e ricerca dello stupore% in qualche modo la musica di questo periodo anche una rappresentazione teatrale dove assieme all-udito sono coinvolti altre sensi. Per molti amanti della musica antica e necessario percepire l-odore delle panche di legno, del cipresso delle tavole armoniche,...5 @< . )l (rova, continua poi scrivendo= 4,a sola cosa che non mi pare abbia senso quella di mischiare, nella medesima esecuzione, strumenti originali e strumenti moderni, eppure quello che normalmente si fa. ... >ppure tutti gli strumenti sono antichi tranne quello pi" grande di tutti, la sala e allora il problema lo stesso. &n problema di equilibri che nei secoli tra il $inque e #eicento non si poneva= quella musica era per pochi, suonata da pochi e goduta da pochi ed era bella e perfetta cos*.5. Guggero Pierantoni @9 , facendo osservare che 4Y certo vero che l-intensit di un suono diminuisce con la distanza e lo fa, all-aperto in assenza di strutture risonanti, con la legge che vede ridursi di : d' l-intensit ad ogni raddoppiamento della distanza. &n suono di :C d' a 2C metri, diviene di @7 a DC metri...5 ecc. ) fisici acustici, Pasqualini e 'riner @6 , a proposito di violino antichi e moderni rilevavano, fra molte altre valutazioni la seguente= 4)n un grande ambiente gli strumenti antichi, ritenuti acusticamente eccellenti, a differenza di quelli moderni si odono meglio da lontano che da vicino%...5. $irca le variazioni subite dal violino e i suoi familiari nel corso dei secoli, per ottenere una maggiore intensit di suono abbiamo gi ampiamente parlato in altre pubblicazioni% comunque i due fisici citati probabile che abbiano fatto le loro prove su strumenti modernizzati. .on ci possiamo dilungare sull-assortimento delle opinioni che sono moltissime tuttavia ne riportiamo alcune iniziando con un brano di una intervista a #usan 0ilan :C
effettuata da Genata $ataldi :2 . @7 La signi&ication la tBche et la techniCue muDeographiCue des collecions d( intruments de musiCue, .. ?]trait de Mouseion. Bol. D<;D9, Paris 2687 p.27. )l brano stato tradotto da W. 0esina e (. Perrone. @@ Op. cit. p. 82. @: -isica nella musica, 'ologna, `anichelli, 2666, p. 88@ e 88:. @< F proposito degli odori del legno, ecco alcune considerazioni chimiche. ) terpeni derivano dall-isoprene idrocarburo a @ atomi di carbonio $ @ H 9 con D isopreni si costruiscono i monoterpeni D $ @ H 9 S $ 2C H 2: con 8 isopreni si costruiscono i sesquiterpeni 8 $ @ H 9 S $ 2@ H D7 questi composti sono i terpeni pi" diffusi in natura e in genere quelli responsabili del profumo del legno tra i monoterpeni c- ad esempio il pinene, canfene, limonene con una polimerizzazione elevata si ottiene il caucci" presente nell- 1evea brasiliensis @9 La trottola di 0rometeo E Introduzione alla percezione acustica e visiva., Goma N 'ari, ,aterza, 266: pp.8D< e 8D6. @6 $fr. +Givista musicale italiana+, 26@C, p. 2<D e seguenti. :C $elebre flautista. :2 Fpparsa nel periodico +(a ,a &t +, n. 27, luglio settembre DCCD, p. 28 e seguenti, il brano a p. 2<. 28 ,-intervistatrice pone questa domanda= Cosa pnsa !""a #n!n$a %i"o"o&ica a in#'p'#a' "a ()sica *a'occa c"assica con &"i s#')(n#i !""+poca,- ?cco la risposta. 4&n argomemto interessante. Fdoro questo tipo di musica. Fvevo un trio barocco con il clavicembalo e la viola da gamba. #uonavo il mio flauto d-argento. Quando gli strumenti antichi tornarono di moda non riuscii a continuare, poich la maggior parte degli enti concertistici erano attratti da gruppi strumentali omogenei. Fvrei potuto imparare a suonare un flauto barocco, ma non ne avevo il tempo. >ra si di nuovo pi" flessibili e nei miei programmi con il pianoforte fanno capolino 'ach e 1elemann. ,a mia opinione personale che finch si rispetta il linguaggio del compositore, suonare su uno strumento moderno non un grave peccato. #e suonassi 'ach come $haminade allora dovrei aspettarmi delle critiche, ma il mio stile ben educato e sento di poter offrire una buona interpretazione di una sonata barocca con il mio flauto d-oro o d-argento. $redo che 'ach avrebbe amato il flauto moderno e le sue tante possibilit. Eopotutto, se 'oehm avesse inventato il nuovo sistema per flauto quando 0ozart era ancora vivo, questi ci avrebbe potuto lasciare molte pi" opere per questo strumento.5. Flceo 1oni, nel 26DC scriveva :D = 4...chi... sente profondo ed irresistibile il bisogno di un clavicembalo per eseguirvi qualsiasi pezzo scritto per questo istrumento\ esteti nostalgici di un passato che non rivive% gente che sogna la resurrezione dei morti, perch neppur essa viva nella realt del tempo in cui si muove...5. 4)l clavicembalo morto= $hi non un maniaco dello storicismo musicale non pu pensare con compiacenza, di vederlo tornare in onore nelle nostre sale di concerto a scapito del pianoforte...5. )l 1oni ricorda anche 4che una esecuzione di musica antica sar sempre... inquinata di spiriti anacronistici5. #criveva Jiacomo >refice :8 = 4> 'artolomeo $ristofori, tu sei stato uno dei pi" grandi beneffattori dell-umanit, e chi sa quanti ignorano perfino il tuo nomeZ...>ra il pianoforte, se non un bene supremo, certo dell-uomo un supremo conforto... ,-orchestra stessa, che rappresenta il cosmo musicale, non ha saputo sostituire il pianoforte...5= ,-articolo di >refice, conclude= 4> 'artolomeo $ristofori, sia benedetto, sia esaltato il tuo nome nei secoli5. )ntendiamoci non mancavano coloro che avevano fatto uso di una suppellettile retorica opposta a quella che stata fin qui citata, come per esempio Flfredo >riani :7 . il quale sembra avesse una certa predilezione per la musica antica e per il canto, infatti scriveva che 4.essuno strumento dal petto di legno o dalla gola di metallo, solitario o sostenuto da altri pu, come la voce umana, rilevare le ineffabili emozioni della nostra anima...5. F proposito del pianoforte Ombre di Occaso, p. D7!, dopo averlo definito 4il pi" odioso fra gli strumenti musicali5 scriveva= 4)l pianoforte la cassa mortuaria dell-arpa5 ecc. ) lavori in cui ci si occupa di prassi esecutiva ecc. sono moltissimi, oltre a quelli gi citati si ricordano i seguenti. :D +Pianoforte e musica per istrumenti polifonici antichi+ in Il piano&orte..., anno ) n. D, 1orino, febbraio 26DC, p. @. :8 +,-elegio del pinoforte+, in Il piano&orte..., anno ), n. @, 1orino maggio 26DC, pp.9 6. :7 $fr. .. 1abanelli, +Frte contemporanea ; >riani e la musica+, in RMI , vol. A,)), 0ilano 'occa, 2689, pp. 8D@;878 e 76@;@C@, particolarmente p. @CC;@C2. 27 'uti, (., ; $avalli, (., !rcole Amante, #aggio delledizione critica curata da (. ,uisi, Eirettore E. (asolis, &niversit di Parma N Gadiotelevisione #vizzera, Parma N ,ugano DCC9, il vol. e corredato di un disco di interessante ascolto. Eahlhaus, $. N ?ggebrecht, #he cos(A la musicaF, 'ologna, il 0ulino, 2699. Eolmtsch,F. he Interpretation o& the Music o& the Seventeenth and !ighteenth #enturies, #eattle, &niversitM of Vashington Press, 26:6. (eder, J., -ilologia musicale%, 'ologna, il 0ulino, 266D. Jai, B., P&nantica opera darte per lascoltatore di oggi= ,Or&eo nel pensiero e nellopera di Balentino 'ucchi, in 0remio 7alentino 8ucchi, Fnno AA n. 2, gennaio DCCC, p. 2C8 Jallico, $. P?dizioni critice di musica baroccaQ, in !nciclopedia della musica..., 1orino ?inaudi, DCCD, vol.)), p. 6@D e seguenti. JeoffroM;Eechaume, F. I 4Segreti5 della musica antica%, 0ilano, Gicordi, 26<8, ristampa 26<9. Jiaccai, (. P#ocioacusia e ascolto musicaleQin 0er una carta europea del restauroR,(irenze >lschUi, 269<, p. 28@. HeMde, H. Das 7entilblasinstrument% , ,eipzig B?' Eeutsher Berlag f[r 0usiU., 269<. WirUpatricU, G. L(interpretazione del clavicembalo ben temperato, Padova, 0uzzio, 269<. ,ando3sUa, V. MusiCue ancienne%, 7O ed., Paris, #enari, 26D2. 0alipiero, J.(. L(Orchestra, 'ologna, `anichelli, 26DC. 0er una carta europea del restauro E #onservazione, restauro e riuso degli strumenti musicali antichi, a cura di ?. (errari 'arassi e 0. ,aini, (irenze, >lschUi, 269<. Pinzauti, ,. 6li arnesi della musica, (irenze, Ballecchi, 26:@ e 26:8. Pinzauti, ,.KE.L4#carlatti e i suoiP?ssserciziiQ5, in Omaggio a Scarlatti, (irenze, 0usicus concentus, 27a2Ca 269@, pp.22N2@%a questo proposito si veda altres* il periodico LA 'A?IO'!, D:a2Ca9@,p.8 0roblemi e metodi della &ilologia musicale E re tavole rotonde, a cura di #. $ampagnolo, ,ucca, ,)0, DCC2. Govighi, ,. N $avicchi, F., v. PPrassi esecutivaQ in D!GMM, P)l lessicoQ, vol. ))), p. <22. #herman, '. E., Interviste sulla musica antica%, 1orino, ?E1, DCCD. 1agliavini, ,. (., 6li strumenti originali per l(esecuzioni della musiche antiche, ?stratto da= P) #ussidi didattici dei conservatori di musicaQ, Eocumento conclusivo del $onvegno .azionale di #tudio, 0ilano D N < giugno 26::!. 1iella, 0., L(o&&icina di Or&eo E ecnologia degli strumenti musicali, Benezia, il $ardo 266@. 1iella, 0. N `anisi 1., #ontributi al restauro degli strumenti musicali, $remona, 1urris, 266 2@ Binicio Jai, mentre sta osservando alcuni strumenti radiografati al .egativoscopio. 2: #tereorestitutore analogico delle >fficine +Jalileo+ di (irenze, mentre il Prof. )ng. Valter (erri sta facendo i controlli. 2< Gestituzione fotogranmetrica di un violino. #tereorestitutore Eigicart 7C delle >fficine +Jalileo+ di (irenze. $on questo apparecchio stata effettuata +la restituzione e poi le successive correlazioni geometrico;strutturali tra la viola medicea di Fntonio #tradivari e alcune sue moderne riproduzioni Kcome per esempio quella del ,iutaio $arlo BettoriL% autori= Eaniele >stuni e )van $hiaverini ; (acolt di )ngegneria dell-&niversit di (irenze+. 29