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Il Portatore di Luce

Il ribaltamento nel mondo occidentale della figura di Lucifero, da principe dei demoni ad angelo
luminoso ingiustamente punito da Adonai, il Dio dell’Antico testamento, trae origine dalla
malinterpretazione degli antichi testi gnostici, in cui una dottrina esoterica che non rappresenta
prerogativa del mondo cristiano viene capovolta in una lettura superficiale ed esteriore.
Gli antichi testi sacri di ogni religione descrivevano un tempo futuro in cui la spiritualità alla rovescia
si sarebbe imposta, una spiritualità in cui non al mondo celeste ma al mondo degli inferi si sarebbero
rivolte le anime degli uomini.
Questa età è la nostra, e la rivalutazione della figura di Lucifero, il principe delle tenebre, si inserisce
perfettamente in questo scenario.
Non l’assenza di spiritualità infatti è sempre stata considerata dalle tradizioni autentiche il vero
pericolo in cui l’umanità si sarebbe venuta a trovare, ma la trasmutazione della spiritualità
stessa, il tuffo nell’abisso degli inferi.

in virtù della legge di analogia, il punto più basso è come un riflesso oscuro o un'immagine invertita
del punto più alto
René Guénon

L’epoca dell’ateismo, il XIX secolo, aveva come scopo quello di azzerare l’antica spiritualità, e
non a caso questo compito fu portato avanti da società segrete che in Lucifero vedevano il vero Dio.

Una volta sgomberato il campo dalle religioni tradizionali, degeneri loro stesse e pallide immagini di
quello che avrebbero dovuto essere, la via era preparata per la diffusione finale della spiritualità
infera.
Bisognava infatti svuotare il contenitore del suo vecchio contenuto, per poter così sostituirlo con
quello “nuovo”.
Le società esoteriche che ebbero una diffusione enorme nell’epoca dei lumi, attirarono a sé
tutti coloro che sentirono il bisogno di proseguire la ricerca verso le verità celate, e li indirizzarono
verso gli inferi.
La psicologia, una pseudo scienza, con il suo ossessivo invito ad immergersi nel profondo,
compartecipò all’opera.
Punta di diamante dell’universo pseudo esoterico del XIX secolo fu la Teosofia, culto confusionario
inneggiante a Satana quale autentica divinità.

Le dottrine, in realtà tutte moderne, che propugna la Società Teosofica sono talmente differenti,
sotto quasi tutti gli aspetti, da quelle a cui si dà legittimamente il nome di Teosofia, che si
potrebbero confondere le une con le altre solo per malafede o per ignoranza: malafede da parte dei
capi della Società, ignoranza della maggior parte dei seguaci ed anche, bisogna dirlo, di taluni dei
loro avversari che, poco sufficientemente informati, commettono il grave errore di prendere sul serio
le loro asserzioni e di credere, per esempio, che essi rappresentino l'autentica tradizione orientale,
allorché invece non ne rappresentano alcuna.
René Guénon
L’Antroposofia invece fu una creazione di Rudolf Steiner, che si distaccò dalla Società Teosofica
ed organizzò una società esoterica che si avvicinava maggiormente alla tradizione occidentale, o
almeno aveva la pretesa di farlo.

Molte delle meditazioni di Steiner non sono altro che una rielaborazione confusionaria di antiche
conoscenze autenticamente tradizionali, ma interpretate superficialmente in una visuale caotica figlia
del tempo moderno.
Steiner riuscì persino nell’intento di determinare due diverse entità laggiù dove in precedenza si
aveva come riferimento Lucifero-Satana, ma punto comune con le antiche, e mai sopite dottrine
pseudo gnostiche vi era la convinzione di una degenerazione dell’entità spirituale da cui l’uomo
discendeva e il suo successivo incatenamento nella materia.
Ma quello che veramente caratterizza le dottrine luciferiane è il totale disprezzo per il mondo
materiale, e l’auspicio della distruzione, della dissoluzione.

“Dobbiamo distruggere tutto, senza riguardo per alcuno, pensando solamente questo: il più possibile
e il più presto possibile".
Jean Adam Weishaupt, fondatore dell’Ordine degli Illuminati

Ciò che veramente dovrebbe rendere pericolosi questi movimenti, anche agli occhi dei materialisti, è
proprio questo loro disprezzo per il mondo creato, e il loro auspicarne la fine, quale purificazione,
quale premessa per una rinascita.
Le nuove dottrine luciferiane ormai dilagano in tutto il mondo occidentale, ed esercitano un enorme
fascino in particolar modo su coloro che non accettano più la visione del mondo strettamente
materialista e positivista ottocentesca, visione materialista che gli stessi movimenti luciferiani
avevano fortemente contribuito a diffondere.
Questa è l’età della spiritualità alla rovescia, dove la scimmia di Dio prende il posto di Dio stesso,
dove gli occhi non sanno più distinguere tra cielo ed inferi.
Ora però è giunto il tempo di smascherare tutti coloro che conducono le anime negli abissi, tutti gli
awliya as-Sciaytan.

L' occhio che vede tutto

Uno dei simboli comuni al cristianesimo e alla massoneria è il triangolo nel quale è inscritto il
Tetragramma ebraico, o qualche volta semplicemente uno IOD, prima lettera del Tetragramma che
in questo caso può esserne considerato un’abbreviazione, e che d’altronde, in virtù del suo
significato principiale, è esso stesso un nome divino, anzi, il primo di tutti secondo certe tradizioni.
Talvolta lo IOD stesso è sostituito da un occhio, che viene generalmente designato come l’OCCHIO
CHE VEDE TUTTO.
La somiglianza di forma tra lo IOD e l’occhio può effettivamente prestarsi a un’assimilazione, che del
resto ha numerosi significati sui quali, senza pretendere di svilupparli qui interamente, può essere
interessante fornire almeno alcune indicazioni. [...]
Perché il simbolismo sia del tutto corretto, quest’occhio dovrebbe essere un occhio “frontale” o
“centrale” cioè un “TERZO OCCHIO”, la cui somiglianza con lo IOD colpisce ancor più; ed è
effettivamente quel “terzo occhio” che “vede tutto” nella perfetta simultaneità dell’eterno presente.
[...]
René Guénon

Il triangolo nel quale è inscritto un occhio è uno dei simboli più noti associati alla rappresentazione
della divinità, comune al cristianesimo ed alla iconografia esoterica, come ricorda Guénon.
A seconda delle rappresentazioni può essere associato a Dio o a Lucifero.
Accostato alla colomba ed al Cristo simboleggia la Trinità, accompagnato dalla stella a cinque punte,
dalla piramide o dal compasso fa invece riferimento alla tradizione esoterica luciferiana, fatta propria
dalla Massoneria.

"Ciò che noi dobbiamo dire alle folle è: "noi adoriamo un Dio, ma è il Dio che si adora senza
superstizione (...). La Religione massonica dovrebbe essere mantenuta, da tutti noi iniziati degli alti
gradi, nella purezza della dottrina luciferiana. Sì, Lucifero è Dio, e sfortunatamente anche Adonai (il
Dio dei cristiani- ndr) è Dio. (…) La dottrina del Satanismo è un'eresia; e la vera e pura religione
filosofica è la fede in Lucifero"
Albert Pike, 33° grado della Massoneria di Rito Scozzese, discorso tenuto in Francia agli alti gradi
della Massoneria nel 1889.

Nel simbolismo esoterico luciferiano il triangolo che racchiude l’occhio rappresenta la sorveglianza di
Lucifero, il portatore di Luce, nel consueto ribaltamento della simbologia tradizionale proprio delle
società esoteriche occidentali moderne.Questo simbolo luciferiano trova la sua più nota
rappresentazione sulla banconota da un dollaro americano, dove sovrasta una piramide tronca,
accompagnato dal motto “Annuit Coeptis Novus Ordo Seclorum”.Pare che questo sigillo fu
l’emblema degli Illuminati di Baviera di Jean Adam Weishaupt, ma questa puntualizzazione è di
secondaria importanza, dal momento che l’occhio che vede tutto e la piramide appartengono da
secoli alla tradizione esoterica, e non sorprenderebbe che una organizzazione paramassonica come
quella fondata dall’ex gesuita l’avesse adottato.

Fonte di grande interesse risulta invece il fatto che tale emblema si ritrovi oggi in uno degli oggetti
più comuni del nostro pianeta, come è appunto la banconota del dollaro americano.Su questa
banconota tale simbolo è presente dal 1933, anno in cui il presidente Roosevelt prese questa
decisione.Roosevelt, come molti dei presidenti degli Stati Uniti, era massone, iniziato al 32° del Rito
Scozzese.Il motto “Annuit Coeptis Novus Ordo Seclorum” può essere reso con espressioni che
differiscono leggermente tra loro.La traduzione più accettata è “Un Nuovo Ordine Mondiale, la
Divinità ha acconsentito”, anche se forse la resa più corretta sarebbe “Un Nuovo Ordine Mondiale
arride agli Iniziati”.Il sigillo sintetizza efficacemente la nuova società caldeggiata dagli Illuminati di
Weishaupt ed anche ai giorni nostri dalle società iniziatiche massoniche.
Alla base di tale concezione, del Nuovo Ordine, vi è l’idea di una società organizzata
gerarchicamente, simboleggiata dalla piramide.
L’aspetto interessante della piramide nel sigillo è il suo essere tronca, il che sta ad indicare la
frattura tra la “massa” dei profani, ignari dei grandi segreti della conoscenza, e gli iniziati,
rappresentati qui dall’occhio di Lucifero, fonte della loro illuminazione.
La società gerarchica in cui la massa è guidata da una stretta cerchia di iniziati è infatti da sempre la
visione delle organizzazioni esoteriche, visione di cui non fanno mistero, ed è magnificamente
rappresentata nel sigillo del dollaro americano.
Indubbiamente non manca una sottile ironia nella scelta della élite di mostrare apertamente i propri
piani alla massa degli ignari profani, in uno degli oggetti che più volte maneggiano durante le loro
giornate, nella certezza che non saranno minimamente in grado di interpretare tale simbologia.

Si veda anche:
Massoneria, un ordine iniziatico
Il simbolismo esoterico del Dollaro

Prometeo e Lucifero, i caduti

Dal mito greco all'Angelo Caduto, passando per il cuore della finanza internazionale: parallelismi e
affinità tra due figure chiave della modernità.

Prometeo, Rockefeller Center, Manhattan, New York

“Prometeo maestro di ogni arte portò il fuoco che ai mortali si è rivelato un mezzo per intenti
possenti. Saggezza e conoscenza saranno la stabilità dei tempi.”
Incisione sovrastante la statua di Prometeo dinanzi al Rockefeller Center.

Il Rockefeller Center è uno dei luoghi simbolo della finanza internazionale, uno dei principali
templi del potere economico mondiale.
Edificato a partire dagli anni ‘30 per volere della famiglia Rockefeller, una delle famiglie più influenti
a livello mondiale dall’inizio del XIX secolo ad oggi, è composto da 19 edifici in cui si concentrano
centri commerciali, attività ricreative e uffici delle principali imprese statunitensi e internazionali.
Un luogo totalmente dedito al freddo mondo degli affari, si potrebbe pensare, consacrato all’assai
concreto universo del denaro e dei suoi epigoni.

In effetti, nella visione comune, il mondo dell’alta finanza è il mondo pragmatico per definizione,
laddove conta solo il numero e la fredda contabilità, il dio denaro, come si suol chiamare.
Eppure, giunti al Rockefeller Center si viene accolti da una imponente statua di Prometeo, il
celebre titano che nella mitologia greca rubò il fuoco gelosamente custodito dagli dei dell’Olimpo per
donarlo agli uomini.
Ed è proprio nell’atto di trasportare il fuoco agli esseri umani che Prometeo viene raffigurato ai piedi
del Rockefeller Center.

Nel mito greco il fuoco rappresenta la conoscenza e l’illuminazione, è l’elemento che permette
ai mortali di progredire, di migliorare la propria condizione fino ad avvicinarsi a quella degli dei, che
divengono così meno distanti.
Ma a causa del suo gesto Prometeo subirà un’atroce punizione ad opera di Zeus: verrà incatenato
sul monte Caucaso, dove ogni giorno giungerà un’aquila che gli divorerà il fegato; essendo però
Prometeo immortale, l’organo dilaniato si riformerà durante la notte, rendendo così la sua pena
eterna, finché dopo 3000 anni, un altro eroe leggendario, Ercole, riuscirà a liberarlo e a porre
termine all’atroce tortura.

Nella Grecia classica Prometeo era considerato un grande benefattore dell’umanità, in virtù del dono
dall’enorme valore di cui si era fatto portatore, e per la pena che aveva dovuto affrontare quale
prezzo per il suo atto; a lui erano dedicate solenni feste e un culto devoto.
Eppure, vi è anche una lettura più profonda di questo arcaico mito, una lettura che già in epoca
classica si era in gran parte persa.
Nel destino di Prometeo infatti è simbolicamente rappresentata la sorte di una umanità che si
emancipa dal divino, disobbedendo alle regole celesti.
La roccia in cui il titano viene incatenato è una allegoria della materialità, ovvero della condizione
terrestre a cui si riduce l’uomo quando si separa dall’universo celeste, destinato ad essere divorato
dai propri desideri umani, che come il fegato che sempre si riforma non potranno mai essere placati
del tutto.

La colpa dell’umanità prometeica non è propriamente quella di desiderare di essere come la divinità,
ma di provare a raggiungere tale obiettivo per mezzo del furto e del sotterfugio.
Non a caso, Prometeo verrà in seguito liberato dal suo alter ego celestiale, ovvero Ercole, che
rappresenta invece l’uomo caduto e redento, che raggiunge il regno dei cieli e la condizione divina a
seguito di un lungo e complicato percorso, le celebri 12 fatiche, per mezzo delle quali riuscirà a
purificare se stesso ed a guadagnarsi un posto nell’Olimpo.

Prometeo agisce quindi apparentemente a favore dell’umanità, ma lo fa nel modo sbagliato, per
mezzo dell’inganno, e il suo gesto avrà delle gravi ripercussioni sulle condizioni dell’intero genere
umano.
E’ interessante notare come questo mito antichissimo, nato per mettere in guardia gli uomini di
fronte ad un errato agire nel tentativo di raggiungere la condizione divina, abbia nel tempo smarrito
il suo senso originale, e già in epoca classica la figura di Prometeo aveva subìto un totale
ribaltamento, divenendo egli benefattore degno di un sincero e devoto culto.

A questo punto, non possono non balzare agli occhi le evidenti similitudini tra Prometeo e il suo
corrispettivo nella cultura giudaico cristiana, ovvero Lucifero-Satana.
Come Prometeo, così Lucifero viene punito dalla divinità per la sua disobbedienza, e come il titano
della mitologia greca, anche egli cerca di trasmettere la conoscenza agli umani, così come
raccontato nella Genesi nell’episodio del frutto proibito del Paradiso.
Qui Lucifero si presenta sotto forma di serpente a Adamo ed Eva, e invita quest’ultima a cogliere il
frutto dell’Albero della Conoscenza, l’unico frutto cui Dio aveva loro proibito di cibarsi.
“Sarete come dèi”, dice a Eva Lucifero, e appare chiaro che il peccato di cui la prima coppia si
macchierà è lo stesso che Prometeo fece compiere alla giovane umanità del mito greco, ovvero
quello di voler raggiungere la condizione della divinità per mezzo dell’inganno, e non attraverso un
lungo percorso di ricerca e perfezionamento spirituale.

E nello stesso modo in cui nella classicità greca la figura di Prometeo aveva subìto una
trasmutazione, così nei nostri tempi una corrente di pensiero ha finito per considerare Lucifero-
Satana come il vero benefattore del genere umano, colui che si immola nel tentativo di portare la
luce, la conoscenza, ai mortali, e che per questo viene punito da un Dio malvagio, quello che i
profani ingenuamente venerano.
Questo è anche in sintesi il fondamento del Culto di Lucifero, un sentire che si è sviluppato
parallelamente con il culto cristiano ed è finito per essere appannaggio delle principali organizzazioni
ad indirizzo esoterico della modernità, dalla Massoneria alla Teosofia alla New Age e a tutte le
loro derivazioni.
Un culto fatto proprio da una larga fetta della élite finanziaria mondiale, e l’imponente Prometeo che
domina l’ingresso del Rockefeller Center è lì per ricordarlo.

Un piano, una corrente

[gli autori] sono fra coloro che pensano che la deviazione moderna […] deve necessariamente
corrispondere a un "piano" ben congegnato, e cosciente per lo meno in coloro che dirigono tale
"guerra occulta" [...]
Ci sono (in questo libro) passi che toccano abbastanza da vicino […] certe verità riguardanti la
"contro-iniziazione": è totalmente vero che, in un tal caso, non si tratta di "interessi" qualsivogliano,
interessi che possono servire soltanto a muovere volgari strumenti, ma di una "fede" che costituisce
"un mistero metapsichico insondabile per l’intelligenza, quand’anche elevata, dell’uomo comune"; e
non è meno vero che "esiste una corrente di satanismo nel mondo"
René Guénon scrisse queste parole in un articolo pubblicato sulla rivista “Il velo di Iside”, nel 1936,
recensendo il libro “Le guerre occulte” di E.Malynski e L. De Poncinis.
Una riflessione questa dell'autore francese che merita molta attenzione.

Quando cerchiamo di capire le motivazioni che muovono coloro che esercitano il potere, non
possiamo non pensare al denaro, al potere in sé, al senso di onnipotenza che il decidere per la sorte
dei propri simili può dare.
Tutto ovviamente vero, ma vi sono dinamiche che a tutto questo sfuggono.
Guénon parla di una fede, un mistero metapsichico insondabile per l’intelligenza, quand’anche
elevata, dell’uomo comune.

La ragione spesso non è sufficiente per poter comprendere appieno l'origine di certi avvenimenti che
segnano la storia.
Per alcuni di essi si è parlato di banalità del male, ma ciò che a monte originò i più truci eventi che
l'umanità ha conosciuto risulta ancora un mistero insondabile.

e non è meno vero che "esiste una corrente di satanismo nel mondo”

Una fede.
Il XX secolo ci ha insegnato che la fede e la religiosità sono prerogative degli strati meno istruiti
della società, di coloro la cui limitata comprensione spinge a rifugiarsi in superstizioni
indimostrabili che danno un senso a tutto quello che la razionalità non sa spiegare.
E ci è stato anche insegnato che la cultura e l'istruzione possono liberare l'uomo da tali superstizioni.
Così l'individuo mediamente colto, libero dalle antiche credenze, comprende che chi detiene il
potere, chi ha dimostrato capacità o spregiudicatezze tali da raggiungere le vette del potere, a
maggior ragione sarà tra coloro che più sono liberi da tali arcaici condizionamenti.
Tuttalpiù, l'uomo di potere fingerà una finta devozione perché riconoscerà nella religione un ottimo
strumento per controllare le masse.
Vi è una lunga tradizione positivista che rilegge tutta la storia delle religioni in tale ottica: strumenti
di potere, strumenti di controllo delle masse.
Ciò che invece Guénon suggerisce è che “ai piani alti” vi sia una religiosità, una religiosità alla
rovescia, ma pur sempre una fede.
Una possibilità.
Indimostrabile.
Ma verosimile.
Se per pura ipotesi prendessimo per vero il pensiero di Guénon, ci troveremmo di fronte ad una élite
che segue una fede ben precisa.
Sempre per pura ipotesi, potremmo provare ad immaginare come questa élite si comporterebbe, e
quali sarebbero i suoi obiettivi.
Guénon parla di “satanismo”.
Il satanismo di cui si tratta differisce alquanto da quello che popola l'immaginario collettivo, che
vede per protagonisti giovani sbandati, musica heavy metal e riti officiati nei cimiteri.
Questa è la parte più coreografica del tutto, non certo marginale, ma il satanismo è essenzialmente
una fede con dei fondamenti, con una ideologia, con una logica.
Il satanismo consapevole è il culto di Lucifero, una chiara presa di posizione a favore
dell'Angelo che si ribellò al Creatore, quel Creatore giudicato malvagio, in quanto tiranno e
plasmatore del mondo materiale, in cui regnano il dolore, la decadenza e le sofferenze.
Lucifero è visto come colui che osò ribellarsi a questo creatore, e la nuova era che si attende sarà
posta sotto il suo segno.
Dal momento che il mondo materiale è frutto dell'opera malvagia di un creatore oppressivo, ogni
atto che porta alla dissoluzione di questo mondo diviene un “bene”.
Guerre, genocidi, stermini, tutto contribuisce alla dissoluzione di questo mondo destinato
alla rovina, tutto aiuta al raggiungimento più rapido della nuova era.
Se, sempre per ipotesi, supponessimo che persone che professano tale fede - e persone del genere,
certamente, esistono - avessero anche la possibilità di mettere in opera la loro volontà, cosa
vedremmo intorno a noi?
Vedremmo guerre, stermini, genocidi, distruzione.
Vedremmo sofferenze che non riusciremmo a spiegarci, non con la nostra logica di persone comuni.
E si tratterebbe di un culto celebrato nell'ombra, non visibile, perchè la menzogna ne sarebbe tra i
fondamenti imprescindibili.
Sarebbe retto essenzialmente sulla menzogna.
Così avremmo capi potenti che parlano di pace mentre scatenano l'inferno in terra, la giustizia
verrebbe continuamente menzionata proprio da coloro che della diseguaglianza farebbero la loro
bandiera.
Avremmo capi dagli occhi gelidi che dicono di agire per il nostro bene mentre fanno di tutto per
rendere le nostre vite miserevoli.
Sarebbe uno scenario spaventoso, a cui non sapremmo dare una spiegazione.

Ora, fuor di metafora, questo scenario spaventoso è quello che ci ritroviamo intorno quando
troviamo il coraggio di alzare lo sguardo e osservare gli eventi che ci circondano.
Un mondo la cui assurdità rischierebbe di mettere a repentaglio la nostra sanità mentale, se solo ci
soffermassimo eccessivamente nel riflettere sulle dinamiche che generano questi avvenimenti.
Perchè mancherebbe la logica di fondo.
E ancora più nello specifico, la visione di un Guénon una logica, terribile, la fornisce.
Talmente spaventosa che una mente mediamente sana preferirebbe rifugiarsi nel non senso della
illogicità.
Una visione che spiegherebbe molte cose, ma indimostrabile.
Perchè non si possono afferrare le ombre.
Ma per quanto chi si muove nell'ombra risulti invisibile, nondimeno dissemina per strada degli indizi.
Indizi che portano ad una sola conclusione.

la deviazione moderna […] deve necessariamente corrispondere a un "piano" ben congegnato, e


cosciente per lo meno in coloro che dirigono tale "guerra occulta"
Comunque sia, non prevarranno.

Culto di Lucifero e pedofilia

Vi è un legame strettissimo tra pedofilia e satanismo.


Il culto di Lucifero si pone come obiettivo il superamento della vecchia “legge”, degli antichi “tabù”
da accantonare in vista della edificazione della nuova era, posta sotto l’egida dell’angelo della luce.

David Spangler, un eminente leader della Nuova Era, scrisse in uno dei suoi numerosi libri:
"Lucifero opera in ognuno di noi per condurci allo stato di integralità".
L’atto di consacrazione a Lucifero è la particolare porta d’ingresso attraverso cui l’individuo deve
passare se vuole pienamente arrivare alla presenza della sua propria luce e della sua propria
integralità.
Spangler ha pubblicamente spiegato che le vera luce è la luce di Lucifero che deve illuminare il
mondo.
Nel cuore della progettata nuova religione mondiale sta l’iniziazione (atto di consacrazione)
apertamente dichiarata "luciferica" non solo da Spangler, ma precedentemente da Helena
Blavatsky e Alice Bailey.

Il culto di Lucifero si rifà, travisandole, alle teorie tradizionali dei cicli cosmici, secondo le quali la
nostra epoca si pone come fine di un ciclo, in attesa della venuta della nuova era.
In questa visione gli iniziati hanno il compito di porsi da guide, formare una élite che si
impiegherà per la fine del ciclo, attraverso la dissoluzione dell’ordine esistente, per affrettare
l’avvento dell’era della luce.
Sempre secondo questo pensiero, l’era attuale è corrotta in origine, schiava della materialità che
imprigiona la vera essenza umana.
Le leggi naturali che regolano la vita di questa umanità non sarebbero altro che delle catene che
ostacolano la venuta della nuova era.

Secondo questa ottica, il metodo più efficace per accelerare la caduta dell’ordine esistente, ingiusto
ed oppressivo, è la continua violazione delle leggi naturali sulle quali l’umanità attuale ha
tentato di basare la propria convivenza.
L’idea di un’era ultima, in cui la trasgressione di ogni legge morale non solo è permessa ma
incoraggiata, attraversa molti movimenti messianici nella storia, tra i più importanti quelli di
Sabbatai Zevi e del suo seguace Jackob Frank.
Più grande sarà la trasgressione, maggiore sarà l’apporto che si darà per l’avvento della nuova era.

Dante nel centro dell’inferno pone Lucifero che divora i peggiori peccatori, ovvero i traditori.
Tradire viene considerato il peccato più grave, e il tradimento di coloro che si fidavano in
particolare la più infima delle aberrazioni.
Vi è quindi una categoria di esseri umani che spontaneamente si fidano, non avendo ancora
acquisito l’esperienza che insegnerà loro a diffidare del prossimo, e sono proprio i bambini.
I bambini ripongono la loro fiducia nell’adulto, poiché sanno che da lui impareranno i segreti della
vita.
Tradire tale fiducia è il vertice dell’aberrazione, la massima trasgressione nei confronti della legge
morale che si vuole abbattere.

Nella pedofilia al tradimento si associa la violenza verso l’indifeso, un’altra grave violazione nei
confronti della legge morale, e la distruzione psichica di un essere innocente.
In tale ottica, la violenza nei confronti del minore diviene per questi circoli un vero e proprio atto di
iniziazione.
Il candidato che accetta di sottoporsi a tale prova, dimostra infatti di non avere nessuna remora
morale di alcun tipo, e si dichiara adatto per entrare a far parte della élite.
Inoltre, la comune conoscenza di tale segreto, rende il gruppo compatto e tiene ogni suo membro
sotto costante ricatto, così che la fedeltà di ognuno e il mutuo soccorso saranno in ogni momento
garantiti.

Per approfondire: http://cosco-giuseppe.tripod.com

Sabbatai Zevi, il messia apostata

Nel XVII secolo il mondo ebraico conobbe una figura controversa e straordinaria, un uomo che si
proclamò messia e si fece portavoce di una teologia rivoluzionaria, una “contro-teologia”.

Si tratta di Sabbatai Zevi, nato a Smirne nel 1616, giovane irrequieto che nel 1665 si proclamò il
Messia atteso da millenni, pronto a riportare il suo popolo nella terra promessa e a ricostruire il
Tempio.
Sabbatai Zevi raccolse intorno a sé un grande entusiasmo, e nel 1666 decise di raggiungere
Costantinopoli con l’obbiettivo di spodestare il sultano, seguito da numerosi seguaci.
Il sultano catturò Zevi e lo pose di fronte ad una scelta: soffrire il martirio oppure abbracciare la
religione islamica.
Zevi scelse l’apostasia.

Molti dei suoi seguaci caddero nello sconforto, ma quelli a lui più vicini rifiutarono la realtà dei fatti
ed elaborano una dottrina “rivoluzionaria”; secondo questa dottrina il Messia deve salvare il
mondo per mezzo del peccato, sperimentando l’abisso della perdizione per poter in seguito
risalire nelle vette della salvezza.
L’apostasia quindi, il peggiore dei peccati, diviene una via necessaria sulla strada della beatitudine.
Questa dottrina estrema, lungi dall’essere una creazione dei seguaci di Zevi, rappresenta in realtà il
fondamento della religiosità “alternativa” che da millenni attraversa le epoche storiche
contrapponendosi alle dottrine ufficiali delle varie fedi.
L’idea che attraverso la dissoluzione più oscura e la sperimentazione dei “peccati” più infami si possa
giungere alle vette più alte percorre in parallelo la storia delle religioni ufficiali, e nel mondo
dell’esoterismo tale processo è anche noto con il nome di “via della mano sinistra”.
Idea condivisa in queste dottrine è la convinzione che il mondo intero sia in attesa di un
“cambiamento di era”, un cambiamento che sostituirà l’attuale epoca degenere e corrotta con una
nuova colma di “luce” e “armonia”.
Da questo punto di vista quindi tutto ciò che concorre al mantenimento dello stato attuale rallenta
l’avvento della nuova era, mentre vanno favorite le azioni che potrebbero accelerare il processo del
passaggio.
E per affrettare tale processo occorre che il punto “più basso” venga perseguito con ogni
mezzo, aumentando il disordine attuale per mezzo del “peccato” e dell’anomia.
Sabbatai Zevi impose ai suoi seguaci di praticare una fede esteriore, e di mantenere segretamente
la fede ebraica.
Proclamò il rovesciamento di tutti i valori, come si addice all’era messianica, e invitò alle
trasgressioni più estreme, fino all’incesto, da sempre il più grande tabù per ogni cultura.
Si ritrovano quindi negli insegnamenti di Zevi le caratteriste delle varie “eresie” pseudo-gnostiche
che hanno accompagnato la storia del cristianesimo e dell’ebraismo dalle loro origini.
Dai cainiti ai bogomili ai catari, dai manichei fino a Sabbatai Zevi, il cuore di ogni “eresia” è l’invito
alla violazione delle leggi morali nel tentativo di accelerare “la fine dei tempi”.
Il movimento Sabbateo si espanse rapidamente in Europa, e di lì a poco un ulteriore messia avrebbe
ripreso le orme del maestro, accentuando ulteriormente l’aspetto “rivoluzionario" del suo
insegnamento: Jakob Frank.

Benjamin Franklin e l' Hellfire Club

... così si entra nella cerchia del puro orrore. … gli hell-fire clubs settecenteschi avevano visto
aggirarsi … certi singolari mostri, nelle cui mani finivano le redini del comando, le sorti
dell’Inghilterra …
Elemire Zolla

Una curiosa notizia pubblicata dal Sunday Times dieci anni fa raccontava del ritrovamento di 10
scheletri, 6 dei quali appartenenti a bambini, sotto la casa che un tempo fu abitata da
Benjamin Franklin, uno dei più eccelsi padri fondatori degli Stati Uniti, scienziato, filosofo,
massone e appassionato esoterista.
Le analisi hanno dimostrato che quei poveri resti risalivano a circa 2 secoli prima (1998-200=1798),
ossia proprio all’epoca in cui Franklin ha abitato in quella casa.

L'appartenenza alla massoneria di Benjamin Franklin non ha mai rappresentato un mistero, ma è


interessante far notare che oggi è pressoché accertata anche la vicinanza del padre fondatore ad un
circolo elitario che annoverò tra i suoi membri diversi protagonisti della vita politica dell'Inghilterra
del XVIII secolo, l'Hellfire Club.
Fondato da Sir Francis Dashwood, amico intimo di Franklin, l'Hellfire Club fu un circolo esclusivo in
cui si praticavano riti di stampo satanista, conditi da orge e sacrifici.

Come ricorda Giuseppe Cosco, gli adepti venivano reclutati nell’aristocrazia, tra politici di alto rango
e tra gli artisti più in voga.
Le riunioni avvenivano in giorni particolari durante i quali, attorno a Sir Francis Dashwood, vi erano
il conte di Sandwich, primo Lord dell’Ammiragliato, il poeta Paul Whitehead, John Wilkes, politico già
celebre e futuro Sindaco di Londra ed altri illustri personaggi.
E’ provato che ad alcune loro cerimonie partecipò, pure, Benjamin Franklin.

Secondo Elemire Zolla, il riflesso letterario di codesti covi è il romanzo nero sataneggiante e
soprattutto Vathek [...], ma ancora la vita di Lord Byron e le tortuose considerazioni di Cain sono un
eco delle bestemmie coltivate in quei luoghi.
Resta a vedere se gli Hellfire clubs più celebri del Settecento (i cui frequentatori furono gli arbitri
dell’eleganza che imposero il culto della carne, della morte e del diavolo), fossero luoghi di culto
evocatorio satanico, oppure soltanto confraternite sadiche.

Ancora una volta lo studio della storia riserva interessanti sorprese, fatti nemmeno tanto “celati”, a
disposizione di chiunque abbia il desiderio di guardare un po' oltre la superficie ripulita con cui
solitamente si viene a contatto.
E non dovrebbe nemmeno più sorprendere il legame tra alcuni protagonisti della storia passata e
presente con tematiche occulte e luciferiane, quasi un filo rosso che offre una spiegazione
alternativa al corso degli eventi, eventi che altrimenti risultano inspiegabili, secondo i canoni del
nostro pensiero strettamente razionale.

Ulteriori approfondimenti sull'Hellfire Club (in inglese):


- The Hellfire Club
- The Irish Hellfire Club: Hellfire & Harlots

Dal Materialismo al Neospiritualismo


di M.V. Dharmamenta
Verso la fine dell’ottocento, esauritosi il positivismo filosofico, fase estrema dello scientismo
materialista, l’azione antitradizionale subisce apparentemente un cambiamento radicale con
l’affermarsi e il dilagare delle filosofie irrazionaliste.
Tali filosofie coincisero, e non solo cronologicamente, con l’affermarsi dei movimenti neo-spiritualisti
e con nuovi, disastrosi rivolgimenti sociali.
Il motivo di tali mutamenti è indicato da René Guénon, che individuò nell’azione antitradizionale due
fasi distinte:

Dobbiamo fare la distinzione fra due tendenze che si esprimono mediante termini apparentemente
antinomici: da un lato, la tendenza verso quella che abbiamo chiamato la “solidificazione” del
mondo, dall’altro la tendenza verso la “dissoluzione” … Già ora è d’altronde possibile constatare
che la seconda delle due tendenze comincia a diventare predominante; infatti, innanzitutto, il
materialismo vero e proprio, che corrisponde ovviamente alla solidificazione nella sua forma più
grossolana, ha ormai perduto molto terreno … Vi è, nella riduzione graduale di tutte le cose alla
quantità, un punto a partire dal quale tale riduzione non tende più alla solidificazione. (1)

Il materialismo e i suoi corollari non furono insomma che la preparazione del terreno all’opera
di dissoluzione vera e propria; scacciata e derisa ogni forma di spiritualità autentica, dimenticate le
fondamenta dottrinali che da essa emanano e che sono alla base della religione, l’Occidente, ormai
ignaro e impreparato, era pronto ad accogliere ogni sua caricatura, in chiave esotica, spiritica,
occultista, di religione psichica, di umanitarismo laico, di “liberazione” psicoterapica.

Certamente il materialismo vi ha avuto la sua parte, ma a questo punto la negazione pura e


semplice che esso rappresenta è diventata insufficiente; essa è servita efficacemente ad impedire
all’uomo l’accesso alle possibilità d’ordine superiore, ma non sarebbe in grado di scatenare le forze
inferiori che sole possono portare al suo acme l’opera di disordine e di dissoluzione. (2)

Il disordine di cui parla Guénon è ovviamente la negazione del Dharma ; si tratta ora di focalizzare la
nostra attenzione su queste “forze inferiori” alle quali sarebbe affidata l’opera di dissoluzione in un
mondo che ha ormai perduto ogni conoscenza di carattere tradizionale del dominio psichico o sottile
e che è facile preda, per la sua curiosità infantile, delle influenze inferiori presenti in tale dominio.
Il risultato più deleterio di questa fase dell’azione antitradizionale è la sostituzione, nella mentalità
comune, dello “spirituale” con lo “psichico”, dell’universale con l’individuale.
______

1) Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi – pag. 161, 162.


2) Idem – pag. 165.

M.V. Dharmamenta, “Lo Yoga e il neo-spiritualismo moderno”


Aleister Crowley, Golden Down
Nel “Libro della Legge”, scritto ancora prima di entrare nell’O.T.O (Ordo Templi Orientis), e che
Crowley sostiene dettato direttamente dallo spirito Aiwass, evocato attraverso i poteri medianici
della moglie Rose Kelly, egli annuncia l’avvento di una nuova epoca e inveisce contro il
cristianesimo.
Il prof. Michele Del Re, in “Riti e crimini del satanismo” cita uno dei passaggi più sconcertanti:
“Il rito supremo dovrebbe creare un’atmosfera particolare attraverso la morte della
vittima.
Con questo rito si potrebbe raggiungere il vertice dell’Arte Magica.
La cosa migliore sarebbe sacrificare una fanciulla, possibilmente vittima volontaria, perché, se fosse
maldisposta al sacrificio, potrebbe introdurre una corrente ostile.
La fanciulla dovrebbe venir violentata, poi tagliata in nove pezzi.
La testa, le braccia e le gambe dovrebbero venire amputate, e il tronco tagliato in quattro parti.
Sulla pelle andrebbero scritti i nomi di altrettanti dèi: poi le braccia andrebbero scuoiate e bruciate
in onore di Pan o di Vesta; le gambe, dopo un procedimento eguale, andrebbero offerte a Priapo,
Hermes o Giunone; la spalla destra è sacra a Giove, la sinistra a Saturno; la metà inferiore destra
del tronco a Marte, quella sinistra a Venere.
La testa non andrebbe scuoiata, ma semplicemente bruciata in onore di Giunone o di Minerva.
Questo rito non dovrebbe essere usato in occasioni ordinarie, ma raramente, e soltanto per scopi
importantissimi; e non dovrebbe venire mai rivelato ai profani” .
Parlando poi del sacrificio di sangue, un altro elemento dei “procedimenti magici” di Crowley, egli
afferma che “un bambino maschio di perfetta innocenza e di alta intelligenza è la vittima più
soddisfacente e adatta” .
(da croponline.org)

Il satanismo moderno è una sorta di bricolage di varie tendenze esoteriche, il fulcro principale di
riferimento è però Alister Crowley con tutte le sue pubblicazioni, cerimonie e riti (Liber Legis).
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Golden Down
Anche i gruppi della magia cerimoniale, che privilegiano gli aspetti tecnici e cerimoniali, hanno una
relazione molto stretta con gli ambienti massonici.
Il più famoso ordine di magia cerimoniale moderno, l’Ordine Ermetico della Golden Dawn trova
le sue origini in tre maestri massoni – William Wynn Westcott, Samuel Liddell MacGregor Mathers e
William Robert Woodman – e ha come luogo di incubazione la Societas Rosicruciana in Anglia, un
organismo para-massonico.
I tre fondatori, insoddisfatti per la mancanza di interesse per l’occultismo che notano nella
massoneria ufficiale di cui Westcott era un importante esponente, nel 1888 creano l’organizzazione.
Alla corrente della magia cerimoniale appartiene anche l’Ordo Templi Orientis (O.T.O.), fondato da
Carl Kellner (1850-1905), il quale era in contatto col mondo delle massonerie di frangia, dei
Rosacroce e delle Chiese gnostiche.
Alla morte del fondatore, nel 1905, prende la guida dell’O.T.O.
Theodor Reuss, che era insieme capo dell’O.T.O., Gran Maestro per la Germania e l’Austria di una
delle branche del rito di Memphis e Misram* ed esponente di altre massonerie di frangia.
Inoltre, Reuss derivava in parte la sua eventuale autorità «massonica» da Westcott, che lo aveva
autorizzato a fondare una società rosicruciana in Germania.
Nel 1911 l’O.T.O. entrò in contatto con Aleister Crowley (1875-1947), nella cui figura si consumò
l’incontro tra magia cerimoniale inglese e tedesca.

* A partire dal 1881, per opera del Sovrano Gran Maestro, Gran Commendatore, Gran Hyerophante
Generale Fr. Giuseppe Garibaldi, avvenne la fusione dei due Riti, di Misraim e Memphis, attraverso
un’organica e armonica integrazione.
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Dall’Ottocento gli occultisti britannici portano i culti per Lucifero, le messe nere e i riti sessuali-
orgiastici, tutti temi questi, perseguiti con programmaticità di intenti dalla Golden Dawn, setta
massonica che mescola i riti dei Rosacrucriani, magia cerimoniale e tarocchi.
Questo gruppo di esoteristi oltre a personaggi di rilievo come il poeta W. B. Yeats, Bram Stoker e lo
scienziato W. Crooks, accoglie nel 1898, dopo i consueti riti di iniziazione, Edward Alexander
Crowley, un giovane che ha ereditato una notevole fortuna e che si fa chiamare Aleister.
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I componenti di queste società si ritengono, insomma, depositari di un’antica sapienza primordiale


che si manifesta spesso in riti particolari.
Un fatto interessante è che alcuni adepti di gruppi esoterici si trovano a ricoprire ruoli anche
nei servizi segreti dei propri Paesi.
Un personaggio chiave in tal senso è il tedesco Theodor Reuss, della società occultistica Ordo
templi orientis, maestro dell’inglese Aleister Crowley.
Crowley, anch’egli maestro d’occultismo e al contempo agente dei servizi segreti inglesi, alla fine
dell’Ottocento aderisce alla celebre Golden Dawn – una derivazione, come s’è detto, della Società
rosacrociana – e poi fonda una sezione inglese dell’Ordo templi orientis.
La Golden Dawn è a sua volta collegata con associazioni tedesche connesse alla dottrina segreta
della russa madame Helena Blavatskij – fondatrice a New York, nel 1875, della Società teosofica –
e all’antroposofia di Rudolph Steiner.
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Un po' di tessere sparse, tra poeti, occultisti, cantanti, satanismo, pedofilia e gruppi di potere.

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Ulteriori approfondimenti da non perdere assolutamente:

- Nuovo Umanesimo ovvero Culto di Lucifero. La religione del nuovo ordine mondiale
- Verso il Governo Mondiale, il volto oscuro delle Nazioni Unite
- Il patto con il serpente

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