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ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00826


Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 227 del 13/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: GIGLI GIAN LUIGI
Gruppo: PER L'ITALIA
Data firma: 13/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BINETTI PAOLA PER L'ITALIA 13/05/2014
Destinatari
Ministero destinatario:
MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 13/05/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00826
presentato da
GIGLI Gian Luigi
testo di
Marted 13 maggio 2014, seduta n. 227
GIGLI e BINETTI. Al Ministro della salute. Per sapere premesso che:
l'articolo 2 della Costituzione della Repubblica italiana riconosce e garantisce i diritti inviolabili
dell'uomo e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidariet politica, economica e
sociale;
all'articolo 1 della legge n. 194 del 1978 si afferma che lo Stato garantisce il diritto alla
procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternit e tutela la vita
umana dal suo inizio, mentre l'interruzione volontaria della gravidanza non mezzo per il controllo
delle nascite;
la norma dispone, altres, che lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle proprie funzioni e
competenze, promuovino e sviluppino i servizi socio-sanitari, nonch altre iniziative necessarie per
evitare che l'aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite;
i consultori familiari sono tenuti, ai sensi dell'articolo 2 della stessa legge, a informare la donna in
stato di gravidanza sui diritti a lei spettanti in base alla legislazione statale e regionale e sui servizi
sociali, sanitari e assistenziali concretamente offerti dalle strutture operanti nel territorio, oltre che
sulle modalit idonee a ottenere il rispetto delle norme della legislazione sul lavoro a tutela della
gestante;
gli stessi consultori debbono anche contribuire a far superare le cause che potrebbero indurre la
donna all'interruzione della gravidanza e possono avvalersi, per attuare i fini previsti dalla legge,
della collaborazione di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternit
difficile dopo la nascita;
ai sensi dell'articolo 5 della stessa legge, il consultorio e le strutture socio-sanitarie hanno il compito
in ogni caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata
dall'incidenza delle condizioni economiche, o sociali, o familiari sulla salute della gestante, di
esaminare con la donna le possibili soluzioni dei problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause
che la porterebbero all'interruzione della gravidanza, di metterla in grado di far valere i suoi diritti
di lavoratrice e di madre, di promuovere ogni opportuno intervento atto a sostenere la donna,
offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto;
per l'adempimento dei compiti ulteriori assegnati dalla legge n. 194 del 1978 ai consultori familiari
stata prevista l'assegnazione di specifiche risorse finanziarie;
dall'esame delle annuali relazioni al Parlamento del Ministro della salute sullo stato di attuazione
della legge n. 194 del 1978 non risultano dati riguardanti le attivit sopra descritte previste dagli
articoli 2, 3 e 5 e finanziate a norma dell'articolo 4;
in data 29 maggio 2013, in risposta ad un'interrogazione dei deputati Gigli e Binetti, il
Sottosegretario pro tempore Paolo Fadda dichiarava che i dati richiesti dagli interroganti sugli
interventi di prevenzione dell'aborto non sono in possesso del Ministero della salute, anche per
oggettive carenze dei flussi informativi;
lo stesso Sottosegretario comunicava contestualmente l'impegno del Ministero della salute ad
avviare presso le regioni un'adeguata iniziativa, anche con formale lettera, non solo per
sensibilizzare le strutture sanitarie con particolare riguardo al mondo del volontariato per
promuovere e sostenere importanti canali di collaborazione e supporto tra i consultori e le
associazioni di volontariato, ma soprattutto per richiedere una specifica dei dati con maggiore
livello di dettaglio in relazione ai singoli quesiti posti;
pi recentemente la XII Commissione permanente della Camera dei deputati, in riferimento alla
relazione del Ministro della salute sullo stato di attuazione della legge n. 194 del 1978, ha
approvato, in data 6 marzo 2014, una risoluzione nella quale, dopo aver confermato la necessit di
una maggiore valutazione dei consultori familiari quali servizi primari di prevenzione del fenomeno
abortivo, ha impegnato il Governo a dare piena attuazione agli articoli 2 e 5 della legge n. 194 del
1978 per favorire la tutela sociale della maternit :
se, a seguito dell'impegno assunto dal Sottosegretario pro tempore Fadda e richiamato in premessa,
sia stata predisposta l'implementazione di una scheda di raccolta dati sull'attuazione della legge n.
194 del 1978, tale da prevedere da parte delle regioni la comunicazione dei dati utili a calcolare il
numero delle gestanti per le quali siano stati attivati i colloqui previsti dalla legge, a esaminare le
cause che inducono all'interruzione volontaria della gravidanza, per tentarne la rimozione, a
conoscere il numero delle gestanti per cui siano stati disposti interventi personalizzati a sostegno
della maternit, a quantificare il numero di aborti evitati e l'ammontare degli impegni finanziari
assunti a tale scopo, nonch a riferire il numero e la tipologia delle collaborazioni attivate con le
associazioni di volontariato che hanno come finalit statutaria l'aiuto alle gestanti in difficolt. (3-
00826)

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