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Prof. ssa Sanfilippo M.

TRAUMA
Dott. Sabba A.
APPROCCIO AL TRAUMATIZZATO
Trauma spinale, cranico, toracico, addominale
TRAUMI AGLI ARTI LESIONI SCHELETRO-MUSCOLARI
Fratture, lussazioni, distorsioni, strappi muscolari, crampi
TRAUMA
Lesione dell'organismo prodotta da una agente
esterno in modo rapido e violento
apparato scheletrico (fratture)
articolazioni (distorsioni, lussazioni)
sistema muscolare (strappi, stiramenti)
cute (ferite, abrasioni)
POLITRAUMATIZZATO:
paziente che presenta una
o pi lesioni traumatiche
ad organi o apparati
differenti con
compromissione delle
funzioni vitali
APPARATO SCHELETRICO
APPARATO MUSCOLARE
CENNI DI ANATOMIA
Ossa : struttura pi dura e resistente dell'organismo
umano, svolgono in particolare la funzione di sostegno e
protezione di organi interni.
Articolazioni : estremit delle ossa che vengono a
contatto, rivestite da un tessuto, la cartilagine articolare,
dai legamenti, da fasci di tessuto connettivo di varie forme
e dimensioni, consentono solo uno specifico tipo di
movimento.
Muscoli : rappresentano dal 40 al 50% del peso corporeo.
Permettono la locomozione del soggetto e lo scorrimento
di sostanze organiche interne come sangue e cibo.
Muscoli volontari, di natura striata, permettono il
movimento del soggetto e legati alle ossa tramite tendini
Muscoli involontari, di natura liscia
EPIDEMIOLOGIA:
Il trauma la principale causa di morte per la popolazione
fino a 40 anni di et (quarta complessivamente)
causa frequente di invalidit, di elevati costi sanitari e
sociali
Incidenti stradali...
...Incidenti sul lavoro...
...Incidenti domestici...
...Incidenti dello sport...
PREVENZIONE
informazione
(cultura della sicurezza)
legislazione D.lg 81/08
buon senso
PRIMO SOCCORSO NEL POLITRAUMA
AUTOPROTEZIONE
MECCANISMO DELLA LESIONE
VALUTAZIONE PRIMARIA (A B C D - E)
CHIAMATA DI SOCCORSO AL 118
VALUTAZIONE SECONDARIA
SOCCORSO PSICOLOGICO, ASSISTENZA
ATTESA DEI SOCCORSI QUALIFICATI
SICUREZZA!!!
Nel soccorrere un traumatizzato particolarmente
importante l'autoprotezione: facile immaginare
che lo stesso evento che gli ha causato l'infortunio
possa essere pericoloso anche per noi.
La sicurezza deve essere oggetto di un'attenzione
continua: una situazione che al momento sembri
sicura pu in realt in un secondo momento
diventare pericolosa (rischio evolutivo)
MECCANISMO DELLA LESIONE
(DINAMICA)
Comunicare con precisione l'accaduto al personale
dell'ambulanza o del Pronto Soccorso.
E' stato investito da un auto o caduto da solo?
Indossava la cintura di sicurezza?
E' inciampato o caduto a causa di un malore precedente?
E' caduto da quale altezza?
Comunicare queste informazioni nella CHIAMATA AL 118
CHIAMATA DI SOCCORSO AL 118:
comunicare il luogo, il tipo di
incidente, il numero di feriti, le
loro condizioni (cosciente?
respira?), se esistono condizioni
di pericolo
Se incosciente, non respira,
gravi emorragie, grave incidente
parametri vitali alterati
Chiamare subito il 118
Traumi cranici
Traumi cranici
(cranio
(cranio
-
-
encefalici)
encefalici)
Eventi patologici a carico
dellencefalo causati dallimpatto
con un agente esterno
Traumi cranici: definizioni
In dipendenza del meccanismo e dellagente
traumatico si possono avere:
Traumi cranici chiusi:
dovuti allo scivolamento/rotazione di strutture a
diversa densit (emisferi su tronco encefalico,
effetto da contraccolpo) con integrit della
scatola cranica
Traumi cranici aperti: rottura degli involucri
ossei e meningei, possibile fuoriuscita di materia
cerebrale
Traumi cranici: definizioni
Sulla base delle conseguenze cliniche del
trauma si possono avere:
Trauma cranico non commotivo (o minore)
Nessuna perdita di coscienza, nessuna conseguenza
organica sul SNC
Traumi cranici commotivi:
Lievi: punteggio GCS > 12
Moderati: punteggio GCS tra 9 e 12 oppure > 12 ma
lesione di interesse chirurgico in TC
Gravi: punteggio GCS < 9
Glasgow coma scale
Apertura degli occhi Spontanea
Alla parola
Al dolore
Nessuna
4
3
2
1
Risposta verbale Buon orientamento
Conversazione confusa
Parole inappropriate
Suoni incomprensibili
Nessuna risposta
5
4
3
2
1
Risposta motoria Esecuzione di ordini
Localizzazione del dolore
Retrazione dal dolore
Flessione al dolore
Estensione al dolore
Nessuna risposta
6
5
4
3
2
1
Traumi cranici: epidemiologia
Non commotivi: ignota
Commotivi (dati USA):
Lievi: 131/100.000/anno
Moderati: 15/100.000/anno
Gravi: 14/100.000/anno
Pi frequenti in et 15-25 anni, nel sesso
maschile, nei residenti di piccole citt
Prima causa di morte nella fascia di et
15-25 anni
Traumi cranici: epidemiologia
Cause di trauma cranico:
Incidente stradale (50% traumi)
Cadute accidentali o da lavoro domestico
(20-30%, pi frequenti in donne, bambini e
anziani)
Incidenti sul lavoro non domestico
Arma da fuoco (12% traumi)
Alcool concausa frequente
Lesioni primarie
Focali:
Fratture ossee
Emorragie cerebro-meningee:
Extradurale
Subdurale acuto
Subdurale cronico
Subaracnoidea/intraventricolare traumatica
Ematoma intraparenchimale traumatico
Focolaio lacero-contusivo emorragico
Ferite penetranti
Diffuse:
Danno assonale diffuso
Fratture ossee
Possono essere prive di conseguenze o
associate a danno di altre strutture o
associate a penetrazione di materiale
allinterno del parenchima con rischio infettivo
Danno a carico dei nervi cranici
Danno a carico dei seni paranasali
Danno a carico orecchio interno
Rinoliquorrea
Spesso associate a sanguinamento esterno
(otorrea, rinorrea..)
Fratture ossee
Frattura
penetrante
Frattura
affondata
Frattura
orbita
Frattura
lineare
Lesioni emorragiche
Ematoma
extradurale:
Rottura arterie
meningee, con
aumento rapido
componente ematica
(emergenza NCH!!)
Fenomeno
dellintervallo libero
frequente
Terapia chirurgica
(evacuazione)
Lesioni emorragiche
Ematoma subdurale
acuto:
Rottura vene a
ponte o vene
corticali
Mortalit elevata
(tendenza a
riformarsi dopo
intervento)
Terapia NCH
Lesioni emorragiche
Ematoma subdurale
cronico:
Pi frequente > 60
anni e etilisti o
terapia
anticoagulante
Traumi cranici minori
Intervallo: settimane
o mesi
Lesioni emorragiche
Emorragia
subaracnoidea
post-traumatica
Prognosi benigna con
remissione
sintomatologica
completa (se isolata)
nella maggioranza
dei casi
Focolaio lacero-contusivo emorragico
Lesione parenchimale
emorragica, con
necrosi
Pu comportarsi
come un processo
occupante spazio
Non chirurgico,
specie se multiplo
Danno assonale diffuso
Danno diffuso a
carico della
giunzione tra
corteccia e
sostanza bianca
e/o a carico del
mesencefalo
Solitamente
prognosi grave
Non chirurgico
Lesioni traumatiche secondarie
Seguono di ore o giorni le lesioni primarie
dirette
- Edema cerebrale
Focale o diffuso
Aumento pressione intracranica
Possibile erniazione
- Idrocefalo
- Danno anosso/ischemico
Legato alle difficolt respiratorie, in genere in fase acuta
Legato alla rottura vasale
Legato allaumento pressione intracranica
Legato a crisi epilettiche/stato di male epilettico
Possibili conseguenze cliniche
Morte encefalica
Stato vegetativo persistente
Danno cognitivo permanente (demenza
post-traumatica)
Alterazioni neurologiche focali
Epilessia post-traumatica
Psicosi post-traumatica
Gestione trauma cranico moderato / grave
Intubazione e sedazione su strada e ricovero in ambiente
rianimatorio (prevenzione danno anossico secondario)
Terapia chirurgica delle lesioni emorragiche
Monitoraggio e trattamento dellipertensione endocranica
Coma barbiturico
Terapia antiedemigena
Monitoraggio e trattamento dellevoluzione neurologica
EEG
Potenziali evocati (somatosensoriali aa.sup., acustici precoci)
Neuroradiologia seriata
Monitoraggio/trattamento delle complicanze infettive e trofiche
Decubiti
Lesioni articolari
Atrofia muscolare
Trombosi venosa profonda
Traumi spinali
Traumi spinali
Lesioni della colonna vertebrale
e/o del midollo provocati
dallimpatto con agente esterno
Traumi spinali: epidemiologia
Incidenza: 15-40 casi/milione/anno
Prevalenza delle lesioni permanenti:
800/milione abitanti
Pi frequenti nel sesso maschile e nella
fascia di et 15-25 anni
Secondo picco di incidenza nelle et
avanzata, per traumi di minore entit, a
causa della mielopatia spondilosica
Traumi spinali: conseguenze
Frattura vertebrale amielica (non danno
midollo spinale)
Frattura vertebrale mielica (danno
midollo spinale)
Lesione cono/cauda, associato o meno a
frattura
Lesione midollare in assenza di frattura
Ematoma epidurale/subdurale midollare
(raro)
Fratture vertebrali
Mielica
Amielica
Lesioni midollari: sindromi
Dipendono dalla sede del danno midollare
e dallestensione di questo
Transezione completa
Cervicale alta: tetraplegia, alterazioni
respiratorie, disautonomia con ipotensione;
anestesia con eccezione distretto cranico
Cervicale bassa: paraplegia, danno periferico aa.
sup., sintomi disautonomici, anestesia a livello
Toracica: paraplegia e anestesia aa. inf.
Lombare: lesioni periferiche aa inf., alterazioni
sfinteriche ed erettive
Lesioni midollari: sindromi
Sindrome spinale anteriore: danno motorio
e sensitivo termico/dolorifico, con
propriocezione mantenuta
Sindrome spinale centrale: possibile quadro
delluomo nella botte (danno motorio
prossimale)
Sindrome di Brown-Squard (emilesione):
paralisi e perdita propriocezione
ipsilaterale, anestesia termo-dolorifica
controlaterale
Esiti tardivi
(siringomielia post-traumatica)
Trauma spino-midollare: gestione
Esistono unit operative specifiche (UNITA
SPINALE UNIPOLARE) a gestione multidisciplinare
(ortopedico, urologo, neurologo, neurochirurgo,
fisiatra, psicologo)
Stabilizzazione della lesione ossea (anche chirurgica)
Trattamento chirurgico (es. evacuazione ematoma) se
indicato
Corticosteroidi ad alte dosi se compressione midollo
Gestione danno sfinterico e prevenzione infezioni
urinarie
Gestione danno trofico cutaneo, osseo, muscolare ed
articolare
Terapia riabilitativa
VALUTAZIONE PRIMARIA A
Coscienza, perviet delle vie aeree,
immobilizzazione della testa
A oltre a valutare la coscienza (senza
muoverlo!!!) e la perviet delle vie aeree come in
ogni infortunato occorre evitare movimenti,
soprattutto del capo, che possano aggravare la
lesione gi presente.
Togliere quanto pu ostruire la respirazione (terra,
sangue, saliva...); se prono o di lato lasciarlo
senz'altro com'
MANTENERE
IMMOBILIZZATA
MANUALMENTE LA
TESTA
Evitare movimenti
dell'infortunato
NON RIMUOVERE IL CASCO!
Solo in casi estremi, per manovre
di rianimazione, e SOLO se in due
ed entrambi addestrati a farlo!!!
VALUTAZIONE PRIMARIA B
Respira (si, no, come?)
VALUTAZIONE PRIMARIA C
Circolo (cute, emorragie)
B valutate eventuali alterazioni della
respirazione, soprattutto come conseguenza di
traumi toracici. Nel caso iniziate la BLS
C valutate la circolazione: eventuali segni di
shock, colorito pallido, cute fredda e sudata.
Tamponate rapidamente eventuali emorragie
arteriose (sangue rosso vivo, che esce a fiotti)
VALUTAZIONE PRIMARIA D
Deficit neurologico
VALUTAZIONE PRIMARIA E
Esposizione e protezione termica
D - Chiedete se ha perso i sensi, se si ricorda cosa
successo, osservate se si dimostra confuso o
disorientato. Una perdita di coscienza anche breve,
o un'alterazione della stessa, da considerarsi
un'aggravante
E scoprire le parti del corpo dove si sospetta
un'emorragia o una lesione da valutare; nello
stesso tempo coprire e proteggere dal freddo
VALUTAZIONE SECONDARIA:
ESAME dalla TESTA ai PIEDI: per
identificare lesioni, ferite, emorragie.
SOCCORSO PSICOLOGICO
restare vicino alla persona ferita,
parlandogli, rassicurandola (sono stati
avvisati I soccorsi), controllando che
non peggiori...
TRAUMA AL TORACE
I traumi al torace possono essere classificati:
Chiusi:
diretti: lesione realizzata nel punto in cui
agisce il trauma
indiretti: trasmissione al torace di una forza
che ha agito in altra sede
Aperti
Penetranti: comunicazione tra l'esterno e
l'interno del torace
Possono far pensare ad un trauma toracico:
lesioni craniche e lesioni addominali
associate
segni lasciati dalle cinture di sicurezza
Segni e sintomi
Un infortunato con trauma toracico
manifesta:
dolore durante un'attivit respiratoria
profonda e/o con la tosse e/o
aumenta con la palpazione del torace
dispnea
cianosi o pallore cutaneo, sudorazione,
agitazione, polso accelerato
Primo soccorso
Eseguire un rapido esame del ferito e
valutare l'ABC
se il paziente stabile far assumere al
paziente una posizione semiseduta per
facilitare la discesa del diaframma e
migliorare la ventilazione
in caso di corpo estraneo penetrato in
torace lasciare l'oggetto in sede
coprire il paziente
tenere sotto controllo i parametri vitali
TRAUMA ADDOMINALE
Primo soccorso:
In caso di ferita addominale coprire la ferita con materiale
da medicazione sterile, in caso di sanguinamento della
parete addominale si prover con una medicazione
compressiva, inutile in caso di un'emorragia interna
esteriorizzata.
Nel caso di fuoriuscita dei visceri non si deve
assolutamente cercare di riposizionarle all'interno della
cavit addominale ma bisogna coprirli con un telo,
il pi possibile sterile.
Nel caso vi sia infisso un oggetto esterno conficcato esso
dovr essere lasciato in loco e si dovr cercare di
stabilizzarlo per il successivo trasporto.
Posizionare il ferito in decubito dorsale con il capo
leggermente sollevato e gli arti inferiori flessi.
Coprire il paziente
RIASSUMENDO
1) SICUREZZA, sia come prevenzione,
che nell'approccio ad un incidente
2) NON MUOVERE l'infortunato vittima
di un grave trauma
3) VALUTARE le lesioni principali, se
possibile semplici manovre di primo
soccorso
4) CHIAMATA AL 118 dando le
informazioni del caso
5) SOSTEGNO PSICOLOGICO E
ASSISTENZA, ovvero rassicurandolo,
tenendolo al caldo, standogli vicini
POSIZIONE LATERALE DI
SICUREZZA
Si utilizza la posizione laterale di sicurezza, per esempio, in
caso di folgorazione, intossicazione, avvelenamento, colpo di
calore.
Nei pazienti coscienti, vittime di incidenti, andr valutato
l'effettivo grado della coscienza, la funzione respiratoria (colorito
delle mucose, frequenza e tipo di atti respiratori, rumori
respiratori) e la efficacia della circolazione sanguigna (frequenza
e ritmo cardiaco, colorito di cute e mucose).
COME SI ESEGUE
1- Flettere la gamba dalla parte
del soccorritore;
2 - Posizionare la mano
dell'infortunato sotto il gluteo
dello stesso lato;
3 - Ruotare lentamente sul
fianco l'infortunato, dalla
parte del soccorritore.
Infine estendere il capo
all'indietro, con il viso al
pavimento e mettere l'altra
mano sotto la guancia (vedi
diapositiva precedente).
APPARATO LOCOMOTORE
COS'E' UNA FRATTURA:
Rottura totale o parziale di
un osso :
soluzione di continuit
UNA FRATTURA PUO' ESSERE:
chiusa / esposta: a seconda se c'
oppure assente la fuoriuscita dei
monconi ossei dalla pelle
composta / scomposta : se i monconi
ossei rispettano lasse anatomico dellarto,
la frattura si dice composta; se non lo
rispettano la frattura si dice scomposta
SEGNI E SINTOMI DI FRATTURA
dolore (spesso forte e costante) che aumenta con i
movimenti
deformazione, perdita del normale profilo anatomico
posizione anomala dellarto
gonfiore ed alterazione del colore della pelle
perdita di funzionalit
perdita del polso a valle
perdita della sensibilit
osso esposto
Complicanze possibili:
lesioni ai vasi sanguigni
lesioni ai nervi
rischio di contaminazione batterica e
infezione
In caso di lesioni alle articolazioni o alle
ossa, anche il muscolo spesso risulta
essere danneggiato.
PRIMO SOCCORSO
evitare il pi possibile i movimenti, per evitare
possibili ulteriori danni ai tessuti
NON riallineare la frattura, non provare a ridurre
immobilizzare con stecche se possibile, anche per
ridurre il dolore
se prima dellimmobilizzazione, il polso assente,
accelerare le procedure
se il polso assente dopo limmobilizzazione,
allentare la stecca e ricontrollare
prevenire e trattare lo shock, monitorizzare i
parametri vitali
PRIMO SOCCORSO NELLE
FRATTURE ESPOSTE:
pulizia massima per prevenire le infezioni
eventualmente tamponare l'emorragia
copertura con telini sterili, senza applicare
disinfettanti
DISTORSIONI E LUSSAZIONI
Le ossa degli arti sono unite tra loro e al
resto dello scheletro da articolazioni
Vi lussazione quando in unarticolazione il
capo articolare esce dalla sua sede e non
rientra spontaneamente nella propria sede
Se invece vi rientra spontaneamente si ha
una distorsione; in una distorsione, vi pu
essere una lesione parziale o totale dei
legamenti.
Queste tipo di lesioni ai tessuti molli sono
pericolose per possibili danni ai nervi ed ai
vasi sanguigni
SEGNI E SINTOMI DI DISTORSIONE
In seguito ad una distorsione la persona riferir del dolore
molto intenso patito durante levento. In seguito
presenter:
gonfiore
pallore
dolore al movimento
Il dolore al movimento un sintomo che dovrete limitarvi a
rilevare nel caso in cui vi venisse riferito. Non dovete mai
muovere attivamente larto per vedere se il dolore si fa pi
intenso.
SEGNI E SINTOMI DI LUSSAZIONE
Il capo articolare non ritorna nella propria
sede naturale, pertanto potrete rilevare
deformit dellarticolazione. Inoltre
saranno presenti:
gonfiore in corrispondenza
dellarticolazione
dolore che tende ad impedire il movimento
(la persona pu perdere luso
dellarticolazione o lamentarsi di
unarticolazione bloccata)
PRIMO SOCCORSO...
ATTENZIONE:
Non sempre facile distinguere una lussazione od una
distorsione da una frattura, per cui opportuno trattare
sempre un trauma agli arti come possibile frattura.
rimuovere gli indumenti sovrastanti la sede della lesione
immobilizzare larto, senza tentare di riallinearlo,
bloccando larticolazione a monte e a valle, riempiendo
gli spazi vuoti creatisi tra larto e lo strumento di
immobilizzazione
assicurarsi che l'immobilizzazione non blocchi la
circolazione o riduca la sensibilit
applicare di ghiaccio per ridurre il dolore e la durata della
invalidit; meglio limitare lapplicazione del ghiaccio a
20 minuti per volta.
compressione di una lesione chiusa dei tessuti molli
tramite un bendaggio elastico tutto intorno pu diminuire
la formazione di gonfiore.
Non illudetevi
PRIMO SOCCORSO
Lussazione della spalla
immobilizzate la spalla sostenendo larto
mediante un bendaggio a triangolo
riempite il cavo ascellare con materiale
modellabile
non tentate mai di rimettere a posto una
spalla lussata con manovre improvvisate
Lussazione dellanca
posizionare l'infortunato supino, con gli arti
inferiori bloccati; non muoverlo
STRAPPI MUSCOLARI
Rottura di uno o pi fasci di fibre
muscolari.
lesioni traumatiche che coinvolgono
principalmente i muscoli delle gambe e
della schiena, possono essere causate da
traumi, ma quasi sempre sono la
conseguenza di movimenti bruschi o
eccessivi.
Le forme pi gravi si presentano con la
lacerazione di molte fibre muscolari e sono
dolorosissime, ma fortunatamente sono
piuttosto infrequenti, mentre piuttosto
comuni sono le forme pi lievi in cui il
muscolo solo stirato e non lacerato.
Primo soccorso
1. Applicare subito il ghiaccio sulla parte
dolorante
2. Se nonostante il ghiaccio il dolore non
passa, fondamentale il riposo a letto.
3. Non caricare mai il peso del corpo sulla
parte dolorante.
Diffidate
CRAMPI
Violenta contrazione muscolare involontaria, improvvisa
e dolorosa
Il muscolo colpito risulta irrigidito e dolente
pu essere provocata da eccessivo sforzo compiuto da
un muscolo non allenato, o non riscaldato in precedenza,
o da mancanza di acqua e sali minerali persi con
un'abbondante sudorazione
In genere colpisce i muscoli delle gambe ma anche quelli
delle braccia. Pu comparire sia durante l'esecuzione di
una qualsiasi attivit fisica, anche leggera, che durante lo
stato di riposo
di norma tale dolore destinato a estinguersi
spontaneamente in brevissimo tempo: pu infatti essere
sufficiente provocare uno stiramento e successivo
rilassamento del muscolo colpito per risolvere il crampo.
Si risolve massaggiando e tendendo il muscolo
interessato.

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