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BIOTECNOLOGIE CELLULARI IN TERAPIA :

--Ricostruzione della pelle in vitro per la terapia


delle ustioni, delle ulcere venose, piaghe da
decubito, ulcere diabetiche ...
Negli anni 70 ha origine la realizzazione di tessuti artificiali con la
ricostruzione in vitro della pelle umana, in particolare
dellepidermide. Lapproccio bioingegneristico ha aperto un
indirizzo di ricerca che oggi vede sul mercato farmaceutico e
biotecnologico molti prodotti destinati alla cura delle: ustioni,
ulcere venose, piaghe da decubito, ulcere diabetiche.
Nel 1975, due ricercatori americani, J. Rheinwald e H. Green
hanno introdotto la procedura generale che consisteva nella
coltura di cheratinociti del paziente o del donatore. Con adeguati
fattori di crescita si stimola la moltiplicazione fino a raggiungere
superfici monostratificate ampie con un inconveniente: il tessuto
che si ottiene troppo sottile e fragile per essere maneggiato
agevolmente. Da allora molti ricercatori si sono impegnati nello
sviluppo di tecniche e metodi per ottimizzare lidea dei due
pionieri dellingegneria tissutale.
In Italia, la collaborazione tra universit e aziende
biotecnologiche ha contribuito con importanti risultati allo
sviluppo del settore.
Sono stati introdotti materiali biosintetici a base di acido
ialuronico, un glicosaminoaglicano diffuso negli spazi
intracellulari. Questo materiale ha diversi vantaggi:
tollerato ed assorbito dallorganismo ricevente, offre un
supporto maneggevole e facilmente asportabile dal terreno
di coltura (senza uso di enzimi) per essere innestato. E
stato possibile riprodurre anche il derma (costituito di
fibroblasti) i fibroblasti riescono a riprodursi meglio
allinterno dellintelaiatura tridimensionale di acido ialuronico
e depositano matrice, extracellulare ricca di collagene,
fibronectina e laminina .
Lamina di cheratinociti
Terapia cellulare per la
pelle
Tessuto simildermico
Lamina di
cheratinociti
sopra
Struttura integrata con giunzioni e molecole
tipiche della MB della pelle: mantenimento
dello stato differenziato
Ingegneria tessutale per
la pelle
Prelievo di circa 1 cm
2
di pelle dal paziente
Il derma e lepidermide vengono separati
fibroblasti cheratinociti
Dopo una settimana circa di coltura, per
aumentare il numero di cellule disponibili, si
procede con la semina sui supporti di acido
ialuronico.
Dopo 2 settimane lo strato simildermico viene
impiantato e dopo circa 10 giorni si applica anche
la lamina di cheratinociti. Laspetto estetico non perfetto, in
quanto mancano peli, ghiandole sebacee, vasi sanguigni, melanociti, i risultati clinici
sono notevoli in molteplici applicazioni.
Il similderma pu essere ottenuto in modo diverso e
a composizione varia (aziende diverse)
-materiale bilaminare=una pellicola di naylon e
gomma siliconica rivestita di proteine derivate dal
collagene di maiale. Il preparato viene utilizzato
come terreno di semina per i fibroblasti.
-Si pu usare anche collagene
-Come matrice di semina si possono usare materiali
di ampio uso chirurgico, acido poliglicolico e
polyglatin-910.
-Bioingegneri dellUniversit del Buffalo propone lo
studio di una pelle, prodotta in vitro, geneticamente
modificata in grado di produrre fattori di crescita dei
cheratinociti per accelerare la guarigione delle
lesioni.
2004. Ingegneria tessutale applicata per ustioni severe e
ferite croniche: coltura di cheratinociti umani autologhi
in una matrice naturale di fibrina (cheratinociti
autologhi + colla di fibrina).
Fig.1. Demonstration of the method:
(A) keratinocytes suspended in fibrin glue are
applied to the debrided wound bed using
a syringe application system.
(B) Subsequently the fibrin glue suspended
cells are covered with allogenic skin
grafts.
Fig.2. Use of KFGS in mixed superficial
and deep second degree burn wounds (A)
can result in unfavourable results.
Integrated part of the allograft are
prominently covered by the reconstituted
neoskin (B), leading to poor cosmetic
results.
Fig.3 Biopsy taken 6 days following application of
fibrin glue suspended keratinocytes combined
with allogenic overgrafing. Histology is
demonstrating the beginning integration of
allogenic dermal elements in the reconstituted
neoskin.
Fig.4 Chronic venous ulcer non-responding
to various conservative approaches for
more than 4 years.
Fig.5. Use of buried chip skin grafts to resurface
chronic leg ulcers following granulation tissue
formation induced by VAC. Following harvest of small
skin fragnents, islet are punched into prepared
incision holes and buried beneath visible wound
surface (A). Within 3 weeks, a visible distinctive
improvement concerning reepithelization can be
observed (B-D).
Fig.7. Same patient 1.5 years after repeated
keratinocytes- fibrin-sealant transplantations:
stable healing of the wound.
Fig.6. Additional application of KFGS on buried chip skin grafted sites
is clearly enhancing the intrinsic wound healing capacity. Within 3
further weeks outspreading cells from buried skin islet as well as
ingrowing skin cells from the wound border resulting in nearly
complete closure of the defect.

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