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Ragion di Stato.

L'arte italiana della prudenza politica


di Gianfranco Borrelli
L'espressione ragion di Stato appartiene al linguaggio ed alla cultura politica del tardo
Rinascimento. Essa viene ancora oggi comunemente utilizzata per significare il ricorso alla forza
o, comunque, a strumenti eccezionali da parte di un soggetto di potere politico che agisca spinto
dalla necessit di conservare il comando personale e di garantire l'ordine nella societ. Raison
d'tat, Reason of State, Razon de Estado, Staatsrason: dalla fine del Cinquecento in poi, i diversi
linguaggi europei traducono quella espressione, interessati ad applicare i significati in essa
contenuti alle situazioni regionali particolari.
Peraltro risulta utile, fin dall'inizio di questo percorso che ci vedr impegnati nella lettura delle
scritture politiche italiane cha vanno dall'opera di Giovanni otero !"#$%& fino all'opera di
'cipione Chiaramonti !"()#&, precisare che ragion di Stato * forma complessa di discorso e di
pratica della politica+ vedremo infatti che, oltre l'esplicito riferimento all'esercizio della forza, il
governo per ,,ragion di 'tato-- propone la conversione dell'uso diretto della violenza in codici
di dispositivi particolari che de..ono essere finalizzati alla conservazione del potere politico ed
alla produzione di disciplina e di o..edienza da parte dei sudditi
"
.
La formazione di questa particolare ragione prudenziale * stata certamente resa possi.ile dal
costituirsi in prima et moderna di un sapere cumulativo di esperienze, avvenimenti e pratiche
operative, relativo al governo degli uomini+ un corpo di conoscenze che via via viene
accrescendosi, che conserva memoria di tale accrescimento, e che assegna alla scrittura il compito
di trasmettere regole di comportamento per il principe e per i sudditi. Per questi aspetti particolari
/ che trovano la pi0 compiuta e idonea rappresentazione nella ela.orazione teorica degli scrittori
politici italiani tra Cinquecento e 'eicento / le argomentazioni della letteratura dedicata alla
ragion di Stato costituiscono un percorso autonomo ed alternativo all'insieme delle teorie e delle
pratiche che stanno dando vita, in alcune regioni europee nel secolo decimosesto, alla
sperimentazione della forma politica originale della sovranit assoluta.
". La ragion di Stato e la tradizione politica rinascimentale: Francesco Guicciardini e
Giovanni Della Casa
'critture politiche e documenti letterari di diverso genere attestano l'ampia diffusione della
locuzione ragion di Stato nelle diverse regioni italiane dalla seconda met del Cinquecento. 1n
effetti, gi nel dialogo Del reggimento di Firenze, composto da 2rancesco Guicciardini tra il "#3"
e il "#3), viene utilizzata un'espressione lievemente differente, ,,ragione degli 'tati--, per
significare quella ragione poco cristiana e poco umana che governa nell'am.ito degli affari
politici. 1nfatti, uno degli interlocutori che partecipa al dialogo, ernardo, argomenta che quando
nelle questioni di governo un male * difficile da sanare occorre utilizzare medicine forti, crudelt:
,,Chi vuole tenere oggid4 i 5omini e gli 'tati de..e, dove si pu6, usare la piet e la .ont7 e dove
non si pu6 fare altrimenti, * necessario che usi la crudelt e la poca conscienza... perch8 *
impossi.ile regolare 'e governi e gli 'tati, volendo tenerli nel modo si tengono oggi, secondo 'e
precetti della legge cristiana--
3
. isognere..e dunque ammazzare tutti i pisani fatti prigionieri in
"
La .i.liografia storico/critica sul tema specifico della ragion di Stato - che raccoglie i titoli degli studi pi0
importanti dal "$(9 al "%%) / si trova in ,,ollettino dell':rchivio della Ragion di 'tato--, ;apoli, 1 !"%%)&, pp.
"#/%3, ripu..licata in questo catalogo con aggiornamenti.
3
2rancesco Guicciardini, Del reggimento di Firenze, in pere, a cura di Ro.erto Palmarocchi, <ilano, Rizzoli,
"%="/"%=3, vol. 11, p. (((.
considerazione della irrimedia.ile inimicizia che essi portano contro i fiorentini+ ,,per6 quando io
ho detto di ammazzare o tenere prigioni i Pisani, non ho forse parlato cristianamente, ma ho
parlato secondo la ragione e uso degli 'tati7 n8 parler pi0 cristianamente di me chi, rifiutata
questa crudelt, consiglier che si faccia ogni sforzo di pigliare Pisa--
)
. ernardo, facendo
riferimento ad una situazione storica in cui hanno scarsa efficacia i comandamenti divini e le leggi
morali, pone qui in discussione quella netta differenziazione tra agire politico e norma etica che
;iccol6 <achiavelli aveva discusso nella sua opera. Guicciardini riprende il tema machiavelliano e
sem.ra confermare la realt di fatto di quella separazione+ insieme, egli esprime la propria
diffidenza verso l'esaltazione dello strumento della politica, augurandosi piuttosto che i precetti
della morale, naturale e divina, non vengano completamente annullati dalla politica.
: met del Cinquecento incontriamo l'espressione ragion di Stato in un importante documento
che * insieme letterario e politico+ si tratta della razione a !arlo " scritta quasi certamente
nell'anno "#=> dal monsignor Giovanni 5ella Casa all'imperatore spagnolo per sostenere la
restituzione di Piacenza al duca ?ttavio 2arnese, genero dello stesso imperatore. 5ella Casa
distingue la voce #ar#ara e fiera di ragion di Stato da quella di ragion civile$ riaffermando i
princ4pi ciceroniani posti a .ase dell'ideologia politica rinascimentale, 5ella Casa argomenta che
non possono esistere due pratiche contrapposte, l'utile distinto dall'onesto, la morale separata
dalla politica+ ,,1nvano, adunque, si affaticano coloro che fanno due ragioni7 l'una torta, e falsa e
dissoluta, e disposta a ru.are, e a mal fare7 ed a questa han posto nome ragion di 'tato7 e allei
assegnano il governo de' reami, e de gl'imperii7 e l'altra semplice, e diritta, e constante7 e questa
sgridano dalla cura, e dal reggimento delle Citt, e de' regni, e caccianla a piatire, e a contendere
tra i litiganti--. 'i tratta di due ragioni diverse, inconcilia.ili, delle quali la prima nasconde
,,sotto 'l nome della ragione l'opera della fraude e della violenza--7 5ella Casa esorta allora
Carlo @ a non lasciare inquinare le proprie imprese grandi e meravigliose, ispirate da onest e
giustizia, da quell'utile ,,che oggi si chiama Ragione di 'tato--
=
.
1n scritture successive, in particolare nelle razioni per la %ega composte da 5ella Casa per
incitare i @eneziani a partecipare alla lega armata contro lo stesso Carlo @, l'autore assumer
un'esposizione retorica differente distinguendo la persona dell'imperatore dalla politica imperiale,
separando quindi il giudizio sulla moralit indiscuti.ile dell'uomo dalla considerazione della
politica inevita.ilmente oppressiva ed accentratrice dell'imperatore+ ,, dico questo solo, che
l'ufficio, e il magistrato, che egli ha, richiede che esso presuma di potere con ragione comandare
ad ognuno, e che a ciascuno si convenga a lui dichiararsi, ed a' suoi comandamenti--
#
.
1n definitiva 5ella Casa giunge allo stesso punto di consapevolezza di Guicciardini+ entram.i
criticano l'approdo estremo della ragione empia della politica nella fase della crisi estrema della
civilt rinascimentale, appunto quella ragion di Stato che nelle regioni italiane e in Europa impone
il proprio dominio operando in modo disgiunto dai precetti della morale cristiana7 eppure, in
questa critica resta implicito il riconoscimento della separazione ormai avvenuta tra il piano delle
norme morali, naturali e divine, e la sfera d'azione della politica.
5agli scritti di Guicciardini e di 5ella Casa si evince con immediatezza che la tematizzazione
concernente le pratiche della ragion di 'tato nasce da considerazioni contrarie alla politica
considerata come sfera autonoma7 questo tema diverr poi centrale nella cultura italiana della
Controriforma, allorquando la preoccupazione delle politiche dei diversi 'tati italiani / ed
)
&vi, p. ((>.
=
%'razione a !arlo @ si trova in Rime, et prose, @inegia, presso ;iccol6 evilacqua, "##$7 le citazioni sono alle
pp. (% e (3. Per la ricostruzione e l'interpretazione di questo documento vedi Rodolfo 5e <attei, '' pro#lema
della ((Ragion di Stato)) nell'et della !ontroriforma, <ilano/;apoli, Ricciardi, "%>%, pp. "9/"3.
#
1n Due orazioni di *ons. +iovanni Della !asa per muovere i "eneziani a collegarsi col ,apa, col Re di Francia
e con gli Svizzeri contro l'&mperador !arlo ", Lione, appresso artolommeo <artin, s.d., p. ").
innanzitutto della chiesa di Roma / rispetto alle nuove concentrazioni di potere nelle diverse
regioni europee spinge alla ricerca di una positiva risposta di difesa e di conservazione degli
interessi particolari dei poteri locali. ;on a caso la contestazione / che ha preso forma esplicita
nelle scritture prodotte dalla curia romana, dal Possevino fino al ellarmino / del fenomeno nuovo
e pericoloso della sovranit nazionale in 2rancia ed in 1nghilterra si lega, sul piano dello scontro
ideologico, alla necessit di trovare un antidoto efficace a tutte le forme di machiavellismo, cio* a
quelle pratiche politiche / ispirate dia.olicamente dagli scritti del segretario fiorentino / che
pretendono di procedere con la presunzione di potere fare a meno del sostegno della morale
cattolica.
Le diverse scritture dedicate alla ragion di Stato dalla fine del Cinquecento in poi / in 1talia e nei
paesi europei sconvolti dalla violenza dei conflitti religiosi / contri.uiranno storicamente
all'affermazione di un tipo particolare di conservazione politica in larga parte dell'Europa,
costituendo pure una progettazione di governo e di comando politico differente rispetto al
percorso gi avviato della nuova forma di autorit prodotta dalle sovranit nazionali7 per questi
aspetti, la ragion di Stato viene occupando un posto importante ed autonomo all'interno dei
processi che costituiscono la cosiddetta modernit politica.
3. I fondamenti Della ragion di Stato di Giovanni Botero
1l nostro percorso prende avvio dall'opera di Giovanni otero Della Ragione di Stato -'./01, che
pu6 essere considerata la prima compiuta ela.orazione teorica del progetto conservativo della
ragion di Stato.
otero definisce in partenza con estrema chiarezza la finalit del modello conservativo+ ,,'tato *
un dominio fermo sopra popoli7 e Ragione di 'tato * notizia di mezi atti a fondare, conservare, e
ampliare un 5ominio cos4 fatto. Egli * vero che, se .ene, assolutamente parlando, ella si stende
alle tre parti sudette, nondimeno pare, che pi0 strettamente a..racci la conservatione, che l'altre7 e
dell'altre pi0 l'ampliatione, che la fondatione-- -RS, p. "&
(
.
La ragion di Stato riguarda dunque innanzitutto gli strumenti idonei a conservare le cose
realizzate, cio* le situazioni di potere politico gi acquisite+ ,,il tenerle ferme, quando sono
cresciute, sostenerle in maniera tale, che non scemino, e non precipitino, * impresa d'un valor
singolare, e quasi soprahumano-- -RS, p. .1.
L'impegno di otero * innanzitutto rivolto ad offrire una descrizione particolare della centralit
del compito della prudenza politica. Prudenza politica * ars practica, nel senso pienamente
aristotelico della particolare capacit di utilizzare conoscenze dei fatti e dei saperi diversi ai fini
della attivit pratico/politica. 1l principe deve vivere direttamente l'azione politica e deve potere
contare sulla approfondita notizia delle cose e delle pratiche di governo+ in particolare, * la
conoscenza per via d'esperienza ad indicare che la notizia di tutti i tempi utili * davvero la
condizione prima attraverso cui il principe cerca di interpretare e di fissare in codici conoscitivi i
tempi individuali dell'esperienza umana.
Grazie all'accumulo di notizie, quindi attraverso un accrescimento conoscitivo, vengono sta.iliti
codici di comportamento7 da questi attinge il soggetto politico in ordine alle necessit via via
emergenti. La prudenza politica si impegna quindi a tradurre il cumulo delle notizie in tecniche
(
Per le citazioni dagli scritti .oteriani utilizzo le seguenti edizioni !con indicazione delle a..reviazioni usate&+
Della ragion di Stato, @enezia, Gioliti, "#%$ -RS1$ 2ggiunte alla Ragion di Stato, @enetia, presso Gio. attista
Ciotti, "#%$ -21$ & !apitani, Aorino, Aarino, "(9> !C&. Bna .uona introduzione .io/.i.liografica a otero * quella
di Luigi 2irpo, in Dizionario #iografico degli italiani, C111 !"%>"&, pp. )#3/)(37 importante * la rassegna critico/
.i.liografica sull'opera .oteriana curata da Enzo aldini in 3otero e la ragion di Stato, :tti del convegno in
memoria di Luigi 2irpo !Aorino, $/"9 marzo "%%9&, 2irenze, ?lschDi, "%%3.
pratiche di intervento sui comportamenti umani, diventati oggetto di continua osservazione e di
possi.ile disciplina+ suo compito principale non * quello di suggerire o di imporre agli uomini la
virt0, piuttosto quello di renderli o..edienti all'ordine politico e sociale.
La ragion di Stato svolge la propria funzione conservativa in modo da garantire gli adattamenti
dinamici necessari per chi governa a fronte dei mutamenti intervenuti e dei conflitti non risolti che
emergono dalle nuove generazioni di individui e da parte dei diversi corpi sociali. & capi di
prudenza nei quali la ragion di Stato sintetizza gli snodi principali dell'azione politica del principe,
specificano in modo originale funzioni e possi.ilit applicative del fattore tempo nella pratica
politica !vedi 2ntologia1.
Le tecniche politiche hanno la finalit di presentificare il futuro, renderlo come gi passato+
otero esprime questo scopo principale con l'espressione non fare novit -RS, p. ("&. Per la
conservazione politica la ragion di Stato persegue i punti di un codice seriale di tecniche
sperimentate che intendono convertire il futuro / cio*, le novit e i conflitti che si prospettano
all'opera di governo / in passato attraverso la frammentazione del presente. Euesto tipo di
intervento deve consentire al soggetto politico di ridurre l'esperienza difficile della decisione, di
riferire al minimo impegno l'eccezionalit del decidere7 inoltre, se attraverso questo uso attento
dei tempi applicati alla politica il sovrano * riuscito a slegare ciascun caso di intervento dalla
prospettiva del piano generale del perseguimento della legge naturale e divina / operando in modo
da neutralizzare le norme etiche /, le procedure di governo potranno affermarsi normalmente con
atti di deroga, di contravvenzioni, di trasgressioni. :ncora, l'opportunit del tempo / su cui insiste
otero / significa potere servirsi nel governo di ogni tipo di pratiche dissimulative, che agiscono
in maniera da isolare l'oggetto da trattare dagli altri contesti significativi che ad esso si
relazionano7 di qui la possi.ilit di applicare lo spettro variegato di forme temporali diversissime /
dalla immo.ilit fino alla rapidissima accelerazione / in modo da realizzare quella capacit di
provisione, che affronta ad uno ad uno difficolt e conflitti emergenti.
Ragion di Stato pone in evidenza quella funzione della prudenza come arte pratica che disciplina
l'adattamento conservativo, in quanto insieme delle tecniche volte alla difesa da parte del soggetto
politico degli interessi propri e di quelli dei corpi che esso rappresenta. 1n effetti, l'autorit politica
riconosce una gerarchia differenziata di poteri, costituita dai corpi aristocratici e da alcuni strati
del popolo che possono contri.uire alla conservazione della situazione di comando esistente. La
ragion di Stato prudenziale fa dunque riferimento determinato al contri.uto ed al consenso
provenienti da parte di corpi sociali di interessi mezani, che consentano al principe di godere
dell'appoggio pi0 consistente. 1nfatti, nella considerazione che i mezani sono ,,ordinariamente i
pi0 quieti, e pi0 facili a governare--, il principe dovr procedere nei confronti dei ceti che hanno
notevoli privilegi da conservare e da promuovere nello 'tato, adottando le misure idonee per
ridurre l'am.izione e l'autorit dei pi0 potenti -RS, pp. ""#/"3>&. Per quanto riguarda i poveri,
pericolosi alla 4uiete pu##lica poich8 non hanno interessi da salvaguardare+ ,,deve dunque il Re
assicurarsi di costoro, il che far in due maniere, o cacciandoli dal suo 'tato, o interessandoli nella
quiete di esso7 ... s'interesseranno con l'o.ligarli a far qualche cosa, cio* ad attendere, o
all'agricoltura, o all'arti7 o ad altro essercizio, col cui emolumento possano mantenersi -- -RS, p.
"3%&.
1n definitiva, ,,ragion di 'tato * poco altro, che ragion di interesse-- !:, p. )=&+ il governo
prudente persegue una organizzazione della vita della citt in cui a..iano pieno riconoscimento le
ragioni degli interessi e gli artifici idonei alla disciplina politica ed alla o..edienza civile.
:ll'esperienza incerta e carica di violenze della sovranit assoluta e impersonale, cos4 come viene
affermandosi in 2rancia, otero contrappone un progetto differente+ ragion di Stato consiste delle
funzioni dinamiche poste in essere dalle capacit prudenziali che mirano a razionalizzare al
massimo le tecniche del comando soggettivo7 ancora, la prudenza politica favorir l'opera di
comunicazione e di mediazione per interessi privati di corpi sociali diversi, che si cerca di tradurre
in interessi pu..lici politici, convergenti con le generali finalit conservative delle condizioni di
potere esistenti7 in un significativo passo del saggio dedicato al duca Carlo Emanuele cos4 otero
si esprime+ ,,invero tra tutte le opere di prudenza civile non ve n'* alcuna pi0 commenda.ile, che
quella con la quale gl'interessi privati co' pu..lici si congiungono-- !C, p. 33$&.
Conviene infine riportare come nel quadro della produzione complessiva di Giovanni otero
risulti particolarmente significativo il modo di affiancare le riflessioni contenute nell'opera Della
ragion di Stato alla continua ricerca di materiale empirico rappresentata nelle Relazioni
universali, opera che contiene un numero impressionante di dati informativi su istituzioni,
economia e cultura, di tutte le regioni conosciute agli inizi del 'eicento7 per il maneggio del
governo, l'intenzione dell'autore * quella di offrire tutti i mezzi per l'utilizzazione di un impianto
metodologico sperimentale, che far del testo Della ragion di Stato la proposta compiuta di
un'ipotesi teoricamente strutturata di conservazione politica, discussa in 1talia per circa un
cinquantennio da alcune generazioni di scrittori politici.
). Reazioni alla provocazione di Botero
L'opera di otero suscita numerosi immediati commenti, segni dell'attenzione per una scrittura
che comunica finalmente una proposta positiva che consente quindi di oltrepassare le soglie della
critica e della diffidenza di quella parte dei pensatori italiani preoccupati nei confronti delle nuove
sperimentazioni politiche delle monarchie nazionali7 inoltre, la serie delle prime reazioni alla
proposta .oteriana dimostra che il messaggio * stato .ene inteso nei suoi articolati aspetti
Ecco allora innanzitutto l'entusiasmo di :polinnare de' Calderini, nei Discorsi sopra la Ragione di
Stato di +iovanni 3otero !"#%>&, egli scrive+ ,,1o ammiro e riverisco sempre <onsignor otero,
il quale col suo veramente alto ingegno ha formato una ragion di stato, la pi0 giusta, la pi0 onesta
la pi0 degna e meritevole di nessun altro, e ha dimostrato con vive ed efficaci ragioni che cos4
deve procedere il Prencipe per mantenimento della giustizia e dello stato suo... E col suo molto
giudicio ha penetrato a dentro che la ragion di stato ottimamente insegnata non distrugge, n8 *
contraria punto alla pieta cristiana, n8 alle virt0 morali insegnate con tanto studio da gran
filosofi--
>
.
Calderini apprezza in modo particolare il discorso .oteriano sull'interesse che guida gli animi
degli uomini7 questo principio di ispirazione machiavellica ha ricevuto adesso una sistemazione
teorica che ne dimostra il possi.ile accordo con le virt0 cristiane+ ,,otero scrive divinamente
che l'interesse solo era quello che muoveva il Prencipe, e non parent, n8 lega, n8 cosa altra,
eccetto l'utile e il commodo suo-- -D, p. '1.
'econdo l'autore, otero * stato capace di dimostrare il possi.ile accordo dell'onest e del giusto
col profitto de' ,rencipi$ nelle difficolt del governo il principio dell'interesse suggerir ai
governanti i dispositivi idonei alla difesa contro l'invidia dei miseri e la malizia dei potenti+
,,ricorder6 quel detto di otero in quel suo .ellissimo li.ro, ch'egli intitul6 della Ragion di 'tato,
degno veramente di essere scolpito in lettere d'oro nell'animo di coloro che negotiano con
Prencipi, che l'interesse de Prencipi * quello che vince ogni partito, poi che dove si giuoca
l'interesse loro, essi .ene spesso non hanno legge, se non quella sola che li d l'interesse stesso--
-D, p. 3)&. :ncora, l'interesse * diventato il criterio principale seguito dai governanti nelle
relazioni politiche con gli altri 'tati+ ,,se le leghe devono durar lungamente et essere di
giovamento a collegati, l'interesse deve essere eguale, il che * cosa difficile o per la disunion de gli
'tati, o per il contri.uir inegualmente, o per il .isogno, o per altre cause che l'interesse apporta
>
:pollinare de' Calderini, Discorsi sopra la Ragione di Stato di +iovanni 3otero, <ilano, P. <. Locarno, "#%>
!a..r. D1, p. (".
seco+ perch8 tutte le cose de Prencipi si devono misurare secondo il vero, e la dottrina di questo
grand'huomo conforme all'interesse loro7 e non d'altra causa, e colui che le misura in altro modo
s'inganna di soverchio-- -D, p. ""#/"">&.
5iverso * l'atteggiamento da parte di 2a.io :l.ergati, espressione di quella parte cattolica ancora
incerta rispetto alla compiuta proposta .oteriana. 1ntanto, egli dedica un volume intero alla critica
decisamente negativa dell'opera di Fean odin, teorico e sostenitore della sovranit a#solue et
perpetuelle in terra di 2rancia. Per :l.ergati ragion di Stato resta comunque sinonimo di
machiavellismo, effetto ulteriore dell'empiet dello scrittore fiorentino che ha disgiunto la morale
dalla politica+ ragion del diavolo, appunto, come l'avre..e chiamata il pontefice Pio @ anni
prima
$
.
;ell'opera %a repu#lica regia !"(3>&, l'autore preferisce ri.adire che contro la ragione e
l'interesse di 'tato rimangono valide le ragioni naturali e morali che sostengono il governo
politico+ ,,'l sapere operare per ragione di 'tato assolutamente, cio* corrispondente a tutti gli
stati, e repu..liche, * opera del legislatore universale, o diciamo dell'architettonico, o vogliamo
dire del prudente civile che, conoscendo tutte le forme de' governi, sa conforme a tutti operare. E
l'operare per ragion particulare di questo, o di quello 'tato appartiene al legislatore particulare di
questa o di quella Repu..lica. Aalche potremo raccogliere che la ragione di stato assoluta * la
regola, per la quale il legislatore assoluto opera in ciascuno 'tato secondo la forma sua-- -RR,
pp. $)/$=&.
:llora, se di ragion di Stato si vuole parlare in quanto strumento di governo utilizzato da tutti i
sovrani, essa deve risultare strettamente congiunta a quella prudenza civile che garantisce il solido
legame / gi definitivamente argomentato dalla dottrina di :ristotele / di onesto e utile, di virt0 e
impegno civile. 1l riferimento alla fede cattolica * certamente esplicito, tuttavia / sostiene
:l.ergati * la ragione naturale che deve guidare l'opera dei governanti e dei governi7 questo *
l'intento principale del suo lavoro+ ,,le ragioni del Politico moderno rifiutate non con termini
della fede, ma con ragione naturale-- -RR, ))$&. Peraltro, la difficolt di definire il punto di
equili.rio nella tensione tra morale e politica * rappresentato negli scritti di :l.ergati da quei .rani
in cui l'autore conferma la possi.ilit di alcune pratiche dissimulative per il principe -RR, pp. "%% e
3("&.
:nche 2ederico onaventura interviene nel di.attito sulla ragion di 'tato, con lo scritto Della
Ragion di Stato et della prudenza politica !"(3)&, in forma polemica nei confronti della
sistemazione teorica realizzata da Giovanni otero7 tuttavia, suoi positivi intenti sono quelli di
respingere le critiche che ad essa vengono a torto attri.uite e di porne in chiara evidenza le
autonome potenzialit nel governo politico. 1nfatti, secondo l'autore, grande confusione si * creata
per quello che riguarda i contenuti dell'agire prudenziale della ragion di Stato e questo ha
certamente danneggiato quella virt5 no#ilissima
0
. onaventura vuole dimostrare / ricorrendo al
meglio delle definizioni aristoteliche e scolastiche / che ragion di Stato appartiene ai campi della
virt0 morale e della prudenza civile7 dunque, essa si lega alle due funzioni della prudenza, quella
legislatrice e l'altra giudiziale, ma soprattutto il suo particolare contri.uto * quello consultativo:
,,ha.ito pratico di .en consultare, e risolvere secondo la retta ragione le cose pi0 importanti
della Repu.lica, non o..ligato ad altra ragione...7 * una .uona consultazione intorno a' maggiori
.eni del governo politico-- -RS, p. #"%&. 1n .reve, questa capacit consultativa della prudenza
$
La critica a <achiavelli * espressa in %a repu#lica regia, ologna, @ittorio enacci, "(3> !d'ora in poi RR1, 11,
GiG, p. #>/(". 5e <attei !1l pro.lema della ,,Ragion di 'tato--, cit., pp. 3$/3%, nota )#& riporta i .rani degli
autori diversi / 2rachetta, rancalasso, Giur.a, 2a.ri, HIppolitus a Colli.us / che nei propri scritti riferiscono la
testimonianza di questa espressione da parte del pontefice, salito al soglio nel "#((.
%
Della Ragion di Stato et della prudenza politica li#ri 4uattro, Br.ino, :lessandro Corvini, "(3) !a..r., RS1, p.
)"7 si tratta di un'opera postuma, composta dal onaventura pi0 di venti anni prima della stampa.
non vincola passivamente all'o..ligo delle leggi o all'amministrazione impersonale della giustizia7
in effetti, nei casi particolari che riguardano il giusto non scritto e le questioni du..ie, la ragion di
Stato ,,muta, e altera sempre, e corregge secondo il .isogno-- -RS, p. #>%&7 ,,questa virt0
no.ilissima non contraviene alla legge, non la restringe, come alcuni falsamente hanno stimato7 ma
talhora l'interpreta, ove ne sia .isogno e la dilata7 onde non si pu6 dire che sia contraria alla legge,
e ragion ordinaria, ma sopra di essa--
"9
. 5a una parte, quindi, onaventura critica l'am.iguit di
otero in merito alla relazione decisiva del confronto di morale e politica7 allo stesso tempo, egli
cerca di offrire una articolazione alla categoria di prudenza politica che viene considerata l'unico
valido rimedio alla inefficacia delle leggi morali naturali, contraddette ormai normalmente dalla
violenza dei conflitti civili e religiosi. Ragion di Stato viene quindi considerata disciplina politica
necessaria a tutti gli uomini di governo al fine di realizzare la salute e il mantenimento dello 'tato7
ancora in questo caso, come in quello dell':l.ergati, vengono considerate utilizza.ili le insidie
lecite contro i nemici e le .ugie nei confronti dei cittadini al fine di eccitare 4ualc6e virtuoso
affetto -RS, p. ()$&.
1nfine, risulta utile riportare / nel quadro delle reazioni alla proposta di otero / un altro
particolare genere di commento, quello di Araiano occalini7 nei Ragguagli di ,arnaso !"("3&,
note e commenti sulla vita che si svolge sul Parnaso, luogo metaforico dello spazio di vita dei
potenti, occalini sottopone teorie e pratiche della ragion di Stato ad una critica radicale e
irridente. L'autore annuncia che al sovrano :pollo * stato recentemente presentato un'opera
notevolissima... c6e trattava di ragion di Stato: tale li.ro * risultato gradito ai pr4ncipi presenti in
Parnaso ma, dopo attenta riflessione da parte di :pollo e dei saggi della sua corte, * stato
aspramente criticato in quanto si * .ene compreso quella ragion di Stato .oteriana ,,essere una
legge utile agli 'tati, ma in tutto contraria alla legge di 5io e degli uomini--
""
. 5i conseguenza,
:pollo ha deciso di restituire a quell'opera il suo vero titolo che * ,olitica, dal momento che lo
scritto vuole appunto suggerire artifici e inganni utilizzati normalmente in ogni genere di governo.
occalini dimostra con esempi storici questa verit, dimostrando di conoscere autori e testi di
quella pessima dottrina7 in particolare, egli considera i romani e, in particolare, Aacito progenitori
di quella ragion di Stato: ,,Aacito, prime autor solo stimato degno de' pr4ncipi, ora cos4
pu..licamente va per le mani d'ognuno, che, fino i .ottegai e i facchini non d'altra scienza
mostrandosi pi0 intendenti della ragion di 'tato-- -R,, Cent. 1, lGGGvi, pp. =9=/=9#&.
Gli scritti del occalini danno la precisa sensazione di quanto fosse diffusa la espressione di
ragion di Stato nel linguaggio quotidiano di ceti socialmente disparati7 in effetti, egli intende
riportare attraverso le arguzie di un gioco letterario aspro e tagliente / il giudizio pesantemente
critico del senso comune sul dominio politico in qualsiasi forma esso si presenti. 5a Aacito a
<achiavelli, da 5ella Casa a otero+ a tutti i seriosi sostenitori dell'arte del governo prudenziale
occalini dedica pagine di irriverente e divertita denuncia.
=. Girolamo Fracetta e Scipione !mmirato: le ragioni di Stato, interesse, guerra, e la
necessit" della deroga
Per Girolamo 2rachetta la ragion di Stato consiste nell'insieme dei dispositivi di governo
attraverso i quali il principe si applica alla disciplina dei popoli+ ,,La Ragion di 'tato * una ped7a
"9
'econdo onaventura, il concetto di prudenza si lega direttamente a quella nozione di equit, epiei8eia, che
introdotta da :ristotele viene poi riela.orata da 'uarez7 per la trattazione suareziana di questa categoria rinvio al
mio lavoro Ragion di Stato e %eviatano. !onservazione e scam#io alle origini della modernit politica, ologna,
1l <ulino, "%%), pp. =)/#9.
""
Ragguagli di ,arnaso. !enturia prima, @enezia, Pietro 2arri, "("3 !a..r. R,1$ la citazione * nella !enturia
seconda @enezia, arezzo arezzi, "("), 1GGGvii, p. =9".
o perizia, o disciplina che vogliam dire, nascente parte dagli insegnamenti altrui, parte dal senso e
parte dell'isperimento delle cose del mondo, per la quale altri governa le .isogna sue o di chi sia,
secondo che rJchiede il commodo di colui di cui sono--. 1l sovrano deve innanzitutto formare se
stesso secondo quelle regole della prudenza civile o politica che richiedono il sicuro fondamento
delle virt0 morali7 il principe fa quindi opera di autodisciplina, dovendo 6a#ituarsi, esercitarsi
nell'am.ito della prudenza7 sul suo essempio anche i sudditi ,,per ordinario procurano di
conformarsi ne' costumi con esso-- !1, pp. )%/)% .&
"3
.
L'azione politica del principe deve tendere a realizzare un rapporto positivo di comando ed
o..edienza+ di qui la ricerca di consenso da parte del popolo7 infatti, tutti i pr4ncipi ,,hanno
.isogno del consentimento del popolo, o immediato, o espresso, o mediato, o tacito-- !', @11, p.
)9&. 1n effetti, la positiva realizzazione della disciplina da parte del popolo * anche legata al fatto
che i sudditi comunque sono impegnati affianco al principe se motivati dagli interessi della
conservazione dello 'tato e dei loro .eni !', C1C, p. "3$&. 1n realt, * pure vero che gli uomini
sono corrotti dalla malitia, che ,,s'acquista coll'andare in straniere contrade, et trattare varie
genti--7 inoltre, i popoli sono di frequente tor#idi: ,,sono d'ingegno tor.ido, et pronti alle risse,
et alle rivolte, come mal u.idienti, et non .ene disciplina.ili, sono poco .uoni alla militia, et
spesso riescono anco di poco cuore-- !', CC111, pp. 3"= e 3">&.
1l governo politico del principe pu6 tuttavia incidere sui comportamenti e sulle inclinazioni
naturali dei sudditi7 innanzitutto, si pu6 con4uistare l'animo della ple#e attraverso l'elargizione di
quei .enefici materiali necessari all'allevamento del popolo !', C1C&7 all'opera della disciplina
risulta ancora necessario affiancare la funzione positiva delle leggi, in quanto esse possono
condizionare le azioni dei sudditi grazie ai concreti dispositivi di premio o di pena !', CL11&7
infine, per realizzare l'o.iettivo di rendere o..ediente il popolo, l'autorit pu6 contare sullo
strumento tradizionale della religione, che viene cos4 ad affiancare validamente l'opera della
prudenza politica+ ,,La religione * !senza du..io& la principal parte, che deve havere il Prencipe7
percioche * un riconoscimento della dipendenza, che ha la sua grandezza, e l'1mperio che sopra gli
altri huomini tiene, da 5io7 ... i pi0 prudenti principi sono stati i pi0 religiosi-- !', 1C, p. #"&.
Produrre disciplina, dare ordine allo 'tato+ affianco agli strumenti tradizionali dell'etica cetuale
dell'onore e dei princ4pi aristotelici del .uon governo della casa, troviamo in 2rachetta la
preoccupazione di dare un posto pi0 determinato alle prerogative politiche del principe. Aali
prerogative de..ono consentire a chi le esercita di esplicare la finalit complessiva della
conservazione politica in quelle forme elastiche ed opportune di intervento, pure nelle condizioni
di novit poste dalle consistenti modificazioni avvenute nei corpi sociali. 1n modo davvero
interessante, l'autore propone una definizione di ragion di Stato nel contesto di un significativo
relazionamento che intreccia le ragioni del governo con quelle dell'interesse, ed ancora con le
urgenze inevita.ili poste dalla guerra: ,,8 da sapere che ci sono tre termini assai usitati appo gli
scrittori e appo i favellatori politici. 1l primo termine * Ragion di Stato, il secondo * &nteresse di
Stato, il terzo * Ragione di guerra. 'ignifica, adunque, Ragion di Stato, nel modo che
comunemente suol prendersi, una diritta regola colla quale si governano tutte le cose, secondo
che richiede l'utile di colui cui appartengono. &nteresse di Stato vuol dire il commodo di chi si sia,
"3
Le edizioni dell'opera di 2rachetta cui si far riferimento sono %'idea del li#ro de' governi di Stato et di +uerra
@enezia, app. 5amian Kenaro, "#%3 !a..r. "&, e &l seminario de' governi di Stato, et di guerra, @enezia, per
Evangelista 5euchino, "("> !a..r. '&7 altro scritto interessante * &l ,rencipe, Roma, ;iccol6 <uzio, "#%>. 'ulla
vita e sulla produzione di 2rachetta decisivi sono i lavori di Enzo aldini, ,er la #iografia di +irolamo Frac6etta.
%a famiglia e gli anni di Rovigo e di ,adova -'../-'./'1, in ,,:tti e memorie dell':ccademia patavina di
scienze, lettere ed arti--, CC11, iii, pp. =9/==7 ,untigli spagnolesc6i e intric6i politici nella Roma di !lemente
"&&&. +irolamo Frac6etta e la sua relazione del '9:; sui cardinali, <ilano, :ngeli, "%$".
concernente il mantenimento delle cose che quel tale possiede e l'ampliamento di esse. Ragione di
guerra significa una diritta regola di .en governare le faccende militari-- !1, pp. )>/)$&.
Ragion di Stato * l'insieme delle procedure tecniche volte al perseguimento di una disciplina
politica sostanzialmente imposta dall'alto per gruppi umani forse disciplina#ili, ma certamente
corrotti e tor#idi$ i dispositivi tecnici si sono infatti .ene differenziati dall'unico decisivo
strumento della forza finalizzata alla soggezione dei sudditi+ con o senza un preciso riferimento a
norme morali, le regole dell'agire politico possono pretendere di condizionare gli am.iti
dell'esistenza privata degli uomini, cercando di incidere direttamente sui comportamenti degli
individui.
&nteresse di Stato: l'autorit politica del principe deve tendere a rappresentare l'interesse comune,
che deve essere vicino a quanto viene inteso come #ene comune. Bn'attenta politica degli interessi
pu6 consentire al principe di evitare le rivolte causate dai ceti aristocratici, allorquando questi si
vedano spogliati delle proprie ricchezze7 ed in effetti questa particolare attenzione a non
compromettere i rapporti con i grandi sudditi pu6 contri.uire a costruire quella gerarchia dei
poteri che rafforza il sovrano anche contro i pericoli provenienti dal popolo e dal nemico esterno+
,,gli huomini grandi et potenti, amando il Prencipe, l'aiutano, et contra la sediciosa moltitudine,
et contra gli inimici stranieri-- !', C11, p. $3&.
1nfine ecco la ragione di guerra che utilizza i mezzi estremi per la conservazione del potere
politico. La prudenza cerca di realizzare la providenza ,,che * quella che dirizza le cose avvenire,
dando preservativi, accioche non nascano i mali, et remedi per quelli che nascessero-- !', C11, p.
$"&+ in caso di impossi.ile risoluzione delle difficolt e dei conflitti emergenti, allora sar la guerra
a dirimere i contrasti7 la ragion di guerra * in definitiva quella prudenza militare che provvede alla
formazione della disciplina dei soldati imponendo il sacrificio, ma anche attraverso la piacevolezza
ed i premi !', LC, p. )((&.
1l senso complessivo della posizione di 'cipione :mmirato sul tema della ragion di Stato viene
comunemente sintetizzato nella nota espressione per cui ,,ragion di stato altro non essere che
contraventione di ragione ordinaria per rispetto di pu.lico .eneficio, overo per rispetto di magiore
e pi0 universal ragione--
")
. :l sovrano deve potere risultare lecito riguardo alle leggi civili
,,alterare, levare, et tornare a porre secondo gli avvenimenti-- !P, p. =%$&7 peraltro, la funzione
di ordine realizzata dal principe trova la propria piena rappresentazione nella forma dello 'tato+
,,se stato altro non * che dominio, o signoria, o regno, o imperio, o qualunque altro nome gli si
piaccia dare7 ragion di stato altro non sar che ragione di dominio, di signoria, di regno, d'imperio,
o d'altro. ?nde fu poi questa per avventura da Aacito chiamata arcano d'imperio, o arcano di
signoria, cio* certe profonde, e intime, e segrete leggi o privilegi fatti a contemplazione della
sicurezza di quell'imperio over signoria7 si come volle scuoprire la cattiva ragion di stato, quando
disse cuncta eius dominationis flagitia !li.. "=&-- !5, C11, p. 3=9&.
:mmirato parla della ragion di Stato come di un particolare <us politico, che rende ovviamente
vano qualsiasi tipo di autonomia giuridica per le forme proprie dello <us pu#licum
"=
.
Conservazione * quindi mantenimento del dominio attraverso l'esaltazione della forma del potere
politico7 l'autorit pu..lica trova nei dispositivi di governo della Ratio status la condizione
necessaria per la costituzione dell'ordine e della gerarchia dei poteri+ grazie al suo intervento si
")
Discorsi sopra !ornelio =acito, 2iorenza, 2. Giunti, "#%= !a..r. D1$ la citazione * in C@11, p. 3)". Bna
esauriente introduzione .io/.i.liografica a 'cipione :mmirato * quella di Rodolfo 5e <attei, in Dizionano
#iografico degli &taliani, 111 !"%("&, pp. "/=. 'critti di notevole interesse sono in puscoli, 2iorenza, <assi e
Landi, "()>, ) voll., raccolti a cura di 'cipione :mmirato il Giovane7 tra questi sono da ricordare il ,rincipe !t.
111, pp. =#%/=%$7 P&, la .reve opera Della secretezza !t. 1, pp. )"#/)#)&, ed ancora i Discorsi varii -t. &&1.
"=
Euesto aspetto del pensiero dell':mmirato * trattato dal 5e <attei, &l pensiero politico italiano della
!ontroriforma, vol. 1, <ilano/;apoli, Ricciardi, "%$3, pp. 3#%/3(9.
pu6 evitare di usare in ogni situazione la violenza esplicita della forza armata, o anche di tenere il
popolo in quella situazione malsicura di repressione e di continuo timore -D, C@11&. 1n maniera
particolarmente attenta, la prudenza politica del principe dovr impegnarsi nei confronti di quegli
strati sociali che rifiutano ogni tipo di disciplina in quanto non legati ad alcuno interesse e
sprovvisti di lavoro+ costoro dovranno essere o..ligati all'attivit lavorativa direttamente dallo
'tato -D, p. ;001.
:nche per :mmirato, il fallimento dei dispositivi della prudenza civile e politica conduce
inevita.ilmente alla guerra7 infatti, egli dedica una parte consistente delle proprie riflessioni all'arte
della guerra. 1n realt, secondo l'autore * necessario che il principe faccia intenzionalmente
interagire regole e dispositivi della disciplina militare sul piano della necessaria disciplina civile7
.isogna allora favorire ed esi.ire / soprattutto in tempo di pace / strumenti e norme che regolano
l'o..edienza in tempo di guerra+ ,,percioche essendo l'arte della guerra una disciplina, non
cercheranno mai di ri.ellarsi coloro, i quali hanno per precetto di o..edire-- -D, C@111, p. >;9 e
CC, p. .;01.
1n definitiva, la decisione sovrana deve potere contare sulla normale contraventione alle leggi
ordinarie in modo da rendere realizza.ili le finalit della pace e dell'ordine civile+ in questo
consiste il suggerimento particolare dell':mmirato di intervenire con mezzi di governo adeguati
alla produzione di una conservazione certamente dinamica, flessi.ile ed elastica, che procuri /
anche attraverso lievi ed impercetti.ili movimenti / una funzionale modificazione della gerarchia
dei poteri relativamente ai cam.iamenti che investono linguaggi e comportamenti di individui e
che riguardano novit nella configurazione dei corpi di interessi per i ceti. 'e ci6 non sar
possi.ile, la disciplina del popolo inetto sar garantita attraverso l'esercizio della forza.
#. Le tecnice di dissimulazione e di simulazione: #ietro !ndrea Canonieri e Ga$riele
%inano
La prudenza politica funziona dunque come calcolo temporale finalizzato al perseguimento
dell'utile attraverso le pratiche dell'agire dissimulato+ l'uomo di governo deve esercitarsi ad
intervenire con modalit appropriate nell'applicazione delle necessarie tecniche di dissimulazione e
di simulazione al fine di conseguire il successo con .uona percentuale di approssimazione. 1l
codice comunicativo della prudenza si fonda dunque innanzitutto sulla secretezza: lo strumento
conoscitivo della notizia mira a diventare / grazie agli accorgimenti della prudenza / mezzo per la
produzione in serie di linguaggi e scritture che de..ono consentire la trasmissione dei saperi
segreti dei ceti politici, organizzati al fine della salvaguardia e della continuit della soggettivit
politica del comando. La ragion di Stato fonda la propria operativit sulla compiuta
autonomizzazione della prudentia politica: questa agisce sulla .ase della codificazione di quelle
tecniche dissimulative che rendono possi.ile al soggetto politico gli adattamenti conservativi volti
e realizzare il controllo delle dinamiche di trasformazione delle situazioni di potere.
Bn tentativo dichiaratamente sistematico di codificazione dei dispositivi tecnici prudenziali, e che
fa esplicito e continuo riferimento ai numerosi scrittori che hanno gi trattato la materia del .uon
comportamento, * offerto da Pietro :ndrea Canonieri
"#
7 della sua produzione risulta
"#
L'opera del Canonieri d'intonazione tacitista * ?uaestiones ac discursus in duos primos li#ros 2nnalium !.
!ornelii =aciti, Romae, ap. arthol. Kanettum, "(9%7 quindi, lo scritto dedicato alle pro.lematiche della ragion di
Stato: Dell'introduzione alla ,olitica, alla Ragion di Stato e alla pratica del #uon governo, :nversa, appr. 1ochino
Arognesio, "("=. Per una sintetica introduzione critico/.i.liografica a questo autore vedi la voce del Dizionario
3iografico degli &taliani, C@111 !"%>#&, pp. ">#/">>, a cura di @. Castronovo.
particolarmente interessante la descrizione delle modificazioni intervenute nei comportamenti di
sudditi e cortigiani, cui egli si dedica in particolare nell'opera intitolata &l perfetto corteggiano
'9
.
L'avvio dello scritto * dedicato a delineare dapprima la figura del cattivo cortegiano, ritratto
interessante dei guasti e dello stravolgimento esistenti nel vivere quotidiano della corte7 quindi
l'autore passa a trattare dei comportamenti del #uon cortegiano, proponendo quindi la dettagliata
elencazione delle motivazioni generali e dei dispositivi particolari per l'uso della dissimulazione.
La codificazione tecnica parte dal presupposto degli scarti e delle contraddizioni che esistono
ormai nelle forme corrotte della comunicazione tra gli uomini, ed in particolare tra governanti e
governati+ in altri termini, non v'* pi0 alcuna valida corrispondenza e simmetria tra i piani del
pensare, del comunicare / quindi del parlare e della stessa scrittura / e dell'agire. L'autore descrive
dapprima con minuzia i contesti e le finalit per le tecniche dissimulative che utilizzano il silenzio,
il tacere7 quindi, vengono illustrati gli espedienti retorici utili nel dialogo e nelle risposte, che
de..ono conseguire i risultati di non negare il vero, non dir 4uello c6e non si deve, lasciare nei
suoi primi termini l'animo di c6i domanda$ infine, vengono esposte le modalit dissimulative da
utilizzare nelle esteriori apparenze, attraverso la gestualit e i comportamenti -,!, pp ""3/""(7
vedi 2ntologia1.
;el codice di Canonieri rimane confermato il carattere difensivo, di retirata, dell'agire
dissimulativo7 quindi, la via possi.ile della dissimulazione viene detta essere quella che evita la
menzogna esplicita come pure l'affermazione della nuda verit+ per sopravvivere nel mondo delle
ipocrisie e degli inganni, occorrer sapere neutralizzare ogni tipo di interrogazione ricevuta,
facendo in modo di non dire ci6 che non si deve dire. 1l fine principale delle tecniche dissimulative
utilizzate da pr4ncipi e da cortigiani * quello appunto di annullare ogni tipo di risposta positiva,
attraverso l'ausilio di strumenti retorici e di comportamenti diretti a neutralizzare i tranelli
contenuti nelle domande poste dall'interrogante.
1nfine, nell'applicazione dei dispositivi suggeriti, Canonieri dimostra una particolare attenzione alla
scelta dei tempi idonei alle esigenze dell'intervento7 cadenze e ritmi opportuni de..ono essere
assegnati alla messa in opera dei linguaggi e dei codici operativi -,!, p. "%%&. 1l perfetto
cortegiano * quindi colui che ha .ene appreso a fare opera di selezione dei tempi, capace di
assumere decisioni e comportamenti nei tempi nascosti del proprio pensare e del proprio agire,
nella consapevolezza che sono questi tempi individuali dissimulati a decidere di ogni cosa anche
nella dimensione pu..lica della vita quotidiana.
1l contri.uto particolare di Ga.riele Kinano * invece quello di operare una attenta codificazione di
quegli artifici propriamente simulativi che possono esplicitamente venire a far parte delle
prerogative del comando politico del principe
">
. 'econdo questo autore, ragion di Stato * arte,
"(
1l titolo completo dell'opera * &l perfetto corteggiano, et dell'@ffizio del ,rencipe verso il !ortegiano, Romae,
per artol. Kannetti, "(9% !a..r. ,!1$ nella premessa 2lli lettori, l'autore fa riferimento alla vastissima produzione
della letteratura del comportamento, che peraltro cita continuamente nel testo7 in quella premessa viene inoltre
riportato un lungo elenco di autori+ ,,Giovanni 'aros.oriense, Guevara, 'tefano Guazzo, Giovanni @allense,
Ga.riel Pascoli, Pellegro Grimaldo, 5ella Casa, onifazio @annozzi, Gil.erto Cognato, <uzio, <atteo
uonamico, 1polito Colli.us, Aommaso Garzone, Aacito, Enea 'ilvio, aldassarre Castiglione, Luziano, 5uro de
Pasculo, Lorenzo 5ucci, :nni.al 'cotto, Cesare Evitascandalo, 'igismondo 'igismondi, Cicerone, Lipsio, Celio
Calcagnino --.
">
Gli scritti di Kinano utilizzati e citati nel testo sono i seguenti+ Della Ragione de gli Stati li#ri A&&, dove si tratta
di tutte le spezie e forze de gli artifici, intorno a tutti gli affari de gli Stati. E dei modi di ac4uistarli e sta#ilirli. E
perc6B si sogliono corrompere e mutare, si dicono le cagioni e l'arte di conservarli, @enezia, appr. Gio. Guerigli,
"(3( !a..r. DRS1$ &l Segretario, dove si dimostra l'arte di maneggiare tutti i negotii s7 di Stato, come di tutti gli
altri affari, @enezia, appr. Gio. Guerigli, "(3# !a..r. '&7 ed ancora &l !onsigliere, ove si mostra con 4ual'arte e
accortezza de##a procedere in tutt'i consigli per #en pu##lico d'ogni Stato, @enezia, appr. Gio. Guerigli, "(3#.
Per una prima introduzione alla figura di Kinano vedi 5e <attei, &l pro#lema della ((Ragion di Stato)), cit., pp.
">>/">%7 per le notizie .iografiche particolarmente curata la ricerca di 2ernando <anzotti, +a#riele Cinano,
operis ratio, nella sua propria struttura analoga al modello delle altre arti quali la pittura,
l'architettura o l'arte militare. Kinano intende offrire un fondamento pienamente autonomo all'arte
politica della prudenza7 intanto, egli ri.adisce le finalit conservative della ragion di Stato: ,,arte
di signoreggiare gli 'tati, a fine di conservargli per la loro comune felicit-- -DRS, p. )&7 la
pratica di questo o.iettivo pu6 realizzarsi solo attraverso l'utilizzo di particolari dispositivi tecnici.
Come risulta dal sottotitolo della Ragione de gli Stati !"(3(&, questa consiste nella forza degli
artifici finalizzati a quel compito di conservazione politica+ i soggetti del governo dovranno essere
allora considerati propriamente artefici politici+ ,,l'huomo di 'tato altro non * che artefice7
imperoche cos4 usa varii stromenti per dare sta.ilimento a' suoi grandi fatti, come fan tutti gli altri
artefici per dare compimento a' loro piccoli lavori7 ... quest'arte del reggere gli 'tati si mostra
nell'operationi sue con varii, e suoi propri artifici, come fanno tutte le altre -DRS, pp. (/>&.
Lo stesso esercizio della forza * di fatto inutile senza gli artifici+ contro il nemico esterno si deve
rovesciare la forza maggiore utilizzando ogni tipo di artifici malvagi, condotti con astuta malitia
-DRS, pp. >/$&7 mentre all'interno dello 'tato, le tecniche che sorreggono l'attuazione delle diverse
ragioni dell'azione di governo si fondano sulla virt0 e cercano di influenzare i costumi e gli affetti
degli uomini, piuttosto che di ricorrere direttamente all'uso diretto della violenza+ ,,gli artifici con
molto accorgimento procedendo ora per vantaggiarsi meglio si congiungono co' costumi, ora con
gli affetti, et ora quasi generosi guerrieri confidati nel proprio valore, ogn'altra compagnia
sdegnano, che quella della prudenza, dalla quale giammai non si dividono. Euando gli artificii si
congiungono con gli affetti, sempre gli artificiosi huomini cercano di commuovere quello affetto,
che pi0 * in acconcio de' fatti suoi-- -DRS, pp. /-01.
Euesta arte di commuovere gli affetti cerca di incidere sui comportamenti dei sudditi+ essa conta
non solo sui procedimenti di dissimulazione, ma utilizza esplicitamente dispositivi di simulazione,
a condizione per6 che gli uomini di governo sappiano perseguire finalit e mezzi leciti+ occorre
quindi differenziare le astuzie della prudenza dall'uso sconsiderato degli inganni. Euindi,
richiamando 'eneca, Kinano pone dapprima sull'avviso i soggetti politici circa la necessit della
massima cautela e dell'importanza del segreto -DRS, p. 001$ infatti, gli artifici ,,deono
maneggiarsi celatamente, e tanto, ch'el nemico pur non ne scorga un'om.ra... L'eccellenza degli
artifici acquista perfettione a colui, che gli usa, se arriva a questo di far credere d'essere lontano
da ogni artificio. ?ltre la segretezza dee l'accorto trovatore de gli artificii nell'usargli caminare con
due riguardi. L'uno stimare tanto il nemico, che sempre du.iti, ch'ei sappi pi0 di lui. L'altro, che
sempre s'ingegni d'adoperare, che gli artifici siano proportionati... in attargli alle cose, alle
persone, et a gli accidenti-- -DRS, pp. "9/"3&
"$
.
Esiste poi una condizione particolarmente importante che relaziona in modo necessario l'utilizzo
di questi artifici ai tempi particolari della loro applicazione+ affianco alle forme dei tempi naturali,
.isogna distinguere una dimensione artificiale del tempo, che * propriamente quella prodotta
dagli uomini nello svolgimento dell'opera del governo politico -DRS, p. '>1$ il carattere dinamico
proprio della ragion di Stato viene allora riferito a quelle capacit razionali e pratiche dell'uomo di
governo, che riesce nei tempi presenti a maneggiare ed a disporre uomini e cose al fine di
costruire un futuro senza pericoli ed incertezze. Auttavia, a fronte di avvenimenti imprevisti, che
producono disordini e pertur.amenti, l'autore conferma la necessit della forza armata7 Kinano
ri.adisce che l'azione del sovrano deve adeguarsi in modo costante alle finalit giuste del governo,
anche quando l'impiego della forza risulti inevita.ile7 peraltro, la vera funzione degli artifici rimane
scrittore politico del '9::, in ,,;ova Historia--, C@ !"%#3&, genn./fe..r.7 utile anche il lavoro di Bgo ?norati,
+a#riele Cinano, Signore di 3ellaD. @n trattatista della ragion di Stato e intellettuale della !ontroriforma
reggiano, estr. da ,,Contri.uti-- !"%$#, n. "$&, Reggio Emilia, "%$(.
"$
@edi ne &l segretario, p. #+ .isogna usare quella specie di artificio ,,che consiste in mostrar di volere una cosa,
acci6 che ne riesca un'altra--.
comunque quella di allontanare o ritardare l'uso della forza, fino a quando tanto risulti possi.ile+ a
questo fine * necessario che il principe acquisisca quella solertia o su#tilitas politica, che * la sola
capacit tecnica idonea a porre in atto gli artifici -DRS, p. ;/1.
Euesta capacit di fictio politica da parte di chi governa si converte inevita.ilmente in ogni sorta
di inganni e simulazioni7 il principe pu6 adottare qualsiasi specie di inganno offensivo a condizione
che esso rimanga artificio virtuoso$ artificio malvagio * invece quello proposto da <achiavelli,
che finge virt0 e religione -DRS, p. >01. 5opo questa differenziazione segue la descrizione
interessantissima di una articolata serie di tecniche simulative, cui il sovrano pu6 ricorrere come a
giusti dispositivi per garantire la conservazione politica !vedi 2ntologia1.
1n definitiva, Kinano propone una utilizzazione sperimentale delle tecniche simulative7 infatti le
ragioni pratiche del fine conservativo sono riconosci.ili solo nel compimento, nei risultati di
successo o di sconfitta dell'azione svolta a favore del #ene pu#lico. 1n realt, Kinano riduce tutta
la sua attenzione sul lato della classificazione delle diverse ragioni pratiche necessarie alla
conservazione dello 'tato+ non di una ragione di Stato si tratta, ma di tante ragioni prudenziali
quanti sono i dispositivi tecnici individuati per le diverse circostanze. 'u questo piano, la
descrizione di Kinano * tra le pi0 interessanti, non fosse altro per la affermazione della normalit
del progetto della Ratio status che procede secondo due direttive determinate7 verso l'esterno,
nello scontro che oppone in guerra interessi inconcilia.ili nulla pu6 sostituire il ruolo della forza+
contro il nemico esterno si deve infatti rovesciare la forza maggiore utilizzando ogni tipo di artifici
malvagi -DRS, pp. >/$&. @erso l'interno, compito di chi governa non * tanto quello di eliminare la
forza, quanto piuttosto di adattare e misurare il suo esercizio attraverso tutti quegli artifici / anche
i pi0 malvagi / al fine di disciplinare i sudditi al programma conservativo.
(. Dalla necessit" della quiete assoluta dello Stato alla possi$ilit" della dissimulazione
onesta: Giovanni #alazzo& Fa$io Frezza& 'ttavio Sammarco e (or)uato !ccetto
1l discorso conservativo di Giovanni :ntonio Palazzo parte / nella Ragion vera di Stato !"(9=&
dalla descrizione degli attri.uti che identificano lo 'tato+ ,, 'tato * una identit e pace temporale
delle cose7 cio* un esser sempre la stessa essenza e una costanza delle cose nell'operare...7 'tato *
lo stesso dominio e potest de' Prencipi, che si dice stato dall'intenzione di quelli, ch'* sempre di
farlo sta.ile e fermo-- -R"S, pp. "3/") e "=&
"%
.
:rgomentando la necessit della 4uiete come forma di perfezione che 5io ha impresso
originariamente nella natura, Palazzo vuole dimostrare l'incontro possi.ile tra morale e politica,
tra prescrizione normativa e legge sovrana. 1n realt, comportamenti ed azioni degli uomini
tur.ano normalmente la auspica.ile armoniosa consonanza di religione, morale e politica+ si tratta
di quella condizione di ,,perpetua guerra, essendo tutte le cose soggette ad un continuo vento di
passioni, che fanno gli huomini insta.ili e infermi in tutte l'attioni della loro vita--. Le universali
infermit dell'uomo vengono descritte in questo modo dall'autore+ ,,la cecit dell'intelletto, la
cattiva inclinatione voluntaria, le passioni e necessit corporali con la ri.ellione del senso--7 il
malessere umano * permanente ed inestingui.ile, ,,essendo la natura inclinata al male, circondata
come da duri nemici, dall'interne come dall'esterne passioni e non avendo in questa vita altro che
"%
L'opera di Giovanni :ntonio Palazzo Del governo e della ragion vera di Stato compare dapprima a ;apoli, per
G.. 'ottile, "(9=7 una successiva edizione / qui utilizzata per le citazioni !a..r. R"S1 - porta il titolo Discorsi del
governo e della ragion vera di Stato, pu..licata a @enezia, presso Gio. :ntonio e Giacomo de' 2ranceschi nel
"(9(. Bna esauriente informazione sulla vita e sulla produzione dell'autore * contenuta nel saggio di Enrico
;uzzo, & percorsi della ((4uiete)). 2spetti della trattatistica politica meridionale del primo Seicento nella crisi
dell'((2ristotelismo politico)), in ,,ollettino del Centro di 'tudi vichiani--, C@1 !"%$(&, pp. 3#/3%, alle note
">/"%, con riferimenti alla letteratura critica di maggiore interesse.
guerra--. !upidiggia di ricchezza ed am#itione di potere esaltano poi le cattive passioni,
contri.uendo decisamente alla corruzione dei comportamenti ed alla trascuraggine di quelle
norme morali che incitano alla temperanza ed alla giustizia+ di qui la rovina delle citt, che
su.iscono i danni dell'esasperato ed incontrollato perseguimento di ci6 che * unicamente piacere
-R"S, )(>, "9), ))/)=, "( e #%, )=$/)=%&.
1n questo contesto comincia a prendere corpo la funzione propria della ragion di Stato: essa pone
in atto i principii della prudentia politica, offrendo al sovrano la possi.ilit di porre un ostacolo
ed un rimedio a quei movimenti che tur.ano la 4uiete e la perfetione dello 'tato. La ragion di
Stato indica dunque gli elementi per resistere ai movimenti dell'alteratione$ essa si sforza di
ricondurre alla costituzione originaria quanto * stato tur.ato dagli uomini, che hanno reso
l'istituzione politica infame+ tende a ,,ridurre nell'istesso ordine e osservanza, e nella pristina pace
e prima quiete-- -R"S, pp. "93, %$ e )=&.
1ntenzione particolare di Palazzo * quella di definire la vera e #uona ragion di Stato a fronte di
quella falsa e cattiva$ l'aristotelismo teologico spinge l'autore ad esaltare la necessaria positiva
coincidenza di legge divina e di legge civile, posta da 5io nella natura stessa del governo politico+
* cosa incontesta.ile che ,,la ragion di stato ce l'ha..ia a noi insegnata 1ddio e la natura,
imprimendola nelle menti umane, revelata per le scritture, e chiarita con le leggi civili -R"S, pp.
"%/39&. 5i conseguenza cattiva ragion di Stato * ,,ragione di governare separata dall'ordine
delle leggi--, poich8 praticata ,,contra la dispositione e contra la mente delle leggi divine e
humane-- -R"S, pp. 33/3)&. La prudentia politica induce il sovrano ad avere virt0 teologiche+
egli deve garantire la giustizia, quindi il perfetto accordo tra legge morale e legge civile7 sotto
questo aspetto, ragion di Stato significa anche l'assunzione del compito di guida e di controllo dei
comportamenti umani, da attuare attraverso la positiva com.inazione dell'incidenza della religione
nei convincimenti interiori con i dispositivi della disciplina politica dei comportamenti esteriori dei
sudditi. La ragion di Stato deve allora costituire un durissimo freno in #ene alle passioni naturali
e procurare costanza, cio* permanenza e regolarit di comportamento e di linguaggio nei sudditi
-R"S, pp. #9, "93, "" e )(#&.
'e i comportamenti di dissimulazione e di simulazione sono da considerare pratiche ampiamente e
normalmente diffuse tra gli uomini, tuttavia essi de..ono assolutamente essere modificati. Palazzo
pone di fatto sotto accusa gli effetti di corruzione derivati dalla sete dell'argento e dell'oro e dalla
turpe potenza dei denari -R"S, pp. ), 3=(/3=>, 3>9, 3>) e )=$/)#9&7 a tale riguardo, l'autore
sottolinea come la necessit di limitare le conseguenze negative della ricchezza sia dettato
dall'urgenza stessa di frenare i danni delle passioni. en lontano dal meditato rapporto che otero
pone tra ragion di stato e ragion di interesse, Palazzo non vede nello stimolo all'arricchimento
privato un elemento che pu6 rendere pi0 efficace il governo delle cose e degli uomini. :nzi, egli
sottolinea fortemente la contraddizione tra saggezza e perseguimento di quegli interessi volti al
.enessere individuale e dei gruppi sociali7 in tal senso, la saggezza non viene intesa come
disposizione dinamica alla conservazione da parte di quegli individui che intendono salvaguardare
o incrementare i propri interessi individuali+ piuttosto, essa viene considerata condizione naturale
di verit e di .ont, che .isogna affermare o restaurare nei comportamenti umani grazie all'opera
positiva del governo prudente del principe.
Ragion di Stato * quindi il complesso dei dispositivi attraverso i quali incidere sui comportamenti
del popolo incapace ed inetto+ il suo principale o.iettivo * quello di realizzare una disciplina
specificamente politica di comando fondata sulla forza. 1n questo modo alla prudenza politica del
sovrano vengono assegnate particolari finalit+ innanzitutto, porre freno agli eccessi del piacere e
del dolore, limitare i danni indotti da ricchezza e povert, realizzare un'unificazione dei linguaggi e
dei comportamenti, organizzare per i sudditi un comune uso di vivere -R"S, pp. "%" e )(=&. 1n
questo modo, la ragion di Stato viene ad operare nel senso di un appiattimento delle differenze di
usi, costumi, linguaggi ed interessi dei sudditi con lo scopo di costruire uno 'tato pacificato e
sicuro+ peraltro, a tale impresa non possono partecipare n8 i corpi sociali n8 gli individui magari
motivati dai propri interessi7 infine, nei confronti di coloro che non hanno mezzi di sussistenza, il
sovrano provveder ad impegnarli in un servizio di pu..lica utilit, assumendoli quindi nella
milizia con lo scopo di tutelare la sicurezza dello 'tato -R"S, pp. )#%/)()&.
La Ratio status interviene allora con gli strumenti di una disciplina verticale: imitando l'ordine
della natura e dell'arte, la ragione politica dei sovrani si servir di quell'ordine compositivo grazie
al quale lo stesso 5io governa l'intero universo7 con andamento decisamente deduttivo, .isogna
intervenire sulle radici e sui fondamenti della malvagit umana piuttosto che colpire gli effetti,
cio* i rami di quell'al.ero in cui Palazzo rappresenta la societ politica -R"S, pp. 3#9/3#"&. 1n
effetti, risulta davvero difficile immaginare come sciogliere il contrasto / costruito dalle
argomentazioni di Palazzo / tra necessit della 4uiete dell'ordine politico e guerra perpetua tra gli
uomini in modo diverso dall'imposizione di una disciplina politica assoluta dei sudditi,
tendenzialmente sciolta da ogni tipo di vincolo morale. ;on a caso la coerenza dello sviluppo
argomentativo smentisce se stessa proprio alla fine del trattato, laddove l'autore argomenta in
modo esplicito un principio di deroga per il principe+ ,,Prencipe pu6 per ragioni di stato
trasgredire l'humane leggi, non essendo a quelle soggetto, come anco perch8 sogliono le leggi
umane col tempo scoprirsi irragionevoli, essendo il pi0 delle volte l'attioni humane tutte
imperfette-- -R"S, p. )>$&.
1n definitiva, a fronte del progetto di integrare indissolu.ilmente morale e politica restano
registrate unicamente le difficolt di applicazione della prudenza politica7 questa ha dato voce alle
argomentazioni ideologiche della quiete e della perfezione dello 'tato+ nel tentativo di coprire il
vuoto di consenso ai poteri assoluti del sovrano spagnolo e, insieme, di offrire comunque una
motivazione ai dispositivi di governo sempre pronti dell'esercizio diretto della forza.
Richiamandosi esplicitamente all'insegnamento di Girolamo 2rachetta, 2a.io 2rezza scrive un
commentario di *assime a Aacito !"("=& ed una serie di Discorsi politici et militari !"(">& in cui
prende in esame quei punti nodali che rendono possi.ile la conservazione e la continuit del
dominio politico nei confronti della ple.e considerata ignorante, insolente, a#ietta, incostante,
muta#ile, cupida di novit -D, pp. ")9/")"&
39
7 una particolare attenzione viene dedicata alla
funzione del timore nell'esercizio del potere politico, quindi al ruolo imprescindi.ile della religione
e all'analisi delle tecniche dissimulative -D, pp. )=/==, >) e "#>/"#$&. 5i rilievo * poi la
trattazione del tema della congiura+ ,,le congiure sono quelle segrete cospirazioni di alcuni pochi,
che hanno per fine o l'ammazzamento del Prencipe solo, o di lui e di tutti quelli della sua Casa, o
di coloro che governano, e la sovversione dello 'tato-- -D, p. "("&7 la fattione si distingue dalla
congiura in quanto tende all'eliminazione del principe al fine della realizzazione di un progetto di
am.izione e di potere da parte di un solo personaggio o di una parte. La fazione si presenta allora
come mezzo immediato di contesa per il potere+ le scritture tacitiste ne descrivono occasione e
strumenti sugli esempi tramandati dagli autori della Roma imperiale !ad esempio il tentativo di
'eiano contro Ai.erio&, mentre per gli scrittori di ragion di Stato la congiura si presenta anche
come uno strumento giusto finalizzato alla conservazione politica in contrasto con la vilt del
principe che ha posto in difficolt lo 'tato -D, p. "(3&.
'econdo 2rezza, le cause delle congiure vere sono la crudelt e la li#idine del principe, che
producono il rigetto da parte dell'autorit politica del principio del .ene comune e la realizzazione
di un potere smisurato e di un accumulo ingiustificato di ricchezze da parte del re7 da questo
derivano disu..idienza da parte dei sudditi e disordine sociale, che l'azione di pochi congiurati,
finalizzata all'eliminazione del principe, pu6 tentare di evitare o di limitare al fine del positivo
39
Discorsi politici et morali, ;apoli, A. Longo, "("> !a..r. D1.
risultato della conservazione della condizione esistente di potere -D, pp. "()/"(=&7 peraltro, sono
da considerare ingiuste tutte le congiure portate contro pr4ncipi .uoni, derivanti da vanit
d'ingegno e da malvagit d'animo -D, p. "((&+ tali congiure desta.ilizzano infatti la positiva
situazione di conservazione apportando inevita.ili danni al popolo.
2rezza considera dunque la congiura come strumento normale e parte necessaria della politica di
conservazione7 essa pu6 essere favorita a condizione che l'eliminazione del soggetto di comando
non metta in crisi la sostanza conservativa del dominio. L'esercizio della congiura pu6 essere
considerato come l'altra faccia dell'intervento attento del principe che / in coerenza con i princ4pi
della ragion di 'tato prudenziale / ricorre all'uso della violenza armata allorquando il suo dominio
* posto in du..io e non risulta pi0 sufficiente la conversione della forza armata nelle pratiche
politiche della prudenza conservativa.
:ncora un tema che riguarda le tecniche indispensa.ili alla sta.ilit del governo / e delle sorti
della presenza spagnola a ;apoli / * al centro dell'opera di ?ttavio 'ammarco Delle mutationi de'
regni !"(3$&
3"
7 si tratta del pro.lema delle modificazioni che riguardano inevita.ilmente ogni
'tato. 1 motivi che inducono ai cam.iamenti sono molteplici+ desiderio di novit, incostanza,
leggerezza, l'impatienza del presente governo e la risolutione della parte pi5 potente alla
mutatione -*R, pp. """/""3&7 anche qui risulta esplicita una considerazione negativa del popolo e
del governo popolare+ ,,correndo il popolo da un'estremo all'altro, pi0 tosto precipita in una
sfrenata licenza, che acquisti li.erta+ onde prorompe in mille ingiustitie e violenze, perseguitando i
ricchi, discacciando la no.ilt, a..attendo gli huomini pi0 degni, facendo la moltitudine padrona
delle leggi, e riducendo tutti ad una misera e infelice egualit-- -*R, p. ""#/"3$&. <a la pazza
voglia di modificare la situazione del potere esistente * ancora pi0 ampiamente diffusa, in quanto
vede impegnati anche i corpi aristocratici offesi ed i no#ili impoveriti: ,,Perci6 ogni savio
Prencipe ha procurato e procura, che quella parte le sia affetionata e u..idiente, ch'* pi0
poderosa, per rendersi sicuro della mutatione7 imperoche sicome non pu6 temere di quella parte
de' sudditi ch'* de.ole e fiacca7 cos4 all'incontro non pu6 lungo tempo dominare, se la parte pi0
potente * gi risoluta alla mutatione. E perci6 vedendosi la parte pi0 poderosa gi disposta al
mutamento si procura d'acchetarla col concedere quelle cose, o col promettere almeno, per la cui
privatione s'* cos4 sollevata-- -*R, p. ""#&.
Ecco allora che la ragione prudenziale del principe deve operare nel senso di eliminare ogni
minimo movimento che possa tur.are il comando politico7 nei confronti dei grandi feudatari il
principe deve procedere con giustizia e con fermezza, in quanto ,,la grandezza de' sudditi
am.itiosi in uno 'tato * l'inquietudine del Prencipe, e s'osservano con grande attentione gli
andamenti di coloro, i quali di gran lunga sopravanzano gli altri. Perci6 continuamente si vegghia
per impedire che niuno audace e mal'affetto giunga ad eccesso di clientele, di seguito e di forze. E
perci6 essendo alcun suddito sospettoso arrivato a tal segno, o si procura d'innalzar' altri,
accioche servano di contrapeso alla sua potenza, o a poco a poco gli si va togliendo il fondamento
dell'am.itione, a sotto spetie d'honore si manda lontano dallo stato-- -*R, pp. "")/""=&. Euesto
impegno delle capacit prudenziali del principe utilizza, come .en si vede, scansioni particolari di
tempo7 infatti, il sovrano deve conoscere e praticare l'arte di governare attraverso tempi diversi+
,,prudentissimo consiglio * l'andar temporeggiando, e non urtar drittura7 imperoche spesse
volte si suole ricevere gran .eneficio dal tempo istesso, o perch8 l'inclinatione de' sudditi verso del
pi0 potente svanisca7 o perch8 la parte pi0 potente risoluta gi alla mutatione s'accheti, o
s'intiepidisca7 o perch8 l'impatienza del presente governo si raddolcisca o si raffreni7 o perch8 la
mala soddisfattione del governo Regio si diminuisca, o si tolga+ o perch8 il costume ripugnante
allo stato d'un solo si sradichi o si inde.olisca-- -*R, pp. ""$/""%&.
3"
Delle mutationi de' regni, ;apoli, L. 'coriggio, "(3$ !a..r. *R1.
1n definitiva, la prudenza politica contri.uisce a garantire continuit al proprio dominio evitando
improvvise novit e procedendo con calcolata lentezza7 al principe peraltro * assegnato quel
vantaggio per cui egli solo * in grado di conoscere e di intervenire sugli elementi complessi del
governo+ ,,E dannosissima la mutatione del Regno a' popoli, perniciosissima a chi la tenta7 ma
molto pi0 difficile a farsi7 anzi * impossi.ile a conseguirsi7 imperoche tanti necessari requisiti
ricerca, i quali * quasi impossi.ile, che tutti insieme s'uniscano+ et * pur vero che se alcuno di essi
vi manca, la mutatione non pu6 succedere in modo veruno-- -*R, pp. "))/")=&.
: fronte di queste esaltazioni della politica conservativa spagnola nel napoletano, Aorquato
:ccetto propone una scrittura in cui viene sostenuta la necessit dell'agire dissimulativo come
pratica di difesa da parte dei sudditi rispetto alla pervasivit del governo della prudenza politica.
;ell'avv4o del .reve trattato Della dissimulazione onesta !"(="&, l'autore afferma che la
dissimulazione, oltre ad essere condizione naturale del vivere umano, * tecnica che si acquisisce
attraverso l'esperienza e la riflessione della vita quotidiana e che spinge permanentemente alla
masc6era, allo sdoppiamento di ciascun individuo+ ,,il dissimular * una professione, della quale
non si pu6 far professione se non nella scola del proprio pensiero. 'e alcuno portasse la maschera
ogni giorno, sare..e pi0 noto di ogni altro per la curiosit di tutti-- !5?, p. "#3&
33
.
La dissimulazione * professione in quanto mette continuamente alla prova quelle capacit
particolari di sapere intervenire nei tempi idonei per il suo utilizzo+ essa non * altro che ,,un velo
composto di tene.re oneste e di rispetti violenti, da che non si forma il falso, ma si d qualche
riposo al vero, per dimostrarlo al tempo...7 se in ogni altra cosa giova l'uso continuo, nella
dissimulazione si esperimenta il contrario, poi che il dissimulare sempre mi par che non si possa
metter in pratica di .uona riuscita-- -D, p. "#"&.
;on esiste quindi tempo omogeneo ed univoco dell'agire dissimulativo, in quanto la
dissimulazione consiste di contenuti e procedure in cui frazioni temporali diversificate scandiscono
gli interventi di soggetti diversi+ * tale caratteristica che contri.uisce certamente a rendere pi0
complicata la comunicazione tra gli individui, segnando di fatto uno stato permanente di tensione
e di rischio nelle relazioni intersoggettive. Peraltro, l'autore intende evidenziare che a differenza
dell'arte simulativa / dannosa in quanto attraverso la positiva finzione induce all'inganno / la
dissimulazione onesta si inserisce in uno spazio equivoco, am.iguo, ma certamente lecito e
produttivo nei comportamenti degli uomini7 essa * dunque tecnica prevalentemente difensiva+ ,,si
concede talor il mutar manto per vestir conforme alla stagion della fortuna, non con intenzione di
fare, ma di non patir danno, ch'* quel solo interesse col quale si pu6 tollerar chi si vuol valere
della dissimulazione, che per6 non * frode-- -i#idem1.
Esplicitamente l'autore afferma che l'agire dissimulativo non * sufficiente a fare, ad agire
propositivamente+ non vale a promuovere impegno civile e incontri tra gli interessi particolari dei
sudditi e l'autorit politica. La dissimulazione funziona unicamente come attenzione dell'individuo
all'autoconservazione nella sfera separata della societ, negli spazi limitati della cosiddetta
economia della casa -domus, vici1$ se l'ingiusta potenzia dell'autorit politica, produttiva
unicamente di repressione, non garantisce l'osservanza positiva dell'assicurazione della vita fisica e
del possesso individuale, e forse nemmeno delle leggi naturali -D, p. "((&+ allora, il solo
interesse persegui.ile da parte del suddito * la dissimulazione stessa, che agevola perlomeno a non
soffrire danni eccessivi o irrimedia.ili.
33
Aorquato :ccetto, Della dissimulatione 6onesta, ;apoli, Egidio Longo, "(=" !a..r. D1$ l'edizione qui citata *
quella contenuta in enedetto Croce/'antino Caramella, ,olitici e moralisti del Seicento, ari, Laterza, "%)97 in
questa antologia * inclusa una nota introduttiva alla figura di :ccetto -op. cit., pp. 3%9/3%>&7 l'edizione critica del
testo * stata curata da 'alvatore ;igro, Genova, Costa L ;olan, "%$), con una Eota al testo e nuovi documenti
#i#liografici.
Peraltro, dissimulare * pratica che limita ed impoverisce la singola esperienza sensitiva ed
impulsiva+ per realizzare il fine del nascondimento, gli occhi della ragione sono infatti costretti a
sovrapporsi comunque ed a guidare i nostri sensi. Eppure dissimulazione non * completa rinuncia+
che anzi essa ,,* parte di grand' intelligenza che si dia a veder di non vedere quando pi0 si vede,
giacch8 cos4 'l gioco * con gli occhi che paion chiusi e stanno in se stessi aperti -- -D, pp. "#$/
"#%&.
1n definitiva, dissimulare * tenere solo un poco gli occhi chiusi+ dissimulare in modo onesto
significa poi adattare il proprio comportamento ad un mondo di dissimulatori7 questa situazione
non esclude peraltro dinamiche di competizioni e di prevaricazioni, per affrontare e risolvere le
quali si richiede particolare attenzione e intelligenza+ ,,riuscir pi0 accorto chi pi0 sapr tener
apparenza di sciocco, perch8, mostrando di credere a chi vuol ingannarci, pu6 esser cagion ch'egli
creda a nostro modo-- -D, p. "#$&.
1n tutto questo, la vera difficolt * rappresentata dagli effetti possi.ili del celarsi a se medesimo+
allora, .isogna porre una particolare attenzione a non perdere la consapevolezza della propria
azione dissimulatrice -D, p. "#%&7 ecco perch8 la dissimulazione deve consistere di tecniche .en
ragionate di nascondimento e di autonascondimento. :nche per :ccetto la dissimulazione *
questione di .uona creanza e di autodisciplina7 capacit di governare se stessi ed i tempi della
propria azione+ ,,dal conoscere gli altri nasce quella piena autorit che l'uomo ha sopra se stesso
quando tace a tempo, e riser.a pure a tempo quelle deli.erazioni che domane per avventura
saranno .uone e oggi perniziose-- -D, p. "#"&.
'olo imparando a controllare i propri tempi interiori, l'uomo che dissimula potr conseguire
l'effetto di nascondimento rispetto a chi governa, riuscendo cos4 a praticare quell'arte ,,non solo
dico del nascondere i .eni esterni, ma que' dell'animo-- -D, p. "((&. 'egnalando la distanza e il
conflitto che separano l'interiorit morale degli uomini dall'esterna condizione dei conformismi,
:ccetto suggerisce di realizzare quegli strumenti idonei alla conservazione della propria singola
autonomia+ salvaguardare la sfera privata della vita praticando una serie di adattamenti esteriori
rispetto alla gerarchia dei ruoli definita dal potere politico.
:m.iguit, equivocit, silenzi, spostamenti, iterazioni, ritirate, deviazioni+ l'agire dissimulativo
offre in fondo solo i mezzi per spazi e tempi di difesa. L'autore sottolinea con forza come l'uso di
questi dispositivi ponga il rischio continuo della perdita della propria identit da parte
dell'individuo7 risulta effettivamente pro.lematico contare su di un punto fermo che garantisca
unit alle singole maschere individuali+ * difficile infatti potere riconoscere tale riferimento in una
autorit politica che rimane decisamente separata dalle condizioni degli individui e dei gruppi
sociali. Ecco allora che dissimulazione * rimando circolare di infiniti atti dissimulativi+ attraverso
di essi si vuole evitare il confronto diretto con chi detiene il comando7 nei confronti
dell'opprimente autorit politica, l'esercizio pu..lico della parola pu6 essere praticato unicamente
nella forma immediata dello scontro, da risolvere attraverso lo strumento negativo ed estremo
della violenza. Peraltro quest'ultimo * mezzo destinato inevita.ilmente al fallimento allorquando
viene utilizzato dagli oppressi, in quanto l'occasione dell'unit e della forza da costruire al fine di
assumere una identit intersoggettiva, collettiva, rimane esposta alle difficolt di comunicazione
ed alla incomprensione reciproca tra individui condizionati da linguaggi e da comportamenti di
dissimulazione. Rivolte, insurrezioni, deflagrazioni improvvise sono in fondo gli unici s.occhi
possi.ili per chi rimane invischiato nelle pratiche quotidiane di nascondimenti e di travestimenti+ il
territorio governato dalla ottusa conservazione politica * in .uona parte segnato dalla
inconcludenza e dal vuoto prodotti ciclicamente da episodi di rotture estreme, puntualmente poi
ricolmati dalla continuit di chi gestisce il potere. 1n effetti, per chi detiene il comando le
situazioni di rivolte e di ri.ellioni diventano l'occasione ulteriore per esi.ire, far parere, immagini
e insegne di forza+ motivare pu..licamente la propria esistenza. Euelle esplosioni di violenza e di
aggressivit provengono da soggetti che non sono stati impegnati positivamente alla costruzione
di una ragionata autodisciplina, finalizzata a preservare ed a promuovere con saggezza la propria
condizione individuale e sociale 1n tali situazioni, che ripropongono esattamente la costrizione di
un insupera.ile stato di natura caratterizzato da adattamenti pi0 che da conflitti, non decolla la
condizione del privato positivo rapporto di scam.io sociale tra individui e tra gruppi sociali+ cos4
come difficilmente pu6 realizzarsi il positivo rapporto di riconoscimento tra sudditi ed autorit
pu..lica.
1n definitiva, l'autodisciplina consapevole / la piena autorit c6e l'uomo 6a su di sB -
dell'individuo che tende a rimanere prudente resta motivata dal fatto che nella situazione storico/
politica in cui vive egli non * posto nella condizione di potere avvantaggiarsi dell'opportunit
dell'incontro con l'autorit di governo al fine di perseguire quel tracciato che altrove sta
positivamente stimolando differenziazione ed autonomia tra politica e societ, pu..lico e privato.
Rispetto ai governi che operano unicamente nel senso di controllare e di frenare le diversificazioni
e le accelerazioni possi.ili dei tempi individuali / come accade per l'appunto nei territori del
vicereame napoletano sotto il dominio spagnolo / i sudditi de..ono unicamente prendere atto
della impratica.ilit della produttiva rappresentazione esteriore di .isogni e di potenzialit
individuali7 ne deriva quella specie di autocontrollo difensivo, che evita il collegamento costruttivo
con l'autorit di governo e che riesce solamente a conservare ed a promuovere frammenti di
identit culturale e regionale+ di qui l'impossi.ilit di pervenire in termini di pu..lico confronto
alla costruzione di un proficuo scam.io culturale e sociale7 in tali aree / dove non vi * quasi spazio
per costruire saggezza, se non che per gruppi di interessi e ceti sociali tra di loro separati
3)
/ i
comportamenti degli individui pi0 attenti si limitano unicamente all'esercizio della prudenza
personale, alla dissimulazione onesta.
>. La ragion di Stato cerca l'accordo con le leggi civili: Lodovico %uccolo
1n un differente tipo di scrittura, la ragion di 'tato prudenziale dedica maggiore attenzione al
pro.lema della produzione di consenso da parte dei sudditi nei confronti dell'autorit politica.
;ella voce dedicata alla ragion di Stato nelle !onsiderazioni politic6e e morali !"(3"&, Lodovico
Kuccolo sostiene che le pratiche di ragion di Stato costituiscono solo una parte della funzione di
governo7 la politica persegue complessivamente la felicit di c6i o##edisce e di c6i comanda e
deve garantire la partecipazione del popolo a sostegno dell'autorit politica7 non a caso, la
migliore forma istituzionale di governo viene considerata da Kuccolo la repu##lica$ in effetti,
precisa l'autore, lo stesso :ristotele fa consistere nella monarchia la migliore forma di governo
solo perch8 viene riferita ad un impossi.ile stato perfetto, ,,mentre poi discende alla pratica, fa
pi0 caso del reggimento popolare, che di ciascun altro. 'icch8 per opinion d':ristotele, il popolo
sar pi0 capace assai di prudenza e di .ont-- !C, pp. ))#/))(&
3=
.
:l successo delle pratiche di governo pu6 certamente contri.uire il popolo, per il quale si
esprimono considerazioni decisamente positive7 la politica viene allora distinta dal complesso
delle pratiche della ragion di Stato in quanto l'agire politico deve riguardare le reti complesse di
comunicazione reciproca tra i cittadini e tra i cittadini ed il re7 le tecniche prudenziali della Ratio
3)
Risulta interessante l'analogia che Rosario @illari propone tra i comportamenti di individui e gruppi impegnati
nella prudente dissimulazione e l'atteggiamento massonico, in Elogio della dissimulazione, ari, Laterza, "%$>, p.
=37 si tratta di pratiche non finalizzate direttamente ad una assunzione di responsa.ilit politica, motivate magari
dalla chiusura di corpi di interessi per ceti professionali che intendono garantire la propria condizione di privilegio
nella societ+ tali privilegi sono da salvaguardare perseguendo tacitamente l'accordo con l'autorit politica che
detiene il comando, con intento chiaramente conservativo della condizione politica esistente.
3=
Lodovico Kuccolo, !onsiderationi ,olitic6e, e *orali sopra cento oracoli di &llustri ,ersonaggi antic6i,
@enezia, <. Ginami, "(3" !a..r. C&.
status operano invece nel senso di realizzare una serie di adattamenti conservativi che si
configurano comunque come accordi provvisori nel confronto continuo tra i comportamenti dei
cittadini e le esigenze di governo7 questi processi dinamici di adattamenti de..ono potere contare
sulle .uone tecniche di disciplina da parte della ragione di 'tato e, insieme, sulle capacit di
autogoverno e di educazione degli individui !C, p. >3&.
La ragion di Stato conferma pienamente l'autonomia del compito della prudenza politica, che
interviene nella costruzione del rapporto positivo di comando e o..edienza svolgendo
innanzitutto la finalit di avvezzare destramente il popolo ad u##idire a un solo: l'unit e la forza
dell'autorit politica de..ono essere rappresentate come naturale riferimento di tutte le dinamiche
che provengono dalle parti sociali !C, p. >)&.
1 dispositivi prudenziali cercano inoltre di ,,tenere occupato il popolo in negotii, o in trattamenti
di giochi, o di feste, e il procurar sempre di sapere quello che dice, e il mostrar d'esserne
informato-- !C, p. )"3&7 ancora, la prudenza politica procura di tenere impegnati con il lavoro i
neg6ittosi e i pigri, ,,laonde chi volontariamente non opera, de..esi con la forza costringere ad
operare-- !C, p. "")&. Euesta funzione disciplinante della Ratio status viene giudicata da Kuccolo
come attri.uto particolare della monarchia, del regno, che tende ad imporre con forte autorit la
conformit dei comportamenti dei sudditi alle leggi civili.
?ltre la simpatia per la repu#lica, la adesione finale di Kuccolo va alla forma di governo del
Regno: questo significa in realt l'accoglimento e la esaltazione delle tecniche della prudentia
politica, che pu6 contare comunque sugli strumenti dell'esempio e della forza del re quali elementi
decisivi di imposizione del comando7 peraltro, il progetto politico di Kuccolo * quello di
descrivere l'efficacia operativa della #uona ragion di 'tato, seguendo quindi la convinta
indicazione aristotelica di com.attere comunque la tirannide+ ,,tIrannus enim, suam, reG
su.ditorum utilitatem spectat-- !C, p. ($&.
;el contesto coerente della riflessione e dell'operativit della ragion di Stato, l'unica garanzia che
Kuccolo richiede all'autorit politica del re * quella di accordare il piano delle leggi naturali e
morali con quello delle leggi civili tramandate dalla consuetudine7 incontriamo peraltro pure
l'incerta argomentazione di un ampio potere di deroga che rimane comunque affidato al principe+
,,Euelle leggi, le quali di lor natura non sono giuste, ma tornano in acconcio a i luoghi, a i tempi,
alla maniera del governo, pu6 il Prencipe osservarle e non osservarle egli stesso, siccome le pu6
fare e disfare+ ma per6 torna meglio, che inviola.ilmente, l'una e l'altre osservi, quando desideri
che i sudditi o..ediscano loro volentieri-- !C, ))>&.
La produzione di Kuccolo * rappresentazione diretta delle tensioni interne alla tradizione tardo
rinascimentale dell'aristotelismo politico. La felicit di c6i u##idisce e di c6i comanda rimane
allora l'espressione che segnala una delle principali esigenze ed insieme una difficolt notevole del
progetto conservativo della ragion di Stato$ la disciplinata e convinta adesione degli uomini
all'opera di governo richiede il riconoscimento / da parte dell'autorit che detiene il potere /
dell'autonomia di linguaggi e comportamenti differenti che provengono dai diversi contesti sociali
e dalle nuove generazioni. 'e non si realizzano queste forme di scam.io comunicativo e pratico
tra i gruppi umani, possono derivarne quello squili.rio e quello scontento, che i pravi governi
pensano di potere affrontare solamente con quelle mac6ine di sceleratezza, descritte gi da
:ristotele e considerate positivamente da *ac6iavello !ivi, >9&.
$. Le sofferenze della prudenza politica descritte da *irgilio +alvezzi
;el periodo preso in esame incontriamo / tra fine Cinquecento ed anni quaranta del secolo
successivo / ancora molte scritture politiche che attestano la centralit del tema della ragione
prudenziale nelle pratiche di governo7 tuttavia solo alcune di queste opere propongono
argomentazioni nuove rispetto ai trattati degli autori sopra esaminati. 1n effetti, gli ultimi
importanti testi di questa letteratura politica propongono un duplice piano di intervento+ da un
lato, la discussione ulteriormente approfondita di temi gi svolti dalla trattatistica precedente
segnala il carattere di sterile iterazione degli elementi della progettazione conservativa7 altri autori
intervengono invece sugli aspetti determinati delle difficolt e dei limiti delle pratiche e delle teorie
della ragione politica prudenziale, offrendo quindi utili notazioni critiche dall'interno del percorso
proprio della ragion di Stato.
1l contri.uto particolare di 'cipione Chiaramonti nell'opera Della ragion di Stato !"()#& consiste
nell'avere posto in evidenza l'esistenza di una molteplicit di ragioni di 'tato, le quali / certamente
con argomentazioni diversificate / possono tutte egualmente pretendere ad autonomia di pratiche
applicative
3#
. L'autore cerca di offrire una descrizione della ragion di Stato ponendo in relazione i
due campi di giustizia e prudenza+ ,,la .uona ragion di 'tato, per l'a.ito presa, a due si riduce+
l'uno * la giustizia universale, l'altra * la prudenza politica, delle quali quella ha il diritto, questa
l'utile dello 'tato per oggetto-- -RS, p. =)>&. L'aspetto interessante di questa ricerca * legata al
fatto che l'analisi delle possi.ili diverse definizioni della ragion di Stato - ricavate dai
relazionamenti di quanto possa considerarsi giusto e utile in riferimento alle tre specifiche varia.ili
di ordinario, straordinario e apparente - viene svolta con intento dichiaratamente sistematico7 in
questo lavoro l'autore utilizza lo strumento della logica aristotelica, assunta consapevolmente in
uno specifico filone interpretativo tra quelli derivati dal migliore di.attito sulla met6odus di fine
Cinquecento
3(
. Ricostruire l'ordine espositivo dato da Chiaramonti allo svolgimento del suo
trattato consente allora di comprendere la piena maturit di discorso e di fondazione
metodologica data dai trattatisti della ragion di Stato alla propria materia7 in effetti, lo
svolgimento logico adottato da Chiaramonti pu6 considerarsi come modello tipico per molti
trattati sulla Ratio status, sia per la letteratura politica prodotta nelle aree cattoliche, sia per .uona
parte della trattatistica delle regioni riformate
3>
.
5i genere diverso * poi il contri.uto di Lodovico 'ettala, che nel volume Della ragion di Stato
!"(3>&
3$
, struttura la propria opera nel riferimento al quinto li.ro della ,olitica aristotelica,
assumendo a criterio espositivo delle modalit di attuazione della ragion di Stato le tre forme di
governo rette e le altre tre o#li4ue$ dalle sue argomentazioni emerge con evidenza che egli
intende sostenere che tutte le forme di 'tato conosciute hanno diritto di esistere perch8 esistono
di fatto, e che ogni cosa * predisposta secondo l'utile di chi governa. La ragion di Stato rischia in
certe condizioni di diventare mac6ina$ difatti, essa procede come in una specie di sdoppiamento+
da una parte, in quanto agire propriamente politico persegue la finalit morale del sommo .ene,
dal momento che il principe su.ordina il proprio particolare interesse a quello dello 'tato7 su di un
altro versante, non si pu6 disconoscere il procedere autonomo di quella macchina, che pu6
rivolgere la sua efficacia verso fini eticamente illeciti. 'ettala si limita a descrivere procedimenti
che sono di per s8 in grado di neutralizzare ogni tipo di prescrizione morale+ la trasmissione di
3#
L'opera di 'cipione Chiaramonti cui si fa di seguito riferimento * Della Ragione di Stato, 2iorenza, stamp. di
Pietro ;esti, "()# !a..r. RS1. Bna .uona introduzione al pensiero di questo autore * quella di Gino enzoni, in
Dizionario #iografico degli &taliani, AA&" !"%$9&, pp. #="/#=%7 Rodolfo 5e <attei dedica un intero saggio al
Chiaramonti, Scipione !6iaramonti e la variet della ((Ragion di Stato)), in &l pro#lema della ((Ragion di
Stato)), cit., pp. "3%/"=".
3(
Chiaramonti * autore di uno scritto De *et6odo ad doctrinam spectante. %i#ri 4uattuor, Caesenae, stamp.
Carolus ;erius, "()%7 in questo testo, l'autore discute dall'interno le pro.lematiche concernenti il di.attito logico
contemporaneo incentrato sull'opposizione tra le diverse interpretazioni delle teorie di Ka.arella e Piccolomini.
3>
E utile ricordare la piena convergenza di temi e pro.lemi di ordine logico/metodologico tra le due diverse
religioni / quella controriformata e l'altra protestante / in merito alle esigenze espositive proprie della Ratio status$
in particolare per quanto riguarda l'area germanica, risulta di notevole rilievo l'opera logica di artholomeus
MecDermann, SDstema sDstematum, Hanoviae, apud Haeredes Guilelmi :ntonii, "(").
3$
Lodovico 'ettala, Della Ragion di Stato li#ri sette, <ilano, G.. idelli, "(3> !a..r. DRS1.
pratiche segrete e simulative, che risultano poi via via incorporate nella memoria dei codici scritti,
sem.ra rendere possi.ile la produzione di funzioni automatiche di risposta alle richieste dei
particolari adattamenti conservativi.
'ettala deriva da Kuccolo gran parte delle proprie argomentazioni, tuttavia non sviluppa quegli
elementi decisamente pro.lematici, presenti negli scritti di Kuccolo, relativi ai modi della
costruzione efficace del duplice rapporto di comando/o..edienza e o..edienza/felicit+ anzi,
viene posto in opera un congegno argomentativo di assor.imento conformistico e di
neutralizzazione degli spunti pro.lematici presenti in Kuccolo. 1n effetti, l'unico elemento che
viene considerato da 'ettala importante al fine del convincimento interiore degli individui rimane
la credenza religiosa+ ,,la religione empie di reverenza i popoli7 gli assicura da governo violento7
e sta sempre alla guardia di quella porta, donde vogliono entrare gli inconvenienti pi0 pericolosi
agl' imperi e pi0 dannosi a' prencipi7 ... il permettere che s'innovi o che si alteri negli stati la
religione, * cosa non solamente perniciosa a' prencipi che legittimamente governano, ma pu6
mandar in rovina eziandio gl'istessi tiranni-- -DRS, pp. =# e =%&.
1n realt, da trattati come quelli di 'ettala si rileva la fase del passaggio da una situazione
dinamica di ricerca e di autointerrogazione pro.lematica ad una posizione di sterile procedura di
autoconferma delle ragioni della prudenza politica attraverso il riferimento ad autori ed a posizioni
teoriche gi note. 1noltre, continue argomentazioni relative a scontati automatismi nei processi
decisionali del governo politico, per situazioni di cui non si pro.lematizzano novit e difficolt,
danno l'impressione della costituzione di elementi di rigidit all'interno della proposta della
conservazione politica e sociale7 di qui la tendenza ad esaltare gli aspetti verticali della disciplina
politica ottenuta attraverso l'imposizione forzata dei dispositivi prudenziali. 'em.ra allora che la
ragione prudenziale applichi come a memoria, meccanicamente, i dispositivi tecnici acquisiti nei
confronti delle novit e delle richieste di modificazioni emergenti dall'interno dei corpi sociali7 in
definitiva, l'esaltazione dell'autonomia dell'intervento politico conservativo tende a produrre il
senso della omologazione conformistica a codici ampiamente riconosciuti e di meccanica
applicazione.
L'opera di @irgilio <alvezzi fuoriesce dal contesto specifico del di.attito sulla Ratio status,
se..ene per un altro versante risulti inevita.ilmente impegnata a ridiscuterne categorie e metodi di
intervento
3%
. 5alla propria particolare condizione di uomo politico, l'autore espone alcune tesi che
valgono a porre in rilievo elementi di difficolt emergenti nelle modalit di applicazione e nei
dispositivi della ragion di Stato. <alvezzi segnala difficolt concrete nelle forme del
funzionamento della ragion di 'tato7 di qui la particolare importanza del suo contri.uto che si
configura come una esplicita denuncia dell'inefficacia di queste pratiche politiche.
:gli inizi della propria produzione politica, <alvezzi argomenta una concezione ancora positiva
della prudenza politica7 infatti, nei Discorsi sopra !ornelio =acito !"(33&, le argomentazioni che
3%
Per una introduzione alla figura storica di <alvezzi ed alla sua opera conviene consultare innanzitutto il noto
lavoro di Rodolfo randli, "irgilio *alvezzi, politico e moralista, asilea, Aip. B.'.C., "%(=, con ricca .i.liografia
e con la discussione sulla fortuna critica dell'autore7 informazioni essenziali in Luigi Rossi, Scrittori politici
#olognesi, ologna, Compositori, "$$$, pp. "()/">)7 numerosi gli interventi di enedetto Croce+ "irgilio
*alvezzi e i suoi pensieri politici e morali, in ,,:tti della R. :cc. di 'cienze <orali e Politiche di ;apoli--, vol.
@11, parte prima, ;apoli, "%3$7 Storia dell'et #arocca, ari, Laterza, "%3%, pp. 3%, ")%, "=)/"=%, "#3/"##, =)(/
=)$7 Euovi saggi sulla letteratura italiana del Seicento, ari, Laterza, "%=%, pp. %=/"9%. 1nteressante la
discussione sullo stile aforistico di <alvezzi offerta da Ezio Raimondi, in %etteratura #arocca. Studi sul Seicento
italiano, 2irenze, ?lschDi, "%(", pp. "%(/3=(7 importante per la approfondita ricerca documentaria e per la
attenzione filologica risulta il contri.uto di 2. Calef, 2lcune fonti manoscritte per la #iografia di "irgilio *alvezzi,
in ,,Giornale 'torico della Letteratura 1taliana--, LCCC1@ !"%(=&, pp. >"/%$ e )=9/)(>.
commentano l'opera tacitiana fondano un contesto teorico di pieno accoglimento delle ipotesi
proprie della conservazione politica
)9
.
;el volgere di pochi anni, ne &l Romulo !"(3%&, <alvezzi perviene ad una radicale revisione
critica dei codici della prudenza politica. 1n questa riflessione ad essere posta sotto accusa * la
forma generale della politica contemporanea+ ,,i fatti de' Principi hanno ogn'altra faccia che la
vera--, mentre il sostegno principale della politica viene riposto nell'esercizio della forza -R, pp. >
e ""&. Euesta diversa impostazione pro.lematica consente a <alvezzi di porre in rilievo
importanti interrogativi circa l'efficacia concreta dei dispositivi prudenziali+ innanzitutto,
l'avvertimento che l'iterazione incontrollata e senza misura delle tecniche politiche dissimulative e
simulative a lungo andare diventa elemento negativo di governo. :ncora, nello scritto &l
=ar4uinio il Super#o !"()3&, l'autore scrive+ ,,Gli stati, che si mantengono con arte, possono
.en durare maneggiati da artefici sagacissimi, ma poco tratto di tempo7 l'arte vuol star coperta, ne
pu6 celarsi, se frequentemente viene adoperata... Euando si vuol far parere quello, che non *, se si
vuol sortire felicemente, .isogna farlo per modo di passaggio-- -=S, pp. """/""37 anche R, p.
$3&. 1noltre, <alvezzi argomenta il netto rifiuto dell'esercizio della forza motivato dalla
considerazione dell'inutilit della violenza nelle cose di governo+ ,,quelle crudelt, che non
servono alla dominatione, sono furiose, non sagaci. Chi l'adopera, * una fiera, non un'huomo
crudel... 'ia lontano il ferro dalle mani de' Principi... 'e uno stato si mantiene per altro, che per la
forma, * violento7 se * violento, * poco dura.ile-- -=S, pp. %, "" e "=&.
1l tempo di intervento della prudenza politica non sem.ra pi0 a <alvezzi completamente capace di
provvedere ad una conservazione di tipo dinamico+ accade come se si stesse verificando un .locco
nella produzione dell'ordine politico. 'i pu6 allora parlare in senso proprio di una incapacit di
comprensione e di intervento da parte dei politici, i quali dichiarano di richiamarsi alle leggi senza
tuttavia essere in grado di interpretarle e di applicarle+ in effetti, essi stessi sem.rano del tutto
incapaci di intendere quelle modificazioni che intervengono via via nei comportamenti dei sudditi.
;el Davide perseguitato !"()=&, <alvezzi dapprima sottolinea la potenza e l'irrimedia.ilit dello
strumento politico della ragion di Stato$ questa opera con pieno ar.itrio sulla vita degli uomini+
,,Castigare quello, che si * fatto, * proprio della legge, quello, che si vorre..e fare, * riservato a
5io, quello, che si potre..e fare, * particolare del tiranno. Euando non * la giustitia, ma la ragion
di stato, che cerchi la morte di un soggetto, non ha rimedio-- -D,, p. >#&. 1n .reve, la mac6ina
della ragion di Stato viene favorita dai soggetti politici in quanto essa stringe indissolu.ilmente
forza e interesse$ essa neutralizza le passioni dei soggetti e favorisce gli interessi di coloro che
impongono il proprio comando. ;el Davide perseguitato risulta con evidenza una denuncia
articolatissima dei piani diversi sui quali opera l'interesse+ le differenze degli interessi individuali,
l'interesse politico del principe, l'esasperazione dell'interesse di 'tato da parte del tiranno.
L'interesse * l'etica del mondo: innanzitutto, gli interessi agiscono come istinti naturali e
producono conflitti difficilmente governa.ili7 peraltro, i .enefici offerti dal principe riescono ad
o..ligare unicamente i sudditi ragionevoli e generosi+ quelli scelerati intervengono comunque al
fine di danneggiare l'autorit politica -D,, p. (#&7 in conclusione, gli affetti naturali, sollecitati dal
perseguimento individuale degli interessi, non si lasciano mai completamente contro.ilanciare e
disciplinare.
)9
1 testi qui riportati sono tratti dalle seguenti edizioni+ Discorsi sopra !ornelio =acito, presso <arco Ginammi,
@enetia, "(33 !a..r. D1$ &l Romulo, presso Clemente 2erroni, ologna, "(3% !a..r. R1$ &l =ar4uinio Super#o,
presso Clemente 2erroni, ologna, "()3 !a..r. =S1$ Davide ,erseguitato, per Giacomo <onti, ologna, "()=
!a..r. D,1, &l ritratto del privato politico c6ristiano, per 2ilippo Ghisolfi, <ilano, "()# !a..r. R,,1$ %'2lci#iade e
&l !oriolano, entram.i presso 5ozza, ologna, "(=$ !a..r. 2 e C&7 per le edizioni e le traduzioni pi0 importanti
dell'opera malvezziana vedi il saggio citato di randli, pp. "9%/""=.
Partendo da questi presupposti, .isogna allora riconoscere una ragione politica in grado di
governare l'ottusa parzialit degli interessi individuali e di indirizzare positivamente quella forza
collettiva costituita dall'insieme delle dinamiche poste in atto dalle passioni dei singoli+ ,,le
passioni del Popolo sono troppo stemperate, sempre vanno agli estremi, e questo non * proprio
del Popolo, perch8 * Popolo, ma perch8 * moltitudine, nella quale ciascheduno ha la sua passione
particolare, e partecipa poi anche di quella degli altri, e con questa partecipatione viene ad
accrescere la propria-- -D,, pp. "=9/"="&.
La descrizione critica della mac6ina della ragion di Stato contri.uisce a consolidare in <alvezzi il
convincimento che questo modello forte, in .uona parte ormai rigido, di praticare il comando
politico non consente di produrre una attiva e durevole disciplina da parte dei sudditi. 1ntanto, la
sola esperienza di riferimento al tempo passato / per quanto attentamente riscritta in codici di
forme e tempi di applicazione per dispositivi tecnici di intervento politico / non .aster a
realizzare vincoli di sicura o..edienza da parte dei sudditi. Gli esiti scontati delle procedure della
ragion di Stato anche nelle forme pi0 dinamiche ed accorte / sono quelli della forza e
dell'eliminazione fisica di chi agisce contro il soggetto politico che detiene il potere+ all'incapacit
di stringere individui e corpi sociali nella rete del controllo e della disciplina risponde in un punto
del futuro, anche esso imprevedi.ile ma inevita.ile, l'esercizio della violenza. 1l destino della
prudenza politica sem.ra chiaro a <alvezzi+ sul lungo tempo, essa rende inefficace l'intervento del
principe e produce sofferenza ai sudditi, poich8 diventati incerti ed ansiosi rispetto al futuro.
L'autore intende invece promuovere l'incontro tra quelle dinamiche di saggezza provenienti dai
cittadini ragionevoli e gli interventi di prudenza da parte del principe. ;el Davide perseguitato,
<alvezzi mostra di credere in un progetto di governo che possa contare sulla positivit
dell'o..ligo futuro accolto attivamente dagli stessi sudditi+ ,,E cos4 perniciosa a' Principi, come
dannosa ai sudditi, quella falsissima propositione, che l'operare per o..ligo, diminuisca il merito.
:nzi l'accresce dovendosi premio al suddito, non solamente per le presenti attioni, che ha fatte,
ma anche per le future che ha o..ligate-- -D,, p. $$&.
Le prerogative di chi esercita il potere sono non a caso argomentate secondo un progetto che
destruttura i vincoli di assolutezza di un potere tirannico, per favorire invece i termini positivi di
una figura equili.rata di governante+ i pr4ncipi non de..ono poter contare su di una potenza
straordinaria, cos4 come fanno i tiranni che tendono a far prevalere innanzitutto l'interesse di
'tato -D,, p. >=&7 inoltre, i regnanti non de..ono considerare se stessi del tutto sciolti rispetto
alle leggi civili, dovendo rimanere essi o..ligati alle leggi morali della ragione naturale+ ,,@orrei
con questa occasione dire a' Principi, che di rado si partissero dagli ordini, e dalle leggi, se non
fosse, che li convien dir loro, che non se ne deono partir mai. Egli * improprio l'affermare, che
ha..iano una potenza straordinaria per operare, et * falso il credere, che ha..iano talvolta
l'ar.itrio li.ero per giudicare. 'ono .ene i Principi sciolti da quegli ordini, e da quelle leggi, che
hanno costituite, ma non da quella rationalit, che gli ha costituiti. 1l loro ar.itrio, quando non *
fatto dalla legge scritta, * fatto dalla naturale-- -D,, p. '01.
: tale riguardo <alvezzi nel Ritratto delprivato politico c6ristiano !"()$& sostiene, in via
preliminare, che l'applicazione di procedure e tempi da parte della ragione principesca non deve
ridursi a pratica empirica di adattamento dell'azione politica ai modelli provenienti dall'antichit. 1l
.ersaglio polemico di questa posizione * davvero alto+ si tratta nientemeno che di <achiavelli7
questi non viene accusato di empiet / secondo il modulo corrente delle accuse provenienti da una
parte considerevole della trattatistica della Ratio status -, quanto invece di approssimazione e di
errore nei modi della valutazione del fattore esperienza in relazione al compito della costruzione
politica+ ,,''ingann6 anche ;icol6 <acchiavello nel credere che 'l giovamento delle historie
consistere..e nel valersi dell'esempio, e da questo errore, come da radice, vengono tutti quelli,
che in Politica egli ha fatti. 'i come sono dannati nella medicina gli Empirici cos4 deono essere
nella politica gli esemplari -R,,, pp. "##/"#(&--.
'.agliano dunque quei pensatori empirici che pretendono di potere definire le regole dell'agire
politico attraverso il cumulo degli esempi ricavati dall'antichit7 a differenza di quanto sostiene
<achiavelli, comportamenti e costumi degli uomini cam.iano in continuazione+ per <alvezzi
risulta allora decisivo che il principe faccia dipendere la decisione politica dalla esperienza che egli
ha ricavato grazie all'osservazione attenta e continua dei mutamenti nelle attioni degli uomini.
L'arte del governo non deve dunque imitare i modelli antichi7 essa deve essere capace di cogliere
modificazioni comportamentali e novit di linguaggi, per potere poi procedere autonomamente
alla definizione della regola: ,,;on solamente noi non do..iamo valerci de gli esempi de gli
:ntichi, ma ne meno di quelli de' <oderni7 ricercano troppo grandi circostanze, per essere
gl'istessi, e ne ricercano troppa quantit, per formare una regola7 sono molto pericolosi, perch8
non sempre sono figliuoli della prudenza, spesse volte della fortuna, e la fortuna non si ha da
presupporre ne negotii si ha da desiderare-- -R,,, p. "#(&.
1n definitiva l'intervento di <alvezzi approda ad una serie di elementi fortemente critici+ il
processo di autonomizzazione che sorregge l'opera della prudenza politica sconta la consistente
difficolt per cui la ragion di Stato tende nei fatti a diventare mac6ina, a porre cio* in opera i
mezzi idonei al progetto conservativo del comando politico in maniera meccanica, secondo
movimenti sempre pi0 rigidamente codificati che i pr4ncipi applicano a memoria nei confronti dei
sudditi. @irgilio <alvezzi pone sotto accusa quei pensatori empirici e meccanici che hanno reso la
politica un'arte sterile, divenuti ormai incapaci di interpretare trasformazioni e novit di linguaggi
e comportamenti. Egli propone qualcosa di diverso+ .isogna incidere sulle attioni degli uomini,
convincendo per6 i sudditi della necessit di un atteggiamento attivo di o..edienza verso
l'autorit7 il principe deve allora possedere la conoscenza dei fondamenti che strutturano la
condotta umana al fine di intervenire produttivamente nei tempi interiori dei comportamenti. ;ella
parte costruttiva risulta per6 de.ole la proposta di <alvezzi+ essa pone comunque in evidenza
l'esigenza di oltrepassare i limiti di questa forma di produzione di o..edienza politica e di
disciplina sociale / quella propria della prudentia politica - che si dimostra sempre pi0 inadeguata
alle domande provenienti da generazioni diverse e da gruppi umani eterogenei.
%. Ragion di Stato: voce del dizionario politico moderno
1l li#ro variegato della ragion di Stato - composto dai contri.uti dei diversi autori italiani
analizzati / restituisce un senso complessivo e articolato alla nozione di prudenza politica. 1ntanto,
queste diverse scritture sem.rano suggerire che la forma pi0 impersonale acquisita dalle istituzioni
politiche nella storia europea di fine Cinquecento non pu6 prescindere dall'azione diretta di una
soggettivit forte, detentrice del comando, che opera nel senso di razionalizzare per il meglio le
prerogative e le tecniche esercitate dal principe nella formazione delle decisioni, nella costruzione
di un vincolo di o..edienza per i sudditi e nell'esercizio della forza.
: partire dalla decisiva proposta di otero, questa specifica letteratura politica contri.uisce ad
accrescere scam.i comunicativi ed un di.attito tendenzialmente pu..lico dove risultano decisive
proprio forma e dimensione della produzione seriale a stampa di questi testi. 1nfatti, * proprio la
modalit comunicativa a mezzo di stampa che consente l'accumulo conoscitivo continuo delle
diverse esperienze7 di qui la possi.ilit per gli stessi teorici dei fatti politici di sviluppare un'opera
di attenta verifica degli assunti di partenza. La serie continua dei confronti tra le categorie
prudenziali e le esperienze poste in opera dagli uomini di governo agevola certamente, da una
parte, la pi0 compiuta formalizzazione della teoria, e, dall'altra parte, favorisce l'ampliamento e la
integrazione dei codici di intervento, applicati nella politica concreta dei pr4ncipi. Continuit e
ripetitivit di questa produzione della ragion di Stato - significativamente diversa dalle scritture a
stampa cinquecentesche dedicate all'illustrazione delle virt0, degli specula del principe /
riguardano testi che propongono numerose differenze, piccoli ma significativi spostamenti, novit
quasi impercetti.ili al lettore ingenuo. ;e consegue la produzione di una codificazione che esalta
l'impiego della tecnica nelle procedure d'attuazione del governo politico, secondo i termini di uno
sperimentalismo metodologico che suggerisce tempi e modalit di impiego dei diversi dispositivi
di dissimulazione e di simulazione, di nascondimento e di inganno, da cui attinge il soggetto
esercitato alla funzione di comando+ da questo punto in avanti si rende possi.ile per l'azione
politica una previsione razionale sul futuro, una prognosi parziale, che pu6 contare su regolarit
operative e tradursi in possi.ilit multiformi di intervento.
:ncora, all'interno di quel li.ro, risalta con piena evidenza la diversit dei modi di intendere e di
praticare la prudenza politica+ dapprima, la misurata argomentazione .oteriana di fare incontrare
nello spazio del governo politico gli interessi dei corpi sociali con le prerogative proprie del
principe7 quindi, la proposta della imposizione verticale dell'ordine politico !2rachetta, :mmirato,
Palazzo, 'ammarco, 'ettala&, fino alla richiesta di Kuccolo di segnare con chiarezza i limiti di
intervento della ragione prudenziale rispetto alle leggi civili rese possi.ili dal consenso di sudditi e
sovrani. :l fine della migliore produzione di conservazione politica, il soggetto detentore del
comando deve essere in grado di impiegare ciascuna di queste diverse modalit di intervento a
seconda della situazione impegnata, in considerazione dunque dei tempi, dei luoghi e dei conflitti
che in modo specifico gli si presentano. Ciascuna delle suddette modalit prudenziali resta
virtualmente collegata alle altre7 certamente, il punto medio dei dispositivi conservativi / quello
magistralmente descritto da otero costituisce il riferimento preferenziale+ tuttavia rispetto ad
esso sono da praticare avanzamenti o regressioni / nell'utilizzo delle tecniche nei tempi determinati
suggeriti dai codici / a seconda delle esigenze poste dalle condizioni particolari di intervento. 'olo
in questo modo si possono in definitiva operare quegli adattamenti dinamici / costituiti quindi da
rallentamenti, sospensioni, imprevedi.ili accelerazioni, arresti improvvisi / che consentono di
produrre la conservazione della situazione di potere esistente.
Peraltro, la ragion di Stato conservativa mostra di assumere come dato di fatto la separazione di
piano normativo e pratiche politiche, vivendo della tensione irrisolvi.ile tra il giusto ideale
congetturato per le istituzioni di governo e le tecniche razionalizzatrici dell'attivit politica. La
finalit della conservazione viene allora perseguita dal principe attraverso procedure pratiche di
governo che tengono le istituzioni e l'agire della forma politica distanti dalle altre sfere delle
attivit individuali e sociali7 quindi, il principe controller in modo distinto i tempi della decisione
politica e, affianco, quelli particolari concernenti la disciplina dei comportamenti dei sudditi.
Compito del soggetto del comando * proprio quello di governare la separatezza dei tempi diversi
provenienti dai processi di differenziazione delle istanze culturali, delle novit emergenti sul piano
dei linguaggi e dei comportamenti, anche proprie delle nuove generazioni di uomini e donne7
inoltre, le tecniche operative della prudenza politica cercheranno di garantire la conservazione
delle condizioni del dominio esistente prescindendo dalla forma particolare del governo in atto.
1n particolare, la prudenza politica di chi governa deve provare a tenere sotto controllo conflitti e
contraddizioni indotte da identit individuali e collettive diverse, da cui emergono istanze di
modificazioni dell'organizzazione istituzionale dei poteri. E nei confronti di tali istanze che la
prudenza conservativa fa particolarmente valere quella dinamica articolazione dei tempi7 il limite
di tali interventi * costituito dal carattere meccanico dell'iterazione delle tecniche prudenziali+ per
quanto a.ile a segmentare ed a separare i tempi diversi dell'applicazione delle tecniche
conservative, il soggetto del comando politico non pu6 contare sui tempi degli infiniti adattamenti
e delle intermina.ili reiterazioni. @i sar comunque un'intersezione temporale irrisolvi.ile che
porter al punto rivelatore dell'impossi.ilit della integrazione completa di novit e cam.iamenti
da parte dei dispositivi della ragion di 'tato7 di qui la emergenza inevita.ile dei conflitti tra
funzione politico/pu..lica prudenziale e differenziazioni individuali e collettive emergenti da
forme inedite di vita singola o associata.
:llora risulta anche inevita.ile prevedere che a fronte degli ostacoli e dei conflitti, che
impediscono al progetto conservativo di assicurare permanenza e regolarit ai propri dispositivi,
la risposta della ragion di Stato * quella dell'uso dello strumento ultimo designato a proteggere
poteri esclusivi e prerogative particolari+ la forza. ;ell'epoca della modernit politica, violenza
armata e guerra interrompono normalmente e ciclicamente le forme positive di scam.io
informativo e di pratiche comportamentali non violente accumulate da generazioni successive di
uomini e donne, che pongono domande di trasformazione della condizione istituzionale del
comando costituito, di modificazione degli equili.ri raggiunti tra i diversi poteri. ?ltre i dispositivi
della prudenza politica, la ragion di Stato non conosce altre risposte+ la violenza armata diventa
allora strumento di repressione delle novit7 in modo speculare, attraverso la violenza si esprime
anche la immediata forma di contestazione e di rifiuto della costrizione conservativa da parte dei
sudditi soggetti, che intendono sottrarsi a quel dominio politico che produce sofferenze materiali
ed angosce+ le esperienze di rivolte e di ri.ellioni, dirompenti ed estreme nella propria
inconcludenza, segnalano poi l'impossi.ilit di potere procurare elementi di trasformazione
dall'interno del quadro conservativo.
Con questa strumentazione complessa la ragione di Stato prudenziale prende parte nei processi
della cosiddetta razionalizzazione politica moderna7 sulle caratteristiche di questa presenza, che
arriva fino ai giorni nostri, esiste una storia nascosta da riportare alla luce.

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