Allarrivo di Aristotele le condizioni politiche greche sono cambiate
notevolmente rispetto ai tempi di Platone. La crisi della polis appare
irreversibile e falliscono tutti i tentativi di arginarla di fronte alla potenza macedona. Mutano cosi anche le condizioni di libert del cittadino: egli non pi coinvolto direttamente nella politica e cos anche la !loso!a comincia a dedicarsi ad altri argomenti" soprattutto conoscitivi ed etici. LA #$%A Aristotele nac&ue a 'tagira nel ()*+()( a.,.. Per &uesto viene spesso citato come 'tagirista. Mor di una malattia di stomaco a -( anni. .L$ ',/$%%$ Aristotele scrisse due tipologie di scritti di0erenti: gli scritti acroamatici o esoterici" destinati allinsegnamento nel liceo" e gli scritti essoterici" destinati al pubblico esterno" sempli!cati da miti e vivacizzati nello stile. LA M1%A2$'$,A $l termine meta!sica" che indica &uella parte di !loso!a che indaga sulle strutture ultime e sulle cause supreme di tute le cose" non fu coniato da Aristotele" che invece la de!niva 3!loso!a prima4" ma da postumi. Aristotele da ben &uattro de!nizioni di meta!sica: 5. scienza che studia le cause e i principi primi6 7. scienza che studia lessere in quanto tale6 (. scienza che studia la sostanza sensibile6 *. scienza che studia Dio e la sostanza soprasensibile6 58 La dottrina delle &uattro cause" i perch9 di ogni cosa" sono &uattro: a. la causa materiale" ossia la materia di cui composta la cosa6 b. la causa formale" ossia la natura di tale cosa :la natura razionale la causa delluomo86 c. la causa efciente" ossia ci; che provoca mutamento o &uiete di tale cosa6 d. la causa fnale" ossia lo scopo cui tale cosa tende. $ primi due si riferiscono alla sostanza nella sua staticit. Le altre due sono riferite alla sostanza in movimento. 78 La meta!sica &uella scienza che studia lessere in quanto tale" ossia la realt in generale" ed per &uesto che rappresenta la !loso!a prima. 'e &uindi la meta!sica lo studio dellessere" si pone ora il problema di cosa sia lessere. Per Aristotele lessere non ha ununica forma ed signi!cato" ma una molteplicit di forme e signi!cati" cio polivoco. <uelle basilari sono: a. lessere come accidente6 b. lessere come categorie6 c. lessere come vero6 d. lessere come potenza e atto6 a8 Lessere come accidente indica ci; che nella realt frutto del caso. b8 Per &uanto riguarda le categorie" Aristotele le de!nisce come le caratteristiche fondamentali dellessere. 1sse sono la sostanza" la &ualit" la &uantit" la reazione" lagire" il subire" il dove e il &uando. =al punto di vista logico" invece" sono &uei predicati primi che fungono da 3caselle4 in cui rientrano gli altri predicati. =i tutte le categorie" la pi importante la sostanza" poich9 tutte le altre la presuppongono. c8 Lessere come vero indica &uella forma di pensiero in cui le cose si congiungono cos come si sono congiunte e si separano cos come si sono separate. (8 Per sostanza Aristotele intende lindividuo concreto che funge da soggetto reale di propriet e da soggetto logico di predicati. Aristotele indicher tale individuo come 3tode ti4" cio 3&uesto &ui4" completamente autonomo" &ualcosa che ha vita propria. Lessere sar &uindi insieme di sostanze e propriet di tali sostanze. >gni sostanza forma un sinolo" ossia ununione indissolubile di forma" ossia struttura che rende le cose &uella che sono" e materia" ossia la materia di cui composta la sostanza" il sostrato. La forma lelemento determinante e attivo del sinolo" che struttura la materia" che a sua volta lelemento passivo e determinato. d) La dottrina del divenire: La dottrina delle &uattro cause connessa con il problema del divenire: se infatti un fatto che il divenire esista" resta il problema di come va pensato. Per il !losofo semplicemente un passaggio da un certo tipo di essere a un altro" un mutamento. Allo scopo di pensare adeguatamente la realt del divenire" Aristotele elabora i concetti di potenza e atto. La potenza il potenziale per compiere unazione" latto la messa in pratica di tale possibilit. La potenza dipende dalla materia mentre latto dalla forma: la materia la possibilit di assumere forme diverse" la forma lo svolgimento di tale possibilit. $l punto di partenza del divenire &uindi la materia come privazione" pura potenza" di una certa forma" mentre il punto di arrivo lassunzione di tale forma. Aristotele ritiene che latto possieda una priorit gnoseologica" cronologica ed ontologica rispetto alla potenza. .noseologica poich9 di fatto la conoscenza della potenza presuppone la conoscenza dellatto6 cronologica poich9 latto temporalmente prima della potenza6 ontologica poich9 latto costituisce la causa" il senso e il !ne della potenza. *8 La concezione di Dio: ?ella Meta!sica Aristotele da una dimostrazione dellesistenza di =io" che diverr celebre per molti secoli. 1ssa tratta dalla cinematica" la teoria generale del movimento. $l !losofo parte dalla certezza secondo cui se &ualcosa in moto" per forza ci deve essere &ualcuno che lha fatto muovere" e per!no per &uesto &ualcuno ci sar &ualcosa che lo avr fatto muovere" e cos via. ?on si pu; tuttavia continuare allin!nito" poich9 resterebbe inspiegato il movimento iniziale. Per cui ci deve esse per forza un principio assolutamente primo e immobile" causa iniziale di ogni movimento possibile. Aristotele identi!ca il 3motore immobile4 richiesto dalla teoria sovrastante" con =io" riferendogli poi degli attributi strettamente connessi tra loro. =io atto puro" poich9 dire potenza dire possibilit di movimento" ed pure immateriale" poich9 materia potenza" ed inoltre realt eterna e pienamente compiuta. %ale motore immobile non genera movimento e@ciente" ossia con un impulso" ma movimento !nale attraverso unattrazione magnetica con il mondo" poich9" la materia prima" che pura potenza" tende verso la forma pura e la perfezione. ,ontemporaneamente =io" che perfezione e atto puro" attrae verso di se la materia prima. LA L>.$,A $l generale la logica &uella disciplina che pu; aiutarci nel ragionare bene" facendoci capire i principi e le regole del discorso corretto. Concetto: 'econdo Aristotele" gli oggetti del discorso sono i concetti. %ali concetti vengono da Aristotele classi!cati secondo la loro universalit" cio la loro capacit di essere riferiti a pi o meno cose" e al loro rapporto di genere e specie. Lambito pi generale a cui un concetto pu; appartenere il genere" articolato al suo interno in varie specie sulla base di di0erenze speci!che. La specie contiene un maggior numero di caratteristiche" ma ha una minore universalit" dun&ue minore estensione e maggiore comprensione6 mentre il genere ha una maggiore estensione" ma una minore comprensione. Ai due estremi di &uesta scala di concetti ritroviamo da una parte le sostanze prime o individui :massima comprensione" minima estensione8" dallaltra le categorie" generi sommi dellessere :massima estensione" minima comprensione8. $ concetti sono &uindi i 3mattoni4 del ragionamento e ad ogni concetto corrisponde un ente fondamentale. Proposizioni: Le proposizioni sono le frasi che connettono o disgiungono i concetti. 1sistono molti tipi di proposizioni ma le pi importanti" secondo Aristotele" sono &uelle dichiarative" che presuppongono una risposta vera o falsa. 1sse riAettono perfettamente la struttura della realt" in &uanto sono a0ermazioni ottenute attraverso lordine delle parole" dellordine delle cose. %utte le proposizioni costituiscono un giudizio che congiunge il soggetto a un predicato. 1sse possono essere distinte secondo &ualit" a0ermative o negative" o secondo &uantit" particolari o universali. 1cco i &uattro tipi fondamentali di proposizioni: $ logici medioevali ci hanno lasciato uno schema delle &uattro tipologie di proposizioni detto &uadrato degli opposti: a8 sono contraddittorie due proposizioni che non possono essere entrambe vere o entrambe false" se una falsa laltra deve essere necessariamente vera. ,i; dipende dal fatto che di0eriscono sia per &ualit che per &uantit6 b8 sono contrarie due proposizioni che non possono essere entrambe vere" ma possono essere entrambe false" dipendendo dal fatto che di0eriscono per &ualit e non per &uantit6 c8 sono sub+contrarie due proposizioni particolari che di0eriscono per &ualit6 d8 sono subalterne de proposizioni di medesima &ualit" ma di di0erente &uantit" perch9 la verit delluniversale implica la verit del particolare e non viceversa. $ &uesto campo entra in gioco il principio di non contraddizione di Aristotele" che" secondo il principio del terzo escluso" pu; essere applicato solo a proposizioni contrarie o contraddittorie" ma non sub+contrarie poich9 in &uesto caso possono essere entrambe vere. illogismo: $ logici suddividono i ragionamenti in due classi: ragionamenti deduttivi: dalluniversale al particolare6 ragionamenti induttivi: dal particolare alluniversale. $l ragionamento induttivo molto importante poich9 sta alla base del nostro discorso e delle nostre certezze" tuttavia non conclusivo ne necessario. Al contrario il ragionamento deduttivo sia necessario che conclusivo e viene considerato da Aristotele come lunico ragionamento scienti!co" detto anche sillogismo. $l sillogismo &uindi il ragionamento per eccellenza deduttivo e si pu; de!nire come un argomento formato da due premesse e una conclusione" composto &uindi da tre proposizioni. %ra le due premesse una maggiore e possiede unestensione pi ampia dellaltra che &uella minore. $n ogni sillogismo ritroviamo poi tre termini: un termine maggiore" con estensione maggiore" contenuto nella premessa maggiore e contenuto come predicato nella conclusione6 un termine minore" con estensione minore" contenuto nella premessa minore e contenuto come soggetto nella conclusione. un termine medio" con estensione media" presente in tutte e due le premesse" con funzione di collegamento6 La conclusione dipende necessariamente dalla presenza del termine medio. $n base alla posizione di questo termine" Aristotele distingue varie !gure di sillogismo. ?ella prima il termine medio soggetto della premessa maggiore e predicato della minore. ?ella seconda predicato di entrambe le premesse. ?ella terza soggetto di entrambe. La dialettica: Mentre i principi della scienza sono assolutamente veri" &uelli della dialettica sono probabili. Perci; Aristotele scorge nella dialettica soltanto un ragionamento debole" perch9 parte da premesse che sono solo probabili.