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CANTIERE PICCOLO 6 KW
CANTIERE MEDIO 25 KW
NORME DI LEGGE
Le principali disposizioni normative per gli impianti
elettrici risultano costituiti da:
Legge 1.3.68 n.186 "Disposizioni concernenti la
produzione di materiali, apparecchiature, macchinari,
installazioni ed impianti elettrici e elettronici"
Legge 5.3.1990 n.46 "Norme per la sicurezza degli
impianti"
D.P.R. 6.12.1991 n.447 "Regolamento di attuazione legge
46/90“
Dlgs 81/2008 “Testo unico per la sicurezza”
Il rischio elettrico
La pericolosità di una anomala circolazione di corrente è dovuta
fondamentalmente:
Tensione di contatto
Contatto Indiretto
Tensione di passo:
tensione che durante il
funzionamento di un
impianto di terra può
risultare applicata ad
una persona alla
distanza di un passo e
può assumere valori
pericolosi
Gruppo elettrogeno
Cabina di trasformazione
TU - Art. 81.
… Tutti i materiali, i macchinari e le
apparecchiature, nonché le
installazioni e gli impianti elettrici
ed elettronici devono essere
progettati, realizzati e costruiti a
regola d'arte.
… si considerano costruiti a regola
d'arte se sono realizzati secondo le
norme di buona tecnica contenute
nell'allegato IX.
MACCHINE DEL CANTIERE
MACCHINE MOBILI (Uso di funzionamento in
mobilità)
MACCHINE PORTATILI (Apparecchi che
durante il loro uso devono essere sostenuti dalle
persone che li usano)
MACCHINE FISSE (Apparecchi che non
rientrano nei casi precedenti)
Apparecchi di classe 0-I
dotati di un solo isolamento funzionale e rispettivamente senza (0) o con (I)
dispositivo di messa a terra
Apparecchi di classe II
senza dispositivo di messa a terra e dotati in tutte le loro parti di doppio isolamento
o isolamento rinforzato. La protezione contro i contatti indiretti risiede nelle
prescrizioni costruttive previste dalle norme per rendere trascurabile il rischio di un
guasto sia dell’isolamento funzionale, sia dell’isolamento supplementare. Hanno
questo tipo di protezione tutti quei materiali che impediscono il manifestarsi di una
tensione pericolosa sulle parti accessibili di componenti elettrici a seguito di un
guasto nell’isolamento principale.
LETTERA ADDIZIONALE A-D: mano (A), dito (B), attrezzo (C), filo (D)
utilizzata solo se: la protezione effettiva contro l'accesso a parti pericolose è superiore a quella indicata dalla prima cifra;
è indicata solo la protezione contro l'accesso a parti pericolose e la prima cifra viene quindi sostituita da una x.
Seconda cifra
cifra protezione del materiale
0 non protetto
1 protetto contro la caduta verticale di gocce d'acqua
2 protetto contro la caduta di gocce d'acqua con inclinazione max di 15°
3 protetto contro la pioggia
4 protetto contro gli spruzzi d'acqua
5 protetto contro i getti d'acqua
6 protetto contro le ondate
7 protetto contro gli effetti dell'immersione
8 protetto contro gli effetti della sommersione
-Isolamento
-Involucri o barriere
-Ostacoli e distanziamenti
PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI
INDIRETTI
Dispersore
Corpo conduttore in contatto elettrico con il terreno e che
realizza un collegamento elettrico con la terra
caratterizzato da una sua resistenza, il cui dimensionamento dipende dal tipo
di guasto che è chiamato a disperdere a terra ed è costituito da elementi
metallici fissati nel terreno e a contatto con esso (i ferri del cemento armato, le
tubazioni metalliche, etc.)
Conduttore di terra
Conduttore di protezione che collega il collettore principale
di terra al dispersore o i dispersori tra loro
Conduttori di protezione
Conduttore prescritto per alcune misure di protezione
contro i contatti indiretti per il collegamento di alcune
parti, quali le masse, il collettore, il dispersore etc
La sua funzione è di
convogliare la corrente di
guasto dalle masse al
collettore principale di terra e
quindi al dispersore.
Collettore o nodo principale di terra
Elemento previsto per il collegamento al dispersore dei
conduttori di protezione, inclusi i conduttori equipotenziali e
di terra
Protezione delle scariche atmosferiche
La protezione mediante collegamento elettrico a terra allo scopo di
garantire la dispersione delle scariche atmosferiche (fulmini) è
richiesta per:
Ponteggi metallici le giunzioni con morsetti, consentono di considerare valida la
continuità elettrica tra i vari elementi, per cui, per le scariche atmosferiche, è sufficiente
provvedere al collegamento di alcuni montanti a dispersori tradizionali e collegarli in
parallelo tra loro e con l’impianto di messa a terra. La sezione deve essere di almeno 35
mmq, in rame.
Gru a torre
FABBISOGNO IDRICO
80-100 l/giorno per persona
150 l/mc per gli impasti di cls
100-120 l/ora per mc d’aria resa al minuto
per compressori senza refrigeratore
1000-3000 l/mc di ghiaia o altro materiale lavato
Palazzo Montecatini
Puntellazione degli scavi, 1 novembre 1936
Scavo per le fondazioni del corpo centrale, 20 gennaio 1937; affiorano abbondanti le acque del
sottosuolo
Tubazioni di scarico dell’acqua durante la
costruzione delle fondazioni
Allacciamento pozzetti di esaurimento aves, 15 dicembre 1936
Muri di sostegno all’angolo di via Moscova, 1 marzo 1937
Armatura delle pareti dello scavo lungo la via della Moscova
Primi lavori della costruzione: montaggio di un capannone di copertura del cantiere, 7 maggio
1937
I due capannoni completi e il canale di scarico acqua dei pozzetti, 15 marzo 1937
Particolare della struttura di controvento nel corpo centrale e irrigidimento dei solai
Lo stato del cantiere al giugno 1937: la costruzione è ormai completamente fuori terra
CENNI SULLA SICUREZZA ANTINCENDIO
Combustibile
Temperatura
Comburente
CLASSI DI INCENDIO
Classe A: incendi di materiali solidi, di natura organica che portano alla formazione
di braci
Classe B: incendi di materiali liquidi o solidi liquefacibili, quali petrolio, paraffina,
vernici, oli, grassi ecc.
Classe C: incendi di gas
Classe D: incendi di sostanze metalliche – alluminio, magnesio, potassio
Classe E: incendi di materiali elettrici
Classe D: polveri
CLASSI Si Si Si Accettabile Si
DI A
INCENDIO
Si Si Si Accettabile Si
B
No (getto) No Si Si No
C Si
(nebulizzata)
No No Si No No
D
No No Si Si Si
E
A: incendi di materiali solidi, di natura organica che portano alla formazione di braci;
B: incendi di materiali liquidi o solidi liquefacibili, quali petrolio, paraffina, vernici, oli,
grassi ecc.;
C: incendi di gas;
D: incendi di sostanze metalliche – alluminio, magnesio, potassio;
E: incendi di materiali elettrici
Documentazione
principale da conservare
in cantiere a disposizione
degli organi di vigilanza e
controllo