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g!i auguri di nata!c


Fare Natale
e accettare Dio che si Ia uomo
e che viene per rivelare a ciascuno di noi
il senso della nostra vita e dei nostro agire.
Accoglierlo
non e solo Iare il presepio
o scambiarsi auguri e regali,
ma e accogliere dentro di se quella pace
e quella dignita che ci rendono attenti
al nostro destino eterno.
Fare Natale
vuol dire uscire allo scoperto,
ritrovare se stessi
e abbandonare quelle Iorme di vita
che, volendo o non volendo, sono diventate il
nostro vero modo di vivere.
Fare Natale
diventa l'impegno
di Iare la pace, di riunire,
di eliminare ogni divisione,
di costruire una comunita nuova,
dove essere Figli di Dio
signiIica voler ciascuno il bene dell'altro,
senza invidie e gelosie.
Se non e il cristiano a cominciare,
a tendere la mano, a dimenticare i torti subiti,
a iniziare rapporti nuovi, a dare del proprio,
non ci sara mai nessuno
capace di realizzare un mondo nuovo.
Fare Natale
vuol dire rendere attuale la venuta di Gesu.
Anche tra noi si Ia avanti la convinzione
che il Natale e un'antica Iiaba
da non cancellare dalla memoria,
perche ci permette
di conservare qualche illusione
che ci ripaghi da tante amarezze.
Questo avviene
perche Iorse troppa gente
non ha incontrato
dei cristiani e una comunita
che cerca di vivere il mistero di Gesu,
del Suo Natale, come una Iorza
che trasIorma il cuore di ogni uomo.
Facciamo Natale nella fede, nella con-
vinzione che attraverso piccoli gesti di
solidariet, di pace, di attenzione e di
bont possiamo dire e dare il senso del
Natale e porre, nello stesso tempo, semi
che portino frutti duraturi e scelte pre-
cise che coinvolgano la vita....

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UNA LAMPADA PER LA NOTTE DI NATALE
La Proposta
Assieme agli auguri di Natale e a Ronago '90
viene oIIerto ad ogni Iamiglia un piccolo
cero. Tutte le Iamiglie, la sera di Natale, pri-
ma della Messa di mezzanotte, sono invitate
ad esporre sul davanzale della Iinestra della
propria casa il cero acceso.
E bene dare al gesto un carattere Iestoso,
quasi ad esprimere la gioia dell'accoglienza
di Gesu che viene.
IL SEGNO
La lampada che arde e un simbolo di persone
che vegliano nella notte, come i pastori del
Vangelo e sono disponibili ad indicare una
direzione a chi cammina incerto e soprattutto
l'assicurazione della solidarieta, dell'amici-
zia, della condivisione.
Papa Giovanni, quando era in Bulgaria, con-
gedandosi dal popolo, disse ricordando una
tradizione orientale... Dovunque io dovessi
andare nel mondo, se qualcuno passasse da-
vanti alla mia casa, di notte, in condizioni
angosciose, costui trovera alla mia Iinestra
un lume acceso. Bussa! Bussa! Non ti do-
mandero se tu sei cattolico o no, Iratello....
entra! Due braccia Iraterne ti accoglieran-
no, un cuore caldo di amico ti Iara Iesta!"
Ogni uomo, ogni donna, piccolo o grande,
possa in questo Natale contare su questa luce
accesa nel cuore dei credenti... possa alla
luce della lampada che e in te Iermarsi e
guardarti in volto e riconoscere sul tuo volto
un volto di un amico, di un Iratello, di un
papa, di una mamma... possa sentirsi amato,
perdonato e aiutato... possa al debole calore
della tua lampada, ritrovare la Iorza per vive-
re e per donare.
D. A.
FRATE ANGELICO di del Vaglio
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mcditazinnc pcr !a nnttc di Nata!c
Eccoci qui, Signore!
con le nostre speranze e le nostre paure,
con le nostre certezze ed i nostri dubbi.
Siamo diventati un sol popolo,
siamo venuti qui
per trovare la luce necessaria
per aIIrontare tutte le notti dell`esistenza.
Eccoci qui!
Tu non puoi abbandonarci alla nostra attesa,
al nostro desiderio, alla nostra oscurita;
Tu sei un Dio vicino. l'Emmanuele.
Nel Tuo Figlio, Gesu,
nato da una donna, uomo come noi,
tu ti avvicini ad ogni uomo
per oIIrire un segno sicuro di speranza.
Eccoci qui!
Tu non puoi abbandonarci al nostro silenzio,
alle nostre domande senza risposta,
al nostro bisogno
di intendere una parola nuova,
una parola di Salvezza,
Tu sei un Dio che si comunica,
che prende la parola,
per proporre la sua alleanza,
per dire il suo amore,
Nel tuo Figlio, Gesu,
la Parola eterna si Ia carne,
e domanda di essere accolta in questa storia,
Tu vai incontro ad ogni uomo
per dire una parola di pace e di misericordia.
Vieni, Signore,
colma della tua presenza
questa celebrazione del Natale,
mostraci
di che cosa e capace la tua tenerezza,
Ia' di noi il popolo che canta le tue lodi!
Eccoci qui!
Tu non puoi abbandonarci
alla nostra solitudine,
ai nostri calcoli, ai nostri interessi personali,
tu non puoi lasciarci vagare
per lande desolate
senza una luce, senza un pastore, senza cibo.
Tu sei un Dio che ci ha creati per la gioia,
per una vita piena,
e ad essa tu stesso ci conduci
verso l'acqua che zampilla per l'eternita,
tu stesso ci doni il Pane della vita.
Nel tuo Figlio, Gesu,
Pane vivo disceso dal cielo
tu oIIri un sostegno
a tutti quelli che ti cercano con cuore sincero.
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AVVENTO DI FRATERNIT
AVVENTO DI FRATERNIT AVVENTO DI FRATERNIT AVVENTO DI FRATERNIT AVVENTO DI FRATERNIT AVVENTO DI FRATERNIT AVVENTO DI FRATERNIT AVVENTO DI FRATERNIT AVVENTO DI FRATERNIT AVVENTO DI FRATERNIT


NATALE DI FRATERNIT
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AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA.
Il motivo
A Natale celebriamo 'Dio che si Ia uomo per
noi e per la nostra salvezza. Tutti si ritrova-
no a essere piu buoni e piu disponibili, piu
generosi.
La nostra Comunita si sente impegnata a
proporre a tutti un gesto di bont per aiuta-
re i nostri missionari:
- Suor Amelia, che parte per la nuova Mis-
sione in Messico e i suoi Pokot che ha la-
sciato nel Kenya,
- Ambrogio e i suoi ragazzi di Man in Costa
d'Avorio,
- P. Tocalli e Suor Caterina, che continuano
in mezzo a enormi diIIicolta, a lavorare
nell'ospedale di Kalongo del nostro P. Giu-
seppe Ambrosoli.
- P. Philip Zema, sacerdote ugandese, che
abbiamo adottato in ricordo di P. Giuseppe
e che oggi lavora in Togo (AIrica).
Vogliamo anche tenere presente il nostro Se-
minario, dove i giovani si preparano a di-
ventare Sacerdoti.
Mentre scriviamo queste semplici righe,
giungono notizie preoccupanti sulla situa-
zione di "miseria" in alcune regioni della
Russia e sui paesi della Sicilia colpiti dal
terremoto.
Non possiamo rimanere insensibili agli ap-
pelli che la Caritas internazionale continua
a inviare a tutte le comunita cristiane.
L'iniziativa
La nostra tavola, a Natale, esprime la nostra
Festa, il nostro essere Iamiglia, comunita.
E lo stare insieme, condividere, che rende
gioiosa la nostra mensa, che puo aprire le
nostre Iamiglie alla solidarieta.
La possibilita di avere una tavola, ricca di si-
gniIicato e di cibo, ci spinge ad avere un sen-
timento di gratitudine e riconoscenza, a Dio,
datore di ogni bene, a chi ha preparato e a
chi e con noi.
Lo stare a tavola ci porta anche a pensare a
tante persone che non possono mangiare, a
persone che sono sole, a persone che hanno
bisogno di un po` di pace, di serenita, di con-
Iorto.
"Aggiungi un posto a tavola" potrebbe vo-
ler dire:
- invitare una persona sola o anziana
- ritrovarsi insieme per condividere un mo-
mento di Festa
- destinare la ciIra corrispondente al costo
"simbolico" del pranzo di Natale per so-
stenere le iniziative della nostra Comunita.
Come
- in Chiesa nell'apposita bussola con la scrit-
ta "Aggiungi un posto a tavola" - quando
si Ia l'oIIerta in Chiesa, durante le Messe e
le celebrazioni delle Ieste, il 10 verra do-
nato per queste iniziative
- condividendo l'iniziativa dei bambini e dei
ragazzi "Io regalo e tu?...."
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la preghiera
di natale
Con la voce dello Spirito che abita in noi
e ci rende veri Iigli,
noi ti invochiamo con il nome piu bello
che il Natale di Gesu ci dona
per rivolgerci a te, nostro Dio:
Padre
Padre, ascolta la voce dei tuoi Iigli:
donaci di vivere
con il cuore vigile della sentinella della Parola
come Maria, la madre,
distinguendo i tuoi passi in ogni notte del mondo.
Donaci di vivere obbedienti alla tua Parola
come Giuseppe, il giusto per amore,
per accoglierti in ogni Iiglio di questa storia.
Donaci di tessere tra noi legami di bonta.
dolci nelle parole,
miti nei gesti,
coraggiosi nel gettare con mano abbondante
semi di pace.
Donaci in questo Natale di riscoprire
in ogni volto un volto di Iratello,
in ogni Iiglio un tuo Iiglio.
Coprici tutti, piccoli e grandi,
con il mantello grande della tua misericordia
e rendici, diversi come siamo,
una Iamiglia sola in te.
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1/1V1;C 1; V7/1
LUNED 21 DICEMBRE
VIGILIA DI NATALE
ore 7.30 S. Messa
ore 15.00 Confessioni
ore 16,30 Novena di Natale
ore 24.00 S. Messa di natale
MARTED 25 DICEMBRE
FESTA DI NATALE
ore 8.00 S. Messa
ore 10.30 S. Messa
ore 16.30 Lode vespertina di Natale
MERCOLED 26 DICEMBRE
SANTO STEFANO
ore 10.00 S. Messa
DOMENICA 30 DICEMBRE
FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA
ore 8.00 S. Messa
ore 10.30 S. Messa
Ore 17 Lode Vespertina
LUNED 31 DICEMBRE
ULTIMO GIORNO DEL 1990
ore 17.30 S. Messa con il canto del
Te Deum - preghiera di ringraziamen-
to
MARTED 1 GENNAIO 1991
FESTA DI MARIA,
MADRE DEL SIGNORE
XXIV GIORNATA DELLA PACE
ore 8.00 S. Messa
Ore 10.30 S. Messa
ore 15 Lode Vespertina
Bacio del Bambino Ges
ncanto dei cloni dell'albero a favore
della scuola materna, presso il Centro
Parrocchiale
MERCOLED 2 GENNAIO
FESTA DI SAN DEFENDENTE
PATRONO DI RONAGO
ore 7,30 S. Messa
ore 20.00 S. Messa
Secondo la tradizione, viene raccolta
l'offerta del focatico: l'offerta di tutti i
capifamiglia attraverso la quale si rin-
nova la propria devozione a S. Defen-
dente e ci si affida a Dio mediante la
sua intercessione
DOMENICA 6 GENNAIO
FESTA DELL'EPIFANIA
ore 8.00 S. Messa
ore 10,30 S. Messa
ore 17.30 Lode Vespertina
Durante il periodo delle feste di Nata-
le, le Sante Messe festive vengono
celebrate alle ore 20 (prefestiva), alle
ore 8 e alle ore 1030.
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all'inizin dcl 1991: una invncazinnc
Benedici, Signore, questo nuovo anno,
tutti questi giorni che stanno davanti a noi
e che passeranno in un lampo,
giorni di gioia e giorni di pena.
Insegnaci a puriIicarli da ogni vanita
e da ogni impazienza
perche siano riempiti interamente
della tua pienezza.
Ogni giorno e un dono che tu ci Iai,
Signore, ogni giorno
e l'inizio del tuo Regno.
Benedici. Signore, questo nuovo anno.
Benedici quelli che si sIorzano
in mezzo alle guerre e alle violenze
di costruire un mondo piu Iraterno.
Benedici lutti i popoli della terra
perche vivano nella pace.
Benedici tutti quelli che soIIrono
per la malattia, l'odio, l'ingiustizia,
benedici le soIIerenze degli innocenti.
Benedici tutti quelli che,
in questo nuovo anno,
raggiungeranno la tua casa.
Benedici tutti quelli che ti riconoscono
come ii loro unico Signore,
Benedici la tua Chiesa,
separata, divisa,
radunala nell'unita,
Benedici tutti quelli
che Iormano il tuo popolo.
Benedici, Signore, si, benedici,
tutti quelli che mi sono cari,
tutti quelli
che incontrero in quest'anno nuovo.
Benedici, Signore, tutti i miei impegni,
impregna di preghiera tutta la mia vita.
Benedici, Signore, questo nuovo anno,
aiutaci a viverlo giorno dopo giorno
nella gioia e nella serenita,
nella tenerezza e nella Iedelta.
AMEN.
8
una domenica pomeriggio all'oratorio
UN PASTORE, ALCUNI REGALI
E TANTE SORPRESE...
Era una domenica qualsiasi... o cosi sembra-
va. Era una domenica qualsiasi... bambini
che correvano avanti e indietro per l'oratorio,
le animatrici che si sgolavano, le ore e i mi-
nuti che passavano inesorabili.
Era una domenica qualsiasi quando all'orato-
rio entro un personaggio strano, molto strano
Era vestito di povere cose, aveva un bastone
in mano, che si aIIretto ad appoggiare sul pa-
vimento ed una pelliccia di pelle di pecora
gettata sulle spalle.
Una reazione di paura avvolse tutti quanti,
grandi e piccoli, ma quello strano personag-
gio aveva un sorriso rassicurante, un sorriso
che veniva dal cuore. Ci invito a seguirlo:
disse che quella sarebbe stata una lunga not-
te, una notte di attesa, Tutti attendevano quel
Bambino che sarebbe diventato il Salvatore
del mondo. Senza Iarcelo ripetere due volte,
lo seguimmo. Il problema era cosa portare in
dono a quel Bambino, Non avevamo niente
di adatto per l'occasione. Poi ci venne
un'idea; perche non portare i lavori che sta-
vano preparando i bambini per la comunita?
E cosi ognuno si armo del suo operato e par-
timmo per quella che sarebbe stata la piu
meravigliosa nottata della nostra vita. Il pa-
store stava sempre davanti, ci Iaceva da gui-
da. La strada era lunga e i lavori che i bam-
bini avevano in mano cominciavano a pesa-
re. Il pastore se ne accorse ed ebbe la brillan-
te idea di Iermarsi. Gia, ma che Ireddo! Non
avevamo di che scaldarci in quella notte.
Anzi qualcosa l'avevamo.... un gran pezzo di
compensato che i ragazzi piu grandi stavano
portando. Il pastore disse che quello sarebbe
stato l'ideale per generare calore, ma i ragaz-
zi si opposero! Quello era il loro lavoro di
Natale... un regalo che i ragazzi volevano
portare al Bambino. Quel gran pezzo di com-
pensato era la capanna, se la bruciavano che
cosa sarebbe rimasto loro? Bisognava sce-
gliere: o il legno o congelare dal Ireddo. I ra-
gazzi si guardarono negli occhi e non ebbero
dubbi. Meglio la vita di tutti che Iar bella Ii-
gura davanti al Bambino.
Finita la sosta riprendemmo il cammino ed
incontrammo dei bambini con gli occhi tristi.
Tutto di loro era triste. Il pastore parlo con
loro e ci spiego che quei bambini erano cosi
malinconici perche nessuno a loro aveva mai
regalato qualcosa: non avevano mai provato
la gioia di poter dire grazie. Un'idea ci bale-
no in testa. Ogni bambino del nostro oratorio
aveva in mano un alberello molto semplice
ma prezioso: primo perche Iatto con tanto
amore, secondo perche Iatto tutto di cartone,
terzo perche avevano impiegato tanto tempo
per imparare tutte quelle pieghe. Pero, per-
che non regalarlo a quei bambini? Facemmo
la proposta ai nostri ragazzi e, senza un atti-
mo di esitazione, quegli alberelli Iecero uno
scambio di mano, i bambini tristi spalancaro-
no gli occhi, Iecero un sorriso e cominciaro-
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no a ringraziare tutti quanti. Insieme ballam-
mo una danza sotto gli occhi esperti delle
nostre ballerine, quando il pastore ci disse
che era meglio accomiatarci dal gruppetto e
proseguire. Cosi, uno per uno ci mettemmo
in Iila dietro alla nostra guida. Sembrava
strano ma ci pareva di sentire una musica
che diventava sempre piu Iorte man mano
che proseguivamo nel nostro cammino.
Guardando bene scorgemmo dei vecchietti
che stavano Iacendo Iesta nel cortile di una
casa. Fummo invitati: ci vennero oIIerti dol-
ci, bibite, torroni, caramelle... Con il consen-
so del pastore ci Iermammo e godemmo del-
la compagnia di quelle persone gentili.
Ma il tempo passava... era tardi, dovevamo
andare. Come sdebitarci? L'unica cosa che
avevamo erano i lavoretti dei piu piccolini
Ma se davamo via anche quello non ci rima-
neva piu niente da portare al Bambino ma i
piccolini, senza dire niente a nessuno, dona-
rono il loro lavoro a quei simpatici vecchiet-
ti. InIine i piu grandi misero in scena il loro
spettacolo preparato con gran cura.
Tutti erano Ielici.
Il pastore ci invito a seguirlo. Eravamo quasi
giunti e non potevamo arrivare in ritardo.
All`improvviso una luce bianca, Iorte, ma
che non dava Iastidio agli occhi, ci avvolse.
Un canto meraviglioso si diIIondeva per
l'aria, uomini vestiti come il nostro pastore
arrivavano da tutte le parti. Il pastore si mise
a correre e anche noi corremmo altrimenti ci
saremmo persi. Non capivamo molto bene
quello che stava succedendo; i bambini ave-
vano paura, nessuno piu parlava, li pastore ci
spiego che eravamo arrivali alla Iine del no-
stro viaggio, avevamo raggiunto la meta. Il
Bambino era nato e tutti esultavano di gioia.
Noi non avevamo piu niente da oIIriGLI. La
delusione ci avvolse, non potevamo presen-
tarci a mani vuote. Tra le altre cose il nostro
pastore sembrava sparito, non riuscivamo
piu a vederlo. Che Iare? L'unica cosa era tor-
nare indietro, era l'unica cosa che ci restava!
Ma ecco, come d'incanto il pastore ci appar-
ve, ci disse di andare alla grotta; il pastore ci
spiego che bastava oIIrire il nostro cuore a
Gesu Bambino, che i gesti d'amore che ave-
vamo Iatto durante il cammino valevano piu
di qualsiasi regalo. Ci avvicinammo alla
grotta piano piano per paura di Iar rumore,
guardammo il Bambino, sembro ci sorrides-
se, lo salutammo e prendemmo la via del ri-
torno.
All'arrivo in oratorio guardammo l'ora preoc-
cupati. Impossibile! Era la stessa ora di
quando eravamo partiti! Tutto sembrava a
posto, sembrava che non Iosse successo
niente, sembrava che il tempo si Iosse Ierma-
to. Ma allora era stato tutto un sogno? Era
l'unica spiegazione che potevamo dare. Ma
se era stato tutto un sogno, cosa ci Iaceva li
per terra il bastone del pastore del presepe?
Vitto
10
AUGURI GAM.: BUON NATALE A...
Il G.A.M. augura a tutti i ronaghesi, a Don
Antonio, alle Suore, ai Missionari che ci leg-
geranno, un Natale di bonta, di condivisione,
di gioia perche Dio-Bambino e in mezzo a
noi.
Dall'Uganda P. Tocalli e Suor Caterina ci
scrivono:
"Quest'anno gli auguri di Natale vi giungono
di nuovo dalla Missione di Kalongo che e
stata uIIicialmente riaperta il 2 dicembre
1989 dal Vescovo di Gulu, Monsignor Marti-
no Luluga.
Da tutti noi il nostro piu aIIettuoso ringrazia-
mento per le vostre preghiere, per il materia-
le che ci avete inviato e le oIIerte che ci con-
sentono di comperare i medicinali la ove co-
stano meno e mantenere aperto l'Ospedale e
la scuoia ostetriche (80 studenti), mentre
l'inIlazione attuale ci obbligherebbe a chiu-
dere tutto, senza alcuna speranza. A voi tutti
mandiamo i piu cari auguri di buon Natale e
Ielice Anno nuovo, per voi, per le vostre Ia-
miglie. Dio -Iattosi bambino in Gesu- vi ri-
colmi dello Spirito di Pace e Gioia e Speran-
za cristiana. Insieme ai nostri malati preghe-
remo per voi, e con voi, tutti i giorni".
Pensiamo a P. Philip Zema, in TOGO. alle
prese con i malati dell'ospedale, con i giova-
ni generosi dei postulantato, con i cristiani
della missione di AFAGNAN. Gli siamo vi-
cini con tutto il nostro aIIetto, lo ricordiamo
a Gesu Bambino augurandogli BUON NA-
TALE e FELICE ANNO NUOVO,
A Suor Amelia, ad Ambrogio vogliamo
dire: siamo Ielici per la vostra presenza in
mezzo a noi, a Ronago, e per la testimonian-
za della vostra vita. Forse non sappiamo
esprimere adeguatamente con gesti concreti
questa nostra Gioia, ma il Signore la conosce
insieme all'amore che abbiamo per voi.
Grazie, Suor Amelia, per la tua lettera in
occasione della giornata missionaria mondia-
le. Le tue parole ci aiutano a continuare nel
nostro impegno di Gamiti e ci indicano la
strada per crescere nella Fede che condivi-
diamo.
Buon Natale e Felice Anno nuovo!
11
daIIa scuoIa materna
QUANDO CANTO UNA CANZONE...
LUI FELICE
In questi ultimi giorni siamo ormai entrali in
un clima natalizio: ci sono luci per le strade,
c'e aria di Iesta nelle case, ci si scambiano
gli auguri, e e una atmosIera diversa.
A ciascuno di noi vengono proposte delle oc-
casioni per pensare o ripensare al "Mistero
del Natale", a questo Bambino che viene a
portarci i suoi doni Iatti di amore, di pace, di
perdono....
Anche alla Scuola Materna stiamo riIletten-
do sul signiIicato vero della Iesta del Natale
e anche i bambini hanno qualcosa da dire a
tal proposito. InIatti, un giorno chiedendo ai
bambini: che cosa pensate quando sentite
parlare di Natale, o sta arrivando il Natale?
In un attimo tutti avrebbero voluto esprimere
i! proprio pensiero. Con un po` di Iatica per
rispettare il proprio turno, tutti sono riusciti a
parlare.
Ed ecco che cosa hanno i bambini da dire sul
Natale.
- A Natale arriva Babbo Natale a portare i re-
gali e io quest'anno vorrei un trattore.
- Vorrei dire che in questo Natale tutti i bim-
bi del mondo Iossero piu Ielici.
- Gesu Bambino portami un regalo.
- Se i bambini Ianno i bravi arrivano i regali,
altrimenti il carbone.
- A Natale si Ia l'albero di Natale e il Prese-
pe, io nella mia casa li Iaccio in sala.
- A Natale tutti dobbiamo essere piu buoni e
ubbidire la mamma e il papa.
- Gesu Bambino ci porta il suo amore, la sua
pace, la sua gioia.
- Gesu Bambino ci porta tanti doni e tanti
giochi.
- Quando canto una canzone a Gesu Bambi-
no, Lui e Ielice.
- A Natale dobbiamo essere piu buoni cosi
Gesu e Ielice.
- Gesu Bambino nasce a Natale e vuole che
ci comportiamo bene, sia a casa che alla
scuola materna.
- Grazie Gesu che ci porti l'amore.
- Gesu, porta da mangiare a tutti i bimbi.
- Quando arriva Gesu Bambino i bimbi de-
vono trattarsi bene.
Questi sono pensieri che danno voce ai piu
piccoli, ed e proprio attraverso queste sem-
plici riIlessioni, che non hanno bisogno di
commento, che dalla Scuola Materna dicia-
mo un grossissimo Buon Natale a tutte le Ia-
miglie di Ronago.
12
pensieri a voce alta di ima ragazza di oggi
NATALE OGGI
Natale... una Iesta che, sotto l'inIlusso di giorna-
li, televisione e radio, corre il rischio di cambia-
re di signiIicato e di valore. 1 cristiani, pero, non
dovrebbero limitarsi a contestare e a sottolineare
gli aspetti negativi del Natale, ma dovrebbero
avere il coraggio di pensare e di assumere alcuni
atteggiamenti ben precisi. Quante volte, inIatti,
guardando gli spot pubblicitari ci si Ierma a pen-
sare che non sono i regali la "Iesta", gli addobbi,
a Iare del Natale quella celebrazione liturgica
che noi cristiani attendiamo. Pero, anche per noi,
la prima parola che associamo al "Natale" e "Re-
galo".
Non siamo coerenti: denunciamo proposte Ialse,
consumistiche, superIlue e superIiciali, quelle
che ci vengono inculcate giorno dopo giorno....
Perche noi cristiani non cerchiamo di essere
meno superIiciali?
Perche non concretizzare cio che signiIica la ve-
nuta di Gesu per ciascuno di noi con un gesto
concreto e signiIicativo?
Ci sono tante persone abbandonate, sole, emar-
ginate...
Scrollandoci dalle nostre scomode poltrone pos-
siamo, oltre che aprire il nostro portaIoglio, an-
dare noi in prima persona in mezzo a loro come
ha Iatto Gesu.
Perche non accogliere la proposta di 'ospitare
nelle nostre case ragazzi disadattati, soli e ab-
bandonati a se stessi.
Mi viene anche un'altra idea: passando per la
strada, dove brulica la gente carica di pacchi, ci
si potrebbe Iermare tra coloro che siedono su un
marciapiedi o che dormono sulle panchine per
dare loro, con semplicita e dolcezza, un po` di
quel calore umano di cui siamo capaci.
Non possiamo escludere questi gesti dalla nostra
vita, dicendo che sono aIIari di preti e di suore.
E una mentalita che dobbiamo superare se vo-
gliamo iniziare ad essere cristiani in prima linea,
attivi, energici e soprattutto animati da
quell'amore che e stato alla base della Sua vita,
del Suo insegnamento, del Suo Natale.
E una proposta che mi sembra giusto Iare perche
Iacciamo meno retorica e lasciamo posto a mo-
menti concreti e sinceri che arricchiranno cia-
scuno di noi al di la di tanti regali che ci aspet-
tiamo di ricevere.
Katia
Hai Iatto il presepio? Vuoi invitarci a. visitarlo?
Consegna questo tagliando alla tua catechista,
alle animatrici dell'Oratorio, a Don Antonio.
Verremo a trovarti e ti lasceremo un piccolo
dono.
NOME..................................................
COGNOME..........................................
CLASSE................................................
13
il primo gennaio 1991 giornata della pace
SE VUOI LA PACE
RISPETTA LA COSCIENZA DI OGNI UOMO
Uno "speciale e pressante appello" a tutti i lea-
der del mondo perche garantiscano "il rispetto
della liberta di coscienza", premessa indispensa-
bile, per la "promozione di una societa paciIica
ed armonica", e rivolto da Giovanni Paolo II nel
messaggio per il primo gennaio 1991, giornata
della pace.
Il tema della giornata "Se vuoi la pace, rispetta
la coscienza di ogni uomo", ripropone il proble-
ma della pace nelle sue vere, proIonde radici,
cioe la coscienza della persona umana, quel "nu-
cleo piu segreto - come dice la Gaudium et Spes
- e quel sacrario dell`uomo dove egli si trova
solo con Dio". L'esperienza di oggi mette in evi-
denza come questo "sacrario" non viene dovero-
samente rispettato, anzi "viene proIanato nelle
sue piu intime e personali scelte". Da qui
l'appello che il Papa rivolge a tutti coloro che
hanno responsabilita pubbliche perche assicuri-
no "l'autentica liberta di coscienza di tutti coloro
che risiedono nell'ambito della loro giurisdizio-
ne, con particolare attenzione ai diritti delle mi-
noranze".
E a proposito della liberta di coscienza, il Papa
scrive nel messaggio, che "nessuna autorita ha il
diritto di intervenire nella coscienza di alcun
uomo. Essa e il testimone della trascendenza
della persona anche nei conIronti della societa,
ed e inviolabile perche, appunto, e propria della
persona e dei suo carattere trascendente". Una li-
berta che pero ha dei limiti ben precisi. "Tutti -
spiega il Papa - devono rispettare la coscienza di
ognuno e non cercare di imporre ad alcuno la
propria "verita", restando integro il diritto di
proIessarla, senza per questo disprezzare chi la
pensa diversamente. La verita non si impone che
in virtu di se stessa".
Il riIiuto della liberta di coscienza e una 'seria
minaccia per la pace. Una minaccia che, aIIer-
ma il Papa, "puo insinuarsi in ogni aspetto della
vita sociale": nell'emarginazione delle minoran-
ze, nel non lasciare spazio alla pluralita delle
scelte politiche o sociali, e anche nella negazio-
ne della liberta religiosa. "Non si puo negare
che, malgrado il costante insegnamento della
chiesa cattolica, secondo il quale nessuno deve
essere costretto a credere, nel corso dei secoli
non poche diIIicolta e persino conIlitti sono sorti
tra i cristiani e membri delle altre religioni".
Liberta di coscienza ma anche liberta religiosa.
Il Papa ricorda che va 'riconosciuto e garantito
l'insopprimibile diritto di seguire la propria co-
scienza e di proIessare e di praticare, da soli o
comunitariamente, la propria Iede. La liberta di
coscienza e la liberta religiosa sono quindi vere
e proprie "Iorze di pace", che non possono esse-
re ignorate e violate.
Proprio "cercando insieme la verita, nel rispetto
della coscienza degli altri - aIIerma inIine il
Papa - potremo progredire snelle vie della pace
che sbocca nella liberta, come e voluto da Dio".
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CORS D EDUCAZONE FSCA
Le attivit in programma sono rivolte a TUTT i ragazzi/e dalla 1 alla 5 classe ELE-
MENTARE e sono di carattere ludico-ricreative. Lo scopo quello di avvicinare i ragaz-
zi/e alle nozioni elementari dello sport ed a sviluppare maggiormente il gioco di gruppo,
aiutandoli cos nella loro crescita sociale. Saranno seguiti dall'insegnante diplomato SEF
Signor COLOMBO GUSEPPE il quale assicurer professionalit e seriet nell'organizzazione del-
le attivit.
-- 22 lezioni con frequenza bisettimanale di LUNED e MERCOLED a partire dal 07 GENNAO fino
al 25 MARZO. (Saranno rispettate le vacanze previste dal calendario scolastico).
nizio attivit ore 14,00 1 turno: ore 15,00 2 turno, presso la palestra Comunale di Ronago e
all'esterno nell'ambiente circostante.
Costo per la frequenza dell'intero corso Lit. 30.000.
MODALT D PARTECPAZONE:
1) Certificato di "stato di buona salute" (D.M. 28.02.83) per la pratica di attivit sportive, da richie-
dere direttamente al vostro medico di famiglia.
2) La quota di partecipazione, il certificato medico di idoneit e la cedola di iscrizione, dovranno es-
sere consegnati presso:
il MUNCPO entro SABATO 05 GENNAO.
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