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RONAGO '93 N.

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D NUOVO...NATALE !
BUON NATALE.
Un augurio tante volte ripetuto in questi giorni, ma non sempre con la chiara consapevo-
lezza di quanta forza e provocazione racchiudano queste due semplici parole.
Natale: nascita, novit, vita che inizia, vita che viene donata... E tutto questo ha un nome:
Ges. lui il Natale!
lui la nascita, il nuovo, la Vita che inizia e che viene donata.... per noi. Per noi tutto que-
sto; perch anche per noi sia resa possibile la nuova nascita, la novit e cos la vita rico-
minci a farsi dono... Accogliere Lui fare Natale.
Fare Natale accogliere da Lui la provocazione a nascere da capo, la sfida del nuovo, la
riscoperta del senso della vita che chiamata a trovare nei donarsi il suo segreto.
Questo il "buon Natale" che vogliamo scambiarci. Non parole ripetute e svuotate, ma Pa-
role vere, dense di una Presenza che invita alla speranza responsabile e attiva.
Buon Natale dunque a tutti. Alle famiglie, dove in particolare vi sono motivi di preoccupa-
zione, di sfiducia; dove problemi quali il lavoro, la casa, la salute, l'armonia tra le persone
costituiscono motivo di angoscia, di fatica, di incertezza. Ai giovani e ai ragazzi, che alla
vita guardano con desiderio frammisto a paura, che portano dentro la voglia di riuscire, di
amare, di vivere, senza sapere a volte trovare il come, il dove, il perch "giocare" la pro-
pria vita. Buon Natale agli anziani e ai malati, perch scoprano nei solchi della solitudine e
della sofferenza la Presenza che illumina e conforta.
Ai "lontani" dalla terra nativa, ai profughi, ai non cristiani giunga il nostro augurio insieme al
desiderio di poter stringere anche con loro novit di rapporti. Buon Natale a ciascuno di
noi: sia, l'incontro con Ges, travolgente forza che liberi la nostra vita da quanto sfiducia,
banalit, fiacchezza, egoismo. Sia, la sua venuta, spinta che ci fa nuovi negli atteggiamen-
ti, nelle scelte, nello stile di vita; una nuova nascita dove il vecchio finalmente venga ab-
bandonato e il nuovo fiorisca, dove abbiamo insieme a riscoprire come la speranza e un
futuro migliore abitano dove ci sono uomini e donne che imparano dal Bambino di Betlem-
me ad amare donando; che imparano ad accogliere altri "bambini-madri-padri di Betlem-
me" riconoscendo in loro la continua visita di un Dio che ci chiama a ricominciare da capo,
perch, nonostante ci siamo detti tante volte e per tanti anni "buon natale" siamo ancora
lontani dal viverne il messaggio.
auguri dunque, e... Buon Natale!
DON SERGIO.
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Noi Noi f figli d igli dei ei Magi... Magi...
Se mille stelle son ferme e una sola si muove,
noi figli dei Magi, ci muoviamo con quella che
va.
Ci sono mille motivi per starsene quieti, per
unirsi al coro di quelli che dicono: "il mondo
andato sempre cos". Noi figli dei Magi non en-
triamo nel coro e troviamo sempre un motivo
per seguire la Stella che dice: " ancora possi-
bile andare pi in l". Sono mille a gridare: "Fer-
miamoci qui, si sta bene cos. Abbiamo tutto
quello che possibile avere." Noi figli dei Magi
ascoltiamo una voce che dice: " meglio deve
ancora arrivare".
Noi figli dei Magi leggiamo i giornali, ma non ci
lasciamo incantare.
Noi figli dei Magi guardiamo la TV, ma teniamo
il dito sul tasto per decidere noi ci che voglia-
mo mandare gi.
Noi figli dei Magi amiamo le canzoni, ma la hit-
parade ce la componiamo da soli. Quanta gen-
te ci vuole imbeccare per risparmiarci la fatica
di pensare! Noi figli dei Magi ascoltiamo tutti,
ma non ci lasciamo fermare e non smettiamo di
andare: una Stella ci invita a cercare pi in l.
Sempre pi in l. Chiuso nel suo palazzo, Ero-
de (tanti Erode!) vorrebbero annullare fa Stella
che va. Ma noi, figli dei Magi, l'oro, l'incenso e
la mirra li portiamo dove ci chiama la Stella:
sempre pi in l. Noi figli dei Magi seguiamo la
Stella, l'unica Stella che va.
PREGARE
IN FAMIGLIA...
Signore Gesu, in questo giorno nel quale cele-
briamo la tua nascita, ti preghiamo per ogni es-
sere umano della terra, affinche tu compia il tuo
dono aprendo i nostri occhi alla fede piu since-
ra e intensa.
SAPIEAZA DI DIO, aiutaci a riconoscerti in
ogni frammento della nostra vita quotidiana e
donaci il sapore della vita spesa per amore.
CUIDA DEL 1UO POPOLO, rendi tutti i geni-
tori guide credibili per i loro figli, affinche
anchessi possano conoscerti, amarti, seguirti.
CERMOCLIO DI IESSE, concedi ad ogni per-
sona di accettare la propria storia concreta, con
le sue gioie e le sue ferite per diventare capaci
di riconoscere in essa la tua presen:a.
CHIAJE DI DAJIDE, che hai consegnato a
noi le chiavi del regno che erano tue, per ren-
derci adulti nella fede, insegnaci a essere co-
raggiosi nellamore e costanti nella fedelta.
AS1RO CHE SORCI, illumina i passi di colo-
ro che cercano la verita e permetti loro di vede-
re te anche nei segni piccoli che noi, comunita
radunata nel tuo nome, possiamo offrire.
RE DELLE CEA1I e umile di cuore, aiutaci a
vivere i nostri impegni come un servi:io offerto
ai nostri fratelli e ad usare le nostre capacita
come risorse per inventare lamore.
EMMAAUELE, Dio vicino a ogni essere uma-
no, semina in ciascuno la fiducia che per tutti tu
hai un posto e che per tutti il tempo della gioia
e venuto, perche tu sei sempre il me::o a noi.
CESU nome quotidiano di Dio, conduci la. no-
stra famiglia e tutte le famiglie sui sentieri
dellamore pa:iente, della fiducia costante, del
perdono reciproco, del coraggio solidale per di-
ventare qui, netta nostra casa, Chiesa radunata
nel tuo nome.
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CaIendario
La NOVENA di Natale:
* ogni giorno alle ore 16.30 per i ragazzi;
* anche i giovani e gli adulti sono invitati a vivere
la novena ogni sera alle ore 20.00.
Domenica 19: festa di Natale in Oratorio
Ore 10.00 S. Messa per tutti i ragazzi
Seguir il lancio dei palloncini
Ore 17.30: Novena per i ragazzi
n serata, alle 20.45, presso l'Oratorio, scambio di
auguri e spettacolo natalizio proposto dai ragazzi.
LE CONFESSIONI: Luned 20:
* alle ore 15.30 per le classi medie e anziani.
* alle ore 20.30 per le classi superiori, per i giova-
ni e gii adulti (saranno presenti pi sacerdoti).
Marted 21: dopo la novena, per 4 elementare;
MercoIed 22: dopo la novena, per 5 elementare;
Gioved 23: alle 15.30 per la classe di 3 elem.
Venerd 24: dalle ore 15.00 alle ore 17.30.
Venerdi 24. Vigilia di Natale:
ore 7.30 S. Messa
ore 16.30 Conclusione della Novena
ore 23.30 Veglia di preghiera e S. Messa
della notte
SABATO 25: NATALE DEL SIGNORE
ore 7.30 S. Messa
ore 10.00 S. Messa
ore 17.30 Lode vespertina
DOMENICA 26:
FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA
ore 7.30 S. Messa
ore 10.00 S. Messa
Venerdi 31: ultimo giorno dell'anno
alle ore 18.00 Messa di ringraziamento con il
Canto del Te Deum.
Dal S. Natale al nuovo anno,
per un cammino di pace....
SABATO 1 Gennaio 1994:
FESTA DI MARIA MADRE DI DIO
e XXVIII Giornata mondiale della Pace.
ore 7.30 S. Messa
ore 10.00 S. Messa
ore 17.30 Preghiera per la Pace.
DOMENICA 2 GENNAIO
S.DEFENDENTE, compatrono di Ronago
ore 7.30 S. Messa
ore 10.00 S. Messa
ore 17.30 Lode vespertina
* Secondo la tradizione, viene raccolta l'offerta del
FOCATICO: l'offerta di tutti i capifamiglia attra-
verso la quale si rinnova la propria devozione a
san Defendente, ci si affida a Dio mediante la sua
intercessione, si collabora alle necessit materiali
della Parrocchia.
GIOVED'6 gennaio:
EPIFANIA DEL SIGNORE
ore 7.30 S. Messa
ore 10.00 S. Messa
ore 17.30 Lode vespertina
DOMENICA 9 gennaio:
festa del BATTESIMO di GES
e giornata dell'INFANZIA MISSIONARIA
ore 7.30 S. Messa
ore 10.00 S. Messa
ore 14.30 Per i bambini, i ragazzi e le loro famiglie:
- preghiera missionaria e contributo per l'Opera
della S. nfanzia;
- benedizione dei bambini e bacio del Bambino.
Segue in Oratorio l'incanto dei doni dell'Albero e
l'estrazione dei biglietti della Lotteria a favore del-
la Scuola Materna.
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FIashback
Ricordi sotto I'aIbero
n ogni casa, sotto le fronde addobbate dell'albero, c' il presepio e, solitamente, anche l'angolo ri-
servato ai pacchetti regalo. Con un po' di fantasia {e neanche tanta, se lo guardiamo dal punto di
vista dei territorio) vorrei pensare a Ronago come a Betlemme, come ad un immenso presepio, ed
immaginare che questa pagina del giornalino sia un albero di natale, sotto il quale raccogliere an-
cora qualche nome e qualche ricordo. Qualcuno mi stato sussurrato da una attenta e affezionata
lettrice, altri appartengono al "passato presente", altri ancora riemergono da ricordi lontani. Tutti in-
sieme per qui ci stanno benissimo, proprie come le bocce che brillano multicolori, le nenie che ri-
tornano, le luci soffuse o i silenziosi pacchetti che nascondono il loro tesoro per la sorpresa e la
gioia di tutti.
Note costanti di ogni natale, note che si fondono con quelle che accompagnano questa e molte al-
tre celebrazioni grazie al Maestro Clerici, che tanti anni fa ha dato vita alla nostra corale. Prepara-
re, dirigere e suonare: un compito impegnativo, che richiede prove, tempo e pazienza, ma il cui ri-
sultato arricchisce e sottolinea in modo molto significativo tanti nostri momenti liturgici. Forse ci sia-
mo tanto abituati da ritenerla una presenza scontata, dimenticando di valutare tutto il lavoro che ci
sta dietro e di ringraziare chi continua a farla vivere. Lo facciamo adesso. Maestro Clerici, con un
grazie grosso e natalizio a Lei e a tutti i cantori.
Ho scoperto, parlando con i miei genitori ma anche con qualcuno che non ha poi molti anni pi di
me, che la novena di Natale un ricordo molto vivo e radicato, con un fascino tutto suo. E non solo
perch ai loro tempi la novena era alle cinque del mattino e quindi legata alla memoria di levatacce
stoiche, talvolta addolcite dal cielo stellato che illuminava il cammino fino alla chiesa e talaltra attu-
tite dai bianchi fiocchi, ma anche perch il parteciparvi assiduamente voleva anche tangibilmente
dire una fetta in pi di polenta o di salame, solennemente elargita dal pap sulla frugale mensa na-
talizia. Anche oggi, come tanti anni fa, i giorni della novena si riempiono di magia man mano che
scorre il conto alla rovescia e che le campane annunciano festose l'arrivo della Notte Santa. Ed
questa specialissima atmosfera che mi porta a ricordare altre due nostre Delegate, la Maria Franca
Rezzonico e la Bruna Conconi. Erano le pi giovani, che con impegno ed entusiasmo avevano in-
grossato le fila degli "angeli custodi" che per noi pecorelle adolescenti hanno significato tanto.
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Parlando di pecorelle, non possiamo certo dimenticare i pastori: per questo voglio aggiungere due luci
al nostro albero. Due luci che brillano rispettivamente da 40 e 20 anni e il cui calore giunto dritto al
cuore di tutti noi vedendoli e ascoltandoli alla Messa del 21 novembre. Grazie Mons. Costantino, grazie
Don Albino! Grazie a voi e a tutti i sacerdoti, i missionari, gli ex-parroci, le suore e i laici ronaghesi che
hanno lasciato la loro nata o adottiva Betlemme per seguire e annunciare Ges sulle altre strade, nelle
altre citt, sui mari, nelle savane e nelle foreste, nelle capanne, nei ricoveri e negli ospedali di questa
Palestina e che tutti insieme da ogni angolo della terra e del Cielo si uniscono qui, a formare la pi bella
ghirlanda luminosa del nostro albero.
La sua luce si riflette sulle statuine: i lavoratori, gli anziani, le mamme, i pap, i bambini, i ragazzi, i gio-
vani che popolano il nostro presepio e qualcuna di esse (forse suo malgrado) viene a trovarsi proprio
nella zona pi rischiarata. Eh s, Maria sarta, mi ricordo benissimo di te e dei tuo "laboratorio". Ci veni-
vamo abbastanza spesso, a farti sistemare gli orli, accorciare le maniche, a stringere, ad allargare. Si
sa, molti indumenti venivano adattati di sorella in sorella, per, in prossimit del Natale, capitava anche
che la mamma ti facesse confezionare qualcosa di nuovo. Ci prendevi le misure e, dopo qualche prova
( e tutta la nostra attenzione per non rovinarti le imbastiture), ecco che dalle tue mani uscivano le calde
sottovesti di flanella o le bellissime gonnelline a piegoni, disegno scozzese o pied-de-poule, intramonta-
bili modelli e tessuti che avrebbero certamente resistito a tutte le esigenze di riciclaggio dell'epoca, il
tuo mondo, diviso fra la macchina da cucire e le bombole del gas, sempre stato semplice e anche un
po' nascosto. Per questo stavolta non sei potuta sfuggire alla luce del presepio. La mamma lavorava a
ore in Svizzera e, ogni tanto, le sue famiglie le davano giocattoli o vestiti che non adoperavano pi. A
Natale per arrivava anche un piccolo, ma vero e proprio, "Ges Bambino", come gli indistruttibili cu-
betti di legno o la scatola gigante di Ovomaltina avvolta nel calendario dell'Avvento o un libro di fiabe.
La storica bici Bianchi fungeva da nordica slitta e noi...le andavamo incontro fino alla Pobbia. l valico
dei Mulini era ancora quella piccola casetta gialla circondata da una piccola striscia di terra su cui, in
primavera, spuntavano gladioli e tulipani. Era un po' come quelle dei casellanti. A noi bambini le guardie
mettevano sempre un po' di soggezione ma, assieme a loro, a quei tempi c'era anche un'altra presen-
za: la Celestina, visitatrice incaricata, che, nel suo mini-locale, riscaldato da una mini-stufetta, inganna-
va l'attesa lavorando a maglia e che sapeva svolgere il suo delicatissimo lavoro con giustizia e serenit.
l suo sorriso sempre riuscito a esorcizzare la nostra "paura de! valico" e il suo effetto durava fino alla
dogana svizzera, dove il burbero Cap-post di allora ci guardava dritto dritto, finendo poi col raccoman-
darci di stare attente ad attraversare la strada.
Le strenne erano queste: semplici e soprattutto non programmate. l pacchetto !o si apriva solo la matti -
na di Natale ed era sempre una sorpresa. Come certamente lo stata per qualcuno di mia conoscen-
za. Un po' prima di Natale, la sua zia Erminia lo aveva portato dalla Pina Anselmi con la scusa di fargli
provare un cappello destinato a un bambino che, guarda caso, "al g ul co propi cum' ul t". L'aveva
provato senza far storie, ma forse con una punta di invidia verso o sconosciuto destinatario, salvo
poi......ritrovarsi il cappello fra le mani, tutto per lui, la mattina di Natale e senza aver capito, se non solo
dopo un bel po', la splendida e purtroppo estinta manovra che ci stava dietro.
A Natale c'era la neve e, sulle ripide rive dell'altipiano, noi passavamo felici la nostra "settimana
bianca". pi fortunati avevano la slitta grande, altri quella piccola e sgangherata, altri ancora hanno im-
molato sulla neve l'amatissimo cavallo a dondolo di legno che, alla prima discesa, si impiantato nella
tana di una talpa, sfracellandosi. Ci passavamo delle ore, tutti insieme, fino a che le mani non erano blu
dal freddo e doloranti per i geloni. E con le mani anche i piedi. Per fortuna c'era la zia Anita, quando la
mamma era al lavoro. La sua cucina era sempre bella calda e, per farci rinvenire, subito ci faceva cam-
biare i panni bagnati e poi.....abbassava lo sportello de! forno della sua stufa a legna. Sulla sedia li da-
vanti, io e Wanda ci sedevamo a turno coi...piedi nel forno. Quando, con nostra grande gioia, capitava
che la Nerina rientrasse presto dal suo turno all'Ambrosoli, era una festa. Si sedeva anche lei vicino a
noi e incominciava a intonare "Chi gett la luna nel rio" e via dicendo, fino ad insegnarci tutto il suo re-
pertorio del filone popolar-romanesco. A Natale, le nenie erano all'ordine del giorno, all'ombra dell'albe-
ro muto di luci ma acceso dalle preziose e delicate bocce che, dalla piccola finestra, captavano la luce
de! tramonto mischiandola coi bagliori della stufa. La casa della zia Anita e dello zio Lorenzo stata un
po' come casa mia e per questo mi ci fermo ancora un po', magari col "groppo" della nostalgia, ma so-
prattutto con tutta la mia riconoscenza e il mio affetto, i giorni,lunghi,sembravano tutti uguali, scanditi
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dal tic-tac della vecchia sveglia, dai ritmi
dell'orto e del pollaio. Al mattino presto e al tra-
monto, la zia si metteva sulle spalle il suo fido e
consunto scialletto, riparava la testa col classi-
co "panet" e andava nel pollaio, dove sembrava
che le galline avvertissero e amassero non solo
la sua voce, ma anche il suo passo. Era ap-
prensiva, e insieme tenera e severa, anche se
raramente ho visto indurirsi io sguardo dei suoi
occhi chiari. Se il sole scottava, ci spediva a
giocare all'ombra, scrutando attentamente attor-
no alla casa quali erano gli angoli del cortile pi
riparati e adatti per i nostri giochi. Era una bra-
va cuoca e possedeva anche la saggezza delle
genti abituate a sbrigarsela col mondo e con la
natura. Al pomeriggio da lei arrivava sempre
qualcuno: la zia Caterina, la Rita del Dante, la
Maria Capelli, la Sig.ra Rodili, la Sullia
(quest'ultima eletta all'unanimit "infermiera
pronto-intervento" e di cui ricordo benissimo le
energiche medicazioni sulle ginocchia rovinate
dalle frequenti cadute). Cara zia Anita! Hai un
posto grande nel mio cuore, come l'avevi quel
giorno di primavera di ventisei anni fa. Ero ad
un passo da te, china sulla terra che accomu-
nava i nostri orti, quando - quel gioved santo -
Dio stesso venuto nella tua cucina, a chia-
marti. Anche noi ti abbiamo chiamato, col pianto
in gola, ma non sei pi riuscita a rispondere.
Forse perch bastavano gi tutte le risposte
che nella tua vita ci avevi dato.
Anche stavolta temo di aver superato lo spazio
a disposizione e il pensiero di chiusura sar
quindi brevissimo. Sono certa che ognuno di
noi ha qualcuno da porre idealmente sotto que-
sto albero di carta e di parole, in questo prese-
pio vivo e.....sarebbe bellissimo se, nella Notte
di Natale, ciascuno nel suo cuore lo facesse
veramente, cos da sentirci tutti veramente uniti
accanto a Ges che ancora nasce per noi.
ANNA B.
La PRO LOCO
per il Natale invita tutti,
dopo la S. Messa di mezzanotte,
a un momento di amicizia
sul piazzale della Chiesa:
verranno offerti
VN BRUL E PANETTONE.
Con un sincero e cordiale
Augurio di buone feste!
Ringraziamenti
CASA Di GINO - OPERA DON GUANELLA
15.11.93
Rev.do Sig. Parroco e Comunit di Ronago,
con molto, ma involontario ritardo giungiamo a
Voi con tanto bene e con profondo senso di ri-
conoscenza per ringraziare il Sig. Parroco, tutta
la Comunit Parrocchiale ed in particolare gli
Organizzatori Amici e vicini alla nostra azione
cristiana e guanelliana a favore di Persone bi-
sognose. Le vie della Provvidenza, secondo lo
stile del Beato Luigi Guanella, si manifestano in
questi piccoli ma grandi gesti di dedizione e di
solidariet che si innestano nel messaggio me-
raviglioso delle Beatitudini proclamato da Ges.
Ricordiamo con gratitudine che oltre il servizio
espletato per la vendita dei prodotti della Casa
di Gino, avete voluto aggiungere un altro aiuto
concreto per la Casa con la somma di
385.000=. Per tale aiuto ci sentiamo a disagio
nel come ringraziare per la Vostra generosit,
ma ce la caviamo incaricando il Signore Ges
di giungere nel cuore di Ciascuno di Voi e de-
positare il Suo vero grazie. Sar ci che faremo
ricordandoVi nelle nostre preghiere. Con un
nuovo, cordiale grazie, porgiamo i nostri pi
cordiali saluti a tutti Voi.
A nome di Tutti d. Sandro De Simoni
9 GENNAIO :
incanto dei doni deII'ALBERO:
alle ore 15.30 presso il Centro Par-
rocchiale incanto dei doni dell'albero
a favore deIIa nostra Scuoia ma-
terna. Vi aspettiamo tutti: con un
piccolo dono puoi aiutare una grande
iniziativa. Non mancare!
Sono in vendita i biglietti della
LOTTERIA SOTTOSCRIZIONE
A PREMI a favore della Scuola Ma-
terna. Confidiamo nella vostra colla-
borazione per arrivare alla vendita di
tutti i biglietti. Le estrazioni domenica
9 gennaio in Oratorio.
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Opinioni extra . comunitarie
L'ALTRO NATALE ? ... "BESTIALE"!
Certamente queste righe non sono scritte da un mistico n da un asceta, ma nemmeno sono destinate a chi
fosse irritabile, ipersensibile e perbenista: il linguaggio non proprio ortodosso per l'uso dell'aggettivo "bestia-
le" fa anche intendere che non si tratta nemmeno di una letterina natalizia... tuttavia, se... Se "quel" giorno,
dal di dentro delle nostre confortevoli abitazioni, allietati (o alienati?) dal festante clima natalizio dovuto pi (o
soltanto?) ad avvenimenti profani quali vacanze, regali, gratificazioni, alberi di Natale, presepi, luminarie, ab-
buffate e spettacoli in abbondanza pi che dall'assoluta sacralit dell'Evento... Se "quel" giorno, dunque, fra
antipasti, primi piatti, pietanze, leccornie, ghiottonerie, bicchierate e chiacchierate ci accadesse di riscontrare
un momento di lucidit...mentale, potremmo sospingere pensiero e cuore oltre quella lieta intimit familiare
per scoprire che l'aggettivo "bestiale" tutt'altro che indecente o dissacrante!
- Come potrebbe infatti chiamarsi se non "bestiale" il Natale sfigurato da disumani genocidi, violenze carnali
collettive, mostruosi infanticidi, torture, mutilazioni, scempi, carneficine, distruzioni senza limiti che si abbatto-
no su tante popolazioni cristiane e non, in tante parti della terra? E la legalizzata attuazione dei sacrileghi
aborti per disumanamente uccidere e vilmente sopprimere tanti e tanti "altri" natali, definirli "bestiali" non li-
mitarne la malvagit ed insultare gli animali?
- n tante nostre citt, sfarzosamente ma anche smodatamente illuminate ed infronzolate, inzeppate di sfol-
goranti vetrine e lussuosi e stracolmi negozi, il Natale vissuto da immigrati...extracomunitari, profughi, sfrutta-
ti e disperati, fuori da ogni affetto, diseredati di ogni umana dignit..., come potrebbe definirsi se non "bestia-
le"? l Natale di sfrattati (pur tra migliaia di abitazioni sfitte!), di vecchi, di disabili, disoccupati, "barboni"...de-
predati ed espropriati di ogni tutela e diritto civile, calpestati quindi proprio dallo Stato (chi l'ha visto?) fellone,
come non bollarlo "bestiale"?
- E quello di innumerevoli famiglie, reiette in rioni e periferie infernali oppresse da ogni brutale forma di vio-
lenza, prive di assistenza "sociale" di prevenzione, di protezione, anzi spesso senza neppure asili e scuole e
zone verdi, abbandonate quindi ed ancora dallo Stato (chi l'ha visto?) fellone, possibile non ritenerlo "be-
stiale"? Ma qui una considerazione inevitabile, in quanto a partire dal 26 novembre scorso, sorprendente-
mente, proprio lo Stato (chi l'ha visto?) ha emanato una perla di legge con la quale comminer pene severe
(!) a tutti coloro che si renderanno colpevoli di maltrattamenti ...verso gli animali! Ecco, tanta sensibilit dello
Stato (chi l'ha visto?) era certamente sconosciuta a noi cittadini..."della strada", perch a noi costantemente
ostile. Nonostante dunque la sua conclamata "bestialit" storica, ebbene ha saputo provvedere affinch tanti
suoi figliastri e figli di nessuno abbandonati possano essere accolti, curati e protetti gratuitamente in qualun-
que giardino...zoologico anzich restarsene bestialmente abbandonati! l Cardinal Poletti, quando invitava
noi cattolici a votare uniti per il partito di ispirazione (udite, udite) cristiana, precisava:"A costo di sacrificio
personale e ripugnanza"...ma tutto ha un limite!!! Per noi "cristiani" di Ronago dunque inconcepibile un Na-
tale..."bestiale"? C' una frase del Vangelo: " Non si gettano le perle ai porci" che mai ho udito commentare.
Noi cristiani della Domenica, l'ascolto delle sacre letture, delle omelie, della catechesi, delle riflessioni quindi
delle autentiche "perle" della nostra vita cristiana, lo riteniamo noiosa tradizione, perdita d tempo, incon-
gruenza in epoca di computer e realt virtuale... "n buona sostanza" poco gradite ma in ogni modo...smaltite
(anche perch non esistono alternative!). Se dunque non avvertiamo il bisogno di ascoltare, di conoscere, di
capire, di riflettere... Se non proviamo fierezza ed orgoglio di sentirci cristiani finalmente per scelta... Se di
conseguenza vivacchiamo nella disaffezione, nell'indolenza, nella presunzione, nell'ignoranza, nella facilone-
ria quando non addirittura nel dissenso... come non temere o non sospettare che questo, proprio tutto questo
e tanto altro ancora, non sia la dimostrazione, la conferma, la controprova che Dio non vuol gettarci le sue
"perle"? "Non si gettano le perle ai porci"! Se noi oggi ci stiamo nutrendo di "ghiande", potremo dunque evita-
re un Natale "bestiale"? l "figliol prodigo", stanco di grufolare ghiande coi porci, che fece? Scelse la strada
del ritorno alla mensa del padre... Per un buon Natale, quindi, buon viaggio!
GIUSEPPE GAVIOLI
P.S. "La pace del Signore sia sempre con voi e con voi rimanga sempre"! Tale annuncio, nel periodo natali -
zio, lo sentiremo frequentemente: sar efficace? Purtroppo la "pace in terra" soltanto per gli "uomini, le per-
sone di buona volont"! Se nonostante Messe, funzioni varie, comunioni, benedizioni, canti e preghiere e ri -
petute promesse noi conserviamo inimicizie, intolleranze, malevolenze, falsit, inganni, vendette, esibizioni -
smi...quale pace potremo mai illuderci di possedere? La pace, essendo una perla di Dio, non pu essere
gettata... Anche la pace in Ronago, quindi, per chi ha la buona volont. Spesso la pace la si perde perch
"spesso si ha torto per il modo in cui si vuole ragione!" e comunque "contro la verit non vaie l'autorit"! Ma
come facciamo, tanti di noi cristiani, a sentirci in pace con noi stessi quando non lo siamo poi con gli altri?
Risposta: un altro mistero dei "cristiani"!
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LA PAGINA DEL G.A.M.
Dal Ghana d scrive P. Philip Zema
Carissimi, finalmente sono arrivato nel Ghana
dove, come vi ho accennato, sono stato desti-
nato. Prima di partire dal Togo ho ricevuto la vo-
stra lettera e il bollettino "Ronago": Grazie! Mi
sento bene di salute e, nella mia nuova missio-
ne d'ABOR, mi sento a mio agio, anche se il
tipo di impegno che devo assumere- la promo-
zione di vocazioni - non mi piace molto. Non mi
piace perch mi sento come San Pietro e i suoi
compagni che devo "gettare le reti pur sapendo
che non il tempo opportuno per pescare le vo-
cazioni". Comunque ho gi capito che un im-
pegno che chiede di dipendere pi sulla mia
fede che sulle mie convinzioni. La bicicletta,
mountain-bike, che mi avete mandato arrivata
un mese prima di me. L'ho trovata che mi
aspettava e cos ho subito cominciato ad anda-
re in giro con essa. Vi ringrazio di cuore. Allora
che pensavo di essere a posto con un semplice
mezzo di trasporto, una bicicletta, per il mio
apostolato, mi danno un lavoro che richiede
molti spostamenti da parrocchia a parrocchia e
perfino da diocesi in diocesi. Per questo i mem-
bri della mia comunit si impegnano a cercare i
fondi necessari per procurare una macchina per
questo lavoro specifico. Certamente non posso
rimanere indifferente, come uno spettatore. La
mia partecipazione dipende da come mi potete
aiutare, secondo le vostre possibilit. Scusate
se vi do un po' di fastidio ancora. Ma so che
siete sempre disponibili per aiutare nella misura
del possibile. Grazie in anticipo.
P.PHILIP ZEMA
In Africa le distanze tra parrocchie son
grandi, figuriamoci tra una diocesi e
l'altra. Quindi, come potremmo dire di no
a Philip? Parte del ricavato del Banco
Vendita di dicembre sar per questa sua
nuova necessit e nello stesso tempo
noi del GAM giriamo la sua richiesta alle
Associazioni, gruppi locali, ai privati per-
ch ci diano una mano ad aiutarlo, insie-
me alla sua comunit, per quanto d
possibile, nell'acquisto dell'automobile.
LA TERZA CAMMINATA DEL G.A.M.
passato parecchio tempo dai 5 settembre.
Ma ancora ripenso a quel pomeriggio che ha
visto il piazzale della chiesa animato da ra-
gazze giovani, mamme e pap, nonni e, uni-
co, il Don. Tutti pronti, impazienti e attenti al
segnale della partenza.
Alle 15 e qualche minuto il via ed subito una
corsa...gi per la Valle dei Mulini fino alla Car-
tiera e poi di nuovo su, attraverso lo Stallone
e il Sassello, in piazza fino al porticato
dell'oratorio dove sono avvenute le premia-
zioni e la merenda. Mentre si attende, si parla
e si gioca, ci si conosce un po' di pi. Ringra-
ziamo tutti i partecipanti - ogni anno pi nu-
merosi - la Pro Loco, le mamme che hanno i
dolci e il t. E poi il nostro pensiero va in par-
ticolare alla Cherubina che, con il consueto
entusiasmo, aveva iniziato la camminata. Con
dispiacere la vediamo tornare in macchina
per una caduta dalle serie conseguenze: do-
vr stare a letto per mesi. Quando andiamo a
trovarla ci solleva il morale: sempre sorri-
dente e contenta, fiduciosa che il Signore da
un male pu ricavare il Bene. Grazie Cherubi-
na e meno male che ora stai bene!
10
RONAGO '93 N. 7
Pagina deI G.A.M.
DAL KENYA, L 10 OTTOBRE....
CI SCRIVE SUOR AMELIA.
Carissimi Gamiti,
era mia intenzione scrivervi appena arrivata in
Kenya, non tanto per scrivervi, quanto per dirvi
ancora ci che sento nei vostri riguardi, cio
tanta, tanta riconoscenza ed altrettanto affetto.
Avevo poi anche premura di mantenere la pro-
messa fatta a Don Sergio che mi chiedeva due
righe di saluti da mettere sul giornalino. Nono-
stante il mio ritardo, una cosa certa: l'unione
creatasi tra di noi per la vocazione e per l'affetto
crescer sempre pi, non vero? Oggi noi
Comboniane e Comboniani siamo in festa per-
ch il 112 anniversario della morte di Com-
boni che morendo diceva:" lo muoio, ma la mia
opera non morir", infatti la sua opera va anco-
ra avanti anche tramite noi. Spero che siate
contenti di noi e con noi e ci aiutate a ringrazia-
re il Signore per questo carisma missionario
che ci ha donato tramite Comboni. Questo cari-
sma che ormai anche il vostro dobbiamo farlo
crescere sempre pi, alimentandolo con la pre-
ghiera e con fatti concreti di Evangelizzazione.
Voi avete gi fatto la bella esperienza che
"evangelizzando ci si evangelizza" al punto che
si desidera farne ancora di queste esperienze
perch "non c' gioia pi grande" dice S. Paolo
e lo dico anch'io. Auguroni a tutti. quindi! Ormai
gi sapete che sono arrivata bene e che mi
sento come se fossi "tornata finalmente a
casa".
Per ora ho avuto una destinazione provvisoria:
dovr sostituire, per alcuni mesi, Sr Rita Guar-
da che si trova in talia, ha subito un'operazione
al cuore e dovr fare almeno sei mesi di conva-
lescenza. Ora vi scrivo dal Postulandato: ci
sono quattro Postulanti, la Madre Maestra e la
promotrice vocazionale. ancora un po' come il
lavoro che facevo in Messico ed veramente
meraviglioso costatare i miracoli del Signore
nelle persone e come Lui pure qui continua a
chiamare e come la gente appena entrata con
entusiasmo a far parte del Suo Regno sa ri-
spondere con convinzione per poter donare ci
che ha ricevuto. Vi chiedo tanta preghiera per-
ch questa generosit sia sempre viva in me, in
loro e in tutti i cristiani nonch in voi.
Ed ora un'altra bella notizia. La Provinciale do-
veva andare a fare un giro fra le Missioni Pokot
e mi ha invitato. Figuratevi la mia gioia. Ho ac-
cettato subito l'invito, siamo partite domenica
2/10 e siamo ritornate sabato 9/10, cio ieri. Ci
siamo fermate sia a Kacheliba che ad Amaku-
riat, due giorni e mezzo per parte.
La gente non poteva credere di rivedermi l tra
loro. Pensavano che ormai anch'io avessi fatto
la fine di altri Missionari che non sono pi potuti
ritornare. Perci insieme abbiamo ringraziato il
Signore che fa sempre di pi di ci che noi pos-
siamo pensare o desiderare. La gioia di essere
di nuovo insieme stata veramente grande an-
che se il pensare che presto ci separavamo li
faceva un po' soffrire; almeno - mi dicevano -
fermati fino a domenica cos potrai rivedere la
molta gente che abita lontano e che viene a
pregare...Ma poi si sono sentiti orgogliosi nel
poter portare loro stessi i miei saluti agli altri. La
gente che ho incontrato nelle Missioni Pokot vi
saluta e vi ringrazia per non averli dimenticati
sia con la preghiera che con le offerte. Ho tro-
vato una situazione uri po' dura perch la piog-
gia stata poca; mentre a Kacheliba hanno po-
tuto raccogliere met del seminato, ad Amaku-
riat seccato tutto. Cos reagiscono andando a
bere e gli ubriachi aumentano pure fra i giovani.
Un'altra cosa che mi ha fatto male stato il ve-
dere che il numero degli scolari diminuito e di
molto. Purtroppo gli anziani non vedono ancora
l'utilit della scuola e tanto meno accettano di
dover pagare per l'istruzione dei loro figli.
Ora termino assicurandovi del mio sempre vivo
ricordo nel Signore perch vi conceda tutte le
grazie di cui avete bisogno. Riconoscentissima
ad ognuno perch sento che il vostro impegno
missionario fatto specialmente di preghiera e
sacrificio (che offrite per me e le nostre Missio-
ni) molto vivo e mi aiuta a fare altrettanto, con
tantissimo affetto vi saluto e vi auguro tanto,
tanto bene.
VOSTRA SR. AMELIA
Due lettere, due carissimi amici che nella
lontana Africa insieme ad Ambrogio in
Cameroun, a Padre Tocalli e suor Cateri-
na nell'ospedale di Kalongo si sentono
uniti alla nostra comunit. A tutti loro, da
queste pagine, auguriamo Buon Natale e
li ringraziamo perch ci aiutano a vivere
ricambiando l'amore di Dio che si fa Bam-
bino, educandoci ad amarlo in tutte le
persone che troviamo lungo la strada del-
la vita.
11
RONAGO '93 N. 7
Pagina dei G.A.M.
GL AUGUR DA KALONGO
Carissimi amici di Kalongo,
quest'anno vogliamo farvi giungere i nostri pi cari auguri di Buon Natale a voi e alle vostre fami-
glie uniti ad una grande notizia e cio che il prossimo anno, nella ricorrenza dell'anniversario della
morte di P. Giuseppe - il 27 marzo - porteremo le sue spoglie mortali a Kalongo e, come dice la
gente di questo posto, "P. Giuseppe torna a casa". Sar sepolto nel cimitero tra la sua gente che
ha amato e servito fino alla morte, come desiderio del popolo di Kalongo.
Vogliamo pure farvi partecipi delle attivit svolte nell'ospedale e scuola di ostetricia durante
quest'anno. il lavoro in ospedale sempre stato pi o meno sostenuto; molto intenso invece sta-
to in Maternit con un numero di 170-200 nascite a! mese. Al presente abbiamo un buon numero
di infermiere qualificate, due dottori africani ( per la prima volta nella storia di Kalongo dei medici
ugandesi lavorano con noi tra la gente), due italiani e una suora africana assistente medico. La
Scuola di ostetricia ha avuto per tutto l'anno quattro numerosi gruppi di allieve, uno dei quali rap-
presentato da coloro che si preparano a divenire le Caposala. Abbiamo presentato per novembre
20 allieve per l'esame finale e speriamo siano tutte promosse, come le 27 dell'anno scorso. Ai pri-
mi di settembre stato aperto ufficialmente dalle autorit governative il piccolo aeroporto ed sta-
to anche benedetto dai Vescovo Martino di Gulu: in tal modo finalmente anche Kalongo stato tol-
to dal grave isolamento in cui si trovava. Nella stessa occasione, il Vescovo ha pure benedetto ed
aperto la "Dr. Ambrosoli Memorial School", una scuola di grado elementare, mista, molto bella,
dove gli scolari sono seguiti in modo adeguato. Per quanto riguarda la sicurezza, la situazione
migliorata, bench giungano ancora notizie della presenza di piccoli gruppi di guerriglieri nei dintor-
ni: per ben due volte, alcuni mesi fa, le suore sono state fermate per strada ed alleggerite di quan-
to avevano. Anche tre dei nostri confratelli sono stati derubati mentre viaggiavano tra Lira e Kalon-
go. Gravissimo poi il fatto che due ugandesi (che lavoravano per le Nazioni Unite) sono stati uccisi
in un'imboscata sulla stessa strada... Pregare per la Pace vera e duratura quindi ancora neces-
sario!
La strada tra Patongo e Kalongo, che era divenuta impraticabile, stata quasi del tutto rifatta da
Fr. Agostino ed i suoi operai: il camion Fiat ricevuto dagli amici delle Parrocchie della "Zona Preal-
pi" ha molto agevolato questo lavoro.
Sempre in aumento sono i casi di ammalati sieropositivi gi indeboliti, ma ancora autosufficienti, e
di coloro con l'aids gi in atto; il controllo e le precauzioni per prevenire la trasmissione dell'infezio-
ne ad altri richiede grandi spese per acquistare guanti, siringhe, aghi ed altro materiale d'uso. La
morte prematura di molti giovani genitori affetti dall'aids lascia una scia immensa di orfani, i quali
abbisognano di tutto: educazione, cibo, vestiario ecc...Molti di questi bambini vengono da noi se-
guiti ed aiutati con quanto ricevuto da molti di voi. Tutti gli ammalati di aids ed i sieropositivi sono
seguiti spiritualmente, materialmente e con l'appoggio della psicoterapia. Fa riflettere la realt di
questo morbo che spazza via tante vite: persone incontrate poco tempo fa non si vedono pi agli
incontri settimanali e sono sostituite continuamente da facce nuove che gi portano il segno di
questo flagello. Queste persone ci fanno toccare con mano ogni giorno l'amore e la misericordia di
Dio: nonostante lo sfacelo del loro corpo, hanno la gioia dell'incontro con Cristo che manifestano
nelle loro testimonianze semplici ed aperte. Dice uno di loro:" io mi chiamavo Abdai, ero musulma-
no, qui in ospedale ho incontrato Cristo, ho ricevuto il Battesimo, ora mi chiamo Paolo. Non sapevo
che venire a Kalongo sei mesi fa avrebbe significato incontrare il Signore che mi ha dato tanta
pace e felicit".
Ricevete da tutti noi, Padri, Suore, Fratel Agostino, medici, infermiere e malati il nostro sentito rin-
graziamento per le preghiere e l'aiuto che ci inviate. A tutti voi e alle vostre famiglie inviamo il no-
stro augurio di Buon Natale e Felice Anno Nuovo. Con affetto e gratitudine
TUTTA LA COMUNIT DI KALONGO
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RONAGO '93 N. 7
"QUES1O E
IL 1UO PAAE"
L'iniziativa di carit e solidariet
dell'Avvento a favore dei profughi
di Hvar si concluder il giorno di
Aatale.
Alla S. Messa delle ore 10.00 ogni
gruppo di catechismo, i giovani e gli
adulti che lo desiderano consegneran-
no, presso il Presepe, il ricavato delle
rinunce e dellimpegno di prepara:io-
ne al Natale.
Seguiranno poi in gennaio altre ini-
:iative di aiuto.
DALLA CARITAS zonale: proposta di intervento.
La Prefettura di Como ultimamente ha garantito
l'assistenza e la sistemazione provvisoria di 84
profughi bosniaci giunti a Como e diretti in Svizze-
ra. Nella previsione dell'arrivo di altri profughi si
potrebbe prospettare nelle parrocchie un lavoro di
accoglienza in questo modo:
1) Trovare delle famiglie disposte a ospitare in lo-
cali sufficienti i nuclei famigliari dei profughi, per
un periodo determinato di tempo.
2) Consociare alla famiglia disposta all'alloggio un
gruppo sufficiente di famiglie che possano contri-
buire periodicamente al sostentamento della fami-
glia profuga alloggiata, con forme di autotassazio-
ne periodica, per un periodo determinato di tem-
po.
3) Sapere se esistono interventi previsti dalla leg-
ge, o se possibile stipulare un accordo con la
Prefettura di Como o con il Ministero circa la pos-
sibilit di avere sovvenzionamenti in denaro per il
mantenimento delle famiglie da privati come spe-
cificato ai punti 1 e 2.
4) A tal fine necessario conoscere la situazione
di ogni nucleo familiare con precisione (es, valuta-
re la possibilit di un ritorno a casa, laddove sia
possibile, o sapere se la prospettiva dell'interven-
to nei loro confronti finalizzato all'inserimento
permanente nel nostro territorio).
13
RONAGO '93 N. 7
Gruppi
LA CARTAS PARROCCHALE
Anche nella nostra parrocchia da qualche mese si
sente sempre pi pronunciare la parola CARTAS;
forse per tanti ancora una parola sconosciuta
che sembra fatta apposta per delegare ad un
gruppetto di persone una prerogativa che di tut-
ta !a comunit parrocchiale: l'esercizio della carit.
Ad essere sinceri, mi chiedevo anch'io, fino a
poco tempo fa, se davvero ci fosse la reale neces-
sit, in una parrocchia piccola come la nostra, di
un gruppo di persone che si mettessero a disposi-
zione in situazioni piccole o grandi di bisogno. Mi
son detta che forse c'era gi chi lo faceva, basta-
va guardarsi in giro: chi va a trovare gli anziani,
chi si reca a far visita agli ammalati in ospedale o
ad imboccare gli ospiti al Don Guanella, senza
parlare di chi invece attento ai problemi del Ter-
zo Mondo.
Ho per scoperto, poco dopo, riflettendo e discu-
tendo con altri, che la Caritas era indispensabile
affinch tutte queste azioni non rimanessero
un'attivit di qualcuno animato da buona volont,
ma diventassero finalmente un'esigenza e
un'attenzione di tutta la comunit. Essa condivide-
r con loro momenti ed esperienze e potr farsi
inoltre attenta alle tante necessit che ci vengono
sollecitate da pi parti.
A questo punto occorrer rendersi ragione delle
cause di queste povert, per mettere in atto inter-
venti seri ed efficaci, anche se modesti. questo,
in sostanza, l'impegno dell'educazione e
dell'approfondimento di tematiche quali la giustizia
e la pace, dal cui studio non si pu prescindere in
un vero contesto di solidariet, considerando che
proprio la non applicazione delle stesse all'origi-
ne di quasi tutte le situazioni di indigenza. inoltre
indispensabile che la dimensione della carit entri
nello stile di vita delle famiglie (che dovr essere
improntato a sobriet e gratuit) ma anche nella
catechesi e nell'ambito dell'oratorio, senza dimen-
ticare la grande scuola della comunit cristiana
che la liturgia.
l compito della Caritas proprio questo: far s che
la carit diventi un impegno per tutti, chiamandoci
a rivedere la nostra impostazione di vita, per
smuoverci a donare il nostro tempo e la nostra at-
tenzione a chi si trova, per tanti svariati motivi,
nell'indigenza.
Ma come sempre, i grandi progetti o discorsi da
soli non servono a molto; per questo abbiamo in-
cominciato a ritrovarci periodicamente con coloro
che gi sono impegnati in questo ambito, come il
GAM, il gruppo Terza et ed altri, cos da coordi-
nare le varie attivit e capire insieme ci che pos-
siamo fare (naturalmente non proibita a nessuno
la partecipazione!). Sono cos nate alcune espe-
rienze per coinvolgere in particolare i giovani e i
ragazzi, in modo da far sperimentare anche a loro
che la vita un dono e che si realizza solo nel ser-
vizio. Sono esperienze semplici, come il volanti-
naggio a favore dei terremotati dell'ndia con la
conseguente raccolta di fondi, o la preparazione
dei biglietti natalizi per gli anziani e la distribuzione
degli stessi da parte dei vari gruppi di catechismo.
Abbiamo inoltre rafforzato le attivit di volontariato
del gruppo giovanile con serate di studio e di ap-
profondimento del senso del servizio che si va a
svolgere, senza trascurare l'iniziativa dell'Avvento
di carit a favore dei profughi dell'isola di Hvar.
Piccole cose, certo, che per hanno coinvolto tanti
ragazzi, ma anche i catechisti e gli animatori
d'oratorio. Speriamo allora che possano coinvol-
gere un numero sempre maggiore di persone del-
la nostra comunit, affinch, sollecitate dal Vange-
lo della Carit, si riconoscano responsabili le une
delle altre e coinvolte insieme nel testimoniare la
fede che proclamano. La strada indicata: non re-
sta che farci gli auguri per un buon cammino!
ERMINIA
LE AREE DEL DISAGIO
E DELLA POVERT ESTREMA
IN ITALIA
Anziani con pensione sociale 700.000
nvalidi parziali con reddito non superiore a 4 milioni
(dato dicembre 1992) 298.000
nvalidi totali con reddito non superiore a 17 milioni
(dato dicembre 1992) 807.000
Ciechi con reddito non superiore a 17 milioni 100.000
Sordomuti con reddito non superiore a 17 milioni 15.000
Malati mentali ricoverati negli ex O.P. pubblici o
privati 27.000
Minori istituzionalizzati (di cui 20.000 nel Sud) 35.000
Minori in carcere (1991 ) (di cui 1.085 italiani e
690 stranieri) 1.775
Minori denunciati (1991) 44.977
mmigrati extracomunitari (30 settembre '92) 750.132
(di cui 147.934 iscritti liste collocamento
250.262 con lavoro subordinato
20.758 per commercio o alt. Autonome
7.664 per asilo politico
8.942 per domande asilo politico)
Tossicodipendenti in trattamento presso:
- i servizi pubblici (di cui 8.102 femmine) 49.305
- i servizi privati (di cui 4.224 femmine) 24.561
Malati di Aids dai 1982 al giugno 1992 (di cui
deceduti 7.305) 13.668
(Fonte: Labos 1992)
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RONAGO '93 N. 7
Cronaca
RIVIVIAMO, NELLE FOTO, ALCUNI MOMENTI DI FESTA CON GIJ AMICI DELLA TERZA ET
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RONAGO '93 N. 7
Cronaca
3 OTTOBRE:
INSIEME BELLO.
Come ormai tradizione, anche quest'anno
ci siamo ritrovati con tanti amici della terza
et della nostra comunit, per una giornata
di festa e di gioia. Sono stati momenti vis-
suti nell'amicizia e nella familiarit, con uno
scambio di esperienze, ricordi, problemi
che ci accomunano. Un vivo ringraziamento
a tutti coloro che hanno collaborato alla rea-
lizzazione della festa: - a Don Sergio espri-
miamo in modo particolare la nostra gratitu-
dine per le parole che, nutrite dalla Parola
di Dio, ha saputo trasmettere ad ognuno di
noi: ne facciamo tesoro per continuare a
donare il nostro contributo alla comunit. -
Ai giovani che hanno animato la S. Messa;
- al Fooc e Fiam per il gustosissimo pranzo;
- al nostro Giuseppe che ha allietato tutta la
compagnia con le sue canzonette. Un gra-
zie infinito alla compagnia della "Lova" di Ol-
giate Comasco che ci ha fatto rivivere ricor-
di e momenti felici della nostra lontana gio-
vinezza.
La giornata stata allietata anche dalla pre-
senza della nostra sorella Dionisia che pro-
prio un mese prima ha varcato la soglia del
novantesimo anno: a lei gli auguri pi belli.
"l segreto di una vecchiaia sempre giova-
ne"; "Quando si ama, non si mai vecchi".
Un altro momento da ricordare: Tino e Mari-
na proprio quel giorno festeggiavano il loro
anniversario di matrimonio: pure a loro i no-
stri migliori auguri.
La festa per continua: ognuno di noi, an-
che se non pi tanto giovane, faccia fruttare
il suo talento dando una mano per rendere
pi bella e viva la nostra parrocchia. Tutti i
luned ci ritroviamo al Centro Parrocchiale e
trascorriamo il pomeriggio facendo piccoli
lavoretti consistenti nell'assemblaggio di
giocattoli commissionati ai ragazzi ospitati
dalla casa alloggio di Olgiate.
AMICI DELLA TERZA ET
21 NOVEMBRE:
FESTA SACERDOTALE.
Domenica 21 novembre, Solennit di Cri-
sto Re, la nostra Comunit si stretta at-
torno a due suoi Sacerdoti, Mons. Co-
stantino Stefanetti e Don Albino Berna-
sconi per festeggiare con loro i 40 anni e i
20 anni di sacerdozio.
La celebrazione eucaristica, che ha visto
riuniti i due sacerdoti ronaghesi da tempo
lontani dalla loro parrocchia natale, sta-
ta semplice ma molto significativa. nsie-
me hanno ringraziato Dio per il dono del
Sacerdozio e hanno rivissuto l'emozione e
la gioia della loro prima Messa. l vangelo
di Matteo, l'amore a Cristo nei poveri,
esprimeva bene l'impegno dei due sacer-
doti che da tempo svolgono la loro missio-
ne tra i poveri, i soli, gli emarginati, gli ulti-
mi. Mons. Costantino infatti il responsa-
bile dei naviganti, coloro cio che vivono
molto tempo lontano dalle proprie fami-
glie, imbarcati sulle navi, e non hanno
perci il sostegno e l'aiuto di una comuni-
t parrocchiale.
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RONAGO '93 N. 7
Cronaca
Don Albino, da qualche anno a Tirano,
ha svolto per molto tempo il suo ministe-
ro sacerdotale tra i ragazzi della Casa di
Gino a Lora, dedicandosi con grande
amore e spirito di servizio a questi gio-
vani.
Durante l'omelia hanno chiesto al Signo-
re la grazia di nuove vocazioni che da
tempo mancano a Ronago.
Hanno sottolineato l'importanza della fa-
miglia, di genitori dal cuore sacerdotale,
primi educatori di una fede viva, genui-
na, vissuta; l'importanza di allargare gli
orizzonti per vedere quanto bene c' da
fare nel mondo; ai giovani, in particola-
re, l'invito a non aver paura a rispondere
di s al Signore che chiama anche oggi.
Hanno poi ricordato alcuni sacerdoti che
per loro sono stati di esempio ed hanno
senz'altro contribuito a far nascere in
loro la vocazione al sacerdozio: Padre
Ercole Fontana, Don Carlo Porlezza,
Don Carlo Ghielmetti. A fortificare la loro
vocazione e la loro dedizione hanno
inoltre contribuito Padre Giuseppe Am-
brosoli e Don Matteo Censi che dal Pa-
radiso erano presenti spiritualmente alla
festa. Un pensiero di riconoscenza
stato rivolto a Don Antonio Fraquelli per
l'affetto e l'amicizia a loro dimostrati, che
ora continuano con Don Sergio.
Hanno terminato con un augurio ed una
preghiera: l'augurio che continui que-
sta bella tradizione affinch non manchi-
no nuove vocazioni e la preghiera che
ogni sacerdote sia strumento nelle Sue
mani e diventi segno dell'amore visibile
nel servizio a Dio e alla comunit.
Al termine della celebrazione eucaristi-
ca, nel salone parrocchiale, stato of-
ferto un rinfresco, durante il quale Mons.
Costantino e Don Albino hanno salutato
le molte persone presenti.
A.ES.
TUTTE LE COSE
GRANDI E BELLE
SONO DIFFICILI.
^.. t-cc--.
J--tc t. -,--c--. e. ,-
- .-- . ,.j..c.
e-t t..- j--. t..- e--.
- .-- .-tt. t- .c- tt j.-.c-
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t. .-~- - t -..c.-.
t- t -.-..c- .t -~e~-c-
e. ~-- t- . -~...
e. ,---- ,-- t. t- ,--.-..c.
e. j-- e-t o-- t. t. j e-t ~t-.
1 e.jj..t-.
~ c.cc- t- -.-
-e. o-tt-
.-- e.jj..t..
17
RONAGO '93 N. 7
Abbiamo assistito, nelle scorse settimane, ai con-
tinui e, in qualche caso, un po' stucchevoli dibattiti
televisivi, in occasione del ballottaggio per l'elezio-
ne dei sindaci di alcune tra le maggiori citt italia-
ne. Venivano quotidianamente proposti volti noti e
meno noti, che si affacciavano dai nostri tele-
schermi a ingaggiare duelli dialettici per cercare di
convincere gli ultimi esitanti elettori della bont e
dell'autenticit delle loro proposte. Chi ha seguito
qualcuno di questi dibattiti avr intuito come il
nuovo sistema elettorale, cos come stato con-
gegnato, spinga i candidati pi ad un confronto di
tipo personalistico che ad argomentare in modo
plausibile sui problemi che dovranno affrontare in
qualit di amministratori, con la nefasta conse-
guenza che l'attenzione stata puntata pi sul rin-
facciarsi scomode e imbarazzanti compagnie o
nostalgici trascorsi che sulle legittime attese dei
cittadini, che chiedono solo di essere amministrati
con efficienza e trasparenza. Non mi pare un pro-
blema di trascurabile marginalit, perch, in un
momento storico in cui ci siamo felicemente libe-
rati dalle ideologie di cui spesso ci eravamo fetici-
sticamente nutriti, c' il rischio che scompaiano
anche idee e riferimenti morali di cui una societ
cos complessa non pu fare a meno. C' il so-
spetto, insomma, che, per privilegiare il personag-
gio-candidato (di cui gli avversari riescono spesso
a scovare qualche scheletro nell'armadio),, si pe-
nalizzi il programma, che dovrebbe essere invece
il punto qualificante per chiunque si sottoponga ad
un giudizio elettorale. Non vorrei cio che si pas-
sasse disinvoltamente dal periodo delle ideologie
a quello dei personalismi esasperati, perch sa-
rebbe il segnale che non siamo ancora riusciti a
trovare una dimensione nuova alla politica, che
dovrebbe essere in effetti quella originaria: servi-
zio disinteressato, impegno, solidariet verso i pi
deboli, condivisione, attenzione al valore della
persona umana, rispetto verso le idee di tutti. Un
secondo aspetto che emerge in maniera evidente
la difficolt per i candidati d operare una sintesi
programmatica valida per tutte le componenti del-
la societ e il conseguente riemergere di interessi
corporativi che frammentano il tessuto sociale in
tanti settori tra loro incomunicabili e contrapposti.
Cos, i candidati di questa tornata elettorale erano
appoggiati dai gruppi pi strani (si andava dai pic-
coli proprietari di case fino alla nobilt nera),
ognuno dei quali preoccupato solo di non perdere
i suoi piccoli privilegi.
vero che veniamo da una stagione politica con-
trassegnata dall'assenza di regole e da una certa
"discrezionalit" nel seguire le leggi, cos come
vero che la societ degli anni 80 stata il trionfo
dell'apparire sull'essere e della corsa sfrenata al
successo, ma dobbiamo riuscire ad inaugurare
uno stile diverso, sia a livello sociale che econo-
mico e politico, pi autentico, meno preoccupato
del profitto e degli interessi personali o di gruppo,
se vogliamo ritrovare la fiducia e la speranza.
MAURIZIO
DALLA REDAZIONE :
Ci sono giunte osservazioni e lamentele
circa un articolo apparso sul precedente
numero di Ronago '93. Dopo attenta valu-
tazione la nostra redazione, pur ricono-
scendo la particolarit e l'incisivit del lin-
guaggio usata da chi scrive, non rileva tut-
tavia chiare, esplicite e dirette accuse a
persone; fa inoltre presente che si tratta di
opinioni di una singola persona. Non solo,
ma alcune frasi "contestate" sono citazioni
di autori e non sono attribuite in modo pre-
ciso ad alcuno. In ogni caso la Redazione
ringrazia per le osservazioni ricevute; cer-
cher di prestare pi attenzione all'uso del
linguaggio affinch non possa tornare per
alcuni offensivo e denigratorio e si scusa
se a volte alcuni cos lo possano interpre-
tare; tuttavia la Redazione non potr certo
sentirsi succube n condizionata da alcu-
no nell'esprimere le proprie opinioni. Fina-
lit del giornalino certo il rispetto, la
comprensione e l'amore vicendevole, ma
anche la possibilit di un dialogo con tutti
attraverso un chiaro confronto basato sul
rispetto della libert, nella ricerca della Ve-
rit.
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RONAGO '93 N. 7
A tuttI, uuguvI pcv un nunvn unnn ncIIu Pucc
Gennaio.
MESE DELLA PACE
PROPOS1E...
peri ragazzi:
- sara in distribu:ione il "Calendario della
Pace", una piccola guida per vivere giorno
per giorno, nella preghiera e nellimpegno
questo mese,
- e organi::ato un "Concorso di disegno" a
gruppi sul tema della Pace. si concludera
domenica 30 gennaio con la premia:ione
dei partecipanti,
- attivita domenicali in Oratorio per tutti.
nei pomeriggi di domenica 23 e 30 gennaio
e domenica 6 febbraio.
per i giovani:
- ogni lunedi sera incontro, riflessione e ri-
cerca sul tema della pace e allestimenti di
un recital da proporre a tutti entro la fine
del mese.
- Sabato 8 gennaio alle ore 17.00 incon-
tro-testimonian:e su obie:ioni di coscien:a e
volontariato, segue cena insieme e film.
- Domenica 16 pomeriggio insieme per le
classi superiori.
per le famiglie:
incontri nelle diverse fra:ioni del paese
(Ronaghino, Condomini nuovi, Mulini,
Lampona - Merlina, Centro) ogni Jenerdi
sera a ini:iare da venerdi 7 gennaio fino al
venerdi 4 febbraio.
per tutti:
- incontro di preghiera il primo gennaio
atte ore 17.30,
- giornata di digiuno e di preghiera per la
pace nella. ex-Jugoslavia sabato 22 e dome-
nica 23 gennaio,
- sabato 22 veglia :onale per la pace a
Concagno (ore 21)
- continua:ione dellimpegno di solidarieta
e di raccolta di generi alimentari e di prima
necessita, per i profughi di Hvar.
Nella notte di Natale pensa-
te che . la grandezza degli
uomini non sta nella materia
negli onori, nelle conquiste
nella felicit che tutti sogna-
no e che non esiste. Pensa-
te invece :che la grandezza
degli uomini sta proprio in
questa umilt: Ges nasce
in una grotta e muore su
una croce per illuminare il
mondo. E Cristo dov'? Il
suo cuore l dove c' la
sofferenza, dove c' questa
umanit che va redenta e
per la quale si sacrificato.
Don Zeno Nomadelfia
25/12/1966
Invito aIIa Iettura:
pag. 2 Di nuovo... Natale!
pag. 3 Pregare in famiglia...
pag. 4 Calendario
pag. 5 1994: anno della Famiglia
pag. 6 Ricordi sotto l'albero
pag. 8 Proposte: Pro Loco,
Scuola Materna
Ringraziamenti: Casa di Gino
pag. 9 L'altro Natale? ... "Bestiale"!
pag. 10 La pagina del G.A.M.
pag. 14 La Caritas parrocchiale
pag. 16 Festa della Terza et
Anniversari di sacerdozio
pag. 18 Spazi aperti
Dalla Redazione
pag. 19 Mese della Pace
19

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