Você está na página 1de 10

PERSONALISMO

Nell'opera
SCHIAVITU' E LIBERTA'
DELL'UOMO
Di
NIKOLAJ BERDJAEV
PERSONALISMO NELL'OPERA SCHIAVITU' E LIBERTA' DELL'UOMO DI
NIKOLAJ BERDJAEV
1 I!"ro#$%io!e &e!erale al per'o!ali'(o
1a Si&!i)i*a"o #el "er(i!e
Il termine personalismo possiede una duplice sfumatura di significato: da un lato indica
genericamente ogni corrente di pensiero che rivendichi la dignit della persona, dall'altro, in senso
pi rigoroso, denota una dottrina che accentra nel concetto di persona il significato della realt. La
persona viene considerata come principio ontologico fondamentale, rispetto al quale non possiile
distinguere alcun ordine gerarchico superiore. !er meglio comprendere il personalismo isogna
considerare che esso nacque nei primi anni del "## in $rancia, in rea%ione sia al panlogismo
assolutistico della filosofia tedesca, sia al positivismo naturalistico della filosofia francese. Il primo,
di matrice hegeliana, vedeva nel genere umano lo strumento attraverso cui, nella storia, lo &pirito
saree stato capace di prendere gradualmente coscien%a di s'( il secondo, il cui padre fu )uguste
*omte, era improntato ad un forte determinismo storico e sociale, nonch' ad una marcata fiducia
nel progresso. I filosofi personalisti insorsero contro questa conce%ione suordinata della persona,
rivendicandone l'indipenden%a, la non riconduciilit alla mera parte di un tutto.
Il padre del termine personalismo fu *harles +enouvier nel suo omonimo saggio del ,"#-. .a
questo trasse ispira%ione /mmanuel 0ounier per la fonda%ione nel ,"-1 della rivista /sprit, che
si prefiggeva l'oiettivo di esaminare la crisi politica e spirituale dell'/uropa del tempo. In
particolare, l'/sprit era caratteri%%ata dall'esigen%a di fondere l'istan%a personalistica con quella
comunitaria 2in qualche modo coniugare 3ier4egaard con 0ar56, e superare sul piano politico i
limiti sia dell'individualismo, sia del collettivismo, che riduce la personalit a pura unit numerica.
1+ Pre(e''e !el pe!'iero )ilo'o)i*o reli&io'o
I prodromi della filosofia personalistica sono rintracciaili fin dagli esordi del pensiero occidentale:
il *onosci te stesso 278 9: ;<=>?@86 iscritto nel tempio di )pollo a .elfi e ripreso da &ocrate
costituisce un primo movimento verso un'indagine dell'interiorit personale.
Auttavia, il terreno proprio del personalismo il cristianesimo. L'ispira%ione personalistica del
cristianesimo nel Dio padre che segna sui figli la sua impronta personale( nella verit identificata
con la stessa persona del *risto 2/go sum veritas6( ancora, nella predile%ione per l'unica pecorella
sfuggita all'ovile. Bella prospettiva cristiana i singoli nascono da un atto d'amore di .io, liera
prolifera%ione dell'essere personale che instaura nei figli un'immagine di se stesso: la spiritualit
personale dell'uomo viene esemplata sulla spiritualit personale di .io. *osC, ad esempio, le
*onfessioni di &ant')gostino sono la miraile esecu%ione, sen%a precedenti nella storia del
pensiero, d'un programma personalistico, per cui l'anima del singolo si riscatta e si conquista a
mano a mano che conosce la verit e si conosce in .io.
)nche *artesio nel ,D## volge lo sguardo alla persona, ricostruendo tutto l'edificio del sapere a
partire dall'afferma%ione *ogito, ergo sum. Auttavia, in *artesio il cogitare diviene perce%ione di
idee innate, rispetto alle quali alla persona concesso solamente di fornire o negare la propria
adesione. La persona diviene predeterminata, immersa in una armonia prestailita, che nega il
principio della filosofia personalistica.
)nche 3ant esercitE un'importante influen%a sullo sviluppo del personalismo, in special modo nel
suo imperativo categorico della $onda%ione della 0etafisica dei *ostumi "Agisci in modo da
trattare l'umanit, tanto nella tua persona quanto nella persona di ogni altro, sempre nello stesso
tempo come un fine, e mai unicamente come un mezzo.". Bonostante ciE, la persona di cui qui si
parla, non propriamente la persona dei singoli, ma l'astratto dell'umanit come portatrice di
ragione: ancora una volta l'intellettualismo coglie i suoi frutti, ipostati%%ando l'astratto e usurpando
a favore di questo astratto i diritti e la dignit della persona umana. &imilmente, in amito
romantico, l'idealismo tedesco, come ad esempio in $ichte, per quanto riconosca l'importan%a
dell'umani%%a%ione della natura, diluisce il concetto di persona nella astratta universalit dell'Ichheit
2l'io assoluto6. Il personalismo resta per l'idealismo assoluto una contraddi%ione in termini.
, Ni-ola. Ber#.ae/
,a La /i"a
Bato nel ,FGH a 3iev e deceduto nei pressi di !arigi nel ,"HF, all'et di GH anni, IerdJaev aderC in
giovent all'ideologia mar5ista predominante nell'intellighen%ia russa del suo tempo, ma approdE
en presto ad una ricerca metafisica e spirituale, distaccandosi dalla lotta politica. Infatti, egli non
mancE di manifestare la propria diffiden%a nei confronti del governo olscevico, instauratosi
nell'ottore del ,",G, che fin da suito dimostrE la tenden%a a fare prevalere l'interesse dello &tato
sulla liert dell'individuo. IerdJaev divenne particolarmente indesiderato al regime sovietico
quando aprC a &an !ietrourgo la KLiera )ccademia della *ultura &piritualeK, fino alla sua
definitiva espulsione dal paese nel ,"11, in seguito alla quale, dopo un reve soggiorno nella
Lermania della +epulica di Meimar, si stailC !arigi. Nui IerdJaev visse fino al ,"HF, anno della
sua morte, sen%a mai interrompere la sua produ%ione filosofica, nemmeno durante il difficile
periodo dell'occupa%ione na%ista.
On episodio interessante della vita di IerdJaev costituito dal momento del suo arresto in +ussia, in
occasione del quale egli fu interrogato dal temiile capo della Pe4a, .%erQins4iJ. &ol%henitsRn, nel
suo )rcipelago Lulag, racconta come allora IerdJaev dette prova di grande coraggio, esponendo
con ferme%%a i motivi ideologici e religiosi per i quali egli non poteva aderire al potere del partito.
,+ Il pe!'iero
Il centro della riflessione dell'autore ruota attorno ai concetti di !ersona, Liert e *reativit, che
egli sviluppa a pi livelli, affrontando tanto tematiche esisten%iali quanto sociali e storiche. Il suo
pensiero caratteri%%ato da una forte religiosit e si iscrive nella tradi%ione dell'esistenzialismo
cristiano, che trova un celere esponente circa un secolo prima nel filosofo danese &Sren
3ier4egaard.
0 S*1ia/i"2 e li+er"3 #ell'$o(o 41505
Il saggio &chiavit e liert dell'uomo testimonia l'interesse di IerdJaev per la tematica della
persona. In esso sono presenti sia un aspetto speculativoTteorico 2in cui il filosofo da ragione
dell'importan%a capitale da lui attriuita alla persona6, sia un aspetto di filosofia sociale, con la
denuncia da parte del filosofo di tutte le possiili forme di asservimento che qualsiasi impalcatura
sociale puE eventualmente esercitare sulla persona. L'uomo non deve dimenticare l'ori%%onte di
trascenden%a a cui chiamato, deve rifuggire l'oggettiva%ione che fa di lui uno schiavo, non solo
del mondo ma anche di se stesso.
0a Per'o!a
La persona secondo IerdJaev l'immagine integrale dell'uomo in cui il principio spirituale domina
su tutte le for%e dell'anima e del corpo. Lo spirito, cio, conduce all'unit l'anima e il corpo. !er
comprendere che cos' la persona molto importante stailire la differen%a tra !ersona e Individuo.
L' individuo una categoria di ordine iologico e sociologico( la persona , invece, l'opera dello
spirito che s'impadronisce della natura. La persona non legata ad alcun processo iologico o
generativo, la persona si crea per l'opera dello spirito sopra la costitu%ione fisica e psichica
dell'uomo.
0+ Si&!ore6 '*1ia/o e $o(o li+ero
&trettamente legato al concetto di persona, compare nel pensiero di IerdJaev quello di liert.
Bella liert afferma egli nascosto il mistero del mondo. L'uomo, infatti, si configura come un
essere contraddittorio: da un lato egli ricerca la liert, dall'altro cade facilmente nella schiavit,
fino ad arrivare ad amarla. La schiavit tende agguati all'uomo da tutte le parti.
!er illustrare il proprio concetto di liert IerdJaev si ricollega alla dialettica servo padrone di
Uegel. In essa veniva illustrato lo scontro fra due autocoscien%e, delle quali soltanto quella che non
avesse temuto per la propria vita saree stata in grado di divenire padrone. L'autocoscien%a
asservita, tuttavia, avree guadagnato l'indipenden%a attraverso il lavoro, in quanto saree uscita
da s' e si saree riconosciuta nel prodotto del proprio lavoro, secondo la dinamica dell')ufheung.
IerdJaev non approva l'ottica del rovesciamento dialettico e afferma che tanto il servo quanto il
padrone sono entrami schiavi. Il signore coscien%a sussistente per s', che tuttavia sussiste per s'
attraverso lo schiavo( la coscien%a dello schiavo, invece, l'esisten%a di s' per l'altro. /ntrami
sono legati da un rapporto di interdipenden%a.
)lla figura del signore e dello schiavo IerdJaev contrappone l'uomo libero, che sussiste di per s',
ha in s' le qualit sen%a la correla%ione di un suo opposto. L'errore tanto dello schiavo quanto del
signore consiste nel porre la propria ragion d'essere nel mondo oggettivato, e non nel mondo dello
spirito, unica istan%a in cui sia possiile una liert autentica.
Infatti, per quanto $euerach e 0ar5 avessero intuito la falsit della dialettica servo padrone 2asti
pensare alle teorie sulla aliena%ione del lavoro capitalista formulate dal filosofo di Areviri6, essi a
loro volta compiono nell'ottica di IerdJaev un errore sostan%iale: auspicano la liera%ione del
lavoratore in un ori%%onte materialistico, che in ultima analisi finisce per asservire l'uomo tanto
quanto la sua precedente condi%ione di suordina%ione. &e l'uomo rimane un essere materiale ed
economico VWX rimane schiavo e schiavo per natura.
Inoltre, IerdJaev individua nella celere volont di potenza un pervertimento dell'universalismo a
cui chiamato l'uomo per natura. La volont di poten%a consiste secondo Biet%sche in un desiderio
di puro accrescimento, in una pulsione infinita di rinnovamento. Auttavia, questo isogno
elementare di espandere la propria for%a vitale diviene inevitailmente lesivo della dignit e della
liert dell'uomo, diviene esso stesso fonte di schiavit per l'uomo. IerdJaev porta l'esempio di
*esare come uomo reso schiavo dalla propria stessa volont di poten%a, da cui trascinato in un
vortice di catastrofi e guerre. Ygni giusti%iere afferma IerdJaev un uomo che ha perso la for%a
dello spirito, che ha perso ogni coscien%a di esso.
La violen%a appartiene al mondo oggettivato, spersonali%%ato, dove accettata per il
raggiungimento di fini che hanno perso di vista il ene autentico dell'uomo: la violen%a, in realt,
manifesta%ione di impoten%a, di dipenden%a dal mondo oggettivato( i vinti dal mondo, al contrario,
possono possedere la vera for%a che viene dallo spirito: il $iglio di .io fu crocifisso. &ocrate fu
avvelenato. I profeti furono lapidati. Lli ini%iatori e i creatori di un nuovo pensiero e di una nuova
vita furono perseguitati. VWX hanno trionfato solo il signore e lo schiavo, non si sono tollerati gli
uomini lieri.
0* La '*1ia/i"2 #ell'$o(o i! Dio
Belle diverse forme di schiavit rientra l'idea umana di .io, da distinguere dalla vera essen%a di
.io. L'uomo, infatti, ha creato nel corso della storia un Dio oggettivato, e Lli ha rivolto una
ammira%ione servile. Aale .io si manifesta nella coscien%a umana con una forte impronta di
antropomorfismo e sociomorfismo: in .io si riflettono cosC i rapporti sociali degli uomini, i
rapporti di schiavit e di dominio di cui piena la storia umana. Nuesto concetto di .io come
monarca assoluto ha generato una legittima serie di rea%ioni in tanti pensatori, fra cui LudZig
$euerach. &econdo $euerach la teologia non saree altro che una antropologia mascherata,
trasposi%ione in un ente trascendente delle tensioni dell'individuo, di quei caratteri di Infinite%%a e
/ternit che l'uomo in quanto genere umano possiede. La rea%ione di $euerach giustificata
secondo IerdJaev nei confronti dell'idea di .io, non rispetto a .io stesso, che 0istero.
) ciE connesso il problema della giustificazione del male del mondo, a cui per molto tempo si
ovviato con la teori%%a%ione di una armonia universale che avree reso ragione delle sofferen%e
degli uomini. *osC fa Leini% nella sua Aeodicea, quando formula la teoria del migliore dei mondi
possibili, in quanto opera di un .io onnipotente e infinitamente uono. La teoria di Leini%, com'
noto, venne messa alla erlina nel racconto di [oltaire *andido, dove il filosofo del D## veniva
incarnato dalla farsesca figura del precettore !angloss. ) questo ordine universale si contrapposto
nella sua opera anche .ostoevs4iJ, in particolare nei $ratelli 3arama%ov, con la geniale dialettica
2definita cosC dallo stesso IerdJaev6 di Ivan 3arama%ov, il quale restituiree il iglietto per
l'armonia universale, anche se essa dovesse costare soltanto la lacrimuccia di un amino
maltrattato. L'insurre%ione contro l'ordine cosmico risulta pi che giustificata, perch' esso non
tiene conto dell'importan%a della persona umana, centro esisten%iale dell'universo. IerdJaev afferma
che .io non affatto il pianificatore dell'ordine cosmico e l'amministratore del tutto mondano, .io
il senso dell'esisten%a umana VWX .io ha creato esseri concreti, persone, centri esisten%iali creativi
VWX .io si trova nel amino che versa la lacrimuccia, non nell'ordine cosmico utili%%ato per
giustificare questa lacrimuccia. La !rovviden%a .ivina nel mondo ammissiile come mistero
inspiegaile, ma ra%ionali%%ata dalle dottrine teologiche diviene offensiva sia per la dignit di .io
che per la dignit dell'uomo.
0# La 'e#$%io!e *o'(i*a e la '*1ia/i"2 #ell'$o(o !ella !a"$ra
!er quanto la civilt storicamente aia avuto il ruolo di proteggere l'uomo dalle insidie della
natura, in epoca moderna essa stata considerata come asfissiante per l'uomo stesso e le sue norme
costrittive rispetto alle primitive liert. La sensiilit romantica attraverso diverse teorie
organicistiche si fa portavoce di un ricongiungimento dell'uomo con la natura, vista come
spontaneit e fresche%%a perdute. *osC con il suo panismo U\lderlin mira a ritrovare la propria
spiritualit nel ricongiungimento con il tutto 2si pensi alla sua tragedia La 0orte di /mpedocle6 e
&chelling nella sua Naturphilosophie risolve il prolema del BonTio fichtiano attraverso la teoria
dell'assoluto come unit di soggetto e oggetto, spirito e natura. IerdJaev individua in queste forme
di monismo un ulteriore attentato alla integrit della persona: dalla schiavit del meccanismo della
natura Vl'uomoX si volge alla schiavit del pandemonismo della natura VWX la fusione con la vita
cosmica non liera la persona, ma la dissolve e la annienta. !er quanto sia vero che l'uomo nella
storia della civilt si volga in un circolo vi%ioso di soprusi e violen%e, egli non puE sfuggire ad esso
attraverso la sottomissione a un ritmo cosmico organico che propriamente non esiste nella natura
oggettiva, ensC attraverso la liert dello spirito.
0e La 'e#$%io!e #ell'i!#i/i#$ali'(o e la '*1ia/i"2 #ell'$o(o #a 'e '"e''o
Yccorre operare un distinguo tra personalismo e individualismo, che potreero essere identificati
in maniera fuorviante, a motivo della comune atten%ione per il singolo. Il personalismo rivendica
l'indipenden%a della persona a motivo dello spirito che alerga in essa, l'individualismo, invece,
appartiene al mondo oggettivato. L'individualista un uomo egocentrico in potere
dell'oggettiva%ione, che egli vuole trasformare in strumento dell'autoafferma%ione. Il tipo del
fariseo, ad esempio, il tipo dell'uomo la cui dedi%ione alla legge del ene e della pure%%a VWX si
trasformata in autoafferma%ione egocentrica e autocompiacimento. Il personalismo ha una
tenden%a comunitaria, vuole stailire rapporti fraterni fra gli uomini, mentre l'individualismo
istituisce nella vita sociale rapporti da lupi. &ulla ase della distin%ione Junghiana fra i due tipi
psicologici dell'introverso e dell'estroverso IerdJaev afferma che esistono sia un'introversione
deformata, cio un'introversione che ha smarrito la persona, come nel caso dell'egocentrismo, VsiaX
un'estroversione deformata VcheX aliena%ione ed esteriori%%a%ione. L'uomo secondo IerdJaev
deve essere allo stesso tempo introverso spiritualmente, interiori%%ato, ed estroverso nel proprio
agire che fuoriesce verso il mondo e gli uomini.
0) Se#$%io!e #el Re&!o7 Il #$pli*e a'pe""o #ello '"a"o
Bel corso della storia si ha una serie sconfinata di esempi che testimoniano la voca%ione dell'uomo
a regnare, dagli imperi dell'antico Yriente, all'impero +omano, fino al Aer%o +eich germanico.
&econdo IerdJaev nella ricerca del regno l'uomo riversa la propria sete di universalit. ) questo
proposito risulta illuminante un riferimento a .ostoevs4iJ ed alla sua Leggenda del Lrande
Inquisitore: in essa gli uomini accettano di essere asserviti al potere assoluto dell'Inquisi%ione
&pagnola in camio di una garan%ia di pace e tranquillit in vita. &i tratta, in nuce, del prototipo dei
moderni stati totalitari, che vogliono essere chiesa, organi%%are l'anima degli uomini, dominare
sulla coscien%a e sul pensiero sen%a che rimanga spa%io per la liert dello spirito. !er il ene
collettivo lo stato totalitario, accetta la morale di *aifa, per la quale /' meglio che un uomo solo
muoia per gli altri piuttosto che perisca un popolo intero. On esempio lampante di come questa sia
la professione di fede dello stato dato dal noto affare Dreyfus, quando si condannE un innocente a
vantaggio dello stato e dell'esercito francese. /' lo stesso dilemma anche dello scontro tra Antigone
e reonte nella tragedia di &ofocle, dove si palesa lo scontro tra la morale personale, umana, che
difende il proprio diritto di seppellire il fratello, e la morale impersonale e inumana dello stato, che
nega questo diritto.
I moderni stati totalitari hanno operato una inversione dei rapporti di dipenden%a: essi affermano
che l'uomo esiste per lo stato, non, come dovree essere, che lo stato esiste per l'uomo. !er
giustificare il primato della ragion di stato essi foggiano di volta in volta simoli e miti, per
esempio il mito della sovranit del popolo la cui volont generale infalliile 2+ousseau6, il mito
del proletariato come classe messianica lieratrice dell'umanit 20ar56, il mito dello stato e il mito
della ra%%a 2Ba%ionalsocialismo6. Bei totalitarismi la pseudoTdivini%%a%ione che avviene attorno
alla figura dei leader un indice chiaro di come l'uomo adichi alla propria indipenden%a e idolatri
un feticcio, che rappresenta il surrogato della propria chiamata all'universalismo. )lla vigilia della
tragedia della &econda Luerra 0ondiale, IerdJaev afferma con toni profetici che nei na%ionalismi
moderni il duce dittatore si trasforma in mago e presto, proailmente, stender le mani per guarire
gli ammalati.
&ulla scia di questo ragionamento IerdJaev riconosce all'anarchismo la verit incondi%ionata in
merito Valla denuncia diX ogni assoluti%%a%ione dello stato, dell'ingiusti%ia della centrali%%a%ione
dispotica. /gli distingue due tipi di anarchismo, uno materialistico, uno religioso spirituale.
)ll'anarchismo materialistico ricondotto l'anarchismo comunista di Ia4unin, nel quale si
propugna la liert dell'elemento popolare dal potere dello stato. Auttavia, nota IerdJaev il
dominio comunistico astatale della societ puE essere con ciE ancor pi totalitario del dominio dello
stato che incontra limiti ai suoi poteri.. In questo senso si avvicina maggiormente al personalismo,
alla liera%ione della persona umana, l'individualismo anarchico di 0a5 &tirner, per quanto sia
comunque relegato dentro a un ori%%onte materialistico. L'anarchismo che raggiunge la massima
profondit quello religioso di Lev AolstoJ. In esso si riconosce che qualsiasi forma di potere
sull'uomo legata al peccato e al male, nella convin%ione che il +egno di .io sia privo di autorit,
sia anarchia. VAolstoJX propone di rischiare tutto in nome della fede in .io e nella natura divina.
Bonostante l'audacia del pensiero di AolstoJ, esso tuttavia non rende ragione della violen%a, an%i si
disinteressa delle vittime della violen%a, come se non fosse necessario difenderle. In ciE risiede il
lato negativo dell'anarchismo, il suo mendace fantasticare: lo stato deve difendere la liert e il
diritto. Nuesta l'unica legittima%ione che IerdJaev riconosce allo stato, al cui potere egli assegna
sempre un significato relativo e fun%ionale.
Bella visione personalistica lo stato si rivela un isogno, una necessit per gli uomini e ciE indica
per l'appunto che nella gerarchia di valori esso appartiene ai valori di ordine inferiore.. La triade
hegeliana, in ase alla quale lo &tato rappresenta il vertice dello spirito oggettivo, risulta
inaccettaile, non solo nel senso mar5iano di primato della societ civile, ensC nella sua totalit:
essa, infatti, inadatta a riconoscere nella persona umana il valore supremo.
La sedu%ione del +egno sfocia inevitailmente nel mito della guerra. Infatti, quando la poten%a
dello stato e della na%ione viene dichiarata come valore superiore all'uomo, allora in linea di
principio la guerra gi dichiarata. /' interessante infatti osservare come il potere dello stato sia
sempre circondato da simoli ellici, eserciti, andiere e decora%ioni: anche i presidenti delle
repuliche democratiche, per quanto camminino in una misera tenuta civile, dietro di loro hanno
comunque un esercito e sono accompagnati da aiutanti in tenuta militare. L'assoluti%%a%ione
dell'importan%a dello stato porta a un romanticismo della guerra che contraddice i fondamenti del
personalismo: la persona umana viene vista come un me%%o, come parte suordinata di un tutto
nonTumano. &i guarda alla guerra come a una sorta di poesia, mentre essa non altro che una
terriile prosa. &e chi odia e ha sete di uccidere potesse vedere nel suo nemico un soggetto
esisten%iale, l'odio allora svaniree e l'assassinio diverree impossiile. L'odio e l'assassinio
esistono solo in un mondo in cui gli uomini sono diventati oggetti.
0& Se#$%io!e e '*1ia/i"2 #ell'ari'"o*ra"i'(o7 Il #$pli*e /ol"o #ell'ari'"o*ra"i'(o7
L'aristocratismo puE essere di tipo sociale o spirituale. Il primo consiste nell'appartenen%a a un ceto
aristocratico, a cui vengono riconosciute qualit d'ecce%ione. /sistono teorie aristocratiche che
vedono il senso della storia e dell'umanit nella comparsa di uomini notevoli e geniali, mentre
guardano alla massa rimanente dell'umanit come a un humus, come a un me%%o per questa luce
dell'umanit. Aale ad esempio la teoria niet%schiana del superuomo, o oltreuomo, in ase alla
quale pochi uomini sareero in grado di emergere dalla massa e reali%%are appieno le poten%ialit
del proprio essere, mettendo in atto il cosiddetto nichilismo attivo. Nuesto consiste in una nuova
epoca, in cui l'uomo, liero dalle catene e dai falsi valori etici e sociali dello spirito apollineo,
afferma se stesso guidato dallo spirito dionisiaco e dalle passioni. )l pensiero di Biet%sche si rifece
Lariele .'annun%io, con il suo superomismo, secondo cui i sentimenti e la volont del superuomo
dovreero prevalere sulle masse ed elevarsi sopra di esse. Infine, riconduciile alla conce%ione
dell'aristocratismo anche la teoria hegeliana degli uomini cosmici 2fra cui egli mette in eviden%a
Bapoleone Ionaparte6, individui eletti dalla cosiddetta astuzia della ragione, che riescono ad
assecondare lo sviluppo della storia, portando una trasforma%ione radicale nella realt del loro
tempo. ) tutto ciE IerdJaev contrappone il vero aristocratismo VcheX resta nel regno della
soggettivit infinita e non istituisce alcun nuovo regno oggettivo. L'autentica ra%%a aristocratica,
secondo il filosofo, non ra%%a dominante, come ritiene Biet%sche, ensC una ra%%a particolarmente
sensiile e sofferente, che non esige niente per s', dona, si assume la responsailit e il dovere di
servire.
01 La 'e#$%io!e #ella +or&1e'ia
Il tipo orghese viene inquadrato da IerdJaev in una luce del tutto negativa. In esso egli vede la
sottomissione completa dell'uomo al mondo dell'oggettiva%ione, al mondo del determinismo: il
orghese non definito per ciE che , ma per ciE che ha. /gli schiavo della sua propriet e del
denaro, schiavo della volont di arricchimento, schiavo dell'opinione comune orghese, schiavo
delle posi%ioni sociali, schiavo degli schiavi che sfrutta e di cui ha timore. !er quanto il sistema
orghese, che corrisponde al sistema capitalistico, sia aspramente criticato da IerdJaev, egli non
crede nella possiilit di un rinnovamento vero attraverso l'instaura%ione di un nuovo sistema. Bon
si deve credere che il camiamento della struttura sociale crei automaticamente un uomo nuovo:
socialismo e comunismo possono essere spiritualmente orghesi tanto quanto il capitalismo. 0ar5
vedeva nel orghese una categoria sociale, con una missione positiva da un lato 2lo sviluppo delle
for%e produttive materiali e l'esautoramento della noilt6, e un ruolo negativo, quasi criminale,
nello sfruttamento del proletariato. IerdJaev, invece, individua nel orghese una categoria
esistenziale, nella quale l'uomo schiavo del mondo materiale e degli oggetti, indipendentemente
dalla struttura sociale in cui collocato.
0i Se#$%io!e e '*1ia/i"2 #ella ri/ol$%io!e
La rivolu%ione una caratteristica peculiare della storia umana. In ogni epoca le classi inferiori,
oppresse, lavoratrici della societ si sono sollevate, non accettando pi di sopportare l'umilia%ione e
la schiavit. !artendo da questo assunto, che ricorda molto da vicino la teoria del materialismo
storico dialettico di 0ar5, in ase al quale la storia identificaile con la storia della lotta di classe,
IerdJaev sviluppa la propria critica della rivolu%ione. /gli afferma che nella rivolu%ione, seene
essa parta da una rivendica%ione legittima di diritti, insito un elemento demoniaco. La
rivolu%ione, infatti, ricerca la vittoria ad ogni costo. La vittoria le d la for%a, e questa for%a trapassa
sempre in violen%a. La rivolu%ione, inoltre, possiede un atteggiamento contraddittorio nei confronti
del tempo: essa vive proiettata nel futuro, mentre il presente viene considerato esclusivamente come
me%%o. Bel presente si accettano la violen%a, la crudelt e l'assassinio, al fine di raggiungere in un
futuro la liert e l'umanit. *ome afferma IerdJaev per il presente una vita da incuo, per il
futuro una vita paradisiaca. La pretesa di raggiungere la perfe%ione, il perfetto ordinamento sociale
genera ogni sorta di sopruso, causa il terrore. .i questo sono testimoni sia la +ivolu%ione $rancese,
con il +egime del Aerrore di +oespierre, sia la +ivolu%ione olscevica dell'ottore ,",G. .a tutto
ciE IerdJaev conclude che la vera rivolu%ione, profonda e radicale, un mutamento di struttura
della coscien%a, un mutamento del rapporto col mondo oggettivato
0l Se#$%io!e e '*1ia/i"2 #el *olle""i/i'(o $"opi'"i*o
Il collettivismo, che vuole la vita perfetta, il ene oligatorio viene chiaramente rifiutato dal
personalista IerdJaev. Bel contesto del collettivismo, infatti, il ene generale costituisce una
categoria di valori superiore alla persona, di cui essa si sente parte suordinata e in cui si dissolve.
L'utopia pretende la ra%ionali%%a%ione della tragedia umana sen%a una trasfigura%ione reale
dell'uomo e del mondo. ) questo proposito occorre notare che IerdJaev non identifica il
collettivismo con il socialismo, il quale, al contrario, puE essere personalistico, anticollettivistico. Il
socialismo riguarda una forma di giustizia elementare che tenta di conciliare i due prolemi che
stanno alla ase della vita sociale VWX la liert e il pane. Il socialismo scientifico di 0ar5, ad
esempio, smaschera l'ipocrisia con cui le societ orghesi negano l'esisten%a di classi, affermando
che esse sono state superate nell'eguaglian%a civile. ) ragione 0ar5 rivendica contro una
uguaglianza formale e di facciata, una uguaglianza sostanziale, in cui il proletariato non sia pi
oppresso dallo sfruttamento capitalista. Inoltre, 0ar5 nel giusto, quando, in controcorrente rispetto
agli economisti classici, quali &mith e +icardo, vede nel sistema capitalistico non una forma%ione
naturale, ensC un prodotto storico, suscettiile anche di modifiche radicali. )ncora una volta,
IerdJaev, approva i presupposti della riflessione mar5iana, ma li sviluppa secondo il proprio punto
di vista: la fratellan%a tra gli uomini, che un compito spirituale, non risolviile mediante
un'organi%%a%ione sociale Vn'X tramite la conquista del potere 2come prevede 0ar5 quando teori%%a
la fase di dittatura del proletariato6, indipendentemente dal fine di questa conquista.
0( Se#$%io!e e '*1ia/i"2 ero"i*a
Il sesso, secondo IerdJaev, una delle pi profonde forme di schiavit dell'uomo. *ome
&chopenhauer aveva intuito, quando l'uomo cede al potere della vita sessuale si rende giocattolo
della !olont cieca e a"razionale che governa il mondo, diventa schiavo della propaga%ione della
specie. IerdJaev concorda con la visione schopenhaueriana, tanto quanto riconosce la legittimit
delle scoperte di $reud nell'amito della psicoanalisi. Le pulsioni sessuali esercitano un'influen%a
decisiva sull'agire umano e vengono spesso represse dal controllo della societ. In conformit a ciE
IerdJaev critico nei confronti della famiglia come istituzione sociale borghese, in quanto spesso
assume una fun%ione costrittiva del sentimento amoroso. )llo stesso modo, egli si rivolge
all'ipocrisia del cristianesimo storico che ha sempre giustificato l'amore matrimoniale
esclusivamente con la genera%ione dei figli, mentre ha maledetto l'atto sessuale come
concupiscentia. ) un livello pi alto rispetto alla mera pulsione sessuale, individuata da $reud, e
l'idea ipocrita dell'amore matrimoniale, entrame le quali incatenano l'uomo al mondo oggettivato
, IerdJaev esalta l'amoreTeros, in cui l'unione sessuale diviene conseguimento di piene%%a. Il
filosofo afferma che in ciE presente il senso personale, spiritualmente e moralmente legittimo
dell'amore.
0! Se#$%io!e e '*1ia/i"2 e'"e"i*a
!er sedu%ione estetica IerdJaev intende la tenta%ione dell'uomo di assoluti%%are i propri criteri di
giudi%io estetici. *iE puE avvenire nell'amito della morale, della filosofia, della politica e anche
della religione, dove spesso prende la forma del predominio esclusivo della parte liturgica. Il tipo
dell'esteta il tipo dell'uomo passivo, che gode della sua passivit, che vive di riflessi, un
consumatore e non un creatore. In questa defini%ione IerdJaev rivela la propria affinit al pensiero
di 3ier4egaard, in particolare per quanto riguarda lo stadio estetico della vita messo in eviden%a dal
filosofo danese. Nuesto stadio, simoleggiato dalla figura del seduttore 2.on Liovanni6,
caratteri%%ato secondo 3ier4egaard dalla ricerca del piacere, dall'aandono al mondo e alla
pluralit delle esperien%e che esso offre. Lo scacco esisten%iale dello stadio estetico avviene quando
l'esteta, vivendo nell'istante e sen%a operare alcuna scelta, rinuncia a costruire una propria identit e
cade nella noia, nell'indifferen%a e nella dispera%ione. 0a la schiavit estetica non implica la
nega%ione dell'autentica elle%%a. )l contrario, la elle%%a capace di irrompere nel mondo
oggettivato, nel mondo della quotidianit e illuminare la vita di un senso nuovo. *iE avviene, ad
esempio, attraverso l'arte, che trasfigura%ione della nostra vita.
)l fine di determinare la natura dell'autentica elle%%a, IerdJaev solleva l'annoso diattito tra
classicismo e romanticismo. .a un lato il classicismo concepito come arte oggettiva, l'arte che ha
raggiunto la perfe%ione oggettiva e in questo del tutto incompatiile con la filosofia
personalistica, in quanto sia il creatore che il prodotto creato sono sottomessi a un ordine
gerarchico oggettivo. Il romanticismo, invece, si avvicina maggiormente all'ideale personalistico,
poich' significa la frattura tra soggetto e oggetto. Il prodotto della crea%ione parla sempre di
qualcosa di pi grande di lui, in esso si ha uno slancio 2#treben6 verso l'infinito V...X Auttavia,
l'afferma%ione della soggettivit puE diventare la chiusura dell'uomo in se stesso, perdita di unione
con la realt, V...X schiavit dell'individuo da se stesso. )lle due vie di romanticismo e classicismo
IerdJaev contrappone il risanamento del realismo, che volge verso la veracit della vita. /gli
afferma, ad esempio, che tutta la letteratura russa del ]I] secolo si trova al di fuori del classicismo
e del romanticismo, realistica nel senso profondo del termine, e testimonia la lotta spirituale
dell'uomo soggetto, la tragedia della crea%ione.
0o Se#$%io!e e '*1ia/i"2 #ella '"oria7 La #$pli*e *o!*e%io!e #ella )i!e #ella '"oria
Bell'ultima se%ione di &chiavit e Liert dell'uomo IerdJaev anali%%a tre diversi concetti di
tempo: il tempo cosmico, il tempo storico e il tempo esisten%iale. Il tempo cosmico simoli%%ato
da un cerchio, legato al ritmo della natura 2l'alternarsi del dC e della notte, delle stagioni ecc.6 e
caratteri%%E, ad esempio, la mentalit greca. Il tempo storico, invece, rappresentato da un linea
retta: una dimensione temporale proiettata verso il futuro, da cui attende una manifesta%ione di
senso. IerdJaev, contrariamente a quanto affermato da Biet%sche nella sua formula%ione
dell'eterno ritorno, non identifica la conce%ione lineare del tempo con la sensiilit cristiana( egli
afferma che il tempo storico genera illusioni: la ricerca di ciE che migliore nel passato 2illusione
del conservatorismo6, oppure la ricerca della piene%%a nel futuro 2illusione del progresso6. &ia il
tempo cosmico che il tempo storico appartengono al mondo dell'oggettiva%ione e non sono in grado
di fornire risposte definitive all'uomo. Il tempo pi profondo il tempo esistenziale, rappresentaile
attraverso un punto. Nuesto il tempo interiore, nonTesteriori%%ato nello spa%io, non oggettivato
VWX un'infinit qualitativa, non quantitativa. L'istante del tempo esisten%iale un'uscita
nell'eterno. !roprio l'avvento del tempo esisten%iale costituisce la fine della storia.
) ciE si collegano la due conce%ione dell'apocalisse: l'una vede la fine della storia in senso passivo,
reali%%ata esclusivamente da .io( l'altra crede che la fine del mondo venga preparata in maniera
attiva e creatrice dall'uomo, che essa sar un'opera divinoumana. Nuesta seconda conce%ione,
secondo IerdJaev, fonda un escatologismo attivo che legittima la creativit umana. L'attesa
passiva della fine cessa di essere accompagnata da un sentimento di orrore e an%i diventa lotta,
desiderio di vittoria. IerdJaev conclude il suo lungo saggio con una nota di trionfo Nuando l'uomo
avr compiuto ciE a cui stato chiamato, soltanto allora ci sar la seconda venuta di *risto, allora ci
sar un nuovo cielo e una nuova terra, ci sar il regno della liert.
I!#i*e
,6 Introdu%ione generale al personalismo
,a6 &ignificato del termine
,6 !remesse nel pensiero filosofico religioso
16 Bi4olaJ IerdJaev
1a6 La vita
16 Il pensiero
-6 &chiavit e liert dell'uomo
-a6 !ersona
-6 &ignore, schiavo e uomo liero
-c6 La schiavit dell'uomo in .io
-d6 La sedu%ione cosmica e la schiavit dell'uomo nella natura
-e6 La sedu%ione dell'individualismo e la schiavit dell'uomo da se stesso
-f6 &edu%ione del +egno il .uplice aspetto dello stato
-g6 &edu%ione e schiavit dell'aristocratismo. Il duplice volto dell'aristocratismo
-h6 La sedu%ione della orghesia
-i6 &edu%ione e schiavit della rivolu%ione
-l6 &edu%ione e schiavit del collettivismo utopistico
-m6 &edu%ione e schiavit erotica
-n6 &edu%ione e schiavit estetica
-o6 &edu%ione e schiavit della storia. La duplice conce%ione della fine della storia
Bi+lio&ra)ia
IerdJaev B., #chiavit$ e libert dell'uomo, 0ilano, Iompiani, 1#,#
0iano $., %ersonalismo, in /nciclopedia filosofica, 0ilano, Iompiani, 1##D
Lanci4ov L., &erd'aev, in /nciclopedia filosofica, 0ilano, Iompiani, 1##D
Bicola O. +uffaldi /., (l pensiero plurale. )'ottocento, Aorino, Loescher /ditore, 1##F

Você também pode gostar