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QUARESMA

2002
Carnevale appena terminato ci intro-
duce alla Quaresima, tempo di pre-
ghiera, digiuno e elemosina. Per con-
cretizzare queste parole, si pensato di dare risalto a quanto gi si fa e di fare qual-
che aggiunta.

PREGHIERA: la preghiera per eccellenza la S. Messa e in modo particolare quella


domenicale. Nella S. Messa c' tutto: il perdono, l'ascolto, la condivisione, la lode, la
grazia di Dio. Si propone anche una S. Messa alle ore 6.30 del Venerd come "sacri-
ficio" spontaneo in ricordo della Passione del Signore. Altro gesto proprio del venerd
sar la Via Crucis alle ore 16.30, animata di volta in volta da alcuni gruppi. Non pu
non mancare la preghiera personale o familiare che ciascuno di noi pu fare in ogni
momento e luogo, come sua esigenza personale.
DIGIUNO: normalmente si pensa subito al divieto di mangiare la carne al venerd.
Ridotto cos, sarebbe veramente una povera cosa. n effetti, gi duemila anni fa,
Ges ci proponeva alcuni tipi di digiuno; "togliere l'oppressione, il puntare il dito, il
parlare empio"; a questi possiamo aggiungere un digiuno che magari ci pu costare
tantissimo: spegnere la tv quando si mangia tutti insieme a tavola, oppure qualche
sigaretta in meno o qualche golosit. Tutto questo per riacquistare la nostra libert e
per condividere il nostro tempo, il nostro "ben-avere" con chi nel bisogno. E qui ci
si accorge appunto che il digiuno non fine a se stesso, ma diventa:
ELEMOSINA. Ancora prendendo in prestito la parola di Dio, leggiamo che digiuno
"spezzare il pane con l'affamato, introdurre in casa i miseri, i senza tetto, vestire gli
ignudi", tutto questo "senza distogliere gli occhi dalla tua gente", cio quelli che vivo-
no sotto il nostro tetto, nel nostro paese. n concreto, di settimana in settimana fare-
mo nostre le iniziative di solidariet che ci vengono proposte dalla diocesi.
A queste iniziative si vuole aggiungere ci che gi i ragazzi stanno facendo settima-
nalmente cio la catechesi. Se importante per loro, a maggior ragione lo per gli
adulti, per i tanti problemi che devono affrontare e davanti ai quali sembra che la
fede, se non ha nulla da dire, a volte persino un ostacolo. Quindi si rimanda al pro-
gramma pi dettagliato degli argomenti e dei relatori che ci aiuteranno a riflettere
ogni gioved di quaresima, alle ore 21.
CATECHES PER ADULT
Eucaristia:
al centro della vita,
fonte della missione
GOVED 21 FEBBRAO: FAMIGLIA, PRIMA SCUOLA DI VITA...
"Nella famiglia, la persona umana non solo viene generata e progressivamen-
te introdotta, mediante l'educazione, nella famiglia umana, ma, mediante la ri-
generazione del battesimo e l'educazione alla fede, essa viene anche introdot-
ta nella famiglia di Dio, che la chiesa".
Interverr a guidare la riflessione: Enrico Rezzonico
GOVED 28 FEBBRAO: ...PER CREARE SPAZIO ALL'AMORE...
" alla scuola dell'Eucaristia che impariamo a fare di noi un dono per l'Altro e
per gli altri, impariamo ad amare vivendo e a vivere amando".
Interverr a guidare la riflessione il Dott. Piero Tettamanti,
presidente del Centro di Aiuto alla Vita di Como
GOVED 7 MARZO: ...SPEZZANDO IL PANE...
"Contemplando le sue mani che spezzano il pane per chi ha fame, impariamo
a spezzare anche noi il pane all'affamato, a vivere l'impegno di farci prossimo".
Interverr a guidare la riflessione Roberto Bernasconi,
diacono permanente della nostra diocesi
GOVED 14 MARZO: ...CON CHI SOTTOMESSO E OPPRESSO.
"Occorre liberarci da tutto ci che ci opprime, spezzando i limiti dei nostri egoi-
smi e le barriere dei nostri pregiudizi, impegnandoci a vivere una vita pi sem-
plice".
Interverr a guidare la riflessione Gemma Tavasci,
membro del Coordinamento Comasco per la Pace
GOVED 21 MARZO: LA "PASSIONE" DI CRISTO: DIO E L'UOMO
"Prima della festa di Pasqua Ges, sapendo che era giunta la sua ora di pas-
sare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo,
li am sino alla fine".
(Incontro di preparazione alla settimana santa).
Interverr a guidare la riflessione don Mauro Giordano,
docente di Sacra Scrittura presso il Seminario di Como
TUTTI GLI INCONTRI SI TERRANNO PRESSO IL CENTRO PARROCCHIA-
LE ALLE ORE 21.00
la speranza
fa fiorire
il deserto
i segni dei cammino.
...per gli adulti
'immagine che la nostra comunit ha scelto
come filo conduttore per il cammino quare-
simale quella del deserto.
L
Deserto: dove il silenzio impera, fatto di pietre
o di sabbia arida, deserto che sembra inghiot-
tire tutto. Deserto, che a volte assomiglia un
po' alla nostra vita inaridita dalla fretta, dalle
tante cose da fare e dal poco tempo che riu-
sciamo a dedicare alle relazioni con gli altri e
con l'Altro. Ma come il deserto pu fiorire lad-
dove passa un po' di acqua, anche noi siamo
chiamati a dare nuovo vigore alla nostra esi-
stenza attraverso il cammino della Quaresima,
che rappresenta un'occasione preziosa di revi-
sione e di conversione come singoli e come
comunit cristiana.
Entrando in chiesa, la prima domenica di Qua-
resima, ci siamo trovati di fronte ad un piccolo
deserto, ai piedi dell'altare.
Al suo centro, una luce, a rappresentare la Pa-
rola di Dio; dal confronto con essa (durante la
messa domenicale) e fra di noi (attraverso la
catechesi per gli adulti e quella per gli anziani),
potremo attingere gli insegnamenti per vivere
nella quotidianit il cammino in preparazione
alla Pasqua.
... e per i ragazzi
nalogamente, anche i nostri ragazzi faran-
no un cammino quaresimale attraverso il
catechismo, l'oratorio ed alcuni momenti du-
rante la messa.
A
L'immagine per loro sar quella degli alberi
che hanno fatto da riferimento al popolo di Dio
nel cammino attraverso il deserto, e che diven-
tano via via simboli di speranza, di fecondit,
di gioia, di attesa, di accoglienza, di forza, di
grazia.
Sul cartellone posto in chiesa, ogni domenica
troveremo uno di questi alberi, a partire
dall'aIbero deIIa vita, che splende in mezzo al
giardino e al quale legato il destino di Adamo
(prima settimana di Quaresima).
La fede di Abramo (seconda settimana) richia-
ma la quercia, simbolo dell'accoglienza.
l popolo che camminava nel deserto riprese
speranza alla visione dei giganteschi grappoIi
di uva (terza settimana) portati dagli esplora-
tori.
l fiore del mandorIo annuncia al profeta l'effi-
cacia della Parola di Dio (quarta settimana).
Al riparo degli uIivi (quinta settimana) Ges ha
iniziato la sua passione, e sopra l'aIbero deIIa
croce (settimana Santa) ha consumato il dono
della sua vita per la salvezza del mondo.
Agli incontri di catechismo i ragazzi saranno
poi invitati a "lanciare un dado", ed insieme ai
catechisti si impegneranno a vivere, durante la
settimana, la proposta scritta sulla facciata.
La sera del Gioved Santo, durante la proces-
sione offertoriale, porteranno all'altare i frutti
degli impegni settimanali, che potranno essere
oggetti da donare a chi nel bisogno oppure
preghiere per chi vive situazioni di disagio o di
sofferenza.
Sentiamoci quindi tutti chiamati a vivere con
intensit il periodo quaresimale e a saper con-
dividere, a seconda delle possibilit, le varie
proposte di questo cammino di conversione
del cuore e, di conseguenza, della vita.
5
racconto
i doni
che non costano niente
Cos come ci arrivato, pubblichiamo questo breve racconto, insieme al commento che lo
accompagnava: "Vai nel mondo e fai germogliare i doni che Dio ti ha dato""
ulla via principale della citt
"c'era un negozio originale. S
Un'insegna luminosa diceva:
DON D DO.
Un bambino entr e vide un angelo
dietro al banco.
Sugli scaffali c'erano grandi contenitori
di tutti i colori.
Cosa si vende? - chiese incuriosito.
Ogni ben di Dio!.
Vedi, il contenitore giallo pieno
di sincerit, quello verde pieno
di speranza, in quello rosso c' l'amore,
in quello azzurro la fede, l'arancione
contiene il perdono, il bianco la pace,
il violetto il sacrificio, l'indaco la
salvezza.
E quanto costa questa merce?
Sono i doni di Dio
e i doni non costano niente!
Che bello! Allora dammi: dieci
quintali di fede, una tonnellata di
amore, un quintale di speranza, un
barattolo di perdono e tutto il negozio
di pace...
L'angelo si mise a servire il bambino.
n un attimo confezion un pacchetto
piccolo piccolo.
Eccoti servito, disse l'angelo, porgendo
il
pacchettino.
Ma come? Cos poco?
Certo, nella bottega di Dio non si ven-
dono i frutti maturi, ma i piccoli semi da
coltivare.
6
una prima informazione
X SNODO
1. Che cosa un Sinodo Diocesano?
la riunione del Vescovo con i Sacer-
doti, i Religiosi e i Laici della diocesi
per prendere in esame la pastorale loca-
le, nel suo insieme o in alcuni aspetti rile-
vanti, e stabilire orientamenti e norme co-
muni.

l Sinodo un'esperienza di partecipazio-


ne antica, la cui ripresa stata sollecitata
dal Concilio Vaticano .
2. Perch stato convocato iI Sinodo
Diocesano?
l Vescovo di Como, dopo dodici anni di
ministero in diocesi e dopo aver com-
piuto e verificato una Visita Pastorale, ha
ritenuto opportuno convocare un Sinodo
per aggiornare l'azione pastorale della
Chiesa comense; per coinvolgere attiva-
mente tutti i membri della comunit cri-
stiana nella missione della Chiesa; per
fare esperienza della natura profonda
della Chiesa che comunione del Padre,

del Figlio e dello Spirito Santo con gli uo-


mini e di questi tra loro.
3. Come si svoIger iI Sinodo?
l 22 giugno 2001 il Vescovo ha pubbli-
cato una "Lettera di annuncio del Sino-
do". Da quel momento iniziato un cam-
mino di preparazione al termine del quale
viene individuato l'argomento del Sinodo.

Solo allora il Vescovo procede ad ema-


nare il decreto di convocazione e ne d
ufficiale annuncio alla diocesi. A questa
fare seguir il lavoro della "assemblea si-
nodale", quindi il cammino si concluder
con la promulgazione del "libro
sinodale" , che conterr l'esito del lavoro
svolto, con alcune norme e le linee-guida
per la pastorale diocesana.
La Commissione preparatoria
per il Sinodo
Como, 8 dicembre 2001
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un unico percorso: Kalongo, 4 febbraio 2001 - Como, 30 giugno 2001
P Giuseppe Ambrosoli
Testimone e Maestro
iamo dunque giunti al termine della
fase diocesana, ossia di quel percorso
in cui sono stati raccolti tutti i documenti e
le testimonianze pi significative sulla vita
e sulla morte di P. Giuseppe. niziato pi di
due anni fa, e precisamente il 22 agosto
1999 a Kalongo (Uganda) e il 7 novembre
1999 a Como, il processo si concluso
nelle due diocesi di Gulu e Como, rispetti-
vamente il 4 febbraio e io 30 giugno 2001.
Tutto l'incartamento stato portato alla
Congregazione romana delle Cause dei
Santi, stato aperto e ora si sta valutando
la correttezza delle procedure, cos da po-
ter ottenere il Decreto di validit e iniziare
la Po-sizio, ossia la stesura della prova
dell'eroicit delle virt del Servo di Dio. l
materiale ampio e qualificato. Di conse-
guenza, si potranno completare le informa-
zioni contenute nelle due precedenti bio-
grafie di P. Lorenzo Gaiga e Don Palmiro
Donini, documentarle scientificamente e
mettere a scoperto le venature interiori di
un'avventura umano-missionaria che tanto
ha ancora da ispirare e insegnare.
S
Per adesso, in questa fase della Causa,
vorrei richiamare due aspetti che conside-
ro significativi e importanti.
Anzitutto bisogna attivare una vera corren-
te di preghiera nei confronti di P. Giuseppe.
Sarebbe bello poter raccontare su queste
pagine eventi positivi legati alla sua inter-
cessione. Quindi non basta la semplice cu-
riosit o l'interesse per una conoscenza
pi approfondita del personaggio, ma biso-
gna ricorrere e invogliare altri ad affidarsi a
lui nelle difficolt.
Un ulteriore aspetto sento ancora di dover
proporre alla vostra attenzione, nonostante
ci possa sembrare banale. Chi si mag-
giormente distinto nel sostenere le spese
che la Causa comporta stato P. Egidio
Tocalli, assieme ai suoi amici. Certamente
significativo che tale interesse sia stato
manifestato da chi opera in continuit con
il lascito di P. Giuseppe. Tuttavia tale parte-
cipazione dovrebbe significativamente al-
largarsi a tutti coloro a cui sta a cuore
l'avanzamento della Causa stessa. n tal
senso, la Diocesi di Como, abbuonando
alla Postulazione la totalit delle spese
inerenti alle ricerche e alla catalogazione
dei documenti, si distinta per un gesto
encomiabile e di non indifferente valenza
economica. Spero che questo esempio
possa essere seguito da molti amici di P.
Giuseppe, che so particolarmente impe-
gnati sul fronte della missione, e dalla par-
rocchia di Ronago, peraltro sempre pre-
sente nei momenti celebrativi di questo
suo illustre figlio.
Questo iter del Processo un lungo per-
corso che non deve essere assolutamente
lasciato solo nelle mani degli addetti ai la-
vori, ma un cammino da percorrere as-
sieme nella preghiera, nella riflessione e in
un'operosit piena di speranza e di gioia.
Contribuire a far conoscere i testimoni del-
la fede non solo un dono, ma anche una
responsabilit.
P. Arnaldo Baritussio
postulatore generate
Riflettiamo sulle parole di P. Arnaldo
e subito accogliamo il suo invito alla
preghiera. Ci troveremo insieme il 27
MARZO 2002, in occasione del XV
ANNIVERSARIO della MORTE di
PADRE GIUSEPPE, nella Chiesa di
Ronago dove, alle ORE 18, sar ce-
lebrata la S. MESSA.
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L'Argentina tra noi
utti o quasi ci saremo certamente ac-
corti che lo scorso gennaio un po' di
Argentina arrivata anche in mezzo a
noi....
T
Si chiama Padre Alejandro Diego Dario,
venuto a trovare i parenti e a rivedere i
luoghi delle sue radici italiane e... dicia-
molo pure, per regalarci anche un buon
ricordo celebrando la S. Messa nella no-
stra chiesa.
Sinceramente, con lui siamo diventati an-
cora un po' pi "globali", nel significato
pi bello della parola. Gettare ponti, al-
lacciare legami, essere contenti e grati di
conoscere realt diverse dalle nostre.
Penso che tutto questo sia stato recipro-
co, per Padre Alejandro e per noi. l suo
scusarsi per l'italiano non proprio perfetto
stato ripagato dal suono della lingua
spagnola sul nostro altare. L'immagine
stessa che egli ci ha suggerito e cio di
ritrovarci in una vicinanza spirituale attor-
no alla mensa eucaristica, ha annullato le
distanze, allargando confini e pensieri.
Padre Alejandro nato nel 1961 a Bue-
nos Aires e l stato ordinato sacerdote il
5.12.1986. Anche i suoi genitori sono nati
e tuttora vivono nella capitale argentina,
non molto distanti da lui. Ma come mai
ha dei parenti a Ronago? Vediamolo in-
sieme: i suoi bisnonni materni erano di
Gaggino Faloppio, come pure i nonni ,
Luigi Arrighi e Gesumina Bottinelli, che
sono emigrati in Argentina agli inizi del
'900 in cerca di lavoro. Nonna Gesumina
era sorella della mamma di Giuseppe Lu-
rati, nostro compaesano, marito della Pi-
nuccia e pap della Loredana e del Gia-
nantonio. Giuseppe Lurati era perci pri-
mo cugino della mamma di Padre Alejan-
dro ed ora che lui non c' pi, sono sua
moglie e i suoi figli a coltivare con gioia e
disponibilit questo legame.
Data la lontananza, per molto tempo le
famiglie non avevano avuto contatti, fin-
ch una decina di anni fa un parente di
Pedrinate, architetto e genero di una so-
rella di Giuseppe, si dovuto recare in
Argentina per lavoro ed cos andato
alla ricerca di quel ramo della famiglia,
scoprendo con gioia e sorpresa sua e
degli altri parenti, che da esso era "ger-
mogliato" un sacerdote.
Tutti quanti si sono mobilitati e cos, nel
1994, Padre Alejandro arrivato per la
prima volta a Par e a Pedrinate, per
"sconfinare" poi fino a Ronago nella di-
mora della zia Pinuccia, che diventata
ormai la sua "seconda casa" in occasio-
9
L'Argentina tra noi
ne dei viaggi in talia.
Lui parroco della Comunit di S. Ambro-
gio a Buenos Aires (26'000 abitanti) ed at-
tualmente solo, dopo il trasferimento
dell'altro sacerdote titolare. Dispone di un
assistente ed anche di un aiuto domestico,
che tiene prevalentemente per non privarli
del posto di lavoro. La sua parrocchia si
trova in una zona relativamente benestan-
te, ma deve tuttavia fronteggiare le "nor-
mali" piaghe di una grande metropoli (alco-
lismo, droga, prostituzione, ragazze madri
abbandonate..e via dicendo) Perci, ac-
canto alle normali attivit pastorali, egli di-
rige anche un centro sociale che viene in-
contro alle situazioni pi gravi. Le "favelas"
sono alla periferia della citt, in contrasto
con i palazzi del centro, dove non raro
incontrare padri e madri che a sera si aggi-
rano in cerca di carta straccia, che poi ven-
dono per sostentare la propria famiglia.
Ora, con la gravissima crisi politica ed eco-
nomica, il dramma si esteso a tutti, ricchi
e poveri. primi si trovano a dover fare i
conti con i soldi svalutati e razionati, con la
prospettiva di un unico pasto al giorno, con
la paura di essere rapinati, con lo spettro
di un drastico ridimensionamento del pro-
prio tenore di vita. poveri... ve lo lasciamo
immaginare.
Dopo i pochi giorni trascorsi qui da noi, Pa-
dre Alejandro tornato laggi, incontro ad
una realt che sicuramente aprir ferite
profonde, schiacciando i gi pochi diritti dei
pi deboli.
Cercheremo perci di essergli vicini con la
preghiera, rendendo vivo il suo invito ad in-
contrarci idealmente attorno all'altare e,
per quanto ci sar possibile, anche con la
nostra disponibilit, qualora i suoi parroc-
chiani dovessero averne bisogno. E vor-
remmo anche fargli giungere il nostro gra-
zie per il sorriso e la semplicit che ci ha
portato, facendoci quasi sentire un po' tutti
suoi parenti!.
Anna B.
PER I RAGAZZI DI KINSHASA
ueste sono le somme con cui la nostra Comunit ha contribuito, nelle varie
occasioni che ci sono state proposte, alla raccolta di fondi destinati ai ragazzi
di strada della Repubblica Democratica del Congo. Ricordiamo che le offerte rac-
colte andranno appunto a sostegno del progetto che l'Opera Don Guanella sta
portando avanti nella R.D. del Congo, e pi precisamente saranno destinate
all'acquisto del materiale necessario ai ragazzi per poter frequentare la scuola. l
costo complessivo che la missione deve sostenere in questo ambito e di circa
5'000'000. Purtroppo non siamo riusciti ancora a raggiungere questa cifra, ma
ogni contributo importante per dare un futuro dignitoso a questi ragazzi.
Q
Le cifre sono:
- Lotteria G.A.M. 472'000
- Avvento di fraternit 912'000
Totale 1'384'000 ( ~ 715 euro)
Anche a nome dei ragazzi di Kinshasa ringraziamo tanto tutti coloro che hanno
aderito all'iniziativa, condividendo il proprio benessere con chi non sa cosa sia e
teniamo "aperta la porta" per chi volesse ancora aggiungersi...
Giorgio, Giovanni, Andrea e Saimon
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seconda parte
Ronago in Africa
Come gi vi abbiamo anticipato sul precedente Giornalino, vi vorremmo ora
far sentire la voce di Giovanni Quadranti, 24 anni, che racconta la sua espe-
rienza in Togo e che va quindi ad arricchire la "collana" di Ronago in Africa.
a mia esperienza in Africa si svolta tra
la fine di dicembre del 2000 e le prime
settimane del 2001.
L
Da parecchio tempo nutrivo il desiderio di
partire, soprattutto per potermi confrontare
con delle realt totalmente diverse da quella
in cui sono cresciuto e cercare di capire in
quale modo essere concretamente d'aiuto.
A poco a poco, questo desiderio iniziavo a
sentirlo pi come una necessit, fino a quan-
do sono venuto a conoscenza di un progetto
della Croce Rossa sviluppato in Togo.
Qui, infatti, il Sottocomitato di Uggiate Treva-
no ha costruito un centro medico-sociale, nel
villaggio di Ona, ed ora porta avanti il suo
impegno garantendone la supervisione. Du-
rante la prima settimana della mia perma-
nenza in Togo, ho potuto ammirare l'immen-
sa variet di colori che caratterizzano le citt
di questa terra. Lom, la capitale, di stampo
prettamente occidentale: Atakpam,
nell'entroterra, dall'aspetto notevolmente pi
"tipico", e diverse altre.
n quel periodo ho avuto anche la fortuna di
visitare una scuola ed una struttura ospeda-
liera, entrambe molto grandi e veramente
funzionali, gestite da Suore italiane apparte-
nenti alla Congregazione delle Madri Canos-
siane. n seguito, nei primi giorni del 2001,
mi sono recato alla meta principale del mio
viaggio: il villaggio di Ona, nella foresta togo-
lese, dov' situato il dispensario. A questo
presidio sanitario fanno riferimento per assi-
stenza di tipo medico e sociale una quaranti-
na di villaggi (pi di ventimila persone). l
personale composto da cinque operatori
sociosanitari indigeni (un assistente medico,
un infermiere professionale, un'ostetrica, un
aiuto ostetrica ed un agente di farmacia), i
quali garantiscono l'operativit della struttura
per 24 ore al giorno. Nel centro svolgevo
mansioni d'assistenza agli operatori: davo
una mano nelle medicazioni, nella sistema-
zione dei medicinali nel locale adibito a far-
macia, rendendomi disponibile per accompa-
gnare i malati che necessitavano di essere
trasferiti all'ospedale regionale o in altre
strutture. Ricordo che quando un malato arri-
vava al dispensario, c'era tutta la famiglia al
seguito: durante le ore del giorno i parenti
restavano ad accudire il paziente, mentre la
notte dormivano per terra, all'esterno del
centro. Nei primi giorni del 2001 furono effet-
tuate le vaccinazioni ai bambini. Le madri ar-
rivavano spesso in gruppi, con il loro piccolo
in spalla e dopo aver percorso chiss quanti
chilometri a piedi. Ogni gioved invece si te-
nevano visite gratuite per i neonati fino
all'et di un anno, con verifiche del peso e
della crescita.
l personale del dispensario puntava molto
sulla prevenzione, impartendo nozioni di
igiene ed invitando le persone ad evitare di
ricorrere a "rimedi artigianali" o alle cure di
sedicenti guaritori, pratiche purtroppo ancora
11
Ronago in Africa
molto diffuse ma utili solo a peggiorare la si-
tuazione.
Alla fine di quest'esperienza, anche se si
trattato di un breve periodo, credo di aver im-
parato diverse cose.
Sicuramente si sono rafforzate in me delle
convinzioni, in modo particolare quella che tutti
noi, nel nostro piccolo, possiamo aiutare colo-
ro che sono meno fortunati, in fondo, oggigior-
no ci vengono presentate moltissime opportu-
nit per fornire il nostro contributo: non sareb-
be giusto far finta di nulla ed il "girarci dall'altra
parte" significherebbe infierire su chi soffre.
Giovanni
Anche per Giovanni vale quanto abbiamo sia espresso la volta scorsa per gli altri nostri gio-
vani volontari e che nelle sue righe ritorna: umilt e presa di coscienza, per aiutare a co-
struire un mondo migliore.
Il vostro G.A.M.
P.S. Per motivi di spazio non siamo riusciti ad ospitare qui la seconda testimonianza di Mar-
co Riggi in Uganda e quella di Erminia Grisoni in Rwanda - Due testi che comunque sono
gi pronti nel cassetto, per i prossimi numeri: vale a dire, non perdeteci!.
EILANCIO 2OO1 EILANCIO 2OO1 EILANCIO 2OO1 EILANCIO 2OO1 EILANCIO 2OO1 EILANCIO 2OO1 EILANCIO 2OO1 EILANCIO 2OO1 EILANCIO 2OO1
Come ogni anno, pubblichiamo il nostro bilancio (per l'ultima volta ancora in Lire). Ci che
pi conta tuttavia sono le persone che stanno dietro le cifre delle uscite, grazie alla genero-
sit di coloro che invece contribuiscono alle entrate, unendovi anche lavoro e preghiera. A
nome di tutti i nostri Miss/onori, vi giunga un grande GRAZIE, insieme all'augurio di una
BUONA PASQUA nel Signore!
ENTRATE USCITE
Riporto 2000 L. 2.605.000 Per Ospedale Kalongo L. 7.000.000
Adesioni mensili 3.702.000 Per Seminarista indigeno L. 700.000
Giornata GAM L. 1.610.000 Adozioni GAM Suor Amelia L. 600.000
Camminata L. 375.000 Per Padre Philip Zema L. 2.500.000
N.N. L 600.000 Orfani e vedove Kalongo L. 1.700.000
FOC E RAM L. 2.000.000 Suor Amelia L. 2.000.000
n memoria di Giuseppe Balatti L. 200.000 Suor Caterina Marchetti - Kenya L. 2.000.000
N.N. L. 500.000 Fiori Casa di Gino - Lora L. 1.180.000
N.N. per Kalongo L. 300.000 Ragazzi di strada a Kinshasa -
Congo
L. 472.000
Coscritti '51 L. 490.000 Sorelle Appiano Gentile L. 348.000
Ricavato Banco Vendita L. 6.231.000 Quadro P. Giuseppe L. 70.000
N.N. Donazione L. 1.050.000
N.N. per Kalongo L. 300.000
N.N. per G.A.M. L. 326.000
TOTALE L 2O.289.OOOTOTALE L18.57O.OOO
Per nuove e rinnovate adozioni dei bimbi di Suor
Amelia abbiamo raccolto e devoluto L.
9.300.000.
Rimangono quindi in cassa L.1'719'000 (non ap-
pena avremo raggiunto L. 2.000.000 li daremo
ad Ambrogio).
12
la posta
n occasione delle feste natalizie, abbiamo avuto la gioia di ricevere le lette-
re dei nostri amici missionari con tante notizie, con le loro riflessioni, gli au-
guri di Natale e per il 2002. Pubblichiamo alcuni brani significativi.
Da Amakuriat, in Kenya,
Suor AmeIia:
uon Natale e Buon 2002!
stata una grande sorpresa e quindi
una grande gioia il bigliettino di Buon Na-
tale firmato pure da tanti parrocchiani.
Ringraziando tanto lei, don Eugenio, rin-
grazio pure TUTT coloro che hanno vo-
luto farsi presente con la firma. Molti li
conosco, ma alcune firme non riesco a
decifrarle...vorr dire che mi aggiorner
quando verr in vacanza.
B
un augurio...
arissima Suor Amelia,
a Ronago c' un calendario molto
speciale, che segnala per tempo certe
scadenze, soprattutto quando gli AU-
GURI devono arrivare fino al cuore
dell'Africa!.
C
Per questo abbiamo anticipato la data
del 9 maggio, certi che la festeggerai
immersa nelle necessit e nel calore
del tuoi Pokot. Sappi comunque che
anche noi ti penseremo e ti saremo
pi vicini con la preghiera in questo
giorno, ringraziandoti per la testimo-
nianza che offri anche a nome nostro
e per la profonda freschezza evangeli-
ca che sempre troviamo in te e nelle
tue lettere. A dire la verit, leggendole,
il livello "entusiasmo" quello dei tren-
tanni, anche se ne compi il doppio!
BUON COMPLEANNO, SUOR AME-
LIA!
Unita nel Signore.
La tua Comunit Parrocchiale
Da KitaIe, in Kenya,
Suor Caterina:
ai come in questi tempi il mondo ha bi-
sogno della luce che Cristo ci ha por-
tato... Che dirvi di quest'anno? A descrivervi
tutti gli e-venti di questa nuova opera, cio
la nuova scuola infermieri per il Sud Sudan,
non mi basterebbe un libro.
M
L'impatto di questi figli nati e cresciuti du-
rante una guerra che perdura da 18 anni e
che vengono dalla savana e dal campo del-
le mucche non stato facile n per loro n
per me. Ho cominciato con 22 studenti e
sono rimasta con 11. Gli altri sono tornati in
Sud Sudan. Troppo per loro la disciplina
scolastica e l'obbedire alle regole richieste
per questa professione. rimasti promettono
abbastanza bene e stanno facendo pratica
negli ospedali di Kitale. Nel giugno del
2002, terminato il corso, torneranno nel Sud
Sudan a dare una mano nei dispensari, ne-
gli ospedali e lebbrosari.
L'iniziare questa scuola stato per me una
vera sfida ed avventura. Ho incominciato
senza libri, senza scheletro e altri audiovisi-
vi. Ultimamente ho fatto un modello di pa-
ziente tipo manichino per insegnare loro
come muovere e trattare il paziente. Pian
piano, con l'aiuto di molti di voi, ho potuto
comperare il necessario per la scuola...
S, quest'anno stato il pi difficile della mia
vita, ma anche quello in cui ho sentito l'aiuto
di Dio vicino a me. Grazie a tutti di cuore, vi
ricambio con la mia preghiera che faccio
per voi ogni giorno, il mezzo pi veloce per
ripagare gli amici. Vi prego di pregare per
noi e per queste opere. Le difficolt sono
all'ordine del giorno, ma questo parte del-
la nostra missione.
13
La posta del GAM
Da Lambton, in South Africa,
P. PhiIip:
desso il mondo non pi lo stesso
dopo l'evento molto turbante dell' 11
settembre. Non solo i paesi poveri, che
sembrano condannati a vivere nel caos e
nella guerra, ma anche i paesi pi svilup-
pati hanno cominciato ad avere molta
preoccupazione per la sicurezza.
A
La lotta armata contro il terrorismo sem-
bra l'unica via d'uscita, ma purtroppo non
i terroristi ma la gente innocente, senza
difesa, molto spesso colpita. noltre al-
cune tendenze come la globalisation
continuano a provocare la violenza,
come successo a Genova e in altre cit-
t...
l dialogo e il perdono come via pacifica
sembra piuttosto tralasciata.
L'uso dei mezzi violenti aumenta ancora
di pi la voglia di fare vendetta.
Tutto questo vuoi mostrare che siamo
ancora molto lontano dal trovare una for-
mula giusta per la giustizia e la pace nel
mondo.
A Natale abbiamo celebrato la pace e la
gioia che la venuta del Signore ha porta-
to nel mondo, quando ricordiamo il mes-
saggio degli angeli "gloria a Dio nell'alto
dei cieli e pace in terra alle persone di
buona volont".
Mentre preghiamo per la pace nel mon-
do, bisogna anche agire per la pace.
l mio augurio che la pace del Signore
sia veramente con voi.
La parola ebraica per la pace -shaloon-
ha un senso attivo, in altre parole, quan-
do si fa l'augurio di pace dicendo sha-
loon, il significato non passivo, vale a
dire "siate portatori di pace!".
Questo ci che vi voglio augurare per il
nuovo anno.
Da KaIongo, in Uganda, P. Egidio:
on questa lettera desidero ringraziare,
assieme a tutti gli ammalati, coloro
che hanno pregato per noi o che ci hanno
mandato offerte. Quest'anno siamo riusciti
a rinnovare completamente le vecchie fo-
gnature dell'ospedale che avevano assolu-
tamente bisogno di intervento per evitare
epidemie pericolose. l costo stato di 120
milioni di lire e siamo grati alla Fondazione
Dott. Ambrosoli Memorial Hospital che si
fatta carico della spesa.
C
l numero dei parti nel nostro ospedale ar-
riva circa a 1700 l'anno e alle mamme che
vengono a partorire continuiamo a chiede-
re solo 1500 lire, mentre il costo reale
pi di 20.000 lire, che copriamo solo con le
vostre offerte.
Nel marzo 2001 il governo ci ha chiesto di
diventare "Ospedale Distrettuale". Questo
significa che ora dobbiamo farci carico del-
la supervisione di otto dispensar! governa-
tivi su un territorio vasto come la Valtelli-
na... n questo modo possiamo portare
aiuto alle popolazioni lontane dall'ospeda-
le che in questi lunghi anni di guerriglia
non hanno mai fruito del dono di un vero
sostegno sanitario e hanno dovuto soprav-
vivere affidandosi agli "stregoni locali o a
gente senza scrupoli" che ha venduto me-
dicine a prezzi proibitivi e a dosi assoluta-
mente inferiori a quelle dovute, creando
resistenza a tanti farmaci!
La presenza spirituale tra noi di P. Giusep-
pe Ambrosoli, ora "Servo di Dio", continua
a sostenerci e a infonderci fiducia per
mandare avanti bene la Scuola di Ostetri-
cia con circa 90 ragazze e l'ospedale coi
suoi 320 posti letto. A lui affidiamo anche
tutti voi, con i vostri Sacerdoti e le vostre
famiglie, chiedendo a Ges di effondere
su di voi le grazie di cui avete bisogno.
14
ultime notizie
dalla Scuola dell'nfanzia
arcobaleno
iao a tutti,
siamo i bambini della Scuola del-
l'nfanzia.
C
Ogni tanto ci mettiamo in contatto con
voi per raccontarvi un po' che cosa
facciamo. Ultimamente ci siamo sentiti
poco, eravamo molto impegnati, ma
quando c' stato chiesto di scrivere
due righe per il giornalino abbiamo ac-
cettato con entusiasmo.
Vi diciamo, innanzitutto, che in questo
periodo siamo stati molto "presi", infat-
ti, da settembre a tutt'oggi abbiamo
fatto tante cose insieme.
Vi abbiamo gi raccontato della festa
di settembre..... poi, per stare in tema
di feste, ne abbiamo fatto un'altra a
Natale insieme ai nostri genitori e,
l'ultima, stata fatta recentemente in
occasione del Carnevale. stato pro-
prio un pomeriggio divertente e alle-
gro, con tanti giochi e c'erano anche
delle maschere simpatiche: alcune
mamme, per l'occasione, si sono tra-
vestite da aspirapolvere, fustino del di-
xan, tavola apparecchiata.... erano
molto buffe.
Ma dopo il divertimento abbiamo ini-
ziato il cammino della Quaresima che
ci vedr impegnati a scoprire il signifi-
cato del GRANDE DONO DELLA
VTA.
Le nostre attivit non si esauriscono
nelle feste, ma ogni giorno facciamo
esperienze diverse, impariamo cose
nuove, ci divertiamo, ma soprattutto
cresciamo insieme.
Ora un po' di attivit didattiche che
facciamo alla Scuola dell'nfanzia ve
le abbiamo dette. Le altre esperienze
le racconteremo un'altra volta.
Ciao a tutti!!!
I bimbi della Scuola dell'Infanzia
15
LA
COMMSSONE
FAMGLA
ZONALE
na delle realt presenti ormai da molti anni
nella nostra Diocesi la Zona Pastorale, di
cui spesso non ci ricordiamo o di cui addirittura
ignoriamo l'esistenza, anche se, probabilmente,
uno degli ambiti operativi che pi ha significa-
to per un futuro che impone sfide spesso inaf-
frontabili nelle piccole dimensioni delle nostre
singole parrocchie ma che possono trovare so-
luzione all'interno di pi comunit riunite assie-
me.
U
Nella nostra Zona Prealpi opera, ormai da qual-
che anno, la Commissione Famiglia Zonale,
nata dal Consiglio Pastorale Zonale per studia-
re e proporre iniziative per le famiglie di tutte le
18 parrocchie che compongono questa realt.
Si riusciti pian piano ad incontrarsi con regola-
rit e puntualit una volta al mese e ad affronta-
re temi di varia natura, organizzando anche ini-
ziative con una buona adesione. Si studiata la
realt dei corsi fidanzati, ormai una tradizione,
arrivando alla pubblicazione di un opuscoletto
con indicazioni e suggerimenti per quelle par-
rocchie che li organizzano o che in futuro ne vo-
gliano organizzare, si cercato un collegamen-
to con la pastorale giovanile, convinti che occor-
re una continuit tra il sacramento della cresima
e quello del matrimonio, si sono tenuti ritiri per
coppie dove insieme si meditato sulla risco-
perta del sacramento del matrimonio, con la
collaborazione di esperti del Consultorio La Fa-
miglia di Como si sono affrontati aspetti psicolo-
gici e metodologici sempre legati alla famiglia,
e, queste forse le manifestazioni che hanno
avuto maggior eco, sono state pensate e messe
in opera le giornate per la famiglia. Senza dub-
bio quella che ha coinvolto il maggior numero di
persone stata quella svolta nell'anno giubilare
con il convenire nella chiesetta di S. Giuseppe a
Somazzo e la possibilit di lucrare l'indulgenza.
Anche l'anno successivo ha visto una folta par-
tecipazione sia per il momento celebrativo che
per quello seguente di amicizia, pranzo e pome-
riggio insieme. Un po' forse con la neanche
troppo nascosta speranza che diventi apprezza-
ta tradizione, si vuole riproporre la Giornata Zo-
nale per la Famiglia anche quest'anno. La data
scelta il 21 aprile e, se nei particolari ancora
da stabilire, per il tema esiste invece gi una
precisa indicazione che pu aiutare, soprattutto
le coppie, a godere della gioia di quel sacra-
mento che li ha uniti per la vita da pochi o tanti
anni; si rifletter infatti sulla promessa matrimo-
niale che ci si vicendevolmente scambiati il
giorno del fatidico s: "o prendo te come mia/o
sposa/o e prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore, nella salute...". Proba-
bilmente il caso di segnarsi in rosso la data
sul calendario e di tenersi liberi perch si tratte-
r di un momento di pace, di serenit, di "aria
buona" da respirare a pieni polmoni per rigene-
rarsi ritrovando sprint per la vita quotidiana.
Un'altra bella iniziativa partita il 23 febbraio, per
cui proprio la nostra parrocchia ha messo a di-
sposizione i locali dell'oratorio, il Percorso Fi-
danzati 2002-2003: un cammino per chi ha sco-
perto la vocazione al matrimonio ed intende
prepararvisi per tempo, con calma (dura circa
un anno e mezzo) e la dovuta seriet. Se pen-
siamo che per ricevere per la prima volta l'euca-
ristia chiediamo ai nostri bambini due o pi anni
di preparazione, probabilmente anche per il Sa-
cramento del Matrimonio che per la vita inte-
ra, vai la pena pensare ad un cammino impor-
tante.
La famiglia nelle sue mille sfaccettature una
realt importantissima, forse oggigiorno bistrat-
tata dalle leggi spesso per niente rispettose del
dettato costituzionale che la difende e valorizza,
vessata da un fisco per niente attento a valoriz-
zarne le potenzialit, banalizzata da una cultura
che spaccia per famiglia forme di convivenza le
pi disparate, sfruttata unicamente come fonte
di consumo da un'economia attenta a reggersi
su un'espansione che non pu essere eterna, a
volte dimenticata anche da una pastorale fatta
pi sui singoli individui che non per la realt fa-
miliare in toto, questa famiglia rimane comun-
que la base unica e vera per la societ intera,
capace di coniugare al suo interno le generazio-
ni, le affinit ma anche le diversit, i forti ed i
deboli, valorizzando ciascuno per quanto vera-
mente vale come persona. Ogni piccolo o gran-
de sforzo che si riesca a fare, anche per mezzo
di una commissione zonale che lavora senza
grossi mezzi e pretese, per questa meravigliosa
realt non pu che essere salutato con gioia e
tanta speranza.
Felice
16
la
veglia
onsentiteci questo breve intervento
per rievocare la Veglia di Natale, di
cui quest'anno sono stati meravigliosi
protagonisti i ragazzi di terza media,
con i loro catechisti ed animatori.
C
l folto gruppo di persone che li ha se-
guiti nella notte santa e gelida, ha infatti
trovato il calore vero del Natale: nel
suggestivo angolo dell'Annunciazione,
nell'accattivante ed eloquente insegna
della locanda, nell'animato campo dei
pastori fino alla reale e commovente
cornice della capanna.
Una Veglia che ci ha fatto vivere fatti e
sentimenti di quella Notte , nel rispetto
della sobriet dei gesti e delle parole,
lasciando parlare il Vangelo e le toccan-
ti testimonianze, complice anche la
"candida" presenza delle capre e
dell'asinello, guidati dai loro bravi pa-
stori, Maurizio Longa e Carlo Tettaman-
ti.
Grazie quindi a chi ha organizzato, la-
vorato e partecipato, cos che l'impegno
dei nostri ragazzi veramente riuscito a
farci ripercorre con intensit i passi di
Maria e di Giuseppe nella Betlemme ro-
naghese del 2001.
il
presepe
nche quest'anno si cercato di al-
lestire il presepe in chiesa seguen-
do quanto veniva proposto in oratorio
nelle domeniche di Avvento.
A
Ne nato un presepe pieno di stelle
come la "mappa stellare" che man
mano i ragazzi completavano e che
portava a scoprire, come ha ricordato
don Eugenio nell'omelia, "l'unica stella
in grado, come la stella polare per i ma-
rinai, di guidarci nella vita di ogni gior-
no".
Cos Ges, inserito nella Sacra Fami-
glia sistemata su una verde stella di
muschio in mezzo ad un deserto sasso-
so, colui che, tra le mille luci sfolgo-
ranti che spesso offuscano la vera luce,
ci indica con sicurezza la via della pace
della gioia, del senso vero per la nostra
vita.
La Comunit Parrocchiale
17
il punto su...
L MERCATO
EQUO SOLDALE
ffa, ma perch parlare ancora di
mercato equo-solidale? Ormai,
dopo tanto tempo, sappiamo tutti che
cos'... proprio necessario ripetere
sempre le stesse cose?
U
n fondo, si tratta solo di acquistare
dei prodotti che provengono dai paesi
cosiddetti del Terzo Mondo e che, im-
messi sul mercato, vengono venduti
ad un prezzo equo (cio giusto), ga-
rantendo ai produttori e alle loro fami-
glie una vita dignitosa e sottraendoli
allo sfruttamento perpetrato dalle mul-
tinazionali.
The, caff, marmellate, biscotti, cioc-
colato, ananas, ecc. sono in vendita
ogni terza domenica del mese presso
l'oratorio, accompagnati di tanto in
tanto da prodotti artigianali come bor-
se, giocattoli, monili, capi d'abbiglia-
mento, articoli per la casa, ecc.
So tutto, cosa potreste dirmi di pi?
Forse, se da un punto di vista tecnico
questo resoconto potrebbe bastare,
perch dimostra una conoscenza
dell'argomento, dall'altra manca per
una caratteristica fondamentale, indi-
spensabile per accostarlo: la capacit
di leggere, al di l di una descrizione
teorica, ci che lo rende attuale... tutti
i volti degli uomini e delle donne che
grazie ad esso possono continuare a
vivere e sperare in un futuro migliore.
un modo, anche questo, per tentare
di osservare, capire e operare, per
condividere la vita di coloro che solo
raramente ci interpellano e sembrano
far parte della nostra semplicemente
come ombre.
Anche cos, invece, possiamo contri-
buire al cambiamento della societ ci-
vile in cui viviamo, perch sia sempre
pi solidale e capace di tutelare la di-
gnit e i diritti delle persone; per noi
cristiani diventa un'ulteriore occasione
per attuare il messaggio evangelico,
che ci richiama ad un'attenzione co-
stante all'uomo. infatti a partire dai
piccoli gest, apparentemente molto
scontati, come l'acquisto di ci che oc-
corre al nostro vivere, che possiamo
contribuire alla costruzione di quel
mondo pi giusto che tutti noi auspi-
chiamo e che non nasce da grandi ge-
st e azioni eroiche compiute da qual-
cuno, ma attraverso le piccole e quoti-
diane azioni di molti.
Se volete provare a sognare, siete
quindi invitati a fare la spesa il 23 e 24
MARZO, presso l'oratorio, dove per i
pi golosi ci saranno anche le uova di
Pasqua... e dove potrete trovare infor-
mazioni pi dettagliate e precise sui
prodotti e le cooperative che fanno
parte del commercio equo.
Vi assicuriamo che in tutto questo non
siamo soli, ma che a sognare siamo in
molti!
18
il punto sulla piazza
Fare un sagrato o una piazza non un affare di poco conto, perch marcher un
luogo importante del paese, domanda un sacrificio economico e dovr durare il pi
possibile nel tempo. da tanto che si parla di questo spazio; ora, portiamo alla vo-
stra conoscenza il disegno e la seguente descrizione, in modo da coinvolgervi ed
avere anche dei suggerimenti.
Don Eugenio
a piazza, luogo di aggregazione, di
scambio di merci, di idee, di parole.
Riscopriamo uno spazio in cui l'incontro
pu essere pi statico, meno fuggevole,
un luogo controcorrente al percorso sem-
pre pi dinamico della nostra vita.
L
La proposta progettuale allora prevede
un'articolazione dello spazio che delinea
tre luoghi con diverse funzioni: la piazza,
l'angolo del ricordo e la zona ricreativa e
sportiva. Le scelte progettuali sono state
determinate dallo studio di antichi docu-
menti che testimoniano la presenza di un
cimitero di fianco all'attuale chiesa e di
alcuni fabbricati ad essa contigui.
La Piazza - L 'area rettangolare ottenuta
attraverso l'unificazione degli spazi del
comune e della chiesa abbattendo la re-
cinzione comunale con la realizzazione
di un'unica pavimentazione per la quale
sar utilizzato il porfido recuperato, inse-
rito entro una maglia dello stesso mate-
riale e di granito. Nella piazza verr indi-
viduato e disegnato il sagrato, con una
pavimentazione diversa, nello spazio an-
tistante la chiesa.
L'angoIo deI ricordo - Posto a fianco
della chiesa lungo l'asse dell'ingresso
nord (dove un tempo vi era il cimitero),
sar costituito da siepi posizionate in
modo da creare un percorso di medita-
zione attraverso piccoli cortili nel verde.
La zona ricreativa e sportiva - Oltre al
mantenimento dell'attuale campetto e la
creazione di un angolo verso la piazza,
per il gioco bimbi, il tutto su una superfi-
cie sistemata a gradoni di piccola altez-
za.
l progetto prevede inoltre la messa in
opera di dissuasori in pietra, ai quali po-
tr essere agganciata la catena per la
chiusura della piazza, e l'inserimento di
nuovi lampioni per l'illuminazione.
Marco Gr.
19
Sono tornati alla casa del Padre
NTROZZ GORGO di anni 53 il 24 dicembre 2000
GRSON GULANO di anni 66 il 26 dicembre
BERNASCON DONSA di anni 97 il 31 dicembre
DE BASTAN ESTER di anni 73 il 12 gennaio 2001
TROPEANO FEDELE di anni 80 il 14 gennaio
BFF FAUSTA di anni 87 il 12 marzo
GHELMETT ANGELA di anni 73 il 21 marzo
SCARR NELLO di anni 94 ' 11 aprile
GUARSCO ANGELA di anni 87 il 25 aprile
REZZONCO DONATELLA di anni 53 il 2 maggio
ROBBAN PAOLO di anni 69 il 26 maggio
CAMP CARLA di anni 77 il 4 giugno
CAPAGH VTTORE di anni 89 il 5 giugno
BERNASCON FRANCO di anni 58 '11 giugno
BALATT GUSEPPE di anni 85 il 3 luglio
ZUCCOL LDA di anni 80 il 9 luglio
FOLETT SEBASTANO di anni 61 il 16 luglio
PERN PRMO di anni 64 il 18 agosto
MEL ADRANO di anni 45 il 22 agosto
ONGARO ANTONO di anni 84 il 25 agosto
VENEZAN ROSANNA di anni 50 l'8 settembre
GRSON GANN di anni 29 il 9 settembre
PAPS ARMDA di anni 84 il 9 novembre
Sono entrati a far parte della famiglia dei Figli di Dio con il Sacramento del Battesimo
GOBBA FLPPO di Massimo e Omelia il 7 gennaio
CHARAVALLOTT NATHAN di Giovannino e Marta il 7 gennaio
CAMMSA ALESSANDRO di Gaetano e Luciana il 4 marzo
PN BEATRCE di Massimiliano e Cristina l'11 aprile
HAAB LUCA di Luciano e Christina il 14 aprile
SOMAN CAMLLA MARA di Lorenzo e Alessandro il 6 maggio
REGNATO ELLEN di Claudio e Sandra il 3 giugno
BARBERATO SARA di Francesco e Donatella ' 1 luglio
COLACNO DEYSYREE di Angelo e Rosalba ' 1 luglio
BERTOLN MCHAEL di Adriano e Claudia ' 1 luglio
MANCUSO ELSA di Francesco e Anna ' 1 luglio
GRSON FRANCESCO di Matteo e Barbara il 2 settembre
LODRZZN EMANUELE di Massimo e Giulia il 2 settembre
BENZON MARTNA di Marco e Graziella il 4 novembre
ZUCCOL ALESSA di Ernesto e rene il 4 novembre
PVA EMLANO di Mauro e Edy il 4 novembre
Hanno consacrato il loro amore nella nostra comunit con il Sacramento
del Matrimonio
ROBBAN RCCARDO e BERNASCON ROSANGELA il 21 luglio
FERRARO LUCA e SOMAN STEFANA il 6 ottobre
20
il Cardinal Martini
un uomo attento a Dio
e attento... all'uomo
onfesso di essere, da anni, un entu-
siasta estimatore del Cardinale di
Milano Carlo Maria Martini. Ogni sua
omelia, ogni suo scritto, ogni suo pubbli-
co intervento sono per me fonte di pro-
fonde riflessioni, uno stimolo importante
per verificare il mio modo di pensare e di
agire, un prezioso punto di riferimento
spirituale e culturale. un pastore atten-
to e premuroso, un insigne studioso del-
la Bibbia, che sa attualizzare in modo in-
cisivo e affascinante la Parola, dotato
della capacit profetica di anticipare
l'analisi di fenomeni e tendenze che at-
traversano la societ moderna. un
uomo di fede, che ha saputo conquistare
la rispettosa attenzione di larga parte del
mondo laico, che riconosce in lui un in-
terlocutore sapiente e sempre disponibi-
le al dialogo.
C
Ecco perch il suo intervento sui cam-
biamenti nel mondo del lavoro, tenuto
presso il Centro S. Fedele di Milano in
occasione della XX giornata della Soli-
dariet, ha suscitato molte positive rea-
zioni.
n una fase storica contrassegnata da
profonde trasformazioni del mondo pro-
duttivo, dalla nascita di nuove professio-
ni legate alla rivoluzione tecnologica e
caratterizzata da una flessibilit sempre
pi accentuata, il Cardinale ha voluto ri-
cordarci che "il lavoro per l'uomo, non
l'uomo per il lavoro", ci ha ammonito af-
finch "la flessibilit non diventi precarie-
t" dichiarando con preoccupazione che
"se il nuovo modello di societ che avan-
za crea diffidenza, competizione esa-
sperata e individualismo, allora c' qual-
cosa di sbagliato".
Sono richiami forti per una societ che
sembra, a volte, sacrificare i valori della
persona al mito della produttivit. Basti
pensare alle difficolt dei giovani che
vorrebbero sposarsi, ma non hanno ga-
ranzie per il loro futuro lavorativo, che di-
venta sempre pi precario, alle donne,
spesso chiamate a svolgere turni serali
o notturni di lavoro, agli extracomunitari,
ai quali con una nuova proposta di legge
verr riconosciuta la qualifica di lavora-
tori a tempo determinato, ma non quella
di persona a tutti gli effetti, visto che
sar molto pi difficile ottenere il ricon-
giungimento con i propri familiari.
Sono segnali inquietanti che rischiano di
disgregare in primo luogo la famiglia, pri-
ma essenziale cellula della societ. Le
conseguenze nefaste di questo tipo di
organizzazione sociale si avvertono gi
ora nel fenomeno della denatalit, nella
delega della crescita dei figli ad altre
agenzie educative (nel migliore dei casi
alla scuola) o alla TV, che non devono
sostituirsi alla famiglia, ma affiancarne
ed integrarne la funzione educativa.
Non sono considerazioni catastrofiche o
peggio ancora nostalgiche, ma legittime
preoccupazioni che ci dovrebbero ren-
dere pi vigili affinch possiamo gover-
nare con intelligenza la modernizzazio-
ne, facendola diventare un'opportunit
per tutti ed una nuova stagione di solida-
riet e non di nuove ed angoscianti soli-
tudini.
Maurizio
21
nato
per vivere
Un giorno due persone si sono amate pi del solito
E tu hai cominciato a vivere.
Sei nato per vivere.
Vivere qualcosa che nessuno sa spiegare
ma che tutti sanno amare.
Vivere tante cose messe insieme;
respirare se stessi;
respirare gli altri, la natura,
respirare Dio.
Nessuno ti ha chiesto
se volevi vivere.
N sei tu il signore della vita.
Vivere un dono.
Qualcuno ti ha dato la mente per pensare;
vivere cercare la verit,
scoprire sempre qualcosa,
capire sempre di pi.
Qualcuno ti ha dato il cuore per amare:
vivere accorgersi degli altri,
avere un amico,
regalare un sorriso.
Qualcuno ti ha dato la volont per agire:
vivere decidersi di fare il bene,
promuovere la pace,
lottare per la giustizia.
Ad ogni uomo piace vivere
Ma non tutti sanno vivere.
Vivere amare la vita,
scegliere la vita,
difendere la vita.
Tu sei nato per vivere,
ma tu vivi veramente quando ami.
22
Ri-conoscere
la Vita
omenica 3 febbraio, la Chiesa italia-
na ha celebrato la XXV Giornata
per la vita. stata un'occasione per riflet-
tere e riscoprire il significato di "diritto alla
vita".
D
Molti ne partano senza sapere cosa sia,
consapevoli o inconsapevoli strumenti di
un progetto di rimozione e di svuotamen-
to del senso delle parole. Si annacqua, si
diluisce, si stempera per non dover ricor-
dare che ogni vita, quale che sia la sua
et e la sua condizione, ha diritto al pie-
no riconoscimento della sua dignit.
Anche la vita, come la persona, sacra,
ricordano i Vescovi nel loro messaggio,
fosse pure quella di Caino, fosse pure
quella che sussiste nell'embrione, nessu-
no ha il diritto di violare ci che Dio ha
creato, infondendola nel petto dell'essere
umano.
Ma la giornata non pu essere solo il mo-
mento del ricordo e della riflessione.
Deve costituire anche il segnale per un
rinnovato impegno.
Ri-conoscere la vita - si legge ancora nel
messaggio - vuol dire schierarsi a favore
di chi non ha mani e non ha voce per
permettere a tutti una dignitosa esisten-
za; rispettare la diversit, perch ognuno
concretizzi le proprie aspirazioni; appog-
giare la testa sulla spalla di chi la vita l'ha
gi vissuta e si trova alla fine del proprio
cammino; fare memoria della vita passa-
ta perch la vita futura sia pi ricca e gio-
iosa.
COSA il Centro di Aiuto alla Vita?
l Centro di Aiuto alla Vita un'Associa-
zione di Volontariato al servizio della
donna incinta in difficolt e della sua fa-
miglia, per promuovere e consentire
l'accoglienza di ogni vita umana conce-
pita.
CHI pu rivolgersi al Centro di Aiuto alla
Vita?
Chiunque, donna, ragazza, famiglia, in
attesa di una nuova vita con gravidanza
difficile, imprevista o indesiderata, riten-
ga di aver bisogno di aiuto per l'acco-
glienza del nuovo figlio concepito.
COME interviene il il Centro di Aiuto alla
Vita?
Opera in modo gratuito, con la doverosa
riservatezza.
Cerca di elaborare con te un progetto di
aiuto efficace.
Con incontro,ascolto colloquio, rispetto,
amicizia.
Offre un primo aiuto di emergenza ove e
come necessario, informazione e consi-
glio, aiuto economico e assistenza, con-
sulenza professionale, medica, psicolo-
gica e legale.
DOVE puoi trovare il Centro di Aiuto alla
Vita?
A Como, Viale Cesare Battisti, 8
tel. 031-279322/cell. 3334911264
marted, gioved e sabato ore 15-18
23
"Ri-conoscere la vita": una realt del 2000
a confronto con una realt dell'800.
Il filo che le unisce sempre la speranza (ndr)
Gli esposti della speranza
i svolta nel mese di dicembre a Como
una mostra sui bambini esposti allestita
a cura dell'Amministrazione Provinciale
presso l'ex-chiesa di San Francesco. Un
evento culturale, che ha aperto uno squar-
cio su un capitolo della nostra storia socia-
le, capace di suscitare forti emozioni. An-
che la Televisione della Svizzera taliana ha
fatto un ampio servizio andato in onda ai
primi di gennaio.
S
Attraverso la ricognizione di quei documen-
ti, tratti dall'archivio ottocentesco del Luogo
Pio degli Esposti annesso al "Venerando
Ospitale di Como", che riceveva ed alleva-
va i trovatelli, ci si immerge nel mondo di
sofferenza e di povert, o fors'anche di ipo-
crisia che era la societ del passato; capa-
ce per anche di solidariet.
stintivamente si portati ad esclamare:
"Che madri snaturate!". Ma se si riflette un
attimo ci si accorge che gli abbandoni dei
bambini avevano molteplici motivazioni: tal-
volta d'onore, ma pi spesso di povert ed
impossibilit ad allevarli. Forse, in qualche
caso, era venuta a mancare la madre pro-
prio a causa del parto; e nessuno in fami-
glia se la sentiva di prendersi in carico l'ulti-
mo della scala degli orfanelli lasciati in
casa.
La decisione di esporre quelle creature in-
nocenti maturava spesso sotto costrizione;
ma la speranza di tante madri era di potere
un giorno andare all'ospizio a riprendersi il
frutto del proprio grembo. Lo dimostra la
marca di riconoscimento, che accompagna-
va l'esposto: un'immaginetta sacra, o una
carta da gioco tagliata in due, ovvero una
fascetta o un altro pezzette di stoffa amoro-
samente ricamato con nel cuore l'angoscia
del prossimo abbandono: la met trattenuta
era quella da esibire per dimostrare il diritto
a prelevare un domani il bambino o la bam-
bina, allevati dall'Ospedale fino all'et in
cui, tornando in famiglia, sarebbero tornati
utili come braccia da lavoro. Anche le fami-
glie contadine della provincia andavano
all'Ospedale per attingere braccia da lavo-
ro: ragazzine da mettere a servizio in casa,
giovinetti da impiegare come garzoni aiu-
tanti (famuli in latino, o fami in dialetto) nei
lavori della stalla e della campagna. Anche
tra gli stati d'anime della parrocchia di Ro-
nago, in diverse case da massaro si ritrova-
no uno o pi "figli del venerando ospitale",
che fanno parte integrante del nucleo fami-
liare patriarcale.
Gran parte degli esposti che entravano nel
Luogo Pio presso l'Ospedale di Como pro-
venivano dal Canton Ticino, gi antica dio-
cesi di Como fino al 1885, dove non c'era
analoga istituzione. Non arrivavano
all'ospedale come gli altri di Como e dei
dintorni, depositati nella ruota, che dava
sulla via per garantire l'anonimato al furtivo
traghettatore. passatori li portavano in ta-
lia, depositandoli presso i cascinali appena
di qua dal confine: a Terranera di Bizzaro-
ne, al Cattafame di Uggiate, a Ronco o a
Ronaghino o a Campersico di Ronago, al
Laghetto di Brogeda, al Molino Nuovo o alle
Scalette di Maslianico.
Se si scorrono i registri anagrafici conser-
vati presso le rispettive parrocchie, pren-
dendo in esame il cinquantennio fra il 1816
e il 1865, si trova che da Bizzarone ne sono
stati contrabbandati 28, da Uggiate 38, da
Ponte Chiasso 74, da Maslianico 233, da
Ronago ben 863, cui ne vanno aggiunti
24
Gli esposti della speranza
almeno 250-300 ricavati dai
documenti comunali, che regi-
strano le trasferte del cursore
per portare all'ospedale di
Como i trovatelli.
l luogo decisamente preferito
dai passatori svizzeri per
l'abbandono (almeno 600 bam-
bini nel periodo considerato,
talvolta due o tre per volta) era
Campersico, perch a pochi
metri dal confine. Di notte la
corte veniva chiusa dentro i
portoni sul lato est e sud.
Quando i contadini al mattino
presto si alzavano per accudire
alle bestie, trovavano un cesto
o un gerlo, o un fagotto appeso
al gancio della porta, con den-
tro le povere creature abban-
donate nella notte dai passato-
ri: ora avvolte in pochi poveri cenci spor-
chi, ora in panni puliti e curati, con un
messaggio che annunciava il nome che
si desiderava fosse dato, accompagnato
dalla marca di riconoscimento, che espri-
meva la speranza di un riconoscimento
futuro, in un giorno che forse non sareb-
be mai arrivato...
Capitava, qualche volta, di trovare bam-
bini gi grandicelli (di due o tre anni, o
anche pi), come uno storpio che poteva
avere 5 anni, abbandonato a Merlina in
un gerlo, ammutolito, che appena seppe
dire di chiamarsi Agostino.
Venivano presentati in parrocchia per il
battesimo (se non era chiaramente certi-
ficato che gi erano stati battezzati), poi
portati all'Ospedale con il verbale sulle
modalit del ritrovamento. Dal 1838 la
legge impose di inventare anche un co-
gnome, ed il parroco don Giovanni Porro
e poi don Carlo Daelli, che erano anche
un po' poeti, si sbizzarrivano tra i fiori
(come Girasole, Belfiore, Gelsomino,
Fiordaliso) e i cognomi nobili romani (Or-
sini, Aldobrandini) ovvero tra strane com-
binazioni (Cacciagrilli, Mazzacavalli,
Scannapesci...).
Si provano sentimenti contrastanti e tu-
multuosi davanti a quelle carte, cos spie-
tate ed accorate, cos colorite e grigie,
cos palpitanti di umanit disperata e
speranzosa...
Mario Mascetti
25
E
Pro loco Ronaghese
"REALT VIVA NEL PAESE"
d ecco qua la nostra Pro Loco!
Un gruppo di amici che si trovato lo scorso anno e ha voluto proporsi in pri-
ma linea con l'obbiettivo di proseguire il percorso iniziato dai predecessori, cer-
cando di trasmettere il proprio entusiasmo alla comunit.
Partiti senza alcuna esperienza e forti solo della grande voglia di creare momenti
di festa e di aggregazione, abbiamo riscontrato una grande adesione nella cam-
pagna tesseramento soci 2001 con 169 iscritti, i quali sono stati per noi motore
trainante per le varie manifestazioni realizzate nel corso dell'anno.
Doverosi sono i ringraziamenti all'Amministrazione Comunale, ai Gruppo Sporti-
vo, al Fooc e Fiamm e alla Parrocchia che hanno messo a disposizione locali e
attrezzature, alla Protezione Ovile per il costante impegno e a tutte le Associa-
zioni e ai Gruppi di Ronago per l'appoggio morale. Un particolare ringraziamento
va ai Signori Pierino e Fausto Lambrughi che ci hanno permesso la costruzione
del carro allegorico, dandoci modo di usufruire della loro cascina, alla Ditta Edil-
ronago per il materiale e alla Ditta G.B. Ambrosoli per la fornitura delle caramel-
le per il Carnevale. Insomma, questo "gruppo di amici" nulla avrebbe potuto
fare e nessuno avrebbe potuto ringraziare se in ogni occasione di festa non ci
fossero stati altri "Amici", volontari alla cucina, ai tavoli etc., che sono veramen-
te le colonne portanti di questa "REALT VIVA NEL PAESE"
IL PRESIDENTE
SAMUELLI G. PAOLO
PROGRAMMA ATTIVIT
1
ANNO 2002*
03 febbraio Partecipazione al Carnevale
di Novazzano
08/09/10 febbraio Carnevale Ronaghese
13/20/27 aprile Rassegna teatrale
14/15/16 giugno Sagra dei gnocchi
19/20 luglio Festa della birra
14/15 settembre Sagra dell'uva e dell'artigianato
05 ottobre Serata in collaborazione
con il Gruppo Alpini
* Programma soggetto a possibili ulteriori manifestazioni (Sagra del pesce, Gita,
etc.)
26
festa
NSEME
l binomio Pro-Loco/Oratorio ha fatto
centro ancora una volta.
D'accordo, sar stata anche la bella gior-
nata, ma la sfilata del 10 febbraio ha avu-
to pieno successo.
Perch?
Primo perch c'erano tutte le rappresen-
tanze anagrafiche, dai pi piccoli ai pi
anziani (che pur non potendo sobbarcar-
si tutto il percorso, hanno comunque "fat-
to il tifo" nei punti strategici).
Secondo: assoluta non competitivit tra
maschi e femmine (considerando anche
la simpaticissima coppia di sposini) e.....
non da ultimo, lo spumeggiante contribu-
to delle donne e degli uomini "anta".
Terzo: perfetto tempismo e fusione di
idee, senz'ombra di quella aggressivit
che a volte spinge a voler sovrastare
l'altro.
Quarto: temi pacifici e divertenti. La fami-
glia Addams si adeguata all'euro e ai
messaggi SMS dei telefonini. E gli ultimi
ritrovati del mercato economico e delle
telecomunicazioni non hanno certo arric-
ciato il naso davanti ai pentoloni fumanti,
al nero spettrale dei personaggi o
all'impressionante "mano" della serie te-
levisiva.
La musica di Van de Sfroos non ha fatto
altro che sottolineare il risultato: un cor-
teo eterogeneo, divertito e divertente,
semplice e rilassato, dove ognuno ha po-
tuto esprimere il suo spirito carnevale-
sco.
Cosa vogliamo di pi?
Anna B.
27
www.provaImuIini.it
ASSOCAZONE 'PRO VAL MULN' ONLUS
Si racconta di acque cristalline che, saltando di roggia in roggia, da mulino a mulino, tessevano
una fitta rete in tutta la valle. Li, da ragazzotti, si andava a prendere pesci e gamberi, anche con le
mani, e a fare il bagno, quando la calura estiva era davvero opprimente.
Si racconta di fitti canneti, attorno al laghetto e sui bordi delle rogge, dove il pescatore aspettava
pazientemente la trota o lottava con l'anguilla per strapparla dall'acqua.
Si racconta di mulini, sparsi in tutta la valle, dove le macine di granito, mosse dall'acqua portata
dalle rogge, giorno dopo giorno schiacciavano grano o miglio, frumento o segale, per ricavarne
farina. Attorno ad essi era un continuo andare e venire di carri trainati da cavati e buoi; i cavallan-
ti ed i contadini facevano la spola tra il mugnaio, l'oste ed il 'faree', mentre le bestie si riposavano
all'ombra dei platani raccontandosi le loro cose.
Si racconta di preghiere e devozioni, che facevano nascere piccole cappelle o semplici 'voti', di-
pinti nei cortili fuori dal mulino o dalla stalla da sconosciuti artisti che, nel loro continuo peregri -
nare, erano di passaggio in Valle, da sempre luogo di congiunzione del Milanese e del Varesotto
con il Canton Ticino.
Si racconta di una vita intensa, fatta di traffici e di intenso lavoro: in fornace, in cartiera, in filato-
io, in segheria, nei campi, lungo le vigne, dentro le stalle, ma anche di brevi riposi nelle osterie i
di festa nelle balere.
Si racconta di immensi prati in fiore, per poi tingersi di messi, orlati dai filari di gelsi e salici; di
boschi ricolmi di uccelli e scoiattoli; di torrenti e rogge ricolme d'acqua, pesci e rane; di colline
dove l'uva prendeva colore e calore.
pensieri appena letti non raccontano di angoli sperduti chiss dove, mete sognate per un viaggio da
favola, ma semplicemente parlano della nostra VaI MuIini o, VaI di Murne, se preferite, e per tanti
Ronaghesi queste parole si tramuteranno in luoghi concreti, nei quali hanno trascorso la loro giovent,
fatta di fatiche, ma anche di gioie semplici e schiette.

Ora, tutto cambiato e ben poco rimasto di quella realt: il progresso ha inghiottito quasi tutto! Solo il
territorio della valle si presenta ancora con la sua antica bellezza e con il Torrente che la taglia in due.
Purtroppo dei 18 e pi mulini, delle rogge molinari, delle antiche corti rimasto quasi nulla: iI Resegott,
iI RoncaceIo, Campopersico, iI Faustno, iI muIino deI 'Cario Murne', iI PevereII, sono le poche te-
stimonianze ancora visibili, di cui possibile il recupero.
Ci siamo molto interrogati su questo e ci siamo detti: 'La Val Mulini il nostro angolo di terra ricco di sto-
ria semplice, ma che ci riguarda, perch la storia della gente comune, del lavoro quotidiano che allora
permetteva di vivere senza troppe pretese. Essa l, con i pochi ricordi rimasti e non vuole essere di -
menticata, perch convinta d poter dare ancora molto.
Cos il 6 dicembre 1999 abbiamo fondato l' ASSOCIAZIONE PRO VAL MULINI ONLUS. Si tratta d
un'Associazione privata, senza scopo di lucro, cio una ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilit
Sociale), che si posta un grande obbiettivo: ridare aIIa VaI MuIini un poco di queIIo spIendore che
aveva cento anni fa, costruendo un ambiente in cui il ricordo del passato verr unito a ci che il presen-
te offre, per presentarsi cos come un luogo di cultura e di svago.
Dei progetti e delle iniziative parleremo dettagliatamente in seguito. Essi, per ora, hanno come obbiettivo
il Resegott, iI sentiero 'VaI FaIoppia' ed i dipinti di 'Arte votiva'; comunque, per chi vuole avere noti-
zie pi complete sono a disposizioni appositi depliant.
La nostra vera forza devono essere i Soci; soIo Ioro, con un numero consistente, daranno vaIore
e vita aII'Associazione (attualmente sono 81). Tutti possono partecipare a questo grande Progetto e
dare il proprio contributo, iscrivendosi all'Associazione e diventando cos Soci. L'invito rivolto partico-
larmente a coloro che hanno ancora vivo il ricordo della Val di Murne 'dei vecchi splendori', ma anche a
chi, pur non avendo conosciuto la Val Mulini di allora, ha a cuore la natura, l'ambiente e le cose genuine.
L PRESDENTE
ALBERO GUERRNO
QUOTE ANNUALI DI ASSOCIAZIONE
Socio ordinario C. 15.-
Socio sostenitore C. 25.-
Socio onorario C. 5O.-
Socio Junior(18 anni) C. 5.-
Versamenti presso Ia EPM di Ronago, o aI sig. AIberio Guerrino (teI. 98OO9O)
28
LA EIELIOTECA COMUNALE DI RONAGO
PROPONE
Corso sulla tecnica dell'assaggio, della tecnologia casearia, sul-
la conoscenza dei formaggi e sugli abbinamenti dei formaggi
italiani con schede ufficiali O.N.A.F.
(Organizzazione nazionale assaggiatori formaggio)
Sotto la guida del sig. FRATI (tranciatore caseario e maestro
assaggiatore).
Il corso si svolger presso il Centro Sportivo di Ronago in via
asilo nelle serate di GIOVED 21 - LUNED 25 - GIOVED 28 mar-
zo 2002
COSTO: euro 45,OOa persona
che comprende l'assaggio di vati tipi di formaggio
accompagnati da vini adeguati
ISCRIZIONI ENTRO IL 16 MARZO 2OO2
Il corso subordinato ad un numero minimo di 3 O
partecipanti
Per informazioni e prenotazioni tel. 031/980490
Luned dalle 9.30 alle 12.00
Mercoled dalle 15.00 alle 18.00
Sabato dalle 15.00 alle 17.30
Oppure allo 031/980256
29
...e ancora
LA EIELIOTECA COMUNALE DI RONAGO
propone
UNA SERATA DI DIAPOSITIVE
IN PAKISTAN con " Avventure nel mondo"
il racconto di un viaggio alla scoperta dello splendore stori-
co e folcloristico di questo paese asiatico, ai confini con
l'Afghanistan. Dalle grandi citt ai monti del Karakorum, le
emozioni vissute a contatto con civilt lontane dalla nostra, di
fronte a paesaggi indimenticabili.
anche la cronaca di un viaggio interrotto.
Mary Marchetti ed Eugenio Lucchina, due coniugi di Varese
appassionati viaggiatori, si trovavano in Pakistan da due setti-
mane proprio durante i tragici fatti dell' 11 Settembre scorso
e sono stati costretti a rientrare immediatamente in Italia.
Splendide immagini e il loro racconto
SAEATO 16 MARZO
ALLE ORE 21.00
Presso Ia SaIa ConsiIiare
Ingresso gratuito
30
Parrocchia e Internet
Avvisiamo che da questo mese stata attivata una casella di posta elet-
tronica.
L'indirizzo e-mail :
PARONAGO@LIEERO.IT
Confidiamo che questo mezzo possa diventare uno strumento di comuni-
cazione in pi con la parrocchia per fare pervenire riflessioni, commenti e
suggerimenti.
Ciclostilato in proprio

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