abbiamo iniziato l'ANNO del BICENTENARIO della FON-
DAZIONE della nostra COMUNIT PARROCCHIALE. Que- sta ricorrenza vorrebbe portarci a riscoprire il nostro essere Cri- stiani non solo come individui, ma come Comunit. Vorrebbe essere anche l'occasione per vivere il nostro cristiane- simo non come una "palla al piede" o un "fiore all'occhiello", ma come lievito e sale che dia sapore a questa nostra vita. Purtrop- po, ascoltando e guardandoci attorno, ci si accorge che la fede sia ridotta non tanto a un granello di senape (almeno lo fosse!), ma a un po' di profumo per abbellire alcune ricorrenze. Nel logo simbolo del nostro anno parrocchiale abbiamo marcato due + un simbolo: Un libro: la PAROLA di DIO che siamo chiamati a leggere e approfondire. Siamo comunque (senza offendere nessuno) molto ignoranti in materia e, qualora la conoscessimo, non la teniamo mai in considerazione nel nostro parlare e agire. Il pane: l'EUCARISTIA, il dono che il Figlio di Dio ha fatto per noi, il suo esempio, il suo mandato ("messa"): farsi pane, lavare i piedi fino a dare la propria vita. La CROCE: il dono supremo dell'amore. Lui ci andato per tutti noi, al nostro posto, per redimerci, per ridarci libert e di- gnit. Tutti questi su una tavola con delle sedie. il segno della fami- liarit, della fraternit, della condivisione. Si pu accusare la Chiesa come una comunit astratta, di facciata, non attenta ai bi- sogni della gente. per "un'accusa boomerang" cio che non colpisce se non quello che la lancia. La Chiesa non infatti una struttura, una delle tante istituzioni, invece una Comunit, me- glio una Famiglia dove non ci si sceglie, ma si chiamati a vive- re insieme, costruendola giorno dopo giorno con pazienza e co- raggio. Se questo lo troviamo difficile per una famiglia, lo di pi in una "famiglia parrocchiale". Ma come una famiglia, pur con le sue difficolt, una "struttura" fondamentale e imprescin- dibile per la crescita di una persona, cos lo per una comunit parrocchiale, per un cristiano. Ci auguriamo che le iniziative che abbiamo in cantiere possano aiutare a far crescere il nostro senso di appartenenza alla Chiesa locale fino alla Chiesa universale. SETTIMANA SANTA ovvero della PASSIONE del FIGLIO di DIO per l'UMANITA' 20 MARZO DOMENICA DELLE PALME ore 7.30 S. MESSA ore 9.45 Benedizione ulivo sul piazzale Ambrosoli Processione alla Chiesa - S. MESSA ore 15.00 Festa del perdono per i bambini di 3 A elementare 21 MARZO LUNED SANTO ore 7.30 S. MESSA ore 20.30 Confessioni per i giovani (P. Comboniani) 22 MARZO MARTED' SANTO ore 15.30 18.00 Confessioni per i bambini delle elementari ore 20.00 S. MESSA ore 20.30 22.00 Confessioni 23 MARZO MERCOLED' SANTO ore 15.30 17.30 Confessioni ore 18.00 S. MESSA ore 20.30 22.00 Confessioni 24 MARZO GIOVED' SANTO ore 10.00 a Como, in Duomo, S. Messa Crismale ore 15.00 18.00 Confessioni (P. Comboniani) ore 20.30 S. MESSA nella Cena del Signore Adorazione Eucaristica 25 MARZO VENERD' SANTO ore 7.00 Lodi mattutine ore 15.00 Liturgia dell'adorazione della croce ore 16.30 18.00 Confessioni ore 20.30 VIA CRUCIS per le vie del paese 26 MARZO SABATO SANTO ore 7.00 Lodi mattutine ore 9.30-11.30 Confessioni ore 15.30-17.30 Confessioni ore 21.00 SOLENNE VEGLIA PASQUALE 27 MARZO PASQUA DEL SIGNORE ore 8.00 S.MESSA ore 10.30 S. MESSA SOLENNE ore 17.00 Lode Vespertina Nelle mattinate della Settimana Santa, Don Eugenio passer dagli ammalati per la confes- sione e la S,Comunione. Dopo Pasqua, Don Eugenio passer in VIA MILANO e in VIA AMBROSOLI perla benedizione delle famiglie 4 Il viso di Dio caldo di speranza
'incontro d mons. Dan-
te Lafranconi, Vescovo di Cremona, con la no- stra comunit ha segnato solen- nemente, il 20 febbraio scorso, l'inizio dei festeggiamenti in occasione del Bicentenario di fondazione della Parrocchia di Ronago. L Un giorno importante per tutti, che ci ha coinvolto spiri- tual-mente ed emotivamente e ci ha offerto l'opportunit di ri- flettere su alcuni aspetti della nostra vita di fede. L'omelia della S. Messa stata incentrata sul significato che ha assunto oggi il termine "libert" per un cristiano (o, se si vuole, per un uomo vera- mente libero) in un contesto culturale caratterizzato da un relativismo etico che pervade la nostra societ. Mi pare di aver colto ed inter- pretato il forte richiamo alla li- bert come un cammino di con- sapevolezza, una responsabilit nelle scelte che siamo chiamati ad operare, una capacit discer- nimento tra i diversi comporta- menti possibili. Non un vecchio ed ormai anche teologicamente datato elenco di divieti, dunque, ma un for- te stimolo ad essere prota- gonisti del proprio tempo, ad assumere quell'atteggia- mento di vigile attenzione che ci permette di "legge- re" con autenticit le vi- cende personali e collettive che ci interrogano quoti- dianamente. Spesso, con- dizionati da desideri indot- ti o da un'affannosa ricerca di affermazione, corriamo il rischio di smarrire il confine tra bene e male, tra lecito ed illecito e ci ade- guiamo opportunistica- mente alle mode, agli stili di vita che ci spersonaliz- zano, a quei bizzarri mo- delli comportamentali vei- colati ed imposti dai mass media. Non pi possibile non sele- zionare, continuare a cammina- re a testa bassa senza chiedersi mai dove stiamo andando, qua- li modelli educativi siamo in grado di proporre; non digni- toso essere risucchiati dentro un'indistinta melassa senza sa- perci interrogare sul nostro fu- turo. Ma il concetto di libert non va mai disgiunto da quello di veri- t e di carit, come ha ricordato mons. Lafranconi nell'incontro pomeridiano con le famiglie. Essere testimoni credibili oggi significa saper affermare la ve- rit, avere il coraggio morale e civile di distinguersi, non con l'intento di impartire lezioni, ma con spirito di servizio per apportare il proprio contributo in famiglia, nella comunit in cui viviamo, nel mondo. L'atteggiamento corretto, ha aggiunto, deve essere impron- tato a coniugare verit e carit, perch nell'equilibrio di que- sti due valori che possiamo ri- trovare la nostra vera natura di uomini e intraprendere un per- corso di fede pi compiuto. Perch, in fondo (e qui faccio mio un verso del poeta Mario Luzi, recentemente scomparso): "II viso di Dio caldo di speranza". Maurizio 5 L'incontro con Don Marco Cairoli, mercoled 23 gennaio 2005 APRIAMO IL LIBRO DEGLI ATTI DEGLI APOSTOLI Premessa: una seconda opera per Teofilo (Al 1,1 -2) * A Teofilo: chi ? Un cristiano che Luca vuole confermare nella fede oppure un illustre personaggio dell'epoca, affasci- nato dalla fede cristiana, ma non ancora convertito, al quale Luca vuole presentare il movi- mento cristiano e la sua dottri- na. In entrambi i casi, l'opera avr come scopo di mostrare i primi passi del movimento cri- stiano. * Il secondo libro. Gli Atti si presentano come la continua- zione di un vangelo. Stanno in piedi solo se si accoglie "quan- to Ges fece e insegn". Vanno collocati sullo sfondo dell'azio- ne di Ges. Ges si rende pre- sente attraverso i suoi che, in questa prima fase della storia della chiesa, ripresentano le sue parole e i suoi gest (miracoli). Fanno ci che ha fatto Lui (ad es. At 3 miracolo e discorso), muoiono come morto Lui (ad es. il martirio di Stefano). Tutto un programma: At 1, 6-8 "Non sta a voi conoscere i tempi e i momenti": gli Atti come sto- ria della primitiva comunit I primi cristiani sono chiamati a investire nel presente. I segni di Dio non sono da aspettare al di l della storia, ma dentro la storia, vista da Luca come lo spazio ove "l'umano e il divino si incontrano". Per questo Luca ci consegna un'opera a suo modo "storica" cio un'opera che racconta i fatti secondo le concezioni che della storia si avevano all'epoca. Il mondo ove il vangelo si diffonde presentato nella sua concretez- za e nelle sue strutture so- cio-politiche come il campo d'azione di Dio e viene descrit- to con interesse e simpatia. "Avrete forza dallo Spirito che scender su voi": gli Atti come il libro dello Spirito Dopo l'ascensione, Dio comu- nica il soffio del suo Spirito. All'opera a Pentecoste (At 2, 1- 11): l'atto fondatore di questa nuova epoca della storia della salvezza. Lo Spirito all'origine delle grandi svolte della storia degli Atti (es. la diffusione della Pa- rola in Samaria - At 8 - tra i pa- gani - At 10 - e fuori della Pa- lestina - At 13). Anima e guida anche le singo- le tappe (es. concilio di Geru- salemme: At 15). Occorre ricordare che questo Spirito manifesta un Dio che ama tutti, un "Dio universale", un Dio che abbatte ogni discri- minazione e ogni frontiera (cf. 10.34) "Mi sarete testimoni": gli Atti come libro dei testimoni - Lo Spirito abilita dei credenti a comunicare le grandi opere di Dio e a farsi comprendere da ciascuno. L'agire di Dio non magico n incontrollato. Passa attraverso mediazioni umane. Si impadronisce di individui che diventano testi- moni di tutta la vita di Cristo. La testimonianza ("sarete miei testimoni") l'annuncio di un fatto, la comu- nicazione di un'esperienza, non solo e non prima di tutto una "testimonianza morale" cio una condotta mo- rale coerente. Per questo il li- bro attento a riportare lunghi discorsi ove si d testimonianza della risurrezio- ne di Ges. - Due sono i grandi testimoni: Pietro e Paolo. L'opera di Luca - in senso proprio - storia di (due) apostoli (cio Pietro e Paolo) pi che degli apostoli. - E insieme ci vengono presen- tati un gran numero di cosid- detti "personaggi minori" (dal punto di vista del ritratto narra- tivo): es. Stefano, Filippo, Ana- nia, Tabit, Cornelio, Lidia, Aquila e Priscilla. "A Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e tino agli estremi confini della terra": gli Atti come la corsa della Parola in tutto il mondo - L'opera si divide in due gran- di parti. I capitoli 1-12 si man- tengono nell'orizzonte di Geru- salemme / Samaria; i capitoli 13-28 la Parola raggiunge Roma. - una storia fatta di opposi- zioni. L'avanzata della Parola non ha niente di trionfalistico. Il successo magro, molto spesso la fuga l'unica via di uscita (vedi, ad es., At 13-14). Luca vuole trasmettere ai suoi lettori l'idea che Dio conduce i suoi discepoli malgrado l'ostili- t e il rifiuto che vengono loro opposti. Perch quanto si an- nuncia Parola di Dio, da qual- che parte attecchisce. Di pi: Dio si serve di questa opposi- zione per fare avanzare la sua Parola. Emblematico ci che succede dopo la morte di Stefa- no ( At 8,1-4). Infine...:una storia senza fine! In At 1,8 si parla di una diffu- sione del messaggio "fino ai confini della terra" e il libro si conclude a Roma. Qualche commentatore annota che Roma rappresentava, in quel tempo, il centro del mondo. Ar- rivare a Roma, cuore dell'impe- ro, significava garantirsi una diffusione del messaggio nella totalit del mondo allora abita- to. Ma Luca troppo ben infor- mato di geografia per ignorare che, di fatto, Roma non anco- ra l'estremit della terra. Luca o incoerente con il suo pro- gramma narrativo (ma, essendo un abile narratore, parrebbe un'ipotesi da scartare) o vuole suggerire altro. Che cosa? Si- gnifica che gli Atti terminano con un suspense, un program- ma aperto al suo completamen- to. La finale un'apertura. Luca non vuole scrivere una storia chiusa in se stessa, fosse anche chiusa sulla morte di Paolo. La missione continua, ognuno deve occupare il primo posto nella catena dei testimo- ni. "Non si finisce la lettura de- gli Atti sentendosi pi istruiti. Si finisce scoprendosi mobilita- ti come Pietro, coraggiosi come Stefano, trasformati come Li- dia, mandati in missione come Paolo. Il lettore ascolta una sto- ria di cui chiamato a scrivere una pagina, una storia senza fine, o piuttosto una storia la cui fine coincider con l'avven- to definitivo del Regno" ( D.- Marguerat, Le Dieu despr- miers chrtens). Bibliografa: C.M.Martini, Atti degli Apo- stoli, RomaEP 1970 R.Fabris, Atti degli Apostoli, Roma, Boria 1984 A.Bagni B.Maggiora, Atti degli Apostoli, Vicenza, Ist. S.- Gaetano 1998 B.Maggiora, La vita delle pri- me comunit cristiane, Roma, Boria 1992. Bicentenario fondazione della parrocchia Prossimi appuntamenti DOMENICA 17 APRILE 2005 S.MESSA concelebrata da DON EUGENIO, DON ANTONIO, DON SERGIO Viene rivolto un invito particolare ai giovani, di oggi e... a quelli degli anni 80/90. SABATO 7 MAGGIO 2005 Serata con il PROF. MASCETTI sul tema "I Sacerdoti di origine ronaghese" DOMENICA 8 MAGGIO 2005 S. Vittore Celebrazione eucaristica concelebrata da DON EUGENIO e DON ALBINO DA GIOVED 26 MAGGIO A SABATO 28 MAGGIO 2005 Giornate Eucaristiche 7 CRONACA DI UN VIAGGIO: Ronago - Butare andata e ritorno PRENOTAZIONE Agosto 2004, di ritorno dal mio viaggio in Rwanda, durante una chiacchierata con le tre insegnanti della scuola materna... Il racconto di un'esperienza e la ri- chiesta da parte mia di un aiuto competente e professionale per la formazione, attraverso dispense o fascicoli, delle insegnanti della scuola materna che avevo appena visitato e che gestita dall'Associa- zione con cui collaboro. Un'idea, un'altra ancora e molta di- sponibilit, faranno s che l'aiuto non si limiti a questo, ma diventi parte integrante della programma- zione didattica dell'anno e soprat- tutto si faccia concreto, in una sorta di "gemellaggio", nonostante gli 8.000 km. di distanza. PARTENZA Domenica 12 Dicembre, ore 15 c/o la scuola dell'infanzia " Arcobale- no" a Ronago. Potr sembrare stra- no, ma il mio viaggio in terra Rwandese iniziato proprio l, quando le porte della scuola si sono aperte per i coraggiosi visitatori della mostra fotografica allestita nella sala da pranzo dalle insegnan- ti e dai genitori. Uno spaccato d'Africa in terra rona- ghese, per ricordarci che i bambini hanno gli stessi sguardi e gli stessi diritti in ogni parte del mondo, indi- pendentemente dal diverso colore della pelle o dalla differente cultu- ra. In quella domenica ho percepito che questa volta il mio viaggio non sarebbe stato come i precedenti, perch per la prima volta, qualcuno mi avrebbe accompagnato.... Vedere per le strade del paese pic- coli e grandi insieme, per una fiac- colata alla scoperta di popoli e tra- dizioni diverse, l'entusiasmo con il quale i bambini (e i loro genitori) hanno cantato e augurato Buon Na- tale nella chiesa stracolma di perso- ne e la cena consumata con tanta al- legria in oratorio, mi ha reso consa- pevole dell'unit di intenti creatasi intorno al progetto di concreta vici- nanza all'Ecole Maternelle "Vario- pinto" di Tumba a Butare (Rwanda). PREPARAZIONE BAGAGLI Come in ogni viaggio che si rispet- ti, le valigie rivestono un ruolo fon- damentale, anche se per la verit i miei effetti personali si riducono all'indispensabile.... viaggiando sola il massimo consentitomi di 40 kg., pi 10 kg. di bagaglio a mano consistenti per la maggior parte nel materiale raccolto (insie- me agli immancabili contributi mo- netari) proprio alla scuola dell'infanzia. Matite, pastelli, gessetti, gomme e temperini era la richiesta avanzata dalla direttrice dell'ecole maternelle "Variopinto" per il nuovo anno sco- lastico, cos da dotare i bambini del necessario per le attivit didattiche. Richiesta soddisfatta appieno, visto che all'aeroporto ho dovuto discute- re a lungo al check - in, perch ave- vo con me 45 Kg. SOGGIORNO Salgo sull'aereo a Malpensa alle 6.30 e arrivo a Kigali alle 19.45 della sera e da l in quasi tre ore di auto finalmente giungo a destina- zione, con Gabriella, la nostra vo- lontaria ad attendermi sulla porta della casa famiglia. E poi tutto il resto fatto da un in- sieme di volti, voci e sguardi che si incrociano e si comprendono, al di l della barriera linguistica sempre presente con la maggior parte delle persone che non parlano il francese. Il mio compito specifico era quello di monitorare l'attivit e i progetti concordati con un'associazione di volontariato costituitasi nel quartie- re e impegnata nel sociale su vari fronti, dalle donne malate di AIDS alle vedove, ai giovani a non alfabe- tizzati e alle famiglie pi povere... ma anche incontrare gli artigiani della zona per concordare con loro la fabbricazione di prodotti tipici da importare in Italia per garantirgli un lavoro, cos come la definizione de- gli accordi con il Vescovo della cit- t per la costruzione della scuola secondaria che poi doneremo alla Diocesi, ma che sar a servizio del quartiere. Devo dire per, che i momenti pi belli li ho passati alla scuola mater- na, dove i 155 bambini che la fre- quentano sono fonte di gioia e di speranza per un paese ancora se- gnato dall'esperienza del genocidio e da una povert sempre pi strin- gente, nonostante la voglia di rina- scita. E, nelle mie frequenti visite, tra un colloquio con la direttrice e una chiacchierata con le insegnanti, le domande sulla scuola dell'infan- zia "Arcobaleno" sono state cos numerose da sfociare poi in uno c scritto che tutto il personale ha vo- luto firmare e da portare in Italia, come ringraziamento e richiesta di ulteriori contatti reciproci, in ordine ad un aiuto concreto anche per la formazione delle insegnanti, oltre che per il sostegno alla scuola. E poi, foto...foto...foto...da esporre alla scuola dell'infanzia per cono- scersi reciprocamente, con la ri- chiesta di far pervenire al pi presto quelle dall'Italia per scoprire le di- verse abitudini e modalit educati- ve. RITORNO Come sempre, con la tristezza nel cuore, mi appresto a partire da Tumba, dopo un'ultima visita alla scuola materna e un'ultima racco- mandazione di Gabriella. "La pros- sima volta sar sempre troppo lon- tana", ci che penso mentre l'aereo rulla sulla pista... Quando il 9 Febbraio arrivo a Ro- nago e ho le valigie ancora in mano, per caso giunge a casa mia una delle insegnanti della scuola dell'infanzia... come non interpre- tarlo come un segno della Provvi- denza? Che altro aggiungere allora? Forse semplicemente che sar il caso di continuare... Erminia FECONDAZIONE ARTIFICIALE n occasione del dibattito aperto in merito al referendum abrogativo contro la legge n .40 del 19 febbraio 2004, abbiamo allegato al giornalino un numero speciale della rivista del movimento per la vita .Crediamo sia un valido aiuto per chiarire i termini del discorso e per condurre una riflessione e una meditazione pro- fondamente umana e civile. I "A me, scienziato illuminista e agnostico, la ragione dice due cose: che gli embrioni sono esseri umani e che crearli per poi distruggerli una sconfitta. Non solo: pretendiamo di spacciare questa roba per la massima espressione della scienza e della tecnologia. No, proprio la ragione che con questa storia stata sconfitta" ANGELO VESCOVI "Dice bene Martin Luther King:' Io non ho paura della cattiveria dei malvagi, io temo il silenzio degli onesti'. Usciamo da questo branco di onesti: il nostro silenzio una connivenza con lo sterminio di questi piccoli" don Oreste Benzi L'embriologia moderna ha mostrato come l'embrione sia dal momento della fecondazione un nuovo ed unico individuo della specie umana. Una tecnica che preveda come parte del suo iter la distruzione o la perdita di embrioni o la loro manipolazione a rischio o che provochi una gran quantit di aborti "spontanei" o di feti malformati una tecnica che non pu essere accettata. La persona umana non un oggetto; neanche nel momento di volere e procurare la sua esistenza. La persona umana non deve essere concepita come un oggetto di "produzione", ma sempre e solamente come frutto di "procreazio- ne". Gonzalo Mirando, decano della facolt di bioetica, Universit APRA, Roma 9 catechesi In cammino, ma in salita sistono ancora, al gior- no d'oggi, adolescenti che hanno voglia di fare qualcosa per gli altri e che san- no mettersi in discussione ri- guardo alle scelte della loro vita e al senso di essere cristia- ni a 16 anni? E Sembrerebbe proprio di si. Ne dimostrazione il fatto che circa una dozzina di ragazzi si alternano ad animare l'oratorio la domenica pomeriggio, men- tre una ventina seguono il cam- mino della catechesi il marted sera... si cammina, non senza difficolt, e si tenta di crescere insieme. Esistono due percorsi diversifi- cati. Percorso per animatori: alterna formazione ad attivit: scuola per animatori d'oratorio a livel- lo zonale, incontri di verifica in parrocchia, fino al mettersi in gioco sul campo con animazio- ne dell'oratorio domenicale, or- ganizzazione campi vacanza, catechisti delle elementari... Percorso di catechesi: anche qui le proposte sono su due li- velli, divisi per fasce d'et, ma l'obiettivo comune: far capire ai ragazzi quanto bello essere amici di Ges e riscoprire la gioia di essere cristiani nel mondo d'oggi. I ragazzi pi piccoli stanno ca- pendo in che modo raggiunge- re, incontrare e gustare Ges, mentre i pi grandi stanno af- frontando un cammino di di- scernimento, dal senso da dare alla loro vita al progetto che Dio ha su di loro. Sappiamo quanto sia difficile, nella nostra societ conformi- sta, essere cattolici e soprattut- to credere ed essere coerenti; difficile anche a 15 anni quan- do la paura dell'emarginazione e del giudizio dei coetanei pu portare a scelte affrettate o quando la strada pi breve e larga quella che si vorrebbe sempre intraprendere. Per que- sto sosteniamo questi nostri ra- gazzi, con le loro contraddizio- ni, sconfitte e piccoli traguardi, stiamogli vicino per fargli capi- re quanto bello vivere da cri- stiani, vivere per amore, vivere con Ges nel cuore... vivere fe- lici. Non da ultimo vorremmo rin- graziare proprio loro, questi adolescenti, per il tempo che ha volte sembra "buttato", ma che in realt donato e moltiplica- to, per la loro perseveranza e per le loro, seppur flebili, con- vinzioni. Grazie Davide, Isabella, Moni- ca, Chiara, Samuela, Eleonora, Tommaso, Monica, Lucy, Luca, Erica, Matia, Andrea, Michela, Michael, Matteo, Nic- colo, Elisa, Ilaria, Daniela, Creta, Matteo, Francesco, An- drea, Benedetto. i catechisti delle superiori 10 gam Dalla missione di Suor Amelia Ci ha scrtto Fratel Fredbelrt Tremmel, il parroco della missione di Amakuriat dove vive Suor Amelia. Ci ringrazia per ci che avete donato per la nuova chiesa dei Pokot e ci aggiorna sulla situazione. L'anno 2004 stato pieno di avve- nimenti nella nostra Parrocchia di Amakuriat. Una grossa sfida stata la costru- zione della nostra Chiesa. Ora la struttura esterna gi finita. Quest'anno incominceremo con la parte interna e continueremo con le mobilia, e al Signore piacendo fini- remmo verso la fine dell'anno con una festa per la consacrazione. In luglio ci sono stati gli esami dell'ottava classe della scuola ele- mentare. Tutte le nostre scuole han- no fatto bene, anzi molto bene. Una delle nostre scuole si classificata al 5 posto tra le 177 scuole della zona. Pi di 40 studenti della nostra parrocchia hanno preso 300 o pi punti dei 500 raggiungibili. Dopo aver visto questi risultati sono ve- nuti alla Missione molti genitori e maestri con la richiesta di incomin- ciare con la scuola media ad Ama- kuriat. Col vostro aiuto abbiamo potuto continuare a dare granoturco e fa- gioli a 2000 bambini e bambine della scuola elementare. Abbiamo comperato letti, materassi e coperte per bambini che prima dormivano per terra. Questo non significa che ognuno abbia un letto. Posto e soldi non ci sono bastati. Quindi dormo- no tre dei piccoli insieme, e due dei grandini insieme. Ma loro sono contenti, perch a casa loro dormo- no sopra a un sacco o all'aperto sot- to gli alberi o sulla sabbia vicino al fiume. La vita cristiana della nostra par- rocchia ha guadagnato molto con la presenza dei nostri confratelli dall'Uganda. Il loro entusiasmo, la loro collaborazione, la loro testimo- nianza di vita ci hanno arricchito. Adesso abbiamo 7 Comunit Cri- stiane di Base. La gente si raduna ogni settimana per ascoltare e con- dividere la Parola di Dio, per viver- la nel quotidiano. Dieci coppie si stanno preparando per ricevere il Sacramento del Ma- trimonio. Nell'insieme in parroc- chia abbiamo 300 Catecumeni che vanno dai 12 ai 25 anni. Pi di 100 di loro hanno ricevuto il Battesimo alla Festa di Natale, dopo un tempo di preparazione di due anni. Ges, divenuto uomo a Natale il "s" di Dio per l'umanit. Questo "s" sostiene tutti noi. Ci auguriamo: che possiamo fare esperienza del suo "s"nell'Anno Nuovo, in noi, attorno a noi, nella nostra storia. E che altri possano fare esperienza di questo "s" tramite noi. QUESTO IL MO AUGURIO E LA MA PREGHIERA PER VOI. Friedbelert Tremmel arissimi Gamiti e Compar- rocchiani TUTTI. Come ve- dete sono ancora viva e contenta di vivere con voi questo mio 41 anniversario della mia par- tenza da RONAGO. S, perch vi ho sentiti sempre vicini e sempre vi ho portati e vi porto nel cuore spe- cialmente per tutte le volte che, in vari modi, mi avete spronato e so- stenuto in questa meravigliosa vo- cazione che il Signore mi ha dato, CI HA DATO! Gradite quindi TUT- TI il mio grosso GRAZIE fatto di tanta RICONOSCENZA ed altret- tanta PREGHIERA. Come state a Ronago? Come va la vita l? Io, ol- tre che con le notizie da casa, vi se- guo molto nelle vostre varie attivit ed impegni tramite "RONAGO 2004"! E godo molto soprattutto per il vostro Impegno a pregare per noi e per tutto il mondo, per le varie iniziative a favore nostro e di tanti altri Missionari o meno, nonch per la "NUOVA PIAZZA", ecc. ecc. C Ho goduto molto sapere le varie ri- poste ed impegni per raccogliere fondi per la nostra Chiesa . Ringra- zio TANTISSIMO TUTTI inizian- do dai bambini della scuola ele- mentare, ai ragazzi\e dell'orato- rio, alle donne della terza et, ai donatori che vogliono mantenere l'anonimato e tutti, tutti coloro che in un modo o nell'altro hanno contribuito e, per finire, a Don Eugenio che ha preso tanto a cuo- re questa necessaria costruzione, s perch ormai nel nostro sa- lone-chiesa non ci stiamo pi. ADOZIONI A DISTANZA PER LA SCUOLA DEI BAMBINI E POKOT Dalla festa della terza et 615,00 Babbo Natale Mulini 70,00 Rinnovo e nuove adozioni 3.665,00 TOTALE Euro 4.350,00 Per la nuova Chiesa dei Pokot avete donato e noi abbiamo mandato: Euro 1850,00 da benefattori N.N. Euro 900,00 da vendita dolci a marzo Euro 385,00 dall'Oratorio Euro 1055,00 dalla quaresima di fraternit Euro 445,00 dai genitori dei bambini della prima comunione, per un totale di Euro 4.660,00. Ed ora qualche notizia della nostra e vostra Missione. Le scuole e gli studentelli che aiu- tate vanno bene, anche per l'aiuto che ora il Governo da, sia per invo- gliare i bambini ed i loro genitori. C' il pericolo che qualcosa vada ancora nelle tasche dei pi furbi, comunque c' un buon controllo. Controllo che i Pokot non accetta- no.... cos qualche maestro ha gi perso il posto. Da parte nostra, con i vostri aiuti e quelli di altri Adotta- no!, aiutiamo gli alunni completan- do ed aumentando la quantit di cibo, dando vestiti e divise non gra- tuitamente, ma con una minima loro collaborazione; provvedendo loro vari giochi e video istruttivi e, se alla fine dell'anno c' qualche re- sto, con il comitato si decide la priorit per il prossimo anno (che potrebbe essere: pannelli solari per gli studenti di settima e ottava, au- mentare un'aula o i banchi, mezzi per avere l'acqua, ecc.) e l'avanzo serve per aiutare lo sviluppo della scuola. Il mio lavoro con i vari progetti per le donne e ragazze procede benino! Dico cos perch quest'anno qui c' andato di moda l'alcool e, sapete i problemi che ne derivano. Cos ol- tre il resto stiamo sensibilizzando la gente contro questo grande perico- lo, stando loro vicino ed impegnarli perch possano avere altri interessi. Per questa situazione e tutto vi chiedo una specialissima intenzione nella vostra preghiera. In questi giorni abbiamo la gioia della pre- senza di Fratel Dario che stato trasferito in Turkana, ma che ha ac- cettato di venire per due settimane a trivellare 6 pozzi. Potete immagi- nare la nostra gratitudine unita a quella della gente ! Eh, s, dove c' acqua c' vita ! Ringraziarne insie- me il Signore anche per questo! Un'altra cosa! Certamente sapete gi dell'arrivo tra noi di un Combo- niano Ugandese : P. Kizito Ebbene dovete aiutarci a ringraziare il Si- gnore tantissimo anche per questa sua presenza.. Sta infatti facendo tanto bene sia a noi che alla gente e gente felicissima di sentire ed avere da lui pratiche istruzioni nell'accogliere e vivere il e nel Re- gno di Dio ! Ultima cosa. Forse sa- pevate che noi suore per i viaggi e la macchina, eravamo aiutate dai Padri. Ora per, con l'arrivo del nuovo Padre stiamo rimanendo a piedi appunto per i loro vari pro- grammi. In vista di questo avevamo gi fatto una richiesta in America ed una in Inghilterra, ma la risposta stata negativa. Ora io non voglio chiedere a voi che gi fate tanto per noi, ma vi chiederei di farvi media- tori tra i vostri Amici e Conoscenti che vogliono aiutare delle povere suore perch possano portare avanti i loro vari impegni a favore della loro gente. Ecco, come sapete, non voglio disturbarvi troppo, fate ci che potete, nella semplicit, se il Signore lo vorr, la sua Provviden- za arriver. Intanto vi ringrazio ancora mol- tissimo per tutto, ma anche per la pazienza a leggere questa mia e vi chiedo scusa per il mio lungo silen- zio che per stato solo epistolare, perch come vi ho detto sopra, nel- la preghiera e nel pensiero mi siete sempre, sempre molto presenti, ap- punto per la mia grande riconoscen- za. Ciao ! Bacioni e Auguroni di ogni Bene a ciascuno di voi dalla vostra Aff.ma Amelia 12 gam Questo il bilancio economico ordinano del GAM . Queste cifre ci fanno capire che molte sono le persone della nostra comunit amiche dei nostri missionari e che hanno a cuore le iniziative che essi ci propongono a favore delle popolazioni di cui condividono la vita. Suor Amelia e il Parroco di Amakurat nelle loro lettere, hanno detto un grosso "Grazie" a tutti! Noi del GAM diciamo loro : Continuiamo nel nostro impegno di sostegno con tutto il cuore. BILANCIO GAM ENTRATE Euro USCITE Euro Avanzo 2003 593,00 Per adozione seminarista 800,00 Per Kalongo da privati 1450,00 Per ospedale di Kalongo 5.000,00 Da Felicita in memoria di Anna 300,00 Per Padre Philip Zema 3.000,00 Concerto per la pace per Kalongo 300,00 Suor Amelia Ghielmetti 3.000,00 Per Padre Philip Zema 2.000,00 Suor Caterina Marchetti 500,00 Befana Val Mulini 6-01-04 70,00 Ambrogio Spreafico 1.500,00 Adesioni mensili 2.775,00 Fiori per banco vendita 430,00 Foc e Fiam 1.000,00 Sorelle di Appiano 90,00 Foc e Fiam per suor Amelia 1.000,00 Oggetti natalizi per banco vendita 235,00 Giornata annuale G.A.M. 1.213,00 Scuole elementari di Ronago 300,00 Totale 14.555,00 Banco vendita di dicembre 3.056,00 Offerte da privati 500,00 TOTALE 14.557,00 G.A.M. APPUNTAMENTI 24 Marzo: giornata del ricordo dei Missionari Martiri 7 Marzo : ricorre il 18 anniversario della morte di Padre Giuseppe Ambrosoli Le due date cadono nel periodo della "settimana santa": l'una il giorno della "cena del Si- gnore", l'altra il giorno di Pasqua . Non ci saranno quindi celebrazioni particolari, ma sar bello pensare a P. Giuseppe e ai Missionari martiri insieme a Ges risorto. G.A.M. AUGURI A... BUONA PASQUA nel Signore Ges Risorto !!! Buona Pasqua a padre Egidio Tocalli e a "tutti di Kalongo", a padre Philip Zema a Moyo , a suor Caterina Marchetti che, da qualche mese, tornata a Kitale, in Kenya, a suor Amelia e al Parroco di Amakuriat, a tutti i Gamiti: ricordiamoci di essere operatori di PACE qui, nel nostro ambiente, e di pregare perch Dio doni la sua pace a Tutti i Popoli del mondo. 13 La nostra Zia Maria arissima indimenticabile Maria, purtroppo dopo qualche settimana di soffe- renze, te ne sei andata con la tua consueta semplicit e discrezione: ci hai lasciati quasi in punta di piedi per non disturbare nessuno, ma il tuo ricordo rimarr vivo per sempre nel cuore di quanti ti hanno cono- sciuta ed amata. La tua fede profon- da, la tua bont ed umilt, la tua se- renit e disponibilit, il tuo grande cuore aperto a tutti: come potrem- mo dimenticarci di te? La tua pre- senza umile e discreta era un auten- tico esempio di fede e carit cristia- na per tutta Ronago: eri stata la ca- C techista e la delegata di Azione Cat- tolica per alcune di noi, per tanti al- tri eri l'amica o la collega di lavoro, per parecchie persone eri la consi- gliera, per tutti noi eri la "Maria di Bianc" - la zia universale di Rona- go - tu eri sempre felice, sempre gentile, sempre disponibile nei con- fronti di tutti! Anche se la tua vec- chia casa era buia e fredda, con te si stava bene perch la luminosit del tuo sorriso ed il tuo spirito di acco- glienza rischiaravano e riscaldava- no l'ambiente. La "Corte dei Bian- chi" era un punto di ritrovo per tut- ti: tu sapevi radunare grandi e pic- cini, alla domenica pomeriggio re- citavamo con te il santo rosario e poi ci facevi giocare, giochi sempli- ci che ci facevano assaporare la gioia di vivere e la spensieratezza dei nostri anni verdi. Ricordi, Ma- ria, quando alla domenica noi bam- bine giravamo per le case a racco- gliere le uova per racimolare qual- che offerta per la parrocchia? Una volta qualcuno ebbe la brillante idea di appendere il cesto delle uova sul gancio dove si mettevano le biciclette ed il risultato finale fu un'inevitabile grande frittata! Tu, invece di sgridarci, andasti di corsa nel tuo pollaio per prendere qualche uovo in modo da ovviare l'inconve- niente. Tu cercavi sempre di scagionarci dai nostri piccoli guai e ci sorridevi comun- que. Ricordo con rammarico anche quando, dopo la morte del caro Egidio, ci radunava- mo li a casa tua con le caris- sime Pierina, Maria e Pina: era una bella compagnia e si chiacchierava e scherzava con tanta simpatia. Ora tu si- curamente avrai gi incontra- to tutte le persone care che ti hanno preceduto nell'incon- tro con Dio Padre: ti prego, cara Maria, abbracciale tutte per noi e continua ad amarci dal cielo come hai sempre fatto qui sulla terra. Grazie di cuore, adorata Maria, per tutto quanto hai saputo do- narci nel silenzio. Con immutato affetto Maria Rosa SONO ENTRATI A FAR PARTE, NELLA NOSTRA COMUNIT, DELLA GRANDE FAMIGLIA DEI FIGLI DI DIO ATTRAVERSO IL SACRAMENTO DEL BATTESIMO MARCHESI MATTEO di Alberto e Roberta il 4 gennaio MAFFIA SERGIO di Gianni e Irina il 4 gennaio CANNATA NICOLE ROSA di Omar e Katiuscia il 18 aprile GIZZIANDREA di Alberto e Rosamara il 18 aprile ZACCARIA LUCA di Pasquale e Carla il 18 aprile RAVAZZOLO DAVIDE di Paolo e Sandra il 18 aprile SCIVOLI MIRKO di Cateno e Margherita il 9 maggio PINTO LAMBRUGHI CAMILLA di Remo e Ligia il 6 giugno BENZONI ASIA di Cristian e Roberta il 4 luglio TOMASETTO GAIA di Mirco e Claudia il 7 novembre ZANOTTI DAVIDE di Massimiliano e Adriana il 7 novembre MAFFIA ANDREA di Giancarlo e Elisabetta il 7 novembre HANNO CONSACRATO IL LORO AMORE DAVANTI A DIO NEL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO BIANCHE BURY GRAZIANO con BRAGA ROMINA il 15 maggio HANNO CONCLUSO LA LORO ESISTENZA TERRENA E VIVONO IN DIO STUCCHI GENOVEFFA di anni 81 il 7 gennaio BARICHELLO MASSIMO di anni 34 il 26 febbraio LEONURO CARLA di anni 77 il 16 marzo VULCANI GIUSEPPE di anni 86 il 9 agosto DAMETTO SABINA di anni 91 il 14 agosto DELLA VALLE GIUSEPPINA di anni 91 il 19 agosto CHERCHI CARLETTO di anni 56 il 9 novembre MORELLI ALBERTO di anni 67 il 6 dicembre 14 Ricordo di Enrico abato 8 gennaio, prima dell'alba, si spento serena- mente Enrico Bottinelli. Ave- va 83 anni. Da oltre un anno la ma- lattia, che lo aveva colpito ai pol- moni, lo aveva costretto a letto; ed egli si era reso conto con il progres- sivo cedimento delle forze di avere imboccato il viale, che lo avrebbe portato a quel valico dove l'attende- va il Signore. Si preparato al grande passo con letture spirituali, con la preghiera, con lunghi collo- qui solitari con Ges, che riceveva nell'Eucaristia tutte le feste. Non sono mancati i momenti di paura e di smarrimento, all'idea di lasciare sola l'amata Achilla; ma per non ad- dolorare il suo piccolo fiore, che lo assisteva con tanta premura, si faceva forza e collaborava a sviare il discorso, recuperando il sorriso. E con il sorriso accoglieva tutti quelli che andavano a visitarlo, per non tradire quello, che si pu dire essere stato l'emblema della sua vita: trasmettere amicizia e gioia a chi gli stava intorno. Cos nel grup- po dei cooperatori guanelliani, che riuniva gli antichi compagni di scuola presso l'Istituto Don Guanel- la, cos tra le coppie con cui ogni anno insieme con Achilla partecipa- va agli esercizi spirituali. E per vari anni, finch ha potuto, ha collabo- rato nel gruppo di Foc e Fiam per far festa a Ronago, anche quando tornava solo temporaneamente in agosto da Savona, dove con Achilla dal febbraio 1992 era andato a sta- re, lasciando la sua casa, per fare famiglia con S. E. mons. Dante S Lafranconi, che li ha volu- ti accanto nei suoi primi passi da vescovo. Anni belli, che hanno al- largato la cerchia delle amicizie nella citt ligure, dove gi una volta aveva portato con s, sul camion carico di caramelle, quel Dante Lafranconi che, an- cora seminarista, veniva a passare a Ronago qualche giorno di vacanza. L gli faceva da autista e anche da chierichetto (quando celebrava nella cappella privata). Si alzava per pri- mo a preparare la colazio- ne per tutti, per inaugurare in gioia la giornata, dopo la pre- ghiera insieme. Anch'egli portava un vistoso anello "vescovile", tanto che durante una visita all'ospedale psichiatrico ci fu- rono malati che gli corsero appres- so per baciarglielo, scambiandolo per l'atteso vescovo. Ed episodi cos, nella loro stravaganza, calza- vano perfettamente con il carattere di Enrico, e servivano a condire di umorismo la giornata, a volte stres- sante, del vescovo, che ha voluto ancora con s Achilla ed Enrico pure nella nuova sede di Cremona. L non c'erano incombenze da auti- sta da espletare, se non eccezional- mente; ma poteva continuare una vita di famiglia, ormai "collaudata", intorno alla quale sono subito cre- sciute nuove amicizie, giacch spesso - come a Savona - mons. Dante telefonando dallo studio o con una fugace comparsa in cucina lasciava un messaggio: aggiungi un posto a tavola. E intorno alla tavola Enrico ci stava bene e volentieri, portando sempre allegria. Anche la mia casa, special- mente negli anni addietro, stata un porto di mare. Ma mai i miei fi- gli intorno al tavolo erano felici, come quando c'era zio Enrico, che portava il sole ed ha lasciato un grande vuoto e la nostalgia di tanti ricordi, tutti belli. Scommetto che anche in Paradiso, se qualche volta Ges avr da ser- vire ai suoi amici "il frutto della vite", d'ora in avanti far un fischio ad Enrico, che correr pronto: Pre- ferite barbera o bonarda? Se San Pietro gradisce il bianco c' qui un moscato che una cannonata.... Mario Mascetti ASSOCIAZIONE 'PRO VAL MULINI' ONLUS MUSEO ETNOGRAFICO della Civilt Contadina hi si ricorda ancora della 'machina da bt' o dei sonnolenti buoi, intenti a tirare il carro o l'aratro? C I 'caval cosa sono? Forse una razza pregiata di cavalli? La zappa un'arma dei Vichin- ghi? Ed il 'fulciot' ci ricorda for- se un fucile ad avancarica? L'asino e la mucca solo le stesse bestie? Una maschio e l'altra femmina? Il gallo ed il tacchino sono diversi solo perch non hanno le stesse piume? Il mondo che ci circonda sta cambiando e con esso ci che sta dentro di noi. Se ci fermiamo a guardare indietro fino a cin- quanta od ottanta fa, ci scopria- mo quasi tutti contadini e la no- stra terra era ricoperta di campi coltivati. Ora per noi ci sono solo tanti ricordi e, per i nostri padri, tante nostalgie. Per i gio- vani, i ragazzi ed i bambini, in- vece, quel mondo completa- mente sparito, annientato dalla tecnica dei computers e dei tele- fonini e dalla televisione. Per noi, adulti e magari anche vecchi, le domande poste all'ini- zio possono sembrare delle bar- zellette; per gli altri spesso sono logiche e talvolta cariche di dif- ficolt nelle risposte. Anche se non ce ne rendiamo conto, la 'civilt contadina' il nostro passato e rappresenta le nostre origini, da conservare e da raccontare. Da conservare, perch hanno un grande valore, ricco di insegnamenti preziosi, che non possono andare persi; da raccontare, perch un dove- re nostro e della societ trasmet- tere, a chi non ha vissuto queste cose, testimonianze e cultura, in modo che possano trarne i dovu- ti benefici. Ecco perch necessario rea- lizzare nella nostra zona un Museo Etnografico della Civil- t Contadina. Ce lo chiedono i nostri vecchi, per assaporare momenti di felici ricordi. Lo vogliamo noi, gene- razione 'rampante', per tacitare le nostre coscienze, che troppo fa- cilmente hanno distrutto e stan- no distruggendo tante testimo- nianze. Lo esigono le nuove ge- nerazioni, pur non rendendosene conto, perch domani vorranno sapere da dove vengono e cono- scere il passato della loro stirpe. Il Museo Etnografico un vuoto assolutamente da riempire, an- che se si dovr imboccare una strada ardua e piena di difficolt! Al riguardo c' una situazione strana, di interesse e di disinte- resse allo stesso tempo. Quante volte le persone, di fronte a qualcosa che ricorda la loro vita di tanti anni fa, manifestano il loro entusiasmo e poi si fermano l o, ancor peggio, non fanno nulla per impedirne la distruzio- ne. La nostra Associazione gi da anni si resa conto di queste ne- cessit e del dovere di fare qual- cosa per ricordare e conservare. Una delle sue prime iniziative stata la Mostra degli antichi mestieri, che ha suscitato tanto entusiasmo e tanto interesse. Il poter avere un luogo dove con- servare reperti testimoniali, sempre stato un grande desiderio che, per ora, rappresenta solo un sogno. Ci nonostante non ci si ferma e continuiamo a lavorare per tramutare il 'sogno' in realt, contando molto sulla concreta collaborazione delle Istituzioni locali.Alla fine dello scorso anno, al Consiglio Comunale di Uggiate Trevano si discusso su questo tema ed stato deciso di 'passare' la cosa all'Unione dei Comuni Terre di Frontiera, rite- nendo che la realizzazione di un museo fosse un'opera di interes- se sovra-comunale. Il Consiglio dell'Unione ha deliberato di isti- tuire, all'interno della Commis- sione Biblioteche, una speciale sotto-commissione per lo studio delle problematiche legate alla realizzazione, nella nostra zona, di un Museo della Civilt Con- tadina, nonch alla successiva individuazione del sito dove col- locarlo. In questa sotto-commis- sione, ciascun Comune dell'Unione, nominer tre mem- bri, scegliendoli tra persone con spiccate peculiarit tecniche in materia (architetti, storici, artisti, conoscitori del territorio). Con soddisfazione prendiamo atto che alcune di queste persone sono state scelte tra i soci della nostra Associazione e questo a dimostrazione dell'attenzione da noi sempre avuta verso queste problematiche e dell'apprezza- mento che le Istituzioni hanno verso il nostro operato. Come vorremmo questo Museo? E dove? La parola 'museo' pu indurre a pensare a qualcosa di stantio, ri- coperto di polvere, senza luce e senza vita; non questo che vo- gliamo! E nemmeno pensiamo a due locali dove accumulare og- getti e cartelloni, anche se dispo- sti con senso logico ed illuminati da lampade alogene. Il nostro Museo deve essere un ambiente ampio, aperto e multi-espressi- vo, nel quale, con un susseguirsi di situazioni ed un accavallarsi di luoghi diamo al visitatore la sensazione di 'vivere' qualcosa e questo 'qualcosa' ci che vo- gliamo ricordare e trasmettere. Nel nostro 'ambiente' possiamo collocare, in una sequenza ricor- rente, il mulino, la segheria ad acqua, le rogge molinari, i di- pinti popolari, i boschi con le loro essenze, le zone umide, il sottobosco con erbe e fiori spontanei, la vecchia corte con il ballatoio in legno, il nucleo storico, la 'ramina', tratti di an- tiche carreggiate con l'accio- tolato, per ritrovarsi alla fine nel luogo simbolo in cui, grazie alle testimonianze raccolte, sar pos- sibile riscoprire la vita di un tempo ed incastonarla in ci che stato visitato. Il tutto verr poi vivacizzato con mostre, convegni ed appunta- menti, distribuiti sapientemente nell'arco dell'anno. Con queste premesse ovvio che, nella nostra zona, esiste un solo luogo in grado di assicurare la presenza di tutte le peculiarit citate: la Val Mulini! Solo qui potr esistere un vero Museo vivo e da vivere! Non ci resta che lavorare, far partire la citata commissione, e concretizzare al pi presto que- sto 'sogno', perch il tempo lavo- ra contro questo progetto. Guerrino A. 17 TEATRANDO Tanto per cominciare vogliamo rin- graziare tutti coloro che hanno assi- stito al nostro spettacolo del 23 di- cembre scorso e che ci hanno aiuta- to a sostenere l'UNICEF. Infatti i 380 Euro incassati serviranno ad aiutare i bambini dei Paesi colpiti dal maremoto. La maggior parte di voi gi ci cono- sce ma approfittiamo di questo spa- zio per presentarci a tutti quelli che si domandano: ma chi sono i Barla- fus ? I Barlafus sono un gruppo di amici con la passione per il teatro che si ritrova per il divertimento proprio e degli altri. Va detto che a Ronago il palcoscenico attrae da tantissimo tempo. Molto prima del- la nascita dei Barlafus altri appas- sionati della recitazione ogni anno mettevano in scena spettacoli comi- ci e recital impegnati. Varie persone si sono avvicendate nel tirare le fila del gruppo e molte hanno calcato le scene del piccolo teatro del nostro oratorio. Quando, circa 10 anni fa, nel gruppo si riscontrata una certa stabilit di attori, venuto sponta- neo dare anche un nome alla "com- pagnia". Barlafus stato scelto qua- si per gioco ma un nome vera- mente azzeccato. Infatti nel nostro dialetto il termine barlafus defini- sce una persona confusionaria e vi possiamo garantire che da noi la confusione (intesa come scherzi e risate) regna sovrana. La caratteri- stica principale dei Barlafus quel- la di divertirsi prima, durante e dopo la rappresentazione, dentro e fuori la scena. Possiamo definirci una compagnia teatrale "molto" amatoriale. Tant' vero che a volte ci si dimentica le battute in scena e si improvvisa, a volte si improvvisa anche solo per il gusto di farlo ed anche capitato che qualcuno "an- dasse in oca", ovvero, colto dal pa- nico della prima si scusasse col pubblico perch proprio non riusci- va a ricordare nulla. Comunque l'impegno profuso da tutti per ogni commedia veramente tanto. Quel- lo che vedete in 2 ore opera di certosina ricerca di copioni, di sere rubate alla famiglia, di mobili e suppellettili portati da casa ma an- che di martelli, viti, colla e color. Perch noi si fa di tutto, dal copio- ne alla scenografia. Un paio di vol- te abbiamo anche voluto strafare e le commedie ce la siamo scritte da soli. Tutto questo lavoro ci ha dato molte soddisfazioni. Nel 1999, la compagnia ha partecipato al con- corso per filodrammatiche amato- riali di Cadrezzate (VA), vincendo il premio per i migliori costumi, con la commedia "Come ti elimino il califfo". Questa commedia stata portata in scena una decina di volte e tutte con un grande successo di pubblico. Il denominatore comune comun- que sempre il piacere di stare insie- me, creare un piccolo momento di svago e dare una mano a diverse as- sociazioni. L'incasso delle nostre rappresentazioni, sempre derivato da un'offerta libera, stato ogni volta devoluto in beneficenza. Ora, in occasione dei 200 anni della par- rocchia, abbiamo accettato con en- tusiasmo la proposta di Don Euge- nio di mettere in scena una nuova commedia. Per cui siete tutti invita- ti il 14 e 15 maggio alle ore 21 presso il teatro dell'oratorio. Vi aspettiamo numerosi come sempre. Lorenza & Maurizio BILANCIO 2004 per sommi capi ENTRATE USCITE Ordinarie Buona stampa Patrimoniali Totale Euro Euro Euro Euro 32.048,00 1.501,00 113.638,00 147.187,00 Ordinarie Attivit pastorale Patrimoniali Totale Euro Euro Euro Euro 27.211,00 5.375,00 174.035,00 206.621,00 Partita di giro Disavanzo 2004 Euro Euro 11.301,00 - 59.438,00 Fondo cassa al 31/127 2003 Totale generale Euro Euro 139.572,00 80.133,00 Signore Ges Cristo, Salvatore del mondo, fatto uomo per darci la vita in abbondanza, tu resti con noi nella tua Chiesa fino alla fine del mondo. Allora verr il tuo Regno: un nuovo cielo e una nuova terra pieni di amore, di giustizia e di pace. Noi ci impegniamo, forti di questa speranza, e per questo ti ringraziamo. Ti preghiamo: benedici i giovani di tutto il mondo. Mostrati a chi ti sta cercando, rivelati a chi non crede. Conferma nella fede i tuoi testimoni. Fa' che non cessino mai di cercarti, come i sapienti Magi, venuti dall'oriente. Fa' che diventino artefici di una nuova civilt dell'amore e testimoni di speranza per il mondo intero. Serviti di loro per avvicinare chi soffre per la fame, la guerra e la violenza. Diffondi il tuo spirito su quanti collaborano alla preparazione della Giornata Mondiale della Giovent. Fa' di loro i servitori del tuo Regno con la forza della loro fede e del loro amore, perch accolgano con cuore aperto i fratelli e le sorelle di tutto il mondo. Ci hai donato Maria come madre. Per sua intercessione fa' o Signore che la Giornata Mondiale della Giovent diventi una celebrazione di fede. Dona in quei giorni nuova forza alla tua Chiesa, perch si confermi nel mondo tua fedele testimo- ne. Per questo ti preghiamo, Signore nostro Dio, che con il Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. Comitato tedesco GMC 2005 Parrocchia S.S. Vittore e Defendente Oratorio di Ronago ESTATE 2005: Proposte per tutte le et e per tutti i gusti (segnatele in agenda!). Per i bambini e i ragazzi dalla 1 elementare alla 3 media GREST 2005 dal 20 giugno al 10 luglio. Settimane di giochi, laboratori, divertimento e preghiera...Non li perdere!!! Per i ragazzi dalia 4 elementare alla 3 media: campo estivo 2005 dal 24 al 31 luglio in Val Viola, vicino a Livigno. Costo massimo 100 euro. Unesperienza unica di convivenza, giochi, camminate, riflessioni, serate... con i tuoi amici e compagni, per crescere insieme! Per i giovani dai 17 anni in su: (GMG 2005 dal 1 5 al 22 agosto a COLONIA Una settimana sensazionale, in bilico tra il fede e la mondialit, tra misticismo e divertimento puro che proprio di ogni giovane. Sono ancora in fase di definizione alcune proposte per i ragazzi delle su- periori... vi terremo informati!