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uesto periodo liturgico viene visto un


po' malamente (per chi ci crede anco-
ra) proprio perch considerato un tempo
di austerit, di digiuno, astinenza, mortifi-
cazioni, fioretti...Ma ci si pu chiedere:
"Chi si attiene ancora a queste cose, dal
momento che non vengono viste n come
doveri n tanto meno come premi, n ven-
gono prese in considerazione neanche
come inviti o consigli?". Diciamolo: i mu-
sulmani sono molto pi seri di noi, pi
coerenti, il Ramadan per loro un periodo
talmente importante che lo vivono anche
esteriormente ed il loro segno distintivo.
Noi viviamo la nostra fede "all'acqua di
rose" o semplicemente di...convenienza!
La Quaresima la si pu capire solo alla
luce della Pasqua. proprio come uno che
si allena perch ha in vista una gara, oppu-
re (per scendere nel venale) come uno
che va a lavorare perch sa che alla fine
del mese riceve lo stipendio. La Pasqua,
cio la Risurrezione, il traguardo del
cammino della Quaresima. Per vincere,
per riscuotere uno stipendio, per
risorgere...bisogna darsi da fare, bisogna
collaborare. Quaresima - Pasqua qualco-
sa simile alla semina: noi dobbiamo fare la
nostra parte e poi fidarci del seme e del
miracolo della natura che fa crescere e che
porta a maturazione i frutti "sia che noi
Q
vegliamo, sia che noi dormiamo " dice
S. Paolo.
Sono molto significativi gli inviti che
vengono all'inizio della Quaresima:
Ricordati che sei polvere e polvere ri-
tornerai!
Convertiti e credi al Vangelo!
Sono due inviti complementari. Il punto
un'ammonizione da parte di Dio di
non pensare che siamo perfetti, autosuf-
ficienti e che non sbagliamo mai e nep-
pure che siamo da rottamare (noi abbia-
mo in effetti due vizi: quello di soprava-
lutarci oppure quello di sentirci inutili).
In qualsiasi caso il secondo invito
quello di confidare nel Signore, Lui solo
pu riscattare la nostra vita, pu darle
valore, risuscitarla in qualsiasi situazio-
ne potesse trovarsi. proprio il caso di
accomunare la Quaresima al momento
di preparare l'orto e la Pasqua alla fiori-
tura e al raccolto. Lui solo ha la possibi-
lit di far germogliare e crescere ci che
noi seminiamo.
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LA LETTERA DEL NOSTRO VESCOVO
PER LA QUARESIMA MISSIONARIA
2009:
COME SAN PAOLO, IN MISSIONE
"In questo anno dedicato a San Paolo, la
Quaresima missionaria non poteva che
ispirarsi a lui, apostolo delle genti e | gran-
de evangelizzatore.
Dopo lincontro folgorante sulla via di Da-
masco, tutta la sua vita diventata un rac-
contare agli altri il dono gratuito e immeri-
tato, ricevuto da quel Ges che prima ave-
va perseguitato.
Come ci viene descritto nel libro degli Atti,
e da lui stesso nelle lettere, portare il Van-
gelo "alle genti" non stata impresa da
poco: contrasti e persecuzioni da parte di
giudei e pagani; incomprensioni fuori e
dentro la chiesa; disagi e difficolt di ogni
genere durante i viaggi per terra e per
mare... Tutto questo non mancato, ma
non ha frenato lo slancio al martirio per la
buona causa del Regno di Dio.
Come lui, anche noi ci sentiamo incaricati
di una missione che, a duemila anni di-
stanza, ben lontana dallessere compiu-
ta.
Come lui sulla via di Damasco, vogliamo
innanzitutto lasciarci incontrare da Ges,
certi che solo grazie a questo incontro tro-
veremo le ragioni, la forza e lentusiasmo
necessari per una nuova partenza.
Come lui ad Antiochia, vogliamo metterci
in ascolto dello Spirito, insieme a tutta la
comunit cristiana, per sentirci ancora in-
viati alle genti, vicine e lontane.
Come lui infine, vogliamo ancora "prende-
re il largo", pronti ad andare fino agli estre-
mi confini della terra, per raggiungere tutti
coloro che non hanno ancora conosciuto
la Buona Notizia del Signore morto e risor-
to per noi. Ma, allo stesso modo, pronti ad
accogliere e j condividere la medesima
Buona Notizia,
con chi dagli estremi confini viene fino a
noi, alla ricerca di una vita pi dignitosa ed
umana. E, ancora, pronti a cercare le stra-
de per riproporre in modo nuovo il lieto
messaggio della misericordia di Dio che,
in Ges, stata riversata con abbondanza
in noi, anche in chi appare distratto, disin-
teressato, scettico o indifferente.
Come Paolo, chiediamo, in questa Quare-
sima, di riprendere la corsa, certi che la
fede si pu conservare solo quando viene
generosamente donata.
Buona Quaresima Missionaria."
Diego Coletti, Vescovo
I PROGETTI DELLA QUARESIMA MIS-
SIONARIA 2009
Anche questanno lUfficio Missionario Dio-
cesano propone alcuni progetti da soste-
nere con le offerte raccolte durante la
Quaresima, come segno concreto di con-
versione e condivisione dei nostri beni con
chi nel bisogno in terra di missione. I
progetti sono dettagliati nei depliant posti
chiesa a fianco dellambone, dove anche
possibile lasciare unofferta nellapposita
bussola. Accanto ai progetti proposti per le
missioni diocesane in Cameroun (costru-
zione pozzi-progetti educazione e dispen-
sari-sostegno a carcerati, portatori di han-
dicap e associazioni allevatori/coltiva-
tori-sistemazione e costruzione di cappel-
le), c anche la possibilit di sostenerne
altri proposti da missionari originari della
nostra diocesi, fra cui quello di Padre Egi-
dio Tocalli a favore del reparto di maternit
dellOspedale di Kalongo, in Uganda, fon-
dato da padre Giuseppe Ambrosoli.
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REZZONICO SABINA di Manuel e Viviana il 13 gennaio
BERNASCONI ARIANNA di Marco e Anna il 13 gennaio
CAMAJ ALICE di Fation e Annamaria il 13 gennaio
CAPIAGHI GIACOMO di Raffaele e Paola il 13 gennaio
PIVA DANIEL di Oscar e Serenella il 3 febbraio
BERCINI MARTINA di Luca e Miriam il 3 febbraio
BERNASCONI LUCA di Fabrizio e Paola il 4 maggio
GABRIELI SAMUELE di Gianmarco e Francesca I 1 giugno
DELLA TORRE SOFI di Fabio e Sara il 6 luglio
FERRARIO DAREN di Ronny e Larysa il 6 luglio
GIARDINO SOFIA di Innocenze e Sonia il 6 luglio
GOBBI FILIPPO di Matteo e Linda il 14 settembre
CONCONI GABRIELE di Luca e Alessandra il 9 novembre
BENIGNO LUXIA MARIA di Massimiliano e Giovanna il 7 dicembre
MAZZUCCHI RICCARDO di Ennio e Marianna il 7 dicembre
CONCONI THOMAS di Paolo e Romina il 27 dicembre
HANNO CONCLUSO LA LORO ESISTENZA TERRENA E VIVONO IN DIO
CURTI LUCIA di anni 84 il 13 marzo
DI NATALE ANNA di anni 95 il 20 marzo
GHIELMETTI ANTONIETTA di anni 93 I 11 maggio
GHIELMETTI JOLE CANDIDA di anni 82 il 31 maggio
BALLARDIN STANISLAO di anni 63 I 1 giugno
BERNASCONI MARIA di anni 69 il 12 luglio
PAGANI LUIGIA di anni 73 il 13 luglio
BERNASCONI GIUSEPPE di anni 65 il 27 luglio
AMBROSOLI CARLO GIORGIO di anni 91 il 4 settembre
MAGGI GIOVANNA di anni 86 il 2 ottobre
CONDOMITTI GIOVANNI di anni 54 il 15 ottobre
BOTTINELLI GIOVANNI di anni 78 il 10 novembre
SOMAINI RENATO di anni 60 il 15 novembre
BONA GIANBORTOLO di anni 57 il 17 novembre
PILLONI ANNA di anni 82 il 3 dicembre
HANNO CONSACRATO IL LORO AMORE DAVANTI A DIO NEL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO
PERSECHINO ANTONIO con DE BASTI ANI FEDERICA il 16 febbraio
RATTI ANTONIO FRANCESCO con MINOTTI ANNA il 26 luglio
CONCONI PAOLO con PIGA ROMINA il 27 dicembre
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GRAZIE I ! !
Pubblicando il bilancio 2008 del nostro gruppo missionario, il G.A.M,
VIENE SPONTANEO , PRIMA DI TUTTO, UN GRANDE GRAZIE A TUTTI
COLORO CHE HANNO VOLUTO ESSERE VICINI Al NOSTRI
MISSIONARI CON LAIUTO ECONOMICO.
Il nostro "grazie" poi si estende a tutti i gamiti che pregano e donano il loro
tempo per realizzare gli scopi del Gam.
BILANCIO 2008 (in euro)
ENTRATE USCITE
Per Ospedale Kalongo
Da Fooc e Fiam 1000 1000
Contributo Gam 2000 2000
Offerte varie 2100 2100
Totale 5100 5100
Per Suor Amelia
Da Fooc e Fiam 2000 2000
Per lavori perline Pokot 2200 2200
Contributo Gam 800 800
Totale 5000 5000
Per P. Philip
In memoria di Maggi Giovanna 200 200
Da Scuole Elementari 250 250
Offerte varie 800 800
Contributo Gam 2250 2250
Totale 3500 3500
Per Suor Caterina 500 500
Per adozioni scolari Pokot 620 620
Gruppo terza et per adozioni 480 480
Totale 1100 1100
TOTALE GENERALE 15.200 15.200
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Vorrei anche condividere con tutte le persone di buona volont una riflessione
sul tema della "solidariet che ho trovato - qualche tempo fa - su una rivista mis-
sionaria. Per non stancare il lettore, ne ho fatto un riassunto. intitolato:
la solidariet efficace pi dei megaconcerti
"Si fanno periodicamente grandi iniziative: megaconcerti, manifesta-
zioni, raduni per attirare lattenzione dei potenti sulle necessit dei paesi
"poveri", sulla fame nel mondo o sui pericoli che incombono sul nostro pia-
neta.. Ma questa la strada pi efficace per cambiare e rimediare i mali
del mondo?
STILE DI VITA E SOLIDARIET
Non basta gridare contro i potenti della terra; essi da soli possono
fare poco, per cambiare bisogna che ciascuno modifichi il proprio stile di
vita. Dobbiamo credere che chi ha in mano le chiavi siamo noi, in quanto
cittadini del pianeta, e in particolare : noi gli ottocento milioni di cittadini
ricchi del pianeta, il cui tenore di vita esige lottanta per cento delle risorse
esistenti, lasciando il rimanente venti per cento delle risorse agli altri quat-
tro miliardi di persone .
La chiave per aiutare chi ha problemi di cibo, di salute e di istruzione
una autentica solidariet, per non rendere vuota questa parola voglio
pensare per esempio, a quelle 20 persone che ricorderemo il 24 marzo
nella giornata dei missionari martiri, perch hanno donato la loro vita per
difendere uomini, donne e bambini inermi e bisognosi di pace.
I missionari ed i laici martiri non si sono limitati a denunciare lingiu-
stizia, a farci conoscere la situazione dei poveri, ma sono rimasti vicini alle
popolazioni che soffrono amandole fino alla fine , come ha fatto Ges."
Rosanna
Ed io?
So scegliere la vera solidariet?
So amare sia il fratello che ho vicino, sia quello pi lontano?
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In gennaio Don Pedro Hidalgo del Venezuela
Padre Jesus Roda delle Filippine
Don Michael del Kenya
In marzo Sua ecc. mons. Paulos Rahho dellIraq
In aprile Fratel Joseph Douet della Francia
Padre Brian Thorp dellInghilterra
Don Mariampillai Xavier dello Sri Lanka
In maggio Don Julio Cesar Acuma del Messico
In luglio Padre lohnson dellIndia
In agosto Don Jaime Toro della Columbia
Padre Tomas Pandippallyil dellIndia
Don Nilson Jos del Brasile
In settembre Don John Ikpiki della Nigeria
Don Gerardo Avalos del Messico
Don Samuel Francis dellIndia
Mercy Baadur, laica, dellIndia
In ottobre Don Bernard Digal dellIndia
Padre Otto Messner del Katzakhstan
Padre Victor Betancourt dellEcuador
In dicembre Boduin Ntamenya, laico, della R:D: del Congo
A questo elenco , stilato annualmente dallagenzia
Fides, va aggiunta la lunga lista di tanti laici di cui
forse non si avr mai notizia che in ogni angolo del
pianeta soffrono e forse pagano con la vita la loro fe-
de in Cristo e lamore per luomo.
Senza di loro il mondo sarebbe estremamente
impoverito.
A loro dobbiamo stima, gratitudine e venerazione.
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Una corsa per la vita
Vi ricordate di Suor Caterina Mar-
chetti? Venne tra noi nell'ottobre 2007 per
donarci la sua testimonianza di donna e di
missionaria comboniana, soprattutto a
Kalongo .
Adesso si trova in Italia ad Arco di
Trento perch ammalata. Non per questo
si chiusa in se stessa, ma ha aperto lo
scrigno delle sue esperienza e ce lo ha do-
nato in un piccolo libro, bello e semplice,
vivo...ma lascio parlare lei con alcuni brani
tratti dalla sua presentazione di " Una corsa
per la vita".
"...Ogni volta che parlo mi sento dire : - Suora,
perch non scrive queste cose che ci ha raccontato?
- E cos, in questa tappa della mia vita nella co-
munita di Arco (Tn), ammalata i tra le amma-
late le senza prospettive di tornare in missione,
mi sono decisa di mettere sulla carta il mio vissu-
to di missione, con
l'augurio che queste pagine siano gradite a j
quanti le leggeranno, soprattutto ai miei fratelli,
sorelle, nipoti e pronipoti.
" Non un lavoro letterario. una testimonian-
za, una raccolta di momenti particolari... Non
stato facile scegliere e sintetizzare dall'abbondan-
za di quello che ho vissuto... "
" Si dice che la memoria come uno scrigno pieno
di ricordi della vita, ma finch lo scrigno rimane
chiuso come se la persona dormisse. Ma io non
dormo, anzi, desidero mantenere lo scrigno sem-
pre aperto e far partecipi anche voi di quanto con-
tiene.
Ringrazio il Signore di come e dove mi ha guida-
ta e della fiducia che mi ha i dato mettendomi tra
le mani la vita di tante donne e bambini. Senza
di lui non avrei fatto nulla. "
Suor Caterina Marchettil
missionaria comboniana
Anche noi, Comunit di Ronago, potrem-
mo riconoscerci suoi fratelli o sorelle, ni-
poti o pronipoti e leggere volentieri l'opu-
scolo che verr presentato e venduto in
parrocchia il 27 marzo, anniversario di pa-
dre Giuseppe Ambrosoli. Il ricavato verr
dato alle suore comboniane del Sudan tra-
mite: suor Caterina .
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Itinerario catecumenale
La scelta di ROMINA
ei primi secoli del cristianesimo e nei
paesi di recente evangelizzazione, di-
ventare cristiani esigeva un lungo cammino
di iniziazione, fatto di diverse tappe. Uomini
e donne non credenti diventavano cristiani
attraverso un cammino che, oggi come al-
lora, si chiama iniziazione cristiana" : il
tempo durante il quale uno "inizia " a vivere
da cristiano.
N
il percorso che ormai da tre anni sta vi-
vendo anche Romina, una giovane della
nostra comunit che, non avendo ricevuto i
Sacramenti da bambina, allet di 15 anni
ha espresso il desiderio di diventare cristia-
na.
Si tratta un cammino scandito da diverse
tappe, la prima delle quali, il precatecu-
menato, ha comportato laccoglienza della
richiesta di Romina e I approfondimento
delle motivazioni che lhanno spinta a do-
mandare il Battesimo, attraverso un primo
accostamento al Vangelo per coglierne le
bellezze e le novit e far crescere in lei il
desiderio di conoscere meglio Ges per poi
diventare sua discepola.
Nellottobre del 2006 iniziata la seconda
fase, quella del catecumenato: durante
una Messa domenicale, attraverso il Rito
di Ammissione al catecumenato, Romina
stata presentata ed accolta dalla comuni-
t cristiana, e da quel momento il suo
nome stato scritto nel Libro dei Catecu-
meni conservato in Diocesi. In questi due
anni, il cammino stato scandito da espe-
rienze di formazione, preghiera ed impe-
gno
concreto per approfondire le diverse di-
mensioni della vita cristiana:
la lettura della Bibbia e del Vangelo, in par-
ticolare quello di Marco, per approfondire la
conoscenza del progetto di salvezza di Dio
per lumanit, progetto che ha attraversato
la storia del popolo di Israele e che ha avu-
to il suo compimento nellincarnazione,
morte e risurrezione di Ges
gli incontri di catechesi, per imparare i con-
tenuti e il significato delle cose in cui cre-
diamo, riunite nella professione di fede del
"Credo" apostolico la
partecipazione alla vita liturgica della co-
munit, per accogliere nei sacramenti il
dono dello Spirito Santo che trasforma inte-
riormente per saper vivere da testimone di
Ges in famiglia, nella professione, nella
societ, nel mondo
la preghiera individuale e comunitaria, per
imparare ad entrare in relazione con Dio e
a sentirsi parte di una comunit che ac-
compagna e si sente responsabile di que-
sto cammino di fede
la scelta di un impegno concreto di servi-
zio, per imparare ad imitare Ges osser-
vando il comandamento dellamore verso
Dio e il prossimo, pregando ogni! giorno e
perdonando i torti subiti.
Domenica 1 febbraio abbiamo celebrato in
parrocchia il rito dellUnzione con lolio
dei catecumeni, durante il quale don Eu-
genio ha unto le mani di Romina con lolio
benedetto dal Vescovo in cattedrale il gio-
ved santo. Nella Bibbia lolio compare
come medicina per lenire le ferite e i dolori,
veniva versato sulle piaghe per portare a
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guarigione; lolio era anche usato per irro-
bustire e scaldare i muscoli prima di affron-
tare una gara o una lotta... lunzione con
lolio quindi espressione di forza, di resi-
stenza, di agilit a sfuggire alla presa
dellavversario. Ecco allora che questo rito
viene compiuto allinizio dellultima parte
del catecumenato, quando si fa pi vicino il
momento di ricevere i sacramenti e quindi
necessario procedere sicuri nel cammi-
no, accompagnati dalla preghiera e dalla
vicinanza dei cristiani " adulti nella fede.
Allinizio della Quaresima, sabato 28 feb-
braio, nella chiesa di San Fedele in Como,
Romina ha partecipato al Rito della Ele-
zione: in esso si sono incontrati la miseri-
cordia di Dio che ha " eletto " (= scelto ) i
catecumeni, la presenza del Vescovo a cui
solo spetta di ammettere un adulto nella
comunit cristiana, la testimonianza positi-
va degli accompagnatori ( padrini e madri-
ne ) che hanno dichiarato che i catecumeni
sono pronti a "fare il grande passo". Duran-
te questo rito Romina ha scritto il proprio
nome nel libro degli Eletti, cio di coloro
che saranno battezzati nella prossima Ve-
glia Pasquale. dunque da poco iniziato
lultimo periodo del catecumenato, la se-
conda Quaresima, durante il quale Romina
si preparer nella preghiera, nella riflessio-
ne e attraverso la scelta di qualche gesto
concreto di solidariet, al grande giorno in
cui con Cristo rinascer ad una vita nuova,
orientata a Dio il Padre, santificata dal suo
Spirito presente in lei e nelle sue azioni
ispirate allamore, legata alla vita degli altri
cristiani della sua comunit ( tutti noi! ).
Nella III, IV e V domenica di Quaresima du-
rante le S. Messe pregheremo
insieme per Romina, che durante gli ultimi
incontri (scrutini ) sar chiamata a meditare
ed approfondire la Parola di Dio ascoltata.
Come comunit, siamo invitati ad ac-
compagnare Romina in questo tratto fi-
nale del catecumenato con due brevi ma
significativi momenti di preghiera:
DOMENICA 22 MARZO
(IV di Quaresima ), nel pomeriggio: Conse-
gna del Simbolo Apostolico (il Credo )
DOMENICA 29 MARZO
(V di Quaresima), nel pomeriggio: Conse-
gna della Preghiera del Signore ( iI Padre
Nostro)
Romina e gli altri sette Eletti che con lei
hanno condiviso questo percorso riceve-
ranno i Sacramenti delliniziazione cristiana
(Battesimo, Cresima ed Eucaristia ) nella
cattedrale di Como I 11 aprile 2009, duran-
te la Veglia Pasquale: questi Sacramenti si
celebrano tutti insieme perch solo attra-
verso tutti e tre si diventa pienamente par-
tecipi della vita di Cristo risorto e ci si sente
parte del suo corpo, che la Chiesa: con il
Battesimo si inizia la vita cristiana, ma ci
vuole lEucaristia per nutrirla; con il Battesi-
mo Cristo ci dona la vita stessa di Dio,
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ma noi dobbiamo confermarla con la
nostra adesione. Per questo Battesimo,
Cresima ed Eucaristia si chiamano "Sa-
cramenti della iniziazione cristiana",
perch permettono di "iniziare" a vivere
da cristiani!
Rivolgiamo a Romina il nostro augurio
per la vita nuova a cui stata chiamata,
ringraziandola per lentusiasmo con il
quale ha risposto; la gioia di questo
dono aumenti in noi il desiderio e la re-
sponsabilit della testimonianza di Cri-
sto allinterno della comunit cristiana e
in ogni ambito della nostra vita!
Mariangela
DOMENICA 5 APRILE
ORE 15
FESTA DEL PERDONO
DOMENICA 3 MAGGIO
ORE 10
S. MESSA DI PRIMA COMUNIONE
DOMENICA 31 MAGGIO
ORE 10
CELEBRAZIONE DELLA
CRESIMA
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Un infiltrato a Ronago
icono che tutto il mondo paese,
ma non vero: chi arriva a Rona-
go da un altro paese, sotto il peso degli
80 anni e di tante esperienze di vita
come me, sente unaria diversa.
D
laria di un paese di confine, senza
smog, con tante belle case, giardini, i
servizi essenziali, addirittura una fabbri-
ca che porta il nome di Ronago in tutto
il mondo e tanti bravi artigiani, associa-
zioni attive e che fanno del bene, la
gente sempre presa a lavorare.
Che Dio non faccia mai mancare il lavo-
ro a nessuno.
Ma io vivo allombra del campanile, fac-
cio una vita schiva e il mio punto
dosservazione un po limitato. A volte
anche un po deformato; let e i con-
fronti con il passato rendono un po criti-
ci e un po disillusi.
Per esempio, allinizio, non mi sembra-
va rispettoso celebrare la Messa del
gioved proprio alle nove del mattino:
fuori, sul sagrato, si contrattano verze e
salami per il mercato settimanale, den-
tro si celebra il Sacrificio Eucaristico.
Poi, ho capito che giusto cos: la
Chiesa non rifiuta nulla di ci che
umano. Anzi, lo benedice, mentre mas-
saie e pensionati combinano le faccen-
de con la preghiera. Si uniscono il sacro
e il profano, lutile al dilettevole e questa
pu essere una caratteristica positiva ai
nostri tempi moderni di ricerca di spiri-
tualit e di consumi materiali.
Unaltra domanda che mi sono posto:
perch un paese cos generoso non re-
staura la propria chiesa? il luogo
dove passano tutti, il simbolo dei valo-
ri e delle tradizioni di una comunit che
nella chiesa si riconosce. Credo che
lintervento sia molto impegnativo, dal
punto di vista tecnico ed economico,
ma mi sono convinto che altro quello
che conta.
Per esempio, contano lanimazione del-
la liturgia, con i lettori cos presenti, la
cantoria che straordinaria, il pianista e
le pianiste, veri professionisti, i fedeli
che, a turno, preparano le preghiere dei
fedeli e non sono mai banali. E poi il sa-
crestano, le donne che fanno le pulizie,
i volontari che raccolgono fondi per le
missioni, con le vendite e i lavoretti, le
catechiste e certamente tutti fanno sa-
crifici.
E prima di tutti, c il parroco al quale
non piace mettersi in vista e speriamo
che si conservi a lungo.
Insomma, sarebbe facile vedere pi le
ombre che le luci, soprattutto alla mia
et e in una societ dove tutto sembra
andare sempre a rovescio. Ma forse
meglio collaborare che criticare, come
meglio una piccola fiamma che il buio
totale.
Chiss che, con laiuto di tutti, diventi
una grande luce.
IL NONNO FELICE
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Comunque sobriet, e poi...speranza
risi finanziaria che diventa rapida-;
mente crisi economica, licenzia-men-
ti, cassa integrazione, precariato, ammor-
tizzatori sociali.
c
Disoccupazione in crescita, imprese che
chiudono, famiglie che stentano ad arri-
vare a fine mese. Social card, mutui-casa
da pagare, giovani che non trovano lavo-
ro. E poi ancora emarginazione, bullismo,
violenza sulle donne, intolleranza, ronde,
incapacit di governare il fenomeno mi-
gratorio che non accenna a diminuire. Le
parole della crisi, termini che ci erano
sconosciuti o poco familiari fino a non
tanto tempo fa. Un paesaggio umano e
sociale devastato, rappresentato quoti-
diana-mente dalla televisione e dai gior-
nali. Notizie drammatiche che si rincorro-
no senza sosta, immagini di degrado che
sembrano soffocarci.
Noi che rivolgiamo il nostro sguardo an-
gosciato sul mondo, guardandolo come
se si trattasse di una malattia cronica,
come se fossimo schiacciati o avvolti in
una ragnatela che ci sta imprigionando.
Sembriamo impreparati, sconvolti di fron-
te alla durezza della vita, alla sua inde-
cenza, al rischio concreto di vedere sfug-
gire di mano le nostre certezze. Viviamo
come appiattiti e frastornati.
Ci avevano spiegato che la storia non po-
teva tornare indietro, che il progresso
avrebbe assicurato, almeno a noi, mondo
occidentale, un benessere illimitato.
Al massimo (cosa sar mai ) qualche
danno ambientale o qualche incidente di
percorso, ma nulla di veramente serio e
catastrofico.
E invece siamo qui ad interpellarci sulle
prospettive, a chiederci cosa aspettarci
dal futuro, quale domani sar riservato ai
nostri figli.
Le ricette tradizionali sembrano fallire
una dietro I altra. Si riuniscono i capi di
stato e di governo in vertici sempre pi
frequenti, ma sembra che ogni decisione
non porti a nessun significativo risultato.
Forse il mondo ha corso troppo e qualche
saggio, che miracolosamente soprav-
vissuto, lo ha gi sottolineato. Forse sono
ancora una volta le immagini della Bibbia
che ci possono aiutare in questo momen-
to cos difficile e tempestoso.
Ho pensato spesso negli ultimi tempi
alIArca di No, come luogo di rifugio si-
curo, come un ventre materno da cui riaf-
facciarsi alla vita.
O al deserto, come luogo dellanima ca-
pace di farci riappacificare con noi stessi.
Di farci riassaporare la lentezza del tem-
po, farci ritrovare la pace interiore, di farci
riabituare a sentire la nostra voce che
non riesce pi ad emergere tra i rumori
del mondo.
Davvero la rinascita pu passare dalla
sacralit della Parola e delle immagini,
che possono diventare un efficace anti-
doto alle "piaghe sociali " che ci affliggo-
no e ci spaventano. Parole e immagini
che possono servire a tutti, credenti e
non credenti, in questa epoca di disorien-
tamento e di confusione. Perch se lotti-
mismo pu essere fuori luogo, la spe-
ranza che ci pu salvare.
Maurizio
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ASSOCIAZIONE PRO VAL MULINI ONLUS
10 anniversario di fondazione
stato un inverno duro quello che fra pochi giorni lascer il 0
posto alla nuova primavera: un buon freddo, pioggia a non fini-
re e, soprattutto, tanta neve, che ci ha fatto dire adesso
basta!. Ma che i nostri vecchi avrebbero preso come una be-
nedizione ed un concreto auspicio per dei buoni raccolti estivi.
Noi, uomini moderni, labbiamo detestata tutta questa neve,
causa solo di disagi al nostro convulso andare a tutti i costi e
di ritardo per i nostri eterni appuntamenti, che non ci permetto-
no mai di fermarci: la neve ve bene in montagna, dove si pu sciare!. Una volta (e dal -
li con questo "una volta"!), dopo ogni nevicata, era un vociare di bambini e ragazzini
che con delle semplici slitte si riversavano lunghe le rive, pi o meno scoscese, dei no-
stri prati per poi ritornare a casa fradici e con i geloni alle mani (ma entusiasticamente
contenti). Adesso, o si fa la settimana bianca, o niente.
Scusate queste riflessioni... era solo per introdurre e per dare il benvenuto al 2009, che
come per incanto ci fa fare un grosso passo indietro fino al 1999. In quellanno, esatta-
mente il 6 dicembre, quattordici, persone (Brambilla Marco, Alberio Guerrino, Cavalieri
Giovanni, Mascetti Mario, Turcato Fortunato, Branchini Massimiliano, Bellini Giuseppe,
Carelli Francesco, Bernasconi FrancoGino, Cotta Graziella, Catelli Giorgio, Ciarmiello
Alessandro, Canepa Lorenzo e Ferrari Stefano) si riunirono presso il Comune di Rona-
go per firmare latto ufficiale di costituzione della nostra Associazione. Ne consegue
che non si pu fare a meno di dire
Buon decimo compleanno Associazione Pro Val Mulini!
Nei prossimi mesi, a dieci anni di distanza, la nostra Associazione vuole auto celebrar-
si, auto festeggiarsi, dirsi OK. ci siano ancora! Tanti auguri! E via, continuiamo a lavo-
rare!. Vogliamo affermare che per la Pro Val Mulini questo un anno speciale, un
anno di festa, di bilanci, di autocritiche, di progetti, di incoraggiamenti. Logicamente ci
siamo guardati indietro, ricordando le tappe del nostro lavoro, per poi fissarle in una re-
trospettiva, che rester a testimonianza del nostro operato. Ne uscito un nuovo Qua-
derno, che sar presentato il mese di maggio, in occasione dellinaugurazione del pon-
te sul torrente Faloppia. In esso, anno per anno, vengono rimarcati gli avvenimenti pi
importanti, testimoniandoli con la riproduzione dei documenti originali. La copertina,
poi, sar anche il Logo del Decennale, cui abbiamo affiancato un piccolo stemma a ri-
cordo dei 10 anni trascorsi; sul suo retro riportata una riflessione del presidente, che
trascriviamo:
// 6 dicembre 1999 quattordici persone, definite anni dopo dei sognatori, hanno piantato un seme
sconosciuto (non un OGM!): limportanza della valorizzazione storico-ambientale del nostro territo-
rio. Alcuni comportamenti, divenuti unautomatica realt, sono stati messi in discussione, propo-
nendo invece delle alternative rivolte alla difesa del nostro passato e del nostro ambiente.
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Il conservare ledificio adibito a mulino, anzich buttarlo gi; il permettere alla quercia di continua-
re a spandere i suoi semi e le sue foglie, anzich abbatterla per fare posto a tuttaltro; il dare allo
scoiattolo la possibilit di squittire ancora, perch il suo ambiente naturale stato conservato; il
continuare a veder sorridere o meno le nostre Madonne, anzich coprirle con uno strato dintona-
co; il poter percorrere nei giorni di festa e non i nostri sentieri, dentro i nostri boschi, anzich fare
ore ed ore di coda sulle autostrade. Sono passati dieci anni, tra successi e fallimenti. Di certo
avremmo voluto fare di pi, ma le nostre piccole, ma libere, risorse non ce lo hanno permesso. In
alcuni casi non ci siamo capiti con la gente, evidentemente perch non ci siamo spiegati bene, e
cos progetti interessanti sono rimasti senza risultati.
Facendo scorrere queste pagine, ci si trova ad avere tra le mani, quasi senza accorgerse-
ne, un bilancio di questo lungo periodo che, pi che una sterile elencazione delle opere
realizzate, vuol essere un insieme di riflessioni che nascono da semplici domande.
La gente dei nostri paesi che idea si fatta della nostra Associazione?
Abbiamo veramente divulgato il nostro messaggio in modo chiaro e preciso?
Il nostro operato sempre stato autentico e significativo, cos da conservare la fiducia e la
stima dei nostri cosi?
Entusiasmo e sfiducia sono stati i fedeli compagni di viaggio. Le manifestazioni riuscite, i
lavori completati ed apprezzati, hanno rappresentato i momenti pi belli, per poi raggiun-
gere il top quando si riusciti a salvare delle testimonianze, ridonando cos vita alla Val-
le.
Labbandono di un progetto a causa di difficolt non superate, i! socio che non ha pi volu-
to far parte dellassociazione, il non essere capiti o il non esserci spiegati bene, sono state
le nostre sconfitte, sulle quali nostro dovere fare autocritica. Domande e riflessioni, tra-
guardi raggiunti e sconfitte, sogni rimasti nel cassetto e progetti che stanno diventando
realt: tutte queste cose rappresentano il nostro compleanno che vogliamo festeggiare:
il 22 marzo, ad Uggiate alla Fiera di San Giuseppe,
con il nostro stand per il rinnovo della quota sociale e per accogliere nuovi
soci;
il 19 aprile, al Centro Civico in Val Mulini,
per la Passeggiata di primavera, che questanno ci porter a visitare la
chiesetta di Bernasca a Camnago-Faloppio;
il 4 aprile, a Morbio presso il mulino del Ghitello,
per una visita guidata al parco delle Gole della Breggia ed al mulino stesso;
in maggio, al Centro Civico in Val Mulini,
per la presentazione del Quaderno dei nostri 10 anni e per linaugurazione
del ponte sul Faloppia, lungo il Circuito Turistico;
in ottobre, sempre in Val Mulini,
per linaugurazione del Percorso botanico del Bosco dellaglio e per
lannuale appuntamento del "Pomeriggio dottobre in festa".
Questo Compleanno, per non deve essere solo della Pro Val Mulini, ma anche e soprattutto dei
nostri Soci, che di anno in anno hanno nutrito lAssociazione, senza dimenticare le Amministrazio-
ni Comunali, la Provincia di Como, le industrie, gli artigiani ed i commercianti del luogo, e tante al-
tre persone che hanno avuto fiducia nelle nostre proposte, che talvolta sono diventate realt.
A tutti quanti lAssociazione desidera far giungere, quale regalo di compleanno, il suo grazie, nel
modo pi spontaneo e pi sincero. Questo grazie lo potremo porgere di persona, quando ci si in-
contrer in occasione dei citati appuntamenti.
Guerrino A.
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