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Chiedete e vi sar dato

mariagrazia, gioved 01 novembre 2012 - 22:24:24

di Igor Sibaldi
12/04/2011
Igor Sibaldi ci parla del "chiedere" e di come imparare a farlo (non tutti hanno il coraggio necessario per chiedere quel che
va chiesto) e ci descrive la sua famosa tecnica dei "101 desideri". Estratto dal suo libro Vocabolario (per gentile concessione
di Anima Edizioni).
Chiedete e vi sar dato, raccomandano i Vangeli: cio, se non chiedete non vi sar dato nulla. Occorre il CORAGGIO di
chiedere, e non da tutti: chiedere significa infatti accorgerci che ci manca qualcosa, che in qualcosa non siamo ancora riusciti
(desiderare, in latino, significava appunto non disporre ancora di astri sidera favorevoli a qualche nostro scopo) e che la
vita come la stiamo vivendo ora non ci basta; non conosco molte persone capaci di ammettere di trovarsi in una situazione del genere
e di spiegarsi chiaramente perch, cos da poter appunto individuare, chiedere e ottenere ci che davvero potrebbe migliorarla.
Alcuni di quelli che stanno bene cos come stanno adducono ragioni religiose o moralistiche, a giustificazione del proprio
non-chiedere: per esempio, bisogna accontentarsi di quel che si ha, chiedere da egoisti, ecc. In tal modo, tuttavia, non
fanno che confessare il proprio egoismo: in primo luogo, perch escludono stranamente che si possa chiedere non per proprio
immediato vantaggio ma per il bene altrui; in secondo luogo, perch nulla pi egoista del sentirsi soddisfatti del presente in un
mondo tanto orribile e ingiusto come quello in cui viviamo. Viceversa, si ricordi: Beato chi ha fame e sete di giustizia &E guai a voi
che ora siete sazi (Luca 6,21.25).
Per chiedere inoltre necessaria una considerevole dose di immaginazione e di sincerit qualit queste di cui un egoista
solitamente sprovvisto.
Raccomando in proposito il seguente passo di Giacomo (II sec. d.C.):
Da che cosa derivano i conflitti che ci sono in voi? Non vengono forse dai desideri che combattono gli uni contro gli altri, nel chiuso dei
vostri corpi? Voi bramate di possedere, ma non ne siete capaci: ed allora che vi viene voglia di uccidere; invidiate e non siete
capaci di ottenere quel che invidiate: ed allora che sorgono i conflitti. Ma voi non avete perch non chiedete; e se chiedete e non
ottenete, perch chiedete male.
(Lettera di Giacomo, 4,1)
Da notare che per chiedere male non si intende affatto chiedere l impossibile: anzi, chiedere di veder realizzato un nostro
autentico desiderio che ci sembra del tutto impossibile non soltanto una splendida avventura spirituale e pratica al tempo stesso,
ma sembra esser stato addirittura la regola per Ges, il quale esortava a chiedere appunto cose irreali come far s che un
albero o un monte si spostassero proprio per verificare di persona che ci che impossibile per gli uomini, possibile con
Dio (Luca 18,27).
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Per sviluppare le facolt necessarie al chiedere, consiglio in alcuni miei libri di sperimentare la tecnica dei 101 desideri, un
esercizio di meditazione orientale che trovai accennato nel volume The Aladdin Factor di Jack Canfield (Chicago 1995) e che ho poi
sviluppato per mio conto. una procedura molto semplice da spiegare, ma che richiede pazienza e notevole CORAGGIO per venire
attuata. Si tratta di scrivere dapprima centocinquanta desideri che rispettino le seguenti regole:
1) la formula giusta Io voglio &;
2) non scrivere n la parola non n alcuna negazione (evitare, per esempio, le parole intatto o incolume, che sono
negazioni);
3) ogni desiderio pu avere al massimo 14 parole, cio non pu durare pi di una singola emissione di fiato (se lo si scrive in
italiano, s intende; in inglese o francese avrebbe pi parole, in russo o in tedesco meno);
4) vanno chiesti soltanto obiettivi, e non i mezzi per raggiungerli (cio non si possono chiedere SOLDI, in alcuna forma);
5) vanno evitati i paragoni: per esempio voglio essere famosa come la tale;
6) vanno esclusi i desideri seriali: per esempio la serie voglio un appartamento a Berlino, voglio un appartamento a Madrid,
voglio un appartamento a Parigi ecc.;
7) vanno scritti solo desideri il cui esaudimento sia precisamente verificabile e dunque non desideri del tipo voglio essere
felice o voglio essere molto ricco (felice in che senso? Molto ricco quanto?);

vanno evitati diminutivi o vezzeggiativi: ciascun desiderio deve essere descritto nella forma pi oggettiva, pi netta possibile;
9) non si possono esprimere desideri per conto altrui: troppo facile! Se si vuol giovare ad altri, occorre assumersi la responsabilit e le
spese energetiche del giovamento: per esempio, non Io voglio che mio zio torni a essere sano ma Io voglio fare in modo che
mio zio torni a essere sano (nel primo caso, si tratterebbe infatti non di un desiderio ma di un comando, a cui il suddetto zio dovr
obbedire);
10) bene evitare di chiedere storie d amore o di sesso con persone precise, o legami eterni con qualcuno anche perch ci
si potrebbe pentire, poi, d averlo chiesto.
Una volta ultimati i centocinquanta desideri operazione che solitamente richiede diversi mesi ne vanno scelti centouno: li si
trascrive su un apposito quaderno, li si rilegge una volta al giorno per un anno intero e, quando uno di essi si realizza, lo si sostituisce
con uno dei quarantanove rimasti sul quaderno di brutta, o con un altro desiderio che si sia riusciti a formulare nel frattempo.
Il risultato di questa tecnica davvero prodigioso, sia per il numero di desideri che si realizzeranno nell arco del primo anno (e
inevitabilmente si rimpianger di non aver chiesto cose pi audaci), sia per le trasformazioni che si producono nell animo e nel
rapporto con la realt gi durante l iniziale compilazione dei centocinquanta desideri. Si destano infatti emozioni di cui avevamo
perduto il ricordo: antiche e vivaci curiosit, antichi e magnifici sogni, talenti, speranze; si alimenta una straordinaria fiducia nel mondo
e nell universo; si ritrova il gusto di camminare per strada domandandosi Mi piace questo? E quest altro? Lo vorrei per me?
Ha un futuro per me? proprio come lo potrebbe pensare un bambino. Tutto ci che ci circonda comincia ad assomigliare a una
promessa di felicit, che chiede di essere considerata e accolta. Di questa tecnica ho spiegato sia i dettagli sia i fondamenti ne Il
mondo invisibile.
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Estratto da Vocabolario di Igor Sibaldi.
Copyright Anima Edizioni. Milano, 2009
Igor Sibaldi, 2009
Nota: Le parole in maiuscolo sono approfondite nelle altre sezioni del libro Vocabolario di Igor Sibaldi, Anima Edizioni.
Fonte

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