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Sullo Jesus Patibilis e lastinenza dal mondo per il manicheismo

Da parte sua, al-Brn ci informa che Mani aveva ordinato ai suoi aderenti di "errare
continuamente nel mondo, predicando la dottrina e guidando gli uomini nella Verit".
Immaginato in relazione al modello di vita che gli viene proposto, il manicheo appare cos come
una sorta di monaco girovago o di Predicatore, di "banditore" (xrhxwn, in nord-iraniano), che
circola, di qua, di l, in un mondo straniero per lanciare, senza immischiarvisi, l'appello alla
Liberazione e prevenire in esso le minacce del Male. Pertanto un asceta votato alla rinuncia, alla
privazione, alla povert. Beninteso, tale ideale di totale distacco esclude e condanna la guerra, la
caccia, il commercio, l'agricoltura e, insomma, qualsiasi attivit profana. Questo atteggiamento
negativo, queste denunce a cui seguono radiazioni e proscrizioni, non si fondano soltanto sul fatto
che le azioni da esse abominate mettono l'uomo in contatto con la Materia e lo espongono per tal
modo a un inquinamento, ma anche sul dato mitico secondo cui esse costituiscono altrettanti
sacrilegi, altrettanti attentati contro la Vita, contro la "Croce di Luce" su cui giace e soffre il Ges
cosmico, lo Jesus Patibilis, in altri termini la sostanza luminosa e divina sparsa, mescolata, presente
in tutte le cose.
Tutto pieno di anima: il fico versa delle lacrime quando lo si strappa; la terra ferita quando la si
infrange col vomere; la strada oppressa da chi la percorre; l'aria, se la si percuote, risponde con un
sibili di dolore; l'acqua inquinata quando qualcuno ci si bagna, ecc. Tutti questi sono delitti; e a
rigore equivalgono all'uccisione d'un alimale o di un essere umano. Qualsiasi gesti rischia, in
conclusione, di essere peccato. Infine, poich la "concupiscenza", la libido, l'espressione estrema e
pi temibile della Materia, vi il peccato capitale: la fornicazione, e chi aspira a recuperare la
purezza del suo essere o a mantenersi in essa deve in primo luogo fuggire le tentazioni e i godimenti
carnali. In s e per le sue conseguenze, l'atto sessuale rappresenta infatti il principale inquinamento
e la suprema abominazione. Come spiegano fra l'altro gli Acta Archelai, il desiderio nasce
spontaneamente dal corpo, pi specificamente dal corpo sazio e riscaldato dalla nutrizione con cibi
carnei; esso abolisce, nell'anima che invade, qualsiasi coscienza e saggezza ("non ex virtute aliqua,
non ex philosophia, nec ex alio ullo intellectu, sed ex sola ciborum satietate et libidine et
fornicatione"). Gli atti che provoca sono abietti, bestiali, imitazione degli accoppiamenti demoniaci.
Soprattutto, producono come risultato la propagazione della specie, la trasmissione del Male
originale. Fanno dell'uomo il complice e lo strumento della Materia il cui disegno di mantenere le
particelle della Luce asservite nella turpitudine dei corpi e di continuare a dominarle prolungandone
la prigioni di generazione in generazione. Insomma, la sessualit costituisce il pi grave ostacolo
alla redenzione dell'umanit, che essa ritarda o impedisce. Da ci, per il manicheo che tende alla
perfezione ovvero - che qui la stessa cosa - alla "Santit", risulta il dovere primario, imperativo,
che viene bene riassunto e spiegato da Alessandro di Licopoli: operare, o cooperare, alla rovina, alla
dissoluzione della Materia, decretata da Dio ("epei oun apollysthai ten hylen esti theou dogma") e
conseguentemente astenersi non soltanto da qualsiasi nutrimento animale, ma anche e soprattutto
dal matrimonio, da qualsiasi rapporto sessuale, dalla procreazione di bambini, affinch la Potenza
(divina) non continui pi oltre ad abitare nella Materia a seconda della propagazione del genere
umano ("apekhestai de gamon kai aphrodision kai tehnopoiias, hina me epi pleion he dynamis
enoikosei tei hylei kata ten tou genous diadokhen").

[Tratto da "Sul Manicheismo e altri saggi", di Henri-Charles Puech - edito da Einaudi, traduzione di
Augusto Comba].

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