Você está na página 1de 58

1

1. Gc 5,1: Annuncio delle sciagure del giudizio che incombono sui ricchi. Giacomo invita,
tramite limperativo, i ricchi a umiliarsi davanti al Signore.

(a),
.
Ors (voi) ricchi, piangete ululando sulle/per le sciagure che stanno venendo su di
voi.

1.1. Parole in parallelo
(a) : ricco in senso generale.

1.2. Paralleli
NT
Lc 6,24
(a),
Ma guai a voi che siete ricchi, perch avete gi la vostra consolazione.
1. Contesto: Siamo nel sermone della montagna, dove annunciato le beatitudini e
i guai futuri per ognuno secondo le abitudini di vita. detto che i ricchi non
avranno consolazione futura perch l'hanno gi avuta.
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo lessicale e tematico con lo stesso senso.

2. Gc 5,2: Annuncio delle sciagure del giudizio che incombono sui ricchi. Esplicitazione
del senso di 5,1. Il termine ricchezza ripresenta laccumulo di beni che superano le
necessit quotidiane.
(a) (b)
La vostra ricchezza putrida e i vostri vestiti sono rosi dalle tarme.

2.1. Parole in parallelo
(a) : Vestito in senso generale, nonostante qui si riferisca al segno
dellostentazione del ricco.
(b) : aggettivo composto di (tarme) (mangiare).
Questaggettivo si applica a ci che deteriorabile essendo hapax nel NT e
presente nella LXX solo in Giobbe 13,28, anche se presente nella grecit.
2


2.2. Paralleli
AT
Gb 13,28
(a) (b)
Colui che si consuma ( consumato) / si rende ( reso) obsoleto come un otre o
come un vestito rosi dalle tarme.
(a.b)
Lui si consumer come un legno tarlato, come un vestito, le tarme lo consumer.
1. Contesto: Giobbe combatte da solo contro un tipo di sapienza che non rende
giustizia allinnocente che soffre. Rifiuta i richiami degli amici alla conversione e
chiede a Dio di giustificare la sua condotta.
- : Lespressione ha lo stesso significato che in Gc.
- : ha lo stesso significato del testo Greco.
2. Conclusione: Ci troviamo davanti a un parallelo lessicale e tematico. Lunica
differenza che in Giacomo il verbo si presenta al perfetto e si applica ai ricchi, in
Gb invece, un presente medio-passivo applicato a un innocente e (ormai) povero.

Isa 51,8
(a) (b) (b)


Poich la veste sar divorata dal tempo e come la lana sar divorata dalle tarme,
ma la mia giustizia rimarr in eterno e la mia salvezza per la generazione delle
generazioni.
(b)

Poich come la veste, le tarme li divorer e come la lana, la tignola li divorer ma
la mia giustizia rimarr per sempre e la mia salvezza per la generazione delle
generazioni.

1. Contesto: Annuncio della liberazione di Gerusalemme. parte del terzo canto
del servo (50,4-11). Il versetto 7 indirizza il versetto 8 al popolo fedele che ha gi
3

la legge nel suo cuore dicendo di non temere gli uomini che si oppongono a loro
poich il loro futuro gi stabilito.
2. Conclusione: si tratta di un parallelo lessicale e tematico. La differenza che in
Giacomo le sciagure ricadono sui ricchi, in Isaia invece, su coloro che si
oppongono ai fedeli, nonostante sia la stessa sentenza.

NT
Mt 6,19
, (b)

Non accumulate tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano, dove ladri
scassinano e rubano.

1. Contesto: Esortazione di Ges di non accumulare i beni materiali come
sicurezza per la vita terrena, si deve, invece, accumulare tesori in cielo dove non si
consumano. Lesortazione indirizzata a tutti gli ascoltanti in stilo di massima
sapienziale.
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo lessicale non al 100%. Il senso comune
che le ricchezze possono essere consumate. Il termine in Matteo usato di
forma generale mentre in Giacomo 5,2 si riferisce a un tipo specifico di tarme
quello che mangia i vestiti. Il senso in Giacomo parenetico mentre in Matteo
sembra una massima sapienziale o comandamento.

3. Gc 5,3: Annuncio delle sciagure che incombono sui ricchi

(a) (b) (c)
(d) (e) (f).
(g)
Il vostro oro e il (vostro) argento sono arrugginiti, e la loro ruggine sar a / una
testimonianza contro di voi e manger le vostre carni come fuoco. Avete gi
tesoreggiato per gli ultimi giorni.

3.1. Parole in parallelo
4

(a) : argento, oggetto dargento, moneta, ricchezza in senso generale.
(b) : 3s perf. ind. medio di . Significa arrugginirsi e ha come
soggetto loro e largento. Anche se loro non ossida, la ruggine offre un monito
riguardo allaccumulo di ricchezze del mondo, dimostra la transitoriet delle
ricchezze e accusa i ricchi di lasciare che le cose marciscono piuttosto che donare
ai poveri
1
.
(c) : NellAT significa veleno o ruggine. In Gc 3,8 la lingua detta quale un
male ribelle pieno di veleno mortale. Qui il valore pi adatto quello di ruggine a
causa della prossimit del verbo .
(d) (): mangiare (3 persona singolare, futuro indicativo medio).
(e) : carne, corpo.
(f) : Fuoco in senso fisico o nel rapporto con Dio. Nella maggior parte delle
teofanie nellAT rappresenta la santit di Dio e la gloria. anche un mezzo del
giudizio (Gen 19,24; Es 9,24; Am 2,5). Escatologicamente, il fuoco un segno del
giorno del Signore (Gl 2,20), denota la distruzione finale (Ml 3,19), e si distingue
per la pena eterna (Ml 3,19)
2
. In Gc 5,3 ha piuttosto il valore fisico come avverbio
di modo in rapporto al verbo .
(g) : per gli ultimi giorni in senso escatologico, rappresentano i
giorni prima della parusia del Signore
3
.

3.2. Paralleli
AT
Sir 29,10
(a) (b.c)

Perdi l'argento per il fratello e l'amico, e non sia arrugginito inutilmente (per la
rovina) sotto una pietra.

1. Contesto: Ci troviamo in unesortazione a dare lelemosina affinch il denaro
non venga a essere distrutto dalla ruggine. Fa ecco al comandamento di Dt 15,10 di
aiutare il prossimo bisognoso per avere cos la benedizione del Signore.

1
R. P. MARTIN, James (Word Biblical Commentary 48), Texas, 1988, p. 176.
2
G. KITTEL & G.BROMILEY, , in Theological Dictionary of the New Testament , in Bibleworks 9.
3
MARTIN, James, 178.
5

- (): arrugginirsi (3 sing. Aoristo imperativo passivo).
Nella prima parte del versetto il soggetto colui che ha denaro. Costui deve usare
(perdere) il suo argento a beneficio dei poveri. Nella seconda parte il verbo
si trova allaoristo imperativo passivo, dove lagente pu essere la natura o anche
un passivo teologico.
2. Conclusione: Il parallelo si riferisce ai termini e . Il primo ha lo
stesso senso di ricchezza accumulata che troviamo in Giacomo dove fa parte del
soggetto composto del verbo KATIOW. In Siracide questa ricchezza non frutto di
usurpazione invece in Giacomo frutto anche del trattenere il salario dei lavoratori
come si vede in Gc 5,4. Si tratta di un parallelo lessicale.

Gdt 16,17

(g) (d) (e)

Guai alle nazioni che insorgono contro il mio popolo; il Signore onnipotente le
castigher nel giorno del giudizio, immettendo fuoco e vermi nelle loro carni, ed
essi piangeranno di dolore per sempre.

1. Contesto: Siamo dentro il cantico d ringraziamento di Giuditta, dove si racconta
un po di tutta la storia di Israele. Questo versetto una minaccia a chi insorge
contro Israele una garanzia al popolo di una futura azione del Signore.
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo tematico e lessicale. Infatti, si parla
dellultimo giorno quale giudizio. La differenza che in Gc viene il giudizio
applicato ai ricchi e in Giuditta si applica alle nazioni. Il senso comune che Dio
non lascer il peccato contro il povero/suo popolo senza punizione.

Sl 21,10
(f)
(d) (f).
Li metterai come un forno di fuoco al tempo del tuo apparire; il Signore nella sua
ira li annienter, li divorer il fuoco.

6

1. Contesto: Appartenne ai salmi regali. Nella prima parte (2-7) il sacerdote
ringrazia Dio per le benedizioni concesse al re. Nella seconda (8-13) il sacerdote
sindirizza al sovrano in nome di Dio stesso, annunciandogli le vittorie sui futuri
nemici e che il Signore combatter al fianco del suo consacrato.
- (): consumere divorare, forma intensiva di (3
persona singolare, futuro indicativo medio).
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo tematico e lessicale. La differenza che in
Gc si tratta di una minaccia per i ricchi, e nel salmo una promessa al re contro
tutti i suoi nemici.

4. Gc 5,4: Si dichiara che lingiustizia dei ricchi che trattengono il salario degli operai e
dei loro mietitori conosciuta dal Signore

(a) (b)
(c) (d) (e)
(f)

Ecco, il salario degli operai che hanno mietuto le vostre campagne, (quel salario)
da voi frodato, grida; e le grida di coloro che hanno raccolto sono entrate nelle
orecchie del Signore degli eserciti.

4.1. Parole in parallelo
(a) : salario, paga, ricompensa, ci che da diritto alla remunerazione.
(b) : operaio, lavoratore. Derivato dal verbo .
(c) (): defraudare, privare, spogliare.
(d) (): gridare, supplicare.
(e) (): grido
(f) : verso (dentro) le orecchie del Signore degli eserciti
(g) : 3 persona sing. perfetto indicativo medio di :
giungere, entrare.

4.2. Paralleli
AT
7

Tb 4,14
(a) (b) (c)



Non ritenere presso di te la mercede di nessun operaio, ma consegnagliela subito;
se servi Dio, egli ti ricompenser. Stai attento, figlio, a tutto ci che fai e sii ben
educato in ogni tuo comportamento.

1. Contesto: Siamo nelle raccomandazioni di Tobi a Tobia per il viaggio nella
Media. Si tratta di un testamento sapienziale
(c) (): passare, trascorre la notte, pernottare, ritenere.
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo strettamente tematico e semantico.
Ambedue hanno lo stesso senso, tuttavia usano un vocabolario diverso. In Tobia
troviamo una massima sapienziale che essendo infranta per i ricchi in Gc, porta la
sua conseguenza.

Ml 3,5


(c)





(c)

Vi verr incontro per il giudizio, e sar un testimone pronto contro gli
indovini, contro gli adlteri, contro quelli che giurano il falso, contro chi
froda la mercede all'operaio, contro chi opprime vedova, orfano, forestiero,
perch essi non mi temono, dice il Signore degli eserciti
.
8

1. Contesto: Annuncio del giudizio contro gli infedeli alla legge che mancano con
la carit.
- : participio sostantivato di (frodare);
: stipendiato.
Parole ebraiche
- : La catena fatta da un participio qal maschile plurale del verbo
(opprimere) e dal sostantivo usato due volte, primo al singolare costrutto
(lo stipendio di) e poi al plurale assoluto (stipendiati). Rende perfettamente il senso
del testo greco.
2. Conclusione: Anche se il contesto pi ampio in Ml che in Gc, si tratta di un
parallelo tematico, semantico e lessicale.

Lv 19,13
(c)
(a) (b)
Non opprimere il tuo prossimo e non derubarlo. Non resti presso di te la paga
dell'operaio fino al mattino seguente.

1. Contesto: Siamo dentro il contesto della legge di santit. Nostro versetto si trova
dentro il contesto che la santit richiede la giustizia nei confronti del povero, dello
straniero e del prossimo. Non si opprime il prossimo, n si pu spogliarlo di ci che
suo e si deve pagare il salario del lavoratore alla fine della giornata.
- ( ): lavoratore che riceve stipendio.
- (): Nella LXX significa dormire, pernottare, avere rapporto
sessuale
4
. Qua con senso chiaro di trattenere qualcosa con s di una notte allaltra.
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo lessicale e tematico. Infatti, in Levitico si
dice il comandamento che stato infranto in Giacomo.

Sl 18,7

4
J.LUST & E. EYNIKEL & K.HAUSPIE, , in Greek-English Lexicon of the Septuagint, in Bibleworks
9.
9


(d) (e)
(f)




LXX: Nella mia angoscia invocai il Signore, al mio Dio gridai; Egli ud la mia
voce dal suo tempio, giunse il mio grido alle sue orecchie.
TM: Nella mia angoscia gridai al Signore, al mio Dio gridai aiuto; Egli ud, dal
suo tempio, la mia voce, il mio grido di aiuto davanti a lui, giunse alle sue
orecchie.

1. Contesto: Si tratta di un salmo di ringraziamento a Dio per aver intervenuto
salvando il pregante. Lorante racconta come fu oppresso e che dopo aver gridato,
il suo grido fu ascoltato Signore.
- (): gridare (1 persona singolare aoristo indicativo attivo).
- : grido, sostantivo appartenente alla stessa radice del verbo .
- : giungere, entrare (3 persona singolare futuro indicativo medio di
).
- : verso (dentro) le sue orecchie.
Parole ebraiche:
- ( ): 1 singolare qal perfetto: chiamare, invocare, gridare.
- : voce, grido + suffisso di 1 persona singolare.
- : (): 1 singolare qal perfetto: gridare per aiuto.
- : ( ): grido de aiuto + suffisso di 1 persona singolare.
- (): 3 femminile singolare qal imperfetto: arrivare, giungere, entrare.
- (): preposizione e suffisso di 3 maschile singolare insieme alla parola
orecchio in stato duale.
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo lessicale e tematico. Lunica differenza il
tempo verbale utilizzato in ogni caso. Il testo massoretico presenta lo stesso senso.

Dt 24,14
10

(c) (a)





Non opprimerai il salario del povero e indigente n tra i tuoi fratelli n tra i
forestieri che si trovano nella tua terra, entro le tue citt.
1. Contesto: Si tratta di una legge sociale di non trattenere con s il salario dei
lavoratori che ne dipendono ne, hanno per diritto.
- (): defraudare, ritenere ingiustamente.
Parole ebraiche:
- (): 2 singolare qal imperfetto iussivo: opprimere.
- : Lavoratore stipendiato, contrattato.
2. Conclusione: Siamo davanti a un parallelo tematico
5
. In Dt si presenta la legge
che in Giacomo stata infranta, ma si usa in vocabolario diverso. Il testo ebraico
presenta lo stesso senso della LXX.

Is 5,9
(f)

Infatti, fu ascoltato ci alle orecchie del Signore degli eserciti: Molte case nel
deserto diventeranno grandi e belle e abitanti non saranno in esse;
1. Contesto: Siamo in un oracolo di condanna dove lira del Signore scaglia contro
i responsabili di gravi mancanze. Molti errori sono denunciati, tra questi lo
allargare le propriet e le case per aver un pezzo di terra che non ne ha diritto.
Questo defrauda un diritto del prossimo alla terra promessa e crea la povert.
2. Conclusione: Siamo davanti ad un parallelo tematico e lessicale. La differenza
che in Giacomo si parla dellabuso dei ricchi nei confronti del povero riguardo al
loro salario e in Is invece, si parla della posse della terra.


5
Se consideriamo anche Dt 24,15 (non indicato in NA-28) il parallelo diventerebbe anche lessicale:

.
11


5. Gc 5,5: Accusa ai ricchi di aver vissuto tra i piaceri.

,
(a)
Vi siete deliziati sulla terra e siete vissuti nei bagordi, avete alimentato i vostri cuori
per il giorno del macello.

5.1. Parole in parallelo
(a) : Il giorno del macello non si riferisce a un giorno futuro di gioia per i
ricchi, neppure a un giorno passato di sventura per i poveri. Il riferimento allultimo
giorno, quello del giudizio finale (Gc 5,3b). Si pensa il giudizio come imminente o gi
in corso (Gc 5,8b: ). Alla luce di Gc 2,3, dove si
dice che il giudizio sar senza misericordia per chi non ne avr fatto, questa sentenza fa
vedere com stato grave il peccato dei ricchi
6
.

Paralleli
AT
Geremia 12,3

(a) .
E Tu Signore, mi conosci, mi conosci il mio cuore nei tuoi riguardi, riservali per il
giorno del loro macello.



Tu, per, Signore, mi conosci, mi osservi ed esamini il mio cuore nei tuoi riguardi!
Trascinali come pecora al macello e riservali per il giorno del macello.

1. Contesto: Siamo nella prima confessioni di Geremia. Geremia eleva il suo
lamento perch Dio difenda la sua causa, chiedendo che sia fatto ai suoi avversari
come si fa alle pecore.
Parole ebraiche:

6
G. KITTEL & G.BROMILEY, e .
12

- Il verbo (hiphil imperativo masc. Sing + suffisso 3mp) significa santificare,
riservare, separare, usato spesso in senso cultuale ma non solo. Il sostantivo
femminile corrisponde alla parola greca (macello).
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo lessicale, semantico e tematico.
Lindicazione della NA28 accenna una citazione diretta. La citazione pu essere
intesa come del testo ebraico giacch la LXX usa la preposizione
7
.

NT
Luca 16,19.25
(19)
.
(25) ,
, .

(19) C'era un uomo ricco, che portava vesti di porpora e di bisso e faceva festa
ogni giorno con grandi banchetti.
(25) Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto la tua parte di beni durante
la tua vita, e Lazzaro parimenti le sofferenze. Ma, qui adesso, lui consolato, tu
invece sei tormentato.

1. Contesto: Siamo alla parabola del ricco epulone e il povero Lazzaro. Dopo la
loro morte trovano una sorte inversa a ci che hanno vissuto.
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo tematico, unallusione soltanto. Non
compare nessun parallelo lessicale. Tuttavia, unesemplificazione di ci che in Gc
5,5 detto ai ricchi.

6. Gc 5,6: Giacomo continua il rimprovero contro i ricchi accusandoli di aver condannato
e ucciso il giusto che non poteva resistere loro

(a), (a) , (b) (c) .
Siete soliti condannare, assassinare il giusto: (e lui) non vi resiste!

7
Come in Giacomo si usa la preposizione si pu ipportizzare anche unironia al giorno del macello come
quello gi accaduto (povero) e che porta le conseguenze al quel che avver (ricco). Nel Codice Vaticano e
Sinaitico, Geremia 12,3 si trova con la preposizione con .
13


6.1. Parole in parallelo
(a) (): condannare, proferire una sentenza contro uno
(b) (): uso generale nel senso di uccidere
(c) (): il giusto. Nella LXX il fedele che segue la Legge, la
giustizia di Dio.
(d) (): Ordinare, opporsi, contrastare.

6.2 Paralleli
AT
Salmo 37,14.32
14 -
(c) (b)
32 - (c) (b)

:14 (a)

:32 (b) (a)

14 - Gli empi sguainano la loro spada e tendono il loro arco, per colpire il misero
e il povero, per uccidere quelli che camminano rettamente.
32 - Sta l'empio in agguato del giusto e cerca il modo di farlo morire.
1. Contesto: Si tratta di un salmo sapienziale, costruito in forma alfabetica. una
meditazione sulla sorte del giusto e del malvagio secondo la tradizionale dottrina
della retribuzione. Anche se il Signore tarda a fare giustizia, alla fine i malvagi
riceveranno il loro castigo.
- ( e ): ambedue termini si riferiscono al povero.
Dio ha dato a Israele una terra abbastanza grande per tutti, cos la povert
considera come risultato delloppressione e i ricchi come gli agenti di questa. Non
avendo a chi chiedere giustizia, i poveri rimangono sotto la protezione divina.
- (): sgozzare, anche se ha un valore rituale, il suo uso pi ampio
nella LXX come uccidere.
- (): uccidere, morire, condannare alla morte.
14

2. Conclusione: Si tratta di un parallelo tematico e contestuale e non lessicale.
Ambedue denunciano lo stesso agire dei ricchi riguardo ai poveri ma comunque
ogni testo usa un vocabolario diverso.

Sapienza 2,10.12
10 (b)

12 (b)


19


10 Opprimiamo il giusto povero, non risparmiamo le vedove, n rispettiamo la
longeva canizie del vecchio.
12 Tendiamo insidie al giusto, perch ci molesto, si oppone alle nostre azioni, ci
rinfaccia le trasgressioni della legge e ci rimprovera le trasgressioni contro la
nostra educazione.
19 Mettiamolo alla prova con oltraggi e tormenti, per conoscere la sua mitezza ed
esaminare la sua sopportazione del male;

1. Contesto: Loppressione ai giusti, anche si ancora detto come desiderio, lautore
di Sapienza lo considera gi uniniquit. Gli ingiusti sono giudei che hanno
abbandonato la fede per avere vantaggi nella societ di Alessandria. La presenza e
lagire del giusto denuncia il loro errore e dunque gli ingiusti vogliono metterlo alla
prova.
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo tematico. Infatti, In sapienza largomento
pi importante non ricco-povero e si giusto-ingiusto. Anche in Sapienza il giusto
non detto povero a causa dellesplorazione di ricchi come si vede in Giacomo.

7. Gc 5,7: Siamo nella prima parte dalla tredicesima sequenza in cui esorta a essere
pazienti perch il Signore vicino.

15

(a) , , (b).
(c)
.

Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Ecco, lagricoltore
aspetta il prezioso frutto della terra, pazientando per esso fino a che riceva (la)
tempestiva e (la) tardiva / (la) prima e (l)ultima (pioggia).

7.1. Parole in parallelo
(a) : avere pazienza, costanza, fermezza, particolarmente nel
sopportare le offese, i problemi e le malattie. una parola composta dallavverbio
locativo (lontano) e del sostantivo (passione)
(b) : Si verifica nel NT 24 volte. Il significato basico
deriva dal verbo , "essere presente". Pu assumere il senso di "giungere,
avvicinarsi" o "arrivo come l'inizio di presenza". Il secondo proprio il senso che
ha nel NT (tranne 1 Cor 16,17; 2 Cor 10,10 e Fil 2,12 dove la presenza
dell'apostolo o del suo compagno di lavoro)
8
. Il termine , come genitivo
soggettivo, fa riferimento alla persona di Ges.
(c) : il primo termine significa precoce, cose prime, primizie,
prima pioggia (in autunno)
9
. Il secondo significa tardi, ci che in ritardo, frutto o
pioggia in ritardo (in primavera)
10
. Il senso pi probabilmente di prima e lultima
pioggia. La paziente e fiduciosa attesa del contadino per il frutto della terra che
riceve la "pioggia all'inizio e alla fine" (da Dio) un simbolo per la perseveranza
fiduciosa fino alla parusia del Signore.

7.2. Paralleli
AT
Dt 11,14
(c)


(c)

8
H. BALZ & G. SCHNEIDER, , in Exegetical Dictionary of the New Testament, in Bibleworks 9.
9
H. BALZ & G. SCHNEIDER, .
10
H. BALZ & G. SCHNEIDER, .
16


Io dar la pioggia alla vostra terra al suo tempo, la prima pioggia e l'ultima, cos
raccoglierai il tuo frumento, il tuo mosto e il tuo olio.

1. Contesto: Il capitolo 11 composto tramite unalternanza di ordini e memorie
che servono allo scopo di motivare lobbedienza allalleanza. Il versetto 14 si trova
subito dopo una comparazione tra lEgitto e la terra promessa. La fertilit del suolo
nellEgitto dipende dallingegnosit e di molto sforzo, la terra promessa invece
beve lacqua dalla pioggia, cio dipende solo dalla provvidenza. Cos se il popolo
rimane fedele allalleanza, Dio gli dar la pioggia.
Parole ebraiche nel parallelo:
- : significa la prima pioggia che cadde in Palestina da ottobre a
dicembre
11
in opposizione a che significa la pioggia in primavera che cadde
da marzo ad aprile, importante per rafforzare e maturare le colture
12
.
2. Conclusione: si tratta di un parallelo lessicale e tematico. Infatti, in Dt si esorta a
essere fedele allalleanza per godere del favore di Dio, in Giacomo il senso lo
stesso. Lunica differenza che in Giacomo ha un senso di parabola mentre in Dt
una promessa.

Ger 5,24

(c)
.
Neppur han detto in cuor loro: "Abbiamo timore del Signore, nostro Dio, che invia
la pioggia in autunno e a primavera, al tempo suo, che ci custodisce le settimane
fisse per il raccolto".

1. Contesto: Dio affronta il suo popolo (vv.20-31) accusandolo dinsensatezza: 1)
non riconoscendo il Signore come unico creatore; 2) vivendo nellingiustizia; 3)
Opprimendo i deboli. Laccusa fatta come un ripasso del decalogo.

11
F. BROWN & S.R. DRIVER & C.A. BRIGGS, , in Hebrew and English Lexicon, in Bibleworks 9.
12
F. BROWN & S.R. DRIVER & C.A. BRIGGS, .
17

2. Conclusione: Lindicazione del parallelo riguarda solo la LXX, dove i 2 termini
hanno lo stesso significato e sono complementi del participio attributivo
legato a Dio. Cos la pioggia donata da Dio e perci Lui a decidere il suo vero
tempo. Si tratta di un parallelo lessicale e tematico.

Osea 6,3

(c)
Affrettiamoci a conoscere il Signore; lo troveremo come l'aurora certa la sua
venuta. Egli verr a noi come la pioggia, la prima pioggia e lultima pioggia verso
terra.

1. Contesto: Siamo subito dopo un appello alla conversione (capitolo 5), in una
preghiera fiduciosa che riconosce la brevit e certezza della venuta del Signore
come il tempo della pioggia.
2. Conclusione: Lindicazione del parallelo riguarda solo la LXX, dove i due
termini hanno lo stesso significato e servono di analogia per la venuta del Signore
al tempo voluto da lui, come la pioggia ha il suo tempo voluto da lui. Si tratta di un
parallelo lessicale e semantico.

NT
Eb 6,12
, (a)

Affinch non diventiate pigri ma imitatori di quelli che ereditano le promesse
mediante la fede e la longanimit.

1. Contesto: Siamo dentro unesortazione alla perseveranza sino alla fine. Lautore
parla a persone zelose nella carit dimostrata nei servizi resi ai santi, volendo
incoraggiarli nella speranza perch siano eredi delle promesse.
2. Conclusione: un parallelo lessicale e tematico. Il parallelo si riferisce al
sostantivo usato come complemento di mezzo dal verbo
(sottinteso). Infatti anche in Gc si trova un modello (Abramo) di pazienza.
18


Eb 6,15
(a) .
E cos (Abramo) dopo avere/perch ha atteso a lungo con pazienza, consegu la
promessa.

1. Contesto: questo passo si trova dentro unesortazione a perseverare sino alla
fine. Lautore parla a persone zelose nella carit dimostrata nei servizi resi ai santi,
vuole incoraggiarli nella speranza perch siano eredi delle promesse.
2. Conclusione: un parallelo lessicale e tematico. Il parallelo si riferisce qui allo
stesso verbo conservando il senso cos Abramo detto come modello di pazienza.

1Ts 2,19
- -
.
Chi, infatti, la nostra speranza, la nostra gioia e la nostra corona di gloria
davanti al Signore nostro Ges Cristo alla sua parusia, se non proprio voi?

1. Contesto: A causa della fede e della pazienza dei tessalonicesi, loro sono
considerati come la corona di gloria e testimonio del ministero dellapostolo, per
presentare al Signore nella sua parusia.
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo strettamente lessicale. Infatti, in Giacomo
lesortazione di essere paziente fino alla venuta del Signore (attesa paziente di un
tempo di liberazione), in 1Ts invece, il senso di unattesa con aspettativa gioiosa.

Mar 4,26-29
26

(c)
27
,
.
28
,
[] .

29
(c), ,
.

19

26
Diceva: Cos il regno di Dio: come un uomo che abbia gettato il seme in terra,
27
e poi dorme e veglia, di notte e di giorno, mentre il seme germina e si sviluppa,
senza che egli sappia come.
28
La terra da s produce prima l'erba, poi la spiga e
poi nella spiga il grano pieno.
29
Quando, infine, il frutto lo permette, subito si
mette mano alla falce, poich giunta la mietitura.
1. Contesto: Siamo nella parabola del seme che spunta da solo. Questo movimento
usato per spiegare come sarebbe il regno dei cieli.
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo strettamente tematico. Le parole comuni
non sono abbastanza da stabilire un parallelo lessicale. I due passi sincontrano
nellattesa che il lavoratore del campo deve avere e la mietitura e servono per
dimostrare come anche si deve avere pazienza.

8. Gc 5,8: Siamo nel secondo versetto dalla prima parte dalla tredicesima sequenza in cui
esorta a essere pazienti perch il Signore vicino.

, (a) (b),
(c) (d) (e).
Siate pazienti anche voi, rafforzate i vostri cuori, perch la venuta del Signore
vicina.

8.1. Parole in parallelo
(a) : Il verbo significa fissare, stabilire, rafforzare, confermare.
In Lc 16,26 e Lc 9,51 denota la ferma volont di Ges quando decide andare verso
Gerusalemme. Il rafforzamento da Dio, dal Signore, dalla verit, ecc. Questo
rafforzamento presuppone un assalto che minaccia la fede e zelo.
(b) : Vi nel NT un uso ricco di come: a) l'organo
centrale e la sede della vitalit fisica; b) la sede dei sentimenti, desideri e passioni;
c) la sede del pensiero e della comprensione; d) la sede della volont; e) il centro
religioso a cui Dio si rivolge, che la radice della vita religiosa, e che determina la
condotta morale; f) come il cuore del peccatore; g) come il cuore dei redenti. In
20

copula con il pronome possessivo assume il valore de persona nella sua
integralit
13
.
(c) : Si verifica nel NT 24 volte. Il significato basico deriva dal verbo
, "essere presente". Pu assumere il senso di "giungere, avvicinarsi" o
"arrivo come l'inizio di presenza". Il secondo proprio il senso che ha nel NT
(tranne 1 Cor 16,17; 2 Cor 10,10 e Fil 2,12 dove la presenza dell'apostolo o del
suo compagno di lavoro)
14
. Il termine , come genitivo soggettivo, fa
riferimento alla persona di Ges.
(d) : padrone, signore. Nel NT usato tanto per Dio come per Ges.
(e) (): con valore intransitivo significa avvicinarsi.

8.2. Paralleli
NT
1Ts 3,13
(a.b)
(c.d)
, [].
Affinch confermi i vostri cuori irreprensibili nella santit davanti a Dio nostro
Padre, nella venuta del Signore nostro Ges con tutti i suoi santi.

1. Contesto: Questo versetto chiude la preghiera di ringraziamento e supplica di
Paolo a causa delle notizie ricevute da Timoteo. Paolo chiede che il Signore faccia
crescere il popolo nellamore vicendevole. Il verbo (aoristo infinito attivo)
ha valore finale e pu avere valore sia di dativo di
tempo preciso o continuato (fino a), non causando nessun cambiamento quanto al
nostro contesto.
2. Conclusione: Siamo davanti ad un parallelo lessicale e tematico. Anche se in
Giacomo lessere paziente e il rafforzare il cuore sono a causa della parusia del
Signore e in 1Ts si parli solo di avere il cuore rafforzato, ambedue hanno lo stesso
senso: il bisogno di avere il cuore rafforzato fino alla parusia.


13
G. KITTEL & G.BROMILEY. 416
14
H. BALZ & G. SCHNEIDER, , in Exegetical Dictionary of the New Testament, in Bibleworks 9.
21

Fil 4,5
. (d) (e).
La vostra amabilit sia conosciuta da tutti gli uomini. Il Signore vicino.

1. Contesto: Paolo esorta direttamente alcuni persone e poi esorta la comunit a
essere sempre allegre.
- : avverbio con valore temporale o materiale di essere vicino.
2. Conclusione: Siamo davanti a un parallelo lessicale. In Giacomo pi chiaro di
ci che si avvicina, la parusia del Signore e serve di motivazione alla pazienza e a
rafforzare il cuore, ci che non compare in Fil 4,5.

Eb 10,25
, ,
(a), (e)
(c).

Non disertiamo dalle nostre riunioni com costume di alcuni, ma incoraggiamoci,
tanto pi quanto vedete che il giorno sta avvicinandosi.

1. Contesto: Siamo in unesortazione alla perseveranza di fede, a ogni esortazione
corrisponde uno stimolo.
- : Significa chiedere, esortare, confortare, consolare, incoraggiare. In
Paolo ed Ebrei denota il conforto che Dio realizza attraverso la sua salvezza,
presente e futura
15
. Qui un participio congiunto modale legato al soggetto (noi) di
(osservare, fare attenzione) del versetto precedente e nella diatesi del
presente dimostra lazione costante.
- : il suo significato basico giorno ma pu significare anche: tempo di vita,
periodo di tempo (Ap 10,7; At 15:7), parusia (At 2,17; 2Tm 3,1; Lc 17,22, Mc
2,20), il giorno del Figlio delluomo in Lc 17,24. In senso assoluto significa il
giorno del giudizio (1Ts 5,5; 1Cor. 3,13; Eb 10,25)
16
.

15
G. KITTEL & G.BROMILEY.
16
G. KITTEL & G.BROMILEY, .
22

2. Conclusione: Siamo davanti a un parallelo tematico e semantico. Ambedue
hanno lo stesso senso: il bisogno di avere il cuore rafforzato a causa dal giorno del
Signore.

Eb 10,37
, (b).
Perch, ancora un poco, appena un poco, colui che viene giunger e non tarder;

1. Contesto: Siamo in unesortazione alla perseveranza di fede. Rimanendo nella
franchezza di fede si giunge a una grande ricompensa.
- : un participio sostantivato del verbo . Significa venire,
andare a. Nel NT usato come un verbo di movimento ma serba anche il valore di
venuta del Regno di Dio (Mc 11,10; Mt 16,28; Lc 23,42), venuta di Dio per
giudicare (Mt 25,19; Lc 13,6-7). Come participio pu assumere il valore di venuta
del Messia (Mt 11,3; Mc 13,36; Apo 4,8). Usato qua con senso chiaro della venuta
del Cristo
17
.
- : il primo verbo significa dover venire, essere presente. Il
secondo significa non tardare, non essere lontano per molto tempo (Mt
24,48; Eb 10,37).
2. Conclusione: Come nel parallelo precedente, siamo davanti a un parallelo
tematico. Ambedue parlano di mantenersi costante e dalla brevit dalla venuta del
Signore usando un lessico diverso.

1Pt 4,7
(b).

Si approssimata la fine; siate dunque saggi e sobri per la preghiera.
1. Contesto: Siamo in unesortazione a mantenersi alla costanza e a pratica di opere
di carit avendo come stimolo la fine di tutte le cose.
- : la fine / il fine di qualcosa, il suo adempimento, il piano
18
.

17
G. KITTEL & G.BROMILEY, .
18
G. KITTEL & G.BROMILEY, .
23

2. Conclusione: Si tratta di un parallelo strettamente tematico e semantico. In tutte
e due casi la parusia serve di stimolo alla perseveranza, ma luso lessicale molto
diverso.

Rm 13,11
, ,
(b)
E perch sapete che il tempo questo, perch tempo ormai per voi di svegliarvi
dal sonno; adesso, infatti, la nostra salvezza pi vicina che quando abbiamo
creduto.

1. Contesto: Paolo, dopo dimostrare che la carit il riassunto della legge, per
mezzo di unanalogia giorno/notte, esorta i romani a vivere nellaspettativa del
giorno che si avvicina. Paolo esorta alle buone opere e a resistere i desideri cattivi.
: Salvezza, liberazione, salute, salvezza messianica, salvezza
eterna/totale/definitiva.
2. Conclusione: Siamo davanti a un parallelo strettamente tematico. Giacomo,
come anche Paolo, parla dellarrivo della parusia come motivazione a pratica del
bene, ma ognuno usa un vocabolario diverso.

9. Gc 5,9: Invito a non lamentarsi per non essere giudicati dal giudice che gi alle porte.
, , (a) (a)
(b).
Non state a lamentarvi, fratelli, gli uni contro gli altri, perch non siate giudicati;
ecco, il giudice sta davanti alle porte.

9.1. Parole in parallelo
(a) () / : Il senso di solito il giudicare avendo Dio o l'uomo
come soggetto. L'uso pi importante per il giudizio divino traducendo il termine
ebraico . Il sostantivo derivato ha lo stesso senso in tutte le accezioni
24

del termine con un rapporto organico tra atto e conseguenza. Dio giudica in santa
collera, non in passione pura
19
.
(b) : Il senso letterale di porta, portone, entrata. Aprire
una porta una metafora per opportunit (Col 4,3), opportunit alla fede (Atti
14,27), i credenti aprono la porta a Cristo in pentimento (Apo 3,20). Cristo ha
potere per aprire e chiudere (Apo 3,7) vuol dire che la grazia e il giudizio stanno
nella sua mano. L'immagine di essere alla porta usata per indicare diretta
prossimit temporale (At 5,9), vendo spesso un aspetto escatologico (Mc 13,29; Gc
5,9). La porta pu anche rappresentare simbolicamente la riconciliazione reciproca
di Dio e l'uomo: Dio , senza limiti aperto mentre luomo apre se stesso
interamente nella fede e nella disponibilit di pentirsi (Apo 3,20)
20
.

9.2. Paralleli
NT
Gc 2,13
(a) (a).
Il giudizio, infatti (sar) senza misericordia per chi non avr fatto misericordia; la
misericordia trionfa sul giudizio.

1. Contesto: Giacomo esorta a non mescolare la fede in Cristo con preferenza
personali, o sia non onorare i ricchi e disprezzare i poveri. Infatti, disprezzare il
povero trasgredire la legge e cos sincombe in un giudizio senza misericordia
perch non hanno usato di misericordia.
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo lessicale e tematico con la prima parte di
Gc 5,9. Anche se largomento principale in Gc 9 non sia il rapporto ricchi-poveri e
sia la pazienza riguardo alla parusia e la sua brevit.

Mt 7,1
(b), (b).
Non giudicate, cos non sarete giudicati.


19
G. KITTEL & G.BROMILEY, .
20
G. KITTEL & G.BROMILEY, .
25

1. Contesto: Siamo nella sessione del discorso della montagna, dove
linsegnamento di non giudicare per non incombere in un giudizio pi rigoroso.
2. Conclusione: Siamo davanti ad un parallelo lessicale e tematico, anche se non al
cento per cento. In Matteo si dice di non giudicare in senso assoluto mentre in
Giacomo il verbo (lamentare) limita il campo del giudizio.

Gc 4,12
[] (a)
(a) ;
Uno solo il legislatore e giudice che pu salvare e perdere; ma chi sei tu che
giudichi il prossimo?
1. Contesto: Giacomo esorta a non sparlare gli uni contro gli altri, perch ci
equivale a giudicare la legge data da Dio, lunico legislatore e lunico giudice.
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo lessicale e tematico di stesso valore.

Mc 13,29
, ,
(b).
Cos anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che (egli) vicino,
alle porte.
1. Contesto: Siamo dentro un discorso escatologico subito dopo la spiegazione
riguardo alla manifestazione gloriosa del Figlio delluomo che riunir i suoi eletti.
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo strettamente lessicale. C anche una
vicinanza riguardo allescatologia ma non riguardo al giudizio e il contesto
esortativo.

Apo 3,20
(b)
, []
.
Ecco: io sto alla porta e busso. Se uno ascolter la mia voce e mi aprir la porta,
io entrer da lui e cener con lui ed egli con me.

26

1. Contesto: Siamo dentro il discorso alla Chiesa di Laodice. Dopo esortare
langelo di questa chiesa, pronuncia una futura sentenza caso non ci sia un
pentimento e poi offre la possibilit di questo pentimento per mezzo dellimmagine
di essere alla porta e bussare. Il pentimento si trova nella metafora del banchetto
messianico, che prelude una confidenza carica dintimit.
2. Conclusione: Siamo davanti ad un parallelo lessicale e semantico non al cento
per cento. Giacomo parla dellarrivo del giudice come stimolo ai fratelli di evitare
il giudicare essendo pazienti, invece in Apo si offre la possibilit di un pentimento
riguardo alla fede non mantenuta al cento per cento. Ci che comune di l del
lessico la brevit della parusia.

10. Gc 5,10: Invito a non lamentarsi per non essere giudicati dal giudice che gi alle
porte e li esorta a imitare la sopportazione dei profeti e la pazienza di Giobbe, remunerata
dal Signore.

, ,
21
(a)
(b) .

Prendete esempio (modello), fratelli, di perseveranza nella sofferenza e di
pazienza, i profeti i quali parlarono nel nome del Signore.

10.1. Parole in parallelo
a) :
: Il soffrire il male, composto dall'aggettivo , e dal sostantivo
, passione, sebbene quest'ultimo nel Nuovo Testamento abbia sempre un
significato negativo, por lo qualle sarebbe pi adequato riferirlo al verbo: .
Cio si potrebbe tradurre come le sofferenze causate dal male (piuttosto di origine
umano). Ha anche un valore di attivit estenuante (2 Ma 2,26-27; Ml 1,13), ma
senza dubbio viene qua usato nel senso di soffrire persecuzione, ingiustizia, per
motivi religiosi, ma accompagnata di perseveranza, constituyendo un tipo di
endiade insieme a ,
22
che una paradossa molto tipica in Giacomo,

21
Hapax come sostantivo nel N.T. Pi avanti, come verbo, hapax bblico. (Cfr. v. 13).
22
Cfr. MARTIN, R. P. James. (Word Biblical Commentary 48). Texas, 1988. [CD ROM]
27

nello stesso senso di 4 Ma 9,8. E importante notare che il genitivo non qualifica ai
profeti, ma al complemento oggetto (doppio accusativo) di , cio .
:pazienza, costanza, fermezza, particolarmente nel sopportare i
problemi e le malattie: (Col. 1,11; 2 Tim. 3,10; Eb. 6,12; Gc. 5,10; Clemente di
Roma, 1 Cor. 64; Lettere di Barnaba 2, 2). Composto dallavverbio locativo
(lontano, a lunga distanza) e del sostantivo (violenza, passione,
ira). Significa allontanarsi delle passioni, dell'ira, dellla vendetta, soportare i
fallimenti degli altri senza riagire. usato per rendere lebraico (lento a
lira).
b) : . Significa profetta. Ha un ampio uso sia nel AT sia nel
NT. Qua Giacomo usa in senso storico ricordando coloroi che sono considerati
profeti, incluso quelli non scrittori, come i patriarchi, Davide, Giobbe, ecc..

10.2. Paralleli
AT
4Mac 9,8
(a)
.
Noi, infatti, per mezzo di questa sofferenza e pazienza riceveremo il premio della
virt e vivremo per Dio (staremmo con Dio), per il quale soffriamo.

1. Contesto: Siamo nel contesto del famoso martirio dei setti fratelli e la madre,
dove il fratello maggiore il primo ad essere messo a la prova. Lui si indirizza al
tirano, mostrando la grande fiducia che ha nella ricompensa attesa per la sua fedelt
a la legge, e fa l'invito a i suoi fratelli di far altrimenti.
- : ': attitudine basica di perseveranza,
fermezza, pazienza. E molto interessante sottolineare la funzione strumentale data
da la preposizione pi il genitivo, in rapporto con il complemento di termine
che poi, con la relativa, esplicitato come
complemento causale, nel senso di per amore, o in favore di, dove si vede un
ulteriore parallelo con: .
2. Conclusione:. un parallelo lessicale e tematico. Anche se non al cento per
cento, le due endiadi si corrispondono quasi perfettamente, perch il secondo
28

termine e un chiaro sinonimo del suo corrispondendte in Gc. Sarebbe interessante
vedere la differenziazione tra e , pressa in considerazione da
Johnson
23
, dove argomenta come nel primo caso la sfumatura e piuttosto soportare,
e un senso molto pi passivo, mentre nel secondo caso, implica sopportare il male
senza reaggire, senza chiedere o cercare vendetta.

Dn 9,6



E non abbiamo ascoltato i tuoi figli, i profeti, i quali parlavano nel tuo nome ai
nostri re, ai nostri governanti e ai nostri padri e a tutto il popolo del paese.

1. Contesto: Daniele fa qua una preghiera di pentimento in favore del popolo,
riconoscendo la macanza di ascolto alle parole dei profetti che parlavano nel nome
del Signore. una frase tipica dellAT che distingueva i veri profeti da quelli
falsi, che parlavano nel nome proprio.
2. Conclusione: Il parallelo lessicale con Gc evidente. In questo contesto parlare
nel nome del Signore, vuol dire essere il suo rappresentante legittimo.
24


NT
Gc 5,7
, , .

.
Allora siate pazienti, voi fratelli, fino alla parusia del Signore. Ecco il contadino
riceve il giusto frutto della terra quando aspetta con pazienza, finch cade su di
esso la prima e l'ultima pioggia.
1. Contesto: Con questo verbo Giacomo inizia una nuova sezione, dove la
pazienza nelle sofferenze sar un tema fondamentale. Come verbo appare solo
qui in tutta la Bibbia.

23
L. T., JOHNSON, The Letter of James. (The Anchor Bible 37; New York 1995) 312.
24
J. E. GOLDINGAY, Daniel. (Word Biblical Commentary 30). Texas, 1988. [CD-ROM]
29

- : la forma verbale del sostantivo interessato al parallelo, usato
allimperativo aoristo attivo, e poi come participio congiunto che pu avere valore
temporale o causale. Il termine molto importante in questa sezione, perch
messo in prima posizione nella frase, poi ripetuto nello stesso versetto, e ripreso pi
avanti nel versetto in parallelo (Gc 5,10).
2. Conclusione: Chiaro parallelo lessicale con lo stesso valore semantico.

Mat 5,12
X ,
.
Rallegratevi e saltate di gioia, perch la vostra ricompensa grande nei cieli:
infatti cos perseguitarono i profeti prima di voi.
1. Contesto: Il contesto quello del Sermone della Montagna, e Ges parla delle
persecuzione subite per il Vangelo. E interessante notare la frase aggettivata:
, (quelli che erano o sono venuti prima di voi) in posizione
attributiva, con elisione del verbo; vuol dire che in Matteo questi profeti, sono
anche messi in parallelo di vita e di missione con gli ascoltatori.
2. Conclusione: un parallelo lessicale e tematico. I profeti sono modello non solo
perch furono perseguitati, ma anche perch hanno servito il Signore. Lesperienza
di persecuzione aiuta a solidify the communitys sense of being in the line of the
prophets who also so suffered.
25


11. Gc 5,11: Annuncio delle sciagure del giudizio che incombono sui ricchi. Giacomo
invita, tramite limperativo, i ricchi a umiliarsi davanti al Signore.

11
(a) (b)
(c) ,
26
.

Ecco chiamiamo beati quelli che sono stati pazienti: la pazienza di Giobbe la avete
ascoltato e l'intervento del Signore lo conoscete, perch il Signore ricco di
tenerezza ed compasionevole.

25
R. P. MARTIN, James. [CD-ROM]
26
Hapax biblico.
30


11.1. Parole in parallelo
a) : la forma verbale del sostantivo
con il quale la LXX rende l'aggetivo ebraico . Dire di qualcuno che beato,
felice, pieno. Qua ha come oggetto il participio sostantivato plurale aoristo attivo di
. E da risaltare l'uso dal aoristo nel participio, in quanto sembra suggerire,
che la beatitudine riservate per quelli che sono stati perseveranti fino a la fine.
27

b) : ha lo stesso senso usato al versetto 10. Qua si aggiunge un
esempio concreto de questa . possibile che l'autore stia considerando il
libro apocrifo: Testamento di Giobbe, dove la sua moglie chi si lamenta.
Nonostante nei paralleli si vede che gi il testo canonico considerava Giobbe come
esempio di perseveranza e pazienza nella prova.
28

c) : la fine di qualcosa, il suo adempimento, il piano, o il proposito.
Anche la morte. In questo caso, non chiaro se il genitivo , soggettivo o
oggettivo. Il contesto sembra suggerire la prima opzione, in quanto come oggettivo
farebbe riferimento a la passione o la parusia di Cristo, che non sembra di essere
nella mente di Giacomo a questo punto, sebbene alcuni argomentano in questo
senso.
29

d) : Aggettivo a due uscite (, ), in questo versetto
funge come predicato nominale insieme a (molto misericordioso)
che a la sua volta un hapax biblico. Nel A.T. la traduzione di , piuttosto nei
libri poetici, anche se la maggioranza delle volte quest'ultimo viene reso al greco
con . Nel N.T. usato soltanto al plurale e indica e denota la compassione
di Dio (Rom 12,1; 2 Cor 1,3), ma in tutti i casi come sostantivo, solo in giacomo
usato come aggettivo.
30


11.2. Paralleli
AT
Dn 12,12


27
R. P. MARTIN, James. [CD-ROM]
28
R. P. MARTIN, James. [CD-ROM]
29
R. P. MARTIN, James. [CD-ROM]
30
G. KITTEL & G.BROMILEY, .
31

Beato colui che aspetter e arriver a milletrecentotrentacinque giorni!
1. Contesto: Daniele narra la sua visione dell'angelo Michele, dove si proclama la
vitoria finale dei giusti, che risplenderanno come il sole, dopo aver sofferto un
tempo di angoscia che mai fu stato da quando ci sono i popoli.
2. Conclusione: Il parallelo lessicale, semantico e contestuale. Il participio in
posizione attributiva (dal verbo ) ha in sostanza lo stesso valore semantico
di . Il contesto fa capire che si riceve la beatitudine finale per essere stato
firme nella prova.
Es 34,6

(d)
Il Signore pass davanti a lui e grid: Il Signore, il Signore, Dio di piet e
misericordia, lento all'ira e ricco di grazia e verit.
1. Contesto: Dopo che il popolo aveva peccato costruindo il vitello d'oro e Mos
aveva rotto le prime tavole dell'alleanza, Dio da a Mos due nuove tavole in pietra.
Il soggetto del verbo non chiaro se sia Dio o Mos, comunque la esclamazione
In questa visione di Dio, Mos fa questa esclamazione nella quale fa presente gli
attributi di Dio, rivelati da Dio stesso a traverso la storia che realizzava con il suo
popolo: .
2. Conclusione: Il parallelo anzitutto lessicale, perch y contesti i cui si da l'uso
della parola son ben diversi tra di se. Non ostante, si potrebbe ipotizzare che questa
endiade: ( ) con la quale Giacomo identifica ,
per il fatto di essere una proposizione subordinata causale, per tanto, presentata
come la ragione per la quale finalmente Giobbe stato considerato , sia
anche in parallelo con la storia realizzata con il popolo nel deserto dove Dio si
mostra proprio misericordioso y come conseguenza gli dona di nuovo la legge.

Sl 103,8
32

(d)
Benevolo e pietoso il Signore, lento all'ira e grande in misericordia.
1. Contesto: Il Salmo una preghiera di ringraziamento che riprende di forma
sintetica e breve la storia di Israele. Poi comincia a elencare gli attributi del Dio che
ha agito in favore del suo popolo eletto e cos: Fece conoscere a Mos le sue vie,
ai figli d'Israele le sue azioni (Sl 103,7).
2 Conclusione: Si tratta di un parallelo lessicale con contesto diverso di quello che
troviamo in Giacomo. Il salmo una preghiera, mentre Giacomo una parenesi. Nel
salmo si trova senza dubbio in parallelo sinonimico con
di Giacomo.
Sl 111,4

Un ricordo ha stabilito per i suoi prodigi: pietoso e compassionevole il Signore.
1. Contesto: Il Salmo una preghiera di ringraziamento che riprende di forma
sintetica e breve la storia di Israele. Il Salmista fa una preghiera di lode ricordando
le opere del Signore.
2. Conclusione: Il parallelo strettamente lessicale. Appare l'endiade
convertita in una formula fissa per far presente gli attributi divini.

Gb 1,21



E rispose: nudo sono uscito dal ventre de mia madre e nudo l ritorner. Il Signore
ha dato, il signore ha tolto. Cos piaciuto al Signore e cos avvenuto. Sia
benedetto il nome del Signore.

33

1. Contesto: Giobbe si trova davanti alla pi grande prova della sua vita. Riconosce
che la provvidenza divina sta oltre i suoi pensieri e ragionamenti. Questo brano
appartiene alla cornice narrativa dell'opera di Giobbe che si svolger nei dialoghi
posteriori. Il verbo usato per segnalare lazione divina riguardo a ci che accade a
Giobbe (pensare, parere, essere dellopinione che) con l'accusativo di
relazione ha una sfumatura di ben parere, considerare qualcosa o qualche
situazione come giusta.
2. Conclusione: Il parallelo tematico. Infatti, si usa un vocabolario diverso.
Anche se Giobbe assume con pazienza, senza lamentarsi, i mali che gli sono
accaduti. L'uso del verbo , fa pensare al , di Giacomo.

Gb 2,10



Guardandola le disse: hai parlato come uninsensata tra le donne. Se abbiamo
ricevuto dalla mano di Dio il bene, non sopporteremmo le cose cattive. In tutte le
cose che sono avvenute a lui, non pecc Giobbe con le sue labbra davanti a Dio.

1. Contesto: Giobbe viene di perdere tutti i suoi figli, i suoi beni, e per ultimo la
salute del corpo. La moglie vedendolo in tale situazione gli dice di maledire il
Signore e poi morire. Allora Giobbe risponde con questo gioiello di sapienza
dellAT, considerato da alcuni unaggiunta posteriore perch non corrisponde al
dialogo che si svilupper a partire di questo punto. Giobbe chiama in causa Dio
perch non capisce come mai, lui, essendo giusto, praticamente senza macchia,
possa subire tale tragedie.
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo tematico. Giobbe, sopporta la prova senza
peccare (come lo suggerisce: ), non ostante linsinuazione della
sua moglie, unesemplificazione di quello che dice Giacomo.

Gb 42,10-17
10


34


11





12



13


14


15



16



17

[1]
...

E il Signore fecce prosperare Giobbe quando preg per i suoi amici e perdon i
loro peccati. Il Signore li diede doppio, quello che aveva prima Giobbe fu
raddoppiato. Ascoltarono tutti i suoi fratelli e sorelle delle cose avvenute a lui, e
venero tutti quanti lo conoscevano da prima, mangiarono e bevvero con lui, e lo
consolarono e si meravigliarono di quanto gli aveva accaduto e gli regalarono
ognuno un pezzo di argento e un anello d'oro. Il Signore benedisse la nuova
condizione di Giobbe pi della prima. Possedette quattordicimila pecore e seimila
cammelli, mille paia di buoi e mille asine. Ebbe pure sette figli e tre figlie. Alla
prima impose il nome di Colomba, alla seconda quello di Cassia, alla terza Fiala
di stibio. In tutto il paese non c'erano donne cos belle come le figlie di Giobbe; il
loro padre le mise a parte dell'eredit insieme ai fratelli. Giobbe visse dopo di tutto
questo ancora centoquarant'anni e vide i suoi figli e i figli dei suoi figli per quattro
generazioni. Giobbe mor vecchio e sazio d'anni. E scritto di lui che risusciter con
quelli che il signore risuscita.

1. Contesto: Siamo alla fine del libro di Giobbe, considerato l'epilogo della sua
storia. C' un capovolgimento della situazione di disgrazia assoluta. Dopo la dura
35

prova, Giobbe sperimenta uno stato ideale di felicit, perch avr il doppio dei
beni, il numero perfetto dei figli (10), cio una discendenza immensa e onorevole.
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo tematico. In questo racconto della fine di
Giobbe, si pu vedere che lo scopo di Dio non era la distruzione di Giobbe, ma la
sua esaltazione finale. In questo senso si da luce a Gc 10,11 (subordinata causale:
perch il Signore ricco di tenerezza e compassionevole. La nuova situazione di
Giobbe un bellesempio di che cosa significa nellAT.

NT
Gc 1,12
,
.
Felice l'uomo che sopporta la prova, perch una volta considerato degno
ricever la corona della vita, che stata promessa a coloro che lo amano.

1. Contesto: Giacomo sta invitando i fedeli alla pazienza in mezzo alle prove,
particolarmente nei momenti di cambio di situazione economica e di precariet. Il
makarismo (predicato nominale), espressa l'intimo rapporto che c' tra lessere
considerato (qua con elisione del verbo), la pazienza e la perseveranza
nella prova.
2. Conclusione: un parallelo lessicale, contestuale e semantico. Dimostra come il
tema della perseveranza nella prova, e inclusivo in tutta la lettera di Giacomo.
Il paradossale rapporto tra morte-vita, sofferenza-vera gioia, prova-felicit, povert-
ricchezza, ecc., viene anche riflettuto abbondantemente, nella lettera.

12. Gc 5,12: Giacomo raccomanda di non giurare per niente e non mentire per non
incorrere nella condanna del Signore.

, , (a)
(b),
.
36

Anzitutto, miei fratelli, non state a giurare en per il cielo ne per la terra, ne nessun
altro tipo di giuramento. Sia il vostro si s e il vostro no no, perch non cadiate
sotto giudizio.

12.1. Parole in parallelo
a) : imperativo presente di . Il suo
significato originale prendere qualcosa di sacro per fare un giuramento. La cosa o
la persona sulla quale si giura, va allaccusativo. Ci sono molti interpretazioni su
questo comandamento: a) sta in linea con il divieto di usare il giuramento in falso
dellAT. E una proibizione totale di giurare come in Matteo e tra gli esseni (Perch
chi non crede senza giuramento, gi sta dannato. Josephus, JW 2:135)
31
. C'era
labitudine tra i sicari del periodo erodiano di fare giuramenti al loro capo. Sembra
che questo divieto era comune tra i rabbini del primo secolo.
32
La specificazione:
n per il cielo n per la terra, e inclusiva, cio: per nessuna cosa, chiarito
nellespressione: .
b) : uno o ripetuto molto enfatico,
proprio dei giuramenti. Quello che si dice in pubblico dovrebbe riflettere quel che
c' nella mente. Giacomo qua con l'uso dell'imperativo presente di (, la
quale una forma posteriore, con rispetto alla pi tradizionale ), insiste sul
fatto che un cristiano non ha bisogno del giuramento per affermare la veracit delle
sue parole.
33


12.2. Paralleli
NT
Mt 5,34-37.
34
,
,
35
, (a) ,
, ,
36

, .
37

, (b) .

31
L. T., JOHNSON, 326.
32
R. P. MARTIN, James. [CD-ROM]
33
R. P. MARTIN, James. [CD-ROM]
37

Ma, io vi dico: non giurare affatto, n per i cieli, perch e il trono di Dio, n per la
terra, perch lo sgabello dei suoi piedi, n per Gerusalemme, perch la citt del
gran Re, non giurare per la tua testa, perch non poi fare un capello bianco o
nero. Sia il vostro s, s, e il vostro no, no, che quanto va al di l di questi ha il suo
origine nel maligno.

1. Contesto: Siamo nel Sermone della montagna, dove Ges ammonisce ai suoi
discepoli su diversi temi che includono quasi tutti gli aspetti della vita cristiana.
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo lessicale, semantico e contestuale. Ci sono
delle differenze notevoli: come l'uso del dativo per indicare le cose sulle quali si fa
il giuramento (meno classico), anche l'ampliamento di esempi dati in Matteo, e
piuttosto l'uso qua dellimperativo aoristo mentre in Giacomo si usa il presente.
34

Nonostante entrambi sono immersi in un discorso parenetico, le parole sono molto
simili, con le stesse accezione, e la conclusione finale di Giacomo:
, semanticamente si assomiglia molto a quella di Matteo:
.

2 Cor 1,17
;
, ; (b)
Allora quando faceva questo, per caso perch agivamo con leggerezza? O quello
che decido lo decido secondo la carne, in maniera che ci sia in me il s e il no no?

1. Contesto: San Paolo parla del suo desiderio di passare dai Corinzi. Trova
qualche resistenza e applica questo detto di giuramento, o di verit, prima a se
stesso, e pi avanti a Cristo (v.20). una conferma dellesistenza del detto nel
giudaismo del primo secolo
35
.
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo lessicale e semantico.

13. Gc 5,13: Giacomo esorta chi soffre e chi gioisce a pregare.


34
It could be translated: stop taking oaths. L. T., JOHNSON, 328.
35
L. T., JOHNSON, 328
38

13
, ,
Soffre alcuni tra di voi, che preghi. Alcuno gioisce, che canti inni.

13.1. Parole in parallelo
a) : Per il significato cfr. v. 10, dove appare come sostantivo, il quale
un hapax neotestamentario.
b) : , pregare, offrire preghiere agli dei. In continuazione
con la parenesi, usa l'imperativo presente attivo, fungendo qui come apodosi di un
periodo ipotetico della realt. Il tema della preghiera sar centrale in tutta questa
sezione della lettera, essendo menzionata in ogni versetto.
c) (): ha soltanto senso passivo di essere gioioso, di buon animo.
Si ritrova solo qui e in Atti 27,22.25. Nel periodo funge come predicato verbale
della protasi.
d) : letteralmente toccare un istrumento del salterio, cantare inni (NT).

1.2. Paralleli
AT
Sl 50,15.
15

.
Chiamami nel giorno della tribolazione e ti salver e tu mi darai gloria. (pausa
forse con il salterio)

1. Contesto: Siamo dentro una preghiera che chiede lintervento del Signore nel
momento della prova con la certezza di essere ascoltato.
- (b): imperativo aoristo attivo di . Originalmente significa
chiamare per il nome, o imporre un nome a qualcosa. Ma nella LXX spesso
traduzione di , (chiamare), ma che unito al nome di Dio, o al pronome
personale, vuol dire: pregare, chiedere che intervenga in favore dell'orante. E in
questo senso che messo in parallelo con (b). Anche il contesto
simile: l'orante si trova (giorno della sofferenza), come in Gc.
nella (a)
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo strettamente semantico.
39


Sl 91,15
(b) (a)
.
Mi chiamer e lo ascolter, sar con lui nella tribolazione, e lo salver, e lo
glorificher.

1. Contesto: Siamo dentro una preghiera che chiede lintervento del Signore nel
momento della prova, con la certezza di essere ascoltato. I verbi sono usati al futuro
e poi non l'orante a dare gloria a Dio, ma proprio Dio chi dar gloria allorante
una volta passata la tribolazione.
2. Conclusione: Si tratta de un parallelo strettamente semantico.

NT
At 16,25
25
(b) (d)
, .
E durante la mezza note Paolo e Silas pregando cantavano inni a Dio, e i prigionieri
li ascoltavano.

1. Contesto: Paolo e Silas si trovano in carcere a Filippo a causa della predicazione
del vangelo, mentre pregavano, (se sinterpreta il participio come
participio congiunto temporale), o forse cantavano in preghiera (Congiunto
modale), lodano la salvezza di Dio, della quale sono sicuri, infatti, poi saranno
liberati miracolosamente e persino il carceriere si convertir.
-- (imperfetto attivo di ): cantare, cantare un inno.
2. Conclusione: Il parallelo lessicale e contestuale. Paolo e Silas sono in carcere,
e l pregano, ma la loro preghiera anche un inno, che forse gi intravede l'ascolto
divino.

14. Gc 5,14: Giacomo invita a chi malato a far chiamare i presbiteri affinch preghino su
di lui ungendolo con olio nel nome del Signore, assicurando che la preghiera della fede
salver il malato e il Signore lo ristabilir perdonandogli i peccati.
40


, (a)
[] .
E malato alcuno tra di voi, che chiami ai presbiteri della chiesa e che preghino su
di lui e dopo sia unto con olio nel nome del Signore.

14.1 Parole in parallelo
a) : accusativo plurale di . In senso generale: anziano in
opposizione a giovane. Nell'AT: i governanti del popolo, sinedrio. Nel NT: ci sono
quelli chiamati a presiedere l'assemblea o la chiesa (com qui specificato del
genitivo di relazione ), che in un primo momento non si differenziava
da (vigilante). Questo termine designava la sua funzione mentre il primo
la sua dignit, questo il senso usato da Giacomo.
b) [] : ungere qualcuno o qualcosa. Il complemento
strumentale (dativo strumentale) pi comune era l'olio, per questo condividono la
stesa radice, ma si pu anche ungere con altri elementi come la mirra. L'uso del
participio aoristo, lascia capire che l'unzione si faceva dopo la preghiera.

14.2. Paralleli
NT
Tt 1,5
,
(a),
Per questo ti ho lasciato in Creta, affinch tu metta ordine alle cose che restano e
costituisca anziani in ogni citt, come io ti ho comandato.
1. Contesto: Paolo ricorda a Tito che gli ha lasciato dei collaboratori, stabiliti
direttamente per lui per il servizio della chiesa.
2. Conclusione: Il parallelo e piuttosto lessicale. Cerca fondamentalmente
specificare che il senso del sostantivo , quello dei ministri istituiti
nella chiesa primitiva. Non ostante, chiarisce che tale ministri sono tali per che
sono stati stabiliti, sia degli apostoli, che dei suoi collaboratore o successori.

Mc 6,13
41


, (b)

E scacciavano molti demoni, e ungevano con olio molti malati e li guarivano.

1. Contesto: Questo versetto si trova dentro l'invio dei dodici apostoli due a due per
predicare il vangelo e curare gli infermi.
2.Conclusione: Il parallelo lessicale e semantico. Compongono i due unici
riferimenti chiari nella Bibbia dellunzione degli infermi. L'uso medicinale dell'olio
attestato nel mondo Greco-Romano, ma molto pi comune nella letteratura
giudaica
36
. Marco parla dell'invio da parte di Ges ai suoi discepoli, anche in
questo senso si trova un parallelo con Giacomo gi che l'unzione si faceva: nel
nome del Signore, cio con il suo potere.

15. Gc 5,15: Giacomo invita a chi malato a far chiamare i presbiteri affinch preghino su
di lui ungendolo con olio nel nome del Signore, assicurando che la preghiera della fede
salver il malato e il Signore lo ristabilir perdonandogli i peccati.

(a)
, (b) .
E la preghiera di fede salver chi malato e il Signore lo alzer, e se avesse
commesso peccati, gli sar perdonato.

15.1. Parole in parallelo

a) (dal verbo ): Nel NT attestato solo qui e in Eb 12,3. In
genere vuol dire: stancarsi, essere consumato dalla fatica, o del dolore, essere
malato. Il suo participio aoristo attivo sostantivato usato questo valore anche nella
grecit.
b) : dal verbo, , perdonare. Composto dalla preposizione e il
verbo (mettere, levare, liberare). Qua il verbo principale dellapodosi nel
periodo ipotetico delleventualit. La costruzione impersonale perch il dativo di

36
(Is 1,6; Josephus, Ant. 17:172; JW 1:657; T. Sol. 18-34; Philo, on Dreams 2:58; 36;2; 40,1; Test. Adam
1:7) L. T., JOHNSON, 331.
42

vantaggio , si riferisce a . Il verbo usato al presente passivo, senza
il complemento agente esplicito (probabilmente passivo teologico).

15.2. Paralleli
NT
Mc 16,18

[ ] ,
(a) .
E prenderanno serpenti con le mani, e se berranno qualcosa mortale, non li
recher danno, imporrano la mano sui malati e saranno sanati.

1. Contesto: Siamo nellultimo discorso di Ges ai suoi discepoli. Nellultima parte
del versetto si vede come la guarigione dei malati dovrebbe essere parte
fondamentale della missione a loro affidata, e che prima della guarigione doveva
avvenire limposizione delle mani.
- : , malato, debole. Composto dal privativo e il verbo
(essere forte, o fare forte qualcuno).
2. Conclusione: Il parallelo contestuale e semantico. Sia Giacomo sia Ges parla
della preghiera con fede come fonte di guarigione, il futuro di ambedue verbi
sottolinea la garanzia di quanto detto.

Mc 2,5
, (b)
.
E guardando Ges la loro fede, dice al paralitico: figlio, i tuoi peccati sono
perdonati.

1. Contesto: Siamo nel contesto della guarigione del paralitico il quale portato da
quattro uomini. Questi non trovando posto per arrivare a Ges, fanno un buco sul
tetto della casa per mettere il malato ai piedi del maestro. La fede detta da Ges la
fede in lui.
43

- : Ha lo stesso valore semantico che il suo parallelo in Giacomo. da
notare l'uso anche qui del passivo presente, senza lesplicitazione del complemento
agente o causa efficiente.
2. Conclusione: Il parallelo lessicale, semantico e contestuale. In ambi due testi
c' un chiaro rapporto tra fede-guarigione-perdono dei peccati.

16. Gc 5,16: Giacomo esorta a confessare gli uni gli altri i peccati per essere guariti.

(a)
. .

Per tanto confessate i peccati gli uni agli altri, e pregate gli uni per gli altri
affinch siate guariti. Molto pu la supplica operante del giusto.

16.1. Parole in parallelo
a) (): Il suo significato base riconoscere,
con due accezioni: confessare (peccati) o professare (la fede in qualcuno, o il
ringraziamento per i favori ricevuti da qualcuno). Ralph Martin presenta circa l'uso
dellimperativo presente: The confession of sin was then evidentially necessary if
healing was to occur... , suggests that James is requiring that
confession become a repeated action.
37


16.2. Paralleli
NT
1 Gv 1, 9
, ,
.
Se confessiamo i nostri peccati, lui fedele e giusto, affinch perdoni i peccati e ci
purifichi da ogni ingiustizia.


37
R. P. MARTIN, James. [CD-ROM].
44

1. Contesto: Lautore parla dellannunzio del vangelo come luce, che illumina le
tenebre del peccato (mancanza di koinonia) e perci, esorta a riconoscere i peccati,
altrimenti singanna a se stesso.
- : concordare, ammettere, professare, confessare (i
peccati)
38
.
2. Conclusione: Il parallelo lessicale, contestuale e semantico. Nella lettera a
Giovanni, si risalta come questa confessione una condizione per ricevere la
guarigione o la purificazione. In Giovanni non si trova il complemento di relazione
o di termine , ma perch il verbo usato nella prima persona
plurale, si sottintende un ambiente comunitario, facendo allusione al
comandamento dell'amore fraterno.

17. Gc 5,17: Giacomo indica lefficacia della preghiera del giusto ricordando la preghiera
efficace di Elia per la siccit e la pioggia.

(a) ,
, (b)

Elias era un uomo passibile come noi, e preg insistentemente affinch non
piovesse, e non cade la piovve sulla terra per tre anni e sei messi.

17.1. Parole in parallelo
a) : Aggettivo a due uscite. Composto dallaggettivo (uguale,
simile), e del sostantivo (sofferenza, emozione forte desiderio), cio quel o
quelli che hanno gli stessi sentimenti, sofferenze o desideri. E usato soltanto qui e
in Atti 14,15, con valore oppositivo al possedere poteri o forze soprannaturali.
NellA.T. attestato solo in 4 Mac 7,13 e Sab 7,3, dove ha anche un valore
comparativo di somiglianza. Giacomo lo usa per riferirsi a Elia, e usa il dativo di
comparazione , per metterlo in rapporto di uguaglianza con quelli che sono
chiamati alluso della preghiera insistente ( ), sottolineando
cos l'esempio come modello a eseguire.

38
L. T., JOHNSON, 334.
45

b) : lespressione
temporale tipicamente qualifica il miracolo de Elia. Non chiaro quale pu essere
l'origine di questa misura di tempo. Laffermazione di Giacomo sembra essere
basata su 1 Re 18, dove si dice che sono passati tre anni senza pioggia. Il fatto che i
termini siano usati allaccusativo, risalta che la situazione fu subita giorno per
giorno (accusativo di estensione). I sei mesi aggiunti possibilmente sono dedotti
dallespressione .
39
Alcuni considerano che questo numero
possa essere un riferimento al tempo del giudizio formulato in termini di anni (Dan
7,25; 12,7; Ap 11,2; 12,14), Martin, considera che se questo sia il caso: this is a
way of comforting the church in the last days.
40


17.2. Paralleli
NT
At 14,15
, ; (a)

,

E diceva: uomini, perch fate queste cose? Anche noi siamo esseri passibili come
voi, e vi predichiamo di convertirvi da queste cose vane al Dio vivente, che ha fatto
il cielo e la terra, il mare e tutto ci che in essi si trova.

1. Contesto: Paolo e Barnaba sono a Listra, e li guariscono un paralitico. Gli
abitanti della citt vogliono offrirli dei sacrifici, ma essi rifiutano dicendo che non
il loro potere, a realizzare quellopera, ma il potere di Dio, il nome di Ges. Loro
sono soltanto , uomini naturali (predicato nominale), come
voi.
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo lessicale e semantico, ma non contestuale.
Interessante luso dell'aggettivo , con un dativo di comparazione, per
indicare luguaglianza, che non il proprio potere a realizzare le cose. Questo

39
Cfr. L. T., JOHNSON, 336.
40
R. P. MARTIN, James. [CD-ROM]
46

succeder, anche con la preghiera di Elia, dove non la propria forza del profeta ad
agire, ma il potere di Dio.

Lc 4,25
,
, ,

In verit vi dico, molte vedove c'erano nei giorni di Elia in Israele, quando fu
chiuso il cielo durante tre anni e sei mesi, al punto che avvenne una gran fame su
tutta la terra.

1. Contesto: Siamo dentro il discorso di Ges nella sinagoga di Nazareth che
quasi un riassunto del programma di Ges e usa della memoria del profeta per
evocare sia luniversalit di suo messaggio sia il rifiuto fatto a Elia. Ma, allo stesso
momento afferma che a un profeta conferita la forza per compiere la sua
missione.

2. Conclusione: Il parallelo lessicale, tematico e semantico. Il fatto che Luca
riporta il dettaglio dei tre anni e sei mesi, in riguardo al miracolo de Elia,
suggerisce che loro condividono una stessa tradizione con rispetto a questo fatto.

18. Gc 5,18: Giacomo indica lefficacia della preghiera del giusto ricordando la preghiera
efficace di Elia per la siccit e la pioggia.

(a), (b) (c)
.

E di nuovo preg, e i cieli diedero la pioggia e la terra produce il suo frutto.

18.1. Parole in parallelo
47

a) (): pregare. Verbo in perfetto parallelo con il tema
centrale di tutta la sezione finale della lettera, qua in forma verbale allaoristo
indicativo medio, facendo presente levento storico accaduto.
b) : cielo, usato qui con valore fisico essendo il soggetto della
preposizione principale. E interessante che si fa uso della diatesi attiva, pero
essendo il cielo qualcosa dinanimata, si lascia intravedere come questa
aggiunta di Giacomo, reflects his constant perception of God as the giver of
gifts (Gc 1,5: 1,17; 4-6)
41
.
c) : Sostantivo maschile usato nella LXX per tradurre sia sia .
Nel N.T. Solo ricorre cinque volte (At 14,27; 28,2; Eb 6,7; Apo 11,6). Il fatto che
l'espressione sia preceduta da e seguita
da , fa pensare sul rapporto preghiera-risposta di
Dio - risposta dell'uomo, che di nuovo ci fa presente il tema fondamentale della
lettera: la carit operosa come segno della fede. Si potrebbe far anche un parallelo
tra malattia-siccit e guarigione-dare dei frutti.
42
E un chiaro richiamo alla pazienza
del contadino di cui si parla in Gc 5,7.

18.2. Paralleli
NT
1 Re 18,42-45
42


(a)
43



44



(c)
45
(b)
(c)



41
Cfr. L. T., JOHNSON, 337.
42
Cfr. L. T., JOHNSON, 337.
48

42
Mentre Acab risaliva per mangiare e bere, Elia sal sulla cima del Carmelo, si
pieg verso terra e pose il volto fra le ginocchia.
43
Poi disse al suo servo: Ors,
va'e guarda in direzione del mare!. Quello and, guard e disse: Non c'
nulla!. Elia replic: Ritornaci sette volte!.
44
Alla settima volta, quegli rifer:
Ecco, una piccola nuvola, come una mano d'uomo, sale dal mare. Disse allora
Elia: Va'a dire ad Acab: "Attacca i cavalli e discendi affinch non ti colga la
pioggia".
45
In un baleno il cielo si oscur per le nubi e il vento e piovve a dirotto.
Acab pianse e part per Izreel.

1. Contesto: Il brano relata la fine della siccit avvenuta nel ciclo del profeta Elia
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo tematico e lessicale. In Giacomo usa il
brano come modello per la sua parenesi sulla preghiera. Possibilmente, Elia, per
l'intensit della sua preghiera viene ascoltato perch ha chiesto senza dubitare (cfr.
Gc 1, 6).

19. Gc 5,19-20: Giacomo mostra gli effetti della correzione fraterna dicendo che se uno
riconduce alla verit uno che se ne era allontanato, salva la sua anima dalla morte e copre
una moltitudine di peccati.
43


(a) , (b)
,
20
(b) (c)
(d) (e) (f) (g) (h) .

Fratelli miei, se alcuno tra di voi abbia errato dalla verit e alcuno lo converte,
che sappia che chi converte un peccatore dallerrore della sua via, salver la sua
anima della morte e coprir una moltitudine dei peccati.

19.1. Parole in parallelo
a) : fratelli. Usato qua al vocativo, e modificato da un genitivo di
relazione: . E un termine che pu avere diversi significati, radunati in due
grandi gruppi: fratelli nel senso fisico, figli della stessa madre o con un rapporto di

43
Nota: Prendiamo questi due versetti insieme, perch fanno un solo periodo (ipotetico dell'eventualit),
formano un'ultima sezione con delle particolarit proprie.

49

parentela molto stretto (cugini). O fratelli in un senso pi ampio, che va da
compatriota, concittadino, appartenente allo stesso popolo o trib, fino alla
connotazione pi generalizzata come sinonimo di prossimo. Tutti questi
significati sono usati tanto nel N.T. quanto nellA.T. dove spesso traduce
, , o (generalmente tradotto con ). Nei discorsi di Ges spesso ha
quest'ultima connotazione. Ma nelle lettere cattoliche, particolarmente in Giovanni,
e molte volte in San Paolo si riferisce al fellow-believer, uniti gli uni agli alti da
un legame di fede che li costituisci in una sola famiglia. E in quest'ultimo senso che
il sostantivo usato cui da Giacomo. Martin suppone che il fatto che il sostantivo
sia modificato dal pronome possessivo, sia un segno che marca la fine della lettera,
allo stile di: figlioli miei delle lettere di Giovanni.
44

b) e : da . Composto dalla preposizione: (qua
con valore locativo) e il verbo , tornarsi indietro, girarsi. Significa
ritornare al luogo di partenza, tornare all'origine, conversione (senso spirituale).
Nella LXX e la resa in greco dal verbo e , o anche di , e . Pu
essere usato sia con valore intransitivo come transitivo, com usato qui da
Giacomo. suppone una prima appartenenza alla comunit dei fedeli
ormai abbandonata. I fratelli che rimangono nella comunit hanno la missione di
ricondurre gli erranti.
45

c) : di . Aggettivo qua sostantivato, che funge come oggetto
diretto del participio anche quello sostantivato . la seconda volta che
Giacomo usa questo termine. Significa peccatore.
46

d) : (del) suo cammino. , usato qua nel suo senso morale, etico,
modo di vivere, come nel salmo 1. possibile considerare qui quello che
Wallace chiama di attributed genitive, dove il nome reggente funziona (in senso)
come aggettivo del nome in genitivo, allora la traduzione sarebbe: del suo
cammino erroneo.
47

e) : dal verbo . In questo caso funge come verbo principale della
subordinata dichiarativa, messa metaforicamente dopo la relativa del soggetto.
Nella LXX, in genere, la traduzione di: , (Hifil di ) come e

44
R. P. MARTIN, James. [CD-ROM]
45
R. P. MARTIN, James. [CD-ROM]
46
Cfr. L. T., JOHNSON, 338.
47
D. WALLACE, The Basics of New Testamen Syntax. (Gran Rapids, Michigan, 2000). 50.
50

normalmente reso al greco come , con vari significati che sempre hanno
come sfondo il riscatto dal pericolo o dalla distruzione. Secondo Kittel
significa anche liberazione from a judicial condemnation.
48
Nei sinottici questo
verbo legato alla fede in Ges parlando di una salvezza non solo fisica, ma anche
spirituale.
f) : sostantivo femminile, che in questo caso funge come oggetto
diretto del verbo . Nella LXX la resa in greco generalmente di , e
qualche volta anche di . Il suo valore semitico il soffio di vita di ogni
essere vivente, che permette una divisione tripartita nell'uomo di spirito (
), alma e corpo. Nel N.T. spesso usato con il valore del latino animus,
come sede dei sentimenti, desideri e avversioni. E l'uomo interiore che destinato,
con l'aiuto di Dio alleternit. E precisamente questultimo senso nel quale questa
parola usata qui da Giacomo, che d'altronde non esclude gli altri sensi. La
connessione tra peccato-morte, conversione vita, e molto stessa sia nel N.T. sia
nellA.T., si pensa che possa essere all'origine della dottrina delle due vie (Dt
30,19; Gb 8,13; Sl 1,6; 2,12; Pr 2,18; 12,28; 14, 22, Sap 2,24; Rom 5,12; 1 Cor
15,56; 2 Bar 85,13)
49
. Resta il problema sul soggetto al qui appartiene laggettivo
possessivo: . Cio, si tratta della salvezza dell'anima dell'uomo che corregge,
o quello corretto? Il greco qui abbastanza ambiguo. Alcuni dicono che while the
soul saved is that of the sinner, the sins covered are those of the one who turned the
sinner back to God
50
, altri esplorano tutte le altre opzione, sembra che non si possa
avere una risposta definitiva sia dalla sintassi sia dal contesto.

g) : di . Propriamente la separazione, naturale o violenta dell'anima
dal corpo per la quale si finisce la vita terrena. Nella LXX la traduzione di ,
, e anche , (pestilenza). Metaforicamente: perdere la condizione di una vita
degna di essere chiamata cos, particolarmente la condizione delluomo sottomesso
dal peccato. Nel N.T.: Death is always the terrible thing which makes
improper and the work of Christ is to have destroyed death
51
, ha rapporto, sebbene
non sempre, con la dannazione, il castigo finale o l'inferno. Giacomo usa il termine

48
G. KITTEL & G.BROMILEY .
49
Cfr. L. T., JOHNSON, 338.
50
R. P. MARTIN, James. [CD-ROM]
51
G. KITTEL & G.BROMILEY, .
51

in questorizzonte del N.T. Cio, facendo riferimento sia alla morte fisica, che a
quella spirituale, il centro di attenzione questa seconda sfumatura.

h) : coprir una moltitudine di peccati. Il verbo
, coprire, nascondere. Varie volte appare in rapporto al sintagma
, sia nellA.T. (Sl 84,3; 32,1), che nel N.T. come qui in Gc e in 1Pt 4,8.
Il significato dellespressione molto pregnante, no solo si tratta di perdonare i
peccati, si tratta di coprirle, far s che nemmeno Dio li veda pi. Perci afferma
Martin, covering of sins implies forgiveness (Sl 32:1; 85:2; Dn 4:24; Rom 4:7)
and the concept of a plurality (many) of sins suggests the extent of the
forgiveness
52
.

1.2. Paralleli
AT
Ez 3,18-21
18
(c)
(c) (b)
(d) (e) (g)

19

(b) (d)
(g) (f) (e)
20

(b) (c)

(g)

21

(f) (f) (e).

18
Se dico all'empio: "Devi morire", e tu non lo hai ammonito e non hai parlato per
correggere l'empio dalla sua empia condotta affinch viva, quell'empio morir
nella sua condotta, ma del suo sangue chieder conto a te.
19
Se per tu hai
ammonito l'empio e non s' convertito dalla sua empiet e dalla sua empia

52
R. P. MARTIN.
52

condotta, mentr'egli morr nella sua colpa, tu avrai salvato la tua vita.
20
Se poi il
giusto si perverte, non pi giusto e fa il male,metter il castigo davanti a lui e
morr perch non l'hai ammonito, morr nel suo peccato e non saranno ricordate
le opere giuste da lui fatte. Ma del suo sangue chieder conto a te.
21
Ma se tu hai
scosso il giusto perch non pecchi e lui non peccher, egli vivr, appunto perchfu
ammonito e tu avrai salvato la tua vita.

1. Contesto: Il profeta, dopo aver mangiato il libro, deve adempiere le sua
missione di esortare alla conversione. Sta in gioco non solo la salvezza di quelli cui
stato inviato, ma la sua propria vita dipende del realizzare questa missione.
Ezechiele dice che il peccatore salvato proprio perch fu ammonito, la correzione
rende giusto anche chi corregge il giusto. Cos la correzione fraterna salva a chi
corregge e al peccatore.
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo a livello lessicale e semantico. Il contesto
per abbastanza diverso. Giacomo parla a una comunit di fratelli uniti dalla
stessa fede sulla stessa via. E anche da risaltare il parallelo tra la constante minaccia
del profeta (: futuro indicativo di ), e la salvezza promessa
per chi corregge un fratello in Giacomo. Per il profeta non una questione minore,
sia il peccatore sia il profeta si trovino davanti ai due cammini: la vita (la
salvezza) o la morte. La salvezza del profeta dipende di dichiarare la verit, mentre
quella del peccatore di dare ascolto al profeta.

Sl 51,15
(c) (d) (c) (b)
Insegner a gli empi le tue vie e i malvagi a te ritorneranno.

1. Contesto.: Nel Salmo 50, l'orante che chiede misericordia e perdono dei suoi
propri peccati, promette a Dio aiutare ad altri come lui ( ) a
ritornare () alla via (legge) del Signore.
2. Conclusione: Il parallelo lessicale e semantico. Infatti, nel salmo l'orante che
vuole tornare e non dice di ricondurre altri con lui.

Pr 10,12
53

(h)
L'odio innalza la disputa, ma l'amore copre tutti quelli che non amano le
discussione.


Lodio provoca litigi, ma l'amore copre tutti i peccati.

1. Contesto: Siamo nella seconda sezione di proverbi (Pr 10-15) dove si fa un
confronto tra il saggio e lo stolto tramite un parallelismo antitetico In base alla loro
sapienza o insipienza, giustizia o empiet, essi procureranno a s e agli altri bene o
male e susciteranno concordia o discordia.
2. Conclusione: Il parallelo lessicale e semantico. Il parallelo proposto dal Nestle
Aland si riferisce al verbo ( ), nel senso di perdonare. Il testo greco
abbastanza confuso, piuttosto per il participio in posizione attributiva
, che un hapax biblico. Per questo abbiamo preferito far il
parallelo con l'ebraico dove il rapporto con Giacomo pi chiaro.

NT
Gal 6,1
(a), (c),
(b) ,
.
Fratelli, se alcun uomo sorpreso in qualche fallimento, voi, gli spirituali,
correggete costui con uno spirito di mitezza, vigilando su te stesso, no sia che
anche tu sia tentato.

1. Contesto: Paolo, esortando i galati sulla libert e carit, esorta anche a
correggere il fratello che sorpreso in qualche fallimento, non come una
dimostrazione di prepotenza o superiorit, ma in segno di una carit che non resta
passiva. interessante notare che Paolo ammonisca usando un periodo ipotetico
delleventualit, dove la protasi resa in una maniera molto generica, usando il
sostantivo , in senso indeterminato, come lo anche il complemento
circostanziale: , in parallelo con . Poi lapodosi
54

espressa attraverso l'imperativo. Questi due elementi fanno pensare in un
comandamento molto pregnante, cio sempre che succeda questo si deve fare
quest'altro.
- : composto dalla prep. pi laggettivo (fare degno,
aggiustare, riparare).
2. Conclusione: Il parallelo contestuale e lessicale, a livello lessicale dipende
esclusivamente dalla parola .

Mt 18,15
(c) [ ] , (b)
. , (b) (f) (a)
Se pecca contro di te il tuo fratello, va' riprendilo fra te e lui solo, se ti ascolta, avrai
guadagnato il tuo fratello.

1. Contesto: Siamo subito dopo la parabola della pecora smarrita detta in greco
(lo stesso termine usato da Giacomo per parlare del fratello che
si deviato del cammino). Questa esortazione piuttosto unapplicazione pratica
della parabola riguardo alla correzione fraterna. Correggere un fratello allora il
guadagnarlo, che in questo senso, salvarlo, perch era perso.
- : Aoristo indicativo di . Non usato nellAT. Giacomo lo usa
una volta in Gc 4,13. Il verbo ha un valore eminentemente commerciale, ed cos
usato da Matteo in altri luoghi, questa sfumatura molto chiara in Gc 4,13.
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo lessicale, contestuale e particolarmente
semantico. Lessicale piuttosto con riferimento alla parola: . Sia Matteo sia
Giacomo parla a una comunit legata dalla fede.

1 Pt 4,8
,
(h)
Avendo prima di tutto un amore inteso tra di voi, perch l'amore copre moltitudine
dei peccati.

55

1. Contesto: Pietro esorta la comunit sul fondamento della vita cristiana. Pi
avanti spiegher che tipo di amore questo che copre moltitudine dei peccati.
Dir ad esempio: Siate ospitali... senza lamentarsi... siate al servizio gli uni degli
altri (Pt 1,9-10).
2. Conclusione: Si tratta di un parallelo lessicale e tematico. In nessuna parte si fa
riferimento alla correzione fraterna che il tema centrale de l'ultima sezione di
Giacomo.















56

STATISTICHE

Paralleli

AT Citazione Lessicale Alusione

Ex 1
Lv 1
Dt 2
1 Re 1
Is 1
Jer 1 1
Dn 1
Ez 1
Os 2
Mal 1
Jud 1
Tob 1
4
Macc
1

Sal 6 2
Sir 1
Sap 1
Prov 1
Gb 1 3
Total: 2 24 5 31





NT Citazione Lessicale Alusione

Mt 5
Luc 2 1
Mc 4 2
Gv 1
Att 2
Rom 1
1 Tes 2
2 Cor 1
Fil 1
Gal 1
Tt 1
Heb 3
Gc 5
1 Gv 1
1 Pt 1 1
Ap 1


31 5 36

57

Grafici statistichi






46%
54%
Percentuali secondo i
testamenti
AT
NT
17%
14%
12%
9%
9%
9%
7%
7%
5%
3%
2% 2%
2%
2%
Sapienziali
Profeti
Paolo
Opera Lucana
Mt
Giacomo
Pentateuco
Mc
Ebrei
S. Giovannei
Ap
4 Mcc
1 Re
1 Pt
58

Hapax nel 5 capitolo di Giacomo









312
12
PAROLE
PAROLE
HAPAX

Você também pode gostar