DEL SERVIZIO DI RACCOLTA RIFIUTI E DI IGIENE URBANA A ROMA: VERSO IL NUOVO CONTRATTO DI SERVIZIO
Gennaio 2012
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Monitoraggio della qualit del servizio di raccolta dei rifiuti e di igiene urbana a Roma: verso il nuovo Contratto di Servizio
Gennaio 2012
Il rapporto stato realizzato da un gruppo di lavoro dellAgenzia composto da: Paolo Leon (direzione scientifica) Gabriele Ugolini (supervisione e revisione editoriale) Flaminia Violati (curatore del rapporto) Sommario
1 Premessa ............................................................................................................... 2 2 La situazione attuale............................................................................................. 3 2.1 Il Contratto vigente in regime di proroga......................................................................................... 3 2.2 Report 2006/2011: metodologia, contenuti e risultati...................................................................... 5 2.3 Lattuale modello di servizio.......................................................................................................... 13 2.4 Considerazioni............................................................................................................................... 14 3 Metodologia e criteri per la scelta degli indicatori obiettivo ........................... 16 3.1 Criterio quantitativo ....................................................................................................................... 16 3.2 Criterio qualitativo.......................................................................................................................... 16 3.3 Il punto debole dei criteri misti....................................................................................................... 17 4 Controllo e qualit in altre citt italiane ............................................................ 19 4.1 A.T.O.2 Regione dellUmbria e Osservatorio sui servizi pubblici locali del Comune di Perugia .................................................................................................................................................... 19 4.2 AMIAT s.p.a. e Agenzia per i servizi pubblici locali del Comune di Torino................................... 20 4.3 Autorit regionale per la vigilanza e Osservatorio dei servizi idrici e di gestione dei rifiuti urbani Regione Emilia Romagna................................................................................................. 20 4.4 AMIU s.p.a. e Autorit servizi pubblici locali del Comune di Genova ........................................... 21 4.5 Garante dei Servizi Locali Regione Lombardia.......................................................................... 21 4.6 Comune di Savona........................................................................................................................ 22 4.7 Comune di Livorno........................................................................................................................ 22 5 Ipotesi e suggerimenti ........................................................................................ 23 5.1 Programmazione pluriennale e configurazione amministrativa .................................................... 23 5.2 Criteri di regolazione ..................................................................................................................... 24 5.3 Livelli obiettivo............................................................................................................................... 24 5.4 Controlli, premi e sanzioni ............................................................................................................. 25
2 1 Premessa Il Consiglio Comunale di Roma, con deliberazione n. 39 del 14 marzo 2002 (di seguito, DCC 39/2002), cos come modificata dalla deliberazione n. 212 del 22 ottobre 2007 (di seguito, DCC 212/2007) ha attribuito allAgenzia per il controllo e la qualit dei servizi pubblici locali del Comune di Roma (di seguito, Agenzia) funzioni di verifica e monitoraggio della qualit dei Spl nonch di sup- porto propositivo e tecnico-conoscitivo nei confron- ti dellAmministrazione Capitolina. In particolare, lAgenzia chiamata a promuovere iniziative volte a migliorare le modalit di erogazio- ne dei Spl e a definirne gli standard di qualit e il loro monitoraggio, raccomandando eventualmente la modifica delle condizioni tecniche di svolgimento attraverso la formulazione di osservazioni e propo- ste. Al fine di rafforzare le capacit di intervento dellAgenzia, il Consiglio Comunale, nel documen- to Linee guida per la predisposizione dei Contratti di Servizio tra Comune di Roma e soggetti eroga- tori di pubblici servizi, approvato con deliberazio- ne n. 20 del 15 febbraio 2007 (di seguito, DCC 20/2007), ha previsto, tra laltro, che per la verifica del rispetto degli standard qualitativi garantiti e del raggiungimento degli obiettivi di miglioramento po- sti, il Contratto di Servizio con il soggetto erogatore debba prevedere lobbligo di periodiche rilevazioni dei risultati conseguiti nonch del grado di soddi- sfazione dellutenza, al fine di verificare la corret- tezza dei parametri adottati per la misurazione del- la qualit erogata e leffettivo impatto presso lutenza delle politiche di sviluppo della qualit stessa. Tali obiettivi di servizio, espressi sotto forma di pa- rametri ed indicatori tecnico-economici quantifica- bili, debbono essere inquadrati in un documento di pianificazione scorrevole di breve-medio periodo, da aggiornarsi a scadenze fisse in coerenza con la programmazione comunale e aziendale. Nel settore della raccolta dei rifiuti e delligiene ur- bana a Roma, lultimo Contratto di Servizio tra Comune di Roma e soggetto erogatore (Ama s.p.a.) fu approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 33 del 28 gennaio 2004 (validit triennio 2003-2005), sulla base degli indirizzi pro- grammatici e linee guida per il settore fissati dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 159 del 14 ottobre 1999. Da allora la vigenza contrattuale stata assicurata da una lunga sequenza di proroghe (da ultima, con deliberazione della Giunta Capitolina n. 146 del 29 dicembre 2010, fino al 31 dicembre 2011), mentre il Consiglio Comunale, seppur chiamato in due oc- casioni a varare le nuove linee guida sul servizio di igiene urbana (proposta n. 323 approvata con De- cisione di Giunta n. 228 del 12/12/2007 e proposta n. 84 approvata con Decisione di Giunta n. 44 del 04/06/2009) ad oggi non ha ancora approvato al- cun provvedimento in materia. Il processo normativo di apertura alla concorrenza dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, unito alla progressiva divergenza tra modalit ef- fettiva di erogazione del servizio e vecchi strumenti di controllo e monitoraggio, hanno suggerito allA- genzia di effettuare uno specifico focus sugli indi- catori di qualit erogata oggetto di monitoraggio nellambito del Contratto di Servizio, alla luce delle scelte che dovranno essere fatte con il nuovo Con- tratto valido dal 2012.
3 2 La situazione attuale 2.1 Il Contratto vigente in regime di proroga Con DGC 33/2004, lAmministrazione Capitolina ha approvato il Contratto di Servizio fra Comune e Ama s.p.a. (di seguito, Ama) per ligiene urbana, valido per il triennio 2003-2005. Tale Contratto, la cui validit originaria coincideva con il periodo di sperimentazione della Ta.Ri., deli- nea gli impegni di Ama e del Comune di Roma, sottolineando che la modalit di erogazione del servizio istituzionale (coperto da tariffa, i cui conte- nuti sono specificati allart. 3, comma 2) determi- nata in modo autonomo dallazienda nel rispetto dei livelli di servizio concordati (Allegato A - Sche- de di definizione tecnica dei servizi resi) e tenuto conto delle risorse disponibili esplicitate nel Piano finanziario (art. 4 e art. 6 del Contratto).
La modalit di erogazione del servizio pu essere determinata in modo autonomo dallazienda nel rispetto dei livelli di servi- zio contrattuali e delle risorse economiche approvate nel Piano finanziario (vincolo fi- nanziario)
LIVELLI, OBIETTIVI E FINANZIAMENTO DEL SERVIZIO I livelli di servizio sono definiti ricorrendo ad indica- tori sia quantitativi che qualitativi i cui obiettivi sono fissati per il periodo fino al 2005, anno oltre il quale lAmministrazione aveva previsto un rinnovo con- trattuale e quindi una successiva negoziazione dei servizi da erogare e degli obiettivi da raggiungere. La quantificazione e la caratterizzazione del servi- zio da rendere seguono diversi criteri. Per i princi- pali servizi, sono previsti monitoraggi sia della fre- quenza minima di intervento (criterio quantitativo), sia del risultato qualitativo in termini di pulizia, de- coro o funzionalit delle attrezzature (criterio quali- tativo). il caso della pulizia delle strade e delle aree circostanti i cassonetti, della fruibilit e della funzionalit dei vari tipi di contenitori per rifiuti. Per questi servizi sono previsti appositi monitoraggi trimestrali che sono stati articolati fra indagini do- cumentali (verifica delleffettiva prestazione dei servizi dovuti in base alle schede aziendali) e veri- fica a campione delle condizioni di un ampio nu- mero di situazioni su strada. Per altri servizi, gli obiettivi sono invece stretta- mente quantitativi (come ad esempio nel caso de- gli interventi periodici di decoro urbano sulla viabili- t primaria da mettere in atto almeno 3 volte lanno), ma non sono previsti indicatori di controllo. Per le azioni da attivare in seguito a segnalazioni (come il caso dello svuotamento o della sostituzio- ne di cassonetti troppo pieni o danneggiati o come anche la rimozione di rifiuti abbandonati) o per i servizi di contatto a disposizione degli utenti, il Contratto fissa dei tempi massimi di risposta e in- tervento il cui rispetto controllato a campione.
I livelli di servizio del Contratto 2003-2005 sono stabiliti in base a criteri qualitativi (risultati in termini di pulizia, funzionalit e fruibilit) e/o quantitativi (quantit di pre- stazioni da erogare)
Nonostante le previsioni originarie, dal 2006 in poi il Contratto non mai stato rinnovato, prorogando invece quello precedente, senza contrattare nuo- vamente prestazioni e obiettivi. Incidentalmente, anche la Carta dei servizi Ama pi recente risale al 2004: nonostante lobbligo specifico di approvazio- ne annuale della carta, lazienda non lha mai rin- novata, per cui attualmente non esiste un docu- mento unico aggiornato in cui il cittadino pu avere conto dei servizi e degli standard che il gestore si impegna a rendere e rispettare, nonch dei livelli annualmente raggiunti. Nel periodo dal 2006 al 2011 il servizio stato im- propriamente quantificato e finanziato attraverso lo strumento del Piano finanziario, annualmente ap- provato dal Consiglio Comunale. Seguendo un corretto percorso amministrativo 1 , il Consiglio avrebbe dovuto viceversa approvare le linee guida per il Contratto di Servizio, documento programmatico pluriennale deputato a stabilire i macro-obiettivi del servizio e ad orientare le scelte di sviluppo del settore, non solo per la pulizia della citt, ma anche per la sostenibilit economico- ambientale del ciclo dei rifiuti. Sulla base di queste indicazioni, la Giunta avrebbe dovuto contrattualiz- zare con lazienda il servizio dovuto (quantificando
1 DCC 20/2007.
4 limpegno e/o stabilendo gli obiettivi degli specifici livelli di servizio) nel rispetto del vincolo finanziario. Secondo la normativa nazionale, quindi, il Consi- glio avrebbe approvato i Piani finanziari annuali con lindicazione delle risorse necessarie alla co- pertura dei costi di produzione dei servizi stabiliti, seguendo la formula di price-cap descritta dal DPR 158/99 (costi dellanno precedente rivalutati per linflazione programmata ed eventualmente dimi- nuiti secondo una percentuale di efficientamento da definire).
Nel periodo 2006-2011 il rapporto di servi- zio stato regolato prorogando il vecchio Contratto, mentre la definizione delle pre- stazioni e dei corrispettivi stata aggior- nata di anno in anno con i vari Piani finan- ziari
Nella prassi nonostante la Giunta abbia presen- tato due successive proposte 2 il Consiglio non ha mai approvato le linee guida, approvando invece direttamente i Piani finanziari annuali, che dal 2006 hanno assunto alcune caratteristiche del Contratto, quantificando i servizi in misura difforme, ancor- ch in alcuni casi migliorativa, rispetto al mandato contrattuale originario e approvando variazioni tariffarie per la copertura dei costi senza applicare la formula del price-cap, bens un meccanismo a pi di lista.
La programmazione annuale basata sullapprovazione del Piano finanziario comporta una sostanziale irresponsabilit amministrativa nei confronti della pianifi- cazione del ciclo dei rifiuti e unottica di breve periodo che lasciando allazienda unautonomia decisionale esorbitante i confini della gestione si rivelata ineffi- cace ai fini del raggiungimento della so- stenibilit ambientale
Questa programmazione di breve periodo attuata impropriamente attraverso il Piano finanziario ha dunque scavalcato lo strumento contrattuale depu-
2 Proposta 323/2007 (DecGC 228/2007) e Proposta 84/2009 (DecGC 44/2009. Su tali proposte, lAgenzia intervenuta con due pareri, rispettivamente a gennaio 2008 e a giugno 2009, disponibili sul sito web dellAgenzia ai link: http://agenzia.roma.it/documenti/monitoraggi/Parere%20linee %20guida%20igiene%20urbana%20gennaio%202008.pdf e http://www.agenzia.roma.it/documenti/monitoraggi/389.pdf tato a stabilire prestazione dovuta e corrispettivo, finendo per compromettere il controllo amministra- tivo sugli obiettivi di sostenibilit ambientale e sulla spesa che i cittadini sono chiamati a sostenere per una prestazione obbligatoria ed erogata in mono- polio.
Dal 2006 al 2011, i successivi Piani finan- ziari hanno modificato e aumentato le pre- stazioni di servizio rispetto agli accordi contrattuali (e conseguentemente anche il fabbisogno finanziario di Ama), senza tut- tavia conseguire analoghi miglioramenti in termini di qualit del servizio e di risultati ambientali
La forzatura di tale sistema evidente e, comun- que, labbandono del criterio di tutela economica dei cittadini dopo il 2006 emerge significativamente se si considera che nel disegno originario della sperimentazione tariffaria il Contratto coincideva con un periodo triennale in cui la tariffa era prede- terminata e fissa, mentre in seguito i continui au- menti hanno portato a un rincaro complessivo del 50% in 5 anni (anni peraltro di inflazione non molto pronunciata).
Una volta sganciata la prestazione dagli accordi contrattuali, anche il corrispettivo dovuto risulta sganciato da qualsiasi pro- grammazione pluriennale: il Contratto ob- soleto e il ruolo assolutamente prevalente che il Piano finanziario ha assunto nella regolazione del servizio hanno quindi fini- to per rendere inefficace il vincolo finan- ziario che dovrebbe tutelare economica- mente i cittadini
Il corrispettivo viene infatti definito an- nualmente in un contesto monopolistico, con un servizio che cambia fondamental- mente su iniziativa dellazienda, senza sanzioni per la mancata realizzazione degli obiettivi di volta in volta dichiarati e senza applicare il price-cap di cui al DPR 158/99
Dal 2006 al 2011 il Consiglio Comunale ha approvato Piani finanziari con costi in con- tinuo e forte aumento, che si sono riflessi in continui e forti aumenti tariffari
5 CONTROLLO E MONITORAGGIO Per quanto riguarda il sistema dei controlli, il Con- tratto istituisce una Commissione di controllo composta da due membri indicati dal Comune, due indicati da Ama e un presidente scelto di comune accordo fra le parti cui sono affidate varie funzio- ni propositive, di monitoraggio e di valutazione. La Commissione: - individua gli indicatori per la valutazione dei livelli di servizio, definisce le specifiche tecni- che di controllo e indirizza e verifica i monito- raggi affidati a soggetti terzi specializzati; - valuta le attivit e i livelli di servizio, nonch i report trimestrali aziendali, su cui deve produr- re rapporti di analisi; - propone sanzioni per eventuali inadempienze nonch integrazioni e miglioramenti della quali- t in occasione del rinnovo del Contratto di Servizio. Gli strumenti di controllo sono di tre tipi: monito- raggi affidati a soggetti terzi, report aziendali ed eventuali verifiche e analisi avviate su iniziativa della Commissione di controllo. I monitoraggi sono controlli esterni affidati a strut- ture professionali terze selezionate tramite gara e riguardano gli indicatori dei livelli di servizio che devono rispettare obiettivi contrattuali qualitativi e quantitativi. Si tratta sia di controlli dello stato di pulizia della citt, dellaccessibilit e della funzio- nalit delle attrezzature (secondo griglie di valuta- zione predefinite), sia di indagini documentali sulleffettiva realizzazione delle prestazioni dovute. Lazienda invece deve riferire annualmente (entro il 30 settembre) sullo stato di attuazione degli inve- stimenti previsti nel Piano finanziario e sui risultati di miglioramento dei servizi in relazione agli obiet- tivi contrattuali. Inoltre deve presentare alla Com- missione report trimestrali contenenti le informa- zioni tecniche ed economiche necessarie alla veri- fica periodica delladempimento degli obblighi con- trattuali. Infine, la Commissione pu intraprendere verifiche interne sulle modalit aziendali di rilevazione e di calcolo dei dati per la produzione dei report e pu commissionare indagini e analisi specifiche. 2.2 Report 2006/2011: metodologia, conte- nuti e risultati La reportistica facente capo direttamente o indiret- tamente alla Commissione di controllo sul Contrat- to di Servizio e resa disponibile allAgenzia riguar- da gli anni dal 2006 in poi. METODOLOGIA E CONTENUTI I rapporti esaminano i monitoraggi appositamente realizzati dallimpresa terza vincitrice di gara (Pragma fino a met del 2010, CSQA Certificazioni dal IV trimestre 2010), confrontandoli anche con eventuali contributi di altre fonti, come quelli ese- guiti direttamente da Ama o dallAgenzia. I monitoraggi di qualit sono controlli a campione delle condizioni di una decina di indicatori, registra- te in base a una griglia di valutazione che va da pessimo a ottimo e che sono rappresentativi sia a livello cittadino che municipale. Prendendo la va- lutazione sufficiente quale livello minimo accetta- bile, per ogni indicatore il Contratto stabilisce un obiettivo in termini di percentuale minima di rileva- zioni almeno sufficienti (un sistema analogo agli standard generali utilizzati dallAutorit per lenergia). Altri indicatori invece prevedono dei tempi massimi di adempimento che devono essere rispettati in tutti i casi, come lo svuotamento dei cassonetti troppo pieni su segnalazione (in questo caso il sistema analogo agli standard specifici dellAutorit per lenergia). Per gli obiettivi quantita- tivi sulle frequenze di spazzamento, invece pre- vista una indagine documentale avente ad oggetto le schede di lavoro compilate dal personale Ama; sulla base di queste viene verificata la percentuale di non conformit rispetto ai servizi previsti: in ge- nerale la non conformit si articola fra attivit regi- strate inferiori agli impegni e schede non reperibili. Da notare che tale indagine stata sospesa da ot- tobre 2009 in quanto la riorganizzazione del servi- zio di spazzamento, operata da Ama, non corri- sponde pi in termini quantitativi a quanto prece- dentemente contrattualizzato. Oltre ai monitoraggi, la Commissione valuta la re- portistica trimestrale di Ama sulle attivit svolte e le schede aziendali su raccolta differenziata per fra- zione merceologica, provenienza e destinazione dei rifiuti, rimozione dei rifiuti abbandonati (com- prese le discariche abusive). Anche questo tipo di analisi dal 2009 stata fortemente ridimensionata in quanto per molti aspetti il servizio non corri- sponde pi di fatto a quanto stabilito nellalle- gato tecnico al Contratto di Servizio.
Dal 2009, la Commissione di controllo ha fortemente ridotto loggetto delle proprie analisi in quanto il servizio prestato da Ama non corrisponde pi agli indicatori e agli obiettivi di servizio contrattuali
6 RISULTATI I rapporti della Commissione di controllo eviden- ziano in generale unautonomia dellazienda che, in merito a diversi argomenti, sembra oltrepassare i limiti della gestione, operando in manifesta dif- formit rispetto al Contratto di Servizio. Questa tendenza di fondo diventata pi evidente dal 2009, quando il sostanziale mutamento del model- lo di servizio ha indotto la Commissione a ridurre drasticamente le variabili analizzate e controllate. In molti casi, inoltre, lazienda mette in dubbio lat- tendibilit dei monitoraggi (quando i livelli qualitati- vi rilevati risultano inferiori agli obiettivi contrattuali) o addirittura contesta ladeguatezza degli obiettivi contrattuali precedentemente sottoscritti, come nel caso emblematico dei cestini gettacarte, sempre in numero largamente inferiore agli impegni e negli ultimi anni in ulteriore diminuzione. In particolare, la questione dei cestini di grande interesse per vari motivi. I monitoraggi rilevano che su oltre 5000 strade osservate, solo nel 14%-15% dei casi si trovano cestini; inoltre tale percentuale scende fortemente nelle periferie. La replica di Ama, fino al 2008, era basata essenzialmente sulla maggiore necessit di cestini nelle zone commer- ciali rispetto a quelle pi residenziali periferiche; dal 2009, per, largomentazione di Ama ha fatto leva su un presunto effetto negativo della presenza dei cestini sulla raccolta differenziata, in quanto i cestini intercetterebbero soprattutto piccole carte, lattine e plastiche che andrebbero invece corret- tamente gettate nei cassonetti differenziati. Largomento in realt debole per vari motivi: - lesperienza mostra che i rifiuti minuti vengono spesso gettati semplicemente in terra, in man- canza di cestini; - in alcune citt esistono cestini stradali con la raccolta differenziata, studiati anche per esse- re antiterrorismo: si tratta di strutture molto essenziali che consentono di visualizzare il contenuto dei cesti (facilitando lidentificazione di eventuali pacchi sospetti di essere esplosivi) e che, in caso di esplosioni, non producono schegge (vedi foto). Questo consente di non rimuovere i cestini in occasione di manifesta- zioni, visite di personalit politiche e religiose e comunque di eventi pubblici a rischio; inoltre la specializzazione dei sacchi per frazioni di rifiu- to risolve il problema dellintercettazione diffe- renziata dei rifiuti minuti; - infine, come suggerito dallAgenzia e come e- videnziato nei rapporti della Commissione di controllo, le zone di sperimentazione di sistemi di raccolta diversi dai cassonetti stradali (porta a porta o Punti mobili di raccolta) soffrono an- cora di pi la mancanza di cestini a causa del- la rimozione parziale o totale dei cassonetti [vedi Tav. 2, oltre].
Nuovi cestini antiterrorismo con raccolta differenziata in centro a Cagliari
MONITORAGGI I monitoraggi trimestrali (svolti da Pragma fino a met del 2010 e poi da CSQA Certificazioni), per la pulizia delle strade e delle aree circostanti i cas- sonetti rilevano un andamento discontinuo e per lo pi inferiore agli obiettivi contrattuali (evidenziati dallarea grigia nei grafici della Fig. 1). Dopo il pro- gressivo peggioramento del 2007/08, con il nuovo modello di servizio del 2009 si registrato un mi- glioramento, seguito per da un successivo nuovo peggioramento, soprattutto per le aree circostanti i cassonetti.
Fig. 1 Igiene del suolo
Decoro e pulizia dei tratti stradali 60% 70% 80% 90% 100% I/07 II/07 III/07 IV/07 I/08 II/08 III/08 IV/08 I/09 II/09 III/09 IV/09 I/10 II/10 IV/10* I/11 II/11 Pulizia dell'area circostante i contenitori 60% 70% 80% 90% 100% I/07 II/07 III/07 IV/07 I/08 II/08 III/08 IV/08 I/09 II/09 III/09 IV/09 I/10 II/10 IV/10* I/11 II/11 (*) Solo novembre e dicembre. Fonte: monitoraggi trimestrali dei livelli di servizio e controllo dellapplicazione del Contratto di Servizio tra Comune di Roma (Roma Capitale) e Ama.
La Fig. 2 mostra i risultati dei monitoraggi sulla fruibilit dei vari tipi di contenitori. Risulta evidente che gli unici contenitori per cui sono stati sempre rispettati gli obiettivi di fruibilit sono i cassonetti per lindifferenziato, che negli ultimi anni vengono svuotati quotidianamente, anche la domenica. La fruibilit dei cassonetti blu stata inferiore agli standard nel 2008 per poi tornare in linea con il Contratto. Invece la fruibilit dei cassonetti bianchi della carta e dei cestini dal 2008 stata prevalen- temente inferiore agli obiettivi, indicando una fre- quenza di svuotamento o una numerosit e distri- buzione di contenitori insufficiente.
(*) Solo novembre e dicembre. Fonte: monitoraggi trimestrali dei livelli di servizio e controllo dellapplicazione del Contratto di Servizio tra Comune di Roma (Roma Capitale) e Ama.
9 Fig. 3 Decoro e funzionalit dei contenitori
Raccolta RSU 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% I/07 II/07 III/07 IV/07 I/08 II/08 III/08 IV/08 I/09 II/09 III/09 IV/09 I/10 II/10 IV/10* I/11 II/11 Raccolta DIFFERENZIATA CARTA e CARTONE 60% 70% 80% 90% 100% I/07 II/07 III/07 IV/07 I/08 II/08 III/08 IV/08 I/09 II/09 III/09 IV/09 I/10 II/10 IV/10* I/11 II/11 Raccolta DIFFERENZIATA MULTIMATERIALE 60% 70% 80% 90% 100% I/07 II/07 III/07 IV/07 I/08 II/08 III/08 IV/08 I/09 II/09 III/09 IV/09 I/10 II/10 IV/10* I/11 II/11 (*) Solo novembre e dicembre. Fonte: monitoraggi trimestrali dei livelli di servizio e controllo dellapplicazione del Contratto di Servizio tra Comune di Roma (Roma Capitale) e Ama. Per quanto riguarda il decoro e la funzionalit dei contenitori [Fig. 3], dal 2008 in poi i risultati dei monitoraggi non hanno mai raggiunto gli obiettivi. I cassonetti dei rifiuti indifferenziati per cui il livello di decoro e funzionalit riscontrato almeno suffi- ciente sono andati diminuendo dall80% dellinizio 2007 a poco pi del 50% del secondo semestre 2011. Per i contenitori della raccolta differenziata questo indicatore non mai sceso al di sotto del 60%, ma comunque presenta un andamento altalenante in- feriore agli obiettivi. Altri monitoraggi riguardano il rispetto dei tempi di intervento di Ama in caso di segnalazione di cas- sonetti differenziati troppo pieni (che dovrebbero essere vuotati entro 24 ore) o di cassonetti dan- neggiati (sostituzione o riparazione entro 10 gior- ni). Questi monitoraggi vengono attuati con la tec- nica del mystery client [Fig.4].
10 Tra il 2006 e il 2010 lobiettivo delle 24h per lo svuotamento dei cassonetti troppo pieni stato sempre meno rispettato: per la carta gli interventi fuori standard (oltre le 24 ore) sono passati da uno su tre nel 2006 a uno su due nel 2010; per il mul- timateriale, nel 2010 ben tre svuotamenti su quat- tro sono stati realizzati oltre le 24 ore dalla segna- lazione. Anche gli interventi di riparazione o sostituzione di cassonetti danneggiati negli anni hanno rispettato sempre meno gli obiettivi (10 giorni dalla segnala- zione), per tutte le tipologie di cassonetto, arrivan- do nel 2010 a circa nove interventi su dieci fuori standard. Negli anni precedenti, gli interventi sui cassonetti bianchi (carta) presentavano i livelli meno alti di adempimenti fuori standard, quelli per i cassonetti blu (multimateriale) erano in posizione intermedia, mentre quelli per i cassonetti dellindifferenziato erano i peggiori.
Fig. 4 Monitoraggio dei tempi di intervento su segnalazioni per cassonetti pieni o danneggiati Interventi fuori standard su segnalazioni cassonetto troppo pieno (obiettivo 24h) 36% 41% 45% 43% 50% 44% 37% 50% 49% 75% 0% 20% 40% 60% 80% 2006 2007 2008 2009 2010 Carta Multimateriale Interventi fuori standard su segnalazioni cassonetto danneggiato (obiettivo 10 gg) 39% 42% 46% 64% 88% 52% 56% 75% 54% 90% 61% 70% 78% 78% 93% 0% 20% 40% 60% 80% 100% 2006 2007 2008 2009 2010 Carta Multimateriale Indifferenziato Fonte: monitoraggi trimestrali dei livelli di servizio e controllo dellapplicazione del Contratto di Servizio tra Comune di Roma (Roma Capitale) e Ama.
Per i contatti telefonici con lazienda previsto un obiettivo del 90% di chiamate con tempo di attesa inferiore a 120 secondi. Anche in questo caso i controlli sono attuati con la tecnica del cliente mi- sterioso [Fig. 5]. I risultati dei monitoraggi mostrano come lobiettivo non sia mai stato rispettato negli ultimi anni e co- me, anzi, ci sia stato un tendenziale peggioramen- to, passando dall80% di contatti entro i 2 minuti del 2005 e del 2007 al 61% del 2010.
11 Fig. 5 Monitoraggio del tempo medio di attesa in linea
82,1 73,5 82,3 69,6 69,4 61,0 17,9 26,5 17,7 30,5 30,6 39,0 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 2005 2006 2007 2008 2009 2010 tempo di attesa inferiore a 2 minuti tempo di attesa oltre 2 minuti Obiettivo da Cds: 90% attesa inferiore a 120 secondi Fonte: monitoraggi trimestrali dei livelli di servizio e controllo dellapplicazione del Contratto di Servizio tra Comune di Roma (Roma Capitale) e Ama. I monitoraggi prevedevano anche unindagine do- cumentale sulle frequenze di spazzamento che veniva attuata controllando la rispondenza dellattivit svolta come testimoniata delle sche- de autocompilate dai dipendenti Ama alle pre- stazioni stabilite negli allegati tecnici del Contratto [Fig.6]. Soprattutto nel primo anno (2005) stata rilevata unalta incidenza di schede non reperibili. In segui- to, sia il materiale non reperibile, sia quello non conforme sono andati diminuendo, cos che la ca- sistica verificabile di rispetto del Contratto passa- ta dal 60% al 78%. Tuttavia, come gi accennato, lintroduzione dal 2009 di un modello di servizio completamente di- verso dagli accordi contrattuali, con una imputa- zione delle ore di lavoro a voci diverse da quelle originarie, ha impedito ai rilevatori di confrontare il servizio erogato con i livelli quantitativi sottoscritti nel 2005. Pertanto dal 2009 questo controllo sta- to eliminato. Fig. 6 Analisi documentale sul rispetto delle frequenze di spazzamento in base alle schede Ama 60,2 73,5 72,3 78,1 18,1 7,7 12,8 7,5 21,7 18,8 14,9 14,4 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 2005 2006 2007 2008 materiale reperito conforme materiale non reperito materiale reperito non conforme Nota: dal 2009 lindagine documentale stata soppressa a causa della mancata corrispondenza fra nuovo modello di servizio e obiet- tivi contrattuali. Fonte: monitoraggi trimestrali dei livelli di servizio e controllo dellapplicazione del Contratto di Servizio tra Comune di Roma (Roma Capitale) e Ama. DATI DA REPORT TRIMESTRALI AMA Stessa sorte toccata a varie informazioni che Ama fornisce alla Commissione di controllo nei re- port trimestrali sullattivit aziendale, per cui dal 2010 la Commissione ha abbandonato il controllo delle ore lavorate e imputate alle varie voci di ser- vizio, come quelle dedicate alle varie voci ordinarie e stagionali della pulizia delle strade e quelle delle aree circostanti i cassonetti. La Tav. 1 mostra levoluzione dei principali indicatori quantitativi del servizio dedicato alla pulizia della citt e degli o- biettivi ambientali. In generale, le ore dedicate allo spazzamento dal 2006 in poi sono state stabilite nei vari Piani finan- ziari, aumentando significativamente anno dopo anno e incidendo in modo migliorativo sulle fre-
12 quenze medie di intervento. Tuttavia, come si vi- sto in precedenza, i monitoraggi relativi alla pulizia delle strade e delle postazioni dei cassonetti non riflettono questa maggior quantit di servizio. Allora ci si chiede se la spesa addizionale per que- sti ulteriori servizi sia giustificata, visto che non comporta significativi miglioramenti in termini di pu- lizia. In questo caso, ad esempio, la spesa ulterio- re stata decisa e finanziata dai cittadini in assen- za di una precisa indicazione contrattuale ex ante e senza unefficacia manifesta ex post. Del sostanziale disinteresse per lobiettivo relativo al numero di cestini si gi detto. Tav. 1 Principali indicatori del servizio di igiene urbana a Roma: obiettivi contrattuali, obiettivi da Piano finanziario e risultati effettivi Obiettivi igiene urbana Obiettivo CdS 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Spazzamento (h) 1.900.000 1.996.880 2.114.707 2.183.624 2.258.947 2.636.185 nd Interventi medi a settimana (vv/sett) 1,67 1,73 1,83 1,87 1,92 2,24 nd Cestini (n.) 25.000 19.314 19.507 20.384 19.774 13.200 13.200 RSU a discarica (t) obiettivo da PF 1.006.000 824.000 910.000 584.600 712.000 1.067.000 RSU a discarica effettivo (t) 1.484.417 1.425.091 1.356.021 1.221.686 1.290.571 1.290.571 RD % (obiettivo PF) 25,1% 31% 26% 27% 21% 24% RD % (effettiva vecchio metodo) 36% 20,29% 20,69% 21,35% RD % (effettiva nuovo metodo corretto) (16,23%) (17,10%) 19,51% 20,67% 22,00%
Legenda: CdS Contratto di Servizio; PF Piano finanziario; RSU rifiuti solidi urbani; RD raccolta differenziata. Nota: dal 2008 Ama ha adeguato il metodo di calcolo della percentuale di raccolta differenziata alle prescrizioni ministeriali. Ne risulta una percentuale inferiore a quella calcolata in precedenza. Fonte: elaborazioni su Rapporti consuntivi della Commissione di controllo sul Contratto di Servizio per ligiene urbana fra Comune di Roma (Roma Capitale) e Ama. Anni dal 2006 al 2010. Anche dal punto di vista delle priorit ambientali (riduzione dello smaltimento in discarica e aumen- to della raccolta differenziata), si pu osservare come gli obiettivi sia quelli contrattuali che quelli annuali da Piano finanziario non siano stati mai conseguiti, nonostante lapprovazione da parte del Consiglio Comunale (ora Assemblea Capitolina) delle attivit aziendali (e quindi del relativo finan- ziamento da parte dei cittadini tramite la tariffa) che secondo Ama avrebbero dovuto consentire di realizzarli [Tav. 1]. Tutto questo successo regolarmente anno dopo anno e nonostante linefficacia rispetto al mante- nimento degli impegni sono stati approvati stan- ziamenti di risorse continuamente crescenti per fi- nanziare attivit evidentemente non efficaci nel raggiungimento degli obiettivi, senza un piano di lungo periodo e in modo ormai completamente a- vulso dalle previsioni contrattuali. In questo senso dunque trova purtroppo evidente e chiara realizzazione la preoccupazione da anni manifestata dallAgenzia circa il venir meno della tutela economica e ambientale dei cittadini che questa prassi di proroghe contrattuali e di pianifi- cazione a breve termine comporta.
13 2.3 Lattuale modello di servizio Il nuovo modello di servizio ha visto una riorganiz- zazione decentrata in 5 Aree Operative Territoriali (nord, sud, est, ovest e centro) e in 356 moduli di raccolta. RACCOLTA DEI RIFIUTI DOMESTICI Attualmente, la raccolta dei rifiuti domestici a Ro- ma avviene prevalentemente attraverso il metodo dei cassonetti stradali, in vigore alla data di sotto- scrizione del Contratto di Servizio 2003/2005. Dal 2007 per sono stati introdotti altri metodi di rac- colta che, complessivamente, ad oggi servono cir- ca il 18% della popolazione romana [Tav. 2]. Tav. 2 Dettaglio delle zone di Roma per tipologia di raccolta domestica S c a r t i
a l i m e n t a r i
e
o r g a n i c i M a t e r i a l i
n o n
r i c i c l a b i l i C o n t e n i t o r i
i n
v e t r o ,
p l a s t i c a ,
m e t a l l o C a r t a ,
c a r t o n e
e
c a r t o n c i n o Colli Aniene V 2007 13.000 PP PP PP PP Decima XII 2007 4.500 PP PP PP PP Massimina XIII 2008 13.000 PP PP PP PP Villaggio Olimpico II 2009 5.000 PP PP PP PP Trastevere* I 2009 22.000 PP PP PP PP Consorzio Olgiata XX 2010 8.000 PP PP PP PP 65.500 Aventino - S.Saba - Testaccio I 2009 23.000 PP PP CS CS Torrino Sud XII 2009 12.000 PP PP CS CS 35.000 Centro Storico** I 2009 45.000 PP PP PMR PMR 45.000 Prati Fiscali IV 2010 41.000 PMR PMR CS CS Tuscolano-Don Bosco X 2010 64.500 PMR PMR CS CS Laurentino 38 XII 2010 27.000 PMR PMR CS CS Appio-Tuscolano IX 2010 38.500 PMR PMR CS CS Marconi XV 2010 48.500 PMR PMR CS CS Aurelio-Irnerio XVIII 2010 25.500 PMR PMR CS CS Prati XVII 2011 70.000 PMR CS CS CS Castro Pretorio - Nomentano - Tiburtino III 2011 53.000 PMR CS CS CS 368.000 Altri*** tutti 1977/1995 2.368.500 CS CS 2.368.500 2.882.000 Tot. Cassonetti Tot. Generale Frazione di rifiuto e modalit di raccolta CS R e s i d e n t i
( n . ) A t t i v a z i o n e
( a n n o ) Tot. Duale Porta a Porta + Punti mobili di raccolta (PP+PMR) Tot. Prossimit Punti mobili di raccolta + cassonetti (PMR+CS) M u n i c i p i o Quartiere Tot. Porta a Porta (PP) Tot. Duale Porta a Porta + cassonetti (PP+CS)
Legenda: PP Raccolta porta a porta a domicilio (bidoncini e sacchi); CS Cassonetti Stradali; PMR Punti Mobili di Raccolta. (*) A Trastevere la raccolta effettuata mediante sacchi. (**) Le modalit di raccolta sono le stesse delle utenze non domestiche, che sono stimate equivalenti a ulteriori 30.000 residenti. (***) I primi 500 cassonetti per i rifiuti sono stati introdotti nel 1977, superando il trespolo negli androni. Dopo lavvio del sistema di rac- colta laterale (1994), nel 1995 stata sperimentata la raccolta differenziata con cassonetti (CTR), massivamente introdotta con i primi 15 mila cassonetti nel 1998/99.
14 Per la maggioranza dei cittadini serviti con nuovi metodi (12,8% dei romani), prevista una combi- nazione di cassonetti e punti mobili di raccolta con orari prestabiliti: l8,5% getta carta e multimateriale nei cassonetti bianchi e blu, mentre porta ai punti mobili di raccolta lindifferenziato e lorganico (se- paratamente); il 4,3% ha ancora tutti i cassonetti (indifferenziato, bianco e blu) e in pi porta solo lorganico ai punti mobili. Al 2,3% dei cittadini applicato il metodo porta a porta con raccolta domiciliare di tutte e 4 le frazioni principali (indifferenziato, organico, carta e multi- materiale); il porta a porta viene adottato anche in altre zone, ma solo per organico e differenziato, mentre carta e multimateriale sono invece conferiti ai punti mobili (centro storico, 1,6% della popola- zione) oppure nei cassonetti (1,2%). Per le utenze commerciali del centro, inoltre, dal 2010 attiva una raccolta porta a porta organizza- ta in modo da evitare che i rifiuti vengano accumu- lati sulla strada, fuori dagli esercizi (come avveniva in precedenza, in attesa del passaggio dei mezzi Ama): il personale addetto alla raccolta passa in orario di apertura dei negozi, dal luned al sabato, la mattina per raccogliere lindifferenziato e il po- meriggio per carta e cartone. Per gli esercizi di ri- storazione, vengono raccolti separatamente anche lumido e il multimateriale (porta a porta, in orari concordati), mentre lindifferenziato viene raccolto dalle 22 alle 2 di notte e i cartoni nel pomeriggio; in nove microzone del centro, infine, per lorganico e lindifferenziato, al posto della raccolta domiciliare sono invece attivi punti mobili di raccolta (dalle 23 alle 2). SPAZZAMENTO Secondo lazienda, in ogni area territoriale sono previsti 4 diversi servizi di pulizia in funzione delle specifiche esigenze e caratteristiche territoriali: - Servizio Base: garantito su tutto il territorio una volta al giorno e due volte al giorno su circa il 40% del territorio. Prevede limpiego di due operatori che seguono il percorso della raccol- ta a bordo di un veicolo a vasca provvedendo a pulire con scope, pale e rastrelli intorno ai cassonetti e nei punti pi critici (fermate degli autobus, aree antistanti a scuole, chiese e altri luoghi) - Servizio Base - Area Monumentale: garantito 3 volte al giorno in tutte le strade dell'area, pre- vede l'impiego di 2 operatori a bordo di un vei- colo a vasca. - Servizio Globale: previsto sul 70% del territorio con frequenze variabili (da una volta al mese a tutti i giorni in base alle esigenze e caratteristi- che territoriali specifiche). Coperto da una coppia di operatori ma con lausilio di una spazzatrice-lavastrada. - Servizio Mirato: per i punti della citt molto fre- quentati e non raggiungibili dai mezzi pi grandi (presidi turistici, aree commerciali e/o pedonali). svolto da un solo operatore a bor- do di una spazzatrice cabinata o a terra, ma- novrando una delle nuove minispazzatrici a conduzione manuale. 2.4 Considerazioni
Il servizio obbligatorio ed erogato in mo- nopolio Manca una programmazione pluriennale del servizio e delle risorse da impegnare La tariffa aumentata del 50% in cinque anni, ma gli obiettivi dichiarati non sono stati raggiunti Dal 2009 molte delle verifiche della Com- missione di controllo sono diventate inap- plicabili
In sintesi, al momento il servizio obbligatorio di i- giene urbana erogato in monopolio da Ama se- condo livelli di servizio ormai sganciati dal Contrat- to. La prassi vigente che consiste nellapprovazione annuale del Piano finanziario, del programma aziendale di servizio e del relativo corrispettivo (praticamente a pi di lista, senza ap- plicazione del price-cap) non consente allAm- ministrazione la tutela economica dei cittadini: il corrispettivo erogato ad Ama dal Comune, ma finanziato dai cittadini infatti sganciato da una programmazione pluriennale, e dal 2007 al 2011 ha implicato forti aumenti tariffari annuali, portando ad un incremento del 50% in cinque anni.
Dal punto di vista degli indicatori, si as- sistito ad un incremento dei livelli QUAN- TITATIVI di servizio (e dei relativi costi), che nella maggior parte dei casi non han- no comportato significativi e/o duraturi aumenti nei livelli QUALITATIVI degli indi- catori, n per quanto riguarda la pulizia della citt, n per quanto riguarda gli obiet- tivi ambientali (incremento della raccolta differenziata e diminuzione della percen- tuale di rifiuto a discarica)
15 Il nuovo modello gestionale, inoltre, non corrispon- de pi al servizio contrattualizzato per il periodo 2003/2005, rendendo di fatto inapplicabili una buona parte delle analisi e dei monitoraggi di com- petenza della Commissione di controllo. Lo stesso Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani, approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione del n. 12 maggio 2005, n. 105, rimanda espressamente al Contratto di Servizio (e non certo al Piano Finanziario) lorganizzazione, la definizione delle modalit di erogazione e le fre- quenze di servizio. A ci si aggiunga infine linadempienza aziendale circa il rinnovo annuale previsto per la Carta dei servizi, che, come si detto, ferma al 2004. Laggiornamento annuale della Carta sarebbe in- vece massimamente opportuno (oltre ad essere obbligatorio) proprio in questa situazione di sco- stamento del servizio rispetto al Contratto, in quan- to dovrebbe rappresentare il documento unico e sintetico di riferimento a disposizione dei cittadini, non solo per quanto riguarda il servizio di raccolta rifiuti e di decoro e igiene urbana, ma anche per gli aspetti pi generali riguardanti la riscossione e leventuale accertamento.
16 3 Metodologia e criteri per la scelta degli indicatori obiettivo Come tutti i contratti, un Contratto di Servizio deve indicare prestazione e corrispettivo e/o deve deli- neare chiaramente i criteri di quantificazione delluna e dellaltro nel caso di contesti evolutivi. La prestazione dovuta pu avere natura quantitati- va (ad esempio, un certo numero di ore di servizio) o qualitativa (pattuizione di un risultato che il ge- store deve raggiungere, ma in piena autonomia organizzativa). Naturalmente, trattandosi di un ser- vizio articolato e complesso, alcuni aspetti posso- no essere regolati in modo quantitativo, altri in mo- do qualitativo, altri ancora attraverso una combina- zione dei due criteri (anche se in questo caso si possono generare zone di scarsa chiarezza). Dal punto di vista della regolazione contrattuale di un servizio pubblico, i due criteri qualitativo e quantitativo hanno pregi e difetti, mostrandosi adatti a situazioni differenti. 3.1 Criterio quantitativo Il criterio quantitativo lunico possibile nei casi in cui non sia facile o possibile identificare un indica- tore di risultato e misurarlo. E un criterio molto chiaro: a questo prezzo lazienda deve fornire que- sta prestazione di lavoro.
Criterio quantitativo Adatto alle situazioni dove NON identificabi- le o misurabile un indicatore di risultato Pu non consentire lottimizzazione della ge- stione nellottica di minimizzazione dei costi
La controindicazione di questo criterio soprattutto per un servizio complesso come quello di igiene urbana sta nelle asimmetrie informative, per cui il committente (non conoscendo esattamente la pro- duttivit del lavoro) pu commissionare e pagare una quantit di servizio sovrabbondante le reali necessit, un servizio non efficace ai fini del risul- tato auspicato, ovvero pu richiedere una presta- zione insufficiente ed avere quindi un risultato sca- dente. In questo caso, quindi, lazienda in fase contrattuale si trova in posizione di forza. Data la dimensione dei servizi in questione, poi, la posizione di forza del gestore rimane anche nella fase di attuazione del Contratto in quanto il control- lo che la prestazione sia effettivamente erogata di- pende essenzialmente dalle dichiarazioni azienda- li, ancorch documentate da schede e da rapporti. Naturalmente, le asimmetrie informative e quindi la posizione di debolezza del committente, diminui- scono se il servizio viene affidato con gara dove lofferta economica e tecnica dei concorrenti de- terminante per la selezione del gestore. 3.2 Criterio qualitativo Quando invece esiste un indicatore rappresentati- vo e misurabile, si pu adottare il criterio qualitati- vo. Questo sistema pi efficace nellincentivare lefficienza produttiva in quanto il gestore, non es- sendo obbligato nelle quantit, pu organizzare il lavoro in modo da ottimizzare la prestazione, mi- nimizzando i costi. Dato il corrispettivo stabilito, pe- r, gli effetti positivi della maggior efficienza pro- duttiva in questo caso sono goduti tutti dallazienda sotto forma di aumento dellutile (come effetto delle asimmetrie informative a favore dellazienda). La divisione dei benefici derivanti dalla maggiore efficienza produttiva pu diventare pi equa in ca- so di affidamento con gara: i concorrenti valutano limpegno di risorse necessarie a garantire il risul- tato qualitativo richiesto dal committente e richie- dono un compenso che consenta loro dei margini equi, ma sono obbligate a tenere presente i prezzi di mercato e il rischio di perdere il servizio a causa di unofferta pi vantaggiosa. In questo caso, linteresse economico dei cittadini (che sono i pa- gatori ultimi del servizio) pi tutelato.
Criterio qualitativo Adatto alle situazioni dove identificabile o misurabile un indicatore di risultato Consente allazienda lottimizzazione della gestione nellottica di minimizzazione dei costi In caso di gara il beneficio della maggiore effi- cienza produttiva si divide fra gestore e com- mittente Lautonomia gestionale va bilanciata con un valido sistema di controlli e sanzioni in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi
17 Affinch il criterio qualitativo porti benefici al com- mittente anche sul lato della qualit del servizio, per, deve funzionare perfettamente un meccani- smo di monitoraggio e valutazione dei risultati che nel caso gli obiettivi non vengano raggiunti comporti anche forme di sanzione efficaci a carico dellazienda o (meglio se lazienda di propriet del committente) del management. Nel caso delligiene urbana, in particolare, esiste lulteriore difficolt della compartecipazione di di- versi soggetti al risultato, in quanto la pulizia delle strade o la quantit di raccolta differenziata non dipende solo dal servizio, ma anche da quanto i cittadini sporcano, da come conferiscono i rifiuti e da che misure vengono prese per indurre la popo- lazione a comportamenti corretti. Per questo motivo, il criterio contrattuale qualitativo efficace solo se viene esteso alla gestione dellintero problema, eliminando tutti gli alibi che possono giustificare indebitamente il gestore in ca- so di mancato raggiungimento dei risultati. Ci si- gnifica che il soggetto erogatore responsabile del risultato del servizio deve essere messo in condi- zione di gestire tutti gli elementi che concorrono al risultato stesso: quindi non solo organizzazione di mezzi e lavoro, ma anche possibilit di indirizzare il comportamento della popolazione, ad esempio reprimendo i comportamenti che compromettono il raggiungimento degli obiettivi. Nel caso della pulizia e della raccolta dei rifiuti, lamministrazione ha fatto un passo importante dando la possibilit allazienda di fare informazione (attivit finanziata dalla tariffa, a carico dei cittadini) ed elevare verbali contro chi sporca e differenzia in modo scorretto (sempre finanziando il progetto con la tariffa). Tuttavia lazienda fino a adesso non ha sfruttato appieno questa possibilit (criticando piut- tosto lo scarso impegno della Polizia di Roma Ca- pitale in questo senso) e questo da imputare es- senzialmente alla scelta di criteri contrattuali misti (insieme quantitativi e qualitativi: vedi par. 2.3) e alla mancanza di un credibile ed efficiente sistema sanzionatorio. Indubbiamente la Polizia di Roma Capitale potreb- be collaborare significativamente al risultato, ma nel caso esemplare dei trasporti pubblici o della sosta tariffata lazienda ad elevare le sanzioni contro i cittadini inadempienti. Analogamente, Ama anzich subire i comportamenti scorretti dei cit- tadini che sporcano le strade dovrebbe utilizzare tutti i mezzi a disposizione affinch le strade siano pulite: pulendo e sanzionando chi sporca 3 . Ne risulterebbero strade pi pulite, maggiore rac- colta differenziata e minori costi di gestione, con vantaggi economici e sociali sia per lazienda che per la collettivit. 3.3 Il punto debole dei criteri misti Quando si adottano criteri misti (quantitativi e qua- litativi), il rischio principale la deresponsabilizza- zione dellazienda e la caduta di fatto del vincolo di risultato. Se il gestore si impegna a fornire 100 ore di spaz- zamento e poi dai monitoraggi la strada risulta sporca, lazienda opporr in sede di Commissione di controllo che il risultato dipende dallinsufficiente numero di ore e, quindi, sar impossibile imporre sanzioni: con questo numero di ore e quindi questo corrispettivo quello che si pu ottenere una stra- da sporca; se mi pagate di pi, lavoro di pi e il ri- sultato migliora. Questultima affermazione (pi ore lavoro, migliore risultato), come si visto nella recente esperienza, non sempre vera, ma le asimmetrie informative sono tali che il committente, non potendo commi- nare sanzioni a causa dellincompatibilit con il cri- terio contrattuale misto, finisce per commissionare un maggior volume di prestazioni e pagare un maggior corrispettivo senza la garanzia di un mi- gliore risultato.
Criterio misto Applicare simultaneamente il criterio quantita- tivo e quello qualitativo pu deresponsabiliz- zare lazienda sui risultati, senza escludere la possibilit di utilizzo inefficiente delle risorse produttive, che si riflette in maggiori costi e quindi in una maggiore spesa a carico dei cit- tadini
Viceversa, come si detto, se per un dato corri- spettivo lobiettivo contrattuale il risultato qualita- tivo senza vincoli organizzativi (ma in questo caso con penali per mancato rispetto degli accordi), i manager per non subire sanzioni dovranno valuta- re limpiego dei mezzi effettivamente necessari e
3 Vedi a questo proposito i risultati dellIndagine sulla cono- scenza e sulla soddisfazione dei cittadini nei confronti del servizio di raccolta dei rifiuti e di igiene urbana a Roma (otto- bre 2011), disponibile sul sito dellAgenzia al link: http://agenzia.roma.it/documenti/monitoraggi/446.pdf
18 sufficienti a raggiungere gli standard contrattuali, impiegando a questo scopo tutti gli strumenti a di- sposizione e quindi non solo mezzi e forza lavoro, ma anche maggiori controlli sulla produttivit inter- na, campagne informative e sanzioni ai cittadini scorretti.
19 4 Controllo e qualit in altre citt italiane Il tema del controllo dei livelli di qualit del servizio di gestione dei rifiuti urbani un tema relativamen- te recente, sviluppatosi principalmente a seguito di affidamenti del servizio mediante gare ad evidenza pubblica, su iniziativa dei pochi ATO Rifiuti operan- ti in Italia e con il concorso di altri organismi di vigi- lanza sui servizi pubblici locali. Di seguito verranno brevemente presentate alcune delle esperienze italiane per le quali stato possi- bile reperire sul web del materiale documentale e/o illustrativo su indicatori di qualit del servizio e me- todologie di controllo. 4.1 A.T.O.2 Regione dellUmbria e Osserva- torio sui servizi pubblici locali del Co- mune di Perugia 4
LAllegato Tecnico allo schema di Contratto di Ser- vizio predisposto per la gara individua una serie di indicatori generali e standard di qualit per il con- trollo territoriale del servizio. Oltre ad indicare valori obiettivo di raccolta diffe- renziata crescenti negli anni e una serie di sca- denze per la presentazione/effettuazione di alcune attivit di natura generale, il controllo principal- mente rivolto alla verifica della effettiva esecuzione e corretta frequenza delle singole attivit che com- pongono i servizi previsti, con sanzioni economi- che per ogni singola inosservanza. Solo per alcune attivit viene previsto uno standard generale (inte- so come rapporto tra prestazioni eseguite e pro- grammate) che non deve essere inferiore al 95%. Tali obblighi contrattuali sono poi trasformati in im- pegni del gestore nei confronti dellutenza nello Schema tipo Carta della Qualit dei Servizi di I- giene Urbana, che elenca puntualmente gli stan- dard generali (che misurano la qualit del rapporto con lutenza ed i livelli di prestazione nelle attivit comuni a tutti i servizi del soggetto gestore) e gli standard specifici (che misurano la qualit delle prestazioni che lutente in grado di valutare diret- tamente nel rapporto quotidiano con i singoli servi- zi resi dal soggetto gestore) da rispettare. Viene anche prevista la obbligatoriet di effettuare inda- gini del grado di soddisfazione dellutenza, sia ai fini della informazione al pubblico, sia per sviluppa-
re progetti ed iniziative coerenti con i risultati delle stesse. LOsservatorio sui servizi pubblici locali del Comu- ne di Perugia pubblica, con cadenza di norma quadrimestrale, rapporti di analisi e monitoraggio di alcuni servizi di igiene urbana (rifiuti solidi indif- ferenziati, raccolta differenziata e isole ecologiche, vigilanza ecologica), essenzialmente rivolti ad indi- viduare, attraverso la costruzione di indici quantita- tivi, le variazioni della domanda e lefficienza ope- rativa del gestore. Gli indicatori individuati dallOsservatorio sono: Rifiuti solidi indifferenziati (RSI) - Domanda media di smaltimento RSI per abi- tante - Grado di utilizzo medio dei contenitori per RSI Raccolta differenziata (RD) - Percentuale di RD su totale RSI+RD+SS (ser- vizio spazzamento) - RD e RUP (rifiuti urbani pericolosi) per tipolo- gia di rifiuto - Rifiuti ingombranti (richieste, interventi, quanti- t) Isole Ecologiche - Quantit e tipologia rifiuto - Stima utilizzazione utente Vigilanza Ecologica - Propensione al conferimento corretto/scorretto - Capacit sanzionatoria - Grado di rischio ambientale - Tipologia e frequenza violazioni La scelta adottata dallA.T.O. n.2 Umbria stata quindi di istituire un sistema di controlli basato es- senzialmente sulla verifica della quantit di presta- zioni erogate e sulla efficienza operativa del gesto- re, e non sulla loro efficacia a soddisfare livelli mi- nimi di qualit del servizio in termini di risultato fi- nale.
20 4.2 AMIAT s.p.a. e Agenzia per i servizi pubblici locali del Comune di Torino 5
Il sistema di monitoraggio dei servizi, attivo fin dal 1996, stato definito nell'ambito del Contratto di Servizio stipulato tra Amiat e la Citt di Torino ed finalizzato al controllo dei principali servizi di igiene ambientale, ovvero la raccolta rifiuti solidi urbani (RSU), le raccolte differenziate (RD) e l'attivit di igiene del suolo (IS). Il sistema consente sia di misurare la qualit dei servizi erogati, sia di individuare le cause di even- tuali disservizi verificatisi nelle singole aree territo- riali, con l'obiettivo ultimo di definire le azioni di mi- glioramento della qualit dei servizi offerti. I risultati vengono inoltre utilizzati dallAmministrazione co- me fonte di informazione per lapplicazione delle eventuali sanzioni fissate dal Contratto di Servizio. Le attivit di monitoraggio vengono svolte dalle Associazioni dei Consumatori, tramite una sogget- to terzo (cooperativa sociale), sulla base di un pro- tocollo di intesa e di un apposito Regolamento, che definisce sia le metodologie di rilevazione, sia la realizzazione degli indicatori sui servizi erogati. Nello svolgimento della propria attivit, la coopera- tiva si avvale di apposite foto definite come stan- dard di riferimento. Per la pulizia delle strade, ad esempio, viene utilizzata un'apposita scala di valu- tazione a quattro livelli, di cui solo i primi due (A e B) sono ritenuti accettabili come risultato del servi- zio. Ogni rilevazione comporta la raccolta di numerosi dati qualitativi riguardanti lefficacia dei servizi, il rispetto e ladeguatezza delle frequenze previste, lo stato di efficienza delle attrezzature aziendali e il comportamento dei cittadini. Annualmente viene anche effettuata, in collabora- zione con lAgenzia per i Servizi Pubblici Locali del Comune di Torino, una ricerca di customer sati- sfaction finalizzata a monitorare la qualit percepi- ta dallutente/cittadino sui diversi servizi erogati. Recentemente il Consiglio Comunale di Torino, con deliberazione 12 luglio 2010 n. 92, sulla base di un documento di indirizzo elaborato dallAgenzia per i Servizi Pubblici Locali, ha adottato gli Indiriz- zi generali per la redazione di un contratto di servi- zio e allegata Carta degli Utenti, contenente an- che gli indirizzi particolari e ulteriori per taluni spe- cifici settori tra cui ligiene ambientale (allegato 4).
5
http://www.amiat.it/interno.cfm?SEZ_ID=1&SS_ID=6&PAG_I D=20 http://www.comune.torino.it/delibere/2010/2010_02177.html Nella sezione relativa alla Carta degli Utenti, ven- gono puntualmente elencati gli indicatori e gli standard di qualit specifici dei servizi di raccolta dei rifiuti urbani e di pulizia del suolo. Sempre nel corso del 2010, stato avviato un pro- getto sperimentale avente lobiettivo di verificare secondo parametri oggettivi lo stato di pulizia: a) delle strade, della zanella, dei marciapiedi, dei ce- stini di raccolta dei rifiuti; b) delle aree dei mercati; c) dei parchi, giardini e aree giochi bimbi; d) dei servizi igienici pubblici. La sperimentazione, effet- tuata su una porzione di un quartiere, ha visto im- pegnate alcune decine di volontari, appositamente formati e organizzati a coppie anche per dare la maggiore oggettivit possibile alle valutazioni, che hanno effettuato diverse uscite sul campo monito- rando lo stato di pulizia del territorio attraverso la compilazione delle schede predisposte dall'Agen- zia e fornendo anche una documentazione fotogra- fica. La scelta adottata dal Comune di Torino stata quindi molto simile ad alcune delle previsioni con- trattuali del Comune di Roma con Ama per il moni- toraggio di alcuni indicatori di pulizia e decoro ur- bano, ovvero di un sistema di controlli basato es- senzialmente sulla efficacia dei servizi a soddisfare livelli minimi di qualit del servizio in termini di ri- sultato finale, e non il controllo puntuale della quantit di prestazioni effettuate. 4.3 Autorit regionale per la vigilanza e Os- servatorio dei servizi idrici e di gestione dei rifiuti urbani Regione Emilia Ro- magna 6
LAutorit regionale per la vigilanza dei servizi idrici e di gestione dei rifiuti urbani svolge attivit di valu- tazione sulla qualit dei servizi e di tutela degli in- teressi dei consumatori e degli utenti. Questultima funzione nel tempo stata rafforzata con ulteriori compiti: costituzione di un Comitato Consultivo U- tenti regionale, approvazione della Carta dei Servi- zi e riferimento per la conciliazione extragiudiziale. L'Osservatorio regionale sui servizi idrici e di ge- stione dei rifiuti urbani una struttura che ha lo scopo di assicurare alle istituzioni interessate e al- le associazioni degli utenti e dei consumatori, fun- zioni di raccolta, elaborazione e diffusione di dati statistici e conoscitivi concernenti sia i servizi di adduzione, captazione e distribuzione dell'acqua, nonch di fognatura e depurazione, sia di igiene
21 urbana svolti dai soggetti gestori, tra cui attivit di analisi dei livelli di qualit dei servizi erogati. I dati e le analisi cos prodotti, concorrono alla for- mazione delle Relazione annuale dellAutorit re- gionale per la vigilanza dei servizi idrici e di gestio- ne dei rifiuti urbani. La legge regionale prevede inoltre che lAutorit approvi ciascuna Carta di qualit dei servizi dei gestori: al fine di ricercare un principio di omoge- neizzazione territoriale, stata predisposta una bozza di carta che, dopo essere stata sottoposta ad un processo consultivo di valutazione da parte dei diversi soggetti interessati e averne raccolto i suggerimenti, stata emanata come schema da adottare dai singoli ATO e Gestori. La Carta di qualit dei servizi indica con chiarezza e completezza lelenco degli indicatori generali re- lativi al front office (tempi di attesa agli sportelli fi- sici e al telefono, tempi di risposta a richieste scrit- te e reclami, ecc.), alla continuit e regolarit dellerogazione, alle modalit dei diversi servizi di raccolta, alla distanza e frequenza di svuotamento dei contenitori stradali e alla igienicit del servizio. Gli standard per il servizio di pulizia del suolo pub- blico sono basati essenzialmente sulla quantit di servizio erogato. Sul fronte della valutazione della qualit del servizio, viene demandata al Gestore la corretta e completa tenuta dei dati e delle informa- zioni gestionali, delle quali deve assicurare la veri- dicit, laccessibilit e la conservazione. La scelta adottata dalla Regione Emilia Romagna stata quindi di istituire un sistema di controlli ba- sato essenzialmente sulla autocertificazione della quantit e qualit delle prestazioni erogate da par- te dei diversi soggetti gestori. 4.4 AMIU s.p.a. e Autorit servizi pubblici locali del Comune di Genova 7
Al fine di migliorare costantemente la qualit dei servizi, il gestore ha messo in atto una serie di atti- vit di rilevazione della qualit percepita ed eroga- ta affidate a soggetti esterni, oltre ad una serie di controlli interni connessi con la certificazione del sistema di qualit aziendale. Per quanto riguarda la qualit erogata, il progetto Rilevazione Qualit dei Servizi rientra nell'ambito di un accordo attivato nel 2009 tra il gestore e le
associazioni dei consumatori riconosciute dalla Regione Liguria. I consumatori-volontari, apposi- tamente formati, hanno il compito di esaminare in autonomia un campione di strade, di postazioni per i rifiuti indifferenziati e differenziati, e di cestini get- ta carta, esprimendo, sulla base di una metodolo- gia di rilevazione e di compilazione di schede pre- definite, una loro valutazione su alcuni indicatori di qualit degli stessi. I giudizi forniti si basano su una scala qualitativa tipo Likert a 5 livelli, dove solo il primo (A) e lultimo (C) valore assumono un signi- ficato prettamente positivo o negativo, mentre i tre giudizi intermedi (B+,B, B-) sono considerati neutri, sia pur con possibile connotazione leggermente positiva o negativa. Lintera attivit sottoposta a validazione e analisi da parte dell'Autorit per i servizi pubblici del Co- mune di Genova, che si avvalsa per il 2010 della collaborazione del Centro Go-Up dellUniversit degli Studi di Genova, Facolt di Economia. 4.5 Garante dei Servizi Locali Regione Lombardia 8
Il settore di igiene urbana nella Regione Lombardia non organizzato in Ambiti Territoriali Ottimali (D.Lgs. 152/2006) e non prevede listituzione delle relative Autorit, ma ha la figura del Garante dei Servizi Locali. Questa struttura ha quindi dovuto in primo luogo mettere a punto una serie di attivit vicarie delle Autorit dAmbito, non coperte dalle Province n dai Comuni, preliminari e necessarie allo svolgimento delle sue vere e proprie funzioni operative. Il Garante dei Servizi Locali ha il compito di verifi- care la correttezza delloperato dei soggetti re- sponsabili dellorganizzazione e dellerogazione dei servizi. Per il settore di igiene urbana, tra le al- tre cose, nel 2009 stato completato un panel di indicatori di qualit con i relativi standard e sono state confrontate le Carte dei servizi dei vari opera- tori con il modello regionale. Gli indicatori utilizzati appartengono a diverse are- e: area tecnico-ingegneristica (ad esempio, casso- netti per km 2 e per n utenti), area economico- finanziaria, area soddisfazione utenza (densit ter- ritoriale dei punti di raccolta, continuit nellerogazione del servizio, ripristino funzionalit contenitori, reclami), area gestione interna (addetti per n utenti, costo raccolta cassonetto per tonnel-
22 lata di rifiuto) e area ambientale (ad esempio, ser- vizi effettuati su servizi programmati). 4.6 Comune di Savona 9
Nel Comune di attivo un monitoraggio, effettuato secondo le tipiche modalit di un audit ispettivo dei sistemi di qualit ISO 9000, il cui scopo la valu- tazione e il controllo dei servizi forniti dal gestore al fine di raggiungere i migliori standard qualitativi possibili, da intendersi come percentuale di giudizi positivi riscontrati a seguito delle verifiche eseguite in campo dagli auditor, con lobiettivo di migliorare costantemente la qualit dei servizi offerti. Il meccanismo di monitoraggio adotta un metro si- mile a quello delle categorie alberghiere: prevede il calcolo di un numero di stellette proporzionale alla qualit dei servizi secondo una scala compara- tiva e migliorativa rispetto alla media delle rileva- zioni (percentuale delle rilevazioni almeno suffi- cienti). Le stellette sono consegnate attraverso un certificato di qualit del servizio suddiviso per le quattro attivit principali svolte dal gestore.
Anche a Savona, come a Roma, per la qualit stata adottata una scala di valutazione a cinque livelli, dove la somma dei migliori tre individua le prestazioni giudicate almeno sufficienti. 4.7 Comune di Livorno 10
Le modalit di monitoraggio e controllo della quali- t delle prestazioni erogate dal soggetto gestore sono simili, in larga misura, allesperienza romana. Lindagine campionaria sul territorio misura lefficacia dei servizi nel soddisfare livelli minimi di qualit in termini di risultato finale, mentre non con- trolla la quantit di prestazioni effettuate rispetto a quelle programmate da contratto. Anche la scala di valutazione su cinque livelli, come a Roma e a Savona.
23 5 Ipotesi e suggerimenti In occasione del rinnovo contrattuale per il servizio di igiene urbana, emerso in pi occasioni come uno dei servizi pubblici locali pi critici nella perce- zione dei cittadini romani, sembra opportuno rive- dere il meccanismo di partecipazione dellAmmini- strazione Capitolina alla programmazione plurien- nale economico-ambientale dello sviluppo del ser- vizio e, quindi, i criteri di regolazione (qualitativi o quantitativi), gli obiettivi e i livelli di servizio, il si- stema dei controlli ed eventuali premi e sanzioni. LAgenzia ritiene infatti che un adeguamento del testo contrattuale allevoluzione del servizio sia fondamentale sia se verr mantenuto, ove fosse ancora consentito dalle norme, laffidamento diret- to in house ad Ama, sia e soprattutto se nel prossimo futuro il servizio dovesse essere gestito da unazienda terza vincitrice di gara. Quindi, nellambito della regolazione contrattuale del servi- zio, vanno tenute presenti la possibilit di affida- mento con gara (il che comporta opportunit e ri- schi da regolare accuratamente) e il regime giuri- dico prescelto per la gestione del servizio (Art. 199 e segg. D.Lgs. 152/2006), ovvero tra appalto di fornitura di servizi o concessione di servizi (art. 3 comma 12 e art. 30 D.Lgs. 163/2006). Riguardo agli accordi contrattuali, da sottolineare limportanza del rispetto delle procedure che por- tano alla formazione della volont del rappresen- tante pubblico (linee guida dellAssemblea Capito- lina e quindi Contratto di Servizio sottoscritto dalla Giunta con il gestore), ma anche dei tempi in cui queste procedure devono essere attivate, non es- sendo pi possibile, ad avviso dellAgenzia, reite- rare la proroga di un Contratto che non corrispon- de pi al servizio, nel frattempo mutato in piena autonomia, sia dal punto di vista della quantit dei servizi resi, sia dal punto di vista del corrispettivo. LAgenzia, istituzionalmente preposta ad esprime- re il suo parere preventivo, obbligatorio e non vin- colante, sullo schema di linee guida e indirizzo programmatico nonch sul Contratto di servizio, fornir in tali sedi il suo contributo tecnico nella de- finizione puntuale degli standard di qualit e il loro monitoraggio, al momento solo delineati nelle ipo- tesi e suggerimenti di seguito presentati. 5.1 Programmazione pluriennale e configu- razione amministrativa Come si argomentato precedentemente, ne- cessario che lAmministrazione sia responsabile della programmazione pluriennale del servizio, sul piano degli obiettivi ambientali, ma anche dellefficacia del servizio di pulizia e del costo a ca- rico dei cittadini (elementi questi ultimi che deter- minano sostanzialmente il livello di soddisfazione della collettivit nei confronti del servizio). In que- sto senso, per responsabilit non si vuole tanto in- tendere la titolarit delle colpe di eventuali insuc- cessi, quanto piuttosto in primo luogo e pi co- struttivamente lassunzione degli obblighi ammi- nistrativi derivanti dal rappresentare la collettivit e quindi leffettivo e puntuale esercizio del pote- re/dovere di indirizzo e di scelta collettiva inerenti il servizio che tale rappresentativit implica. La mancata approvazione delle Linee guida per il Contratto di Servizio e il mancato rinnovo del Con- tratto stesso, non esime lAmministrazione dal ri- sultare a posteriori comunque responsabile di un servizio ritenuto non soddisfacente dai cittadini.
LAmministrazione deve esercitare il pote- re/dovere di indirizzo del servizio attraver- so gli strumenti amministrativi preposti: Linee Guida e Contratto di Servizio
La natura tributaria confermata in merito al corri- spettivo del servizio di igiene urbana sia dalla giurisprudenza, sia pi recentemente dalla previ- sione del TRES (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi) a partire dal 2013, di cui al decreto cosid- detto Salva Italia contribuisce a sottolineare an- che dal punto di vista giuridico la titolarit del ser- vizio e quindi la responsabilit circa la sua efficacia in capo allAmministrazione: il gestore non il soggetto demandato ad erogare il servizio e ri- scuotere la tariffa dai cittadini, ma svolge piuttosto un servizio locale per conto del Comune (Roma Capitale) e riscuote (eventualmente) la tariffa per conto dello stesso Comune, che solo in un diverso momento contabile paga il corrispettivo. Mentre il sistema tariffario portava il rischio dellevasione e comunque del non riscosso sulle spalle della- zienda, suggerendone una responsabilit diretta, la natura tributaria riporta la piena titolarit del ser-
24 vizio allAmministrazione, che ne quindi respon- sabile nei confronti dei cittadini. 5.2 Criteri di regolazione Descrivendo le caratteristiche e le implicazioni dei possibili criteri sottostanti la definizione dei servizi da rendere e dei relativi livelli, nel paragrafo 3 si argomentato come lassociazione di obiettivi quali- tativi e quantitativi per un medesimo aspetto del servizio pu non solo risultare ridondante, ma ad- dirittura pu fornire al soggetto erogatore lalibi per deresponsabilizzarsi rispetto al risultato. Naturalmente, dato il carattere complesso del ser- vizio, alcuni aspetti potranno essere definiti e con- trollati meglio ricorrendo al criterio quantitativo, mentre altri a quello qualitativo. Limportante che non siano applicati simultaneamente alla stessa fattispecie.
Regolare uno stesso aspetto del servizio con criteri contemporaneamente quantita- tivi e qualitativi non solo ridondante, ma pu essere controproducente
Dal punto di vista delluso efficiente delle risorse, il criterio preferenziale dovrebbe essere quello quali- tativo: porre obiettivi di risultato imprescindibili e per il resto lasciare lazienda completamente libera di gestire le proprie risorse in modo da raggiungere il risultato minimizzando i costi. Per questo richie- de la possibilit di individuare indicatori di risultato significativi e misurabili, nonch di fissare penali in caso di mancato rispetto degli impegni.
Il criterio preferenziale per ottimizzare limpiego delle risorse e minimizzare i co- sti quello qualitativo, con controllo dei risultati e sanzioni per mancato raggiun- gimento degli obiettivi
importante per adottare meccanismi che garantiscano lequa divisione dei be- nefici della maggiore efficienza produttiva fra gestore e collettivit
Trattandosi di un servizio pubblico obbligatorio ed erogato in monopolio, importante trovare un meccanismo regolatorio che consenta di dividere equamente fra le parti (azienda e collettivit) i be- nefici della maggiore efficienza produttiva. Una delle possibilit il ricorso alle gare, che impongo- no alle imprese concorrenti di richiedere un corri- spettivo in linea con i prezzi di mercato e con un equo margine. Per gli aspetti del servizio per cui non possibile trovare indicatori chiari e scale di valutazione con- divise, ovvero se non sono applicabili penali, il cri- terio quantitativo lopzione di second best, stabi- lendo contrattualmente la quantit di interventi che lazienda deve compiere. Questa soluzione limita lautonomia gestionale del soggetto erogatore, ma richiede comunque qualche forma di controllo dei servizi resi.
Per gli aspetti del servizio per cui non possibile individuare o monitorare gli indi- catori di risultato va scelto il criterio quan- titativo
In entrambi i casi di definizione qualitativa o quantitativa del servizio lAmministrazione pu naturalmente fissare dei paletti che limitano lautonomia gestionale per garantire obiettivi am- bientali o sociali ritenuti prioritari. Questo processo di indirizzo proprio della fase di approvazione delle Linee guida da parte dellAssemblea Capito- lina e viene perfezionato dalla Giunta definendone i particolari nella fase contrattuale. Dal punto di vista della tipologia di servizi da con- trattualizzare, va segnalato che il mutamento delle modalit di raccolta domestiche e non domestiche implica la necessit di introdurre nuovi indicatori per i livelli di servizio e nuovi standard da rispettare (in particolare per i servizi che prevedono linterazione fra utenti e addetti AMA, come nel ca- so dei Punti mobili di raccolta). 5.3 Livelli obiettivo Come si argomentato in base ai risultati dellindagine di citizen satisfaction sul servizio di igiene urbana 11 , esiste una discrepanza fra risultati dei monitoraggi di qualit erogata (in particolare riferiti alla pulizia della citt e delle aree circostanti i cassonetti) e la soddisfazione dei cittadini. Laddove circa met dei cittadini si dichiara insod- disfatto della pulizia della citt, i monitoraggi inve- ce indicano che una percentuale di rilevazioni vici- na allo standard contrattuale almeno sufficiente, con uno scarto negativo rispetto allobiettivo abba- stanza limitato.
11 Agenzia, ottobre 2011: http://agenzia.roma.it/documenti/monitoraggi/446.pdf .
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A fronte di obiettivi di pulizia quasi rag- giunti nellerogazione, i livelli di soddisfa- zione della popolazione sono molto bassi Gli obiettivi potrebbero essere non suffi- cientemente elevati ovvero gli indicatori non essere adeguati e rappresentativi La percentuale obiettivo di rilevazioni do- vrebbe essere riferita a un livello buono anzich sufficiente dei vari aspetti del servizio Dovrebbe essere introdotto inoltre un livel- lo medio di qualit imprescindibile non so- lo per la citt in generale, ma anche per i singoli Municipi
Questo potrebbe significare che, pur in presenza di possibili fattori di insoddisfazione pi generali, gli obiettivi non siano commisurati alle aspettative del- la popolazione. Una possibilit elevare a buono (anzich sufficiente) il livello minimo da rispettare in una data percentuale di rilevazioni (secondo il modello dello standard generale dellAutorit per lenergia), ma introducendo contemporaneamente un obbligo di rilevazione media non inferiore alla sufficienza (ci limiterebbe la numerosit delle rile- vazioni veramente insufficienti). Inoltre, sarebbe opportuno differenziare gli obiettivi percentuali a livello territoriale, ponendo un obietti- vo per i singoli municipi e uno leggermente pi alto per la media cittadina e introducendo eventual- mente meccanismi di premio (sia per le squadre responsabili del servizio nelle relative zone, sia per il municipio stesso, magari in termini di servizi ag- giuntivi) in modo da valorizzare i contributi dei municipi pi virtuosi. Un rilievo importante, che emerge sia dalle caratte- ristiche del servizio, sia dalla percezione dei citta- dini, che il livello di pulizia dipende strettamente da quanto le strade vengono sporcate, oltre che da quanto e come vengono pulite. Naturalmente, por- re obiettivi vincolanti al soggetto erogatore del ser- vizio deve voler dire metterlo in condizione di con- trollare il livello di pulizia sotto entrambi gli aspetti. Per questo motivo, fondamentale potenziare gli strumenti di repressione dei comportamenti scor- retti da parte della popolazione, ma lazienda deve anche utilizzarli. Dal momento che dal punto di vista amministrativo i passi di autorizzazione per abilitare il personale Ama ad elevare verbali per violazioni al regola- mento rifiuti sono stati fatti, lazienda deve diventa- re pienamente responsabile del livello di pulizia, utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione (servizio di spazzamento e multe contro i cittadini che sporcano). Demandando allazienda il potere di operare e controllare tutti gli strumenti, in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi sar pi immediato poter applicare le sanzioni previste dal Contratto.
Il gestore che controlla tutti gli elementi che concorrono al risultato qualitativo del servizio deve essere pienamente respon- sabile del raggiungimento degli obiettivi contrattuali
5.4 Controlli, premi e sanzioni Sia nel caso preferenziale di obiettivi qualitativi, ma anche nel caso di obblighi quantitativi, assoluta- mente imprescindibile che il Contratto predisponga un sistema di controlli effettivamente realizzabili, misurabili e significativi. Nel primo caso si tratter di controlli di risultato, nel secondo di effettiva pre- stazione dei servizi dovuti.
I controlli devono sempre essere realizza- bili. Se il servizio cambia, va cambiato di conseguenza il sistema dei controlli
Per incentivare lazienda a perseguire una gestio- ne del servizio che soddisfi la popolazione pos- sibile introdurre un sistema premiante del management legato contemporaneamente ai risul- tati-obiettivo e alla customer satisfaction.
I premi per il management dovrebbero di- pendere in parte dai risultati di indagini di customer satisfaction svolte da un sogget- to terzo sul livello del servizio e della puli- zia
Come si detto pi volte, poi, in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi o di mancata presta- zione dei servizi dovuti, dovrebbe essere previsto ed applicato anche un efficace sistema sanziona- torio. Una volta stabiliti obiettivi sociali e ambientali, o- biettivi di servizio e corrispettivo e una volta as- segnati al gestore tutti gli strumenti informativi e sanzionatori per indurre i cittadini a collaborare
26 questo deve essere pienamente responsabile dei propri risultati e rispondere dei disservizi.
Il gestore deve rispondere delleventuale mancato conseguimento degli obiettivi contrattuali
Paolo Leon Presidente
Claudio Santini Vice Presidente
Sergio Migliorini Consigliere
LAgenzia per il controllo e la qualit dei servizi pubblici locali del Comune di Roma stata istituita dal Consiglio Comunale con Deliberazione n. 39 del 14 marzo 2002, successivamente modificata e integrata con Deliberazione n.212 del 22 ottobre 2007
Via Cola di Rienzo 217 00192 Roma Telefono 06.367071 Fax 06.36707212 www.agenzia.roma.it