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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAMERINO Scuola Architettura e Design

Corso Fisica delledificio

La fisica delledificio concetti generali


Con il termine fisica delledificio si intende trasportare nella terminologia tecnica fondamentalmente
il senso dellespressione building physics che nel linguaggio anglosassone designa in modo
universalmente riconosciuto tanto lo studio dei fenomeni fisici, che stanno alla base dellinterazione fra
edifico ed ambiente circostante, quanto la complessit dei processi di trasformazione dei materiali
nellintero edificio.

Si tratta comunque di un ambito disciplinare legato alla introduzione di metodi scientifici nel settore

della progettazione degli edifici sotto il profilo della tecnologia delle costruzioni, e della fisica tecnica,
ambiti dai quali sono state spesso mutuate o trasposte le metodologie operative e metodi di ricerca
applicata.

La diffusione di questa disciplina piuttosto recente, anche se ha salde radici nelle discipline generali
di riferimento, e si pu dire che la sua data di

nascita pu farsi corrispondere al periodo

immediatamente seguente la prima crisi energetica nel 1973.

Numerosi campi di applicazione della ingegneria delle costruzioni sono stati da quella data sottoposti
ad una vera e propria revisione teorico pratica, per quanto riguarda la diffusione di pratiche normate
nel settore edilizio,dapprima in modo semplificato, introducendo limitazioni e standard

minimi da

osservare nella fase di progettazione, e successivamente subordinando allimportanza delle


realizzazioni la complessit delle verifiche di progetto e delle successive verifiche di collaudo.

Come sempre accade nel trasferimento di conoscenze dal campo sperimentale alla pratica, vi stata

una certa inerzia ed una notevole resistenza ad innovare pratiche costruttive storicizzate, sia che
queste

fossero

realizzate

su

scala

artigianale,

sia

nel

caso

delle

esperienze

legate

alla

industrializzazione delledilizia. Innovazioni sono state comunque introdotte e recepite in tutti gli

aspetti che caratterizzano quella che oggi definiamo come qualit edilizia, tutte le volte in cui i
metodi teorici e i risultati della ricerca sperimentale non sono apparse prive di una reale applicabilit
e/o di un forte ritorno in termini economici.

Mentre alcuni settori come la geotecnica, la progettazione strutturale, i materiali da costruzione, la


climatizzazione impiantistica, sembrarono subito argomenti essenziali per il conseguimento della

qualit, i progettisti considerarono argomenti quali la previsione del comportamento acustico, il


benessere termico estivo, o lilluminazione naturale negli ambienti o la tolleranza del contenuto di

vapore nei materiali, come temi scarsamente importanti in fase di progetto, o come problematiche da
indagare solo in seguito allinsorgere di problemi nella fase di gestione degli edifici progettati.

Lo stesso concetto di energia in un edificio non era riguardato con interesse particolare, dato che la
qualit dellambiente interno poteva essere presumibilmente garantita dalla presenza di infiltrazioni
comunque presenti a causa della apertura delle finestre e dalla presenza del sistema di riscaldamento.

Dagli anni 70 la crisi energetica persistente ed il diffondersi di problemi legati alla presenza di umidit

nei materiali, linsorgere di fenomeni tipici di un ambiente edilizio insalubre, di discomfort termico,
visivo, olfattivo, hanno conferito a questi aspetti un ruolo pi importante nella definizione stessa di
sostenibilit nelle costruzioni.

La pressione sociale dei temi legati alla riduzione del consumo di energia negli edifici, che non
producesse negli stessi un minore livello di utilizzabilit, ha agito come impulso nel rinnovare lintera
nozione di prestazione nella fase di progetto e di costruzione di un edificio.

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In conseguenza a questo processo la disciplina che oggi definiamo come fisica delledificio e le sue
potenzialit nel definire e quantificare le prestazioni sono improvvisamente state portate sulla
fontline della innovazione tecnologica nel settore edilizio.

Come tutte le discipline scientifiche del settore ingegneristico la fisica delledificio orientata alle
applicazioni, e siccome nelle applicazioni la creativit richiede una buona conoscenza delle nozioni di

fisica di base, anche questa disciplina ne richiede in diversi dei suoi ambiti: scambi di calore e massa,
acustica, illuminotecnica,scambi energetici e qualit dellambiente confinato.

Sono trascorsi circa 30 anni da quando si iniziato linsegnamento di questa disciplina in alcuni dei
centri di eccellenza che ne hanno guidato levoluzione e ne rappresentano a tuttoggi il punto di
riferimento per linsegnamento nelle scuole di architettura, ingegneria civile e nei corsi di formazione
professionale e ne sono trascorsi almeno 35 da quando hanno avuto inizio in questo settore attivit di
ricerca e/o di consulenza in ambito universitario.

A parte questo ogni volta che uno dei temi affrontati dalla ricerca passato alla fase di trasferimento

dei risultati ottenuti alla produzione di sistemi, componenti, prodotti e materiali si prodotta una

letteratura tecnica, informativa e divulgativa che oggi costituisce la principale forma di aggiornamento

e trasmissione del sapere tecnico secondo una procedura facilitata e orientata al conseguimento di un
risultato certo o di un livello predeterminato di prestazione.

Da questo atteggiamento scaturisce anche la possibilit che tale informazione sia posta alla base non
solo della redazione di specifiche ed istruzioni rivolte ad utenti, tecnici, maestranze, installatori, ma

soprattutto alla definizione di norme tecniche, cogenti e non, e di valutazioni economiche da porre alla
base della contrattazione e della corretta valutazione delle opere, specialmente nel caso di opere
pubbliche.

Ad esempio in tema energetico il riferimento pi banale quello della produzione di attestazioni e

certificazioni che hanno carattere pubblico e diventano elementi di valutazione, anche nel mercato
immobiliare, o semplicemente nella gestione trasparente delle risorse ambientali e che possono essere
percepite dalla collettivit come esempi di riferimento o casi pilota per la realizzazione di interventi a
qualsiasi livello (modelli CasaKlima, PassivHouse etc.).

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Alle origini dei contenuti del campo disciplinare.


La storia della fisica delledificio ha avuto inizio negli anni intorno al 1920, dal settore di indagine
legato alla trasmissione del suono nei comuni materiali utilizzati per le costruzioni.

Fu quella loccasione in cui, per la prima volta, si realizz una stretta collaborazione fra ricercatori
sperimentali provenienti da circoli legati alla sperimentazione nel settore della fisica del suono. Il primo

lavoro pubblicato fu una indagine sul controllo del rumore nella costruzione di edifici e porta la data

del 1912 a cura di uno studioso di nome Berger, il quale svilupp una tesi di livello specialistico presso
la Technische Hochschule Mnchen dal titolo: ber die Schalldruchlssgkeit (Sulla trasmissione del

suono).

Negli anni 30 e 40

lo studioso Lothar Cremer fu artefice di un importante passo avanti nella

comprensione del meccanismo di trasmissione sonora. Egli documento leffetto di coincidenza fra le
onde sonore nellaria e le onde flessionali in una parete come principale responsabile
trasmissione dei suoni ed inoltre comp degli importanti studi sui rumori da impatto.

della

Nel 1920 lo studioso Sabine pubblic la ben nota formula riguardante il tempo di riverberazione di
ambienti chiusi.

Nel campo della illuminazione degli edifici si hanno i primi studi nel 1931 presso lUniversit di
Stoccarda con la pubblicazione dello studio Der Einflu der Besonnung

auf Lage and Breite von

Wohnstraen (Influenza dellirraggiamento solare sula localizzazione e la larghezza delle strade

residenziali).

Nel settore della trasmissione di calore e del trasporto di massa si ebbero diversi studi che ampliarono

il campo di indagine rispetto a quanto era stato fatto nel secolo precedente che aveva riguardato
specialmente la conduzione termica. Negli anni 30 furono aggiunti studi sulla misurazione della

resistenza alla diffusione de vapore. Negli USA lo studioso Teesdale del Forest Product Laboratory
pubblic uno studio nel 1937 riguardante la Condensazione nelle pareti e nei soffitti.

Nel 1952 appare il primo articolo in una rivista tedesca (Der Gesundheitsingenieur) a cura di J.S.

Camerer dal titolo Die Berechhunung der Wasserdampdiffusion in der Wnden (Calcolo della

diffusione del vapor acqueo nei muri). Verso la fine degli anni 50 lo studioso H. Glaser descrisse in

una serie di articoli pubblicati sulla medesima rivista un metodo di calcolo per il trasporto e la

diffusione del vapore e per la valutazione del rischio di condensazione interstiziale nelle pareti in
funzione della loro curva di raffreddamento.

Altri ricercatori e studiosi applicarono il metodo ad elementi costruttivi di diverso genere e negli anni
60 molti di loro furono impegnati nello studio della combinazione fra trasmissione del calore e

trasporto del vapore; alcuni sono nomi noti nellambiente della fisica applicata alle costruzioni come O.
Krisher, J.S. Cammerer ed Helmut Kuzel in Germania, oppure A. De Vries e B.H. Vos in Olanda ed

ancora L.E. Nevander in Svezia o A.Tveit in Norvegia.

Per tutto il secolo XIX gli ingegneri furono particolarmente preoccupati di affrontare il tema delligiene

nelle abitazioni e negli ambienti urbani: Max von Pettenkofer (1818-1901) fu il primo a condurre una
ricerca sulla relazione fra la ventilazione, la concentrazione di CO2 negli spazi confinati e quella che

ancora oggi definiamo come indoor air quality (IAQ). Pi tardi la nozione di breathing materials
(materiali traspiranti) sar derivata dal contento di questa prima ricerca.

Contemporaneamente a tale sviluppo, nel settore dellimpiantistica edile, si stavano approntando


metodologie di calcolo dei carichi termici di riscaldamento e raffrescamento negli edifici ed a tale

proposito ci si era avvantaggiati delle conoscenze sviluppate dai fisici e che avevano permesso di

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definire concetti di base, quali la trasmittanza termica, detta anche coefficiente U di un elemento
costruttivo dellinvolucro edilizio.

Alcune organizzazioni professionali come la statunitense ASHVE, poi trasformata in ASHRAE (American

Society of Heating Refirgeration and Air-conditioning Engineers), o la Associazione degli Ingegneri


della Germania (VDI) costituirono dei comitati di tecnici per la discussione degli aspetti relativi alla
definizione delle dispersioni e degli apporti termici negli edifici.

In questo senso uno dei pi attivi membri della ASHVE fu W.H. Carrier (1876-1950), che negli Stati

Uniti tuttora considerato come il padre del condizionamento dellaria e che fu il primo a pubblicare

un grafico operativo definito come diagramma psicrometrico utilizzabile per i calcoli relativi alle
trasformazioni dellaria umida.

In Germania un professore della Technische Universtt Berlin, Hermann Rietschel, pubblic il primo

studio coordinato ed esaustivo sulle tecniche di ventilazione e riscaldamento (Heizungs und

Luftungtechnik)

che rappresenta ancora oggi unopera pionieristica nel suo settore: la definizione

degli apporti e delle dispersioni termiche attraverso la ventilazione era uno degli aspetti indagati e
risolti.

Lo stesso autore con laiuto di altri studiosi compresero, in relazione alle esperienze pratiche condotte
sui primi impianti meccanici installati in edifici complessi, come un sistema di ventilazione ben
progettato possa non funzionare correttamente a causa della imperfetta tenuta allaria dei componenti
di involucro edilizio.

Fu proprio questa considerazione a chiarire, da quel momento in avanti, limportanza di considerare


nel suo complesso i meccanismi di trasporto dellaria allinterno degli edifici secondo alcuni concetti di

base, che oggi sono il fondamento di una nuova area di studio della fisica delledificio legata alla
applicazione delle tecniche di Computational Fluid Dynamics (CFD).

Fu a partire dalla fine degli anni 70 che si mostro un forte interesse per i problemi legati alla
trasmissione-trasporto del vapore ne gli edifici, da parte degli ingegneri meccanici, principale

categoria di progettisti di sistemi HVAC: con questo acronimo si inizio da allora ad indicare linsieme di
riscaldamento (Heating), ventilazione (Ventilation), condizionamento dellaria (Air Conditioning).

Lo stesso termine HVAC divenne sempre pi diffuso e popolare negli stessi anni nella letteratura
tecnica.

In pochi anni largomento legato agli scambi di vapore nei sistemi edilizi era diventato di grande
attualit, principalmente perch lumidit allinterno degli edifici, si presentava come il maggiore
agente di deterioramento della qualit per alcuni materiali utilizzati.

E abbastanza usuale riferirsi allaumento del costo dei combustibili di tipo convenzionale, utilizzati

per il riscaldamento e per la produzione di energia elettrica, per evidenziare come, in quasi tutti i
sistemi costruttivi, si assista alla progressiva introduzione di materiali nuovi allinterno della
stratigrafia dei componenti dellinvolucro di edifici, sia esistenti che di nuova fabbricazione.

In molti casi i nuovi materiali venivano introdotti come, strati di coibentazione termica ed acustica

concentrati in spessori molto ridotti e rappresentavano una forte discontinuit, rispetto alla pratiche
costruttive del passato, spesso responsabile di difetti dovuti ad incompatibilit di natura chimicofisica.

Soprattutto nei materiali utilizzati come isolanti e/o come rivestimenti,

ed in genere si trattava di

materiali porosi e fibrosi, si instauravano processi di formazione di efflorescenze o formazione di altri

agenti di degrado e patogeni sia per lo stesso materiale, sia per la salute degli occupanti degli ambienti
interessati.

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La stessa introduzione degli impianti HVAC negli edifici aveva reso necessario il contemporaneo
diffondersi dei materiali isolanti acustici, proprio in ragione della loro elevata rumorosit.

Sempre nello stesso periodo anche le problematiche legate alla illuminazione artificiale si erano

aggiunte al panorama della progettazione di sistemi HVAC, tanto che era divenuto normale includere
le due prestazioni progettuali nello stesso contratto. La crisi energetica avrebbe posto, nellarco di

pochi anni, il consumo energetico

degli edifici come tema dominante, dimostrando ancora

maggiormente il collegamento stretto fra la fisica delledificio e il campo di applicazione dei sistemi
HVAC.

Negli USA, paese leader nella diffusione dei sistemi HVAC a livello industriale (Westinghouse, Emerson,
Carrier, Trane etc.),

si cominci a considerare come settore di studio autonomo, quello derivato

dallingegneria meccanica, ed inserendolo in un nuovo ambito disciplinare, legato strettamente alla

costruzione di edifici per usi residenziali e terziari, coniando il termine di building science.

La fisica delledifico forniva al settore delle costruzioni i metodi scientifici per comprendere ed evitare

tutti quegli inconvenienti dovuti alla imperfetta conoscenza dei meccanismi combinati di trasporto del
calore, del vapore e della permeabilit allaria. Inconvenienti che a causa della introduzione sempre pi

diffusa e massiccia dellimpiantistica si andavano verificando anche quando nella costruzione erano
state impiegate soluzioni progettuali e costruttive in accordo con la regola darte.

In molti edifici progettati secondo i canoni del movimento moderno, dagli architetti negli anni 30
erano diffusissimi i difetti evidenziati dal rigonfiamento o dalla fessurazione dei rivestimenti sui muri
isolati termicamente, che ne causavano il rapido degrado ed una impressione di precoce

invecchiamento. Ci era dovuto principalmente al fatto che non si conosceva ancora bene il

comportamento dei materiali isolanti: questo tipo di degrado era stata la ragione per cui Teesdale
aveva avviato i suoi studi sulla condensazione del vapore. Nei decenni successivi le soluzioni
cosiddette ventilate di pareti e coperture sono divenute un tema della ricerca.

Alla fine degli anni 30 il primo lavoro sperimentale su questo genere di soluzioni per le coperture fu

condotto da F. Rowley, un professore di ingegneria meccanica dellUniversit del Minnesota, mentre in


Germania, a partire dal 1951, lassociazione privata denominata Freiland Versuchsstelle Holzkirchen
inizi una attivit teorico sperimentale che avrebbe portato in seguito alla creazione del prestigioso
Fraunhofer Instituts fur Baphysik, con sede a Stoccarda,
eccellenza per questo settore della disciplina.

che rappresenta uno dei centri di

Dunque a partire dal 1973 lisolamento degli edifici ha iniziato a rappresentare una necessit

nellambito della quale la conoscenza del comportamento dei materiali ha giocato un ruolo decisivo in

termini di conseguimento della prestazione e di qualit. La domanda di qualit nei prodotti e nei

processi di costruzione degli edifici si sempre pi globalizzata ed insieme al tema della durabilit
allorigine di ci che oggi definiamo come approccio prestazionale.

Nelle scuole di ingegneria e di architettura in Europa la fisica delledificio esiste in pratica dal 1952 ed
in diversi paesi (Germania, Belgio, Svezia, Danimarca, Finlandia, Norvegia) anche in relazione alle
condizioni climatiche locali. Nei corsi di laurea legati alla realizzazione di edifici destinati al settore

edile diventata materia di insegnamento obbligatoria. Vale la pena di ricordare lopera pionieristica di

ingegneri civili come il belga A.de Grave, che ha ricoperto, fino al 1975, incarichi molto importanti di
consulenza per il ministero dei LL.PP. del suo paese, e che nel 1957 pubblic il primo libro con il titolo

Building Physics, titolo che venne in seguito utilizzato da autori di diverse nazionalit.

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Una definizione generale di obiettivi e metodi.


Da quanto esposto si pu affermare che attualmente la fisica delledificio rappresenta un settore
applicativo della scienza che studia le propriet degli elementi che compongono gli edifici sotto il
profilo termico ed igrometrico, acustico, illuminotecnico, come sistemi di facciata, copertura,
finestrature, strutture divisorie etc.

Lo studio di questi elementi orientato al conseguimento del benessere termico, acustico, visivo ed al

realizzarsi di ambienti salubri per lutenza attraverso ladeguamento dei livelli di benessere richiesti
ai condizionamenti derivanti da considerazioni di carattere architettonico, economico, ecologico e di
impiego dei materiali.

La definizione di scienza applicativa sottolinea il fatto che i metodi di studio debbono essere guidati

dalla filosofia che gli anglosassoni definiscono come problem solving, in cui le teorie che si vengono
elaborando non sono puramente speculative, ma vengono considerate come uno strumento per
affrontare un determinato aspetto. Tuttavia i singoli problemi possono classificarsi entro tre aree di
applicazione:

lambito degli scambi termici ed igrometrici;

il settore dellacustica edilizia ed architettonica;

il settore della illuminazione con particolare riferimento a quella dovuta a sorgenti naturali.

Lambito termico ed igrometrico (HMAT- dallacronimo inglese di Heat, Air and Moisture Transport)

relativo agli scambi combinati di calore, vapore ed aria, scambi che avvengono tanto fra i materiali
allinterno di singoli componenti edilizi quanto fra componenti edilizi ed organismi edilizi ed infine fra
edifici ed ambiente esterno. Gli argomenti trattati sono essenzialmente correlati a:

problematiche legate allisolamento termico;

aspetti relativi alla capacit, pi o meno spinta, di accumulare o cedere calore da parte di
singoli elementi edilizi;

variazioni dimensionali indotte dalle condizioni di temperatura ed umidit nei materiali,


sotto forma di tensioni o stress meccanico;

bilancio igrometrico (permeabilit alla pioggia, umidit iniziale, umidit di risalita,


adsorbimento, condensazione superficiale ed interstiziale);

trasporto di sostanze saline;

grado di ermeticit e tenuta allaria o di resistenza alle infiltrazioni ed alla pressione del
vento;

fabbisogno e consumo energetico;

ventilazione degli edifici;

qualit dellaria interna;

condizioni di benessere legate al movimento dellaria negli ambienti confinati.

Nel settore dellacustica applicata allo studio di edifici si indagano i meccanismi di trasmissione del
rumore attraverso gli elementi costruttivi in relazione alle sollecitazioni da sorgenti interne o esterne:

trasmissione dei suoni per via aerea;

trasmissione di rumore da impatto;

qualit della percezione sonora allinterno di ambienti;

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protezione ed abbattimento dei rumori prodotti da installazioni impiantistiche allinterno


di edifici e provenienti dallambiente esterno;

sistemi di formazione di vere e proprie mappe del rumore ambientale alla scala
urbanistica.

Il settore degli studi sulla illuminazione affronta sia aspetti legati alluso di energia (o al risparmio
energetico) in relazione alle sorgenti ed ai requisiti di qualit della percezione visiva. Allinterno di

questo ambito possono collocarsi anche diversi studi sulle propriet di trasmissione luminosa di
materiali trasparenti e traslucidi.

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