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Tariffa Associazioni Senza Fini Di Lucro: Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Postale D.L. 353/2003 (conv. in L.

27/02/2004 n46) art.1, comma 2, DCB Forl.

Quando il dipinto di Rembrandt Cristo nella tempesta


sul mare di Galilea fu esposto, coloro che lo videro
furono impressionati dalla opposizione delle passioni e
dagli effetti della luce e delle tenebre.
indubbiamente una fantastica immagine, ma vi sono
significati ancora pi profondi.
Quando la tempesta si avvicina, come vediamo cos
chiaramente oggi nella nostra societ, le persone dotate
di una forza-anima serena e sensibili all'armonia della
natura superiore la radiazione cristica possono esercitare
uninfluenza benefica nella comunit umana.

pentagramma
Lectorium Rosicrucianum
Z.W. Leene Le due spade
Salvaci, Signore, siamo perduti!
Cinque meditazioni sulla Parola
Simposio Ogni movimento
ritorna al riposo in Buddha,
lo spirito universale
Frances A.Yates La Luce della
Rosacroce

2013

NUMERO

Viene pubblicata nelle seguenti lingue:


Italiano, Francese, Tedesco, Inglese, Spagnolo,
Ungherese, Olandese, Polacco, Portoghese, Svedese.
(La rivista esce sei volte allanno.)
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DELLA ROSACROCE DORO
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La rivista Pentagramma si propone di attirare


lattenzione dei lettori sulla nuova era,
che cominciata per lo sviluppo dellumanit.
Il Pentagramma da sempre il simbolo delluomo

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Per concessione della
Rozekruis Pers, Olanda.

rinato, delluomo nuovo. anche


il simbolo delluniverso e del suo eterno divenire,
grazie al quale si manifesta il Piano di Dio.
Tuttavia, un simbolo ha valore solo se diventa realt.
Luomo che realizza il pentagramma nel suo
microcosmo, nel suo piccolo mondo,
sul cammino della Trasfigurazione.
La rivista Pentagramma invita il lettore
a compiere questa rivoluzione spirituale
in se stesso.

Tribunale competente per qualsiasi controversia:


Tribunale di Forl.

Ogni riproduzione di un articolo o di qualsiasi altra parte del


PENTAGRAMMA viene autorizzata a condizione di citarne
la fonte e farne pervenire una copia fedele alleditore italiano.

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PENTAGRAMMA

Rembrandt, Cristo nella tempesta sul mare di


Galilea. (vedi articolo pag. 20)

Il periodico pentagramma si propone di ispirare i suoi


lettori con articoli e contributi interessanti.
In questo numero, in particolare, si ricerca ci che
originale, immacolato e puro nellessere umano, e come
ci possa influenzare il suo lavoro, la sua poesia, la sua
arte e altre sue forme di espressione.
Nella Rosacroce moderna, spesso ci riferiamo a questa
forza pura e vergine con il nome di scintilla di luce, scintilla
di Spirito o atomo primordiale.Vediamo, intorno a noi,
quanto la vita stessa sia minacciata dal pi grande pericolo
che esista: lindifferenza. Nulla sembra essere sano, integro
e senza macchia. In gran parte di ci che ci circonda
vediamo la mancanza di vera vita, di pura animazione e di
reale vita interiore.
Al fine di contribuire ad alleviare la grande sofferenza di
questi momenti, invitiamo i nostri lettori ad avvicinarsi al
mondo e alla societ con gli occhi del cuore e la saggezza
della testa, con energia pura, con degli atti di benevolenza,
di compassione, di sostegno... con la calma che pu
emanare dallessere interiore... il riposo di Buddha, lo
spirito delluniverso, e la mitezza di Cristo, il cui giogo dolce
e il fardello leggero.

Sommario
2

Z.W. Leene
Le due spade

J. Murray
La leggenda della sette sorelle

J. Murray
Il serpente cosmico
e gli uomini-serpente

14

La caduta

20

Salvaci Signore, siamo perduti!

27

Pesato e trovato
troppo leggero?

30

Impressioni di un simposio a Renova


Ogni movimento ritorna
al riposo in Buddha,
lo spirito universale

37

La Luce della Rosacroce

44

Frances A.Yates biografia

2013

NUMERO

Le due spade
Poi disse loro: Quando vi ho mandato senza borsa, n sacca, n sandali, vi forse mancato
qualcosa? Risposero: Nulla. Ed egli soggiunse: Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e cos
chi ha una sacca; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perch io vi dico:
deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra gli empi.
Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo compimento. Ed essi dissero: Signore,
ecco qui due spade. Ma egli disse: Basta! (Luca 22, 35-38)

el Vangelo di Luca si fa riferimento a


dodici uomini forti che abbandonano
il loro eroe e, sebbene avessero vissuto
ogni giorno con lui per anni, non avevano capito nulla delle sue intenzioni. In effetti,
laspetto esteriore della Passione ha un grosso
peso sulla nostra buona fede. per questo che
lallievo Rosacroce cerca una nuova comprensione, affinch la sua profonda fede diventi
certezza eterna, in una personalit armoniosamente in crescita, abitata dallo Spirito divino.
Quando vi ho mandato senza borsa, n sacca,
n sandali, vi forse mancato qualcosa?
Risposero: Nulla.
I Vangeli raccontano la storia della missione
degli apostoli. I dodici allievi di Cristo furono
mandati a predicare il Vangelo e a guarire i malati perch era necessario che le varie forze sviluppate in loro potessero essere messe alla
prova nella pratica. Partirono, con nel cuore
questo avvertimento: Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
Se ne andarono come dei veri servitori e il loro
viaggio si distingueva da quello degli altri esseri
umani. I viaggi di questi ultimi richiedono
grandi preparativi: borsa con denaro, sacca e
sandali. Invece, per gli apostoli, era essenziale
cercare il Regno di Dio e tutto il resto sarebbe
venuto in sovrappi, come logica e normale
conseguenza. Nulla mancava loro!
Tuttavia, durante questo viaggio tutto si svolgeva sotto locchio del Maestro. Questo il

motivo per cui si sentivano forti e riuscivano a


eseguire il loro compito in modo corretto.
Bene! Le circostanze erano favorevoli!
Verr il tempo in cui dovranno accadere le
stesse cose, ma le prove dovranno essere compiute senza questa situazione ideale, senza la
presenza del Maestro.
In una prima fase, i discepoli hanno ricevuto le
forze necessarie dal Cristo. Successivamente,
bisognava dimostrare se avessero coltivato questi poteri come un possesso personale.
Quando la parola del Vangelo, che una necessit nascosta, si compie nella vita del discepolo,
egli: fu annoverato tra gli empi. Quando arriva
il tempo della nera notte e della crisi intensa, il
discepolo deve dimostrare di possedere qualcosa di personale, qualcosa che gli permetta di
resistere alla tempesta: una borsa, dei sandali e
una sacca come armatura. Poi dovrebbe esserci
la spada, quale energia dinamica e potente impulso. E chi non ha la spada deve vendere il
proprio vestito e mettere una spada al suo
posto. Nellora delle tenebre, il mondo ha bisogno di atti, di azioni, di una forza spirituale
propria, senza dipendere dagli altri.
Il nostro sviluppo in compagnia del Maestro
arrivato al suo termine. Egli se ne va, per guidare la nostra evoluzione in un altro modo.
Ed essi dissero: Signore, ecco qui due spade!
I discepoli hanno a disposizione due spade. La
prima la dorata arma solare della conoscenza,
rivelata da Cristo. La seconda larma mistica

Durante il primo
periodo della scuola
spirituale, la forza
trainante stato Z.W.
Leene (1892-1938). Un
uomo predestinato a
dare al lavoro un grande
impulso. Egli fu educato
e infiammato alla vita
cristiana dal Prof. De
Hartog. Nella primavera

del 1924, insieme a suo


fratello Jan Leene (pi
tardi noto come Jan van
Rijckenborgh) vennero a
contatto con lopera dei
Rosacroce, nel modo in
cui era stata plasmata da
Max Heindel. Qui,
Z.W. Leene, trov la
profondit e il fine che
cercava da trentanni.

della fertilit, la forza dello Spirito Santo.


Come portatori di due spade, essi sono le scintille divine del Padre. Cos attrezzati, la risposta del Maestro arriva loro. E ora possono
accompagnarlo sul monte degli Ulivi, nel giardino della sofferenza, dove inizia lo straordinario sacrificio del servizio, fino alla morte.
In passato, abbiamo creduto che il grande sacrificio non potesse aver fine, perch i discepoli
mancavano di consapevolezza e di sensibilit.
In quanto allievi di un insegnamento interiore
sappiamo che, quando lora delle tenebre

Fu soprattutto la sua
ispirazione e forza
spirituale che indussero
Catharose de Petri, nel
1930, ad aderire e
contribuire a rafforzare
il lavoro. Sulla base di
questa forza di fuoco
iniziale, nel 1946, il
Lectorium Rosicrucianum
pot nascere.

giunta, il Maestro l, circondato dai dodici,


ognuno dei quali munito di due spade, simbolo
delle forze da loro conquistate. Ecco ci che, in
sintesi, questa storia ci trasmette.
Se volete diventare un discepolo, un vero
allievo, dovete allora acquisire le due spade!
Il mondo ha bisogno di spade! Non la caricatura sanguinosa che lumanit ha fatto di esse,
ma delle due spade infuocate, incrociate come
la croce classica, piantata nella terra.
Solo su questa croce le rose possono fiorire! 

La leggenda
delle sette sorelle
Numerosi miti della tradizione orale delle varie lingue aborigene non solo corrispondono tra
loro, sul piano dellintento e del filo conduttore, ma sono in risonanza anche con i miti dellIndia,
della Grecia, della Cina, dellAmerica Centrale e dellEgitto. Ci naturale, perch si tratta di
temi universali.Vi giocano un ruolo importante il passato cosmico, nel suo insieme definito dagli
aborigeni il Tempo del Sogno, e il presente macrocosmico che riecheggia nel mito delle Sette
Sorelle. Nella loro visione, il buon potere del serpente, alimentato dallenergia della creazione
originale, indispensabile per la sopravvivenza della creazione.

J. Murray
E PLEIADI E ORIONE Da oltre 60 mila
anni le civilt australiane vagavano sulla
terra e sotto il cielo dAustralia.
Portavano con loro i miti e le leggende che, per
molti aspetti, corrispondono alle tradizioni di
molte altre civilt del mondo.
Una leggenda esattamente un mito, perch
nella tradizione orale imprime il piano, il progetto di uno sviluppo interiore dellumanit,
che essa ne sia cosciente oppure no.
La famosa storia delle Pleiadi ci giunge dalla
Grecia antica: il padre delle Pleiadi il titano
Atlante; la madre loceanina Pleione, la regina
delle onde. Mentre Atlante portava il mondo
sulle sue spalle, Orione, il cacciatore, inseguiva
le sette sorelle le Pleiadi e tentava di sedurle. Ardente di desiderio, le insegu per cinque anni nelle foreste della Tracia e in altre
ancora pi antiche, fino a quando Zeus ebbe
piet di loro. Per tranquillizzare Atlante, Zeus
trasform le Pleiadi in colombe e poi le integr,
insieme a Orione, nel cielo delle stelle fisse.

Si narra che Orione insegua ancora le sorelle


attraverso il cielo, e questo non sorprendente, perch Orione, il cacciatore, il simbolo della nobilt dellessere umano. Pieno di
aspirazione e dardore nella caccia, alla ricerca delle sette energie celesti, i sette mondi
4

che gli toccheranno in sorte, a conclusione di


una caccia riuscita.
Nellammasso delle Pleiadi, solo sei stelle brillano. Secondo la mitologia greca, la settima,
Merope, brilla debolmente a causa della vergogna per la sua relazione con un mortale.
In Giappone, le Pleiadi sono conosciute come
Subaru, che anche il nome di una casa automobilistica, il cui logo raffigura sei stelle.
Alcune trib di Indiani del Nord America asseriscono di essere discendenti delle Pleiadi.
Gli Indiani Cree raccontano che il loro popolo
discese sulla terra dalle sette stelle, prima in
forma di spirito, poi in carne e sangue.
Lantica civilt di Monte Alto in Centro
America conosceva le Pleiadi come le sette
sorelle. Queste stelle erano la loro patria
originale.
Ci si pu chiedere perch un ruolo cos importante stato attribuito a un piccolo e apparentemente insignificante gruppo di stelle, in
quanto esse appaiono nei miti di molte culture,
praticamente nello stesso contesto.
Uno dei tanti miti intorno alle sette sorelle la
storia della creazione, trascritto nellantichissimo Tjukurpa, il Tempo del Sogno degli
aborigeni Anangu.

MITI ABORIGENI E
ISPIRAZIONE SPIRITUALE

Allorigine della terra, il creatore, Jindoo-ilSole, invi due uomini-spirito per modellare la
terra. Venuti da un remoto angolo della Via
Lattea, essi crearono le colline, le valli, i laghi e
gli oceani. Quando ebbero quasi completato il
lavoro, Jindoo-il-Sole invi sulla terra le sette
sorelle, stelle della Via Lattea, per abbellirla
con fiori, alberi, uccelli, animali e altre cose.
Mentre le sette sorelle erano occupate a creare
delle formiche da miele, allimprovviso tutte
ebbero molta sete. Allora, dissero alla sorella
pi giovane: Va a cercare dellacqua fresca,
laggi tra le colline. La pi giovane prese la
ciotola e part in cerca dellacqua.
I due uomini-spirito spiavano dalla boscaglia
queste donne e seguirono la giovane che cercava lacqua. Appena sincontrarono, la giovane sinnamor dei due uomini-spirito.
Le altre sorelle, oppresse dalla sete e dalla necessit di acqua, vedendo che la giovane non
ritornava, partirono alla sua ricerca. Dopo un
po di tempo la trovarono in compagnia dei
due uomini-spirito.
Il Creatore, Jindoo-il-Sole, le aveva avvisate
che se una cosa del genere fosse successa a una
di loro, non sarebbe stata in grado di tornare al
suo posto nella Via Lattea. I due uomini e la
giovane rimasero sulla terra, ma il richiamo
delle sorelle, proveniente dal cielo, continuava

J.An. gunguma.
Figura-spirito,
1997

Le sei sorelle non cessano


di chiamare la loro sorella
pi giovane

a turbare lessere interiore della giovane. Le sei


sorelle sono ancora in attesa di unoccasione
per liberarla dalla morsa degli uomini-spirito,
perdutamente legati alla terra, e poter cos
brillare di nuovo insieme nella Via Lattea.
C un altro mito aborigeno delle sette sorelle
il cui finale pi esplicito: la sorella pi giovane viene catturata e diventa la moglie di un
grande cacciatore, Wurrunna. Sensibile al richiamo delle sue sei sorelle scappa, e si arrampica su un albero i cui rami la portano
istantaneamente verso lalto, nel cielo, dove si
ricongiunge alle sue sorelle. Wurrunna, disilluso della sua vecchia vita, prende coscienza
della vera natura delle sette sorelle e desidera
stare con loro. Con un balzo raggiunge la costellazione di Orione. Da allora, accompagna
sempre, nella notte stellata, le sette sorelle
delle Pleiadi.
In tutti questi miti, o diverse versioni di uno
stesso mito, lessenziale non se il loro simbolismo che siamo in grado di vedere abbastanza facilmente coerente o addirittura
6

unanime. Ci che conta davvero se laspirazione universale, contenuta nel mito, pu


risuonare nel nostro cuore.
Numerosi miti e leggende del passato trovano
il loro legame nei movimenti religiosi e spirituali di oggi. Inoltre, nei miti, si manifestano
sia gli aspetti umani dellardente aspirazione
alla perfezione, sia lancestrale desiderio di riunificazione dellelemento immortale con la
sua origine.
Nel contesto del mito delle sette sorelle, ci si
pu chiedere perch la sorella pi giovane
anela a riunirsi alle sue sorelle. Inoltre, come
pu realizzarsi questa aspirazione dellessere
umano per il bene superiore?
La pi giovane, inviata a cercare dellacqua per
le sue sorelle, caduta nella trappola dei due
uomini-spirito che a causa delle forze di attrazione e repulsione della natura terrestre si
erano allontanati dalla loro missione.
Affascinata dalle tentazioni della natura terrestre, la giovane comunque attirata dal richiamo delle sue sorelle e trover un modo per
intraprendere il cammino di ritorno. Questo

Queste figurine di legno, scolpite e incise da


artigiani aborigeni moderni, rappresentano delle
giovani ragazze vissute al Tempo del Sogno,
nelle paludi dellArnhemland. Perseguitate dal
gigante Luma-Luma si tuffarono in acqua e si
trasformarono in sirene.

percorso implica lo sviluppo di un nuovo


corpo spirituale e di una coscienza microcosmica estesa fino al firmamento.
Le sette sorelle sono come i raggi rigeneranti
della vita pura, sublime e onnipresente.
La settima sorella, la pi giovane, come una
voce divina nellessere umano, e vive nel microcosmo con il cacciatore, la voce dellumanit. Appena si verifica loccasione giusta, il
cacciatore riconosce la sua vera preda e pu
prestar orecchio alla voce divina. Allora, le
sette sorelle possono sperare di ricongiungersi.
La rigenerazione del microcosmo pu iniziare
solo quando la voce seguita dal cacciatore
pu elevarsi e risuonare in tutto il microcosmo. Le sei sorelle chiamano incessantemente
la loro giovane sorella, ma lessere umano pu
comprendere e vibrare allunisono con lappello soltanto quando le condizioni nel microcosmo sono soddisfatte. Allora, pu
ritornare al suo posto legittimo e ristabilire
lessere celeste. Con il tocco del primo raggio
del campo di radiazione gnostico settemplice,
il microcosmo pu iniziare il suo viaggio
verso casa. Ora che riconosce le sue sei sorelle,

la totalit della creazione settemplice penetra il


microcosmo e, passo dopo passo, procede nel
suo cammino di trasfigurazione.
Quali sono le condizioni per reagire al primo
raggio? Sono sobriet e pienezza di esperienze.
Queste due caratteristiche sono presenti nel
cacciatore mitico Wurrunna, lessere umano
stanco della confusione turbolenta del mondo,
dove si ripete allinfinito lesperienza del raggiungere obiettivi che si rivelano diversi da
quelli perseguiti.
Al contrario, la Scuola Spirituale della Rosacroce dOro vuole offrire uno spazio pieno di
pace, di buon senso e di aspirazione.
Qui, il cacciatore ottiene le migliori armi,
cio gli strumenti interiori in grado di accordarsi alla radiazione settemplice: lappello delle
sette sorelle.
Un luogo dove Wurrunna il cacciatore pu
udire chiaramente, e senza rumori di fondo, il
richiamo incoraggiante della sorella pi giovane, pu riconoscerlo e rispondervi. 

Il serpente cosmico
e gli uomini-serpente
Sembra sia innato, negli esseri umani credere in una forza o in forze immutabili, in un
dio, negli dei o negli spiriti che avrebbero creato il mondo. Le persone sensibili,
orientate a una ricerca spirituale cosciente, cercano un modo per collegare se stessi a
esseri superiori e hanno, inoltre, unaspirazione innata alla perfezione, al fine di realizzare
il potenziale originale dellessere umano.

uesto quanto lo sviluppo delle diverse religioni e dei movimenti umanitari lasciano trasparire. Ci si
interessa a differenti religioni e a movimenti
spirituali; ci si immerge nei loro scritti, nei simboli e nei rituali. Si scopre, allora, che i miti e
le leggende sono spesso notevolmente simili.
Un filo invisibile li collega e testimonia di questa innata aspirazione alla perfezione, alla riunificazione dellelemento immortale con la sua
origine. Negli antichi miti, i serpenti, in senso
cosmico, avevano spesso tale ruolo.
Nei primi secoli della nostra era, gli Ofiti* conoscevano il significato profondo del simbolo
del serpente (Ofita, dal termine greco ophis,
serpente). Essi pensavano che il serpente cosmico costituisse un legame fra il Padre-creatore e la materia: il Padre immutabile,
mentre la materia mutevole. La materia il
mondo al di fuori del paradiso, paradiso dal
quale luomo fu espulso. Il serpente, simbolo
del Logos, trascendente; il figlio di Dio
eternamente in movimento: creazione eterna.
Assimila le idee del Padre relative al fine della
creazione e, in quanto essere immanente, pervade il mondo ancora informe della materia.
In questo contesto, informe significa formato
fuori dalla matrice, al di fuori del pensiero del
Padre-creatore. Visto in questo modo, il serpente un essere duplice: unito al Padre, il
bene assoluto, mentre a contatto con il mondo

subordinato alle forze del mondo.


Gli uomini, formati secondo lidea originale
del Padre e guidati dal serpente, si avvicinano
sempre di pi al Padre. Per questo gli Ofiti
rappresentano il serpente il dorso bianco e il
ventre nero mentre si morde la coda. Nel
mito greco dellUroboro vediamo la stessa immagine del serpente: simbolo di forza creatrice, di fecondit e di rigenerazione.
Rigenerazione manifestata dalla periodica
muta delle cellule superficiali dellepidermide.
In Grecia, il serpente era anche il simbolo della
medicina; nel mondo occidentale il caduceo
aveva lo stesso ruolo.
La civilt cristiana ha sempre considerato il
serpente come un simbolo del male. Nel Genesi biblico il serpente a provocare la cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso.
NellApocalisse si legge che il serpente viene
fatto precipitare nellabisso. Il serpente diventa
quindi lavversario per eccellenza Satana e
nella credenza popolare associato al diavolo.
Molti aspetti del male sono stati attribuiti a
questo animale sfuggente, sibilante, strisciante
e velenoso.
Tuttavia, ci sono anche testi biblici che parlano positivamente di serpenti, come ad
esempio in Matteo 10, 16: Siate prudenti
come i serpenti e semplici come le colombe;
un altro testo parla di malvagi serpenti velenosi e di serpenti buoni. In Numeri 21, 8-9 si

J. Murray

G. Millpurrurru. Pitone dal naso nero e le sue uova, 1997

pu leggere: Il Signore disse a Mos: fatti un


serpente e mettilo sopra unasta; chiunque
sar stato morso e lo guarder, rester in
vita. Mos allora fece un serpente di bronzo
e lo mise sopra lasta; quando un serpente
aveva morso qualcuno, se questi guardava il

serpente di bronzo restava in vita.


La pi recente versione di questi versetti biblici sui serpenti malvagi si pu ritrovare nei
libri di Harry Potter, in cui il Basilisco e Nagini
simboleggiano il male. Tali antichi miti del serpente cosmico che siano ind, greci o egizi
9

I serpenti Anangu si confondono con i fiumi, i pozzi


e altri elementi del paesaggio

mostrano molte analogie e si sono formati in


civilt ben anteriori alla nostra era.
Abbiamo citato solo alcuni esempi di miti con
serpenti benevoli. Ce ne sono molti altri e
offrono tutti la stessa immagine simbolica del
bene, della rigenerazione, della guarigione e
della vita, ma impersonano, allo stesso tempo,
anche il male.
Potremmo trarre conclusioni simili dai miti
degli aborigeni australiani. Studi etnologici
hanno dimostrato che in molte trib aborigene
esistono miti in cui appaiono esseri spirituali in
forma di serpenti di grandi dimensioni. Questi
sono associati alla formazione dei fiumi, dei
pozzi e di altri elementi del paesaggio, come
descritto ne Il Tempo del Sogno. Anche in
questo caso notevole come questi serpenti
abbiano un carattere positivo: favoriscono la
fertilit delluomo e della natura, guariscono i
malati, proteggono i pozzi e le sorgenti e salvano le persone dalla morte per annegamento.
Quanto ai serpenti malvagi, essi causano
malattie, disastri e morte. Tali caratteristiche ci
forniscono una percezione pi raffinata della
base spirituale dei miti aborigeni. Come punto
di partenza, possiamo utilizzare il mito del
combattimento fra i pitoni Kuniya (popolo del
serpente) e i Liru (serpenti velenosi) che ebbe
luogo a Uluru (Ayers Rock, Australia).
Molto tempo fa, allepoca della creazione, apparvero i Kuniya, che erano pitoni maculati
10

non velenosi. Essi popolarono una collina sabbiosa sulla quale si trovava un pozzo. Una delle
femmine sotterr le sue uova, che portava sulla
testa, al limite orientale di Uluru. L, i pitoni
stabilirono il loro accampamento e vissero in
pace per un certo tempo. Ogni giorno, le femmine vi trovavano cibo sufficiente e i maschi,
dopo la caccia ai canguri, agli em e ai wallaby,
amavano riposare al tramonto sul bordo della
collina di sabbia. Tuttavia, la piacevole vita del
popolo Kuniya non dur a lungo. Un gruppo di
serpenti velenosi del paese di Pitjantjatjara, i
Liru, si espansero, provocando un sacco di
guai. Erano guidati dal grande guerriero Kulikudgeri e si diressero in gruppo dai monti
Olga, situati a Ovest, verso Uluru.
Arrivarono infine al campo di una potente
femmina Kuniya, chiamata Pulari. Pulari si
era separata dal resto del suo popolo e aveva
appena dato alla luce un figlio.
Furiosa e disperata, risoluta a proteggere suo
figlio che un Liru le aveva tolto, essa proiett
su di loro Arukwita, lessenza della malattia e
della morte. Molti Liru morirono, ma il combattimento continu.
Un giovane guerriero Kuniya sfid allora Kulikudgeri in un combattimento allultimo
sangue. Dopo una lotta accanita, il guerriero
Kuniya fu ferito; si trascin presso la collina
di sabbia e mor.
La madre del giovane guerriero ucciso, Inkridi

Topsy Ross Nagala. Ngapa, LAcqua del Sogno, 1999

Kuniya, sconvolta e infuriata diede a Kulikudgeri un gran colpo sul naso.


Inkridi Kuniya pianse la perdita di suo figlio,
poi ricopr il proprio corpo con ocra rossa,
cant e si lament per tutta la notte. Nel frattempo, vicino al pozzo in cima alla collina, si
combatteva unaspra battaglia tra i Liru e i
Kuniya. I Liru uccisero molti Kuniya e,
vittoriosi, lasciarono la regione e ritornarono
nei loro territori.
Inkridi Kuniya, la madre pitone maculato era

disperata. Nel suo dolore, inton il canto di


Arukwita lessenza della malattia e della
morte uccidendo cos se stessa e i Kuniya
superstiti.
La traccia lasciata dal giovane guerriero Kuniya
ferito si trasform in un corso dacqua. Egli
mor in un luogo in cui si trovano oggi tre
pozzi dacqua, ognuno dei quali contiene il
sangue di un guerriero Kuniya morente, sangue
tramutato in acqua.
Alla fine del periodo del Sogno, mentre la
grande collina di sabbia si trasformava in pietra, questi eventi epici si cristallizzarono nella
formazione rocciosa.
Non facile comprendere il rapporto tra la
forza del padre e gli antenati totemici o il rapporto reciproco tra gli antenati. Allo stesso
tempo, occorre prestare attenzione al fatto che
i miti costituiscono parte integrante della cultura tribale e dellambiente. Se, partendo dal significato universale del serpente e delluovo,
scaviamo in profondit nel mito di Anangu
sugli uomini-serpente Kuniya, possiamo scoprire uno sviluppo spirituale affascinante.
Luovo o le uova costituiscono un aspetto
rilevante del mito dei Kuniya e pensiamo che
tale dettaglio, cos come il tipo di serpente, sia
ricco di significato. In effetti, in questo mito, gli
uomini-serpente sono gli unici che rimangono
vicino alle loro uova, tenendole al caldo e proteggendone la schiusa.
Come il serpente, anche luovo un antico
simbolo universale, per la sua forma e, inoltre,
perch nelluovo, lembrione diventa apparentemente senza aiuto esterno qualcosa
dal nulla.
I miti della letteratura mondiale offrono spesso
tali similitudini. In un mito indiano, la Terra
Sarparjni chiamata la regina dei serpenti,
la madre di tutto ci che vive perch, prima
della sua creazione, una gran quantit di sostanza cosmica sorvol il caos in una lunga scia
11

sinuosa e si trasform in una sfera, in un uovo.


Un mito egizio racconta luovo del mondo
attorno al quale si avvolge, protettore, il buono
e perfetto serpente Shia.
In un altro mito indiano, Brahma appare come
Kalahansa il cigno doro allinizio di ogni
periodo di creazione e depone un uovo doro
nel caos. Da ci si sviluppa luniverso con tutte
le sue creature. Secondo la tradizione, il cosmo
nasce dalluovo.
La scintilla divina simile a un embrione, a un
uovo, da cui lessere umano immortale sorger
un giorno. Questa scintilla spirituale immutabile, e resta impassibile riguardo a tutto ci
che avviene nella materia, nella vita, nel nostro
mondo imperfetto.
Nei miti, i serpenti simboleggiano la forza vitale cosmica e la saggezza. Essi sono la lunga
scia sinuosa della sostanza cosmica che serpeggia sul caos e rappresentano anche il Serpente Arcobaleno o il serpente degli Ofiti,
cio la saggezza, il Figlio di Dio. Anche Cristo
una forza spirituale cosmica che risale alla
creazione originale. In Giovanni 8, 23 egli
dice: Voi siete di quaggi, io sono di lass;
voi siete di questo mondo, io non sono di
questo mondo.
Negli antichi miti, il serpente anche una
forza senza tempo che costituisce il legame fra
due creazioni. Allo stesso modo, noi consideriamo il Cristo non come una personalit storica unica di duemila anni fa, ma come una
energia luminosa che, in tutta la storia dellumanit, costituisce il legame tra la creazione
12

originale e il nostro mondo.


Come noto, ci che buono per una persona, spesso uno svantaggio, un male, per
unaltra. Vediamo allora apparire i serpenti velenosi, i Liru, del mito. Lessere umano come
un serpente, a volte buono e a volte velenoso.
Tuttavia, il serpente celeste supera il bene e il
male del mondo e rappresenta la saggezza
unita alla vita divina.
Nel corso delle esperienze che facciamo nel
mondo del bene e del male, il cuore, per
quanto debole sia, pu liberarsi da tutte le afflizioni provenienti dalla natura della morte.
Lenergia spirituale che il cuore riceve come
forza cristica cosmica, pu riflettersi nel cervello, nel nostro pensiero. Poi, a poco a poco si
sviluppa unaltra mentalit, un altro stile di
vita. Lessere umano impara a riflettere sul
bene assoluto che si fa conoscere nel suo
cuore. Egli si sforza di acquisire una benevolenza neutrale verso tutto ci che si trova di
fronte nella vita.
In questo modo, un nuovo orientamento interiore si stabilisce; un processo nel corso del
quale si sviluppa una nuova anima unita a
un campo spirituale proveniente dal nucleo
spirituale immortale.
Quando questo uovo, protetto e riscaldato dal
serpente si schiude, una nuova coscienza si
risveglia, e contempla lorizzonte di un mondo
completamente nuovo. 
* Ofiti: gruppo gnostico apparso in Siria e in Egitto
nel primo secolo dopo Cristo.

E se dormite,
e se sognate
di essere in cielo
e vi cogliete un fiore,
meraviglioso, misterioso,
e risvegliandovi,
questo fiore nelle vostre mani,
cosa penserete allora?
Samuel Taylor Coleridge

13

La caduta
Lo scrittore Steve Taylor nel suo libro The Fall (La caduta), compie unanalisi
psicologica e culturale della societ. Egli non considera la nostra societ attuale
allapogeo di un processo di evoluzione naturale, bens costretta in un processo
di caduta continua. I segni di uno stato di caduta sono evidenti. Lautore individua
le caratteristiche della nostra societ e le mette a confronto con le societ che
gli antropologi definiscono pre-fall societies (societ anteriori alla caduta).

econdo lautore, durante la preistoria le


societ vivevano ancora in uno stato di
armonia e pace relative. Tale convinzione
si basa sullosservazione del modo di vivere
delle popolazioni primitive di ogni razza e
paese: trib di pigmei in Africa, eschimesi del
nord del Canada, popoli nativi americani come
gli Hopi e i Pueblo, Jivaro e Yanomamo del
Sud America, Boscimani del Sud Africa e le
popolazioni Papua della Nuova Guinea, e soprattutto gli Anangu, aborigeni dellAustralia.
Tutti questi popoli sono, in qualche modo, la
memoria dei tempi preistorici passati.
Lautore cita Robert Lawlor, studioso di mitologia: I rituali degli aborigeni, la loro fede e la
loro cosmologia potrebbero contenere i ricordi
pi profondi della nostra razza.
Qui, similmente al periodo neolitico nelle nostre regioni, non si trovano tracce di gerarchia,
di differenziazione sociale, di violenza e di
guerra. Sembra che queste persone abbiano
vissuto senza alcun desiderio di possesso, senza
alcun senso di colpa o di vergogna personale.
La geocronologia, lingegneria genetica, lantropologia e larcheologia ci permettono di risalire
sino a 300.000 anni a.C. Il DNA mitocondriale
dimostra come lhomo sapiens abbia popolato
il mondo circa 60.000 anni fa. In Europa
luomo di Cro-Magnon succeduto alluomo
di Neanderthal e noi, dopo tutto, siamo i loro
discendenti.

14

Le societ primitive descritte da Lawlor e Taylor testimoniano grandi analogie con gli antichi
miti greci narrati da Esiodo e Platone dellet
delloro, con gli uomini dalla virt perfetta di
Zhuangzi e con il Giardino dellEden biblico.
Tuttavia, Taylor colloca, sorprendentemente, la
mitica caduta come un evento storico avvenuto circa 6.000 anni fa. La ricerca moderna
in grado di datare con precisione enormi calamit geologiche terremoti, il sorgere di catene montuose, tsunami e altri fenomeni
sebbene la tradizione risalga solo fino al termine dellera glaciale, circa 11.000 anni a.C.
Seimila anni fa quindi circa 4.000 anni a.C.
ci fu davvero un periodo di enormi inondazioni in Medio Oriente. Le tradizioni sumeriche e la Genesi biblica, tra le altre, narrano di
questi cataclismi. Importanti migrazioni di
popoli avvennero in Medio Oriente e in Asia
centrale. Le progredite civilt egiziane e sumeriche, sorte dopo questi eventi, sono state
con il loro progresso tecnologico le prime
manifestazioni di cambiamento di mentalit
collettiva.
In Europa, i popoli autoctoni europei furono cacciati prima dai Celti e dai Germani
e, poi, dai Romani. Altrove, gli Assiri, i Persiani e i Semiti conquistarono immensi territori. Le ultime civilt a scomparire furono
quella di Micene, di Creta, di Malta e delle
isole britanniche.

LE MEMORIE PI RECONDITE DELLUMANIT

Frutteto, Gustave Klimt, 1901

15

Simultaneamente,
avvenne
una insana
espansione dellego paragonabile allo sviluppo
esplosivo del cervello, definito
dagli antropologi brain-explosion
con conseguente aumento di comportamenti
patologici e sofferenza mentale.
Pertanto, Taylor non considera lo sviluppo dellego una espansione positiva della coscienza,
semplicemente perch secondo lui questo
stato accompagnato da un senso di disagio e di
sofferenza causate dalla bramosia.
La bramosia alla base di ogni disuguaglianza sociale, di ogni oppressione e sfruttamento delle
minoranze, della guerra e della violenza.
In questo contesto, ogni forma di
cultura e di religione sono unicamente un surrogato della vera
armonia ed equilibrio interiore. Inoltre, pare che Taylor
ritenga i fattori esterni responsabili di questo sviluppo e
che i cambiamenti di coscienza ne
siano solo la conseguenza.
LO SVILUPPO DELLEGO Per una migliore
comprensione, torniamo alla descrizione che
16

Taylor traccia delle culture di prima della caduta. Il loro mondo


pieno di sacralit ed
popolato da esseri che
possiedono unanima.
Non ancora desacralizzato. La
terra non appartiene ad alcuno
ed a disposizione di tutti.

Yann
Legrand,
Lalbero
della vita.
Acquaforte,
2011

Gli aborigeni non hanno mai sviluppato un concetto di propriet personale. Non hanno mai sentito il
bisogno di un dio personale vendicatore, ma hanno considerato tutta la
natura, tutto luniverso, pervasi da un potere
spirituale universale il Grande Spirito al
quale hanno dato i nomi pi diversi, come
mana o tirawa.
Lidealizzazione e la glorificazione del modo di
vita primitivo, caro a Taylor, i suoi molti
esempi concreti e riferimenti scientifici possono suscitare entusiasmo, ma in fin dei conti,
sono comunque contestabili. Uno sviluppo
precedente dellego era gi, forse, avvenuto in
passato, ma non aveva ancora raggiunto la sua
piena espressione e le sue conseguenze negative. Le trib primitive vivevano ancora in un
legame mistico collettivo con il loro ambiente
una partecipazione mistica, come la definisce Lvy-Bruhl in modo non cosciente.
Scienziati genetisti segnalano che circa 60.000
anni fa si verific una forte diminuzione della
popolazione. Lo stato attuale della ricerca del
DNA mitocondriale (le informazioni cellulari
si trasmettono alla progenie solamente da parte
della madre) ci consente di affermare che solo
5.000 persone restarono in vita.
Uomini pi civilizzati, fuggiti dallAsia, si mescolarono con i gruppi che vivevano nelle pianure del Medio Oriente. Ci caus una sorta di

fecondazione incrociata.
Cos, esseri umani pi aggressivi e intelligenti
trasmisero i loro geni a popolazioni molto
meno sviluppate, la cui vita era appena al di
sopra di un rapporto stretto con la natura.
I sopravvissuti furono costretti a cercare nuovi
modi di vita: nuovi strumenti furono inventati;
le relazioni sociali divennero pi complesse e
le tecniche di caccia pi efficaci. Gli antropologi sostengono che levoluzione umana fece
un grande balzo in avanti. Improvvisamente, ci
fu anche un grande cambiamento nelle capacit del cervello umano, un vera evoluzione
della coscienza: un evento genetico.
Taylor ama ipotizzare che luomo moderno desideri ritornare a quelle forme idilliache di vita,
anche se deve ammettere che ci sia impossibile. Egli, riferendosi in particolar modo agli
aborigeni Australiani; afferma che vivevano in
una societ aperta, senza leggi e punizioni,
senza leader e divieti legali; uomini e donne
che si sottoponevano ai loro riti diniziazione
in completa uguaglianza. Egli descrive anche in
modo efficace la distruzione causata dalle potenze coloniali, lo sterminio di intere popolazioni e lannientamento della loro cultura.
Il merito dellautore di scuoterci, di volta in
volta, per risvegliarci dal nostro sentimento di
superiorit. Egli osserva acutamente come
lintera societ occidentale caratterizzata
dallo sviluppo eccessivo di un ego fortemente
17

individualizzato. Ci costituisce inevitabilmente un ostacolo per qualsiasi forma di liberazione dalla sofferenza e dal dolore. Tuttavia,
egli non va abbastanza in profondit, in
quanto non valuta la condizione umana come
subordinata e che le cause non sono situate
soltanto nel campo sociale e psicologico.
Taylor non evoca mai limmagine metapsichica
o metafisica delluomo.
Sebbene egli tratti la caduta come fenomeno
collettivo, non la completa con lidea che essa
ha influenzato tutto lordine naturale del
mondo e, soprattutto, che alla base della sua
genesi. Secondo noi, la sua descrizione della
trans-fall psiche (la psiche dopo la caduta)
inadeguata. Egli riconosce che lumanit ha
ricevuto una effusione di forze spirituali, grazie
a guide luminose come Buddha e Ges, ma
queste forze hanno avuto una efficacia limitata. Ci ha riguardato gruppi relativamente
piccoli come i sufi e gli gnostici, mistici come
Meister Eckhart e Jakob Bhme, che hanno
testimoniato di questa luce ricevuta. Secondo
lautore, lumanit si trover presto di fronte
a una seconda effusione di forze spirituali.
Una nuova coscienza potr sorgere, se saremo in grado di invertire le conseguenze
dellespansione dellego.
Egli afferma che la trans-fall psiche lunica
alternativa per evitare limminente esplosione
del mondo. Al fine di invertire tale tendenza,
necessaria una rinascita sociale e psicologica: In ultima analisi, la religione non funziona davvero. La religione non in grado di
18

risolvere il nostro senso di separazione e di incompletezza, lo affievolisce soltanto un po.


C un altro modo di affrontare il problema
della spiritualit e dello sviluppo spirituale.
importante non confondere la spiritualit con
la religione. La spiritualit non riguarda le
preghiere, i libri sacri, il cielo, i sacerdoti o
anche Dio (visto in modo tradizionale). Le
tradizioni spirituali come il buddhismo, lo
yoga e il sufismo, e molte altre sono sistemi
di trasformazione. Il loro unico fine quello
di risolvere la nostra disarmonia psicologica e
permetterci di superare il nostro stato attuale
di sofferenza. Esse ci insegnano come si pu
invertire lo stato di caos spirituale e creare
nuovamente un legame con la forza dello Spirito. In altre parole, ci offrono un metodo
per curare finalmente la nostra confusione
spirituale, invece di limitarci a combatterne i
sintomi.
Tuttavia, questa rinascita non deve portarci indietro nel tempo, a un primordiale, primitivo
stato paradisiaco, indipendentemente dalle
analogie che ha con esso. Deve, invece, condurci allo stato di coscienza delloriginale essere umano spirituale, non ancora disceso nel
tempo. Oltre ad essere un ritorno, significa
anche e sempre un progresso. Una nuova
interdipendenza ecologica con il tutto pu
forse derivare da essa, ma si tratta, soprattutto,
di un legame rinnovato dellanima con il suo
nucleo spirituale. 
Steve Taylor, The Fall. Winchester-New York, 2010

Tutte le creature sotto il sole hanno origine nellessere;


lessere ha origine nel non essere.
Lao Tze

19

Salvaci, Signore,
siamo perduti!
CINQUE MEDITAZIONI
SULLA PAROLA
NEL TEMPIO
DELLA ROSACROCE
I.
Nel tempio della Rosacroce la Bibbia sullaltare, aperta al prologo del Vangelo di Giovanni,
che inizia con le parole: In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
La storia del pensiero dellumanit stata caratterizzata dalla parola. Luso del linguaggio,
della parola per esprimere i pensieri, divenne
possibile soltanto quando luomo pot disporre
della facolt del pensiero. Un animale non
pensa e non conosce la parola. Non dispone
delletere riflettore, o etere mentale.
La parola una forza, una creazione che concede o indebolisce il potere. Una parola pu
annientare un essere umano o farlo ammalare,
oppure stimolarlo e anche guarirlo. Ci sono parole che mordono e feriscono, parole che trasudano cinismo, taglienti e pungenti come acido
solforico. Conosciamo parole che esprimono
pensieri grandi ed elevati, che indirizzano le
masse verso un determinato fine. Ci sono parole di conforto, parole di amicizia che infondono coraggio, e ci sono parole che trascinano
gi lanima, nel pantano dellesistenza. Poi ci
sono le molte parole inutili che vengono pronunciate senza pensare: linfinito vortice di parole con le quali ci teniamo reciprocamente
imprigionati nella vita di tutti i giorni.
Leggiamo nel prologo del Vangelo di Giovanni
le parole magiche: In principio era il Verbo, e
il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
In principio, prima della creazione, prima che
20

ci fosse una sorta di big-bang, prima da intendersi non nel tempo ma in quello che
senza tempo; non in uno spazio, ma in ci che
infinito. La Parola non fu pronunciata nello
spazio, non era in ci che limitato, era in ci
che illimitato.
La nostra parola amici una forma, un
simbolo che si riferisce a qualche cosa e lo
circonda. Si trova in un contesto coerente, per
mezzo del quale acquisisce significato. Pu
esistere solamente se messa in relazione con
qualcosa che la limita, che la colora e la determina. Noi non siamo in grado di concepire
la Parola Vivente, la Parola che in se stessa,
la Parola di cui parla Giovanni. Parola che
contiene tutto e alla quale tutte le parole
sono correlate, cos come tutti i numeri sono
collegati al numero uno.
Il nostro pensiero, che si esprime in parole, in
immagini e in significati, non pu penetrare e
comprendere la Parola. Non possibile afferrare la Parola nella sua unit.
Questo il motivo per cui non siamo in grado
di capire perch la vita come . Dobbiamo
quindi ammettere che il nostro pensiero
completamente cieco per quanto concerne la
Parola del prologo del Vangelo di Giovanni.
Il nostro pensiero interrompe e spezza lunit
della parola. Esso va da un inizio a una fine,
dove la fine forma linizio della parola o
del pensiero successivo, ed entrambi sono

21

Immersi nel tempo, non siamo in grado di percepirne


linizio n la fine

ugualmente speculativi e ipotetici.


Il nostro pensiero indaga sulle cause dei processi evolutivi e sulle perturbazioni che sempre
si verificano in essi. Tuttavia, partendo da un
frammento, da un particolare, non siamo in
grado di comprendere il tutto. Immersi nel
tempo, non siamo in grado di percepirne linizio n la fine. Nello stesso modo, non siamo in
grado di spiegare la malattia, la sfortuna, la
buona sorte, la felicit o loppressione. Individuiamo relazioni, parliamo di karma, evochiamo qualcosa e le diamo un nome, ma ci
che fondamentalmente diviso non in grado
di considerare il tutto, n di comprenderlo.
La vita diversa da ci che lessere umano
orgoglioso e cieco disposto ad ammettere.
Non possiamo svelare la Parola che lAlpha e
lOmega. La Parola lUnit che Dio, eterno
flusso di energia, Essere eterno, di eternit in
eternit. Da ci si evince che le spiegazioni ci
allontanano dalla Parola eterna, che nondimeno parla in noi come forza, come vita,
come ragione di vita, come elisir di vita, come
Spirito Santo.
Il linguaggio della Saggezza non fornisce spiegazioni, n si focalizza sul nostro pensiero intellettuale, che si sviluppa in modo lineare,
come una linea su di un piano. La Parola, il linguaggio della Gnosi, si riferisce alla forza vivente ed eternamente attiva della parola, che
coinvolge ogni creatura, ogni essere umano, qui
22

e ora. Questo linguaggio contrasta le molte


spiegazioni che costituiscono la fonte dei
conflitti umani: si rapporta ad essi come il
verticale allorizzontale.
II.
Se ci sentiamo chiamati e afferrati dalla Parola
Vivente, bene comprendere come agisce e
cosa intende la parola della Rosacroce.
Il nostro pensiero come un vaglio: seleziona e
pu escluderci da ci che illimitato, da ci
che vorrebbe aprirsi allinfinito. Simile a un
fiore misterioso che fiorisce e profuma nella
notte, come una rosa i cui mistici colori tentano di manifestarsi a noi in modo settemplice,
in un inesprimibile armonico insieme di puri
raggi eterici.
Nella nostra epoca ci molto attuale, ma lo
sempre stato. Quando un essere umano, interiormente diviso, utilizza la Parola questa
sorgente di vita pronto a rendere la propria
divisione personale accettabile, e a difenderla.
Vengono fornite spiegazioni, suggeriti collegamenti che spingono allerrore un grande numero di persone e le imprigionano in un
dogmatismo irrazionale, insensato e cristallizzante. In questo modo, lunit della Parola Vivente viene mutilata e frantumata. In un testo
apocrifo, gli Atti di Giovanni, questa mutilazione espressa come: il perforamento della
Parola, il Sangue della Parola, la ferita della

Parola, la sofferenza della Parola, la crocifissione della Parola, la morte della Parola.
Noi, esseri umani concepiti e nati nello spazio
e nel tempo, fenomeni manifesti che un giorno
scompariranno, sappiamo che la creazione di
Dio la Parola pronunciata imperitura, indistruttibile, vera e meravigliosa. In questa
creazione c anche luomo, il vero uomo, che
respira e vive in Dio, nella creazione eterna.
Questuomo definito Manas, il Pensatore.
colui che si apre coscientemente al movimento
eterno della vita divina: linspirazione e lespirazione. colui che penetra e comprende ci
che lessere umano esteriore nato dalla materia non pu penetrare e comprendere: il mistero dellessere umano e del suo divenire.
III.
In principio era il Verbo... e tutto stato fatto
per mezzo di lui e senza di lui nulla stato
fatto di ci che esiste. In lui era la vita, e la vita
era la luce degli uomini.
Questa vita il mistero dellincarnazione che
non si pu esprimere o spiegare sul piano esteriore. Essa parla a ci che non visibile e illumina lessere umano interiore. In questo modo
la vita si manifesta.
I Romantici la cercarono in un lampo, in un
colpo docchio, in una risata, in un silenzio
improvviso, nello splendore dellanima.
Lanima umana si manifesta negli atti degli
esseri umani, nel sangue che fluisce come un
fiume attraverso il sistema vitale e pu vivificare ci che morto, nella coscienza che
comprime e forza la vita entro una certa
forma, idea, opinione o dogma.
Se siamo sinceri e aperti alla parola vivente,
alla parola della Gnosi, non la sperimentiamo
come transitoria, cio simile ai fenomeni che
vengono masticati dal passare del tempo,

condizionati dallo stile, dalle tendenze, o dai


capricci della moda. Questa Parola santa, guaritrice, non deve essere per noi uno stimolo
mentale per continuare a dibattere e discutere.
Nella sua Lettera agli Ebrei (4, 12-13) Paolo
d una spiegazione cristallina di questa Parola
Vivente: Infatti la parola di Dio viva, efficace e pi tagliente di ogni spada a doppio
taglio; essa penetra fino al punto di divisione
dellanima e dello spirito, fino alle giunture e
alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Non vi creatura che possa
nascondersi davanti a Dio, ma tutto nudo e
scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto.
La Parola di Dio viva ed efficace in noi
come unenergia alchemica positiva. Essa rigetta ci che morto, rigenera ci che malato e corregge ci che falso. Corregge e
rigenera non solo ci che mortale in noi, ma
anche le nostre illusioni e presunzioni. Lintera
struttura dellego viene posta sotto la Luce
della verit, affinch possiamo pervenire alla
conoscenza di noi stessi. La Parola, che Vita,
fa irruzione nel tempo.
Tuttavia, la Parola e richiede azione. Solo in
questo modo e in quel momento si manifesta
lalchimia pura e attiva. La Parola la Luce del
mondo si manifesta cos per una resurrezione
o per una caduta.
Diviene Luce e Vita in colui o colei che
agisce, vive e si trova sul piano dellanima e
della coscienza nella e sulla base della forza e
dellordine della Parola.
Spinoza, nel suo libro Etica, scrisse:
Se la vita consiste nellagire e se la vita migliore nella misura in cui noi agiamo meglio, la
contemplazione (lorientamento dellanima
verso la Gnosi) che eccelle per dignit e tenacia, certamente lazione migliore.
23

Con la massima semplicit e modestia possiamo servire


luomo interiore: lanima che conosce la Parola

Essa conduce a una vita elevata ed eccellente.


E vorrei aggiungere: anche pi felice, perch
questo orientamento interiore non deriva da
fenomeni esteriori come i piaceri impuri,
falsi e mutevoli dei sensi ma possiede a profusione in se stesso le leggi e le cause vere ed
eterne di tutte le cose. In modo puro e sincero,
esso si nutre di tutto ci che puro, vero e immutabile e se ne rallegra. [] Inoltre, cosa di
gran lunga pi importante, una vita cos vicina a Dio da trasformare lessere umano nella
Sua perfetta immagine.
IV.
Dolce amaro, bello brutto, buono cattivo,
pazzo non pazzo, geniale sciocco, colpevole
innocente, debole forte, bianco nero, talentuoso mediocre, divino non divino: sono
tutte distinzioni dellego che diviso in se
stesso. In questa divisione trova e mantiene la
sua identit. Lessere umano guasta la parola,
la mutila, la indebolisce e la trasforma in una
decorazione, sottile e piatta come lannuncio
di una rappresentazione che gi sbiadisce su
un cartello.
Che fare? Con la massima semplicit e modestia possiamo servire luomo interiore: lanima
che conosce la Parola. Potremmo, ora, domandarci: siamo in grado di farlo, e come?
C lessere umano esteriore, passeggero e c
lessere umano interiore, forse ancora inattivo,
latente come unimmagine dagli occhi morti.
C la Parola che si avvicina a noi e ci parla:
24

In lui era la vita e la vita era la luce degli


uomini; la luce splende nelle tenebre [...] E
il Vangelo continua: Venne un uomo mandato
da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne
come testimone per dare testimonianza alla
Luce...
Chi questuomo? Si riferisce per caso a una
persona particolare? Oppure si riferisce a noi?
Non era lui la Luce, ma doveva dare testimonianza alla Luce. Come dare testimonianza?
Forse con un profluvio di parole, spiegazioni,
idee, opinioni e punti di vista? Oppure con le
consuete espressioni utilizzate nella nostra
ipocrita vita dialettica?
O piuttosto vivendo nella e sulla base dellanima eterna? Rendendo cio testimonianza
a essa, alla sua energia attiva che compie
miracoli e attraversa la realt dellesistenza
spazio-temporale con il suo potente, radioso
splendore; come il sole, che sorge luminoso
nel cielo e scaccia le tenebre.
questa uninvenzione, un sogno, un ideale,
unirrealt immediatamente offuscata da una
pallida realt?
Spinoza, nel Tractatus de intellectus emendatione (Trattato sullemendazione dellintelletto) cerca, attraverso ci che egli definisce
contemplazione perseverante, cosa pi utile
per un essere umano:
Tutte le cose che la maggioranza della gente
persegue non sono di nessun aiuto al mantenimento del (vero) essere, anzi, sono di ostacolo
e causano la rovina di coloro che le posseggono.

Egli fornisce altri esempi: Ci sono delle persone che hanno sofferto grandi pene sperando
di ottenere degli onori o per mantenerli. Molte
altre hanno affrettato la propria morte a causa
di una pura ricerca del piacere.
Spinoza, inoltre, indaga su come il desiderio
per le cose transitorie affligga lanima, e giunge
alla seguente conclusione logica: Lamore per
un Bene eterno e infinito riempie lanima di
gioia e la mantiene libera da ogni forma di tristezza; questo amore (anelito alla salvezza) dovrebbe, prima di tutto, essere desiderato e
ricercato con tutte le nostre forze.
Sebbene questa riflessione sia chiara nella mia
mente, non sono stato in grado di allontanare
da me tutta la cupidigia, la ricerca dei piaceri e
della gloria. Ho notato che quando la mia
mente era occupata con questi pensieri
(lorientamento unico verso la Gnosi), respingeva ogni altra cosa [] ho sperimentato che
le vere medicine sono pi forti del male.
Ci che Spinoza ha definito un Bene eterno e
infinito la vita che non conosce la morte.
In questo mondo, dove dimoriamo stranieri,
c un fattore di disturbo al quale possiamo
reagire in due modi: negandolo e rigettandolo,
o accettandolo. Qualunque scelta ci lega alle
sue leggi, condizioni e conseguenze. La vita
offre la vita; essa ci prepara a vivere secondo
le eterne regole doro dellunico Bene, come
Ermete ci insegna.
Alla domanda se qualche atto pu accelerare il
processo di cambiamento fondamentale a cui
una persona aspira, Catharose de Petri diede la
seguente risposta:
Caro amico, tu indossi un mantello. il mantello del tuo vecchio stato dessere. Il tuo stato
di allievo ancora in quel mantello e non nel
tuo s pi profondo. Questo mantello lennesimo velo fra te e la Gnosi. In questo stato, la

Gnosi rimarr un mistero per te, a meno che i


tuoi pensieri, i tuoi sentimenti, la tua volont e
la tua vita attiva non siano in totale corrispondenza con il fuoco che stato acceso in te. Allora, la forza dello Spirito Santo potr
discendere nel santuario della testa purificato
e, nel silenzio, lEterno, lOnnipresente che si
estende oltre il tempo, potr essere svelato. Per
il resto, non dovresti fare altro che orientarti,
nel servizio quotidiano, verso il cammino liberatore dellanima, al fine di realizzare il processo iniziato.
V.
C un dipinto di Rembrandt in cui raffigurata una piccola barca che sembra soccombere
alle onde furiose e turbinose del mare. Fra coloro che sono bordo regna il panico, tranne
uno, addormentato sul ponte di poppa. Questa
storia riportata in molti vangeli: Salito sulla
barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco,
avvenne nel mare un grande sconvolgimento,
tanto che la barca era coperta dalle onde; ma
egli dormiva. Allora si accostarono a lui e lo
svegliarono, dicendo: Salvaci, Signore, siamo
perduti! Ed egli disse loro: Perch avete
paura, gente di poca fede? Poi si alz, minacci i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
(Matteo 8, 23-26).
La barca lArca Santa che naviga sulle onde
della vita. Lallievo, salito a bordo, non ha nulla
da temere dalle violente tempeste e dalle agitazioni proprie della vita in questa natura. Esse,
fondamentalmente, non lo attaccheranno, poich vive nascosta in lui lanima eterna.
Tuttavia, se egli, nella sua angoscia e nella sua
paura, fa appello allanima, risuonano le parole:
Perch avete paura, gente di poca fede? Poi
si alz, minacci i venti e il mare e ci fu grande
bonaccia. 
25

Il cielo la casa in cui viene dato il benvenuto


a coloro che posseggono il corpo incorruttibile.
La terra la dimora dei corpi corruttibili.
Lessere terrestre senza ragione;
il cielo conforme alla ragione divina.
Le armonie dellalto sono il fondamento del cielo,
le leggi terrestri sono imposte alla terra.
Ermete

26

Pesato
e trovato troppo leggero?
A casa, dopo un viaggio di una settimana in Turchia, i suoi pensieri indugiavano
ancora su un incontro che aveva avuto nellanfiteatro di Aspendos, nel
verdeggiante entroterra vicino alla costa meridionale dellAnatolia. Dopo una
lunga passeggiata lungo il litorale della regione in piena fioritura, egli giunse
infine in questo antico anfiteatro ben conservato. Attraverso un passaggio
oscuro, entr nel fantastico edificio. La meravigliosa architettura gli fece una
profonda impressione. Sembrava quasi di poter udire una piuma cadere al suolo.

ltre a cinque uomini turchi, nellanfiteatro non cra nessuno. Durante la


salita verso la fila pi alta di sedili,
uno degli uomini cominci a cantare brevi
frammenti dopera con una bellissima voce
baritonale. Altri due provarono lacustica, allinizio in un sussurro e poi da un pianissimo a
un fortissimo. Poi, uno di loro, incoraggiato
dagli altri, molto lentamente cominci a cantare
e, quasi dal nulla, emerse una dolce melodia.
Per la tranquillit che emanava dal grande spazio semicircolare, la timidezza scomparve.
Nacque lidea di dialogare cantando.
Un dialogo, un dialogo cantato, scherzavano
allegramente fra loro in un inglese scorretto, e
poi: In coro, cantiamo in coro. Cominciarono
a cantare lInno alla Gioia dalla nona sinfonia
di Beethoven: Freude, Schner Gtterfunken. Il canto diventava sempre pi bello. In
questo modo, la splendida acustica del teatro
era testata in profondit, con dialoghi, melodie
e canti corali.
Nel frattempo, uno dei turchi scomparve
senza essere notato, e ricomparve poi con una
custodia di violino. Ne trasse un violino e lo
offr ai presenti. Nessuno voleva prenderlo.

Dopo qualche esitazione, lescursionista straniero accett di provare.


In quellistante, unimmagine gli pass per la
mente e una voce gli sussurr: Questa loccasione, uno spettacolo per 20.000 posti...
sarai leroe di Aspendos... Ma unaltra voce
replic: No, non metterti in mostra. Dovresti
assumere un atteggiamento pi modesto...
Accorda il violino... Perch improvvisamente
ti dai cos da fare? Il tuo braccio dolorante ti
tradir, che eroe!
Poi, egli inizi a improvvisare un po. Tra le
grida incoraggianti degli amici turchi, prosegu con Bach, Mozart e Vivaldi. Nel frattempo, giunse nellanfiteatro un gruppo
sempre maggiore di persone ed egli si lasci
conquistare a tal punto che emerse il diavolo: suon il violino alzando continuamente
il volume e la velocit. Ogni crescendo venne
seguito da un diminuendo, dopo il quale il
suono si espanse enormemente. A poco a
poco, le idee scomparvero e vennero infine
sommerse da un applauso.
Allora, uno degli amici turchi gentilmente gli
disse: Ti spiace darmi il violino per un momento? Solo per provare alcune note.
27

Era luomo con la meravigliosa voce baritonale


che, in seguito, si rivel essere un medico.
Naturalmente, ovvio... se lavessi saputo...
Lentamente luomo fece vibrare le corde e
suon una semplice melodia popolare, completamente interiorizzata.
Senti il silenzio in queste note? Lo spazio
risponde e il superfluo, laccessorio, viene
portato via come in un soffio. Non smettere
di ascoltare ci che in alto, ci che in
basso e il tuo essere interiore.
28

Dopo un po, commosso, il viandante ringrazi


i turchi e, dopo un cordiale saluto, continu
per la sua strada.
Fuori, sulla via sassosa, fiancheggiata da alberi
di ulivo, un piccolo serpente strisci sibilante
tra i suoi piedi e scomparve tra i cespugli di
ginestra.
Questo vero o un sogno?
Sul cammino di ritorno lungo la costa selvaggia, medit sullesperienza vissuta e fu pervaso dallemozione. Mentre osservava lacqua

Non smettere di ascoltare


ci che in alto, ci che in
basso e il tuo essere interiore

limpida, qualcosa lott in lui.


Lanima, come argento vivo, incontr la faticosa spinta a essere indaffarati. La profondit
di questa esperienza non apparve ancora chiaramente alla sua coscienza.
Era lultimo giorno di vacanza. Poco dopo
mezzanotte lautobus part per laeroporto. Il
tempo era cambiato. La pioggia batteva contro i finestrini, mentre le palme si piegavano
sotto il forte vento notturno. Dopo il decollo,
laeroplano si alz e scomparve, sbattuto dal

vento, tra le nuvole colme di pioggia. Spiriti


inquieti cercavano la luce del giorno.
Improvvisamente, alto sopra le nubi, il sole si
apr un varco; i suoi raggi illuminavano anche
il suo cuore inquieto. In quel momento, egli
comprese che non si trattava solo di provare
lacustica, ma anche della pesatura di un essere umano. Pesato e trovato troppo leggero
o troppo pesante? 

29

Ogni movimento ritorna


al riposo in Buddha,
lo spirito universale
La Luce, intangibile realt eterna, sostiene e irradia tutto ci che esiste con le sue infinite
forme di manifestazione. lo spirito delluniverso, la natura di Buddha, il fondamento di ogni
esistenza; anche se gli esseri esistenti non ne sono coscienti. Molti aspirano a questa Luce, la
cercano e numerosi sono i racconti di coloro che si sono uniti ad essa intimamente. Le loro
testimonianze, gioiose e confortanti, ci offrono la prospettiva di una nuova realt di vita.
Il modello di vita buddhista consiste in un processo intenso di purificazione degli atti, dei
pensieri e delle parole, nellespansione e nella purificazione di s, nella rinuncia ad ogni male
per ottenere il bene e la purificazione dello spirito. Questo linsegnamento di Buddha.

aul Carus, nel Vangelo di Buddha scrive:


un balsamo per chi ferito e il pane
per chi affamato.
lacqua per lassetato, la speranza per il
disperato e la luce per coloro che si trovano
nelle tenebre.
la benedizione inesauribile delluomo sincero.
Guarite dalle vostre ferite, voi che siete
sanguinanti.
E mangiate a saziet, voi che avete fame.
Riposate, se siete affaticati.
E se siete assetati, estinguete la vostra sete.
Volgete gli occhi verso la Luce,
voi che vi trovate nelloscurit.
E siate pieni di gioia.
La luce della saggezza dissipa loscurit del
cammino.
Vediamo il cammino e la nostra avanzata
sicura e certa.
Buddha ha rivelato la verit e la verit ci rende
forti.

Il buddhismo parla di tre tesori, o gioielli il


buddha, il dharma e il sangha che il buddhista pu ottenere. Essi costituiscono la base di
30

questo insegnamento.
Il buddha lilluminato. Il termine buddha
pu indicare un personaggio storico, ma
anche laspirazione al potenziale spirituale
pi elevato, presente in ogni essere umano.
Il dharma linsegnamento del Buddha, il
cammino della liberazione che conduce alla
salvezza. linsegnamento liberatore che
porta alla saggezza al di l di ogni saggezza, al
nirvana.
Il terzo gioiello si trova nel concetto di sangha
o comunit, una condizione indispensabile per
la liberazione. Il sangha la comunit, nel
senso del rapporto con gli altri esseri umani.
IL SANGHA Quasi tutte le grandi religioni
hanno influito sul modo di concepire lesistenza umana e sul rapporto tra essa e lal di l:
un mondo a noi sconosciuto, ma di cui parlano
i loro insegnamenti. il mondo del regno di
Dio, laltro regno, che vive latente dentro ciascuno di noi, invisibile ai nostri occhi. Numerose dottrine di saggezza ne testimoniano.
Provenienti da questa altra sfera, dei messaggeri avvicinano gli esseri umani. Possono farlo

IMPRESSIONI DI UN SIMPOSIO A RENOVA

31

Apriti, o terra! E le acque del cielo aprano le loro chiuse allascolto della mia voce. Voi, alberi,
siate immobili! Perch voglio cantare e lodare il Signore del Creato, il Tutto e lUnico. Apritevi
cieli! Voi, venti, placatevi affinch limmortale ciclo di Dio possa accogliere la mia parola.
Infatti, canter la lode di Colui che ha creato lintero universo, che ha indicato alla terra il
suo posto e che ha fissato il firmamento, che ha ordinato allacqua dolce di lasciare loceano e
di spandersi sulla terra abitata e disabitata al servizio dellesistenza e della sopravvivenza di
tutti gli uomini; che ha ordinato al fuoco di risplendere per ogni uso che vogliano farne gli Dei e
gli uomini. Lodiamo insieme Colui che elevato al di sopra di tutti i cieli, il Creatore di tutta la
natura. Egli lOcchio dello Spirito: a Lui sia la lode di tutte le potenze. O voi, forze che siete in
me, cantate la lode dellUnico e del Tutto, cantate in sintonia con la mia volont, o voi forze che
siete in me. Gnosi, o santa conoscenza di Dio, illuminato da te mi dato di cantare la Luce della
conoscenza e di rallegrarmi nella gioia dellAnima-Spirito.
Canto di lode di Ermete

32

come maestri, perch sono degli esseri umani


oppure degli esseri divenuti umani. Pieni di
riconoscenza, meditiamo sul loro insegnamento e cerchiamo di far penetrare in noi la
loro saggezza. I loro scritti rivelano lesistenza
di un altro mondo e ci indicano le condizioni
per raggiungerlo.
Tuttavia, Gotama Siddharta non lo fa e prende
ci che esiste in questo mondo materiale come
suo punto di partenza. Qual allora, secondo
Siddharta, la causa primordiale della nostra esistenza in questa natura decaduta?
La vita nel mondo fisico limitata, tutto inquietudine, sofferenza e preoccupazione. Il
principe Siddharta conclude che ogni vita implica sofferenza. Colui che soffre acquista
esperienza, e chi fa esperienza soffre. Ogni essere in questa natura sofferenza ardente e
tutto ci che vive, per cos dire, brucia.
Ecco un concetto interessante! Tutti soffrono,
che lo si voglia o no. Tutti rincorrono la felicit,
che esista o no la vera felicit. Tutto ci che
esiste sofferenza; la sofferenza la nostra realt. Come possibile?
Chi non soffre questa la ragione in realt
non cosciente e si lascia influenzare da idee
illusorie. Vogliamo godere la nostra vita, ma
questo cosiddetto godimento ci rende molto
spesso pi indolenti. Ognuno rifugge dalla sofferenza, pur infliggendo grandi sofferenze agli
altri: uomini, animali, vegetali

Secondo Buddha, laspirazione alla liberazione


e allilluminazione possibile soltanto se operiamo per la liberazione di ogni essere che soffre. Il cammino pi breve per vincere la
sofferenza sta proprio nel comprenderla, nellaccettarla completamente, per quanto paradossale questo possa apparire. Noi, come esseri
umani, abbiamo una grande responsabilit
nella vita: dobbiamo aiutare il nostro prossimo e, se necessario, soffrire con lui. In questo modo impariamo veramente a conoscere
gli uomini e diveniamo sempre pi coscienti.
Questo ci porta ad un principio semplice: la
sofferenza ha un significato o, meglio, essa il
senso della vita, poich dalla comprensione
della sofferenza che scaturisce la liberazione.
Oserete trarre le conseguenze di tale affermazione? Come pu la sofferenza essere il fine
della vita se i vegetali, gli animali e gli esseri
umani non fanno che aspirare alla luce del sole,
a essere protetti, a essere sereni?
Ebbene, proprio questa aspirazione, questo
desiderio, a stimolare la coscienza. Il desiderio
inizia dallamore per le persone vicine a noi e
giunge allamore per la bellezza, cio lamore
per una sempre pi ampia cerchia, fino ad assumere delle forme sempre meno concrete.
Tale conoscenza progressiva dellamore implica
anche la consapevolezza di quanto sia parziale
ci che luomo desidera in questa natura. Ed
proprio questo a portare sofferenza.
33

34

In questo modo vi risveglierete e troverete ristoro


nel Buddha, la Luce delluniverso

La sofferenza fa parte di questo mondo: il sacrificio che ciascuno porta dentro di s.


La sofferenza incendia lintero essere. Colui
che soffre, vive. Chi in grado di soffrire coscientemente porta la materia, ridimensionata
nei propri limiti, a una vita magnifica e grandiosa. La tappa successiva la sofferenza perfetta, la compassione per ogni essere vivente.
Questa compassione diventa allora una scelta
consapevole. Buddha soffre in ogni essere.
Anche Cristo ha sperimentato la pi grande
sofferenza, ed Egli la Vita!
Si ha quindi un paradosso: la compassione
profonda elimina la sofferenza.
Ritorniamo a Siddharta, il principe, e riflettiamo intensamente sulla seguente immagine:
Io sono Siddharta, leterno.
Il cammino appare in un lampo, cammino di
comprensione, splendente come un diamante
illuminato otto volte, senza ombre e senza sofferenza. Davanti a voi avete leliminazione
della sofferenza: il buddha, il dharma e il sangha. Essi sono la luce unificante, la parola dellinsegnamento e la comunit. E dite: Tutti gli
esseri sono buddha fin dallinizio.
La compassione rappresenta il senso della sofferenza. La compassione lunit universale
della vita, mentre la sofferenza la separazione
universale delle parti dal Tutto.
Nella compassione, la Luce vi impregna total-

mente e il nirvana affluisce su di voi e dentro


di voi. E ripetete nuovamente:
Per quanto numerosi possano essere gli esseri
viventi, io li salver.
Prometto di liberarli tutti.
Per quanto insondabili siano le cause della
sofferenza, prometto di combatterle assolutamente tutte.
Per quanto numerose possano essere le porte
senza porta, prometto che voi entrerete.
Per quanto interminabile sia il cammino del
risveglio, mi impegno a percorrerlo.
Come andare pi lontano?
Nellessenza del buddhismo non viene fatta alcuna distinzione tra Buddha e il voi-stesso
eterno, racchiuso nel pi profondo del vostro
cuore. Quando percorriamo il cammino e la
nostra personalit silenziosa, la natura del
vero Buddha riesce ad esprimersi e possiamo
comprendere il senso della frase: Fin dallinizio
dellinizio, tutti gli esseri sono dei Buddha.
Oppure, come afferma il patriarca cinese HuiNeng: La comprensione giusta viene considerata trascendente, la falsa comprensione
considerata profana.
Quando ambedue vengono abbandonate, appare lessenza del Buddha.
Quello che Siddharta disse, 2600 anni fa, risuona ancora oggi per voi:
35

Il grande santuario di Borobudur, sito nellisola di Giava, fu


edificato nellVIII secolo secondo le norme buddhistiche della
dichiarazione contenuta nel rituale Karmavibhanga (equilibrio tra la causa e leffetto) che espone in un modo unico al
mondo la vita del Buddha e il settemplice cammino di redenzione e di liberazione. Nella perfetta struttura architettonica dei templi, con i lunghi bassorilievi scolpiti, osserviamo
le rappresentazioni del bene e del male, della legge del
Karma, delle esperienze vissute sul cammino, delle quattro
fasi della meditazione, del distacco dalle turbolenze e dal
caos della vita mondana e dellingresso finale nei puri domini
della Bodhi (illuminazione), che costituiscono i piani superiori di questo settemplice complesso di templi.

Per quanto numerosi possano essere gli esseri


viventi, io li salver. Prometto di liberarli tutti.
In questo senso, gli insegnamenti di Buddha
sono un dono che noi riceviamo. Tuttavia, tali
insegnamenti sono utili soltanto se li mettiamo
in pratica e li realizziamo in noi stessi e nella
nostra vita. Chi segue il cammino scopre il
proprio destino ed in grado di decifrare il destino degli altri. Siate dunque pronti a salvare
luomo e il mondo! In questo modo, vi risveglierete e troverete ristoro in Buddha, la Luce
delluniverso.
Tre tesori, tre gioielli lo sappiamo sono
alla nostra portata: il buddha, lo spirito delluniverso che, in quanto personalit superiore,
irradia in noi la luce della coscienza;
il dharma, il sentiero che ci libera dal mondo
36

delle apparenze e delle illusioni; esso ci guida


verso la saggezza che al di l di ogni saggezza.
E, infine, il sangha, la comunit, la compassione universale per tutti gli esseri viventi, che
realizza il ponte verso una nuova realt di vita.
Meditando sulla propria illuminazione, il
Buddha disse:
Alla ricerca del costruttore di questa capanna,
ho percorso invano il ciclo di numerose nascite
e, sempre, la nascita piena di sofferenza.
Ma, ora, creatore di questa tenda, riconosco
che tu non la ricostruirai.
Tutte le travi sono state spezzate
e le pareti distrutte.
Libero, senza pi legami, lo Spirito ritornato
l dove tutti i desideri svaniscono. 

La luce
della Rosacroce
Guardando alla storia del movimento dei Rosacroce, cosa c di cos speciale in quel periodo
della storia europea agli albori del 1600? Forse che i famosi manifesti rosacroce, testi
pubblicati tra il 1614 e il 1616, sono scaturiti dal nulla? Nella sua opera intitolata The Rosicrucian
Enlightenment (1972) qui tradotto come La Luce della Rosacroce lautrice Frances A.Yates cerca
una risposta, non priva di punti controversi, allenigma della genesi di questi scritti. Segnaliamo
che il presente articolo frutto di un commento a una recentissima edizione in olandese.

el suo The Rosicrucian Enlightenment


(1972), Frances A. Yates descrive un
periodo della storia europea poco frequentato dagli studiosi e poco noto, un periodo
in cui lErmetismo e il pensiero Rosacrociano
hanno agito come fattori principali e determinanti in Europa. Leggendo questo libro, gradualmente emergono con chiarezza sia
limportanza di ci che avvenne in quegli anni,
sia i motivi per cui questo periodo , quasi subito, scomparso dalla storia scritta. Bisogna riconoscere al lavoro di Frances Yates il merito di
aver riportato alla luce la storia della Tradizione esoterica dellOccidente e il ruolo che
questa Tradizione ha giocato nel successivo sviluppo della Scienza e della Medicina. Per questo, il libro di cui stiamo parlando molto pi
che un libro di Storia, potremmo persino leggerlo come un giallo a sfondo storico.
Nella sua prefazione, la Yates scrive: Ci che
scivolato fuori dalla Storia il fatto che in quel
momento si manifestava una vera e propria
fase Rosacrociana della cultura: i cosiddetti

Manifesti Rosacroce sono in stretta relazione


con tale fase, manifesti nati sul terreno dei movimenti attivi in quegli anni in Boemia e ispirati dal pensiero e dagli scritti di John Dee, e
ancora il breve regno di Federico ed Elisabetta
che pu essere definito un specie di Et dOro
Ermetica, con i contributi degli alchimisti allievi di Michael Maier, oppure, la conoscenza
dellopera di John Dee Monas Hieroglyphica
con tutto ci che ne consegue. [] Unaccurata ricostruzione di questo periodo della storia
europea, realizzata, si spera, secondo buoni
criteri storiografici, liberer questi accadimenti
da quel velo fastidioso e sbrigativo che li ha
fino ad ora relegati nel settore del cosiddetto
occultismo, restituendoli legittimamente alla
dignit della ricerca storica pi alta.
Proviamo a pensare alla situazione proprio
nellanno 1600. In Olanda da poco iniziata
lEt dOro nellarte pittorica e nel campo
delle invenzioni. Le riforme in campo religioso sono gi da tempo in acque molto agitate. Due anni dopo la furia iconoclasta del
37

1556 (protestante), inizia la Guerra degli 80


anni contro la Spagna (cattolica). In Inghilterra londa lunga del Rinascimento (nato e
nutrito in Italia) al suo culmine. Shakespeare ancora attivo e alla corte inglese vengono rappresentati i suoi lavori; lo studioso,
astronomo, matematico e alchimista John Dee
(che muore nel 1608) ha grande influenza
sulla regina. Elisabetta I (che muore nel
1603) sostiene e protegge lEuropa (le sue
monarchie pi indipendenti, quantomeno)
dallaggressivit degli Asburgo, fautori della
Controriforma della Chiesa Cattolica Romana. La stessa Elisabetta I fervente sostenitrice dei ricercatori nel campo delle Arti e
delle Scienze dette occulte e ne finanzia le
attivit con veri e propri contributi regolari.
Durante gli anni del suo regno lInghilterra
conosce il periodo pi esaltante del suo Rinascimento, unInghilterra che fieramente resiste alla potenza e allaggressivit della Spagna
cattolica e papista, mentre la flotta spagnola
detta Invincibile Armada va incontro alla rovinosa disfatta sulle coste inglesi. Si rafforza
cos lalleanza nel blocco protestante anche in
terra olandese, tedesca e francese.
In Francia, Enrico IV cerca di sostenere il movimento degli Ugonotti (garantendo una libert di culto quasi completa ai protestanti
con il famoso editto di Nantes), ma viene ucciso nel 1610. La Repubblica di Venezia si oppone al potere di Roma e della Chiesa e apre
allInghilterra. LItalia Meridionale si ribella alloccupazione spagnola e una delle rivolte (la
Congiura di Calabria) guidata dal filosofo e
monaco Tommaso Campanella.
A Praga, Rodolfo II (che muore nel 1612),
uomo profondamente incline alla riflessione e
alla moderazione, nonostante il declino del suo
potere, si oppone decisamente alluso della violenza e, alla fine della sua esistenza e del suo
regno, introduce in Boemia la libert religiosa
38

(fatto che porter nel 1618 alla Guerra dei


TrentAnni). Anche la sua corte (come gi
quella di Elisabetta I) luogo prediletto di incontro per artisti di ogni tipo, ricercatori delle
scienze nascenti, alchimisti. In altre parole, uno
spirito potremmo dire illuminato si diffonde
in terra dEuropa e fa da terreno fertile per
loperazione luminosa (e anche in certo senso
illuministica ndt) dei Rosacroce.
Nei primi due capitoli del libro, lorizzonte
storico descritto dalla Yates in maniera molto
ampia ed esauriente; qui ne diamo alcuni brevi
indizi. Giacomo I (il successore di Elisabetta I)
concede che sua figlia la principessa Elisabetta sposi Federico V, Elettore del Palatinato, nipote di Guglielmo dOrange, cavaliere
dellOrdine della Giarrettiera e guida politica
dei protestanti tedeschi. Il matrimonio, avvenuto a Londra nel 1613, si svolge in uno sfarzo
senza precedenti. Il Reno si unisce al Tamigi, la
Germania unita con la Gran Bretagna, dalle
stelle fluiscono armonie in questo matrimonio,
tale la descrizione nelle cronache, e ancora:
Tutte le persone benevole provano gioia per
questo matrimonio, a suggello e fondamento
della religione (pensiamo alle guerre di religione che allepoca insanguinavano lEuropa
ndt). La coppia regale parte per Heidelberg,
ma prima viene ricevuta con grande sfarzo a
LAia, come ampiamente descritto nel testo. In
quella circostanza ci si aspettava che Giacomo I
sostenesse il genero in una alleanza protestante
contro la Spagna. Tuttavia, Giacomo (al contrario di Elisabetta I) fortemente contrario alla
ricerca magico-scientifica e fa di tutto per sopprimere ogni tentativo in quella direzione. Cos
esercita in questo campo uninfluenza fortemente inibitoria anche su sua figlia Elisabetta e
sul suo consorte.
Intanto in Europa orientale, dopo il trasferimento della corte di Rodolfo II a Praga nel
1583, la citt conosce un periodo aureo per la

cultura e lAlchimia, con le sue biblioteche e le


stanze dei miracoli che mostrano congegni
magico-tecnici frutto dellingegno degli inventori. Praga diviene un centro di studi alchemici, astrologici e magico-scientifici,
praticamente una Mecca per persone interessate a studi esoterici e scientifici, provenienti
da tutta Europa. John Dee, Edward Kelly,
Giordano Bruno e Giovanni Keplero passano
da qui. Studenti ebrei della Cabala vi possono
continuare i loro studi indisturbati. La chiesa
Boema, fondata da Johannes Hus, diventa la
prima chiesa riformata in Europa.
La tolleranza di Rodolfo si estende alla riformata chiesa Boema e ai Fratelli Boemi, una
Comunit che interpreta le scritture in maniera mistica. Durante il regno di Rodolfo II,
Praga una citt completamente pervasa dal
Rinascimento dellEuropa orientale. Diventa
cos un crogiolo di idee, una citt misteriosa e
affascinante perch aperta a nuovi sviluppi.
Nel 1612, alla morte di Rodolfo, sale al trono
il cattolico Arciduca Ferdinando di Stiria degli
Asburgo. Essendo un fanatico, Ferdinando revoca la libert di religione; il popolo boemo
insorge e offre il trono a Federico V. Tra il
1619 e il 1620, Federico ed Elisabetta salgono
al trono di Boemia, incoronati dagli Ussiti, i
seguaci di Giovanni Hus. Dopo un solo inverno (da qui il nome di Re dInverno dato a
Federico V), la situazione precipita. Il cattolico duca di Baviera sconfigge le truppe del re
di Boemia nella battaglia della Montagna
Bianca; anche il Palatinato viene occupato e
saccheggiato. La grande Biblioteca Palatina di
Heidelberg viene trasferita a Roma.
La Yates commenta cos i fatti: Questi avvenimenti segnano la scomparsa di un intero
mondo. I suoi monumenti vengono deturpati o
distrutti, i libri e i verbali scompaiono, la sua
popolazione si trasforma in un popolo di rifugiati quelli che riuscirono a fuggire oppure

viene sterminata violentemente, anche grazie


alla peste e alla carestia dei terribili anni successivi. Nellintroduzione al capitolo 3, scrive:
Andiamo ora a esplorare questo fallimento del
Rinascimento, o Illuminismo prematuro o
Alba Rosacrociana mal compresa. Qual stato
lo stimolo per il movimento che ha prodotto i
cosiddetti manifesti Rosacroce con i loro
strani annunci dellalba di una nuova Era di
Conoscenza e di Comprensione? Una risposta
a questa domanda si dovrebbe cercare nella
sfera di influenza dei movimenti nati intorno a
Federico del Palatinato e alla sua disponibilit
per la Corona di Boemia.
A questa introduzione segue una descrizione
dellambiente in cui vive Johann Valentin Andreae, lautore dei manifesti Rosacroce. Federico I di Wrttemberg (che muore nel 1608),
un appassionato di alchimia, scienze occulte
e manifesta una spiccata anglofilia. Nel 1603,
nei pressi di Stoccarda, capitale del suo ducato, riceve le tanto desiderate insegne dellOrdine della Giarrettiera da un emissario
speciale di Giacomo I. Yates scrive su questo:
Sicuramente, la visita dellambasciatore dellOrdine della Giarrettiera e dei suoi ufficiali
cerimonieri deve essere stato molto stimolante ed emozionante per il giovane e fantasioso studente di Tubinga, Johann Valentin
Andreae. Il suo testo pi noto, le Nozze Alchemiche di Cristiano Rosacroce, del 1616,
costellato da brillanti quadri che descrivono
ricche cerimonie e feste, in onore di un Ordine, o pi Ordini, e contengono anche affascinanti inserti di spettacoli teatrali. Questo
testo diventa pi comprensibile nel suo valore
artistico se lo consideriamo come risultato di
influenze inglesi, sia drammaturgiche sia cerimoniali, in grado di ispirare un nuovo e originale capolavoro immaginativo.
Riguardo al ruolo di John Dee, che durante
il suo viaggio in Germania ha lasciato
39

Incisione contemporanea, compendio di tutte le idee rosacrociane del XVII secolo

unimpronta come uomo di profonda cultura,


Yates scrive: Senza dubbio, dovremmo vedere
sullo sfondo delle tre pubblicazioni rosacrociane un movimento che si ispira a John Dee.
Tali idee potrebbero essere giunte in Germania dallInghilterra, attraverso i contatti e le
influenze anglofile dellElettore del Palatinato,
e potrebbero essersi diffuse attraverso la Boemia. [...] La suggestione, stranamente emozionante che se ne ricava, che il movimento dei
40

Rosacroce in Germania possa essere stato il risultato tardivo della missione di John Dee in
Boemia oltre venti anni prima.
Nei quarantanni successivi alla pubblicazione
del libro (1972) la ricerca internazionale ad
opera di studiosi di diverse discipline, ha chiarito che questa ultima ipotesi della Yates insostenibile. Indipendentemente dal fatto che
il testo Monas Hieroglyphica di John Dee
sia comunque un fenomeno importante e

interessante, possiamo invece individuare con


certezza lorigine dei manifesti Rosacroce
nella Cerchia di Tobias Hess, Christoph Besold e Johann Valentin Andreae. Una Cerchia
interna (non pubblica ndt) di spiriti affini, un
Liebesbund (sodalizio damore), non pi numeroso di sette persone, individuate e unite
dallo spirito di Tobias Hess; in questa Cerchia
la Fama Fraternitatis nasce sulla base dellimmagine di una Comunit della Rosa. Questa
Comunit costituita da esseri che hanno superato lo stato di coscienza terreno e turbolento degli opposti in conflitto. Questa
Comunit pratica anche una caritas ben ponderata: lamore nel senso di intelligenza applicata, di altruismo universale. Questa
Cerchia ha determinato la manifestazione di
una nuova energia spirituale in Europa e ne
ha potuto constatare le conseguenze: una
realizzazione di ci che, in effetti, anche la
Riforma intendeva. Sulla base di tale realizzazione emerso qualcosa di pi grande: una
guida spirituale, una persona che porta il
nome di Cristiano Rosacroce. Un impulso dal
mondo spirituale si fatto carne e sangue. In
questa sfera di amicizia, aspirazione, ricerca e
osservanza spirituale, come se la Luce fosse
nata di nuovo.
Dopo questa parentesi, torniamo alleccellente
libro della Yates. Leggiamo gli avvenimenti durante i quali Federico del Palatinato diventa
sovrano di Boemia: Negli anni dal 1614 al
1619 gli anni della moda ricorrente dei Rosacroce innescata dai manifesti lElettore Palatino e sua moglie regnano a Heidelberg.
Questa avventura non un semplice sforzo
politico in chiave anti-asburgica. piuttosto
lespressione di un movimento religioso che si
stava sviluppando da molti anni, favorito dalle
influenze segrete che aleggiano in Europa, un
movimento che punta alla risoluzione dei conflitti religiosi secondo le linee suggerite dalle

influenze Ermetiche e Cabalistiche.


I capitoli 4 e 5 trattano dei manifesti e della
pubblicazione simultanea della Confessio Fraternitatis e della Consideratio Brevis di Philip
Gabella, basata questultima sulla Monas Hieroglyphica di Dee, il segno misterioso e le sue
parti, il triangolo sacro, il cerchio, il quadrato, e
la croce. Questo testo sembra essere parte integrante del manifesto e secondo la Yates un
indizio ulteriore del fatto che i manifesti siano
stati ispirati da Dee.
Pi avanti, la Yates offre al lettore capitoli interessanti riguardanti i contatti di Andreae
con Robert Fludd e Michael Maier e le loro
osservazioni sui manifesti. Anche in Francia,
in Inghilterra e in Italia, i manifesti causano
una certa eccitazione intellettuale (capitoli 8,
9 e 10). Traiano Boccalini (muore nel 1613)
scrive una satira, un frammento della quale
viene incluso nella Fama Fraternitatis. Ci testimonia dei contatti con Venezia. Ed ecco il
frammento: Quello che ha messo let presente in cos grande confusione lodio crudele e linvidia maligna che in questi giorni si
vede regnare in generale tra gli uomini. Tutto
laiuto utile per curare questi mali presenti
sperare nellinfusione della Carit, dellaffetto
reciproco e dellamore santificato verso il nostro Prossimo, che il principale dei Comandamenti dati al genere umano. Dovremmo
quindi impiegare tutta la nostra abilit per
eliminare le occasioni di odio, che in questi
giorni regna nei cuori umani.
Unaltra influenza riscontrabile quella di
Tommaso Campanella. Dopo la fallita rivolta
contro gli occupanti spagnoli, egli scrisse in
carcere La citt del Sole. la storia di una citt
ideale in cui i sacerdoti che praticano il Pensiero Ermetico governano la citt. I suoi allievi
tedeschi portano il manoscritto ad Andreae in
Germania. Pi tardi, anche Andreae avrebbe
scritto un libro sullUtopia: Christianopolis.
41

Aspira al cielo e otterrai la terra. Aspira alla terra e perderai tutti e due.
Poich solo lamore, che del cielo, vince, solo lamore preserva.
Quando il cielo vuole proteggere una persona, colma il suo cuore damore.
C.S. Lewis

42

Nel capitolo 11, la Yates si occupa dei possibili


motivi che spinsero Andreae a dissociarsi (pubblicamente) dalla Fraternit dei Rosacroce:
Non v dubbio, a mio avviso, che Andreae
fosse molto in ansia per landamento preso
dalla moda quasi ossessiva della Rosacroce
dal 1617 in poi. Egli si accorge che tutto ci
stava diventando dannoso per la causa che intende servire, e probabilmente cerca di arginare il torrente e guidarlo in altri canali.
Nella prefazione a Christianopolis, Andreae
scrive: Le persone con uno spirito di fuoco
hanno richiesto riflessione, rinnovamento spirituale e la propagazione di una nuova effusione
dello spirito Cristiano in questo tempo. Una
certa fratellanza ha promesso questo, ma, al
contrario, sorta confusione tra la gente.
Lo stesso Andreae fond poi la Societas
Christiana, con lo stesso obiettivo, ma con
un altro nome.
Seguono poi capitoli su Comenius, lAccademia delle Scienze, Elias Ashmole, Newton,
lAlchimia dei Rosacroce e lo studio del rapporto tra Rosacroce e Massoneria. La Yates cita
a riguardo il primo documento stampato risalente al 1676: Diffondo notizia che il Moderno
Green-ribbond Caball, (cinque ministri di
primo piano durante il regno di Carlo II) insieme con lantica Fraternit della Rosa-Croce,
Adepti Ermetici e la societ dei Massoni Accettati, intendono cenare tutti insieme il 31
novembre prossimo.
Il libro si conclude con il capitolo La Luce
della Rosacroce. il resoconto dellintero lavoro da parte dellautrice. La sua conclusione
la seguente: auspicabile che largomento cos
complicato e ricco di questo fermento tedesco
sia considerato una tappa molto importante
nella storia europea e possa ricevere seria attenzione. Tuttavia, lenfasi posta dalla Rosacroce sullimminente Illuminazione a cui il
titolo di questo libro si riferisce, notevole. Il

mondo, che si avvicina alla sua fine, sar partecipe di una nuova effusione di Luce in cui i
progressi delle conoscenze, realizzati durante il
precedente periodo del Rinascimento, si
espanderanno enormemente. Nuove scoperte
sono alla portata dellumanit che vedr lalba
di una nuova era. Questa Illuminazione irradia
verso linterno e verso lesterno, una Illuminazione spirituale che svela nuove possibilit
interiori per lessere umano, che gli fa capire
meglio la propria dignit e il proprio valore,
permettendogli di approfondire il ruolo che gli
viene chiesto di assumere a livello esteriore nel
piano divino.
Il libro termina con una citazione dalla Via
Lucis, un testo di Comenius talvolta chiamato
la Fama Comeniana, che potrebbe servire
come testo per entrambi gli ambiti di Illuminazione (esteriore e interiore ndt):
Se la luce della Sapienza Universale viene infiammata, sar in grado di diffondere i suoi
raggi in tutto il mondo dellintelletto umano
(proprio come lo splendore del sole quando
sorge e si diffonde da est a ovest), di risvegliare
la letizia nei cuori e trasformare la volont
degli umani. Cos essi, in questa luce suprema,
vedendo chiaramente davanti a s il proprio
destino e quello del mondo, e imparando a utilizzare i mezzi che immancabilmente condurranno lumanit a una buona fine, perch non
dovrebbero usarli? 
Nota: per chi volesse approfondire, esistono due traduzioni
italiane del testo The Rosicrucian Enlightment di F.A.Yates, una
del 1976 di Metella Rovero, LIlluminismo dei Rosacroce. Uno
stile di pensiero nellEuropa del Seicento, Einaudi, Torino; laltra,
del 2011 di Stefano Amabile, Lilluminismo dei Rosa-Croce, con
introduzione di Claudio Bonvecchio, Mimesis, Milano.
opportuno ricordare che nella lingua inglese il sostantivo
enlightenment si riferisce soprattutto allEra dei Lumi
(ovvero al movimento Illuminista).

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frances amelia yates


Grazie al lavoro di suo padre, ingegnere navale, Frances A.
Yates (1899-1981) ha, nella sua infanzia, cambiato spesso residenza, passando da un porto allaltro, vivendo in una condizione piuttosto isolata. Mancavano le opportunit per una
regolare frequenza scolastica e per questo sua madre ogni
giorno cercava di sopperire alla mancanza di uninsegnante,
mentre le sue sorelle le insegnavano a leggere utilizzando i
testi di Shakespeare. Nasce cos un amore permanente per
il patriarca della letteratura inglese. Allo stesso modo, la
giovane Yates era affascinata dal Rinascimento.
La Prima Guerra Mondiale lascia un segno molto profondo
in lei. Suo fratello maggiore muore al fronte nel 1915. Questo evento laccompagna inesorabilmente per tutta la vita;
uno dei risultati sar la sua costante dedizione alla ricerca
storica con uno sguardo speciale alla storia del pensiero
religioso volta a indagare le cause delle terribili guerre di
religione scoppiate nei secoli XVI e XVII.
A Londra studia il Francese, ma i suoi primi due libri, pubblicati nel 1930, sono dedicati al mondo di Shakespeare.
Nei primi anni del Secondo Conflitto Mondiale, lavora
come autista di ambulanze. In quegli anni riceve anche linvito a entrare come assistente ricercatrice al Warburg Institute di Londra che vanta unimmenso patrimonio di testi.
In quella atmosfera ricca di suggestioni, la Yates ha gli strumenti per guardare alla filosofia Ermetica in una prospettiva scientifica e documentata.
Fino allet di 80 anni, tiene, con regolarit settimanale, una
serie di seminari nelledificio di Woburn Square a Londra.
In questi incontri, ogni studente presenta il suo scritto e da
l si prende spunto per una discussione. Ci, nella maggior
parte dei casi, significa che luditorio rimane estasiato ad
ascoltare la delicata voce della Dame Frances, mentre
suggerisce con una cortese esitazione ipotesi e formula
domande che spesso rimangono a fluttuare nelletere ma
che, a volte, ricevono risposte, magari diversi anni pi tardi.
Era questo il suo metodo di insegnamento.
Grazie alla sua esperienza di vita e alle sue conoscenze, la
Yates si inserisce perfettamente nella tradizione del libero
pensiero, le cui posizioni non si sono mai sclerotizzate o
fissate nel tempo. Frances A. Yates animata da un grande
desiderio di sviluppo spirituale e di realizzazione, attitudine
che le permette di entrare in stretto contatto con la tradizione Ermetica e con alcuni dei suoi pi noti rappresentanti, come Giordano Bruno. A lui si interessa con il suo
metodo di ricerca su basi storico-esoterico-scientifiche; nel
1964 pubblica Giordano Bruno and the Hermetic Tradition
(Giordano Bruno e la Tradizione Ermetica).
Dal suo punto di vista, Bruno era un mago che secondo
un programma di rifondazione morale basato solidamente
sulla conoscenza interiore vedeva chiaramente e professava la relazione tra essere umano e mondo e tra mondo

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e cosmo. Nel Rinascimento, discipline come Astrologia, Cabala e Alchimia, oggi considerate scienze occulte, erano
parte del pensiero scientifico. Due anni dopo la pubblicazione della ricerca su Bruno, la Yates scrive The Art of Memory (LArte della Memoria), uno studio sulla pratica
medievale delle varie mnemotecniche. Con grande fascinazione in grado di descrivere come la pratica acquisita di
queste tecniche abbia prodotto notevoli trasformazioni, soprattutto in ambito teatrale. Le tecniche della memoria provenienti dallantichit greco-romana diventano obsolete,
sebbene Bacone, Cartesio, Comenio e Leibnitz continuassero a usarle. La Yates non si preoccupava della reazione
del mondo accademico alle sue ricerche. Nel 1969 pubblica Theatre of the World (Il Teatro del Mondo), un testo dedicato a John Dee e Robert Fludd. Intorno allanno 1600
questi ultimi erano gli Ermetisti pi noti e influenti dInghilterra. Procedendo in questi studi, la Yates si addentra sempre pi nella conoscenza dellErmetismo rinascimentale.
Nel libro The Rosicrucian Enlightenment (LIlluminismo dei Rosacroce, vedi articolo dedicato in questo numero), pubblicato nel 1972, prende in considerazione la tradizione
Ermetica nellInghilterra di Elisabetta I e nellEuropa Centrale
dellepoca. Allet di 80 anni scrive The Occult Philosophy in the
Elizabethan Age (La Filosofia Occulta nellEra Elisabettiana).
Questo testo raccoglie tutta la sua conoscenza delle correnti spirituali nascoste, e prima di lei non svelate, di una cultura che gli studiosi solitamente analizzavano attraverso la
letteratura e gli avvenimenti direttamente osservabili.
Frances Yates era fortemente attratta dal fatto che alcune
menti illuminate dEuropa si manifestassero in momenti
cruciali di guerre e tensioni dottrinali: tutte queste menti,
studiosi, artisti ma anche personaggi del potere politico,
hanno usato tutte le loro conoscenze e capacit per tentare di guidare il mondo verso uno stato di pace e autentica tolleranza. Era convinta, ad esempio, che Marsilio
Ficino e Pico della Mirandola, unitamente ai loro numerosi seguaci nel XVI e XVII secolo, fossero non soltanto
umanisti o filosofi, ma anche maghi. Il suo concetto di
mago rinascimentale, si riferisce al tipo di studioso che
sar poi chiamato scienziato dal secolo XVII.
In un necrologio apparso sul Sunday Times, viene descritta
come unamante, nel senso di una cultrice appassionata,
che ha saputo creare la sua personale disciplina scientifica
(...), una cultrice che combinava lentusiasmo della ricerca
con lesigenza di un punto di riferimento professionale.
Lautore del pezzo conclude: Frances Yates la storica pi
viva che abbia mai conosciuto.
Il riconoscimento della sua opera i suoi dodici testi, i numerosi articoli e pubblicazioni le sono valsi nel 1977 il riconoscimento ufficiale dellOrdine dellImpero Britannico, titolo che
permette di scrivere lappellativo Dame davanti al suo nome.

Antonin Gadal

Il Trionfo
della
Gnosi
Universale

EDIZIONI LECTORIUM ROSICRUCIANUM

di
Il Trionfo
della
Gnosi
Universale

Antonin Gadal

228 pag. 20,00

Antonin Gadal (1887-1962) nacque nella Francia del sud, nel Sabarthez: questa fu
una delle localit abitate, nel Medio Evo, dai Catari. Egli si interess a tutto ci che
riguardava la mistica catara i cui ideali, anche dopo sei secoli dalla loro scomparsa,
continuavano a permeare la societ occitana.
Diventato direttore dellUfficio generale del turismo di Ussat-Ornolac, pot
accedere alle famose grotte pirenaiche. Poich aveva potuto conoscere i vari
gradi di iniziazione dei catari, spieg che alcune grotte costituivano un loro percorso iniziatico. A. Gadal fu lultimo dignitario della fraternit catara ed ebbe la solenne missione di creare e rinsaldare il legame luminoso tra questa e i
rappresentanti della nuova manifestazione gnostica in Europa: il Lectorium
Rosicrucianum.
Quando mor, il lavoro della sua vita fu indissolubilmente legato al movimento dei
Rosacroce.

I libri si possono ordinare telefonando al n 0543.934721 oppure via fax


0543.934457 o e-mail nuovarca@rosacroce.info oppure scrivendo a:
Edizioni Lectorium Rosicrucianum via Montepaolo 29 47013 Dovadola (FC)
La spedizione verr effettuata contrassegno (senza spese postali)

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