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Cooperativa

Migros Ticino

G.A.A.
6592
S. Antonino

Settimanale
di informazione e cultura
Anno LXXV
18 giugno 2012

Azione 25
Societ e Territorio
Una visita al nuovo
Centro di calcolo di Lugano

Ambiente e Benessere
Grazie a una recente ricerca,
per la prima volta, esiste una
sistematica analisi delle cure
non-farmacologiche per i malati
terminali
pagina 12

Politica e Economia
La crisi nellEurozona mette in
pericolo la rielezione di Obama

Cultura e Spettacoli
La grande lezione di Carlo
Freccero, un maestro
della televisione

M sho
alle pa pping
gine 4
5-51 /
62-65
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pagina 4

pagina 43

S allorganizzazione, s ai conti 2011


e s ai Nostrani del Ticino
di Lorenzo Emma, direttore di Migros Ticino
Si pu riassumere in questi termini la decisione degli 86597 soci e proprietari di Migros Ticino, che nelle settimane scorse hanno accettato la lista delle persone proposte per occupare gli organi decisionali della cooperativa per il periodo 2012-2016 (a
pagina 2) e approvato i conti 2011 della cooperativa (vedi box a fondo pagina).
Ai soci stata inoltre data la possibilit di esprimersi su un aspetto importante che
da diversi anni caratterizza la strategia della cooperativa e cio limpegno a soddisfare i bisogni specici della clientela collaborando con gli attori del settore agroalimentare della regione per sviluppare e promuovere prodotti locali.
Se da sempre sostiene i produttori attivi sul territorio, nel 2004 Migros Ticino ha deciso di rendere pi incisivo il suo intervento, elaborando il concetto dei Nostrani
del Ticino, con due obiettivi: il primo quello di sviluppare prodotti lavorati da
aziende del Cantone e a base di materie prime locali; il secondo, di far conoscere, valorizzare e promuovere questi prodotti e chi li produce. Una strategia a favore del
made in Ticino, che da allora si manifesta con sempre maggior vigore anche in
ambiti non alimentari, facendo il pi possibile ricorso a ditte locali per lacquisto di
beni e servizi di ogni genere (per esempio edile, graco e stampa del settimanale che
avete in mano). Una politica che va tra laltro di pari passo con quella che consiste
nel dare la preferenza a residenti nel Cantone quando si tratta di assumere del personale e grazie alla quale oltre il 90 per cento dei collaboratori della cooperativa,
compresa la cinquantina di giovani in formazione, costituito da persone che abitano nella Svizzera italiana. Una politica a favore della regione che permette a Migros
Ticino di riversare nelleconomia cantonale circa il 40 per cento dei suoi incassi e
cio circa 200 milioni di franchi allanno. Una scelta, quella di acquistare nella regione in cui si lavora, che con la essione delleuro ha perso qualche proselito, ma che
largamente condivisa dalla popolazione, non solo per amore nei confronti della
propria regione, ma anche per giuste considerazioni pratiche: evidente che pi
spendo fuori dalleconomia che mi d lavoro, pi rischio di trovarmi senza lavoro!
Proprio per appurare il sostegno a favore dei prodotti a chilometro zero abbiamo
sottoposto il seguente quesito ai soci della cooperativa: Prodotti regionali: secondo
lei nellofferta alimentare Migros Ticino tiene abbastanza conto dei bisogni specici
della clientela ticinese? Ebbene, il 90,4 per cento delle risposte stato positivo. Un
chiaro segno di apprezzamento per loperato di Migros Ticino e dei suoi partner locali, che si allinea allandamento delle vendite di questi prodotti: i Nostrani, lanno
scorso hanno registrato un fatturato di 22,5 milioni di franchi, in crescita dell8,4
per cento rispetto allanno precedente, rispettivamente quasi raddoppiato dal 2004.
Un fatturato al quale vanno ad aggiungersi altri 33,8 milioni di franchi realizzati
con la vendita di prodotti ticinesi senza marchio (come il caff prodotto con materie
prime provenienti da fuori Cantone).
Un risultato molto positivo che ci sprona ad accontentare il rimanente 9,6 per cento
dei votanti che auspica ancora pi prodotti regionali, una richiesta che Migros Ticino e i suoi partner sono ben contenti di soddisfare!

Risultati della votazione


generale 2012
Approva i conti dellesercizio 2011,
d scarico al Consiglio di amministrazione e accetta la proposta
di riportare il risultato di bilancio
al nuovo esercizio?

S: 18755 97,7%
No: 451
2,3%
Schede bianche: 571 schede nulle: 39.

Il Consiglio di amministrazione
ringrazia per la ducia accordatagli

Prodotti regionali: secondo


lei nellofferta alimentare Migros
Ticino tiene abbastanza conto
dei bisogni specici della clientela
ticinese ?

S: 17167 90,4%
No: 1818 9,6%
Schede bianche: 685 schede nulle: 146.

Illustrazione di Sergio Simona

19816 soci hanno votato (partecipazione al voto 22,9%)

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

Attualit Migros

M Unalternativa ben meditata

Verso la ne
del monopolio

Introducendo le capsule da caff compatibili con Nespresso, Migros ha sollevato un


polverone. Una visita ai produttori del Caf Royal per capire come stata possibile limpresa

Lintero sistema per il caff espresso


prodotto da Nespresso protetto da
un grande numero di brevetti e marchi registrati. In ogni caso, era soltanto questione di tempo: prima o
poi Nespresso avrebbe avuto concorrenza. Il brevetto chiave di Nespresso, le capsule a chiusura ermetica con le quali il coperchio si aggancia alla base del ltro, scaduto nel
maggio del 2012. In alcuni Paesi europei due prodotti concorrenti sono
entrati sul mercato, Ethical Coffee
della svizzera Ethical Coffee Company e LOr dellazienda americana Sara Lee. Da noi, stata lazienda di
propriet Migros, Denner, che ha
portato per la prima volta sul mercato capsule per il caff compatibili con
le macchine Nespresso.
Dopo la denuncia di Nestl, Denner
ha dovuto interrompere la vendita. Il
tribunale commerciale di San Gallo
nel febbraio del 2012 ha sospeso le
disposizioni provvisorie e la decisione denitiva attesa ancora per questanno. Media Markt, che nellautunno del 2011 aveva offerto in Svizzera Ethical Coffee ha dovuto da parte sua interrompere subito la vendita
a causa di un divieto provvisorio. La
stessa cosa successa alla consorella
di Coop, Fust, che aveva lanciato da
poco sul mercato capsule compatibili con Nespresso.
Migros si attende ora simili dicolt
dal punto di vista legale? Ogni azienda pu mettere in opera tutti i dispositivi legali necessari alla difesa dei
propri diritti, spiega Andrea Moser,
Responsabile dellUcio giuridico
della FCM. La nuova variante di
capsula introdotta da Migros si basa
tuttavia su una soluzione tecnica originale. Oltre a questo si differenzia
molto chiaramente anche nella forma esteriore dalle capsule Nespresso. Le capsule Migros non infrangono nessun marchio registrato n il
brevetto di Nespresso conclude
Andrea Moser.
Info: www.cafe-royal.com

Lannuncio aveva suscitato un certo


scalpore nei mondo dei media: si era
parlato di attacchi, aggressioni e di
un nuovo fronte nella guerra delle capsule. Cosa era successo? Con Royal Caf Migros aveva proposto nelle sue liali
le proprie capsule compatibili con il sistema Nespresso, capsule ancora oggi in
vendita. La cosa non era scontata: nel
2011 infatti Denner aveva dovuto interrompere in breve tempo la vendita delle
sue capsule, dopo che Nespresso aveva
sguinzagliato i suoi avvocati contro questazienda, parte del gruppo Migros.
Nonostante il settore della vendita di
capsule per il caff si conguri come una
sorta di campo minato giuridico, oggi
Migros si mostra sicura di s: la sua variante di capsule si basa su soluzioni tecniche del tutto originali, che non intaccano quindi n la marca riservata n il
brevetto di Nespresso (vedi riquadro).
Dietro alle nuove capsule c il lavoro degli esperti dellazienda industriale Migros Delica, numero due sul
mercato svizzero delle capsule da caff.
Abbiamo lavorato per circa due anni a
questo progetto con grande impegno
dice la responsabile del progetto Caf
Royal, Melina Inderbitzin. Il team di
base composto da ingegneri alimentari, degli imballaggi e da tecnici. E quali
sono stati i grossi nodi da sciogliere?
Dovevamo raggiungere le stesse competenze di Nespresso, che vanta
unesperienza ventennale nel settore, in
soli due anni spiega Inderbitzin. In

Delica in breve
Limpresa industriale Delica AG di
Birsfelden una delle pi grandi torrefazioni della Svizzera e lavora ogni
anno 14000 ton. di caff grezzo. Oltre a commerciare caff, importa e
confeziona ogni anno circa 4000 tonnellate di noci e 3000 di frutta secca,
cos come una grande quantit di
funghi secchi e spezie. Delica impiega
211 collaboratori e ha raggiunto nel
2011 un fatturato di circa 250 milioni
di franchi. Info: www.delica.ch

Il capolavoro
riuscito: la
responsabile
del progetto,
Melina
Inderbitzin,
con le nuove e
convenienti
capsule
Caf-Royal.

concreto, si doveva sviluppare una propria forma per le capsule che non copiasse quella di Nespresso. Abbiamo
dovuto lavorare con un limite di tolleranza ridottissimo, dellordine di un decimo di millimetro, ci che molto inusuale nel settore alimentare. Complessivamente sono state testate pi di 40
diverse forme di capsule.
Anche il test della reciproca complementarit tra capsula e membrana
ha richiesto molto tempo, ed stata decisiva dice Melina Inderbitzin. La
membrana? Si tratta della parte superiore della capsula, dice la responsabile del progetto. Dopo una lunga serie
di prove ci siamo decisi per un coperchio di alluminio speciale, lunico che
permette una schiuma e dalla densit
nemente porosa e stabile. Oggi esistono al mondo sei o sette tipi diversi di
capsule che possono essere usate nelle
macchine Nespresso. Sviluppare una
nuova capsula che non infrangesse i
brevetti era una cosa. Ma la dicolt
stata di riuscire a trasferire questa for-

mula in una produzione industriale,


garantendo allo stesso tempo una qualit di caff di prima classe spiega Melina Inderbitzin.

Abbiamo dovuto
recuperare in due anni
la ventennale esperienza
di Nespresso
Gli esperti di Delica hanno quindi girato tutta lEuropa negli ultimi due anni
per trovare i macchinari adatti al nuovo
stabilimento che pu produrre in quantit industriale le capsule Caf Royal.
Parallelamente abbiamo provato caff
provenienti da tutto il mondo, per poter
creare qualit che si differenzino per
aroma, corpo e robustezza spiega Melina Inderbitzin. Il risultato sono cinque
tipi che derivano dai chicchi di Arabica
e Robusta, per realizzare i principali tipi
di aroma Espresso, Lungo o Ristretto.

A proposito di gusto: se no a oggi


per comprare il caff bisognava fare la la nelle esclusive boutique Nespresso oppure lo si doveva ordinare online, le nuove capsule Caf Royal possono essere acquistate comodamente in una liale Migros. E questo va proprio nella direzione
di pensiero del fondatore di Migros Gottlieb Duttweiler: gi sui primissimi camion di vendita il caff era uno dei sei articoli di base. E non era per caso: che fosse un viaggio di vacanza, un corso di lingue oppure proprio nel caso del caff,
spesso Dutti si preoccupava di rendere
disponibili a una vasta fascia della popolazione beni di consumo o servizi a prezzi accessibili.
Con lintroduzione del Caf Royal
Migros rimane fedele alle convinzioni
del suo fondatore: il prezzo di lancio di
ogni capsula ammonter a 30 cts. mentre da giugno arriver a 38. Il confronto: per una capsula di Nespresso i consumatori devono pagare circa un quarto in pi. / Testo: Christoph Petermann, foto: Christian Flierl

Organi statutari della Cooperativa Migros Ticino,


periodo legislativo 2012-2016
Le seguenti persone sono state elette
per il periodo luglio 2012 giugno
2016 quali membri del Consiglio di
cooperativa e del Consiglio di amministrazione, quali rappresentanti presso
lAssemblea dei delegati e il Consiglio
di amministrazione della Federazione
delle cooperative Migros e , per il periodo 2012-2013, lUcio di revisione.
Conformemente allo Statuto, il Consiglio di cooperativa si compone di 48
membri, in maggioranza donne, di cui
un terzo risulta rinnovato dopo il periodo di carica che si sta concludendo.
In occasione della sua riunione costitutiva il Consiglio di cooperativa provveder a eleggere il presidente, il vicepresidente, nonch altri 3-5 membri che
formano il comitato.

Consiglio di cooperativa

Ernst Amstutz, Cugnasco (rieletto)


Daisy Andreetta, Biasca (rieletta)
Roberto Bont, Cugnasco (rieletto)
Marco Bronzini, Tremona (rieletto)
Flavia Camozzi, Bellinzona (rieletta)
** Giuseppe Cassina, Cureggia (rieletto)
Tosca Cattaneo, S. Antonino (nuova)
* / ** Walter Centurione, Minusio
(rieletto)
** Aldo Ceschi, Minusio (rieletto)
Manuela Chiappini, Brissago (rieletta)
** Mario Colombo, Pregassona
(rieletto; nuovo delegato)
Simona Corecco, Claro (nuova)
Graziella Dal Zovo, Morbio Inferiore
(rieletta)
Tiziana De Gottardi-Agnelli,
San Vittore (rieletta)
Antonella Delmenico-Marcoli,
Novaggio (nuova)
Rita Demarta, Pura (rieletta)

Settimanale edito dalla Cooperativa


Migros Ticino, fondato nel 1938

Sede
Via Pretorio 11
CH-6900 Lugano (TI)
Tel 091 922 77 40 fax 091 923 18 89
info@azione.ch www.azione.ch

Redazione
Peter Schiesser (redattore responsabile)
Barbara Manzoni, Manuela Mazzi, Monica
Puffi Poma, Simona Sala, Alessandro Zanoli,
Ivan Leoni

La corrispondenza va indirizzata
impersonalmente a Azione
CP 6315, CH-6901 Lugano
oppure alle singole redazioni

Azione

Nadia Fabbro, Airolo (nuova)


** Beatrice Fasana Arnaboldi, Chiasso
(rieletta)
* Katia Fusini, Caslano (nuova)
Ivana Gaspari, S. Antonino (rieletta)
Dario Giandeini, Banco (rieletto)
Giovanna Giollo Caprara, Bellinzona
(nuova)
Patrizia Guerini, Biasca (rieletta)
** Gabriella Malacrida, Lugano
(rieletta; nuova delegata)
Fabiola Marzullo, Giornico (rieletta)
Daniela Medici, Riva S. Vitale (rieletta)
Antonio Muoio, Camorino (nuovo)
Giorgio Muratore, Taverne (rieletto)
Barbara Paglia, Bellinzona (nuova)
Benedetto Pedrazzini, Losone (rieletto)
Morena Pellanda, Locarno (nuova)
Adriano Pelli, Pianezzo (rieletto)
Claudia Poretti-Consonni, Sorengo
(rieletta)
Andrea Pozzi, Lugano (rieletto)

Edi Pozzi, Pregassona (rieletto)


Sandra Pozzi, Maggia (nuova)
Daniele Roncati, Gordola (nuovo)
Maria Pia Rondi, Minusio (rieletta)
Gioele Rusconi, Arogno (nuovo)
Luce Sala, Viganello (rieletta)
Marina Soldati, Pregassona (rieletta)
Carmela Stadtmann, Lostallo
(nuova)
* Zorica Stevanovic, Giubiasco
(nuova)
Dolores Vacchini, Contra (rieletta)
* Silvia Velati Ruga, Contra (nuova)
* Maja Werder, Bellinzona (nuova)
** Danilo Zanga, Muralto (rieletto)
Franca Zellweger, Morbio Inferiore
(rieletta)

Editore e amministrazione
Cooperativa Migros Ticino
CP, 6592 S. Antonino
Tel 091 850 81 11

Tiratura
98600 copie

Stampa
Centro Stampa Ticino SA
Via Industria
6933 Muzzano
Telefono 091 960 31 31

* = collaboratrici/collaboratori CMT
** = delegati allAssemblea dei delegati
FCM

Inserzioni
Migros Ticino Reparto pubblicit
CH-6592 S. Antonino
Tel 091 850 82 91 fax 091 850 84 00
pubblicita@migrosticino.ch

Consiglio di amministrazione

Monica Duca Widmer, Arosio,


presidente (rieletta)
Gianfranco Covino, Caslano, Capo
vendita Sopraceneri, rappr. del
personale (rieletto)
Roberto Klaus, Tesserete, membro
(rieletto)
Avv. Francesca Lepori Colombo,
Locarno, membro (rieletta)
Dr. Daniele Lotti, Bellinzona, membro
(rieletto)
Rappresentante di Migros Ticino
presso il Consiglio
di amministrazione FCM

Lorenzo Emma, direttore Cooperativa


Migros Ticino
Ufcio di revisione per un mandato
di due anni (2012-2013)

Mitreva, Fiduciaria e Revisione SA,


Zurigo
Abbonamenti e cambio indirizzi
Tel 091 850 82 31
dalle 09.00 alle 11.00 e dalle 14.00 alle 16.00
dal luned al venerd
fax 091 850 83 75
registro.soci@migrosticino.ch
Costi di abbonamento annuo
Svizzera Fr. 48.
Estero a partire da Fr. 70.

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

Societ eTerritorio
Il nuovo Centro di calcolo
Installato di recente a Lugano
il super-computer ad alte
prestazioni

Genitori al lavoro
Un manuale per le Piccole e medie imprese a
cura della Commissione del Consiglio di Stato
per le pari opportunit vuole favorire una
nuova sensibilit
pagina 5

La notizia? troppo veloce


La rapidit di reazione richiesta
ai giornalisti e lenorme mole
di informazioni da vagliare rende
sempre meno frequente la verica
pagina 6

pagina 4

La Svizzera vista dal mondo


Storia Uniniziativa virtuale valorizza i risultati di una ricerca accademica sulla storia culturale svizzera

contribuendo al dibattito sullimmagine della nazione nella realt internazionale


Barbara Masotti
Chi pi chi meno, ogni paese deve fare i
conti con limmagine che, al di l delle
proprie frontiere, gli altri hanno di lui.
La piccola Svizzera almeno in questo
non fa certo eccezione. E se della sua
identit tra mito e realt si torna a discutere in tempi di crisi economica o di
fronte a minacce xenofobe, altres vero
che ancor poco si sa sulla storia della sua
politica estera; su come, prima di oggi e
negli anni pi critici del suo passato, la
Confederazione ha gestito la sua presenza nel mondo veicolando una determinata immagine di s e suscitando, gi allora, non pochi dibattiti.
Attivo da un anno sul web, il sito
multimediale La Svizzera nello specchio del mondo partecipa a pieno titolo
a questa riessione grazie alla pubblicazione di documenti di analisi e illustrazione storica riguardanti le azioni di tipo
culturale intraprese dalla Svizzera allestero a partire dai primi decenni del
XX secolo. Alla base dellambizioso progetto vi essenzialmente la divulgazione
dei risultati di una ricerca conclusasi nel
2010 Les relations culturelles internationales de la Suisse (1945-1990) e
realizzata allinterno di un progetto di

ricerca del Fondo nazionale svizzero


(FNS) da tre dottorandi dellUniversit
di Friburgo, Matthieu Gillabert, Thomas Kadelbach e Pauline Milani. Da
questo studio ci spiega il Professor
Claude Hauser che ne ha diretto i lavori nata lidea di osservare quale immagine della Svizzera appare nelle relazioni con il resto del mondo attraverso il
lavoro e lopera di giornalisti, scrittori,
pittori, ecc. e, soprattutto, come questa
immagine cambiata nel tempo. I risultati di una prima tesi focalizzata proprio su questo tema, quella di Thomas
Kadelbach, ha quindi dato il via alla
pubblicazione della maggior parte dei
testi presenti ora sul sito sotto forma di
articoli, mentre nei prossimi mesi anche
i contributi legati al lavoro dei due colleghi verranno integrati.
Organizzati per tema (musica, cinema, viaggi, letteratura, arte) e recuperabili attraverso parole chiave, i testi sono
tradotti in un linguaggio accessibile e arricchiti da numerosi documenti iconograci e audiovisivi spesso inediti quali
estratti di lmati e di emissioni radiofoniche, locandine, fotograe e articoli di
giornale. Di fronte alla qualit e alla
quantit del materiale raccolto, risulta
evidente lecacia del web per la valo-

rizzazione della ricerca storica. A questo scopo sottolinea Hauser stata


fondamentale la collaborazione con la
Scuola Eikon-EMF (arte e comunicazione) dove, allinterno uno stage pratico
sotto la direzione del professor Cyril
Vernier, gli studenti si sono impegnati
nellelaborazione di un modello graco
e organizzativo adatto allo scopo e che
gli attribuisse una certa legittimit.
Nei prossimi mesi inoltre, il sito internet offrir nuove interessanti occasioni di collaborazione accademica. Oltre a coinvolgere altri colleghi storici
nella traduzione dei testi il sito gi
tradotto nelle tre lingue uciali (in italiano da Andrea Rusconi) e sono in cantiere una versione in inglese e una in cinese , esso costituir infatti il punto
darrivo di un seminario di Master sul
tema generale delle relazioni culturali
internazionali. Agli studenti del corso
spiega il professore verr chiesto di
elaborare un articolo mobilizzando le
competenze redazionali necessarie e illustrandone i contenuti in modo pertinente, con immagini e documenti audiovisivi contestualizzati. Alla ne del
semestre i migliori saranno pubblicati
sulla piattaforma.
Ma torniamo ai contenuti del sito.

Realizzate in epoche diverse, le produzioni culturali presentate testimoniano


levoluzione che ha attraversato la politica culturale della Svizzera nel XX secolo,
e in particolare nella seconda met, ovvero, sintetizzando, il passaggio da una
prudente rigidit a unapertura maggiore a partire dalla ne degli anni 60; dallidea di una cultura che, nelle relazioni
con lestero, deve servire alleconomia
del paese e quindi consolidare e diffondere i valori tradizionali svizzeri di democrazia, solidariet e neutralit, a una
politica che, grazie soprattutto allazione
di Pro Helvetia, rivendica maggiore autonomia e mezzi nel sostenere iniziative
di artisti indipendenti che diffondono il
dibattito su unimmagine della Svizzera
diversa da quella di Sonderfall, contribuendo cos allevoluzione della percezione del paese.
Se ci soffermiamo sul cinema,
suggerisce Hauser un esempio emblematico di questo sviluppo offerto dal
paragone tra un lm come il celebre
Heidi (1952) e il documentario Les petites fugues (1979), il quale racconta di un
vecchio contadino, Pipe, il quale, lavorando da sempre in una fattoria del canton Vaud, ai piedi del Giura, un giorno
decide di comprarsi un motorino per

esplorare nuovi luoghi e orizzonti. Se


con il suo immaginario di una Svizzera
idilliaca e alpestre, preservata dagli effetti negativi della modernit industriale, il
primo rappresentativo del ripiegamento su s, il secondo invece simbolico di evasione e scoperta chiarisce.
Ma dove si trova oggi limmagine
della Svizzera tra mito e realt? Da
qualche parte nel mezzo, azzarda Hauser. Lutilizzo umoristico che si fa oggi
a pi livelli dei simboli dellimmaginario alpino, dimostra che siamo riusciti a
prendere distanza da un certo tipo di
miti. Lo stesso non si pu per dire rispetto ad altri pilastri dellidentit nazionale come la democrazia. Basti pensare alle critiche suscitate nel mondo
politico elvetico dallesposizione SwissSwiss Democracy organizzata nel 2004
a Parigi dallartista Thomas Hirschhorn. A seguito della stessa il budget di
Pro Helvetia fu ridotto di un milione di
franchi; una punizione che solleva la
questione dellautonomia della Fondazione e della libert artistica nei confronti della politica.
Info

http://www.specchionelmondo.ch

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

Societ e Territorio

Cervelloni come montagne


a Lugano-Cornaredo
Tecnologia La rinnovata sede del Centro svizzero di calcolo scientico apre al Ticino orizzonti mondiali
Loris Fedele
Esiste un nuovo edicio sul territorio di
Lugano destinato a segnare negli anni alcuni aspetti importanti della vita economica della citt e dellintero Cantone. Per
la verit gli edici sono due, uno di 5 piani, tutto vetri, e uno di 3 piani, quasi un
grosso bunker, un cubo di calcestruzzo
senza nestre, collegato al primo edicio
da una galleria al primo piano e da un invisibile passaggio sotterraneo. Sono lo
stabile amministrativo e quello tecnico
del nuovo Centro Svizzero di Calcolo
Scientico (CSCS) di Lugano-Cornaredo. Il trasloco dalla precedente sede del
Centro Galleria 2 di Manno ha reso pi
visibile il CSCS, gi attivo da anni, ma la
sua gestione e i contenuti della sua attivit restano ancora sconosciuti ai pi. I cos chiamati Centri di calcolo ad alte prestazioni, che sfruttano le capacit di
grandi e potentissimi computer, hanno
assunto negli ultimi 10 anni unimportanza notevole. Nei campi della sica,
della chimica, della scienza dei materiali,
della salute, della biologia, e lelenco potrebbe arricchirsi, luso di questi Centri
aiuta a progredire nella ricerca, sia pura
che applicata. Si ormai notato che in
certi campi i laboratori tradizionali non

bastano pi e ci vogliono i supercomputer per accelerare i processi di indagine e


di verica. Il settore del computing ad
alta prestazione(HPC) offerto da questi
Centri di calcolo diventa una sorta di laboratorio virtuale nel quale, con modelli
matematici e programmi appropriati, si
fanno avanzare le sperimentazioni a
tempo di record. Lutilit della simulazione si affermata negli ultimi anni come un caposaldo della ricerca scientica:
le scienze computazionali sono il 3 pilastro e aancano la teoria e la sperimentazione di laboratorio. Per fare un esempio, una industria farmaceutica, prima di
passare alla sperimentazione in laboratorio, pu rivolgersi alla tecnologia dei
calcolatori ad alta prestazione e con una
simulazione selezionare i prodotti o le
procedure pi promettenti. Il suo prodotto arriver pi velocemente sul mercato, anche con un risparmio economico. Altro esempio: quello dei climatologi
e delle numerose informazioni che ricevono dai sensori, dalle stazioni di terra,
dai satelliti e dalle varie fonti di dati per le
previsioni del tempo. Lenorme massa di
dati va processata e nisce dentro complessi modelli matematici per dare risposte entro breve tempo. In soli 20 minuti
MeteoSvizzera elabora le proprie previ-

Il calore della matematica


Una particolarit della nuova sede che
ha incuriosito il pubblico la modalit
di raffreddamento scelta per le strutture del Centro di calcolo. I grandi calcolatori consumano quantit enormi
di corrente e nel loro funzionamento
tendono a surriscaldarsi ragion per cui
hanno un costante bisogno di essere
raffreddati. Per risparmiare energia il
nuovo CSCS sfrutta lacqua del lago di
Lugano, prelevata alla profondit di
45 metri, dove la temperatura di 6C.
Dalla nuova stazione di pompaggio
del Parco Ciani, parte una condotta a
doppio tubo lunga 2,8 km che porta
circa 500 litri dacqua al secondo agli
scambiatori di calore del circuito interno di raffreddamento del CSCS.

Nel primo circuito, destinato ai computer, servono 8-9C, mentre per gli
armadi che contengono le unit di calcolo e i dischi ssi bastano 16C, e a
questo provvede un secondo circuito
servito da un altro scambiatore di calore. Finito il raffreddamento lacqua
che ha raggiunto un massimo di 25C
torna al lago nel secondo tubo. Il
CSCS 30 metri pi in alto del lago e
quindi la discesa avviene senza bisogno di pompaggio. Lungo il tragitto ci
sono 3 punti in cui lacqua potrebbe
essere utilizzata. Si pensa a una turbina per produrre energia elettrica o a
un prelievo dacqua per scaldare piscine o costruzioni. Le AIL stanno vagliando queste opportunit.

Linstallazione
del computer
Cervino. (CSCS)

sioni giornaliere presso il Centro Svizzero di Calcolo Scientico. Limpatto sulla


nostra societ evidente, anche se spesso
non ci facciamo caso e diamo molte cose
per scontate. Il CSCS aggregato al Politecnico federale di Zurigo (ETHZ), al
quale concede il 40% del tempo dutilizzazione delle macchine, ma partner anche di tutte le scuole universitarie svizzere, delle universit e degli istituti di ricerca, come il Paul Scherrer di Villigen e addirittura il CERN di Ginevra. Pi di 700
utilizzatori si rivolgono al CSCS. Nella
sede di Lugano-Cornaredo operano una
cinquantina di esperti. Grandi sale nel
palazzo amministrativo possono ospitare riunioni e corsi di formazione per gli
utenti. In qualit di struttura di assistenza per i ricercatori, il CSCS a disposizione anche delleconomia e dellindustria,
cercando tra laltro di mettere in contatto
tra loro i ricercatori dei diversi istituti per
favorire la cooperazione nazionale e internazionale. La Svizzera un polo centrale di ricerca e di attivit nel campo del
supercomputing. Con un budget annuale di circa 40 milioni di franchi, il CSCS
conta di gestire le attuali macchine e
quelle future in maniera essibile ed ecace per i prossimi 40 anni. Sapete bene

che i computer evolvono velocemente e


che ricevono modiche e aggiornamenti
praticamente ogni 6 mesi. Le sbalorditive e potentissime macchine dei Centri di
calcolo ci sorprendono anche in questo:
mi dicono che dopo 3 anni siano da considerarsi obsolete e necessitano quindi
dellaggiunta di nuovi processori e di ulteriori memorie. Ne consegue la necessit di programmare bene il futuro, predisponendo strutture essibili e adattabili
alle mutevoli esigenze del mercato e della
ricerca. I diversi cervelloni del CSCS, seguendo una tradizione, portano nomi di
montagne. I due pi potenti sono stati
chiamati Monte Rosa e Cervino. Sono
macchine dalla potenza di calcolo straordinaria, che rendono importante questo
Centro, al quinto posto in Europa e
21esimo nel mondo. Monte Rosa un
Cray XE6, possiede oltre 47mila processori e oltre 46 terabytes di memoria che
danno la possibilit teorica di effettuare
no a 402mila miliardi di operazioni al
secondo. Questo signica, come ci ha riferito la responsabile per il supporto agli
utenti Maria Grazia Giuffreda, che per
una simulazione che il nostro computer
di casa ultimerebbe in 30 anni a Monte
Rosa bastano da 30 minuti a unora. Cer-

vino invece un Next-generation Cray


XMT, una macchina completamente diversa da Monte Rosa, adatta a compiere
determinate serie di calcoli per utenti
specializzati. in grado di analizzare velocemente enormi quantit di dati per
estrarre le informazioni di cui lutente ha
bisogno. LIstituto di ricerche in biomedicina (IRB) di Bellinzona utilizza
Cervino per alcuni suoi progetti. Possedere macchine cos potenti impone
da subito di doverle sfruttare appieno.
Per questo il CSCS collabora anche
con un prestigioso Centro americano e
ha iniziato dei contatti con la Cina.
Gruppi di lavoro interni si preoccupano di seguire le nuove tecnologie mantenendo contatti con ditte produttrici
di hardware e software, per poter essere sempre aggiornati sulle nuove tendenze e, se possibile, prevedere quali
tipi di macchine potrebbero essere pi
utili in futuro. Con una prima mondiale il CSCS sta provando Tdi, una macchina dotata sia di processori che di
schede grache. Si mira allo sviluppo
di nuove architetture, che cercano di
sfruttare le schede grache per fare calcoli scientici invece di utilizzarle solo
per i giochi, come nora.

Lautonomia della memoria


Memetica Lo studio dellevoluzione culturale mostra che, forse, luomo non nel pieno possesso delle sue idee
Lorenzo De Carli
C un fantasma che si aggira nelle
scienze umane. Si chiama memetica.
Forse non ancora una disciplina, forse non lo sar mai. Dal 1976 quando
letologo Richard Dawkins, nel suo libro intitolato Il gene egoista, dichiar
che il meme unentit dinformazione replicabile da una mente o da un
supporto di memoria la memetica ha
continuato per cos dire a rifondarsi
regolarmente, talvolta nella prospettiva di chi aveva una formazione da genetista, altre volte da chi proveniva da
studi sociologici, altre volte ancora da
chi aveva maturato buona reputazione
nel campo della psicologia pi recentemente da chi si formato nelle scuole
di ingegneria.
dicile trovare due memetisti
daccordo su che cosa sia un meme. Sono memi le ricette alimentari, una canzone di cui non riusciamo a liberarci, le
barzellette, le superstizioni, le ideologie
politiche, le religioni, la tecnologia, ecc.
Siccome, per, il concetto pi importante quello di replicatore, i memetisti si dividono sullattribuzione di questa funzione fondamentale, senza la

quale non ci sarebbe corrispondenza tra


meme e gene. Per alcuni, i replicatori
sono i memi stessi, che migrano di cervello in cervello, di supporto in supporto. Questa la posizione del losofo
americano Daniel C. Dennett, il quale
sostiene che i memi sono dei replicanti, levoluzione dei quali obbedisce alle
leggi della selezione naturale.
In diverso modo si prola chi, pur
riconoscendo la necessit di studiare
levoluzione della cultura con strumenti
darwiniani, ritiene che la nozione di
meme non sia suciente per descrivere la complessit della trasmissione
culturale. il caso, per esempio, del genetista italiano Luigi Luca Cavalli Sforza, che, invece di memi, parla di
idee o meglio ancora di caratteri culturali. Biologo, Cavalli Sforza convinto non solo che levoluzione culturale indipendente da quella biologica
ma che siamo arrivati ad un punto, nel
quale levoluzione culturale che orienta lo sviluppo di quella biologica. Lantropologo francese Dan Sperber, invece, ritiene che non di memi dobbiamo parlare bens di rappresentazioni,
che si diffondono epidemiologicamente perch la mente umana suscettibile

alle rappresentazioni culturali cos come il corpo lo alle malattie.


A fronte di tutte queste differenze ci
sono importanti elementi di convergenza tra chi si occupa di memetica e di evoluzione culturale: tutti sono persuasi che
la cultura una forma di adattamento
che ha enormemente avvantaggiato il
nostro genere rispetto ad altre scimmie.
Tutti, inoltre, sono convinti dellimportanza di far ricorso ai paradigmi della
biologia per descrivere levoluzione culturale: chi paragonando le idee (o memi) ai geni, chi, invece, usando i modelli
dellepidemiologia per descrivere la diffusione delle idee, intese un po come virus. Tutti sono convinti che, da un certo
punto in poi, levoluzione culturale ha
preso il sopravvento su quella biologica,
orientando la nostra evoluzione.
Dati, tuttavia, questi elementi in
comune, i programmi di ricerca sincamminano verso strade diverse. Daniel C. Dennett, per esempio, sostiene
che, cos come i geni usano i nostri corpi per riprodursi, per lo stesso ne i memi usano le nostre menti. La psicologa
inglese Susan Blackmore arriva addirittura a sostenere che se un meme pu
diffondersi, si diffonder indipendente-

mente dalla verit dei suoi contenuti.


Secondo questa prospettiva, noi Sapiens
siamo per cos dire parassitati dai memi. Antropologi e genetisti non si spingono no al punto da negare lesistenza
del soggetto, ma ne riducono fortemente la centralit, sostenendo che levoluzione culturale soggetta a forti vincoli.
Per esempio, secondo, Dan Sperber teorico del modello epidemiologico delle idee (le tradizioni sono malattie endemiche e le mode sono epidemie) noi abbiamo forti vincoli cognitivi retaggio di unevoluzione che ci ha
resi adatti a vivere in societ molto diverse da quella in cui siamo ora; vincoli,
per esempio, che favoriscono la diffusione di idee narrabili piuttosto che di
ragionamenti, perch nel lungo tempo
della nostra preistoria la narrazione era
uno strumento adattativo importante
per laccumulo di conoscenze; oppure
vincoli cognitivi legati al sentimento
atavico di paura per il diverso, ci che
rende ora facile diffondere idee razziste.
Indebolendo la nostra libert di
scelta perch molto vincolata alla storia
della nostra evoluzione, mettendo in
crisi la nostra stessa soggettivit, sostenendo che le idee si diffondono indi-

pendentemente da noi, memetisti e studiosi dellevoluzione culturale sembrano ridurci al ruolo di veicoli di geni e di
memi. Invece, tutti concordano nella
necessit di studiare la dinamica della
trasmissione culturale, molto simile, s,
a quella genetica, ma anche molto peculiare. Contrariamente allevoluzione
biologica, quella culturale ha anche caratteristiche lamarckiane, i caratteri
culturali acquisiti, cio, possono essere
trasmessi.
proprio questa caratteristica cumulativa che ha fatto della cultura un
formidabile mezzo di adattamento e,
per quanto illusoria possa essere, questa
caratteristica ci attribuisce la responsabilit di ci che trasmettiamo, tanto
maggiore oggi, quando levoluzione
culturale ci ha messo nelle condizioni di
modicare non solo la nostra evoluzione biologica ma anche lequilibrio del
pianeta stesso. Sta, quindi, alla nostra
responsabilit etica maturare una coscienza adeguata ai problemi globali,
strappandoci con forza da quei vincoli
cognitivi che ci tengono legati a schemi
di comportamento utili quando, poco
pi di 10000 anni fa, vivevamo in piccole trib.

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

Societ e Territorio

Conciliare
lavoro e famiglia

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Pubblicazioni Genitori al lavoro, un manuale

per le PMI, vuole creare una nuova sensibilit


Raffaella Brignoni
Come cambiano i tempi. Per fortuna (a
volte). Quindici anni fa nei cortili delle
scuole si discuteva ancora fra madri sulla
funzione delle mense: per i poveri cristi abbiamo sentito dire una volta da
una maestra. Da restare senza parole. I
bambini della scuola dellinfanzia non
tornavano a casa per il pranzo e non erano poveri cristi, ma alle elementari se
la famiglia (la mamma beninteso) per
motivi professionali aveva dicolt a essere presente a mezzogiorno, diventava
automaticamente un caso sociale. Era la
sottile linea di demarcazione, decisamente classista, che la piccola borghesia
metteva fra s stessa e chi non apparteneva a quellordine precostituito, con angeli del focolare a casa a spadellare (e a spettegolare nel tempo libero); e chi usciva
per motivi diversi da quellordinariet
apparentemente solida.
Succede poi, cos va il mondo da
sempre, che la societ si trasformi. Uno
stipendio non basta pi al funzionamento delle economie familiari, i nonni non
sono disponibili come un tempo, le donne soprattutto dopo avere sgobbato sui
libri per anni non si sentono pi realizzate a passare lintera giornata con la piuma per la polvere fra le mani e rivendicano il loro diritto a fare carriera, mentre la
cura dei gli viene ridistribuita anche
con i padri e voil i giochi sono da rifare. Con due nuovi assiomi. Primo: le
strutture daccoglienza per la prima infanzia e le mense non sono pi un bisogno sociale ma educativo. Secondo: i
ruoli rideniti allinterno della coppia si
riettono nella richiesta di unapertura
del mondo del lavoro che viene dai due
sessi perch la conduzione della famiglia
non pi (solo) un lavoro da donne.
Le politiche statali hanno avviato,
con la lentezza che ogni metamorfosi
comporta, le procedure per fare loro il
postulato di azioni per sostenere la conciliabilit fra lavoro e famiglia. Anche perch ormai concetto assodato che una
buona politica familiare pubblica, abbinata a unorganizzazione professionale
orientata alle pari opportunit, potrebbe
rimuovere gli ostacoli alla genitorialit,
favorendo una demograa pi equilibra-

a cura della Commissione del Consiglio


di Stato per le pari opportunit tra i sessi.
La pubblicazione pensata per le aziende
che, attive in Ticino, sono chiamate ad
assumere una funzione cruciale in questo processo. chiaro che la promozione della conciliabilit fra lavoro e famiglia una sda che si gioca soprattutto
nel privato. Se da un lato lo Stato pu approntare delle politiche pubbliche a suo
favore (con strumenti per sostenere i
redditi e creando adeguate strutture come mense e doposcuola), dallaltro
spetta invece alle aziende individuare
forme organizzative, di gestione dei tempi di lavoro e delle risorse umane, di valorizzazione dei proli e delle carriere
professionali che sappiano cogliere le
trasformazioni in atto nella societ e nei
percorsi professionali annota la consigliera di Stato Laura Sadis. La direttrice
del Dipartimento delle nanze ritorna
sul principio della pari opportunit: La
conciliabilit non pi una questione solo femminile perch sempre pi uomini,
maggiormente coinvolti nei compiti
educativi e di cura dei gli o di assistenza
dei congiunti, ricercano una diversa e
migliore armonizzazione con limpegno
professionale.
Nella societ emerge dunque unesigenza sempre pi diffusa e trasversale di
conciliare meglio due sfere centrali nella
vita dei singoli. Unarmonia che, se raggiunta, permetterebbe di rendere pi efcace il proprio contributo lavorativo.
Studi dimostrano si legge nellopuscolo che le imprese che hanno promosso
un rapporto equilibrato fra vita professionale e sfera privata hanno ottenuto un
riscontro positivo in termini di minori
assenze, di delizzazione del personale e
quindi di mantenimento di competenze
cresciute in azienda, che sono il vero
atout competitivo.
Meno tensione sica e psicologica fa
rima con maggior soddisfazione dei dipendenti, meno assenteismo, meno
stress e, quello che poi interessa a chi deve far tornare gli utili, pi produttivit. Si
permette cos una crescita professionale
per entrambi i genitori, con una presenza pi massiccia di donne in posizioni di
responsabilit.
Una gestione aziendale orientata al-

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ta. Insomma, lequazione sarebbe: meno


ostacoli, pi gli per il bene della societ.
Prossimo obiettivo, dopo che la politica ha riconosciuto la necessit di un
cambiamento strutturale in materia, la
sensibilizzazione delle imprese perch
attuino innovative pratiche aziendali. Il
concetto valorizzare, al di l del genere,
le competenze e le responsabilit sociali
degli individui e delle famiglie, di donne
e uomini senza pregiudizi e distinzioni di
sesso. A benecio di tutte le parti poich
pi si andr in questa direzione, mantenendo appunto nel mercato del lavoro
competenze che altrimenti rischierebbero di essere sprecate, e pi leconomia
potr essere prospera e solida. Lo dice a
chiare lettere il manuale rivolto alle PMI
Genitori al lavoro. Le aziende rispondono

la famiglia quindi una conduzione che


pu portare vantaggi. Avviare la politica delle pari opportunit una strategia
dimpresa per migliorare i risultati dellazienda, per rimanere attrattivi nel
mercato del lavoro o anche per differenziarsi come aziende attente alle evoluzioni del mercato professionale.
Misure necessarie tanto che il Consiglio federale ha deciso di sostenere la
proposta di una commissione parlamentare. Che cosa prevede il progetto? Di
iscrivere nella Costituzione che la promozione della conciliabilit tra famiglia
e lavoro un compito dello Stato.
Il manuale pu essere richiesto
allUcio della legislazione, delle pari
opportunit e della trasparenza.
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Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

Societ e Territorio

Giornalisti si impara
Media Nella societ dellinformazione la quantit di dati da vagliare

talmente grande da renderne spesso meno attenta la verica

Il problema che non abbiamo pi il


tempo di fare le cose per bene. In
unappassionata comunicazione ai liceali del terzo anno, presentata di recente allUniversit della Svizzera italiana, la giornalista della RSI Cristina
Savi pone il dito sulla piaga: la libert
di stampa nei nostri Paesi democratici
trova i suoi limiti non nella censura
ma nellautocensura. Non nel senso
comune del termine (i giornalisti le
cose le sanno ma non le dicono) ma
nel senso che la maggior parte di noi
non osa pi spingersi oltre lovviet,
perch non si sicuri, non si avuto il
tempo di controllare, e meno ancora
di approfondire. Letica della comunicazione (la ricerca della verit) trova
dunque i suoi limiti nel muro di gomma delle strutture? E se cos, come
potremmo, in nome della deontologia, rimproverare un poveraccio di
cronista che spiana il microfono sul
volto del padre della figlia violentata e

gli chiede: Lei che cosa ha provato?;


come potremmo ripeto rinfacciargli lodiosa intollerabile intrusione
nella sfera intima della persona, sapendo che lo sciagurato solo uno dei
mille precari che affollano la professione, pagati in Italia cinquanta euro a
servizio!

Le testate online sono


costrette ad aggiornare
i loro contenuti con
grande frequenza, a
scapito della precisione
Ma basterebbe citare linsoddisfazione
crescente per il giornalismo mal fatto.
Imprecisioni, superficialit, mancanza di controllo: tutti i giorni si potrebbe intervenire da un capo-servizio della radio, della televisione o di un giornale, per segnalare non solo lo svarione (pu capitare a tutti) ma la legge-

rezza con cui sono date anche le notizie di rilievo: in notiziari, telegiornali,
servizi di cronaca. Bruno Boccaletti,
capo-servizio in forza alla Radio, mi
confessava recentemente di non riuscire a leggere, per mancanza di tempo, tutte le notizie che i suoi redattori
manderanno in onda. E la Radio, la
Televisione, i giornali sono pieni di
giovani senza esperienza, ai quali sarebbe utile la contro-lettura del pezzo
(mi si dice che Aldo Sofia la pratichi
ancora con i suoi, bravo!). Alle redazioni, oggi, lonline chiede di sfornare
testi e immagini a tutte le ore del giorno e della notte. Non esiste pi lora
della chiusura redazionale di solito
la sera nei quotidiani entro cui il
pezzo poteva essere ripreso, corretto
dopo verifica, migliorato linguisticamente. La correzione sui siti online
avviene semmai successivamente.
Una notizia imprecisa? la si corregger in linea; incompleta? la si completer; errata? la si smentir Ma
esiste un provvisorio della verit? O

saremo obbligati a stare continuamente online per sapere quel che


successo davvero? Il fenomeno colpi-

nel servizio oggetto di un grave addebito? Dopo quanti anni, e a che condizioni, scatta il diritto alloblio?
Quando devo annunciare al mio direttore che per un conitto di interessi rinuncio a trattare un determinato caso?
Quando posso usare una telecamera
nascosta? Applicando la Dichiarazione dei doveri e dei diritti del giornalista che tutti i professionisti rmano
allatto di ricevere la tessera il Consiglio svizzero della stampa ha pubblicato una raccolta delle proprie prese di
posizione sui punti caldi delletica professionale: non pi nella forma del repertorio, tuttavia, ma in quella, facile
da consultare, del prontuario, che per
ogni caso e situazione suggerisce il
comportamento pi adeguato. Esiste
in italiano, in tedesco e in francese. Facile, pratico, molto utile.
S. Lepri, News. Manuale di linguaggio
e di stile per linformazione scritta e parlata, Rizzoli Etas, Milano 2011, pp. 315.
il quartiere, non la gente, che si evacua dove accaduto un terremoto (il
paese stato evacuato, non tutti gli
abitanti sono stati evacuati, p. 154).
una delle mille raccomandazioni fatte
in punta di penna dal manuale di Sergio

Lepri un altro collega che nelle redazioni ha usato per decenni cervello e
olio di gomiti , uscito la prima volta
nel 1976. Questa lultima edizione, aggiornata, preceduta da una bella presentazione di Tullio di Mauro: Dicono
che un sorriso e una bella risata fanno
bene alla salute. A volte dura sorridere
o ridere. Ma vale la pena provarci e questo bel libro, denso, ricco, utile, ma anche umoroso ci aiuter a farlo. Daccordo! Obbligatorio sul tavolo di ogni
capo-servizio.
S. Bartezzaghi, Come dire. Galateo della comunicazione, Mondadori, Milano
2011, pp. 209.
Qui siamo in un altro registro. La premessa scoraggiante: Con i tempi e i
modi attuali della produzione e della
pubblicazione di scritti la correzione
degli errori e il controllo della qualit
sono sempre pi rapidi, sempre meno
importanti (p. 13). Davvero? Eppure
lautore tiene sullEspresso una rubrica intitolata Lapsus che segnala modi
di dire, tormentoni e usi linguistici anche devianti. Bartezzaghi innamorato dei giochi di parole, interessato allassurdo linguistico, un funambolo della
lingua. Per lettori ranati.

Keystone

Enrico Morresi

Qualche suggerimento di lettura


A. Barbano, Manuale di giornalismo,
in collaborazione con Vincenzo Sassu,
Laterza, Roma-Bari 2012, pp. 294.
Alessandro Barbano un giornalista
con trentanni di esperienza alle spalle,
Vincenzo Sassu un giovane studioso
che da anni esplora le nuove frontiere
della comunicazione. Il manuale integra le acquisizioni della tradizione con
le nuove evoluzioni teorico-pratiche
del giornalismo: un volume denso, destinato (scrivono gli autori) in primo
luogo ai frequentanti i master e i corsi di
laurea in giornalismo e comunicazione.
Perci un libro ambizioso, un pochino dicile per il linguaggio e gli esempi
che propone, magari un po ingenuo
circa le magniche sorti e progressive
dellonline. Per un libro importante,
quasi completo (in Italia manca ancora
attenzione per le ragioni fondanti delletica dei giornalisti) Ambizioso, utile, esige impegno nella lettura.
S. Russ-Mohl, Fare giornalismo, con la
collaborazione di Giancarlo Dillena e
Natascha Fioretti. Edizione italiana cura di Sergio Splendore, il Mulino Manuali, Bologna 2011, pp. 219.
Lottimo docente calato da Berlino a
Lugano per insegnare giornalismo al-

lUSI aveva pubblicato nel 2003 un manuale (Journalismus. Das Hand und
Lehrbuch, Frankfurter Allgemeine Zeitung) divenuto nel frattempo un classico nelle facolt tedesche di scienze della
comunicazione. In quanto attento non
solo al come ma anche al perch
del giornalismo, questo manuale
unimpresa ambiziosa. Ci venuto da
pensare al nostro giornalismo []
scrive il prefatore, e si domanda:
possibile che i nostri studenti e i futuri
giornalisti giungano ad adottare uno
stile professionale come quello proposto da Russ-Mohl?. Ma prosegue
loccasione per guardare avanti, forse
anche (e nalmente) per prendere e apprendere pienamente da altre culture
giornalistiche. Tanti auguri, si potrebbe concludere un po cinicamente.
Denso ma leggibile, per chi si pone le
domande giuste.
P. Studer e M. Knzi, Le buone regole
del giornalista corretto. Il Prontuario del
Consiglio svizzero della stampa, Consiglio svizzero della stampa, c.p. 201,
3800 Interlaken 2011, pp. 194.
Devo far rileggere allintervistato il testo dellintervista? obbligatorio riportare lopinione della persona che

sce specialmente i media con pochi


mezzi, per questo mi tengo stretto
labbonamento a Le Monde. Ma
non eravamo, dai Telegiornali e dai
Giornali radio del servizio pubblico,
abituati a unaltra qualit?

Il rischio non solo


di incorrere in errori
ma anche di trattare
gli argomenti con
troppa leggerezza
Il problema, come si vede, in primo
luogo di struttura. Non si possono fare le
nozze mettendo in tavola solo chi secchi: la questione si pone dunque al livello
delle direzioni e dei capi-programma.
Intanto, per, un dovere incombe anche
ai peones della notizia: non state solo a
lamentarvi, cercate di consolidare la vostra professionalit! Oggi nessuno la
pensa pi come Dario Robbiani (Giornalisti si nasce), oggi si hanno a disposizione strumenti e sussidi che possono
dare una mano La modesta pretesa di
questa pagina di segnalare (non solo ai
professionisti ma anche al pubblico intelligente) alcune pubblicazioni recenti
che implicitamente sostengono la possibilit di un giornalismo corretto e onesto, malgrado gli ostacoli. O, perlomeno,
che aiutano ad armarsi contro gli obblighi inventati dalle imprese, quando dimenticano che la credibilit si ottiene anche facendo bene le piccole cose

Viale dei ciliegi di Letizia Bolzani


Michelle Knudsen, Andra Wesson,
Argus, Nord-Sud. Da 4 anni

Su, non fare la dicile , la frase che


ama ripetere la maestra di Sally, la signorina Pollastrini. Per lei, ogni scostamento dalla presunta normalit
non ha nulla di inquietante, ma solo
che certe cose sono diverse. una vivace lezione sullunicit di ogni creatura quella che impartisce la Pollastrini,
soprattutto quando i bambini, a lezione di scienze, fanno un esperimento

con le uova: le mettono in incubatrice


per poi vederle schiudersi, e assistere
alla nascita dei pulcini. Ma luovo di
Sally diverso, pi grande, e quando
si schiude ne esce una strana creatura
verde e squamosa. Il mio pulcino diverso! Su, non fate i dicili. Certi
pulcini sono, ehm diversi!
La storia prosegue sul sottile lo
dellumorismo dovuto sia al contrasto
tra il testo e le immagini, che ci mostrano Argus, il pulcino di Sally, come un enorme drago verde; sia a quello tra le dolci parole della maestra
(Ora scopriremo cosa mangiano i nostri piccoli amici) e le risposte dei
bambini (il mio mangia i semi, il
mio gli insetti, il mio sta cercando di
mangiare gli altri pulcini!). Ma la
maestra pronta a intervenire per
mettere in salvo i pi deboli e redarguire Argus, quando necessario. Senza
per toglierli le caratteristiche che lo
rendono unico, e riuscendo ad accettarlo anche nella sua prorompente e

sgangherata vitalit. Come dire: i limiti


ci vogliono, i soprusi non si tollerano,
ma laccettazione di s e degli altri non
deve tendere allomologazione o alla
perfezione. E Argus amato cos
com, anche se combina guai. Le illustrazioni di Andra Wesson integrano
perfettamente lironia di Michelle
Knudsen, autrice americana che dal
pubblico italiano si era gi fatta apprezzare per il precedente albo Un leone in biblioteca. Accurata la traduzione
di Marinella Barigazzi.
Daniela Morelli, La porta della
libert, Mondadori. Da 12 anni

il romanzo di unestate, ma unestate


particolare: luglio 1943, in un paese sul
Lago Maggiore. Il versante quello italiano, dove c la guerra. Giordano ha
14 anni e sta crescendo. Se fosse nato
qualche decina di metri pi in l il suo
destino sarebbe stato diverso, ma il
conne, si sa, spartisce i destini. E il
suo quello di crescere con responsa-

bilit pesanti da portare, pi pesanti


della bricolla di suo padre contrabbandiere. E chi , davvero, suo padre? Uno
che ha traci di merci o anche di persone? Tra i carichi che gravano sulle

spalle di Giordano c quello di capire


tante cose: cosa giusto e cosa sbagliato, in un tempo come quello, in cui
anche i continui rivolgimenti politici
sembrano l apposta per confonderti le
idee. Lui, poi, in quellestate, vive qualcosa di molto pi privato: il primo
grande amore, per Rachele, una ragazza ebrea. E per lei Giordano dovr tirar
fuori tutto il suo coraggio. Daniela
Morelli, con questa storia, ci guida ancora una volta con mano sicura negli
affascinanti sentieri del romanzo storico: dopo Il segreto delle tre caravelle
(su Cristoforo Colombo) e I ragazzi
delle barricate (sulle Cinque Giornate
di Milano), sempre da Mondadori esce
La porta della libert: vero e proprio
romanzo di formazione, in cui un adolescente e in questo Giordano simile ai ragazzi di oggi deve trovare la
sua strada nel mondo, affrancandosi
dalle aspettative dei genitori e imparando ad ascoltare il proprio desiderio
profondo.

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Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

Societ e Territorio Rubriche

Laltropologo di Cesare Poppi


Dracla
Or sia esattamente una settimana, lAltropologo era seduto comodamente in
un caff in vista della Torre dellOrologio
a Sighisoara, distretto di Mures, Transilvania, Romania. Oggetto unottima birra
Silva Scura che consiglio a chi si rechi
col ed oggetto i corsi, ricorsi e nemesi
della Storia e delle storie evocati dal genius loci. Nel XII secolo riettevo i Re
dUngheria favorirono con privilegi
dogni genere lemigrazione di tedeschi
sassoni verso la Transilvania. Forti delle
loro ghilde artigianali ricche in capitali
nanziari e tecnologici, i Sassoni si insediarono lungo una linea di conne strategica designata a difendere i conni del
Regno dUngheria da quei nemici che saranno prima i Russi e poi gli Ottomani s
da divenire nelle res gestae popolari una
Linea Maginot ante litteram contro la
barbarie dOriente. Poco ahim potevano immaginare allora i monarchi
dUngheria che la salvica immigrazione
avrebbe un giorno fatto da giusticazione alle mire espansionistiche di un
Terzo Reich determinato a ricomporre
la diaspora teutonica da Danzica agli

Urali. E intanto era stato consideravo


che i laboriosi sassoni avevano costruito
una linea difensiva di chiese forticate,
capolavori dellarchitettura gotica dimpronta germanica che oggi sono fra le
maggiori attrattive turistiche della zona.
E questo, sarebbe bene meditarci sopra,
nonostante il fatto paradossale che al
crollo del regime di Ceausescu nel 1989 i
sassoni rumeni siano rientrati nella Repubblica Federale lasciando i loro villaggi alle libera occupazione dei
numerosi Rom di nazionalit rumena. E
mentre cos consideravo riettendo se
fosse o meno il caso di impegnarsi in
unaltra Silva Scura si avvicinano due
giovanissime turiste coreane o cinesi che
mi chiedono in un inglese creativo diciamo dove fosse la casa di Drcula.
La casa di Drcula? risponde sicumeroso lAltropologo la casa di Drcula mie care Signorine non qui. Non
qui come il Colosseo non accanto a
Notre Dame e come il formaggio svizzero coi buchi non il traforo del Frejus
mi spiego?. Proseguo e sentenzio: Il
Castello di Drcula molto, molto lon-

tano da qui, nelle montagne tra i boschi


della Transilvania oh, soccorre
programmare almeno due giorni per la
visita. Loro ripartono meste e ancora
mi chiedo se le ho fatte piangere. Tant:
mi giro per richiamare il cameriere ad
unaltra birra e ohib! lo sguardo
corre sul muro dellOsteria che mi ospita
e su di una certa lapide mai prima notata.
Avrei preferito che il rumeno fosse cirillicamente incomprensibile come ahim
non : Qui nacque e visse Vlad Tepes,
conosciuto come Vlad lImpalatore ed in
tutto il mondo come Drcula. Urca!
mi dico possibile mai che anche un tipaccio come Drcula sia nato in una casa
tutto sommato borghese che pi borghese di cos non si pu?! Ma come: non
era malnato in qualche sotterraneo cimiteriale e ragnateloso della tenebrosa
Transilvania cos come detta la vulgata
vampiresca!?. Dracla, Dracla si
deve accentare la u e non la a mi riprendeva gentile Simona, giovane deliziosa collega rumena rientrata con altri
amici da un tour del sito. Dracla perch suo padre era Dracl il Drago e

lui di conseguenza era Dracla, quello


che voi direste il Draghetto. Simona
poi aveva aggiunto altri due dettagli cruciali per la morale della nostra favola.
Primo: che Vlad lImpalatore il nostro
Draghetto, per intenderci non impalava solo i Turchi, per quanto questi gli
stessero particolarmente antipatici. Uno
spiccato senso della giustizia lo portava
ad essere imparziale: quella volta che i
mercanti di una certa citt violarono il
divieto di commerciare solamente entro
le mura cittadine per non interferire coi
mercanti del contado, Vlad fece arrestare
mercanti, mogli e gli e li fece precipitare
dalle mura dentro una buca irta di pali
appuntiti. Impalare era per Vlad
unistituzione democratica concludeva irenica la bella Simona. Inutile argomentare oltre. Ma per fortuna le
turiste cinesi erano tornate a passare l
per l, poich le trappole per turisti
hanno percorsi obbligati: fra inchini,
ammende, scuse e mea culpa lAltropologo le aveva convinte ad accettare un t
(pessimo) dal titolo Sangue di Dracla. Un bel conto salato pi tardi e

dopo che anche le ospiti della Terra dove


Sorge il Sole erano state edotte dalla bella
Simona sulle inerenti democratiche virt
del grande Vlad, lAltropologo tirava le
somme. Supponiamo che invece di essere associato ai morti che tornano per
nutrirsi del sangue dei vivi (attivit non
scevra da una certa tragica nobilt, supponiamo pure), Vlad fosse stato esclusivamente noto per la propensione ad
impalare non solo Turchi falsi e crudeli
ma anche democraticamente i pargoli dei mercanti evasori d IVA. Inoltre
argomento decisivo se fosse stato conosciuto come Dracla e non come Drcula, o peggio ancora come il
Draghetto che ne sarebbe oggi della
sua fama, domando e dico?! Correva ieri
lanniversario dellattentato che Vlad
lImpalatore organizz contro la vita del
sultano ottomano Mehmed II nel 1462
costringendolo cos a ritirarsi dalla Valacchia e salvando di conseguenza lEuropa dallinvasione. Secondo me sono
convinto gi allora lo chiamavano Drcula. Ma la mia amica Simona insiste:
Dracla.

centro storico saccheggiato dallimprovviso boom economico. Invece niente


pacchetto: quanto a restauro, agli investitori bastato e avanzato mantenere le
facciate del Grand Hotel, mentre il versante pubblico ancora si spacca in opposti schieramenti partitici favorevoli o
contrari al ripristino della funicolare.
La scurlra del LAC, per, non si ferma
purtroppo agli Angioli: prosegue imperterrita nel suo attentato al decoro urbano
smagliando con ardita accozzaglia di baracche, container e chalet simil orologio
a cuc quello straordinario patrimonio
paesaggistico che il lungolago.
Provvisoriamente, grazie al cielo. Perch
pare che per la smagliatura del lungolago
la citt abbia gi in borsetta il collant di
ricambio. Secondo quanto racconta il
sito lugano.ch nella sua sezione LuganoUrbana, infatti, fra i Grandi Progetti
di una citt che si trova in un momento
di straordinario dinamismo, quello dedicato al Lungolago focalizzato sulla
realizzazione di una nuova grande

piazza a lago comprendente le attuali


Piazza Rezzonico e Piazza Manzoni.
Benissimo per la progettata riduzione
del traco, il nuovo imbarcadero e la
grande tettoia per spettacoli e feste. Ma la
piazza? Unaltra piazza (non si va dicendo che ormai le piazze sono virtuali?)
a poche centinaia di metri dalla grande
piazza antistante il LAC, anchessa predisposta per spettacoli allaperto e manifestazioni? A meno che le due grandi
piazze a lago non siano statiche tappe che
preludono ad un vero, grande progetto
dinamico di quella Grande Lugano famosa per il suo patrimonio naturale
(come si legge nel capitolo Citt verde
della sezione LuganoUrbana del gi citato sito comunale) costituito dalla fortunata combinazione di parchi, lago e
ume. La lungimirante acquisizione del
Parco Ciani compie centanni proprio
questanno. Le sere destate e le domeniche di tutto lanno i suoi vialetti brulicano di giovani, famiglie, anziani,
sportivi dediti al jogging o al walking,

persino di superstiti turisti, che si riversano su un lungolago che pare unautostrada nelle ore di punta. Tornasse di
moda questo tipo dinvestimenti a lungo
termine, si potrebbe scommettere nalmente sul successo di unineguagliabile
verde urbano a lago, splendido teatro
di grandi eventi sportivi e invidiabile palestra di benessere quotidiano, che corre
da Gandria a Paradiso: inglobando la
passeggiata di Villa Favorita (di cui si ricomincia almeno a bisbigliare), il cantiere della Societ Navigazione e il
Campo Marzio, destinato fra i Grandi
Progetti della Grande Lugano allinvestimento privato in un nuovo polo turistico-alberghiero (ad appena 200 metri
dai pluristellati Grand Hotel Villa Castagnola e Hotel Seegarten?).
Sono duciosa. Anche perch, come annuncia un grande cartello pubblicitario
di una multinazionale della comunicazione (che, guarda caso, si affaccia proprio sul parcheggio del Campo Marzio!),
A Lugano inizia il futuro.

fa capo al recupero del vecchio destinato a sostituire il nuovo. E, qui, il discorso si allarga. Non concerne
soltanto capi dabbigliamento smessi e
cianfrusaglie, riabilitati dalla moda
vintage, e proposti in abbondanza
dai mercatini che appartengono,
ormai, al nostro paesaggio urbano. Il
criterio del possibile, e persino doveroso riutilizzo, viene infatti applicato
in ben altri ambiti: nellarredamento,
nella decorazione, nellarchitettura, in
cui ha assunto i connotati impegnativi
di una rivalutazione estetica. il fenomeno del revival che, come spiega
Gillo Dores, il riadattamento di
stili passati in periodi molto posteriori,
legato indiscutibilmente alla moda.
Ci che, sempre secondo il critico milanese, doveva produrre discusse commistioni: il neogotico, il neotudor, il
neomedievale.
Oggi, per, la riabilitazione del vecchio
si presenta alla stregua di unesigenza

civica al servizio della causa ambientalista. Le cose depoca, al di l del loro fascino rievocativo, sono diventate
unarma di difesa nei confronti del
nuovo, che ci sta sommergendo. E allora si corre ai ripari, riutando labitudine dellusa e getta, e quindi
conservando, riadattando, riciclando.
unoperazione che impone, a volte,
scelte dicili soprattutto quando, dal
privato, si passa allo spazio pubblico,
per decidere del destino di edici e impianti: abbattere o restaurare, e poi in
che modo? Sono interrogativi che continuano ad animare, anche da noi, interminabili polemiche intorno a
costruzioni, e citiamo la Romantica di
Melide, per taluni intoccabili per altri
da destinare alle ruspe. Sta di fatto che le
opinioni degli addetti ai lavori, architetti e urbanisti, come i sentimenti popolari rimangono divisi su fronti
opposti: schierati per il vecchio o per il
nuovo.

Si tratta di due partiti, ormai riconoscibili, nei loro comportamenti e nelle loro
scelte quotidiane. A partire, magari,
dallabbigliamento. I cultori del vecchio
sono, spesso, anche quelli che bazzicano i mercatini e riescono, fra tante
cose, a scoprire quelle giuste e utilizzabili. Questione, in denitiva, di uto:
che la capacit di muoversi, a proprio
agio, nel guazzabuglio delle cose
depoca o presunte tali. E di riconoscere
i valori racchiusi nei tessuti lisi e stinti e
nelle terraglie con le crepe. I valori impareggiabili del vecchio di cui si subisce
il fascino. E sono poi gli stessi valori che
si attribuiscono alle pietre sconnesse di
edici da considerare reperti. Si parlato di uto, ma si deve parlare anche di
pregiudizio che va a favore del vecchio e
a sfavore del nuovo. E mi concedo, per
concludere, una confessione: non possiedo il uto per il vecchio, nei mercatini mi confondo. Preferisco i
supermercati.

Won ton di Matilde Fontana


La scurlra del LAC
Ci sono colorite e gustose espressioni
dialettali che la buona lingua fatica a
scalzare dal vocabolario familiare. Una
di queste scurlra. La scurlra lantiestetica riga di rottura formata da un
lo tirato in una calza di nylon. Quella
che in italiano si chiama smagliatura. S,
vero, con il suo approppriato presso
s- la smagliatura identica precisamente il distacco della maglia, ma, con la
sua fonetica che scorre precipitosa divaricandosi sulla e aperta, la scurlra
porta con s tutto lo sfacelo del decoro
che ha regolato leleganza di generazioni
di signore (prima dellavvento di maestri della moda del calibro di John Galliano o Marc Jacobs, naturalmente!).
Ecco, mi ricorda proprio una scurlra,
una scurlra urbanistica, quella funicolare degli Angioli, storico arredo urbano
in disdicevole rovina, che mal si combina
con il connante progetto del LAC (Lugano Arte e Cultura), il cui cantiere da
haute couture edilizia scoprir lanno
prossimo il suo elegante frutto di perfetta

integrazione tra antico e moderno, tra


pubblico e privato, tra verde e costruito,
proprio in noncurante concomitanza
con il centesimo compleanno dellabbandonata sua vicina di mappale.
Devo confessare che, in tutta la mia ingenuit politica, avevo a lungo dato per
scontato che il restyling di funicolare,
scalinata, fatiscente torretta con annessi
e connessi fosse compresa nel multimilionario progetto del LAC, se non come
ideale palestra a cielo aperto per lo step
urbano, almeno come gadget omaggio ai
facoltosi acquirenti delle lussuose dimore che prendono forma dietro le prestigiose superstiti facciate dellex Grand
Hotel Palace.
Grand Hotel del 1904, Scalinata degli
Angioli del 1905, Funicolare del 1913:
alla mia anacronistica mens historica era
parso automatico comprendere i tre prodotti Belle Epoque (che accerchiano quel
gioiello che la cinquecentesca chiesa
con laffresco di Bernardino Luini) in un
unico pacchetto di valorizzazione di un

Mode e modi di Luciana Caglio


Recuperare lusato: ci vuole uto
Charity-chic: un termine ormai ricorrente nel linguaggio modaiolo londinese. Si potrebbe tradurre con
eleganza caritatevole e denisce labbinamento, di per s non nuovo, fra
mondanit e buone intenzioni. Nella
capitale britannica letichetta che
spetta a un numero crescente di negozi,
sarebbero pi di 400, dove si vendono
abiti e accessori smessi ma griffati e acquistati, paradossalmente, da persone
che, in verit, sarebbero in grado di
comprarli nuovi, a pieno e alto prezzo.
Proprio il fatto di essere gi stati indossati, e in particolare da personaggi famosi, attrici, campioni sportivi,
membri dellaristocrazia, attribuisce a
questi capi un plusvalore che ha corso
negli ambienti snob. Non va poi dimenticato il risvolto sociale ed etico di un
acquisto che non rappresenta soltanto
un affare: la somma pagata, che di solito
non supera le 100 sterline, ha una destinazione beneca di vario tipo. Una

volta coperte le spese di gestione ridotte


al minimo, i proventi vanno a enti e organizzazioni che operano a favore dellinfanzia, dei malati di aids, dei
disoccupati, della ricerca sul cancro,
dellecologia, e via enumerando obiettivi di utilit pubblica. Prevedibili, in
proposito, certi commenti comparsi
sulla stampa: un comodo modo con
cui clienti, per lo pi facoltosi, possono
scaricarsi la coscienza trasformando il
consumismo in altruismo. In realt il
Charity-chic si presta allironia e persino al ridicolo: dare la caccia allabito
da sera Dior, indossato da Kate Moss, o
alle scarpe-trampolo, sfoggiate da Victoria Beckham, rivela, pi che intenti
umanitari, una forma ingenua di imitazione e di culto divistico: su cui giusto
interrogarsi criticamente.
Ma c dellaltro. Dietro a questo commercio che, per materia prima ha
lusato, si ritrova una scelta culturale e
persino politica che, in forme diverse,

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

Il consumatore decisivo

In Brasile si coltiva la soia su grandi estensioni, e la si esporta anche in Svizzera. La Rete svizzera
della soia si impegna perch essa sia prodotta senza usare tecnologie genetiche e in modo responsabile.
Ulrico Feitknecht, membro della Rete, stato in Brasile per osservare con i suoi occhi
La soia una materia prima irrinunciabile nella produzione di foraggio per gli
animali da allevamento. Il pi grande
fornitore di soia per la Svizzera il Brasile. In occasione di un sopralluogo
della Rete svizzera della soia (vedi
Box), di cui anche Migros membro, i
rappresentanti dellorganizzazione
hanno potuto farsi unidea concreta
della condizioni di produzione. Ultrico
Feitknecht, presidente di Suisseporcs,
lassociazione che riunisce allevatori e
produttori di carne suina, ha partecipato alla visita sui luoghi di produzione.
Signor Feitknecht, lei agronomo e
presidente dellAssociazione SuissePorcs. Insieme alla sua famiglia
gestisce una fattoria sul Piano di
Magadino: alleva maiali, mucche,
coltiva riso e patate e partecipa a un
impianto che produce biogas. Essere pi tranquilli di lei difcile. In
gennaio stato in Brasile, nel Mato
Grosso, per visitare alcune grandi
coltivazioni di soia. Ne rimasto
spaventato?

No, per me come agricoltore stata


unesperienza affascinante. Sarei rimasto volentieri per una settimana al posto
di guida di una di quelle enormi mietitrebbiatrici. Ma mi trovo molto bene
nella mia azienda. Ho un lavoro molto
variato e un diverso modo di mettermi
in relazione con i miei animali e i miei
prodotti.
In Svizzera siamo pi vicini
alla natura

Trovo che a volte siamo un po presuntuosi: in Svizzera, in media, ogni secondo cementichiamo un metro
quadrato di terreno. In questo modo
non cresceranno certo pi alberi! E
nello stesso tempo rimproveriamo i
brasiliani perch per potersi garantire

Migros News
Un mercato festoso

tari che devono essere mantenuti come


supercie ecologica per preservare la
biodiversit. Il Brasile oggi lunico
produttore di soia non geneticamente
modicata. La richiesta di questo tipo di
soia sta crescendo, a livello internazionale. quindi importante trovare nuovi
luoghi di coltivazione, come la Romania o lUcraina.
Ha paura di essere travolto
dallagricoltura industriale?

Ulrico
Feitknecht.

un protto abbattono le foreste. Non mi


fraintenda; il disboscamento un problema, ma non tutto cos semplice da
giudicare come vorremmo.
Cio?

Le autorit brasiliane hanno riconosciuto il problema e hanno promulgato


leggi contro i disboscamenti illegali e
per la protezione della biosfera. Noi
della Rete svizzera per la soia lavoriamo
con i produttori brasiliani che si pongono in modo responsabile nei confronti del territorio e producono soia
esente da semi geneticamente modicati.(Vedi Box)
Nonostante questo, per, le aziende
agricole brasiliane che praticano
la monocultura distruggono lambiente.

Utilizzano le loro risorse in modo eciente. Non sono sicuro che in Svizzera
noi ci comportiamo meglio, o che davvero facciamo qualcosa in pi per la
biodiversit. Nel Mato Grosso il 35 per
cento della supercie di unazienda
deve essere mantenuta con specie vegetali originarie; in Svizzera solo il 7 per
cento. Ma vero: per il Brasile, cos
come per gli Stati Uniti, questo un

problema perch coltivano soia o mais


su superci enormi. Sul mercato mondiale non c altro modo.
In parte ne approtta anche lei:
le possibile acquistare soia a un
prezzo minore per poter nutrire i
suoi maiali.

vero. Ma stiamo lavorando per cercare di sostituire la soia. Ci sono piante


ricche di proteine che crescono anche
da noi. Personalmente, a medio termine vorrei essere in grado di produrre
nella mia fattoria il mangime che mi
necessario. Ma su questo tema anche
la Svizzera come nazione che dovrebbe
fare una riessione generale. molto
pi facile comprare la soia sul mercato
mondiale. Ma entro dieci anni, chi sa
come andranno le cose? Chi mi dice che
per le grandi aziende sul mercato non
sia pi interessante da un punto di vista
economico produrre soltanto soia geneticamente modicata? Oppure fornirne solo alla Cina? Oppure mettersi a
produrre qualcosaltro di completamente diverso?
Cosa signica ci, concretamente?

La Svizzera costretta a importare soia,


perch oggi abbiamo circa 100000 et-

No, siamo attivi su due mercati. Mentre


in Ticino incolliamo belle etichette sulle
nostre bottiglie di Merlot, in Brasile riempono i silos. Siamo tutti esposti ai meccanismi del mercato e i colleghi brasiliani
ancora pi di noi. Mentre lavorano seduti
sulle mietitrebbiatrici tengono docchio il
corso degli scambi alla Borsa delle materie prime di Chicago.
Cosa succede al consumatore?
diventato una pallina in balia
del mercato mondiale?

Assolutamente no. Il consumatore decide nel momento in cui compra o non


compra, e in questo modo inuenza il
sistema pi della politica agraria. E il
consumatore decide secondo i suoi bisogni, ad esempio a dipendenza del
prezzo, cos come stiamo vedendo con
il fenomeno del turismo degli acquisti
allestero.
quindi in consumatore ad avere
il coltello dalla parte del manico?

S. Quando lei beve un bicchiere di vino,


le interessa a capire da quale regione arriva e chi lha prodotto. Perch non facciamo al stessa cosa con gli alimenti? Ne
sono sicuro: chi mangia in modo consapevole si preoccupa anche del luogo in
cui stato prodotto il suo cibo. Chi si
alimenta in modo consapevole fa acquisti di conseguenza e incoraggia in questo modo i produttori a produrre in
modo sostenibile.

Approfondimento
Una materia prima con effetti
collaterali

La soia fornisce un importante apporto di proteine a uomini e animali. Poich a livello mondiale il
consumo di carne sta crescendo,
negli ultimi 20 anni la produzione
raddoppiata, portandosi a 230 milioni di tonnellate. La soia coltivata principalmente in Cina e negli
USA, ma la crescita maggiore si registra in Sudamerica.
Laumento della produzione, in
Brasile, ha effetti sullambiente: le
foreste tropicali e la biodiversit
delle savane vengono colpite, lo
sfruttamento intensivo distrugge il
terreno e la qualit dellacqua. Si
producono anche conitti con le
popolazioni locali.
La Svizzera utilizza lo 0,1 per cento
della produzione mondiale di soia,
tra il 90 e il 95 per cento di provenienza brasiliana. Coltivatori di
soia, associazioni di produttori, organizzazioni ambientaliste, cos
come produttori e commercianti al
dettaglio come Migros, si sono uniti
nella Rete svizzera della soia e lavorano anch entro il 2014 almeno il 90 per cento della copertura
del mercato sia raggiunta con soia
prodotta in modo responsabile (la
quantit oggi ammonta al 60 per
cento). La rete si impegna per lo sviluppo di standard che arrestino il
disboscamento illegale, che proteggano le superci naturali degne di
essere preservate e regolamentino
luso di pesticidi e dei diritti di sfruttamento del territorio.

Una famiglia viaggia nel tempo


Parchi Domenica prossima, al Giardino Arancione di Rschlikon sar possibile vivere la

storia della Migros. Una famiglia di Zurigo ha gi visitato il giardino in anteprima


Proprio un pazzo, questo Dutti. Non
solo ha fondato la Migros il che, considerando la situazione economica del
1925, era gi abbastanza pazzo di per
s no, per tutta la vita non ha smesso
di attaccar briga con chiunque fosse in

Il 13mo Bio March, nel centro storico della bella cittadina di Zongen
(Argovia), alle porte: espositori da
tutta la Svizzera e dalle regioni estere
circostanti offriranno al pubblico,
dal 22 al 24 giugno, t profumati,
specialit gustose di carne, verdure
fresche e croccanti e molto altro. Il
tutto per una manifestazione che
anima le strade del paese, permettendo una piacevole passeggiata tra
le bancarelle di prodotti biologici. Ci
saranno poi molti artisti di strada a
proporre momenti di divertimento,
mentre su diversi palchi musicisti
folk, pop e jazz e country creeranno
un'atmosfera festivaliera. Migros si
impegna n dalla nascita di questa
manifestazione come sponsor principale. E anche nel 2012 sar presente con una ricca offerta: i nostalgici
del passato potranno nuovamente
provvedere ai loro acquisti in un vecchio camion di vendita e, con un po'
di fortuna, vincere prodotti Bio alla
ruota della fortuna.

contrasto con la sua visione Migros. E


lo ha fatto con una voglia di confrontarsi che non ha uguali. Anche a 50 anni dalla sua morte Gottlieb Duttweiler mor l8 giugno 1962 a Zurigo le
sue idee sono pi che mai attuali.

In onore del fondatore della Migros,


domenica prossima il Percento culturale Migros inaugura il Giardino
Arancione a Rschlikon. Proprio accanto al Park im Grene, negli ultimi
mesi nata una cronaca Migros che si
pu percorrere e vivere. Il giardino,
tutto colorato di fiori arancioni, mostra su dieci isole tematiche la storia
della Migros. Ecco ad esempio la
Walk of Fame, sulla quale vengono
onorate con una stella ciascuna le imprese industriali della Migros. O il
prato del suono, che permette di vivere in modo acustico il momento degli
acquisti.
Il giardino una fonte inesauribile
di storie meravigliose

Una delle
installazioni
nel parco.
(Tina Steinauer)

Migros-Magazin ha voluto valutare


in anteprima il Giardino Arancione e
per farlo ha invitato una famiglia di
Zurigo. Christina Studiger e Migi Derendinger insieme a Jain, di 10 anni,
e Jeanne, di 6 si sono tuffati per tutto
un pomeriggio nel nuovo mondo Migros, e ne sono entusiasti. Il giardino
veramente straordinario, afferma
Christina. Offre continuamente
nuove sorprese. Qui si pu sostare e
nel contempo imparare mille interessanti storie sulla Migros. Intanto Jeanne e Iain si accingono e esplorare
per conto loro il giardino, che fra laltro si presta splendidamente anche
per giocare a nascondino.
Qual lhighlight del Giardino Arancione? A questo proposito la nostra
famiglia unanime: il padiglione nel

quale si pu vivere in modo interattivo la storia della Migros. Su una parete che funge da monitor si possono
scegliere diversi temi, addirittura
proprio come a CSI Las Vegas
senza toccare la parete. Mentre agli
adulti occorre un momento per familiarizzarsi con la tecnica, i ragazzi trovano intuitivamente la via per attraversare il mondo Migros virtuale. Si
possono cos richiamare centinaia di
storie Migros. / Testo: Andreas Reinhart.

Il Giardino
Arancione in breve
Inaugurazione
domenica 24 giugno 2012.
Ubicazione
fra il lato del parco Migros di Rschlikon
e il Park im Grene.
Attrazioni
dieci isole tematiche sulla storia della
Migros e sulla vita e le opere di Gottlieb
Duttweiler. Una marea di ori arancione,
che cambiano a seconda della stagione,
ad esempio 12000 tageti, piantati da
studenti dellAlta scuola di Wdenswil.
Grande schermo interattivo di venti
metri quadrati. Testimonial Booth,
nel quale i visitatori possono fotografarsi
e lmarsi da s.
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Tutti i tipi di
millefoglie
in conf. da 2
20 % di riduzione
2 pezzi, 157 g

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

12

Ambiente e Benessere
Il parco di Plitvice
Una rete di sedici laghi disposti
a gradinata e collegati tra loro
da piccoli corsi dacqua

Il canto destate
Uno studio mette in evidenza
come il Ticino sia di grandissima
importanza per le cicale

Progetto Sartre
Pilota-automatico per veicoli:
ci che no a ieri sembrava
fantascienza, oggi gi una realt

pagina 16-17

Nasce il sito BlenioBike


Utili informazioni
per valorizzare e sfruttare
al meglio il potenziale
legato alle escursioni in Mtb
pagina 21

pagina 19

IrishFireside

pagina 13

A volte basta tenergli la mano


Ricerche mediche Un interessante studio sulle cure palliative illustra le variabili delle terapie,

evidenziando la moltitudine di interventi possibili. Un prezioso patrimonio per la dignit di chi ci sta lasciando
Sergio Sciancalepore
Quante e quali cure non-farmacologiche si utilizzano per assistere una persona negli ultimi giorni della sua vita?
Moltissime, ma diversamente da quelle
farmacologiche (sedazione del dolore,
idratazione, cura di eventuali piaghe e
altre ancora) le cure non-farmacologiche non sono state nora sistematicamente elencate: un patrimonio ingente
e prezioso di conoscenze e di pratiche
per far vivere con dignit chi ci sta lasciando, dando anche aiuto e sollievo a
chi assiste.
A colmare questa lacuna ci pensa
una ricerca svolta nellambito del Programma Opcare9, un progetto internazionale che ha lo scopo di incrementare
le cure di ne vita, in particolare dei malati terminali di cancro. La ricerca stata pubblicata sulla rivista scientica online PLos Medicine (Complexity in nonpharmacological caregiving activities at
the end of life: an International qualitative study, testo in inglese, liberamente
consultabile presso doi.10.1371/journal.pmed.1001173) e ha raccolto e analizzato una gran quantit di informazioni provenienti da 16 strutture principalmente Hospice e Unit di cure domiciliari di nove Paesi del mondo: per

la Svizzera, ha partecipato il Centro di


cure palliative dellOspedale cantonale
di San Gallo.
Lo scopo della ricerca non quello
di scoprire quali tra le terapie non-farmacologiche di ne vita siano pi ecaci. Gli autori della ricerca, infatti, dicono che i dati raccolti indicano come
le cure non-farmacologiche siano non
solo numerose ma intersecate tra loro
in modo complesso e sosticato e con
sfumature tali da potersi adattare alle
condizioni siche, psichiche e ambientali nel senso pi ampio del termine.
Non una classicazione dellecacia, dunque, ma un elenco di possibili
interventi da conoscere e utilizzare nei
vari contesti. Loriginalit della ricerca la
si avverte considerando il metodo usato
nella raccolta delle informazioni, il sistema della lista aperta. Ogni struttura
aveva, infatti, la possibilit di elencare liberamente i vari tipi di interventi nonfarmacologici, senza utilizzare questionari o schemi predisposti: sono cos stati
inviati oltre 900 protocolli di interventi
di ne vita redatti soprattutto da medici e paramedici dei vari staff che sono
stati poi elaborati grazie a un programma informatico per conoscere i tipi dintervento pi frequenti e a chi sono rivolti, cio pazienti, famigliari e curanti.

Al termine dellimponente lavoro


di analisi, sono state individuate nove
aree di attivit. Per quanto riguarda i
pazienti, lintervento pi frequente e
gradito quello che prevede il contatto
sico e la cura del corpo (ma risultata
anche importante lastensione dal contatto sico, quando non sia giudicata
opportuna e gradita al paziente), una
sicit appagante anche per chi cura:
Fa sentir bene questo modo di accomiatarsi, senza far nulla di speciale, solo tenendo la mano del paziente hanno detto molti medici e infermieri.
considerata molto importante la
creazione di un ambiente non solo
confortevole ma esteticamente piacevole e sicuro: oggetti, fotograe, particolari dellarredamento ma anche la
musica, un bel vestito colorato e la presenza della vita che continua. Ha detto
un malato terminale: Aprite la porta
perch possa sentire la vita, l fuori: la
gente, gli uccelli che cantano, i bambini che fanno chiasso giocando!.
I rituali della morte, al contrario,
coinvolgono soprattutto i famigliari e
lo staff curante: sono rituali non solo di
tipo religioso, ma anche civile, legale,
organizzativo che evidentemente riguardano maggiormente chi assiste il
malato terminale. Un altro genere

dintervento che vede molto coinvolti


lo staff di cura e i famigliari riassunto
nella triade ascoltare, parlare, capire.
A tal proposito uninfermiera ha affermato che importante la comunicazione perch dobbiamo sentirci sicuri
e in questo modo fondamentale poter
informare il paziente e i famigliari.
Mentre un volontario ha aggiunto che
quando un paziente non pi cosciente, parlare di lui con il coniuge o
con gli amici intimi della vita passata
insieme, d loro conforto.
Oltre al contatto sico, anche la
sola presenza di persone unabitudine frequente: pu essere una presenza
silenziosa per condividere le emozioni,
pu essere preghiera, canto. stata pure rilevata limportanza che in prossimit della morte siano presenti anche i
membri dello staff di cura e i volontari
che hanno assistito il malato: il loro essere l pu rendere meno traumatico il
momento del distacco.
Nellanalizzare le varie forme dintervento nella fase di ne vita, i ricercatori si soffermano anche su gesti che
sembrano banali, ma che rivelano la
complessit e limportanza di questo
tipo di cura, per esempio tenere le labbra e la lingua idratate. Potrebbe come per la maggior parte degli interven-

ti di ne vita essere considerato una


cura di base, in realt si rivela complesso e sosticato. Coinvolge, infatti,
diversi soggetti (personale infermieristico, famigliari, terapisti occupazionali) e implica una serie di scelte e di
conseguenze per quel che si decide di
fare: facilita la relazione del paziente
con chi lo assiste, crea una maggiore
intimit con i famigliari che hanno imparato a soddisfare questo bisogno (e
fa sentire meglio gli stessi congiunti), si
integra con le altre cure, crea un rapporto di collaborazione con lo staff sanitario.
Questa ricerca importante non
solo perch, per la prima volta, c una
sistematica analisi delle cure non-farmacologiche per il ne vita ma anche perch costituisce la base per ulteriori ricerche in questo settore: per
esempio, occorre conoscere meglio
quali interventi di tipo ambientale
sono pi adatti, occorre anche denire
il modo migliore e con una pi adatta
terminologia le diverse tipologie di cure. Termini e denizioni precise permettono di descrivere i dettagli, la
complessit e le sfumature delle cure
non-farmacologiche di ne vita, una
fase dove solidariet, piet, ricerca medica si integrano fortemente.

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

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Il Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice


Reportage Non un caso se uno dei territori protetti pi famosi dEuropa. Visitato ogni anno

da centinaia di migliaia di persone, un mirabile esempio di come si possa conciliare fruizione turistica
e conservazione della natura
Sabrina Belloni, foto di Franco Ban
giunto il tramonto a colorare di vermiglio questi luoghi abeschi: una rete
di sedici laghi disposti a gradinata, collegati da innumerevoli corsi dacqua
che la attingono dalle sorgenti dei umi
Nero e Bianco convergenti nel ume
Korana e che scorrono a valle attraversando la foresta di Corkova Uvala, nellarea fra Mala Kapela e Pljeivica in Lika, Croazia.
Il mio passo ormai pesante risuona
sulle passerelle realizzate per evitare che
i visitatori calpestino un fenomeno naturale in lento divenire: la formazione
del travertino (pietra calcarea utilizzata
nelle costruzioni).

Un mondo incantato
fra innumerevoli
umiciattoli, ruscelli,
e cascate ma anche
roccia e muschio
Mi trovo nel Parco Nazionale dei Laghi
di Plitvie dallorario di apertura e ho
percorso pi volte alcuni tratti degli otto
chilometri di passerelle e sentieri tracciati, alla ricerca degli scorci migliori e
delle immagini pi signicative: ho
spesso ceduto allo stupore per la meraviglia di questo ecosistema in costante
evoluzione. Non si tratta di uno scenario
di natura selvaggia, bens di un paesaggio armonioso e sereno. Un ambiente

conservato, dove luomo sta sapientemente tutelando un ecosistema derivante da un fenomeno idrogeologico carsico unico nel suo genere, un ibrido fra regno vegetale e minerale, la mirabile interazione fra acqua, vegetazione e roccia.
I proli delle colline e dei crinali si
impongono man mano che risalgo la
strada 42 e poi la 1, sono un richiamo
interiore, una promessa di fronde fruscianti, di profumi di bosco, di energia
dellacqua cristallina che scorre incessante sulle rocce, sui greti dei rivoli e che
si polverizza nellatmosfera quando cade fragorosamente nelle cascate.
Il Parco Nazionale dei Laghi di Plitvie offre uno spettacolo intrigante: un
reticolo mutevole di ruscelli con pozze,
rapide, cascatelle e pi imponenti cascate, che mutano il loro corso in base
alla formazione e trasformazione indefessa dei travertini, che ne alimenta i dislivelli. Tutto ci concorre a far s che i
Laghi di Plitvie non siano mai gli stessi
da un giorno allaltro.
I travertini, denominati anche tu
calcarei, sono rocce sedimentarie chimiche e organogene, costituite principalmente da cristalli di carbonato di
calcio (calcite e aragonite). I depositi di
travertino si formano quando acque
ricche in bicarbonati cedono anidride
carbonica allatmosfera e agli organismi
vegetali fotosintetici. Il riequilibrio di
questa reazione chimica implica la precipitazione del carbonato di calcio in
forma di depositi bianchi di calcare puro, o colorati se contenenti impurit di
ferro o altri metalli.

Si tratta dello stesso processo chimico che genera la formazione di stalattiti e stalagmiti nelle grotte.
Il fenomeno della travertinizzazione favorito dalla presenza di particolari muschi e di altra vegetazione
che accelerano la perdita dellanidride
carbonica e facilitano la fissazione del
minerale sulle strutture spugnose del
muschio stesso, creando una roccia
dapprima morbida, poi consistente
ma porosa.
Il rilascio di anidride carbonica nellaria maggiore in prossimit delle sorgenti e in corrispon-denza di salti (cascatelle, rapide, ecc.) dove viene favorita
lagitazione delle acque, che per pu
instaurare processi di erosione del substrato roccioso.
Un altro fattore essenziale linclinazione del substrato. A valori crescenti
di inclinazione, corrisponde un crescente valore di sedimentazione del travertino, con massimi valori riscontrabili in presenza di rocce subverticali. Linclinazione assume un ruolo fondamen-

tale nella precipitazione del carbonato


di calcio, poich le elevate pendenze favoriscono il rilascio di anidride carbonica nellatmosfera, un fenomeno noto
con il termine degassicazione.
Laccrescimento dei travertini avviene maggiormente durante le fasi calde, mentre i processi rallentano o si interrompono durante le fasi fredde. Ci
presumibilmente dovuto alle variazioni della ora, che durante le fasi calde
pi estesa e continua, quindi produce
maggior anidride carbonica, maggior
dissoluzione delle rocce carbonatiche,
maggior mineralizzazione delle acque
sorgive e quindi maggior possibilit di
formazione dei travertini. Durante i periodi freddi invece la vegetazione si fa
pi rada, aumentano le erosioni, che
causano un incremento della torbidit
delle acque, fattore inibente la travertinizzazione.
Gli ammassi di travertino crescono
con velocit variabili, no a qualche
millimetro lanno. Edici complessi,
formatisi in tempi lunghi, possono avere estensione di chilometri e spessori
superiori al centinaio di metri. Nel Parco Nazionale dei Laghi di Plitvie alcuni
sbarramenti di travertino superano i
venti metri.
Si tratta di habitat molto delicati
che subiscono pesantemente le conseguenze dovute a modificazioni ambientali non controllate. Pertanto il
Parco per conservare i suoi valori
naturalistici gestito con interventi
mirati e tecniche ecocompatibili. In tal
senso sono stati introdotti alcuni pulmini e traghetti che funzionano a
energia pulita e alleviano la fatica dei
visitatori, i quali devono comunque
essere disposti ad accettare alcune limitazioni: la principale quella di
camminare soltanto lungo i sentieri
tracciati e sulle passerelle, in modo tale da minimizzare il calpestio dei pavimenti naturali. Non consentito utilizzare scorciatoie, camminare sullerba o inerpicarsi sulle rocce.
Lamministrazione di questo Parco
sta riuscendo nel dicile compito di
rendere possibile lo sviluppo naturale
indisturbato dellarea e contemporaneamente la fruizione del parco a tutti i
visitatori (oltre un milione ogni anno),

attuando misure di precauzione idonee


a mantenere lequilibrio naturale e la diversit biologica.

Sono habitat molto


delicati che subiscono
le conseguenze
di cambiamenti
ambientali
La prima tutela dellarea avvenuta nel
1916, con una legge che per doveva essere rinnovata ogni anno. L8 aprile
1949 essa stata proclamata Parco Nazionale e nel 1979 i Laghi di Plitvie sono stati inseriti nella Lista del Patrimonio Culturale e Naturale Mondiale
dellUnesco.
Tutto il resto lo fanno gli elementi
naturali, che suscitano meraviglia e un
sentimento di serenit atavica di fronte
a tanta bellezza. Il gioco di luci cangianti
durante le ore della giornata mette in rilievo la lussureggiante vegetazione e i
suoi colori morbidi, dalla luce dellaurora sino agli ultimi bagliori del tramonto, ogni momento si trasforma in
unimmagine unica e sensazionale.
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Ambiente e Benessere

Mensa o panino da casa?


A lungo ho lavorato in unazienda nella
zona periferica milanese dove cerano
solo tristissimi bar e mediocri mense
esterne per la pausa di pranzo: non cera
una mensa interna, avevamo i ticket.
Io non ci sono mai andato: mi facevano una tristezza estrema. Sono sempre
arrivato in azienda con un ricco panino,
arrotolato in un foglio di alluminio, che
mangiavo in un piccolo giardinetto davanti allucio, seduto tranquillamente
su una panchina (nella bella stagione
altrimenti in ucio); al bar prendevo solo un caff. Ero, per, lunico a farlo. Tutti gli altri mangiavano nelle mense, peraltro lamentandosi sempre. Ma nessuno si portava alcunch da casa. Misteri
della psiche umana.

il pasto pi a buon
mercato, facile
da preparare e contiene
zuccheri e proteine
sucienti per il pranzo
Il panino ha un grande vantaggio rispetto alle altre preparazioni che si potrebbero portare seco: che il piatto unico pi a
buon mercato e pi facile da preparare
che c. Si chiama piatto unico un piatto
dove sono presenti, in dosi nutrizionalmente adeguate qualunque cosa voglia dire, dipende di fatto da cosa si mangia negli altri pasti della giornata sia gli
zuccheri sia le proteine; in questa analisi
le vitamine delle verdure sono ininuenti. , quindi, in assoluto la proposta pi
razionale per il pasto del mezzogiorno.
Poi, te lo fai tu, a casa. Il che signica che scegli il pane e la farcia, come piace a te. Una cosa sicura: sempre e comunque molto, molto pi buono di
quelli dei bar e di come si mangia nelle
mense magari non tutte, solo quelle
che ho incontrato in vita mia
Se il sandwich, il confratello ricco

del panino, del XIX secolo, il panino


esiste da sempre. Ne parla gi la Bibbia
usando curiosamente un termine aramaico e non ebraico: la lachmaniya,
che vuole dire pagnotta o panino ed
praticamente ci che adesso gli arabi
chiamano pita.
E, comunque, tutti i contadini del
mondo del pane si sono sempre rifocillati a pranzo con fette di pane riempite
con quello che passava il convento
carne e formaggi erano rari, il pi delle
volte erano farcite con qualche verdura
e poco pi. Quindi siamo ad anni luci
dai sandwich, nati ricchi, nelle case da
gioco, per nutrire i giocatori che non
volevano smettere di giocare per consumare un pasto a tavola. Fra laltro, il
sandwich, soprattutto il suo confratello
ancor pi ricco, il club sandwich, non si
possono mangiare a mano: si sbriciolano troppo ed esce troppa farcia. Quindi
vanno mangiati in un piatto, con le posate. Mentre il panino va e deve essere
gustato a mano.
Questo trascorso da preparazione
povera stato quasi fatale al panino: il
benessere scoppiato in Italia e in tutta
Europa nella seconda met del secolo
scorso laveva praticamente spazzato via,
come roba daltri tempi, fuori moda.
Oggi tornato in voga e, va detto
perch importante da sottolineare,
non per colpa della crisi che ci spinge al
risparmio, ma proprio perch di nuovo di moda. Perch? Io credo che lo sia
grazie ai lm americani, dove si vedono
tantissime persone che mangiano panini nella pausa pranzo: ma questa solo
una mia interpretazione. Oggi in tante
citt ci sono delle paninoteche, che li offrono buoni a ottimi prezzi, inoltre tanti
giornali e siti promuovono luso del panino, appunto perch fa tendenza.
Pochi giorni fa, per, ho rivisto dei
colleghi di allora. Mi hanno ricordato
che ero lunico che si portava un panino. E mi hanno detto che anche oggi
nessuno di loro lo fa: per si sono lamentati pi che mai delle mense. Forse
meno di moda di quanto sembra

CSF (come si fa)

roboppy

Allan Bay

rebuski

Gastronomia Alcune considerazioni sulle caratteristiche del pranzo fai da te pi famoso del mondo

I pancake sono crespelle tipiche della


cucina nordamericana, prevalentemente gustati nella prima colazione,
quindi dolci. Si trovano anche nelle
isole britanniche, dove vengono chiamati scottish pancake. Le crepes francesi sono simili, ma sono pi sottili. Molto simili sono invece i blini russi, che
per vengono prevalentemente serviti
con farce salate.
I pancake sono di spessore variabile, si

preparano con una pastella lievitata a


base di farina, anzi di farine, sia di grano sia di altri cereali, uova, latte. Dopo
la cottura, i pancake tradizionalmente
si servono spalmati con sciroppo
dacero; la versione dolce prevede anche leventuale aggiunta di frutta come
mirtilli, mele cotte o noci, confetture,
marmellate e altro a piacere. Possono
essere consumati anche in versione salata, con pancetta rosolata, burro fuso
o uova ma anche salumi e formaggi
morbidi.
La versione pi interessante a base di
farina di castagne, che non un cereale
ma va benissimo lo stesso: per me la
versione pi gustosa, sia in versione
con farcia salata sia con farcia dolce.
Ecco come si fanno.
Per 4 persone. In una ciotola fate ammorbidire una noce abbondante di

burro a temperatura ambiente. Unite


3 uova e 4 dl di latte e amalgamateli
bene. Versate a pioggia 250 g di farina
di castagne setacciata, 100 g di farina
bianca sempre setacciata e una bustina di lievito, che pu essere sostituito
da altrettanto bicarbonato di sodio.
Mescolate gli ingredienti fino ad avere un composto omogeneo e lasciatelo riposare per 30. In una casseruola
antiaderente del diametro di 18 cm
sciogliete una noce di burro e versate
un mestolo di impasto. Muovete leggermente la casseruola in modo da
distribuire uniformemente limpasto
e, quando iniziano a scoppiare le bollicine sulla superficie, girate il pancake e fatelo dorare sullaltro lato. Mettetelo su un piatto e fate un altro pancake. Proseguite cos fino a esaurimento dellimpasto.

Manuela Vanni

Oggi vi proponiamo
un antipasto a base
di fave fresche
che pi classico
non si pu e un
semplicissimo dolce
fatto con banane
e yogurt: forse
il dolce pi facile
da fare in assoluto.

Manuela Vanni

Ballando coi gusti

Fave con pancetta e pecorino

Cartocci di banane e yogurt

Ingredienti per 4 persone: 600 g di fave fresche (peso netto) 150 g di pancetta
100 g di formaggio pecorino (ma anche grana e simili) 1 piccola cipolla brodo vegetale olio doliva sale e pepe.

Ingredienti per 4 persone: 4 banane 1 vasetto di yogurt intero 40 g di ciocco-

Mondate e spezzettate la cipolla, stufatela con poca acqua per 20 e frullatela. Sgranate le fave fresche e sciacquatele bene. Tagliate a bastoncini e poi a dadini la pancetta e fatela rosolare in una padella con 1 lo dolio per 5, mescolando. Unite le fave e la cipolla frullata e bagnate con 1 bicchiere bollente di brodo vegetale o acqua.
Cuocete le fave per circa 30, unendo poco brodo, sempre bollente, se necessario.
Regolate di sale e di pepe. Spegnete, lasciate intiepidire un poco e mescolate il pecorino tagliato a pezzetti.

lato fondente zucchero di canna.


Sbucciate le banane e dividetele per il lungo a met. Mettetele su 4 fogli di carta da
forno. Copritene ognuna con una cucchiaiata di yogurt e un cucchiaio di zucchero. Chiudete i cartocci e cuoceteli a vapore per 10. Distribuite i cartocci sui piatti
da portata, apriteli e cospargete le banane col cioccolato grattugiato. Serviteli intiepiditi. Per questo piatto andrebbe meglio il platano detto anche bananito, una
pianta erbacea simile al banano e ideale per i piatti dove si cuoce la banana: ma
non facile da trovare in Europa.

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Ambiente e Benessere

Cicale cicale
Mondoanimale Le cicale sono uno dei gruppi faunistici pi attivi acusticamente

e pi udibili dalluomo, ma a lui meno conosciuti


Maria Grazia Buletti
Durante lestate la formica lavorava
duramente, mettendo da parte le provviste per linverno. La cicala, invece,
non faceva altro che cantare tutto il d.
Poi, arriv linverno e la formica ebbe
di cui nutrirsi, dato che durante il periodo estivo aveva accumulato molto
cibo. La cicala cominci a sentire i
morsi della fame, perci and dalla formica a chiederle se potesse darle qualcosa da mangiare. Ma la formica le rispose: Io ho lavorato duramente per
ottenere questo e tu che cosa hai fatto
durante lestate?. Ho cantato rispose la cicala. E allora la formica esclam:
Allora adesso balla!.
Ma qui da noi le cose non andarono proprio come narra la favola di Esopo e per iniziare a parlare di cicale dobbiamo dapprima sfatare in parte il mito

di questa storia. Serena Wiederkeher, di


Pro Natura Ticino, ci aiuta a comprendere: Innanzitutto la cicala non ha le
sembianze che noi le attribuiamo: assomiglia di pi a un moscone e non a una
cavalletta o un grillo (cavallette e grilli
sono simili e appartengono ambedue
allo stesso ordine degli ortotteri), come viene spesso rappresentata nelle illustrazioni della sua favola.
Il racconto della Formica e la Cicala ambientato nel Mediterraneo e si
riferisce alle formiche granivore che
accumulano cibo per linverno: Qui
da noi la situazione diversa: le cicale
dinverno non dormono, muoiono e
non necessitano dunque di cibo. Serena Wiederkeher ci spiega che, in effetti, le cicale passano la maggior parte
della loro vita come larve (da 1 a 17 anni!) a seconda della specie: nascono
quando comincia a fare caldo, passano

cskk

Dove cantano le cicale


Le zone ticinesi pi ricche di specie si
raggruppano insiti su suoli calcarei attorno al Lago di Lugano: Br Gandria
(4 specie), San Salvatore (4 specie),
Monte Caslano (3 specie), Pugerna
Arogno (3 specie) e Denti della Vecchia (3 specie). A nord della linea Lago
Maggiore Intragna Ponte Brolla
Tenero Gudo Gorduno Castione
Lumino stata regolarmente rilevata
solo la specie Cicadetta montana, che

potrebbe essere presente in tutte le regioni del Cantone. Le regioni con suoli
acidi sono molto meno interessanti
per le cicale, malgrado le buone condizioni climatiche (per esempio, le regioni di Locarno, Ascona Brissago,
Gambarogno, Malcantone, Morcote)
e inspiegabilmente anche il Monte Generoso, la Valle di Muggio e il connante versante sud-occidentale, pur
essendo su suoli calcarei.

lestate a succhiare linfa, a cantare e a


cercare di accoppiarsi: Destate, quindi, il maschio della cicala pu e deve cicalare come gli pare e piace per attirare
il partner, e lo fa a mo di lunghe serenate, in quanto dinverno non abbisogner di cibo. Lui sar morto, mentre
le ninfe saranno tranquille sotto terra a
succhiare le radici.

Limportante ricerca
condotta da Hertach
dimostra la presenza
di vecchie e nuove
specie di cicale stanziali
anche da noi, e non solo
sulle coste mediterranee
La nostra interlocutrice procede illustrandoci i risultati di un importante
studio sulle cicale effettuato dal maggiore esperto svizzero in materia Thomas Hertach: Limportante ricerca
condotta da Hertach e durata tre anni
dimostra la presenza di vecchie e nuove
specie di cicale stanziali anche da noi, e
non solo sulle coste del Mediterraneo.
Come gi detto, in effetti, prima si sapeva che cerano, ma non si conosceva la
loro distribuzione sul territorio.
Lo studio in questione, principalmente nanziato da Pro Natura Ticino,
ha lobiettivo di conoscere tutte le specie di cicale attualmente presenti in Ticino, valutarne le necessit ecologiche,

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Ambiente e Benessere
gnola Gandria Br) e gli ecotoni
strutturati con alberelli dei prati secchi
(ad esempio Monte San Giorgio).
Il nostro Cantone ha perci una responsabilit particolare, che va oltre la
frontiera, per la specie Cicadetta cerdanienis, il cui areale di distribuzione scopriamo essere relativamente ristretto.
Mentre la specie pi minacciata risulta
essere la Cicadetta brevipennis, soprattutto a causa dellabbandono e del rimboschimento di prati secchi o dal pascolo troppo intensivo: I provvedimenti
di protezione che lo studio ha indicato
soddisfano perci lobiettivo di promuovere e conservare in particolare

queste ultime due specie, conclude Serena Wiederkehr.


Da met giugno a tutto luglio possiamo pertanto andare a sentire il canto
delle cicale, che spesso associamo in
modo del tutto positivo alle vacanze
estive nellarea mediterranea. Senza per dimenticare che la favola della cicala
e della formica ha pur sempre una saggia morale: Chi nulla mai fa, nulla mai
ottiene.
Ringraziamento

Si ringrazia Alessandro Focarile


per la consulenza

Fritz Geller-Grimm

considerate in tutta Europa come


ununica specie.
Le specie di cicale ticinesi sono
dunque attualmente sei e tutte si incrementano: considerando la grandezza
crescente delle loro popolazioni. Inoltre, la nostra interlocutrice puntualizza
che in Svizzera il complesso di specie
Cicadetta montana costituito da quattro specie differenti, ma che si assomigliano molto. E lo studio accurato di
Thomas Hertach ha pure saputo indicare le esigenze speciche delle singole
specie per quanto attiene gli habitat:
Particolare valore rivestono i boschi
radi di carpino nero e orniello (Casta-

Prima di queste ricerche, in Svizzera


la distribuzione sul territorio delle cicale era pressoch sconosciuta, malgrado il fatto che la presenza delle
specie europee a distribuzione mediterranea abbia il suo fulcro nei cantoni Ticino e Vallese. Ora sappiamo che
in Ticino sono presenti due specie che
cantano molto forte, insieme a un
gruppo di altre specie (del complesso
Cicadetta montana che cantano molto lievemente ma a frequenze alte). Fino al 2004 queste due specie erano

Fritz Geller-Grimm

allestire un archivio di registrazione di


canti e determinare accuratamente il loro habitat, con lo scopo di meglio conservarle. E i risultati sono stati notevoli: Lo studio mette, infatti, in evidenza
come il Ticino, e in particolar modo le
montagne attorno al Ceresio, sia di
grandissima importanza per la fauna
delle cicale, sia a livello svizzero che europeo.
Inoltre, Hertach ha scoperto anche nuove specie stanziali in Ticino e
introvabili nel resto della Svizzera:

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Motori Una prova su strada, nel traco

quotidiano alle porte di Barcellona, ha


dimostrato le capacit del progetto Sartre

Mario Alberto Cucchi


Sartre, si chiama cos un celebre scrittore francese nato nei primi del Novecento. Sartre per anche lacronimo di Safe Road Trains for the Environment, ovvero convogli sicuri per lambiente
(www.sartre-project.eu). Si tratta di una
tecnologia degli anni duemila che prevede linserimento di una sorta di pilota automatico: secondo molti rappresenta il futuro dei trasporti.
Grazie a Volvo e ai suoi partner,

Lobiettivo del progetto quello di


garantire il massimo livello di sicurezza
per ridurre il numero di incidenti sulle
strade, ma altrettanto importanti sono i
target che prevedono il controllo dei limiti di velocit e conseguentemente dei
livelli di consumi ed emissioni di Co2.
Quello effettuato, quindi, non stato una prova in pista, ma un test svolto
su strade aperte al pubblico dove i prototipi si sono mischiati alle auto tradizionali integrandosi perfettamente con
il traco spagnolo.

Conf.

da

4.60
anvece da 5.60
I protagonisti del test su strada.

Sartre, lauto che guida da sola, oggi


realt. Pochi giorni fa, a ne maggio, in
terra catalana, alle porte di Barcellona,
un convoglio di tre auto ha viaggiato
ordinatamente in la indiana per ben
200 chilometri senza che nessuno dei
piloti toccasse il volante. Com stato
possibile?

La prova ha messo
in evidenza una
maggior sicurezza,
ma anche meno code
e pi confort a bordo
Niente trucchi, nessuno stuntman nascosto, ma tanta tecnologia che consente una guida totalmente automatizzata.
I protagonisti dellevento sono stati
quattro. Un imponente camion Volvo
seguito da tre modelli della Casa svedese: XC60, V60 e S60. Lesperimento si
svolto alla velocit di 85 km/h, con una
distanza tra i quattro veicoli variabile da
5 a 15 metri in base ai dati impostati e
con tempi di reazione decisamente pi
rapidi rispetto a quelli di un guidatore
medio. Solo il primo mezzo della carovana, in questo caso il camion, stato
guidato da un pilota appositamente
istruito. Le vetture che lo hanno seguito
sono state governate dal computer in
base ai movimenti del capo-carovana.
Gli occupanti delle tre vetture hanno
avuto cos la possibilit di riposarsi o di
impegnarsi in altre attivit, come leggere o telefonare.

vero, si era gi parlato di questa


tecnologia nel 2011. I primi esperimenti
risalgono al 2009 e sono gi stati percorsi addirittura diecimila chilometri, ma
la prova su strada di Barcellona di cui
stiamo scrivendo in questo articolo riveste unimportanza determinante poich si tratta della prima in cui quattro
veicoli dotati di Sartre si sono immersi
nel traco di tutti i giorni per ben 200
chilometri.
Una prova che ha messo in evidenza una maggior sicurezza, ma anche
meno code e pi confort a bordo. Inoltre si rivelato essere un punto di arrivo
e di partenza per una nuova fase di ricerca mirata allottimizzazione dei consumi, che gi oggi si riducono no al
venti per cento rispetto alla marcia tradizionale.
In pratica come funziona tecnicamente Sartre? Le auto sono collegate
tra loro grazie a una connessione wireless creata mediante luso di telecamere, sensori radar e sistemi di guida laser
che monitorano e automatizzano costantemente velocit e direzione di
marcia. Guidare tra gli altri utenti
della strada ha rappresentato una pietra miliare nel nostro progetto. La gente pensa che la guida autonoma sia fantascienza, ma il fatto che la tecnologia
gi qui, ha commentato il project
manager Volvo, Linda Wahlstrm.
Tutto dovrebbe funzionare senza alcuna modica delle infrastrutture stradali e senza costosi componenti aggiuntivi nelle auto. Oltre al software,
solo la rete wireless installata tra le auto a fare la differenza.

Tar tare allaglio e alle


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1. di sconto ad es.
allaglio e alle erbe
aromaiche

Tarare in vendia alla ua Migros

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

20

Ambiente e Benessere

Nella terra delle Langhe


Gita fuori porta Per i lettori di Azione, Hotelplan organizza

unescursione enogastronomica in una delle zone pi belle


del Piemonte il 30 giugno 2012

Programma
di viaggio
30 giugno 2012

Partenza di buon mattino con


comodo torpedone per Verduno.
Arrivo a Verduno e visita della
cantina Bel Colle (nella foto) con
degustazione di vini prodotti tipici.
Davide Comoli, rinomato maitre e
sommelier ticinese e collaboratore
del nostro giornale, far
unintroduzione alla degustazione.
Pranzo presso il ristorante Falstaff
che, in un ambiente raccolto, vi
proporr un men dagli antichi
sapori con i vini in abbinamento
commentati da Davide. Nel primo
pomeriggio, si avr tempo a
disposizione per visitare
individualmente la citt di Alba.
Partenza in serata per il Ticino.

biolo, dal Barbaresco al Barbera, e sono solo alcuni dei pi celebri nettari
degli dei che affondano le loro radici
nella terra delle Langhe.
In queste splendide colline tra il
braidese e il roero, sorge la piccola cittadina di Verduno, la quale gode di un
bellissimo panorama collinare, immerso nelle verdeggianti culture di vigneti.
Da sempre questo paese rinomato soprattutto per la produzione del
Barolo: un anteatro naturale esposto a Sud-ovest, baciato dal classico sole del pomeriggio, dove il particolare
microclima esalta la produzione di
questo vino molto profumato e delicato con un corpo equilibrato e con tannini morbidi, mai duri. Un vino estremamente longevo che conserva nel
tempo queste caratteristiche.
Accompagnati da Davide Comoli,
esperto sommelier ticinese e collaboratore del nostro giornale, su cui rma la
rubrica Bacco a tavola, Hotelplan
propone ai lettori di Azione unescursione di una giornata, per conoscere
questa terra antichissima, dove la natura e i paesaggi racchiudono un mondo
di profumi e gusti.

Prezzi per persona

Tagliando
discrizione

Quota per persona:


CHF 195.

Desidero iscrivermi alla gita


enogastronomica a Verduno
del 30 giugno 2012.

La quota comprende
Il prezzo comprende tutti i trasferimenti in torpedone, accompagnatore Hotelplan e
partecipazione dellesperto Davide Comoli, visita e degustazione della cantina Bel Colle,
pranzo presso il ristorante Falstaff a Verduno (antipasti, primo, secondo e dessert), vino
locale, acqua e un caff per persona.
Menu
Carne battuta al coltello con tartufo nero
Nido di funghi con uovo di quaglia
Raviolini al burro e salvia
Lasagnetta al rag di salsiccia di Bra
Filettino in crosta di pane con salsa alle erbe
Sorbetto di fragole fresche del Roero

Bellinzona

Chiasso

Lugano

Lugano

Viale Stazione 8a
6500 Bellinzona
T+41 91 820 25 25

Centro commerciale
6836 Serfontana
T+41 91 695 00 50

Via Peri 6
6900 Lugano
T+41 91 910 47 27

Via Bossi 1
6900 Lugano
T+41 91 913 84 80

bellinzona@hotelplan.ch

chiasso@hotelplan.ch

lugano@hotelplan.ch

lugano-viabossi@hotelplan.ch

Nome:

........................................................

Cognome: ........................................................
Via:

........................................................

NAP:

........................................................

Localit:

........................................................

Telefono:

........................................................

e-mail:

........................................................

Sar accompagnato da persone


Il termine di iscrizione il 25 giugno
2012. Il numero dei posti limitato.

MGB www.migros.ch W

Le Langhe sono una delle zone pi belle del Piemonte, a cavallo tra le province di Cuneo e di Asti. Caratterizzata da
morbide colline famosa per il turismo enogastronomico. Visitare questa
terra, in cui la produzione di vino ha
una tradizione antichissima, signica
fare un viaggio del piacere, del gusto,
della tranquillit, attraverso paesaggi
suggestivi e rilassanti tra quiete e cordialit.
Diversi sono i grandi vini prodotti
in questa regione: dal Barolo al Neb-

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Q
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L
A
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Salsa BBQ Smoky, 250 ml,


Salsa BBQ Inferno, 250 ml
Salsa BBQ Honey Mustard, 250 ml
Salsa BBQ Pepper Balls, 250 ml
Salsa BBQ Mango Chutney, 250 ml
Salsa BBQ Chaka Laka, 250 ml

DAL 20 DICEMBRE 2010 LA MIGROS HA RIBASSATO IN MODO PERMANENTE IL PREZZO DI


ALLA MIGROS I TUOI SOLDI VALGONO SEMPRE DI PI.

PRODOTTI.

VECCHIO
PREZZO
IN CHF

NUOVO
PREZZO
IN CHF

RIDUZIONE
DI PREZZO
IN %

3.50
3.60
3.80
3.60
3.50
3.50

3.15
3.25
3.40
3.25
3.15
3.15

10,0 %
9,7 %
10,5 %
9,7 %
10,0 %
10,0 %

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

21

Ambiente e Benessere

BlenioBike.ch, dalla nuvola informatica al terreno


Sport virtuale Nasce in Valle di Blenio un nuovo portale per promuovere i percorsi di Mountain Bike
Davide Bogiani
Pu la vita di una persona cambiare usi
e costumi della societ? Domanda retorica, risposta scontata. A darne recente
dimostrazione stato Steve Jobs, denito da Jay Elliot, ex Senior Vice President
di Apple, luomo che ha inventato il
futuro e che ha creato una realt che
nessuno aveva visto prima.
la California, lo Stato in cui sono
oriti molti fenomeni, perlopi legati al
silicio (da cui ha preso il nome la Silicon
Valley), ma anche di altra natura, come
quello della Mountain Bike. Il rimando
allude al suo inventore Gary Fisher,
stravagante e anticonformista, tant
che allet di dodici anni si trov al primo bivio della sua vita: tagliare i capelli
per continuare a correre (era il 1968,
anno in cui fu sospeso dalle corse a causa di una regola che prevedeva una lunghezza massima dei capelli!) oppure
smettere per questo motivo con le gare.
Vinse la cocciutaggine e si tolse la casac-

Slanci sulle
due ruote
La valle di Blenio non nuova negli
slanci sulle due ruote. A questo
proposito ricordiamo che nel luglio del 2010 stata inaugurata al
Nara una pista di Freeride & Downhill denominata Black Wood Line.
Si tratta di una pista rossa della
lunghezza di 3,3 chilometri e con
un dislivello di 475 metri. Lo stesso
tracciato adatto per la discesa con
un mezzo denominato quadri-way,
ovvero una sorta di bicicletta a
quattro ruote ognuna con un sistema frenante e ammortizzatore indipendente che permette la discesa
sia per persone normodotate sia
paraplegiche. Per maggiori informazioni possibile consultare il sito www.nara.ch oppure www.quadri-way.ch.

ca da ciclista. Qualche anno dopo, allet di 25 anni rinnov la bicicletta che


utilizzava per andare al lavoro adattando dei freni a tamburo e una tripla guarnitura. Fisher vinse la prima discesa alla
Repack downhill race, organizzata dal
suo compagno di stanza Charlie Kelly,
lungo un tortuoso tracciato che scendeva dal monte Pine vicino a Fairfax, in
California, appena a nord di San Francisco. Fu lo stesso Kelly a coniare il termine Mountain Bike, dopo aver sentito una frase di un meccanico

Descrizioni di numerose
escursioni per grado
di dicolt, proli
altimetrici, cartine
topograche,
Negli anni Settanta esplose il fenomeno
Mountain Bike, la cui crescita mostra
ancora oggi una linea positiva. Recenti
statistiche dellUcio Federale dello
Sport indicano la Mtb come lo sport
maggiormente praticato in Svizzera,
ovvero dal 35 per cento della popolazione. Di questi il 54 per cento di sesso
maschile, il 46 femminile; mentre let

media dei ciclisti pari a 45 anni. Altre


statistiche indicano che nel comprensorio Svizzera, Austria e Germania sono
presenti 13 milioni di bikers: moltissimi, a confronto degli sciatori, la cui presenza sulla catena alpina stimata sui
quattro milioni.
Come la Apple per linformatica, la
Mountain Bike per lo sport ha dunque
modicato le abitudini di una grande
fetta della popolazione: nel 1996 diventata una disciplina olimpica; contemporaneamente sono nate le Bike
Marathon, cos come le vacanze attive e
altre numerose proposte.
E la febbre della Mtb non ha risparmiato nemmeno la Valle di Blenio, dove
da alcuni anni un gruppo di appassionati sta seguendo con interesse questo
sport, rendendo accessibile un reticolo
di tracciati sparsi lungo tutta la valle, la
quale considerata da numerose guide
di Mtb fra le pi interessanti in Europa
per la pratica di questa disciplina.
Il tutto ebbe inizio nel 2008 con il
progetto BlenioBike, che si preggeva di
far conoscere, sulla base del software
Wikipedia, la regione come destinazione ideale per gli appassionati delle due
ruote e in particolare della Mtb. Informatica e sport si unirono per dare voce
a una piattaforma di scambio aperta a

tutti gli appassionati, i quali, con i loro


interventi, potevano contribuire alla
promozione della regione quale destinazione ideale per i bikers.
Quattro anni di analisi, di scambio
di informazioni nella community, di interventi nei sentieri e di scelta dei tracciati hanno cos reso possibile la nascita
uciale dellAssociazione BlenioBike lo
scorso venti aprile, a Dongio, dove si
svolta lassemblea costitutiva alla presenza di una trentina di interessati.
Secondo Alcide Barberis, uno dei
promotori nonch neopresidente della
nuova associazione BlenioBike il turismo della Mountain Bike in continuo
aumento nella Valle del sole.
Nellera delliPad e della cloud
(letteralmente nuvole informatiche
aggiunge il nostro interlocutore abbiamo creato un nuovo sito (www.bleniobike.ch, che sar messo in linea a
breve) il quale raggruppa numerose informazioni utili ai bikers per valorizzare
e sfruttare al meglio il potenziale legato
alle escursioni in Mtb ma anche per far
conoscere gli interessanti siti culturali
della vallata.

Se da una parte il sito raggruppa,


infatti, le descrizioni di numerose
escursioni per grado di dicolt e proli altimetrici ( altres possibile scaricare cartine topograche e tracce per la
navigazione GPS), dallaltra esso mira
ad incentivare la community alla creazione di nuovi itinerari; a organizzare
manifestazioni di varia natura, come ad
esempio gite e competizioni; a contribuire alla realizzazione di scuole e corsi;
e a intrattenere relazioni e sviluppare
collaborazioni con le regioni vicine
quali la Surselva, Andermatt, Leventina
e Riviera.
Coinvolgendo pi parti conclude Alcide Barberis come, ad esempio,
lente turistico, ristoranti, alberghi, capanne, sar possibile rendere migliore
sia la destinazione per i bikers che le
strutture di accoglienza.
Sono questi, quindi, gli obiettivi
della neo nata associazione BlenioBike,
presieduta dallo stesso Alcide Barberis,
aancato nel comitato da Donato Sarcinella, Rmy Martinoli, Marco Borgna
e Stefano Cavadini, che ha reso possibile il salto dalla nuvola alla pedivella!

Giochi
Cruciverba

Lo sapevi che il panda


non pi in via
destinzione?
Scopri il resto della frase
leggendo a soluzione
ultimata le lettere
nelle caselle evidenziate.

Sudoku Livello facile


Scopo del gioco

10

12

11

13

16

14

17

18

19

21

25

15

20

22

23

26

24

27

29

28

30

32

33

36

Completare lo
schema classico
(81 caselle,
9 blocchi, 9 righe
per 9 colonne) in
modo che ogni
colonna, ogni riga
e ogni blocco
contenga tutti i
numeri da 1 a 9,
nessuno escluso
e senza ripetizioni.

6
5
5
6

5
2

37

3
7

35

31

34

6
1

5
ORIZZONTALI

1. Vento freddo e impetuoso


4. Compresa tra spalle e reni
9. Identica nei gemelli
10. Noto servizio segreto
11. Le iniziali dellattrice Ryan
12. Dura in guerra
13. soprannominato il Senatr
14. L in poesia
16. Vigile, accorto
18. Dio egizio
19. Furente
20. Primo cardinale inglese
22. Cibele lo mut in pino
23. Egregi
25. Ruminanti nordici
27. Macchinare, complottare

29. N in latino
30. Fiume francese
31. In centro e in periferia
32. Vizi nel cuore
34. Ghiaccio inglese
35. Un numero
36. Quella muscaria un genere
di funghi velenosi
37. Fu amata da Vasco de Gama

VERTICALI

1. Faccenda fastidiosa
2. Trascurate possono causare sordit
3. Le iniziali dellattore Alpi
4. Nome di molti papi
5. Evento imprevedibile

6. Le separa la L
7. Arrossamento della pelle
8. Animale domestico
10. A volte non tornano
13. Godono della totale felicit
15. La precedono a tavola
17. Un segno del passato
18. Si rende a Dio
20. Tentare arditamente
21. Unespressione d'arte
23. Nome femminile
24. La cantante Grandi
26. Articolo per signore
27. Tetto francese
28. Altro nome di Cupido
33. Simbolo chimico dello zinco
35. Articolo

Soluzione della settimana scorsa

Buono a sapersi resto della frase:


La vitamina a si ossida

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Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

23

Politica e Economia
Emergenza Eurozona
I soldi promessi alle banche
spagnole non risollevano
la ducia internazionale

Morti sulla linea del cessate-il-fuoco


Si riaccende il vecchio conitto nel Caucaso
fra Armenia e Azerbaigian intrecciandosi
sempre pi con il grande contenzioso che
oppone lIran agli Usa e a Israele a causa
delle presunte ambizione nucleari di Teheran

La forma del messaggio


Wordle, ossia come rendere
visibili i messaggi veicolati
in un testo in base alla frequenza
delle parole

BNS, non si cambia


La Banca nazionale ribadisce
lintenzione di difendere la
soglia minima di 1,20 per euro
pagina 30

pagina 26

pagina 29

AFP

pagina 25

Obama, il pericolo arriva dallEuropa


Sponde divise Nellattuale contesto della crisi globale, evidente quanto sia modesto il peso degli Stati Uniti nel Vecchio

Continente e quanto invece sia importante il contrario: tanto da mettere in forse la rielezione del presidente americano
Lucio Caracciolo
Alla Casa Bianca allarme rosso. La rielezione di Barack Obama, che no a
qualche mese fa pareva quasi scontata,
oggi appare in pericolo. Soprattutto, il
pericolo pare incontrollabile, perch
viene dallEuropa. La crisi nale delleuro potrebbe riettersi pesantemente gi
nei prossimi mesi sulla economia americana, accentuandone le fragilit. Se
questi riessi toccassero in modo sensibile anche loccupazione, le chances del
repubblicano Mitt Romney di diventare
il primo mormone a scalare la suprema
magistratura degli Stati Uniti dAmerica diventerebbero tangibili.
In questi giorni circola nellamministrazione Usa il monito che il primo
presidente, George Washington, volle
lanciare ai compatrioti nel giorno del
suo addio alla carica: Non fatevi coinvolgere nei giochi di potere della vecchia Europa. Pi di due secoli dopo,
quello che sta accadendo. E il giudizio
di fondo delle lite americane su noi europei non molto cambiato semmai
in peggio.
Quando i francesi decisero di forzare il cammino verso la moneta euro-

pea, in modo da sottrarre ai tedeschi


quelli che erano la moneta (marco) e la
Banca centrale europea di fatto (Bundesbank), lamministrazione Clinton fece
sapere piuttosto seccamente ai partner
dellaltra costa dellAtlantico che avrebbero fatto meglio a non inventarsi leuro. Il timore di Clinton non era per
fondato sulla debolezza strutturale della
moneta europea quella di non avere
uno Stato alle spalle ma sul rischio che
a lungo andare essa avrebbe minacciato
legemonia mondiale del dollaro, a un
tempo divisa degli Usa e degli scambi
internazionali. Una sopravvalutazione
delle potenzialit delleuro, che coincideva di fatto con la germanofobia francese, moltiplicandola allennesima potenza, s da tramutarla in vera e propria
eurofobia.
Ci che pi inquieta Obama la
sensazione che i leader europei non abbiano un piano di emergenza. Che si avvicinino al baratro tenendo le dita incrociate, ma non sapendo bene che fare.
Ai primi di giugno, questa insofferenza
obamiana stata trasmessa ad alcuni
autorevoli esponenti del mondo politico, economico e mediatico del Vecchio
Continente nel corso della riunione an-

nuale della conferenza Bilderberg. Ma


anche in pubblico, sia pure con qualche
bemolle, gli stessi moniti sono venuti da
autorevoli esponenti del governo statunitense, a cominciare da Geithner. Il
senso di frustrazione stato poi enfatizzato dallo stesso Obama, il quale ha
messo il dito sulla piaga ammonendo
gli europei che dicile trovare una via
duscita comune dalla crisi se per approvare un programma di salvataggio
occorre il consenso di ventisette Congressi ossia di ventisette parlamenti
nazionali del Vecchio Continente. Il riferimento era alle enormi dicolt incontrate dalla stessa amministrazione
Bush junior nellautunno 2008, quando
subito dopo lesplosione della crisi nel
settore nanziario privato Usa le misure governative furono inizialmente bocciate da un Congresso i cui membri erano essenzialmente interessati ad esser
rieletti e di conseguenza non avevano
intenzione di mettere il loro timbro su
misure lacrime e sangue.
In questi frangenti di crisi possiamo renderci conto di quanto modesto
sia oggi il peso degli Stati Uniti in Europa. Durante la Guerra fredda, se il presidente americano avesse alzato il telefo-

no per dire al cancelliere tedesco federale che cosa dovesse fare, quasi certamente avrebbe trovato dallaltro capo
delloceano la massima disponibilit ad
eseguire. Adesso Obama pu chiamare
la signora Merkel a ripetizione, senza
per ci ottenere altro che qualche generica rassicurazione, non fatti concreti.
Lo stesso vale per Hollande, Monti o
Rajoy. Il sistema transatlantico la pallida ombra di ci che fu e rischia di collassare fra le recriminazioni reciproche:
i leader europei ricordano agli americani con ottime ragioni che la crisi partita da Wall Street; questi ultimi replicano con argomenti altrettanto fondati
che se gli europei non si fossero imbarcati nella follia della moneta senza sovrano, dunque senza garante di ultima
istanza, oggi i debiti sovrani non sarebbero unemergenza.
Probabilmente gi prima dellelezione di Obama sapremo se allultimo
istante i leader dellEurozona avranno
escogitato uno stratagemma per salvare
leuro, o almeno per salvarlo nei principali paesi Italia inclusa. Ma forse sar
tardi per evitare severe ricadute sulleconomia mondiale, in specie su quella americana. Se ci producesse la vitto-

ria di Romney, lUnione Europea si svelerebbe anche a se stessa capace di


determinare lesito delle elezioni presidenziali americane: qualcosa di inimmaginabile nora. Di sicuro, il nuovo
presidente non proverebbe una volta
insediato una speciale simpatia per noi
europei. Non lo muoverebbe la gratitudine per averlo aiutato a sconggere
Obama, ma la consapevolezza che il suo
mandato sarebbe stato reso ancora pi
arduo, almeno sul fronte economico
domestico, di quanto gi non fosse.
Un giorno la crisi nir. Speriamo
non in una catastrofe. Sar opportuno
riettere n dora a come ristabilire un
equilibrio nei rapporti transatlantici,
eventualmente anche con nuove istituzioni comuni che diano senso e corpo
allidea di Occidente, collegando strutturalmente le due sponde dellAtlantico. Non si tratta certo di unicare Stati
Uniti ed Unione Europea, ma di permettere che lelettricit nei rapporti
economici e politici riprenda a circolare
con benecio di tutti. Ci sarebbe anche
nellinteresse dei paesi emergenti, la cui
crescita in benessere e in potenza rischia di essere compromessa dalla nostra crisi.

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Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

25

Politica e Economia

Unonda di sducia
difcile da contenere
Dopo il caso della Spagna Le ricadute nella crisi dellEurozona, che si susseguono sempre pi ravvicinate e acute,

preludono al parto di una nuova Unione pi solida e coesa? Forse s, ma a solo a determinate condizioni
Federico Rampini
Le ricadute nella crisi delleurozona si
possono forse paragonare agli spasmi
che prova una donna al momento del
parto: i dolori si fanno via via pi vicini
e pi acuti, quando ci si avvicina allevento. Ma nel caso delleurozona, di
quale parto si tratta? Lincertezza
totale: se alla ne delle convulsioni c
la nascita di una nuova Unione, pi
coesa ed eciente. Oppure se il dolore
precede un evento traumatico, luscita
di qualche Stato o la disintegrazione
delleuro. dicile trovare nella storia
dellEuropa un periodo di tensione cos
prolungato: perno le due crisi monetarie del 1992 e del 1995 che scossero
con una violenza inaudita lallora Sistema monetario europeo (Sme), il lontano antenato delleuro ebbero tutto
sommato uno svolgimento pi rapido.
Oggi si pu dire che siamo in un ciclo di spasmi che durano da due anni
abbondanti. Dalla primavera del 2010
abbiamo visto e rivisto lorlo del baratro; abbiamo sentito annunciare soluzioni denitive; abbiamo assistito a
summit che dovevano essere la risposta nale ed esauriente verso le paure
dei mercati. Per poi ritrovarci daccapo,
con la sensazione di assistere a una fatica di Sisifo. Da questo spettacolo, la
credibilit dei leader e delle istituzioni
europee non esce certo rafforzata. Perno i governanti pi freschi, come
Mario Monti in Italia e Mariano Rajoy
in Spagna, hanno visto diminuire a
gran velocit il proprio capitale di consenso interno e di credibilit internazionale.
Oggi sappiamo che neppure i 100
miliardi di euro promessi alla Spagna
per salvare le sue banche dal crack, basteranno a ridare stabilit e ducia alleurozona. Anzi: londa della sducia
internazionale si rapidamente propagata dalla Spagna allItalia. quasi uno
scherzo crudele, proprio mentre i leader
europei si dicevano pronti a tappare la
falla spagnola, se n aperta una ben pi
grande, ed lItalia di Monti ad essere
balzata in prima pagina sul New York
Times e sul Wall Street Journal come
la grande malata che potrebbe essere il
prossimo bersaglio di un micidiale sgretolamento della ducia.

Il maxi-aiuto
alle banche spagnole
non ha risolto la crisi
di sducia che ora
colpisce lItalia
Eppure, se davvero si trattasse di un intervento di quelle dimensioni, quello
delle banche iberiche sarebbe il pi
grande salvataggio della storia europea.
Lannuncio del maxi-salvataggio stato
ricevuto dagli investitori globali come
un altro cerotto, che non cura le debolezze di fondo. In quanto allopinione
pubblica europea, i dubbi che pi lassillano riguardano leconomia reale. Finora gli aiuti alle banche sono stati catturati dalla nanza, non si sono tradotti in
crescita e occupazione. E chi paga il conto del salvataggio non solo la Germania. Vediamo perch.
Ammesso che vada liscio il salvataggio delle sue banche, il governo Rajoy alle prese con i debiti delle sue regioni (16 miliardi); e deve raccogliere 47
miliardi per rinanziarsi solo nella seconda met dellanno. essenziale che
il salvataggio delle banche spagnole ripristini presto la ducia dei mercati, in

LEurozona
continua a dare
limpressione di
tamponare i
nuovi focolai di
crisi, anzich
prevenirli. (AFP)

modo che i tassi sui titoli del Tesoro


spagnoli scendano sotto il pericoloso
6%. Quella che era iniziata come una
crisi solo bancaria (allinizio il debito
dello Stato spagnolo era tra i pi bassi
dEuropa) pu ancora trasformarsi in
un default sovrano. C un paradosso
maleco, racchiuso proprio nel meccanismo del salvataggio bancario. Gli aiuti europei che si spera siano solo 40
miliardi, ma possono arrivare no a 100
non saranno versati direttamente nei
bilanci delle banche; niranno invece
nelle casse dello Stato spagnolo che a
sua volta li user per salvare dal crack gli
istituti di credito. In questo modo per
lausso dei fondi europei andr iscritto alla voce debito per lo Stato spagnolo e la sua situazione nanziaria sar
pi precaria, ai sensi del patto scale europeo. Senza contare la recessione che
continuer a deprimere le entrate scali
di Madrid.
Come insegnano le esperienze passate, dagli Stati Uniti allIrlanda, i salvataggi bancari non si sono trasformati in
beneci sostanziali per leconomia reale. Scongiurare le bancarotte nel sistema
creditizio indispensabile: occorre evitare il panico, gli assalti agli sportelli,
nonch la gelata di tutto il credito (fu
lo scenario che paralizz il mondo intero nelle settimane successive al crack
della Lehman, 13 settembre 2008). Ma
una volta salvate, le banche non restituiscono il favore. La sducia continua a
regnare: si prestano pochi capitali fra di
loro, tantomeno sono generose con le
imprese e i consumatori. Le banche
spagnole con ogni probabilit reinvestiranno i loro nuovi capitali in titoli del
Tesoro. E nel caso che il valore di quei
bond scenda ancora se la Spagna
stessa a rischiare il default (vedi sopra)
ancora una volta dovr intervenire la
Bce con i suoi prestiti demergenza. Gli
studi di Kenneth Rogoff dimostrano
che una crisi originata da crack bancari
sempre pi lunga da riassorbire rispetto a una normale recessione: dura
in media sette anni.

Una delle ragioni per cui lannunciato salvataggio a favore di Madrid ha


scatenato la speculazione contro lItalia, che gli aiuti da versare alla Spagna
devono venire da tutti i contribuenti
delleurozona, italiani inclusi, in proporzione al contributo che ciascun paese membro si impegnato a versare
nello European Stability Mechanism
(Esm). Sui 500 miliardi di euro dellEsm, la Germania contribuisce per il
27%, la Francia con il 20%, lItalia il
terzo nanziatore col 18%. I fondi salva-Stato non sono illimitati e gli ultimi
interventi li hanno gi assottigliati
parecchio. Il precedente fondo Efsf,
creato nel 2010 con 440 miliardi iniziali, ne ha ormai solo 250 dopo i salvataggi di Irlanda e Portogallo. Nellipotesi
apocalittica, e per ora puramente teorica di un salvataggio dellItalia, si stima che ci vorrebbe dal doppio al triplo
di quanto offerto alla Spagna. In sostanza, i mercati hanno gi cominciato
a dubitare che lo sforzo per arginare il
crack spagnolo possa essere il colpo di
grazia che dissolve la fragile stabilit
conquistata dallItalia dopo lavvento
di Monti a Palazzo Chigi.

Dagli Stati Uniti


allIrlanda, gli ultimi
salvataggi bancari
non si sono trasformati
in beneci per
leconomia reale
Inoltre lItalia uno dei malati pi gravi
se si guarda alla performance della sua
economia reale, in piena recessione.
Con un Pil che arretra, il peso del debito
pubblico in proporzione non pu che
salire. Nelleurozona i margini di manovra sono quasi nulli, almeno nch
prevale la rigidissima applicazione del
patto scale anti-decit. Qualcosa si
sta muovendo: dopo lelezione di Fran-

ois Hollande, e le ripetute pressioni di


Barack Obama, il governo tedesco comincia a parlare di strategia di crescita.
Nei prossimi mesi si torner a discutere
della Golden Rule di Mario Monti: per
escludere dal calcolo dei decit pubblici
gli investimenti pubblici, per esempio
nelle infrastrutture. Hollande deciso a
varare misure per loccupazione come
lassunzione di 60000 insegnanti. Il padronato tedesco sta dando un esempio
positivo con le ultime tornate contrattuali: aumenti superiori al 4% annuo
per gli operai metalmeccanici, una precondizione perch ripartano i consumi.
In America, dove la crescita rallentata
per effetto della crisi delleurozona,
Obama ha 450 miliardi di programmi
di spesa pubblica bloccati dai veti della
destra al Congresso: costretto a sperare che intervenga di nuovo la Federal
Reserve con massicce iniezioni di moneta. La Cina ha ridotto di un quarto di
punto i tassi dinteresse e potrebbe varare nuovi programmi di investimenti
pubblici.
Fin qui leurozona continua a dare
limpressione di rincorrere e tamponare i nuovi focolai di crisi, anzich prevenirli. Sulle banche spagnole si doveva intervenire almeno due anni fa, e i
governi di Madrid hanno la principale
responsabilit per questo ritardo. Questi interventi tardivi, fatti con lacqua
alla gola, niscono per dare ragione ai
mercati che scommettono in anticipo sulla prossima crisi, e spesso ci azzeccano. per una costante della storia, che lEuropa rafforza la sua unione
solo quando sotto la pressione delle
emergenze. Lo teorizzarono perno i
padri storici da Jean Monnet a Jacques Delors. Questo ci riporta allipotesi virtuosa: che gli spasmi attuali,
sempre pi ravvicinati ed acuti, preludano al parto di un eurozona pi
coesa e pi solida. Ma quali ne sono le
condizioni?
Primo: visto che le banche in dicolt non sono salvabili da un singolo
Stato (vedi Spagna), allora devono es-

sere sottoposte a una vigilanza europea.


Purtroppo questa non esiste, tant che
inizialmente far da supplente il Fmi
con sede a Washington. Costruire una
vera task force che ispezioni regolarmente le banche (compito che spetter
allEba, European Banking Authority)
signicher sdare clientelismi politici
e lottizzazioni: dalle Casse di risparmio
iberiche alle Fondazioni bancarie italiane.
Il secondo passo dovr essere verso
lunione scale. Poich la Germania il
maggiore contribuente europeo, e la
sua economia il pilastro di solidit a
cui le altre cercano di agganciarsi nelle
crisi di sducia, giusto che Berlino abbia pi voce in capitolo sul gettito scale
greco, spagnolo e italiano. Questo comporter lavvicinarsi, sia pure molto gradualmente, verso un sistema scale allamericana: dove le entrate scali vengono raccolte in parte dagli Stati, in parte dallInternal Revenue Service federale con sede a Washington. Lo stesso vale
per le politiche di bilancio sul fronte
della spesa. Una vera unione scale ha
degli ammortizzatori automatici in caso di crisi: negli Stati Uniti le pensioni o
le spese militari fanno capo al bilancio
centrale (federale), e questo aiuta gli
Stati colpiti dalle crisi: se il Michigan
travolto da una caduta della produzione
automobilistica, le pensioni continuano
ad arrivare da Washington.
Al tempo stesso, una unione scale
vorr dire che lelettore tedesco avr
qualche diritto di decidere come vengono spesi i suoi soldi anche in Italia e
Spagna. chiaro che unione bancaria e
scale vanno legittimate alla base attraverso una unione politica, perch siano
rispettate le regole della democrazia.

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Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

26

Politica e Economia

Caucaso,
si riaccende
il conitto
Fuoco lungo la linea di cessate-il-fuoco

Keystone

Nei giorni scorsi la tregua fra armeni e azeri


si interrotta in coincidenza con la visita
di Hillary Clinton che insieme a Israele sta
sistematicamente armando lesercito
e la marina di Baku. Washington sempre
pi attenta al ruolo strategico del
governo-dittatura di Aliyev sul piano
dei rifornimenti energetici e nei confronti
di Teheran che, dopo Mosca, il migliore
alleato dellArmenia

Astrit Dakli
da qualche mese che la temperatura
sta crescendo lungo la linea di cessate-il-fuoco di uno dei tanti conflitti
congelati che la dissoluzione dellUnione Sovietica ha lasciato in eredit al XXI secolo, quello fra armeni e
azeri che fra tutti forse il pi pericoloso, o perlomeno quello con le
peggiori potenzialit. Tra la fine di
maggio e i primi di giugno ci sono stati diversi scontri a fuoco che hanno
coinvolto reparti dellesercito azero e
formazioni armene, con una decina di
morti complessivamente: vero che
nei diciottanni da che in vigore il
cessate-il-fuoco scontri, scaramucce e
sparatorie non sono mai mancati per
il Nagorno-Karabakh una regione
del Caucaso meridionale che si trova
allinterno dellAzerbaigian ma che si
autoproclamata indipendente circa
ventanni fa (la sua popolazione a
stragrande maggioranza armena e
cristiana ma fino alla dissoluzione
dellUrss il Nagorno-Karabakh era
nellorbita della musulmana Repubblica Socialista Sovietica Azera, come
aveva deciso Stalin nel 1921); ma queste ultime schermaglie sono state le
pi gravi dal 2008 e, quel che peggio,
sono avvenute sullo sfondo di un contesto particolarmente delicato. Uno
dei protagonisti, lAzerbaigian, appare infatti sempre pi coinvolto nelle
grandi manovre legate al conflitto che
oppone lIran agli Usa e a Israele per
via delle presunte ambizioni nucleari
di Teheran.
di questa primavera la notizia,
uscita da fonti giornalistiche statunitensi, secondo cui Israele avrebbe ot-

tenuto dal governo di Baku luso


esclusivo di una base aerea in territorio azero, non lontano dalla frontiera
iraniana, in vista di un suo utilizzo in
caso di attacco contro lIran. La notizia stata poi smentita, senza troppa
convinzione, dalle parti interessate,
ma non dallamministrazione americana, che probabilmente laveva fatta
filtrare alla stampa. Nelle settimane
precedenti il governo azero aveva annunciato, con gran scalpore internazionale, la scoperta di un complotto
terroristico, presumibilmente ispirato da Teheran, per assassinare a Baku
alcuni importanti cittadini americani.
Anche se dellesistenza di un simile
complotto non sono mai state portate
prove di alcun genere (nonostante il
proclamato arresto di ben 22 membri
della presunta rete terroristica), la vicenda stata ampiamente usata negli
ambienti pi bellicosi del Congresso
Usa per alimentare il consenso intorno allidea di un attacco allIran.
Logico che di fronte a questi sviluppi il regime degli ayatollah sia alquanto allarmato: lidea di un aperto
coinvolgimento del suo vicino settentrionale in un eventuale attacco da parte di Israele e Stati Uniti si sta sempre
pi facendo strada a Teheran dove da
sempre esiste una certa didenza verso
Baku, sospettata di alimentare sottobanco le aspirazioni separatiste della
grossa minoranza azera che vive nellIran settentrionale (per la precisione,
gli azeri dellIran costituiscono la maggioranza della popolazione azera complessiva, essendo circa 18 milioni contro gli 8,5 milioni che vivono nellAzerbaigian ex sovietico. Peraltro, da secoli che i due tronconi del popolo azero

vivono separati, al punto che anche linguisticamente hanno sviluppato parecchie diversit).
Pochi dubbi sul fatto che il regime
azero intenda usare la propria disponibilit verso Usa e Israele nel loro conitto con lIran per ricavarne, reciprocamente, un aiuto nel suo proprio conitto con lArmenia, che resta per Baku il
nemico numero uno e che si appoggia
su due potenti sostegni come la Russia
(che ne garantisce la difesa attraverso
un patto dalleanza) e lo stesso Iran, attraverso il quale passa quasi totalmente
il commercio estero armeno e dal quale
arrivano i vitali rifornimenti di petrolio
e gas, di cui lArmenia ha un bisogno assoluto non avendo nessuna altra fonte
di energia a disposizione.

Bisogna guardare
ai ussi di petrolio e
del gas per interpretare
le dinamiche politiche
di questa regione
Le aspirazioni di rivincita contro gli armeni, che nella guerra del 91-94 gli
hanno initto una pesante scontta sottraendogli un quinto del territorio e
creando quasi un milione di profughi,
costituiscono ancora oggi per lAzerbaigian, a ormai diciottanni dal cessate-ilfuoco, il principale collante di unidentit nazionale altrimenti assai fragile; e
Ilham Aliyev che nel 2003 ha ereditato
la presidenza e il potere assoluto dal padre Heydar non intende certamente
rinunciarvi.
Laiuto sperato si per ora tradotto

in una massiccia partecipazione israeloamericana nella corsa al riarmo azero:


negli ultimi cinque anni il Paese ha investito in armamenti ben 11 miliardi di
dollari, e solo da Israele lanno scorso
sono arrivate armi per 1,6 miliardi. Armi di tutti i generi ma soprattutto tecnologie molto sosticate come sistemi
radar avanzati, missili terra-terra a corta gittata e droni il cui massiccio e
mortifero uso da parte degli israeliani in
Palestina costituisce una straordinaria
pubblicit, anche se nelle impervie e
fortemente militarizzate zone del Caucaso non detto che possano essere altrettanto utili.
Anche se la destinazione anti-armena del riarmo in grande stile di Baku
palese, Aliyev non fa mistero di voler
dare al suo Paese anche una funzione di
potenza regionale a tutto campo, e le armi che acquista vengono inserite in un
sistema strategico che comprende anche il confronto militare con le due vere
potenze dellarea del Caspio, cio la
Russia e lIran, che come visto sono anche molto amiche dellArmenia. Secondo alcuni analisti militari, per esempio,
ormai la marina da guerra schierata nel
mar Caspio dallAzerbaigian ha una potenza superiore anche a quella schierata
dai russi. E le potenze occidentali, Stati
Uniti in testa, guardano con molto favore questo riarmo: sia perch lo shopping militare azero, nanziato dai formidabili redditi petroliferi, avviene
quasi completamente presso fornitori
occidentali, sia soprattutto perch esso
serve a garantire che il regno di Aliyev
mantenga appunto la sua funzione di
principale snodo gas-petrolifero della
regione rivolto verso occidente e fuori
dal controllo russo.

Ancora una volta, infatti, bisogna


guardare ai ussi del petrolio e del gas
per interpretare le dinamiche politiche
di questa regione, molto vicina al Medio
Oriente: lAzerbaigian oggi produce
una notevole quantit di petrolio e di
gas estratti dai ricchi giacimenti offshore nel mar Caspio, e li instrada nelle
pipelines che attraverso la Georgia e la
Turchia raggiungono il Mediterraneo e
i consumatori europei. Non solo, ma a
Baku dovrebbero arrivare anche le nuove pipelines provenienti dai paesi dellAsia centrale ex sovietica (Turkmenistan, Uzbekistan e Kazakistan), desiderosi di sottrarsi allobbligo di far transitare il loro export di idrocarburi attraverso la rete di oleodotti e gasdotti della
Russia. questo il progetto chiamato
Nabucco, che sta molto a cuore agli europei, oltre che agli americani, e che
non stato ancora abbandonato nonostante le gravi dicolt che incontra
(non ultimo il fatto che ormai i paesi
centroasiatici esportatori stanno tutti
rmando lucrosi accordi con la Cina
per mandare verso oriente, invece che
verso occidente, il loro gas e il loro petrolio).
Non meraviglia quindi che molti
interessi convergano nel garantire a Ilham Aliyev tutte le armi che desidera, a
dispetto del suo pessimo record in materia di diritti umani (anche Hillary
Clinton, in visita a Baku agli inizi di giugno, non ha potuto fare a meno di fare
una ramanzina al suo ospite) e anche a
dispetto del fatto che in diversi paesi
importanti, soprattutto Stati Uniti e
Francia, la diaspora armena mantenga
una robusta inuenza negli ambienti
politici e si sforzi, con successi alterni, di
contrastare il sostegno allAzerbaigian.
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28

Politica e Economia

Un eroe lasciato solo


Libri La solitudine del sacricio: il ventennale della morte

di Giovanni Falcone nella testimonianza della sorella Maria

Benedicta Froelich
Come ogni mese di maggio, anche questanno lItalia ha commemorato il triste anniversario della strage di Capaci,
lattentato dinamitardo in cui persero
la vita il giudice Giovanni Falcone, la
moglie Francesca Morvillo e tre agenti
della scorta. Stavolta, per, la ricorrenza stata particolarmente sentita, in
quanto sono trascorsi esattamente ventanni da quel 23 maggio del 92: e appare inevitabile anche alla luce del recente attentato di Brindisi contro la
scuola intitolata a Francesca Morvillo
Falcone tentare di tracciarne un bilancio storico nella memoria collettiva
di un paese tuttora ferito.
Per coloro che si trovavano in Italia nei terribili giorni di Capaci, il ricordo indelebile, al punto che le immagini di allora le riprese dellasfalto
sventrato in prossimit delluscita autostradale divennero prova inconfutabile di un oltraggio tale da suscitare
una disperata incredulit. Lindignazione fu tanto pi forte in quanto, appena due mesi dopo, il pi caro amico
e collega di Falcone, Paolo Borsellino,
venne a sua volta assassinato in modo
raccapricciante; eppure, queste morti
hanno prodotto una reazione di tipo
quasi sismico, che, per la prima volta
da tempo immemore, ha scosso le coscienze, portando gran parte del popolo siciliano a rialzare la testa e a guar-

dare al sacricio dei due giudici quasi


come al martirio di due santi laici i
quali avevano dedicato la vita allo Stato e alla propria terra, soltanto per ritrovarsi da entrambi abbandonati.
Certo, la maa aveva gi mietuto
moltissime vittime tra i servitori pubblici, su territorio siciliano e non; ma
Falcone e Borsellino furono i primi a
mostrare come una fatale collusione tra
gli interessi economico-politici di maa
e Stato si celasse dietro molte azioni criminose di portata internazionale il
che rese dicile, per lopinione pubblica, non collegare una simile scoperta
allindifferenza e al lassismo che le istituzioni mostrarono nei riguardi di due
uomini quotidianamente esposti al pericolo. A ventanni da quel tragico sabato, la rilevanza della morte del giudice
Falcone sta proprio in questo: dopo di
allora, nulla pi stato come prima, e
non solo in Sicilia. Ed proprio per sottolineare tale rilevanza che Maria Falcone, sorella di Giovanni, ha inne messo
mano alla penna per raccontare la propria versione dei fatti: il libro redatto insieme alla giornalista Francesca Barra
Giovanni Falcone, Un Eroe Solo uscito nelle ultime settimane, proprio in occasione del ventennale della strage, e
presenta una visione che allo stesso
tempo racconto intimo e sguardo dinsieme sulla vita e lopera del giudice che,
pi di ogni altro, ha incarnato la capacit delluomo comune di opporsi alla

quotidiana presenza del pi pervasivo


sopruso criminoso.
Contrariamente a quanto i cinici
potrebbero aspettarsi, il libro non un
esercizio agiograco: bench, in quanto
testimone, Maria Falcone decida (giustamente) di limitarsi a un racconto
dallinterno delle azioni del fratello, il
linguaggio diretto e lammirevole capacit di sintesi rendono il suo resoconto
particolarmente adatto a un pubblico
che, per et o collocazione geograca,
sia digiuno dei fatti. Non a caso, Maria
da anni impegnata a raccontare la storia
del giudice palermitano agli studenti
delle scuole italiane, diffondendone cos il messaggio tra le nuove generazioni;
ma questo progetto editoriale lha spinta ad accantonare il proprio dolore
che nella vita di ogni giorno cerco di rimuovere per parlare inne a un pubblico pi ampio. Daltra parte, se vero
che molto si scritto su Falcone, altrettanto vero che egli costituisce uno
dei pi fulgidi esempi di quelle gure
scomode che, ostacolate in vita, sono
state davvero apprezzate soltanto una
volta rese innocue dalla morte; e forse
per questo che Maria sceglie di dare rilievo proprio alle troppe invidie e sgarbi
che il fratello si trov a fronteggiare.
Questo fuoco amico, subdolo quanto
la minaccia dei sicari maosi, dimostra
come lepiteto di eroe solo del titolo sia
davvero azzeccato, giacch tradimenti
quali il voltafaccia dellantico amico

Leoluca Orlando, o la mancata nomina


ad Alto commissario per la lotta alla
maa, sono chiari esempi della volont
di isolare un uomo audace. Si pu dire
che la denuncia di tale solitudine costituisca la maggior ragion dessere di questo volume: e durante la lettura, quasi
inevitabile tornare con il pensiero allaltra sorella di Falcone, Anna, e alla frase
emblematica da lei pronunciata anni
orsono, durante i colloqui per il librointervista Giovanni Falcone, Un Uomo
Normale: quel suo dolente ma ne valeva la pena, Giovanni? dava candidamente voce al recondito, innegabile

pensiero formulato da coloro che pi


erano rimasti feriti dallostilit mostrata
al giudice dalle istituzioni e dai poteri
cosiddetti forti.
Eppure, ne valeva la pena, come
oggi appare pi evidente che mai e
questo libro di Maria Falcone ne , una
volta di pi, ulteriore e onesta dimostrazione.
Bibliograa

Maria Falcone, con Francesca Barra,


Giovanni Falcone Un Eroe Solo,
Rizzoli, pp. 208).

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29

Politica e Economia

La parola e il messaggio

Corriere del Ticino

Curiosit Divertissement visivo a partire dai termini utilizzati in un

testo, nel caso specico del governo e di articoli di giornale, che aiuta
a visualizzare il messaggio che si intende veicolare

Daniele Besomi
La scelta delle parole non mai neutrale: luso di alcuni termini piuttosto
che altri pu portare a resoconti fondamentalmente diversi dei medesimi
fatti. Ci viene regolarmente percepito da chi legge pi di un giornale o attinge a pi di una fonte di notizie, ma
spesso ci si affida pi al tenore generale del testo che non alle sue componenti. Gli spostamenti di contenuti,
per, non si possono misurare, mentre siamo in grado di rappresentare,
anche in modo elegante, le parole impiegate pi frequentemente nei testi.
Uno strumento utile in questo senso fornito dal sito www.wordle.net,
tramite il quale sono state create le immagini ragurate su questa pagina. A
partire da un testo qualunque, wordle
conta le parole che si inseriscono, ne

calcola la frequenza, e ne fornisce una


rappresentazione graca rappresentando con un carattere pi grande le parole
che compaiono pi spesso.

Wordle conta le parole


in un testo, ne calcola
la frequenza e le mostra
con un carattere
pi o meno grande
Per illustrare il modo in cui si usano i
termini ho dato in pasto a wordle quattro testi aul medesimo tema: la proposta
del Dipartimento Finanze ed Economia
di tenere sotto controllo il debito pubblico ssando nella costituzione il principio del pareggio di bilancio a medio
termine, prevedendo la possibilit di di-

savanzi a breve termine entro una soglia


da stabilire e introducendo al contempo
la possibilit di adeguare il carico scale
alle uscite tramite un coeciente dimposta cantonale. I testi forniti a wordle
sono: il messaggio governativo (n 6625
del 28 marzo 2012), e i resoconti e commenti apparsi il giorno successivo su
Corriere del Ticino e Regione, e la
domenica seguente sul Mattino.
Qualche rilievo, delle cui implicazioni lasciamo giudicare i lettori. Il termine equilibrio gura in posizione rilevante solo nel messaggio governativo.
Mentre il messaggio parla di vincoli,
Regione e CdT traducono pi popolarmente (ma in modo non esatto)
con freno e controllo. I due quotidiani pongono lenfasi sul moltiplicatore in vece del coeciente di cui
parla il messaggio, e soprattutto impiegano i termini votazione e popola-

La Regione

Messaggio governativo
re. Gli articoli del Mattino (lunica
fonte in cui il nome dellarticolista compare abbastanza spesso da rientrare nella rappresentazione graca) si caratterizzano invece per essere assolutamente
privi di contenuto specico sul tema:
prevalgono Lauretta Gn Gn, la
contabile mezzemaniche del partito delle tasse, presumibilmente in
contrapposizione ai ticinesi, alla
gente, e alla Lega coi suoi sgravi.

Mentre gli altri testi presentano una


certa uniformit nella freqenza delle parole che usano, cos che queste permettono di cogliere lenfasi ma non di ricostruire il discorso, largomento del
Mattino (nella misura in cui pu essere chiamato argomento) si riduce a
una mezza dozzina di parole (estranee
al tema in questione) ripetute di continuo, che allo stesso tempo illustrano lo
stile e rappresentano i contenuti.

Il Mattino

Leuro e la frittata

Aumentano i divari in Europa


Andamento del costo unitario del lavoro
(Dati: OCSE)

La consulenza della Banca Migros

Germania
Francia

Daniel Lang
La crisi delleuro mi sembra
sempre pi caotica. Il previsto
patto per la crescita riuscir
a imprimere la svolta sperata?

Responsabile
Product
Management della
Banca Migros

Prima di tutto unosservazione personale: della recessione nel sud dellEuropa mimpressionano soprattutto i
milioni di giovani disoccupati. Se almeno su questo fronte si prospettasse
un miglioramento ma, obiettivamente, allorizzonte non appaiono soluzioni rapide. Anche il nuovo patto
per la crescita rappresenta un cerotto,
pi che una cura. Perch la vera causa
della crisi delleuro leuro stesso:
quello che manca ai paesi del sud dellEuropa una propria moneta sovrana.
Perch? Disgraziatamente lUnione
monetaria europea non ha avvicinato
le economie degli Stati membri, bens
accentuato i divari, come evidenzia
chiaramente landamento del costo
unitario del lavoro. Lindicatore
mette in rapporto le retribuzioni e la
prestazione conseguita e rivela la
competitivit di un paese. Come illu-

stra il grafico, lintroduzione delleuro


ha scavato un fossato profondo tra i
paesi del Mediterraneo (Francia compresa) e la Germania.

Cura da cavallo
e stampa
di moneta
Con il peggiorare della competitivit
anche la bilancia delle partite correnti
dei paesi dellEuropa meridionale
sprofondata sempre pi nelle cifre
rosse, mentre la Germania, lAustria,
lOlanda e anche la Finlandia hanno
continuato ad aumentare il proprio
surplus. Ci significa che il Sud ha bisogno di un euro debole, mentre il
Nord vorrebbe una moneta forte.
In passato lItalia, la Spagna e la Francia potevano svalutare progressivamente la propria moneta per tenere a
bada lincremento del costo unitario
del lavoro e il disavanzo delle partite
correnti. Con leuro questo escamotage impossibile. Per superare il ba-

Irlanda
Portogallo
Spagna
Grecia
Italia

ratro della zona euro rimangono dunque due opzioni: i paesi del sud europeo si sottopongono a una drastica
cura da cavallo, riducendo i salari, oppure il Nord accetta uninflazione pi
elevata e lascia, a sua volta, lievitare il
costo unitario del lavoro. Ma la Germania prima di tutti si oppone alla
stampa di moneta.
Purtroppo luscita di alcuni paesi
dallunione monetaria pu essere

considerata solo una soluzione


demergenza. Secondo il premio
Nobel Joseph Stiglitz la frittata fatta
e tornare alluovo sarebbe unimpresa
dallesito quanto mai incerto. Comunque sia, da questa crisi possiamo
trarre una lezione: anche nellera della
globalizzazione una moneta indipendente rimane un valore inestimabile.
Abbiamo dunque cura del nostro
franco svizzero.

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

30

Politica e Economia

Dove sta la forza


di un prodotto?
Dietro il marchio Krumiri e Marrons Glacs, esempi di beni

che si identicano in un territorio e territori che si riconoscono


attraverso i prodotti

Mirko Nesurini *
Tutti conoscono il commendator Bistefani grande esperto dellantica ricetta
dei Krumiri che in una serie pubblicitaria televisiva litigava con il pasticciere
Carlo alla ricerca dellequilibrio tra il costo e la massima qualit del prodotto
(Ma chi sono io, Babbo Natale?).
In pochi sanno che non linventore dei Krumiri, ma un semplice utilizzatore dell'invenzione di un altro pasticciere che nel 1878 invent a Casale
Monferrato il mitico biscotto con la curvatura in onore dei ba di Re Vittorio
Emanuele II. Si tratta di Domenico Rossi che esibendo una lettera del 4 dicembre 1890 dellallora sindaco della cittadina piemontese certica il primato di
solo e unico inventore dei Krumiri.
Dal 1890 ne passata di acqua sotto
i ponti, ma il primato rimane tale e quale. Lattuale proprietaria dellimpresa
Krumiri Rossi, Annamaria Portinaio afferma che a Casale tutti sanno che il
profumo dei Krumiri, quello vero della
traduzione, esce dal nostro laboratorio
e aggiunge La ricetta segreta e un brevetto non esiste.
Mario Emmi, un esperto di propriet industriale dello Studio Brevetti
Turrini di Firenze, afferma che brevettare un prodotto alimentare possibile
laddove il prodotto alimentare ottenuto
sia in grado di risolvere un problema
tecnico in maniera inventiva, per esempio nel caso di prodotti alimentari resi
altamente digeribili grazie a particolari
processi di lavorazione/preparazione.
Nel nostro caso il prodotto una semplice ricetta ottenuta con limpasto di
prodotti noti generici seppur di alta
qualit e quindi non c innovazione,
ma solo un ottimo biscotto.

Il frontespizio delle scatole dei


Krumiri Rossi (vedi fotografia) un
marchio registrato in tutto il mondo.
La differenza tra il brevetto di una ricetta e la registrazione di un marchio
(o come nel nostro caso dellintera
scatola) ampia. Il brevetto applicato a uninvenzione industriale, un
diritto esclusivo, garantito dallo Stato, in forza del quale viene conferito
un monopolio temporaneo di sfruttamento. Il marchio un segno che
identifica dei prodotti di unimpresa
distinguendoli da quelli dei concorrenti. A seguito della registrazione del
marchio, il titolare acquista il diritto
di utilizzare il marchio in via esclusiva
impedendo a terzi di poter utilizzare
un segno identico o simile al proprio
marchio.
Il nome Krumiri non registrato
perch di dominio comune. Il tema affascinante per i tecnici. A volte un nome
di prodotto tanto famoso e diffuso non
registrabile, quindi non pu essere di
esclusiva propriet di un singolo soggetto, ma diviene un bene comune. Esempi
ce ne sono molti: i termini Fohn e Thermos, identicano lasciugacapelli e i
contenitori termici per bevande.
Il Fohn prima di divenire un nome
comune era il nome di fabbrica dellinventore del prodotto, idem per il Thermos, in questo caso usato per la prima
volta negli anni '40 come nome di prodotto dalla Thermos GmbH.
Lo stesso discorso vale per i Petit
Beurre, inventati a Nantes (Francia) da
Louis LefvreUtile nel 1876, ed ora
usati da tanti produttori per identicare
quello specico biscotto.
Alcuni nomi di prodotto mitici che
hanno fatto la storia rimangono di propriet di unimpresa, anche se il loro no-

me identica unintera categoria. Massimo Temporelli ha organizzato una bella


mostra sul tema intitolata Ma chi da
Diziona io: Il nastro adesivo e la penna a sfera sono oggetti di uso quotidiano. Anche se ormai non ce ne rendiamo
pi conto, i nomi che usiamo per chiamarli, in realt, sono i marchi scritti dalle aziende che li hanno inventati e prodotti. Cos la penna a sfera diventa Bic e
il nastro adesivo si trasforma nel pi veloce Scotch.
Ci piace sottolineare che i due biscotti portati ad esempio i Krumiri e i
Petit Beurre condividono la caratteristica di un nome che diventato genere.
La forza del prodotto quindi nel marchio della fabbrica e non nel nome del
prodotto. Inoltre, la ricetta seppur segreta ma su per gi simile identica il
territorio divenendo un bene collettivo
usato da una moltitudine di imprese.
I prodotti tipici utilizzano limmagine del territorio di riferimento e vi ritornano i loro successi, come ad alimentarsi vicendevolmente. Se una ricetta eccezionale proveniente dalla cultura di
un territorio si trasforma in un successo
per unazienda alimentare, lazienda accorta ritorner il suo successo al territorio che gli ha consentito il primo passo
verso il successo.
In Ticino i Marrons Glacs ricordano agli svizzeri tedeschi che qui ci sappiamo fare nella lavorazione delle castagne. Lesperto del settore lazienda
Sandro Vanini, fondata nel 1871. La Vanini sembra andare a gone vele, tanto
che ha da poco aperto un nuovo laboratorio dalle parti di Rivera. Il testo dellinsegna luminosa che si vede dallautostrada recita: Specialit del Ticino.
uno di quei classici esempi di come un prodotto generico (i Marrons

Glacs erano deniti il pane dei poveri) sia saldamente legato al territorio.
Data la presenza di castagne, i ticinesi
hanno imparato a lavorarle e la loro popolarit confermata da innumerevoli
ricette tradizionali locali.
Avventurarsi in valutazioni su chi
conta di pi tra il marchio aziendale e il
territorio di riferimento dicile e forse
inutile. Tra i due esiste un patto che a
volte regolato da un marchio di provenienza.
In Ticino stata posta attenzione
sul Marchio Ticino, promosso dallUnione Contadini. La qualit dei prodotti siglati con il marchio Ticino va oltre il semplice ma importantissimo
denominatore di origine: sono prodotti
simbolici.
A tutti capita di chiedere al nuovo
venuto dalle tue parti che specialit
avete?. Quello risponde un tipo di pasta, laltro un liquore, noi ticinesi abbiamo tutto quanto sta sotto il marchio
Ticino. La Vanini usa il marchio Ticino
per la Mostarda di Verdure Nostrana
realizzata per Migros.
Il marchio di provenienza deve
quindi assolvere a due compiti fondamentali: 1) da un lato deve evitare che
un operatore faccia danni al Paese di
provenienza del prodotto e a tutti gli altri produttori e 2) uno strumento di
marketing fantastico e anche molto democratico: i grandi aiutano i piccoli.
Gi, i piccoli produttori che si affidano a quellaggancio territoriale come unica leva di marketing beneficiano dellecosistema produttivo virtuoso di altre imprese che ci tengono a
produrre nei territori di origine della
ricetta. Se la Vanini producesse i suoi
Marrons Glacs in Ucraina, o se un
giorno cambiasse nome perdendo

lassonanza italofona, tutto cambierebbe. Per un ipotetico Vaninonsky


la credibilit del marchio sarebbe ben
diversa.
Esiste un nesso logico tra il successo
dei prodotti e la memoria del territorio.
Raramente un prodotto di successo non
ha una storia legata al suo territorio. Per
questo motivo gli industriali intelligenti
prestano attenzione al mantenimento di
un legame forte con i luoghi di origine
dei loro beni, anche preservando ricette
che altrimenti andrebbero perse.
Si diceva appunto, per, che i produttori devono prestare attenzione a
non fare danni e pi grandi e noti sono,
pi il rischio alto. Inoltre, i marchi di
provenienza vanno protetti in modo serio e articolato.
Ricordate le mozzarelle blu tipiche del casertano? Su tutti i quotidiani
uscirono fotograe con il prodotto in
tinta blu, effetto di una muffa. Il danno
fu addebitato in un primo tempo a qualche furbata dei produttori casertani,
ma subito il tema fu ricondotto su un
piano veritiero. In realt le mozzarelle
erano state prodotte in Germania con
procedimenti e ingredienti impropri,
ma soprattutto vendute con diciture ingannevoli che portavano a credere che
provenissero da Caserta.
Il danno dimmagine fu enorme dato che la memoria dei consumatori a
lungo termine e spesso le persone fanno
confusione, hanno altro a cui pensare,
pertanto ricordano il solo titolo di giornale e non i contenuti.
* Mirko Nesurini, ticinese, un appassionato scrittore di storie di brand e consulente di grandi marchi internazionali di
successo.

La Svizzera continua a sostenere leuro


Banca nazionale svizzera costretta ad acquistare divise in una valuta che destinata a indebolirsi

La direzione della Banca nazionale Svizzera nella conferenza stampa tenuta


gioved ha ribadito di voler tener fede
allimpegno di mantenere il rapporto
minimo con leuro a 1,20 franchi. Quello che in pratica un aggancio del franco alleuro era stato deciso nel mese di
settembre dello scorso anno e no alla
ne di maggio di questanno stato
mantenuto pur con qualche sforzo da
parte della Banca nazionale. Oggi per
la situazione si fatta pi tesa, a causa
del continuo indebolimento delleuro.
Di conseguenza, la BNS dovuta intervenire di peso negli ultimi tempi. Fonti
vicine allinglese Financial Times valutano gli acquisti di euro fra i 20 e i 100
miliardi. Prima della pubblicazione dei
dati uciali, altre valutazioni basate sui
conti-giro delle banche presso la BNS
indicano circa 30 miliardi acquistati tra
il 18 maggio e linizio di giugno.
Vi sono anche parecchi fattori politici a monte dellindebolimento delleuro. Tra questi limminenza delle
elezioni in Grecia e la nazionalizzazio-

Keystone

Ignazio Bonoli

ne della quarta banca in Spagna per evitarne il fallimento. Tutte incertezze che
favoriscono la fuga dalla moneta europea, alla ricerca di piazze pi sicure, negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, Germania e ancora in Svizzera, senza parlare delle piazze ancora note come paradisi scali. Per far fronte a questa situazione, la Banca nazionale ha dovuto
acquistare euro, essenzialmente sotto
forma di titoli di Stato, in grandi quan-

tit per cui le sue riserve sono salite a ne maggio a 303,8 miliardi di franchi.
Oltre la met delle divise era in euro, il
26% in dollari, l8% in yen e l8,5% in
sterline inglesi (secondo lultima suddivisione conosciuta).
Una situazione che ormai al limite della sostenibilit. Si sono perci levate voci che chiedono alla BNS di abbandonare il rapporto sso minimo di
1,20 franchi per un euro. Tra queste voci si notano in particolare quella dellexCEO dellUBS Oswald Grbel e quella
di Christoph Blocher, di alcuni professori universitari e perno del neo-presidente dei liberali radicali Philipp Mller. Ben lontani quindi dalle richieste
formulate no a pochi giorni fa dagli
ambienti tanto sindacali, quanto industriali e turistici di un aumento del livello di difesa delleuro sul franco, tra 1,35
e 1,40 franchi per un euro.
Ovviamente, oggi come oggi, un
tale livello impensabile, se gi il limite
di 1,20 franchi provoca un sensibile aumento delle riserve di divise, per di pi
in una moneta come leuro che, vada
come vada, destinata ad indebolirsi.

Negli ultimi giorni la BNS ha dovuto


acquistare una sessantina di miliardi di
euro e continuando di questo passo potremmo giungere a una situazione insostenibile. Presto o tardi si dice
leuro sar al livello di 1 franco svizzero,
ma attendere questo momento per agire signica perdere miliardi di franchi
delle riserve.
Tanto vale quindi trovare una strategia duscita da questa situazione. Facile a dirsi, molto meno a farsi. In sostanza la Banca Nazionale dovrebbe far di
tutto per far diminuire la domanda di
franchi, oggi incrementata anche dal
ruolo di moneta rifugio. Ci sarebbe tutto uno strumentario a disposizione, dal
controllo dellausso di valute estere
allinteresse negativo, gi sperimentati
in passato. Anche questi strumenti non
sono per privi di rischio per una piazza
nanziaria internazionale e aperta. A
dimostrazione della gravit della situazione, basti ricordare che leffetto dellaiuto europeo alle banche spagnole
stato di brevissima durata, tanto sui
mercati azionari e obbligazionari,
quanto su quelli valutari.

Uno dei grossi svantaggi di una rivalutazione del franco, oggi calcolata in
circa il 9%, sta nel rincarare le esportazioni svizzere, compreso il turismo, e
anche nel favorire le importazioni. In altri termini la concorrenzialit della Svizzera allestero peggiorerebbe del 20% e
di altrettanto migliorerebbe quella dellestero verso la Svizzera. Senza contare
poi che il franco a un euro signicherebbe una perdita di circa 80 miliardi di
franchi, col rischio di far passare al negativo lo stesso capitale proprio della banca. Un aspetto che spesso viene tralasciato in queste considerazioni la perdita di valore dei capitali svizzeri investiti allestero. La Svizzera, tramite le sue
imprese, casse pensioni, banche, assicurazioni e privati possiede allestero crediti per 3,232 miliardi e debiti per 2346
miliardi (al netto 886 miliardi di franchi). Secondo i calcoli del prof. Cdric
Tille dellUniversit di Ginevra con il
franco a un euro la Svizzera potrebbe
perdere circa 106,6 miliardi sui suoi averi in euro allestero. Senza contare gli effetti secondari sulla borsa svizzera e sui
mercati delle divise.

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

31

Politica e Economia Rubriche

Il Mercato e la Piazza di Angelo Rossi


Lisola felice
Ha destato molti commenti lintervista
concessa una decina di giorni fa al
Tages Anzeiger dal direttore del centro per la ricerca congiunturale del Politecnico federale di Zurigo (KOF),
Jan-Egbert Sturm. Ne aveva parlato la
scorsa settimana anche il capo-redattore dellAzione nel suo editoriale.
Vale la pena di riprendere questintervista per due ragioni. Dapprima per segnalare che il KOF ha rivisto le
previsioni del 2012 verso lalto. Nel
2012 e nel 2013 leconomia svizzera
non conoscer quindi la recessione. Ma
le sue dichiarazioni sono interessanti
anche per le ragioni che Sturm ha avanzato per spiegare perch la Svizzera
unisola felice nella tempesta economica che colpisce attualmente lEuropa. Sturm ha infatti affermato che la
congiuntura Svizzera protta della recessione che colpisce lEuropa. una
affermazione che, detta cos, pu irritare e che va quindi spiegata. Sono di-

versi i fattori che, attualmente, inuenzano positivamente landamento della


nostra economia. I consumi privati
sono in ripresa dopo una stagnazione
che durata un paio di anni. Anche gli
investimenti nelle costruzioni crescono
ancora in modo sostenuto. Ma il direttore del KOF insiste sullinuenza che
proviene dallesterno. La crisi delleuro
fa auire capitali verso il nostro paese.
Gli investitori svizzeri, daltra parte
non si sentono stimolati a spostare i
loro capitali allestero. Di conseguenza,
da noi, lofferta di capitali abbondante
e i tassi di interesse restano bassi il che
favorisce gli investimenti sia privati che
pubblici. Mantenendo il cambio con
leuro a un franco e venti, la Banca Nazionale limita poi la rivalutazione del
franco rispetto a questa divisa, favorendo cos i produttori svizzeri che
esportano nei paesi della zona euro. Secondo me, questo il punto centrale
dellargomentazione. Pi che la reces-

sione nei paesi europei la politica


della BNS in seguito alla crisi nella zona
euro che garantisce il buon andamento
della nostra economia. Lo testimoniano le esperienze fatte in occasione di
altre recessioni. Anche nel 2009, leconomia svizzera si era ripresa pi rapidamente del previsto dalle
conseguenze della crisi bancaria mondiale, grazie allausso di capitali dai
paesi maggiormente colpiti dalla crisi.
La BNS non dovette intervenire perch,
in quel periodo, leuro toccava i suoi
valori massimi rispetto al franco. Diversa fu invece levoluzione negli anni
Settanta dello scorso secolo, quando
dopo il ritorno ai cambi essibili, il
franco svizzero ebbe unimpennata
senza che la Banca nazionale intervenisse per frenarne la rivalutazione. In
quel frangente leconomia svizzera conobbe la sua recessione maggiore, con
una riduzione del Pil del 7% nel 1975, e
la perdita di circa 350000 posti di la-

voro. Queste esperienze suggeriscono


che quando recessioni e crisi incrinano
la ducia degli investitori esteri nelle
loro economie, la Svizzera diventa
sempre uno dei rifugi privilegiati per i
capitali internazionali. Questo ausso
di capitali pu essere beneco o no alleconomia svizzera, a seconda dellampiezza dellimpatto che lausso stesso
ha sulla rivalutazione del franco. Se la
rivalutazione troppo rapida e troppo
forte, lausso di capitali, nonostante i
tassi di interesse bassi, strozza di fatto
lespansione della nostra economia
perch i nostri prodotti diventano
troppo cari sui mercati internazionali.
Se non vogliamo perdere decine di migliaia di posti di lavoro nelle industrie
di esportazione siamo quindi obbligati
a sospendere, almeno temporaneamente, la essibilit del cambio del
franco rispetto alle divise dei paesi nei
quali esportiamo. quel che ha fatto la
Banca nazionale nellagosto del 2011,

rompendo la sua tradizione di non intervento. Ai puristi del mercato questo


intervento non va gi; il loro risentimento cresce con il prolungarsi nel
tempo dellintervento stesso. Allaltro
estremo, molti difensori delleconomia
reale trovano che la Banca nazionale
dovrebbe innalzare il rapporto tra
franco e euro almeno a 1 franco e
trenta se non di pi. Per la Banca nazionale stessa non per niente facile tenere a bada queste fazioni di
oppositori alla situazione attuale.
Anche perch mantenere il franco a 1
euro e venti costa or di milioni e nessuno sa, purtroppo, quanto varranno
le riserve in euro della BNS al momento in cui la crisi delleuro nir.
Lalternativa, per, altrettanto cara:
se la BNS dovesse rinunciare a sostenere leuro e leuro scendesse, per
esempio, alla parit (1 euro = 1 franco)
si perderebbero in Svizzera almeno
200000 posti di lavoro.

lare. Rousseau redasse il suo breve ma


denso trattatello nel 1755, rispondendo
al quesito posto dallAccademia di Digione: quale lorigine della disuguaglianza fra gli uomini; e questa
autorizzata dalla ragione?. Domande
semplici, risposte complesse. Nel testo
lautore distingueva tra disuguaglianza naturale o sica e disuguaglianza morale o politica:
questultima consiste nei diversi privilegi di cui alcuni godono a danno degli
altri come essere pi ricchi, pi onorati, pi potenti di loro, o anche di farsi
obbedire. Il ragionamento era dirompente, metteva sotto accusa il diritto
alla propriet, uno dei caposaldi della
nuova classe in ascesa, la borghesia; e
forsanche per questo lopuscolo non
ottenne il premio degli accademici digionesi. Se dimenticate che i frutti
sono di tutti e la terra non di nessuno,
siete perduti!.
Per queste frasi Rousseau stato in seguito arruolato dai movimenti eguali-

tari, dalle comuni rurali e dai gruppi


dediti allautogestione, specie negli
anni a cavallo del 68, lepoca della contestazione studentesca. Di volta in volta
stato proclamato campione delle comunit primitive e frugali (un teorico
della decrescita, un precursore di Latouche, diremmo oggi), paladino della
democrazia diretta, nemico della civilt
moderna e del lusso. Tanti aspetti, non
tutti lineari e coerenti, non tutti interrogati no in fondo, ma spesso illuminanti come un bengala nella notte.
Ginevra dunque val bene una gita, una
passeggiata nello spirito di Rousseau: come occasione di scoperta, conoscenza e meditazione; come invito a
riettere sulle catene che ancora
oggi imprigionano e umiliano luomo.
I proletari non hanno da perdervi che
le loro catene. Hanno un mondo da
guadagnare. Ancora il nostro citoyen
de Genve? No, la premiata ditta MarxEngels, a chiusura del loro Manifesto
del 1848. Sono i li della storia.

che usa i social network, che crede di


una gerarchia di valori e disvalori che
non quella dellitaliano comune, che
non vive nelle grandi citt ma in provincia, che resta legato pi alla televisione e in particolare a RaiUno
che non ai nuovi strumenti di comunicazione.
unItalia silenziosa, di cui si parla e
si scrive poco, considerata minoritaria se non residuale. stato interessante e istruttivo girare per il parco di
Bresso la domenica mattina della
messa. Famiglie numerose con gli anziani in carrozzella e i bambini in carrozzina, e poi biberon, succhiotti,
peluche, passeggini e neonati da far
baciare o almeno mostrare al Papa.
Dopo una notte quasi insonne di indianate, chitarre, canti religiosi e
anche intrattenimenti tipo villaggio
turistico (ci son due coccodrilli e un
orangotango), quando alle 9 e
mezza della mattina la papamobile
apparsa nel parco, partita la corsa

gioiosa pi che furiosa a salutare Benedetto XVI. Un amore testimoniato


alla fine dallinterminabile applauso
con cui i fedeli hanno espresso il proprio sostegno al Pontefice vittima di
intrighi, furti, ricatti e lettere anonime. Le varie anime del mondo cattolico cerano tutte, i
neocatecumenali e i conciliari, i vessilli vaticani bianchi e gialli e le bandiere arcobaleno della pace, i devoti di
santa Maria Goretti e quelli di don
Minzoni, oltre ai cartelli per Matteo
Ricci evangelizzatore della Cina e i
martiri contemporanei del Darfur:
sensibilit diverse e a volte contraddittorie, unificate dal rispetto e dallaffetto per un Papa mai cos fragile,
non solo nel fisico. vero in effetti
che, a vederlo da vicino, Benedetto
XVI pare s un giunco che il primo
soffio di vento pu spezzare; ma le
fondamenta della Chiesa cattolica, almeno in Italia, non sono cos fragili
come talora vengono raffigurate.

Cantoni e Spigoli di Orazio Martinetti


Rousseau, le catene, lemancipazione
Luomo nato libero, e ovunque in
catene. Come tutti i grandi pensatori
politici, Rousseau sapeva condensare
in fulminea battuta il succo di unintuizione; e quindi delimitare il terreno rispetto ai predecessori, in questo caso
Hobbes, anchegli passato alla storia
per la celebre formula homo homini
lupus, luomo lupo per gli altri uomini. Se dunque Hobbes evidenziava la
ferinit dellesser umano, la sua intrinseca malvagit, la sua inclinazione a
sbranare il rivale pur di sopravvivere,
Rousseau metteva laccento su uno
stato di natura sereno, in cui luomo viveva in pace con il prossimo. Sarebbe
stata la societ, con le sue istituzioni,
con i suoi dispositivi disciplinari (per
usare unespressione di Foucault), a
corromperlo, a sviarlo, a guastarlo. Due
visioni, due antropologie diverse, insomma, che ancora oggi orientano il
nostro stare al mondo, ma che ormai
facciamo fatica a disgiungere, ritenendo che bont e cattiveria convivano

sotto lo stesso tetto, nella stessa anima,


pronte ad erompere a dipendenza delle
circostanze.
Rousseau un bellenigma. difficile
infilzarlo e collocarlo su un ramo preciso dellalbero genealogico illuministico. Fu infatti ubiquo, musicista e
musicologo, pedagogo e pedagogista,
moralista e padre irresponsabile, filosofo politico e nevrotico indagatore
della propria coscienza. Vivesse oggi
lo troveremmo sdraiato sul lettino
dello psicanalista. Le lettere (uninfinit) e le Confessioni sono il suo megafono prediletto: Voglio mostrare
ai miei simili un uomo in tutta la verit della natura, e questuomo sar
io. Io solo. Sento il mio cuore e conosco gli uomini. Non sono fatto come
nessuno di coloro che ho visto; oso
credere di non essere fatto come nessun altro vivente.
Il 2012 lanno del terzo centenario
della nascita. Jean-Jacques vide la luce il
28 giugno del 1712, glio di Isaac, oro-

logiaio, e di Suzanne Bernard, morta subito dopo il parto. Ginevra, la sua citt
natale, ha predisposto un programma
di manifestazioni imponente, gi in
corso da qualche mese (2012 Rousseau
pour tous): forse per farsi perdonare il
trattamento che gli riserv in vita (nel
1762, il Piccolo Consiglio ordin che
fossero mandate al rogo due sue importanti opere, lEmilio e il Contratto sociale; Rousseau allora, per ripicca,
rinunci alla cittadinanza ginevrina).
Nel folto calendario, fatto di conferenze, banchetti repubblicani, convegni, passeggiate, concerti, spettacoli
teatrali, spiccano due eventi: la pubblicazione, per iniziativa delle edizioni
Slatkine, delle Opere complete distribuite su 24 volumi (sotto la direzione di
Raymond Trousson e Frdric S. Eigeldinger), e lesposizione allestita al
Museo di etnograa: Cest de lhomme
que jai parler, Rousseau et lingalit
(inaugurata lo scorso 15 giugno).
Dunque: delluomo che devo par-

In&outlet di Aldo Cazzullo


Il successo delle giornate milanesi
fetto e di sostegno sono state cos calorose.
Va detto anche che Benedetto XVI si
rivolto alla folla in modo particolar-

Keystone

Sono rimasto molto colpito dal successo delle giornate milanesi di Benedetto XVI. Non che sia stata una
sorpresa: ai cattolici il Papa piace
sempre, o comunque se lo fanno sempre piacere. Ma lempatia tra la folla e
il Pontefice stata superiore al previsto (anche se le immagini televisive,
concentrate sulle prime file, non
hanno reso giustizia alle dimensioni
della folla riunita a Bresso per la
messa e lAngelus della domenica
mattina).
Credo che questo sia accaduto per tre
motivi. Il Papa in difficolt, questo
evidente a tutti, dai cardinali allultimo dei fedeli. un intellettuale, un
teologo, uno scrittore, che si trovato
a esercitare compiti di governo, e ha
pensato di cavarsela delegandoli ad
altri (e non sempre alle persone giuste). Ma il Papa sentito dal suo popolo non come un responsabile, ma
come una vittima (quale sicuramente
). Per questo le dimostrazioni di af-

mente fine e dolce. Nei giorni in cui


Obama si dichiara favorevole ai matrimoni omosessuali e Hollande si
prepara a introdurli in Francia, il
Pontefice non ha usato toni da crociata, non andato allattacco, non ha
rivolto critiche a 360 gradi. Ha scelto
di suonare un altro testo, quello del
dialogo e della comprensione. Non
poteva ovviamente fare aperture che
andrebbero contro alla dottrina della
Chiesa. Ma ha preferito calibrare il
suo messaggio nella chiave dellinclusione piuttosto che dellesclusione; ad
esempio in tema di separati e divorziati, che fanno comunque parte
della comunit ecclesiale.
Il terzo motivo per cui non soltanto il
viaggio del Papa a Milano andato
bene ma pi in generale la Chiesa
regge il colpo che gli italiani sono diversi da come li raffigurano i media,
compresi quelli nuovi, da Facebook
a twitter. La Chiesa profondamente
impopolare a unItalia metropolitana,

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Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

33

Cultura e Spettacoli
Affascinante Galliano
Richard Galliano ha stregato
il pubblico di Biasca grazie
alla sua sarmonica
pagina 35

Il viaggio di Alessandro Magno


Continua la nostra serie sulle tracce
dei grandi viaggi della storia
dellumanit; dopo Omero e Virgilio
la volta di Alessandro Magno

Lattesa per Moon&Stars


La Piazza Grande di Locarno
torna ad essere un palcoscenico
internazionale di grande musica

Matteo Garrone vincitore


Reality il lm con cui
Garrone, regista di Gomorra,
ha convinto la giuria di Cannes

pagina 39

pagina 40
pagina 41

Classico che vai, sollazzo che trovi


Libri per lestate/2 In valigia questanno, e perch no?, solo libri della serie Gran Riserva

Mariarosa Mancuso
Non che uno deve leggere i classici per
darsi un tono, per combattere la sua
personale battaglia contro lincultura
televisiva, per segnare un punto con gli
amici che di questi tempi hanno occhi
solo per le partite di calcio (magari con
contorno di discorso geopolitico: Gli
spettacoli popolari raccontano i paesi
dellest europeo e dellex Unione Sovietica molto meglio dei sociologi).
Il vero motivo per leggerli che sono piaciuti a tanti lettori, per tanti secoli. Quindi sono stati provati anche in
incognito, mica tutti leggono un libro
solo per recensirlo come i ristoranti
stellati della Guida Michelin, e se preferite del Gambero Rosso, o magari delle
Osterie dItalia. Tanti sono passati di l
prima di noi, trovandoli di loro gusto, e
alla ne sono come quei celebri negozi o
ristoranti che si fregiano dellinsegna
dal 17** (le altre cifre mettetele voi).
Piccola guida per i piaceri libreschi, garantita dal fatto che per mestiere capita
di baciare molti rospi prima di trovare
un principe.
Tom Jones

di Henry Fielding dal 1749


Avvocato e magistrato, nel 1750 fond
insieme al fratellastro John la prima forza di polizia londinese, i Bow Street
Runners (per Scotland Yard bisogna
aspettare il 1829). Conquista gi dalle
regole dingaggio: Uno scrittore dovrebbe considerarsi non un gentiluomo
che offre un pranzo o accoglie gente in
casa sua per carit, ma piuttosto come
chi gestisce una locanda, nella quale si fa
buon viso a tutti per il loro denaro. Nel
primo caso gli ospiti devono mandar
gi quel che c, salvo poi mugugnare
quando vanno a casa. Nel secondo caso,
loste deve tener conto dei gusti del lettore-padrone, che paga e vuol essere
sollazzato. (Va da s che gli osti al tempo di Tom Jones erano tipi simpatici e
senza la puzza al naso da nouvelle cuisine). Racconta la storia di un trovatello, e
i titoli dei capitoli fungono da allettante
menu. Con un tocco di postmoderno in
tempi non sospetti. Il lettore rischia di
rompersi losso del collo per colpa di
una descrizione, annuncia. Siamo, per
volont dello scrittore, ad ammirare
una collina. Ma sorpresa la scena
successiva si svolge da unaltra parte.
Seguono scuse, mentre Fielding declina
ogni responsabilit: Lettore, sta attento. Io ti ho imprudentemente condotto
sulla cima di un alto colle, e adesso non
so come fartene discendere senza che tu
ti rompa il collo.
Vita e opinioni di Tristram Shandy,
gentiluomo

di Laurence Sterne dal 1759


Non una vergogna scrivere due capitoli descrivendo ci che accaduto
scendendo due rampe di scale? Sar

Henri Thiriat, M et Mme Emile Zola, Parigi, Muse Carnavalet. (Keystone)

mica un critico incazzato con il nouveau roman? No: il nouveau roman i critici lo adorano, perch si pu dibatterne
senza leggerlo. il reverendo Laurence
Sterne, che nel Tristram Shandy i capitoli li apre e li chiude come gli pare.
Sgrida le lettrici: Come avete potuto,
signora, essere cos disattenta leggendo
lultimo capitolo? Scrive un capitolo
sui capitoli, gemellato con la Digressione sulle digressioni di Jonathan
Swift. A entrambi sarebbe piaciuto William Faulkner, che divide Lurlo e il furore in quattro sezioni, ognuna titolata
con il nome del narratore (uno demente). Astuto disegno, celeste geometria,
tour de force sperimentale? No, rispose Faulkner. Ho riscritto la medesima storia quattro volte perch le prime
tre non erano venute bene. talmente
divagante, nel senso spassoso e incantatorio del termine, che la versione a fumetti rmata Martin Rowson (da Overlook Press) ha spesso in calce alle pagine
un cartello indicatore con scritto The
Narrative: Per la trama, venghino da
questa parte. E del resto, cosa aspettarsi
da un romanzo dove leroe racconta il
suo concepimento, interrotto dalla ma-

dre che sul pi bello distrae il consorte


con la domanda: Ti sei ricordato di caricare la pendola?.
Il nostro comune amico

di Charles Dickens dal 1864


Ho un amico che non ama Dickens.
Non so se compatirlo o picchiarlo. Lo
racconta Robert Gottlieb luomo che
scopr Comma 22 di Joseph Heller e ha
editato i libri di Salman Rushdie, Mordecai Richler, Toni Morrison in
unintervista sul sito del New York Times. Noi siamo per il non sanno cosa
si perdono. Il primo capitolo di questo
romanzo, terminato dallInimitabile cos si faceva chiamare, era famoso
come oggi una popstar, e come tale andava vestito: gilet rosso, giacca verde
bottiglia, calzoni a scacchi, capelli pi
lunghi del dovuto nel 1865. Una barca
malandata sul Tamigi, una ragazza ai
remi, un uomo che scruta lorizzonte in
cerca di qualcosa. Non sono pescatori,
limbarcazione non ha reti o lenze. Non
si vedono cuscini per passeggeri, o altre
attrezzature per sollevare carichi. Ed
escluso che siano nullafacenti in gita.
Stavano facendo evidentemente qual-

cosa che facevano spesso, e cercavano


quello che spesso avevano cercato annuncia il narratore. Cercano cadaveri
galleggianti, ma la parola non viene
pronunciata mai. Neanche quando il
barcaiolo Gaffer viene invidiato per la
sua buona fortuna da un rivale. Gi che
ci siete, date unocchiata anche a Dombey e Figlio, che comincia cos: Dombey era seduto nellangolo della camera
in penombra, sulla grande poltrona accanto al letto, e il Figlio era avvolto al
calduccio in una cesta posata con cura
su un basso divano proprio davanti al
fuoco e molto vicino ad esso come se, simile ad un mun per costituzione, appena fatto andasse abbrustolito.
Nana

di Emile Zola dal 1880


La starlette di cui tutta Parigi chiacchiera si presenta nuda e marmorea sotto
un velo, al Theatre des Variets. Forse
un po pingue, per gli standard di oggi.
Ma bionda naturale: quando alzava le
braccia, scrive Zola che aveva fatto ricerche interrogando gli amici, e appuntando furiosamente orari, luoghi di perdizione, rivalit, carriere le luci della

ribalta illuminavano i peli doro delle


sue ascelle. Lo spettacolo tra quelli
che almeno una volta nella vita vorremmo vedere: una fantasia musicale sugli
dei dellOlimpo, affaccendati in faccende scoperecce su panchine coperte di
muschio, mentre la platea reclama il
pezzo forte: Il coro dei cornuti il coro dei cornuti!. Mentre tutti puntano i
binocoli su Nan, il romanziere si sacrica e osserva il pubblico: un conte sta
con la bocca aperta, il viso cosparso di
macchie rosse, un marchese fa gli occhi
di gatto, un certo Daguenet ha laria
del mezzano che ammira una giumenta perfetta, sulle nuche i peli si drizzano, i capelli si appiccicano alle teste sudate. Non pago di una carnalit tanto
sfacciata, Zola insiste sugli odori (che i
britannici, romanzescamente parlando,
scopriranno con Il ritratto di Dorian
Gray e i suoi ori putrescenti). Anche
quando fa morire la sua cortigiana tra i
miasmi del vaiolo. Cedimento tardivo
al crimine che non paga: una fanciulla miserabile, gi viziosa a sei anni, che
da grande si fa mantenere tra salotti
orientali e pelli dorso bianco, mica pu
nire con i confetti.

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Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

35

Cultura e Spettacoli

Galliano,
la sarmonica
Musibiasca Con un eccezionale concerto

si chiusa la rassegna musicale biaschese:


ne parliamo con Domenico Ceresa
Uno dei pi bei concerti che si siano potuti ascoltare in Ticino negli ultimi anni
ha concluso la scorsa settimana Musibiasca, la rassegna di concerti dedicata
al jazz e alla musica improvvisata. La
splendida esibizione, in un recital per sarmonica solista, di Richard Galliano,
nello stupendo scenario della chiesa di
SS. Pietro e Paolo, rimarr ben impressa
nella memoria dei fortunati che sono
riusciti ad aggiudicarsi i (purtroppo pochi) biglietti a disposizione. Levento
come tale era assolutamente imperdibile: per quanto Galliano sia un artista
ascoltato di frequente in Ticino (due
volte a Estival negli ultimi 10 anni) la
possibilit di averlo in qualit di solista
sicuramente unoccasione rara. Chi
non cera potr consolarsi con la registrazione che Rete Due mander in onda, tra qualche settimana.
Il sarmonicista di Cannes ha voluto prima di tutto rinunciare ad ogni sistema di amplicazione, considerando
che il suono del suo strumento avrebbe
potuto giovarsi al massimo dello splendido riverbero antico offerto dalle pareti e dal colonnato della chiesa medievale. Oltre a questo, installato il suo seggiolino nella zona dellaltare, ha chiesto
che fossero tolti dal pavimento tutti i
tappeti, in modo da permettere al suono
di rimbalzare sulle grandi lastre di

gneiss antico, verso laltro. Il risultato


stato un suono forte e affascinante, a
tratti molto simile a quello di un organo, specialmente nel gioco pieno,
corposo, dei bassi.
Per il resto il concerto ha mantenuto tutte le aspettative: un Galliano ispirato e a tratti anche molto divertito (ce
lo ha confermato al termine della serata) ha proposto una serie di brani che rispecchiano la molteplicit dei suoi interessi. Molti naturalmente i brani tratti
dal repertorio del grande amico e maestro Astor Piazzolla, come Sur: Regresso
Al Amor e Oblivion, oltre allirrinunciabile Libertango. Molte anche le composizioni legate alla tradizioni sudamericana, e in particolare brasiliana, che caratterizzano la discograa di Galliano. Il
quale ha poi proposto una carrellata di
suoi classici, come Tango pour Claude,
Fou Rire, Beb, La Valse Margaux. Affascinanti e inaspettati due intermezzi
in cui, messa da parte la sarmonica,
Galliano ha strabiliato il pubblico suonando con la sua melodica dapprima
una versione ispiratissima e funambolica di Caruso di Lucio Dalla (avviato a
diventare un nuovo standard?) e in
chiusura di concerto addirittura la Badinerie dalla Suite Orchestrale n 2 di Johann Sebastian Bach.
Lo stupendo concerto, come detto,

Richard Galliano. (CdT - Crinari)

ha chiuso con un esibizione di livello internazionale una rassegna, tutto sommato, di portata regionale come Musibiasca. E la riuscita dellevento, visto
questa volta nella prospettiva degli organizzatori, ha certo giovato alla reputazione e al successo complessivo della
manifestazione biaschese.
Come ci ha confermato Domenico
Ceresa, uno degli organizzatori, poter
inserire un nome come quello di Galliano nel cartellone ha sicuramente richiamato lattenzione degli sponsor (tra cui
il Percento culturale di Migros Ticino) e
dei media. Ledizione 2012 di Musibiasca, ha proseguito nello spirito che con-

traddistingueva le scorse edizioni ci ha


spiegato Ceresa. Intendiamo promuovere la musica di formazioni locali legate al jazz e allimprovvisazione. I gruppi
che scegliamo devono avere una loro
progettualit musicale e una loro originalit e accettiamo anche gruppi composti da musicisti non professionisti ma
di esperienza consolidata. Questanno
la rassegna ha avuto un seguito decisamente confortante: 4 dei 7 concerti proposti hanno registrato il tutto esaurito e
ci fa piacere notare lottimo successo
che hanno registrato le serate tenute
nelle sale pi discoste, come quella di
Olivone.

Un elemento ancora pi signicativo: le indovinate scelte artistiche hanno


richiamato molte persone che vivono
fuori dal comprensorio Riviera-BlenioLeventina, il territorio a cui Musibiasca fondamentalmente si rivolge. Per
quanto complesso sul piano organizzativo, linvito a Galliano si dimostrato
molto pagante dal punto di vista promozionale. E il comitato di lavoro, che
coinvolge una rete di persone attive in
varie associazioni culturali della regione, valuter se ripetere in futuro
unanaloga esperienza.
Il pubblico ticinese sicuramente se
lo augura. /AZ

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Cultura e Spettacoli

Curonici e il giallo

Agenda
dal 18
al 24
giugno
2012

Meridiani e paralleli Del losofo e scrittore ticinese uscito recentemente Lincendio della

montagna blu. Il quadro perduto di Czanne


Giovanni Orelli
Conosco Curonici n dagli anni dellUniversit. Ho bene in mente gli incontri, allora del desinare, io venivo da
lettere, lui da losoa (Bontadini &
Co.). Curonici riferiva con tagliente razionalit, concisione, precisione sui
momenti apicali del mattino. E nel

medesimo tempo preparava pallottoline con mollica di pane che poi lanciava
contro altri tavoli studenteschi, con divertimento contagioso. Dai quali tavoli
rispondevano. Dovetti cambiare tavolo.
Io ero fatto (approssimando) per il vergognoso 30 in condotta, lui per il 15. Era
un insieme di lucidit mentale e di gusto per linfrazione.

Unimmagine di Giuseppe Curonici. (CdT - Gonnella)

NUOVO

La doppia natura di Curonici la ritrovo (mi pare di ritrovarla) nel suo recente, seducente romanzo Lincendio
della montagna blu. Il quadro perduto di
Czanne, Interlinea, Novara 2012, euro
18. Romanzo che nella quarta di copertina cos riassunto: Un celebre dipinto di Czanne, assicurato per milioni di
euro, scompare in un incendio nei pressi di Saint-Moritz. Firmat, presidente
della Galleria darte Newton, deve fronteggiare il disastro. Nello stesso tempo
conosce Irene, una donna affascinante
ma per lui incomprensibile. Le due storie, quella di Irene e quella del quadro
della Montagna Blu si confondono, formando un groviglio inestricabile.
Quanta parte hanno, in questo
giallo, come autori, il losofo e, chiamiamolo cos, il giallista, con le sue dialettiche palline di parole lanciate contro
i lettori? Apparentemente il losofo
esce perdente. Il lettore trova s alcuni
interventi suoi, di alta qualit, sullimportanza di Czanne, del tipo di
questo: Il tempo di Czanne corrispondeva a una trasformazione capitata
una volta per tutte nella storia di tutto il
mondo: il passaggio dalla civilt agricola artigianale alla civilt della scienza e
della tecnica moderna. () Czanne
aveva iniziato nella pittura un nuovo
stile mai visto prima (). Frasi del genere non abitano di solito nei gialli. Ma
bisogna anche intendersi sulla nozione
di giallo come genere letterario. In
proposito illuminante un pensiero di
Kafka che si legge nei Colloqui con Kaf-

ka di Gustav Janouch: Vedendo tra i


miei libri un romanzo giallo, Kafka mi
avvert: Non creda di doversi vergognare di tali letture. Anche Delitto e castigo di Dostoevskij un romanzo giallo. E lAmleto di Shakespeare un
dramma investigativo. Al centro dellazione troviamo un mistero che lentamente si svela. Ora c mistero pi grande della verit? () Pu darsi che la verit sia la vita stessa.

Eventi sostenuti dalla


Cooperativa Migros Ticino
Allinizio la parola
Enciclopedie in Svizzera
Fino al 24 giugno 2012
Castelgrande, Bellinzona

Curonici ha scritto
un libro complesso,
lasciandosi andare
allintrigo, ma restando
molto seducente

primo proposito.). Ma come si fa a ridurre, a semplicare un personaggio


come la Irene? Il losofo Curonici ricupera qui molti punti nella gara con il
giallista. degna di ammirazione la sua
capacit di calarsi nel mistero donna.
Fa dire a un suo personaggio: Tu sei in
chiaro di cosa vuoi tu? Cosa vuoi da Irene? In uno dei capitoli nali (Linchiesta di Firmat, il protagonista, il Curonici
stesso?), Firmat pone a varie persone
una domanda condensabile in queste
parole: una ragazza ama uno che la respinge. Si concede ad altri sempre
amando quelluno. Fa bene?
Una ragazza risponde: Se va con
degli altri, suppongo che tenti di aggiungere, aggiungere, per non restare
sola davanti al vuoto () Vuole essere
riconosciuta un essere umano come le
altre persone. Sentire che rimasto un
po di riguardo anche per lei.
Ma estrapolando come faccio una
frase o due da un libro complesso, faccio torto al lettore. Ci pensino la lettrice
e il lettore a riparare il danno.

Attraverso i ritratti dei suoi personaggi,


i loro dialoghi serrati, le congetture, Curonici organizza le sue spedizioni alla
ricerca di verit-vita. Semmai gli si pu
rimproverare di aver concesso, qua e l,
troppo allintrigo. A rimproverare lui e
un po tutti gli scrittori contemporanei
Virgilio nel canto quinto, 16-18, del
Purgatorio di Dante (nella parafrasi del
Sapegno la terzina dice: luomo, in cui
continuamente un pensiero nasce dallaltro, allontana da s il conseguimento
del ne che si era proposto, perch limpeto del nuovo pensiero che sopravviene deprime la forza dellaltro e gli impedisce, insomma, di concentrarsi tutto,
come dovrebbe, nellattuazione del suo

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Cultura e Spettacoli

Viaggio di conquista
ai conni del mondo
Oh pellegrin che vai Alessandro il Macedone, che in 12 anni

sottomise mezzo mondo e mor a 33 anni, sulla via del ritorno

Maria Bettetini
E Achille sta ad Alessandro il Macedone
come un boy-scout a Messner. Per continuare con i paralleli che ci accompagnano mentre ripercorriamo i grandi
viaggi della storia, imitando come un
pulcino imita laquila reale quel Plutarco che tanto ci racconta proprio di Alessandro, confrontando la sua vita a quella di Giulio Cesare. Nomi famosi, Cesare, Alessandro, Napoleone. Gengis
Khan, Colombo, Magellano. Personaggi che spesso furono divinizzati gi in
vita (pensiamo ai ritratti che David fece
allimperatore corso), e tutti conquistarono per s o per altri terre e popoli
avidi delle une e degli altri, tutti decidevano da soli ogni mossa, senza piet per
vinti e traditori, anche solo ipotetici.
Non erano uomini belli, ma dotati di
una forza che trascinava maschi e femmine alladorazione. La pi incredibile
la vita di Alessandro, nato a Pella in
Macedonia a ecatombeone (intorno a
met luglio) e morto a Babilonia 33 anni
dopo nel mese di targelione (giugno).
Per quanto i secoli abbiano potuto aggiungere di fantasioso e mirabolante alla vita di questo uomo di montagna,
tozzo, forse un po gobbo (teneva la testa inclinata verso sinistra, e non per
vezzo), con gli inquietanti occhi di due
colori, come ricorda Vecchioni in Lultimo spettacolo del 1977 (Con locchio
azzurro io ti salutavo con quello blu io
gi ti rimpiangevo e lalbero tremava e
vidi terra, i Greci, i fuochi e linnita
guerra, ma forse uno dei due occhi era
proprio nero), per quanto il Medioevo
cristiano lo abbia potuto assimilare a un
santo, e come tale rappresentato in alcune basiliche, si deve riconoscere che i
tanti elementi storici a nostra disposizione, se non dimostrano che era glio
di Zeus, testimoniano una straordinaria
avventura mai pi ripetuta, portata a
termine da un uomo che part ventunenne e mor solo 12 anni dopo. Diciamo subito le cose belle, perch ad approfondire queste gure storiche e i loro viaggi il nostro spirito postilluminista, ecumenico, pacista si irrita e toglie
subito lappellativo di magnus, di divus,
di caesar e imperator a tutti i conquista-

tori. Alessandro era risoluto, lambizione di governare il mondo intero, conoscendone e raggiungendone quindi i
conni, era la vera forza che lo spingeva.
Educato da Aristotele, non ne accett le
idee politiche, ancora riferite alla polis
vissuta come citt-stato, autosuciente
e pacica. Invent per se stesso limpero
occidentale che poi Cesare, Augusto,
tutti gli Imperatori romani e germanici,
no a Carlo V sul cui Impero il sole non
tramontava mai, e no ai colonizzatori
dei paesi africani, no al Commonwealth, no al Terzo Reich e alla Grande
Russia, tutti hanno cercato di imitare.
LOriente ha limpero nel sangue e quasi la necessit di obbedire a un sovranodio, dai Faraoni allattuale e invisibile
Imperatore del Giappone, glio del Sole. LOccidente, detto in modo un po
grossolano, lavora per s: la sua gloria,
la sua casa, la sua famiglia, la sua nazione, la sua squadra di calcio.

A Babilonia, Alessandro
mor, forse avvelenato,
forse di malaria,
forse per cirrosi epatica
da troppo vino
Di conseguenza disposto a servire un
uomo capace di proteggere le cose di
ciascuno, di dare pace e futuro a tutti, di
far prevalere la propria nazione sulle altre. E anche oggi, Comunit o non Comunit, gli Stati europei si fanno gli
sgambetti. Quel ragazzo di ventanni,
invece, non voleva la gloria della Macedonia, forse voleva esportare la cultura
greca, ma no a un certo punto, perch
poi si fece incantare dagli usi babilonesi
e invano pretese di essere adorato dai
suoi compagni macedoni e greci. Voleva sottomettere tutti a se stesso, e arrivare lui, lui per primo dove nessuno era
arrivato. Combatteva in prima linea, fu
ferito pi volte, faceva la stessa dura vita
dei suoi soldati salvo poi imparare a
banchettare come gli orientali. Era amico dei suoi amici, terribile coi sospetti
traditori, coinvolgente nel trascinare un
esercito in proporzione di uno a mille

(troppo? Non lo si sa con esattezza) e


portarlo con strategie pi intuitive che
ragionate alla vittoria con pochissime
perdite. Ma. Ma. I conni del mondo si
avvicinavano ricoperti da cadaveri. Da
popoli ridotti in schiavit, tesori depredati, villaggi bruciati, per necessit o a
volte anche solo per vendetta, cos imparano. Al nobile gesto di coprire il cadavere di Dario e di affezionarsi alla di
lui madre si devono accostare potenziali o reali traditori scuoiati, impalati, fatti
correre per essere colpiti dalle frecce.
No, non la marcia del sale di Gandhi. E
non nemmeno un buon esempio per
Cesare alla conquista delle Gallie, per i
re spagnoli e portoghesi nella gara al
possesso del nuovo continente, per Napoleone e Hitler fermati sul campo solo
dal Generale Inverno. Qualcuno dice
che Alessandro per primo concep
lidea di un mondo intero unito, che
forse oggi sventolerebbe la bandiera arcobaleno, che lasciava ad ogni paese i
suoi dei e i suoi usi (punto di forza anche delle conquiste romane). Ma. I
morti furono milioni. A 33 anni, Alessandro accettava le rimostranze e le ribellioni dei suoi soldati stanchi (senza
scorticarli, come in un caso precedente), rinunci a raggiungere il Gange e
divise lesercito: per monti, per terra,
per mare si tornava a casa. Per terra, a
Babilonia, mor forse avvelenato, forse
di malaria, forse per cirrosi epatica da
troppo vino. Il suo impero si disf, i
successori si uccisero e prepararono le
loro nuove terre alle invasioni dei Romani, poi dei Goti, poi degli Unni e cos
via. Ah gi, il viaggio: part dalla Macedonia, leg a s sottomettendola la Grecia (tranne Sparta), in Asia Minore liber le colonie dalla schiavit persiana e
indoss le armi di Achille, di cui si sentiva unico vero successore (ma senza la
mamma Teti e lOlimpo intero a proteggere i suoi capricci), in Egitto fu Faraone e glio di Zeus o Ammon, in Persia sconsse Dario in due famose battaglie, poi prosegu verso oriente, combatt popoli sconosciuti, vide tigri, elefanti, scimmie, lIndia. Poi tornando a
casa mor, inutilmente ricco, potente,
adorato come quel dio che evidentemente non era.

La battaglia di Alessandro (II sec. a.C., Museo Archeologico Nazionale di Napoli). (Wikimedia)

Copertine e altro
Pubblicazioni Il nuovo numero

dellAlmanacco Guanda: i destini non tutti


negativi del libro a stampa, la bellezza
delle copertine e la sicit del libro
Stefano Vassere
Se uno vuole avere la percezione, almeno quella, dellantico principio secondo
il quale nessuna nuova tecnologia della
comunicazione cancella del tutto la precedente, ma che anzi questultima si
specializza, per occupare pi o meno
grandi nicchie che nessuno mai toglier; se qualcuno, dunque, voglia avere
questo tipo di impressione, ebbene
consigliabile un giro dalle parti del Museo della Triennale, a Milano. Si esce
dalla stazione di Cadorna, si percorre a
destra la via Leopardi e il cavalcavia sopra i binari e, nellimminenza del parco
Sempione, si noter la bella silhouette
del Museo. L, no al febbraio del prossimo anno, c TDM 5: graca Italiana;
l, tra pubblicit, segnali, periodici e riviste, caratteri tipograci, fanno bellissima mostra di s un sacco di libri, con
confezioni, fascette e copertine, colori,
disposizioni, inchiostro che batte sulla
pagina, forse anche profumi: tutte sensazioni che il libro elettronico ancora
non vanta e forse mai potr vantare.
Ecco la graca, le copertine, se non
addirittura le sensazioni tattili dellimballaggio e delle carte; sono veri e propri valori estetici che, insieme agli universi simbolici del libro a stampa (sicit, valore storico della conservazione,
possibilit di donarlo ecc.) si ritrovano
nelloperazione molto paper-oriented
dellalmanacco guanda 2012, da qualche
settimana in libreria con il titolo Fare libri. Come cambia il mestiere delleditore.
Articoli di circostanza di editori e professionisti (sono gli ottantanni delle edizioni di Ugo Guanda), interviste a librai
e bibliotecari, i bei disegni del graco di
casa Guido Scarabottolo e, tra le molte
altre cose, un articolo di Marco Belpoliti.
A ogni libro il suo abito. Copertina: due o
tre cose che so di lei.
Bruno Munari ha spiegato molto
bene come deve essere una copertina:
un piccolo manifesto e ha il principale
scopo di comunicare allosservatore
(non ancora al lettore) che l, dentro il libro, c qualcosa di interessante per lui.
Gli editori sostengono che, se con gli ebook si cerca la comodit e la convenienza, con i libri stampati bisogna puntare alla bellezza e al piacere di possedere
un oggetto, non solo al piacere di leggere. Valori estetici e simbolici ma anche
tradizione e padri nobili: Albe Steiner,
Bruno Munari, Max Huber, Bob Noorda, John Alcorn, per limitarsi al mercato

italiano. E i maestri hanno anche le loro


leggendarie avventure: si dice che Max
Huber si sia presentato la prima volta allo Studio Boggeri (uno dei luoghi centrali della graca e della progettazione
italiana del Novecento) senza parlare
litaliano e mostrando un biglietto da visita di sua produzione; Antonio Boggeri
ne sarebbe stato talmente affascinato da
scegliere quel carattere e quelle spaziature per la linea graca dello studio. Nel
1946, il graco svizzero si trasferisce
nellucio milanese dellEinaudi, in viale Tunisia, dove lavora e dorme su di una
brandina. Huber, svizzero di nascita, diventa italiano per professione: solare,
squillante, rinascimentale.
Ma il testo di Belpoliti abbonda anche di ritratti pi recenti: dalle belle copertine Guanda di Guido Scarabottolo,
alle copertine-messa in scena di Riccardo Falcinelli per Minimum fax, al segno
secco ed elegante di David Pearson per
leditore Chiarelettere, alle linee diagonali di Bob Noorda per Feltrinelli, ai
materiali delle nuove collane Garzanti
di Mucca Design con le originali novit
nel dorso e nella cartonatura doppia
della prima e della quarta di copertina.
Smaterializzandosi per entrare nei
Kindle e nelliPad, il libro risorge da
unaltra parte aumentando la propria
presenza sica: carta, cartone, proli,
formati, packaging, uno spessore e
non pi una semplice supercie.
Tutto o quasi nella storia della graca libraria sta anche, come visto, nelle
bacheche della mostra milanese, della
quale rende conto un poderoso catalogo, raccolta dunque di tutte le grache
librarie e quindi ipertesoro. Lasciata
la Triennale dalla porta principale e costeggiando a sinistra si entra nel parco, e
tra vialetti e panchine si raggiunge il castello; di l si apre la via Dante e di nuovo la citt dei negozi. Il pensiero, pulito,
quello di prima: almeno per oggi, il caro e caro libro a stampa per fortuna
ancora al sicuro.
Bibliograa

Almanacco Guanda. Fare libri. Come


cambia il mestiere delleditore, a cura di
Ranieri Polese, Parma, Ugo Guanda
Editore, 2012.
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Alemagna 6). Orari: ma-do
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febbraio 2013.

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

40

Cultura e Spettacoli

Liga e Laura in
Piazza Grande

Biglietti in palio
Azione regala biglietti
per i concerti
di Laura Pausini e di Ligabue
a Moon and Stars 2012

Moon And Stars Due grandi musicisti

Per sottolineare questo eccezionale


evento Musicale, il nostro settimanale
metter in palio per i suoi lettori alcuni
preziosi biglietti per due attesissime
serate di Moon and Stars.

italiani tra le stelle del festival locarnese


Il 25 giugno parteciperanno entrambi al
Concerto per lEmilia, lopen air organizzato a Bologna in sostegno alle popolazioni colpite dal recente terremoto.
La presenza di Luciano Ligabue e di
Laura Pausini sar unulteriore prova
della grande sensibilit che i due artisti,
uno emiliano e laltra romagnola, hanno sempre saputo dimostrare per chi vive in situazione di dicolt: sar quindi
un piacere ancora maggiore ospitarli a
Locarno in occasione di Moon and
Stars e poter assistere ai loro concerti.
Luciano Ligabue arriver a Locarno quasi esattamente a un anno di distanza dallo storico evento di Campo-

volo, il mega-concerto che aveva radunato 120000 persone sulle piste


dellaeroporto di Reggio Emilia. Porter con s, oltre allincredibile fall-out di
quella giornata, cio il successo del suo
triplo CD live Campovolo 2.011, anche una nuova band e un nuovo concetto musicale. Per la tourne 2012, infatti, il cantautore emiliano ha deciso
di puntare tutto sulla semplicit e sullimmediatezza del rock forte e genuino. Lasciati da parte megaschermi ed
effetti speciali, insieme alla sua mitica
Banda, Ligabue riproporr al pubblico ticinese tutti i suoi cavalli di battaglia, incominciando naturalmente da

Laura Pausini.

Per aggiudicarseli baster telefonare


mercoled 20 giugno 2012 al numero
091 840 12 61.
dalle 10.30 alle 10.45 per Ligabue
(concerto di gioved 5/7)
dalle 14.30 alle 14.45 per Laura
Pausini (concerto di sabato 14/7)

Luciano Ligabue.

Sotto bombardamento. Il brano, lo ricordiamo, il terzo singolo inedito ad essere estratto dallalbum triplo registrato a
Campovolo, ma anche il titolo della
tourne 2012 di Luciano Ligabue. Il
suo tour di questanno sar ricordato
negli annali del rock italiano perch
stato inaugurato nientemeno che a
Londra, il 25 maggio scorso, nel tempio della musica britannica, la Royal
Albert Hall. Il concerto di Locarno
uno degli unici cinque concerti che il
cantautore emiliano offrir al proprio
pubblico questanno.
Laura Pausini unospite frequente
e gradita di Moon & Stars, no dalla sua
prima apparizione del 2005. La cantante italiana pu contare su un folto pubblico di appassionati che convergono a
Locarno da sud e da nord delle Alpi.
Sullonda del grande successo che sta riscuotendo il suo tour 2012, Laura porta
in giro per il mondo i brani del suo ultimo album, Inedito. Il disco, che stato
pubblicato in tutto il mondo nella fatidica data dell11 novembre 2011, rap-

presenta unennesima tappa nella carriera della cantante italiana e alcuni dei
brani che lo compongono, come Le cose
che non mi aspetto, sono diventati nuovi
tasselli del grande mosaico musicale
che la Pausini continua a costruire anno
dopo anno nel mondo dello spettacolo.
Una carriera assolutamente straordinaria, la sua, in cui la cantante sembra voler coinvolgere al massimo i suoi fans,
proponendo loro notizie e novit, con
grande costanza e ricchezza di proposte, tramite il suo sito web e tramite il sito del suo seguitissimo fanclub.
Pausini e Ligabue, due artisti eccezionali che con la loro personalit latina completano in modo eccellente
lofferta di uno dei pi importanti open
air estivi in Svizzera: per festeggiare la
loro presenza, abbiamo pensato a un
regalo per i nostri lettori nel box qui
a anco.

Fra le prime 10 telefonate per ognuno


dei due concerti, saranno estratti a sorte
i due vincitori di un biglietto dingresso.
Buona fortuna!
La partecipazione riservata a chi non
ha vinto analoghi concorsi promozionali
negli scorsi mesi. I vincitori saranno
avvisati personalmente; i premi non
saranno corrisposti in contanti; non si
tiene alcuna corrispondenza sulla
promozione; le vie legali sono escluse.
I collaboratori di Migros Ticino sono
esclusi da questa promozione.
I biglietti di Moon and Stars sono
in vendita su www.ticketcorner.ch

Moon and Stars 2012,


Piazza Grande, Locarno

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AZIONE

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

41

Cultura e Spettacoli

Incontri A colloquio con Matteo Garrone, reduce dal successo

Tre lm minori
per tre maestri

di Cannes con il suo Reality, quattro anni dopo Gomorra

Filmselezione Da Tim Burton a Woody

Il trionfo di Garrone

Allen, passando per David Cronenberg


Nicola Falcinella
Fabio Fumagalli
Un Grand Prix a sorpresa che sa di
conferma per Matteo Garrone. Il regista romano ha ricevuto al Festival di
Cannes lo stesso riconoscimento che
era gi andato nel 2008 a Gomorra, il
secondo per importanza nel palmars.
Il nuovo lungometraggio, in sala a ne
settembre, racconta del napoletano
Luciano che ha una pescheria e vive di
piccole truffe e di travestimenti ai matrimoni per far divertire gli ospiti. Prima conosce un reduce del Grande Fratello, poi, su insistenza dei gli, si sottopone a un provino e si illude di essere
selezionato. Un lm dai forti echi felliniani una magnica sequenza iniziale dallelicottero, Madonne portate in
braccio, unincursione a Cinecitt e un
nale onirico una Napoli un po
eduardiana e teatrale ma mai folcloristica, una storia molto attuale sulla voglia di celebrit e non solo. La citt partenopea, tra quartieri popolari e centri
commerciali, lo specchio di un Paese
che sogna il facile successo in tv. Gli interpreti, quasi tutti presi dalla scena
teatrale napoletana, sono perfetti a
partire dal protagonista Aniello Arena,
nella realt detenuto da ventanni a
Volterra dove recita nella compagnia
La Fortezza.
Matteo Garrone, si aspettava un premio anche stavolta?

Al tempo di Gomorra sentivo dallattesa che qualcosa avrei ricevuto, stavolta no. Sono rimasto sorpreso e sono
ancora pi soddisfatto. Gomorra un
po per via del libro, un po per il genere era pi facile, questo era pi dicile. un premio bellissimo che aiuta
noi che labbiamo fatto e il lm quando
uscir nelle sale, a ne settembre.
Quali erano le sue intenzioni nel raccontare questa storia?

Volevo fare un piccolo lm per uscire


dallimpasse e dallansia da prestazione
seguita al successo di Gomorra. Volevo
lavorare con leggerezza e ritrovare il
piacere di fare cinema. Ero partito con
una commedia, facendolo mi sono accorto della componente drammatica.
Ogni spiegazione lo banalizzerebbe,
priverebbe gli spettatori della libert di
trovarci ci che sentono, non ho spiega-

**(*) Dark Shadows, di Tim Burton,

con Johnny Depp, Eva Green, Michelle


Pfeiffer, Helena Bonham Carter (Stati
Uniti 2012)

Una scena da Reality di Matteo Garrone.

zioni univoche. Poi ciascuno in un lm


vede quel che vuole. Qualcuno lha criticato perch non abbastanza di denuncia, ma il mio intento non era
denunciare direttamente un certo tipo
di televisione.
Reality anche una aba, con vari
elementi di Pinocchio.

Ho usato toni favolistici e la presenza


del grillo evidenzia la componente di
Pinocchio. Credo che linterpretazione di Aniello Arena sia la forza del
film, d candore e innocenza al personaggio. Durante le riprese Aniello,
che detenuto nel carcere di Volterra
da 19 anni, ha scoperto un mondo che
non conosceva e lo si vede nei suoi
occhi. Non andava in discoteca da
ventanni, non era mai stato a Cinecitt e cos via. stato un interprete
straordinario per un ruolo complicato, giocato su pi piani. Ho cercato
di non cadere nellironia facile sulle
persone o nel trash. Il mio sforzo
stato capire i personaggi, non giudicarli e sono contento che questa cosa
sia stata colta dalla giuria.
partito da una storia vera.

realmente accaduta a Napoli: un


uomo impazzito perch voleva partecipare al Grande Fratello, poi gua-

rito, se no non avrei fatto il film. Ho


mantenuto la struttura dei fatti veri e
ho aggiunto alcune cose. Lassurdit
che le cose reinventate sembrano pi
vere di quelle successe realmente. Per
esempio la scena del grillo vera. Ma
linsetto labbiamo fatto con gli effetti
speciali.
Come avete fatto per la casa del
Grande Fratello?

La Endemol ci ha autorizzato a utilizzare i loghi. Abbiamo riarredato la casa


perch la smontano dopo ogni edizione. E per i partecipanti abbiamo fatto
un casting secondo le tipologie dei concorrenti soliti.
Lansia di successo appartiene un
po a tutti, non trova?

Il desiderio di cambiare vita o inseguire


un sogno trasversale ai ceti sociali,
non legato solo a quelli popolari o a
Napoli. Perch uno non dovrebbe desiderare dei privilegi o dei successi
quando il vicino che uguale a lui ce
lha fatta? umano.
Ora ha gi nuove idee?

Non vedo lora di ricominciare e dedicarmi a un altro lm, ho bisogno di innamorarmi dei progetti, altrimenti
escono dei lm morti. Ma non aspetter
altri quattro anni.

Gli ultimi lm (in particolare Alice in


Wonderland) di uno dei registi moderni
pi superdotati avevano fatto storcere il
naso. Finalmente, Tim Burton ripesca
una di quelle storie di vampiri che hanno
fatto la fortuna del cinema, sispira a una
delle tante serie televisive degli Anni 60, e
ritrova parte della propria ispirazione.
Grazie al sempre utile Johnny Depp: liberato, dopo due secoli, dalla bara nella
quale laveva condannato una strega ninfomane e gelosa (Eva Green, tra le cose
pi riuscite del lm). E grazie a un universo che ad un maestro di mostri gotici
come lui non poteva che risultare congeniale. Dopo un prologo sontuoso, rivisitazione sapiente dei classici ingredienti
del romanticismo pi funereo, il regista
conduce cos progressivamente il tutto
verso la parodia, affrontando il kitsch
contemporaneo con brio incandescente.
Non che la sceneggiatura gli proponga
vicissitudini da urlo, tutto si risolve nelleffervescenza della regia. Forse allora
perch gli effetti speciali sono un po tanti, del tutto facciamo oggetto sopratutto
di ammirazione: divertendoci (ma meno
che in Mars Attack), sorprendendoci
(ma meno che in Ed Wood), intenerendoci. Meno che ai tempi di Batman.
*(*) Cosmopolis, di David Cronenberg,

con Robert Pattinson, Paul Giamatti,


Juliette Binoche, (Canada 2012)
Appena visto a Cannes, lultimo Cronenberg sembra convincere solo una
parte dei suoi ammiratori. Certo, sispira al libro di De Lillo, celebre per avere
predetto gi nel 2004 le iettature nanziario/economiche che ci assillano tuttora, il divenire di un capitalismo orfano di ogni contatto con la realt, di
unumanit che ha delegato alla tecnologia le proprie riessioni, in uno spazio
astratto, Cosmopolis. Ma il cinema del
regista canadese si sempre affermato
in opere aperte, libere di crearsi in

splendida autonomia, ipnotiche e perturbanti nei confronti del loro soggetto.


Ora, ecco che dal lm precedente, A
Dangerous Method, Cronenberg sembra avere preso gusto a un cinema adato pi alla parola che allimmagine.
Al cineasta riconosciamo il coraggio
nellaffrontare un tema cos attuale:
proprio lui, considerato da sempre un
asettico poeta a cavallo tra carne e psiche. Non perdoniamo per la permuta
del suo inimitabile potere immaginico
con la seduzione della parola altrui.
*(*) To Rome with Love, di Woody Allen, con Woody Allen, Alec Baldwin,
Roberto Benigni, Penelope Cruz, Antonio Albanese (Stati Uniti 2012)

Una volta tanto ha steccato pure lui. Come non perdonarlo, al suo 43mo lm, e
al ritmo di almeno uno allanno; ma
troppa Europa inizia forse a nuocergli.
Un anno fa sulle rive della Senna in Midnight in Paris, Woody ritrovava tutto il
fascino, la grazia e la facilit dei tempi di
La rosa purpurea del Cairo. ora a Roma che il miracolo non si ripete: Troppe
cose non funzionano nella piccola musica, solitamente cos suadente del nostro.
Non lintreccio fra i quattro episodi: lo
stesso Woody, in arrivo dallAmerica
per conoscere il futuro suocero, grande
tenore che riesce ad essere intonato soltanto sotto la doccia; due timidi sposi di
provincia; luomo qualunque (Benigni,
spaesato) misteriosamente assurto alla
celebrit e assediato dai media; larchitetto famoso (Alec Baldwin) nel ruolo,
non proprio inedito, di buona coscienza-fantasma del giovane proselito. Non
funziona, nemmeno lamalgama solitamente magistrale fra gli attori: gli italiani
si rifanno il verso mentre gli americani il
verso lo rifanno a ci che credono siano
gli italiani. La meccanica cos particolare
al regista, in equilibrio fra surrealismo e
acuta osservazione, caustico umorismo
yiddish e depressa ironia autoreferenziale sembra dissolversi in una romanitudine di maniera. Rimane qualche battuta fulminea e uno sguardo su una Roma dorata nelleco di Volare. Pure
qui, non si capisce se affettuosa o presa
per i fondelli.
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1. Sua Santit

1. Teoria dei colori

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2. Una lama di luce

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3. Fai bei sogni

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Massimo Gramellini, Longanesi


4. Days go by

4. Finalmente la felicit

L. Pieraccioni, R. Papaleo /novit

4. Leonie

Offspring /novit

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5. Living things

5. War Horse

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5. Viaggio nel tempo 5

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7. Viaggio nellisola misteriosa

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8. John Carter

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6. Ultimo giorno

Umberto Tozzi

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8. Colazione da Darcy

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7. Hanno ucciso
luomo ragno 2012

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Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

43

Cultura e Spettacoli

Leditto bulgaro ormai nito


Personaggi televisivi Incontro con Carlo Freccero, grande esploratore del mezzo,

che ci racconta di s e di come la tv ai tempi dello spread non pu pi essere quella di ieri
Antonella Rainoldi
Carlo Freccero, 65 anni, ha trascorso
met della sua vita in televisione.
riuscito a dare unidentit forte alle
reti da lui dirette, prima nella tiv
commerciale poi nel servizio pubblico
di Italia e Francia. E ha sempre vinto.
stato anche presidente della tiv satellitare Rai Sat, e dal 2008 direttore
della digitale Rai 4, primo esperimento semi-generalista del servizio
pubblico. Anche qui la storia si ripete:
canale fortemente caratterizzato, ottimi ascolti. Dice: Lavevo capito subito che la tecnologia digitale avrebbe
cambiato profondamente il concetto
di pubblico. Significava che avrei dovuto lavorare su quei pubblici che
sono attivi, quei pubblici che hanno
competenza. Cos ho fatto e continuo
a fare. E i risultati ci sono. Freccero lo
conosciamo, la sveglia e insieme la
musica nuova. Per questo non ci
siamo stupiti quando lui e Michele
Santoro, un paio di mesi fa, si sono
candidati a ricoprire i ruoli di presidente e direttore generale della Rai. Ci
siamo detti: la loro sar una provocazione per sollevare il problema della
governance aziendale. Ci siamo detti:
se la Rai fosse il regno della trasparenza due persone cos, dotate di alta
professionalit e competenza nel settore, avrebbero certo delle chances
reali di diventare presidente e direttore generale. Ma Viale Mazzini vive
nelloscurit del clientelismo e del clanismo. E allora s, ciao. Non ci siamo
sbagliati. Santoro ed io abbiamo
posto un metodo. giusto che certi incarichi vengano assegnati dopo la presentazione di curricula, come fa la
BBC. Perch mai come adesso si sente
lurgenza di sostituire allobbedienza
la competenza. Partiamo da qui,
dalla Rai.

Cos come?

Senza tenere conto del comune sentire


della gente. Tutte le volte che penso al
successo di Fazio e Saviano mi torna alla
mente il grande critico cinematograco
francese Serge Daney, che ha denito la
televisione inconscio a cielo aperto
della societ. proprio questo che ti
voglio dire: che ogni epoca ha la sua televisione. E oggi chi fa televisione deve
capire levoluzione, il cambiamento
della societ.

Un arretramento incredibile. I politici


ormai non hanno pi una visione. impossibile andare avanti cos. Sono totalmente daccordo con Galli della Loggia,
stavolta.
Scusa, perch dici stavolta?

Perch Galli della Loggia ha scritto


anche un altro articolo importante, in
cui per parla solo di una tiv generalista, unica. La generalista consumata,
in crisi. Ma oggi bisogna capire che
siamo di fronte ad un sistema pi complesso, dialettico, dove anche le cosiddette altre tiv che praticano le
minoranze hanno la possibilit di apparire. E mi riferisco alle digitali e alle pay.
Larticolo sintitolava QuellItalia
che vive nellIsola dei famosi. Se la
televisione si sostituisce alle lites.
Galli della Loggia ha messo il dito
sulla piaga.

Giustamente. Ma chiaro che lavvento


della tiv commerciale, la nascita dellAuditel e la rilevazione dellaudience
sono agli antipodi del concetto di lite.
Le lites vantano in qualche modo una
presunta reale superiorit sul piano
qualitativo. Invece laudience un criterio di selezione esclusivamente quantitativo.
Per la tiv la maggioranza tutto?

La tiv prima di tutto maggioranza.


Senza gli ascolti non si pu fare televisione. Ma attenzione: quello che oggi
conta che anche un pubblico di minoranza pi competente e attivo pu avere
la sua tiv. E le minoranze possono poi
anche diventare maggioranza.

Antonella Rainoldi
(R) come replica. Quando sulle pagine
delle guide ai programmi tv appare
qualche (R) di troppo, signica che
iniziata la stagione del tutto e del niente.
Oggi noi usiamo questo nostro scampolo di ferie per fare un esperimento
unico e irripetibile. , o dovrebbe essere, il fascino supremo della doppia replica: rispolverare un vecchio pezzo (tagliato qua e l, per ragioni di spazio) per
omaggiare replicate esperienze televisive. Cos si pu non soltanto riguardare
il gi visto, ma anche rileggere il gi
scritto. Oppure recuperare quello che si
perso. Una sola avvertenza. Siccome le
nostre parole si potrebbero esporre a interpretazioni fuorvianti, precisiamo:
lesperimento dovrebbe servire come
spunto per una riessione sulla qualit
delle repliche.

Siamo sempre l: ci sono delle logiche che sono pi forti del cambiamento.

vero. Penso un attimo a cosa succede


con una tiv commerciale ripiegata su
se stessa e un servizio pubblico svuotato
dei suoi programmi meno tradizionali.
Succede che Sky e La7 stanno ereditando parte di quel target pregiato che
interessa anche il settore pubblicitario.
Ti dico di pi: nel momento in cui alla
pubblicit rimane solo unaudience
conservatrice, la ne. Questa tiv non
interessa pi.
Ma laudience conservatrice non era
la forza della generalista?

Correva lanno 2002.


Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della sera ci andato pesante:
La Rai spenta, corrotta, lhanno ridotta cos i partiti, i loro apparati, i
loro capi: mai sazi di posti, di spazi,
di servizi, dinuenze di ogni tipo.

Quellanno in realt ricordato soprattutto per leditto bulgaro.


Appunto. Lallora direttore generale
Agostino Sacc fece fuori Santoro e
altri grandi professionisti, poi tocc
a te. Ma il problema principale
com cambiata la tiv con leditto
bulgaro di Berlusconi.

Hai detto una cosa giustissima. Vuol


dire che leditto bulgaro ha colpito non
solo le persone, ma anche un certo
modo di fare televisione.
Tu, da direttore di Raidue, nei sei
anni precedenti il 2002 hai fatto cose
e ascolti incredibili. Oggi questa rete
senza lo straccio di unidea nuova
non riesce a sollevarsi da un misero
7% di share. praticamente estinta.

La mia stata unesperienza straordinaria. Santoro, Luttazzi, Guzzanti, il Vayont di Paolini, 16% di share. Leditto
bulgaro stato in qualche modo un
piano editoriale. E il proclama diventato operativo dato che, escludendo alcuni programmi, ne ha indirettamente
promossi degli altri. La riprova?
La riprova.

La Rai ha vietato il giornalismo dinchiesta a favore di quello dintrattenimento. Per cui oggi si continua a
seguire linfotainment al posto dellinformazione. Una tristezza innita.
La Gabanelli c.

Carlo Freccero.

vrebbe essere al servizio del capitale intellettuale, cio aiutarci a sviluppare


creativit, intelligenza, autonomia. Io
credo che questa sia una cosa molto importante.
Berlusconi. Ti cito: Lui stato il mio
biglietto della lotteria, il mio Superenalotto.

S, c stato un tempo in cui Berlusconi


faceva leditore. Era il 1978, la tiv Telemilano. Un amico mi diede lincarico di
analizzare un numero importante di
lm della Titanus, per poi farne delle
schede. Berlusconi mi disse: Ben fatto.
Perch non collaboriamo?
In tiv hai iniziato cos?

Lo metto nella categoria tempo libero. Il


pochissimo tempo libero che ho tutto
per il calcio. Voi ragazze sfogliate i giornali di moda e vi pulite il cervello, io faccio lo stesso con il calcio. E tifo per il
Manchester City.

Canale 5. Ma pensa che la tiv commerciale che abbiamo fatto noi allinizio era
innovativa, aveva programmi intelligenti, fantasiosi. Adesso tutto nito.
Credo che oggi sia il caso di ribadire che
non il modello della tiv commerciale
quello vincente.
Qual ?

un modello in cui c bisogno di informazione e non infotainment, un modello in cui c bisogno di prodotti che
rappresentino la nostra consuetudine.
Quindi siamo in una fase nuova, in cui
la tiv diventa uno strumento culturale
e non solamente commerciale.
Senti, com oggi il tuo rapporto con
Berlusconi?

Ieri. Oggi?

Oggi, con la moltiplicazione dei canali e


linterattivit dei nuovi media, do-

Ma s, una lotta continua, cercano


sempre di mettermi il bastone tra le
ruote. Per io mi occupo di televisione
dal 1978, e da allora non ho mai smesso
di essere in prima linea. Quindi vuol
dire che ho vinto.

Canale 5.

Il Servizio pubblico, per esempio.


Oggi cosa vuol dire servizio pubblico?

S, e questopportunit la vedo nel cambiamento. La generalista ormai vec-

Beppe Giulietti su Il fatto Quotidiano ha scritto di un mobbing continuo praticato da questa Rai contro
di te, e ha spiegato: Freccero uno
degli ultimi talenti della tiv italiana,
e forse la sua imperdonabile colpa
proprio questa.

Cosa guardi in tiv?

Non c pi alcun rapporto, come tu sai


benissimo. Finito.

La generalista in crisi. Ma la crisi


non pu essere unopportunit?

una cosa inutile lho veramente trovato immorale. Per questo mi sono
cos arrabbiato.

Cos. Prima ho studiato allUniversit


di Genova. Mi sono laureato in pedagogia e losoa con una tesi su Michel
Foucault. Poi s, ho iniziato proprio su
questa mia competenza di analisi dei
lm, e in seguito ho cominciato a lavorare alla programmazione e a capire
cos la programmazione di una rete.

Ma, guarda, se si riuscisse a capire che il


modello di informazione oggi la Gabanelli, si capirebbero tante cose.

Questo un problema molto aperto, su


cui bisognerebbe discutere attentamente. Una volta il Servizio pubblico
era al servizio del capitale culturale, era
un complemento della pubblica istruzione.

Visti in tiv E noi,

con un esperimento
unico, riproponiamo
la recensione
dellottobre 2010

chia, ma il potere di inglobare il nuovo


ce lha sempre. Rischiamo per di farla
morire, se continuiamo cos.

Lo ancora. una tiv che ha come


zoccolo duro ction inossidabili tipo
Don Matteo. Il Grande Fratello quando
lho visto per la prima volta sono rimasto colpito, per lidea geniale. Adesso
non funziona pi perch diventato
una formula ne a se stessa. Io per non
dico mica che occorre fare solamente
una tiv innovativa. Dico che per funzionare la generalista deve anche tornare a praticare tutti i generi, senza pi
avere paura di niente. Era questa dialettica che intercorreva tra laudience conservatrice e quella innovatrice che
permette alla tiv generalista di essere
ancora centrale.

Il gioco dei
ricordi
(R)eplica

Con i vertici Rai?


Nellaprile scorso sei stato sospeso
per dieci giorni a causa della famosa
telefonata al quotidiano Libero.

Ho subto unumiliazione incredibile


per una cosa che non esiste. Guarda, ti
confesso una cosa: come gli uomini
meridionali sono gelosissimi della
loro moglie, io sono gelosissimo del
lavoro che faccio, delle reti che costruisco. Perch ci metto tanta, tanta
fatica. E questo fatto di attaccarmi per

(R) Un quiz che si chiama Il gioco


dei ricordi (Rsi La1, in replica dal luned
al venerd alle 8.15, anche in estate) non
pu non incentrarsi sulla memoria, non
vivere di ripescaggi darchivio. E non
pu non ospitare concorrenti di una
certa et. Infatti la trasmissione ruota
intorno ad una serie di vecchi lmati del
Regionale, fulcro di informazioni per le
due coppie over che ogni giorno si sdano. Anche il resto lascia poco spazio alla
fantasia: la valletta e il tabellone, la lavagnetta e la paletta, la squadra rosa e la
squadra gialla, latmosfera e laneddotica oratoriali. Di inatteso c solo il conduttore, Eugenio Jelmini, ex responsabile dellinformazione regionale: chi si
sarebbe mai aspettato di vederlo spuntare alla conduzione di un quiz? Certo,
se si supera lo sconcerto iniziale, addi-

Tutto. Seguo la prima di ogni programma nuovo, seguo i TG, mi interessano le serie americane e guardo anche
la tiv di altri paesi. Chi si occupa di
tiv, a tutti i livelli, non pu non guardare la tiv.
Il calcio?

Un bellesempio di tiv?

La BBC. Ne sono rimasto colpito per seriet.


Della SSR-SRG che ne pensi?

Conosco la televisione della Svizzera romanda Tsr: una tiv al servizio dei cittadini.
(Questintervista stata realizzata nel
tardo pomeriggio di venerd 8 giugno. E
sembrava dovesse chiudersi cos, con le
parole di Carlo sulla Tsr. andata diversamente. Alle 21 il presidente del Consiglio Mario Monti ha proposto come
presidente Rai Anna Maria Tarantola e
come direttore generale Luigi Gubitosi.
Commento di Carlo: Monti deve aver
confuso la Rai con una banca. La competenza, ti dicevo. Mi chiedo quali siano in
questo campo le competenze speciche di
uneconomista e di un manager. Adesso
bisogna vericare se hanno la tiv in
casa, se la guardano e cosa guardano).
*Le interviste ai personaggi tornano
da settembre con altri numeri uno.

rittura commovente capire quanto Jelmini sia allo stesso tempo umile, generoso e divertente. I concorrenti vengono prima di tutto, e lui per questo non li
sovrasta mai, li lascia raccontare frammenti di storie personali (il famoso
vissuto), li rincuora con parole fantasiose (chi ben comincia, anche nello
sport, a met dellopera). Jelmini
anche pi attento alla sostanza che al
costrutto sintattico, ma per lui litaliano
non devessere la prima preoccupazione. Per una ventina di minuti la trasmissione va avanti cos, tra lmati e domandine, lavagnette e aneddoti. Poi arriva lospite con unaltra valigia piena di
ricordi. Sergio Filippini racconta di
quando sbarcato a Parigi insieme al
gruppo del carnevale per partecipare ad
una festa di majorettes: Noi eravamo
solo uomini e uno ha detto: les femmes,
o sont les femmes. E Jelmini: Eh abbiam famm, pi che essere femmes. S,
lintrattenimento Rsi aveva un estremo
bisogno di fare un salto di qualit.

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Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

45

Idee e acquisti per la settimana

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infatti unesperienza pluriennale nel
settore del servizio catering e offre una
svariata gamma di proposte e servizi
personalizzabili a piacimento da parte
del cliente secondo le pi diverse esigenze.

possibile scoprire le offerte classiche


ma anche tutte le novit sul sito internet www.migrosticino.ch/party-service recentemente rinnovato nei contenuti e con una nuova veste grafica.
Il successo di Party Service trova quotidianamente la conferma nel passa pa-

rola positivo generato da tutti coloro,


privati e aziende, che lo hanno scelto.
Esso si basa essenzialmente su valori
concreti quali la qualit e la genuinit;
vengono infatti selezionate solo materie
prime di primissima scelta, privilegiando quanto pi possibile quelle di
provenienza regionale e della linea I
Nostrani del Ticino in particolare.
Grande attenzione viene costantemente
dedicata alla professionalit dei collaboratori che contribuiscono con le loro
competenze a valorizzare tutte le fasi
del servizio, dalla preparazione nelle attrezzate cucine dei ristoranti e laboratori delle pasticcerie artigianali di Migros Ticino, alla fase di consegna o
naturalmente durante il servizio vero e
proprio nella location scelta dal cliente.
Grazie al lavoro del proprio team di
specialisti, che opera in stretto contatto
con gli altri comparti dellazienda citati
in precedenza, Party Service in grado
di ottimizzare la filiera produttiva a
vantaggio del cliente che potr beneficiare di infinite soluzioni; dallaperitivo
alla cena aziendale, dal matrimonio fino
al banchetto in grande stile considerando le attuali tendenze o le soluzioni
pi tradizionali, il tutto ad un rapporto
qualit-prezzo davvero imbattibile. La
convenienza di Party Service non va
per mai a scapito della scelta degli ingredienti giusti in grado di soddisfare
anche i palati pi esigenti. A questo proposito, il responsabile del settore ristorazione e catering di Migros Ticino Ja-

copo Soldini, da noi contattato, ci conferma: La personalizzazione di ogni


offerta infatti per noi un aspetto molto
importante: trovandoci ad organizzare
eventi spesso unici o che segnano importanti traguardi per unassociazione,
unazienda o una famiglia, cerchiamo
sempre di dare quel tocco particolare. Il
nostro team vuole semplicemente deliziare i propri clienti e i loro ospiti. Sono
svariate le soluzioni personalizzabili,
dal ritiro del vostro ordine presso uno
dei nostri ristoranti fino al pacchetto
completo, dove ci occupiamo noi di
tutto.
Alcuni esempi: sicuramente il nostro
cavallo di battaglia laperitivo la
carte, dove il cliente che compone il
suo aperitivo o buffet, se necessario naturalmente supportato dai nostri collaboratori, scegliendo fra una vasta
gamma di proposte che possono gi essere valutate sul nostro nuovo sito internet. Altrettanto apprezzati sono gli

aperitivi o i buffet pronti da servire.


Per le soluzioni dalla A alla Z, il nostro
cliente pu quindi scegliere le bibite
che includono anche una ricca carta dei
vini, ticinesi e non, il servizio e laffitto
di diverse tipologie di materiale, dalla
porcellana ai bicchieri, dalle posate alle
tovaglie.
Signor Soldini, chi pu rivolgersi a
Party Service? Naturalmente chiunque abbia bisogno di un partner affidabile per lorganizzazione di un evento,
per ogni occasione e indipendentemente dal numero di invitati. Siamo
quindi a disposizione per incontrare
tutti gli interessati, discutere, valutare
e trovare assieme la soluzione pi confacente alle aspettative.
Maggiori informazioni
Tel. 0848 848 018
party-service@migrosticino.ch
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Nuovi orari estivi


Informiamo la spettabile clientela che
nelle seguenti filiali Migros da oggi
entrano in vigore i nuovi orari dapertura estivi. Gli stessi saranno validi
fino al 24 agosto 2012.

Paradiso lu-ve 8.00-19.00 / sa 8.00-18.30.


Tenero lu-ve 8.00-19.00 / gio 8.0020.00 / sa 8.00-18.30.
Maggia lu-ve 8.30-19.00 / sa 8.00-18.00.
Locarno lu-ve 8.00-19.00 / gio 8.0021.00 / sa 8.00-18.00.

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Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

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a settimana
settimana

IIll p
pane
ane ccome
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nF
Francia
rancia
A
Attualit
ttualit Anche i ticinesi come i francesi amano il pane tipo baguette, che da noi pi conosciuto sotto il nome

di Flte o Lingua francese. Jowa S. Antonino, il panificio della Migros, ne produce giornalmente di squisite

In Francia esistono una trentina di tipologie di pane, il che permette di soddisfare tutti i gusti. Il pi diffuso tipo di
pane senzaltro la baguette, conosciuto anche con il nome di pain
riche, che copre circa il 74% del pane
venduto.
Il consumo giornaliero francese di pane
di circa baguette per le donne, mentre gli uomini se ne concedono una intera; ci rappresenta circa il 12-15%
delle calorie assunte giornalmente.
Ben diverso era il consumo procapite

prima della Rivoluzione (e anche prima


della 2. Guerra Mondiale), quando il
consumo giornaliero era di circa 600800 g di pane al giorno e a volte anche di
pi, il che forniva fino all80% delle calorie della razione alimentare.
Il costo del pane prima della R
Riivoluzione francese rappresentava circa il
55% del budget di una famiglia di quattro persone.
Il catastrofico andamento climatico del
1789 fece lievitare di molto il prezzo dei
cereali, portando ad un aumento che

tocc il 90% del budget, una proporzione schiacciante e praticamente insostenibile per molti.
Lassurdo prezzo del pane per la gente
comune cost molto caro alla monarchia: il popolo a pancia vuota e con le
armi in pugno pretese il ritorno a Parigi dei panettieri e dei loro forni, e
allOccidente tutto insegna una realt
fondamentale: limportanza capitale e
contemporaneamente concreta e simbolica dellalimento principe, il pane. /
Davide Comoli

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Sapidi e raffinati, simili per impasto, ma diversi per dimensioni e forme, pi affusolati i primi, pi schiacciata la ciabatta. Perfetti per preparare gustosi panini farciti
con salumi, formaggi e ortaggi tipici della nostra regione.

IlIl barometro
barometro d
dei
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prezzi
rezzi
arrivata la stagione delle grigliate
e Migros riduce in modo duraturo
i prezzi di diverse salse da barbecue

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Sharri una
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Gli amanti delle specialit balcaniche saranno felici


di sapere che Migros Ticino ha appena introdotto
nel suo assortimento il noto formaggio Sharri in salamoia. Questo formaggio molle alla panna a base
di latte vaccino originario della regione Sharr Planina, tra Kosovo e Macedonia, si caratterizza per il
suo caratteristico sapore intenso, frutto della lunga
conservazione in salamoia. Si usa gustarlo cos
com, come componente di un piatto di formaggi
misti, accompagnato da uninsalata oppure ancora
come ripieno per la Pita, il pane piatto tradizionale
delle regioni balcaniche.

Salsa BBQ Smoky, 250 ml


Salsa BBQ Inferno, 250 ml
Salsa BBQ Honey Mustard, 250 ml
Salsa BBQ Pepper Balls, 250 ml
Salsa BBQ Mango Chutney, 250 ml
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33.25
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33.15
.15
33.15
.15
77.20
.20
66.20
.20
55.55
.55

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10,5
9,7
10
10
15,3
+5,1
+2,8

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

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Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

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Idee e acquisti per la settimana

Dalla segatura alla brace, un vero re


Lottatore e macellaio, Kilian Wenger (22 anni) sa dimostrare tutta la sua abilit sia nei ring di segatura, sia al grill. Lo sanno bene i suoi migliori
amici, nonch coinquilini e compagni di combattimento Ruedi (al centro) e Markus (a destra) e le due simpatiche donzelle Rosanna (a sinistra)
e Melanie (a destra), sempre pronti a deliziarsi con le specialit di Kilian

La finale
abbia inizio

Rosanna, Markus e
Kilian si gustano una
rinfrescante birra,
mentre le pesche
cuociono sulla griglia.

Anche le grigliate pi belle niscono. Limportante riservare loro


un gran nale. Kilian Wenger e i suoi amici hanno perci scelto
un delizioso dessert fruttato, preparato come potrebbe essere
altrimenti alla griglia

Anche i pi duri hanno le loro debolezze.


Una verit che vale anche per Kilian e i
suoi coinquilini nonch compagni di
lotta, Ruedi e Markus. Per fortuna Rosanna e Melanie, che conoscono bene il
loro punto debole, sanno creare con succose pesche e qualche semplice ingrediente un dolce celestiale.
I signori della segatura ammirano le cuoche allopera. Ma quando Melanie si
arma di pepe ai ori per condire le pesche, la perplessit si legge loro negli
occhi. Niente paura, il pepe esalta la
dolcezza delle pesche; proprio come un
pizzico di zucchero sottolinea laroma

Spiedini di merluzzo e gamberetti


conf. 330 g Fr. 12.90*
* In vendita nelle maggiori filiali.

delle verdure, spiega la giovane ai tre ragazzi di Neulingen, che durante la settimana e lontani dal grill, non si lasciano
scappare loccasione per apprezzare la
cucina della mamma.
Vi svelo un segreto, nel caso desideriate
preparare questo dessert a casa vostra:
sbriciolate gli amaretti in un sacchetto di
plastica e la cucina rester bella pulita.
Nel frattempo il dessert servito e anche
gi sparito. E i tre lottatori urlano allunisono: Ce n ancora? / Testi: Claudia
Schmidt, Dora Horvath; Foto: Gatan
Bally, Claire Lehmann (food); Styling:
Esther Egli; Ricetta: Cucina di stagione

Olmalino
provenienza:
Svizzera
280 g Fr. 4.90

CONCORSO!
Per rendere indimenticabile una
grigliata non ci vuole molto:
bastano qualche raggio di sole,
degli amici e tanto buonumore.
Vincete un party con i vostri amici!
Partecipazione:
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Coupe Chocolat
4 x 125 g, Fr. 1.55
invece di Fr. 2.*
*Prezzo dazione dal 19 al 25 giugno.

Blvita Choco Noir & Sesam


porzione da 6 pacchetti
267 g Fr. 5.40*
* In vendita nelle maggiori filiali.

Torta a rosette
500 g Fr. 6.90

Caff Exquisito macinato


500 g Fr. 6.30 invece di Fr. 7.30*
* Prezzo dazione dal 19 giugno al 2 luglio.

Caff Espresso Delizio


12 capsule Fr. 5.10

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

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Idee e acquisti per la settimana

Grill a carbonella
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*In vendita da Do it +
Garden Migros.

Pesche grigliate
Dessert per 4 persone
6 pesche
2 cucchiai di olio di semi di girasole, pepe ai fiori
4 cucchiai di sciroppo, p. es. di ibisco
4 palline di gelato al caramello
2 amaretti da 20 g.

Il grill della settimana

Tagliare le pesche a met e privarle dei noccioli. Spennellare i frutti con lolio su entrambi i
lati. Condire con il pepe ai fiori e grigliare a bassa temperatura per circa 6 minuti. Bagnare
con qualche goccia di sciroppo e impiattare con il gelato al caramello. Sbriciolare gli
amaretti e distribuirli sulle pesche, quindi servire senza attendere..
Preparazione
ca 15 minuti + 6 minuti di cottura alla griglia.
Contiene per persona
ca 4 g di proteine, 11 g di grassi, 40 g di carboidrati, 1150 kJ/270 kcal.
Ricetta
Cucina di stagione.

Glacetta Panna Cotta


Ice Cake
700 ml Fr. 4.90*
* In vendita nelle maggiori filiali.

Crme dOr
al caramello
1000 ml Fr. 9.40

Grigliare indirettamente a basse temperature e affumicare sono operazioni


che richiedono la massima abilit del cuoco al grill. Ma chi desidera
preparare una bella grigliata a base di spiedini, salsicce e bistecche, il tutto
accompagnato da deliziose patate al cartoccio cotte alla brace, con un grill
a carbonella va sul sicuro. Per far s che tutto riesca alla perfezione,
nonostante il calore diretto, questo polivalente grill a carbonella propone
una griglia rettangolare, regolabile in altezza su quattro posizioni.
Pieghevole e dalla superficie subito pulita, , inoltre, pronto ad
accompagnarvi durante le vostre scampagnate in auto. E le grigliate sono
sinonimo di divertimento: bello, dunque, potersi affidare a un maestro di
semplicit come lui.

Susine, Spagna
al kg Fr. 6.20

Fragole, Svizzera
vaschetta da 500 g Fr. 3.90 invece di Fr. 5.30*
* Prezzo dazione dal 19 giugno al 25 giugno.

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

Idee e acquisti per la settimana

Scoperto il tesoro dei gelati


Hugo, il nuovo gelato a bastoncino Lilibiggs, ha un sapore fresco e fruttato ed composto da aromi naturali.
Lideale per piccoli pirati, da gustare no allultima leccata
Tim, di otto anni, sincontra col suo
amico e coetaneo Adam sul piazzale di
gioco. I due ragazzi, allievi di seconda
elementare, giocano ai pirati. Si arrampicano e lottano con le loro spade come
veri libustieri. Essere un pirata una
bella fatica, dice Tim. Ed ecco comparire mamma Pia, con uno scrigno del
tesoro sottobraccio. Wow, esclamano
i due amichetti, e lo aprono con precauzione. Che cosa appare? Evviva, gelato!; Tim e Adam, felicissimi, si precipitano subito su Hugo, il nuovo
bastoncino Lilibiggs con gelato di tre
colori, dal disegno piratesco, a misura
di bambino. Mmm, sa di ananas e limone, afferma Tim entusiasta.
E mamma Pia pu avere la coscienza
tranquilla: le linee direttive alimentari
per i prodotti Lilibiggs regolano il valore energetico, il contenuto di grassi,
di acidi grassi insaturi, di zucchero e
sale. Per i dolciumi ci si attiene a dimensioni a misura di bambino, e si rinuncia allimpiego di conservanti e coloranti articiali. Allarrembaggio,
urlano i due pirati, che hanno fatto il
pieno di energia per nuove avventure. /
Anette Wolffram Eugster

Gelato Lilibiggs
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In vendita nelle
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invece di 10.30
Tutt i i prodotti
Noblesse
e Cano
20% di riduzione
per es. Cafino
in bustina, 550 g

3 per 2

50%

10.20

4.95

invece di 16.10
Hamburger assort iti
M- Classic
(4 burger di manzo,
4 di pollo e 4 di
manzo con formaggio
e pancet ta), surgelati
20% di riduzione
12 pezzi, 1080 g

invece di 15.30
Pangasio Pelican
in panata al limone
in conf. da 3
surgelato,
3 x 300 g

invece di 9.90
Tut te le bibite
dolci Jarimba in
conf. da 6 x 1,5 l
per es. Jarimba
Himbo

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3.70

1.50
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Tilsiter
alla panna, bio
20% di riduzione
per 100 g

invece di 4.50
Tutte le barrette
ai cereali Farmer
a partire
dallacquisto di 2
confezioni
.80 di riduzione
luna
per es. Farmer Soft
Choc alla mela,
290 g

1.55

4.30

invece di 2.

invece di 5.40

Tutte le Coupe
Chantilly, Lger
incluse, in conf.
da 4
.45 di riduzione
per es. Chocolat,
4 x 125 g

Penne alluovo
e senza uovo
M- Classic
in conf. da 3
20% di riduzione
per es. penne
alluovo, 3 x 500 g

4.60

6 per 4

invece di 5.85
Snacketti Zweifel
in confezioni
grandi
per es. Snacketti
alla paprica, 225 g

.95
invece di 1.20
Tutte le noci
Part y
20% di riduzione
per es. arachidi
salate Part y, 250 g

9.60
invece di 14.40
Tutt i i tipi di Rivella
in conf. da 6 x 1,5 l
per es. Rivella rossa

6.
invece di 7.60
Chicchi di mais
M- Classic
in conf. da 8
8 x 285 g

2.15

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invece di 2.70

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lassor timento
Tangan
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per es. pellicola
dalluminio N42,
30 m x 29 cm
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Tutt i i prodotti
Hygo
a partire dallacquisto di 2 prodotti
.60 di riduzione
luno
per es. Ocean
Clean, 750 ml
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Tutt i coltelli e le
forbici da cucina
e
Cucina & Tavola
na
ci
cu
da
i coltelli
VICTORINOX
r il
per es. coltello pe
X
O
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pane VICTO
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conf. da 3
3 x 500 g

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Tutt i i prodotti
pH-Balance
20% di riduzione
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200 ml
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fino al 2.7

Slip mini in conf.


da 3, tanga in conf.
da 3 o canottiere
con spalline ni
in conf. da 2
per es. slip mini

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Carta igienica
Soft in confezioni
multiple
per es. Recycling,
CO2-Champion,
30 rotoli

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Tut to lassor timento di biancheria
pe la notte da uomo
per es. pigiama da
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colori, 20 x 29 cm
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Tutte le Coupe Chantilly,
Lger incluse, in conf. da 4
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FRUTTA E VERDURA
Mele Jazz, agrodolci,
Nuova Zelanda, al kg 3.50

Tutti i prodotti Noblesse


e Cano 20%

Detersivi per capi delicati Yvette


(articoli gi ridotti esclusi) 20%

Nidi alle nocciole, biscottini


alle nocciole e discoletti freschi
in conf. da 2 33%

Additivi e smacchiatori Total


in conf. risparmio, per es.
Oxi Booster Color, 1,5 kg
14.50 invece di 20.85 30%

Ricariche Total in conf. da 2,


per es. Liquid, 2 x 2 l
25.40 invece di 31.80 20%

Le Gruyre Surchoix
e Le Gruyre grattugiato
in conf. da 2, 2 x 120 g 20%

Banane, bio, Max Havelaar,


Per/Ecuador, al kg 2.40

Tilsiter alla panna, bio,


per 100 g 20%

Meloni Galia, Spagna, al pezzo


1.35 invece di 2.70 50%
Pomodori a grappolo, bio,
Svizzera/Spagna/Paesi Bassi,
al kg 5.90

Tartare alle erbe aromatiche


e allaglio o Lger in conf. da 2,
2 x 150 g 1. di riduzione,
per es. alle erbe aromatiche
e allaglio 4.60 invece di 5.60

Peperoni misti, Paesi Bassi,


retina da 750 g 3.30

Baguette lingua francese,


350 g 1.75 invece di 2.20 20%

Insalata mista Annas Best,


250 g 2. invece di 2.50 20%

Parigino rustico, 350 g


1.75 invece di 2.20 20%

Tutte le stecche e le confezioni


da 6 Blvita, a partire
dallacquisto di 2 confezioni
.60 di riduzione luna, per es.
Blvita, 285 g 2.70 invece di 3.30

Pesche gialle, Italia, sciolte,


al kg 2.90 invece di 5.80 50%

Pane con poco sale,


250 g 2.40

Tutti i tipi di millefoglie


in conf. da 2 pezzi 20%

FIORI E PIANTE
Bouquet di rose Spray con
gissola Max Havelaar, il mazzo
12.80

PESCE, CARNE E POLLAME


Bistecca di cavallo, marinata,
per 100 g 30%

ALTRI ALIMENTI

Bratwurst di vitello, TerraSuisse,


Svizzera, 4 x 140 g 30%
Apro 4 you,
100 g 30%
Pancetta da cuocere,
TerraSuisse, al kg 40%
Cosce di pollo speziate Optigal,
4 pezzi, al kg 30%
Filetti di trota affumicata, bio,
in conf. da 3, 3 x 100 g 33%
Nuggets di merluzzo, MSC,
pesca, Atlantico del nord,
20x
250 g 6.90 NOVIT **
PUNT I

Hamburger assortiti
M-Classic, surgelati, 12 pezzi,
1080 g 20%
Pangasio Pelican in panata
al limone in conf. da 3, surgelato,
3 x 300 g 3 per 2
Sminuzzato di vitello
TerraSuisse, imballato, per 100 g
3.70 invece di 4.60

Tutte le tavolette di cioccolato


bio, Max Havelaar, 100 g,
per es. tavoletta di cioccolato
al latte, bio, Max Havelaar
1.50 invece di 1.80 15%
Tutti i pralin Prestige Frey,
per es. Pralins Prestige, 250 g
12.50 invece di 13.90 10%

PUNT I

20x

Tutte le noci Party


20%
Branches Frey Classic,
confezione da 50 pezzi,
50 x 27 g 50%
Salsa dip alla messicana
o al formaggio, per es. salsa dip
alla messicana, 145 g
20x
2.60 NOVIT **
PUNT I

Fesa di vitello TerraSuisse,


imballata, per 100 g
5.10 invece di 6.40
Salame a pasta grossa, prodotto
in Ticino, pezzo ca. 500 g,
per 100 g 3. invece di 3.75
Porchetta cotta, prodotta in
Ticino, affettata in vaschetta,
per 100 g 2.80 invece di 3.60
Filetto di sogliola limanda,
Atlantico nord-orientale,
per 100 g 4.80 invece di 6.
Fino al 23.6

Snacketti Zweifel in confezioni


grandi, per es. Snacketti alla
paprica, 225 g 4.60 invece di 5.85
Penne alluovo e senza uovo
M-Classic in conf. da 3 20%
Tutte le barrette ai cereali
Farmer, a partire dallacquisto
di 2 confezioni .80 di riduzione
luna
Farmer Croc Exotic,
500 g 5.40 NOVIT **

20x

Birchermesli Reddy Vital,


700 g 6.90 NOVIT **

20x

Tutti i pani bio a lunga scadenza,


per es. pane integrale di segale
rotondo, 500 g 2.70 invece di 3.40
20%

Crispy Hearts,
210 g 3.90 NOVIT **

20x

Tutti gli yogurt


in conf. da 6 20%

Tutta la pasta, le salse


per pasta, le conserve di
pomodoro e le spezie, bio,
per es. tagliatelle sottili, bio,
500 g 2.45 invece di 3.10 20%

PANE E LATTICINI

Tutti i mesli M-Classic,


150 g, per es. ai truffes
.70 invece di .85 15%

Tutti i tipi di birra senzalcol


Eichhof e Erdinger,
per es. birra Eichhof, 10 x 33 cl
6.85 invece di 9.80 30%

PUNT I

PUNT I

Rsti Original in conf. da 3,


3 x 500 g 33%

Tutta la linea di prodotti Zo,


per es. crema da giorno
ad azione intensa HydraProtect,
50 ml 12.60 invece di 15.80 20%

Tortelloni ricotta e spinaci


M-Classic in conf. da 2,
2 x 500 g 40%
Pizza per Due Annas Best in
conf. da 2, prosciutto/mascarpone
oppure speck/brie, 2 x 510 g
9.80 invece di 15.20 33%

Tofulinis Cornatur,
170 g 4.90 NOVIT **

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Tofu Satay Cornatur,


170 g 4.90 NOVIT **

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PUNT I

Polpettine di verdure
Cornatur, 240 g
4.90 NOVIT **
Grill Mix Cornatur,
370 g 8.90 NOVIT **

Deodoranti Rexona Tropical,


Radiant e Adventure, per es.
deodorante roll-on Tropical,
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50 ml 4.45 NOVIT **
Prodotti per il viso e il corpo
Nivea Pure & Natural
(deodoranti e prodotti per le mani
esclusi), per es. latte per il corpo,
250 ml 7.60

Tutte le bibite dolci Jarimba


in conf. da 6 x 1,5 l 50%

Medaglioni di grano
saraceno Cornatur,
180 g 4.50 NOVIT **

Tutti i prodotti Hygo**, a partire


dallacquisto di 2 prodotti
.60 di riduzione luno

PUNT I

Tutti i sandwich e i canap


Annas Best e bio (sandwich
freschi del giorno con pane cotto
nel forno a legna esclusi) 20%

Tutte le caramelle gommose


Gomz in conf. da 2, per es.
orsetti gommosi, 2 x 200 g
3. invece di 3.80 20%
Smams Fruits,
senza zucchero, 165 g
3.20 NOVIT **

Total XXL in conf. risparmio


50%

Tutti i tipi di Rivella


in conf. da 6 x 1,5 l 6 per 4

Bouquet di girasoli Linda,


il mazzo 14.90

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Tutti i caff in chicchi


e macinati**
(articoli Delizio esclusi),
210250 g .50 di riduzione,
500 g 1. di riduzione,
1 kg 2. di riduzione,
per es. Boncampo in chicchi,
500 g 4.30 invece di 5.30

PUNT I

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Complete Fresh
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Prodotti per ligiene orale


Pearl Drops, per es.
dentifricio Coffee & Tea,
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500 ml 7.20 NOVIT **

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Prodotti Rexona in confezioni


multiple, per es. gel doccia Sport
in conf. da 4, 4 x 250 ml
7.80 invece di 13. 40%
Set da viaggio Nivea,
per es. piccolo set da viaggio
da donna 6.90
Carta igienica Soft
in confezioni multiple 40%

PUNT I

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Tutti i prodotti
pH-Balance** 20%

PUNT I

20x

Tutte le confetture bio, per es.


confettura extra di mirtilli, 350 g
3.05 invece di 3.60 15%

Tutti i coltelli e le forbici


da cucina Cucina & Tavola
e i coltelli da cucina
VICTORINOX** 50%

Chicchi di mais M-Classic in


conf. da 8, 8 x 285 g 20%

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20%

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in vaschetta, 1000 ml, per es.
Vanille Bourbon Crme dor
7.50 invece di 9.40 20%

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Verdura mista svizzera


Farmers Best, surgelata, 900 g
5.15 invece di 6.45 20%
Crostate Jowa a fette, per es.
crostata alle fragole e al rabarbaro,
215 g 2.30 invece di 2.90 20%

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Tutti gli alimenti per gatti
Gourmet Gold*, per es. Gourmet
Gold Delicatesse, 4 x 85 g
3.25 invece di 4.10 20%
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Trovi maggiori informazioni concernenti i prezzi, i prodotti e le riduzioni sulle etichette dei rispettivi prodotti in questo opuscolo.

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spalline ni in conf. da 2,
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intima e da notte da donna bio,
per es. pigiama da donna
27.80 invece di 34.80 20%
Tutto lassortimento
di biancheria per la notte
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bambini, disponibili in diversi
colori e nelle taglie 104164,
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messicana, 145 g

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con betaglucano
dellavena,
50 0 g

Birchermesli
Reddy Vital
con betaglucano
dellavena,
70 0 g

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Crispy Hearts
croccanti cuoricini di
crusca davena, con
betaglucano dell'avena,
210 g

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Tofulinis Cornatur
170 g

Tofu Satay Cornatur


170 g

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Medaglioni di grano
saraceno Cornatur
180 g

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Polpettine di verdure
Cornatur
240 g

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Grill Mix Cornatur
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Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

62

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

63

Idee e acquisti per la settimana

Perch
agli uomini
piace
il calcio

Come far passare il tempo no al schio


dinizio di una partita di calcio? Semplice, si invitano un paio di buoni amici,
ci si mette comodi sul balcone, si portano in tavola chips, noccioline, birra e
Rivella e lallegro party calcistico pu cominciare. I tifosi pi scatenati indosseranno anche la maglia della loro squadra
del cuore.
Ma, in fin dei conti, perch milioni di
persone in tutto il mondo sono tanto
affascinate da questo gioco che gira attorno a un pallone? Nel calcio, le premesse sono uguali per tutti: grandi o
piccoli, poveri o ricchi. Conta solo labilit.
La favola del da lavapiatti a milionario,
nel calcio ancora possibile. Naturalmente ci vuole anche un po di fortuna.
E molto sudore e tanta sofferenza. E tutti
questi sforzi sono premiati da un titolo,
da una coppa o da una macchina sportiva. Si pu capire che tutti i ragazzini
vorrebbero diventare un giorno calciatori professionisti. / Heidi Bacchilega

Foto: Mirko Ries. Styling: Esther Egli

Pochi sanno resistere


al fascino del calcio.
In attesa del schio
dinizio, ci si concede
un party spontaneo
a base di snack, CocaCola e Rivella

La serata calcistica in compagnia sar


sicuramente un
successo se i vostri ospiti si sentiranno a loro
agio e serviti a
puntino.

Party arachidi salate


250 g Fr. .95 invece di Fr. 1.20*

Party miscela di noccioline miele/sale


150 g Fr. 1.90 invece di Fr. 2.40*
In vendita nelle maggiori filiali.

Zweifel Snacketti Paprika Shells


225 g Fr. 4.60 invece di Fr. 5.85*

Rivella rossa
6 x 1,5 l Fr. 9.60 invece di Fr. 14.40*

Jarimba Himbo
6 x 1,5 l Fr. 4.95 invece di Fr. 9.90*
In vendita nelle maggiori filiali.

Coca-Cola
6 x 1,5 l Fr. 13.20 compreso un bicchiere da collezione

Eichhof
10 x 33 cl Fr. 6.85 invece di Fr. 9.80*

* Azioni valide nella


settimana dal 19
al 25 giugno.

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

64

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino 18 giugno 2012 N. 25

65

Idee e acquisti per la settimana

Sono molto attenta


al mio tasso di
colesterolo. I prodotti
con il logo a forma di
cuore del betaglucano dellavena
lo diminuiscono in
modo efficace.
Daniela (42 anni)

Una nuova crusca


di avena
I beta-glucani dellavena sono fibre alimentari
solubili che si trovano nellavena, di cui sono
costituenti naturali della crusca davena. Grazie a un procedimento speciale lavena viene
macinata in modo da contenerne non soltanto il 5 per cento ma ben il 28 per cento di
beta-glucano. Una porzione quotidiana di tre
grammi di beta-glucano dellavena diminuisce in modo sensibile il tasso di colesterolo
nel sangue. Ci permette di diminuire il rischio di una malattia delle coronarie cardiache. I prodotti che contengono beta-glucano
sono contrassegnati da un etichetta a forma
di cuore che un marchio proprio di Migros.

Foto: Juventino Mateo. Styling: Urs Affolter. Hair-Make-up: Arlette Kobler

Altre info:
www.friendoatwell.ch.

Per me sport e
alimentazione sana sono
davvero importanti.
I nuovi Muesli
contengono ancora pi
beta-glucano dellavena
Fabienne (35 anni)

Un Muesli con betaglucano a colazione


aiuta a iniziare bene
la giornata
Beat (50 anni)

Guerra
al colesterolo
Ecco i quattro nuovi cereali per la colazione che sono particolarmente
ricchi di bre di beta-glucano dellavena. Un elemento che pu
diminuire il tasso di colesterolo

Una volta di pi Migros si pone nel ruolo


di pioniere e offre a tutti coloro che curano in modo responsabile alla propria
salute un cereale migliorato. Non si tratta
per di un integratore alimentare, ma di
una sostanza completamente naturale,
contenuta nellavena. Lavena infatti
ricca di vitamine del gruppo B. Oltre a
questo una eccellente fonte di sali minerali come ferro e magnesio. Particolarmente apprezzata lavena per la sua
capacit di diminuire il colesterolo.

Ne responsabile la bra vegetale del


beta-glucano, che contenuta nella crusca di avena in piccola quantit. Grazie
a un nuovo procedimento di macinatura
pu essere ora prodotta una variet di
crusca di avena che ne contiene il 28 per
cento. In esclusiva alla Migros tra i cereali per la colazione sono disponibili
oggi quattro prodotti che contengono
crusca di avena ricca di beta-glucani.
Sono riconoscibili dallo stemma a forma
di cuore: con questo logo i clienti hanno

la consapevolezza che per produrli


stata utilizzata la crusca di avena ricca di
beta-glucano.
Reddy Birchermesli Vital e Farmer
Croc Exotic contengono anche frutta.
Con laggiunta di iogurt o di quark si
trasformano in un pasto ricco e leggero.
Chi ama i corn-akes trova invece eccellenti prodotti nella linea Kellogs. I Crispy Hearts sono ottimi con il latte,
oppure sgranocchiati cos, da soli. /
Dora Horvath

Crispy Hearts
210 g Fr. 3.90*
* Nelle maggiori filiali.

Farmer Croc
Exotic
500 g Fr. 5.40*

Reddy Birchermesli
Vital
700 g Fr. 6.90*

Kelloggs Optivita
alle bacche
375 g Fr. 5.90*

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