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2008 -I

Resistenza al taglio dei terreni: aspetti teorici e sperimentali della prova di taglio diretto.
Obiettivo di questa prova determinare le caratteristiche di resistenza a taglio di un terreno in condizioni
drenate, mediante interpretazione della relazione : nel piano di Mohr.
Gli strumenti sperimentali convenzionalmente adoperati allo scopo sono lattrezzatura di taglio diretto
piano (la c.d. scatola di Casagrande, Figura 6.1a) e quella di taglio anulare (apparecchio di Bromhead,
Figura 6.2b). Questultima presenta, rispetto alla prima, il vantaggio di permettere
una distribuzione pi uniforme delle tensioni tangenziali, e di consentire una pi
agevole determinazione della resistenza residua (cfr. 6.2); per meno diffusa
nella pratica sperimentale, a seguito della maggiore complessit operativa e per la
difficoltosa preparazione dei provini.

Nella trattazione che segue, verranno pertanto fornite le indicazioni essenziali relative alla sola prova di
taglio diretto piano.
6.1 Modalit di esecuzione
Una prova completa viene eseguita su almeno tre provini consolidati a tensioni v diverse.
I provini adoperati sono in genere prismatici a sezione quadrata (ma talora anche cilindrici) e, per ragioni
analoghe a quelle esposte nel 4.1, devono soddisfare requisiti dimensionali (Tabella 6.1) simili a quelli
delle prove edometriche.
Prima della prova, occorre registrare le dimensioni ed il peso umido di ciascun provino. Questo, una volta
introdotto nellapparecchiatura (Figura 6.3) tra le due semiscatole inferiore (mobile) e superiore (fissa e
solidale con il sistema di carico verticale), viene poi sottoposto a condizioni di compressione di tipo K0,
mediante lapplicazione di una forza verticale, N, generata da un sistema di leve e pesi analogo a quello
delledometro.
La tensione effettiva di consolidazione, v (= N/A, con A = area del provino), non deve di norma risultare
inferiore a quella geostatica alla profondit di prelievo del campione.
Nella fase di consolidazione, si registra la relazione cedimentitempi,
che viene poi interpretata nel piano w : , ottenendo il valore di t100
come indicato in Figura 6.3a.

Nella fase di rottura, viene azionato un motore passopasso che


produce uno scorrimento relativo tra le due semiscatole, agendo su
quella inferiore (Figura 6.3b).
In questa fase, vengono registrati nel tempo lo scorrimento (letto da un micrometro o da un trasduttore
di spostamento), la forza di taglio orizzontale T (misurata da un anello dinamometrico o una cella di carico)
e lo spostamento verticale w (rilevato con un sistema analogo a ).

Il sistema di carico verticale deve quindi rendere possibili anche gli spostamenti verticali e, per evitare il
disassamento di N e T, si adottano a volte sistemi di controllo del parallelismo (p. es. cuscinetti a sfera lungo
lasta che trasmette il carico verticale, Figura 6.3b).
Le letture simultanee di spostamenti orizzontali e verticali, nonch del carico orizzontale, vanno condotte
fino allevidenza del raggiungimento della resistenza del materiale.
Al termine della prova, il provino va smontato con cura, pesato, e poi fatto essiccare in stufa a 105110
per almeno 24 h, dopodich ne viene registrato il peso secco.
6.2 Interpretazione della prova
Come accennato, per limpossibilit di prevenire o comunque di controllare il drenaggio questa prova
sempre consolidata drenata. Le modalit di interpretazione risentono di alcune limitazioni intrinseche
dellapparecchiatura, e cio:
la superficie di rottura predeterminata;
le tensioni orizzontali al contorno non sono misurabili, pertanto sia i cerchi di Mohr che i percorsi
tensionali sono ignoti fino alla rottura;
le deformazioni tangenziali (concentrate intorno alla superficie di rottura) non sono deducibili dagli
spostamenti orizzontali misurati.
Ne deriva che la prova di taglio diretto interpretabile solo in termini di relazione : in condizioni di
rottura.
Malgrado la disuniforme distribuzione di tensioni tangenziali lungo la sezione trasversale del provino,
nellinterpretazione il rapporto T/A viene indicato come valore nominale di . I risultati sono quindi
rappresentabili attraverso curve - e w - associabili a ciascun valore della tensione di consolidazione v
applicata (Figura 6.4a,b).
Per ciascun provino, sono in linea di principio determinabili tre distinti valori della tensione tangenziale di
rottura f:
la resistenza di picco
la resistenza di stato stazionario cv (corrispondente alle condizioni di stazionariet di w, cio a volume
costante);
la resistenza residua r (corrispondente a scorrimenti elevati).
Riportando le relative coppie di valori (,)
sul piano di Mohr, sono di conseguenza
determinabili (p. es. mediante regressione
lineare) tre diversi inviluppi ed altrettante
coppie di parametri di resistenza a rottura
(Figura 6.4c). Risulta in genere p > cv >
r , nonch ccv cr = 0.

Luso progettuale dei diversi inviluppi di resistenza cos determinabili questione molto dibattuta; in
questa sede, a titolo di orientamento, si ricordano le regole generali riassunte in Tabella 6.3.

6.3 Meccanismi di resistenza al taglio e fattori influenti.


Il meccanismo primario alla base della resistenza al taglio dei terreni granulari lattrito tra le particelle, il
che ha come immediata conseguenza la proporzionalit della resistenza f alle tensioni normali
intergranulari, cio le tensioni effettive .
Il meccanismo secondario invece la c.d. dilatanza, termine usato per definire in senso lato la
propensione di un aggregato di particelle a mostrare, per effetto di sforzi di taglio, variazioni di volume. Un
mezzo granulare addensato (Figura 6.5a) tende a dilatare, opponendo maggiore resistenza allo
scorrimento, rispetto allo stesso aggregato caratterizzato da minore densit (Figura 6.5c), che viceversa
tende a contrarsi mostrando resistenza minore.

Nella Figura 6.6 e nella Figura 6.7 sono confrontati i risultati di prove di taglio diretto condotte su provini di
una stessa sabbia, ma preparati a valori di densit relativa sciolta, media e densa. E evidente che,
allaumentare della densit, la resistenza di picco aumenta, mentre la resistenza di stato stazionario (cv)
non dipende dalla densit, ma dalla sola tensione normale effettiva .
Pi in generale, langolo dattrito di picco risulta dalla somma dei contributi di due meccanismi, tutti
dipendenti in misura diversa dalla densit (Figura 6.8a):
lattrito materiale tra i grani (angolo ), indipendente dalla densit;
la dilatanza (angolo ), crescente con la densit;
I risultati sperimentali raccolti sui terreni a grana grossa mostrano che, a parit di densit relativa, sia la
resistenza di picco che quella di stato stazionario crescono con la dimensione dei grani (Figura 6.8b).

Anche per i terreni fini si ampiamente riconosciuta la dipendenza della resistenza drenata dalla
combinazione di meccanismi di attrito e dilatanza (cfr. p.es. Scarpelli, 1991), e la possibilit che uno stesso
materiale, a seconda del suo stato naturale, presenti
comportamento:
contraente (p = cv): tipico di argille da molli a
poco consistenti;
dilatante (p > cv): tipico di argille molto
consistenti.
In definitiva, solo cv e r sono quindi propriet
meccaniche intrinseche di un terreno fine; lesperienza mostra che entrambi decrescono con la frazione
argillosa e la plasticit.

2009-I
I pali di fondazione
1) Introduzione
Le fondazioni profonde sono utilizzate quando il ricorso a fondazioni dirette non consente di minimizzare i
cedimenti totali e differenziali della sovrastruttura o non garantisce adeguati margini di sicurezza nei
confronti del collasso del sistema struttura-terreno. I pali vengono utilizzati per raggiungere terreni con
migliori resistenze meccaniche, attraversando strati pi comprimibili, mobilitando un funzionamento
combinato di attrito laterale e portata di base.
2) Tipologie costruttive
Esistono differenti categorie di pali ed esistono differenti criteri in base ai quali classificare i pali. Visto che
le modalit costruttive influenzano il comportamento da un punto di vista geotecnico utile distinguere i
pali in funzione del loro comportamento.

3) Capacit portante del singolo palo: approcci analitici

4) Capacit portante del singolo palo: approcci basati sulluso di prove in sito
5) Valutazione dei cedimenti
6) Pali soggetti a carichi orizzontali
7) Prove di carico
8) Pali di gruppo
9) EC7

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