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miracolo
Un'inchiesta di Maurizio Blondet
Dio e perci pensi: chi sono io per giudicare il peccatore, dal momento che tutti gli uomini sono gi
salvati dal Concilio Vaticano II?
Maurizio Blondet, autore del magnifico saggio Un cuore per la vita eterna, appenauscito dai torchi di
Effedieffe, cita al proposito l'applaudita / sgangherata opinione di un teologo modernizzante, Vito
Mancuso, il quale nega che il Signore abbia istituito la Santa Eucarestia e perci sostiene che la
salma di Ges rimasta nella tomba. Osserva al proposito Blondet: "Questa tendenza si dice mossa da
carit: vuol portare la fede cristiana all'uomo d'oggi, che non pu pi credere a certe cose perch la scienza gli
ha insegnato che il soprannaturale va espunto dal reale, i morti non risorgono, il sacrificio di sangue un
residuo del passato ecc."
Abbagliato dal feticcio scienza, Mancuso (non a caso fervente ammiratore di Hegel e discepolo del
cardinale Carlo Maria Martini, secondo il quale la Chiesa, che non ammette l'uso del preservativo,
indietro di duecento anni) pensa che sia dimostrata la maturazione della ragione moderna, cio
l'allontanamento degli intelligenti dalle verit in circolazione nel mondo antico.
Opinione infondata e ridicola, che Blondet, citando il Vangelo secondo Giovanni, confuta
dimostrando che anche i contemporanei di Ges dubitavano o rifiutavano di accettare
lescandalose verit rivelate dal Signore.
Del resto, prima dell'invenzione del microscopio e del lancio dei razzi, tutti i sapienti greci
radunati nell'Areopago (salvo Dionigi), ridevano in faccia a San Paolo, che annunciava la
resurrezione dei corpi.
Una delle meraviglie costruite dalla fede cattolica, la cattedrale di Orvieto, testimonia che il
miracolo di Bolsena (anno 1263), l'Ostia che sanguin nelle mani di un sacerdote dubitante, fu un
segno per mezzo del quale la divina sapienza conferm la presenza reale di Cristo nel pane
consacrato. Presenza messa in dubbio da numerosi teologi medievali.
La fede cristiana una virt teologale, che Dio infonde nelle anime che hanno compiuto il
cammino della ragione e della giustizia secondo natura. La misericordia divina, con i miracoli
eucaristici, compiuti a tempo debito, soccorre la debolezza della fede della moltitudine, costituita
da uomini strutturalmente deboli.
Non deve pertanto stupire se ai giorni nostri, ottenebrati dai poteri al servizio dell'ateismo
necrofilo e storditi dalla vastit dell'infezione neomodernista, si verifichi, nella periferia di Buenos