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Repetita iuvant

Il tizio che doveva sottoporla al colloquio era il classico impiegato "standard": capelli
corti con sottile riga da una parte (un tempo avrebbe fatto parte del gruppo dei RDUP
riga da una parte sul suo social network preferito, EveryOneWeKnow), abito blu
"macchina statale", camicia bianca immacolata e inamidata, cravatta Regimental e
occhiale con montatura invisibile. Sembrava giovane, ma tutti gli impiegati standard
sembravano giovani, forse a causa degli interventi estetici a cui dovevano sottoporsi per
contratto.
Rachele accavall una gamba, che mise in evidenza il polpaccio affusolato velato dalla
calza nera 20 denari.
L'uomo non ci fece caso e continu a leggere il suo curriculum, indossando
un'espressione asettica e indecifrabile.
Il piede destro di Rachele, sospeso in aria, cominci a muoversi su e gi, nervosamente,
mentre i denti si serravano sul labbro inferiore.
"Tranquilla, tranquilla" continuava a ripetersi come in un mantra. Scacciando ogni
pensiero negativo scavall la gamba, risistem il labbro nella sua posizione naturale e
sollev le spalle un istante prima che l'impiegato alzasse la testa e la guardasse
finalmente negli occhi.
"Un curriculum impeccabile, non c' che dire" esclam scuotendo la testa in senso
affermativo.
"Grazie. Credo di poter dire senza tema di smentita che il mio profilo calza a pennello
con la figura che cercate e..." cominci lei con voce ferma e sicura, un sottile sorriso n
volgare n ammiccante che si spense quasi immediatamente.
"In realt, ecco... Potrebbe ma..." esord l'impiegato strizzando leggermente gli occhi
"Niente da dire sulla preparazione, sia chiaro. Laurea col massimo dei voti, master
all'estero... Vedo che parla anche cinese e arabo" prosegu lui.
"Infatti. Lo studio sempre stato prioritario, per me. Mi ci sono dedicata anima e corpo"
rispose lei sollevando il mento.
"Non lo metto in dubbio, mi creda. Lo studio, fortunatamente, un diritto sociale gratuito
acquisito ormai da un decennio. La questione un'altra" disse fissandola negli occhi.
"Quale? Sono forse troppo giovane? O inesperta?" chiese Rachele.
"No, assolutamente." rispose lui. "L'inesperienza in questo caso un vantaggio,
considerato che l'azienda ha interesse a formare internamente il proprio personale".
"Si tratta del mio aspetto? Sono troppo provocante o cosa?" domand la donna.
"Secondo le nuove direttive l'aspetto fisico, nella scelta dei candidati di lavoro, non
influisce minimamente. Se ha letto il Manifesto del Buon Lavoratore dovrebbe saperlo"
insinu.
"L'ho letto. Gliel'ho chiesto perch sono confusa. L'annuncio di lavoro era rivolto a
candidati di ogni sesso e razza, io ho tutte le caratteristiche che cercate, non riesco a
capire. Non che... forse perch sono una donna?" insinu.
"Diciamo in parte" rispose l'uomo.
"Allora mi spieghi la parte che non comprendo".
Appoggiandosi alla poltrona, l'uomo sfogli il curriculum della ragazza, soffermandosi
sul foglio verde acquamarina.
"Questa la parte che non va" disse allungando il fascicolo.

Rachele prese il documento e lesse velocemente punto per punto, sperando che una
lampadina si accendesse nella sua mente e le illuminasse la situazione.
"Davvero non capisco." riprese lei. "Sono giovane, di sana e robusta costituzione,
negativa ai test alcolemici e di ogni droga naturale, sintetica e artificiale. Non possiedo
tessere di partito, pratico sport tre volte alla settimana come previsto dalla Costituzione...
Sono perfetta per la posizione che cercate!" termin appoggiando con decisione il
curriculum sulla scrivania e guardando l'uomo con aria di sfida.
"Infatti, troppo perfetta" rispose l'uomo. "Lei fertile".
Rachele trattenne a stento una risata. "Fertile? Certo che sono fertile! Di sana e robusta
costituzione significa anche quello. O sbaglio?" chiese cercando di dominare la rabbia
che cominciava a divorarle lo stomaco.
"No, infatti. Non sbaglia. Ed per questo che non possiamo accettare la sua candidatura".
L'autocontrollo di Rachele si dissolse istantaneamente. La spalle si abbassarono a tempo
con il mento, lasciandola a bocca aperta.
"Ma... sono single, c' scritto. Non ho un compagno e non ho in previsione nessun
Contratto di Unione Legale..." tent debolmente di spiegare, allungando un dito verso il
suo curriculum.
"Comprendo benissimo. Non metto in dubbio la sua buona fede, ma i casi della vita sono
vari e inaspettati e il rischio che lei possa rimanere incinta comunque molto alto" ribad
con fermezza l'impiegato. "Venga" la invit poi mostrandole una parete in vetro con la
tendina abbassata e spostando i listelli con una mano. "Cosa vede?" domand.
Nel grande open space diverse figure si avvicendavano da un box all'altro. Tutte belle,
ben vestite, sicuramente sane e prevalentemente maschi. Le poche donne, tutte dignitose
e professionali, erano ben oltre la cinquantina.
"Il suo curriculum perfetto, davvero. Lei sicuramente una delle candidate pi papabili
che la nostra societ abbia selezionato. Perfetta sotto ogni punto di vista. Se desidera,
proprio per dimostrarle quanto siamo interessati alla sua professionalit, posso fissarle un
appuntamento per... attenda un attimo" Rachele lo osserv voltarsi, dirigersi verso la
scrivania, recuperare la grossa agenda e aprirla verso le ultime pagine. Quando l'uomo,
girandosi, domand: "il 2048 le andrebbe bene?" l'assenza fu la pi inequivocabile delle
risposte.

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