Você está na página 1de 1

17 dicembre 2014

Investimenti, Toia (Pd): Ue disponibile a


scorporarli dal Patto di stabilit
dal nostro inviato Gerardo Pelosi

Sar un Consiglio europeo che cambier verso all'Unione quello di domani, il primo per il
nuovo presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker e per il presidente del Consiglio,
Donald Tusk. Al centro del confronto tra i capi di Stato e di Governo il nuovo piano per gli
investimenti strategici da 315 miliardi di euro la cui operativit verr rinviata a un nuovo
Consiglio a gennaio.
Nonostante le ultime dichiarazioni di Juncker e del suo vice Timmermans sui Paesi ad alto debito
che rappresenterebbero un ostacolo agli investimenti, secondo il capo della delegazione degli
eurodeputati Pd, Patrizia Toia, non c' un atteggiamento di chiusura nei confronti di Paesi come
Italia e Francia i cui sforzi riformatori sono riconosciuti da tutti e il cui ruolo nell'Unione
considerato decisivo. Juncker e Timmermans si sono presentati al Parlamento anche ieri nel
segno della discontinuit per un'Europa non pi dei parametri ma della crescita e degli
investimenti. Sono le stesse cose che da mesi chiede anche Renzi in Italia osserva la Toia
secondo la quale il piano di investimenti da 315 miliardi solo un primo passo per rimettere in
moto la crescita. Per ottenere questo obiettivo Juncker sollecita la partecipazione di risorse dei
singoli Stati membri al Fondo europeo per gli investimenti strategici (Efsi) da scorporare dal
calcolo del Patto di stabilit. un tipo di flessibilit utile e intelligente - sottolinea la Toia - che
noi come Pd e gruppo europeo S&D sollecitiamo alla Commissione e che secondo noi dovrebbe
essere estesa, oltre che al cofinanziamento del piano Juncker, anche a quei progetti che rientrano
nell'agenda 2020 come la connection facilty per i trasporti, la quota nazionale dei fondi
strutturali.
Se ne sta discutendo nel dettaglio in fase di revisione del fiscal compact e pi precisamente per
rivedere il Two Pack e il Six Pack. Il Commissario all'Euro e al dialogo sociale Valdis
Dombrovskis insieme al commissario Pierre Moscovici sta preparando un documento sulla
flessibilit che verr reso noto a gennaio. Dalle prime indicazioni sembra che non vi siano
chiusure pregiudiziali sulle richieste italiane. Chiediamo solo- precisa la capo delegazione del
Pd a Strasburgo - una applicazione intelligente delle regole esistenti, non una flessibilit
spendacciona, abbiamo dimostrato di rispettare il vincolo del 3 % e di essere avviati su un
percorso di riforme che avranno bisogno di tempo per produrre effetti concreti, ecco perch
questa flessibilit essenziale per riprendere a crescere.
17 dicembre 2014

Você também pode gostar