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VERBI IDIOMATICI

I verbi pronominali, in italiano, sono molto numerosi e molto usati nel


parlato e nello scritto: sono tutti fortemente espressivi e quindi rendono la
lingua molto viva e colorita. Nella maggior parte dei casi i verbi pronominali
fanno parte di locuzioni verbali cristallizzate: per esempio non esiste la
forma assoluta poterne ma solo l'espressione non poterne pi, non si usa
la forma assoluta farsene ma solo la costruzione farsene una ragione, non
si usa farla ma ci sono espressioni come farla facile, farla difficile, farla
lunga, farla breve, ecc.
I verbi idiomatici sono usati molto frequentemente nella lingua parlata. Si
coniugano con uno o due pronomi o particelle pronominali che fanno
assumere al verbo un significato diverso da quello originale.
Le particelle pronominali semplici usate nella costruzione di questi verbi
sono sono -CI, -LA, -LE, -NE.
Ci sono poi verbi pronominali composti con la particella -CI pi un altro
pronome come -LA o -NE (-CELA, -CENE) e ci sono, infine, verbi pronominali
composti sulla base di una forma riflessiva pi un altro pronome (-SELA,
-SENE e anche -CISI).
- CI
- LA
- LE
- NE
- CELA
- CENE
- CISI
- SELA
- SENE

(volerci, vederci, sentirci)


(piantarla, smetterla)
(darle, prenderle)
(darne; volerne e poterne, solo in locuzioni)
(avercela, mettercela, farcela)
(volercene)
(mettercisi)
(cavarsela, ridersela)
(andarsene, fregarsene)

Notate che quando il verbo a un tempo composto il participio passato va


accordato al femminile con il pronome LA.
Non me la sono sentita di lasciarlo andare da solo.
Verbi pronominali (esclusi i riflessivi) che hanno per lo pi un significato
autonomo, che non devono perci necessariamente far parte di una
locuzione o costruzione:

Andarsene
Corrisponde nel senso al verbo andare. Ma pi "partecipato" da parte di chi
parla: "vado" sentito come pi formale e neutro (in vacanza il Presidente
del Consiglio va al mare) mentre "me ne vado" esprime una partecipazione
di tipo sentimentale (io in vacanza me ne vado sempre al mare) e pu
manifestare allo stesso modo rabbia (vattene!), gioia (dove te ne vai di
bello?), pigrizia (voi andate al cinema? No, io me ne vado a casa) o
qualunque altra caratteristica "emotiva" di chi parla)
Aspettarsela
Davanti a un fatto inaspettato posso reagire con sorpresa (questa non me
l'aspettavo!) o con rassegnazione (Me l'aspettavo, forse non cos presto ma
sapevo che sarebbe successo!). Si pu anche usare dopo aver sorpreso
qualcuno per sottolineare la propria gioia di sorprendere (Sono arrivato 10
giorni prima del previsto: non te l'aspettavi, eh?) o anche con un po' di
cinismo dopo una mossa che lascia tutti senza fiato (questa non ve
l'aspettavate da me, vero?)
Avercela
Ha due significati: 1) avere qualche cosa contro qualcuno, essere contro
qualcuno o essere arrabbiato con qualcuno: io ce l'ho con te perch non mi
hai telefonato; ce l'ho con lui perch disonesto; non ce l'ho con loro ma con
me perch mi sono comportato da stupido, ecc. Si pu anche avercela con
qualche cosa: ce l'ho con il destino; ce l'ho col mondo intero. 2) rivolgersi a
qualcuno, specialmente se questo qualcuno non sente o fa finta di non
sentire: ehi, guarda che ce l'ho con te, dico proprio a te, sto parlando con te;
non dico a te, ce l'ho con lui; ma che stai dicendo? Ce l'hai con me?; in questo
caso un po' polemico e provocatorio.
Averci
In tutta Italia e specialmente nel centro-sud il verbo averci sostituisce il
verbo avere (non per quando usato come ausiliare di verbi diversi da
avere stesso): c'ho fame, c'ho un motorino, che c'hai?; si pu anche sentire
c'ho avuto un problema (quindi il verbo averci come ausiliare di avere), ma
non esiste c'ho letto, c'ho comprato, c'ho dormito (a meno che quel ci non
abbia un reale valore pronominale). La forma averci usata quasi
esclusivamente nel parlato. Per lo scritto esiste anche un problema
ortografico: si scrive c'ho o si scrive ci ho? Una soluzione a questo
drammatico problema ancora da trovare.
Va ancora detto per che quel "ci" di averci, sentito cos colloquiale,
obbligatoriamente ripristinato nello scritto e nel parlato in formule come Hai
una penna? S, ce l'ho.

Battersela
Scappare, andare via davanti a una situazione che in qualche modo ci
spaventa. Ha un piccolo valore ironico per cui non si usa in situazioni
realmente gravi o drammatiche ma in circostanze pi normali o quotidiane:
a quella festa erano tutti professori di filosofia! Una noia! Appena ho potuto
me la sono battuta!; appena sono arrivati i genitori i bambini se la sono
battuta.
Si usa molto nella costruzione battersela a gambe levate.
Significato simile hanno i verbi darsela, filarsela e svignarsela.
Bersela
Credere ingenuamente a qualcosa di falso, a volte anche di evidentemente
falso: gli ho raccontato che sono un agente segreto e lui se l' bevuta!
Buggerarsene
Sinonimo attenuato (e con uso assai meno frequente) di fregarsene,
infischiarsene: significa disinteressarsi completamente di qualcosa, non
mostrare alcuna partecipazione personale a qualcosa: io faccio tutto questo
per lui e lui che fa? Se ne buggera! (pi frequente se ne frega)
Cantarsela
Si usa solo nel contesto di me la canto e me la suono, che significa faccio
tutto a modo mio senza dover rendere conto a nessuno. Una persona
proprietaria di giornali e televisioni, per esempio, possiamo dire che
controlla gran parte dell'informazione. Quindi se la canta e se la suona un po'
come vuole.
Capirla
Questo pronome la si riferisce a un "la storia, la faccenda" sottinteso. Quindi
quando si dice: "Ma insomma, non l'hai ancora capita?" si intende dire "non
hai ancora capito come stanno le cose?"
Cavarsela
Mentre il verbo cavare (tirare fuori, estrarre) in italiano ha una scarsa
frequenza d'uso (si usa in poche espressioni come cavare un dente, cavare
un occhio, o nella forma idiomatica non cavare un ragno dal buco) il verbo
cavarsela usato in diverse situazioni.
Il significato generale quello di riuscire a venir fuori da un problema,
superare una difficolt, se non in modo brillante almeno in modo accettabile.
Parli italiano? Me la cavo!, significa (forse con un po' di modestia) che riesco
certo a comunicare. Com' andato l'esame? Me la sono cavata, cio l'ho
superato. Oppure davanti a un malato: come sta? Se la caver, significa che
non morir che superer la malattia. Se aggiungo al cavarsela una
espressione come per un pelo, oppure per il rotto della cuffia, significa

che il problema stato s superato, ma non in modo appena sufficiente:


all'esame me la sono cavata per un pelo (con il minimo dei voti)
Darle/darne/darsele
Si parla di dare schiaffi, pugni o comunque botte; picchiare. Per lo pi un
gergo familiare (quand'ero bambino mia madre me le dava; invece mio
padre non me ne ha mai date). Sempre con questo senso familiare (e perci
abbastanza ironico si pu usare questo verbo parlando di una rissa fra due
persone o di un incontro di boxe (quante gliene ho date! Se ne sono date di
santa ragione!)
Darsela
Ha lo stesso uso di battersela. Sinonimo anche di filarsela e svignarsela
Dirne
Dire a qualcuno qualcosa di duro, senza "peli sulla lingua"; pu significare
anche offendere o prendere a male-parole: quante glene ho dette!; me ne ha
dette di tutti i colori! Voglio dirgliene quattro!; oppure ironicamente: lui me
ne ha date, ma quante gliene ho dette!
Dormirsela
Significa semplicemente dormire, ma essendo un verbo pronominale ha un
valore pi partecipato e sottolinea la tranquillit, la serenit di chi dorme,
indifferente a tutto quello che lo circonda: noi qui a lavorare per lui e lui se la
dorme beato!
Entrarci
Ad altissima frequenza d'uso sono le espressioni: che c'entra? oppure:
questo non c'entra (o non centra per niente!). Con una spiegazione estesa, il
senso quello di non avere relazione con quanto si sta dicendo, essere "fuori
argomento": si usa spesso nel linguaggio colloquiale anche per contraddire
l'interlocutore, per dire "s, lo so, ma io sto dicendo un'altra cosa", oppure
"non questo il problema", "ma che stai dicendo?". Per esempio: se io parlo
bene del cinema italiano e una persona che mi dice "i film americani sono
pi belli dei film italiani" posso rispondere: "Che c'entra! Non si pu fare un
paragone cos!".
Il verbo entrarci pu anche essere usato in persone differenti dalla terza: mi
chiedono se sono responsabile di una cosa e rispondo "No, io non c'entro",
sono fuori da questa questione.
Un'ultima particolarit: il verbo entrarci coniugato raramente nei tempi
composti.

Farcela
Riuscire a raggiungere un obbiettivo, un traguardo; avere il risultato che
sembrava impossibile ottenere: pi generalmente riuscire a fare qualcosa. Si
pu usare per offrire aiuto a qualcuno: ce la fai da solo o ti serve una mano?;
oppure per manifestare gioia per un risultato ottenuto (o dispiacere per
qualcosa che non si riusciti a fare): stato difficile ma alla fine ce l'ho fatta!
(ho provato in tutti i modi ma non ce l'ho fatta!). Molto usata poi
l'espressione non ce la faccio pi! che significa basta, sono stanco, non posso
andare avanti.
Fregarsene
Ostentare una beffarda indifferenza o strafottenza nei confronti di qualcuno
o di qualcosa, non preoccuparsene minimamente, infischiarsene (anche con
la preposizione di). Chi se ne frega? Io me ne frego di tutto!
Filarsela
Ha lo stesso uso di battersela, sinonimo anche di darsela e svignarsela
Godersela
Avere unesistenza piena di piaceri, divertirsi allegramente, darsi alla bella
vita: me la sono goduta tantissimo questestate. Non ho lavorato e mi sono
divertito un sacco.
Passarne: avere molte esperienze dolorose, per esempio: quante ne ha
passate, poveraccio! quante esperienze dolorose ha vissuto, poveraccio!
Passarla liscia: evitare una punizione, una conseguenza spiacevole, per
esempio: non credo che la passer liscia dopo quello che ha fatto.
Passarsela: vivere, essere in determinate condizioni, anche con particolare
riferimento alle condizioni economiche: come te la passi? come va?;
Passarsela bene: trovarsi in condizioni buone
Passarsela male: trovarsi in cattive condizioni
Prendersela: offendersi, arrabbiarsi. Se la prende per un niente.
Spassarsela
Passare il tempo allegramente, darsi alla bella vita, godersela (anche con la
preposizione con). Avere piacere, provare gusto (con la preposizione A e
linfinito). La moglie lavora e il marito se la spassa; anzich studiare, se la
spassava con i compagni duniversit. Lui se la gode a mangiare le
prelibatezze che gli preparo.

Sentirsela
Avere il coraggio di: non me la sento di lasciarlo.
Vedersela: occuparsi personalmente di qualcosa, per esempio: non ti
preoccupare, per la prenotazione me la vedo io (me ne occupo io); veditela
tu! arrangiati da solo!
Vedersela con qualcuno: affrontare qualcuno: con il capo te la vedi tu!;
Vedersela brutta: trovarsi in una situazione pericolosa, correre un rischio, un
pericolo: ieri mentre tornavamo a casa ce la siamo vista brutta: una
macchina stava per investirci.

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