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Laboratorio 3

Marted

Esperienza 1 e 2
Linea di trasmissione, misura dei coefficienti caratteristici,
riflessioni multiple,

Tavolo 10

Alunno Camelia Elio


Rebustini Gianmaria
Ciucci Davide

Scopo dellesperimento
In queste due esperienze sono state studiate le linee di trasmissione e i relativi fenomeni:
-nella prima, sono stati studiati i coefficienti caratteristici;
-nella seconda, riflessioni multiple e carichi capacitivi.
Strumentazione in dotazione
-Oscilloscopio digitale
-Generatore di funzioni
-Multimetro
-Cavi coassiali e vari connettori
-Breadboard
-Componenti passivi
-PC
Per quanto riguarda la prima parte, stato collegato il generatore, impostato sulla modalit onda
quadra con ampiezza di segnale a circuito aperto di 1V picco-picco e con periodo T=100s. Esso
stato collegato tramite un connettore a T allingresso delloscilloscopio. Allaltro capo del
connettore stata invece collegata la linea di trasmissione.
La linea di trasmissione stata analizzata nei seguenti casi:

- il carico assente (linea aperta)


Il circuito aperto, implica che la corrente totale sia nulla, questo comportamento schematizzato
come la sovrapposizione di 2 onde, di fasi tali da annullare le correnti:
(

Da cui

Londa riflessa si somma allonda incidente, cos come i potenziali; sulloscilloscopio si pu


vedere:
Quello che potrebbe sembrare un errore nella
conservazione dellenergia, viene subito
risolto esaminando bene il circuito:
Sembrerebbe che il segnale in entrata,
impostato dal generatore (
)
diventi, diversamente da quanto si
aspetterebbe, una volta riflesso, un segnale
da 2V
, ma questo non vero,
se si pensa al partitore di tensione:

Essendo, la nostra
(nella figura )
uguale alla resistenza interna del generatore,
la differenza di potenziale viene suddivisa
ugualmente tra le 2 resistenze, cos che nella
linea vengono trasmessi solamente 500mV
, che riflessi danno gli
originali 1V

- luscita in corto
Questa volta nulla la tensione alla fine della linea di trasmissione, questo equivale alla
sovrapposizione delle 2 onde, ma questa volta di segno opposto, infatti:
(

Il risultato questa volta :


Al segnale in entrata viene sottratto quello
riflesso, il risultato non proprio nullo, visto
la perdita dovuta al cammino 2 nel
dielettrico.

- La linea perfettamente adattata (Rl=50)


In questo caso, quando il segnale arriva in fondo, trova verificata la condizione
( )
( )
e la resistenza assorbe esattamente quella corrente e quella differenza di potenziale. Per un
osservatore allingresso, la linea vista come se fosse infinita, niente viene riflesso, e nessuna
informazione torna indietro.

Calcolo del coefficiente di attenuazione


Fissata la resistenza di carico a Rl=0, stato osservato il relativo grafico sulloscilloscopio e,
utilizzando i cursori, sono stati registrati i valori delle ampiezze per il segnale in ingresso e per il
segnale riflesso: per questa fase stata usata una breadboard (basetta sperimentale), grazie alla
quale stato possibile mettere in corto la linea.
Il coefficiente di attenuazione definito come

dove
lampiezza del segnale riflesso e
lampiezza del segnale in ingresso (misurati
entrambi allingresso della linea).
La misura stata effettuata proprio con la linea in corto perch il caso in cui pi apprezzabile
la differenza
:
V

Vi

0,480

0,008

Vr

-0,456

0,008

Quindi:

Calcolo di R0 attraverso il coefficiente di riflessione


Lampiezza dellonda riflessa dipende dal carico su cui chiusa la linea, quindi si pu definire
lespressione per il coefficiente di riflessione :
(

Per calcolare il valore di R0 sono state variate le resistenze


alluscita della linea, sono stati
riportati su un grafico i valori di e
trovati, e mediante interpolazione lineare intorno a =0,
stato determinato il valore dellimpedenza caratteristica R0.
Sono state usate varie resistenze per raggiungere i valori utili:

R ()
R ()
1,56
0,04
3,30
0,04
21,70
0,04
26,87
0,04
46,25
0,04
55,14
0,05

( )
46,25
48,57
51,87
53,43

( )
0,04
0,08
0,13
0,17

( )
0,488
0,488
0,488
0,488

( )
0,008
0,008
0,008
0,008

( )
-0,016
-0,008
0,008
0,016

( )
0,008
0,008
0,008
0,008

-0,039
-0,014
0,017
0,035

0,015
0,017
0,018
0,019

55,14

0,05

0,488

0,008

0,024

0,008

0,049

0,020

Con i valori trovati,poich la legge che lega a R0 non lineare stato fatto un fit nellintervallo
in cui il comportamento si avvicinava di pi a quello di una retta, come mostrato nel grafico :

0.08
0.06
0.04
0.02

y = 0,006x - 0,314

0
45

47.5

50

52.5

55

-0.02
-0.04
y = 0,013x - 0,661
-0.06

Tramite lequazione delle due rette sono stati calcolate le intersezioni con lasse X

57.5

Calcolo della velocit del segnale e


Nellultima fase,lo scopo quello di misurare il tempo di ritardo e la velocit del segnale
conoscendo la lunghezza L della linea. Fatto questo si deve ricavare il valore di r ,con
lapprossimazione di r=1, dalla relazione:

3x108 m/s ).

Con c velocit della luce nel vuoto ( c

osservando il grafico sulloscilloscopio stato possibile individuare il momento in cui il segnale


dal generatore entrava nella linea e il momento in cui il segnale riflesso ritornava allingresso.
Per cui tramite la funzione cursore in modalit temporale stato registrato il valore di questo t
che corrispondeva pertanto al tempo impiegato dal segnale per percorrere due volte la linea
ovvero 2. Da questo valore e conoscendo la lunghezza della linea stata ricavata la velocit con
cui si propagato il segnale. Infine utilizzando la relazione stato ricavato il valore di r
(

)
(

Ricordando che

2,55

e
|

0,12

Analisi della linea di trasmissione allingresso e alluscita

Nella seconda esperienza sia l ingresso che luscita della linea di trasmissione sono stati
connessi ai 2 canali delloscilloscopio e sono stati misurati nuovamente i valori dellampiezza
del segnale nei seguenti casi:
-Circuito aperto (luscita della linea connessa direttamente al secondo canale delloscilloscopio
con impedenza in ingresso di 1
)
Da questa immagine si pu notare il segnale
in ingresso (arancione) e quello in uscita
(azzurro) della linea, il relativo tempo di
ritardo:
Al tempo

; dopo un tempo

il canale 2 riceve il segnale in uscita, che


per istantaneamente si somma a quello in
entrata riflesso, quindi
, dopo un
altro il segnale riflesso giunge al canale 1 e
si somma a
.lintersezione dei 2 canali
avviene proprio dopo un tempo .

-Linea adattata
In questo caso, nessun segnale viene riflesso:
il canale 1 legge
e dopo un tempo il
canale 2 legge
; come possibile
vedere, il picco di ch2 di poco minore
rispetto a quello di ch1, a causa
dellattenuazione .

Riflessioni multiple
A differenza delle configurazioni precedenti, nelle quali lingresso della linea era adattato dalla
resistenza interna del generatore, in questa parte si posta una resistenza da 100 alluscita del
generatore, si operato sempre con circuito aperto.
Ora il segnale viene riflesso sia alluscita che allentrata della linea.
i relativi coefficienti di riflessione sono:
-coefficiente di riflessione allentrata

Dove
-coefficiente di riflessione alluscita

Adesso seguendo le regole del partitore di tensione


stessa intensit su
dimezzata (

, questo segnale viene riflesso con la

); tornato allingresso viene nuovamente riflesso con intensit


) ed qui che si sommano per la prima volta i 3 segnali(ch1), ovvero:

i del generatore, i riflessi da

ei

riflessi da

; a loro volta i

vengono riflessi

alluscita della linea, per poi tornare allingresso dove verranno di nuovo dimezzati, e cos via.
Per il canale 2 vale lo stesso ragionamento, ma questultimo non legge il valore istantaneo del
segnale che si genera allentrata della linea, lo rileva 2volte quando ormai si riflesso
nuovamente alluscita.

Tabella riassuntiva dei valori teorici e sperimentali:


(

)(

245

238

248

612

11

18

594

11

584

795

10

24

771

10

768

886

27

859

856

931

28

903

904

955

29

926

928

I dati trovati sono consistenti con i valori teorici.

Carico capacitivo
Infine la linea di trasmissione, una volta tolta la resistenza in serie al generatore, stata chiusa su
un condensatore, costituendo un filtro passa-basso:
- C=100nF

Durante il tempo di salita dellonda quadra del generatore, le frequenza delle armoniche che la
approssimano vanno da 0 a infinito, limpedenza del condensatore tende a 0, quindi si comporta
come un circuito chiuso, come possibile notare dalla figura; nel tempo in cui il potenziale
dellonda costante, la frequenza 0, quindi limpedenza di C tende a infinito, e si comporta
come un circuito aperto
- C=100 pF

Il comportamento dovrebbe essere lo stesso del caso precedente, anche perch la sua frequenza
di taglio maggiore di 3 ordini di grandezza rispetto allaltra, quindi consentirebbe di far passare
maggiori frequenze; frequenze che per il generatore non riesce a fornire, e che londa quadra
non ha. Queste armoniche, che approssimano londa quadra, non sono sufficientemente alte da
portare limpedenza della capacit a zero e quindi realizzare un corto circuito, per il quale
servirebbero delle frequenze di 3 ordini di grandezza maggiori.

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