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NORMA ITALIANA
UNI EN 12464-1
OTTOBRE 2004
Light and lighting
CLASSIFICAZIONE ICS
91.160.10
SOMMARIO
RELAZIONI NAZIONALI
RELAZIONI INTERNAZIONALI
= EN 12464-1:2002
La presente norma la versione ufciale in lingua italiana della norma
europea EN 12464-1 (edizione novembre 2002).
ORGANO COMPETENTE
RATIFICA
UNI
Ente Nazionale Italiano
di Unicazione
Via Battistotti Sassi, 11B
20133 Milano, Italia
UNI - Milano
Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
pu essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microlm o altro, senza
il consenso scritto dellUNI.
UNI EN 12464-1:2004
NORMA EUROPEA
Pagina I
PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, della norma europea EN 12464-1 (edizione novembre 2002), che assume cos lo status di norma nazionale italiana.
La traduzione stata curata dallUNI.
La Commissione "Luce e illuminazione" dellUNI segue i lavori europei sullargomento per delega della Commissione Centrale Tecnica.
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o di aggiornamenti.
importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso dellultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a vericare lesistenza di norme UNI
corrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conittuale, per rappresentare il reale stato
dellarte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dellapplicazione di questa norma, di poter fornire suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dellarte
in evoluzione pregato di inviare i propri contributi allUNI, Ente Nazionale Italiano di
Unicazione, che li terr in considerazione, per leventuale revisione della norma stessa.
UNI EN 12464-1:2004
UNI
Pagina II
INDICE
INTRODUZIONE
RIFERIMENTI NORMATIVI
TERMINI E DEFINIZIONI
4
4.1
4.2
4.3
4.3.1
4.3.2
prospetto
4.3.3
4.4
Abbagliamento ........................................................................................................................................... 4
4.4.1
4.4.2
4.4.3
4.5
4.5.1
4.5.2
Modellato ......................................................................................................................................................... 6
Illuminazione direzionale dei compiti visivi........................................................................................... 6
4.6
4.6.1
4.6.2
4.7
4.8
4.9
4.10
4.11
4.11.1
4.11.2
Limiti della luminanza dell'apparecchio d'illuminazione con flusso luminoso rivolto verso
il basso ............................................................................................................................................................. 8
prospetto
5
5.1
5.2
5.3
prospetto
5.1
prospetto
5.2
prospetto
5.3
prospetto
5.4
prospetto
5.5
prospetto
5.6
prospetto
5.7
prospetto
5.8
Limiti delle luminanze degli apparecchi che possono riflettersi nello schermo ....................... 8
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UNI
Pagina III
6
6.1
6.2
6.3
6.4
APPENDICE
(informativa)
PROCEDIMENTI DI VERIFICA
Illuminamento ..........................................................................................................................................
Indice unificato di abbagliamento (UGR)..................................................................................
Indice di resa del colore .....................................................................................................................
Luminanza dell'apparecchio di illuminazione .........................................................................
23
23
23
24
24
DEVIAZIONE-A
25
BIBLIOGRAFIA
26
27
UNI EN 12464-1:2004
UNI
Pagina IV
Luce e illuminazione
NORMA EUROPEA
EN 12464-1
NOVEMBRE 2002
Light and lighting
EUROPEAN STANDARD
NORME EUROPENNE
EUROPISCHE NORM
DESCRITTORI
91.160.10
ICS
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comit Europen de Normalisation
Europisches Komitee fr Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
2002 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.
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UNI
Pagina V
PREMESSA
Il presente documento EN 12464-1:2002 stato elaborato dal Comitato Tecnico CEN/TC 169
"Luce e illuminazione", la cui segreteria afdata al DIN.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o mediante pubblicazione di un testo identico o mediante notica di adozione, entro maggio 2003, e
le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro maggio 2003.
L'appendice A informativa.
Il presente documento include una bibliograa.
In conformit alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei seguenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Malta,
Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e
Svizzera.
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UNI
Pagina VI
INTRODUZIONE
Per consentire alle persone lo svolgimento efcace ed accurato dei compiti visivi
dovrebbe essere fornita un'illuminazione adeguata ed appropriata. L'illuminazione pu
essere naturale, articiale o mista.
Il livello di visibilit e di comfort richiesti nella maggior parte dei posti di lavoro dipendono
dal tipo e dalla durata dell'attivit.
La presente norma specica i requisiti relativi agli impianti di illuminazione in termini di
quantit e qualit per la maggior parte dei posti di lavoro in interni e delle zone connesse.
Inoltre sono fornite raccomandazioni di buona pratica di illuminazione.
Sebbene i requisiti specici sono indicati nel prospetto dei requisiti di illuminazione
(vedere punto 5), comunque importante attenersi a quanto indicato nei punti della
presente norma.
RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e sono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non
datati vale l'ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli
aggiornamenti).
EN 12193
Light and lighting - Sports lighting
EN 12665:2002
Light and lighting - Basic terms and criteria for specifying lighting
requirements
prEN 13032-1
Lighting applications - Measurement and presentation of photometric data of lamps and luminaires - Measurement
CIE 117:1995
Discomfort glare in interior lighting
TERMINI E DEFINIZIONI
Ai ni della presente norma europea si applicano i termini e le denizioni riportati nella
EN 12665:2002 ed i seguenti.
Nota
I termini e le grandezze essenziali utilizzate nella presente norma, che potrebbero non essere riportati nella
IEC 60050-845, sono deniti nel presente punto.
UNI EN 12464-1:2004
UNI
Pagina 1
3.1
I principali elementi visivi sono le dimensioni della struttura, la sua luminanza, il suo contrasto rispetto allo
sfondo e la sua durata.
3.2
zona del compito: Parte del posto di lavoro nella quale viene svolto il compito visivo. Per
ambienti dove non sono note le dimensioni e la disposizione della zona del compito deve
essere assunta come zona del compito la zona dove il compito pu essere effettuato.
3.3
zona immediatamente circostante: Fascia di almeno 0,5 m di larghezza intorno alla zona
del compito all'interno del campo visivo.
3.4
illuminamento medio mantenuto ( E m): Valore al di sotto del quale l'illuminamento medio,
su una specica supercie, non pu mai scendere.
Nota
Si tratta dell'illuminamento medio nel momento in cui dovrebbe essere eseguita la manutenzione.
3.5
angolo di schermatura: Angolo compreso tra il piano orizzontale e la prima linea di osservazione dalla quale le parti luminose delle lampade nell'apparecchio sono direttamente
visibili.
3.6
attrezzature munite di videoterminali: Schermi con visori alfanumerici o graci indipendentemente dal processo di visualizzazione utilizzato [90/270/CEE].
3.7
4.1
Ambiente luminoso
Per la realizzazione di illuminazione, essenziale, oltre al valore dell'illuminamento
richiesto, soddisfare le esigenze qualitative e quantitative.
I requisiti illuminotecnici vengono determinati dalla soddisfazione delle seguenti tre
esigenze fondamentali:
-
la prestazione visiva: i lavoratori sono in grado di svolgere i loro compiti visivi anche
in circostanze difcili e protratti nel tempo;
la sicurezza.
illuminamento;
abbagliamento;
sfarfallamento;
luce diurna.
I valori dell'illuminamento, abbagliamento molesto e resa dei colori sono riportati nel
punto 5.
4.2
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UNI
Pagina 2
Una luminanza di adattamento nel campo visivo ben bilanciata necessaria per
aumentare:
-
La distribuzione delle luminanze nel campo visivo inuenza anche il comfort visivo.
Conseguentemente si dovrebbe evitare quanto segue:
-
luminanze troppo basse e contrasti di luminanza troppo bassi che darebbero luogo
ad un ambiente di lavoro monotono e non stimolante.
Le luminanze di tutte le superci sono importanti e sono determinate dal fattore di riessione e dall'illuminamento sulle superci.
Gli intervalli consigliati per i fattori di riessione delle principali pareti di un locale sono:
4.3
softto:
da 0,6 a 0,9;
pareti:
da 0,3 a 0,8;
pavimento:
da 0,1 a 0,5.
Illuminamento
L'illuminamento e la sua ripartizione sulla zona del compito e sulla zona circostante,
inuenzano notevolmente la percezione del compito visivo e la sua esecuzione in modo
rapido, sicuro e confortevole.
Tutti i valori d'illuminamento specicati nella presente norma sono illuminamenti medi
mantenuti e sono necessari per garantire il comfort e le prestazioni visive richieste.
4.3.1
esperienza pratica;
sicurezza;
economia.
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UNI
Pagina 3
4.3.2
Rapporto tra illuminamenti e uniformit nelle zone immediatamente circostanti e nelle zone del
compito
Illuminamento del compito
lx
750
500
300
200
500
300
200
Uniformit: 0,7
Ecompito
Uniformit: 0,5
Oltre all'illuminamento del compito, l'illuminazione deve fornire una adeguata luminanza
di adattamento visivo in conformit al punto 4.2.
4.3.3
Uniformit
La zona del compito deve essere illuminata il pi uniformemente possibile. L'uniformit
sulla zona del compito e delle zone immediatamente circostanti non deve essere minore
dei valori forniti nel prospetto 1.
4.4
Abbagliamento
L'abbagliamento la sensazione visiva prodotta da superci che determinano elevati
gradienti di luminanza all'interno del campo visivo e pu essere percepito come abbagliamento molesto o debilitante. L'abbagliamento prodotto dalla riessione delle superci
speculari generalmente noto come riessione velante o abbagliamento da riessione.
importante limitare l'abbagliamento per evitare errori, affaticamento ed incidenti.
In luoghi di lavoro interni, l'abbagliamento molesto pu essere prodotto direttamente dagli
apparecchi d'illuminazione o dalle nestre. Se i limiti dell'abbagliamento molesto sono
soddisfatti, l'abbagliamento debilitante assume generalmente un'importanza trascurabile.
Nota
Una particolare cura necessaria per evitare l'abbagliamento quando la direzione della visione sopra
l'orizzontale.
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UNI
Pagina 4
4.4.1
Abbagliamento molesto
L'abbagliamento molesto, direttamente prodotto dagli apparecchi di un impianto d'illuminazione di interni, deve essere valutato utilizzando il metodo tabellare CIE dell'indice
unicato di abbagliamento UGR (Unied Glare Rating), basato sulla formula:
0,25 L 2
UGR = 8log 10 ----------- ---------
2
Lb
p
dove:
Lb
la luminanza di sfondo in cd m-2, calcolata con Eind -1, dove Eind l'illuminamento verticale indiretto al livello dell'occhio dell'osservatore;
l'angolo solido, in steradianti, delle parti luminose di ogni apparecchio di illuminazione nella direzione dell'occhio dell'osservatore;
Tutte le ipotesi necessarie alla determinazione dell'UGR devono essere dichiarate nella
documentazione del progetto. Il valore di UGR dell'impianto d'illuminazione non deve
essere maggiore del valore riportato nel punto 5.
Nota 1
Le variazioni di UGR per differenti posizioni dell'osservatore nel locale possono essere calcolate utilizzando
la formula (oppure il prospetto completo). I valori limite per questa condizione sono allo studio.
Nota 2
Se il valore UGR massimo in un locale maggiore del limite di UGR di cui al punto 5, pu essere necessario
dare indicazioni sulle posizioni appropriate delle postazioni di lavoro.
Nota 3
L'abbagliamento molesto prodotto dalle nestre ancora oggetto di ricerca. Nessun metodo di valutazione
idoneo dell'abbagliamento attualmente disponibile.
4.4.2
prospetto
4.4.3
I valori riportati nel prospetto 2 non si applicano ad apparecchi per l'illuminazione indiretta o montati al di sotto
del livello normale della visione.
Angoli di schermatura minimi per le speciche luminanze delle lampade
Luminanza della lampada
kcd m-2
da 20 a <50
15
da 50 a <500
20
500
30
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UNI
Pagina 5
4.5
Illuminazione direzionale
L'illuminazione direzionale pu essere usata per mettere in evidenza oggetti, rivelare la
trama dei tessuti e migliorare l'aspetto delle persone nello spazio. Tutto questo descritto
con il termine "modellato". L'illuminazione direzionale di un compito visivo pu inuenzare
anche la sua visibilit.
4.5.1
Modellato
Il modellato il risultato dell'equilibrio tra illuminazione diffusa e direzionale. Esso un
valido criterio di qualit dell'illuminazione applicabile praticamente a tutti i tipi di interni.
L'aspetto generale di un ambiente interno esaltato quando le sue caratteristiche strutturali, le persone e gli oggetti al suo interno sono illuminati in modo tale che forme e trame
dei tessuti sono rivelati in modo chiaro e piacevole. Questo si verica quando la luce
proviene in modo predominante da una direzione, le ombre, essenziali per ben modellare,
si formano quindi senza confusione.
L'illuminazione non dovrebbe essere n troppo direzionale, per non produrre ombre
troppo dure, n troppo diffusa per non perdere completamente l'effetto del modellato,
rendendo l'ambiente luminoso monotono.
4.5.2
4.6
la sua capacit di resa dei colori che inuenza l'apparenza del colore di oggetti e
persone illuminate dalla lampada.
4.6.1
Calda
minore di 3 300 K
Intermedia
da 3 300 K a 5 300 K
Fredda
maggiore di 5 300 K
La scelta dell'apparenza del colore oggetto della psicologia dell'estetica e di quello che
visto come naturale. La scelta dipende dal livello d'illuminamento, dai colori
dell'ambiente e dei mobili, dal clima circostante e dall'applicazione. Nei climi caldi
generalmente si preferisce un aspetto del colore di luce pi fredda, mentre nei climi freddi
si preferisce un aspetto del colore di luce pi calda.
4.6.2
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UNI
Pagina 6
I colori di sicurezza devono essere sempre riconoscibili come tali (vedere anche
ISO 3864).
Per fornire un'indicazione obiettiva delle propriet di resa del colore di una sorgente
luminosa introdotto l'indice generale di resa del colore Ra. Il valore massimo di Ra 100.
Questo numero diminuisce al diminuire della qualit della resa del colore.
Le lampade con un indice di resa del colore minore di 80 non dovrebbero essere usate in
interni dove le persone lavorano o permangono per periodi lunghi. Eccezioni possono
riguardare alcuni luoghi e/o attivit (come per esempio l'illuminazione di locali molto alti),
ma idonee misure devono essere prese per assicurare un'illuminazione con una resa del
colore pi elevata in posti di lavoro ssi occupati in continuo e dove i colori di sicurezza
devono essere riconosciuti.
Il valore minimo dell'indice di resa del colore per vari tipi di interni (zone), compiti o attivit
sono forniti al punto 5.
4.7
4.8
Per ovviare a questi inconvenienti sufciente alimentare le lampade ad incandescenza in corrente continua
o utilizzare lampade a scarica o ad incandescenza alimentate ad alta frequenza (attorno ai 30 kHz).
Fattore di manutenzione
Il progetto d'illuminazione dovrebbe prevedere un fattore di manutenzione generale determinato in base all'apparecchio d'illuminazione scelto, all'ambiente circostante ed al
programma di manutenzione specico.
Il livello d'illuminamento raccomandato per ciascun compito dato come illuminamento
medio mantenuto. Il fattore di manutenzione dipende dalle caratteristiche di manutenzione della lampada, dell'alimentatore, dell'apparecchio di illuminazione, dell'ambiente
circostante e del programma di manutenzione.
Il progettista deve:
4.9
stabilire il fattore di manutenzione ed elencare tutte le ipotesi richieste per la valutazione di questo valore;
Risparmio energetico
L'impianto d'illuminazione dovrebbe soddisfare i requisiti di illuminazione relativi ad uno
spazio particolare senza comportare sprechi di energia. Tuttavia, importante non
compromettere gli aspetti visivi di un impianto di illuminazione solo per ridurre il consumo
energetico, questo richiede un'attenta valutazione dei sistemi d'illuminazione, apparecchiature, dispositivi di controllo, appropriati cos come l'impiego della luce naturale disponibile.
4.10
Luce diurna
La luce diurna pu fornire tutta o in parte l'illuminazione necessaria dei compiti visivi.
Tuttavia essa cambia in livello e composizione spettrale durante il giorno producendo
percezioni diverse dell'ambiente. D'altra parte, a causa del usso luminoso pressoch
orizzontale proveniente dalle nestre laterali essa pu essere utile per la creazione di una
particolare distribuzione delle luminanze nell'ambiente e di un modellato specico.
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UNI
Pagina 7
Le nestre possono fornire un contatto visivo con il mondo esterno che preferito dalla
maggior parte delle persone.
Negli interni con nestre laterali, la luce diurna disponibile decresce rapidamente con
l'aumentare della distanza dalla nestra. Diventa quindi necessario l'impiego dell'illuminazione articiale, al ne di assicurare il valore dell'illuminamento richiesto sul posto di
lavoro ed il bilanciamento della distribuzione di luminanza nel locale. Un'accensione
automatica o manuale e/o un dispositivo di regolazione della luce possono essere
utilizzati per assicurare un dosaggio appropriato tra l'illuminazione articiale e naturale.
Per ridurre l'abbagliamento proveniente dalle nestre se necessario dovrebbero essere
previste delle schermature.
4.11
4.11.1
Generalit
L'illuminazione delle postazioni di lavoro con attrezzature munite di videoterminali deve
essere appropriata per tutti i compiti svolti, quali la lettura dello schermo, del testo
stampato, scrittura su carta, lavoro sulla tastiera.
Per queste zone, i criteri ed il sistema d'illuminazione devono essere scelti conformemente al campo di attivit, al tipo di compito ed al tipo di interno fra quelli indicati nel punto
5; alcuni Paesi prevedono requisti aggiuntivi.
Le attrezzature munite di videoterminali ed in qualche caso la tastiera possono produrre
delle riessioni che causano abbagliamento debilitante e abbagliamento molesto.
quindi necessario scegliere, posizionare e disporre gli apparecchi per evitare le riessioni
di luminosit elevata.
Il progettista deve determinare le zone d'installazione critiche e scegliere gli apparecchi e
le posizioni d'installazione che non producano riessioni fastidiose.
4.11.2
Limiti della luminanza dell'apparecchio d'illuminazione con usso luminoso rivolto verso il
basso
Il presente paragrafo descrive i valori limite della luminanza degli apparecchi d'illuminazione che possono essere riessi dagli schermi di attrezzature munite di videoterminali
nelle direzioni ordinarie di osservazione.
Il prospetto 4 ssa i limiti della luminanza media degli apparecchi d'illuminazione per
angoli di elevazione di 65 ed oltre, in rapporto alla verticale secondo direzioni che
ruotano radialmente attorno agli apparecchi stessi quando installati in locali con gli
schermi dei videoterminali verticali o inclinati no a 15 verso l'alto.
Nota
prospetto
Per alcuni luoghi particolari, per esempio con l'impiego di schermi a contrasto negativo o ad inclinazione
variabile, questi limiti di luminanza dovrebbero essere applicati per angoli di elevazione inferiori (per esempio
55) dell'apparecchio di illuminazione.
Limiti delle luminanze degli apparecchi che possono riettersi nello schermo
Classe dello schermo secondo la ISO 9241-7
Qualit dello schermo
I
buona
II
media
III
bassa
200 cd m-2
1 000 cd m-2
5.1
UNI EN 12464-1:2004
UNI
Pagina 8
Colonna 2 ambienti interni (zone), compiti o attivit, per i quali sono forniti requisiti
specici. Se l'interno (zona), compito o attivit non sono menzionate, si dovrebbero
adottare i valori forniti per una situazione similare o comparabile.
Colonna 3 valori dell'illuminamento medio mantenuto E m sul piano di riferimento
(vedere punto 4.3) per interni (zone), compiti o attivit riportati nella colonna 2.
Nota
Dispositivi di controllo della luce appropriati possono essere richiesti al ne di ottenere la essibilit necessaria per rispondere alla variet dei compiti da eseguire.
Colonna 4 se i limiti di UGRl sono applicabili alle situazioni elencate nella colonna 2 essi
sono riportati nella colonna 4 (vedere punto 4.4).
Colonna 5 indici minimi di resa del colore (Ra) (vedere punto 4.6.2) per le situazioni
elencate nella colonna 2.
Colonna 6 consigli e note per le eccezioni ed applicazioni particolari elencati nella
colonna 2.
5.2
UNI EN 12464-1:2004
UNI
Pagina 9
UNI EN 12464-1:2004
UNI
Pagina 10
5.3
1.1
5.1
Zone di circolazione
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
1.1.1
100
28
40
1.1.2
150
25
40
1.1.3
150
25
40
1.2
Note
1)
2)
3)
4)
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
1.2.1
Mense
200
22
80
1.2.2
Locali di riposo
100
22
80
1.2.3
300
22
80
1.2.4
200
25
80
1.2.5
Infermeria
500
19
80
1.2.6
500
16
90
TCP 4 000 K
1.3
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
Note
1.3.1
200
25
60
1.3.2
500
19
80
1.4
Magazzini/magazzini refrigerati
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
1.4.1
100
25
60
1.4.2
300
25
60
1.5
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
1.5.1
20
40
1.5.2
150
22
60
1.5.3
Stazione di controllo
150
22
60
UNI EN 12464-1:2004
Note
Note
200 lx se occupato in continuo.
Note
UNI
Pagina 11
prospetto
2.1
N riferimento
5.2
Agricoltura
Tipo di interno, compito o attivit
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
2.1.1
200
25
80
2.1.2
50
40
2.1.3
200
25
80
2.1.4
200
25
80
2.2
UGRL
-
Ra
-
N riferimento
2.2.1
300
22
80
2.2.2
500
22
80
2.3
N riferimento
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
Note
Note
Note
2.3.1
Asciugatura
50
28
20
2.3.2
200
28
40
2.3.3
300
25
80
2.3.4
Formature grossolane
300
25
80
2.4
UGRL
-
Ra
-
N riferimento
Note
2.4.1
Asciugatura
50
28
20
2.4.2
300
25
80
2.4.3
300
25
80
2.4.4
750
19
80
2.4.5
750
16
80
2.4.6
1 000
16
90
TCP 4 000 K
2.4.7
1 500
16
90
TCP 4 000 K
2.5
UGRL
-
Ra
-
Note
N riferimento
2.5.1
50
20
2.5.2
150
28
40
UNI EN 12464-1:2004
UNI
Pagina 12
prospetto
5.2
2.5.3
300
25
80
2.5.4
500
19
80
2.5.5
Produzione farmaceutica
500
22
80
2.5.6
Produzione di pneumatici
500
22
80
2.5.7
1 000
16
90
2.5.8
750
19
80
2.6
Industria elettrica
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
N riferimento
TCP 4 000 K
Note
2.6.1
Fabbricazione di cavi e li
300
25
80
2.6.2
Avvolgimento:
- bobine di grandi dimensioni;
- bobine di medie dimensioni;
- bobine di piccole dimensioni.
300
500
750
25
22
19
80
80
80
2.6.3
300
25
80
2.6.4
Galvanizzazione
300
25
80
2.6.5
Lavoro di assemblaggio:
- grossolano (per esempio grandi trasformatori);
- medio (per esempio quadri elettrici);
- ne (per esempio telefoni);
- di precisione (per esempio attrezzatura
di misurazione).
300
25
80
500
22
80
750
1 000
19
16
80
80
1 500
16
80
2.6.6
2.7
N riferimento
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
2.7.1
200
25
80
2.7.2
300
25
80
2.7.3
500
25
80
2.7.4
300
25
80
2.7.5
500
22
80
2.7.6
500
22
80
UNI EN 12464-1:2004
Note
UNI
Pagina 13
prospetto
5.2
2.7.7
Laboratori
2.7.8
2.8
Fonderie
N riferimento
500
19
80
1 000
16
90
TCP 4 000 K
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
Note
2.8.1
50
20
2.8.2
Piattaforme
100
25
40
2.8.3
200
25
80
2.8.4
Spogliatoi
200
25
80
2.8.5
200
25
80
2.8.6
Spazio di colata
200
25
80
2.8.7
Zona di distaffatura
200
25
80
2.8.8
Formatura a macchina
200
25
80
2.8.9
300
25
80
2.8.10
Pressofusione
300
25
80
2.8.11
Costruzione di modelli
500
22
80
2.9
Parrucchieri
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
500
19
90
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
Note
TCP 4 000 K
N riferimento
2.9.1
Parrucchieri
2.10
Produzione gioielli
N riferimento
2.10.1
1 500
16
90
2.10.2
Produzione gioielli
1 000
16
90
2.10.3
1 500
16
80
2.10.4
500
19
80
2.11
Lavanderie e tintorie
Tipo di interno, compito o attivit
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
2.11.1
300
25
80
2.11.2
300
25
80
2.11.3
300
25
80
2.11.4
Ispezione e riparazione
750
19
80
2.12
UGRL
-
Ra
-
N riferimento
N riferimento
2.12.1
200
25
40
2.12.2
300
25
80
2.12.3
500
22
80
2.12.4
Selezionatura
500
22
90
UNI EN 12464-1:2004
Note
Note
Note
TCP 4 000 K
UNI
Pagina 14
prospetto
5.2
2.12.5
500
22
80
2.12.6
Controllo qualit
1 000
19
80
2.12.7
1 000
16
90
2.12.8
Produzione scarpe
500
22
80
2.12.9
Produzione guanti
500
22
80
2.13
UGRL
-
Ra
-
N riferimento
TCP 4 000 K
Note
2.13.1
Fucinatura libera
200
25
60
2.13.2
Fucinatura a stampo
300
25
60
2.13.3
Saldatura
300
25
60
2.13.4
300
22
60
2.13.5
500
19
60
2.13.6
Tracciatura, ispezione
750
19
60
2.13.7
300
25
60
2.13.8
200
25
60
2.13.9
300
22
60
2.13.10
750
19
60
2.13.11
Assemblaggio:
- grossolano;
- medio;
- ne;
- di precisione.
200
300
500
750
25
25
22
19
80
80
80
80
2.13.12
Galvanizzazione
300
25
80
2.13.13
750
25
80
2.13.14
1 000
19
80
2.14
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
2.14.1
200
25
80
2.14.2
300
25
80
2.14.3
500
22
80
2.15
Centrali elettriche
Tipo di interno, compito o attivit
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
2.15.1
50
20
2.15.2
Locale caldaie
100
28
40
2.15.3
Sala macchine
200
25
80
N riferimento
N riferimento
UNI EN 12464-1:2004
Note
Note
I colori di sicurezza devono essere riconoscibili.
UNI
Pagina 15
prospetto
5.2
2.15.4
200
25
60
2.15.5
Sale di controllo
500
16
80
2.15.6
20
20
2.16
Stamperie
Tipo di interno, compito o attivit
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
2.16.1
500
19
80
2.16.2
500
19
80
2.16.3
1 000
19
80
2.16.4
1 500
16
90
2.16.5
2 000
16
80
2.17
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
2.17.1
50
20
2.17.2
150
28
40
2.17.3
200
25
80
2.17.4
Magazzino di laminati
50
20
2.17.5
Fornace
200
25
20
2.17.6
300
25
40
2.17.7
300
22
80
2.17.8
500
22
80
2.17.9
50
20
2.18
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
2.18.1
200
25
60
2.18.2
300
22
80
2.18.3
500
22
80
2.18.4
500
22
80
2.18.5
750
22
80
N riferimento
N riferimento
N riferimento
UNI EN 12464-1:2004
Note
TCP 5 000 K
Per la direzionalit vedere punto 4.5.2.
Note
I colori di sicurezza devono essere riconoscibili.
Note
UNI
Pagina 16
prospetto
5.2
2.18.6
750
22
90
2.18.7
Finitura, tintura
500
22
80
2.18.8
Camera di asciugatura
100
28
60
2.18.9
Stampaggio automatico
500
25
80
2.18.10
1 000
19
80
2.18.11
1 000
16
90
TCP 4 000 K
2.18.12
Rammendo invisibile
1 500
19
90
TCP 4 000 K
2.18.13
Manifattura cappelli
500
22
80
2.19
Costruzione veicoli
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
N riferimento
Note
2.19.1
Carrozzeria e assemblaggio
500
22
80
2.19.2
750
22
80
2.19.3
1 000
19
90
2.19.4
1 000
19
80
2.19.5
Ispezione nale
1 000
19
80
2.20
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
2.20.1
50
28
40
2.20.2
150
28
40
2.20.3
Sega
300
25
60
2.20.4
300
25
80
2.20.5
750
22
80
2.20.6
500
19
80
2.20.7
750
22
90
TCP 4 000 K
2.20.8
750
22
90
TCP 4 000 K
2.20.9
1 000
19
90
TCP 4 000 K
N riferimento
UNI EN 12464-1:2004
TCP 4 000 K
Note
UNI
Pagina 17
prospetto
5.3
Ufci
Uffici
N riferimento
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
Note
3.1
300
19
80
3.2
500
19
80
3.3
Disegno tecnico
750
16
80
3.4
Postazioni CAD
500
19
80
3.5
500
19
80
3.6
Ricezione (reception)
300
22
80
3.7
Archivi
200
25
80
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
Note
I requisiti di illuminamento E m e UGR sono determinati dal
tipo di negozio.
prospetto
5.4
Vendita al dettaglio
Vendita al dettaglio
N riferimento
4.1
Zone di vendita
300
22
80
4.2
500
19
80
4.3
Tavolo imballaggio
500
19
80
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
prospetto
5.1
N riferimento
5.5
Luoghi pubblici
Spazi comuni
Tipo di interno, compito o attivit
5.1.1
Ingressi
100
22
80
5.1.2
Guardaroba
200
25
80
5.1.3
Sale d'attesa
200
22
80
5.1.4
Biglietteria
300
22
80
5.2
Ristoranti e hotel
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
N riferimento
Note
UGR solo se applicabile.
Note
5.2.1
300
22
80
5.2.2
Cucina
500
22
80
5.2.3
80
5.2.4
Ristoranti self-service
200
22
80
5.2.5
Buffet
300
22
80
5.2.6
Sale conferenze
500
19
80
5.2.7
Corridoi
1 00
25
80
UNI EN 12464-1:2004
UNI
Pagina 18
prospetto
5.3
N riferimento
5.5
5.3.1
5.4
N riferimento
5.4.1
Illuminazione generale
5.5
Musei
N riferimento
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
Note
300
22
80
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
Note
300
22
80
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
Note
5.5.1
5.5.2
5.6
Biblioteche
N riferimento
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
Note
5.6.1
Scaffali
200
19
80
5.6.2
Zona di lettura
500
19
80
5.6.3
500
19
80
5.7
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
5.7.1
300
25
20
5.7.2
75
25
20
5.7.3
Corsie di circolazione
75
25
20
5.7.4
Zone di parcheggio
75
20
5.7.5
Biglietteria
300
19
80
N riferimento
UNI EN 12464-1:2004
Note
UNI
Pagina 19
prospetto
6.1
N riferimento
5.6
Edici scolastici
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
6.1.1
Aule giochi
300
19
80
6.1.2
Nido
300
19
80
6.1.3
300
19
80
6.2
Locali scolastici
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
N riferimento
Note
Note
6.2.1
Aule scolastiche
300
19
80
6.2.2
500
19
80
6.2.3
Sale lettura
500
19
80
6.2.4
Lavagna
500
19
80
6.2.5
500
19
80
6.2.6
500
19
80
6.2.7
750
19
90
6.2.8
750
16
80
6.2.9
500
19
80
6.2.10
500
19
80
6.2.11
Laboratorio di insegnamento
500
19
80
6.2.12
300
19
80
6.2.13
Laboratori di informatica
300
19
80
6.2.14
Laboratori linguistici
300
19
80
6.2.15
500
22
80
6.2.16
Ingressi
200
22
80
6.2.17
100
25
80
6.2.18
Scale
150
25
80
6.2.19
200
22
80
6.2.20
Sale professori
300
19
80
6.2.21
Biblioteca: scaffali
200
19
80
6.2.22
500
19
80
6.2.23
100
25
80
6.2.24
300
22
80
6.2.25
Mensa
200
22
80
6.2.26
Cucina
500
22
80
UNI EN 12464-1:2004
TCP 5 000 K
UNI
Pagina 20
prospetto
7.1
N riferimento
5.7
Edici di cura
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
Note
Tutti gli illuminamenti a livello pavimento.
7.1.1
Sale d'attesa
200
22
80
7.1.2
200
22
80
7.1.3
50
22
80
7.1.4
200
22
80
7.2
UGRL
-
Ra
-
N riferimento
7.2.1
500
19
80
7.2.2
300
19
80
7.3
UGRL
-
Ra
-
N riferimento
7.3.1
Illuminazione generale
100
19
80
7.3.2
Illuminazione di lettura
300
19
80
7.3.3
Visita semplice
7.3.4
Visita e trattamento
7.3.5
7.3.6
7.4
N riferimento
7.4.1
Illuminazione generale
7.4.2
Visita e trattamento
7.5
N riferimento
7.5.1
Illuminazione generale
7.5.2
7.5.3
7.6
N riferimento
7.6.1
Illuminazione generale
7.6.2
Visita orecchio
7.7
Locali analisi
N riferimento
300
19
80
1 000
19
90
80
200
22
80
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
500
19
90
1 000
19
90
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
300
19
80
1 000
90
500
16
90
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
300
19
80
1 000
90
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
7.7.1
Illuminazione generale
300
19
80
7.7.2
50
19
80
UNI EN 12464-1:2004
Note
Note
Evitare luminanze troppo elevate nel campo visivo dei
pazienti.
Illuminamento a livello pavimento.
Note
Note
Note
Note
UNI
Pagina 21
prospetto
7.8
5.7
Sale parto
N riferimento
7.8.1
Illuminazione generale
7.8.2
Visita e trattamento
7.9
N riferimento
UGRL
-
Em
lx
Ra
-
Note
300
19
80
1 000
19
80
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
7.9.1
Dialisi
500
19
80
7.9.2
Dermatologia
500
19
90
7.9.3
Endoscopia
300
19
80
7.9.4
Ingessatura
500
19
80
7.9.5
Bagni medicali
300
19
80
7.9.6
Massaggio e radioterapia
300
19
80
7.10
Sale operatorie
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
500
19
90
1 000
19
90
N riferimento
7.10.1
7.10.2
Sala operatoria
7.10.3
Zona operatoria
7.11
N riferimento
Note
L'illuminazione dovrebbe essere regolabile.
Note
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
Note
7.11.1
Illuminazione generale
100
19
90
7.11.2
Visita semplice
300
19
90
7.11.3
Visita e trattamento
7.11.4
Sorveglianza notturna
7.12
Odontoiatria
N riferimento
1 000
19
90
20
19
90
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
500
19
90
Note
7.12.1
Illuminazione generale
7.12.2
Sul paziente
1 000
90
7.12.3
Zona operatoria
5 000
90
7.12.4
5 000
90
TCP 6 000 K
7.13
Laboratori e farmacie
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
Note
500
19
80
1 000
19
90
TCP 6 000 K
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
Note
N riferimento
7.13.1
Illuminazione generale
7.13.2
Ispezione colori
7.14
Locali di decontaminazione
N riferimento
7.14.1
Locali di sterilizzazione
300
22
80
7.14.2
Locali di disinfezione
300
22
80
UNI EN 12464-1:2004
UNI
Pagina 22
prospetto
7.15
5.7
N riferimento
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
500
19
90
5 000
90
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
8.1.1
200
22
80
8.1.2
150
22
80
8.1.3
500
19
80
8.1.4
500
19
80
8.1.5
Sale attesa
200
22
80
8.1.6
Deposito bagagli
200
25
80
8.1.7
300
19
80
8.1.8
500
16
80
8.1.9
500
22
80
8.1.10
500
22
80
8.1.11
500
22
80
8.2
Stazioni
Em
lx
UGRL
-
Ra
-
7.15.1
Illuminazione generale
7.15.2
prospetto
8.1
N riferimento
N riferimento
5.8
Note
Trasporti
Aeroporti
8.2.1
50
28
40
8.2.2
Atrii e sportelli
200
28
40
8.2.3
300
19
80
8.2.4
Sale attesa
200
22
80
PROCEDIMENTI DI VERIFICA
6.1
Illuminamento
Note
Per grandi altezze vedere punto 4.6.2.
Note
Per la verica degli illuminamenti si dovrebbe prendere in considerazione la taratura dei luxmetri utilizzati, la
conformit delle caratteristiche di lampade e degli apparecchi di illuminazione ai dati fotometrici dichiarati, i
risultati del confronto dei dati di progetto, come i fattori di riessione delle superci, ecc., con i valori reali.
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6.2
6.3
6.4
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APPENDICE
(informativa)
A DEVIAZIONE-A
Deviazione-A: Deviazione nazionale dovuta a regolamenti la cui modica non rientra al
momento nella competenza del membro CEN/CENELEC.
La presente norma europea non rientra nell'ambito di alcuna Direttiva europea.
La presente deviazione di tipo A in Danimarca valida in sostituzione delle disposizioni
della norma europea no a quando esse non siano state eliminate.
Danimarca
Danish Building Regulations BR 95 e BR S 98 pubblicate dal National Building and
Housing Agency.
Punti 4, 5 e 6
In conformit alle Danish Building Regulations BR 95 e BR S 98, l'utilizzo del DS 700
obbligatorio.
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BIBLIOGRAFIA
CIE 29.2:1986
CIE 40:1978
CIE 60:1984
CIE 97:1994
IEC 60050-845
ISO 3864
ISO 8995
ISO 9241-6
ISO 9241-7
90/270/CEE
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Agricoltura................................................................... 2.1
Allineamento al colore dei denti (odontoiatria)....... 7.12.4
Ambienti per misurazione di precisione (industria
chimica) ................................................................... 2.5.4
Analisi con amplicatore di immagini e
sistemi televisivi (locali analisi) ................................ 7.7.2
Annodatura (lavorazione e manifattura tessile).... 2.18.10
Apertura balle (lavorazione e manifattura tessile).. 2.18.1
Archivi (ufci) .............................................................. 3.7
Archiviazione (ufci).................................................... 3.1
Ascensori (zone di circolazione) .............................. 1.1.2
Asciugatura (ceramica, piastrelle, vetro, vetrerie).... 2.4.1
C
Calcestruzzo................................................................2.3
Camera di asciugatura (lavorazione e
manifattura tessile) .................................................2.18.8
Camera di lucidatura (costruzione veicoli)..............2.19.2
Camera di spruzzatura (costruzione veicoli) ..........2.19.2
Camera di verniciatura (costruzione veicoli)...........2.19.2
Cemento ......................................................................2.3
Centrali elettriche.......................................................2.15
Cinema ........................................................................5.3
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Ceramica .....................................................................2.4
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E
Edici per il bestiame (agricoltura) .......................... 2.1.2
Elaborazione dati (ufci) ............................................. 3.2
Endoscopia (locali di cura)....................................... 7.9.3
Essiccazione (lavorazione e manifattura
del legno) ............................................................... 2.20.1
F
Fabbricazione compensato (lavorazione e
manifattura del legno) ............................................ 2.20.1
Fonderie...................................................................... 2.8
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Forni............................................................................ 2.2
Fucinatura a stampo .............................................. 2.13.2
H
Hangar per le riparazioni ed i controlli (aeroporti) ... 8.1.9
G
Gabinetti (sale di riposo, infermeria e
pronto soccorso) ...................................................... 1.2.4
Industria chimica..........................................................2.5
I
Illuminazione di lettura (corsie, reparti maternit).... 7.3.2
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Musei ...........................................................................5.5
Odontoiatria ...............................................................7.12
Magazzini.................................................................... 1.4
P
Padiglioni espositivi .....................................................5.4
Palazzetti (locali scolastici) .....................................6.2.24
Palestre (locali scolastici) .......................................6.2.24
Panici .........................................................................2.2
Parcheggi pubblici coperti............................................5.7
Parrucchieri .................................................................2.9
Parrucchieri (parrucchieri) ........................................2.9.1
Passamaneria (lavorazione e manifattura
tessile) ..................................................................2.18.10
Pasticcerie ...................................................................2.2
Piastrelle......................................................................2.4
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Stazioni........................................................................8.2
U
Ufci................................................................................3
Ufcio per il personale (edici di cura) .....................7.2.1
Uso di attrezzature e macchinario di
movimentazione (agricoltura) ...................................2.1.1
Vetro ............................................................................2.4
Vetrerie ........................................................................2.4
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Ente Nazionale Italiano
di Unicazione
Via Battistotti Sassi, 11B
20133 Milano, Italia
La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,
dellIndustria e dei Ministeri.
Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 N 633 e successivi aggiornamenti.