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Si nota chiaramente che il rettangolo formatosi ad est della perpendicolare, delimita l'area del
sito come un recinto.
La cosa ancora pi sorprendente che tale rettangolo non ha proporzioni casuali, ma un
rettangolo con base doppia rispetto l'altezza (lato lungo doppio rispetto il corto).
Questa "casualit" legata incredibilmente ad un particolare presente nella Camera del Re della
piramide di Khufu: le misure del pavimento di detta camera sono di mt 10,46x5,23. La pianta
della camera mortuaria ha forma rettangolare, con proporzioni uguali alla ricostruzione grafica
(lato lungo doppio rispetto il corto).
E' chiaro, quindi, che la figura geometrica emersa non pu essere casuale, dato che in realt
poteva benissimo emergere un rettangolo con proporzioni differenti a quelle trovate. Invece
abbiamo un rettangolo con base doppia rispetto l'altezza, proprio come le proporzioni del
pavimento della Camera del Re.
Se le proporzioni coincidono, si potrebbe tentare di associare la grafica alla camera di Khufu.
Cos facendo siamo in presenza di due camere di sepoltura, una vera all'interno della piramide e
una riprodotta sulla piana attraverso le non casuali proporzioni.
Anche se la ricostruzione appare incredibile ma reale, sorge una domanda: esiste un sarcofago
nella schematizzazione? Se nella Camere del Re vi il sarcofago (alquanto enigmatico)
probabilmente anche la ricostruzione grafica ha al suo interno un "sarcofago". La risposta ci
viene sempre dal mausoleo di Cheope. La cassa in granito custodita nella Grande Piramide e
ritenuta la sepoltura del potente sovrano, ha una strana ed unica caratteristica: il volume
esterno di 2332,8 litri esattamente il doppio del volume interno che di 1166,4 litri.
Questo dato sorprendente ci rimanda alla schematizzazione. E' evidente il concetto di dividere,
di considerare la met. Il rettangolo ricavato dalle strade cerimoniali ci ha indotto a tracciare la
mediana da cui emerso il rettangolo dalle caratteristiche proporzioni. E' sensato proseguire
con gli stessi principi. Il ragionamento ci porta alla (FIGURA 5) in cui e tracciata la seconda
mediana. Questa retta data dalla sintesi dei concetti esposti e dai dati emersi. Gli antichi egizi
ci hanno indicato il percorso attraverso le enigmatiche misure della Camera del Re della
piramide di Cheope.
Unendo la logica dello strano orientamento delle rampe e la logica delle strane misure racchiuse
nell'imponente mausoleo, appare il disegno che ha ispirato la disposizione generale del sito di
El-Gza. I costruttori indicano la via da seguire attraverso due elementi strutturali della
necropoli che racchiudono il concetto di met:
- le rampe, ovvero le diagonali che indicano il punto in cui tracciare la mediana;
- il caratteristico volume del sarcofago, che indica la divisioni in due parti uguali della superficie.
La seconda retta, tracciata sulla base dei concetti esposti, cade sopra la Sfinge, il vero inizio
della necropoli, del sarcofago, cio le tre grandiose piramidi. Ecco perch l'imponente
monumento leonino in quella posizione: in realt vigila il riposo eterno degli dei (i faraoni)
proprio all'inizio del sarcofago. La geometria conferma la ricostruzione in quanto, la divisione
(generata dalla mediana dettata dal particolare volume del sarcofago) del rettangolo camera del
re origina due quadrati. Questi sintetizzano al meglio il concetto di met ed uguaglianza,
inoltre, quello ad ovest di tale divisione delimita perfettamente le tre grandiose dimore divine.
Com' evidente, la necropoli reale di El-Gza stata edificata sulla base di un disegno generale
complessivo. Gli enigmatici elementi architettonici sono tra loro legati da una sequenza
geometrica precisa e rigorosa, prova dell'origine unitaria dell'immenso complesso funerario.
Quella appena descritta l'intuizione che mi ha permesso di evidenziare e quindi dimostrare
che la necropoli di El-Gza fu eretta a seguito di un sofisticato e pianificato progetto generale.
Non vero che le tre piramidi furono edificate separatamente da tre distinti faraoni solo per
rimarcarne la loro grandezza divina, come oggi si sostiene in ambito ufficiale. Lo schema
emerso dimostra chiaramente la non casualit della disposizione dei monumenti che
costituiscono il grandioso complesso, compresa la precisa ubicazione della Sfinge. Questa, come
ben si pu notare dalla fig.5, stata scolpita proprio in coincidenza della seconda mediana, la
linea che divide il rettangolo in due quadrati e, come per la prima divisione, il riferimento la
Camera del Re della piramide di Cheope, precisamente il suo sarcofago. Sarcofago che quasi
imbarazzante chiamarlo cos, visto che di "bara reale" non ha davvero niente. Gli unici elementi
degni di nota nella cassa di granito, sono la particolare tecnica costruttiva e le stupefacenti
misure legate al doppio e alla met. Queste particolari proporzioni sono la genesi, la fonte
ispiratrice dei progettisti di El-Gza. Attenzione per: anche se applicato con concetti geometrici
e numerici, il principio religioso. Siamo in presenza di una necropoli, quindi siamo in presenza
di Ka, il doppio spirituale. Le stesse piramidi, disposte secondo il disegno della costellazione di
Orione (teoria di Bauval), sono il Ka di Osiride, perch nella concezione teologica degli egizi
Orione era il doppio di Osiride. Non strano, quindi, ritrovare il concetto di doppio (e di met)
sull'intero sito di El-Gza, perch tutto il complesso si fonda su tale logica. Gli abili architetti
egiziani hanno edificato le "tombe" degli dei, applicando materialmente il concetto spirituale di
doppio, attraverso la geometria ed i numeri. Ci non assolutamente strano; anche le chiese
cristiane applicano tale regola. Uniscono cio un concetto puramente spirituale a quello
materiale attraverso la realizzazione di chiese che, viste in pianta, riproducono il disegno della
croce, simbolo supremo di cristianit.
Per gli egizi, soprattutto per i faraoni dell'Antico Regno, massime divinit terrene, il divenire
un'osiride dopo la morte era naturale, in quanto divinit supreme. Ecco che la disposizione delle
piramidi secondo Orione-Osiride logica.(cos come logica la pianta a croce delle chiese
cristiane) perch Osiride era il dio massimo nell'aldil, Horus in vita. Tutti i monumenti della
piana di El-Gza hanno quindi una logica precisa strettamente vincolata alla religione
dell'oltretomba. E uno degli elementi su cui si fondava il culto egizio era proprio il ka. Gli
architetti di El-Gza hanno "coperto" o meglio velato, quasi mascherandone la presenza reale, i
monumenti con il doppio, lo spirito. Le rampe celavano questa concezione immateriale proprio
come lo spirito in un uomo presente ma impercettibile. Ci rispecchia la natura egizia. E'
parte della religione dell'oltretomba di quell'antico popolo. La cosa eccezionale che i
progettisti hanno celato il ka nell'orientamento delle rampe perch vogliono indicarci la via. Solo
individuando il doppio, nascosto nelle vie cerimoniali, si aprono le porte dell'aldil. In realt la
grafica descritta il primo passo, la chiave di accesso al Duat. Affermo senza ombra di dubbio
che la piana di El-Gza il Duat, la dimora eterna degli dei. Gi molti ricercatori hanno
ipotizzato che El-Gza o un luogo preciso della necropoli sia da identificare con l'oltretomba
egizio. Ora, credo proprio che luce sia stata fatta. Nel mio libro Osiride rivelato la grafica si
sviluppa ulteriormente sino al luogo pi importante del Duat: la quinta divisione. Il tutto fatto
senza forzature perch, individuata la chiave di accesso nell'aldil, la via da percorrere
obbligata. Scopriamo cos che la "casa di Sokar", ovvero la presunta sepoltura di Osiride, ha
un'ubicazione precisa nella necropoli. La schematizzazione contiene, con una sequenza
rigorosa, gli elementi della religione dei morti ovvero: il dio Anubi, il Ka, la bilancia di Maat,
l'Ankh ed il pilastro Djed. I monumenti di El-Gza sono disposti secondo una logica che
rispecchia passo passo ci che menziona il libro dell'Amduat. La necropoli il Duat, la dimora
eterna degli dei, gli osiride, i faraoni rinati nel firmamento (la cintura di Orione)
E' qui materialmente impossibile descrivere tutta la ricostruzione fatta, ma dagli studi da me
compiuti si evince che tutto, nel sito, stato minuziosamente pianificato da menti eccezionali.
Addirittura i nomi di Khufu, Khafre e Menkaure sembrano avere una logica precisa nel contesto;
non sono affatto casuali. Tutto ci minuziosamente spiegato in Osiride rivelato, anche se
moltissime incognite rimangono aperte e numerosi perch attendono risposta.