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LOSSERVATORE ROMANO
POLITICO RELIGIOSO

GIORNALE QUOTIDIANO

Non praevalebunt

Unicuique suum
Anno CLIV n. 37 (46.579)

Citt del Vaticano

sabato 15 febbraio 2014

Nella festa di San Valentino Papa Francesco spiega a quindicimila coppie di fidanzati in piazza San Pietro come far durare un matrimonio

Insieme per sempre


Se lamore solo un sentimento,
uno stato psicofisico, non si pu
costruirci sopra qualcosa di solido.
Ma se una relazione, allora una
realt che cresce, e possiamo anche
dire a modo di esempio che si costruisce come una casa. E la casa si
costruisce assieme, non da soli!.
Cos Papa Francesco si rivolto a
circa quindicimila coppie di fidanzati che, provenienti da oltre trenta
Paesi, si sono ritrovate in piazza San
Pietro questa mattina, 14 febbraio,
giorno di San Valentino. E questa
casa per vivere insieme per sempre,
ha aggiunto il Pontefice, non va fondata sulla sabbia dei sentimenti che
vanno e vengono, ma sulla roccia
dellamore vero, lamore che viene
da Dio.
stato, quello del Papa con le
giovani coppie di fidanzati, un vero
e proprio dialogo fatto di domande

e di risposte, nel corso del quale il


Pontefice ha come disegnato i contorni di un modo di vivere insieme,
come famiglia, che, se si vuole felice
e per sempre, si incardina su tre parole: permesso, grazie e scusa.
Vivere insieme ha spiegato il
Papa ai giovani unarte, un cammino paziente, bello e affascinante.
Non finisce quando vi siete conquistati lun laltro. Anzi, proprio allora che inizia!.
Tanti che si preparano al matrimonio ha messo in guardia dicono stiamo insieme finch dura
lamore. E anche un seminarista
disse al suo vescovo voglio essere
prete per dieci anni. Esempi che il
Papa ha usato per far capire ai giovani che oggi tante persone hanno
paura di fare scelte definitive, per
tutta la vita. In effetti viviamo in
tempi in cui, ha osservato, tutto

cambia rapidamente, niente dura a


lungo. Ma, ha scandito, non dobbiamo lasciarci vincere dalla cultura
del provvisorio. Bisogna quindi intraprendere un cammino che ha
delle regole che si possono riassumere proprio in tre parole, permesso,
grazie e scusa. E ne ha spiegato il
senso. Poi il Papa ha consigliato i fidanzati su come pregare insieme. E
ha ricordato la preghiera che Ges
ci ha insegnato, il Padre Nostro, nel
quale invece che il consueto D acci
oggi il nostro pane quotidiano, i fidanzati possono, anzi, devono pregare: Signore, dacci oggi il nostro
amore quotidiano.
Lamore vero non si impone con
durezza e aggressivit. invece la
cortesia che conserva lamore. Purtroppo, ha proseguito il Pontefice,
oggi nelle nostre famiglie, nel nostro mondo, spesso violento e arro-

gante, c bisogno di molta pi cortesia. E questo pu cominciare a casa. Ecco, ha detto, il segreto del vero amore. E ha concluso esortando i
fidanzati a crescere insieme per lasciare ai figli leredit di aver avuto
un pap e una mamma che sono cresciuti insieme, facendosi lun laltro pi uomo e pi donna.
PAGINA 8

Il Papa ai vescovi
della Repubblica Ceca

La Chiesa
alleata delluomo
PAGINA 7

Prorogata la tregua a Homs ma non si registrano sviluppi nel negoziato a Ginevra

Diplomazia ancora in stallo sulla Siria


GINEVRA, 14. In Siria, stata prorogata ieri per tre giorni la tregua in
vigore da venerd scorso per consentire i soccorsi ai civili di Homs,
ma tardano sviluppi negoziali. La
seconda tornata di colloqui alla
conferenza Ginevra 2, infatti, si avvia oggi a conclusione senza prospettive di significativi passi in
avanti verso una soluzione negoziata del conflitto. Un prolungamento
di questa sessione negoziale era stato ipotizzato nei giorni scorsi dalla
portavoce dellOnu a Ginevra,
Corinne Momal-Vanian, ma nulla al

I retroscena del bombardamento


di Montecassino

Tragici errori
e ciniche scelte
GAETANO VALLINI

A PAGINA

Legalizzata in Belgio leutanasia per i bambini senza limiti di et

Il pi grave passo falso


di FERDINAND O CANCELLI
a proposta di legge per estendere anche ai minori in fin di
vita la possibilit di chiedere
leutanasia, adottata alla fine del novembre scorso dalle commissioni
riunite per gli Affari sociali e la giustizia del Senato belga, stata definitivamente approvata il 13 febbraio
con 86 voti a favore, 44 contrari e 12
astensioni. Il Belgio quindi il primo Paese al mondo a legalizzare
senza limiti det leutanasia per i
bambini, andando anche oltre il limite dei dodici anni in vigore in
Olanda.
Pu veramente un bambino chiedere di essere ucciso? Chi decider
se accordargli il diritto di morire?
La legge prevede che a svolgere tale
compito siano uno psicologo, un
medico e i genitori. Uno psicologo
stabilir se il bambino possieda o
meno la capacit di intendere e di
volere. Sar possibile per determinare con un colloquio psicologico
che un bambino gravemente malato
chieda lucidamente uniniezione letale? anche solo immaginabile che
una simile valutazione sia scientificamente, umanamente e razionalmente accettabile? Un medico certificher se siano presenti sofferenze
fisiche insopportabili e non lenibili
causate da un incidente o da una
malattia.

y(7HA3J1*QSSKKM( +[!"!$!=!,!

La medicina palliativa, ormai in


grado di controllare la quasi totalit
dei sintomi fisici, insegna che in presenza di un sintomo non lenibile,
utilizzando i comuni farmaci che
non alterano il livello di coscienza,
possibile comunque ricorrere alla sedazione palliativa, far dormire cio
profondamente il paziente e annullarne la percezione della sofferenza.
I genitori dovranno dare il proprio
assenso alliniezione letale.
Se risulta difficile accettare che
uno psicologo anzich ascoltare e
confortare il piccolo paziente emetta
un giudizio di via libera alleutanasia e un medico anzich ricorrere a
tutti i mezzi che la moderna medicina offre per lenire lumana sofferenza si limiti a certificare lesistenza di
sintomi insopportabili, decisamente incredibile appare affidare ai genitori il carico di acconsentire alluccisione del proprio figlio, un atto,
come ricordavano i responsabili religiosi belgi gi nel novembre scorso,
che non solamente uccide ma distrugge un po alla volta i legami
che esistono nella nostra societ.
forse questo laspetto pi inquietante della decisione presa in
Belgio, il pi grave passo falso commesso su un sentiero che sta diventando sempre pi ripido e scivoloso.
Consentire luccisione del proprio figlio rischia di scardinare dal di den-

tro uno dei legami pi forti della famiglia umana. Alcuni pediatri belgi
hanno cercato nei giorni scorsi di
chiedere al presidente della Camera
di rinviare la votazione; alcuni parlamentari, soprattutto cristiano-democratici, si sono opposti fino allultimo e i rappresentanti di tutte le religioni, nessuna esclusa, hanno ripetutamente tentato di fare appello al
senso di responsabilit e di umanit
degli esponenti politici.
Ci che era in corso da tempo
tuttavia non si arrestato: anzich
restare accanto a genitori disperati e
a bambini sofferenti la politica in
Belgio ha scelto per entrambi la via
breve.
Eppure resta la convinzione che
nulla di quanto fatto per opporsi a
una simile legge sia stato vano. Le
vicende umane ci ricordano gli effetti che apparentemente deboli voci
hanno avuto nel risvegliare le coscienze in tempi bui, la storia sacra
ci insegna che strumenti fragili e
quasi insignificanti hanno annunciato lalba di tempi nuovi. Ieri i malati
adulti in fin di vita, oggi i bambini,
forse domani i malati di Alzheimer
o di altre malattie neurodegenerative: pietre di scandalo che sempre resteranno sul cammino di chi vorrebbe scavalcarle senza inciampo,
sguardi di vita che non si possono
evitare per legge.

momento sembra avallare tale prospettiva.


Linviato dellOnu e della Lega
araba, Lakhdar Brahimi, che presiede la conferenza, ha incontrato ieri
Wendy Sherman, vicesegretario di
Stato americana, e Ghennady
Gatilov, vice ministro degli Esteri
russo. Secondo Brahimi, c limpegno statunitense e russo a sbloccare
i negoziati. Fonti diplomatiche concordi, peraltro, sostengono che lincontro non ha avvicinato le posizioni. Il ministro degli Esteri russo,
Serghei Lavrov, ha anzi denunciato
questa mattina le intenzioni di fare
fallire i colloqui, definendo controproducenti i tentativi di fissare una
scadenza alla conferenza Ginevra 2
dopo solo due tornate negoziali.
Assistiamo a sistematici tentativi di
trovare qualsiasi pretesto per far deragliare una soluzione politica, ha
detto Lavrov, chiamando in causa
direttamente Stati Uniti e Francia.
Secondo il ministro russo, i presidenti Barack Obama e Franois
Hollande hanno di nuovo incominciato a sostenere che la questione siriana non possa concludersi solo con il negoziato. Quando si
fanno passi, alcuni anche pubblici,
come dichiarazioni che luso della
forza rimane unopzione possibile,
questo suscita in noi preoccupazione, ha detto Lavrov.
Lintervento di Lavrov conferma
che il confronto diplomatico conti-

Una famiglia dopo un bombardamento ad Aleppo (Afp)

nua anche in sede di Consiglio di


sicurezza dellOnu. La Russia si accinge a presentare una bozza di risoluzione incentrata sulla necessit
di combattere il terrorismo, espressione con la quale tanto Mosca
quanto Damasco definiscono in
pratica tutti i gruppi armati che
operano in Siria. In precedenza,

Mosca aveva annunciato il veto a


un progetto di risoluzione che diversi Paesi, comprese Francia e
Gran Bretagna, intendono presentare con lo scopo dichiarato di aprire
corridoi umanitari. Secondo Mosca,
invece, il testo mirerebbe a porre le
basi per future operazioni militari
contro Damasco.

NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza le Loro
Eminenze Reverendissime i Signori Cardinali:
Dominik Duka, Arcivescovo
di Praha, con lArcivescovo emerito Miloslav Vlk, e con gli Ausiliari, le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori Vclav
Mal, Vescovo titolare di Marcelliana, Karel Herbst, Vescovo
titolare di Siccesi, in visita ad
limina Apostolorum;
le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori:
Jan Graubner, Arcivescovo
di Olomouc, in visita ad limina
Apostolorum;
Vojtch Cirkle, Vescovo di
Brno, con il gi Ausiliare, Sua
Eccellenza Reverendissima Petr
Esterka, Vescovo titolare di Cefala, in visita ad limina Apostolorum;
Frantiek Vclav Lobkowicz, Vescovo di Ostrava-Opa-

va, in visita ad limina Apostolorum;


Ji Paour, Vescovo di
esk Budjovice, con lAusiliare, Sua Eccellenza Reverendissima Pavel Posd, Vescovo titolare di Ptuj, in visita ad limina
Apostolorum;
Jan Vokl, Vescovo di Hradec Krlov, con lAusiliare, Sua
Eccellenza Reverendissima Josef
Kajnek, Vescovo titolare di Acque di Dacia, in visita ad limina Apostolorum;
Jan Baxant, Vescovo di Litomice, in visita ad limina
Apostolorum;
Frantiek Radkovsk, Vescovo di Plze, in visita ad limina Apostolorum;
Ladislav Huko, Vescovo titolare di Orea, Esarca Apostolico per i cattolici di rito bizantino residenti nella Repubblica
Ceca, in visita ad limina Apostolorum.

Il Santo Padre ha ricevuto


questa mattina in udienza il Signor Moyss Louro de Azevedo
Filho, Fondatore e Moderatore
Generale della Comunidade
Catolica Shalom (Brasile).

Nomine di Vescovi ausiliari


Il Santo Padre ha nominato
Vescovo titolare di Summa ed
Ausiliare di Buenos Aires (Argentina) il Reverendo Alejandro
Giorgi, del clero della medesima
Arcidiocesi, finora Rettore del
Seminario Metropolitano di
Buenos Aires.
Il Santo Padre ha nominato
Vescovo titolare di Tisedi ed
Ausiliare di San Roque de presidencia Roque Senz Pea (Argentina) il Reverendo Monsignor Gustavo Alejandro Montini, finora Vicario Generale della
Diocesi di Rafaela.

LOSSERVATORE ROMANO

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sabato 15 febbraio 2014

LUe contro Berna

In Italia al via le consultazioni per formare un nuovo Esecutivo

Intervista con il presidente di Cipro

Non negoziabile
la libera
circolazione
delle persone

Letta si dimesso
Renzi verso lincarico

Per un Mediterraneo
di pace e dialogo

BERNA, 14. LEuropa rispetta lesito del referendum svizzero di domenica scorsa che introduce il
sistema delle quote per limmigrazione degli europei ma non si
pu nascondere che pone dei problemi seri. Lo ha detto ieri il
presidente della commissione Ue,
Jos Manuel Duro Barroso.
A margine di un incontro a
Bruxelles con il primo ministro
olandese, Mark Rutte, Duro
Barroso ha dichiarato: Come
presidente della commissione, devo difendere linteresse generale
europeo. La verit che noi offriamo alla Svizzera una situazione eccezionale. Berna ha accesso
senza restrizioni al nostro mercato
interno e gli svizzeri possono vivere ovunque in Europa, ce ne sono
circa 430.000 che vivono e lavorano nellUe. Allora ha sottolineato non giusto che lEuropa
offra alla Svizzera queste condizioni e che la Svizzera non lo faccia. Esiste un accordo internazionale fra la Svizzera e lUnione europea che deve essere rispettato.
A questo punto, ha osservato
Duro Barroso, la Confederazione che deve proporre delle soluzioni. Ho preso nota dellannuncio del Consiglio federale che ha
elaborato un piano entro giugno
per presentare un progetto di legge entro la fine dellanno. Aspettiamo questa decisione, mentre
continuano i contatti fra il servizio
di azione esterna e la Svizzera, ma
non negozieremo i principi della
libera circolazione delle persone.
Berna, ha proseguito il presidente dellEsecutivo europeo, deve prendere una decisione e poi
ne potremo discutere, ma nel rispetto dei principi essenziali.
nellinteresse della Svizzera, oltre
che dellUnione europea, di gran
lunga il primo partner commerciale: dobbiamo lavorare per un rapporto costruttivo, ma non si pu
nascondere che questa decisione,
che rispettiamo, pone dei problemi e dei problemi seri.
E in attesa di capire le ripercussioni del voto del referendum,
lUnione europea come anticipato nella riunione preparatoria di
ieri ha confermato il rinvio dei
negoziati con la Svizzera sullaccordo istituzionale, che avrebbe
dovuto comprendere oltre cento
intese bilaterali e affrontare le modalit di risoluzione di eventuali
controversie. Luned scorso, la
Commissione Ue aveva annunciato il congelamento dei negoziati
tecnici con la Svizzera sullaccordo sul mercato elettrico, per la necessit di dover condurre nuovi
esami dopo il referendum.
Bruxelles ora attende che il Governo della Confederazione faccia
una proposta di legge, per misurarne poi limpatto sugli accordi
in essere con lUe.

di MARCO BELLIZI
Su una cosa Matteo Renzi ha sicuramente ragione: da oggi il segretario del Partito democratico (Pd) si
gioca tutto. Il dato da aggiungere
che con lui si gioca in buona parte
anche il futuro prossimo dellItalia.
E, se si volesse completare il quadro, si potrebbe dire che si gioca
anche buona parte del futuro del
Pd, il quale, dopo aver consumato
una riunione di direzione con una
voracit quasi bulimica, riuscito
di nuovo a dare di s limpressione
di un apparato litigioso e minato
da lotte personali che fatalmente lo
relegano al ruolo di eterno incompiuto. Unimmagine che non corrisponde del tutto alla realt e che
non rende giustizia a un partito dove le voci sono plurali e legittimamente si confrontano su una base
paritaria, come non accade in altre
formazioni politiche. Tuttavia ci
che rimane, agli occhi degli italiani
e degli osservatori oltre confine, il
consumarsi di unennesima crisi di
Governo dalle motivazioni e dai rituali che sanno di stantio.
Renzi rischia tutto anche per
questo: perch si assunto il compito di tirare una linea e di aprire
una fase nuova, per il Paese e per
la stessa sinistra, da sempre un po
allergica alle leggi e ai compromessi
della comunicazione e ai leader
troppo leader. Il presidente del
Consiglio dei ministri, Enrico Letta,
si recato questa mattina, venerd,
al Quirinale per presentare le sue
dimissioni al capo dello Stato, mentre Renzi al lavoro per preparare
la sua squadra di Governo composta da dodici o quindici ministri. Le
opposizioni hanno chiesto una
parlamentarizzazione della crisi e
dunque un voto di sfiducia in aula,
che non c stato quando invece
Berlusconi ha posto fine alla sua ultima esperienza a Palazzo Chigi.
Napolitano avvier invece le consultazioni gi dalle 17 di oggi pomeriggio, al fine di arrivare a varare
un nuovo Esecutivo in tempi stretti.
La volont del presidente della Repubblica infatti quella di limitare
al massimo questa fase di crisi pilotata, che male si accompagna
allidentit parlamentare disegnata
dalla Costituzione, cos come male
vi si accompagna anche una legge

elettorale che sembra fatta apposta


per garantire lingovernabilit del
Paese. Ingovernabilit che si verificherebbe anche qualora si tornasse
subito alle urne.
Con Renzi arriva perci il momento nel quale deve voltare pagina lItalia intera, dopo venti anni
poco utili, almeno sotto laspetto
della modernizzazione istituzionale
ed economica. Il contesto sembra
favorevole, con i primi timidissimi
segnali di uscita dalla crisi e con un
quadro politico che pare poter definitivamente prescindere dal dualismo del pro o contro Berlusconi.
Renzi dovr giocare proprio su
questi due tavoli. Uno quello delle riforme strutturali, quella rivoluzione liberale che non stata realizzata dal centrodestra. Laltro
quello delle riforme istituzionali,
con in testa una nuova legge elettorale e quindi labolizione del bicameralismo perfetto e la riforma del
Titolo V della Costituzione. Il segretario del Pd potr alzarsi vincente da questi due tavoli solo giocando parallelamente su entrambi.
Letta al quale si deve riconoscere quanto meno la capacit di
aver restituito al Paese unimmagine
di seriet e di minima affidabilit,
passando indenne, fra laltro, attraverso gli scossoni che hanno accompagnato luscita di Berlusconi
dal Parlamento non ha avuto il
tempo o, secondo i suoi avversari,
la capacit di farlo. Renzi dovr
riuscirci potendo contare presumibilmente sulla stessa maggioranza,
allinterno della quale presente in
maniera determinante anche il
Nuovo centrodestra di Angelino Alfano.
Lincognita principale allora se
e in quale modo un Governo, che
si definisce di legislatura in quanto
a vocazione politica, possa mettere
in opera un programma con obiettivi cos ambiziosi e trasversali. E,
sotto questo aspetto, come si comporter il Pd di fronte a una rivoluzione copernicana che coinvolge la
sua identit e il suo modo di porsi
di fronte agli elettori. Fino ad ora
tempi e modalit di questa crisi sono apparsi ancora legati al passato:
il Governo Renzi, se nascer, lo far dunque con una sorta di peccato
originale. Durante la sua vita dovr
dimostrare di sapersene redimere.

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La necessit di recuperare e valorizzare leredit cristiana e la convivenza tra le religioni; il contributo che
alla pace nel Vicino oriente pu venire dal Paese europeo vicino a
quella regione; il destino delle migliaia di migranti che cercano di
raggiungere lEuropa attraversando
il Mediterraneo; le ripercussioni sociali della crisi economica in atto.
Su questi temi si espresso il presidente di Cipro, Nikos Anastasiades,
in unintervista rilasciata al nostro
giornale.
Il suo Paese ha radici cristiane profonde. Una delle preoccupazioni pi importanti del Papa il futuro dei cristiani in Medio Oriente. Cosa pu fare
la comunit internazionale per evitare
che la presenza cristiana venga cancellata da quella regione?
In effetti, Cipro stata benedetta
da una forte eredit cristiana, che risale agli apostoli Barnaba e Paolo.
Allo stesso tempo, storicamente Cipro sempre stata un faro di coesistenza pacifica tra diverse religioni;
cristianesimo e islam hanno vissuto
luno accanto allaltro per secoli prima dei deplorevoli eventi del 1974
che, tra le altre cose, hanno portato
a una divisione innaturale dellisola
su linee etniche e religiose. Questo
aspetto tra i primi che vengono in
mente pensando a Cipro: uno Stato
insulare nellest del Mediterraneo,
nel crocevia tra Europa, Asia e Africa; uno Stato membro dellUnione
europea nel suo angolo sudorientale; un crogiolo di religioni e culture;
un Paese che, malgrado la sua recente storia tragica, ambisce a diventare nuovamente un rifugio, un
modello, soprattutto, di coesistenza
pacifica delle religioni monoteistiche
del mondo.
La nostra storia la dimostrazione del fatto che condividiamo assolutamente le preoccupazioni del
Santo Padre riguardo al futuro del
cristianesimo nelle nostre immediate
vicinanze. Proteggere i diritti delle
minoranze religiose, inclusi i cristiani, essenziale per salvaguardare il
principio fondamentale dei diritti
umani. Allo stesso tempo, sostenere
i diritti religiosi significa promuovere la pace in questa area instabile
del sud del Mediterraneo. Ci non

interesse solo dei Paesi della regione e dei loro vicini, ma anche del
mondo in generale. A tale riguardo,
crediamo fortemente che la comunit internazionale condivida la grande responsabilit di prendere misure
per proteggere e promuovere i diritti e le libert religiose dei cristiani
nella tumultuosa regione del sud del
Mediterraneo.
Il Papa ha invitato i fedeli di tutte le
religioni a una giornata di preghiera e
di digiuno per la pace in Siria. E ora
si sta svolgendo una conferenza internazionale per raggiungere una transizione politica. Cipro il Paese europeo
pi vicino al Medio Oriente. In che
modo pu aiutare a raggiungere la pace in quella regione?
La nostra posizione geografica e
la nostra storia rendono per noi imperativo contribuire a ogni sforzo
per assicurare un futuro stabile nella
regione e una transizione tranquilla
verso una soluzione politica in Siria.
Sebbene sia facile essere sopraffatti
da gravi sviluppi come quelli che
stanno avvenendo in Siria e considerare come marginale la protezione
della religione, dobbiamo per essere consapevoli che si tratta di un
elemento del conflitto, ma anche di
un elemento centrale della graduale
stabilizzazione. Stiamo facendo il
massimo per aiutare a risolvere la

Secondo il commissario Ue allAllargamento sono passi urgenti da compiere per risolvere la crisi

Sollecitata una riforma costituzionale


e un cambio della squadra di Governo a Kiev

Vietata in Russia
ladozione
a coppie
omosessuali
MOSCA, 14. Entra in vigore in
Russia la legge che vieta le adozioni internazionali alle coppie
omosessuali straniere e ai singoli
dei Paesi in cui queste unioni sono legalizzate. Il decreto, firmato
luned dal primo ministro russo,
Dmitri Medvedev, e pubblicato
sul sito web del Governo, operativo da ieri. Il bando riguarda
quindici Paesi che consentono il
matrimonio tra omosessuali. Finora la questione non era regolamentata in Russia, ma comunque
ladozione non veniva concessa di
prassi a coppie che si dichiaravano
omosessuali.

di GIUSEPPE FIORENTINO

Il presidente Ianukovich con il commissario Ue allAllargamemto Fle (Afp)

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

TIPO GRAFIA VATICANA


EDITRICE LOSSERVATORE ROMANO

Carlo Di Cicco

don Sergio Pellini S.D.B.

vicedirettore

Piero Di Domenicantonio
caporedattore

Gaetano Vallini
segretario di redazione

direttore generale

KIEV, 14. Il commissario Ue allAllargamento, tefan Fle, ha sottolineato ieri a Kiev la necessit di
adottare misure urgenti in Ucraina
per una riforma costituzionale e
per la formazione di un nuovo Governo che riunisca tutte le forze
presenti e per future elezioni libere
e trasparenti. Anche lopposizione
lo ha ribadito ieri il leader del
partito Udar, Vitali Klitschko
chiede una riforma costituzionale
per tornare di fatto al testo del
2004 e limitare i poteri del capo di
Stato. Solo dopo, ha detto il leader
dellopposizione, sar possibile la
formazione di un Governo tecnico.
Fle che ha incontrato nel corso della sua missione a Kiev il presidente Viktor Ianukovich ha sottolineato limportanza della fiducia nel processo politico che non
pu essere raggiunta finch continuano gli arresti, le intimidazioni e
le molestie contro i manifestanti
antigovernativi in Ucraina. Il commissario Ue allAllargamento ha
inoltre affermato che il Fondo monetario internazionale sar al centro
di ogni tipo di assistenza finanziaria che verr fornita a Kiev in futuro. A inizio febbraio, lalto rappresentante per la Politica estera e di
sicurezza comune dellUnione europea, Catherine Ashton, aveva detto

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in unintervista al Wall Street


Journal che Ue e Stati Uniti stavano preparando un piano congiunto di assistenza finanziaria in
favore dellUcraina.
Ma il ministro degli Esteri russo,
Serghiei Lavrov, tornato ad avvertire lOccidente contro ogni tipo di
interferenza nella crisi ucraina e ha
accusato Bruxelles di volere creare
una sfera di influenza, facendo
pressione su Kiev perch scelga
lintegrazione europea, a scapito
delle relazioni con Mosca.
Parlando oggi nel corso di una
conferenza stampa, dopo il suo incontro con lomologo tedesco,
Frank-Walter Steinmeier, il capo
della diplomazia del Cremlino ha
ribadito che ai cittadini deve essere
permesso di risolvere la crisi da
soli.
Noi crediamo che siano gli
ucraini stessi a dover trovare una
soluzione alla crisi politica ha dichiarato ci aspettiamo che tutti
gli altri partner dellUcraina seguano questo principio. In un articolo uscito a sua firma ieri sul giornale Kommersant, Lavrov aveva
scritto che la crisi politico-istituzionale in Ucraina segna il momento
della verit nei rapporti tra la
Russia e lUnione europea.

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crisi siriana. Sosteniamo le trattative


alla conferenza di Ginevra 2 attualmente in corso, come anche gli sforzi per alleviare la tragica situazione
umanitaria. Recentemente abbiamo
partecipato alla seconda Conferenza
dei donatori per la Siria organizzata
in Kuwait e ci siamo impegnati a
favore di un sostegno finanziario.
Allo stesso tempo, abbiamo collaborato con le Nazioni Unite e con
lOrganizzazione per la proibizione
delle armi chimiche al fine di istituire una base di appoggio a Cipro per
la missione congiunta delle due organizzazioni per la distruzione
dellarsenale chimico siriano.
Ritengo davvero che uno dei modi migliori per realizzare un cambiamento sia quello di dare lesempio.
Per quanto riguarda Cipro il nostro
obiettivo proprio questo; la riunificazione pacifica della nostra amata
patria e la risoluzione del nostro annoso problema certamente avranno
effetti positivi sulla turbolenta regione dellest del Mediterraneo.
Unaltra grande preoccupazione espressa dal Papa riguarda il destino delle
migliaia di migranti che cercano di
raggiungere le coste meridionali dellEuropa attraversando il Mediterraneo. Secondo lei che cosa si pu fare
per evitare le tragedie che si verificano
tanto spesso?
Cipro condivide molte delle priorit di politica estera della Santa Sede, come la protezione dei diritti
umani e religiosi, la lotta al traffico
di esseri umani e la necessit di affrontare la questione della migrazione. Riteniamo che migrazione illegale e traffico di persone vadano affrontati con un approccio umanitario, rispettando e sostenendo i diritti umani. Cipro e gli altri Stati mediterranei dellUnione europea sono
in prima linea nellaffrontare i problemi che nascono da queste realt.
Le politiche europee devono essere
potenziate e sviluppate per affrontare i problemi fondamentali dei Paesi
dorigine dei migranti in termini di
sviluppo, assistenza finanziaria, stabilit politica e tutela ambientale.
Molti Paesi della Comunit europea
hanno dovuto affrontare una crisi economica e finanziaria profonda. Quali
misure si possono prendere per evitare
che ci accada di nuovo?
davvero piuttosto demoralizzante che la vita di tanti cittadini
europei sia stata colpita in maniera
cos grave dagli effetti della crisi
economica globale. Le sfide poste
dallalto tasso di disoccupazione e
dalla perdita di reddito purtroppo
hanno avuto ripercussioni su milioni
di europei. La cosa particolarmente dolorosa per le giovani generazioni, che hanno attese per il futuro e
il diritto di sperare. La crisi finanziaria globale non poteva non colpire anche Cipro. Grazie agli aiuti internazionali, abbiamo evitato il pericolo imminente della bancarotta,
anche se con gravi ripercussioni sulle nostre condizioni e sui nostri
standard di vita. Stiamo rispondendo con i fatti e affrontando con determinazione le difficolt.

Concessionaria di pubblicit
Il Sole 24 Ore S.p.A
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Aziende promotrici della diffusione de


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Intesa San Paolo

Alfonso DellErario, direttore generale


Romano Ruosi, vicedirettore generale

Ospedale Pediatrico Bambino Ges

Sede legale
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sabato 15 febbraio 2014

pagina 3

Riprendono le violenze nella regione congolese

Duecentomila persone costrette dalleruzione del Kelud a lasciare la casa

Decine di vittime civili


nel Nord Kivu

Fuga dal vulcano in Indonesia

KINSHASA, 14. Una settantina di


donne e uomini della provincia
orientale congolese del Nord Kivu
sono rimasti vittime di esecuzioni
sommarie, tra fine gennaio e inizio
febbraio, nei centri di Nyamaboko I
e II, nel territorio del Masisi. Nel
darne notizia, la Monusco, la missione dellOnu nella Repubblica
Democratica del Congo, ha attribuito le stragi a non meglio identificati
gruppi armati attivi da decenni nella
ricca provincia mineraria.

Fossa comune
scoperta
nella Repubblica
Centroafricana
BANGUI, 14. La scoperta di nuovi
orrori e la denuncia di ininterrotte violenze confermano il progressivo dilagare della tragedia
della Repubblica Centroafricana,
sprofondata nel caos dopo il colpo di Stato del marzo scorso,
quando il presidente Franois
Boziz fu rovesciato dagli ex ribelli della Seleka.
Una dozzina di corpi senza vita sono stati trovati in una fossa
comune nel centro della capitale
Bangui dai soldati della Misca, la
missione inviata dai Paesi confinanti e passata lo scorso 19 dicembre sotto la responsabilit
dellUnione africana. La fossa si
trova nei pressi di una caserma
che fino a poche settimane fa
aveva servito da base alle milizie
della Seleka, originariamente una
coalizione di oppositori di Boziz
senza particolari connotazioni
confessionali, ma da tempo formata in maggioranza da combattenti stranieri, in massima parte
di matrice fondamentalista islamica, provenienti soprattutto da
Sudan e Ciad.
Alle violenze della Seleka sono
seguite quelle delle milizie conosciute come antibalaka (balaka significa machete in lingua locale sango), contro la popolazione
musulmana, Sempre ieri, fonti
missionarie hanno denunciato
allagenzia Misna il recente massacro di una ventina di civili musulmani a Nzakoum, un villaggio
al confine con il Ciad.

Nonostante la sconfitta militare


della ribellione del Movimento del
23 marzo (M23), lo scorso novembre, in Nord Kivu le violenze non si
fermano. Malgrado la firma di accordi di pace con il Governo di
Kinshasa, lOnu sospetta che lM23
continui a reclutare uomini nella
confinante provincia Orientale, con
il sostegno dei vicini Rwanda e
Uganda.
Al tempo stesso, sono in corso
operazioni militari congiunte della
Monusco e dellesercito congolese
contro i groppi armati stranieri da
tempo attivi nellarea, come gli
ugandesi delle Forze alleate democratiche - Esercito nazionale per la
liberazione dellUganda (Adf-Nalu)
e i rwandesi huto delle Forze democratiche di liberazione del Rwanda
(Fdlr), riparate in territorio congolese dopo il genocidio dei tutsi in
Rwanda del 1994. Questo nonostante che Adf-Malu e Fdlr abbiano assicurato allinizio del mese di aver
messo fine alle proprie attivit militari.
La scorsa settimana, come previsto dagli accordi di pace firmati con
lM23 su pressione dei Paesi
dellarea, il Parlamento di Kinshasa
ha approvato unamnistia a favore
dei combattenti che non siano accusati di crimini di guerra. Ora il

provvedimento legislativo aspetta la


firma del presidente Joseph Kabila.
LOnu ha lanciato al tempo stesso lallarme per il rischio di catastrofe umanitaria in unaltra ricca
provincia mineraria congolese, quella del Katanga, nel sud-est. Martin
Kobler, rappresentante speciale dellOnu nella Repubblica Democratica del Congo, ha annunciato che la
Monusco intende rafforzare la presenza dei caschi blu in Katanga, per
contrastare altri gruppi armati, tra i
quali la milizia indipendentista Mai
Mai Bakata Katanga. Negli ultimi
mesi tale milizia ha attaccato una
decina di villaggi e incendiato centinaia di case nella zona tra le localit
di Manono, Mitwaba e Pweto, provocando oltre quattrocentomila sfollati. Inoltre, lultimo rapporto
dellUnicef, il fondo delle Nazioni
Unite per linfanzia, ha denunciato
il reclutamento forzato da parte dei
gruppi armati del Katanga di duemila bambini e ragazzi di et compresa tra sette e 17 anni, a partire da
ottobre 2012.
I bambini vengono anche sfruttati
illegalmente per scavare nelle miniere delle provincia. Secondo le ultime stime a disposizione circa 43.000
minatori di meno di 16 anni sono
stati censiti nei siti di estrazione di
Kipushi, Kolwezi e Likasi.

JAKARTA, 14. Oltre duecentomila persone sono state costrette oggi a lasciare le loro abitazioni poco prima
delleruzione del vulcano Kelud, in Indonesia.
Ma leruzione scrive il quotidiano Jakarta Post
ha gi ucciso almeno due persone e costretto alla chiusura tre aeroporti nellisola di Giava. Il monte Kelud
considerato uno dei vulcani pi pericolosi sullisola
principale dellarcipelago asiatico, perch densamente
popolato su uno dei lati. Poche ore dopo la fuga degli
abitanti, il vulcano ha iniziato ha eruttare violentemente
cenere e rocce roventi e le immagini televisive hanno

mostrato la pioggia di lapilli che cadeva sui trentasei


villaggi circostanti. LAgenzia nazionale per la gestione
dei disastri ha confermato che la cenere vulcanica stata trasportata, in alcuni casi, fino a duecento chilometri
di distanza, investendo anche le citt di Surabaya e di
Yogyakarta. Lallarme resta alto, dato che i tremori alla
base del vulcano continuano. Si calcola che il Kelud
uno tra i circa 130 vulcani attivi nellarcipelago abbia
causato 15.000 morti dal sedicesimo secolo ad oggi. Nel
1568, in particolare, una tremenda eruzione provoc pi
di 10.000 vittime.

Significativo spiraglio nelle relazioni tra Pyongyang e Seoul

Via libera a riunioni sulle famiglie coreane divise

Calma a Tripoli
dopo lannuncio
di un golpe
TRIPOLI, 14. Non c alcun tentativo di golpe in corso a Tripoli. Lo
ha affermato il Consiglio supremo
per la sicurezza (Css), citato dalla
televisione satellitare Al Arabiya.
Anche il premier libico, Ali
Zeidan, ha negato in un breve discorso televisivo che sia in atto un
colpo di Stato. Sembrano quindi
prive di fondamento le voci circolate in mattinata in merito a elementi dellesercito vicini al generale Khalifa Haftar che avrebbero
preso il controllo della capitale e
sospeso Governo e Parlamento.
La stessa Al Arabiya ha trasmesso
un video in cui Haftar, ex comandante delle forze di terra, annuncia la sospensione delle istituzioni
e una Road map in cinque punti.
Il Consiglio supremo per la sicurezza un organismo costituito
nel 2011 per garantire la sicurezza
del Paese in seguito al vuoto di
potere prodottosi con la caduta
del regime dellex leader libico,
Muammar Gheddafi. La vicenda
odierna sembra intrecciarsi con
quanto ha detto ieri il ministro
della Difesa, Abdullah Al Thani,
che ha annunciato alla stampa locale che un tentativo di golpe da
parte di ufficiali dellesercito e di
alcuni politici stato sventato. Al
Thani ha affermato che il golpe
era destinato a sospendere Parlamento e Governo e che il capo
delle forze armate, Nuri Abu
Sahmain, ha emesso un ordine di
arresto per tutti gli uomini coinvolti nel piano.

Residenti in fuga dopo leruzione del vulcano Kelud (Ansa)

Le delegazioni delle due Coree nel villaggio smilitarizzato di Panmunjom (Reuters)

Rousseff riceve
i rappresentanti
dei Sem Terra
BRASILIA, 14. La presidente brasiliana, Dilma Rousseff, ha ricevuto
ieri nel palazzo di Planalto una
trentina di rappresentanti del movimento Sem Terra, che mercoled
ha portato in piazza a Brasilia oltre ventimila persone per protestare contro la mancata approvazione
della riforma agricola. Il movimento ha chiesto alla presidente
di mantenere la promessa di assegnare terreni del nord-est alle circa centomila famiglie di contadini
accampate e senza terre da coltivare. Il Governo ha promesso di
trovare una soluzione entro lanno
per trentamila famiglie, secondo
quanto riporta lagenzia Brasil.
Secondo i Sem Terra, nel nord-est
ci sono ottantamila lotti di terreno
liberi, con acqua e infrastrutture
necessarie per lagricoltura.

SEOUL, 14. Le due Coree terranno il


ciclo di riunioni delle famiglie separate dalla guerra del 1950-53 dal 20
al 25 febbraio, come concordato,
malgrado il regime comunista di
Pyongyang avesse ventilato un rinvio a seguito delle imminenti manovre militari tra Seoul e Stati Uniti
previste dal 24 febbraio.
Le parti, nel secondo round di incontri ad alto livello, hanno anche
deciso di evitare ogni commento
diffamatorio contro laltro, al fine
di aumentare la fiducia reciproca, ha
riferito il capo della delegazione
sudcoreana, Kim Kyou Hyun, citato
dallagenzia di stampa Yonhap.
Kim, inoltre, ha riferito che le due
Coree hanno promesso ogni sforzo
per migliorare le relazioni, concordando sul proposito di tenere un altro round di colloqui ad alto livello
in una data ancora da determinare.
Laccordo stato raggiunto nel confronto, il secondo in soli tre giorni,
presso il villaggio di frontiera di
Panmunjom. Mi aspetto ha concluso Kim che le due Coree continuino a costruire la fiducia attraverso il dialogo anche nel futuro.
Intanto, ieri, al termine di una
breve visita a Seoul, il segretario di
Stato americano, John Kerry, ha ribadito che gli Stati Uniti non accetteranno che la Corea del Nord possa
essere uno Stato con potenziale atomico, e ha chiesto, invece, che la
denuclearizzazione sia verificabile.
I colloqui a sei sulla denuclearizzazione del regime comunista di

Mandato di cattura in Venezuela


contro leader dellopposizione
CARACAS, 14. La giustizia venezuelana ha emesso ieri sera un mandato di cattura contro Leopoldo
Lpez, esponente di spicco dellopposizione, accusandolo di istigazione a delinquere per il suo presunto
ruolo negli scontri scoppiati mercoled a margine di un corteo di protesta, con un bilancio di tre morti e
25 feriti.
Lo stesso Lpez, dopo i disordini, aveva imputato al Governo del
presidente Nicols Maduro, delfino
e successore del defunto Hugo
Chvez, di aver orchestrato la violenza di piazza. Lordine di arrestare loppositore, leader del partito
Primero Justicia, arrivato dopo
che Maduro aveva annunciato in
un discorso che erano stati identificati i responsabili materiali e morali
degli scontri. Il ministro degli Esteri, Elas Jaua, aveva additato direttamente Lpez come assassino.

Lpez, che era presente nella manifestazione studentesca di opposizione, aveva denunciato che gli
scontri dopo lo scioglimento del
corteo erano stati provocati ad arte
nellambito di un piano orchestrato dallo Stato, accusando la polizia di non aver impedito larrivo in
piazza di squadracce armate inviate
per sparare sui manifestanti.
Intanto, il canale colombiano
Ntn24 ha denunciato ieri che il
Governo di Caracas ha censurato
le sue trasmissioni, eliminando il
segnale dalle due reti via cavo che
arrivano in quel Paese, mentre stava informando sulle manifestazioni
dellopposizione. stato un atto
di censura contro la libert di
stampa, una violazione del diritto
che hanno tutti i cittadini di informarsi e un attentato alla libert di
espressione, ha detto la direttrice
del canale, Claudia Gurisatti.

Pyongyang, che coinvolge le due


Coree, Stati Uniti, Giappone, Russia
e Cina in una fase di stallo dalla
fine del 2008, ma una sua ripresa
deve poggiare sulla reale predisposizione nordcoreana a discutere.

Kerry a Pechino
a colloquio
con Xi Jinping
PECHINO, 14. Il segretario di Stato americano, John Kerry, dopo
la missione di ieri nella Corea del
Sud, stato ricevuto oggi a Pechino dal presidente cinese Xi
Jinping. Lo riferisce lagenzia
Nuova Cina. Kerry arrivato a
Pechino nel quadro di una missione volta a ridurre la tensione
nel Pacifico, dove la Cina ha in
corso una serie di dispute territoriali con Paesi alleati degli Stati
Uniti tra cui Giappone, Filippine
e Vietnam. Altro importante punto in discussione il programma
nucleare della Corea del Nord,
della quale Pechino lunica alleata. Dopo la Cina Kerry proseguir la sua missione in Indonesia
e negli Emirati Arabi Uniti.

Tempesta di neve
sulla costa orientale
degli Stati Uniti
WASHINGTON, 14. Non si placa la
tempesta di neve e ghiaccio abbattutasi sul sud degli Stati Uniti e
che ora sta imperversando sulla
costa orientale, con forti nevicate
a New York, Washington, Boston
e Filadelfia. Nella capitale tutti gli
uffici federali sono rimasti chiusi.
Ovunque chiuse anche le scuole.
Almeno ottocentomila le persone
rimaste al buio e al freddo per i
blackout. New York si svegliata
totalmente imbiancata, e la neve
ha causato ritardi soprattutto alle
linee della metropolitana, anche se
alcune scuole e molti uffici hanno
regolarmente aperto. Serrata invece a Washington, completamente
paralizzata, dove stato anche sospeso il servizio di autobus per
quella che si prevede sia la peggiore nevicata dellanno.

Ripresa
la sede
del Governo
a Bangkok
BANGKOK, 14. La polizia thailandese riuscita a riprendere oggi il
controllo della sede del Governo a
Bangkok, occupata dallopposizione antigovernativa da inizio dicembre, nellambito di una vasta
operazione lanciata allalba con
lobiettivo di rimuovere i manifestanti da alcuni siti strategici.
Lo hanno annunciato i media
thailandesi, specificando che lintervento delle forze di sicurezza
(in assetto antisommossa) si
svolto senza violenze e di fronte a
un esiguo gruppo di manifestanti.
Tuttavia, piccoli gruppi di attivisti
proveniente in particolare dal
sud nazionalista del Paese asiatico
mantengono il controllo di alcune aree nella zona dei ministeri.
Loperazione della polizia non riguarda, invece, gli accampamenti
della protesta nelle aree pi commerciali della capitale.
Per il Governo della premier,
Yingluck Shinawatra, da tre mesi
sotto la pressione dellopposizione, che ne chiede a gran voce le
immediate dimissioni, una temporanea vittoria.
Dopo dieci morti e oltre 600 feriti, la situazione sul campo si
parzialmente calmata, anche se la
tensione rimane molto alta, soprattutto dopo la recente decisione della Corte costituzionale di ritenere valide le legislative del 2
febbraio scorso, boicottate dallopposizione.
Le elezioni suppletive si dovrebbero tenere in aprile, con il rischio di prolungare di chiss
quanti mesi limpasse politico-istituzionale. Il Governo rimane nel
frattempo ad interim, con scarso
potere decisionale e al momento
pure incapace di pagare migliaia
di agricoltori del riso, nellambito
di un controverso programma di
sussidio che ha aperto una ulteriore voragine nel bilancio statale.
Ma altre nubi minacciose si addensano allorizzonte dellEsecutivo. La stessa premier infatti indagata per negligenza in relazione
al disastroso sussidio del riso,
mentre 250 deputati del partito di
maggioranza, il Puea Thai, rischiano di essere interdetti dalla
politica per cinque anni, accusati
di avere tentato di cambiare la
Costituzione rendendo il Senato
completamente eletto.
Con linfluente esercito che ha
almeno per il momento escluso un colpo di Stato, una Thailandia sempre pi spaccata al momento non in grado di capire
come tutto possa terminare.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 4

sabato 15 febbraio 2014

Come Romano Guardini scelse san Bonaventura

Ai Musei vaticani

Sinnamor del vero


nibile allinsegnamento della teologia dogmatica nel seminario vescovile di Magonza.
A tirarlo fuori da questa impasse fu un
giovane libero docente (aveva appena quattro anni pi di lui), il professor Engelbert
Krebs, che di l a un lustro sarebbe succeduto a Carl Braig nella cattedra di Teologia
dogmatica a Friburgo. Fu Krebs a proporre a
Guardini come argomento della tesi di laurea
il tema della redenzione negli scritti di san
Bonaventura. Fino allora, n Krebs n Guardini avevano mai letto una sola riga di Bonaventura. Nessuno dei due, peraltro, era sconosciuto nella repubblica delle lettere: Krebs
aveva al suo attivo quasi duecento voci bibliografiche; Guardini, pur novizio in essa,
ne contava un promettente manipolo. Eppure entrambi si misero al lavoro con convinzione. Erano in questo favoriti dalla coraggiosa Opera omnia bonaventuriana, da qualche anno uscita (1883-1902, in dieci tomi) dal
Collegio degli storici francescani di Quaracchi e dai loro propri torchi.
Questo il campo di lavoro del trentenne
Guardini, che accumul estratti su estratti
(come lui li chiamava, ossia passi,
brani, ma anche transunti), schede
su schede di bibliografia (1.500 per
lesattezza), organizzando cos il
materiale delle 1.350 note della futura tesi indicative di fonti, rimandi e
Il 17 febbraio a Roma, allAntonianum, verr
dati documentali. Questo, prima
presentata ledizione del Bonaventura di Romano
ancora di stendere il testo, come
Guardini (Brescia, Morcelliana, 2013, pagine 780,
fosse tutto gi scritto nella sua
euro 52), diciottesimo titolo dellopera omnia del
mente.
teologo. Pubblichiamo un articolo del curatore del
Terminata la ricognizione di tutta
volume.
lopera omnia, egli si sent innamorato del vero in Bonaventura. A
interessarlo non erano gli aspetti
storici (tanto amati e apprezzati negli amfondatore della psicologia sperimentale.
Fu, questo, un momento buio per Guardi- bienti accademici del tempo), le ascendenze
ni. Alla fine del suo curriculum di studi, egli culturali del Dottore serafico, le opinioni di
non aveva ancora non solo un proprio pro- questo o quel pensatore, le stesse grandi tragetto culturale per la conclusione del corso dizioni teologiche pur presenti nei possenti
universitario, ma neppure un maestro dal quaracchiani tomi in folio, quanto piuttosto
quale essere diretto nella stesura della tesi di il vero inseguito da Bonaventura in tutti i
laurea. Lontano dalla sua diocesi di Magon- suoi scritti, da quelli di scuola (il terribile
Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo)
za, egli sentiva poi tutta la sfiducia nutrita
a quelli pi strettamente teologici, o anche
verso di lui dai superiori messi di fronte alle mistico-ascetici, e (perch no?) anche quelli
sue continue tergiversazioni, senza dire del sullordine francescano.
clima come egli stesso ci ricorda nei suoi
Da tutti gli scritti bonaventuriani egli rileAppunti per unautobiografia (Brescia, Morcel- v pensieri inerenti al dogma della redenliana, 1986) di scarsa comprensione che zione e male fanno gli studiosi osservava
ivi si aveva in generale per lattivit scientifi- a prendere in considerazione solo gli
ca. I tempi, dunque, si facevano sempre pi scritti sistematici di Bonaventura, ossia il
stretti. Egli doveva laurearsi per essere dispo- Commento alle Sentenze, il Breviloquium ed
di ILARIO TOLOMIO

u del tutto casuale lincontro di


Romano Guardini con Bonaventura da Bagnoregio, il Dottore serafico. Prete ormai da cinque anni
(era stato ordinato nel 1910), al
termine degli studi universitari di Teologia
dogmatica compiuti a Friburgo, doveva scegliere il campo della sua tesi di laurea e con
il campo anche il relatore della sua dissertazione. Lincontro con Martin Grabmann
(cattedratico di dogmatica, celebre storico
del pensiero medievale) non gli fu di alcuna
utilit; quello con il docente di Teologia pastorale, di Storia dellarte nonch di Liturgia,
Karl Knstle, si concluse in un nulla di fatto: per lanziano professore universitario la
proposta, fatta da Guardini, di esaminare i
responsori dei mattutini del Breviario romano non era abbastanza storicizzata; quello
con Carl Braig fu addirittura fallimentare:
nello psicologismo maniacale del tempo propose a Guardini di fare un confronto fra
Tommaso dAquino e Wilhelm Wundt, il

Opera omnia

Cultura
e arte
indonesiana

eventualmente anche lItinerarium mentis in


Deum. Infatti, scriveva, solo nei suoi scritti
liberi, negli opuscula dogmatici e misticoascetici, erompe con forza lo spirito vero del
Doctor seraphicus.
E il grande vero nella teologia della redenzione era che Dio aveva avuto misericordia delluomo caduto nel peccato e laveva
redento inviando il Figlio suo, che come uomo-Dio avrebbe potuto riparare il crimine
di lesa maest commesso dalluomo nei
confronti di Dio stesso. Mistero della soddisfazione-riparazione vicaria di Cristo! Concetto fortemente sentito da Anselmo, questo.
Ma Bonaventura, pur accogliendo questo
fondamento della teologia medievale, a esso
non si arresta. Con dolcezza nei confronti
delluomo, ncora il suo pensiero teologico
alla agostiniana misericordia divina. Non solo. Supera anche la misericordia di Dio, ammettendo persino che lincarnazione sarebbe
potuta avvenire pure in assenza del peccato
e, questo, per completare lopera della creazione.

A lavoro finito, in unaltra lettera del 25


maggio 1914 sempre allamico Weiger manifesta un senso di liberazione nellinformarlo:
Il mio lavoro pronto, trascritto a macchina proprio in questo momento. Grazie a
Dio! (...) Una volta finito, penser a riposarmi un po.
Bonaventura aveva liberato Guardini anche da quel razionalismo che, con il pretesto
di dare solidi fondamenti al pensare
teologico, finiva per mortificare la speSentiva tutta la sfiducia dei superiori
culazione teologica stessa. In questo
senso aveva ragione Silvano Zucal
messi di fronte alle sue continue esitazioni
nellaffermare che Bonaventura era il
A tirarlo fuori dallimpasse
maestro segreto di Guardini. Un
fu il giovane docente Engelbert Krebs
maestro che gli insegnava a non dipendere da costruzioni nelle quali incasellare, e cos limitare, il proprio sapere. Un
Guardini fu affascinato da questo universo maestro che lo spingeva come gli aveva
di salvezza. Liberato dalle secche del razio- suggerito Max Scheler allindomani della
nalismo teologico e filosofico, nonch da chiamata alla cattedra di Filosofia della reliquello storicistico, gli piaceva di Bonaventu- gione e Weltanschauung cattolica a conra quella sua teologia aperta, mai conclusa, templare il mondo, le cose, luomo, le opere
che apre sempre nuovi spazi di ricerca alluo- facendo tutto questo come un cristiano como viator.
sciente della propria responsabilit. E, tutto
Bonaventura aveva liberato Guardini da questo, necessariamente in maniera non sistequella teologia che era ampiamente segnata matica.
dal pensiero storico (Joseph Ratzinger, La
Bonaventura poi riunendo nel suo discormia autobiografia, Cinisello Balsamo, Edizioni rere teologico aspetti diversi e distinti era diSan Paolo, 1998). Fu una pena per lui rispet- ventato, per cos dire, il crogiuolo della teotare nella sua tesi la metodologia di ricerca ria della opposizione polare, elaborata da
propria del tempo. La stesura di essa fu let- Guardini in giovinezza assieme al compagno
teralmente costellata da scoraggiamenti, in- di vita fanciullesca, di studi teologici e di vocertezze, dubbi. Nel novembre del 1913, cazione presbiterale Karl Neundrfer. Per esallamico Joseph Weiger, giovane prete della sa ogni dottrina poggia su questa dinamica
diocesi di Rottenburg, scriveva: La corre- di pensiero, un pensiero mai concluso e semzione della tesi una cosa davvero noiosa e pre aperto a nuovi sviluppi. Questo, per avfastidiosa. Non mi piacciono cos tanti nu- vicinarsi il pi possibile al mistero delluomo,
meri e note. Cio, quello che chiamano lavo- al manzoniano guazzabuglio del cuore
umano.
ro scientifico.

Renato Guttuso tra fede e arte sacra

Oltre la soglia delle visioni


di SILVANO M. MAGGIANI
La presentazione degli studi di Crispino Valenziano costituisce in genere per il recensore una vera sfida
perch si ben consapevoli di trovarsi di fronte a testi densi di continui rimandi, dotte referenze e apparenti allusioni enigmatiche; a
contenuti di densit semantica sempre rigorosa; a sintassi e grammatica a tratti arcaiche e a tratti di ardita modernit.
Non ci si deve scoraggiare di
fronte alle sue arditezze testuali, ma
provare a immergersi in pagine che
sono scritte per essere lette con attenzione e non scorse o sorvolate.
Per incoraggiare il lettore del volume Guttuso ...credeva di non credere...
(Citt del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2013, pagine 151, euro
24) devo subito proporre un diverso
avviso preliminare: il testo si legge
come un romanzo. La narrazione
scoppiettante come un gioco pirotecnico. Sembra che i colori vivissimi di Guttuso suggeriscano al narratore uno stile altrettanto vivace.
Il fatto che il narrato racconti
lesperienza di vita del pittore Guttuso, fondandola diacronicamente
sulla sua creativit pittorica, permette al lettore di lasciarsi coinvolgere nel mistero della vita di un
uomo e nel rispetto assoluto del
suo credere di non credere. La
mediazione tra storia e realizzazione dellopera darte una feconda
modalit perch come conferma
Guttuso in una delle numerose citazioni presentate da Valenziano:
Il pittore ha idee ma non dipinge
idee; il pittore dipinge solo le cose,
ma dal modo come le dipinge scaturiscono le idee (...) Riprendere in
considerazione i valori della pittura
in direzione realistica, significa essere guidati dalla mano del pittore
e vedere con pi intensit il visibile. Solo cos il pittore ci far vedere
linvisibile. E in questo guidarci a
vedere, a penetrare, a conoscere,
consiste la filosofia del pittore, il
modo attraverso cui il pittore esprime la filosofia sua.

Renato Guttuso, Il legno della croce (1980)

La mediazione che le opere guttusiane offrono tra iconologia e iconografia soprattutto quelle a carattere religioso favoriscono laccostamento a una filosofia che include il religioso e pi propriamente lo specifico cristiano e aprono a
un universo che vibra di una profonda testimonianza oltre la semplice materia del dipinto. la testimonianza di un credere cristiano ricevuto, perseguito nei ritmi del
tempo di una lunga vita, e tuttavia
mai ostentato perch come attestava Guttuso: Io non penso sia tanto importante dire se credo o non
credo (...) Non potrei mai dire, tuttavia, che sono ateo perch mi sembrerebbe sbagliato affermarlo (...)
Non ho paura di Dio perch se
Dio c non pu punirmi per questo. E per ogni volta che tento dire di non credere mi sento preso da
un grande sgomento; sono ateo, io
non lo dir mai. Non ne ho il co-

raggio e non troverei la forza per


farlo.
Valenziano non costringe Guttuso a dire il Dio di Ges Cristo, ma
tenta di vedere nelle parole affidate
alle immagini lemergere di visioni
che evocano una presenza di alcuni
aspetti del mistero cristiano, in particolare la crocifissione.
Molte pagine sono dedicate alla
Crocifissione del 1940, frutto di studi
precedenti, presentata alla quarta
edizione del Premio Bergamo nel
1942, vincitrice del secondo premio,
ma coinvolta in una tempesta di
spiacevolissime reazioni che trovarono convergenti giudizi di gerarchie ecclesiastiche, politici del regime, critici darte non sempre neutrali e ponderati nelle valutazioni.
La ferita fu profonda tanto che pi
tardi Guttuso si rifiut di donare la
Crocifissione che gli era stata richiesta per la Galleria di Arte Moderna
del Vaticano.

Gli eventi di Bergamo sono narrati da Valenziano con acribia interpretativa, una specie di pre-testo
nel testo. Il narratore colloca o
prende spunto dalle vicende di
Guttuso per narrare e sviluppare
ci che accaduto nella esperienza
ecclesiale prima, durante e dopo il
concilio Vaticano II circa la comprensione e la messa in opera delle
declinazioni dellarte sacra in arte
religiosa, arte cristiana, arte cultuale. Valenziano offre spunti che contribuiscono ad avere una efficace
ermeneutica per comprendere il settimo capitolo della costituzione liturgica Sacrosanctum concilium su
larte sacra e la sacra suppellettile. Ma anche per comprendere come si sviluppato il senso di unarte per la liturgia.
Conosciamo con preziosi dati
iconologici la Fuga in Egitto nelle
sue diverse proposte figurative fino
allaffresco che monsignor Pasquale
Macchi commission a Guttuso in
qualit di rettore per una delle cappelle del santuario del Sacro Monte di Varese, nel 1983; e conosciamo
il suggestivo Ingresso in Gerusalemme richiesto a Guttuso da monsignor Valenziano nel 1983 a nome
della Conferenza episcopale italiana in occasione dellallestimento
di un Evangeliario delle Chiese dItalia; libro liturgico da oltre mezzo
millennio andato in disuso e mai
venuto alla luce in esemplari a
stampa.
Questa richiesta, a cui Guttuso
rispose generosamente e riflessivamente, fu linizio di dialoghi cordiali e costruttivi che si allargarono
per coinvolgere il cardinale Salvatore Pappalardo, arcivescovo di Palermo. Il volume riporta una lettera
di riconoscenza che il pittore con
tratto incisivo, intenso e gentile indirizz agli inizi del 1984 al cardinale.
Con il capitolo sesto la narrazione volge al termine tramite una virata conclusiva del racconto che si
vuole concentrare come epilogo, su
ci che io chiamerei il corpo vissuto, ovvero nelle numerose mani

dipinte che comprendono, mani


sacre e mani profane, mani per la
carne e mani per lo spirito manifestazione, capacit di far toccare
con mano gli enigmi che Guttuso
pensa di rivelare e il mistero che
vuole che gli si riveli. E il racconto
si concentra poi sul Volto di Cristo,
raramente dipinto da Guttuso che
si scherniva dicendo di non sapere

Io non penso
sia tanto importante dire
se credo o non credo
Non potrei mai dire tuttavia
che sono ateo
se lo conosceva, e di non ritenersi
quindi capace di dipingerlo, se non
tratteggiarne i profili. I dipinti degli anni delle mani e i Volti di
Ges velati o in profilo sono sintesi di un desiderio aperto di poter
toccare e vedere oltre la soglia delle
visioni dei dipinti. Guttuso nel
credere di non credere diventa testimone del non dicibile, del non
raffigurabile, orientamento verso
possibilit simboliche per conoscere, vedere e toccare.

Il 14 febbraio ai Musei vaticani


stato aperto al pubblico
Indonesia, organizzata Land of
harmony, lesposizione dedicata
a una selezione di manufatti
provenienti dal Paese del Sud-Est
asiatico. A un anno dalla
presentazione del nuovo
allestimento dei bassorilievi del
tempio di Borobudur, viene
nuovamente dedicata allIndonesia
e al suo patrimonio artistico
unimportante iniziativa
espositiva. Nelle intenzioni del
curatore del Museo Etnologico,
padre Nicola Mapelli, questo
genere di operazioni serve ad
avviare o rilanciare e rendere pi
solido il dialogo tra culture
diverse. Anche per questo Mapelli
spesso in viaggio per
coinvolgere le popolazioni e fare

Divinit con testa di elefante (VIII-IX secolo)

opera di riconnessione tra


loggetto darte e la cultura di
provenienza. Questa una
specifica missione del Museo
etnologico che in questa
prospettiva utilizza il Laboratorio
di restauro polimaterico un
team di sette donne capeggiato da
Stefania Pandozy che si occupa
di oltre centomila opere
conservate presso i musei e
provenienti da cinque continenti.
Prendendoci cura di questo
materiale sottolinea Pandozy
affrontiamo un tema che il senso
del nostro lavoro, essere uniti
nella diversit, che in questo caso
richiama anche il titolo della
mostra. Proprio in Indonesia,
continua la studiosa, si riescono
a conciliare diverse culture e
religioni grazie al rispetto
reciproco. Per scegliere nelle
collezioni vaticane le opere da
mettere in mostra arrivata dal
museo di Jakarta una squadra di
specialisti che hanno anche
collaborato alla stesura delle
didascalie. La speranza, sottolinea
ancora la responsabile del
Laboratorio, che questo
atteggiamento di apertura
trasformi il Museo etnologico in
un museo contemporaneo, che
accolga le culture. In questa
prospettiva si muove lesposizione
che propone oggetti di uso
quotidiano accanto a opere darte,
valorizzando tra laltro il lavoro
degli scultori, che godono di
grande considerazione nel mondo
indonesiano per la loro capacit
di modellare la materia e
trasformarla.

In tutta Italia

Giornata dei musei ecclesiastici


Si tiene il 15 e il 16 febbraio in tutta Italia la seconda Giornata dei musei
ecclesiastici. Lo scorso marzo la manifestazione ha fatto registrare un
gran numero di presenze, consentendo a molti di scoprire la ricchezza di
oltre mille musei diocesani, cattedrali, chiese, confraternite disseminati
lungo lintera penisola. Un immenso patrimonio scarsamente segnalato
dalle guide turistiche delle citt e poco conosciuto. Le giornate ricorda monsignor Giancarlo Santi, presidente dellAssociazione Musei Ecclesiastici Italiani sono una delle tante iniziative che lassociazione ha
messo in cantiere per far emergere la forza in parte ancora nascosta della
realt museale ecclesiastica italiana. Lobiettivo, ha continuato, quello
di far conoscere questo capillare sistema museale, non inferiore n per
presenza n per contenuto a quello dei musei di gestione statale o di enti
locali.

LOSSERVATORE ROMANO

sabato 15 febbraio 2014

pagina 5

I retroscena diplomatici del bombardamento di Montecassino

Tragici errori
e ciniche scelte
di GAETANO VALLINI
n crimine di guerra
lo definirono i tedeschi
nella loro propaganda,
una necessit militare si difesero i britannici, un tragico errore ammisero
poi gli americani.
Settantanni dopo, il bombardamento della millenaria abbazia di
Montecassino del 15 febbraio 1944
resta ancora una delle pagine pi
controverse della seconda guerra
mondiale. Originata dallerrata convinzione, come ormai appurato senza ombra di dubbio, che le truppe
del Terzo Reich utilizzassero il monastero come fortezza o quantomeno
come un osservatorio strategico
nellambito della poderosa Linea
Gustav, la distruzione fu da subito
al centro di polemiche e di scambi
daccuse. Da pi parti si lev unondata di indignazione per aver ridotto
a un cumulo di macerie un luogo di
grande importanza storica, artistica e
religiosa, nonch per la morte di oltre duecento tra i profughi che vi
avevano trovato rifugio contando
sulla neutralit del monumento assicurata al Vaticano dai belligeranti.
Lanalisi delle vicende e delle responsabilit militari si trova in un
gran numero di libri, articoli e memoriali che di fatto hanno aperto
unaltra battaglia, stavolta sul piano
storiografico. Ci che rimasto in

Il generale Bernard Freyberg


a Cassino nel 1944

parte inesplorato lo scenario diplomatico che precedette e segu il tragico evento, comprese le iniziative
della Santa Sede sui governi di Berlino, Londra e Washington prima
per proteggere labbazia benedettina
e poi per salvaguardare Roma.
E sono proprio questi aspetti sui
quali si concentra il libro di Nando
Tasciotti Montecassino 1944 (Roma,
Castelvecchi, 2014, pagine 325, euro
19,50) che cerca di far luce sui retroscena di quel bombardamento.

Dopo un minuzioso lavoro di ricerca in archivi alleati e italiani, e


soprattutto attraverso interviste a
monaci e profughi, lautore, giornalista dinchiesta, sottolinea che su
Montecassino prima, durante e dopo
la distruzione, oltre alle bombe sono piovute anche forti dosi di distorsioni e bugie. Vi contribuirono
spiega sia i militari e i gerarchi nazisti di Hitler (che ebbe la responsabilit, primaria e decisiva, di aver
fatto inserire fortificazioni della
Linea Gustav anche a ridosso dello
storico monastero benedettino) sia i
comandanti militari alleati (Wilson,
Alexander, Clark, Freyberg), ma
anche il presidente americano
Roosevelt e il premier britannico
Churchill. Di questi ultimi, il primo disse di aver appreso del bombardamento da un giornale del pomeriggio, il secondo non ne parl
per anni.
In sostanza, nonostante storici inglesi e americani abbiano sostenuto
che non ci sarebbero prove per affermare che la decisione finale di bombardare labbazia sia stata presa a un
livello superiore a quello militare, almeno nel caso del primo ministro
britannico un forte e finora inedito
indizio documentale fa supporre se
non altro che non poteva non sapere. E che quindi, non intervenendo
in senso contrario, di fatto avall
loperazione. Dal 26 gennaio al 14
febbraio secondo quanto appurato

Quella voce supplichevole e sovrana


non fu ascoltata
Il 24 ottobre 1964 Paolo VI and a Montecassino per la consacrazione della ricostruita basilica cattedrale e la proclamazione
attraverso la lettera apostolica Pacis Nuntius di san Benedetto a patrono principale dellEuropa.
In un passaggio del suo discorso di saluto incentrato sui
temi della pace e del ruolo della vita monastica nel mondo moderno Montini si sofferm sulle vicende storiche che portarono al bombardamento alleato del 15 febbraio 1944: Parlano
queste mura. la pace che le ha fatte risorgere. Come ancora
ci sembra incredibile che la guerra abbia avuto contro questa
Abbazia, incomparabile monumento di religione, di cultura, di
arte, di civilt, uno dei gesti pi fieri e pi ciechi del suo furore, cos non ci pare vero di vedere oggi risorto il maestoso edificio, quasi esso volesse illuderci che nulla accaduto, che la
sua distruzione fu un sogno e che possiamo dimenticare la tragedia che ne aveva fatto un ammasso di macerie e di rovine.
Fratelli, lasciateci piangere di commozione e di gratitudine.
Per dovere del Nostro ufficio presso Papa Pio, di venerata memoria, Noi siamo bene informati testimoni di quanto la Sede
apostolica fece per risparmiare a questa fortezza non delle armi, ma dello spirito, il grave oltraggio della sua distruzione.
Quella voce supplichevole e sovrana, inerme vindice della fede
e della civilt, non fu ascoltata. Montecassino fu bombardato e
demolito. Uno degli episodi pi tristi della guerra fu cos consumato.
Non vogliamo ora farci giudici di coloro che ne furono la
causa. Ma non possiamo ancora non deplorare che uomini civili abbiano avuto lardire di fare della tomba di San Benedetto
bersaglio di spietata violenza. E non possiamo contenere la
Nostra letizia vedendo oggi che le rovine sono scomparse, che
le sacre pareti di questa Basilica sono risorte, e che la mole austera dellantico monastero ha ripreso figura nel nuovo. Benedicamus Domino!.

da Tasciotti Churchill scambi con i generali Alexander e


Wilson almeno dieci
telegrammi relativi al
fronte di Cassino e
allattivit del corpo
neozelandese, il cui comandante, il generale
Freyberg, premeva con
insistenza per il bombardamento. E lultimo, forse decisivo, fu
inviato venti ore prima
dellentrata in azione
delle fortezze volanti. Churchill, scrive lautore, chiedeva ad Alexander perch non fosse
stato ancora lanciato lattacco di
Freyberg, i cui piani (ignoti a
Churchill?) prevedevano come fondamentale e preliminare proprio
lammorbidimento della posizione
dominante dellabbazia.
Tasciotti analizza anche il ruolo
del Vaticano nella vicenda, e nel farlo abbraccia unazzardata tesi: quella
del basso profilo, quando parla di
atteggiamento enigmatico e sostiene
che unazione diplomatica pi energica da parte di Pio XII e della Santa
Sede che in realt aveva esercitato
pressioni sui Governi di Berlino,
Londra e Washington avrebbe potuto in qualche modo evitare la distruzione di Montecassino. E che
anche in seguito, il Papa non avrebbe condannato con forza quellazione, mantenendo una linea morbida
con gli alleati.
Ma una risposta viene dal gesuita
tedesco Peter Gumpel, che aveva conosciuto da vicino Papa Pacelli e che
per anni ne ha curato la causa di canonizzazione. Infatti in unintervista
rilasciata allincalzante autore, Gumpel sostiene che i Patti Lateranensi
del 1929 obbligavano il Papa alla
neutralit. Lui, anzi, preferiva parlare di imparzialit, non fare dichiarazioni pubbliche che potessero avvantaggiare luna o laltra delle parti.
Nel caso di Montecassino, nel pieno

Labbazia in ricostruzione dopo il bombardamento

centi, e per aver mentito sulla presenza dei tedeschi dentro labbazia.
Quali sarebbero state le conseguenze? I tedeschi aggiunge il religioso
certamente avrebbero detto: il Papa finalmente ha confermato ci che
noi abbiamo sostenuto da tempo,
cio che la propaganda degli Alleati
basata su bugie, falsit. E questo il
Papa non lo voleva. Se invece avesse
pubblicamente ringraziato i tedeschi
per non aver occupato labbazia,
avrebbe avuto la reazione
molto negativa degli amePrima, durante e dopo la distruzione
ricani.
In ogni caso, a quel
un diluvio
punto, salvaguardare Rodi distorsioni e bugie
ma era la preoccupazione principale.
La chiosa di Tasciotti comunque
monastero. Ma anche dopo il bombardamento, secondo il gesuita, pi indulgente sui presunti limiti da
una protesta pubblica era pericolo- lui rilevati nellazione della Santa Sesa e inopportuna, per il seguente de, i quali, nella catena delle responmotivo: non cerano soltanto una sabilit, non possono certo attenuaguerra sul fronte, ma erano in corso re, per la storia, il peso decisivo della
da tempo anche una guerra diplo- preventiva cinica scelta dei tedeschi
matica, una guerra psicologica, una di installarsi comunque a ridosso di
guerra mediatica. Quindi se in quel quelle sacre mura, e lenormit del
momento il Papa avesse detto pub- tragico errore degli Alleati.
E anche nei confronti di questi ulblicamente ci che aveva sentito (e
credeva essere vero sulla base di timi e dei loro leader politici del
quanto labate Diamare gli aveva tempo manifesta riconoscenza,
detto), avrebbe dovuto accusare gli collocando questa macchia storica
americani per aver distrutto un mo- nellambito della loro perennemennumento di quel valore e ucciso ad- te meritoria e vittoriosa lotta contro
dirittura le vite di tanti civili inno- il nazi-fascismo.
di una guerra che diventava sempre
pi feroce, fare una dichiarazione
pubblica senza avere accertato la verit era molto pericoloso.
La questione per il Papa era questa: Montecassino era stata occupata
o no dai militari tedeschi? Per saperlo, aveva interpellato tedeschi e americani, ma la certezza poteva venire
solo dallabate Diamare. Che dopo il
suo arrivo a Roma conferm lassenza di truppe naziste nel recinto del

Per riaffermare il valore della pace


Anticipiamo stralci della riflessione che il vescovo titolare di
Fondi, segretario aggiunto del Supremo tribunale della Segnatura apostolica, pronuncer ai vespri del 15 febbraio
nellabbazia di Montecassino.
di GIUSEPPE SCIACCA

Paolo

VI

in preghiera presso la tomba di san Benedetto


(24 ottobre 1964)

Con atteggiamento interiore di autentica pietas, che


forma nobile e vibrante di carit e di amore capace di
farsi trepida memoria e di volgersi al passato, desideriamo ricordare quanto tragicamente avvenne qui settantanni orsono, allorquando la furia cieca e insensata
della guerra si abbatt, distruggendolo, su questo che,
attraverso il verbo e lazione di Benedetto di Norcia e
dei suoi seguaci, era stato millenario centro irradiatore di
cultura, di civilt, e non solo di vita religiosa, per lintero occidente. Sembr quasi che lantica barbarie che
nellopera di san Benedetto aveva incontrato efficacissima opposizione al suo dilagare si fosse presa una feroce rivincita. Ma, come ebbe a scrivere Paolo VI, Montecassino fu ricostruito da una invicta pietas, che si radica
sulla buona volont degli uomini e, ancor pi a monte,

su un provvidenziale disegno della storia salvata e redenta da Cristo Signore, crocifisso e risorto, e nella
quale il Bene, lAmore, la Vita trionfer e avr lultima
parola.
E proprio Paolo VI, ventanni dopo la distruzione,
consacr la risorta basilica, proclamando san Benedetto
celeste patrono dEuropa, quellEuropa che, grazie appunto allopera evangelizzatrice del santo patriarca, nasce, si sviluppa e vive su radici spirituali autenticamente
cristiane, misconoscere o, peggio, rifiutare le quali, sarebbe un gesto di subalternit culturale e di colpevole rinuncia alla propria identit e alla propria storia.
Ma lodierno ricordo anniversario desidera altres riaffermare il valore, irrinunciabile, della pace e la condanna
totale della guerra e di ogni forma di violenza e di sopraffazione. Pace, che non instabile, sospettosa assenza
di belligeranza, bens disposizione profonda dellanimo,
che si fonda sulla giustizia e che vede nellaltro non gi
un pericoloso nemico da abbattere o un concorrente da
cui guardarsi, ma piuttosto un fratello col quale seppur nella diversit e molteplicit dialogare con rispetto, benevolenza e confrontarsi serenamente.

Andrej Konalovskij debutta nella regia teatrale in Italia con un classico shakespeariano
di GIUSEPPE FIORENTINO
Scenografie che rimandano a De Chirico, atmosfere che ricordano Fellini. Nessuna ipotesi si esclude per ottenere un alone di originalit nella messa in scena de La bisbetica
domata in programma in questi giorni al teatro Argentina di Roma. Un appuntamento
molto atteso per notoriet del regista,
Andrej Konalovskij che in passato ha diretto film di cassetta come Tango & Cash e A
trenta secondi dalla fine e soprattutto per il
fatto che questa di Konalovskij la prima
regia teatrale italiana. Pubblico delle grandi
occasioni alla prima, quindi, e successo di
uno spettacolo che certo non annoia grazie
al ritmo sostenuto, al quale del resto la commedia stessa rimanda.
Ma al di l delle trovate per cos dire contingenti, resta da comprendere se e come lo
spettacolo riesce a comunicare la grandezza
del testo shakespeariano, per loccasione affidato alla traduzione di Masolino dAmico. E
a onor del vero, La bisbetica domata di
Konalovskij ambientata nella Padova degli anni Venti del secolo scorso, una citt
popolata da gerarchi fascisti e signore abbigliate in stile charleston riesce ad andare
oltre le apparenze per offrire allo spettatore

Il segreto della bisbetica


unangolazione privilegiata. Dalla quale si
pu cogliere un senso diverso della vicenda
di Petruccio e Caterina che non sia quello
ovvio e un po stantio della lotta tra sessi e
delleterno conflitto tra coniugi.
Certo Shakespeare usa anche questo clich per ottenere delle soluzioni comiche che al pubblico elisabettiano dovevano davvero piacere molto,
ma che ad alcuni secoli di
distanza sono condannati
ad apparire politicamente
scorrette. Del resto difficile pensare che nel XXI secolo sia ancora proponibile
la storia della bisbetica che
alla fine si piega alla volont del marito per divenire una sorta di docile
animaletto domestico. E in
effetti, al di l dei cortocircuiti comici, non era questa lintenzione di Shakespeare, al quale, come in

quasi tutte le sue opere, preme offrire una riflessione dinamica sulla qualit del teatro in
generale, e del suo teatro in particolare.
questa langolazione ben offerta dalla regia di Konalovskij e dallintepretazione di
Mascia Musy (Caterina) e di Federico Vanni

(Petruccio) dalla quale finalmente si pu


percepire il conflitto che fa da base alla
commedia come una metafora drammatizzata della condizione dellartista di teatro. Cosa altro Petruccio se non un regista che,
molto faticosamente, si sforza di piegare alla

sua volont quellattrice di Caterina, che a


sua volta si oppone riottosa per imporre la
sua visione della commedia?
La bisbetica domata non lunica opera
n la certo pi famosa in cui Shakespeare
si lascia andare alle sue considerazioni sulla
capacit del teatro di proporre letture alternative della realt. Basti solo ricordare il
percorso che passa per Amleto e Re Lear fino
a giungere a La tempesta. Ma in questa commedia, come del resto accade nel Sogno di
una notte di mezza estate, le meditazioni shakespeariane sono sostenute da una leggerezza tutta speciale. A volte il sorriso si fa un
po amaro, come le vicende della vita impongono ma, da buon cattolico, Shakespeare non lascia spazio alla disperazione e
allabbandono. E quello che trapela lo
sguardo affettuoso dello scrittore sul mondo.
Come affettuoso lo sguardo del regista
Petruccio sulla realt, che faticosamente cerca di modificare, alla fine ricambiato da Caterina. Vera protagonista dellopera: perch
attraverso di lei Shakespeare lascia comprendere come quella commedia che in fondo
la vita acquisti un significato nuovo solo se
ci si abbandona alla direzione del Regista.
Con la R maiuscola.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

sabato 15 febbraio 2014

Il millenario in Russia, Ucraina e Bielorussia

Promessa di lavoro e di terre alle comunit caldee

In nome
di san Vladimir

Limpegno per un ritorno


delle minoranze in Iraq

MOSCA, 14. La venerazione del


santo principe Vladimir, fondatore
della Rus, di fondamentale importanza per i popoli di Russia,
Ucraina e Bielorussia, non solo in
termini di conservazione della nostra identit nazionale, sulla base
dei valori della tradizione cristiana
ortodossa, ma anche per rafforzare
lunit della nostra civilt slavoorientale, preservando lintegrit

dello spazio spirituale e culturale


sviluppatosi nei milleventicinque anni successivi al Battesimo della
Rus: lo ha detto il metropolita di
Volokolamsk, Hilarion, presidente
del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del patriarcato di
Mosca, nellintervento che ha aperto, marted scorso, la prima riunione
del comitato organizzatore delle celebrazioni per il millesimo anniver-

Sar consacrata in Antartide da un vescovo ortodosso russo

La chiesa pi a sud

MOSCA, 14. Una spedizione partita da Mosca in direzione Antartide


per consacrare la chiesa ortodossa russa pi a sud della Terra. Lo riferisce lagenzia Interfax. Alla vigilia il vescovo di Naryan-Mar e Mezensk,
Iakov, ha guidato una preghiera per i membri della spedizione. Nel 2011
il vescovo ha consacrato il Polo Nord, nel settembre 2013 la Northern
Sea Route e ora si appresta a benedire un luogo di culto nel sesto continente. La chiesa della Santissima Trinit stata costruita nel 2004, in cedro e larice, su King George Island, vicino alla stazione Bellingshausen.

Auspicio del Cec


di una maggiore
cooperazione
con la Chiesa cattolica
BOSSEY, 14. Si concluso con lauspicio di una maggiore cooperazione tra il Consiglio ecumenico delle
Chiese (Cec) e la Chiesa cattolica,
soprattutto dopo le parole espresse
da Papa Francesco sulla giustizia
economica e la pace, lincontro del
Comitato esecutivo del Cec svoltosi
nei giorni scorsi presso il Centro
ecumenico di Bossey, in Svizzera.
Si tratta del primo incontro di un
organismo del Cec dopo la decima
assemblea generale di Busan (Corea
del Sud). Proprio per questo lagenda dei lavori stata dedicata in
gran parte ai mandati dellassemblea
e in particolare alla volont delle
comunit religiose, espressa nel messaggio finale, di camminare insieme
in un pellegrinaggio per la giustizia
e la pace.
Durante i lavori, il comitato esecutivo ha espresso profonda preoccupazione per lesito del referendum
con il quale i cittadini svizzeri hanno deciso, domenica scorsa, di limitare limmigrazione nel Paese dagli
stati dellUnione europea. Facciamo nostre le affermazioni delle
Chiese ha dichiarato il segretario
generale del Cec, reverendo Olav
Fykse Tveit che hanno ribadito
come la Svizzera debba continuare
a essere un luogo che accoglie lo
straniero. I timori per riguardano
anche possibili ripercussioni sullo
staff del Consiglio ecumenico delle
Chiese, composto da persone di nazionalit diverse. Vogliamo mantenere la diversit del nostro staff
ha sottolineato Fykse Tveit che
sta a rappresentare la comunione di
tutte le nostre Chiese.
Infine, il comitato si detto convinto che camminare insieme in un
pellegrinaggio di giustizia e di pace
richiede un pi forte impegno delle
Chiese e delle organizzazioni della
societ civile, come pure una pi
stretta collaborazione tra il Cec e gli
organismi ecumenici.

sario della morte di san Vladimir I


di Kiev, avvenuta il 15 luglio 1015.
Il comitato stato istituito il 20
gennaio dal patriarca Cirillo, il quale, nel luglio 2013, in occasione del
1025 anniversario del Battesimo
della Rus, rivolse un messaggio ai
fedeli della Chiesa ortodossa russa
sottolineando, in particolare, che la
santa Rus viva finch detiene le
scelte fatte dal principe Vladimir,
finch mantiene la sua unit spirituale, finch ricorda e onora i nostri
comuni santi.
Nel 2015 la celebrazione del millesimo anniversario della morte
dellartefice della cristianizzazione
della Rus dovrebbe interessare
ha detto Hilarion tutto il territorio canonico della Chiesa e fuori di
essa, ovunque ora vivono i successori del santo principe. importante
che la celebrazione non riguardi solo la capitale, ma anche le regioni.
necessario sostenere tutte le iniziative pubbliche affinch la festa
diventi molto popolare. Per il metropolita presidente, lo sviluppo del
programma generale delle celebrazioni richiede larmonizzazione
delle varie istituzioni religiose, nonch una stretta collaborazione con
la Chiesa ortodossa ucraina e con
lesarcato bielorusso, mettendo in
evidenza la dimensione internazionale dellevento, il cui principale
promotore lUniversit ortodossa
di studi umanistici San Tikhon.
Il gruppo di lavoro, principalmente impegnato nelle attivit della
Federazione russa, comprende anche
il metropolita di Boryspil e Brovary,
Antonij, amministratore delegato
della Chiesa ortodossa ucraina, e
larcivescovo di Vitebsk e Olshansk,
Dimitrij. Hilarion ha chiesto di sviluppare entro un mese un programma di attivit che sar sottoposto
allesame del patriarca Cirillo. In vista delle celebrazioni il primate ortodosso russo ha lanciato un appello ai presidenti di Russia, Ucraina e
Bielorussia affinch sostengano e
promuovano congiuntamente quella
che una festa comune. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha aderito
alliniziativa istituendo uno speciale
gruppo di lavoro.

BAGHDAD, 14. Aiuteremo i cristiani


a far ritorno nella provincia, concedendo loro un pezzo di terra da coltivare e creando al contempo opportunit di lavoro e di sviluppo per
quanti sono fuggiti in passato per le
violenze e la mancanza di sicurezza. quanto ha sottolineato il leader sciita Majid Al-Nasrawi, dal
giugno 2013 governatore di Bassora
(nel sud dellIraq, al confine con il
Kuwait), durante lincontro con il
patriarca di Baghdad dei Caldei,
monsignor Louis Raphal I Sako, e
i vertici della Chiesa caldea. Il summit avvenuto nei giorni scorsi in
concomitanza con i festeggiamenti
per linsediamento del nuovo arcivescovo di Bassorah dei Caldei, monsignor Habib Al-Naufali. stato un
momento di gioia e di festa per tutta la comunit cristiana del Paese,
che ha accolto il nuovo pastore nel
corso di una concelebrazione eucaristica.
Lincontro con il governatore di
Bassora segue di pochi giorni la visita di cortesia compiuta da monsignor Sako al gran muft dIraq,
Sheikh Rafi Taha Al-Rifai, nella residenza del leader religioso musulmano, volta a rafforzare i rapporti
di amicizia e fratellanza fra la comunit cristiana e musulmana, oltre
che ad allargare le basi di unazione
comune per raggiungere lobiettivo
di una pace duratura nel Paese.
Il governatore di Bassora ha voluto organizzare un pranzo solenne
per rendere omaggio al patriarca
caldeo e alla delegazione cristiana
che lo ha accompagnato. Fra i presenti oltre ai delegati del Consiglio provinciale il nuovo arcivescovo di Bassorah dei Caldei, il
nunzio apostolico in Giordania e in
Iraq, arcivescovo Giorgio Lingua, il
vescovo ausiliare di Baghdad dei
Caldei,
monsignor
Shlemon
Warduni, alcune suore caldee della
congregazione delle figlie di Maria
e altri sacerdoti.
Durante lincontro, il governatore
Majid Al-Nasrawi ha espresso la sua
gioia per la visita della leadership
cristiana, confermando il forte legame che unisce la provincia con i

In Malaysia si avvicina il processo sulluso da parte dei non musulmani della parola Allah

suoi figli cristiani. Inoltre, ha esortato i vescovi a convincere le famiglie a restare nel Paese e a favorire il
rientro di quanti sono fuggiti.
Il patriarca di Baghdad dei Caldei ha confermato lattenzione posta
dalla Chiesa cattolica in Iraq al sud
del Paese, e in particolare alla citt
di Bassora, testimone dei primi passi del cristianesimo nellarea con
lingresso di San Tommaso Apostolo. La nomina di un nuovo arcivescovo la conferma di un rinnovato
impegno verso la comunit cristiana
locale.
Il patriarca di Baghdad dei Caldei, nel ricordare il bisogno di una
coesistenza pacifica fra le diverse
anime della citt e della nazione, ha
espresso il desiderio di creare una
Lega Caldea: unassociazione per
coordinare e favorire il contributo
dei caldei alla societ civile e aiutare
lIraq a vincere le derive del settarismo confessionale ed etnico. Come
caldei ha spiegato a Fides il patriarca Sako viviamo un tempo di
confusione e di incertezza. La nostra presenza nella societ debole,
frammentata nel campo della politica, della cultura, dellazione sociale.
Una Lega Caldea potr aiutarci a
rendere pi concreto ed efficace il
nostro contributo alla vita civile del
Paese. Unassociazione che non diventi strumento diretto dei politici

Solidariet ai cristiani
KUALA LUMPUR, 14. Cresce il sostegno delle comunit cristiane di
tutto il mondo verso i fedeli in
Malaysia, oggetto, in questi mesi,
di attacchi e di una crescente pressione legata allapprossimarsi del
processo relativo sulluso della parola Allah da parte di non musulmani. Lultimo in ordine di tempo a esprimere la propria vicinanza
e solidariet il World Methodist
Council (Wmc, Consiglio metodista mondiale), che ha manifestato
shock e costernazione in merito
alla sentenza dei giudici di appello,
nellottobre scorso, di vietare luso
della parola al settimanale cattolico
Herald Malaysia. In una lettera
indirizzata alla Federazione cristiana della Malaysia il vescovo Ivan
Abrahams, segretario generale del
Wmc, giudica il verdetto di ottobre
un preoccupante tentativo di affidare a una sola religione il possesso di una terminologia universale.

Il Consiglio metodista mondiale


rappresenta oltre ottanta milioni di
fedeli, sparsi in 130 Paesi di tutto il
mondo.
Secondo
il
vescovo
Abrahams, il verdetto potrebbe fomentare divisioni non richieste fra
cristiani e musulmani in Malaysia
e ha esortato lesecutivo di Kuala
Lumpur a non politicizzare un
aspetto che riguarda soltanto la
sfera religiosa e privata. I figli di
Abramo ha spiegato il vescovo
condividono la fede nello stesso
Dio, per questo rivendicare il possesso esclusivo di un nome un atto fortemente divisivo.
Le preghiere di milioni di fedeli
del World Methodist Council si
uniscono alla solidariet manifestata la scorsa settimana anche dalla
Chiesa evangelica luterana negli
Stati Uniti, secondo cui tutta la
controversia scatenata in Malaysia
non riguarda solo la fede, ma
comprende pure la storia e la lingua. I luterani condannano inol-

tre il raid del mese scorso, durante


il quale le autorit malaysiane hanno sequestrato trecento copie della
Bibbia. Anche le Nazioni Unite,
attraverso il rappresentante speciale
per la libert di credo e di culto,
sono intervenute nella vicenda e
hanno lanciato un appello alle autorit di Kuala Lumpur affinch ribaltino la sentenza della Corte che
vieta al settimanale cattolico luso
della parola.
Di recente, stata la comunit
cattolica malaysiana a essere il bersaglio preferito di una serie di attacchi, fra cui la profanazione di
alcune lapidi e tombe in un cimitero e il lancio di bombe molotov
contro una chiesa. Anche in questi
casi, alla base delle violenze ci sarebbero i contrasti circa luso della
parola Allah. Il caso, si ricorda,
divampato in seguito allo scontro
giunto nelle aule di tribunale
fra padre Andrew Lawrence, direttore del settimanale cattolico
Herald Malaysia, e il Governo.
La sentenza dellottobre scorso ha
negato il diritto di usare la parola
Allah per definire il Dio cristiano; il sacerdote ha fatto richiesta di
appello e la prima udienza in tribunale fissata per il 5 marzo
prossimo. Da un lato lobiettivo
difendere i diritti della minoranza
nelle aule di tribunale, dallaltro si
cerca di lavorare per ritrovare larmonia e favorire la convivenza
pacifica fra le diverse anime del
Paese.
In una nazione di oltre ventotto
milioni di abitanti in larga maggioranza musulmani (60 per cento), i
cristiani sono la terza comunit religiosa (dietro ai buddisti) con un
numero di fedeli superiore ai 2,6
milioni; la pubblicazione di un dizionario latino-malese vecchio di
400 anni dimostra come, sin
dallinizio, il termine Allah era
usato per definire Dio nella Bibbia
in lingua locale.

In Sri Lanka
aiuti a un villaggio
buddista
COLOMBO, 14. Venti cisterne per immagazzinare acqua piovana prima
che, verso marzo, inizi la tradizionale stagione di siccit: il dono di
unassociazione cristiana tedesca,
Arbeitskreis Sri Lanka e.V. Mnster
al villaggio buddista di Mullagasyaya
che si trova nel distretto di Embilipitiya, nel sud dello Sri Lanka.
Questo aiuto hanno spiegato ad
AsiaNews alcune donne del villaggio ha un valore incommensurabile che ci permetter di sopravvivere. Il villaggio abitato da 85 famiglie buddiste. La fonte primaria
della loro sopravvivenza viene dalla
coltivazione di riso, ortaggi e grano.
Ogni anno per, con larrivo della
stagione secca, gli abitanti del villaggio hanno problemi con la raccolta dacqua. Liniziativa benefica
nata in collaborazione con le suore
della Sacra Famiglia, che aiutano gli
abitanti del villaggio e nel 2009
hanno creato il collettivo femminile
locale Diriya Kaantha Ekathuwa.

LIstituto delle Suore Maestre di S.


Dorotea affida alla misericordia del Signore

Mons.

VINCENZO CARBONE
Lo ricorda con affetto e viva riconoscenza per il prezioso servizio di guida
spirituale a bene di tante suore, di
consigliere e profondo conoscitore della storia dellIstituto medesimo.
Nella preghiera implora per lui la
pace eterna.

cristiani, ma cerchi di muoversi su


un orizzonte pi largo. Limmagine
che ho presente ha concluso
quella di unlite di laici, professionisti, intellettuali, esperti, persone
che hanno ruoli nella vita pubblica,
che si coordini e renda pi efficace
il contributo civile e umanitario dei
caldei a servizio della societ, per
costruire ponti tra i cristiani e con
tutti gli iracheni non solo sul piano
religioso e spirituale, ma anche su
quello sociale e civile. venuto il
tempo di creare unorganizzazione
che sappia valorizzare le proprie
competenze, al servizio di tutti.

Non c
democrazia
senza il rispetto
dei pi deboli
GERUSALEMME, 14. Non si pu
imporre la democrazia. La democrazia passa attraverso leducazione. quanto ha affermato monsignor William Hanna Shomali,
vescovo ausiliare di Gerusalemme
dei Latini, nel corso di una conferenza sulla Primavera araba
svoltasi nei giorni scorsi a Notre
Dame di Gerusalemme.
Il vescovo come riferisce il
sito del patriarcato ha parlato
brevemente dei rapporti tra i diversi movimenti di protesta popolare, e della preoccupazione
per la democrazia espressa da
parte dei politici. Ha anche proposto un criterio per verificare se
una democrazia autentica o se
illusoria: si tratta di monitorare
il rispetto delle minoranze e dei
diritti delle donne e dei bambini.
Si parlerebbe gi di oltre la met
della societ.
Per quanto riguarda le minoranze, monsignor Shomali ha
spiegato che pochi cristiani nei
Paesi arabi, che hanno conosciuto queste agitazioni e rivoluzioni,
hanno effettivamente partecipato
a questi movimenti, e ci per
paura. La democrazia deve essere
preparata. Imporre la democrazia
senza preparazione come lacquisto di mobili prima di costruire la casa.
Infine, il presule ha concluso
insistendo sul fatto che la maggioranza dei musulmani non
estremista. Ci sono tra loro molti
musulmani moderati, e su questi
bisogna far leva per arrivare a
una pacificazione nazionale.

LOSSERVATORE ROMANO

sabato 15 febbraio 2014

pagina 7

Il Papa raccomanda ai vescovi della Repubblica Ceca sinergia tra clero, religiosi e laici

La messa a Santa Marta

La Chiesa alleata delluomo

Avanti
oltre gli ostacoli

La presenza dei cattolici nella vita pubblica voce di verit sui problemi del momento
Un dialogo costruttivo con tutti, anche
con coloro che sono lontani da ogni
sentimento religioso affinch le
comunit cristiane siano sempre luoghi
di accoglienza, di confronto aperto e
pacato. Lo ha detto Papa Francesco
rivolgendosi questa mattina, venerd 14
febbraio, ai vescovi della Conferenza
episcopale della Repubblica Ceca,
ricevuti in occasione della loro visita
ad limina Apostolorum. Questo il testo
del discorso del Pontefice.
Cari Fratelli nellEpiscopato,
Vi accolgo in occasione della vostra visita ad limina Apostolorum, con
la quale avete rinnovato e consolidato la comunione della Chiesa che
nella Repubblica Ceca con la Sede
di Pietro. Gli incontri e i cordiali
colloqui di questi giorni, nei quali
avete condiviso con me e con i miei
collaboratori della Curia Romana le
gioie e le speranze, come anche le
difficolt e le inquietudini delle Comunit a voi affidate, sono stati per
me loccasione di conoscere meglio
la situazione della Chiesa nelle vostre regioni. Siete giustamente fieri a
motivo delle solide radici cristiane
del vostro popolo, la cui fede risale
allevangelizzazione dei santi Cirillo
e Metodio; al tempo stesso siete
consapevoli che ladesione a Cristo
non solo conseguenza di un passato seppur importante, ma atto personale ed ecclesiale che impegna
nelloggi della storia ogni persona e
ogni comunit. Per favorire nei fedeli ladeguata conoscenza di Ges
Cristo e lincontro personale con
Lui, voi siete chiamati anzitutto ad
incrementare le opportune iniziative
pastorali volte ad una solida preparazione ai Sacramenti e ad una partecipazione attiva alla liturgia. necessario altres limpegno per leducazione religiosa e per una presenza
qualificata nel mondo della scuola e
della cultura. Non pu mancare da
parte vostra unapertura vigile e coraggiosa agli impulsi nuovi dello
Spirito Santo, che distribuisce i suoi
carismi e rende disponibili i fedeli
laici ad assumere responsabilit e
ministeri, utili al rinnovamento e alla
crescita della Chiesa. Per affrontare
le sfide contemporanee e le nuove
urgenze pastorali, necessaria una
sinergia tra il clero, i religiosi e i fedeli laici. Ognuno nel proprio ruolo
chiamato a dare un generoso apporto affinch la Buona Novella sia
annunciata in ogni ambiente, anche
quello pi ostile o lontano dalla
Chiesa; affinch lannuncio possa
raggiungere le periferie, le diverse
categorie di persone, specialmente i
pi deboli e i pi poveri di speranza. Di cuore auspico che, fiduciosi
nelle parole del Signore che ha promesso di rimanere sempre presente
tra noi (cfr. Mt 28, 20), continuiate a
camminare con la vostra gente sulla
strada di una gioiosa adesione al
Vangelo. Se per un lungo periodo la
Chiesa nel vostro Paese stata oppressa da regimi fondati su ideologie
contrarie alla dignit e alla libert
umana, oggi dovete confrontarvi con
altre insidie, quali ad esempio il secolarismo e il relativismo. pertanto
necessario, accanto ad un annuncio
instancabile dei valori evangelici, un
dialogo costruttivo con tutti, anche
con coloro che sono lontani da ogni
sentimento religioso. Le comunit
cristiane siano sempre luoghi di accoglienza, di confronto aperto e pacato; siano operatrici di riconciliazione e di pace, stimolo per lintera
societ nel perseguimento del bene
comune e nellattenzione verso i pi

Lutto nellepiscopato
Monsignor Louis Nganga a Ndzando, vescovo emerito di Lisala (Repubblica Democratica del Congo),
morto gioved mattina, 13 febbraio,
allet di 91 anni. Il compianto presule era nato a Ndeke Mabela, in
diocesi di Lisala, nel 1923 ed era stato ordinato sacerdote il 22 febbraio
1953. Eletto alla Chiesa titolare di
Atira il 18 aprile 1961 e nel contempo
nominato ausiliare di Lisala, aveva
ricevuto lordinazione episcopale il 9
luglio seguente. Il 25 novembre 1964
divenuto vescovo di Lisala. Il 6
luglio 1997 aveva rinunciato al governo pastorale della diocesi. Le esequie vengono celebrate, sabato mattina, 15 febbraio, nella cattedrale di
Lisala.

bisognosi; siano operatrici della cultura dellincontro. Di fronte alle


condizioni di precariet in cui vivono varie fasce della societ, specialmente famiglie, anziani e malati, come pure di fronte alle fragilit spirituali e morali di tante persone, in
particolare i giovani, la comunit cristiana tutta si sente interpellata, a
partire dai suoi pastori, e segnatamente dal Vescovo. Egli chiamato
ad offrire ovunque la risposta di Cristo, dedicandosi senza riserve al servizio del Vangelo, santificando,
istruendo e guidando il Popolo di
Dio. Vi esorto pertanto ad essere
perseveranti nella preghiera, generosi
nel servire il vostro popolo, pieni di
zelo nellannuncio della Parola. Sar
vostra cura seguire con affetto paterno i sacerdoti: essi sono i vostri principali collaboratori, e il loro ministero parrocchiale richiede una opportuna stabilit, sia per realizzare un
proficuo programma pastorale, sia
per favorire un clima di fiducia e di
serenit nella gente. Vi incoraggio a
promuovere in modo sempre pi
organico e capillare la pastorale vocazionale, per favorire specialmente
nei giovani la ricerca di significato e
di donazione a Dio e ai fratelli. La
vostra attenzione sia rivolta anche
alla pastorale familiare: la famiglia
lelemento portante della vita sociale
e solo lavorando in favore delle famiglie si pu rinnovare il tessuto
della comunit ecclesiale e la stessa
societ civile. Come non vedere, poi,
limportanza della presenza dei
cattolici nella vita pubblica, come

anche nei mezzi di comunicazione? Dipende anche


da loro il far s che si
possa sempre sentire una
voce di verit sui problemi del momento e si
possa
percepire
la
Chiesa come alleata
delluomo, al servizio
della sua dignit.
Tutti
conosciamo
limportanza fondamentale dellunione
e della solidariet
tra i Vescovi, come
pure della loro comunione con il
Successore di Pietro. Questa fraterna unione
parimenti imprescindibile
per
lefficacia
dei
lavori della vostra Conferenza Episcopale,
che pu darvi
anche maggiore
autorevolezza nelle vostre relazioni
con le autorit
civili del Paese,
tanto nella vita ordinaria quanto
nellaffrontare i problemi pi delicati.
Nel campo economico necessario
sviluppare un sistema il quale, tenendo conto che i mezzi materiali sono
destinati esclusivamente alla missione
spirituale della Chiesa, garantisca ad
ogni realt ecclesiale il necessario e

I due santi fratelli


Cirillo e Metodio,
patroni dEuropa,
in una scultura
sul Ponte Carlo
a Praga

la libert per lattivit


pastorale. Occorre vigilare attentamente
affinch i beni ecclesiastici siano amministrati con oculatezza e trasparenza,
siano tutelati e
preservati, anche
con laiuto di laici
fidati e competenti.
Cari Fratelli,
vi esprimo la
mia gratitudine
per linstancabile lavoro pastorale che svolgete nelle vostre
Chiese e vi assicuro la mia vicinanza spirituale e
il mio sostegno nella preghiera.
Nellinvocare su di voi e sul vostro
ministero lintercessione della Vergine Santa, vi chiedo per favore di pregare sempre per me e di cuore imparto la mia Benedizione a voi, ai
vostri sacerdoti, alle persone consacrate e a tutti i fedeli laici.

Incontro del Pontefice con due fratelli ex rifugiati politici argentini

Pi solidariet con i profughi


Erano fuggiti dallArgentina negli
anni della dittatura. Erano approdati in Svezia, dove avevano trovato subito accoglienza e non avevano faticato molto a integrarsi completamente nella societ svedese,
nella quale oggi sono perfettamente
inseriti. Carlos e Rodolfo Luna, i
due fuggiaschiargentini, sono in
questi giorni a Roma e mercoled
scorso, 12 febbraio, hanno avuto la
gioia di poter ricordare quei tempi
difficili insieme a Papa Francesco.
Un incontro molto cordiale, durato
circa unora, durante il quale come riferisce un ampio servizio mandato in onda dalla Radio Vaticana
si parlato, oltrech di ricordi
comuni, anche e soprattutto del
dramma dei profughi nel mondo e
della necessit di aprirsi allaccoglienza. Non a caso Papa Francesco
durante il colloquio con i fratelli
Luna, ha pi volte lodato il Paese
scandinavo che ha aperto le frontiere agli immigrati e ne ha favorito
lintegrazione nella propria societ.
Non sono ovviamente mancati ricordi personali di Papa Francesco.
Tra laltro egli ha conosciuto la moglie di uno dei due fratelli, ora
morta. Allepoca Jorge Mario Bergoglio lavorava in un laboratorio
chimico e il suo capo era la signora Esther, la mamma che era
anche la suocera di uno dei due
fratelli argentini. Era alquanto severa ma nonostante ci le rimasto molto affezionato. E ha anche ricordato che nel periodo in cui
i due fratelli erano sotto sorveglian-

za nascose la loro biblioteca nel


Collegio Mximo di Buenos Aires.
Ed stato a questo punto che il
pensiero del Papa andato a un
pastore luterano, Anders Gutt, con
il quale ha condiviso, a Buenos Aires, la cattedra di Teologia spirituale: Eravamo un gesuita e un luterano ha detto ma ci capivamo
molto bene.
Parlando dellesperienza dei due
fratelli argentini e della situazione
di tanti immigrati, il Papa tornato
a lodare lapertura solidale della
Svezia, un Paese, ha notato, non a
caso impreziosito dalla testimonianza di santi come santa Brigida, ma
anche da quella di tanti luterani.
Grandi uomini e donne luterani.
E di Paesi accoglienti ce n un
grande bisogno, hanno convenuto
il Papa e i suoi ospiti, soprattutto
in considerazione del fatto che oggi
abbiamo tanti rifugiati ha sottolineato il Papa ma nessuno li
vuole. Oggi sono una parolaccia.
Forse il messaggio che la salvezza
di un popolo sta nellessere fratelli
di quelli che stanno patendo lesilio
dalla loro patria. Perch Dio benedice questo. Questo essere fratelli.
E noi, nella nostra fede cristiana,
sappiamo bene che anche Ges
stato un rifugiato quando volevano
ucciderlo da bambino. Ges era
un rifugiato. Non un turista. Non
fuggito per motivi di lavoro.
fuggito dalla morte. Come un rifugiato. quanto hanno compreso
gli svedesi i quali aprono il loro
cuore al fratello ha notato il Pon-

tefice alla sorella, che non hanno


dove vivere, dove lavorare, dove
dormire tranquilli. La Svezia dunque resta un modello di accoglienza: apre le frontiere, organizza corsi
linguistici riservati ai migranti, li
aiuta economicamente, li guida a
inserirsi nella societ. Non hanno
rinchiuso nessuno in una sorta di
campo di concentramento e in
luoghi orribili simili. Questo un
esempio che possiamo presentare al
mondo.
Il discorso si poi spostato su
Lampedusa. Il Pontefice ha notato
che nonostante spesso la globalizzazione dellindifferenza ci porta a
dire: Arrivano i rifugiati. Che ci
pensino loro, gli altri, a Lampedusa il popolo ha sentito la necessit
di accoglierli. E accolgono! Il popolo di Lampedusa insieme al
sindaco, che una donna, una donna forte, coraggiosa ha capito che
la sua missione accogliere. Il ricordo si poi spostato al lavoro
svolto dai gesuiti, con lintuizione
di padre Arrupe di fondare il Centro Astalli per i rifugiati e sulla situazione dellimmigrazione in America latina. Il Pontefice ha parlato
del particolare ruolo che hanno
svolto le donne del Paraguay, le
pi eroiche dellAmerica ha detto,
perch scelsero di avere figli, per
salvare la patria, la lingua, la cultura e la fede. Io desidererei che un
giorno il comitato del premio Nobel desse il premio alla donna paraguaiana. Per avere salvato la cultura, la patria.

Camminare, andare avanti, oltre gli


ostacoli. Questo latteggiamento
giusto per il buon cristiano perch
fa parte della sua identit. Anzi un
cristiano che non cammina, che
non va avanti malato nella sua
identit. Papa Francesco durante la messa celebrata a Santa Marta
questa mattina venerd 14 febbraio
tornato ripetere linvito che
spesso rivolge ai fedeli che incontra: Avanti, andate avanti. E lo
ha fatto ricordando due fratelli, patroni dEuropa, Cirillo e Metodio,
dei quali oggi ricorre la memoria.
Come discepoli, sono stati inviati
nel mondo per portare il messaggio
e questo loro andare, ha sottolineato il Papa, ci fa riflettere sullidentit del discepolo, che lidentit
cristiana.
Ma, si domandato il Pontefice,
chi il cristiano?, come si
comporta il cristiano?. La sua risposta stata: il cristiano un discepolo. un discepolo che inviato. Il Vangelo chiaro: il Signore li invi, andate, andate
avanti! E questo significa che il
cristiano un discepolo del Signore che cammina, che va sempre
avanti. Non si pu pensare a un
cristiano fermo. Un cristiano che
rimanga fermo ammalato nella
sua identit cristiana. Ricordando
quanto proclamato poco prima nel
Salmo ha ripetuto che il cristiano
discepolo proprio per camminare,
per andare: Andate in tutto il
mondo e proclamate il Vangelo.
(Salmo 116).
Camminare per il cristiano significa per anche andare oltre le
difficolt. Per spiegare questa affermazione Papa Francesco ha fatto
riferimento alla lettura del giorno
tratta dagli Atti degli Apostoli (13,
46-49), nella quale Paolo e Barnaba ad Antiochia di Pisdia vedendo
che gli ebrei non li seguivano sono andati ai pagani: avanti!. Del
resto, ha proseguito il Pontefice,
anche Ges alle nozze di Cana ha
fatto cos, andato avanti: gli invitati non sono venuti; tutti hanno
trovato un motivo per non andare.
Cosa dice Ges, non facciamo la
festa? No! Andate allincrocio dei
cammini, delle strade e invitate tutti, buoni e cattivi. Cos dice il Vangelo. Ma anche i cattivi? Anche i
cattivi! Tutti! Il cristiano cammina,
se ci sono difficolt va oltre per annunciare che il Regno di Dio vicino.
Secondo aspetto dellidentit del
cristiano che deve rimanere
sempre agnello. Una vecchia antifona pasquale ci fa cantare: Questi
sono gli agnelli nuovi, battezzati.
Papa Francesco si riferito al passo del Vangelo di Luca poco prima
proclamato (10, 1-9) e ha detto: Il
cristiano un agnello e deve conservare questa identit di agnello:
andate, ecco vi mando come
agnelli in mezzo ai lupi. Davide,
ha ricordato, non ha accettato le
armature che gli erano state offerte
per lottare contro il filisteo: non
avrebbe potuto muoversi, non sarebbe stato se stesso, lumile, il
semplice Davide. Alla fine ha preso
la fionda e ha vinto la battaglia.
Bisogna dunque restare agnelli e
non diventare lupi, perch alle
volte ha precisato il Santo Padre
la tentazione ci fa pensare:
Questo difficile, questi lupi sono
furbi e anche io sar pi furbo di
loro!. Dunque restare agnello,
non scemo; ma agnello. Agnello,
con lastuzia cristiana, ma sempre
agnello. Perch se tu sei agnello
Lui ti difende. Ma se ti senti forte
come il lupo Lui non ti difende, ti
lascia solo. E i lupi ti mangeranno
crudo.
Qual ha chiesto lo stile
del cristiano in questo camminare
come agnello? si poi chiesto il
Papa passando a illustrare il terzo
elemento che caratterizza lidentit
cristiana. La gioia, stata la risposta. Isaia ha proseguito ci
dice nel suo Libro: come sono belli
sui monti i piedi del messaggero
che annuncia pace, di quello che
viene a dirci che il Signore il re.
Sono persone che esultano perch
conoscono il Signore e portano il
Signore. E ha continuato: La
gioia lo stile del cristiano. Non
pu camminare il cristiano senza
gioia. Non si pu camminare come
agnelli senza gioia. Un atteggiamento che va mantenuto sempre,
anche di fronte ai problemi, nei
momenti di difficolt, anche nei
propri sbagli e peccati perch c

la gioia di Ges che sempre perdona e aiuta.


Dunque il Vangelo, ha ripetuto
il vescovo di Roma, deve essere
portato nel mondo da questi
agnelli che camminano con gioia.
Non fanno un favore al Signore
nella Chiesa ha quindi ammonito quei cristiani che hanno un
tempo di adagio lamentoso, che
vivono sempre cos, lamentandosi
di tutto, tristi. Questo non lo stile di un discepolo. SantAgostino
dice: vai, vai avanti, canta e cammina, con la gioia! E quello lo
stile del cristiano: annunciare il
Vangelo con gioia. Invece la
troppa tristezza e anche lamarezza
ci portano a vivere un cosiddetto
cristianesimo senza Cristo. Il cristiano non sta mai fermo: un uomo, una donna che cammina sempre, che va oltre le difficolt. E lo
fa con le sue forze e con gioia. Il
Signore ha concluso ci conceda la grazia di vivere come cristiani che camminano come agnelli e
con gioia.

Nomine
episcopali
in Argentina
Le nomine di oggi riguardano
la Chiesa in Argentina.

Alejandro Daniel Giorgi


ausiliare
di Buenos Aires
nato il 25 gennaio 1959 a
Buenos Aires. Dopo aver seguito gli studi primari e secondari
nel collegio salesiano di San
Francesco di Sales della capitale argentina, ha studiato medicina presso lUniversit nazionale di Buenos Aires. poi entrato nel seminario metropolitano di Buenos Aires ed stato
ordinato sacerdote il 17 novembre 1990. Nel 1991 stato nominato vicario parrocchiale di San
Pedro Apstol, di Villa Devoto.
Lanno successivo stato nominato prefetto e nel 1999 vicerettore del seminario metropolitano dellInmaculada Concepcin. Nel 2010 diventato
membro del collegio dei consultori e, lanno seguente, del
consiglio presbiterale. Dal 2007
rettore del seminario metropolitano di Buenos Aires. Ha
conseguito la licenza in teologia
presso la Pontificia universit
cattolica argentina.

Gustavo Alejandro
Montini
ausiliare
di San Roque
de Presidencia
Roque Senz Pea
nato il 27 luglio 1970 a Raquel (Santa Fe). Ha seguito gli
studi ecclesiastici nel seminario
Nostra Signora di Loreto di
Crdoba, dove allora si formavano i seminaristi della diocesi
di Rafaela, e ha ottenuto i titoli
di professore di filosofia e
scienze religiose e il baccalaureato in teologia presso la Pontificia universit cattolica argentina. Il 15 marzo 1996 stato
ordinato sacerdote per la diocesi di Rafaela, nella quale stato
vicario parrocchiale in tre parrocchie, professore della scuola
degli agenti della pastorale, assessore diocesano e nazionale
della pastorale giovanile, delegato regionale per la commissione nazionale di pastorale
giovanile, vicepresidente della
Caritas diocesana, delegato episcopale per lordine delle vergini consacrate, direttore spirituale del seminario di Paran, vicecancelliere, cancelliere, vicario
episcopale, moderatore della
Curia. Dal 2008 vicario generale della diocesi di Rafaela.
Ha conseguito la licenzia in
teologia spirituale presso il
Pontificio istituto di spiritualit
Teresianum, a Roma.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

sabato 15 febbraio 2014

Papa Francesco spiega alle coppie di fidanzati come far durare un matrimonio

Per sempre
Un dialogo aperto, fatto di domande e
di risposte quello svoltosi questa
mattina, venerd 14 febbraio, in piazza
San Pietro tra Papa Francesco e le
migliaia di giovani coppie di fidanzati
giunte a Roma da diversi Paesi del
mondo in occasione della festa di San
Valentino. Di seguito pubblichiamo le
domande rivolte dai giovani al Papa e
le sue risposte.

La paura del per sempre


Santit, in tanti oggi pensano che promettersi fedelt per tutta la vita sia
unimpresa troppo difficile; molti sentono che la sfida di vivere insieme per
sempre bella, affascinante, ma troppo
esigente, quasi impossibile. Le chiederemmo la sua parola per illuminarci su
questo. A questa domanda di Nicolas e
Marie Alexia, giovani fidanziati provenienti da Gibilterra, il Papa ha cos risposto:
Ringrazio per la testimonianza e
per la domanda. Vi spiego: loro mi
hanno inviato le domande in anticipo. Si capisce. E cos io ho potuto

riflettere e pensare una risposta un


po pi solida.
importante chiedersi se possibile amarsi per sempre. Questa
una domanda che dobbiamo fare:
possibile amarsi per sempre? Oggi
tante persone hanno paura di fare
scelte definitive. Un ragazzo diceva
al suo vescovo: Io voglio diventare
sacerdote, ma soltanto per dieci anni. Aveva paura di una scelta definitiva. Ma una paura generale,
propria della nostra cultura. Fare
scelte per tutta la vita, sembra impossibile. Oggi tutto cambia rapidamente, niente dura a lungo. E questa mentalit porta tanti che si preparano al matrimonio a dire: stiamo
insieme finch dura lamore, e poi?
Tanti saluti e ci vediamo. E finisce
cos il matrimonio. Ma cosa intendiamo per amore? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo,
se questo, non si pu costruirci sopra qualcosa di solido. Ma se invece
lamore una relazione, allora una
realt che cresce, e possiamo anche
dire a modo di esempio che si costruisce come una casa. E la casa si
costruisce assieme, non da soli! Costruire qui significa favorire e aiutare
la crescita. Cari fidanzati, voi vi state
preparando a crescere insieme, a costruire questa casa, per vivere insieme per sempre. Non volete fondarla
sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia
dellamore vero, lamore che viene
da Dio. La famiglia nasce da questo
progetto damore che vuole crescere
come si costruisce una casa che sia
luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno. Come lamore di
Dio stabile e per sempre, cos anche lamore che fonda la famiglia
vogliamo che sia stabile e per sempre. Per favore, non dobbiamo lasciarci vincere dalla cultura del
provvisorio! Questa cultura che oggi ci invade tutti, questa cultura del
provvisorio. Questo non va!
Dunque come si cura questa paura del per sempre? Si cura giorno
per giorno affidandosi al Signore
Ges in una vita che diventa un
cammino spirituale quotidiano, fatto
di passi, passi piccoli, passi di crescita comune, fatto di impegno a diventare donne e uomini maturi nella
fede. Perch, cari fidanzati, il per
sempre non solo una questione di
durata! Un matrimonio non riuscito solo se dura, ma importante la
sua qualit. Stare insieme e sapersi
amare per sempre la sfida degli
sposi cristiani. Mi viene in mente il
miracolo della moltiplicazione dei
pani: anche per voi, il Signore pu

moltiplicare il vostro amore e donarvelo fresco e buono ogni giorno. Ne


ha una riserva infinita! Lui vi dona
lamore che sta a fondamento della
vostra unione e ogni giorno lo rinnova, lo rafforza. E lo rende ancora
pi grande quando la famiglia cresce
con i figli. In questo cammino importante, necessaria la preghiera,
sempre. Lui per lei, lei per lui e tutti
e due insieme. Chiedete a Ges di
moltiplicare il vostro amore. Nella
preghiera del Padre Nostro noi diciamo: Dacci oggi il nostro pane
quotidiano. Gli sposi possono imparare a pregare anche cos: Signore, dacci oggi il nostro amore quotidiano, perch lamore quotidiano
degli sposi il pane, il vero pane
dellanima, quello che li sostiene per
andare avanti. E la preghiera: possiamo fare la prova per sapere se
sappiamo dirla? Signore dacci oggi
il nostro amore quotidiano. Tutti
insieme! [fidanzati: Signore dacci
oggi il nostro amore quotidiano].
Unaltra volta! [fidanzati: Signore
dacci oggi il nostro amore quotidiano]. Questa la preghiera dei fi-

danzati e degli sposi. Insegnaci ad


amarci, a volerci bene! Pi vi affiderete a Lui, pi il vostro amore sar
per sempre, capace di rinnovarsi, e
vincer ogni difficolt. Questo ho
pensato che volevo dirvi, rispondendo alla vostra domanda. Grazie!

Vivere insieme: lo stile


della vita matrimoniale
Santit, vivere insieme tutti i giorni
bello, d gioia, sostiene. Ma una sfida da affrontare. Crediamo che bisogna
imparare ad amarsi. C uno stile
della vita di coppia, una spiritualit

del quotidiano che vogliamo apprendere. Pu aiutarci in questo, Padre Santo? Alla domanda postagli da Stefano
e Valentina, due giovani della Ciociaria, il Papa ha cos risposto:

va lamore (Cap. 37). S, la cortesia


conserva lamore. E oggi nelle nostre
famiglie, nel nostro mondo, spesso
violento e arrogante, c bisogno di
molta pi cortesia. E questo pu incominciare a casa.
Grazie. Sembra facile pronunciare questa parola, ma sappiamo che
non cos. Per importante! La

Vivere insieme unarte, un cammino paziente, bello e affascinante.


Non finisce quando vi siete conquistati lun laltro... Anzi, proprio allora che
inizia! Questo cammino di ogni giorno ha
Giovani, non abbiate paura
delle regole che si
possono riassumere in
di sposarvi: uniti in un matrimonio
queste tre parole che
fedele
e fecondo, sarete felici.
tu hai detto, parole
che ho ripetuto gi
(@Pontifex_it)
tante volte alle famiglie, e che voi gi potete imparare ad usare tra voi: per- insegniamo ai bambini, ma poi la dimesso ossia posso, tu hai detto gra- mentichiamo! La gratitudine un
sentimento importante: ricordate il
zie, e scusa.
Vangelo di Luca? Unanziana, una
Posso, Permesso?. la richiesta volta, mi diceva a Buenos Aires: la
gentile di poter entrare nella vita di gratitudine un fiore che cresce in
qualcun altro con rispetto e attenzio- terra nobile. necessaria la nobilt
ne. Bisogna imparare a chiedere: dellanima perch cresca questo fioposso fare questo? Ti piace che fac- re. Ricordate il Vangelo di Luca?
Ges guarisce dieci malati di lebbra
e poi solo uno torna indietro a dire
grazie a Ges. E il Signore dice: e
gli altri nove dove sono? Questo vale anche per noi: sappiamo ringraziare? Nella vostra relazione, e domani nella vita matrimoniale, importante tenere viva la coscienza che
laltra persona un dono di Dio, e
ai doni di Dio si dice grazie!, di cui
sempre rendere grazie. E in questo
atteggiamento interiore dirsi grazie a
vicenda, per ogni cosa. Non una
parola gentile da usare con gli estranei, per essere educati. Bisogna sapersi dire grazie, per andare avanti
bene insieme nella vita matrimoniale.
La terza: Scusa. Nella vita facciamo tanti errori, tanti sbagli. Li
facciamo tutti. Ma forse qui c
qualcuno che non ha mai fatto uno
sbaglio? Alzi la mano se c qualcuno, l: una persona che mai ha fatto
uno sbaglio? Tutti ne facciamo! Tutti! Forse non c giorno in cui non
ciamo cos? Che prendiamo questa facciamo qualche sbaglio. La Bibbia
iniziativa, che educhiamo cos i figli? dice che il pi giusto pecca sette
Vuoi che questa sera usciamo?... In- volte al giorno. E cos noi facciamo
somma, chiedere permesso significa sbagli... Ecco allora la necessit di
saper entrare con cortesia nella vita usare questa semplice parola: scudegli altri. Ma sentite bene questo: sa. In genere ciascuno di noi
saper entrare con cortesia nella vita pronto ad accusare laltro e a giustidegli altri. E non facile, non faci- ficare se stesso. Questo incominle. A volte invece si usano maniere ciato dal nostro padre Adamo, quanun po pesanti, come certi scarponi do Dio gli chiede: Adamo, tu hai
da montagna! Lamore vero non si mangiato di quel frutto?. Io? No!
impone con durezza e aggressivit. quella che me lo ha dato!. AccuNei Fioretti di san Francesco si trova sare laltro per non dire scusa,
questa espressione: Sappi che la perdono. una storia vecchia!
cortesia una delle propriet di un istinto che sta allorigine di tanti
Dio... e la cortesia sorella della ca- disastri. Impariamo a riconoscere i
rit, la quale spegne lodio e conser- nostri errori e a chiedere scusa.

Scusa se oggi ho alzato la voce;


scusa se sono passato senza salutare; scusa se ho fatto tardi, se
questa settimana sono stato cos silenzioso, se ho parlato troppo senza ascoltare mai; scusa se mi sono
dimenticato; scusa ero arrabbiato e
me la sono presa con te. Tanti scusa al giorno noi possiamo dire. Anche cos cresce una famiglia cristiana. Sappiamo tutti che non esiste la
famiglia perfetta, e neppure il marito
perfetto, o la moglie perfetta. Non
parliamo della suocera perfetta...
Esistiamo noi, peccatori. Ges, che
ci conosce bene, ci insegna un segreto: non finire mai una giornata senza chiedersi perdono, senza che la
pace torni nella nostra casa, nella
nostra famiglia. abituale litigare
tra gli sposi, ma sempre c qualcosa, avevamo litigato. Forse vi siete
arrabbiati, forse volato un piatto,
ma per favore ricordate questo: mai
finire la giornata senza fare la pace!
Mai, mai, mai! Questo un segreto,
un segreto per conservare lamore e
per fare la pace. Non necessario
fare un bel discorso. Talvolta un gesto cos e... fatta la pace. Mai finire... perch se tu finisci la giornata
senza fare la pace, quello che hai
dentro, il giorno dopo freddo e
duro ed pi difficile fare la pace.
Ricordate bene: mai finire la giornata senza fare la pace! Se impariamo
a chiederci scusa e a perdonarci a vicenda, il matrimonio durer, andr
avanti. Quando vengono nelle
udienze o a Messa qui a Santa Marta gli anziani sposi, che fanno il
50.mo, io faccio la domanda: Chi
ha sopportato chi? bello questo!
Tutti si guardano, mi guardano, e mi

Trentamila s in piazza san Pietro


Trentamila s. Trentamila per sempre
vissuti, e con gioia, in un mondo
che ci grida no. Perch non si
sentono strane, fuori moda o supereroi solo perch proviamo a essere cristiani le quindicimila coppie che stamani con Papa Francesco hanno vissuto un singolarissimo incontro di preparazione al matrimonio. Quasi tutte hanno gi
fissato la data delle nozze entro
lanno. Eloquente, del resto, il tema della giornata voluta dal Pontificio Consiglio per la famiglia: La
gioia del s per sempre.
Festeggiamo con il Papa un
San Valentino diverso, unico dice
Alfonso disoccupato ma fiducioso, venuto da Napoli con la fidanzata Chiara per fare il pieno
di speranza insieme a tanti ragazzi
che vivono ogni giorno i nostri
stessi problemi. E per Alessia, fiorentina, in fondo non poi cos
complicato andare controcorrente
se si felici. Le fa eco il suo fidanzato Alessio, suggerendo che
non ci si sposa quando i problemi
sono tutti risolti, ma ci si sposa per
risolvere insieme i problemi.
Il Papa li ha accolti tutti in un
grande abbraccio. Con loro ha pregato. Soprattutto li ha incoraggiati.
Con loro ha dialogato a viso aperto, rispondendo alle domande
schiette di tre coppie. La festa per
non ha fatto dimenticare la solidariet per le famiglie siriane, stata
effettuata una raccolta, e per le fidanzate, le donne, i minori vittime
delle violenze come ha ricordato
larcivescovo Vincenzo Paglia, presidente del Dicastero della Fami-

glia, accogliendo il Papa al suo arrivo in piazza. Non c felicit


pensando solo a se stessi ha ripetuto larcivescovo. E se vero che
i numeri non sono tutto va detto
che una partecipazione cos massiccia di fidanzati era imprevedibile
e anche il loro entusiasmo dice
molto ha affermato monsignor
Paglia. E ha anche auspicato che i
responsabili della cosa pubblica
siano molto pi attenti nel sostenere la scelta di due giovani di sposarsi, con unattenta politica familiare e del lavoro. Perch la famiglia una impareggiabile ricchezza
per la stessa societ.
Al Papa i giovani fidanzati si sono presentati con le loro storie.
Francesca e Stefano sono due scout

milanesi che si sono incontrati facendo un servizio educativo, una


dimensione che ci ha resi pi forti. I loro primi confronti, raccontano, sono stati su come fare il
meglio per i ragazzi che ci sono affidati. E cos dalla stima reciproca nato lamore.
Sono tutte storie semplici quelle
che hanno attraversato piazza San
Pietro e proprio per questo ancora pi vere in un mondo di apparenze e superficialit dicono Alessandra e Vito, palermitani. Al Pontefice hanno parlato di quelle piccole sorprese damore capaci di
riempire di gioia la quotidianit.
E ai trentamila colleghi, cos li
hanno chiamati, Costance, inglese,
e Robert, statunitense, hanno con-

fidato con un sorriso che venire


qui oggi stato un po come tornare sul luogo del delitto. Infatti si
sono conosciuti proprio in questa
piazza, dove tre anni fa erano venuti a vedere il presepe: si sposeranno il 3 maggio. Condividere la
stessa fede ci ha uniti di pi dicono. Poi a dispensare qualche consiglio pratico, vissuto sul campo
ci hanno pensato Fiorella e Andrea, romani, sposati da trentacinque anni e genitori di tre figli.
Ma ci amiamo ancora come quando eravamo fidanzati dicono, nonostante le vicissitudini della vita e
una grave malattia,
Con i fidanzati stamani cerano
anche tanti sacerdoti, in prima linea nella pastorale familiare e
nellanimazione dei corsi di preparazione al matrimonio. A dar voce
a questa essenziale esperienza di
accompagnamento spiritale lattore Simone Montedoro, il noto
capitano dei carabinieri della serie
televisiva Don Matteo. Sono fidanzato nella fiction e nella vita
dice e oggi sono venuto per augurare a questi ragazzi di incontrare nella vita un sacerdote alla don
Matteo, che si spenda per loro e li
aiuti a costruire la loro vita insieme.
Lincontro con il Papa si concluso con un momento di preghiera. E dopo una mattinata di festa
e di consapevolezza come dice
Marta, venuta da Cagliari, i fidanzati sono tornati a casa con il regalo di nozze del Papa: un cuscinetto
bianco di raso, firmato Franciscus.

dicono: Tutte due! E questo bello! Questa una bella testimonianza!

Lo stile della celebrazione


del Matrimonio
Santit, in questi mesi stiamo facendo
tanti preparativi per le nostre nozze.
Pu darci qualche consiglio per celebrare bene il nostro matrimonio? Infine a
questa domanda rivoltagli da Miriam
e Marco, due giovani fidanzati di
Massa Carrara, Papa Francesco ha cos risposto:
Fate in modo che sia una vera festa perch il matrimonio una festa una festa cristiana, non una festa mondana! Il motivo pi profondo della gioia di quel giorno ce lo
indica il Vangelo di Giovanni: ricordate il miracolo delle nozze di Cana? A un certo punto il vino viene a
mancare e la festa sembra rovinata.
Immaginate di finire la festa bevendo t! No, non va! Senza vino non
c festa! Su suggerimento di Maria,
in quel momento Ges si rivela per
la prima volta e d un segno: trasforma lacqua in vino e, cos facendo, salva la festa di nozze. Quanto
accaduto a Cana duemila anni fa,
capita in realt in ogni festa nuziale:
ci che render pieno e profondamente vero il vostro matrimonio sar
la presenza del Signore che si rivela
e dona la sua grazia. la sua presenza che offre il vino buono,
Lui il segreto della gioia piena, quella che scalda il cuore veramente.
la presenza di Ges in quella festa.
Che sia una belle festa, ma con Ges! Non con lo spirito del mondo,
no! Questo si sente, quando il Signore l.
Al tempo stesso, per, bene che
il vostro matrimonio sia sobrio e faccia risaltare ci che veramente importante. Alcuni sono pi preoccupati dei segni esteriori, del banchetto, delle fotografie, dei vestiti e dei
fiori... Sono cose importanti in una
festa, ma solo se sono capaci di indicare il vero motivo della vostra gioia:
la benedizione del Signore sul vostro
amore. Fate in modo che, come il vino di Cana, i segni esteriori della
vostra festa rivelino la presenza del
Signore e ricordino a voi e a tutti i
presenti lorigine e il motivo della
vostra gioia.
Ma c qualcosa che tu hai detto e
che voglio prendere al volo, perch
non voglio lasciarla passare. Il matrimonio anche un lavoro di tutti i
giorni, potrei dire un lavoro artigianale, un lavoro di oreficeria, perch
il marito ha il compito di fare pi
donna la moglie e la moglie ha il
compito di fare pi uomo il marito.
Crescere anche in umanit, come uomo e come donna. E questo si fa tra
voi. Questo si chiama crescere insieme. Questo non viene dallaria! Il
Signore lo benedice, ma viene dalla
vostre mani, dai vostri atteggiamenti,
dal modo di vivere, dal modo di
amarvi. Farci crescere! Sempre fare
in modo che laltro cresca. Lavorare
per questo. E cos, non so, penso a
te che un giorno andrai per la strada
del tuo paese e la gente dir: Ma
guarda quella che bella donna, che
forte!.... Col marito che ha, si capisce!. E anche a te: Guarda quello, com!. Con la moglie che ha,
si capisce!. questo, arrivare a questo: farci crescere insieme, luno laltro. E i figli avranno questa eredit
di aver avuto un pap e una mamma
che sono cresciuti insieme, facendosi
lun laltro pi uomo e pi
donna!

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