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LOSSERVATORE ROMANO
POLITICO RELIGIOSO

GIORNALE QUOTIDIANO

Non praevalebunt

Unicuique suum
Anno CLIV n. 122 (46.664)

Citt del Vaticano

venerd-sabato 30-31 maggio 2014

Nuovo appello per la Siria affidato da Papa Francesco ai responsabili degli organismi caritativi convocati da Cor Unum

Il viaggio di Francesco in Terra santa

Il rischio lindifferenza

Lezione
di preghiera

Domenica 8 giugno lincontro di preghiera in Vaticano con i presidenti palestinese e israeliano

di GIOVANNI COPPA*
C il rischio che il dramma quotidiano vissuto dalla popolazione siriana anneghi nellindifferenza. E
che migliaia di persone continuino a
morire per la fame e le malattie provocate da una guerra che, nonostante tutto, non accenna a finire. Per
questo Papa Francesco rinnova il
suo appello alla comunit internazionale, invitandola a non cedere alla tentazione della globalizzazione
dellindifferenza, una malattia
denuncia che ci fa tanto male oggi
nel mondo.
Il Pontefice ha affidato le sue
preoccupazioni per la crisi siriana ai
responsabili degli organismi di carit
cattolici riuniti a Roma dal Pontificio Consiglio Cor Unum per fare un
bilancio sullattivit svolta per assistere la popolazione del Paese. Lincontro, iniziatosi nella mattina di venerd 30 maggio, proseguito nel
pomeriggio a Santa Marta, dove il
vescovo di Roma ha salutato i partecipanti, accompagnati dal cardinale
presidente Robert Sarah.
Nel discorso consegnato loro Papa
Francesco tornato a condannare
fermamente luso delle armi e a invitare le parti in causa a negoziare,
mettendo al primo posto il bene della Siria e di tutti i suoi abitanti.
Ai quali il Pontefice ha chiesto di
garantire lassistenza umanitaria, anche per porre fine allesodo di migliaia di profughi, tra cui anziani e
bambini, che hanno dovuto rifugiarsi altrove e che hanno il diritto
di ritornare al pi presto in patria.
Una situazione della quale ha parlato anche il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, intervenuto
nel corso dei lavori. necessario
ha detto in unintervista alla Radio
vaticana che a tutta la popolazio-

ne, indipendentemente dalla sua appartenenza religiosa o etnica, arrivi il


cibo e arrivino le cure mediche. Il
porporato ha fatto proprie le preoccupazioni del Papa sul rischio che
questo diventi un conflitto dimenticato e ne ha rilanciato lappello al
negoziato, definito lunica via per
uscire dalla crisi. Dal cardinale anche un richiamo al ruolo dei cristiani, chiamati a essere ponti in tutte
le direzioni ed elementi di avvicinamento tra le varie parti in lotta.
In questo contesto il segretario di
Stato ha posto laccento sul significato dellincontro di preghiera per la
pace al quale il Pontefice ha invitato
i presidenti palestinese e israeliano.
In programma in Vaticano nel pomeriggio dell8 giugno, domenica di
Pentecoste, liniziativa avr un significato simbolico molto forte e
sar caratterizzata ha evidenziato
dal valore aggiunto della preghiera come forza della pace.
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Unimmagine di distruzione per le strade di Aleppo (Afp)

Liberati i quattro osservatori dellO sce

Escalation di violenze in Ucraina


KIEV, 30. Nuova escalation nei
combattimenti tra esercito e ribelli
nellest dellUcraina, dove i militari
di Kiev hanno attaccato con caccia
e missili le roccheforti filorusse di
Slavyansk e Kramatorsk.
I miliziani hanno risposto abbattendo un elicottero per il trasporto

truppe nei cieli di Slavyansk: a bordo cerano quattordici militari


ucraini,
tra
cui
il
generale
Volodymyr Kulchytskiy.
Si tratta di una delle perdite pi
pesanti in due mesi di tensioni
nellest. Il Governo di Kiev ritiene
che a centrare lelicottero sia stato

un missile terra-aria di fabbricazione russa.


Oggi a Vilnius, in Lituania,
prevista una riunione della Commissione parlamentare Nato-Russia,
mentre a Berlino c attesa per il
vertice sullapprovvigionamento di
gas russo allUcraina.

Via libera
di Putin
allUnione
euroasiatica

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MOSCA, 30. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha dato il via libera ieri
al trattato per lUnione economica
euroasiatica, firmando con i capi di
Stato di Kazakhstan e Bielorussia
Nursultan Nazarbayev e Aleksandr
Lukashenko un progetto cui aderiranno nei prossimi mesi anche lArmenia e il Kyrgyzstan. Laccordo entrer in vigore a partire dal primo
gennaio del 2015 come evoluzione
dellUnione doganale in atto dal
2010. Lintesa creer uno spazio economico unico fra Russia, Bielorussia
e Kazakhstan, garantendo la libera
circolazione di prodotti, servizi, capitali e lavoratori in un mercato di
170 milioni di persone, con un prodotto interno lordo di oltre duemila
miliardi di euro, il venti per cento
delle riserve mondiali di gas e il 15
per cento di quelle petrolifere.
LUnione euroasiatica il principale progetto geopolitico del terzo
mandato presidenziale di Putin, che
mira a integrare parte dellex Urss in
una zona economica unica, che possa cooperare e competere con Unione europea, Stati Uniti e Cina. Abbiamo creato un centro di sviluppo
economico potente e attraente, un
grande mercato regionale che mette
insieme milioni di persone ha detto
il presidente.
Il progetto decolla per senza
molte delle ex Repubbliche sovietiche. A partire dallUcraina.

Dopo un sanguinoso attacco


a una chiesa parrocchiale

Dilagano gli scontri armati


a Bangui
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una settimana dal pellegrinaggio di Papa Francesco in


Terra santa, se ne sta scoprendo sempre pi profondamente
limportanza fondamentale. Fin dal
primo annuncio il 5 gennaio scorso, Papa Francesco sottolineava che
scopo principale delliniziativa era
quello di commemorare lo storico
incontro tra Paolo VI e Atenagora,
avvenuto il 5 gennaio di cinquantanni fa, annunciando che si
sarebbe celebrato un incontro ecumenico con i rappresentanti delle
Chiese cristiane di Gerusalemme
insieme al patriarca Bartolomeo. E
aggiungeva: Fin da ora vi domando di pregare per questo pellegrinaggio, che sar un pellegrinaggio
di preghiera.
Abbiamo davanti agli occhi le
immagini del viaggio appena concluso, specialmente quelle dellincontro ecumenico del 25 maggio,
ricco di momenti suggestivi, con
labbraccio tra il vescovo di Roma
e il patriarca di Costantinopoli da-

Intanto, i miliziani filorussi della


regione orientale di Lugansk hanno
annunciato stamane la liberazione
di quattro osservatori dellOsce rapiti gioved. Lo riferisce una nota
dellagenzia di stampa ucraina Interfax. LOrganizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa ha reso noto di avere perso i
contatti con altri quattro osservatori
internazionali, sempre nellest.
I frequenti sequestri, spesso accompagnati da informazioni frammentarie e poco chiare, rendono
molto pericolosa lattivit dei 280
osservatori dellOrganizzazione internazionale provenienti da quarantuno Paesi.

Il mio primo incontro


con i Monuments Men

Quella jeep
a Palazzo Pitti
Parte di una granata da mortaio a Slovyansk (La Presse/Ap)

ANTONIO PAOLUCCI

A PAGINA

vanti alla basilica della Risurrezione al calar del sole, il loro sostare
nellAnastasi, i discorsi, la salita al
Calvario con il momento di preghiera l vissuto. Nelle tante volte
che sono stato in Terra santa non
ho mai visto una cerimonia cos
forte e coinvolgente come questa:
cera da restare ore incollati davanti
al televisore.
E tutti i momenti della visita di
Papa Francesco hanno avuto un
profondo impatto spirituale, cos
come la conversazione del Pontefice con i giornalisti sullaereo, sicch questa dimensione preminente
del viaggio si sta scoprendo con
sempre maggiore interesse. Com
gi stato sottolineato, il continuo
richiamo alla preghiera nelle tessere
policrome di quei tre brevi e intensi giorni ne ha costituito il motivo
conduttore, che permette di averne
la sintesi e di riviverne tutti i momenti. Davvero, uniniziativa unica
di preghiera.
Effettivamente, ogni pellegrinaggio nei luoghi santi della redenzione non pu avere che un carattere
di preghiera, quasi un corso di
esercizi spirituali unici al mondo: e
questa intenzione stata comune a
tutti i viaggi papali in Terra santa,
come aveva detto Benedetto XVI l8
maggio 2009 ai giornalisti che lo
accompagnavano,
sottolineando
che il primo livello del suo pellegrinaggio in Terra santa era la preghiera, definita la vera forza che
influisce e pu contribuire ad andare avanti con la pace. Ed
bello che Papa Francesco, erede
anche in questo dellesempio di
santIgnazio di Loyola, e del suo
avventuroso viaggio nel settembre
1523 per pregare sugli stessi luoghi
di Ges, abbia voluto caratterizzare
il suo pellegrinaggio con una cos
forte intenzione, chiave autentica
per comprenderne il significato.
Ci sono stati grandi momenti
spirituali dal principio alla fine e
davvero il pellegrinaggio del Papa
stato una lezione di preghiera alla Chiesa e al mondo. Francesco ha
cos realizzato ci che aveva detto
fin dal primo annuncio e ha ricordato alla partenza nel telegramma
al presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, rilevando che andava in Terra santa al
fine di pregare per la giustizia e la
pace. Dalla prima parola allultima Papa Francesco ha dato al suo
pellegrinaggio unimpronta mistica
destinata a produrre frutti duraturi
nellumanit di oggi, che di nuovo
ha bisogno di imparare a pregare.
*Cardinale diacono di San Lino

NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza le Loro
Eccellenze Reverendissime i
Monsignori:
Constancio Miranda Weckmann,
Arcivescovo
di
Chihuahua (Messico), in visita
ad limina Apostolorum;
Hctor Gonzlez Martnez,
Arcivescovo di Durango (Messico), con lAusiliare, Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Enrique Snchez Martnez,
Vescovo titolare di Tamugadi, in
visita ad limina Apostolorum;
Rafael Romo Muoz, Arcivescovo di Tijuana (Messico), in
visita ad limina Apostolorum;
Juan Guillermo Lpez Soto, Vescovo di Cuauhtmoc-Madera (Messico), in visita ad limina Apostolorum;
Jos Guadalupe Torres
Campos, Vescovo di Gmez Palacio (Messico), in visita ad limina Apostolorum;
Mario Espinosa Contreras,
Vescovo di Mazatln (Messico),

in visita ad limina Apostolorum;


Jos Guadalupe Galvn Galindo, Vescovo di Torren (Messico), in visita ad limina Apostolorum;
Jons Guerrero Corona, Vescovo di Culiacn (Messico), in
visita ad limina Apostolorum;
Jos Benjamn Castillo Plascencia, Vescovo di Celaya
(Messico), in visita ad limina
Apostolorum;
Francisco Moreno Barrn,
Vescovo di Tlaxcala (Messico),
in visita ad limina Apostolorum;
Lucas Martnez Lara, Vescovo di Matehuala (Messico),
in visita ad limina Apostolorum;
Rafael Valdez Torres, Vescovo di Ensenada (Messico), in visita ad limina Apostolorum;
Miguel ngel Alba Daz,
Vescovo di La Paz en la Baja
California Sur (Messico), in visita ad limina Apostolorum;

Jos Isidro Guerrero Macas, Vescovo di Mexicali (Messico), in visita ad limina Apostolorum;
Salvador Rangel Mendoza,
Vescovo di Huejutla (Messico),
in visita ad limina Apostolorum.
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza Sua
Eccellenza il Signor Masoud
Barzani, Presidente della Regione del Kurdistan Iracheno, e Seguito.
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza il Professor Rolf Heuer, Direttore Generale dellOrganizzazione Europea per la Ricerca Nucleare
(Cern).

Dalle Chiese Orientali


Sua Beatitudine Eminentissima il Cardinale Lucian Murean, Arcivescovo Maggiore di

Fgra e Alba Iulia dei Romeni, con il consenso del Sinodo


della Chiesa Greco-Cattolica
Romena e dopo aver consultato
la Sede Apostolica, ha eretto a
norma del canone 85 1-2 del
Codex Canonum Ecclesiarum
Orientalium (Cceo) lEparchia
di San Basilio Magno di Bucarest dei Romeni (Romania), con
territorio dismembrato dallattuale Arcieparchia di Fgra e
Alba Iulia dei Romeni, e ha trasferito Sua Eccellenza Reverendissima
Monsignor
Mihai
Ctlin Fril, finora Vescovo
titolare di Nove, dallufficio di
Vescovo Ausiliare e Protosincello
di Fgra e Alba Iulia dei Romeni alla nuova sede eparchiale
di San Basilio Magno di Bucarest dei Romeni.

Provvista di Chiesa
Il Santo Padre ha nominato
Arcivescovo di Freiburg im Breisgau (Repubblica Federale di
Germania) il Reverendo Ste-

phan Burger, del clero della medesima Arcidiocesi, finora Vicario Giudiziale e Canonico del
Capitolo Cattedrale di Freiburg
im Breisgau.

Nomine
di Vescovi Ausiliari
Il Santo Padre ha nominato
Vescovo Ausiliare dellArcidiocesi metropolitana di Perugia Citt della Pieve (Italia) il Reverendo Monsignore Paolo Giulietti, del clero della medesima
Arcidiocesi, finora Vicario Generale, assegnandogli il titolo vescovile di Termini Imerese.
Il Santo Padre ha nominato
Vescovo Ausiliare della Diocesi
di Awka (Nigeria) il Reverendo
Jonas Benson Okoye, Parroco,
Vicario Giudiziale e Presidente
della Societ Nigeriana di Diritto Canonico, assegnandogli la
Sede titolare vescovile di Mascliane.

LOSSERVATORE ROMANO

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venerd-sabato 30-31 maggio 2014

Violenze contro le donne

Sulle violazioni dello spazio aereo internazionale nel Mar Cinese meridionale

Ancora
orrore
in India

Washington avverte Pechino

NEW DELHI, 30. Ancora orrore in


India, dove si consumato lennesimo episodio di violenza contro le
donne. Ieri, vicino alla loro casa a
Katra Shahadatganj, un piccolo villaggio rurale dellUttar Pradesh,
due sorelle adolescenti, 14 e 15 anni, dalit, ovvero senza casta, sono
state violentate, strangolate e infine
impiccate a un albero di mango
(lalbero sacro agli ind). Le due
ragazze sono state trovate dai vicini
dopo ore di ricerche disperate: la
polizia, nel frattempo, non si era
presa nemmeno la briga di registrare la denuncia di scomparsa.
Per ore, dopo il macabro ritrovamento, tutti gli abitanti del villaggio si sono raccolti attorno allalbero di mango le sorelline erano
ancora l rifiutandosi di andarsene per protestare contro il disinteresse della polizia e impedendo a
chiunque di portare i corpi in obitorio. Non ce ne andremo di qui
fino a quando i responsabili non
saranno stati arrestati ha detto un
abitante del villaggio. Solo cos sono scattati i primi fermi. E dopo
una prima indagine quattro delle
sette persone ritenute responsabili
dellorrore sono state arrestate.
In India la tragica violenza contro le donne ha cominciato a suscitare attenzione dal 2012, quando
una studentessa di 23 anni fu vittima di uno stupro di gruppo su un
autobus a New Delhi: morta dopo dieci giorni di agonia per le
percosse subite dal branco. Da allora le leggi in materia sono state
inasprite, ma il fenomeno ben
lontano dallessere stato stroncato.
Basti pensare, infatti, che nel
gennaio scorso una dodicenne
stata stuprata e bruciata viva; a
febbraio stata aggredita una bimba di nove anni che giocava nel
cortile di casa. Secondo gli ultimi
dati, in India avviene uno stupro
ogni 22 minuti, e un terzo delle
vittime di violenze sessuali sono
minori. Si stima poi che nella sola
New Delhi la media degli stupri
sia di sei al giorno. Dati sconvolgenti, tanto pi se si pensa che sono approssimati per difetto: infatti,
come sottolineano gli attivisti indiani, molti casi di abusi non vengono denunciati per paura di ritorsioni.

LOnu invita le parti a stemperare la tensione


WASHINGTON, 30. Gli Stati Uniti hanno messo in guardia la Cina riguardo
alle tensioni sulle violazioni dello spazio aereo internazionale, dopo che ieri
alcuni caccia cinesi avrebbero affiancato aerei militari giapponesi sul Mar Cinese orientale, nella zona contesa tra i
due Paesi asiatici. Tutti i tentativi di
interferire con la libert di sorvolo nello spazio aereo internazionale aumentano le tensioni ed accrescono il rischio
di errori di giudizio, di confronti e di
incidenti involontari ha criticato il dipartimento di Stato americano in un
comunicato ufficiale. Non accettiamo
che la Cina abbia dichiarato una zona
aerea di difesa e didentificazione sul
Mar Cinese orientale ed esortiamo Pechino a non metterla in atto, aggiunge la nota da Washington.
Sulle dispute territoriali in quel tratto di mare si espresso anche il segretario generale dellOnu, Ban Ki-moon,
che ha invitato tutti alla moderazione.
La questione del Mar Cinese meridionale era stata al centro della prima
giornata del recente vertice dellAsean
(lAssociazione dei Paesi del sudest
asiatico), durante la quale i leader regionali hanno approvato la Dichiarazione di Naypyidaw, in cui garantiscono di esercitare moderazione e di evitare luso della forza negli episodi di
scontro che si verificano nelle acque
contese con Pechino. Lobiettivo di
evitare unescalation del confronto.

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HANOI, 30. Sempre pi tesi i rapporti diplomatici tra Vietnam e


Cina, dopo le recenti tensioni che
hanno portato alla chiusura di un
gran numero di manifatture di
propriet o gestione di Pechino,
alla fuga di migliaia di operai cinesi e al ferimento di decine di
altri. Le perdite ammonterebbero
a centinaia di milioni di dollari
tra danni e mancata produzione.
La crisi attivata dal posizionamento presso unarea contesa del
Mar Cinese meridionale di una
piattaforma di trivellazione petrolifera di Pechino sta infatti avendo pesanti conseguenze anche
sulloccupazione dei vietnamiti.
Sarebbero infatti circa 60.000 i
lavoratori rimasti senza occupazione a causa delle devastazioni e
delle chiusure di molte aziende,
non solo di quelle collegate alla
Cina, ma anche di quelle collegate a Taiwan e a Singapore. Altre
fabbriche di Hong Kong e della
Corea del Sud hanno invece preferito fermare gli impianti in attesa che la situazione si normalizzi.
Secondo i media vietnamiti, che
riprendono i dati del dipartimento provinciale dellAgenzia per la
sicurezza sociale, di quanti sono
al momento senza lavoro 40.000
hanno diritto a un sussidio, mentre 20.000 a un compenso una
tantum.

Drone statunitense in una base nel nord del Giappone (La Presse/Ap)

Nelle aree dove operavano i ribelli tamil

La Corea del Nord accetta di riaprire il dossier sui rapimenti

Terreni dello Sri Lanka


occupati dai militari

Distensione
tra Tokyo e Pyongyang

COLOMBO, 30. Come in molte altre


regioni dello Sri Lanka, anche
nellarea tamil nel nord del Paese
asiatico la questione dei terreni rimane fonte di scontri e divisioni.
Ieri, il Fronte nazionale dei popoli tamil e lAlleanza nazionale tamil,
hanno organizzato una grande manifestazione
nella
citt
di
Kilinochchi per chiedere allesercito
di liberare terreni che appartengono
ai privati, tra cui anche larea dove
stata edificata una nuova sede militare. Un portavoce dellesercito governativo ha detto che i manifestanti
non hanno motivo di fare richieste
perch le terre occupate dai soldati
sono quelle che una volta appartenevano alle Tigri per la liberazione
dellEelam tamil (Ltte, i ribelli separatisti). Ad esempio, il nuovo quartier generale dellesercito stato costruito dove prima sorgeva il segretariato per la pace dellLtte. Se c
qualcuno che in possesso dei documenti necessari, lesercito pronto a prenderli in esame ha aggiunto il portavoce.
Esponenti politici tamil affermano che lesercito e la marina cos
come lo stesso Commissario delle
terre, che risiede a Colombo si
stanno appropriando di terreni,
chiedendo semplicemente alle amministrazioni degli Stati settentrionali di prenderne nota.

Kerry auspica
un rilancio
del commercio
con New Delhi
NEW DELHI, 30. Sembra gi conoscere, almeno sulla carta, un nuovo rilancio limmagine dellIndia
in politica estera, dopo linsediamento (luned scorso) del primo
ministro Narendra Modi. Prima il
significativo incontro con il premier pakistano, Nawaz Sharif, che
ha segnato un passo importante
nei difficili rapporti fra i due Paesi; poi la non meno significativa
telefonata del segretario di Stato
americano, John Kerry, alla collega indiana, Sushma Swaray, per
congratularsi per la sua designazione. Durante il colloquio telefonico, infatti, come riferiscono fonti
diplomatiche, il capo della diplomazia statunitense ha auspicato
un forte rilancio delle relazioni
commerciali fra Washington e
New Delhi. Le stesse fonti, citate
dallagenzia di stampa Pti, hanno
riferito che secondo Kerry un
obiettivo ragionevole da raggiungere per limport-export la
cifra di cinquecento milioni di
dollari. Un altro aspetto della politica indiana riguarda laspirazione, mai nascosta da New Delhi, a
un maggior peso nella politica afghana, con lapprossimarsi del
graduale ritiro del contingente internazionale. Al riguardo c da
considerare quale sar la posizione
di Kabul.

Vietnamiti
senza lavoro
dopo le proteste
anticinesi

Soldati srilankesi durante unesercitazione (La Presse/Ap)

TOKYO, 30. La Corea del Nord ha


accettato di avviare una nuova indagine per risolvere in via definitiva la questione dei rapimenti, negli
anni della guerra fredda, di cittadini giapponesi ad opera di agenti di
Pyongyang. Lannuncio dopo
anni di aspre tensioni sul delicato
tema stato dato ieri dal primo
ministro nipponico, Shinzo Abe, al
termine dei negoziati bilaterali tenutisi a Stoccolma, gettando cos le
basi di un possibile disgelo delle
relazioni diplomatiche bilaterali.
il primo passo verso la completa soluzione del problema, ha
affermato Abe, che, in una breve
dichiarazione alla stampa, ha poi
assicurato come Pyongyang abbia
promesso di cominciare unaltra
ricerca totale e integrale delle persone giapponesi scomparse, comprese quelle che possono essere state rapite. Il portavoce del Governo Yoshihide Suga ha detto che,
dal canto suo, Tokyo sarebbe intenzionata, a certe condizioni, ad
allentare le sanzioni economiche alla Corea del Nord, ipotizzando anche linvio di aiuti umanitari. Saranno per necessari sostanziali
progressi sul caso, a partire dal
lancio della speciale commissione
nordcoreana che dovr tentare di
ricercare i cittadini nipponici.
Oltre a confermare lintesa raggiunta, il regime comunista di

Pyongyang, attraverso lagenzia ufficiale Kcna, ha espresso la volont


di condurre indagini approfondite
sui rapimenti di cittadini giapponesi e su tutti gli altri dossier aperti
con Tokyo (ad esempio, i resti di
soldati e civili morti durante la seconda guerra mondiale) al fine di
arrivare a una soluzione definitiva.
A tal proposito, sar istituita
nellarco di tre settimane una commissione dinchiesta.

I talebani contestano lannuncio di Obama e chiedono il ritiro di tutti i soldati statunitensi

Afghanistan sempre sul filo del rasoio


KABUL, 30. Dopo lannuncio, da
parte del presidente statunitense Barack Obama, della permanenza in
Afghanistan, dopo il 2014, di un nucleo consistente di soldati americani,
lo scenario del Paese sta conoscendo
nuovi sviluppi.
Da un lato c il presidente afghano, Hamid Karzai, che ha rivolto ai
talebani linvito a dialogare con Kabul in vista del ritiro delle truppe da
combattimento statunitensi; dallaltro ci sono i miliziani, che non recedono di un passo sottolineando che,

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

Carlo Di Cicco
vicedirettore

Piero Di Domenicantonio

pur annunciando il rimpatrio dei


soldati da combattimento, gli Stati
Uniti, di fatto, rimarranno nel Paese:
e ci hanno affermato in un comunicato rappresenta una violazione della sovranit del territorio
afghano.
I talebani, dunque, ribadiscono la
loro condizione per avviare con le
autorit di Kabul una qualche forma
di dialogo: ovvero gli Stati Uniti, sostengono, devono ritirare subito tutti
i soldati, anche quelli con incarichi
solo logistici.

Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va


Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va
Servizio culturale: cultura@ossrom.va
Servizio religioso: religione@ossrom.va

caporedattore

Gaetano Vallini

segretario di redazione

Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998


photo@ossrom.va www.photo.va

Ecco allora riproporsi, concordano


gli osservatori, lantica questione,
con i miliziani che non transigono,
continuano a lanciare attacchi e
smentiscono aperture al dialogo poco dopo averle avallate. Si prospetta
dunque arduo il compito che attende il nuovo presidente afghano, che
uscir dal ballottaggio fissato per il
14 giugno. Ma sottolineava ieri
lInternational Herald Tribune
che prima che il nuovo capo di Stato possa cominciare a lavorare davvero dovr attendere fino alla fine

Segreteria di redazione
telefono 06 698 83461, 06 698 84442
fax 06 698 83675
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Tipografia Vaticana
Editrice LOsservatore Romano

don Sergio Pellini S.D.B.


direttore generale

dellestate. Infatti pare che la commissione elettorale pronuncer il verdetto del ballottaggio non prima del
20 luglio: dovr poi passare circa un
mese prima che il nuovo presidente
assuma pienamente e operativamente
le sue funzioni. Per fine agosto, intanto, lo scenario afghano potrebbe
configurarsi in maniera ancor pi
critica di quanto non lo sia adesso,
con i talebani che non accennano a
recedere dalla loro azione destabilizzante, fatta di attacchi suicidi e di
imboscate.

Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665
America Nord, Oceania: 500; $ 740
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fax 06 69885164, 06 698 82818,
info@ossrom.va diffusione@ossrom.va
Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

Si consolida
il Governo
dei militari
in Thailandia
BANGKOK, 30. A poco pi di
una settimana dal golpe in
Thailandia, il potere militare
estende il controllo sui mass media, limita lattivit ai potenziali
oppositori e segnala unapplicazione sempre pi drastica della
legge sulla lesa maest, associata
alluso della corte marziale.
Una corte davanti alla quale
previsto sia portato a breve lex
ministro
dellIstruzione,
Chaturon Chaisaeng, arrestato
alcuni giorni fa durante unaffollata conferenza stampa davanti ai media internazionali, in
cui aveva espresso il proprio dissenso verso la giunta. Anche se
il coprifuoco notturno stato ridotto di tre ore e diversi esponenti delle fazioni a favore o
contro lEsecutivo deposto sono
stati scarcerati, proseguono senza sosta gli arresti di presunti
estremisti e sequestri di armi ed
esplosivi. Non si fermano anche
le rimozioni di funzionari pubblici considerati vicini al precedente Governo. Un intervento
atteso che ha sicuramente
portato ai militari ampie simpatie il pagamento a 800.000
risicoltori di quanto dovuto da
molti mesi per il prodotto consegnato ai depositi governativi.

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Sede legale
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venerd-sabato 30-31 maggio 2014

LOSSERVATORE ROMANO

Verso
il nuovo Governo
di unit
palestinese

Dopo un sanguinoso attacco alla chiesa parrocchiale di Nostra Signora di Ftima

TEL AVIV, 30. Sar lattuale premier Rami Hamdallah a formare


il nuovo Governo di unit nazionale che segue la riconciliazione
tra Al Fatah e Hamas siglata a
Gaza lo scorso 23 aprile. Ieri
Hamdallah ha ricevuto lincarico
ufficiale da parte del presidente
palestinese Mahmoud Abbas.
Designo Rami Hamdallah ha
detto Abbas a formare il nuovo
Governo nazionale di unit di
transizione e gli auguro il pieno
successo in questo difficile compito.
Il
nuovo
Esecutivo
che
Hamdallah si appresta a formare
comunque, in base agli accordi
tra le due parti, un Governo di
transizione che ha quale compito
prioritario soltanto quello di indire e di organizzare le elezioni generali palestinesi da tenersi entro
la fine di questanno. Composto
secondo quanto hanno riportato nei giorni scorsi numerose fonti da personalit indipendenti,
il nuovo Governo dovrebbe avere
15 ministri. Quindi alcuni di loro
potrebbero ricevere un doppio incarico. Sarebbe questo ad esempio il caso di Hamdallah stesso
55 anni, preside tra laltro
dellUniversit di Nablus che
oltre a essere premier potrebbe ricoprire anche la carica di ministro
dellInterno.
C pi incertezza invece riguardo ai tempi dellentrata in carica del nuovo Esecutivo: secondo
alcune dichiarazioni di esponenti
palestinesi, dovrebbe nascere nelle
prossime ore. Stando per ad altre fonti, i negoziati sulla lista dei
ministri potrebbero durare ancora
alcuni giorni.

Dilagano gli scontri armati a Bangui

Soldati della missione internazionale Misca nellarea di Bangui pi colpita dagli scontri (Afp)

BANGUI, 30. Si susseguono da quarantotto ore le


violenze a Bangui, la capitale della Repubblica
Centroafricana, dopo lattacco di mercoled contro la chiesa parrocchiale di Nostra Signora di Ftima nel quale sono state uccise almeno 18 persone, compreso il sacerdote Paul-Emile Nzale, di 76
anni. Sparatorie sono state segnalate dalla stampa
locale nella prima mattinata di oggi nel centro cittadino, nei pressi della sede della presidenza,
mentre in altri quartieri si svolgono cortei di protesta per chiedere le dimissioni del Governo e la
polizia ha fatto ricorso alle armi da fuoco. Ieri sera, stata saccheggiata la moschea del quartiere

Allerta al Cairo per possibili azioni di protesta

El Sissi vince
le presidenziali in Egitto
IL CAIRO, 30. Una maggioranza
schiacciante e senza sorprese. Con
percentuali ben al di sopra del novanta per cento, secondo i dati
provvisori, lex capo delle forze armate ed ex ministro della Difesa,
maresciallo Abdel Fattah El Sissi,
uno dei protagonisti della destituzione di Morsi, ha vinto le presidenziali egiziane. Intanto, fonti
della sicurezza del Cairo hanno decretato lo stato di massima allerta
in previsione di possibili proteste
dei Fratelli musulmani, di cui Morsi era un esponente.
Lo sfidante Hamdine Sabbahi,
che avrebbe ottenuto il tre per cento, ha ammesso la sconfitta. Ci
sono state violazioni ha detto il
leader di sinistra che comunque ha
garantito il sostegno al nuovo presidente nella lotta a terrorismo e
corruzione. Sabbahi inoltre ha
messo in dubbio il dato sullaffluenza. Anche se mancano ancora
dati ufficiali, fonti della Commissione elettorale stimano laffluenza
alle urne intorno al 47 per cento.
Gli osservatori dellUnione europea hanno parlato di un clima
calmo nei giorni del voto che si
svolto nel rispetto della legge, con
qualche problema procedurale. In
una nota inoltre lUnione ha sottolineato che la mancata presenza
di alcune controparti dellopposizione ha minato la partecipazione
di tutti alle elezioni.
Le prospettive che si aprono
allindomani del voto non sono ancora chiare. Numerosi gli interrogativi, a cominciare dai rapporti tra i
militari e la piazza. La stessa coalizione pro-Morsi non intende fare
sconti, dopo gli appelli a proseguire i cortei nellambito di quella che
stata definita una nuova ondata
rivoluzionaria. La Coalizione ha
chiesto ai militari di tornare nelle
caserme e di rimettere il potere nella mani del popolo.
Secondo gli osservatori internazionali, una riconciliazione completa tra esercito e pro-Morsi appare
alquanto improbabile, considerati
anche i propositi di El Sissi e le
reazioni dei Fratelli musulmani. E
molte organizzazioni non governative attive sul territorio egiziano
non nascondono una certa preoccupazione. Sarah Leah Whitson,
direttrice di Human Rights Watch

pagina 3

per il Medio Oriente e per lAfrica


Settentrionale, convinta che gli
arresti di massa di migliaia di dissidenti politici non sono riusciti a
spegnere la dialettica politica, ma
hanno inciso sulle elezioni, privandole del loro vero significato.
Ma al di l delle relazioni che il
nuovo Governo sar o meno in
grado di stabilire con le opposizioni, altre sfide attendono il neo presidente El Sissi: il problema delle
risorse energetiche, lammodernamento industriale e il potenziamento delle infrastrutture. LEgitto
ancora un Paese travagliato, con
enormi problemi ha evidenziato
in unanalisi lemittente britannica
Bbc. La debolezza economica,
lincremento demografico e la mancanza di posti di lavoro si assommano al quaranta per cento della
popolazione che vive sotto la soglia di povert, allalto tasso di
analfabetismo e allincapacit della
sanit e dellistruzione di soddisfare le esigenze degli egiziani.

In Iraq
settanta morti
in attentati
BAGHDAD, 30. Senza tregua le
violenze in Iraq. Ieri attentati in
varie parti del Paese hanno provocato circa settanta morti. Gli
attacchi, riferiscono fonti locali,
hanno interessato soprattutto i
quartieri sciiti di Baghdad, la
provincia settentrionale di Mossul e quella orientale di Diyala.
Si appreso intanto che il Governo britannico ha accettato di
pubblicare estratti delle conversazioni riservate, finora secretate, fra gli allora presidente americano George W. Bush e premier britannico Tony Blair, relativa alla guerra in Iraq nel 2003.
Nelle prossime settimane verranno cos pubblicati oltre duecento documenti riguardanti, tra
laltro, telefonate e lettere private tra i due leader.

di Lakouanga, in quella che appare una rappresaglia per lattacco alla parrocchia di Nostra Signora di Ftima. Questo era stato sferrato da miliziani della Seleka (allenza, in lingua locale sango), formata ormai in gran parte da combattenti
islamisti stranieri testimoni citati dallagenzia
Fides riferiscono che gli assalitori non parlavano
n il sango n il francese e contro i quali si battono i gruppi di autodifesa cosiddetti antibalaka
(balaka in sango significa machete, in riferimento
allarma usata dai miliziani Seleka).
Da allora si susseguono gli scontri in diverse
zone. I quartieri pi colpiti sono il cosiddetto

Tripoli tratta
limportazione
di armi
statunitensi
TRIPOLI, 30. La Libia sta trattando limportazione di armi statunitensi, anche se non stato ancora
siglato alcun contratto dacquisto.
Lo ha dichiarato ieri il ministro
degli Esteri libico, Mohamed Abdelaziz, a margine della diciassettesima riunione ministeriale dei
Paesi non allineati in corso ad Algeri. Il capo della diplomazia libica ha poi smentito le voci secondo cui il Governo di Algeri
sarebbe trattando anche con le
forze del generale Khalifa Haftar.
La situazione in tutto il Paese
continua a essere molto tesa. Soprattutto a Tripoli: nella capitale
sono ancora presenti le milizie
islamiche. Queste hanno dichiarato che apriranno il fuoco contro
chiunque attacchi la sede del Parlamento, uno degli obiettivi nel
mirino delloperazione Karama
(Dignit) guidata da Haftar. Il
Governo ha chiesto alle milizie di
lasciare la citt per evitare spargimenti di sangue.

PK5, abitato in prevalenza da musulmani, e quello dellaeroporto internazionale che ospita uno
dei pi grandi campi di sfollati e le basi della Misca, la missione africana, e del contingente francese inviato autonomamente da Parigi.
Le proteste investono non solo il Governo di
transizione, ma anche i militari burundesi della
missione africana e quelli francesi, accusati di non
aver protetto i civili e di non aver impedito agli
assalitori musulmani di attaccare la chiesa. Il primo ministro Andr Nzapayk ha parlato di un
complotto pianificato per destabilizzare la transizione.

Unaltra cristiana
sudanese
accusata
di apostasia
KHARTOUM, 30. Dopo quello di
Meriam Yahia Ibrahim Ishag, la
cristiana sudanese condannata a
morte per apostasia in quanto
giudicata appartenente allislam
perch figlia di un musulmano,
un caso analogo, sempre in Sudan, viene riferito dal quotidiano
britannico Morning Star. Secondo il giornale, Faiza Abdalla,
di 37 anni, stata arrestata il 2
aprile dopo aver dichiarato
allanagrafe di essere cristiana.
Dato il nome musulmano della
donna, i funzionari lhanno ritenuta convertita dallislam al cristianesimo e lhanno denunciata
al tribunale locale che ne ha ordinato larresto.
Una fonte del Morning Star
riferisce che la famiglia di Faiza
Abdalla era gi cristiana prima
che lei nascesse. Dopo larresto,
proprio come accaduto a Meriam e a suo marito, l8 Aprile un
tribunale lha anche accusata di
adulterio in quanto sposata con
un cristiano del Sud Sudan, che
due anni fa aveva lasciato il Sudan per timore di subire persecuzioni.
Linterpretazione della sharia,
la legge coranica, applicata in Sudan dal 1983, proibisce infatti alle
donne musulmane di sposare uomini di altre religioni, mentre
consentito il contrario. La comunit cristiana nella quale cresciuta Faiza Abdalla ha chiesto finora invano al tribunale la scarcerazione della donna. Il Morning
Star riporta un loro appello al
rispetto dei diritti umani. In Sudan, la Costituzione del 2005 afferma esplicitamente la piena libert di religione.

Dopo le incursioni di Boko Haram

La Nigeria dichiara guerra al terrorismo


ABUJA, 30. Sembrano venir meno nel
Governo nigeriano le ipotesi di trattativa con Boko Haram emerse riguardo al sequestro, a met aprile,
di oltre duecento studentesse a Chibok, nello Stato nordorientale del
Borno. Negli ultimi giorni si sono

Base a Gibuti
per le forze francesi
PARIGI, 30. La Francia ha scelto
lex colonia di Gibuti come sede
per un terzo distaccamento del
Comando delle operazioni speciali in Africa, dopo quelle in Mauritania e Burkina Faso. Secondo il
quotidiano francese Le Figaro,
la Francia sta rafforzando la sua
capacit di intervento veloce.
Gibuti stata scelta dopo che il
Mali, dove sono tuttora presenti
forze francesi, ha rifiutato di ospitare una loro base permanente.

intensificate le violenze del gruppo,


responsabile da quattro anni a questa parte di attacchi armati e attentati terroristici nei quali sono state uccise migliaia di persone, in massima
parte civili.
stato lo stesso presidente federale nigeriano, Goodluck Jonathan, a
promettere ieri una guerra totale
contro Boko Haram, che solo negli
ultimi due giorni ha sferrato tre attacchi ad altrettanti villaggi, Gumushi, Amuda e Arbokko, sempre nel
Borno, uccidendo decine di persone.
Secondo fonti locali, quaranta morti
ci sono stati solo a Gumushi, dove i
miliziani di Boko Haram hanno fatto irruzione a bordo di fuoristrada e
motociclette, aprendo il fuoco sulla
popolazione e incendiando numerosi
edifici. Sono determinato a proteggere la nostra democrazia, la nostra
unit nazionale e la nostra stabilit
politica facendo una guerra totale al
terrorismo, ha detto Jonathan in un
discorso per la Giornata della democrazia, celebrata ieri nel quindicesimo anniversario della fine della dittatura militare. La Nigeria di
fronte a una nuova sfida. Ci hanno

Migliaia di profughi varcano il confine con la Turchia

Intensificate le violenze sui civili siriani


DAMASCO, 30. Unintensificazione delle violenze
di particolare ferocia, secondo notizie insistenti
anche se non verificabili si segnala in Siria a pochi giorni dalle presidenziali del 3 giugno, considerate una farsa dallopposizione e anche da diversi Paesi avversari del Governo del presidente
Bashar Al Assad. LOsservatorio nazionale per i
diritti umani (Ondus), unorganizzazione considerata vicina allopposizione, ha riferito ieri di dieci
civili, compresi quattro bambini, uccisi con esecuzioni sommarie da miliziani dello Stato islamico
dellIraq e del Levante, in un villaggio nordorientale. Sempre secondo lOndus, altri sette civili sono morti ieri ad Aleppo per bombardamenti governativi. La stampa turca, intanto, riferisce che
negli ultimi tre giorni le violenze nel nord della
Siria hanno spinto oltre quattromila persone a varcare il confine con la Turchia. Secondo i dati forniti dal Governo di Ankara, in questultimo flusso
di rifugiati ci sono anche decine di feriti. Nei soli
primi quattro mesi di questanno, oltre centomila
siriani sono entrati in Turchia dal valico di
Cilvegozu.

Un ragazzo siriano tra le macerie a Idlib (Reuters)

dichiarato guerra, terroristi stranieri


che collaborano forse con qualche
cittadino e che cercano di annullare
proprio quella democrazia che stiamo celebrando oggi, ha aggiunto.
Le parole del presidente confermano
la convinzione che Boko Haram sia
ormai formato in prevalenza da miliziani giunti in Nigeria da altri Paesi,
secondo uno schema gi accertato in
altre aree continentali di crisi, dal
Mali alla Repubblica Centroafricana
e, secondo alcuni, alla stessa Somalia, dove le milizie radicali islamiche
di al Shabaab avrebbero combattenti
non somali.

Lepidemia
di ebola
non ancora fermata
FREETOWN, 30. Quattro decessi
ieri per la febbre emorragica provocata dal virus ebola in Sierra
Leone, nella zona di Kailahum, e
laccertamento di nuovi casi di
contagio in Guinea, dove la nuova epidemia si era manifestata nei
mesi scorsi, confermano una situazione di persistente pericolosit. Secondo lO rganizzazione
mondiale della Sanit (Oms), la
situazione ben diversa da quella
annunciata alcune settimane fa
dalle autorit della Guinea, secondo le quali lepidemia era ormai sotto controllo. Per il dottor
Pierre
Formenty,
esperto
dellOms appena rientrato dalla
Guinea, si registrano invece altri
casi e lebola si sta espandendo
geograficamente.
Questa settimana due nuovi casi sono stati segnalati a Conakry,
mentre nei distretti settentrionali
di Telimele e Boffa, mai colpiti
prima dallepidemia, test di laboratori hanno confermato una decina di vittime. Altri casi sospetti
si sono manifestati nei distretti di
Boke e Dubreka, vicini alla capitale. In base allultimo bilancio
diffuso dellOms, in tutto sono
stati documentati 281 casi clinici
di ebola, con 185 morti accertati
in Guinea dallo scorso febbraio e
11 in Liberia, prima dei quattro in
Sierra Leone.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 4

Non si mai preoccupato


di dare spiegazioni
perch la soluzione del mistero
sempre inferiore al mistero

Lo scrittore argentino

Per Leonardo Sciascia era il pi grande teologo del nostro tempo, un teologo ateo

di JOS MARA POIRIER


orge Mario Bergoglio ha un riconosciuto amore per la poesia
di Borges. Aveva conosciuto
personalmente lo scrittore negli anni in cui insegnava letteratura
nella citt di Santa Fe, prima ancora
di diventare sacerdote. Invit Borges
a tenere un corso sui gauchos ai suoi
alunni e lo scrittore accett volentieri, forse attratto dalliniziativa di
quel giovane gesuita. Era il 1964,
Jorge Luis Borges aveva gi sessantacinque anni e Jorge Mario Bergoglio ne aveva ventotto. Allepoca, il
grande autore non godeva di grande
popolarit n presso la sinistra n
presso la Chiesa: per gli uni era un
conservatore, per gli altri un miscredente. Per Bergoglio era semplicemente uno scrittore di eccezionale
talento.
Per i critici la grande rivoluzione
letteraria di Borges risiede nella prosa (poich per primo esige dalla lingua spagnola un mutamento radicale
della sua tendenza barocca in direzione di unessenzialit nuova, di
stampo pi anglosassone), mentre
nella poesia lautore adotta un atteggiamento di rispetto quasi sacrale di
fronte alla parola. Infatti non osa
adoperare la sua proverbiale ironia e
i giochi fantastici della sua illimitata
immaginazione. Nella poesia si mostra nudo nella vibrazione vitale dei
suoi temi fondamentali. Anche se
perdureranno sempre, nella scrittura
di Borges, un certo pudore vittoriano e un marcato senso del dovere,
pi tipici dellartigiano che dellartista.
Il primo libro venne scritto nella
citt natale e a essa dedicato (Fervor
de Buenos Aires, 1923). Lultimo fu
concluso a Ginevra, luogo dei suoi
studi giovanili, dove mor e riposa, e
allude con il suo titolo alla Confederazione Elvetica (Los conjurados,
1985). Due citt che furono per lui
due patrie.
Per quanto riguarda la poesia, in
Borges si pu osservare uninteressante evoluzione da un certo modernismo espressivo a unessenzialit
concettuale, da aggettivi laboriosamente ricercati alluso perfetto dei
sostantivi pi comuni, dallavanguar-

venerd-sabato 30-31 maggio 2014

C una verit per Borges?

dia formale a una sorta di classicismo, dalla mitologia di tangos y cuchillos a temi pi universali (i quattro
elementi dei greci, la rosa, la tigre,
mappe ed enciclopedie).
C una verit per Borges? Qual
la sua filosofia, la sua concezione
della letteratura, la sua estetica? Pu
essere definito uno scrittore latinoamericano? Cosa si nasconde dietro
lapparenza perfetta e fredda dei
suoi versi? Dio presente o assente?

Laltro, lo stesso
Laltro, lo stesso di Jorge Luis
Borges il quarto titolo,
appena uscito nelle edicole
italiane, della collana La
biblioteca di Papa Francesco,
curata da Antonio Spadaro
(edizioni Rcs per il Corriere
della Sera, in collaborazione
con La Civilt Cattolica).
Anticipiamo stralci
della prefazione.

C uno spazio per lamore? , la


sua, una difesa dellindividualismo
esasperato, del poeta nella torre
davorio, ignaro della storia del suo
tempo? possibile trovare una chiave di lettura per unopera cos eclettica?
Sulla vasta bibliografia critica riferita a Borges incombono due pericoli. Il primo quello di analizzare
unopera cos sfuggente con uno
schema rigido (filosofico, politico,
psicologico, sociologico o religioso)
incapace di afferrare il senso profondo del fatto poetico. Pericolo questo
che viene favorito dai temi decisamente intellettuali e dallo stile provocatorio che tante volte caratterizzano lautore. Il secondo pericolo
quello di rimanere prigionieri nella
ragnatela del suo soave scetticismo,
del suo farraginoso enciclopedismo,
del suo ecumenismo eclettico.
Bisogna riconoscere che non affatto facile distinguere fra lironia e
lingenuit borgesiane; capita con la
sua opera quel che succedeva conversando con lui nel modesto appartamento del centro di Buenos Aires.
Vestito di grigio, amabile e colto, di
unaristocratica malinconia e di
unumilt troppo perfetta per crederla virt, Borges pareva confondere i
limiti fra il sogno e la veglia, lidentit e le essenze.
Cera una verit per Borges?
difficile dirlo. Forse neppure lui lha
saputo con certezza. Ma lassenza di
una vera filosofia, sempre che si voglia identificare verit con filosofia
(Borges sorriderebbe, lui che considerava la teologia come la forma pi
audace della letteratura fantastica),
non deve portare a immaginare lo
scrittore argentino come lesponente
solo di un superficiale pensiero debole che parte da nessun punto e
approda al niente. Sarebbe un grosso sbaglio. Sarebbe, come minimo,

Dal 10 al 17 luglio la settantunesima Settimana musicale senese

Santi e santini
di MARCELLO FILOTEI
Davanti ai capolavori che rappresentano i
santi non prega nessuno. Mettono soggezione.
La gente prega davanti alle statuine di gesso,
di nessun valore artistico. Parte singolarmente da questa riflessione la programmazione
della settantunesima Settimana musicale senese, che si svolger dal 10 al 17 luglio. Inutile
chiedere ad Aldo Bennici che cosa centri
questo con la musica,
per lui, da quasi un
ventennio alla guida
dellAccademia Chigiana, tutto musica, non
solo i santi, anche i
santini.
Ed per questo che,
in quella che sar la
sua ultima programmazione a Siena, ha deciso di puntare proprio
su questa suggestione:
santi e santini, un
gioco di rimandi fra la
visione popolare del sacro e quella colta, un
modo per guardare le
cose da diversi punti di
vista,
come
negli
Specchi, che questanno il titolo della
manifestazione.
Un esempio il concerto dell11 luglio, incentrato su due figure
femminili: Elena Ledda, interprete della scena tradizionale sarda e
mediterranea, che con
il suo ensemble presenta Cantendi a Deus, un
viaggio intenso, spiriEncarnacin Lpez Jlvez
tuale, alla scoperta dei
detta la Argentinita
canti del Venerd santo

della tradizione sarda. E Laura Polverelli,


mezzosoprano senese che, con il Quartetto
Bernini e Francesco Pepicelli al violoncello, interpreta lo Stabat Mater di Boccherini, capolavoro musicale del repertorio sacro, peraltro
presentato nella prima, e meno eseguita, versione del 1781. Il giorno dopo sar la volta delle Visioni andaluse. A specchiarsi sono questa
volta le canzoni spagnole: Juego de siempre,
dodici pezzi popolari in ladino per voce e sette strumenti che lisraeliana Betty Olivero ha
composto nel 1991 recuperando melodie giudaico-ispaniche dei discendenti degli ebrei
espulsi dalla Spagna nel 1492. Gli interpreti
saranno la cantante italo-israeliana Esti Kenan
Ofri e il Contempoartensemble diretto da Vittorio Ceccanti. Nella seconda parte toccher a
un duo: Cristina Zavalloni, con la sua voce
particolarissima, e il pianista Andrea Rebaudengo in una rara esecuzione di antiche canzoni spagnole per voce e pianoforte raccolte e
armonizzate da Federico Garca Lorca. Un
omaggio a una ballerina e coreografa spagnola: La argentinita, che proprio con Garca Lorca, nella inedita veste di pianista, registr
unantologia di canzoni popolari spagnole.
Anche in questa edizione del Festival, inoltre, non mancher lattenzione alla musica
contemporanea con la commissione di un nuovo lavoro, questanno affidato ad Azio Corghi,
per oltre dieci anni docente ai corsi della Chigiana. E sar proprio questa novit, eseguita
in prima assoluta, a inaugurare la Settimana
gioved 10 luglio al Teatro dei Rinnovati. Si
tratta di Blanquette, musica di scena che Corghi ha composto sul racconto La chvre de M.
Sguin di Alphonse Daudet. Protagonista
Chiara Muti, qui voce recitante affiancata
dallOrchestra della Toscana diretta da Marco
Angius e dal Coro dei Polifonici Senesi. Alla
novit di Corghi, nel continuo gioco di specchi, si riflette la musica di scena dellArlsienne
di Bizet, anchessa composta su un testo di
D audet.

frutto di una prima e poco attenta


lettura della sua opera. Qual la sua
filosofia, allora? Forse la si pu dedurre dal suo sguardo sul mondo:
sguardo introspettivo di un poeta
cieco che mai si lamentato della
sua condizione (Nessuno umli a
lagrima o a rimbrotto / la confessione della maestria / di Dio, che con
magnifica ironia / mi dette insieme i
volumi e la notte). Lo sguardo
distaccato, filtrato dai libri, lontano
da quella letteratura barocca e piena
di chiaroscuri che sembrerebbe un
ineludibile destino latinoamericano.
Borges confonde i lettori ripetutamente con riferimenti eclettici: Schopenhauer, Swedenborg, Spinoza. Ma
probabilmente il poeta pi vicino

bia, ma dobbiamo edificare come se


la sabbia fosse pietra.
Tutto in Borges si presenta in modo indiretto, riflesso. Nel suo tempo
non pochi lo consideravano estraneo
agli interessi politici del continente;
ma nonostante ci, e quasi contro la
propria volont, il poeta si dichiara
profondamente latinoamericano: Io
che sognai di essere un altro, un uomo / di sentenze, di libri, di versetti,
/ a ciel sereno giacer tra il fango; /
ma mi delizia il cuore, inesplicabile,
/ un giubilo segreto. Infine trovo / il
mio destino sudamericano. Il suo
amore per la patria un misto di
amore per gli antenati e di passione
per la donna amata: radici e pro-

Una delle prime edizioni argentine di El otro, el mismo

a Shakespeare, alla ricca poesia di


Quevedo o di Valry, alla avventurosa narrativa di Stevenson o allamore
per i paradossi caratteristico di Chesterton. Borges non fu n volle essere un intellettuale. Fu, essenzialmente, un poeta: Nel poema, la cadenza e lambiente possono contare
pi che il senso. Vocazione e
destino che egli accett come un irrinunciabile obbligo e, allo stesso
tempo, con spensierata naturalezza:
A ottanta e pi anni proseguo, comunque, a scrivere. Quale altra sorte
mi resta, quale altra bella sorte mi
resta?.
Ma la sua percezione della realt
era acuta, a tratti abissale. Non si
mai preoccupato di dare spiegazioni,
giacch la soluzione del mistero
sempre inferiore al mistero.
E proprio per questo probabilmente riuscito pi volte a vedere
pi in l della grande maggioranza
dei suoi connazionali (gi in anni di
ottimismo politico ed economico
cantava lirreversibile decadenza del
mondo occidentale e contemporaneo
e sognava una societ senza frontiere
e divisioni). Ma non os mai proporre risposte. In questo senso, era
di un antidogmatismo feroce (questa
definizione lo avrebbe divertito). La
preoccupazione metafisica che alcuni critici sottolineano o la consolazione della filosofia, come intitola
il suo lavoro lo scrittore e traduttore
Luis Harss, non deve sviare il lettore. Forse la storia universale, sentenzia Borges, la storia di un pugno di metafore. Inoltre: Nulla si
edifica sulla pietra, tutto sulla sab-

spettive, nella speranza che segna la


sua originale visione planetaria.
Per Leonardo Sciascia, Borges era
il pi grande teologo del nostro
tempo: un teologo ateo. John Updike sottolinea: Se il cristianesimo
non morto in Borges, sopito in
lui e sogna capricciosamente. Borges
un precristiano che il ricordo del
cristianesimo riempie di premonizione e di orrore. Carmine di Biase, in
un articolo pubblicato sullO sservatore Romano nel 1984, puntualizzava: Il Dio escluso da Borges, il
grande Assente di tutta la sua opera,

ma la cui presenza cos avvertita in


ogni momento della sua ricerca, diventa il grande Presente. Lestrema
lucidit di Borges lo imprigionava in
una sorta di scetticismo. La presenza
di Dio nel mondo non poteva essere
considerata da lui come un dato della tradizione religiosa o della cultura. C un sacro e abissale silenzio
nella sua poesia, perch un Dio personale che possa amarci gli pareva
un pensiero stravagante. Da sempre,
e nonostante lui presentasse la realt
come un frantume sfuggente, avvertiva interiormente lanelito a ununit capace di spiegare e riassumere la
creazione. Come un umile discepolo
di Platone scrive: Nel giardino le
rose non son pi le rose/ e vogliono
essere la Rosa.
Borges voleva che Dio fosse, intuiva che questo il pi grande e il
pi felice dei sogni. Ammetteva la
propria totale incapacit di conoscere le realt spirituali: Sono vani sia
il timore che il dubbio / e la tronca
preghiera che iniziamo / quale arco
avr scoccato la saetta / che sono?
Che vetta sar la meta?. Eppure
nei versi affiora una pallida speranza: Ma nelle crepe sta in agguato
Dio. E una supplica: Dio, mio sognatore, continua a sognarmi. Ormai cieco temeva ancora gli specchi,
soprattutto uno: Ci che Dio vede
e forse pure gli uomini.
Jorge Mario Bergoglio conosce a
memoria, di Borges, una poesia che
la sua preferita: Everness. Lo scrittore afferma che loblio non esiste e
che con il metallo, Dio salva anche
la scoria. E a Cristo nella croce dedicato il primo poema del suo ultimo libro, datato a Kyoto nel 1984.
Narra di un ebreo eccezionale che
ci ha lasciato splendide metafore /
ed una dottrina del perdono che
pu / annullare il passato. Lamarezza non cessa di ferirlo: A cosa
pu servirmi che quelluomo / abbia
sofferto, se soffro io adesso. Rara
confessione, questa di Borges, che
non aveva mai voluto confidare ad
alcuno il suo dolore. Ma chi Cristo
per questo sfuggente poeta senza luce? Scrive: Il volto non il volto
delle stampe. / aspro ed ebreo.
Non lo vedo / e continuer a cercarlo fino al giorno / ultimo dei miei
passi sulla terra.

Al via la Scuola estiva della Specola Vaticana

Galassie antiche e nuove

Premiato il direttore del Centro televisivo vaticano

Oltre la tecnologia
Per lamicizia e lattenzione rivolta alla spiritualit degli abitanti
della citt di Catania, sostenuta anche dalla professionalit e sensibilit con la quale ricopre il ruolo di direttore del Centro televisivo
vaticano: recita cos la motivazione per il conferimento dellElefantino dargento al direttore del Centro televisivo vaticano, monsignor Dario Edoardo Vigan. In occasione della consegna del premio venerd 30 maggio nellAula consiliare del Comune Vigan ha tenuto una lectio magistralis sul tema Comunicazione. Una
conquista umana pi che tecnologica.

Prende il via il 1 giugno,


nelle Ville Pontificie di
Castel Gandolfo, la quattordicesima Scuola estiva
della Specola Vaticana.
Questanno il tema scelto
per il corso, della durata
di quattro settimane,
Galassie vicine e lontane,
nuove e antiche. prevista la partecipazione di 25
studenti e laureati in astronomia provenienti da 22
nazioni, selezionati tra
oltre cento candidati. A loro si uniranno due seminaristi astronomi, uno italiano e uno canadese. A condurre il corso saranno
quattro esperti nellosservazione e nelle teorie sulle
galassie, guidati da John
Stokes, del Centro di
astrofisica e astronomia
spaziale delluniversit del
Colorado. Assieme a lui
Christopher Carilli, dellOsservatorio Radioastronomico Very Large Array
di Socorro, in New Mexico, Michele Trenti, delluniversit di Cambridge,
e Jacqueline van Gorkom,
della Columbia University
di New York.

LOSSERVATORE ROMANO

venerd-sabato 30-31 maggio 2014

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Svolsero un lavoro difficile e a volte eroico


Tra loro cera il tenente Hartt
che fra ponti crollati e campi minati
percorse le strade della Toscana
per mettere in sicurezza le opere darte

Il tenente Fred Hartt


con la sua jeep
la celebre Lucky 13
(Washington, National
Gallery of Art)

Il mio primo incontro con i Monuments Men

Quella jeep
a Palazzo Pitti
di ANTONIO PAOLUCCI
l mio primo incontro con i
Monuments Men avvenne
una quarantina di anni or sono e fu per merito di una
jeep. Avevo appena vinto il
concorso di ispettore storico dellarte
presso la Soprintendenza di Firenze,
ero in servizio da pochi giorni,
quando vidi, nei magazzini di Palazzo Pitti, una jeep; una autentica jeep
americana, residuato bellico evidentemente, mancante di parabrezza, la
carrozzeria traballante, le gomme cos consumate da apparire quasi invisibili. Il vecchio custode che mi accompagnava mi disse essere quella e
lo disse con una specie di reverenza
come quando si parla di una reliquia, la jeep del tenente Hartt. Aggiunse che era l dal 1945.
Allepoca di Frederick Hartt sapevo soltanto che era un apprezzato
storico dellarte americano e che insegnava da qualche parte negli Stati
Uniti. Ma cosa centrasse un residuato bellico della seconda guerra
mondiale con la storia dellarte proprio non riuscivo a capirlo.
Il mistero me lo svel Ugo Procacci, il mio soprintendente di allora. Con quella macchina, fra il 1944
e il 1945, lui e il tenente Hartt,
allepoca tutti e due appena trentenni, avevano percorso le strade di Toscana, fra ponti crollati e campi minati, da Pisa ad Arezzo, da Empoli a
Volterra, da Vallombrosa a Scarperia, da Siena a Pitigliano, per mettere in sicurezza opere darte in pericolo, evacuare chiese e musei colpiti
dalla guerra, finanziare con pacchi
di Amlire i primi interventi di somma urgenza.
Hartt, bostoniano, assistente alla
Yale University, studioso del Rinascimento italiano, nel 1944 era stato
catapultato in divisa di tenente
dellesercito degli Stati Uniti dagli
Indici di Berenson e dal Corpus di
Richard Offner alla campagna dItalia. Faceva parte del corpo speciale
istituito da Roosevelt nel giugno del
1943 con il compito di proteggere il
patrimonio artistico dellItalia e dellEuropa attraversate dalla guerra. Vi
facevano parte ufficiali, americani e
inglesi, che venivano dalle universit
e dai musei, archeologi, storici dellarte, docenti di scienze umane. Il
capitano Edward Croft Murray era
responsabile del Dipartimento Grafico del British Museum, il tenente
colonnello Mason Hammond teneva
la cattedra di Humanities ad Harvard, il tenente colonnello Ernst De
Wald era docente a Princeton, il capitano Deane Keller era pittore e insegnava arte a Yale, altri avevano diretto musei o sezioni di musei.
Erano i Monuments Men, i protagonisti del libro di Robert M. Edsel
che ora esce in edizione italiana per
i tipi di Sperling & Kupfer. Il tenente Frederick Hartt era uno di loro. Li muoveva unidea romantica,
preraffaellita dellItalia, quellidea
che era stata, nel secolo, di Berenson, di Sargent, di Pound, di Isabella Gardner.
Lo dimostra la vita di Hartt. Ormai vecchio, malato e vicino a morire, espresse il desiderio di essere sepolto a Firenze. Il comune, in segno
di gratitudine per le sue benemerenze, concesse lagognata autorizzazione e ora il tenente della jeep riposa
nel Cimitero delle Porte Sante, il cimitero pi bello del mondo situato
com sotto la basilica di San Miniato al Monte con davanti la citt di
Firenze, la cupola di Santa Maria
del Fiore e la Torre di Arnolfo, e
tutto intorno le colline cesellate e luminose come in un dipinto del Pollaiolo. Bisogna riconoscere che per
uno storico dellarte bostoniano in-

namorato dellItalia, riposo pi bello


non si poteva immaginare.
Fui io, allepoca soprintendente di
Firenze, a scrivere lelogio funebre di
Hartt, e giocando sullassonanza fra
il suo cognome e la parola inglese
heart, che vuol dire cuore, parlai di
lui come del tenente del cuore,
volendo con ci significare il senti-

mento che legava lui e gli altri compagni di avventura allItalia culla
delle arti e ideale patria comune.
Il libro di Robert Edsel ci parla
della guerra e del prezioso, a volte
eroico, lavoro svolto dai Monuments
Men sui fronti della campagna dItalia, da Napoli a Cassino, da Firenze
a Bolzano. Emergono i protagonisti

Deane Keller accanto alla Primavera di Botticelli nel deposito di Montegufoni (Yale
University, Manuscripts & Archives)

di quegli anni terribili: il generale


delle SS Karl Wolff, vero e proprio
gauleiter dellItalia occupata essendo
di fatto ininfluente e irrilevante il
governo fantoccio di Benito Mussolini, il colonnello SS Alexander Langsdorff, un colto archeologo che era
a capo del Kunstschutz, lufficio tedesco incaricato della gestione del
patrimonio artistico, Friedrich Kriegbaum, direttore del Kunsthistorisches Institut di Firenze.
Un ruolo importante ebbero i soprintendenti italiani Giovanni Poggi,
Pasquale Rotondi, Emilio Lavagnino
fra gli altri. Muovendosi con abilit
e coraggio fra i comandi tedeschi e
le autorit fasciste, riuscirono a mettere in salvo gran parte del patrimonio artistico italiano minacciato dalla
guerra. Decisivo stato il ruolo svolto dalla Santa Sede nella persona
del sostituto alla Segreteria di Stato
Giovanni Battista Montini, il futuro
Paolo VI. C stato un momento (fra
il gennaio e il luglio del 1944) che
ha visto i Musei Vaticani ospitare le
opere capitali della storia dellarte
italiana: i Caravaggio di San Luigi

dei Francesi e di Santa Maria del


Popolo, la pala doro di San Marco,
la Flagellazione di Piero della Francesca, la Vergine assunta di Santa Maria
Gloriosa dei Frari di Tiziano, la
Tempesta di Giorgione, i Raffaello, i
Crivelli, i Gianbellino, i Veronese
dellAccademia di Venezia, della Pinacoteca di Brera, della Galleria Nazionale delle Marche.

Missione
Italia
Il 28 maggio ai Musei Vaticani
stato presentato il volume
di Robert Edsel Monuments
Men: Missione Italia (Milano,
Sperling & Kupfer, 2014,
pagine 402, euro 16). Ne scrive
per il nostro giornale il
direttore dei Musei Vaticani.

Michel Berger e loriente cristiano

Al servizio della Bellezza


di MANUEL NIN
Oltre quarantanni a servizio della
Santa Sede e dellOriente cristiano in urbe ed in orbe. Cos stato
celebrato monsignor Michel Berger, nellatto accademico che si
svolto in suo onore gioved 29
maggio a Roma, al Pontificio Istituto Orientale. Oltre quarantanni nel servizio discente e docente

delloriente cristiano nella sua teologia, nella sua liturgia, nella sua
spiritualit rese visibili nelliconografia cristiana. Con uno sguardo
amplissimo: la sua ricerca nel campo iconografico va infatti dalloccidente della penisola iberica
alloriente melchita, siriaco; dal
nord slavo in tutte le sue componenti fino al sud col cristianesimo
egiziano ed etiopico.
Michel Berger, nato a SaintEtienne il 19 aprile 1935, e incardinato nella diocesi di Digne, Riez e
Sisteron in Francia, stato ordinato sacerdote a Roma con rito bizantino-slavo al Pontificio Collegio Russicum il 6 gennaio 1961.
Dopo gli studi ecclesiastici compiuti presso le Facults Catholiques di Lione e la Pontificia Universit Gregoriana a Roma, ha
conseguito la licenza in Teologia e
la laurea in Scienze Ecclesiastiche

Orientali presso il Pontificio Istituto Orientale. Cappellano del


monastero femminile russo Uspenskij a Roma, venne chiamato al
servizio della Santa Sede nel 1968
come officiale della Congregazione per le Chiese orientali, diventandone capo ufficio nel 1995. Dal
1999 al 2005 stato sottosegretario
della Pontificia Commissione per i
beni culturali della Chiesa.
Professore invitato nonch associato dal 1970 al 2011 del Pontificio Istituto Orientale, Berger autore di opere qualificate e contributi a carattere divulgativo e
scientifico nel campo della storia
dellarte bizantina in modo particolare nellItalia meridionale, pubblicati in varie riviste e miscellanee. stato consulente per larte
bizantina presso la direzione dei
Musei Vaticani, socio corrispondente e successivamente effettivo
della Pontificia accademia romana
di archeologia, ed inoltre membro del Comitato scientifico di
Studia Liberiana, nonch del
comitato vaticano dellAssociation
Internationale des tudes Byzantines. Insignito dellonorificenza
francese di Chevalier de lO rdre
national du Mrite, vive a Roma
nel Pontificio Collegio Greco dal
1975, seguendo come cappellano la
comunit delle suore in servizio
presso il Collegio. Nella cappella
del Collegio, dedicata a san Benedetto, monsignor Berger negli anni Settanta ha dipinto labside che
riproduce quello originale di Santo Stefano di Soleto.
Latto accademico che si svolto nella sede del Pontificio Istituto Orientale stato strutturato seguendo i due grandi campi di ricerca scientifica di monsignor Berger: la seduta mattutina stata infatti dedicata alla tradizione architettonica e iconografica della terra
dOtranto in Italia; quella pomeridiana, invece, alla tradizione iconografica russa. In mattinata sono
intervenuti Jean-Marie Martin, di-

rettore di ricerca al Cnrs francese,


Valentino Pace delluniversit di
Udine e Andr Jacob, professore
emerito delluniversit di Udine.
La seduta pomeridiana ha visto
lintervento di due conferenzieri:
Ivan Foletti, delluniversit di Losanna e Masaryk di Brno, e il gesuita Constantin Simon, del Pontificio Istituto Orientale. La seduta si conclusa con un momento
di ricordi personali ed ecclesiali da
parte dello stesso monsignor Berger che ha ricordato i suoi anni di
vita romana. Anni di servizio e di
collaborazione che Berger ama definire periferici, ma durante i
quali, in realt, egli ha saputo portare al centro tanti aspetti, temi
e soprattutto tante persone che
hanno trovato e trovano in lui un
maestro nella lettura e nella conoscenza delle bellezze dellO riente
cristiano.

Labside della cappella del Collegio Greco

Evacuati dai depositi


non pi sicuri di Sassocorvaro e di Carpegna,
quei capolavori vennero
messi
al
sicuro
in
Vaticano. Il feldmaresciallo Kesserling, comandante della Wehrmacht in
Italia, mise a disposizione
i camion per il trasporto.
In un momento in cui
ogni goccia di benzina e
ogni gomma di autocarro
erano preziose per il fronte, quel gesto non pu
non essere apprezzato.
In realt, anche i tedeschi amavano lItalia e larte italiana.
Trascinati da Hitler in una guerra
dissennata e criminale, i loro ufficiali
erano pure quelli che al liceo avevano tradotto Orazio e Virgilio e studiato il Reise nach Italien di Goethe.
La patria di Botticelli e di Raffaello,
la terra dove fioriscono i limoni,
era anche per loro il luogo della spiritualit e della bellezza.
C un episodio che merita di essere ricordato. Quando la Wehrmacht si ritir da Firenze conquistata
dagli alleati attestandosi sulle colline
di Fiesole a pochi chilometri di distanza in linea daria dalla cupola di
Santa Maria del Fiore e dal Campanile di Giotto, ci fu un ufficiale tedesco (Munchausen si chiamava, come il famoso Barone) che ordin ai
suoi uomini di non tirare con i mortai sulla citt occupata dal nemico,
ma di usare soltanto, in caso di necessit, le armi individuali e le Spandau, le mitragliatrici leggere. Lo spaventava, evidentemente, la paura di
colpire i monumenti pi celebri del
mondo. Anche queste cose potevano
accadere nella guerra dItalia.

Pagine Ebraiche
sul viaggio del Papa
A conclusione della recente missione in Israele
di Papa Bergoglio scrive Renzo Gattegna, presidente dellUnione delle Comunit Ebraiche
Italiane sul viaggio del Papa nel numero di giugno di Pagine Ebraiche ritengo che il percorso di avvicinamento, di dialogo costruttivo, di
comprensione reciproca tra ebrei e cattolici possa
proseguire nel tempo e penso sia nostro dovere
non minimizzare, ma valorizzare tutto ci che
accade e accadr, purch sia sempre improntato
alla pari dignit e al reciproco rispetto. Non
dobbiamo permettere che la svolta epocale ed
eccezionale, se paragonata alle problematiche relazioni e ai conflitti dei secoli precedenti, iniziata
cinquantanni fa, perda il suo carattere e il suo
valore.
Il mensile dellebraismo italiano dedica ampio
spazio al viaggio di Papa Francesco in Terra santa. Alcuni commenti inseriscono il viaggio in una
dimensione storica: se Gattegna individua infatti
la svolta epocale in Giovanni XXIII, sia il diplomatico Sergio Minerbi ripercorrendo i gesti
dei diversi Pontefici sia Zion Evrony, ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, colgono
invece limportanza del pontificato di Paolo VI.
Evrony si rivolge quindi al futuro, individuando
le sfide comuni, tra cui una cooperazione pi
forte nel combattere lantisemitismo.
In un accurato articolo Adam Smulevich d
poi conto delle valutazioni di alcuni rabbini italiani. Piuttosto critico Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, mentre decisamente positive
sono quelle di Giuseppe Momigliano, presidente
dellAssemblea rabbinica italiana, e di Joseph Levi, rabbino capo di Firenze.
Giuseppe Momigliano si sofferma, tra laltro,
sul discorso che Francesco ha tenuto allo Yad
Vashem, con un richiamo alluomo che definisce
di impatto universale e con gesti, come la decisione di baciare la mani ai sopravvissuti alla
Shoah che hanno riflessi di grande emozionalit. Molto positivo infine il bilancio di
Joseph Levi, che scrive Smulevich ha visto
nellabbraccio con gli amici Skorka e Abboud
davanti al Muro occidentale la manifestazione
di un progetto che affonderebbe le sue radici nel
sogno che fu di Giorgio La Pira. Il rabbino capo di Firenze torna poi significativamente sul richiamo di Francesco ad Abramo, colonna portante e punto di riferimento del dialogo interreligioso. E conclude: Credo profondamente nel
dialogo e sono convinto che da Bergoglio siano
arrivati stimoli che sbaglieremmo a non raccogliere.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

venerd-sabato 30-31 maggio 2014

Conclusa lassemblea dellUnione superiori generali

LAnno della vita consacrata


con Papa Francesco
La soddisfazione del segretario generale del Wcc per lincontro tra Francesco e Bartolomeo

Quella conferma
allunit della Chiesa
GINEVRA, 30. Lo storico incontro
tra Papa Francesco, vescovo di Roma, e il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo importante per le Chiese globali e per il
movimento ecumenico. quanto
ha affermato il reverendo Olav
Fykse Tveit, segretario generale del
World Council of Churches (Wcc),
a conclusione della visita di Bergoglio in Terra Santa.
Facendo riferimento alla dichiarazione congiunta di domenica scorsa
di Francesco e Bartolomeo, Tveit ha
espresso soddisfazione che entrambi
abbiano confermato la chiamata
allunit della Chiesa, limportanza
del loro incontro a Gerusalemme e
in Terra Santa e la loro convinzione
condivisa che stiamo camminando
tutti insieme nella stessa strada in
un pellegrinaggio di giustizia e di

Il cardinale Pell a La Razn

Libert
e semplicit
Vive in modo molto semplice,
pratica la povert e predica per
la gente in modo molto accessibile. il ritratto di Papa Francesco fatto dal cardinale George
Pell, prefetto della Segreteria per
leconomia, in unintervista al
quotidiano La Razn di Madrid, pubblicata nelledizione del
29 maggio.
Rispondendo alle domande di
lvaro de Juana, il porporato australiano ha fatto notare che alcuni media dedicano unattenzione
parziale agli insegnamenti di Papa Bergoglio, per esempio,
quando parla del demonio, del
denaro,
della
opposizione
allaborto o dellimportanza della
famiglia. Perch, ha spiegato, a
loro non interessa. Danno una
visione molto distorta del pontificato e non entrano in quello
che realmente il suo magistero
e la sua dottrina. Invece, ha
puntualizzato, il vescovo di Roma realmente un uomo di Ges Cristo e del Vangelo, dallannuncio del kerigma. Anche perch un gesuita alla vecchia
maniera e proprio in questo
aspetto sta una delle chiavi per
capirlo. Non si prende nessun
giorno libero alla settimana, n
vacanze. un uomo molto semplice.
Membro del Consiglio di cardinali costituito da Papa Francesco per aiutarlo nel governo della
Chiesa e nella riforma della Curia romana, il porporato ha parlato anche dello spirito che anima il lavoro del gruppo. I cui
componenti ha assicurato sono completamente a favore delle riforme, le quali hanno costituito uno dei grandi temi dibattuti da tutti i cardinali prima
del Conclave.
Infine, riguardo al proprio ruolo allinterno degli organismi impegnati in particolare per favorire
la trasparenza amministrativa e
finanziaria nellattivit della Santa Sede, il cardinale ha evidenziato in particolare la peculiarit del
Consiglio per leconomia, strettamente collegato alla Segreteria di
cui prefetto: esso infatti composto da otto cardinali e sette laici, tutti con lo stesso diritto di
voto. la prima volta che dei
laici hanno voce a questo livello.
una nuova realt nella Chiesa
ha commentato, accennando anche allIstituto per le opere di religione (Ior) e affermando che il
Papa ne ha bisogno per aiutare
le missioni operando in modo
indipendente.

pace. Il segretario del Wcc ha sottolineato che Papa Francesco e il


Patriarca ecumenico Bartolomeo
nella loro dichiarazione si sono impegnati a continuare il cammino
verso lunit tra le Chiese cattoliche
e ortodosse. importante ha aggiunto Tveit che il vescovo di Roma e il Patriarca di Costantinopoli
si siano incontrati per confermare
questa vocazione della Chiesa verso
lunit e che questo incontro visto
come un passo necessario verso la
comunione nella legittima diversit. La necessit e la comprensione
della diversit rispettosa allinterno
della Chiesa sono state confermate
anche durante la nostra decima assemblea generale di Busan, nel corso della quale erano presenti sia leader ortodossi che cattolici. Sentirle
ribadite direttamente dal Papa e dal
Patriarca accresce la considerazione
del lavoro compiuto durante lassemblea. Proprio come i loro predecessori, che si sono incontrati cinquanta anni fa a Gerusalemme
sottolinea Tveit riferendosi a Paolo
VI e Atenagora il loro incontro
rafforza la Chiesa nella regione, sebbene la Chiesa continui a lottare
sotto la pressione del conflitto e soffrendo. Il segretario generale del
Wcc ha anche espresso speranza
nella dichiarazione congiunta sul

ruolo del dialogo interreligioso.


Questo ha precisato di vitale
importanza per tutta la nostra comunione di Chiese, siano esse maggioranza o minoranza religiosa nelle
loro societ. Questo dialogo di
particolare importanza in un contesto come il Medio Oriente. Lincontro di Francesco e Bartolomeo
conclude segno di speranza e di
ispirazione per le Chiese di tutto il
mondo poich la nostra unit, pur
nella diversit, consente alla Chiesa
di muoversi tutta insieme nel suo
pellegrinaggio comune di giustizia e
di pace.
Del Wcc fanno parte 345 Chiese,
tra le quali quella ortodossa, anglicana, battista, luterana, metodista,
ed evangelica. Il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli stato tra i
membri fondatori del Wcc nel 1948.
Attraverso le sue Chiese membro il
Wcc rappresenta oltre 560 milioni di
cristiani in pi di 100 Paesi nel
mondo.
Sebbene la Chiesa cattolica non
sia un membro del Wcc, insieme a
quella ortodossa lavora in stretta
collaborazione su progetti relativi
allunit dei cristiani, alla testimonianza comune, al dialogo interreligioso, alla formazione ecumenica, ai
diritti umani, alle migrazioni, alla
pace e alla giustizia.

ROMA, 30. Papa Francesco non solo


aprir e chiuder personalmente
lAnno della vita consacrata, ma sar presente a ogni suo appuntamento principale. quanto stato annunciato nel corso della giornata
conclusiva dellottantatreesima assemblea dellUnione dei superiori
generali (Usg). Incontro, dedicato
al tema Svegliate il mondo. I religiosi nella missione della Chiesa,
oggi, e aperto, come noto, mercoled 28 dalla riflessione del presidente dellUsg, padre Adolfo Nicols Pachn, preposito generale della
Compagnia di Ges, sulla scia della
consegna che lo stesso Pontefice
diede ai superiori generali il 29 novembre 2013, al termine della loro
precedente assemblea.
In questa prospettiva, lincontro
dellUsg ha inteso offrire ai superiori generali uno spazio per riflettere e
condividere lesperienza dellincontro con Papa Francesco, traendone
piste concrete per il loro servizio
nella Chiesa e la testimonianza davanti al mondo in particolare la
realt delle visite canoniche e
avviare una appropriata riflessione
sulla famiglia in vista del Sinodo
dei vescovi dellottobre prossimo.
La giornata conclusiva dei lavori
stata per soprattutto loccasione
per fornire le prime indicazioni generali sullAnno per la vita consacra
indetto per il 2015 da Papa Francesco. Le iniziative si muoveranno su
tre livelli. Agli appuntamenti promossi a livello universale dalla Congregazione per gli istituti di vita
consacrata e le societ di vita apostolica, si aggiungeranno quelli
dellUsg che centrer sul tema le
sue assemblee e quelli, naturalmente
pi calati nelle realt locali, che vedranno come protagoniste le singole
congregazioni religiose.

Riflettori puntati, ovviamente, sul


calendario messo a punto dal dicastero vaticano. Preceduto, sabato 29
novembre, da una veglia di preghiera, lAnno per la vita consacrata
prender ufficialmente il via il 30
novembre 2014, prima domenica di
avvento. La conclusione prevista
per il 2 febbraio 2016, in occasione
dellannuale Giornata mondiale della vita consacrata. In questo ampio
arco temporale si succederanno iniziative, celebrazioni e appuntamenti
che avranno lobiettivo di mettere a
fuoco le varie dimensioni della vita
consacrata. Cos, dal 22 al 24 gennaio 2015, durante la tradizionale
Settimana di preghiera per lunit
dei cristiani, si dar vita a un convegno ecumenico a cui saranno invitati consacrati e consacrate di altre
Chiese e comunit ecclesiali. Dall8
all11 aprile 2015, sar la volta di un
convegno destinato ai formatori e

alle formatrici della vita consacrata,


con lobiettivo specifico di approfondire i criteri che provengono da
una spiritualit di comunione. Successivamente, dal 23 al 26 settembre
2015, uno speciale laboratorio verr organizzato per le giovani e i giovani consacrati. Dal 24 gennaio al 2
febbraio 2016 si terr la Settimana
mondiale della vita consacrata
nellunit. Contemporaneamente si
svolgeranno anche un simposio teologico sulla vita consacrata e specifici incontri di studio sulla vita monastica, sugli istituti secolari e su lordo
virginum. Il tutto si intreccer con le
iniziative che verranno messe in
campo dalla Usg e con le celebrazioni delle sue assemblee generali.
La prossima stata gi fissata dal
26 al 28 novembre, allimmediata vigilia, cio, dellapertura dello speciale Anno dedicato alla vita consacrata.

Barbara Staley eletta superiora generale delle cabriniane

Missionarie coraggiose
di LUCETTA SCARAFFIA
Madre Barbara Staley stata eletta
nona superiora generale delle missionarie del Sacro Cuore di Ges,
fondate da Francesca Saverio Cabrini, la santa proclamata patrona degli emigranti nel 1950. Nata a Buffalo (New York) l8 gennaio 1958, laureata in scienze sociali alla New
York University, madre Barbara
un esempio vero e forte di missionaria: dopo un primo apostolato in alcune comunit del Guatemala per
lo sviluppo e la promozione umana,
ha lavorato con gli immigrati clandestini a Chicago, ma soprattutto
per dieci anni stata al servizio dei
malati di Aids, di tubercolosi e degli
orfani, vittime di queste pandemie,
ospitati nella missione di Saint Philip nello Swaziland.
stata unesperienza eroica e coraggiosa quella di
madre
Barbara:
con il solo aiuto
di unaltra missionaria,
suor
Diane, ha combattuto per anni contro lepidemia di Aids
in un Paese che
al primo posto

nel mondo per linfezione da Hiv,


cercando di contrastarne la diffusione, di curare i malati e soprattutto
di seguire la schiera di orfani che rischiavano di morire perch nessuno
se ne occupava. Lepidemia infatti
ha distrutto tutte le forme tradizionali di aiuto comunitario, che non
hanno retto alla vertiginosa serie di
morti, al punto che i bambini
spesso anchessi malati si trovavano a lottare da soli per la sopravvivenza.
La missione doveva cos allevare
bambini senza genitori e tutti dicevano alle missionarie che il problema era impossibile da risolvere, senza sapere che sono donne preparate
a non arrendersi mai, soprattutto
quando la gente muore davanti a loro. Ogni giorno dovevano trovare il
cibo per i bambini dellorfanotrofio in crescita costante, dovevano assistere i malati girando
con un vecchio e
malandato furgone
per tutto il Paese,
cercando di convincerli
a
fare
lanalisi del sangue e a prendere
le medicine, quando cerano.
Barbara ha pianto

per la morte di bambini che non si


potevano curare allAids si aggiungeva quasi sempre la tubercolosi e i corpi denutriti non potevano
opporre resistenza e che erano
amati uno per uno. La religiosa ha
anche cercato di cambiare la cultura
tradizionale per la quale il sesso
un diritto insindacabile degli uomini, cultura che allorigine della diffusione incontrollata del virus. La
loro missione non era di convertire,
ma di assistere con lamore cristiano
questo popolo sofferente che conosceva Ges attraverso i loro occhi e
le loro mani pietose.
A raccontare la vicenda di questa
eroica missione stato, nel libro Love and Death in the Kingdom of Swaziland (New London Librarium,
2012), un laico, Glenn Alan Cheney,
che ha vissuto con le due suore, assistendo alle loro lotte quotidiane
con i serpenti velenosi, alla generosit dimostrata nellesaudire un ultimo desiderio di un moribondo anche se costava tempo e denaro:
Semplicemente scrive Cheney
dispensavano amore come meglio
potevano e nella speranza che la
gente avrebbe capito che quel tipo
cristiano di amore poteva sconfiggere la malattia prodotta dal tipo di
amore degli Swazi.
Le due missionarie sono riuscite
cos a far costruire un sistema decente di irrigazione, ad ampliare
lambulatorio medico (arrivato a
trattare fino a ottocento malati al
giorno) e il direttore dellO rganizzazione mondiale della sanit che opera nello Swaziland sostiene che il
Cabrini Ministries un modello per
il resto del Paese proprio per il suo
programma originale, che tiene insieme diagnosi, cura ed educazione
seguendo attivamente i pazienti,
uno per uno, secondo il motto della missione (Ripristinare la vita,
riaccendere la speranza).
Arrivando dalla difficile missione nello Swaziland alla guida della congregazione, madre Staley sapr portare coraggio ed entusiasmo, amore
e tenacia, non solo alle cabri-

niane. senza dubbio una di quelle


donne che dovrebbero essere ascoltate quando viene pensato il futuro
della Chiesa. E altrettanto si pu dire della nuova assistente generale
per lEuropa, madre Maria Regina
Canale, da ventanni responsabile di
una coraggiosa missione a Dubbo,

nel sud dellEtiopia. Con lelezione


di madre Barbara e di madre Maria
Regina le cabriniane riportano con
forza lattenzione tante volte richiamata da Papa Francesco sulle
periferie del mondo e sui pi deboli, linea portante del loro programma futuro.

Il vescovo Galantino sulla legge per il divorzio breve

Non una conquista


ROMA, 30. Il s della Camera dei
deputati sul divorzio breve non
dar nessun contributo alla riflessione. Il vescovo di Cassano allJonio, Nunzio Galantino, segretario
generale della Conferenza episcopale italiana (Cei), non nasconde
la sua preoccupazione per il voto
parlamentare che intende ridurre
notevolmente i tempi necessari per
lo scioglimento del matrimonio.
Non credo si possa parlare di
conquista, tanto meno definirla
storica. Considerazione che il
presule fa soprattutto allindomani
dei dati Istat, che hanno evidenziato come in Italia nel 2013 si
stato toccato il minimo storico per
la natalit. Una accelerazione per
quel che riguarda il divorzio non
fa che consentire una deriva culturale. Togliere spazio alla riflessione
non risolver. Il matrimonio e la
famiglia restano il fondamento della nostra societ. La fretta non
porter da nessuna parte.
Per il segretario generale della
Cei, insomma, il divorzio sprint
non dar nessun contributo. Se
lalveo deve essere quello della
fretta, del riflettere senza un confronto, allora il divorzio sprint non
permetter alla societ di recuperare ci di cui ha pi bisogno. Il
presule parla partendo dalla propria esperienza da uomo di Chie-

sa: Come prete incontro tante famiglie con problemi. Di questo


passo, con il divorzio veloce quante famiglie si sarebbero sfasciate. E
invece la riflessione, il pi delle
volte, mi porta a dire che farebbe
prevalere il buon senso e porterebbe a risolvere i tanti problemi che
comunque ci sono.
Sulla stessa linea il commento di
Francesco Belletti, presidente del
Forum delle associazioni familiari,
per il quale allinsegna del tutto e
subito si vogliono cancellare di fatto i tempi di riflessione destinati al
tentativo di salvare la famiglia e
non si prevedono norme a tutela
delle parti pi deboli (uno dei coniugi e soprattutto i figli) o forme
di assistenza alle famiglie in crisi.
Nessuno, nel corso della discussione, si mai chiesto come aiutare le
famiglie prima della crisi con adeguati servizi.
Il testo approvato a larga maggioranza dalla Camera (381 voti a
favore, 30 contrari, 14 astenuti) e
che deve adesso passare al vaglio
del Senato, dice addio alla separazione di 3 anni necessaria alle coppie per chiedere il divorzio. Il termine scende a 12 mesi per la separazione giudiziale e a 6 mesi per la
consensuale,
indipendentemente
dalla presenza o meno di figli.

LOSSERVATORE ROMANO

venerd-sabato 30-31 maggio 2014

pagina 7

Nomine
episcopali
A Collevalenza la beatificazione di madre Speranza di Ges

Le nomine di oggi riguardano la


Chiesa in Germania, Romania,
Italia e Nigeria.

Al servizio dellamore
misericordioso

Stephan Burger
arcivescovo di Freiburg
im Breisgau (Repubblica
Federale di Germania)

di SPERANZA MONTECCHIANI*

Messaggio del Papa per il Katholikentag

Per costruire ponti


RATISBONA, 30. Con la lettura del
messaggio di Papa Francesco, si
aperta, mercoled sera, a Ratisbona,
la novantanovesima edizione del
Katholikentag in Germania. Nel
messaggio, il Papa chiede soprattutto che in questi giorni si impari
gli uni dagli altri e si preghi per
laltro, in modo da utilizzare il Katholikentag come un costruttore di
ponti nella Chiesa e nella societ.
Il messaggio, firmato, in nome
del Santo Padre, dallarcivescovo
Nikola Eterovi, nunzio apostolico
nella Repubblica Federale di Germania, sottolinea limportanza della
vocazione di ogni cristiano chiamato proprio a costruire ponti nelle
relazioni umane e nel dialogo con
gli altri sui problemi delluomo e
sottolinea che il fondamento solido
dal quale si deve cominciare a costruire sempre Cristo. Ricordando
linizio, cento anni fa, della prima
guerra mondiale e arrivando poi
della caduta del muro di Berlino
del 1989, Papa Francesco evidenzia
le tante sofferenze e le numerose separazioni che la storia ha causato
sottolineando come la gente per
ha saputo riunirsi per pregare per
la pace.
Qui emerge la missione del cristiano: pregare e uscire per portare
la buona novella agli altri. La preghiera osserva Papa Francesco

una strada a doppio senso, perch un vero dialogo con laltro


per il quale si prega e con il quale
si prega.
Il motto del Katholikentag di
questanno appunto Costruire
ponti con Cristo. Nonostante il
freddo e la pioggia, circa diecimila
persone riferisce lagenzia Sir
hanno partecipato nella piazza del
Duomo della citt bavarese allinaugurazione della manifestazione. Tra
queste cera il presidente federale,
Joachim Gauck, ex pastore evangelico, che ha esortato i cristiani delle
diverse confessioni allunit. Noi
membri delle Chiese dobbiamo sapere che possiamo entrare nello
Stato e nella societ solo se parliamo il pi possibile a una sola voce. Gauck ha inoltre chiamato tutti i credenti a proteggere i deboli e
al rispetto della vita dal concepimento fino allultimo respiro.
La massa di persone presenti da
piazza Duomo si poi diretta verso
le strade del centro storico di Ratisbona per un convivio pubblico serale. Il comitato centrale dei cattolici tedeschi (Zdk), che ha organizzato il Katholikentag, si attende, sino
a domenica 1 giugno, una media di
cinquantamila visitatori al giorno
con trentunomila partecipanti permanenti.

La vita di madre Speranza di Ges,


al secolo Maria Josefa Alhama Valera (1893-1983), fondatrice delle congregazioni delle ancelle e dei figli
dellAmore misericordioso, stata
caratterizzata dalla donazione totale
ai pi bisognosi. Umilmente si definiva la portinaia del Signore. Negli ultimi anni della sua vita, si dedic giorno e notte ad accogliere e
ascoltare i pellegrini che si recavano
nel santuario dellamore misericordioso a Collevalenza di Todi. Sabato mattina, 31 maggio, nello stesso
santuario, il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione
delle cause dei santi, in rappresentanza del Papa, presiede il rito per
la beatificazione della religiosa.
Con una gradualit sorprendente,
Dio si manifestato nella vita di
madre Speranza come Padre misericordioso; lha condotta in un cammino di profonda purificazione interiore, necessario perch potesse accogliere il dono della conoscenza
del mistero divino, che la portava
ad assumere la missione di annunciare lamore misericordioso. Nel
1927 entra in quellesperienza mistica che la apre a una comunicazione
diretta e immediata della paternit
divina. Dio le manifesta il suo essere Padre misericordioso e le chiede
di fondare una famiglia religiosa alla quale partecipare il cuore di questa sua esperienza interiore.
Il contenuto essenziale del carisma trasmesso dallo Spirito alla fondatrice per la sua famiglia religiosa
Dio amore misericordioso, il quale
nel Signore Ges si manifestato
meravigliosamente ricco di misericordia (Efesini, 2, 4) con ogni uomo, specialmente con chi pi povero e misero, sofferente e peccatore
(Costituzioni 1).

Madre Speranza trova in Ges la


misericordia fatta carne, la manifestazione umana delle viscere di misericordia del nostro Dio. La preghiera, il lavoro, la vita fraterna, il
vivere fedelmente i voti religiosi, la
rinuncia di s, il sacrificio, la gioia
e la sofferenza, la ricerca costante della volont di Dio,
tutto in lei manifesta il profondo amore sponsale che
unisce la sua anima a Ges.
La certezza di essere stata
chiamata, nonostante la consapevolezza della sua nullit, per
qualcosa di grande nella Chiesa e
che stava dando vita a una realt
nuova voluta da Dio per questi
tempi difficili e di lotta per la Chiesa stato il movente che ha dato
significato e impulso alle tante attivit e opere da lei realizzate, ha sostenuto la sua piena dedizione ai
pi bisognosi e lha spinta ad andare avanti nella realizzazione del progetto di Dio, anche in mezzo a difficolt di ogni tipo.
Quando nel maggio del 1929 madre Speranza comprende che Ges
le chiede di realizzare la fondazione
di una congregazione intitolata ancelle dellAmore misericordioso per
aprire collegi ed educare bambini
orfani, figli di famiglie numerose e
di classi modeste della societ, collegi per bambine disabili, si pone
allopera con straordinaria fiducia
nella Provvidenza del Padre.
Nel 1930, fondata la congregazione delle ancelle, la fondatrice e le
prime religiose subito si attivano
con grande entusiasmo allaccoglienza e alla promozione dei minori bisognosi. Sebbene prive di mezzi
materiali, dispose fin dallinizio che
per il mantenimento non si doveva
gravare sulle loro famiglie, ma contare sul lavoro delle suore e soprattutto sulla Provvidenza divina.

Concistoro
per il voto
su alcune cause
di canonizzazione
NOTIFICAZIONE

I vescovi statunitensi
in missione al Congresso
744 che prevede la cittadinanza per
gli immigrati privi di documenti arrivati negli Stati Uniti prima del 31
dicembre 2011 e che non hanno
precedenti penali. Tuttavia, la Camera non ha ancora fissato una data per iniziare lesame del provvedimento.

Dal 3 giugno
visita a Roma
di Aram I
Da marted 3 a venerd 6 giugno
Aram I, catholicos della Chiesa
armena apostolica di Cilicia, sar
a Roma per incontrare Papa
Francesco. In particolare gioved
5 ci sar un momento comune di
preghiera.
Il catholicos si recher anche
alla tomba di san Pietro e presso
la statua di Gregorio lilluminatore che si trova nel cortile nord
della basilica vaticana. Inoltre
Aram I far visita al Pontificio
Consiglio per la promozione
dellunit dei cristiani e ad alcuni dicasteri della Curia romana.
Questa sar la terza visita che
Aram I compie a Roma: nel gennaio 1997 infatti venne accolto
da san Giovanni Paolo II mentre
nel novembre 2008 da Benedetto
XVI.

*Superiora generale delle ancelle


dellAmore misericordioso

Ufficio delle celebrazioni


liturgiche
del Sommo Pontefice

Per sollecitare la riforma dellimmigrazione

WASHINGTON, 30. Sollecitare lapprovazione della riforma migratoria


che da molti anni oggetto di discussioni tra repubblicani e democratici senza progressi significativi:
questo in sintesi lo scopo della visita iniziata mercoled scorso a Washington dai vescovi statunitensi. Si
tratta dello stesso gruppo di presuli
che lo scorso 1 aprile si era recato
alla frontiera tra lArizona e il Messico per ricordare le oltre seimila
persone che in 15 anni hanno perso
la vita tentando di emigrare verso
gli Stati Uniti. Gioved, dopo aver
celebrato messa nella chiesa vicina
al Campidoglio di St. Peters on
Capitol Hill, alla quale hanno partecipato anche alcuni politici, i vescovi sono andati al Congresso per
incontrare i legislatori di entrambe
le parti, tra cui il presidente (speaker) della Camera dei rappresentanti, John Boehner. Non si tratta
di politica ha spiegato monsignor
Eusebio L. Elizondo, vescovo ausiliare di Seattle e presidente della
Commissione per le migrazioni della Conferenza episcopale degli Stati
Uniti ma di umanit. Il presule
riferisce Fides ha sottolineato
la necessit di sensibilizzare, di
creare una coscienza e di non smettere di impegnarsi, dopo aver ricordato che ogni giorno ci sono sempre pi famiglie divise a causa
delle migrazioni. Secondo larcivescovo di Miami, monsignor Thomas Gerard Wenski, il sistema attuale non sostenibile. Proprio perch si tratta di una questione morale deve essere riformato.
Il 27 giugno del 2013 il Senato
ha approvato il disegno di legge S.

Nellarco di un decennio, apr nel


centro-nord della Spagna una decina di collegi, impegnandosi in una
grande opera formativa ed educativa
dei minori fortemente svantaggiati.
Era ci che serviva alla Spagna di
quel tempo, lacerata dai disordini
sociali e da manifestazioni antireligiose della seconda Repubblica (anni 1931-1936) e soprattutto della
guerra civile (anni 1936-1939).
Con la fondazione della congregazione dei figli dellAmore misericordioso nel 1951, la famiglia religiosa si completa e si arricchisce poich
la comune missione con le ancelle
di annunciare lamore misericordioso per loro rivolta prevalentemente a favorire la comunione e la santit del clero diocesano.

Inaugurato un busto in memoria di Giovanni Paolo

II

Il cardinale Vallini
consacra la cappella
del Vicariato
il cuore della nostra casa, carica
di storia, di vita e di fede. uno
spazio nel quale vogliamo quotidianamente passare, anche solo per dire al Signore: grazie!. Cos il cardinale Agostino Vallini, vicario generale del Papa per la diocesi di
Roma, ha illustrato il significato
spirituale della rinnovata cappella
del Vicariato, durante la messa di
consacrazione celebrata gioved
mattina, 29 maggio. Un piccolo
luogo sacro all'interno del Palazzo
del Laterano riaperto al culto dopo
un anno e mezzo di lavori di restauro.
Il porporato ha ripercorso a
grandi linee liter che ha permesso
di riportare allo splendore la cappella. Adesso che risplende nuovamente, ha detto il cardinale, vogliamo offrire un servizio che testimoni la bellezza e la gioia del Signore.
Il cardinale ha poi ringraziato
quanti hanno contribuito alla realizzazione dei lavori, a cominciare
dal Governatorato dello Stato della
Citt del Vaticano, per finire al parroco don Giampiero Arabia, lartista che ha diretto i restauri e realiz-

zato i quaranta metri quadri di mosaici che decorano la cappella.


Un ringraziamento speciale per
Anna Gulak, artista di origini polacche, che ha donato un busto monumentale di san Giovanni Paolo II
collocato prima dellingresso alla
cappella.
Al termine della messa, infatti, il
cardinale vicario ha benedetto il
busto del Pontefice, che, come spiega lautrice, porta sulle spalle non
solo le sue sofferenze di uomo, ma
quelle di tutto il mondo. Scolpito
in maniera classica e realistica, rappresenta il santo nel momento della
sua riflessione orante, appoggiato al
pastorale. La forma orizzontale del
monumento, con la pianeta distesa
sul fondo della base, crea un dinamismo dellopera, dando limpressione del movimento. Questo simbolismo vuole anche rappresentare
il soffio dello Spirito Santo. Nella
scultura, lartista ha voluto raffigurare Karol Wojtya non solo come
Papa, ma anche come uomo di
grande carisma e forza.
Anna Gulak aveva realizzato nel
2003 anche la medaglia pontificia
dedicata al venticinquesimo di pontificato di Papa Wojtya.

Gioved 12 giugno 2014, alle ore


10, nella Sala del Concistoro del
Palazzo Apostolico Vaticano, avr
luogo, durante la celebrazione
dellOra Terza, il Concistoro Ordinario Pubblico per la Canonizzazione dei Beati:
Giovanni Antonio Farina, vescovo di Vicenza, fondatore delle
Suore Maestre di Santa Dorotea
Figlie dei Sacri Cuori;
Kuriakose Elias Chavara della Sacra Famiglia, sacerdote, fondatore della Congregazione dei
Carmelitani di Maria Immacolata;
Ludovico da Casoria, sacerdote professo dellOrdine dei Frati Minori, fondatore della Congregazione delle Suore Francescane
Elisabettine, dette Bigie;
Nicola da Longobardi, oblato
professo dellOrdine dei Minimi;
Eufrasia Eluvathingal del Sacro Cuore, della Congregazione
delle Suore della Madre del Carmelo;
Amato Ronconi, del Terzo
Ordine di San Francesco, fondatore dellOspedale dei Poveri Pellegrini in Saludecio, ora Casa di
Riposo Opera Pia Beato Amato
Ronconi.
***
I Signori Cardinali residenti o
presenti a Roma nel giorno del
Concistoro sono pregati di trovarsi per le ore 9.30 nella Sala del
Concistoro del Palazzo Apostolico, indossando labito corale.
Citt del Vaticano, 30 maggio
2014
Per mandato del Santo Padre
Monsignor GUID O MARINI
Maestro delle Celebrazioni
Liturgiche Pontificie

Nato il 29 aprile 1962 a Freiburg im Breisgau, ha studiato alla


facolt teologica delluniversit locale. Ordinato sacerdote il 20
maggio 1990, stato viceparroco a
Tauberbischofsheim e a Pforzheim. Dal 1995 stato amministratore parrocchiale e poi dal
1996 parroco a Sankt Leon - Rot.
Nel 2006 ha conseguito la licenza
in diritto canonico alla facolt teologica delluniversit di Mnster,
divenendo promotore di giustizia
presso il tribunale della sua arcidiocesi e, un anno dopo, vicario
giudiziale. Da allora presta la sua
opera presso una parrocchia a
Kaiserstuhl-Burkheim, dove risiede. Dal 2013 anche canonico del
capitolo cattedrale.

Mihai Ctlin Fril


primo vescovo
di San Basilio Magno
di Bucarest dei romeni
(Romania)
Nato il 10 dicembre 1970 in Alba Iulia, ha studiato al seminario
maggiore di Blaj e poi al Pontificio collegio Pio romeno di Roma,
frequentando il Pontificio istituto
orientale. Ha conseguito la licenza
in teologia liturgica allIstituto
cattolico di Parigi nel 2000. Ordinato sacerdote l11 agosto 1996, fino al 1998 stato vicario nella
missione greco-cattolica romena a
Parigi. Nel 1999 divenuto vice
rettore del Pontificio collegio Pio
romeno e nel 2005 rettore. Il 20
giugno 2007 stato eletto vescovo
titolare di Nove e ausiliare dellarcieparchia di Fgra e Alba Iulia
dei romeni, ricevendo lordinazione il successivo 16 dicembre.

Paolo Giulietti
ausiliare di Perugia - Citt
della Pieve (Italia)
Nato a Perugia il 1 gennaio
1964, ha frequentato lIstituto teologico di Assisi, come alunno del
Pontificio seminario regionale umbro, e la Pontificia universit salesiana per la licenza in teologia-pastorale giovanile e catechetica. Ordinato sacerdote il 29 settembre
1991, stato vicario parrocchiale a
Perugia e assistente dei giovani di
Azione cattolica e dei volontari
impegnati nellaccompagnamento
dei carcerati in libert provvisoria;
poi ha diretto lUfficio nazionale
di pastorale giovanile della Cei,
quindi stato parroco in Ponte
San Giovanni. Dal 2010 vicario
generale dellarcidiocesi di Perugia
- Citt delle Pieve; anche moderatore della Curia e canonico sagrista della cattedrale di San Lorenzo, membro del collegio dei
consultori e del consiglio presbiterale, coordinatore della commissione presbiterale della Conferenza episcopale umbra e responsabile regionale degli Itinerari di fede.

Jonas Benson Okoye


ausiliare di Awka
(Nigeria)
Nato a Kaduna il 25 gennaio
1963, entrato nel seminario minore All Saints nel 1977 e ha poi svolto gli studi di filosofia a IkotEkpene e quelli teologici a Enugu.
Ordinato sacerdote il 29 agosto
1992 e incardinato ad Awka, stato
vicario parrocchiale a Ezinfite, poi
parroco a Oko e difensore del vincolo del Tribunale ecclesiastico.
Dopo studi in teologia e diritto canonico al Catholic Institute of West Africa di Port Harcourt, divenuto parroco di Neni e vice vicario
giudiziale della diocesi. Completati
gli studi per la licenza in diritto
canonico alla Saint Pauls University di Ottawa, in Canada e alla
Pontificia universit Lateranense,
dove ha conseguito il dottorato in
diritto canonico, stato per un anno parroco a Ekwulobia e poi, dal
2007 a oggi, parroco ad Amawbia,
vicario giudiziale della diocesi, giudice nel Tribunale ecclesiastico inter-diocesano di Onitsha, membro
del consiglio presbiterale di Awka.
Dal 2009 anche membro del collegio dei consultori e presidente
della Societ nigeriana di diritto
canonico.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

venerd-sabato 30-31 maggio 2014

Agli organismi caritativi convocati da Cor Unum il Papa lancia un nuovo appello per la Siria

Il rischio lindifferenza
Tacciano le armi e le parti si impegnino a negoziare per il bene del Paese
Tacciano le armi in Siria e le parti
coinvolte nel conflitto si impegnino a
negoziare, mettendo al primo posto il
bene del Paese e dei suoi abitanti.
il nuovo appello di pace lanciato da
Papa Francesco nel pomeriggio di
venerd 30 maggio, durante lincontro
in Vaticano con gli organismi caritativi
cattolici che operano nel contesto della
crisi siriana.
Eminenza, Eccellenze,
cari fratelli e sorelle,
vi ringrazio per la vostra presenza a
questo incontro, promosso dal Pontificio Consiglio Cor Unum. Vi ringrazio soprattutto per il contributo
quotidiano che voi, come organismi
di carit cattolici, state dando in Siria e nei Paesi vicini, per aiutare le
popolazioni colpite da quel terribile
conflitto. Saluto il Cardinale Robert
Sarah e rivolgo un caloroso benvenuto a tutti voi, specialmente a
quanti si sono messi in viaggio dal
Medio Oriente per essere qui oggi
e anchio porto negli occhi e nel
cuore il Medio Oriente, dopo il pellegrinaggio dei giorni scorsi in Terra
Santa.
Un anno fa ci siamo riuniti per ribadire limpegno della Chiesa in
questa crisi e per lanciare insieme un
appello per la pace in Siria. Ora ci
incontriamo di nuovo, per tracciare
un bilancio del lavoro finora svolto e
per rinnovare la volont di proseguire su questa strada, con una collaborazione ancora pi stretta. Ma dobbiamo riscontrare con grande dolore
che la crisi siriana non stata risolta,

anzi va avanti, e c il rischio di abituarsi ad essa: di dimenticare le vittime quotidiane, le indicibili sofferenze, le migliaia di profughi, tra cui
anziani e bambini, che patiscono e a
volte muoiono per la fame e le malattie causate dalla guerra. Questa
indifferenza fa male! Unaltra volta
dobbiamo ripetere il nome della malattia che ci fa tanto male oggi nel
mondo: la globalizzazione dellindifferenza.
Lazione di pace e lopera di assistenza umanitaria che gli organismi
caritativi cattolici svolgono in quel

contesto sono espressione fedele


dellamore di Dio per i suoi figli che
si trovano nelloppressione e nellangoscia. Dio ascolta il loro grido, conosce le loro sofferenze e vuole liberarli; e a Lui voi prestate le vostre
mani e le vostre capacit. importante che voi operiate in comunione
con i Pastori e le comunit locali; e
questa riunione costituisce unoccasione propizia per individuare opportune forme di collaborazione stabile, nel dialogo tra i diversi soggetti, allo scopo di organizzare sempre
meglio i vostri sforzi per sostenere le
Chiese locali e tutte le vittime della

Un bambino siriano in un campo profughi in Libano (Afp)

guerra, senza distinzioni etniche, religiose o sociali.


Oggi siamo qui anche per fare
nuovamente appello alle coscienze
dei protagonisti del conflitto, delle
istituzioni mondiali e dellopinione
pubblica. Tutti siamo consapevoli
che il futuro dellumanit si costruisce con la pace e non con la guerra:
la guerra distrugge, uccide, impoverisce popoli e Paesi. A tutte le parti
chiedo che, guardando al bene comune, consentano subito lopera di
assistenza umanitaria e quanto prima
facciano tacere le armi e si impegnino a negoziare, mettendo al primo
posto il bene della Siria, di tutti i
suoi abitanti, anche di quelli che
purtroppo hanno dovuto rifugiarsi
altrove e che hanno il diritto di ritornare al pi presto in patria. Penso
in particolare alle care comunit cristiane, volto di una Chiesa che soffre
e spera. La loro sopravvivenza in
tutto il Medio Oriente una profonda preoccupazione della Chiesa universale: il Cristianesimo deve poter
continuare a vivere l dove sono le
sue origini.
Cari fratelli e sorelle, la vostra
azione caritativa e assistenziale un
segno importante della vicinanza di
tutta la Chiesa, e della Santa Sede
in particolare, al popolo siriano e
agli altri popoli del Medio Oriente.
Vi rinnovo la mia gratitudine per
quello che fate e invoco su di voi e
sul vostro lavoro la benedizione del
Signore. La Madonna vi protegga.
Io prego per voi e voi pregate per me!

A colloquio con monsignor Fabio Fabene, sotto-segretario del Sinodo dei vescovi

Un modo nuovo di vivere la collegialit


di MARIO PONZI
Una decisione che rispecchia quella
comunione affettiva ed effettiva che
costituisce lo scopo precipuo del Sinodo dei vescovi. Cos Papa Francesco nella lettera inviata il 1 aprile
scorso al cardinale Lorenzo Baldisseri spiegava la sua scelta di elevare alla dignit episcopale il sotto-segretario del Sinodo. E questo pomeriggio, venerd 30 maggio, lui stesso a
conferire lordinazione episcopale al
designato per lincarico, monsignor
Fabio Fabene, il quale in questa
intervista al nostro giornale racconta la sua esperienza di lavoro al
servizio della Santa Sede e parla del
suo nuovo incarico.
Ci riassume in poche parole la sua
esperienza al servizio della Santa Sede
in questi anni?
Il mio servizio alla Santa Sede
iniziato alla fine del 1997 nella Congregazione per i vescovi, dove sono
rimasto fino all8 febbraio di questanno, quando sono stato nominato sotto-segretario del Sinodo dei
vescovi. Quelli trascorsi alla Congregazione sono stati anni belli e impegnativi, in un clima di collaborazione fraterna con i superiori e i colleghi. Il cardinale prefetto Bernardin
Gantin aveva creato un ambiente sereno e cordiale fra tutti: voleva infatti che la Congregazione fosse come
una famiglia. A questo riguardo ricordo il primo colloquio che ebbi
con lui, prima di iniziare il mio servizio: mi ricevette nel suo studio e
con la sua amabilit mi disse subito:
Questa una famiglia!. Quelle
parole mi colpirono e mi confortarono. Pensando alla Curia romana ero
impressionato per il lavoro che mi
attendeva e lambiente che credevo
fosse austero e burocratico; scoprii
invece un ambiente totalmente diverso da quello che avevo immaginato. In questo clima che favoriva lintesa e la collaborazione responsabile
sono nate belle amicizie tra i confratelli e anche con i laici, che ancora
oggi continuano, anche se ormai siamo in diverse parti del mondo. Con
il cardinale Gantin desidero ricordare gli altri prefetti che si sono susseguiti: i cardinali Lucas Moreira Neves, Giovanni Battista Re e Marc
Ouellet, come anche i segretari che

hanno alimentato, nonostante fossero cambiati i tempi, quello spirito


voluto dal cardinale Gantin.
E il lavoro?
Quanto al lavoro penso al nuovo
direttorio per i vescovi, Apostolorum
successores, voluto dal cardinale Re
per aggiornare lEcclesiae imago, e
allapplicazione del motuproprio
Apostolos suos. Questo documento fu
la risposta alla seconda assemblea
straordinaria del Sinodo dei vescovi,
che chiedeva uno statuto delle conferenze episcopali. La Congregazione fu impegnata nel concedere la recognitio ai nuovi statuti che le conferenze dei vescovi dovevano aggiornare secondo le indicazioni di tale
motuproprio. La Evangelii gaudium
ritornata sulle conferenze episcopali
auspicando unulteriore concretizzazione delle loro funzioni in chiave
collegiale. Nel 2001 si svolse lassemblea del Sinodo sul ministero del vescovo e la Congregazione ne recep
e promosse subito le istanze, iniziando, tra laltro, il corso per i nuovi
vescovi, che ancora oggi continua.
Nel corso degli anni si aggiunse anche limpegno nella segreteria del
Collegio cardinalizio. Come sostituto, con i segretari del Collegio e sotto la guida del cardinale decano Angelo Sodano, oltre allimpegno quotidiano, abbiamo lavorato per i vari
concistori e soprattutto con il cardinale Baldisseri durante la sede vacante, seguita alla rinuncia di Benedetto XVI.
Lei assume il suo nuovo importante incarico in un momento di rinnovamento
del Sinodo dei vescovi e sar chiamato
a portare il contributo dellesperienza
maturata nella Congregazione per i vescovi. Ce ne vuole parlare, soprattutto
alla luce del ruolo che il Sinodo chiamato da Papa Francesco a interpretare?
In diverse occasioni Papa Francesco ha parlato dellimportanza del
Sinodo dei vescovi, come organismo
che rappresenta linsieme del collegio episcopale. A questo riguardo si
deve sottolineare la lettera del Papa
al cardinale Baldisseri per annunciare lelevazione alla dignit episcopale
del sotto-segretario. Essa, dopo il
motuproprio Apostolica sollicitudo del

15 settembre 1965, con il quale Paolo


VI ha fondato il Sinodo, rappresenta
il documento pi importante circa
lorganismo in questione. In essa il
Santo Padre ha affermato chiaramente la sua intenzione: Si possono egli scrive e si devono cercare forme sempre pi profonde e autentiche dellesercizio della collegialit sinodale, per meglio realizzare la
comunione ecclesiale e per promuovere la sua inesauribile missione.
Nello stesso documento afferma
quale sar la missione episcopale del
sotto-segretario. Oltre la collaborazione gi in atto con il segretario generale per quanto concerne lo sviluppo dellattivit sinodale, egli in
virt dellordine episcopale rispecchier quella comunione affettiva ed
effettiva che costituisce lo scopo precipuo del Sinodo dei vescovi. Anche
nel coordinare il lavoro interno della
segreteria generale, il sotto-segretario
sar chiamato a esprimere la feconda
e fruttuosa realt che sgorga dalla
partecipazione al munus episcopale
Nello svolgimento di questo impegno, la precedente esperienza nella
Congregazione per i vescovi mi sar
di grande aiuto, soprattutto per
quanto ho appreso dallesercizio
quotidiano del ministero dei vescovi
nelle varie parti del mondo.
In pi il nuovo incarico coincide con
un periodo in cui il Sinodo dei vescovi
si prepara a celebrare due importanti
assemblee sulla famiglia, tema centrale
che suscita molte aspettative.
Vorrei rispondere con quanto ha
detto il Papa ai giornalisti nella conferenza stampa sullaereo di ritorno
dalla Terra santa rispondendo a una
domanda sul tema del prossimo sinodo: Il Sinodo sar sulla famiglia,
sul problema della famiglia, sulle
ricchezze della famiglia, sulla situazione attuale della famiglia, e non
soltanto sulla questione della comunione ai divorziati risposati. I pastori avranno modo di riflettere profondamente sul tema proposto. Il confronto reciproco e lascolto delle famiglie stesse aiuteranno i vescovi nei
lavori sinodali e nel consegnare al
successore di Pietro i loro suggerimenti e le loro proposte, affinch
egli possa indicare alla Chiesa vie e
modi per annunciare il Vangelo della famiglia nel nostro tempo. Il lun-

go percorso sinodale gi iniziato con


il documento preparatorio e le numerose risposte pervenute dalle conferenze episcopali del mondo al questionario, mi sembra che rappresenti
gi un esercizio concreto della collegialit episcopale, che vede impegnati i vescovi e il Papa con le loro
rispettive responsabilit verso la
Chiesa.
Secondo lesperienza maturata nella
Congregazione dei vescovi e avendo presente il ruolo che Papa Francesco ha
voluto per il Sinodo dei vescovi nel governo della Chiesa universale, lei ritiene che i pastori siano pronti a vivere
questo nuovo equilibrio tra Chiesa universale e Chiesa particolare?
Ogni vescovo consapevole che
lunione collegiale, fondata sullordinazione episcopale e sulla comunione gerarchica, tocca la profondit
del suo essere vescovo e appartiene
alla struttura stessa della Chiesa. Lo
Spirito Santo che nella Pentecoste
discese sugli apostoli ci deve far
comprendere sempre pi intensamente che la collegialit dellufficio
pastorale nella Chiesa non un fatto
organizzativo, ma innanzitutto una
solidariet spirituale che si manifesta
in modo organizzato nei legami che
uniscono il capo del collegio e i singoli vescovi con lui e fra di loro.
Ogni vescovo chiamato a vivere e
a esercitare il suo ministero nella comunione episcopale e in quella collegialit affettiva che vige sempre tra
i vescovi. Questa verit rappresenta
un reale progresso ecclesiologico dovuto al Vaticano II, che proprio nella
collegialit ha dato un denominatore
comune al Papa e ai vescovi, e segna
anche la spiritualit del vescovo, che
deve essere, in quanto pastore, uomo
e ministro di comunione. Proprio la
natura
collegiale
dellepiscopato
esclude che vi sia contrapposizione
tra la Chiesa particolare e quella
universale. La Lumen gentium ha ricordato come ogni vescovo porta in
s la sollecitudine per tutte le Chiese, e reggendo bene la propria Chiesa particolare, contribuisce al bene
di tutto il popolo di Dio, che il
corpo delle Chiese. Il Sinodo dei vescovi contribuisce efficacemente a
rafforzare i vincoli di unione nel
Collegio episcopale.

Messa a Santa Marta

Dalla tristezza
alla gioia
Non aver paura, soprattutto nei
momento difficili: ecco il messaggio che Papa Francesco ha riproposto nella messa celebrata venerd 30
maggio nella cappella della Casa
Santa Marta. Un messaggio di speranza che sprona a essere coraggiosi e ad avere la pace nellanima
proprio nelle prove la malattia,
la persecuzione, i problemi di tutti
giorni in famiglia sicuri che dopo si vivr la gioia vera, perch
dopo il buio arriva sempre il sole.
In questa prospettiva il Pontefice
ha indicato subito la testimonianza
di san Paolo un uomo molto
coraggioso presentata negli Atti
degli apostoli (18, 9-18). Paolo, ha
spiegato, ha fatto tante cose perch aveva la forza del Signore, la
sua vocazione per portare avanti la
Chiesa, per predicare il Vangelo.
Eppure sembra che anche lui alcune volte avesse timore. Tanto che il
Signore una notte, in visione, lo ha
invitato espressamente a non avere paura.
Dunque anche san Paolo conosceva quello che succede a tutti noi
nella vita, avere cio un po di
paura. Una paura che ci porta
persino a rivedere la nostra vita cristiana, chiedendoci magari se, in
mezzo a tanti problemi, in fondo
non sarebbe meglio abbassare un
po il livello per essere non tanto
cristiano, cercando un compromesso con il mondo in modo che
le cose non siano tanto difficili.
Un ragionamento, per, che non
appartenuto a san Paolo, il quale
sapeva che quello che faceva non
piaceva n ai giudei n ai pagani.
E gli Atti degli apostoli raccontano
le conseguenze: stato portato in
tribunale, poi ecco le persecuzioni, i problemi. Tutto questo, ha
proseguito il Pontefice, ci riporta
anche nelle nostre paure, nei nostri timori. E viene da chiederci se
aver paura da cristiano. Del resto, ha ricordato il Papa, lo stesso
Ges ne ha avuta. Pensate alla preghiera del Getsemani: Padre allontana da me questo calice. Aveva angoscia. Per Ges dice anche: Non spaventarti, vai avanti!. Proprio di questo parla nel discorso di congedo dai suoi discepoli, nel Vangelo di Giovanni (16,
20-23), quando dice loro chiaramente: Voi piangerete e gemerete,
ma il mondo si rallegrer; di pi,
si far beffa di voi.
Cosa, poi, puntualmente avvenuta. Pensiamo ha rimarcato il vescovo di Roma a quegli spettacoli del Colosseo, per esempio con
i primi martiri che sono stati condotti a morire mentre la gente si
rallegrava dicendo: Questi sciocchi che credono nel Risorto adesso
che finiscano cos!. Per tanti il
martirio dei cristiani era una festa:
vedere come morivano!. avvenuto dunque proprio quanto aveva
detto Ges ai discepoli: il mondo
si rallegrer mentre voi sarete
nella tristezza.
C, allora, la paura del cristiano, la tristezza del cristiano. Del
resto, ha spiegato il Papa, noi
dobbiamo dirci la verit: non tutta
la vita cristiana una festa. Non
tutta! Si piange, tante volte si piange!. Le situazioni difficili della vita sono molteplici: per esempio, ha
notato, quando tu sei malato,
quando tu hai un problema in famiglia, con i figli, con la figlia, la
moglie, il marito. Quando tu vedi
che lo stipendio non arriva alla fine del mese e hai un figlio malato
e tu vedi che non puoi pagare il
mutuo della casa e devi andartene

via. Sono tanti problemi che noi


abbiamo. Eppure Ges ci dice:
non aver paura!.
C anche unaltra tristezza,
ha aggiunto Papa Francesco: quella
che viene a tutti noi quando andiamo per una strada che non
buona. O quando, per dirla
semplicemente, compriamo, andiamo a comprare la gioia, lallegria
del mondo, quella del peccato.
Con il risultato che alla fine c il
vuoto dentro di noi, c la tristezza. E questa proprio la tristezza della cattiva allegria.
Ma se il Signore non nasconde
la tristezza, non ci lascia per soltanto con questa parola. Va avanti
e dice: Ma se voi siete fedeli, la
vostra tristezza si cambier in
gioia. Ecco il punto chiave: La
gioia cristiana una gioia in speranza che arriva. Ma nel momento
della prova noi non la vediamo.
infatti una gioia che viene purificata per le prove, anche per le prove di tutti i giorni. Dice il Signore: La vostra tristezza si cambier
in gioia. Un discorso difficile da
far comprendere, ha riconosciuto il
Papa. Lo si vede, per esempio,
quando tu vai da un ammalato,
da unammalata che soffre tanto,
per dire: coraggio, coraggio, domani tu avrai gioia!. Si tratta di far
sentire quella persona che soffre
come lha fatta sentire Ges.
un atto di fede nel Signore e lo
anche per noi quando siamo
proprio nel buio e non vediamo
nulla. Un atto che ci fa dire: Lo
so, Signore, che questa tristezza si
cambier in gioia. Non so come,
ma lo so!.
In questi giorni, ha osservato il
Pontefice, nella liturgia la Chiesa
celebra il momento in cui il Signore se n andato e ha lasciato i
discepoli soli. In quel momento
forse alcuni di loro avranno sentito paura. Ma in tutti cera la
speranza, la speranza che quella
paura, quella tristezza si cambier
in gioia. E per farci capire bene
che questo vero, il Signore prende lesempio della donna che partorisce, spiegando: S, vero, nel
parto la donna soffre tanto, ma poi
quando ha il bambino con s si dimentica di tutto il dolore. E
quello che rimane la gioia, la
gioia di Ges: una gioia purificata
nel fuoco delle prove, delle persecuzioni, di tutto quello che si deve
fare per essere fedeli. Solo questa
la gioia che rimane, una gioia
nascosta in alcuni momenti della
vita, che non si sente nei momenti
brutti, ma che viene dopo. , appunto, una gioia in speranza.
Ecco allora il messaggio della
Chiesa oggi: non aver paura, essere coraggiosi nella sofferenza e
pensare che dopo viene il Signore,
dopo viene la gioia, dopo il buio
arriva il sole. Il Pontefice ha
quindi espresso lauspicio che il
Signore dia a tutti noi questa gioia
in speranza. E ha spiegato che la
pace il segno che noi abbiamo
di questa gioia in speranza. A dare testimonianza di questa pace
nellanima sono, in particolare,
tanti ammalati alla fine della vita,
con i dolori. Perch proprio la
pace ha concluso il Papa il
seme della gioia, la gioia in speranza. Se infatti hai pace
nellanima nel momento del buio,
nel momento delle difficolt, nel
momento delle persecuzioni, quando tutti si rallegrano del tuo male, il segno chiaro tu hai il
seme di quella gioia che verr
dopo.

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