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LOSSERVATORE ROMANO
POLITICO RELIGIOSO

GIORNALE QUOTIDIANO

Non praevalebunt

Unicuique suum
Anno CLIV n. 139 (46.681)

Citt del Vaticano

venerd-sabato 20-21 giugno 2014

Il Papa ai partecipanti allInternational Drug Enforcement Conference

In un documento della Commissione teologica internazionale

La droga non si vince con la droga

Il senso
della fede

E a un convegno di giuristi definisce inaccettabili le violazioni della libert religiosa

di SERGE-THOMAS BONINO*
La droga non si vince con la droga! La droga un male, e con il male non ci possono essere cedimenti o
compromessi. Nella mattina di venerd 20 giugno Papa Francesco ha
ribadito il suo no alla droga. Ricevendo in udienza i partecipanti alla International Drug Enforcement
Conference, tenutasi per la prima
volta in Italia, il Pontefice ha espresso dolore e preoccupazione perch il
flagello del narcotraffico continua a
imperversare minacciando soprattutto i giovani. Ma per dire questo no
ha spiegato bisogna dire s alla
vita, s allamore, s agli altri, s
alleducazione, s allo sport, s al lavoro. Infatti la strada della prevenzione, ha aggiunto, passa attraverso le opportunit di lavoro,
leducazione, lo sport, la vita sana.
Se si realizzano questi s, non c
posto per la droga, non c posto
per labuso di alcol e per le altre dipendenze.

La messa del Corpus Domini

Alla tavola
della libert
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PAGINA 8

Per il presidente statunitense la chiave per risolvere la crisi non militare ma politica

Oltre cinquanta
milioni
di rifugiati

La strategia di Obama per lIraq


BAGHDAD, 20. Gli Stati Uniti tornano in Iraq. Mentre prosegue loffensiva dei miliziani dello Stato islamico dellIraq e del Levante (Isis), il
presidente Barack Obama ha annunciato ieri che, oltre ai 275 marines a
protezione dellambasciata americana
a Baghdad, saranno inviati altri trecento soldati in funzione di consiglieri militari per le truppe irachene:
il contingente non parteciper ai
combattimenti. Questi militari
hanno spiegato fonti dellAmministrazione saranno divisi in piccoli
gruppi
e
verranno
dispiegati
nellarea intorno alla capitale e nel
nord del Paese. Tali gruppi agiranno
integrati ai pi alti livelli delle forze

di sicurezza irachene hanno indicato sempre fonti dellAmministrazione Obama e aiuteranno queste
ultime a creare centri operativi e a
gestirne le risorse.
Il presidente statunitense ha ribadito ieri che la chiave per risolvere la
crisi irachena di carattere politico e
diplomatico: ha quindi deciso di inviare nel fine settimana il segretario
di Stato, John Kerry, nella regione
per una serie di incontri con i leader
mediorientali. Obama ha comunque
tenuto a precisare che gli Stati Uniti
sono anche pronti a condurre azioni
militari mirate e precise, se e quando la situazione sul campo lo dovesse richiedere. In una dichiarazione

Udienza del Pontefice


al gran maestro del Sovrano militare
ordine di Malta

Il vescovo Galantino
sulla visita di Papa Francesco
a Cassano allIonio

ufficiale il capo della Casa Bianca ha


detto, tra laltro, che gli Stati Uniti
non hanno la capacit di risolvere
la situazione con migliaia di truppe
e ha quindi osservato che nostro
interesse nazionale che in Iraq non
ci sia una guerra civile. Lobiettivo
quello di evitare che il Paese diventi un rifugio sicuro per i gruppi estremisti. Riguardo a uneventuale collaborazione con lIran per constastare lavanzata dei qaedisti, Obama ha detto che Teheran potrebbe
dare un contributo costruttivo
qualora invitasse lIraq a porre fine
alle logoranti violenze settarie. Ma,
come riferiscono le agenzie internazionali, le parole di Obama non
sembrano al momento essere state
accolte con favore da Teheran.
Dal canto suo Kerry ha detto ieri
che lipotesi di lavorare direttamente
insieme allIraq non sul tavolo.
Il capo della diplomazia statunitense
ha detto che Washington interessata a comunicare con Teheran per
uno scambio di informazioni: tuttavia una collaborazione diretta con
lIran, al momento, non in agenda.
Intanto le forze irachene hanno ripreso il controllo della principale
raffineria del Paese al termine di intensi combattimenti con i qaedisti. I
miliziani avevano attaccato il complesso di Baiji. La raffineria fornisce
petrolio a tutte le province irachene
e la sua produzione stimata in seicentomila barili al giorno. Nel frattempo lUnione europea ha annunciato un aumento di cinque milioni
di euro dei suoi aiuti umanitari a favore dellIraq dove centinaia di migliaia di persone sono fuggite dalle
zone controllate dai qaedisti. Il contributo totale dellUe allIraq raggiunge cos quota dodici milioni per
lanno in corso.

Una biografia collettiva


di Papa Montini
pubblicata dallIstituto Paolo

Promessa
mantenuta
MARIO PONZI

VI

Sembrava fragile
A PAGINA

d Assisi, il 4 ottobre 2013,


Papa Francesco ha invitato i
pastori a camminare con il
popolo, specificando a volte davanti, a volte in mezzo e a volte
dietro. Davanti, per guidare la comunit; in mezzo, per incoraggiarla e dietro perch il popolo ha
fiuto! Ha fiuto nel trovare nuove
vie per il cammino, ha il sensus fidei, che dicono i teologi. Il Pontefice ama far riferimento a questo
istinto soprannaturale (sensus fidei)
che possiede il popolo di Dio. Vi
vede una risorsa fondamentale per
lannuncio del Vangelo. Su questo
tema la Commissione teologica internazionale pubblica, al termine
del suo ottavo quinquennio, un documento intitolato Il sensus fidei
nella vita della Chiesa e disponibile
in diverse lingue sulle pagine internet della commissione sul sito della
Santa Sede (www.vatican.va).
Il documento risponde a un duplice obiettivo. In primo luogo, fa
il punto teologico su una nozione
tradizionale che stata rivalutata
dal Vaticano II, al crocevia tra lecclesiologia rinnovata della Lumen
gentium e la teologia fondamentale
della Dei verbum. Confermando il
ruolo insostituibile del magistero
nella trasmissione della fede, il
concilio ha voluto superare la dicotomia semplicistica tra una Chiesa
che insegna (la gerarchia) e una
che passivamente riceve gli insegnamenti (i fedeli). Ha ricordato
che, con limpulso dello Spirito di
verit, il popolo di Dio nel suo
complesso prende parte alla funzione profetica di Ges Cristo e
gode di uninfallibilit in credendo,
tanto che il consensus dellinsieme
dei credenti costituisce una testimonianza resa alla fede apostolica.
La recente consultazione delle
Chiese particolari in vista del Sinodo straordinario sulla famiglia poggia proprio sulla convinzione che
linsieme del popolo di Dio, grazie
al senso della fede, capace di discernere quali sono le vie del Vangelo per oggi. Ma non tutte le opinioni che circolano tra i battezzati
derivano dal sensus fidelium, sicch
il secondo obiettivo del documento
proprio quello di proporre criteri
per discernere il sensus fidelium autentico e scartare le contraffazioni.
Per raggiungere questo duplice
obiettivo, il documento si articola
in quattro capitoli. Il primo presenta le fonti bibliche e ripercorre
la storia della nozione di sensus fidei. I due capitoli successivi ne affrontano in modo pi sistematico
la natura e le manifestazioni.
listinto della fede, innanzitutto
della comunit (sensus fidei fidelium) e poi di ogni credente in particolare nella misura in cui partecipa alla vita della Chiesa (sensus fidei fidelis). Questi due aspetti, personale ed ecclesiale, sono inseparabili. Quindi, il secondo capitolo ri-

La Giornata mondiale

ROMA, 20. Per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale il numero di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati interni in tutto il mondo ha superato i cinquanta milioni di persone. Una
Nazione di uomini, donne e bambini costretti a lasciare le proprie
case o il proprio Paese a causa di
guerre, persecuzioni, violazioni
dei diritti umani o disastri ambientali.
questo il dato fondamentale
che emerge dal nuovo rapporto
dellAlto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati
(Unhcr), diffuso oggi in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. Il conteggio comprende
sia i rifugiati (coloro che hanno
attraversato la frontiera, riversandosi in un altro Paese), che ammontano a 16,7 milioni, la met
dei quali minorenni, sia gli sfollati (coloro che sono fuggiti dalle
proprie case, ma restando nei
confini nazionali), pari a 33,3 milioni di persone. Il massiccio incremento degli ultimi anni principalmente dovuto alla guerra in
Siria, che alla fine del 2013 aveva
gi costretto 2,5 milioni di persone a diventare rifugiati e altri 6,5
milioni sfollati. I Paesi che in assoluto ospitano il maggior numero di rifugiati sono il Pakistan (1,6
milioni) e lIran (857.000) a causa
soprattutto del conflitto afghano.
La situazione molto grave anche in Africa, dove di recente si
assistito a nuovi casi di esodo forzato per i conflitti esplosi nella
Repubblica Centroafricana e in
Sud Sudan.

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In particolare il vescovo di Roma


si detto convinto che le legalizzazioni delle cosiddette droghe leggere oltre ad essere quanto meno discutibili sul piano legislativo, non
producono gli effetti che si erano
prefisse, cos come le droghe sostitutive non sono una terapia sufficiente, ma un modo velato di arrendersi al fenomeno.
Subito dopo ludienza il Papa ha
incontrato i partecipanti a un altro
convegno: quello internazionale sul
tema La libert religiosa secondo il
diritto internazionale e il conflitto
globale dei valori, promosso dalla
Saint Johns University di New York
e dalla Libera universit Maria Santissima Assunta (Lumsa) di Roma.
inaccettabile che sussistano persecuzioni ha detto ai giuristi presenti per motivi di appartenenza
religiosa! Questo ferisce la ragione,
attenta alla pace e umilia la dignit
delluomo. Per il Pontefice incomprensibile e preoccupante che, a
tuttoggi, nel mondo permangano
discriminazioni e restrizioni di diritti
per il solo fatto di appartenere e
professare pubblicamente una determinata fede, ed per lui motivo
di grande dolore constatare che i cristiani nel mondo ha concluso
subiscono il maggior numero di tali
discriminazioni.

Nella mattina di venerd 20 giugno, Papa Francesco ha ricevuto in udienza


il principe e gran maestro del Sovrano militare ordine di Malta, fra Matthew Festing, e seguito.

ANGELO MAFFEIS

A PAGINA

guarda listinto della fede di ogni


credente e il terzo si dedica al ruolo del sensus fidei nella vita della
Chiesa, concentrandosi su due tematiche: il suo valore prospettico e
poi la sana interazione allinterno
del triangolo tra sensus fidei, magistero e teologia.
Il quarto capitolo costituisce il
punto culminante del documento
poich, basandosi su quanto detto
in precedenza, tenta di rispondere
alla domanda: come si pu, nel frastuono delle opinioni, discernere la
realt del sensus fidei? Non infatti
raro che sinvochi il sensus fidelium
per giustificare una resistenza a
certi insegnamenti del magistero,
ma non si pu considerare come
unespressione del sensus fidei qualsiasi opinione, per quanto aritmeticamente
maggioritaria,
poich
nelluniverso mentale concreto del
credente, le giuste intuizioni del
sensus fidei possono trovarsi mescolate a diverse opinioni puramente
umane (n. 55).
Come si fa a scegliere? Il criterio
duplice. C un criterio oggettivo:
la conformit alla tradizione apostolica. Una convinzione che non
possa presentarsi come uno sviluppo omogeneo della fede apostolica
non pu esprimere il sensus fidelium. Ma il documento si occupa
soprattutto dei criteri soggettivi,
cio delle qualit richieste ai credenti affinch siano veramente
soggetti del sensus fidelium. Tali
criteri si riassumono in una sola
parola: ecclesialit, cio partecipazione attiva alla vita della Chiesa.
Questi criteri di discernimento
vanno applicati a due realt importanti. Innanzitutto il documento
sottolinea che la religiosit popolare, anche se deve sempre essere
evangelizzata e resa pi ecclesiale, costituisce unespressione privilegiata del senso della fede. Si occupa poi dei rapporti tra senso della fede e opinione pubblica. Lopinione pubblica senza dubbio essenziale per il funzionamento delle
societ democratiche fondate sulla
sovranit popolare. Ma, sebbene la
Chiesa riconosca i valori della democrazia, chiaro che nessun modello politico secolare potrebbe determinare la sua struttura e neppure la sua vita interna.
Lopinione pubblica, anche se ha
un proprio posto nella Chiesa, non
pu quindi svolgervi lo stesso ruolo che nelle societ secolari. La storia dimostra inoltre che il sensus fidei autentico stato spesso sorretto
da un piccolo gregge fedele agli
insegnamenti evangelici. Comunque sia, consultare i fedeli, secondo la formula classica di John
Henry Newman, una prassi sana
e tradizionale che contribuisce alla
vitalit di una Chiesa che annuncia
il Vangelo.
*Domenicano, segretario generale
della Commissione
teologica internazionale

NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Altezza Eminentissima Fra Matthew Festing, Principe e Gran
Maestro del Sovrano Militare
Ordine di Malta, e Seguito.
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza le
Loro Eccellenze Reverendissime
i Monsignori:
Nicolas Henry Marie Denis
Thevenin, Arcivescovo titolare
di Eclano, Nunzio Apostolico
in Guatemala;
Savino Bernardo M. Cazzaro Bertollo, Arcivescovo emerito di Puerto Montt (Cile).
Il Santo Padre ha accettato la
rinuncia al governo pastorale
della Diocesi di Springfield in

Massachusetts
(Stati
Uniti
dAmerica), presentata da Sua
Eccellenza
Reverendissima
Monsignor Timothy Anthony
McDonnell, in conformit al
Canone 401 1 del Codice di
Diritto Canonico. Il provvedimento stato reso noto in data
19 giugno.

Provvista di Chiesa
Il Santo Padre ha nominato
Vescovo di Springfield in Massachusetts (Stati Uniti dAmerica) Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Mitchell Thomas Rozanski, finora Vescovo
titolare di Walla Walla e Ausiliare dellArcidiocesi di Baltimore. La nomina stata resa
nota in data 19 giugno.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 2

Torna in forse lintesa per dare vita a un Governo di unit nazionale

Migliaia di persone lasciano ogni mese il Paese

Processo di pace
a rischio in Sud Sudan

Eritrei
in fuga da miseria
e abusi

JUBA, 20. Sembrano profilarsi irrigidimenti di posizioni nel negoziato


per restituire la pace al Sud Sudan,
dove sei mesi fa scoppiato un conflitto tra lesercito fedele al presidente Salva Kiir Mayardit e le milizie
che fanno riferimento allex vicepresidente Rijek Machar.
Sui fronti di guerra non si segnalano nuove violazioni della tregua,
ma le ultime notizie sembrano rimettere in discussione quanto riaffermato dai due protagonisti ancora la settimana scorsa ad Addis Abeba, riguardo a un percorso negoziale per
arrivare entro due mesi a un Governo di unit nazionale.
Parlando ieri al Parlamento di Juba, Salva Kiir Mayardit ha detto che
lattuale Governo non pu essere
sciolto perch stato eletto dal popolo. Il presidente, che ha anche respinto ogni ipotesi di proprie dimissioni, ha sostenuto che lintesa raggiunta la settimana scorsa non pu
comportare cambiamenti bruschi.
Sempre ieri il Consiglio delle
Chiese del Sud Sudan, un organismo interconfessionale, ha accusato
entrambe le parti di mancato rispetto degli accordi raggiunti e di inaccettabili ritardi nei negoziati. Siamo angosciati da questi ritardi perch il nostro popolo continua a soffrire e a morire in un conflitto che
impedisce di costruire la Nazione,

Incostituzionale
in Sudan la sentenza
contro la cristiana
accusata di apostasia
KHARTOUM, 20. La Commissione
nazionale per i diritti umani del Sudan ha ritenuto incostituzionale la
condanna a morte inflitta lo scorso
15 maggio da un tribunale di Khartoum a Meriam Yahia Ibrahim
Ishag, la donna giudicata colpevole
di apostasia in quanto definita appartenente allislam perch figlia di
un musulmano, ma in realt cristiana da sempre. Meriam infatti cresciuta nella religione della madre,
una cristiana ortodossa etiope, abbandonata dal marito sudanese dopo la sua nascita.
Il parere della Commissione stato riferito da Italians for Darfur,
lorganizzazione non governativa che
si particolarmente mobilitata sulla
vicenda. Secondo la Commissione,
linterpretazione della sharia, la legge coranica in vigore in Sudan dal
1983, fatta propria dal tribunale contrasta con larticolo 38 della Costituzione del 2005 che garantisce a tutti
i cittadini piena libert di culto. La
Commissione, che ha comunque un
ruolo solo consultivo, interviene sulle segnalazioni di violazioni dei diritti e della libert.
A consegnare a Italians for Darfur
il testo del parere della Commissione
stata lambasciatore sudanese in
Italia, Amira Daoud Gornass, la
quale si detta convinta e che sia
stato imboccato un percorso che
porter allannullamento della sentenza del 15 maggio. Antonella Napoli, presidente dellorganizzazione
non governativa italiana, ha riferito
che la Commissione ha tenuto la
scorsa settimana un incontro straordinario sul caso di Meriam e ha inviato le conclusioni al presidente sudanese Omar Hassam el Bashir. Nel
documento si suggerisce al Governo
del Sudan di adempiere ai testi dei
trattati e delle convenzioni costituzionali e internazionali dei quali
firmatario per garantire lapplicazione dei diritti umani. Napoli ha aggiunto che la Commissione ha rilevato una gestione non professionale
del caso di Meriam da parte di specifici organi. Il giudice dappello
non dovr quindi tenere conto del
giudizio in primo grado e dovr basarsi solo sulla Costituzione.
Meriam Yahia Ibrahim Ishag, da
mesi in carcere insieme con il figlio
Martin, di venti mesi, ha partorito a
fine maggio allinterno della prigione la sua secondogenita, Maya.

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venerd-sabato 20-21 giugno 2014

negli Stati sudsudanesi di Unity e


dellAlto Nilo.
Le conseguenze del conflitto
esploso sei mesi fa, ad appena due
anni e mezzo dalla proclamazione
dindipendenza del Paese da Khartoum, nel luglio 2011, sono spaventose. Una nota pubblicata nel fine settimana dalla missione locale delle
Nazioni Unite denuncia che pi di
cinquantamila bambini sono in pericolo immediato di vita per la fame o
per le malattie. La nota, firmata dal
responsabile delle operazioni umanitarie dellOnu nel Sud Sudan, Toby
Lanzer, sollecita aiuti internazionali
per la popolazione locale. Gli
obiettivi immediati delloperazione
umanitaria sono salvare le vite umane e scongiurare la carestia, sostiene Lanzer, ricordando che numerose
comunit non possono pi coltivare
o occuparsi del bestiame. In certe
regioni del Paese non facilmente accessibili la gente muore gi di fame, scrive il rappresentante dellOnu. Il conflitto, oltre a provocare,
secondo fonti concordi, migliaia di
vittime dati ufficiali non sono mai
stati diffusi ,ha costretto alla fuga
un milione e mezzo di persone.
Confermando questo dato, Lanzer
sostiene che occorre un miliardo di
dollari per avviare il necessario piano di aiuti per le persone colpite da
fame, violenza e malattie.

Donna sudsudanese in attesa della distribuzione di cibo in un campo profughi (Reuters)

si legge in una nota del Consiglio.


La nota fa riferimento proprio allaccordo di tregua e al successivo impegno per dar vita a un Governo di
unit nazionale dichiarati, rispettivamente il 9 maggio e il 10 giugno, da
Salva Kiir Mayardit e da Rijek
nellambito dei negoziati di pace ad
Addis Abeba. Questi erano promossi
originariamente dallAutorit intergovernativa per lo sviluppo, unorga-

nizzazione regionale, ai cui mediatori si erano poi affiancati quelli


dellUnione africana.
Un nuovo appello a porre fine a
qualsiasi operazione militare in Sud
Sudan era stato r rivolto dal segretario generale dellOnu, Ban Ki-moon
subito prima lincontro del 9 giugno,
che era sembrato tornato in forse
dopo che nei primi giorni del mese
cerano state violazioni della tregua

GINEVRA, 20. Ogni mese migliaia


di persone continuano ad abbandonare lEritrea in fuga non solo
dalla miseria, ma anche da arresti
arbitrari e altri abusi, come quello
rappresentato da un servizio militare che si protrae per molti anni o
come il trattamento inaccettabile riservato ai detenuti delle carceri. Lo
ha detto Sheila Keetharuth, relatrice speciale per lEritrea, in una riunione a Ginevra del Consiglio delle
Nazioni Unite per i Diritti delluomo. Keetharuth ha sottolineato che
nel solo mese di maggio circa duemila eritrei sono fuggiti in Sudan e
altrettanti in Etiopia. La fuga di
massa di giovani e anziani si ridurr solo se sar rotto il ciclo di impunit rispetto alle continue violazioni dei diritti umani, ha detto
Keetharuth nel suo intervento, tenuto alla vigilia della giornata
mondiale del rifugiato che si celebra oggi, 20 giugno.
Un numero crescente di eritrei,
tra laltro, fa parte delle migliaia e
migliaia di subshariani che tentano,
dopo spaventosi viaggi attraverso il
deserto, la traversata del Mediterraneo in cerca di un futuro in Europa. Erano in gran parte proprio
eritree le vittime del naufragio dello scorso 3 ottobre al largo di Lam-

pedusa nel quale morirono oltre


trecento persone.
A quellepisodio fa riferimento
anche la lettera, intitolata Dov
tuo fratello?, con la quale la settimana scorsa i quattro vescovi
dellEritrea hanno denunciato la
drammatica condizione del loro
popolo. Il vescovo di Asmara,
monsignor Menghesteab Tesfamariam, quello di Barentu, monsignor
Thomas Osman, quello di Karen,
di monsignor Kidane Yebio, e
quello di Segheneity, Fikremariam
Hagos Tsalim, descrivono una situazione ormai insostenibile e fanno appello affinch si trovino soluzioni alle tragedie per le quali gli
eritrei stanno soffrendo da anni.

Non si esclude che gli ultimi attacchi rivendicati da al Shabaab siano opera di bande criminali

Vasta operazione di sicurezza delle truppe kenyane


per scongiurare nuove stragi
NAIROBI, 20. Cinque presunti assalitori coinvolti negli ultimi attacchi
alla zona costiera del Kenya sono
stati uccisi mentre tentavano di
scappare, secondo quanto comunicato oggi dal Ministero dellInterno di
Nairobi. Erano in possesso di fucili
dassalto Ak-47.
Luccisione dei cinque uomini
avvenuta durante una vasta opera-

Non si argina
lepidemia di ebola
in Africa
occidentale
GINEVRA, 20. Non si argina lepidemia di ebola in Africa occidentale e in particolare in Guinea,
dove la presenza del virus si
manifestata in febbraio. Secondo
gli ultimi dati diffusi ieri a Ginevra dallOrganizzazione mondiale
della sanit (Oms), il virus continua a propagarsi in tre Paesi della regione: la Guinea appunto, la
Sierra Leone e la Liberia, ed
aumentato il numero delle vittime. LOms definisce quella in atto lepidemia pi grave mai registrata. I morti finora accertati sono 337.
La situazione pi preoccupante, con 264 decessi e di 1258 casi
di contagio sotto sorveglianza,
come detto quella della Guinea.
Secondo i dati diffusi ieri
dallOms, negli ultimi giorni la
presenza del virus stata accertata anche in regioni del Paese finora risparmiate, e nelle quali si
sono registrati almeno cinque decessi. In Sierra Leone lOms ha
verificato 97 casi di contagio con
49 decessi, in Liberia i casi accertati sono 33 con 24 decessi.
Nonostante la gravit dellepidemia in atto, lOms non ha imposto alcuna restrizione a viaggi
e scambi commerciali fra i tre
Paesi, con i quali stata comunque rafforzata la collaborazione.

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

Carlo Di Cicco
vicedirettore

Piero Di Domenicantonio

zione di sicurezza avviata ieri dalle


truppe kenyane, dispiegate nella zona di Bodahai, nella contea di Lamu. Le autorit di Nairobi ricercano
persone sospettate di essere coinvolte nei due raid dei giorni scorsi nella citt di Mpeketoni e nel vicino
villaggio di Poromoko, non lontani
dallisola di Lamu, nei quali sono
state uccise almeno 65 persone.
Gli attacchi erano stati rivendicati
dai ribelli islamisti somali di al Shabaab. Il Kenya nel mirino di questi ultimi, con attacchi armati e attentati terroristici, da oltre due anni,
da quando cio il Governo di Nairobi invi contro di loro truppe in
Somalia.
Sulla responsabilit di al Shabaab
in questi ultimi attacchi sembrano
per esserci dubbi. Loperazione
delle forze di sicurezza ha gi portato allarresto di diverse persone, tre
delle quali incriminate. Secondo la
stampa locale, si tratterebbe di cittadini kenyani, il che non concorderebbe con la rivendicazione di al
Shabaab. Lo stesso presidente kenyano, Uhuru Kenyatta, ha detto
che gli attacchi sono opera di reti
locali legate a gang criminali.
Nel frattempo, la polizia ha disperso a Mombasa con i gas lacrimogeni centinaia di partecipanti a
un corteo organizzato da 27 associazioni locali per denunciare la mancanza di sicurezza.

Rinvenuta
fossa comune
in Messico

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Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va
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Servizio religioso: religione@ossrom.va

caporedattore

Gaetano Vallini

segretario di redazione

Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998


photo@ossrom.va www.photo.va

ABUJA, 20. La Nigeria sprofonda sempre pi nelle violenze.


Almeno otto villaggi sono stati
attaccati oggi dai miliziani di
Boko Haram nello Stato nordorientale del Borno, che del
gruppo la principale roccaforte. Le prime notizie sono di numerosi morti e di chiese, abitazioni e negozi distrutti. Sempre
oggi, una nota del Governo federale nigeriano citata dalle
agenzie di stampa internazionale
ha lanciato un allarme sul fatto
che Boko Haram starebbe progettando devastanti attentati dinamitardi, facendo schiantare
nelle piazze affollate della capitale Abuja camion cisterna carichi di petrolio e imbottiti di
esplosivi.
Scontri tra comunit contrapposte sono allorigine anche della tragedia provocata marted
dal naufragio di un battello nello Stato centrale di Taraba, con
un bilancio ancora da accertare.
A bordo dellimbarcazione cerano infatti un centinaio di donne
e di bambini appunto in fuga
da scontri tribali nel confinante
Stato del Plateau.

Distensione
tra Cuba
e Stati Uniti

Forze di sicurezza del Kenya in azione vicino al confine somalo (La Presse/Ap)

Obama annuncia la creazione


del pi grande parco marino del Pacifico

CITT DEL MESSICO, 20. I cadaveri di trentuno persone, alcuni mutilati, sono stati scoperti ieri in
una fossa comune nello Stato
orientale messicano di Veracruz,
lo roccaforte degli Zetas, uno dei
cartelli dei narcotrafficanti pi
violenti del Paese centroamericano. Stando a quanto precisato
dalla polizia, tra le vittime della
guerra per il controllo del territorio tra bande di narcos rivali ci
sono anche sette donne.

La Nigeria
sprofonda
nella violenza

WASHINGTON, 20. Il pi grande


parco marino protetto delloceano
Pacifico: questo il progetto lanciato
pochi giorni fa dalla Casa Bianca
nel quadro di un rilancio della politica ambientale statunitense. Possiamo proteggere gli oceani per le
generazioni future ha detto il presidente Barack Obama, affermando
di voler salvaguardare alcuni dei
nostri pi preziosi panorami marini. Liniziativa presidenziale, contenuta in un videomessaggio inviato
alla conferenza sugli oceani organizzata al Dipartimento di Stato dal
segretario di Stato, John Kerry, do-

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Tipografia Vaticana
Editrice LOsservatore Romano

don Sergio Pellini S.D.B.


direttore generale

vrebbe entrare in vigore nei prossimi mesi dopo un periodo di analisi


e di consultazione. Il progetto interessa una vasta area compresa tra
Hawaii e Isole Samoa. prevista,
tra laltro, la messa al bando
dallarea protetta della pesca,
dellesplorazione dei fondali a scopi
energetici e di altre attivit nocive
alla salute dellecosistema marino.
Tuttavia, per proteggere gli oceani
quello che serve ha sottolineato
Kerry un vero e proprio piano
dazione a livello mondiale, fatto di
misure e impegni concreti da parte
delle Nazioni.

Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665
America Nord, Oceania: 500; $ 740
Abbonamenti e diffusione (dalle 8 alle 15.30):
telefono 06 698 99480, 06 698 99483
fax 06 69885164, 06 698 82818,
info@ossrom.va diffusione@ossrom.va
Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

LAVANA, 20. Il capo dello Stato


uruguayano, Jos Mujica, ha
trasmesso ieri al suo omologo
cubano, Ral Castro, un messaggio di Barack Obama nel
quale il presidente degli Stati
Uniti esprime la volont di Washington di rendere pi distesi i
rapporti con lisola attraverso un
accordo che includa anche la revisione dellembargo commerciale decretato cinquantaquattro
anni fa. Lo scrive oggi il settimanale uruguayano Bsqueda, citando fonti ufficiali di
Montevideo. Secondo le stesse
fonti, Mujica ha parlato della
proposta statunitense a Castro a
margine del vertice del gruppo
dei 77 pi Cina, che si tenuto
la settimana scorsa in Bolivia,
dopo averne discusso con Obama durante la sua visita alla Casa Bianca nel maggio scorso. Secondo il presidente dellUruguay, il leader cubano si sarebbe
detto molto interessato. Castro, sottolinea il settimanale, ha
poi indicato che favorevole a
un avvicinamento con gli Stati
Uniti, a patto che non vi siano
condizioni imposte da parte
dellAmministrazione
di
Washington.

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LOSSERVATORE ROMANO

venerd-sabato 20-21 giugno 2014

pagina 3

Kiev firmer il 27 giugno laccordo di associazione con lUnione europea

Il presidente ucraino illustra


il piano di pace
KIEV, 20. Il presidente ucraino,
Petro Poroshenko, mette sul tavolo
la sua road map e si prepara a un
piccolo ma importante passo verso
lEuropa annunciando che il 27 giugno sar firmata a Bruxelles la parte
economica dellaccordo dassociazione fra lUcraina e lUe. E allo stesso
tempo malgrado la Nato torni ad
accusare Mosca di ammassare truppe alla frontiera tende la mano ai
filo-russi proponendo un piano di
pace in 14 punti, presentato oggi a
Kiev, per una soluzione della crisi

Nel Regno Unito


povero
un cittadino su tre
LONDRA, 20. In Gran Bretagna le
condizioni di vita delle fasce pi
basse della popolazione continuano a peggiorare: lo denuncia
un rapporto curato dalluniversit
di Bristol, pubblicato ieri. Il dossier sottolinea che un cittadino su
tre povero e che mezzo milione
di bambini non vengono nutriti a
sufficienza. Si rileva inoltre che
diciotto milioni di persone non
hanno un alloggio adeguato. Il
quadro, dunque, allarmante,
anche perch la situazione andata peggiorando negli ultimi
trentanni. Si stima infatti che la
percentuale di poveri sia passata
dal 14 per cento, nel 1983, allattuale 33 per cento. Alla luce di
questi dati lopposizione laburista, riferisce lAnsa, ha puntato il
dito contro la politica di austerit
del Governo Cameron.

politico-militare in corso nella regione orientale dellUcraina.


Tra i punti del piano, come era
gi trapelato, ci sono: il disarmo,
limpunit per i separatisti che non
si sono macchiati di gravi reati, la
creazione di un corridoio per consentire ai mercenari di lasciare il
Paese, il decentramento del potere
e la protezione della lingua russa attraverso emendamenti alla Costituzione. Il progetto era gi stato reso
noto da Poroshenko, nel corso di
una conversazione telefonica avvenuta questa notte, al presidente russo, Vladimir Putin.
Secondo lufficio stampa della
presidenza ucraina Poroshenko ha
illustrato a Putin le linee guida e
i tempi di realizzazione del suo piano di pace nelle regioni sud-orientali del Paese e ha anche ribadito
la necessit di liberare tutti gli
ostaggi e stabilire un sistema di
controlli efficiente sulla frontiera
russo-ucraina. Putin, dal canto
suo, ha posto laccento sulla fine
immediata delloperazione militare
di Kiev nelle regioni di Donetsk e
Lugansk, dove ancora si combatte.
Almeno 12 soldati ucraini sono rimasti uccisi e 25 feriti negli scontri
in corso nei pressi di Sloviansk.
Intanto, a dare notizia dellimminente firma dellintesa con lUe
stato lo stesso Poroshenko durante

la presentazione allo staff ministeriale del nuovo capo della diplomazia di Kiev: lex ambasciatore in
Germania, Pavlo Klimkin, confermato ieri dal Parlamento. La parte
politica dellintesa fra Kiev e lUe
gi stata siglata a fine marzo, e a
suggellare e concludere laccordo sar proprio la firma della parte economica, che ha lobiettivo di dare
vita a una zona di libero scambio
tra lUe e lUcraina.
Ma laccordo dassociazione ha
per il nuovo Governo di Kiev un significato molto pi profondo: si
tratta infatti della stessa intesa che
ha riacceso il braccio di ferro tra
Russia e Occidente sullUcraina, e
la cui mancata firma dietro le
pressioni del Cremlino che puntava
invece a far entrare Kiev nella sua
Unione doganale ha fatto da detonatore alla rivolta di Maidan che
si conclusa con la caduta del presidente Viktor Ianukovich.
Intanto, il presidente francese,
Franois Hollande, e il cancelliere
tedesco, Angela Merkel, hanno avuto ieri un colloquio telefonico con
Putin, nel corso del quale hanno ribadito limportanza di arrivare presto alla fine dei combattimenti
nellest ucraino e hanno invitato il
leader del Cremlino a riprendere i
negoziati sulle modalit di fornitura
di gas russo allUcraina.

VI

re di Spagna

Il nuovo sovrano nel suo primo colloquio ufficiale con il presidente del Governo, Mariano Rajoy (Ansa)

MADRID, 20. Nel suo primo discorso dinanzi alle Cortes


Generales, il nuovo re di Spagna, Filippo VI, ha assicurato che sar un capo di Stato leale, impegnandosi ad
ascoltare, a comprendere, consigliare e difendere i diritti
generali. La corona simbolo dellunit della Spagna, unit che non uniformit, ha continuato Filippo, sottolineando che dal 1978 la Costituzione riconosce la nostra diversit come una caratteristica che definisce la nostra identit. Il nuovo re ha poi espresso la
volont di proteggere tutti i popoli di Spagna, le loro
culture e le loro tradizioni. Una diversit ha precisa-

to che nasce dalla nostra storia, che ci fa grandi e


che ci deve rafforzare. Filippo VI ha poi strappato lunghi applausi dai deputati quando ha reso omaggio
alleredit straordinaria del padre, Juan Carlos di
Borbone (che a 76 anni ha deciso di abdicare a suo favore), e ringraziato sua madre, la regina Sofia: i reali
per 50 anni hanno dedicato la loro vita alla Spagna.
Durante il discorso in Parlamento, non ha poi dimenticato n le vittime del terrorismo n le difficolt dei cittadini colpiti ha detto dal rigore della crisi economica.

Instabile scenario afghano

Il candidato alle presidenziali afghane Abdullah Abdullah (Afp)

Autobomba in Siria
fa strage di civili
DAMASCO, 20. Lesplosione di
unautobomba ha provocato oggi
34 morti e una cinquantina di feriti
nel villaggio siriano di Al Horra,
nella provincia centrale di Hama,
controllato dalle truppe governative. Lagenzia di stampa ufficiale siriana Sana ha attribuito lazione ai
ribelli.
Una nuova denuncia delle violenze contro i civili in Siria era arrivata poche ore prima dal segretario
generale delle Nazioni Unite, Ban
Ki-moon, che aveva chiamato in
causa direttamente anche le forze
governative. Come si legge nella
nota dellOnu, Ban Ki-moon condanna nei termini pi forti gli attacchi aerei e luso di bombe da
parte del Governo di Damasco. Al
tempo stesso prosegue la nota
il segretario dellOnu ribadisce la
condanna delluso indiscriminato di
qualsiasi arma contro i civili,

Filippo

Abdullah non riconoscer lesito del ballottaggio presidenziale e definisce illegale loperato della commissione elettorale

Legalizzate
in Lussemburgo
le unioni
tra omosessuali
LUSSEMBURGO, 20. S in Lussemburgo ai cosiddetti matrimoni tra
omosessuali. Il progetto di legge,
che ha suscitato numerose critiche, stato approvato ieri dalla
Camera dei Deputati con 56 voti
a favore, quattro contrari. La
nuova legge secondo quanto
riferiscono fonti della stampa locale permetter inoltre alle
coppie omosessuali di adottare
dei bambini, uno dei punti pi
controversi del testo. Il Lussemburgo diventa cos lundicesimo
Paese europeo ad adottare questa
normativa, dopo Olanda, Belgio,
Spagna, Svezia, Norvegia, Portogallo, Islanda, Danimarca, Francia e Gran Bretagna. Lentrata in
vigore della legge, come previsto
dalla Costituzione, avverr tra sei
mesi.

Primo discorso in Parlamento

unazione che viola il diritto internazionale umanitario, in riferimento anche allazione dei diversi gruppi ribelli che operano in Siria, spesso in lotta tra loro.
Ancora due giorni fa, secondo
lOsservatorio siriano per i diritti
umani (Ondus), unorganizzazione
con sede a Londra considerata
espressione dellopposizione siriana
in esilio, bombe sganciate da un
elicottero governativo avrebbero ucciso decine di persone, compresi
numerosi bambini, in un campo
profughi nellarea di Al Shajara.
Sempre lOndus ha dato notizia,
della quale non ci sono conferme
indipendenti, del rapimento a fine
maggio di 145 bambini curdi siriani
da parte delle milizie dello Stato
islamico dellIraq e del Levante,
che li avrebbero sequestrati mentre
tornavano nella citt di Ayn Al
Arab, dopo gli esami scolastici.

KABUL, 20. Si pensava che, con il


ballottaggio per le presidenziali, il
dopo Karzai potesse nascere sotto
gli auspici di un rinnovato clima di
dialogo e di equilibrio. Pare, invece,
alla luce degli ultimi sviluppi, che
ancora una volta lAfghanistan si
trovi alle prese con situazioni complesse, ricche di insidie. Nelle ultime
ore infatti il candidato Abdullah
Abdullah, ex ministro degli Esteri,
tornato alla carica ribadendo di non
voler riconoscere pi la validit
delloperato della commissione elettorale indipendente (Iec) perch, a
suo dire, illegale. In precedenza
Abdullah aveva richiesto la sospensione dello scrutinio, accusando il
segretario
dellIec,
Ziaul
Haq
Amarkhel, di parzialit. Nel mettere in discussione la legittimit
dellintero
processo
elettorale,
Abdullah, rilevano gli osservatori,
assesta un duro colpo alla credibilit
delle istituzioni afghane che, alla vigilia del ballottaggio, erano state invitate dalla comunit internazionale,
in primo luogo dalle Nazioni Unite,
a dare prova di lealt e trasparenza.
Che le accuse dellex ministro degli Esteri siano fondate o no ancora tutto da verificare: certo che lo
scenario politico afghano si presenta
al momento particolarmente confuso. Laltro candidato, Ashraf Ghani,
ex ministro delle Finanze, spera dal
canto suo che quanto gli ultimi sondaggi hanno evidenziato venga confermato con il prosieguo dello spoglio (ammesso che non venga bloc-

Tensione in Cisgiordania
per le ricerche degli studenti rapiti
TEL AVIV, 20. Ancora tensione in
Cisgiordania e nella Striscia di Gaza a otto giorni dal rapimento dei
tre studenti di una scuola rabbinica.
Nella notte un ragazzo stato ucciso durante scontri con militari
israeliani nei pressi di Hebron, nel
sud della Cisgiordania. Come riferiscono fonti sanitarie e di sicurezza
palestinesi, il ragazzo, 14 anni,
stato raggiunto da colpi di arma da
fuoco dopo che i militari erano entrati nel villaggio di Doura, nel
quadro delle operazioni per ritrovare i tre studenti rapiti.
Un portavoce militare israeliano
ha intanto reso noto che reparti
dellesercito sono intervenuti, oltre
che a Doura, anche in altre localit
della Cisgiordania, fra cui Kalandia, Deheishe e Arura, incontrando
talvolta la resistenza della popolazione. Non sono mancati dice la
stessa fonte momenti di forte ten-

sione con lanci di bottiglie incendiarie e sparatorie.


Complessivamente, in una settimana di ricerche dei tre giovani rapiti, i militari hanno ispezionato in
Cisgiordania 1.100 abitazioni e hanno arrestato 330 palestinesi. Nelle
ultime ore lesercito ha anche smentito la notizia, diffusa in precedenza, della demolizione della casa di
un esponente di Hamas in Cisgiordania. Nessun ordine di demolizione stato emesso nei confronti
dellabitazione di Salleh el-Arruri.
Intanto, questa notte da Gaza
miliziani di Hamas hanno sparato
due razzi contro il territorio di
Israele. In risposta laviazione israeliana ha colpito cinque obiettivi
nella Striscia. Nei giorni scorsi il
premier Netanyahu aveva pi volte
attribuito ad Hamas la responsabilit del rapimento degli studenti.

cato): infatti a Ghani viene riconosciuti un vantaggio di otto punti su


Abdullah. Una rimonta, dunque, visto che al primo turno lex ministro
degli Esteri aveva ottenuto il 45 per
cento dei voti contro il 31,6 per cento dei consensi conseguito dallex
ministro delle Finanze.
Sul fronte pakistano, intanto, si
segnala lintensificarsi delloffensiva
delle forze regolari nel Nord
Waziristan contro i talebani. Secondo gli ultimi aggiornamenti forniti
da fonti militari nella capitale pakistana, sarebbero oltre 250 i miliziani
uccisi durante raid e combattimenti.
Sembra intanto che la situazione
nellarea sia destinata ad aggravarsi
dal momento che il gruppo talebano, guidato da Hfiz Gul Bahadur,
che manteneva dal 2006 una tregua
con il Governo, ha deciso di porvi
fine. In un comunicato questo gruppo di miliziani ha annunciato che a
partire da oggi entrer in conflitto
con le forze regolari che stanno operando nella regione. Di conseguenza
sembra sempre pi sfumare il piano,
portato avanti da mesi dal Governo
pakistano, diretto a favorire un dialogo con i talebani, i quali, del resto,
da un lato decidono di sedersi al tavolo delle trattative, e dallaltro compiono sanguinosi attentati. Ne sa
qualcosa la citt di Karchi dove
prima vi stata una strage di guardie di frontiera, poi un attacco su
vasta scala contro laeroporto internazionale.

LUe pronta
a bloccare le intese
con Bangkok
BANGKOK, 20. Anche lUnione europea pronta a mandare un segnale concreto di insoddisfazione
nei confronti della giunta militare
che ha preso il potere a Bangkok
il 22 maggio scorso con un colpo
di Stato. In una nota Bruxelles ha
fatto sapere che interromper la
cooperazione se non sar insediato un Governo democraticamente
eletto.
Una bozza del documento per
la sospensione della firma congiunta dellaccordo di partenariato
e di cooperazione, completato nella stesura nel novembre 2013, infatti in attesa di ratifica da parte
dei Ventotto. Nel documento
lUe, oltre a chiedere il rilascio di
detenuti politici e la fine della
censura, sollecita i vertici militari
thailandesi a ripristinare con urgenza la Costituzione e il legittimo processo democratico attraverso elezioni credibili.
Laccordo di cooperazione, in
attesa di ratifica, prevedeva un
ampliamento dei rapporti nei
campi del turismo, delloccupazione, dellistruzione, della migrazione, dei trasporti e dellambiente.
La sospensione dellaccordo renderebbe inoltre pi incerta la sorte
dei negoziati, gi a buon punto,
per laccordo bilaterale di libero
scambio, che interesserebbe un
flusso commerciale che nel 2013
arrivato al valore di 32 miliardi di
euro.

Tripoli protesta
per il blitz statunitense
TRIPOLI, 20. Tensione tra Libia e
Stati Uniti dopo il blitz delle forze
americane che ha portato allarresto
della presunta mente dellattacco al
consolato di Bengasi del 2012, in
cui rimasero uccisi quattro funzionari statunitensi e lambasciatore
Chris Stevens. Tripoli ha denunciato la violazione della propria sovranit, ma Washington ha replicato che luomo, Ahmed Abu
Khattala, continuava a pianificare
attacchi contro cittadini americani.
Il disappunto libico nei confronti
degli Stati Uniti stato espresso
tramite un comunicato ufficiale, in
cui si parla di deplorevole attentato alla sovranit libica e si precisa
che le autorit di Tripoli non erano
state informate delloperazione che
ha portato allarresto del fondamentalista Abu Khattala. E la Libia ha
il diritto di giudicarlo sul proprio
territorio, in conformit alle sue

leggi. Il ministro della Giustizia,


Salah Al Marghani, ha poi spiegato
che luomo oggetto di un mandato darresto in Libia, senza fornire
dettagli sui capi dimputazione, ma
ha precisato che le forze di polizia
locale non erano riuscite a interrogarlo a causa della situazione della
sicurezza a Bengasi roccaforte dei
gruppi islamici radicali.
Nel frattempo, nella confusione
istituzionale che regna a Tripoli,
lex premier libico, Ali Zeidan, ritornato nel Paese e nel corso di un
intervento davanti alle telecamere
di una televisione privata si rivolto alla Nazione dalla citt orientale
di Baida insistendo di essere ancora
il premier legittimo. Ali Zeidan era
stato sfiduciato l11 marzo e sostituito con Abdullah Al Thani, a sua
volta destituito dal Parlamento che
ha nominato con un voto molto
contestato Ahmed Miitig.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 4

venerd-sabato 20-21 giugno 2014

Madonna della scala


(1490 circa)

Preparare qualsiasi mostra


presenta le sue difficolt e i suoi imprevisti
Dedicarne una a colui che stato padre e maestro di tutti
non pu che costituire unautentica sfida

Ai Musei Capitolini

Michelangelo
luniversale
mo profilo, doverano rappresentati
anche i Musei Vaticani nella persona
n una sede altamente rappre- del direttore Antonio Paolucci, e alla
sentativa, qual il complesso generosit di numerosi prestatori
dei Musei Capitolini sul (soprattutto lEnte Casa Buonarroti
Campidoglio, la mostra Mi- e i Musei del Polo Museale Fiorentichelangelo. Inno), la rassegna
contrare un artiche si allestita
sta
universale
presenta numerocelebra i quattrose opere autogracentocinquantanfe del grande
ni dalla morte di
maestro diseun artista e poeta
gni, opere darte
di somma altezza,
e poesie compredivenuto nel temse nonch mapo simbolo del
teriali di ambientaRinascimento italiazione, traduzione e
no al suo culmine
confronto, che permettamassimo. Con gli altri
no di seguire Michelancuratori Elena Capretti e
gelo nella serie di inconSergio Risaliti, avevo
tri, come il sottotitolo
accolto linvito della
suggerisce: con le tante
Sovrintendenza romana
persone che ebbero ruoli
a progettare questa rasnella sua vita, da Lorenzo
segna di opere e testiil Magnifico ai Papi Giulio
monianze con gioia, ma
II, Leone X, Clemente VII,
anche con apprensione.
Paolo III e altri, ma anche e
Se infatti la preparasoprattutto con i motivi spizione di qualsiasi morituali e affettivi ricorrenti
nel suo pensiero e nel suo
stra presenta le sue diffioperato, attraverso testimocolt e i suoi imprevisti,
nianze documentarie, letteradedicarne una a Micherie, artistiche.
langelo non pu che coNella sequenza espositiva,
stituire unautentica sfiaccolgono il visitatore i marmi
da, essendo le sue opere
(e gessi) riuniti nella Sala deper la massima parte mogli Orazi e Curiazi. Il rilienumentali e inamovibili.
vo della Madonna della
La ricorrenza, poi, del
Scala (1490-1492 circa),
quattrocentocinquantesiscolpito da Michelangelo
mo anniversario rendeva
poco pi che quindicenne
ancor pi critico lotteninel Giardino di San Marco
mento di prestiti, per il
a Firenze, dove il grande
comprensibile demecenate Lorenzo il
siderio dei detentori
Magnifico
riuniva
delle opere di valogiovani
promettenti
rizzarle in loco.
artisti. Il Cristo risorto
Grazie al suppordel convento di San
to del Ministero dei
Vincenzo a Bassano
Beni e delle attivit
Romano, iniziato da
culturali, allimpeCrocifisso
Michelangelo nel 1514
gno di un comitato
(1563 circa)
e abbandonato nel
scientifico di altissidi CRISTINA ACIDINI

1516 a causa di una vena nera sul


volto, del quale esiste la seconda
versione in Santa Maria sopra Minerva. Due Trofei darmi provenienti
dalla Sagrestia Nuova in San Lorenzo a Firenze, scolpiti prima del 1530
da Silvio Cosini su progetto d Michelangelo, a significare le virt militari di Giuliano e Lorenzo de Medici, prematuramente morti e sepolti
nelle celebri tombe con il Giorno e la
Notte, il Crepuscolo e lAurora. E poi
il busto di Bruto del Museo Nazionale del Bargello (1548 circa) che, affiancato dal Caracalla dei Musei Vaticani e dal Bruto in bronzo dei Musei Capitolini, ritrova la sua dimensione culturale e politica di ritratto
allantica del tirannicida per eccellenza, rivelando le inclinazioni del
suo autore per il regime repubblicano contro Alessandro de Medici,
primo duca di Firenze ucciso dal cugino Lorenzaccio nel 1534.
In palazzo Caffarelli, un percorso
espositivo articolato in diverse sezioni segue una sorta di cronologia
filo conduttore di evidente importanza, che diventa fondamentale
quando si tratta di un personaggio
giunto agli 89 anni ma al tempo
stesso propone temi passanti, che
attraversano la lunga vita dellartista
manifestandosi con accenti diversi
nelle diverse fasi ed et, in una continuit sostanziale. La poesia, alla
quale si data la preminenza e quasi
un ruolo di guida, a sua volta rischiara con il raggio della sua luce
intensa, cerebrale ed emotiva insieme, le vie battute da Michelangelo
col pensiero, nella fede, con la visione artistica.
I nuclei delle opere raccolti nelle
varie sezioni mettono in figura, o
evocano con la parola poetica, motivi forti e fondanti, spesso declinati
nelle forme del contrapposto cos tipicamente ricorrente nel sentire del
Rinascimento maturo: antico e moderno, vita e morte, prigionia e vittoria, notte e giorno, amore carnale
e amore spirituale.
Contrasti e tensioni, si dir, che
appartengono alla vita intellettuale e
morale di ogni individuo dotato di
sensibilit e di cultura. Ma in Michelangelo pi che in altri interioriz-

zati nel profondo, e assunti a paradigma duna esistenza chiaroscurata,


percorsa da slanci e affranta da cadute. Ganimede innalzato in volo
allOlimpo e Tizio precipitato fra le
torture deglInferi, protagonisti mitologico-allegorici di due presentation
drawing dedicati al giovane amico
Tommaso de Cavalieri, sarebbero da
porre simbolicamente agli estremi
delloscillazione pendolare tra princi-

DOrmesson sul Figaro

I Papi
delle tre virt
teologali
Il mio libro parla di Dio e non
perch sto invecchiando risponde con un filo di ironia Jean
dOrmesson sul Figaro del 12
giugno a proposito della sua ultima opera (Comme un chant desprance (Paris, ditions Hlose
dOrmesson, 2014, pagine 160, euro 16). un argomento continua lo scrittore, accademico di
Francia dal 1973, allora il pi giovane a fare il suo ingresso tra les
Immortels che mi interessa da
sempre. Essere vivo come anche
ascoltare landante del Concerto n.
21 di Mozart sono cose che non
cessano di stupirmi. E la Chiesa
cattolica? La successione di tre
Papi, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco, ciascuno illustrando a suo modo le tre virt
teologali, la speranza, la fede, la
carit, mostra il carattere durevolmente eccezionale della Chiesa
cattolica. E tutto questo continua
da duemila anni. Morir cattolico,
se la Chiesa mi vuole, e in quel
momento vorrei avere un prete accanto a me conclude dO rmesson.

A Salamanca laurea honoris causa per larcivescovo Ladaria

Teologia e scienze in dialogo


Il nome indica una realt ma anche un desiderio scrive il rettore
della Universidad Pontificia de Salamanca ngel Galindo Garca presentando la nuova rivista dellateneo,
Compaa e da un veloce sguardo su internet si pu vedere che la
sede centrale delluniversit proprio
in via Compagnia, mentre con lo
sguardo interiore possiamo vedere
tutte le persone che danno vita a
questo edificio, un luogo dove si incontrano sapere e conoscenza, amicizia e lavoro, compagnia e promessa.
Nel numero appena uscito (giugnodicembre 2014), oltre a uno speciale
dedicato ai temi della difesa della vita, viene dedicato anche ampio spazio allo scrittore argentino Alejandro
Guillermo Roemmers, intervistato da
Beatriz Orgaz, e al conferimento, il
19 maggio scorso, della laurea honoris
causa in teologia a Luis Francisco
Ladaria Ferrer, il gesuita arcivescovo
titolare di Tibica e segretario della
Congregazione per la dottrina della
fede. Ladaria Ferrer, originario di Manacor, la seconda citt, dopo Palma,
dellisola di Maiorca nelle Baleari, ha ricevuto il riconoscimento per la saggezza e la forza con cui promuove il dialogo fra la teologia e le scienze.

pi e vissuti di segno opposto, nellarco della quale si svolta lesistenza


terrena dellartista.
Lintensa e duratura riflessione sul
corpo di Cristo, pegno di umanit
del Redentore, si esprime nei vari
crocifissi (qui quelli lignei di Santo
Spirito, i due attribuiti del Bargello
e del Louvre, quello senile di Casa
Buonarroti), nelle piet, negli studi
di resurrezione.

Un altro motivo conduttore il


confronto con la maest di Roma
antica, con la quale Michelangelo si
misur a partire dal primo viaggio
nel 1496. Emblematico risulta il David della Galleria dellAccademia
(1501-04), evocato da una copia al
vero nel cortile dei Musei: colossale
per le proporzioni fiorentine, tanto
che fu subito chiamato il Gigante,
qui appare modesto in confronto
con la testa e il piede, di soverchiante imponenza, della statua frammentaria di Costantino I.
Alla mostra, un ulteriore e insostituibile contributo viene infine dalla
sua ubicazione, nel cuore della piazza del Campidoglio che Michelangelo ridisegn, avviandone la costruzione, nellarco del trentennio finale
della sua vita.
Un prestito davvero speciale,
che apre e chiude il percorso espositivo allinsegna della potenza inventiva e della visione urbanistica di
questo artista che fu, per dirla con il
biografo degli artisti Giorgio Vasari,
padre e maestro di tutti.

Nuovi racconti di Gonalo Tavares

Quattro artisti e un quartiere


di CLAUDIO TOSCANI
Il bairro o barrio, un quartiere: il primo ne
connota uno, centrale, caratteristico, di Lisbona, che poi quello in questione nel libro Lor signori, di Gonalo Tavares (Roma,
Nottetempo, 2014, pagine 261, euro 16,50).
Il secondo termine pi generale e, in alcune zone del Sudamerica, identifica una
zona depressa di una citt.
In Lor signori ci sono quattro fantasiosi
filmati di altrettanti e immaginari spezzoni
di vita di famosi scrittori: Italo Calvino,
Karl Kraus, Robert Walser e Paul Valry.
Niente li lega fra loro: fanno parte di una
serie di molti altri famosi nomi della letteratura che Tavares ha sorpreso in racconti da
offrire ai suoi lettori: signori loro, celebrati
in pagine di paradossali, allegoriche, allucinate quintessenze della loro stessa identit
poetica; signori noi che ci chiniamo sulle
sue pagine cercando di risalire alla sostanza
di questi storici e insieme utopici autori.
A passeggio per il suo bairro, Calvino ora
se ne sta con un palloncino in mano, ora
elabora combinazioni mentali con gli assurdi del mondo o con listinto ludico delluniverso, ora si sforza di far leggere allo sguardo del sole una alla volta le pagine di un libro, ora scopre un capello tra vetro e tela di
un quadro del Settecento, infine si arresta
al termine di una strada che s fatta strettissima ma che per inspiegabile controsenso
gli rappresenta linfinito. cos che Tavares
vede Calvino librarsi per scatenate vie di
immaginazione intellettuale, svela le sue
agitate vertigini e i suoi ribaltanti esperimenti, il suo fiabesco itinerare tra fantascienza, burla, acrobazia inventiva e apologia.
A Karl Kraus, Tavares associa la politica,
satireggiando idee, mosse e contromosse di
un capo di raffinata ignoranza personale e
istituzionale. Allo scrittore vero, titolare di
una intensa attivit giornalistica diventata la
coscienza giudicante temuta, odiata e venerata del suo tempo, nonch autore dun fluviale dramma satirico-apocalittico contro la
guerra, Tavares oppone il signor Kraus del
volume, anche lui giornalista, ma alle prese
con un dittatorello teatrale e megalomane,
non poi tanto lontano dalla realt di governo di molti Paesi del mondo. Uno di quei
capi di Stato che si impongono per via di
televendite ideologiche, di sondaggi manovrati, di slogan, di inaugurazioni idiote o
fasulle (Tutto quello che non si vede siamo
stati noi a farlo). Capipopolo dedicati alla
rappresentazione pi che alla realt (Tutto
ci che non passa per la televisione, non
appartiene al Paese); a esilaranti trovate da
malati mentali (Una partita di calcio decisa dai voti degli spettatori); a elezioni deliranti, viziate da propaganda populistica
sfacciata e corrotta, ambigua se non falsa.
Capi che si succedono uno allaltro senza
che nulla cambi (Rapporti politici fatti di

soli indici); leggi che si succedono una


allaltra senza che un qualche beneficio veda la luce. (Alcuni politici intendono la
parola popolo come se si trattasse di un
loro pseudonimo).
A Robert Walser sono riservate pagine di
perturbante straniamento: come dire, di disorientante dissociazione, di stralunata assurdit. Niente di pi adatto a metaforizzare la personalit di uno scrittore vissuto per
ventisette anni in una casa di cura svizzera
in sofferenza psichica dopo una serie di lutti familiari. Il racconto che lo riguarda narra di un uomo che si costruisce una casa in
una foresta (forse immagine e somiglianza
di quella alpina della clinica di Herisau, nascosta a occhi indiscreti): una villa spaziosa,
isolatissima, perfetta in ogni sua parte, comoda e tecnologicamente allavanguardia.
Una villa, tuttavia, dove a cominciare dal
giorno dopo la presa di possesso, confluisce
una massa di operai, esperti, addetti, visori

Italo Calvino e Karl Kraus


Robert Walser e Paul Valry
vengono celebrati in pagine paradossali
Nessun legame fra loro
se non il bairro di Lisbona
e supervisori, chiss da chi chiamati, che
letteralmente la smontano e lo lasciano addirittura senza un lembo di spazio per dormire.
Walser era infatti un individuo dalla pazienza infinita, incline a limitare la propria
presenza nel mondo, contraddistinto da
uno stile di vita fatto di osservanza e rispetto. E autore dalla visione enigmatica, concava e convessa al tempo stesso del mondo
e della societ, di piccole prose trasognate e
misteriose di vita quotidiana colme di innocente terrore per le contraddizioni del
mondo.
Quando tocca a Paul Valry, e il libro
conclude, Tavares diventa addirittura irriverente inquadrando con tagliente ironia la
logica, la razionalit, il perfezionismo, la
sovrana lucidit intellettuale del rigoroso
poeta-pensatore francese. Monsieur Teste,
titolo simbolo di Valry, infatti luomo
perfettamente padrone della sua vita mentale e della sua esigenza di precisione e Tavares lo seziona per motti speculari, coincidenze verbali, lapalissiane ovviet, e loro
contrari, fino a un ingeneroso ridicolo, tale
da far pensare a qualche culturale conto in
sospeso.
I quattro egregi scrittori sono serviti e
noi siamo invitati a tavola. Ma a essere cucinati sono proprio lor signori.

LOSSERVATORE ROMANO

venerd-sabato 20-21 giugno 2014

pagina 5

La sua apertura alla cultura contemporanea


nasceva dalla fiducia nelle verit della fede
e sincarnava nello sforzo
di tradurre gli ideali in concrete scelte di vita

Una biografia collettiva di Papa Montini pubblicata dallIstituto Paolo

di ANGELO MAFFEIS
a biografia di Papa Montini pubblicata dallIstituto Paolo VI intende anzitutto offrire uno sguardo
sintetico sulla vita del
Pontefice affidabile dal punto di vista storico e capace di restituire il dipanarsi delle tappe di un percorso
che ha attraversato larga parte del
XX secolo e si intrecciato con le
pi importanti vicende storiche ed
ecclesiali del tempo. Litinerario personale di Giovanni Battista Montini
ha mosso i suoi primi passi in una
famiglia bresciana, erede e continuatrice della tradizione del Movimento
Cattolico fiorito nel XIX secolo. Dopo lordinazione sacerdotale proseguito a Roma, dove don Battista ha
continuato gli studi e si dedicato
alla formazione degli studenti universitari aderenti ai circoli della Fuci.
Accanto a questa attivit pastorale,
nel 1924 iniziato il lavoro in Segreteria di Stato, dove per un trentennio monsignor Montini stato collaboratore, con responsabilit via via
crescenti, di Pio XI e di Pio XII in
anni segnati dal confronto della
Chiesa cattolica con i regimi totalitari, dalla seconda guerra mondiale e
dalla ricostruzione postbellica. Con
lelezione ad arcivescovo di Milano
nel 1954 il suo cammino ha cono-

VI

Sembrava fragile

Dietro lesile costituzione fisica una straordinaria forza di volont

sciuto una svolta e Montini stato


proiettato sul fronte della guida pastorale di una grande diocesi, chiamata a rispondere alle trasformazioni sociali e culturali dellItalia del
dopoguerra. Lepiscopato milanese
rappresenta oggettivamente la preparazione allultima tappa di questo
cammino che, nei quindici anni di
pontificato, ha visto Paolo VI raccogliere da Giovanni XXIII leredit del
concilio Vaticano II e il suo impegno

nel guidare alla sua conclusione lassise conciliare e nellattuarne le decisioni con un programma di riforma
di ampio respiro.
Non meno importante del quadro
storico delineato lo sforzo compiuto dalla biografia che presentiamo di
aprire qualche squarcio sulla spiritualit che ha animato e sostenuto le
molteplici attivit e il ministero di
Giovanni Battista Montini nelle successive tappe della sua vita. In con-

Quattro autori per una vita


In occasione della prossima beatificazione di Giovanni Battista Montini Paolo VI lIstituto che gli
intitolato pubblica una biografia che ne percorre la
lunga vita e lattivit complessa, ne illustra il ruolo
centrale nella Chiesa e nella societ. Il volume (Paolo VI. Una biografia, Brescia-Roma, Istituto Paolo VI
- Studium, 2014, pagine 563, euro 26) curato dal

segretario generale dellIstituto, Xenio Toscani, che


ha scritto i capitoli dedicati agli anni 1897-1933 e con
il quale hanno collaborato nella stesura delle diverse
sezioni Fulvio De Giorgi (1934-1954), Giselda Adornato (1954-1963) ed Ennio Apeciti (1963-1978). Anticipiamo stralci dellintroduzione scritta dal presidente dellIstituto.

trasto con lapparenza di fragilit e


di debolezza che lesile costituzione
fisica e le spesso precarie condizioni
di salute potevano suggerire, Montini rivela infatti, oltre a una straordinaria intelligenza, una singolare forza di volont e unalta tensione spirituale. Gli scritti giovanili gli articoli pubblicati sui fogli studenteschi
e sulle riviste della Fuci, le note che
fissano i temi della meditazione biblica e delle letture compiute, cos
come gli appunti di carattere spirituale e le lettere documentano
ampiamente il processo di formazione e la crescita di unattitudine spirituale disponibile a misurarsi a viso
aperto con gli interrogativi posti alla
fede cristiana dalla cultura del tempo. Tale apertura nasce dalla fiducia
nella verit della fede cristiana e nella sua capacit di illuminare lesistenza umana e sincarna nello sforzo di tradurre gli ideali in concrete
scelte di vita, accettando anche di
pagare il prezzo che la fedelt a tali
scelte comporta.
La storia personale e il ministero
ecclesiale di Giovanni Battista Montini sono caratterizzati da un intenso
impegno nellopera educativa. Questa sensibilit, che aveva preso forma
in famiglia e allinterno del cattolicesimo bresciano, si manifesta con particolare evidenza nel periodo dedicato al lavoro con gli studenti della
Fuci e nei rapporti con i giovani fucini coltivati anche negli anni successivi al tempo degli studi universi-

Il sensus Ecclesiae da de Lubac a Papa Francesco


di MARCELLO SEMERARO
Meditazione sulla Chiesa non lopera pi
ponderosa di Henri de Lubac. certamente, per, fra le pi conosciute, le pi
lette, le pi amate. Apparsa nel gennaio
1953, nel maggio dello stesso anno era gi
pronta una seconda edizione riveduta e
aumentata, anche questa subito ristampata nel 1954. un libro facile, non tecnico, scriver poi lo stesso de Lubac nella
sua Mmoire sui propri scritti. Allorigine
cerano delle riflessioni per ritiri spirituali
preparate fra il 1946 per suscitare, soprattutto nellanimo di giovani sacerdoti,
un senso autentico della Chiesa che, in
seguito agli anni turbolenti dellultima

Sulle ginocchia della madre


implica al tempo stesso una fedelt pi
profonda e una partecipazione pi intima
e, di conseguenza, un atteggiamento pi
spontaneo: lattitudine dun vero figlio,
dun figlio di famiglia, aveva scritto de
Lubac nel capitolo settimo, Ecclesia Mater. Io sono figlio della Chiesa, ribadisce Papa Francesco nellintervista con
padre Antonio Spadaro rilasciata alla Civilt Cattolica (cfr. Quaderno 3918, 449477). Aggiunge: Limmagine della Chiesa che mi piace quella del santo popolo
fedele di Dio. Sentire cum Ecclesia dunque

Biblioteca
Pubblichiamo la prefazione
scritta dal vescovo di Albano
per ledizione della Meditazione
sulla Chiesa di Henri-Marie de
Lubac, inserita nella collana
La biblioteca di Papa
Francesco, curata da Antonio
Spadaro (edizioni Rcs
per il Corriere della Sera, in
collaborazione
con La Civilt Cattolica).

guerra mondiale, rischiava di attenuarsi.


De Lubac lo ricorder nella prefazione alla sesta edizione francese del 1985,
quandera gi stato elevato alla dignit
cardinalizia. Risentiamo in queste poche
righe lanimo del gesuita. Un sens authentique de lglise lautentico sentire nella
Chiesa di cui scrive santIgnazio di Loyola al n. 352 degli Esercizi spirituali. Qui
lin senzaltro da preferirsi al pi ricorrente con, usato dalla vulgata latina.
Sintende un inserimento vitale nella
Chiesa tale da potere con-sentire con la
Chiesa stessa, corpo vivo animato dallo
Spirito. Pi radicalmente sentire la
Chiesa, ossia capacit empatica di partecipazione, implicazione, comunione e solidariet nella vita ecclesiale.
Ci tiene a pensare sempre non solo
con la Chiesa, ma nella Chiesa, ci che

Il cardinale Henri-Marie de Lubac

per me essere in questo popolo (p.


459). Nellomelia del 31 agosto 2013 nella
chiesa del Ges a Roma aveva detto: Io
non posso seguire Cristo se non nella
Chiesa e con la Chiesa.
Tutto questo ha certamente a che fare
con quel sensus fidei di cui si legge in Lumen gentium 12, che Papa Francesco richiam pure nel discorso del 21 giugno
2013 quando, rivolto ai rappresentanti
pontifici, disse che i pastori devono sapere essere davanti al gregge per indicare
la strada, in mezzo al gregge per mantenerlo unito, dietro al gregge per evitare
che qualcuno rimanga indietro e perch
lo stesso gregge ha, per cos dire, il fiuto
nel trovare la strada. Nellomelia del 30
gennaio 2014 nella cappella della Domus
Sanctae Marthae tornato a spiegare che
il sensus Ecclesiae poggia sui tre pilastri

tari. Da questa fitta rete di relazioni


appare il Montini formatore di coscienze e propugnatore di un progetto educativo che riconosce centralit
alla coscienza. infatti la coscienza
umana il luogo dove pu avvenire
lincontro tra lacuta sensibilit per il

disponga al rinnovamento necessario


per corrispondere in modo sempre
pi pieno alla sua vocazione, Paolo
VI sviluppa ampiamente il tema del
dialogo che trae la sua origine dal
dialogo della salvezza intrecciato
da Dio con lumanit e costituisce di
conseguenza il modo,
larte e lo stile con cui la
Chiesa chiamata a enA Milano il suo cammino
trare in relazione con il
mondo contemporaneo.
conosce una svolta
Ricordando insieme ai
chiamato a rispondere
pellegrini della diocesi di
Brescia il cinquantesimo
alle trasformazioni sociali
anniversario della elezioe culturali dellItalia del dopoguerra
ne al pontificato di Paolo
VI, il 22 giugno 2013 Papa
Francesco ha messo in lusoggetto, caratteristica della cultura ce le attitudini fondamentali che ne
moderna, e la libera risposta umana hanno ispirato la vita e lazione:
allappello alla fede che risuona nel- lamore appassionato per Cristo, per
la parola del Vangelo. Ed proprio la Chiesa e per luomo.
E proprio nellamore per luomo
la ricerca delle possibilit di aprire la
cultura contemporanea alla fede che convergono e trovano la loro unit le
costituisce un fondamentale motivo linee di forza della figura spirituale e
ispiratore dellazione educativa e in- pastorale del papa bresciano: la
duce a valorizzare il metodo del dia- stessa passione di Dio ha affermato Papa Francesco che ci spinge ad
logo.
Il tema del dialogo ritorna con incontrare luomo, a rispettarlo, a riparticolare forza allinizio del ponti- conoscerlo, a servirlo (...). E con uno
ficato di Paolo VI nella sua prima sguardo globale al lavoro del Concienciclica Ecclesiam suam. Nella lette- lio, (Paolo VI) osservava: Tutta questa ricchezza dottrinale rivolta in
ra enciclica dedicata a illustrare le
ununica direzione: servire luomo.
vie che la Chiesa chiamata a perLuomo, diciamo, in ogni sua condicorrere, dopo aver illustrato la neceszione, in ogni sua infermit, in ogni
sit che la Chiesa approfondisca la sua necessit. La Chiesa si quasi
coscienza della propria identit e si dichiarata lancella dellumanit. E
questo anche oggi ci d luce, in questo mondo dove si nega luomo, dove si preferisce andare sulla strada
dello gnosticismo, sulla strada del
pelagianesimo, o del niente carne
(un Dio che non si fatto carne) o
del niente Dio, luomo prometeico
che pu andare avanti. Noi in quero che Maria, sotto un certo aspetto, apsto tempo possiamo dire le stesse copartiene alla Chiesa, se si potuto talvolse di Paolo VI: la Chiesa lancella
ta, non senza esagerazione, dirla sua fidelluomo, la Chiesa crede in Cristo
che venuto nella carne e perci
glia, con molta maggior verit la si doserve luomo, ama luomo, crede
vr chiamare invece sua madre.
nelluomo. Questa lispirazione del
Poich, poi, la maternit di Maria si
grande Paolo VI.
prolunga in qualche modo nella maternit della Chiesa, potremmo dire che il capitolo-chiave dellopera (a parte quello
eucaristico intitolato Il cuore della Chiesa, capitolo quarto, col famoso binomio:
la Chiesa fa lEucaristia e lEucaristia fa
la Chiesa) quello dedicato allEcclesia
Mater (capitolo settimo). limmagine,
o volto di Chiesa che Papa Francesco pi
predilige, come ha dichiarato riprendendo, l11 settembre 2013, le udienze del
mercoled: Per me una delle immagini
pi belle della Chiesa: la Chiesa madre.

dellumilt, della fedelt e della preghiera


e comporta sentire e pensare e volere
dentro la Chiesa. Questi accenti ci collocano gi nel cuore della Meditazione.
Il nulla osta per la sua stampa non
giunse senza avere prima superato delle
difficolt. Lo stesso Vicariato di Roma
nel 1954 rifiut il suo imprimatur per
unedizione in lingua italiana, che per
apparve a Milano nel 1955 sotto la protezione del nuovo arcivescovo monsignor
Montini, che pi di una volta volle citare
lopera e distribuirla al suo clero. Lannotazione ricca di gratitudine dello stesso de Lubac nella Mmoire. Paolo VI, in
effetti, nel suo magistero ha
pi volte esplicitamente citato
la Meditazione. Egli stesso, coIl nulla osta per la stampa
me ha confidato a Ren Laurentin il suo segretario monsidi Meditazione sulla Chiesa non giunse
gnor Pasquale Macchi in una
senza avere prima superato delle difficolt
lettera del 18 aprile 1984, amava meditare a lungo sui quei
Ledizione in lingua italiana
testi soprattutto nei pomeriggi
apparve a Milano nel 1955
domenicali trascorsi nella cappella. La prima edizione italiagrazie allarcivescovo Montini
na, dunque, pubblicata dalle
edizioni Paoline di Milano, apparir col titolo Il volto della
Chiesa. La traduzione era di E. Martinelli,
Nelludienza del mercoled successivo il
sostanzialmente ereditata da Jaca Book Papa tornava sullimmagine della Chiesa
per ledizione del 1978.
madre. A me diceva piace tanto queChi, leggendo Meditazione sulla Chiesa, sta immagine della Chiesa come madre.
considera gli anni in cui lopera fu concepita e poi data alle stampe ha come la Per questo ho voluto ritornarvi, perch
sensazione di trovarsi con forte anticipo questa immagine mi sembra che ci dica
davanti a istanze fondamentali del Conci- non solo come la Chiesa, ma anche
lio Vaticano II. Lo rimarcava Hans Urs quale volto dovrebbe avere. Per un gevon Balthasar introducendo ledizione te- suita, daltronde, non potrebbe essere didesca del 1968. Non mancano, in effetti, versamente. Basta vedere quante volte Paspecialmente nei capitoli primo sul carat- pa Francesco ripete la formula: la santa
tere misterico della Chiesa, terzo e sesto
Madre Chiesa gerarchica (cfr. Esercizi,
sulla sua indole sacramentale (lunica
Chiesa connubio di visibile e invisibile 170. 353. 365). il modo ignaziano di
e sacramento di Ges Cristo), anticipa- glossare lapostolicit della Chiesa.
C, in questo capitolo sullEcclesia
zioni del magistero conciliare. Introducendo ledizione italiana curata da Jaca Mater, una bella citazione di Paul ClauBook, Luigi Sartori osservava pure che del: Sia sempre benedetta questa grande
lopera sinaugura e termina con due ca- Madre augusta, sulle cui ginocchia ho
pitoli identici nella loro titolazione ai due tutto appreso. De Lubac prosegue: S,
che aprono e chiudono la costituzione sia benedetta questa grande Madre, sulle
sulla Chiesa Lumen gentium: accomunate cui ginocchia noi abbiamo infatti tutto
nel mistero, la Chiesa e Maria quasi si so- appreso e continuiamo ogni giorno a tutvrappongono. Scrive de Lubac: Se ve- to apprendere.

Alle sorgenti
della fede

Diciassette testi, dal discorso


pronunciato ad Amman in
Giordania il 24 maggio, alle parole
pronunciate durante il volo di
ritorno in Italia: il contenuto del
volume Alle sorgenti della fede (Citt
del Vaticano, Libreria Editrice
Vaticana, 2014, pagine 104, euro 7)
che riunisce gli interventi di Papa
Bergoglio tenuti nel corso del suo
viaggio in Terra Santa. Il libro
parte della collana Le parole di
Papa Francesco, che conta gi altri
otto titoli contiene anche gli
interventi dei presidenti di Israele e
dellAutorit nazionale palestinese,
Shimon Peres e Mahmoud Abbas,
tenuti domenica 8 giugno.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

venerd-sabato 20-21 giugno 2014

Nelle vie del centro storico


di Cassano uno striscione
di benvenuto a Papa Francesco

La Chiesa in Argentina lancia una campagna di sensibilizzazione

A tutto campo
contro gli stupefacenti
BUENOS AIRES, 20. Non vero che
uno spinello non fa nulla. Quando
ti droghi, smetti di essere te stesso,
sei unaltra persona. Il danno che
produce la marijuana appare anni
dopo averne fatto uso. quanto ha
dichiarato il coordinatore della pastorale sulle tossicodipendenze della
Conferenza episcopale argentina,
Horacio Reyser, in occasione del
lancio della campagna nazionale
contro la droga dal titolo Attiva i
tuoi sensi. Domandagli-domandati.
Attivate la Rete.
Si tratta di una campagna di sensibilizzazione al cui lancio ha preso
parte, tra gli altri, il presidente della
Commissione nazionale per la Pastorale sociale, monsignor Jorge Eduardo Lozano, vescovo di Gualeguaych. Il presule ha sottolineato che
obiettivo di questa attivit pastorale
quello di educare, prevenire, riabilitare e denunciare tutto ci che
legato al consumo di droga. La
battaglia contro la droga, ha spiegato Reyser, si vince prima che si inizi a farne uso. Uscire dal mondo
della tossicodipendenza possibile,
ma la cosa migliore non entrarci.

cotraffico. Con la campagna Attiva i tuoi sensi. Domandagli-domandati. Attiva la Rete, ai ragazzi viene chiesto di prendere telefonino, tablet o videocamera e riprendere le risposte di amici e compagni. I video
devono essere caricati sulla piattaforma preguntatepreguntale.com e saranno oggetto di discussioni, incontri e seminari in scuole, associazioni,
parrocchie. In questo modo sar
possibile comprendere davvero che
cosa si nasconde a livello di danni
alla salute e criminalit dietro la
falsa idea di sballo.
Da diverso tempo, le diocesi argentine cercano di coinvolgere le comunit a impegnarsi per risolvere un
problema sociale che riguarda tutti,
ma che si affronta malissimo nelle
famiglie. Nel Paese ci sono attualmente circa 180.000 tossicodipendenti che fanno uso di paco (pasta a
base di cocaina) la cosiddetta droga
dei poveri. Secondo i dati diffusi lo
scorso novembre dallufficio della
pastorale nazionale sulle tossicodipendenze, il dieci per cento della
popolazione tra i 15 e i 64 anni consuma droga, mentre il 15 per cento

struttiva ma sterile. Bisogna parlare


con molta chiarezza. Se non si ha
una grande sensibilit, neppure ci si
accorge del confronto. Quando la
malavita entra nel sistema, diventa
sistema, pi difficile accorgersi
dove si annida. I malavitosi oggi
non sono pi quelli con la coppola
in testa e la lupara tra le mani.
Hanno tanti mezzi a disposizione e
li usano tutti per raggiungere i loro
obiettivi.
Come contrastarli?

Il vescovo Galantino parla della visita di Papa Francesco a Cassano allIonio

Promessa mantenuta
di MARIO PONZI
ladempimento di una promessa
la visita di Papa Francesco a Cassano allJonio: Vengo per chiedere
scusa ha scritto il Pontefice al vescovo Nunzio Galantino, sottratto
parzialmente alla diocesi perch nominato segretario generale della
Conferenza
episcopale
italiana
(Cei). Una frase dice monsignor
Galantino nellintervista rilasciata al
nostro giornale alla vigilia dellarrivo del Pontefice che ha suscitato
in tutti noi la voglia di imparare come si tratta con la gente. E dal
momento dellannuncio iniziata
una missione nella diocesi allinsegna del motto Anche noi vogliamo
chiedere scusa.
Ci racconta come nata?

Vogliono farci credere che usare droga non cos grave. In questo modo
diminuisce la percezione del rischio
e aumenta il consumo. Studi scientifici internazionali dimostrano gli effetti negativi.
Nel Paese sudamericano il livello
di consumo negli ultimi anni sta crescendo a dismisura e dilaga lo spaccio tra i giovani. Colpa dei grandi
gruppi criminali che hanno trasferito
in Argentina i laboratori di produzione di cocaina e di droghe sintetiche. Pasticche e polvere bianca vanno in gran parte verso Europa e Stati Uniti. Gli scarti vengono, invece,
smerciati agli sbandati della baraccopoli con effetti devastanti. Eppure
proprio dai giovani pu nascere una
nuova consapevolezza per sradicare
o almeno allentare la morsa del nar-

degli adolescenti nei loro ultimi anni


di studio fanno uso di marijuana; cifra che sale al 30 per cento solo nella periferia di Buenos Aires. Si evidenzia inoltre che il Paese manca
di una politica pubblica per affrontare questo problema a livello globale.
Gi in occasione della 107 assemblea plenaria dei vescovi, svoltasi a
maggio, era stato chiesto al Governo
di porre maggiore attenzione al dilagare del traffico e delluso di stupefacenti. Occorre dare priorit
al grave problema sociale della droga: una tragedia che distrugge le
famiglie.

Parlerei di filosofia delle scuse.


Tutto iniziato quando il Papa venuto quasi dalla fine del mondo
ha pescato un vescovo quasi ai confini dellItalia e gli ha chiesto di assumere la responsabilit di segretario generale della Cei. Papa Francesco ha chiesto senza imporre. E di
fronte a tanta sincerit e sensibilit
anchio gli ho chiesto di non togliermi del tutto dai miei diocesani,
ai quali sono legato da un affetto
vero. Ha capito subito, gioiosamente sorpreso da questo legame affettivo. Per questo ha voluto scrivere
personalmente ai fedeli chiedendo
comprensione. Poi quando mi ha
annunciato la data scelta per la sua
visita mi ha detto: Vengo per chiedere scusa. Quando lho raccontato ai sacerdoti e ai collaboratori laici abbiamo colto il senso dellinsegnamento che il Papa ci stava dando. E ci siamo interrogati se ci fossero persone a cui chiedere scusa

per averle trascurate o per non essere stati allaltezza di quello che il
Signore sempre chiede.
A chi domandare scusa?
A tante persone. Ma per capirlo
abbiamo dovuto compiere un profondo esame di coscienza. Lo abbiamo fatto insieme, sacerdoti e laici, con serenit. E abbiamo capito
che dobbiamo chiedere scusa soprattutto ai poveri. Non solo per
averli lasciati troppo spesso soli ma
anche perch come Chiesa forse
non siamo stati troppo attenti alle
loro esigenze, soprattutto di quelli
dei quali le strutture non riescono a
prendersi cura. E poi ci sono i bambini. Da noi, come in tutto il sud,
sono tanti. A loro dobbiamo delle
scuse perch spesso come genitori,
come sacerdoti, come catechisti abbiamo abdicato al nostro compito
di educatori. E spesso si sono trovati in balia di falsi maestri. Cos come capitato ai giovani. Abbiamo
fatto tutto quanto era nelle nostre
possibilit per star loro vicino, per
essere credibili, per sostenere i loro
sogni, per evitare che il nostro territorio non fosse ridotto semplicemente a luogo da sfruttare? Sentiamo poi il bisogno di chiedere scusa
ai non credenti e agli indifferenti.
Forse il modo di esprimere la nostra
fede non riuscito ad arrivare al loro cuore. Troppe volte viviamo il
momento pubblico della nostra fede
come se fosse qualcosa di cui servirsi per autocelebrarsi. Dobbiamo infine chiedere scusa per le ferite inferte al nostro territorio. La Calabria una regione bellissima ma
paurosamente sfregiata. Forse abbiamo fatto troppo poco per sensibilizzare al rispetto per il creato.

Cosa ci si attende dalla visita di Papa Francesco?


La visita del Papa sar lo sprone
che ci serve per recuperare e mettere insieme le energie necessarie per
costruire il futuro di questa terra.
Quando il Pontefice compie una visita pastorale si sente dire spesso
che viene a confermare nella fede. Certo, ma questo significa anche confermare nella vita di fede. Il
Papa viene a indicarci la strada che
oggi noi come Chiesa dobbiamo
percorrere per essere credibili.
A quale realt si trover di fronte
dunque Papa Francesco?
La nostra sicuramente una
Chiesa di periferia, una diocesi piccola ma molto ricca di spiritualit e
di grandi energie, che tuttavia ha
bisogno di essere rimessa in cammino e di curare ferite profonde.
La storia, anche recente, di questa terra attribuisce molte ferite allattivit
della malavita.
Non certo un mistero che la
Calabria sia teatro di attivit malavitose. Alcune sfociano in tragedia.
un destino condiviso con gran
parte del sud dItalia. Io dico spesso che come c la globalizzazione
del bene, cos esiste la globalizzazione del male. Come Chiesa ci impegniamo ogni giorno soprattutto
per cambiare la mentalit della gente e per rafforzare gli animi. E dobbiamo stare molto attenti perch
contano molto le parole e i gesti,
ma anche le omissioni.
Ci sono stati momenti di confronto duro, se non di scontro?
La categoria dello scontro non
mai cosa buona perch non co-

A noi come Chiesa viene chiesto


di avere sensibilit evangelica, quella cio che ci fa essere persone pulite, uomini e donne non inclini al
compromesso, ma capaci di rinunciare ai privilegi che la malavita offre, ai tappeti che stende davanti ai
nostri passi. Io ho molto rispetto
per tutti quelli che, politici o no, si
impegnano tanto e spendono gran
parte della loro vita al servizio della
societ civile. Per devo riconoscere
che dove c odore di soldi c sempre la tentazione di usare vie brevi.
Laccoglienza del Papa sar molto
semplice. Come stata preparata?
Ho chiesto da subito di rinunciare a opere di maquillage per Cassano. Se si vuole fare qualcosa si facciano opere durature ed effettivamente necessarie per la cittadinanza. stato anche un modo per metterci alla prova, sacerdoti e laici.
Abbiamo raccolto il necessario e
siamo molto soddisfatti. Anche perch sappiamo che sar molto di pi
quello che, in termini di forza e coraggio, raccoglieremo dopo la visita
del Papa. E dal primo momento ho
fatto due inviti: ho chiesto che la
visita del Papa non entrasse nella
voce indebitamento di qualsiasi capitolo di spesa, e poi che fosse il
momento degli esclusi, dei poveri,
degli emarginati, dei sofferenti e di
quanti si impegnano quotidianamente per il bene reale e concreto
della comunit. Naturalmente c
posto per tutti. Limportante che
il Papa ci incontri nella nostra quotidianit, senza eccezioni. quello
che egli stesso desidera. Anche la
visita alle carceri di Castrovillari si
svolger allinsegna dellordinariet.
Ci saranno solo il direttore del carcere e il personale impegnato nel
turno. Cos come nellhospice che
visiter ci saranno solo i medici di
turno e i volontari che solitamente
svolgono la loro meravigliosa opera
accanto ai malati terminali. Gli altri
vedranno il Pontefice lungo le strade e le piazze che egli attraverser.

I lavori dellannuale incontro internazionale di Oasis svoltosi a Sarajevo

Per superare la logica della violenza


di MARIA LAURA CONTE
Dal mondo a Sarajevo: la rete internazionale
di Oasis ha scelto per lincontro annuale la
capitale dolorosa dei Balcani, citt-simbolo
del ventesimo secolo come la defin Giovanni
Paolo II durante la sua visita nel 1997, citt
che fra pochi giorni celebrer lanniversario
dello scoppio della prima guerra mondiale.
Qui personalit da Egitto, Giordania, Marocco, Spagna, Francia, Belgio, Nigeria, India,
Iran, Canada, Stati Uniti si sono riunite luned 16 e marted 17 giugno per affrontare il tema Tentazione violenza: religioni tra guerra
e riconciliazione, che i recenti fatti di Mossul o della Nigeria, per citare solo gli ultimi
eventi in ordine di tempo, hanno confermato
come questione di estrema attualit.
Le due giornate di lavoro hanno approfondito quattro linee-guida, nelle quali si sono
innestati i diversi interventi: la problematizzazione della guerra, per cui allaumento di una
diffusa sensibilit pacifista sembra corrispondere paradossalmente una radicalizzazione della violenza che ha condotto a genocidi
e oggi al terrorismo in forme sempre pi minacciose; la rilettura delle conseguenze del
primo conflitto mondiale sul mondo islamico,
come la fine del califfato ottomano, la nascita
dellislam politico e del nazionalismo arabo; il
ritorno in alcuni Paesi musulmani della violenza religiosamente motivata che alimenta
per reazione in Occidente il sospetto nei confronti delle fedi, soprattutto di quelle mono-

teiste, considerate in s violente e intolleranti;


infine la memoria per la guerra in Bosnia ed
Erzegovina (1992-1995), che a Sarajevo ha lasciato tracce indelebili.
Della vicenda di Cristo come un oggettivo
superamento della logica della violenza e come tale misura del passato e del futuro della
storia umana ha parlato il cardinale arcivescovo di Milano, Angelo Scola, presidente di
Oasis, nel suo intervento di apertura dei lavori, nel quale si soffermato sul possibile contributo dei cristiani allincontro tra uomini di
religioni diverse: Il congedo definitivo dalla
logica della violenza che levento pasquale
porta in s anche il principale contributo

che come cristiani pensiamo di poter offrire


oggi al dialogo interreligioso. stata la grande intuizione di Assisi e il messaggio che Papa Francesco ha appena ripetuto in Terra
Santa.
Ai lavori ha preso parte anche il Reis-ululema Husein Kavazovi, capo della comunit islamica della Bosnia ed Erzegovina, che
ha raccontato Sarajevo tra passato e futuro,
individuando nella capacit di accoglienza
delle differenze la qualit specifica della sua
citt dalle molteplici componenti religiose. Si
preso poi in esame il jihad sia nella tradizione sunnita, con Asma Asfaruddin, docente
allIndiana University, e in quella sciita, con
Mathieu Terrier, dellcole pratique des hautes tudes di Parigi. Da qui si partiti per ripercorrere leredit mediorientale di quanto
accadde a Sarajevo nel 1914, con Martino
Diez, direttore scientifico di Oasis, scoprire
cos divenuta la guerra dopo la caduta del
muro di Berlino, con Henri Hude, docente
allAccademia militare Saint Cyr di Parigi, e
indagare come la guerra sia in grado di ridisegnare le identit, con Ugo Valisavljevic, vicerettore dellUniversit di Sarajevo.
Il percorso attraverso la guerra approdato
alla riflessione di Ren Girard, riproposta da
Bernard Perret, vice presidente dellAssociazione di ricerche mimetiche di Parigi, e a un
affondo finale nel documento della Commissione teologica internazionale su monoteismo
e violenza, illustrato da Javier Prades, rettore
dellUniversit San Dmaso di Madrid. Il secondo giorno, invece, stato dedicato allo

studio di alcuni casi: la guerra bosniaca, con


il cardinale arcivescovo di Sarajevo, Vinko
Pulji, i Bosgnacchi e le sfide del presente
con Fikret Kari, i Gandhi musulmani con
Ramin Jahanbegloo, della York University di
Toronto, la non violenza e il fondamentalismo
nellIndia contemporanea con il cardinale arcivescovo di Ernakulam-Angamaly dei SiroMalabaresi, George Alencherry, la minaccia di
Boko Haram in Nigeria con il vescovo di Sokoto, Matthew Hassan Kukah, la violenza religiosa e le relazioni intercomunitarie in Egitto dopo la rivoluzione del 2011 con Christian
Cannuyer, direttore della rivista SolidaritOrient di Bruxelles.
Ampia parte dei lavori stata dedicata allo
scambio di esperienze e testimonianze fra tutti i partecipanti al comitato, durante il quale
ancora una volta si constatata la convenienza del metodo di Oasis, che da quando
nata ormai dieci anni fa si configura
come un soggetto comunionale: la sua ricchezza prima sono le persone che hanno scelto di farne parte e ne condividono lintento
principale di promuovere lincontro tra cristiani e musulmani, a partire da competenze e
provenienze geografiche, culturali e religiose
diverse. Anche a Sarajevo, dove sulle strade
restano vivi i segni delle cosiddette rose,
macchie rosse che indicano i punti in cui sono scoppiate bombe vigliacche, si potuto
misurare come lamicizia a carattere transdisciplinare sia una via privilegiata per una lettura sempre pi profonda e autentica della
complessit della realt.

LOSSERVATORE ROMANO

venerd-sabato 20-21 giugno 2014

pagina 7

Nomina
episcopale
negli Stati Uniti
dAmerica
La nomina di ieri riguarda la
Chiesa negli Stati Uniti dAmerica.

Mitchell Thomas
Rozanski
vescovo di Springfield
in Massachusetts

Alla messa del Corpus Domini il Papa indica nel pane eucaristico il vero cibo che sazia la fame delluomo

Alla tavola della libert


il pane eucaristico il vero cibo che sazia
la fame delluomo. Lo ha ricordato il Papa
allomelia della messa celebrata nel tardo
pomeriggio di gioved 19 giugno, solennit del
Corpus Domini, sul sagrato della basilica di San
Giovanni in Laterano. Il Pontefice giunto poco
prima delle 19 al Palazzo lateranense, dove
stato accolto dal cardinale vicario Agostino
Vallini. Alla celebrazione hanno preso parte
ventuno cardinali, fra i quali Pietro Parolin,
segretario di Stato, e numerosi presuli e prelati:
tra loro gli arcivescovi Angelo Becciu, sostituto
della Segreteria di Stato, e Dominique Mamberti,
Il Signore, tuo Dio, ... ti ha nutrito
di manna, che tu non conoscevi
(Dt 8, 2).
Queste parole del Deuteronomio
fanno riferimento alla storia dIsraele, che Dio ha fatto uscire dallEgitto, dalla condizione di schiavit, e
per quarantanni ha guidato nel deserto verso la terra promessa. Una
volta stabilito nella terra, il popolo
eletto raggiunge una certa autonomia, un certo benessere, e corre il rischio di dimenticare le tristi vicende
del passato, superate grazie allintervento di Dio e alla sua infinita bont. Allora le Scritture esortano a ricordare, a fare memoria di tutto il
cammino fatto nel deserto, nel tempo della carestia e dello sconforto.
Linvito quello di ritornare allessenziale, allesperienza della totale
dipendenza da Dio, quando la sopravvivenza era affidata alla sua mano, perch luomo comprendesse che
non vive soltanto di pane, ma ... di
quanto esce dalla bocca del Signore (Dt 8, 3).
Oltre alla fame fisica luomo porta
in s unaltra fame, una fame che
non pu essere saziata con il cibo
ordinario. fame di vita, fame di
amore, fame di eternit. E il segno
della manna come tutta lesperienza dellesodo conteneva in s anche questa dimensione: era figura di
un cibo che soddisfa questa fame
profonda che c nelluomo. Ges ci
dona questo cibo, anzi, Lui stesso il
pane vivo che d la vita al mondo
(cfr. Gv 6, 51). Il suo Corpo il vero
cibo sotto la specie del pane; il suo
Sangue la vera bevanda sotto la
specie del vino. Non un semplice
alimento con cui saziare i nostri corpi, come la manna; il Corpo di Cristo il pane degli ultimi tempi, ca-

segretario per i Rapporti con gli Stati, con


monsignor Antoine Camilleri, sotto-segretario per i
Rapporti con gli Stati, e larcivescovo vicegerente,
Filippo Iannone, con i vescovi ausiliari di Roma.
In posti riservati erano il prefetto della Casa
Pontificia, larcivescovo Georg Gnswein, e il
medico Patrizio Polisca. Tra le personalit
presenti, il sindaco di Roma, Ignazio Marino. Il
servizio liturgico stato curato dai ministranti del
Pontificio seminario romano maggiore e del Sedes
Sapientiae, mentre i canti sono stati eseguiti dalla
Cappella Sistina diretta dal maestro Massimo
Palombella e dal coro della diocesi di Roma

pace di dare vita, e vita eterna, perch la sostanza di questo pane


lAmore.
NellEucaristia si comunica lamore del Signore per noi: un amore cos grande che ci nutre con S stesso;
un amore gratuito, sempre a disposizione di ogni persona affamata e bisognosa di rigenerare le proprie forze. Vivere lesperienza della fede significa lasciarsi nutrire dal Signore e
costruire la propria esistenza non sui
beni materiali, ma sulla realt che
non perisce: i doni di Dio, la sua
Parola e il suo Corpo.
Se ci guardiamo attorno, ci accorgiamo che ci sono tante offerte di cibo
che non vengono dal Signore e che
apparentemente soddisfano di pi.
Alcuni si nutrono con il denaro, altri
con il successo e la vanit, altri con
il potere e lorgoglio. Ma il cibo che
ci nutre veramente e che ci sazia
soltanto quello che ci d il Signore!
Il cibo che ci offre il Signore diverso dagli altri, e forse non ci sembra cos gustoso come certe vivande
che ci offre il mondo. Allora sogniamo altri pasti, come gli ebrei nel deserto, i quali rimpiangevano la carne
e le cipolle che mangiavano in Egitto, ma dimenticavano che quei pasti
li mangiavano alla tavola della schiavit. Essi, in quei momenti di tentazione, avevano memoria, ma una
memoria malata, una memoria selettiva. Una memoria schiava, non libera.
Ognuno di noi, oggi, pu domandarsi: e io? Dove voglio mangiare? A quale tavola voglio nutrirmi? Alla tavola del Signore? O
sogno di mangiare cibi gustosi, ma
nella schiavit? Inoltre, ognuno di
noi pu domandarsi: qual la mia
memoria? Quella del Signore che

diretto dal maestro Marco Frisina. Al termine dei


riti di comunione ha avuto inizio la processione
aux flambeaux, alla quale hanno preso parte
confraternite e sodalizi, laici del vicariato,
associazioni eucaristiche, cavalieri del Santo
Sepolcro e di Malta, religiose, religiosi, sacerdoti,
seminaristi e diaconi, parroci di Roma e canonici
lateranensi, bambini della prima comunione,
prelati, vescovi, arcivescovi e cardinali. Sul carro
bianco dove era esposto lostensorio sono saliti due
diaconi, mentre il cardinale Vallini lo ha seguito a
piedi. Dietro di lui si sono uniti al corteo
moltissimi fedeli. Il Papa ha atteso in piedi, al

mi salva, o quella dellaglio e delle


cipolle della schiavit? Con quale
memoria io sazio la mia anima?
Il Padre ci dice: Ti ho nutrito di
manna che tu non conoscevi. Recuperiamo la memoria. Questo il
compito, recuperare la memoria. E
impariamo a riconoscere il pane fal-

centro del sagrato della cattedrale di Roma, che


lintero corteo si incamminasse lungo via
Merulana. Quindi ha raggiunto in auto la
basilica di Santa Maria Maggiore, dove stato
accolto dal cardinale arciprete Santos Abril y
Castell. Al termine della processione lostensorio
stato collocato sullaltare allestito dinanzi alla
basilica liberiana. Da l Papa Francesco,
dopo aver incensato il Santissimo Sacramento al
canto del Tantum ergo, ha impartito la
benedizione eucaristica. Il rito si concluso con il
canto dellantifona mariana Sub tuum
praesidium.

so che illude e corrompe, perch


frutto dellegoismo, dellautosufficienza e del peccato.
Tra poco, nella processione, seguiremo Ges realmente presente nellEucaristia. LOstia la nostra manna,
mediante la quale il Signore ci dona
se stesso. A Lui ci rivolgiamo con fiducia: Ges, difendici dalle tentazio-

ni del cibo mondano che ci rende


schiavi, cibo avvelenato; purifica la
nostra memoria, affinch non resti
prigioniera nella selettivit egoista e
mondana, ma sia memoria viva della
tua presenza lungo la storia del tuo
popolo, memoria che si fa memoriale del tuo gesto di amore redentivo. Amen.

Nato il 6 agosto 1958 a Baltimore, in Maryland, ha frequentato la scuola elementare Sacred


Heart of Mary a Dundalk, e quella secondaria dellOur Lady of
Mount Carmel in Essex. Ha compiuto gli studi di filosofia e teologia presso il Theological college
dellUniversit cattolica di America a Washington. stato ordinato sacerdote per larcidiocesi di
Baltimore il 24 novembre 1984 ed
stato vice parroco in varie parrocchie: Saint Michael in Overlea, Saint Anthony of Padua a
Baltimore, Saint Isaac Jogues a
Baltimore. Poi stato nominato
parroco delle parrocchie gemellate Holy Cross and Saint Mary
Star of the Sea a Baltimore e parroco della Saint John the Evangelist a Severna Park. stato anche
vicario foraneo nella contea Anne
Arundel e membro del collegio
dei consultori e del consiglio presbiterale, del comitato arcidiocesano per le vocazioni, del Priest
Personnel Board, del comitato
per la formazione permanente del
clero e quello per la formazione
dei laici. Finora era vicario per i
ministri ispanici a Baltimore. Nominato vescovo titolare di Walla
Walla e ausiliare di Baltimore il 3
luglio 2004, ha ricevuto lordinazione episcopale il 24 agosto successivo. In seno alla Conferenza
episcopale presidente del Committee on ecumenical and interreligious affairs.

Messa a Santa Marta

Caccia al tesoro
Soldi, vanit e potere non rendono felice luomo. I veri tesori, le ricchezze che contano, sono lamore,
la pazienza, il servizio agli altri e
ladorazione di Dio. questo il
messaggio che Papa Francesco ha
proposto nella messa celebrata venerd mattina, 20 giugno, nella cappella della Casa Santa Marta.
Cuore della meditazione del Pontefice sono state le parole di Ges
riportate dal Vangelo di Matteo (6,
19-23): Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassnano e rubano; accumulate invece per
voi tesori in cielo, dove n tarma n
ruggine consumano e dove ladri
non scassnano e non rubano. Perch, dov il tuo tesoro, l sar anche il tuo cuore. Insomma, stato
il commento del Papa, il consiglio
di Ges semplice: non accumulate
per voi tesori sulla terra! un consiglio di prudenza. Tanto che Ges aggiunge: Guarda, questo non
serve a niente, non perdere
tempo!.
Sono tre, in particolare, i tesori
dai quali Ges mette in guardia a
pi riprese. Il primo tesoro loro,
i soldi, le ricchezze ha spiegato il
vescovo di Roma. E infatti non sei
sicuro con questo tesoro, perch
forse te lo ruberanno. Non sei sicuro con gli investimenti: forse crolla
la Borsa e tu rimani senza niente!.
E poi dimmi: un euro in pi ti fa
pi felice o no?. Dunque, ha proseguito il Pontefice, le ricchezze
sono un tesoro pericoloso. Certo,
possono anche servire per fare tante cose buone, per esempio per
portare avanti la famiglia. Ma, ha
avvertito, se tu le accumuli come
un tesoro, ti rubano lanima. Per
questo Ges nel Vangelo torna su
questo argomento, sulle ricchezze,
sul pericolo delle ricchezze, sul mettere le speranze nelle ricchezze. E
dice di stare attenti perch un tesoro che non serve.
Il secondo tesoro di cui parla il
Signore la vanit, cio cercare
di avere un prestigio, di farsi vedere. Ges condanna sempre questo
atteggiamento: Pensiamo a cosa
dice ai dottori della legge quando
digiunano, quando danno lelemosi-

na, quando pregano per farsi vedere. Del resto, anche la vanit non
serve, finisce. La bellezza finisce.
Su questo concetto il Pontefice ha
citato unespressione definita un
po forte di san Bernardo, secondo cui la tua bellezza finir per
essere pasto dei vermi.
Lorgoglio, il potere, il terzo
tesoro che Ges indica come inutile e pericoloso. Una realt evidenziata nella prima lettura della liturgia tratta dal secondo libro dei Re
(11, 1-4.9-18.20), dove si legge la storia della crudele regina Atalia: il
suo grande potere dur sette anni,
poi stata uccisa. Insomma tu
sei l e domani sei caduto, perch
il potere finisce: quanti grandi, orgogliosi, uomini e donne di potere
hanno finito nellanonimato, nella
miseria o in prigione....
Ecco, allora, lessenza dellinsegnamento di Ges: Non accumulate! Non accumulate soldi, non accumulate vanit, non accumulate
orgoglio, potere! Questi tesori non
servono!. Piuttosto sono altri i tesori da accumulare, ha affermato il
Pontefice. Infatti c un lavoro di
accumulare tesori che buono. Lo

dice Ges nella stessa pagina evangelica: Dov il tuo tesoro, l sar
anche il tuo cuore. Questo proprio il messaggio di Ges: avere
un cuore libero. Invece se il tuo
tesoro nelle ricchezze, nella vanit, nel potere, nellorgoglio, il tuo
cuore sar incatenato l, il tuo cuore
sar schiavo delle ricchezze, della
vanit, dellorgoglio.
In questa prospettiva Papa Francesco ha esortato appunto ad avere
un cuore libero, proprio perch
espressamente Ges ci parla della
libert del cuore. E un cuore libero si pu avere soltanto con i tesori del cielo: lamore, la pazienza,
il servizio agli altri, ladorazione a
Dio. Queste sono le vere ricchezze che non vengono rubate. Le altre ricchezze soldi, vanit, potere
appesantiscono il cuore, lo incatenano, non gli danno la libert.
Bisogna dunque puntare ad accumulare le vere ricchezze, quelle che
liberano il cuore e ti rendono
un uomo e una donna con quella
libert dei figli di Dio. Si legge in
proposito nel Vangelo che se il tuo
cuore schiavo, non sar luminoso
il tuo occhio, il tuo cuore. Infatti,

ha sottolineato Papa Francesco, un


cuore schiavo non un cuore luminoso: sar tenebroso!. Perci se
noi accumuliamo tesori della terra,
accumuliamo tenebre che non servono, non ci danno la gioia. Ma soprattutto non ci danno la libert.
Invece, ha rimarcato il vescovo di
Roma, un cuore libero un cuore
luminoso, che illumina gli altri, che
fa vedere la strada che porta a
Dio. un cuore luminoso, che
non incatenato, un cuore che va
avanti e che anche invecchia bene,
perch invecchia come il buon vino:
quando il buon vino invecchia un
bel vino invecchiato!. Viceversa,
ha aggiunto, il cuore che non luminoso come il vino non buono:
passa il tempo e si guasta di pi e
diventa aceto.
Il Pontefice ha concluso invitando a pregare il Signore perch ci
dia questa prudenza spirituale per
capire bene dove il mio cuore, a
che tesoro attaccato il mio cuore.
E ci dia anche la forza di scatenarlo, se incatenato, perch divenga libero, divenga luminoso e ci
dia questa bella felicit dei figli di
Dio, la vera libert.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

venerd-sabato 20-21 giugno 2014

Il Papa ai partecipanti allInternational Drug Enforcement Conference

La droga non si vince con la droga


La legalizzazione giuridicamente discutibile e non produce gli effetti voluti
La droga non si vince con la droga!
La droga un male, e con il male non
ci possono essere cedimenti o
compromessi. quanto riaffermato
da Papa Francesco nella mattina di
venerd 20 giugno. Ricevendo nella
Sala Clementina i partecipanti alla
International Drug Enforcement
Conference, il Pontefice ha espresso
dolore e preoccupazione perch il
flagello della droga continua a
imperversare minacciando soprattutto i
giovani.
Illustri Signori,
sono lieto di incontrarvi al termine
della International Drug Enforcement
Conference. Vi ringrazio della vostra
visita e vi esprimo il mio apprezzamento per lopera che svolgete affrontando un problema tanto grave
e complesso del nostro tempo. Vi
auguro che queste giornate romane
segnino una tappa proficua nel vostro impegno. In particolare, auspico
che possiate raggiungere gli obiettivi
che vi siete posti: coordinare le politiche antidroga, condividere le relative informazioni e sviluppare una
strategia operativa tesa al contrasto
del narcotraffico. Forse nel narcotraffico le azioni sono quelle che
rendono pi soldi nel mercato. E
questo tragico.
Il flagello della droga continua ad
imperversare in forme e dimensioni
impressionanti, alimentato da un
mercato turpe, che scavalca confini
nazionali e continentali. In tal modo

continua a crescere il pericolo per i


giovani e gli adolescenti. Di fronte a
tale fenomeno, sento il bisogno di
manifestare il mio dolore e la mia
preoccupazione.
Vorrei dire con molta chiarezza: la
droga non si vince con la droga! La
droga un male, e con il male non
ci possono essere cedimenti o compromessi. Pensare di poter ridurre il
danno, consentendo luso di psicofarmaci a quelle persone che continuano ad usare droga, non risolve
affatto il problema. Le legalizzazioni
delle cosiddette droghe leggere,
anche parziali, oltre ad essere quanto meno discutibili sul piano legisla-

tivo, non producono gli effetti che si


erano prefisse. Le droghe sostitutive,
poi, non sono una terapia sufficiente, ma un modo velato di arrendersi
al fenomeno. Intendo ribadire quanto gi detto in altra occasione: no ad
ogni tipo di droga. Semplicemente.
No ad ogni tipo di droga (cfr.
Udienza generale, 7 maggio 2014).
Ma per dire questo no, bisogna dire
s alla vita, s allamore, s agli altri,
s alleducazione, s allo sport, s al
lavoro, s a pi opportunit di lavoro. Un giovane che non ha lavoro,
pensiamoci. Credo che la cifra sia 75
milioni, in Europa. Credo, non sono
sicuro, non voglio dire una cosa che
non c. Ma pensiamo ad un giova-

ne: n, n. N studia n lavora. Entra in questa mancanza di orizzonte,


di speranza, e la prima offerta sono
le dipendenze, tra le quali la droga.
Questo... Le opportunit di lavoro,
leducazione, lo sport, la vita sana:
questa la strada della prevenzione
della droga. Se si realizzano questi
s, non c posto per la droga, non
c posto per labuso di alcol e per
le altre dipendenze.
La Chiesa, fedele al mandato di
Ges di andare dovunque c un essere umano sofferente, assetato, affamato, in carcere (cfr. Mt 25, 31-46),
non ha abbandonato quanti sono caduti nella spirale della droga, ma

Contro le reti finanziarie del narcotraffico


Contrastare il fenomeno del narcotraffico internazionale, cercando di smantellarne soprattutto le strutture
finanziare: ecco lobiettivo della International Drug
Enforcement Conference, presentata stamani al Pontefice dal direttore centrale per i servizi antidroga del
ministero dellInterno italiano, Andrea De Gennaro,
generale della Guardia di Finanza.
Allincontro con Papa Francesco hanno preso parte
i capi delle agenzie antidroga di 129 Paesi, a Roma
per il loro raduno annuale. Con loro anche il personale della direzione centrale per i servizi antidroga e
dellUfficio nazionale di coordinamento delle attivit
antidroga, con i familiari che, ha detto De Gennaro,
spesso sono chiamati a portare il peso pi gravoso

del nostro impegno professionale. un lavoro che


punta, ha spiegato il direttore centrale, ad arginare
una deriva umana e a tenere accesa, in quel buio,
la luce della speranza per tanti che sono caduti nella
schiavit della droga e per le loro famiglie che vivono
sulla propria pelle il dramma della tossicodipendenza.
Al termine delludienza, Michele M. Leonhart, a
capo della Drug Enforcement Administration (Dea),
lagenzia federale antidroga statunitense, ha consegnato al Pontefice una targa, un distintivo e un attestato con la qualifica di agente speciale onorario
conferita a Papa Francesco.

con il suo amore creativo andata


loro incontro. Li ha presi per mano,
attraverso lopera di tanti operatori e
volontari, perch potessero riscoprire
la propria dignit, aiutandoli a far
risuscitare quelle risorse, quei talenti
personali che la droga aveva sepolto,
ma che non poteva cancellare, dal
momento che ogni uomo creato a
immagine e somiglianza di Dio (cfr.
Gen 1, 26). Ma questo lavoro di recupero molto limitato, non sufficiente. Bisogna lavorare sulla prevenzione. Questo far molto bene.
Lesempio di tanti giovani che,
desiderosi di sottrarsi alla dipendenza dalla droga, si impegnano a ricostruire la loro vita, uno stimolo a
guardare in avanti con fiducia.
Illustri Signori, vi incoraggio a
proseguire il vostro lavoro con sempre grande speranza. Vi auguro il
meglio e di cuore vi benedico. Grazie.

A un convegno su libert religiosa e diritto internazionale

Inaccettabili le persecuzioni per motivi di fede


inaccettabile che sussistano
persecuzioni per motivi di appartenenza
religiosa! Questo ferisce la ragione, attenta
alla pace e umilia la dignit delluomo.
Lo ha ribadito Papa Francesco ricevendo
stamane, venerd 20 giugno, nella Sala
del Concistoro, i partecipanti al convegno
sul tema La libert religiosa secondo il
diritto internazionale e il conflitto globale
dei valori, promosso dalla Saint Johns
University di New York e dalla Libera
universit Maria Santissima Assunta
(Lumsa) di Roma.

Vi accolgo in occasione del vostro Convegno Internazionale, cari fratelli e sorelle. Ringrazio il Prof. Giuseppe Dalla
Torre per le sue cortesi parole.
Di recente, il dibattito intorno alla libert religiosa si fatto molto intenso,
interpellando sia i Governi sia le Confessioni religiose. La Chiesa Cattolica, a
questo riguardo, fa riferimento alla Dichiarazione Dignitatis humanae, uno dei
documenti pi importanti del Concilio
Ecumenico Vaticano II.
In effetti, ogni essere umano un
cercatore della verit circa la propria
origine e il proprio destino. Nella sua
mente e nel suo cuore sorgono interrogativi e pensieri che non possono essere repressi o soffocati, in quanto
emergono dal profondo e sono connaturati allintima essenza della persona.
Sono domande religiose ed hanno bisogno della libert religiosa per manifestarsi pienamente. Esse cercano di far
luce sullautentico significato dellesistenza, sul legame che la connette al
cosmo e alla storia, e intendono squarciare il buio da cui sarebbe circondata
la vicenda umana se tali quesiti non
fossero posti e rimanessero senza risposte. Dice il Salmista: Quando vedo i
tuoi cieli, opera delle tue dita, / la luna
e le stelle che tu hai fissato, / che cosa
mai luomo perch di lui ti ricordi, /
il figlio delluomo, perch te ne curi?
(Sal 8, 5).
La ragione riconosce nella libert religiosa un diritto fondamentale delluomo che riflette la sua pi alta dignit,
quella di poter cercare la verit e di
aderirvi, e riconosce in essa una condizione indispensabile per poter dispiegare tutta la propria potenzialit. La libert religiosa non solo quella di un
pensiero o di un culto privato. libert di vivere secondo i principi etici conseguenti alla verit trovata, sia privatamente che pubblicamente. Questa
una grande sfida nel mondo globalizza-

to, dove il pensiero debole che come una malattia abbassa anche il livello etico generale, e in nome di un
falso concetto di tolleranza si finisce
per perseguitare coloro che difendono
la verit sulluomo e le sue conseguenze etiche.
Gli ordinamenti giuridici, statuali o
internazionali, sono chiamati pertanto a
riconoscere, garantire e proteggere la libert religiosa, che un diritto intrinsecamente inerente alla natura umana, alla sua dignit di essere libero, ed anche un indicatore di una sana democrazia e una delle fonti principali della legittimit dello Stato.
La libert religiosa, recepita nelle costituzioni e nelle leggi e tradotta in
comportamenti coerenti, favorisce lo
sviluppo di rapporti di mutuo rispetto
tra le diverse Confessioni e una loro sana collaborazione con lo Stato e la societ politica, senza confusione di ruoli
e senza antagonismi. Al posto del conflitto globale dei valori si rende possibile in tal modo, a partire da un nucleo
di valori universalmente condivisi, una
globale collaborazione in vista del bene
comune.
Alla luce delle acquisizioni della ragione, confermate e perfezionate dalla
rivelazione, e del progresso civile dei
popoli, risulta incomprensibile e preoccupante che, a tuttoggi, nel mondo
permangano discriminazioni e restrizioni di diritti per il solo fatto di appartenere e professare pubblicamente una
determinata fede. inaccettabile che
addirittura sussistano vere e proprie
persecuzioni per motivi di appartenenza religiosa! Anche guerre! Questo ferisce la ragione, attenta alla pace e umilia la dignit delluomo.
per me motivo di grande dolore
constatare che i cristiani nel mondo subiscono il maggior numero di tali discriminazioni. La persecuzione contro i
cristiani oggi addirittura pi forte che
nei primi secoli della Chiesa, e ci sono
pi cristiani martiri che in quellepoca.
Questo accade a pi di 1700 anni
dalleditto di Costantino, che concedeva la libert ai cristiani di professare
pubblicamente la loro fede.
Auspico vivamente che il vostro convegno illustri con profondit e rigore
scientifico le ragioni che obbligano
ogni ordinamento giuridico a rispettare
e difendere la libert religiosa. Vi ringrazio per questo contributo. Vi chiedo
di pregare per me. Di cuore vi auguro
il meglio e chiedo a Dio che vi benedica. Grazie.

Il saluto e le conclusioni del rettore Dalla Torre

Nel mondo violazioni per sette persone su dieci


Sette abitanti del mondo su dieci non vedrebbero adeguatamente
garantita limmunit della propria
coscienza da coercizioni esterne.
Prendono spunto da questo dato
i lavori del convegno che si svolge alla Lumsa dal 20 al 21 giugno. Presentandone i contenuti a
Papa Francesco allinizio delludienza, il rettore Giuseppe
Dalla Torre ha sottolineato che
quello della libert religiosa
un tema antico, ma purtroppo
ancora attuale, visto che i mezzi
di comunicazione sociale informano costantemente sulle violazioni, che, in varie parti del mondo vengono ogni giorno perpetrate nei confronti di questo fondamentale diritto.
Il convegno intende offrire, ha
spiegato Dalla Torre, contributi
concreti allo sviluppo di un diritto positivo, efficacemente diretto
a che nessuno sia impedito o costretto in materia di coscienza.
Le cause ha proseguito sono diverse e le violazioni sono
compiute non solo da pubblici
poteri, come accadeva tradizio-

nalmente, ma anche da poteri


privati. Da qui linvito ai giuristi
ad approfondire lo studio della
materia al fine di fornire strumenti concettuali e proposte normative idonee a rafforzare le garanzie gi esistenti; ad assicurare
non solo laffermazione formale,
negli ordinamenti giuridici, del
diritto di libert religiosa, ma anche la sua concreta esercitabilit.
Il che comporta la rimozione degli ostacoli. Nella consapevolezza, ha concluso, che lautentico
diritto positivo non sussiste nella
volont del pi forte, ma nel suo
essere strumento di giustizia.
Alludienza erano presenti, tra
gli altri, il cardinale Nicora, larcivescovo Zani e Michael Simmons, decano della School of
Law delluniversit di New York,
fondata nel 1870 dai padri vincenziani. Rivolgendo un saluto al
Pontefice, gli ha donato una maglietta della squadra di soccer (il
calcio statunitense) dellateneo.
una buona squadra ha commentato con una battuta anche

se non forte come lalbiceleste,


ovvero la nazionale argentina.
Al rettore Dalla Torre sono state affidate anche le conclusioni
dei lavori. Dopo una panoramica
della situazione odierna, caratterizzata da violazioni palesi o occulte, il relatore ha analizzato i
nuovi volti di tali discriminazioni,
citando in particolare la giurisprudenza della Corte europea
dei diritti delluomo che ha di
fatto applicato il principio della
laicit dello Stato come limite
alla libert religiosa. In proposito Dalla Torre ha riaffermato che
il fatto religioso per sua natura
di rilevanza pubblica e non pu
essere relegato alla sfera privata.
Infine il rettore della Lumsa ha
messo in luce come il conflitto
globale dei valori cui fa riferimento il tema dei lavori evochi
lo spettro di nuove guerre di religione, favorito da fondamentalismo e terrorismo, e ha esortato a
chiedersi se il riapparire delle
guerre di religione non sia un
nuovo mito, dietro al quale si nascondono pi secolari realt.

Inizio
della missione
del nunzio apostolico
in Kiribati
Il 19 maggio, monsignor Martin
Krebs, arcivescovo titolare di Taborenta, giunto, accompagnato
dal vescovo di Tarawa, monsignor
Paul Mea Kaiuea, M.S.C., allaeroporto internazionale Bonriki, dove
stato accolto da un officiale del
Protocollo del ministero degli Affari esteri e dellImmigrazione, e
da un gruppo di fedeli del cammino neocatecumenale. Poco dopo il
suo arrivo, il rappresentante pontificio ha incontrato nella sede
dello stesso ministero la signorina
Saitofi Mika, in rappresentanza
del ministro, in quel momento assente dalla capitale.
Lindomani monsignor Krebs
stato ricevuto nella residenza presidenziale per la cerimonia di presentazione delle lettere credenziali
al presidente delle Kiribati. Durante il successivo dialogo, Anote
Tong ha espresso il suo sincero
apprezzamento per la persona del
Papa, per il suo impegno in favore delle esigenze morali della politica internazionale e per la protezione del creato. Il capo delle Stato ha altres ringraziato la Chiesa
cattolica per limportante opera
che svolge in Kiribati, soprattutto
nel campo delleducazione e nella
ricomposizione dei conflitti sociali. Da parte sua, il nunzio apostolico ha assicurato la vicinanza paterna di Papa Francesco, promettendo il suo impegno personale di
rappresentante pontificio a sostegno della numerose attivit della
Chiesa locale.
Dopo lincontro con il presidente, monsignor Krebs ha reso visita
ad alcuni ministri fra cui il ministro degli Affari interni e vicepresidente, signora Taima Onorio, il
ministro responsabile per le Donne, la giovent e gli affari sociali,
signora Tangariki Reete, il ministro del Commercio, dellindustria
e delle cooperative, Pinto Katia, e
il ministro dellAmbiente e dello
Sviluppo agricolo, Tiarite George
Kwong, che gli ha presentato il
progetto di riserva naturale pi
grande del mondo (oltre 410.500
chilometri quadrati) della Phoenix
Islands Protected Area. In serata,
il presidente ha offerto un ricevimento per il nunzio apostolico e
gli ambasciatori dellAustria e della Repubblica Ceca che avevano
presentato con monsignor Krebs
le loro lettere credenziali in giornata. Lindomani, questultimo ha
incontrato Rimeta Beniamina, ministro per le Comunicazioni, il
trasporto e lo sviluppo del turismo.
Durante la sua permanenza a
Tarawa, il nunzio apostolico ha
potuto conoscere e incoraggiare i
seminaristi e i sacerdoti presenti
sullisola, ha celebrato la messa
nella chiesa di Saint Joseph con le
religiose e i religiosi, fra cui le sisters of Our Lady of the Sacred
Heart, le sisters of the Good Samaritan, i fratelli maristi delle
scuole e i missionari del Sacro
Cuore, e ha concelebrato con
monsignor Mea la solenne messa
di benvenuto nella cattedrale, con
circa 1.200 persone, conclusasi con
una serata festiva con danze e
canti tipici, in una grande maneaba, la casa tradizionale che serve
come luogo dincontro della popolazione nella cultura delle isole.

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