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Parchi di

Lombardia

www.regione.lombardia.it

Alla scoperta di 10 parchi


regionali lombardi

Parco del Campo dei Fiori

Parco dei Colli di Bergamo


Parco delle Groane
Parco del Mincio

Parco del Monte Barro

Parco di Montevecchia
e della Valle del Curone
Parco dellOglio Nord
Parco dellOglio Sud

Parco della Pineta di Appiano Gentile


e Tradate
Parco del Serio

LOMBARDIA. COSTRUIAMOLA INSIEME.

volume 1

Regione Lombardia
Direzione Generale Qualit dellAmbiente
Unit Organizzativa Parchi e Aree Protette
Struttura Valorizzazione delle Aree Protette
e Difesa della Biodiversit
www.regione.lombardia.it
www.parchi.regione.lombardia.it
www.ambiente.regione.lombardia.it
www.areaparchi.it

Parchi di
Lombardia
Alla scoperta di 10 parchi
regionali lombardi

Realizzazione editoriale
Agenzia Geografica Sole di Vetro
Via Donizetti, 50 Monza
Tel. 039.59.60.805
Progetto Iniziative Speciali
Francesca De Martinis
Sole di Vetro Tel. 039.32.40.85
E-mail: f.demartinis@soledivetro.it
Stampa
A.G. Bellavite

Parco del Campo dei Fiori

Parco dei Colli di Bergamo


Parco delle Groane
Parco del Mincio

Parco del Monte Barro

Parco di Montevecchia
e della Valle del Curone

Legenda

Trekking

Bici

Gastronomia

Osservazione
faunistica

Mountain-bike

Turismo urbano

Equitazione

Itinerari didattici

Arrampicata

Canoa

Parco dellOglio Nord


Parco dellOglio Sud

Parco della Pineta di Appiano Gentile


e Tradate
Parco del Serio

volume 1

Dalle Prealpi varesine e lecchesi al verde periurbano delle Groane e dei Colli
Bergamaschi, dai rilievi vignati di Montevecchia ai sinuosi meandri dei grandi
fiumi: davvero inesauribile la variet nei parchi regionali lombardi,
e sorprendente lelevata accessibilit garantita a quanti li vogliano esplorare.
Bastano infatti pochi minuti per ritrovarsi immersi in contesti di grande pregio,
dove al chiasso cittadino si contrappongono i soffusi suoni della natura,
al grigio delle strade il verde della vegetazione, a odori e sapori noti
lenogastronomia tipica, con il suo tripudio di gusti e profumi tradizionali.
Negli ultimi anni limpegno delle singole aree protette stato indirizzato
a una pi completa fruizione, con la creazione di percorsi natura,
sentieri didattici e centri visita, cui va aggiunta la costante
e preziosa attivit di educazione ambientale per le scuole e i turisti.
Questa pubblicazione non ha la pretesa di trattare nel dettaglio lintera rete
protetta della Lombardia, forte di ben 24 parchi, senza contare le riserve
e i monumenti naturali. Viceversa lintento porre una lente dingrandimento
su 10 realt che, pur non rientrando a volte nelle principali direttrici turistiche
regionali, rappresentano delle mete imperdibili per gli amanti del verde.
Il consiglio di non visitare questi parchi con una semplice toccata e fuga,
ma di attraversarli assecondando il ritmo lento dei cicli naturali: a piedi
dunque, ma anche in bicicletta, in canoa o a cavallo.
Un modo di fare turismo che si scrive mobilit sostenibile e si legge
conoscenza del territorio, rispetto per lambiente, benessere fisico.
Scoprirete cos che sotto il cielo di Lombardia una gita pu trasformarsi
in unesperienza al tempo stesso unica e moltiplicabile per 10.
Il viaggio comunque non finisce qui, prossimamente si continuer
nellesplorazione di altre aree protette, vi aspettano altre avventure.

LC

PARCO DEL CAMPO DEI FIORI

PARCO DI MONTEVECCHIA E DELLA VALLE DEL CURONE

Il sacro
nel verde

Distese
di colline

58

PARCO DEI COLLI DI BERGAMO

Natura
fuori porta

BG-BS-CR

PARCO DELLOGLIO NORD

Acqua, acqua
dappertutto

18

68
CR-MN

PARCO DELLE GROANE

PARCO DELLOGLIO SUD

Oasi
di brughiera

Alle fronde
dei salici

28

78
VA-CO

PARCO DEL MINCIO

PARCO DELLA PINETA DI APPIANO GENTILE E TRADATE

Dal Garda
al Po

Foresta
di pianura

38

88

PARCO DEL MONTE BARRO

BG-CR

LC

MN

MI-MB

BG

VA

Sommario

Quadro dunione

PARCO DEL SERIO

Systema Naturae

48

Riflessi di natura

98

Quadro dunione

Parco di Montevecchia
e della Valle del Curone
Provincia di Lecco

Parco del Monte Barro


Provincia di Lecco

Parco del Campo dei Fiori


Provincia di Varese

Parco dei Colli di Bergamo


Provincia di Bergamo

Parco dellOglio Nord


Province di Bergamo,
Brescia e Cremona

Parco della Pineta


di Appiano Gentile
e Tradate
Province di Como
e Varese

Parco del Mincio


Provincia di Mantova

Parco delle Groane


Province di Milano
e Monza e Brianza

Parco del Serio

Parco dellOglio Sud

Province di Bergamo
e Cremona

Province di Cremona
e Mantoiva

Il sacro
nel verde

Testi A. Tremolaterra Foto L. Beretta

PARCO DEL CAMPO DEI FIORI (VA)


In una delle aree a pi elevata densit urbana della
Lombardia, unoasi di verde dove riscoprire edifici storici
e religiosi, boschi e specchi dacqua sospesi nel tempo.

n massiccio calcareo posto tra il Lago di Varese e


la Valcuvia: un concentrato di
grotte e cunicoli, biotopi tipicamente prealpini come le torbiere e i laghi di Ganna e di
A destra: Brinzio, e ampi spazi occupati
segnaletica
lungo da boschi di faggio e castagno,
il Sentiero n. 1 alle quote pi basse, abete rosso e larice a quelle pi elevate.
Sotto:
lautunno Copre allincirca 5400 ettari
investe larea del Parco Regionale del
i castagneti
Campo dei Fiori. Sembra ine trasforma
in soffici credibile ritrovarsi nel cuore di
tappeti un ambiente naturale di cos
il fogliame
depositato accentuata caratterizzazione,
lungo quando pochi chilometri pi a
i tracciati
Sud si stentava a divincolarsi
escursionistici
del parco dalle maglie della rete urbana
e periurbana varesina. Ma lo
stupore solo un dettaglio, un
pensiero che attraversa la mente per pochi istanti: ben altro
ci che cattura lattenzione, al
cospetto di un parco dove gli
spunti di visita sono inesauriIn apertura:
la ricca
fioritura
che investe
i corridoi
boschivi
del parco

bili. Perch questo non solo


un luogo di salvaguardia naturale, ricco di importanti elementi storico-architettonici
quali santuari, ville e fortificazioni: anche un punto privilegiato di osservazione del cielo, con la presenza di un Osservatorio Astronomico che
sfrutta i 1226 metri di quota del
Monte Tre Croci. Ed una
cornice paesaggistica traboccante di simboli della spiritualit e della devozione popolare, convergenti nellitinerario
religioso pi suggestivo del territorio insubrico: quello del
Sacro Monte. Dal capoluogo
provinciale muoviamo quindi
alla scoperta di questo lembo
di Lombardia, sospeso al di l
del tempo fra colli e pianura.

chessi di pannelli informativi


sui pi importanti aspetti storici e naturalistici dellarea protetta. Si pu cos scegliere se
appassionarsi al fenomeno del
carsismo e alla formazione delle sorgenti lungo il Sentiero delle Sorgenti di Luvinate, o se
scoprire i segreti del travertino seguendo il Sentiero natura
che parte in localit Grotte di
Valganna, a Induno Olona; e
ancora, concedersi un interessante Percorso museale del castagno nellarea di Brinzio, sede del parco, ripercorrendo la
storia di una delle coltivazioni
pi tradizionali delle Prealpi;

o soddisfare le nostre velleit Sopra:


naturalistiche sul Sentiero na- linchino
dei canneti
tura del Lago di Ganna, tra sulle acque
lomonimo abitato e lAbbazia del Lago
di Ganna
di San Gemolo, interamente dedicato allo studio delle zone Sotto:
umide dellarea e chiave di let- Santa Maria
del Monte,
tura privilegiata di uno degli il pittoresco
ambienti naturali pi rappre- borgo
che rappresenta
sentativi del parco.
lultima tappa
Il Lago di Ganna costituisce lungo la salita
infatti, con la Torbiera del Pra- al Sacro Monte
di Varese
lugano, una delle pi affascinanti componenti delle sei riserve naturali qui istituite. Di
circa 100 ettari, comprende boschi igrofili e praterie che convergono sui due specchi dac-

Sentieri e riserve

Il parco si pu esplorare attraverso la rete di sentieri (18 in


tutto) che ne percorre gli ambienti pi caratteristici, descrivendone specificit geomorfologiche e caratterizzazioni floristiche e faunistiche. A questi, dotati di una puntuale segnaletica e nella quasi totalit
dei casi facilmente percorribili, se ne aggiungono altri cinque tematici, corredati an10 Il sacro nel verde Parco del Campo dei Fiori

11

A sinistra:

A fianco:
panoramica
del Monte
Martica
(1032 m)
dallOsservatorio
Astronomico
di Monte
Tre Croci
(1226 m)
Sotto:
il riccio,
abitante
dei boschi
prealpini,
tra le specie
protette
nellarea
del parco

il telescopio
allinterno
della Cupola
di Levante,
nellOsservatorio
Astronomico
della Cittadella
di Scienze
della Natura

A fianco:

qua estendendosi lungo la Valganna fino a una vecchia miniera di piombo e raggiungendo, attraverso i campi che delimitano la parte settentrionale del Pralugano, labitato di
Bedero. Ancor pi delicati sono gli ambienti che contraddistinguono la Riserva del Lago
di Brinzio, comprensiva del
piccolo bacino, della piana palustre che lo circonda, e dei
prati umidi di fondovalle. Fra
le altre zone umide significative del parco sono da menzionare anche quelle di Pau Majur e del Carecc, mosaici di
prati magri e torbiere, mentre
gli ultimi lembi di prato-magro
ricchi di rarit di flora e fauna
intervertebrata, sono loggetto di tutela della Riserva del-

12 Il sacro nel verde Parco del Campo dei Fiori

la Martica-Chiusarella, una
vasta area (470 ha) estesa sul
versante orientale dellomonimo massiccio.
La via per il Sacro Monte

Con un complesso sistema carsico ipogeo, bruschi salti rocciosi di origine calcarea e fitti

boschi di faggio e abete rosso,


la maggiore area protetta del
parco (735 ha) per costituita dalla Riserva del Monte
Campo dei Fiori. Comprensiva
della parte pi settentrionale
dellomonimo massiccio, ad eccezione della punta pi orientale del crinale, quinta sce-

particolare
della stazione
di monte
della funicolare,
situata
nel centro
dello storico
borgo di Santa
Maria

nografica attraversata da uno


degli itinerari pi battuti, il
Sentiero n. 1: sia perch questo
si sviluppa in gran parte lungo
lo stesso tracciato della Via
Verde Varesina (nota anche co- Sotto:
Settima
me 3V), un itinerario di trek- la
Cappella,
king che permette di visitare in detta
pi giorni i laghi e le Prealpi La Flagellazione,
lungo la via
varesine, sia perch proprio crucis che sale
in coincidenza dello stesso che al Sacro Monte

13

si perviene al Santuario del


Sacro Monte di Varese, meta spirituale, oltre che storico-artistica, tra le pi significative della Lombardia, annoverata tra i
beni Patrimonio dellUmanit
UNESCO. Dalla localit Prima Cappella, a circa 600 metri di quota, si ha dunque la
possibilit di effettuare una veNella pagina ra e propria ascesa fino ai 1139
accanto:
metri del Forte di Orino - ultiil Forte
di Orino, ma tappa del Sentiero - toccanantico recetto do le 14 cappelle che compondel XV secolo,
fu per secoli gono la via sacra: tutte diverse
ricovero tra loro e collegate sul crinale
temporaneo
del monte da rampe acciottoin occasione
di invasioni late di direzione, pendenza e
e saccheggi lunghezza sempre diverse, coprono un dislivello di 245 meSotto:
la Quinta tri culminante nella quindiceCappella, sima tappa, il santuario eretto
sulla via
per il Sacro nel piccolo borgo di Santa
Monte, Maria del Monte (883 m). Qui
annunciata
si arriva anche compiendo un
da un ampio
viale alberato breve viaggio nel tempo: i pi

nostalgici possono infatti usufruire della ripristinata funicolare attiva negli anni della
Varese liberty, quando larchitetto Sommaruga rinnov in
stile floreale la citt e i suoi
dintorni. Le vie tranviarie correvano dal capoluogo al Sacro
Monte e al vicino Grand Hotel
del Campo dei Fiori, chiuso nel
1965, ma fino ad allora meta
di villeggiatura dellalta borghesia milanese, che vi saliva
ammirando il panorama prealpino e abbracciando progressivamente i sette laghi e la
Pianura Padana.
Da Santa Maria del Monte
litinerario prosegue elevandosi in quota fino a Monte Tre
Croci (1096 m) e allOsservatorio Astronomico Schiapparelli

della Cittadella di Scienze della Natura: un piccolo comprensorio scientifico per lo studio delle costellazioni e della
meteorologia. Ormai in cresta,
in un alternarsi di bosco ceduo

e abetaie raggiungiamo il Forte


di Orino (1134 m): tardomedievale, un punto panoramico di straordinaria ampiezza,
che dalla pianura sale alle vette della vicina arcata alpina.
Torbiera
di Pralugano
Riserva
Lago di Ganna

Pau Majur

Brinzio
(sede del parco)

(1032 m)

Riserva
della MarticaChiusarella

Parco del
Campo dei Fiori

Forte da Orino

a
Val gann

Orino

Torbiera
del Carecc

Monte Martica

Osservatorio
Astronomico

Monte Tre
Croci
(1226 m)

Monte
Sacro

Santa Maria
del Monte
Induno
Olona
Prima
Cappella

Varese
Luvinate
14 Il sacro nel verde Parco del Campo dei Fiori

15

LA SCHEDA
A fianco:
per
destreggiarsi
con sicurezza
tra i tanti
itinerari
del parco...

A sinistra:
sosta
al belvedere
che affaccia
sui Laghi
di Varese

Sotto:
Sopra a sinistra:
livrea autunnale
per i boschi
cedui
del parco
Sopra a destra:
la chiesa
di Castello
Cabiaglio,
comune
consorziato
compreso tra
Brinzio e Orino
Sotto:
scorcio sul Lago
di Brinzio,
dove si trova
anche la sede
del parco

Raggiungere la partenza
In auto
Da Milano: 57 km
Da Torino: 151 km
Da Genova: 193 km
Con i mezzi pubblici
Trenitalia
www.trenitalia.it
Ferrovie Nord Milano
www.ferrovienord.it
Informazioni
Parco Regionale
del Campo dei Fiori
Via Trieste 40, Brinzio (VA)

16 Il sacro nel verde Parco del Campo dei Fiori

Tel. 0332.43.53.86
Fax 0332.43.54.03
info@parcocampodeifiori.it
www.parcocampodeifiori.it
Gli enti di gestione
Comuni di Barasso, Bedero
Valcuvia, Brinzio, Castello Cabiaglio, Cocquio Trevisago,
Comerio, Cuvio, Gavirate, Induno Olona, Luvinate, Orino,
Rancio Valcuvia, Valganna,
Varese; Provincia di Varese;
Comunit Montana della Val-

ganna, Comunit Montana


della Valcuvia, Comunit Montana della Valceresio.
Cittadella di Scienze
della Natura
Sorge sulla vetta pi alta del
massiccio di Campo dei Fiori,
Punta Paradiso, a 1226 metri
di quota. Oltre allOsservatorio Astronomico G.V.
Schiapparelli ospita il Centro
Geofisico Prealpino, con le

stazioni meteorologiche e
lOsservatorio Sismologico, il
Parco L. e M. Zambeletti e
il Giardino Botanico R.Tomaselli, per la conservazione della flora delle Prealpi
lombarde. Il complesso, autentica banca dati per la conoscenza scientifica del parco, gestito da volontari ed
aperto tutto lanno a visitatori e scolaresche.
www.astrogeo.va.it

lombreggiata
area boschiva
che si dipana
lungo
il Sentiero
delle Sorgenti
di Luvinate

17

Natura
fuori porta

Testi G. Pizzorno Foto L. Beretta

PARCO DEI COLLI DI BERGAMO (BG)


A pochi passi dagli echi veneziani della citt di Bergamo
si estende una sorprendente area protetta, tutta da esplorare
tra sentieri, santuari e panorami mozzafiato.

i sono parchi che forniscono esperienze di totale evasione dalla routine quotidiana, ambienti selvaggi e
inesplorati, perfetti per gli
amanti dellavventura a ogni
costo. Altre aree protette, invece, rappresentano unautenA destra: tica ncora di salvezza per i
la fienagione
grandi agglomerati urbani, intestimonia
il permanere torno ai quali disegnano una
di attivit corona verde. questo il catradizionali
so del Parco Regionale dei
Sotto: Colli di Bergamo, che preserle dolci va 4700 ettari di boschi e praondulazioni
del Colle ti a pochi passi dalla citt.
Roccolone Anzi, proprio al suo interno:
nei pressi
tanto vero che la Citt Alta,
del Santuario
della perla artistica tra le pi visiMadonna tate della Lombardia, vi indella Castagna
teramente contenuta.
Un mondo di arte e cultura
raggiungibile rigorosamente a
piedi tramite le celebri scalette, corridoi ecologici che
hanno miracolosamente mantenuto il loro carattere rurale.
Una valida e sostenibile alternativa ai gradini rappresen-

In apertura:
non lontano
dai centri
urbani, la sede
del parco
un punto
di partenza
ideale
per inoltrarsi
nel verde

20 Natura fuori porta Parco dei Colli di Bergamo

tata dalle due funicolari, ancora oggi il mezzo pi comodo per affrontare i dislivelli
della citt: se la prima connette Berghem de sota (bassa) e
de sura (alta), la seconda consente di raggiungere il Colle
di San Vigilio, da cui si gode
di unampia vista sulla pianura e su quasi tutto il parco.
Verso la sede

Ritornati nella Citt Bassa si


pu raggiungere la sede del
consorzio di gestione senza rinunciare allattivit sportiva.
Da via Baioni parte infatti la
ciclovia del Morla, pittoresco

itinerario ciclabile che, seguendo il corso dellomonimo


torrente, si snoda tra prati e
villini immersi nel verde: uno
scenario quasi incredibile, considerando che il centro della
citt a poche pedalate di distanza. La greenway termina
nei pressi di Valmarina, dove
sorge, circondato da ridenti
colli, lex monastero benedettino che, ottimamente restaurato, ospita gli uffici del parco.
Da qui, procuratasi la carta dei
sentieri, si ritorna in sella lungo il sentiero che conduce al
Colle dei Roccoli: la trasformazione in pista ciclabile del
percorso, che scollina nei pressi di una sella a quota 354 metri, in corso di ultimazione.

Presenze sacre

Sopra a sinistra:

Colle dei Roccoli una buo- i boschi


dei colli
na base di partenza per la vi- si tingono
sita del settore occidentale del di mille
parco. La Riserva Naturale sfumature
di colore
dellAllegrezza, esplorabile
con il sentiero 921, tutela una Sopra a destra:
le numerose
rara querceta ad alto fusto: aree attrezzate
non lontana anche la Ri- consentono
serva Naturale di Astino, rilassanti soste
nel verde
area verde che abbraccia lomonimo ex monastero. Dalla Sotto:
monastero
sella a 354 metri si pu prose- lex
di Valmarina,
guire verso nord lungo il Per- oggi suggestiva
corso ciclopedonale del tor- sede degli uffici
del parco
rente Guisa, via ecologica immersa in un rigoglioso verde
dallaspetto quasi nordico.
Lasciata sulla sinistra la deviazione per il Santuario della
Madonna della Castagna si

21

A sinistra:

A fianco:
il Centro Parco
di C
della Matta,
sul Colle
della
Maresana

i sentieri
del parco sono
puntualmente
segnalati
sulla carta
ufficiale
e lungo
il tracciato

Sotto:
uno dei nuovi
tratti ciclabili
realizzati
dallente
parco

A fianco:
biotopo
didattico presso
C della Matta

Sotto:

raggiunge il Santuario di
Sombreno, sul luogo di un antico castello: traccia della
scomparsa fortificazione rimane nella bella posizione panoramica del complesso, da cui
si gode una notevole vista sul
settore meridionale del parco.

Colle della Maresana racchiude alcune delle principali attrazioni della zona. La
strada che si inerpica dallabitato di Ponteranica (la cui
parrocchiale contiene un prezioso polittico di Lorenzo
Lotto) permette di attraversare scenari rimasti intatti

nonostante lelevata frequentazione. qui infatti che gli


abitanti della vicina citt e
dei paesi limitrofi organizzano pic-nic e trascorrono serene giornate lontani dallafa
della pianura. Pochi passi
verso sud e si raggiunge C
della Matta, edificio rurale

che ospita il Centro Parco,


fondamentale base per attivit didattiche, espositive e
di educazione ambientale:
nei prati e nei boschi circostanti sono allestiti alcuni
utili percorsi che riproducono biotopi o permettono di
studiare specie botaniche.

la Citt Alta
di Bergamo
parte
integrante
dellarea
protetta

Spunti didattici

Cuore dellarea protetta e


meta prediletta delle gite domenicali dei bergamaschi, il

22 Natura fuori porta Parco dei Colli di Bergamo

23

Il re dei colli

Proprio dalla Maresana parte


il pi classico degli itinerari
escursionistici del parco, appuntamento imperdibile per i
bergamaschi allarrivo della
bella stagione: lascesa al
Canto Alto. Non ingannino
i dolci rilievi affrontati finora: lescursione, della durata
di circa 2 ore e mezza, impegnativa, anche se il percorso
ripaga con magnifiche viste
sulla Valle del Morla prima e
sul borgo di Olera poi.
Il tratto pi duro si estende
dalla Forcella del Sorriso alle Stalle di Braghizza, sul crinale principale: da qui pochi
minuti separano dai 1146 m
della vetta del monte, impaSotto: reggiabile balcone panoramilarticolata co sullintero parco, Bergamo
rete
di sentieri Alta, la bassa Valle Brembana
connette e, nelle giornate limpide, su
i principali
luoghi gran parte delle montagne
dinteresse della Bergamasca.

Chi non volesse perdersi questo spettacolo, ma preferisse


limitare la durata e il dislivello dellescursione, pu partire
da Monte di Nese, a quota
832 m, altopiano appena al di
fuori dei confini dellarea protetta: da qui la camminata dura circa 1 ora e 30 minuti.

Natura incontaminata

La cima parte integrante


della Riserva Naturale del
Canto Alto e della Valle del
Giongo: questultima, osservabile dalla vetta cos come
da altri punti panoramici della zona, unincisione valliva
selvaggia, attraversata da po-

chi e suggestivi sentieri. Le caratteristiche naturalistiche,


paesaggistiche e geologiche
giustificano listituzione della
riserva e rendono la valle una
delle pi curiose attrazioni di
un parco affascinante, facilmente accessibile e adatto a
ogni tipo di turismo.

Canto Alto
(1146 m)

Monte di Nese
(832 m)

Valle del Gion


go

Forcella
del Sorriso

Bruntino

(762 m)

Parco
dei Colli
di Bergamo
Sorisole

Croce dei Morti


(681 m)

Ponteranica

Maresana
Madonna
di Sombreno

(546 m)

Centro Parco
Ca della Matta
Madonna
della Castagna

Ex monastero
di Valmarina
(sede del parco)

San Vigilio
Maddonna
del Bosco

Citt Alta

Bergamo

Citt Bassa
24 Natura fuori porta Parco dei Colli di Bergamo

25

LA SCHEDA
A sinistra:
seppure schivo
e attivo
soprattutto
di notte, non
impossibile
scorgere
il capriolo
tra i boschi
del parco

A fianco:
il totem di C
della Matta

Sotto:

Raggiungere la partenza
In auto
Da Milano: 60 km
Sopra: Da Torino: 188 km
la presenza Da Genova: 204 km

di pannelli
informativi
un ottimo
stimolo per
la visita delle
scolaresche

Con i mezzi pubblici


Trenitalia
www.trenitalia.it
ATB Bergamo
Sotto:
www.atb.bergamo.it
panorama sulla
Valle Bergamo Trasporti
del Giongo, www.bergamotrasporti.it
i rilievi
del parco BIGI - Bike sharing Bergamo
e Bergamo Alta www.bicincitta.com

26 Natura fuori porta Parco dei Colli di Bergamo

Informazioni
Consorzio Parco dei Colli
di Bergamo
Via Valmarina 25
24129 Bergamo
Tel. 035.45.30.400
Fax 035.57.75.30
www.parcocollibergamo.it
Orari: da luned a gioved,
dalle 9.00 alle 12.30 e dalle
13.45 alle 14.15
Centro Parco
Maresana C della Matta
Via Maresana 140
24010 Ponteranica

Tel. 035.57.74.44
Fax 035.45.30.434
centroparco.bg@tiscali.it
Gli enti del Consorzio
Provincia di Bergamo.
Comuni di Alm, Bergamo,
Mozzo, Paladina, Ponteranica,
Ranica, Sorisole, Torre Boldone,
Valbrembo, Villa dAlm.
Mappe e percorsi
Presso la sede del parco disponibile la nuova carta dei
sentieri comprensiva degli iti-

nerari che vanno dalle scalette di Bergamo Alta alla


vetta del Monte Canto Alto.

lelegante mole
del Santuario
di Sombreno
sorveglia
la pianura

La fauna del parco


Oltre al riccio, simpatico simbolo del parco, possibile avvistare altri mammiferi (volpe,
capriolo, pipistrello, tasso, scoiattolo), uccelli (allocco, poiana, picchio rosso maggiore,
scricciolo, ghiandaia, codirosso), pesci e crostacei (sanguinerola e gambero di fiume),
anfibi (tritone punteggiato, rospo comune) e rettili (ramarro, colubro dEsculapio).

27

Oasi
di brughiera

Testi M. Foina Foto E. Gipamino

PARCO DELLE GROANE (MI-MB)


In oltre 3000 ettari di area protetta antiche fornaci, dimore
signorili, foreste di querce maestose e rare specie animali:
tutto questo e molto altro vive alle porte di Milano.

isola naturale profilata dal


Parco delle Groane si plasma sul territorio di sedici comuni della periferia milanese,
ed raggiungibile sia dalla strada statale Saronno-Monza, sia
A destra: pedalando lungo i sentieri civariegati sono
gli esemplari cloescursionistici che ne sedi flora gnano la superficie.

In apertura:
in bici lungo
un tratto
del Canale
Villoresi
nei pressi
di Castellazzo

allinterno
dellarea
naturale

A fianco:
al Centro Parco
Polveriera
possibile
lasciare lauto
e noleggiare
equipaggiate
biciclette

Sotto:
tratti sterrati
lungo tutta
la riserva
per gli amanti
della mountain
bike

Lente

La sede del consorzio dove


attivo un comodo servizio di
noleggio biciclette si incontra a Solaro, nel cuore dellarea
protetta, e costituisce un ideale punto di partenza per leSotto a destra:
splorazione del territorio.
la scoperta
del Parco Ricavato nei locali di una ex
delle Groane polveriera, ledificio ricorda la
ideale
per famiglie sua originaria funzione milicon bambini tare nellarchitettura del grande salone polifunzionale, che
riproduce, anche grazie alluso
del cotto, le sembianze delle
vecchie fornaci Hoffman.
Non solo, al suo interno si trovano ancora i resti di una bomba. La struttura e i 13 ettari di
area limitrofa furono protagonisti di un tragico bombardamento da parte degli inglesi durante il secondo conflit-

Sotto a sinistra:
acqua e natura
formano
un perfetto
connubio
nel parco

30 Oasi di brughiera Parco delle Groane

to mondiale: nel Natale del


1944, infatti, lo scoppio di
due carri ferroviari caus un
potente incendio che distrusse le vicine abitazioni. Solo
con la fine della guerra la polveriera venne smantellata e
ledificio trasformato in una
sorta di monumento storico
allinterno del parco. Un riconoscimento ottenuto tuttavia soltanto sette anni fa, al
termine di un lungo iter burocratico e a seguito della recinzione e della bonifica dellarea, avvenuta nel corso degli anni Novanta.
Solo da pochi anni lex polveriera inoltre diventata il
punto di riferimento per il
pubblico e il polo promotore
dei progetti di cultura e di

educazione ambientale dellarea, a poca distanza dalla


Riserva Naturale C del Re, vero e proprio angolo di Nord
Europa trapiantato in Lombardia sotto forma di brughiera boscata.
Il territorio

Se la macchina del tempo ci


riportasse indietro di migliaia
di anni, a unepoca primordiale, vedremmo algidi deserti abbandonare la cerchia alpina e
modellare al loro ritiro gli

anfiteatri morenici che ancora oggi caratterizzano il suolo


lombardo. Sarebbe lunico
modo, questo, per comprendere lodierna morfologia della Val Padana intera, un ambiente dove a volte il suolo si
presenta acido e argilloso, come
nellarea oggi compresa nel
Parco delle Groane. Qui, la
particolare conformazione del
territorio ha consentito la sopravvivenza delle ultime brughiere presenti tra Milano e la
Brianza, vaste praterie con-

31

traddistinte dal brugo (chiamato anche groana), che a


fine agosto si colora di floridi
germogli, mentre la peculiare
composizione dei suoli, scoragSotto: giando lagricoltura, ha incenscorcio tivato, in tempi moderni, il
sulloasi
della LIPU terziario, come testimoniano
di Cesano le numerose fornaci presenti.

A fianco:

A destra:
pannelli
esplicativi
rendono
la visita pi
interessante

insolite
prospettive
in un momento
di relax

Maderno

In bici dal Castellazzo...

Ipotizzando un tour ciclistico


allinterno del parco, merita
dunque una prima tappa il Castellazzo di Bollate, un complesso di estesi boschi, brughiere, campi coltivati nel quale si
colloca armoniosamente limponente Villa Arconati, commissionata dal nobile milanese Galeazzo Arconati tra il
XVII e il XVIII secolo. Il Viale
dei Leoni cos chiamato per
le figure feline scolpite al suo
ingresso gi lascia presagire
la grandezza della dimora: filari di carpinus betulus si dispongono ai bordi di questo

32 Oasi di brughiera Parco delle Groane

vialone alberato che conduce


al cospetto di una delle ville
di delizia pi prestigiose del
territorio meneghino. Mirabile
esempio di barocchetto lombardo, la residenza, ampliata tra
il 600 e il 700, custodiva preziosi oggetti darte, libri, manoscritti, mobili e spartiti musicali, oggi purtroppo persi, venduti o trafugati. Tra i pezzi pi
prestigiosi si annoveravano il
Codice Atlantico di Leonardo da
Vinci, ora trasferito alla Bi-

blioteca Ambrosiana, e i bassorilievi del monumento funebre a Gaston de Foix, conservati presso i Musei Civici del Castello Sforzesco. Allinterno
della villa tuttavia ancora visibile la statua di Pompeo
Magno, sotto la quale si dice
sia stato pugnalato Giulio
Cesare, sebbene la vera attrazione risieda nel giardino alla
francese, con carpinate, fontane e vasche a coronamento
dello spettacolo architettonico

e naturale del luogo. Sempre a


Castellazzo, un percorso cicloturistico conduce lungo le Vie
del Mattone. Una visita alle fornaci permette di comprendere
limportanza di questi stabilimenti industriali che sfruttavano la presenza di argilla nel terreno per lavorarla, impastarla
e modellarla in mattoni.
... alla Pineta di Cesate

Risalendo verso Nord Cesate, con il suo bosco di pino silvestre impiantato nel 700, a
invogliare la sosta.
I sentieri, sia pedonali che ciclistici, si sviluppano secondo
uno schema circolare che conduce al cuore della riserva naturale orientata. Tra querce,
betulle, pioppi, saliconi e robinie si riescono ancora a distinguere tratti di brughiera. Una
serie di passerelle consente il
passaggio nei tratti pi difficoltosi, specie nel periodo autunnale, quando le piogge creano
piccole paludi, diventate habitat di insetti e anfibi. Un circuito ad anello e una pedana
in legno consentono, inoltre,
di segnare il perimetro del
33

sfumature di colore, che vanno dal giallo al rosso dei composti ferrosi. La pista ciclabile si snoda tra pinete e querceti e costeggia un tratto coltivato prima di rientrare in un
tratto di carpini, castagni e
aceri. Allestremo confine settentrionale, invece, chiude
la superficie protetta lOasi di

A fianco:
la pecora
brianzola,
esemplare
in via
destinzione
tutelato
in una
delle aziende
agricole
delle Groane
A destra:
il logo
del parco

Laghetto Manu, piccolo stagno


avvolto da rigogliosa vegetazione dove si riproducono rare specie animali, quali tritoni, picchi, poiane e civette.
Unoasi per lavifauna

In ogni angolo del parco facile avvistare straordinari esemplari di uccelli. Ma esiste
un luogo, allinterno della riserva, dove il piacere dellosSotto:
una delle servazione si combina alla convecchie sapevolezza della difesa amfornaci lungo
bientale. A Cesano Maderno
le Vie
del Mattone la LIPU (Lega Italiana Prote-

zione Uccelli), insieme agli altri comuni della zona, sta attuando uneccezionale opera
di recupero dei boschi relitti
che punti a mantenere la biodiversit grazie alla creazione
di un gruppo di stagni e paludi. Larea, un tempo colpita da
uno dei peggiori fenomeni di
inquinamento del suolo, oggi rinata, diventando punto
di sosta per esemplari di uccelli migratori; qui infatti si
pu praticare il birdwatching.
Lungo il sentiero ad anello di
4 chilometri, pannelli didattici e punti di osservazione
rendono pi animata e interessante la visita.
Dai Boschi di SantAndrea
a Lentate sul Seveso

Percorrere i 3000 ettari di parco sarebbe impegnativo, seppur stuzzicante. Ecco, dunque,
unaltra perla che si localizza
nel settore Nord dellarea protetta. Avvicinandosi al Comasco, troviamo, in ordine di
comparsa, la Riserva Naturale
Boschi di SantAndrea compresa tra i territori di Misinto e
Cogliate. Larea presenta robinie, querce e pino silvestre;
una cava dargilla dimostra la
morfologia del terreno e permette di coglierne le diverse
34 Oasi di brughiera Parco delle Groane

Lentate sul Seveso: lo stagno


artificiale dove nidifica il raro tarabusino nato per salvaguardare sia lambiente naturale che numerosi esemplari di flora e fauna. Ricavato in
una ex cava dargilla, visitabile con un percorso che ne segue il periplo, tra le querce che
ne arricchiscono lecosistema.

Lentate
sul Seveso

Misinto

Riserva Naturale
Boschi
di SantAndrea
Cogliate

Centro Parco
Polveriera
Cesano
Maderno
(Oasi LIPU)

Riserva Naturale
Ca del Re
Solaro

Cesate

Pineta di Cesate

Parco
delle Groane

Castellazzo
di Bollate
(Villa Arconati)

35

LA SCHEDA
Raggiungere la partenza
In auto
Da Milano: 32 km
Da Torino: 149 km
Da Genova: 168 km
Con i mezzi pubblici
Trenitalia
www.trenitalia.it
Ferrovie Nord
www.lenord.it
Linee di autobus urbano
CTP Groane
www.gtmspa.it
Mappe e noleggio bici
Presso la Sede del Consorzio
Parco delle Groane attivo il
servizio di noleggio biciclette. Sono disponibili modelli
Sopra: per adulti e bambini a partii segni
del tempo re dai 6 anni e un tandem per
su una persone diversamente abili.
corteccia
Tra gli accessori si possono
Sotto: trovare cestini portaoggetti e
isola verde seggiolini per i pi piccoli.
tra dorate
Il servizio offerto tutti i fine
distese
di grano settimana e i giorni festivi, a

36 Oasi di brughiera Parco delle Groane

un costo di 3 euro allora.


Insieme alla bicicletta verr
fornita una carta turistica dellarea protetta su cui sono segnalati i 35 chilometri di piste ciclabili e i punti di maggior interesse turistico.
I comuni aderenti
Arese, Barlassina, Bollate, Bovisio Masciago, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Cesate, Cogliate, Garbagnate
Milanese, Lazzate, Lentate sul
Seveso, Limbiate, Misinto,
Senago, Seveso, Solaro.

Informazioni
Consorzio Parco
delle Groane
Via della Polveriera 2
Solaro (MI)
Tel. 02.96.98.141
Fax 02.96.79.01.96
info@parcogroane.it
www.parcogroane.it
Oasi LIPU
di Cesano Maderno
Via Don Orione 43
Cesano Maderno (MB)
Tel. 0362.54.68.27
oasi.cesanomaderno@lipu.it
www.oasicesanomaderno.it

Villa Arconati
Castellazzo di Bollate
Bollate (MI)
Tel. 02.89.62.01
info@villaarconati.it
www.villaarconati.it

Sopra:
ninfee su uno
specchio
dacqua
a Cesano
Maderno

A fianco:
osservazione
faunistica
alloasi LIPU

Sotto:
scenografia
floreale davanti
a Villa Arconati,
nel comune
di Bollate

37

Dal Garda
al Po

Testi N. Casi Foto L. Beretta

PARCO DEL MINCIO (MN)


Verde e azzurro si immergono luno nellaltro. Riserve
naturali si addentrano in borghi. Ecosistema morenico
e Pianura Padana si compenetrano ed esaltano.

rorompe dal Benaco, fluiIn apertura:


lo skyline
sce tra i vicoli di Peschiera
di Mantova
avvolto dalle del Garda e si dirige lentaprime luci mente verso Sud, definendo
della sera

A fianco:
paesaggio
agreste
nei dintorni di
Monzambano

nel primo tratto il limitare tra

Sotto a sinistra:

A destra: Lombardia e Veneto. Compie


scorcio unampia curva al di l del
di Volta
Mantovana, confine lombardo nei pressi di
nel quale Valeggio sul Mincio, per poi
si riconosce
tornare in territorio mantovala torre
fortificata no e rimanerci fino alla con-

fluenza nel Po a Sacchetta di


Sotto:
Sustinente. Il Fiume Mincio
il Centro di
reintroduzione ha vita relativamente breve e
della cicogna complessa: lungo 73 chilomebianca
allinterno tri, presenta uninfinit di ridel Parco sorgive e canali come appendelle Bertone

dici al suo procedere.


Regione Lombardia ha istituito nel 1984 il Parco del
Mincio a salvaguardia e valorizzazione del corso fluviale, degli abitati che si dispongono attorno e dellecosistema che ne deriva. Una riserva da scoprire a piedi o in
sella alla bicicletta, combinando tappe culturali e soste
naturalistiche.

40 Dal Garda al Po Parco del Mincio

il maniero
di Ponti
sul Mincio,
con la torre
campanaria
provvista
di orologio

Sotto a destra:

Lalto Mincio e i castelli

Ogni sezione del parco presenta peculiarit ben definite. Il primo segmento contempla lanfiteatro morenico tipico del Garda, conosciuto con
il nome di Colline moreniche
mantovane.
Dopo una visita al Forte Ardietti e al maniero scaligero di
Ponti sul Mincio, ci immettiamo sulla ciclabile e muoviamo
verso Sud, lambendo largine
fluviale fino a Monzambano,
borgo arroccato sulla collina e
dal passato veneziano, di cui
troviamo testimonianze nel
leone alato sulla torre del ca-

la Parrocchiale
di San Michele
a Monzambano

stello. Una diramazione della


pista ciclabile verso Ovest conduce alla Riserva naturale di
Castellaro Lagusello. I 138 ettari si raccolgono attorno al piccolo lago intramorenico a forma di cuore che definisce il
margine meridionale del paese, e tutelano un ambiente
contraddistinto da paludi, torbiere, boschi di ontani, saliceti e canneti. Labitato annoverato tra i Borghi pi belli
dItalia fu edificato durante
il XII secolo entro una cinta
muraria ancora oggi per buona parte intatta e presenta la
porta settentrionale con le
strutture del ponte levatoio,
quattro torri, alcune sezioni del
camminamento di ronda e due
case a corte di una duecente-

sca fortificazione.
Dalla riserva, la ciclabile si raccorda a Sud con la strada che
conduce a Volta Mantovana,
dove ci accoglie unaltra rocca,
Palazzo Gonzaga del XV secolo e la Parrocchiale di San
Pietro. Del territorio comunale fa parte anche la Bassa dei
Bonomi, ampia zona pianeggiante nella quale vegetano
due boschi planiziali di cerro.
Proseguendo verso Sud, allaltezza di Pozzolo, il Mincio diventa navigabile: a filo dacqua,

41

A fianco:
dalla ciclabile
lungo largine
del Mincio
si riconosce
la poderosa
cinta muraria
del Castello di
Monzambano
Sotto:
un tratto
di fiume
nei pressi
di Goito

a bordo di una canoa, si possono seguire i meandri del fiume,


transitando vicino a Massimbona, dove si scorge la sagoma
di un mulino tuttora funzionante voluto dai frati francescani
attorno al Mille, fino a raggiungere prima Goito, cos denominato dallinsediamento goto
del V-VI secolo d.C., e poi
Sacca, dove si staglia la grande
quercia, uno degli alberi pi
longevi del Mantovano.

42 Dal Garda al Po Parco del Mincio

Il medio Mincio e i boschi

Siamo sfociati nel tratto centrale del parco, tagliato dal Canale Diversivo Mincio, indispensabile per la regolazione
idraulica del fiume. Il paesaggio si fa pianeggiante e il Mincio procede sinuoso tra coltivazioni e prati. Smontiamo dalla canoa e ci dirigiamo al Parco
delle Bertone, bosco-giardino
nato su residui di una foresta
planiziale per volont del con-

te Luigi DArco che fece piantare nel XVIII secolo specie vegetali esotiche, tra cui noce nero americano e ginkgo biloba.
Al suo interno la famiglia
DArco edific la propria residenza estiva e oggi le antiche
scuderie sono adibite a Centro
visite del Parco del Mincio e a Ludoteca Biblioteca della Natura; ai
margini del bosco, dal 1994,
attivo anche il Centro di reintroduzione della cicogna bianca.

Pi a Sud-Est la Riserva natura- A sinistra:


le orientata di Bosco Fontana, a la torre
campanaria
Marmirolo, uno dei siti di a Castellaro
maggior pregio allinterno del Lagusello
parco. infatti uno degli ulti- Sotto:

mi esempi di foresta planiziale la gonzaghesca


padana, con specie di farnie, Palazzina
di Caccia
carpini bianchi e cerri.
che sorge
A Rivalta dove attivo un nel cuore
della Riserva
centro di noleggio canoe ci Bosco
Fontana
attende unaltra riserva, quella della vastissima zona umida
delle Valli del Mincio: il fiume,
in questo punto, piega verso
Est e allarga il suo letto in prossimit del capoluogo. I canneti costituiscono la vegetazione
preminente, tra i quali i birdwatcher avvistano aironi rossi, falchi di palude, garzette e
martin pescatori. Al Centro
Parco, il Museo Etnografico delle Valli arricchisce la visita attraverso pannelli e imbarcazioni tipiche del territorio, mentre allestremit meridionale
dellarea protetta, il Santuario
delle Grazie di Curtatone
eretto sul luogo di una miracolosa statua della Madonna col
Bambino rappresenta lultimo momento di sosta prima
dellarrivo a Mantova, la citt
UNESCO dei Gonzaga. Il
Mincio confluisce nei tre bacini lacustri che identificano

43

Superiore
di Mantova

Il basso Mincio e luomo

Sotto:
la Torre
dellOrologio
in Piazza delle
Erbe a Mantova

44 Dal Garda al Po Parco del Mincio

Mozambano
Castellaro
Lagusello

Bassa
dei Bonomi

Volta
Mantovana

Goito

el
od
Parc

Appena oltre il Lago Inferiore,


il Bosco Virgiliano giardino
allitaliana disegnato per commemorare il poeta latino con
Nella pagina il centro Parcobaleno a funa fianco: gere da cerniera tra il medio e
il Centro visite
il basso Mincio. Lultimo segdel Parco
delle Bertone mento vede il corso fluviale as-

sottigliarsi sempre pi nel suo


approssimarsi al Po.
Tra Mantova e Virgilio, la Riserva naturale della Vallazza costituisce il punto pi largo della golena del Mincio. Ninfee
bianche, castagne dacqua e
nannuferi decorano le acque.
Nel parco contemplata anche la storia: a ridosso dellabitato di Virgilio sorgono il Forte
di Pietolo, ottocentesca roccaforte commissionata da Napoleone, e il Forcello, area archeologica etrusca risalente al VI secolo avanti Cristo.
Nellavvicinamento alla foce
incontriamo la Chiavica del
Moro: prende il nome dallex
casello idraulico oggi impiegato come punto di osservazione di cormorani e gallinelle dacqua.
Siamo giunti alla parte conclusiva dellitinerario: qualche
chilometro a Sud-Est di Governolo il Mincio si getta nel Po.
Il borgo ha sempre rivestito un
ruolo fondamentale nella regolazione idraulica del fiume: risale al 1198 la costruzione del
primo sostegno per evitare la
risalita delle acque di piena del
Po, e al XVII secolo il progetto delle conche di navigazione,
manufatti che consentono il

transito delle imbarcazioni tra


corsi dacqua adagiati a livelli
diversi. Ancora oggi, le moderne chiuse vicine alle antiche
documentano linestimabile
importanza di questa via dacqua. Le ultime sagome che osserviamo prima del ritorno sono quelle della torre e dellannessa casa merlata, le stesse che
hanno dato avvio al nostro
viaggio nel Parco del Mincio.

Fiu
me
Mi
nci
o

il profilo cittadino, movimentato da torri e campanili, castelli e fastosi palazzi. Lungo le


sponde del Lago di Mezzo e del
Lago Superiore stato installato il Parco della Scienza, un
modo per avvicinare grandi e
piccini alla realt scientifica
attraverso giochi interattivi.
Un altro importante aspetto legato al Mincio la navigazione fluviale: imbarcazioni a motore elettrico navigano da
Rivalta a Mantova, mentre a
Sud del capoluogo, in direzioSopra:
particolare ne del Po, il viaggio avviene a
del Lago bordo di motonavi.

M
in
Marmirolo cio

Centro Parco
delle Bertone
Rivalta
sul Mincio
(Centro Parco)
Curtatone

Riserva
Bosco Fontana

Riserva
Valli del Mincio

Mantova
(sede del parco)

Riserva
della Vallazza
Governolo

45

LA SCHEDA
A fianco:
edificio rurale
tra le campagne
nel tratto
meridionale
del parco

In basso:
il Parco
del Mincio
una fonte
inesauribile per
i birdwatcher.
Qui un
esemplare
di airone
cenerino

Sotto:

Sopra:
la facciata
del Santuario
delle Grazie
di Curtatone
Sotto:
calde sfumature
sul Mincio

Raggiungere la partenza
In auto
Da Milano: 142 km
Da Torino: 270 km
Da Genova: 263 km
Con i mezzi pubblici
Trenitalia
www.trenitalia.it
Azienda Pubblici Autoservizi
Mantova
www.apam.it

46 Dal Garda al Po Parco del Mincio

Enti consorziati
La gestione del Parco del
Mincio affidata a un consorzio costituito dalla provincia di Mantova e dai comuni di Mantova, Ponti sul
Mincio, Monzambano, Volta
Mantovana, Goito, Marmirolo, Porto Mantovano, Rodigo, Curtatone, Virgilio, Bagnolo San Vito, Roncoferraro,
Sustinente.

Informazioni
Parco del Mincio
Piazza Porta Giulia 10
Mantova

Tel. 0376.22.831
0376 228320 (prenotazioni)
info@parcodelmincio.it
www.parcodelmincio.it
Centro Parco Bertone
Strada Bertone
Goito (MN)
Tel. 0376.68.66.76
Centro Parco di Rivalta
sul Mincio
Localit Loghino Ariello
Rivalta sul Mincio (MN)
Tel. 0376.65.33.40

fuga prospettica
sul Canale
Diversivo
Mincio

47

Systema
Naturae

Testi S. Leonardi Foto L. Beretta e F. Bonifacio

PARCO DEL MONTE BARRO (LC)


Il Monte Barro unoasi di biodiversit che non ha pari
in Lombardia, dove sport, storia, archeologia e spiritualit
convivono in una cornice paesaggistica deccezione.

in dai tempi antichi poeti


In apertura:
i suggestivi
e filosofi hanno rivolto la
resti di un
insediamento loro attenzione alla realt che
goto presso ci circonda, analizzandola ed
il Parco
elaborando trattati che ancoArcheologico
dei Piani ra oggi sono motivo di studio.
di Barra Plinio il Vecchio, ad esempio,

A fianco:
lelegante mole
del Barro
(922 m) vista
dal Monte
Coltignone
(1474 m)

Sotto:
la falesia
di Camporeso,
molto
apprezzata
dai climbers

A destra: compose la Naturalis historia


il Parco del nel I secolo d.C., mentre 17
Monte Barro
secoli pi tardi Carl von Linn
celebre
per la catalog la natura nella sua
straordinaria opera pi importante, Systema
biodiversit
floristica Naturae (Sistema della natu-

ra), classificandola in regno


Sotto: animale, vegetale e minerale.
Villa
Bertarelli, Il Parco del Monte Barro semelegante villa bra quasi emergere da quelle
di delizia
pagine. Il dosso calcareo-dologalbiatese,
ora sede mitico alto 922 metri incentra
dellEnte Parco su di s le diverse sfumature del
mondo che circonda luomo:
un ambiente incontaminato
di origine carsica, sentieri e
pareti di roccia, tracce indelebili di una storia antica, sacrari perfettamente inseriti
nel tessuto naturalistico, ma
soprattutto unelevata biodiversit che spazia da numero-

se e rare specie floristiche a un


ampio ventaglio di presenze
faunistiche, anche migratorie.
Inquadramento geografico...

Questisola naturale trova nella vetta del Monte Barro il suo


punto pi alto, disponendosi
a raggiera intorno al rilievo.
Il parco chiuso a Sud dal
centro di Galbiate e a NordOvest dagli abitati di Malgrate e Valmadrera; a Nord, Est e
Sud-Ovest sono invece quattro specchi dacqua a delimi-

50 Systema Naturae Parco del Monte Barro

tarne i confini, rispettivamente il Lario, il Lago di Garlate


e i bacini di Oggiono e di
Annone. Dalla cima facile
scorgere, nelle limpide giornate di sole, la citt di Lecco
e il profilo delle Grigne, il
Resegone, il Cornizzolo e i
Corni di Canzo, la valle incisa dal Fiume Adda e i laghi
briantei (Pusiano, Annone,
Oggiono e Alserio).

ti allazione delle piogge che


hanno scalfito rocce di tipo
dolomitico e calcareo.
LEremo e il Centro Parco

Lelevato interesse che larea


protetta suscita sotto il profilo
naturalistico invita a visitarla
per trascorrere un piacevole
pomeriggio allaria aperta.
Salendo da Galbiate e lasciata lautomobile nel comodo
parcheggio ricavato nel Piaz-

...e geologico

Ultima altura per chi proveniva da Nord e primo ostacolo


prealpino per chi invece sopraggiungeva dalla pianura, il
Monte Barro deve la sua geomorfologia allazione erosiva
dei ghiacciai valtellinesi. Nel
corso delle grandi glaciazioni
quaternarie, infatti, il Ghiacciaio Abduano inizi a spingersi verso la pianura lombarda, modellando la zona oggi
occupata dal ramo lecchese del
Lario e trasportando materiale roccioso di cui rimangono
oggi i cosiddetti massi erratici.
Il parco inoltre caratterizzato da fenomeni carsici (quali le
doline di Pian Sciresa), dovu-

51

zale degli Alpini, una breve


passeggiata conduce sino allEremo. Qui sorgono la Chiesa di
Santa Maria e il Centro Parco
per lEducazione Ambientale,
che comprende una foresteria,
Sotto: un bar-ristorante, alcuni labodal belvedere
nei pressi ratori e un Antiquarium, alledel Piazzale stimento che raccoglie alcuni
degli Alpini
reperti rivenuti durante le
si gode di
una splendida campagne di scavo avviate a
vista sui laghi ridosso del Monte Barro. La
di Annone
(in primo piano) presenza di faggi secolari, veri
e di Pusiano, e propri monumenti naturali,
coronati
costituisce una degna introdudai verdi colli
brianzoli zione alla vasta biodiversit riscontrabile nellarea.
A pochi minuti di cammino
ha infatti inizio il Sentiero
Botanico, breve circuito che
conduce attraverso cinque
ecosistemi (prateria delle rocce carbonatiche, aiuole delle
piante da seme, prati magri,
stipeto, boscaglia submediterA destra:
la salamandra
pezzata,
simpatico
e appariscente
frequentatore
del parco

ranea e bosco mesofilo), dove


facile scorgere alcune specie
endemiche che rimarcano la
variet floristica del parco,
quali la primula di Lombardia,
il raponzolo chiomoso, il lino delle fate, il carpino nero e la pervinca, solo per citarne alcuni. Una
ricchezza preservata anche grazie al Centro Flora Autoctona,
che raccoglie, conserva, studia
e coltiva le sementi naturali,
garantendo il ripopolamento e
la reintroduzione delle specie
vegetali pi rare.

Nei pressi dello stipeto, si pu


decidere di fare ritorno al
Centro Parco, oppure di continuare la passeggiata raccordandosi con il sentiero n. 302,
che conduce alla vetta del
Monte Barro. Da qui si dipanano altri due tracciati che si
snodano nella Riserva Naturale della Vetta, uno in discesa
verso Lecco (n. 304), laltro
verso Galbiate (n. 305).
Il Parco Archeologico

Altro grande motivo di interesse nellarea il Parco Archeologico Piani di Barra,


raggiungibile dal Piazzale degli Alpini imboccando il facile sentiero n. 307.
In et gota (V-VI secolo d.C.),
le terrazze pianeggianti dei
Piani di Barra furono sfruttate per la posizione sopraelevata (circa 600 m di quota) e

A fianco:
i sentieri
che attraversano
larea protetta
sono
ottimamente
segnalati

per lampia visuale sul territorio circostante, strategica


per difendersi dalle incursioni nemiche. Queste favorevoli condizioni portarono dunque a edificare un sito fortificato costituito da un Grande
Edificio un castello che occupava una superficie di circa 1700 mq e da un sistema
di altre postazioni militari.
Tuttavia, nel 540 d.C., il vil-

laggio fu bruciato e abbandonato, probabilmente a seguito dellarrivo dei Bizantini.


Il percorso si sviluppa ad anello attorno ai resti archeologici, illustrati da pannelli didattici e ricostruzioni grafiche; ci
Sopra a destra:
il rilevante che rimane di mura e torri
valore didattico punteggia il tratto finale della
rende il Parco
strada che conduce allEremo,
del Monte
Barro ideale mentre sul versante Sud del
per scolaresche Barro si pu visitare il muro di
e famiglie
fortificazione (il cosiddetto
muraioo) entro il quale era raggruppato lintero quartiere.

Sopra a sinistra:
uno dei
magnifici
esemplari
di flora
allinterno
dellarea
protetta

tologica Sperimentale di Costa Perla. Ricavato in un vecchio roccolo, losservatorio


monitora lavifauna che sce-

glie il Parco del Monte Barro


come punto di sosta prima e
dopo lattraversamento delle
Alpi. Gli uccelli vengono
dunque catturati senza recar
loro danno, inanellati e lasciati liberi, per poter studiare i
loro comportamenti e verificare il loro moto migratorio.
In localit Camporeso, borgo
agricolo di origine medievale,
si trova invece il Museo Etnografico dellAlta Brianza,
che offre una panoramica su
usi e costumi tra il XIX e il XX

secolo nellarea collinare a ridosso del Lario. Poco pi a


Nord, gli appassionati di climbing trovano falesie che offrono oltre 50 vie di arrampicata.
Infine, la settecentesca Villa
Bertarelli a Galbiate, con il
magnifico giardino allitaliana (sede dellEnte gestore), e
lincompiuto barocco Santuario di San Michele alle spalle
dellabitato di Pescate, concludono questa veduta dinsieme sul Systema Naturae
del Monte Barro.
Lecco

Valmadrera

Parco del
Monte Barro

Altri spunti di visita

54 Systema Naturae Parco del Monte Barro

Eremo
Piani di Barra

Monte Barro
922 m

Pescate
Civate

Lago di Garlate

Il ventaglio di biodiversit che


caratterizza i circa 700 ettari
di superficie del parco non
concerne soltanto le specie
floristiche. Invertebrati (ragni,
insetti e soprattutto farfalle),
rettili (vipera comune e saettone) e anfibi (salamandra
pezzata, tritoni e rane) sono
anchessi parte integrante dellarea protetta, insieme ad alcune specie di molluschi e crostacei che trovano nelle acque
sotterranee tipiche di un ambiente carsico, le condizioni
ottimali per la riproduzione.
Inoltre, limportanza delle
specie faunistiche sottolineata dalla Stazione Orni-

S. Michele

Camporeso

Museo Etnografico
dellAlta Brianza

Lago di Annone
Galbiate

Stazione Ornitologica
Sperimentale
di Costa Perla

Villa Bertarelli
(sede del parco)

55

LA SCHEDA
A fianco:
contrasti
cromatici
nel bosco
Sotto:
lambiente
dedicato alla
bachicoltura
allinterno
del MEAB
(Museo
Etnografico
dellAlta
Brianza)
preserva la
memoria
storica
del territorio

Raggiungere la partenza
In auto
Da Milano: 58 km
Nella pagina
accanto, Da Torino: 183 km
sopra a sinistra: Da Genova: 202 km
un codibugnolo
presso
la Stazione
Ornitologica
di Costa Perla

Con i mezzi pubblici


Trenitalia
www.trenitalia.it
Nella pagina SAL - Servizi Automobilistici
accanto, Lecchesi
sopra a destra:
www.sal-autoservizi.it
un giovane
visitatore Linee Lecco
incontra www.lineelecco.it
un anziano
abitante Societ Pubblica Trasporti
del parco www.sptlinea.it

Enti consorziati
Il Parco del Monte Barro gestito da un consorzio di cui
fanno parte: Comune di Galbiate, Comune di Garlate, Comune di Lecco, Comune di
Malgrate, Comune di Oggiono, Comune di Pescate, Comune di Valmadrera, Comunit Montana Lario Orientale, Provincia di Lecco.
Informazioni
Parco del Monte Barro
Via Bertarelli 11
Galbiate (LC)

56 Systema Naturae Parco del Monte Barro

Tel. 0341.54.22.66
info@parcobarro.it
www.parcobarro.lombardia.it
La sede aperta da luned a
sabato, dalle 9 alle 12.
Museo Etnografico
dellAlta Brianza
Frazione Camporeso
Galbiate (LC)
Tel. 0341.24.01.93
meab@parcobarro.it
http://meab.parcobarro.it
Osservatorio Ornitologico
di Costa Perla
Galbiate (LC)
Tel. 0341.54.25.98

Centro Flora Autoctona


c/o Villa Bertarelli
Via Bertarelli 11
Galbiate (LC)
Tel. 0341.54.22.66
http://centroflora.parcobarro.it Sotto:
Si ringrazia per la gentile geometrie verdi
nel giardino
collaborazione il Parco del storico di Villa
Monte Barro.
Bertarelli

57

Distese
di colline

Testi S. Leonardi Foto L. Beretta

PARCO DI MONTEVECCHIA
E DELLA VALLE DEL CURONE (LC)
Il colle di Montevecchia segnala con il campanile del suo
santuario la presenza di una ridente area protetta brianzola.

udovico Ariosto, nell OrIn apertura:


i tipici
lando Furioso, cantava le
terrazzamenti
che donne, i cavallier, l'arme, gli
caratterizzano amori. Forse, in questo caso,
il territorio
non si tratta di donne, ma di
intorno a
Montevecchia amore e di armi s: si narra infatti che un soldato delleserA destra:
la segnaletica cito di Napoleone, passando
che indica da questi luoghi, si sia innala zona
morato della bellezza e della
dei prati magri
pace dalle colline brianzole
Sotto: nei dintorni di Montevecchia.
in cima
Difficile non credergli davanalla collina di
Montevecchia ti alla sistematicit di terrazsi staglia zamenti, coltivazioni e coni
il Santuario
della Beata boscosi che ancora oggi caratVergine terizzano il paesaggio. Si dice
del Carmelo
anche che da questo colpo di
fulmine deriv il nome Ca
del Soldato, attribuito alla
vecchia cascina occupata dal
milite per breve tempo e ora
diventata centro del Parco di
Montevecchia e della Valle
del Curone. Troppa leggenda?
Probabilmente. Ma per una
volta concesso credere a questa presumibile storia, tanto
pi che, visitando questi luo-

A fianco:
il Centro Parco
Ca del Soldato
deve il nome
a unantica
leggenda

Sotto:
il profilo
del Resegone
visto dalla
collina di
Montevecchia

ghi, non cos inconsueto incappare nello stesso folle sentimento che ha pervaso lanimo del valoroso paladino
Il parco e lambiente rurale

Il lembo di territorio brianzolo compreso approssimativamente tra il Torrente Molgora a Est, labitato di Lomagna a Sud, la valle incisa dal
Torrente Molgoretta a Ovest
e i centri di Perego e Rovagnate a Nord coincide con la
zona tutelata dal 1983 dal
Parco di Montevecchia e
della Valle del Curone.
Larea presenta una molteplicit di ambienti che nel tratto

meridionale si profilano come


vasti appezzamenti agricoli che
adibiti allimportante attivit
che in passato ha determinato
leconomia del territorio. Le
numerose cascine che ne punteggiano la superficie ne sono
un ottimo esempio: normalmente disposte su due livelli,
con stalla al pianterreno e fienile nel loggiato superiore, oggi sono spesso abbandonate,
ma fino a qualche tempo fa costituivano le dimore di famiglie contadine che vivevano
dei prodotti dei loro campi. Il
fervido lavoro rurale si manifestava anche vicino ai primi
dossi boscosi, dove i terrazzamenti erano indispensabili per
agevolare la lavorazione del
terreno: ancora oggi le verdi
ondulazioni sono interrotte da
strisce di terra ricavate sui versanti collinari.

stribuito su due piani sfalsati,


con la parte alta a costituire il
cuore del parco. Una serie di
modeste piramidi erbose si
allinea verso Nord-Ovest, disponendosi a congiunzione dei
due principali solchi vallivi
dellarea protetta: lincisione
del Curone a Est e quella della Molgoretta a Ovest.
Il fascino dellaltura di Mon-

La collina e il suo santuario

Abbandonando dunque lordinata disposizione campestre


dellestremit meridionale, appaiono i primi rilievi nei pressi di Montevecchia, borgo di60 Distese di colline Parco di Montevecchia e della Valle del Curone

61

dellarea. Guardie ecologiche,


addetti al servizio tecnico e forestale sono disponibili per
qualsiasi informazione.

A fianco:
veduta
di Cascina
Butto, il Centro
Visite del parco
Sotto:
Cascina
Galbusera
Nera, dove
si producono
alcuni degli
ottimi vini
della valle
del Curone

Cascate di roccia

tevecchia risiede nel seicentesco Santuario della Beata


Vergine del Carmelo, edificato
sul sito di una precedente
chiesa e meta di pellegrinaggi fin dalla sua costruzione,
quando famiglie contadine si
radunavano per invocare la
protezione delle attivit agricole. Di impianto barocco,
scenograficamente introdotto da 181 gradini che salgono

al sagrato. Dallinterno possibile raggiungere una terrazza affacciata verso la pianura


briantea e le Alpi, talvolta
sfumate da veli di bruma che
creano suggestivi chiaroscuro.
Poco distante, il Centro Visite di Cascina Butto aperto
la domenica mette a disposizione cartine dettagliate per
orientarsi tra i sentieri e le
emergenze architettoniche

62 Distese di colline Parco di Montevecchia e della Valle del Curone

Dopo la visita al santuario, si


pu muovere verso il Centro
Parco, imboccando uno degli
11 percorsi che si inoltrano allinterno della zona di salvaguardia. Litinerario n. 2, per
esempio, segue il tracciato della vecchia strada comunale,
completamente immersa nel
bosco e perfettamente insonorizzata dal fragore cittadino, e si raccorda con la Ca del
Soldato, che ospita un piccolo museo aperto nel fine settimana. Attrezzata per la sosta
escursionistica con servizi igienici e tavoli, costituisce un ottimo punto intermedio per riposarsi prima di riprendere la
camminata e incontrare il pri-

mo dei tre habitat distintivi Sopra:


dellarea protetta (riconosciu- esempio
di sorgente
ti a livello europeo come SIC, petrificante,
sito di interesse comunitario). fenomeno
diffuso
Dopo un lieve saliscendi, il molto
fra i boschi
sentiero taglia bruscamente il dellarea
costone boscato, in direzione protetta
della Cascina Ospedaletto:
lungo il tragitto, uno dei torrenti minori che alimentano
il Curone d vita al fenomeno
delle sorgenti petrificanti. Le
acque correnti rilasciano sul
suolo carbonato di calcio che,
sedimentando, forma i cosid-

63

La zona inoltre pregiata per


i maestosi cipressi: larea dei
prati magri, il secondo SIC
del Parco di Montevecchia e
della Valle del Curone.
Lelevato spessore naturalistico sottolineato da numerose specie vegetali termofile
che richiedono dunque temperature miti e soprattutto
di orchidee.

A fianco:
la puntuale
segnaletica
in un tratto
del parco
Sotto:
la Cappelletta
di Santa Croce,
campestre luogo
di culto che
contraddistingue
lomonimo
centro agricolo

La Valle Santa Croce

detti travertini, una serie di


cascatelle e salti che si affievoliscono man mano che si allontanano dal fontanile.
Di cascina incantina

Dalla Cascina Ospedaletto,


litinerario n. 2 prosegue ancora verso Nord, risalendo il
costone e transitando accanto ad alcuni casolari, immersi tra filari di vigneti. Costa,
Scarpada, Pianello, Galbusera
Nera e Bianca sono i nomi
delle aziende agricole che
hanno riproposto le antiche
tradizioni contadine, allestendo cantine e agriturismo dove trovare prodotti tipici dellenogastronomia brianzola.

Rimane lultimo lembo da


esplorare: la sezione occidentale caratterizzata dallo scorrere del Torrente Molgoretta
che incide un solco denominato Valle di Santa Croce, tutelato dalla Riserva Naturale di
Valle Santa Croce e Alta Valle
del Curone. Le colline che si
sviluppano nellarea settentrionale del parco sono le maggiormente boscate: qui infatti
che si dispone il terzo e ultimo
SIC, il bosco umido. Ontani
neri, ciliegi, salici, pioppi e olmi sono gli esemplari arborei
che hanno attecchito su un tipo di terreno particolarmente
ricco dacqua, talvolta stagnante. Un habitat insediato anche

da specie anfibie, quali la rana


di Lataste, la salamandra e il
tritone crestato.
Nel cuore di questa zona verde, si trovano altre testimonianze della vita contadina locale: il nucleo rurale di Santa
Croce oggi finemente ristrutturato, ma senza aver alterato
la struttura e la disposizione
originaria dei caseggiati. La minuta Cappella di Santa Croce
completa il suggestivo quadro
campestre dellabitato.
Terminato il girovagare, riecheggia ancora una volta lincipit dellAriosto: lamore per
la natura ha mosso, sopra ogni

A fianco:
la raccolta
dei grappoli
duva
nella stagione
autunnale

cosa, il viaggio allinterno dei


confini del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone. E, col senno del poi, si
scopre che la leggenda del soldato napoleonico forse non
tanto inverosimile.

Parco
di Montevecchia
e dellaValle
del Curone

Riserva di Valle Santa Croce


e Alta Valle del Curone
Ca del Soldato
(Centro Parco)
Santuario
della Beata Vergine
del Carmelo

Cascina Butto
(sede del parco
e centro visite)

Montevecchia

ne
ro
Cu
e
nt
rre
To

64 Distese di colline Parco di Montevecchia e della Valle del Curone

65

LA SCHEDA
A sinistra:
colorate
inflorescenze
appaiono
durante
la scoperta
dellarea protetta

A fianco:
tratto di sentiero
ai margini
del parco

Sopra:
architettura
storica nel cuore
del borgo
di Montevecchia

Raggiungere la partenza
In auto
Da Milano: 41 km
Da Torino: 173 km
Sotto:
Da Genova: 185 km

il rustico
casolare
di Scarpada
ospita
una rinomana
cantina

Con i mezzi pubblici


Trenitalia
www.trenitalia.com

Autoservizi SAL
www.sal-autoservizi.it
Enti consorziati
La gestione del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone affidata a un consorzio
costituito dalla Provincia di
Lecco e dai comuni di Cernu-

sco Lombardone, Lomagna,


Missaglia, Montevecchia, Olgiate Molgora, Osnago, Perego,
Rovagnate, Sirtori, Vigan.
Informazioni
Parco di Montevecchia
e della Valle del Curone
Localit Butto 1

Montevecchia (LC)
Tel. 039.99.30.384
www.parcocurone.it
Centro Parco
Ca del Soldato
Montevecchia (LC)
Tel. 039.53.11.275
Pro Loco Montevecchia
www.prolocomontevecchia.it
Foto: Pietro Redaelli Bellavite Editore

Acqua, acqua
dappertutto

Testi G. Pizzorno Foto L. Beretta

PARCO DELLOGLIO NORD (BG-BS-CR)


Dal Lago dIseo alle lanche del Cremonese, il corso
del Fiume Oglio raccoglie alle proprie sponde
un autentico vademecum di cultura e paesaggi lombardi.

ater, water, everywhere recitava, circondato dalloceano immobile, il


vecchio marinaio del poema
di Samuel Coleridge. E identica potrebbe essere lesclamazione di un turista che visiti
per la prima volta il Parco
dellOglio Nord: legata allacqua infatti la prima e la pi
A destra:
la ruota duratura tra le molte impresdel Mulino sioni regalate da questo terridi Basso, sede
delle GEV torio. Certo, pu sembrare
e suggestivo unaffermazione banale, dal
esempio
momento che si parla di
di architettura
rurale unarea protetta fluviale.
Oltre allOglio, per, il terriSotto a sinistra:
torio ospita una vastissima rela Torre
del Popolo te di canali e rogge, in partidomina colare nei settori centrale e
Palazzolo
sullOglio meridionale: una ragnatela
impressionante, onnipresenSotto a destra:
te, tanto che non infrequenparticolare
della Chiesa te pedalare (o guidare la prodi Santa Maria pria auto!) lungo un sottile ardelle Grazie
a Soncino gine che separa un corso dacqua da un altro.
In apertura:
rogge e canali
disegnano
suggestivi
itinerari
ciclabili
nei dintorni
del Mulino
di Basso,
nel comune
di Torre
Pallavicina

A fianco:
i sentieri
della Riserva
del Bosco
di Barco
portano spesso
a incontrare
il corso
dellOglio

Sotto:
la Rocca
Sforzesca
di Soncino,
con la sua
architettura
allo stesso
tempo possente
ed elegante

Antiche rivali

Il parco tutela un ampio tratto del fiume, dal punto in cui


fuoriesce dal Lago dIseo fino
al confine con il Parco dellOglio Sud, nei pressi del comune di Gabbioneta. Per
orientarsi tra paesaggi e opportunit tanto differenti il punto
di partenza ideale Soncino,
sede del Centro educativo culturale dellarea protetta. Labitato, membro dellassociazione I borghi pi belli dItalia,
tra le principali mete turistiche del Cremonese per la sua
cinta muraria sostanzialmente
intatta e gli straordinari monumenti storici. Tra tutti spicca la celeberrima Rocca Sforzesca, poderosa fortezza tra le
pi importanti della Lombardia, gi ripresa in molte produzioni cinematografiche (Il

70 Acqua, acqua dappertutto Parco dellOglio Nord

mestiere delle armi e Ladyhawk


tra i pi recenti). La visione
sulle torri e le merlature in laterizio giustifica da sola la visita al borgo. Sarebbe per imperdonabile perdersi le altre attrazioni cittadine, tra cui la
Casa degli Stampatori (dove
oper nel 400 la prima tipografia italiana a caratteri ebraici) e, appena fuori dallabitato, la Chiesa di Santa Maria
delle Grazie, il cui interno con
affreschi e fregi in terracotta
rappresenta uno dei massimi

capolavori del Rinascimento


lombardo. Se Soncino costituiva in tempi antichi lultimo
baluardo di Cremona prima e
Milano poi, al di l dellOglio
sorse Orzinuovi, analoga roccaforte edificata dai bresciani
e rafforzata dai veneziani. Rispetto alla sua storica nemica,
Orzinuovi ha perso la cinta
muraria, ma conserva il Castello di San Giorgio, la cui
struttura medievale ingentilita da interventi risalenti alla
dominazione della Serenissima.

71

Sopra: La natura in mostra


unimperdibile Proprio a Orzinuovi sorge la
storia di molti
secoli fa sede del parco, dove si pu
quella chiedere informazioni sulle
raccontata
sette riserve naturali istituinella Casa
degli te per preservare ambiti di
Stampatori particolare pregio: sei di quedi Soncino

ste sono situate in questo trat-

Sotto: to di fiume, compreso tra Pugli ampi


menengo e Acqualunga. La
sentieri
della Riserva Riserva del Bosco di Barco,
del Bosco ad esempio, si trova immediadella Marisca
si prestano tamente a Ovest dellomonia pedalate ma frazione di Orzinuovi: i
adatte a tutti

sentieri, battuti e dallandamento sinuoso, si prestano alla perfezione per divertenti


galoppate in mountain bike. Interessanti deviazioni
consentono di raggiungere il
fiume, che qui forma piccole

spiagge di ciottoli, gli stessi


che si ritrovano nelle murature degli edifici storici della zona. La vegetazione caratterizzata prevalentemente da
piante igrofile come il pioppo
nero e il salice bianco, cos come nella vicina Riserva del
Bosco della Marisca. I tracciati che si snodano in questarea naturale sono pi ampi, delle vere e proprie carrarecce che ben si adattano a
pedalate con tutta la famiglia.
Oltre agli scorci sullOglio, dal
corso sorprendentemente rapido, si segnala la presenza di
uno stagno, prezioso angolo di
biodiversit. Proseguendo verso Sud si incontrano poi le
Riserve delle Lanche di Azzanello, dove prevale il saliceto,
e del Bosco dellIsola Uccellanda, che tutela formazioni di robinia, olmo, pioppo nero e salice bianco.
Nel profondo Sud

Accesso privilegiato al parco


per chi proviene da Cremona,
il tratto tra Acqualunga e Gabbioneta presenta diversi spun-

A fianco:
la luce radente
del mattino crea
mutevoli intarsi
sulla superficie
delle rogge

Sotto:
archeologia
industriale a
Castelli Calepio

ti dinteresse. Naturalistici, in
primis, con la Riserva della
Lanca di Gabbioneta, area
umida che prefigura ambienti
tipici del tratto terminale
dellOglio. Ma anche culturali, con il borgo di Monticelli
dOglio, pittorescamente posto
su unaltura che domina il fiume e la pianura circostante. Su
una rustica corte centrale affacciano i principali monumenti
del paese: il Palazzo padronale,
la Chiesa parrocchiale di San
Silvestro e le abitazioni dei
braccianti, dai suggestivi portici. Due brevi passeggiate conducono al castello, trasformato
nei secoli in cascina, e al porto dove fino al 1966 attraccava un caratteristico traghetto a
fune. Poco distante Pontevico, con il neogotico castello che sorveglia lattraversamento del fiume.

A margine del primo abitato,


lungo il Naviglio Nuovo Pallavicino, si pu ad esempio
ammirare il Mulino di Basso,
eccellente esempio di architettura rurale recuperato dallente parco e adibito a sede
delle GEV (Guardie Ecologiche Volontarie); il complesso si arricchir di un ostello,
fornendo cos alloggio a buon
mercato per i turisti. Tra Torre
Pallavicina e Pumenengo, do-

Un parco attivo

A Nord di Soncino, in territorio bergamasco, sorgono i


comuni di Torre Pallavicina
e Pumenengo, la cui storia
stata fortemente influenzata
dal vicino scorrere dellOglio.
72 Acqua, acqua dappertutto Parco dellOglio Nord

73

ve il Castello Barb ospita gli


uffici comunali, una deviazione verso Est conduce alla piccola Riserva del Boschetto
della Cascina Campagna, imSotto: portante lembo residuo di
la piazza querco-carpineto.

Sopra:
un drappo
naturale crea
suggestivi
scorci
sullacqua

principale
di Sarnico,
nota localit
turistica
del Lago dIseo

Verso il Sebino

Paesaggi differenti attendono


il turista che decida di visitare
la porzione settentrionale dellarea protetta: qui lOglio, appena uscito dal Lago dIseo,
scorre infatti pi incassato, con
verdi colline a fungere da cornice. Il centro principale della
zona Palazzolo sullOglio, il
pi popoloso tra i comuni che
fanno parte del parco: labitato diviso in due dal corso

dacqua, scavalcato da numerosi ponti tra cui spiccano uno


in pietra detto romano e lo
slanciato viadotto della ferrovia Bergamo-Brescia. Il monumento pi riconoscibile per
lardita Torre del Popolo, curiosa costruzione ottocentesca
alta 100 metri ed edificata sugli imponenti resti della medievale Rocha Magna. Questa
fortificazione era un tempo
parte di un vasto sistema difensivo, di cui sopravvive anche,
al di l dellOglio, la Torre di
Mura, dominante lomonima
contrada. Risalendo il corso
del fiume si incontrano piccoli borghi immersi nel verde di
boschi e vigneti: Valcalepio e
Franciacorta sono nomi ben
noti agli amanti del vino, che
in questa zona potranno visitare numerose cantine. Castelli Calepio, in sponda bergamasca, e Capriolo, sul lato bresciano, si fronteggiano: il primo comune ospita lomonimo
castello, parte del circuito turistico Castelli e Ville aperti
in Lombardia, mentre nel secondo si ammira una fortifica-

zione risalente ai secoli IX e X.


Il tema castellano ritorna anche pi a Nord: se a Paratico
il Castello Lantieri ridotto a
ruderi dal fascino romantico,
a Credaro il Castello di Montecchio rappresenta una felice
ristrutturazione neoclassica di
un precedente fortilizio. La di-

ga che regola il flusso dellOglio preannuncia larrivo a


Sarnico, localit turistica affacciata sullIseo: la magnifica
passeggiata inizia lungo il fiume per concludersi sulle rive
del lago, in un gioco di compenetrazione che chiude in
bellezza litinerario.

Sarnico
Credaro
Castelli
Paratico
Calepio
Capriolo

Palazzolo
sullOglio

Brescia

Pumenengo

Riserva Boschetto
della Cascina Campagna
Torre Pallavicina
(Mulino di Basso)

Parco
dellOglio Nord

Riserva Bosco
Soncino
de lIsola
(Centro educativo
Orzinuovi
culturale)
(sede del parco)

Riserva Bosco
di Barco
Riserva
Bosco della
Marisca

Villachiara

Riserva Isola
dellUccellanda
Riserva Lanche
di Azzanello

Monticelli
dOglio

Fiu
me
Og
lio

Pontevico

Riserva Lanca
di Gabbioneta
74 Acqua, acqua dappertutto Parco dellOglio Nord

75

LA SCHEDA

Sopra a sinistra:
il Bosco
di Barco
riserva
divertenti
tracciati per
gli amanti della
mountain bike
Sopra a destra:
il Castello
di Orzinuovi
tra i pi
celebri
monumenti
della Bassa
bresciana

Raggiungere la partenza
In auto
Da Milano: 68 km
Da Torino: 240 km
Da Genova: 228 km

Con i mezzi pubblici


Trenitalia
Sotto: www.trenitalia.it
una preziosa
area umida Adda Trasporti
allinterno www.addatrasporti.it
della Riserva
Trasporti Brescia
del Bosco della
Marisca www.trasportibrescia.it

Bergamo Trasporti
www.bergamotrasporti.it
Cremona Trasporti
www.cremonatrasporti.it
Bici+Treno
La ferrovia rappresenta il mezzo pi comodo e veloce per
trasportare la propria bici nel
cuore del parco.
Le stazioni utilizzabili sono:
Da Milano
Calcio

Da Bergamo
Palazzolo sullOglio
Da Brescia
Palazzolo sullOglio, Calcio,
Robecco-Pontevico
Da Cremona
Robecco-Pontevico
Informazioni
Parco dellOglio Nord
www.parcooglionord.it
Sede legale amministrativa
Piazza Garibaldi 15
Orzinuovi (BS)
Tel. 030.99.42.033
info@parcooglionord.it
Centro educativo culturale
Via Cattaneo 1
Soncino (CR)
Tel. 0374.83.70.67
cultura@parcooglionord.it
educazione@parcooglionord.it
Sede vigilanza ecologica
Via Madonna di Loreto sn
c/o Mulino di Basso
Torre Pallavicina (BG)
Tel. 0363.99.65.56
parcooglionord.gev@virgilio.it

76 Acqua, acqua dappertutto Parco dellOglio Nord

Pro loco Soncino


Via IV Novembre 14
Soncino (CR)
Sopra:
Tel. 0374.84.883/499
eleganti
prolocosoncino@tin.it
geometrie rurali
a Pumenengo
www.prolocosoncino.it
Ferrovia Basso Sebino
Sotto:
Tel. 030.74.02.851 i paesaggi
fluviali
338.85.77.210
parco
trenoblu@ferrovieturistiche.it del
invitano
www.ferrovieturistiche.it
al relax

77

Alle fronde
dei salici

Testi N. Casi Foto L. Beretta

PARCO DELLOGLIO SUD (CR-MN)


Seguendo gli argini dellOglio, un continuo succedersi
di ampie distese pianeggianti, golene, pioppeti e boschi
di salici. Fino a lasciare il passo al grande Po.

ue parchi per un unico


fiume. LOglio, il cui corso nasce in Valcamonica e incide il territorio lombardo per
ben 280 chilometri, attraversa le province di Bergamo,
Brescia, Cremona e Mantova,
Sotto:
la strada fino a gettarsi nel Po.
che ricalca Risale al 1988 lidea di tutelargine
lare lambiente naturale attra perfetta per
la bicicletta versato da questo corso dace costeggia que, da Sarnico, sul Lago
la confluenza
dellOglio dIseo, fino alla foce. Un panel Po, trimonio ambientale di oltre
nei pressi
25.000 ettari, suddiviso in due
di Scorzarolo
aree protette complementari,
in cui la costante il placido
nastro azzurro.

In apertura:
da una sponda
allaltra lungo
il pittoresco
ponte
di barche
di Torre
dOglio

Cremona e Mantova: ampia


da pochi metri a oltre tre chilometri, solcata dalle sinuose anse del fiume che, in questo tratto, assume un andamento meandriforme. A questo dunque dovuto il pregio
naturalistico dei suoi ambienti riccamente diversificati che
diventano le quinte ideali per
pedalate in mountain bike,
birdwatching e passeggiate a
cavallo, sempre accompagnati da paesaggi agricoli, lanche,
torbiere, interminabili filari di
pioppi e maestosi salici, la specie arborea pi rappresentativa dellarea protetta.

Il Parco dellOglio Sud

Al Pont de la Barca

Il nostro viaggio comincia


presso la foce del Fiume Mella, affluente sinistro dellOglio, che sancisce linizio ufficiale del parco, nel territorio
comunale di Ostiano. Si tratta di unarea di oltre 12.000
ettari nata grazie allaccordo
tra 16 comuni e le province di

Nei pressi di Ostiano ha inizio litinerario ciclo-pedonale chiamato Al Pont de la Barca (Ponte della Barca) perch
consente il transito sul Mella.
Il percorso ricalca in parte il
tracciato di una medievale
via di comunicazione: dal
ponte seguiamo verso Sud,

80 Alle fronde dei salici Parco dellOglio Sud

mantendo i meandri del


Mella sulla destra e arrivando a sfiorare lOglio.
Unincredibile ricchezza di
ambienti identifica il paesaggio: filari di platano, salici,
robinie e appezzamenti agricoli ci accompagnano fino allingresso in paese. Qui osserviamo i torrioni circolari, la
torre quadrata e parte delle
mura del castello al cui interno stato ricavato un teatro e quattro delle pievi romaniche che caratterizzano il
tracciato, volute tra lXI e il
XIII secolo dallAbbazia di
Leno, importante centro religioso che avvi la bonifica
dei terreni paludosi. In sella
alla bicicletta raggiungiamo
lultima pieve, quella di Tor-

ricella, oratorio campestre del Sopra a sinistra:


XII-XIII secolo che incon- il sole tramonta
tra le brume
triamo a met strada tra
Ostiano e Volongo. Qualche Sopra a destra:
per la
chilometro verso Sud, giun- sosta
lettura della
giamo a Villarocca, frazione cartellonistica
di Pessina Cremonese, con la
Sotto:
neoclassica Villa Fraganeschi, una corte
delimitata da un parco seco- a Canicossa
lare e, successivamente, a I- di Marcaria
sola Dovarese, ottimo punto
di partenza per escursioni in
canoa: il fiume infatti navigabile a pelo dacqua fino a
Torre dOglio, nei pressi della foce, per un totale di circa
45 chilometri. La quasi completa mancanza di correnti
rende piacevole lattivit, ma
bene prestare attenzione ai
banchi di sabbia affiorante,
spesso non visibili.

81

A fianco:
simpatici
aironi
guardabuoi
assistono
al lento fluire
del fiume
A destra:
un raggio
di sole
trafigge
una ninfea
sulle
ombrose
acque
di lanca
Sotto:
una cascina
fa capolino
tra gli alberi,
nel cuore
della
campagna
attraversata
in sella
alla bici

Le lanche di Gerra Gavazzi


e Runate

Continuando a muovere verso Sud-Est e lambendo gli argini dellOglio, ci addentriamo nellambiente tipico della Pianura Padana: le lanche.
Quelle di Gerra Gavazzi e
Runate sono raccolte lungo
la sinistra orografica e sono
state modellate dal corso fluviale nellarco di ere geologiche. Questi meandri sono rimasti isolati rispetto allOglio
a causa di una deviazione artificiale del suo andamento,
con lo scopo di favorire la navigazione sul fiume; impalu-

82 Alle fronde dei salici Parco dellOglio Sud

dandosi hanno poi creato le


condizioni per la proliferazione di canneti, pioppeti e immancabili distese di salici e
ontani neri. Tra il 2000 e il
2002, un progetto di riqualifica ambientale ha permesso
di ripristinare le condizioni
naturali dellarea tramite la
piantumazione di un bosco
misto con specie arboree e arbustive. Questo angolo di ruralit si colloca a ridosso dellabitato di Canneto sullOglio, borgo in cui si trova
lEcomuseo dedicato allOglio e al Chiese. Allinterno
di questo importante strumento di conservazione e
identit del territorio situa-

to il centro visite del parco,


che descrive con fotografie,
pannelli e mappe interattive
la nascita e levoluzione dellarea protetta.

importante qui quella degli Sopra:


aironi (rossi, bianchi maggiori, il Torrazzo
gonzaghesco di
cinerini, garzette, guardabuoi, Commessaggio
si erge possente
nitticore, e tarabusini).
In dirittura darrivo

Tra due riserve

Oltrepassata la foce del Chiese, ci troviamo nel tratto finale dellOglio Sud. Tra gli abitati di Calvatone (dove presente la sede del parco) e di Marcaria, si contano due zone
umide diventate lhabitat di
specie animali tanto rare quanto affascinanti. Stretta tra largine destro e il borgo di Calvatone, la Riserva Le Bine
stata protagonista di un processo di rinaturalizzazione per
salvaguardare oltre 300 specie
floristiche e pi di 800 faunistiche, tra cui si annovera anche la rana di Lataste, simbolo
della riserva. Le Torbiere di
Marcaria, invece, si estendono
sulla riva sinistra dellOglio, in
unarea a forma di catino, principalmente ricoperta di canneti, talvolta evolutisi in fitti
gruppi di salici grigi, riconoscibili per i fiori piumosi e profumati. La presenza faunistica pi

tra le case
del borgo

Proseguendo ancora verso Sotto:


scorcio
Sud e tenendo largine sini- del Saliceto
stro, arriviamo alla Golena di di Foce Oglio
SantAlberto, in prossimit
dei centri di Canicossa e
Cesole. Larea golenale coltivata a pioppo nacque per lallevamento del pesce; una vol-

83

ta bonificata, la zona umida


diventata uno dei poli dattrazione turistica del Parco del-

lOglio Sud. Un circuito ad


anello consente di esplorare il
meandro fluviale, scorgendo i
cosiddetti bugni, laghetti
circondati da boschi di frassini, querce e pioppi bianchi.
Da qui, una deviazione ciclopedonale spinge a Sud-Ovest
verso Commessaggio, lungo il
Canale Bogina, corridoio
ecologico che favorisce lo
spostamento faunistico tra i
vari ambienti naturali che caratterizzano il parco.

Merita unultima sosta anche


il Saliceto di Foce Oglio, il
pi vasto bosco di salice bianco che chiude lintera area
protetta. Siamo ormai giunti
al punto di confluenza con il
Po, precisamente a Torre
dOglio, cos chiamata per
lalta costruzione che in passato ospitava un convento. Il
tappeto boschivo si apre dopo lo storico ponte di chiatte
del 1926, la cui particolarit
sono le rampe che lo sosten-

gono, consentendo di abbas- A sinistra:


sarlo o alzarlo a seconda del una nitticora
si alza
livello del corso fluviale. la elegantemente
tappa ideale per gli amanti in volo dalla
superficie
del birdwatching: dalle lenti dellacqua.
del binocolo sembra quasi di una
assistere a unesibizione di delle scene
pi suggestive
danza faunistica. Aironi bian- fra quelle
chi e cinerini, gabbiani e gar- riservate
ai numerosi
zette. Lultima apparizione appassionati
spetta al cavaliere dItalia: di birdwatching
sulle esili zampe, concluder nelle Torbiere
di Marcaria
lo spettacolo con il pi elegante degli inchini.

Ostiano

Fiu
me
Og
lio

Pa
rco

Isola Dovarese

Lanche di Gerra
Gavazzi e Runate

dell
Oglio Sud
Canneto
sullOglio
(ecomuseo)

Piadena

Riserva
Le Bine

Calvatone
(sede del parco)

Marcaria

Torbiere
di Marcaria

e Po

e
Torre dellOglio Fium
(ponte di barche)

Golena di
SantAlberto

84 Alle fronde dei salici Parco dellOglio Sud

Saliceto
di Foce Oglio

85

LA SCHEDA
A fianco:
aria di
tradizione
e genuinit
fra le antiche
cascine
della Riserva
Le Bine

In basso:
bouquet
ortofrutticolo
autunnale

Sotto:

Raggiungere la partenza
In auto
Da Milano: 118 km
Da Torino: 237 km
Da Genova: 200 km
Sopra a sinistra:
la pieve
romanica di
San Gaudenzio,
a Ostiano

Con i mezzi pubblici


Trenitalia
www.trenitalia.com
Sopra a destra: Cremona Trasporti
in bici lungo www.cremonatrasporti.it
una ciclabile
del parco

Sotto:
fitti canneti
si sviluppano
a Marcaria

Enti consorziati
Il Parco Oglio Sud gestito da
un consorzio composto dalle
province di Cremona e di

86 Alle fronde dei salici Parco dellOglio Sud

Mantova, nonch dai comuni


di Ostiano, Volongo, Pessina
Cremonese, Isola Dovarese,
Drizzona, Piadena, Calvatone,
Casalromano, Canneto sullOglio, Acquanegra sul Chiese,
Bozzolo, Marcaria, San Martino dallArgine, Gazzuolo,
Commessaggio, Viadana.
Informazioni
Parco Oglio Sud
Piazza Donatore del Sangue 2
Calvatone (CR)
Tel. 0375.97.254
www.ogliosud.it

Ecomuseo di Canneto
sullOglio
Piazza Gramsci 79
Canneto sullOglio (MN)
Tel. 0376.70.671
www.ecomuseoogliochiese.it
Riserva Le Bine
Loc. Le Bine, Acquanegra
sul Chiese (MN)

Tel. 0376.79.224
Comuni: Calvatone (CR) e Acquanegra sul Chiese (MN)
Superficie: 20,15 ha di riserva
(76,30 ha di area di rispetto)
Torbiera di Marcaria
Comune: Marcaria (MN)
Superficie: 52 ha di riserva
(40 ha di area di rispetto)
Lanche di Gerra Gavazzi
e Runate
Comune: Canneto
sullOglio (MN)
Superficie: 30,83 ha di riserva
(75,41 ha di area di rispetto)
Golena di SantAlberto
Comune: Marcaria (MN)
Superficie: 20,74 ha di riserva
(84,23 ha di area di rispetto)

punti di fuga
dove natura
e uomo
convergono
sembrano
avvicinarsi
in unarea
boschiva
nei pressi
di Torre dOglio

87

Foresta
di pianura

Testi S. Leonardi Foto L. Beretta

PARCO DELLA PINETA DI APPIANO GENTILE


E TRADATE (VA-CO)
La cerniera verde tra Varese e Como accontenta amanti
dello sport, della natura e di cieli stellati.

lanciati fusti di pino silvestre si allineano come fossero pedine su una scacchiera dai lati interminabili,
pronti a creare riverberi di luce che si rincorrono tra fili
derba e sottili lamelle aghiformi. una stanza dai baluA destra: ginii improvvisi: quando i
il Santuario
raggi di sole penetrano gli afdi Monte
Carmelo fusolati rami, accendono di
il punto di luce foglie e manti erbosi
partenza per
interessanti tratteggiando un chiaroscuro
escursioni dalle tonalit smeraldine.
la pineta di Appiano GenSotto:
gli stagni, tile e Tradate, polmone verspesso ricavati de che si colloca a congiunda ex cave,
zione delle due province di
costituiscono
fondamentali Varese e Como tutelato dal
serbatoi 1983 e dominato da una moldi biodiversit.
Nella foto titudine di pini. Lestesa area
quello boschiva movimenta la lineadi San Siro
re progressione verso Nord
presso Binago
della pianura lombarda, costituendo un prezioso patrimonio naturale che attenua il
tessuto urbano: pinete e peccete lasciano spazio a paesaggi agricoli, e la brughiera d il
In apertura:
svettano
flessuosi
e alteri
gli esemplari
di pino
silvestre
che danno
il nome
al parco

A fianco:
incantevoli
scorci rurali
sono offerti
dalle numerose
cascine presenti
allinterno
dellarea
protetta

Sotto:

cambio a un sottobosco di
biancospino, felci, muschi, licheni e orchidee dei prati.
La sede e il Sentiero
dei pect

Questo intervallo di natura incontaminata si colloca


dunque al centro di una zona urbanizzata, che si dispone a cerchio attorno ai confini dellarea tutelata. Solo
labitato di Castelnuovo
Bozzente si localizza allinterno dellarea protetta e annovera anche la sede del parco, dove possibile acquistare la carta dei sentieri.

90 Foresta di pianura Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate

a spasso per
la brughiera,
con i rigogliosi
boschi
del parco a fare
da cornice

Parte poco pi a Sud-Est una


prima escursione allinterno
della pineta.
Ai margini occidentali del
centro di Oltrona di San Mamette prende le mosse il Sentiero dei pect (pettirosso in
dialetto), un circuito tematico incentrato non soltanto
sulle specie arboree (larici,
abeti, ontani, querce) e animali presenti nel bosco, ma
anche sulle testimonianze archeologiche che ne punteggiano la superficie. Lungo 3,5
chilometri, si snoda tra rilie-

vi morenici, massi erratici e


fenomeni erosivi; per un primo tratto risaliamo verso
Nord il corso del Torrente
Antiga, per poi proseguire
verso sinistra e giungere al villaggio celtico del Gerbo, originario dellepoca della Civilt
di Golasecca. Il percorso
sempre ben segnalato e tra
esemplari di pino silvestre, alberi dei tulipani, pervinche e
anemoni, ci avviciniamo allo Stagno di C Bianch, uno
dei migliori siti per lavvistamento di rospi, tritoni, sala-

91

A sinistra:

A fianco:
non di rado
i colori della
natura
stupiscono
il visitatore

impeccabili
geometrie rurali

A fianco:

Sotto:
una chicca di
modernariato
attrae
lattenzione
degli
escursionisti
pi curiosi
presso
Cascina Fasola

mandre e raganelle. Terminiamo la passeggiata tra agevoli saliscendi, esili rii e rigogliosa vegetazione.
Verso La Pinetina

Appena dopo Oltrona di San


Mamette incontriamo Appiano Gentile, introdotta dalla
Chiesa della Madonna del
Monte Carmelo, edificata dai

Carmelitani nel 1492 e meta


di un pellegrinaggio annuale.
Sorpassate le cascine Fasola e
San Giuseppe, dove sono visibili nidi di rondini e civette, ci addentriamo nellarea
del centro La Pinetina: piscine, campo da golf da 18 buche e campi da tennis radunano gli sportivi, mentre il
campo da calcio dove si allena lInter costituisce un elemento di richiamo per i tifosi nerazzurri.

pinete, lambendo alcune zone umide, ambiente naturale


di specie anfibie, quali tritoni
punteggiati e crestati, rane
agili e rospi comuni.
Al di l dei pini

Non sono soltanto i naturalisti a essere accontentati alla


pineta di Appiano Gentile e
Tradate. A Tradate, infatti,
nato nel 1997 un Osservatorio
Astronomico, dotato di telescopio Newton, torre solare e
radiotelescopi, supportato dal
Parco didattico scientifico, che
promuove il coinvolgimento
e lapproccio scientifico nello

il Sentiero delle
Uccellande
porta
alla scoperta
di un roccolo
magnificamente
conservato,
superbo mix
di opera
antropica
e naturale

spiegare la natura. Lo scopo


educativo ulteriormente avvalorato dalla presenza di un
Sentiero Natura, un anello arricchito da pannelli che stimolano la curiosit chiarificando i concetti pi complessi dellecosistema del parco.
Lungo i 400 metri accessibili anche a persone con ridotte capacit motorie incontriamo la sezione della
Successione ecologica, una
zona di brughiera caratterizzata da ginestra dei carbonai,
felce aquilina, pino silvestre e

Sotto:
la puntuale
segnaletica
del parco
permette
di orientarsi tra
i molti sentieri
che percorrono
boschi
e brughiere

Un rifugio per lavifauna

Pi a Sud, tra gli agglomerati


urbani di Veniano, Lurago
Marinone e Limido Comasco
si sviluppa il Sentiero delle
Uccellande, un itinerario da
percorrere a cavallo, in mountain bike o a piedi tra le varie
architetture vegetali utilizzate un tempo per luccellagione. Corridoi di carpino bianco danno vita a roccoli e bresciane, dove si possono scorgere picchi, cinciallegre,
poiane, gheppi, sparvieri, fringuelli e tordi. Il tracciato attraversa castagneti, querceti e
92 Foresta di pianura Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate

93

A fianco:

A fianco:
castagne
e funghi,
da raccogliere
seguendo
gli appositi
regolamenti,
sono tra
i prodotti
pi tipici
del parco
Sotto:
Appiano
Gentile, borgo
comasco
di notevole
interesse
storico e
paesaggistico

sosta didattica
lungo il Sentiero
delle
Uccellande

betulla, il Prato delle farfalle, una piccola oasi arbustiva capace di attirare questi variopinti insetti, e lo Stagno
didattico, habitat per anfibi,
artropodi e vegetali.
Spazio alla cultura

Risaliamo ora verso Nord. Il


paesaggio un continuo alternarsi di boschi e brughiera, fino alla Cascina Scorpione,
dove ci accoglie una florida
pecceta, interessante esempio
di riqualificazione ambientale a seguito di una grave forma di infestazione parassitica.
Giungiamo dunque nei pressi
di Venegono Inferiore, domi-

nato dallaustero profilo del


Seminario arcivescovile Pio XI.
Di recente edificazione (1925),
introdotto da un parco di 30
ettari, un eden naturalistico
che prepara alla visita, e dalla
statua di San Carlo Borromeo.
La struttura, perfettamente
equilibrata, si slancia verso
lalto nelle forme della torre
del Seminario Minore nella
parte sinistra, e del campanile nella sezione destra.
Allinterno sono ospitati una
biblioteca di pi di 112.000 volumi catalogati e il Museo di
Storia Naturale intitolato al
naturalista Antonio Stoppani. Le 92 vetrine si suddivi-

dono in quattro diverse raccolte, quella zoologica, paleontologica, mineralogica e

petrografica: unottima sintesi della pineta di Appiano


Gentile e Tradate.

Parco della Pineta


di Appiano Gentile
e Tradate

Castelnuovo
Bozzente
(sede del parco)

Oltrona
di San Mamette

Venegono
Inferiore

Seminario
arcivescovile Pio XI
Appiano
Gentile
Tradate

Centro didattico
scientifico
e Osservatorio
Astronomico

94 Foresta di pianura Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate

95

LA SCHEDA

Sopra:

Sopra a sinistra:
con le
piantumazioni
di Cascina
Scorpione,
il bosco assume
nuove forme

Raggiungere la partenza
In auto
Da Milano: 46 km
Da Torino: 163 km
Da Genova: 182 km

Sopra a destra:
il Sentiero
Natura
lideale per
ammirare le pi
interessanti
specie
floristiche
del parco

Con i mezzi pubblici


Ferrovie Nord
www.lenord.it
Trenitalia
www.trenitalia.com

Enti consorziati
Sotto: Il consorzio del parco costiin bici lungo
il Sentiero delle tuito da: provincia di Como e
Uccellande comuni di Appiano Gentile,

Beregazzo con Figliaro, Binago, Carbonate, Castelnuovo Bozzente, Limido Comasco, Locate Varesino, Lurago
Marinone, Mozzate, Oltrona
di San Mamette, Veniano;
provincia di Varese e comuni
di Tradate, Vedano Olona,
Venegono Inferiore, Venegono Superiore.
Dati tecnici
Superficie
4860 ha
Altitudine minima e massima
235 - 435 m slm

96 Foresta di pianura Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate

Informazioni
Parco della Pineta di Appiano
Gentile e Tradate
Via Manzoni 11
Castelnuovo Bozzente (CO)
Tel. 031.98.84.30
www.parcopineta.org
Parco didattico scientifico
e Osservatorio Astronomico
Via ai Ronchi
Tradate (VA)
Tel. 0331.84.19.00
Cell. 333.45.85.998

www.parcodidattico
scientifico.it
www.foam13.it

didattica e
coinvolgimento
sono le parole
dordine nel
Sentiero Natura
approntato
dallEnte Parco

A fianco:
tipico panorama
agreste

Sotto:
lOsservatorio
Astronomico,
una delle pi
prestigiose
istituzioni
che hanno sede
allinterno
dellarea
protetta

97

Riflessi di natura

Testi A. Tremolaterra Foto L. Beretta

PARCO DEL SERIO (BG-CR)


Lungo un asse di circa 45 chilometri che si sviluppa in senso
Nord-Sud dai dintorni del capoluogo bergamasco, esploriamo
unarea protetta ricca di valori naturali, storici e culturali.

ungo le sponde del basso


corso del Serio sottile
lingua di terra e acqua che taglia in due la feconda distesa
padana un parco regionale
si impegna nella riqualificazione delle singole componenti e nel recupero dei valori naturali, storici e culturali che
contraddistinguono lintera
A destra:
sfilano come zona. Per pi di 40 chilomeguardiani tri, da Seriate, a Sud di Berdi un tempio
gli antichi gamo, fino a Montodine, alla
pioppi confluenza con lAdda, il cieche popolano
lo sabbassa su lunghi filari
le rive
del fiume dalberi e coltivazioni di cereali sorvegliati da cascine isoSotto:
late, borghi e citt storiche,
il profilo
merlato castelli viscontei. Tra fontadel Castello nili e una fitta rete irrigua il
di Malpaga
si staglia fiume scorre a tratti entro arsulla linea gini insolitamente ampi per
dorizzonte
un fiume lombardo; un amdei campi
agricoli, estesi biente di tale rilevanza natutra il fiume ralistica ospita numerosi itie la pianura
bergamasca nerari pedonali e ciclabili immersi nella vegetazione, con
punti di osservazione privilegiata dellavifauna locale.

In apertura:
un albero
veglia solitario
il Fiume Serio,
qui disteso
a formare
ampi meandri
a ridosso
dellarea
di forestazione
del Bosco
delle Se

A fianco:
il tratto
di ciclabile
che percorre
la Riserva
MalpagaBasella,
nel tratto pi
settentrionale
del parco

Sotto:
il Castello
di Cavernago,
edificato
ai margini
orientali
dellarea
protetta,
con funzione
residenziale

Da Seriate a Ghisalba

A Sud di Bergamo il Serio ha


depositato uningente quantit di materiale inerte, sassi e
ghiaie. Si trova qui lo sbocco
della valle prealpina da cui
scende con carattere torrentizio per pi di 50 chilometri,
attraversando unarea antropizzata dove estensioni di prati xerofili persistono fra molteplici infrastrutture e antichi
centri come Basella, Grassobbio e Urgnano, custodi di pregevoli santuari rinascimentali. Se il centro per linanella-

mento dellavifauna, nei pressi


della frazione Capannelle di
Grassobbio, la prima importante tappa nel territorio del
parco, la vera attrazione di
questo tratto iniziale dellarea
protetta per la ciclabile:
partendo dallOasi Verde 1 di
Seriate, in sella alla bici si pu
infatti fiancheggiare il corso
dacqua e attraversare la Riserva Malpaga-Basella. Con
brevi deviazioni, inoltre, in
pochi minuti si raggiungono
il Castello Martinengo-Colleoni di Cavernago e limponente struttura del Castello di
Malpaga, di fondazione trecentesca, edificato in piena
pianura con le sue mura merlate che ancor oggi evocano
le vicende storiche legate a un
importante personaggio del
tempo, il condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni.

sta assoluta: qui, infatti, i tratti permeabili dellalta pianura, caratterizzati da ammassi
di detriti rocciosi, lasciano
spazio a quelli impermeabili
della bassa, definita da materiali finissimi quali argille, sabbie e limo. La falda freatica affiora in superficie, sia in modo naturale, sia artificialmente, per opera delluomo che,

Verso Romano di Lombardia

Dallarido ambiente intorno


a Ghisalba si passa ai fontanili di Cologno al Serio, vere e proprie oasi di refrigerio
dove lacqua si fa protagoni100 Riflessi di natura Parco del Serio

101

A fianco:
la Rocca
viscontea
di Romano
di Lombardia
la nobile
quinta in cui
stata allestita
la sede
del parco

Sotto:

per secoli, ha educato il fenomeno spontaneo delle risorgive al fine di disporre di


acqua con la quale irrigare
prati e campi. I fontanili diventano dunque unemergenza storico-archeologica di eleSopra a destra: vatissimo interesse, oltre che
sulle due ruote un elemento di enorme valolungo una delle
re ecologico e naturalistico,
Ciclopedonali
Blu di Bariano, costituendo una sorta di arimmersi chivio botanico della copernel verde della
vegetazione tura vegetazionale prima delripariale lavvento dellagricoltura. Ed

Sopra a sinistra:
un cartello
illustra con
mappe e legende
i percorsi
naturalistici
che si sviluppano
nel Comune
di Bariano

proprio in virt duna fiorente attivit agricola e di un


certo benessere economico
diffuso che questa divenuta
con il tempo una delle pi interessanti zone turistiche della Bergamasca dal punto di vista architettonico: i borghi
medievali di Martinengo, Romano di Lombardia e Colo-

gno al Serio rendono infatti


ancor pi affascinante la visita dellarea, dotata di unaltissima concentrazione di chiese e palazzi storici. Non un
caso che, a Romano di Lombardia, la sede del Parco sia stata allestita allinterno della
rocca viscontea, fra i monumenti locali pi interessanti.

Il tratto cremasco

Aironi cenerini e garzette


sfiorano lacqua e si rifugiano
poi fra i rami delle salicete:
tornando lungo il fiume, sono loro a catturare lattenzione. La mancanza di pendenza del terreno impone un andamento meandreggiante al
Serio, che lascia in tutta len-

un ambiente
naturale
di enorme
pregio unito
a unopera
dingegneria
idraulica
secolare
si ritrovano
nel tratto
di Serio
compreso
nella Riserva
della Palata
Menasciutto

104 Riflessi di natura Parco del Serio

Seriate
Gresobbio

Riserva Naturale
Malpaga-Basella
Malpaga
Ghisalba

Fontanili
di Cologno
al Serio

Menasciutto, comprensiva di
due lanche laterali allalveo
del fiume e di alcune zone umide dove ai molti salici si
sommano rari esemplari di
pioppi e ontani neri: qui si
pu infatti osservare una delle caratteristiche palate, un
tempo in legno, oggi in cemento, che deviavano lacqua
nella roggia Menasciutto, ancora utilizzata a scopo irriguo.
Solo in questa riserva, tra le
specie di interesse conservazionistico, si trovano la rana
di Lataste e lancor pi raro
tritone crestato. Da Crema fino a Montodine, passando
per Ripalta Guerina (dove
sorge Villa Toscanini), lerosione messa in atto dalle rogge
si fa infine sempre pi marcata. Durante la pedalata gli
ampi ghiaioni del fiume permettono di soffermarsi a osservare una variegata avifauna, comprensiva di garzette,
aironi e cormorani. Si passa
quindi a margine dei centri di
Ripalta Vecchia e Ripalta
Arpina, da dove la ciclabile
inizia a perdersi attraverso i
campi: conviene dunque con-

tinuare seguendo il pi possibile il corso del fiume, fino a


raggiungere un pianoro da
cui, in lontananza, si intravede il campanile di Montodine. Pochi chilometri si davanti a Palazzo Benvenuti, con
la sua alta torre seicentesca
che si erge monumentale sulla sponda settentrionale del
Serio, prima che questo si getti nellAdda, in localit Bocca
Serio. Nel medioevo la posizione strategica dellabitato,
meta finale del nostro itinerario ciclabile, aveva infatti
portato alla costruzione di
una torre di avvistamento e
segnalazione posta sopra un
dosso sovrastante il fiume.

Martinengo

Fiu
me
S er
io

tezza la provincia di Bergamo


per entrare in quella di Cremona. In questo tratto sono
moltissime le ville signorili:
tra le pi significative, ci sono Villa dei Tadini a VidolaA destra: sco, Villa Grifoni a Castel
la neoclassica
Rotonda Gabbiano e Villa Ghisetti Giadi Ghisalba varina a Ricengo. Ma altri
considerata
spunti architettonici interesil Pantheon
bergamasco santi sono anche a Mozzanica, la cui torre cinquecenSotto:
il bosco crea tesca domina labitato, e il
una galleria Santuario del Binengo, a Sernaturale
gnano. Crema, che dallottisopra
i fontanili ma posizione, elevata rispetdi Cologno to a uno snodo fluviale di
al Serio
grande peso, deriv in passaNella pagina to tutta la sua importanza,
accanto, in alto: chiude con lo splendido edilinterno
del Santuario ficio del Duomo la carrellata
del Binengo di emergenze architettoniche
a Sergnano
e storiche allinterno del parIn basso: co. Ma non prima di un elela Basilica mento ben pi caratteristico,
di Santa Maria
custodito nellambito della
della Croce
a Crema Riserva naturale di Palata

Romano
di Lombardia

Mozzanica
Castel
Gabbiano
Vidolasco

Parco
del Serio

Casale
Cremasco

Sergnano

Riserva Palata
Menasciutto
Pianengo

Crema

Ripalta
Guerina

Montidone
Fiume Adda

105

LA SCHEDA
A fianco:
il sole
fa capolino
tra le fronde
degli alberi,
in unalba
ancora intrisa
di brume,
in prossimit
di una chiusa

Sotto:
sosta lungo
la riva
del Serio,
mentre scorre
ancora nella
parte pi
settentrionale
del parco

Sopra:
il laghetto
dei riflessi
nel cuore
del parco

Raggiungere la partenza
In auto
Sotto:
Da Milano: 57 km
la scenografica
Piazza Da Torino: 185 km
del Duomo Da Genova: 200 km
a Crema,
ultima tappa
del nostro
itinerario
lungo
il Serio

Con i mezzi pubblici


Trenitalia
www.trenitalia.it

106 Riflessi di natura Parco del Serio

SAB Autoservizi
www.sab-autoservizi.it
Informazioni
Consorzio Regionale
Parco del Serio
Piazza Rocca 1
Romano di Lombardia (BG)
Tel. 0363.90.14.55

Fax 0363.90.23.93
parcodelserio@tin.it
www.parcodelserio.it
Consorzio tra le Province
e i Comuni interessati di:
Bariano, Calcinate, Casale
Cremasco, Castel Gabbiano,
Cavernago, Cologno al Serio,
Crema, Fara Olivana con Sola, Fornovo San Giovanni,
Ghisalba, Grassobbio, Morengo, Martinengo, Madi-

gnano, Montodine, Mozzanica, Pianengo, Ricengo, Ripalta Arpina, Ripalta Cremasca, Ripalta Guerina, Romano
di Lombardia, Seriate, Sergnano, Urgnano, Zanica.
Centri parco
Orto Botanico
Localit Pascolo - frazione
di Romano di Lombardia
Salice Bianco
Casale Cremasco

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PUBBLICAZIONE FUORI COMMERCIO


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Regione Lombardia - Edizione febbraio 2010

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