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SOMMARIO
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L escatologia
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que..., 58.
1 Nessuna attenuazione dunque della responsabilit umana: al
contrario una chiara sottolineatura che ogni agente esterno malece
diventa micidiale soltanto quando trova dentro l'uomo compiacenze
volute e amate (Barbaglio G., Le lettere dt' Paolo, 1, 169).
" Non tutto luce, gioia, vita nel nostro mondo. C' spazio. c
CENNO BIBLIOGRAFICO
COMMENTARI (per comodit dei lettori citiamo solo i commenta-
3
VIVERE CON CRISTO DOPO LA MORTE
RoMANo PENNA
ricorre spesso a toni polemici. Invece Fil riette esperienze di viva consonanza con la comunit filippese e v1
risuona non di rado il tema della gioia.
A) SOFFERENZA E SPERANZA
Tuttavia i precisi passi, che qui cinteressano, presenta-
e distaccato, bens sulla base del fatto che egli stesso vive
tribolazioni e prove varie in prima persona: parlando del
dolore, egli parla anche di s; e perci si capisce subito che
il tema della speranza, che vi ntimamente connesso, da
scrive la lettera; in essa anche se rr reno rninore, emergeno qua e l i termini di necessit (2,25), <<tristezza
(2,27), esser povero, aver fame, essere nel bisogno
4,12), la mia tribolazione (4,14). Certo, in prigione egli
non faceva vita comoda. A ci si aggiunge la situazione
zione: non
alla sua durata,
. quanto
.
., ma quanto al suo esrto
nale (lrberazione o condanna.).
e in Fil 1,23:
Ho desiderio di essere sciolto (da questa vita) per essere con
CISIO.
Questo elemento di ardente desiderio non certamente senza legami con la situazione di sofferenza, che in
entrambi i casi fa da contorno, anzi da sostrato delle
sconfitta o comunque di limite, proprie del popolo d'Israele, tutt'altro che portare allo scoramento o peggio all'abban d on o di Dio , riattizzano o addirittura provocano una
E in Fil 1,20:
Came sempre, nene ora Cristo sara glorificato nel mio corpo.
sia che ro viva sia che io muoia.
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Ed ancora Rm 14,7-9:
Nessuno di noi infatti vive per se stesso e nessuno muore perse
stesso, perch se noi viviamo. viviamo per_il Signore; se noi moriamo, moriamo per 11 Signore. Sra che vivratno. S_1a Che m0r1am0
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chiaro
a lla
una pa rte , abbiamo un cenno discretamente
conversione di Paolo (appunto in 4,6), come inizio assoluto della sua esistenza cristiana e apostolica. Dall'altra, in
5,10 si conclude con un rimando al giudizio final e d avanti
al tribunale di Cristo, che costituisce l'appro'do ultimo di
' tenza terrena . Precisamente tra questi due poli
tutta l'esis
corre e trascorre la vita impegnata dell'ap0St0lO e dei SUO
` l vono in un
renze, che a loro volta sostentano e si' riso
intenso atteggiamento di speranza. Leggamo infatti 4,1718:
Il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura
una quantit smisurata ed eterna di gloria, perch noi non
fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili; le
cose visibil sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne.
di una mera sopravvivenza spirituale; infatti alla dimensione corporea dell'uomo che egli fa ripetutamente riferimento, anche se si tratta sempre dell'attuale corpo storico
corpo destinato a morire-perire, ma che con la sua dissoluzione non viene meno l'esistenza personale del cristiano.
Dopo la morte previsto il permanere di una dimensione personale, quindi anche corporea, diversa dall'attua-
*Jon che Paolo assuma acriticamente il dualismo platonire; anzi, abbiamo detto che nel nostro testo non usa mai la
DHIOI3 8l1ITla. Per egli Calcola la possibilit di una
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abitiamo nel corpo siamo in esilio_ lontano dal Signore, carnminiamo nella fede e non ancora in visione . Siamo pieni di fiducia e
struggente desiderio dell'apostolo di saldare questa comunione in modo definitivo e irrevocabile, come anche
leggiamo in Fil 1,23.
C) PARTIRE CON UNA META PRECISA: Fil 1,23
profondamente sereno.
Sono messo alle strette infatti tra queste due cose: da una parte il
desiderio di essere sciolto (da questa vita) per essere con Cristo, il
che sarebbe assai meglio: d`altra parte, piii necessario per voi
che io iimanga nella carne (vv. 23-24).
Sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui
(1Ts 5,10). La vostra vita nascosta con Cristo in Dio. Quando
si manifester Cristo, vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria (Col 3,3-4).
Platone, Apol. 400, e. Cf. ivi, 42a: Ma ecco che l'ora di andare:
io a morire e voi a vivere. Chi di noi due vada verso il meglio oscuro a
tutti fuorch a Dio.