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Chuan C.

Chang

i fondamenti dello
studio del pianoforte

UN LIBRO DI

juppiter

consulting
PUBLISHING COMPANY

I Fondamenti dello Studio del Pianoforte


di Chuan C. Chang
Titolo originale dellopera:
Fundamentals of Piano Practice
Copyright 19912004, Colts Neck, N.J., U.S.A.
Traduzione dallamericano a cura di Roberto Gatti
Copyright 2004, Milano. Propriet letteraria riservata.
ISBN: 88-900756-5-1.
Editore: Juppiter Consulting Publishing Company
tel. 02 5275500, http://www.juppiterconsulting.it
http://www.studiarepianoforte.it

Prima edizione, marzo 2004.


Stampa: Selecta SpA, via Quintiliano, Milano.

Giammai nessuna parte del presente libro potr essere riprodotta, memorizzata in un sistema che ne permetta
lelaborazione, n trasmessa, in qualsivoglia forma e con qualsivoglia mezzo elettronico o meccanico, n potr
essere fotocopiata, registrata o riprodotta in altro modo, senza previo consenso scritto dellEditore, tranne nel
caso di brevissime citazioni contenute in articoli o recensioni.

III.5 - SUONARE (VELOCEMENTE) LE SCALE E GLI ARPEGGI

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Ovvero, in certe circostanze, meglio una posizione neutra raggiunta


dalla spinta o dalla trazione. Questo il motivo per cui necessario
impararle entrambe.
Ok, ora abbiamo stabilito che la spinta e la trazione sono entrambe
necessarie, ma come facciamo a sapere quando usarle? Nel caso del
pollice sotto e del pollice sopra le regole erano chiare: nei passaggi lenti
si possono usare entrambi e per certe situazioni particolari di legato
necessario il pollice sotto, in tutte le altre si dovrebbe usare il pollice
sopra. Negli arpeggi la regola di usare i movimenti forti come prima
scelta e quelli deboli come seconda. Forte e debole vengono definiti
come segue.
Forte: per la destra ascendente si usi la trazione; per la destra discendente si usi la spinta; per la sinistra ascendente si usi la spinta; per la
sinistra discendente si usi la trazione.
Debole: per la destra ascendente si usi la spinta; per la destra discendente si usi la trazione; per la sinistra ascendente si usi la trazione; per
la sinistra discendente si usi la spinta.
Alcuni studenti allinizio potrebbero trovare difficile seguire questa
regola a causa del modo in cui hanno studiato precedentemente.
Potrebbero, ad esempio, aver imparato un pezzo usando un movimento
e cambiarlo in seguito potrebbe non valerne la pena. Ci sono
situazioni in cui queste regole dovrebbero essere ignorate. Ad esempio,
nella Sonata al Chiaro di Luna, dove entrambe le mani ascendono e
discendono insieme, alcuni potrebbero trovare pi facile suonare a
spinta entrambe le mani o entrambe a trazione invece di suonare una a
spinta e laltra a trazione. La differenza tra i movimenti forti e deboli
pu essere molto piccola per i pianisti di livello avanzato. Quando si
suona molto velocemente i movimenti forti tendono a produrre risultati
migliori ed i movimenti deboli sono pi soggetti alla sindrome del mignolo che crolla.
Qualcuno potrebbe infine porre la domanda: Perch non suonare
sempre neutro senza spinta n trazione? Oppure impararne solo uno
(diciamo solo spinta) e diventare semplicemente bravi in quello?
Dobbiamo ricordarci di nuovo del fatto che ci sono due modi di suonare neutro in base al fatto di arrivarci dal lato della spinta o dal lato della trazione e per applicazioni particolari una di solito meglio dellaltra.
Per quanto riguarda la seconda domanda, si noti che i movimenti forti
richiedono entrambi spinta e trazione. Oltre a questo, per poter suonare bene i movimenti forti si deve sapere come suonare quelli deboli
(che si decida di usare spinta o trazione per un particolare passaggio) e

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III. ARGOMENTI SCELTI SULLO STUDIO DEL PIANOFORTE

si dovrebbe quindi sempre studiare anche laltra. Questo lunico modo per sapere quale movimento sia il migliore nel proprio caso. Ad esempio, studiando questo finale della sonata di Beethoven si dovrebbe
scoprire che si progredisce tecnicamente pi velocemente nello studiare
ciascun ciclo usando entrambi spinta e trazione. La maggior parte degli studenti dovrebbe finire per suonare molto vicino al neutro, sebbene
alcuni possano decidere di usare movimenti di spinta o di trazione esagerati. Si studi questo finale della sonata esercitando prima ciascun ciclo a mani separate finch non si suona a proprio agio e rilassati alla
velocit finale (o pi veloce!) Si ricordi che questi sono insiemi paralleli
quindi la velocit di solito non un fattore limitante. Si colleghino poi
due cicli, tre, ecc. per costruire gradualmente lintero finale, prima solo
a mani separate poi a mani unite.
C molto materiale nuovo in pi da studiare in questo terzo movimento prima di poterlo suonare a mani unite, quindi, a questo punto,
probabilmente non ci sar bisogno di studiare niente a mani unite eccetto come esperimento per vedere cosa si riesce o non si riesce a fare.
In particolare, provare a mani unite alle velocit pi elevate sarebbe
controproducente e non raccomandabile. Ciclare un singolo ciclo a
mani unite pu tuttavia essere piuttosto benefico, ma anche questo non
dovrebbe essere fatto troppo se non si riesce a suonare in maniera soddisfacente a mani separate. Le principali difficolt di questo movimento sono concentrate negli arpeggi e negli accompagnamenti albertini
(del tipo Do Sol Mi Sol) e una volta padroneggiati si conquistato il
90% del pezzo. Chi avesse capacit tecniche sufficienti dovrebbe ritenersi soddisfatto di arrivare alla velocit vivace. Una volta riusciti a
suonare lintero movimento a proprio agio a velocit vivace si potrebbe
provare a fare uno sforzo verso il presto. Non probabilmente una
coincidenza che nellarmatura di chiave il presto corrisponda al rapido
battito cardiaco di una persona molto eccitata. Si noti come laccompagnamento della sinistra della misura 1 suoni proprio come un cuore
pulsante.
Dovrebbe essere ormai chiaro che suonare gli arpeggi tecnicamente
molto complesso. Spinta e trazione si applicano anche alle scale e le
regole per le scale sono le stesse degli arpeggi (il movimento forte la
prima scelta, ma si dovrebbero studiare entrambi forte e debole). Nelle
scale, tuttavia, la differenza tra spinta e trazione pi difficile da illustrare ai pianisti principianti e per questo motivo li abbiamo mostrati
prima usando gli arpeggi. Si noti che entrambi spinta e trazione diventano scomodi quando si suona pollice sotto. Questa unaltra ragione
per evitare di farlo. Di fatto, spinta e trazione sono movimenti molto

III.5 - SUONARE (VELOCEMENTE) LE SCALE E GLI ARPEGGI

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elementari e si applicano praticamente a qualunque cosa si suoni, inclusi gli insiemi paralleli. Studiarli bene e pensare a quale si sta usando ogni volta che si suona qualcosa quindi gratificante. La complessit degli arpeggi sorge dal fatto che si pu combinare spinta, trazione,
movimento a ruota, pollice sotto, pollice sopra, pronazione e supinazione in qualunque permutazione. Una incredibile serie di combinazioni. Senza conoscere le varie componenti e lasciando semplicemente
scegliere alla mano il proprio movimento le possibilit di imbroccare la
combinazione giusta praticamente zero. Il risultato spesso un muro
di velocit.
Dobbiamo ora delineare il nostro piano dattacco per imparare questo
movimento. Abbiamo iniziato con la parte pi difficile: larpeggio a
due mani alla fine. Molti studenti avranno pi difficolt con la sinistra
che con la destra; perci, siccome la destra piuttosto a suo agio, si inizi a studiare larpeggio di questa mano nelle prime due misure mentre
si studia ancora la mano sinistra del finale. Una regola importante per
suonare rapidamente gli arpeggi tenere le dita il pi possibile vicine ai
tasti, quasi toccandoli. Non si sollevino le dita. Si noti che stiamo cercando segmenti brevi da studiare per entrambe le mani, in modo da poter alternare rapidamente tra le due. Non si cicli una mano per troppo
tempo per il pericolo di farsi male. Si riuscir a ciclare una mano per
tanto tempo dopo un po di esercizio; gli effetti degli infortuni, comunque, a volte non si sentono fino a diversi giorni dopo ed quindi una
buona polizza di assicurazione sviluppare labitudine di cambiare spesso le mani anche se non si sente fatica o dolore.
Il pedale viene usato solo in due situazioni in questo pezzo: (1) alla fine della misura 2 nel doppio accordo staccato ed in tutte le situazioni
simili e (2) nelle misure 165-166. Il successivo segmento da studiare
la sezione tipo tremolo della destra che inizia alla misura 9. Ci si assicuri di aver capito la diteggiatura. Poi viene laccompagnamento albertino della sinistra che inizia alla misura 21 e parti simili per la destra
appaiono dopo. Laccompagnamento albertino si pu studiare usando
gli insiemi paralleli come spiegato a partire dalla Sezione II.8. Il successivo segmento difficile il trillo della destra alla misura 30. Questo
primo trillo viene eseguito meglio usando la diteggiatura 35, il secondo
richiede 45. Chi ha mani piccole trover questi trilli difficili proprio
come il finale e dovrebbe quindi studiarli dallinizio, quando inizia a
imparare questo movimento. Queste sono le richieste tecniche essenziali di questo pezzo. Una volta riusciti ad imparare queste abilit si
potr suonare lintero movimento.

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III. ARGOMENTI SCELTI SULLO STUDIO DEL PIANOFORTE

Si inizi a studiare a mani unite dopo aver risolto tutti questi problemi
tecnici a mani separate. Non c bisogno di studiare usando il pedale
finch non si inizia a mani unite. Si noti che le misure 163-164 vanno
suonate senza di esso. Lapplicazione del pedale alle misure 165-166,
dar loro significato. C la tendenza a studiare troppo ad alto volume
a causa del ritmo veloce. Non solo musicalmente sbagliato, ma tecnicamente dannoso. Studiare troppo forte pu portare a stanchezza ed a
muri di velocit: la chiave per la velocit il rilassamento. Sono le sezioni p che creano la maggior parte delleccitazione. Il ff della misura
33, ad esempio, solo una preparazione al seguente p e di fatto ci sono
molto pochi ff in tutto il movimento. Lintera sezione dalla misura 43
alla 48 viene suonata p portando ad una sola misura, la 50, suonata f.
Laddove lobiettivo durante lo studio a mani separate era di arrivare
rapidamente a velocit (o pi veloce), studiare lentamente diventa di
capitale importanza quando si suona a mani unite. Si studi sempre a
mani unite leggermente pi lentamente della propria velocit massima,
tranne quando si cicla. Si faranno progressi pi veloci studiando ad
una velocit alla quale le proprie dita vogliono andare pi veloci piuttosto che forzandole a suonare pi rapidamente di quanto non riescano.
La scelta della velocit di studio a mani separate ed a mani unite
quindi diametralmente opposta: lobiettivo la velocit a mani separate
e la precisione a mani unite. Non c bisogno di spingere per la velocit a mani unite perch (dopo aver studiato correttamente) questa gi
stata raggiunta a mani separate. In questo modo la velocit a mani unite verr automaticamente non appena le due mani si coordineranno.
Nello studio a mani unite si lavora per la coordinazione, non per la velocit.
Infine, dopo aver studiato correttamente, si dovrebbero provare alcune velocit alle quali pi facile suonare velocemente che lentamente.
Questo del tutto naturale allinizio ed uno dei migliori segni che la
lezione di questo libro stata imparata bene. Certamente, una volta
diventati tecnicamente esperti, si dovrebbe poter suonare a qualunque
velocit con ugual facilit.
Il Pollice: Il Dito pi Versatile
Un Esempio di Procedimento di Studio di Scale/Arpeggi
Il pollice il dito pi versatile: ci permette di suonare le scale, gli arpeggi e gli accordi ampi (se non lo si crede si provi a suonare una scala
senza il pollice!) La maggior parte degli studenti non impara ad usare
correttamente il pollice fino allo studio delle scale: quindi importante
esercitarsi ad esse prima possibile. Ripetere la scala di Do Maggiore

III.5 - SUONARE (VELOCEMENTE) LE SCALE E GLI ARPEGGI

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pi e pi volte, o anche includere la scala di Si Maggiore, non il modo corretto di studiare le scale. importante studiare tutte le scale e gli
arpeggi maggiori e minori, esamineremo quindi un esempio di procedimento di studio delle scale ed evidenzieremo cosa necessario fare e
quali vantaggi porta.
Qui considereremo solo le scale maggiori, per semplicit, ma si dovrebbero concepire esercizi simili per quelle minori e per gli arpeggi.
Prima di tutto un ripasso dei fondamentali. Si suoni con la punta del
pollice e non con la prima articolazione. Questo lo rende effettivamente il pi lungo possibile ed necessario perch il dito pi piccolo
dallarticolazione del polso. Tutte le dita devono essere pi simili possibile per ottenere una scala scorrevole. Per poter suonare con la punta
potrebbe essere necessario alzare leggermente il polso. Si scoprir che
essa utile ad alta velocit e permette un miglior controllo. Suonare
con la punta assolutamente necessario quando si suonano gli arpeggi
e gli accordi. anche importante coltivare il movimento glissando
nel quale le dita sono rivolte lontano dalla direzione del movimento
della mano. Non si esageri con questo movimento, ne necessaria solo
una piccola quantit. Si suonino tutte le scale pollice sopra, c poco
bisogno di studiare pollice sotto. Suonare con la punta facilita anche il
pollice sopra. Tre ottave probabilmente unottima estensione da studiare e la destra dovrebbe essere una o due ottave sopra la sinistra; in
altre parole, si scelga unestensione comoda per ciascuna mano. La posizione ottimale del braccio probabilmente una non perfettamente
perpendicolare alla tastiera, ma leggermente rivolta allindentro per
compensare il fatto che il mignolo corto e per aiutare il movimento
pollice sopra. Praticamente tutto il lavoro deve essere fatto a mani separate, unire le mani non necessario, pu far perdere un sacco di
tempo e dovrebbe essere considerato solo unopzione interessante da
provare ogni tanto. Chi studia le scale sempre a mani unite svilupper
una sindrome da mano forte/mano debole e di solito la destra diventa
pi forte. Lobiettivo di questi esercizi di consolidare questi movimenti e posizioni della mano in modo da farli diventare una parte permanente di come si suona qualsiasi cosa, proprio cos elementare.
Questi sono perci alcuni dei pochi esercizi che devono essere ripetuti
molte volte ogni giorno finch i movimenti e le posizioni saranno talmente abituali da non doverci pensare.
Ci sono molti modi di generare tutte le scale, ma il pi semplice (ed
uno dei pi interessanti) luso del ciclo delle quinte. Si inizi con Do
Maggiore, la si studi un po di volte, poi si salga di una quinta e si studi

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III. ARGOMENTI SCELTI SULLO STUDIO DEL PIANOFORTE

Sol Maggiore, si noter che ha un diesis. Salendo di unaltra quinta saranno necessari due diesis, eccetera. Ogni volta che si sale di una quinta si aggiunge un diesis. Ovviamente se salire di quinta in quinta portasse troppo in alto per essere comodi, si scenda di unottava. La cosa
interessante che quando si aggiunge un diesis si tengono tutti quelli
aggiunti prima, per di pi lordine in cui compaiono lo stesso in cui
vengono scritti sullo spartito! Il numero massimo di diesis (cinque)
porta al Si Maggiore e la successiva scala ha 6 bemolli: Solb Maggiore.
Questi bemolli diminuiscono per quinte successive di nuovo nello stesso modo ordinato fino a tornare a Do Maggiore. In questa maniera il
ciclo delle quinte tocca ciascuna scala una e una sola volta in modo ordinato, proprio ci che vogliamo.
Si noti che i tasti neri danno alcuni vantaggi speciali. Permettono di
suonare con le dita distese. Si pu notare una differenza nel grado di
controllo in base al fatto che le dita siano incurvate o distese: le dita distese possono fornire maggior controllo perch per suonare si abbassa
semplicemente il dito; il dito ricurvo deve essere abbassato e disteso
leggermente: un movimento pi complesso. Siccome il pollice non
suona mai sui tasti neri, suonare pollice sopra diventa particolarmente
facile quando essi sono di mezzo, sono anche pi stretti e richiedono
quindi maggior precisione. Si studi tenendo le dita sui tasti, particolarmente facile quando ci sono un sacco di tasti neri. Si eserciti il rilassamento specialmente lasciando le dita sui tasti. Nei pianoforti elettronici difficile tenere le dita sui tasti senza premerli inavvertitamente e
questo uno dei vantaggi dei pianoforti acustici. Inutile dire che una
tecnica corretta sempre essenziale; si presti attenzione, ad esempio,
tanto a quando si sollevano le dita quanto a quando le si abbassano sui
tasti e si sperimenti con il tono, il colore e qualsiasi altro attributo della
musica che si sta suonando. Non si suoni ad alto volume, suonare delicatamente richiede maggior controllo ed pi vantaggioso. Quando
si riuscir a controllare la propria musicalit in maniera soddisfacente si
scoprir che la velocit c gi perch la precisione richiesta per la velocit minore del controllo richiesto per la musicalit. Lavorare per la
velocit senza musicalit un buon modo per iniziare ad erigere muri
di velocit perch si accumula stress. Pu essere comunque molto utile
usare gli insiemi paralleli per raddoppiare la velocit (una volta ogni
tanto) e vedere quali tipi di movimenti sono necessari. anche utile
usare limmaginazione per produrre scale musicali: quelle molto lente
potrebbero sembrare eserciti in marcia, quelle pi veloci il fischio, spostato dalleffetto doppler, di un treno che passa.
Si possono ora escogitare procedure di studio simili per gli arpeggi.

III.6 - MEMORIZZARE

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Riassumendo, sebbene non valga la pena usare molti esercizi, le scale


e gli arpeggi hanno un posto speciale nellacquisizione della tecnica pianistica: devono far parte del programma di apprendimento di un pianista perch servono ad imparare cos tante abilit tecniche fondamentali.
Questa sezione ha fornito una raccolta piuttosto completa di quelle necessarie.

III.6 - Memorizzare
A) Perch Memorizzare?
Le ragioni per imparare a memoria sono cos convincenti che sembra
stupido provare a giustificare la memorizzazione, ma mi si lasci citare
solo qualche esempio. I pianisti di livello avanzato devono suonare a
memoria a causa dellalto livello di abilit tecnica che ci si aspetta da
loro. Praticamente tutti gli studenti (incluso chi non si considera un
memorizzatore) suonano a memoria i passaggi pi difficili. I nonmemorizzatori possono aver bisogno dello spartito di fronte come supporto psicologico e per avere piccoli indizi qua e l, ma di fatto suonano i passaggi difficili praticamente completamente dalla memoria di
mano (se stanno suonando bene, si veda pi avanti). A causa di questo bisogno di suonare a memoria, memorizzare si sviluppato in una
procedura scientifica che si intrecciata inseparabilmente con il processo di studio del pianoforte. Memorizzare non solo un ripetere qualcosa finch non si in grado di suonarlo senza vedere lo spartito, ma
un processo complesso di creazione, nel cervello, di associazioni con
cose che gi si conoscono.
Memorizzare un modo per imparare rapidamente nuovi pezzi. A
lungo andare i pezzi tecnicamente significativi si imparano molto pi
velocemente memorizzando che usando lo spartito. Imparare a memoria permette al pianista di iniziare ovunque nel mezzo di un pezzo: un
metodo per recuperare dai blackout e dalle stecche ed aiuta a sviluppare una migliore comprensione della composizione. Permette anche di
suonare frammenti (suonare piccoli estratti da una composizione),
una capacit molto utile nelle esecuzioni occasionali, nellinsegnamento
e per imparare ad eseguire in pubblico. Una volta memorizzate dieci
ore di repertorio, cosa prontamente fattibile, ci si render conto dei
vantaggi di non doversi portare dietro tutta quella musica e di dover
cercare in essa il pezzo o il frammento. Se si volesse saltare da frammento a frammento, cercare nella pila di spartiti sarebbe poco pratico.
Nei pianoforti a coda il leggio della musica interferirebbe con il suono

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III. ARGOMENTI SCELTI SULLO STUDIO DEL PIANOFORTE

impedendo di sentirsi suonare. Questo effetto specialmente drammatico in una sala da concerto o in un auditorium con una buona acustica
il pianoforte non si riesce praticamente a sentire. Memorizzare permette soprattutto di concentrarsi al 100% sulla musica. Il pianoforte
unarte esecutiva e le esecuzioni memorizzate sono pi gratificanti per il
pubblico perch riconosce come talento aggiuntivo la capacit di memorizzare. Memorizzando non cos difficile apparire come quegli artisti
geniali invidiati dai non-memorizzatori!
Le gratificazioni di questo libro arrivano perch un pacchetto completo: il tutto infatti molto di pi della somma delle parti. Memorizzare un buon esempio e per poterlo capire diamo unocchiata agli studenti che non memorizzano. Una volta imparato un nuovo pezzo,
ma non ancora perfezionato, i non-memorizzatori tipicamente lo abbandonano e passano al successivo, in parte perch ci vuole cos tanto
per imparare nuovi pezzi ed in parte perch leggere lo spartito non porta ad eseguire pezzi difficili. Gli studenti che non memorizzano, quindi,
non imparano mai bene un pezzo. Ora, se fossero in grado di imparare
rapidamente, e di memorizzare al tempo stesso, farebbero musica con
tutti i loro pezzi finiti per il resto della loro vita! Non stiamo solo parlando di memorizzare o non memorizzare un pezzo stiamo parlando
di una vita di differenze nel proprio sviluppo artistico e ad ogni occasione che si ha di fare musica. Questa la differenza tra gli artisti esecutori e gli studenti che non hanno mai un pezzo da poter eseguire in
pubblico. Solo dopo aver finito un pezzo lo si pu iniziare a suonare in
modo musicale. un peccato che gli studenti poco informati si perdano la parte migliore di ci che significhi essere un pianista e si perdano
lopportunit di svilupparsi come artisti.
Memorizzare, infine, un esercizio del cervello e deve sicuramente avvantaggiarne lo sviluppo in giovent e svantaggiarne il deterioramento
con let. Credo che memorizzare musica per pianoforte non solo migliori la memoria nella vita di tutti i giorni, ma ne rallenti la perdita con
let e migliori anche la capacit di ricordare. Come minimo si impareranno alcuni metodi per migliorare la memoria e sviluppare una comprensione della memoria umana. Si diverr un esperto in memoria,
cosa che dar pi sicurezza nella propria capacit di ricordarsi le cose.
Ero solito sottoscrivere il principio di conoscenza minima secondo il
quale meno informazioni si ficcano nel proprio cervello e meglio .
Questa teoria analoga a quella della memoria di un computer: pi cose confuse si cancellano e pi memoria si ha da usare. Ora credo che
questo approccio provochi pigrizia ed il complesso di inferiorit di non

III.6 - MEMORIZZARE

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essere buoni memorizzatori. Credo che sia dannoso per il cervello perch come dire che meno muscoli si usano e pi forti si diventa perch
avanza pi energia. Il cervello ha una capacit di memoria maggiore di
quanto chiunque possa riempirlo in una vita, ma se non si impara come
usarla non si trarranno mai benefici dal suo pieno potenziale. Ho sofferto molto per il mio errore precedente: avevo paura di andare a giocare a bowling perch non riuscivo a tenere i punti a mente come tutti
gli altri. Da quando ho cambiato la mia filosofia in quella di provare a
memorizzare tutto, la mia vita migliorata in modo spettacolare. Ora
provo a memorizzare anche la pendenza ed il tipo di rimbalzo della palla di tutti i campi da golf su cui gioco. Questo pu avere un grande effetto sul punteggio. Inutile dire che i corrispondenti vantaggi nella mia
carriera al pianoforte sono stati oltre il descrivibile.
La memoria una funzione associativa del cervello. quindi praticamente diametralmente opposta allanalogia con la memoria del computer: pi si memorizza pi diventa facile memorizzare di pi. I buoni
memorizzatori non sembrano saturare mai la loro memoria fino a che
i danni dellet non riscuotono il loro pedaggio. Mettendo pi materiale in memoria, il numero di associazioni aumenta geometricamente e
questo dovrebbe migliorare la memoria stessa. Cos tutto quello che
sappiamo sulla memoria ci dice che memorizzare pu solo essere un
vantaggio.

B) Chi, Cosa e Quando si pu Memorizzare?


Chiunque pu imparare a memorizzare se gli vengono insegnati i metodi corretti. Mostrer qui che combinare la memorizzazione con lapprendimento iniziale di una composizione pu ridurre ad una quantit
trascurabile il tempo necessario a memorizzare. Di fatto una integrazione appropriata delle procedure di memorizzazione e di apprendimento pu ridurre il tempo necessario ad imparare, assegnando in effetti
cos un tempo negativo al memorizzare. Si scopre che quasi tutti gli elementi richiesti per memorizzare sono anche necessari per imparare.
Se si separassero questi due processi si finirebbe per dover effettuare la
stessa procedura due volte. Ovviamente il miglior momento per memorizzare quando si impara un pezzo per la prima volta.
Tutto ci significa che si dovrebbe memorizzare proprio qualsiasi pezzo imparato ne valga la pena. Si guardi alla memorizzazione come ad
una conseguenza secondaria del processo di apprendimento di un nuovo pezzo, semplicemente perch non c modo pi veloce di imparare.
In linea di principio, quindi, le istruzioni per memorizzare sono banali:
si seguano semplicemente le regole per imparare date in questo libro,

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III. ARGOMENTI SCELTI SULLO STUDIO DEL PIANOFORTE

con lulteriore requisito che tutto quello che si fa durante queste procedure di apprendimento sia fatto a memoria. Ad esempio, mentre si
impara un accompagnamento della sinistra misura per misura si memorizzi quella misura. Siccome una misura lunga tipicamente da 6 a 12
note memorizzarla banale. Sar poi necessario ripetere questi segmenti dieci, cento o anche oltre mille volte, in base alla difficolt, prima
di saper suonare il pezzo molte pi ripetizioni di quelle necessarie per
memorizzare. Non si pu far altro che impararle a memoria!
Abbiamo visto, nelle sezioni I e II, che la chiave per imparare rapidamente la tecnica ridurre la musica a sottoinsiemi banalmente semplici;
queste stesse procedure rendono banale memorizzare questi sottoinsiemi. Memorizzare pu far risparmiare una tremenda quantit di tempo
di studio: non necessario guardare la musica ogni volta e si pu studiare un segmento della destra di una sonata di Beethoven e una sezione della sinistra di uno scherzo di Chopin a mani separate e saltare da
segmento a segmento come si desidera. Ci si pu concentrare sullimparare la tecnica senza la distrazione di doversi riferire sempre alla musica. La cosa migliore di tutte che le numerose ripetizioni necessarie
per studiare il pezzo lo fisseranno nella memoria, senza costi aggiuntivi,
in un modo che nessuna altra procedura di memorizzazione potr mai
fare. Queste sono alcune delle ragioni per cui memorizzare prima di
imparare lunico modo. Chiaramente andrebbe memorizzata qualsiasi cosa valga la pena essere suonata.

C) Memorizzare e Mantenere
Un repertorio memorizzato richiede due investimenti di tempo: il primo
per memorizzare il pezzo allinizio ed il secondo una componente di
mantenimento per impiantarlo nella memoria in modo permanente e
per imparare di nuovo qualunque sezione sia stata dimenticata. La seconda componente dovrebbe essere di gran lunga la pi ampia durante
la vita di un pianista. Una qualunque analisi sulla memorizzazione sarebbe quindi incompleta senza parlare del mantenimento. Esso, ad esempio, limita lampiezza del repertorio perch dopo aver memorizzato
diciamo da cinque a dieci ora di musica, le esigenze di mantenimento
potrebbero precludere, in base alla persona, la memorizzazione di altri
pezzi. Ci sono diversi modi di estendere il repertorio oltre il limite di
mantenimento. Un modo ovvio quello di abbandonare i pezzi memorizzati e di memorizzarli di nuovo dopo se necessario. Si scopre che
i pezzi memorizzati sufficientemente bene possono essere richiamati e ripuliti molto rapidamente anche se non li si suonati per anni. Quasi
come andare in bicicletta: una volta imparato ad andarci ragionevol-

III.6 - MEMORIZZARE

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mente bene non c mai bisogno di imparare di nuovo. Parleremo pi


avanti delle diverse procedure di mantenimento che possono aumentare molto il repertorio memorizzato.
Si memorizzino pi pezzi possibile prima dei ventanni. I pezzi imparati in questi primi anni non vengono praticamente mai dimenticati e
anche se si dimenticassero sarebbero pi facili da richiamare. Questo
il motivo per cui si dovrebbero incoraggiare i pi giovani a memorizzare tutto il loro repertorio. I pezzi imparati dopo i quarantanni richiedono pi impegno di memorizzazione e mantenimento, anche se molte
persone non hanno problemi a memorizzare nuovi pezzi dopo i sessanta (seppur pi lentamente di prima). Si noti la parola imparare nelle
frasi precedenti: non necessario che siano stati memorizzati, quei primi pezzi si possono sempre memorizzare dopo con propriet di ritenzione migliori rispetto a quelli imparati o memorizzati ad unet pi avanzata.
Ci sono certamente volte in cui non necessario memorizzare, come
quando si vogliono imparare un gran numero di pezzi facili, specialmente gli accompagnamenti, perch richiederebbero troppo per essere
memorizzati e mantenuti. Avendo un repertorio di cinque ore e volendo studiare solo unora al giorno ci vorranno cinque giorni solo per
suonarlo tutto una sola volta! Inoltre non si pu fare mantenimento
suonando una volta sola. I pezzi che si possono leggere a prima vista e
suonare bene senza studio sono candidati a non essere memorizzati.
Chiaramente i pezzi difficili, che si devono studiare e ristudiare, si possono imparare pi velocemente memorizzando; i pezzi facili tuttavia richiederebbero un investimento significativo di tempo per essere memorizzati e non sprecando questo tempo si pu allargare il proprio repertorio, specialmente perch si taglia sul tempo di mantenimento.
Unaltra classe di musiche che non dovrebbero essere memorizzate il
gruppo di pezzi usati per esercitare la lettura a prima vista. Leggere a
prima vista una capacit distinta e verr trattata in unaltra sezione.
Tutti dovrebbero avere un repertorio memorizzato cos come un repertorio a prima vista per affinare questultima capacit.
Se si riesce a suonare bene un pezzo, ma non lo si memorizzato, potrebbe essere molto frustrante provare a memorizzarlo. A causa di questa difficolt troppi studenti sono convinti di non essere bravi a memorizzare. Ci accade perch una volta in grado di suonare a velocit
parte della motivazione dedicata al memorizzare, che deriva dal risparmio di tempo durante lapprendimento iniziale del pezzo, se n
andata. Lunica motivazione rimanente la comodit di eseguire a

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III. ARGOMENTI SCELTI SULLO STUDIO DEL PIANOFORTE

memoria. Un suggerimento che ho da dare a chi pensa di essere un


cattivo memorizzatore di imparare un pezzo completamente nuovo,
mai studiato prima, memorizzandolo da subito usando i metodi di questo libro. Si potrebbe rimanere piacevolmente sorpresi da quanto si sia
bravi a memorizzare. La maggior parte dei casi di cattiva memoria
deriva dal metodo di apprendimento, non dalla capacit di memoria
del cervello. Questo argomento, memorizzatori vs. lettori a prima vista, verr rivisto alla fine di questa sezione a causa della sua importanza.

D) Memoria di Mano
Una grossa componente della memoria iniziale la memoria di mano
che viene dallo studio ripetuto. La mano va semplicemente avanti a
suonare senza che si ricordi veramente ogni nota. Sebbene parleremo
nel seguito di tutti i tipi di memoria conosciuti, inizieremo ad analizzare
prima la memoria di mano perch chiunque ne fa esperienza ed il processo di memorizzazione diventa un processo di diversificazione degli
altri metodi di memoria. La memoria di mano ha due componenti:
un movimento di riflesso della mano proveniente dal toccare i tasti e
un riflesso nel cervello dovuto al suono del pianoforte. Entrambi servono come indizi alla mano per muoversi in modo pre-programmato.
Li uniremo, per semplicit, chiamandoli memoria di mano. Mostreremo pi avanti che questa non la forma di memoria che si vorr usare alla fine, ma utile perch aiuta a memorizzare quando si studia il
pezzo. Non c quindi bisogno di evitare consciamente di usarla quando si inizia a memorizzare un pezzo nuovo. Una volta acquisita non la
si perder mai e pi avanti vedremo come usarla per recuperare dai
blackout.
Il meccanismo biologico con il quale le mani acquisiscono la memoria
di mano non del tutto compreso, ma la mia ipotesi che vengano
coinvolte le cellule nervose al di fuori del cervello conscio, come ad esempio quelle della colonna vertebrale. Il numero di cellule nervose
esterne al cervello probabilmente confrontabile con il numero di quelle allinterno. Sebbene i comandi per suonare il pianoforte debbano
avere origine nel cervello piuttosto probabile che i riflessi per suonare
rapidamente non percorrano tutta la strada fino a quello conscio. La
memoria di mano dovrebbe perci essere un tipo di riflesso che coinvolge molte tipologie diverse di cellule nervose. In risposta al suono della
prima nota il riflesso suona la seconda che stimola la terza, eccetera.
Questo spiega il perch quando ci si blocca la memoria di mano non
aiuta a ripartire a meno di non tornare indietro alla prima nota. Di fat-

III.6 - MEMORIZZARE

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to partire in un qualunque punto un modo eccellente di controllare se


si sta suonano con la memoria di mano o con un metodo di memorizzazione di riserva. Siccome la memoria di mano solo un riflesso condizionato, non vera memoria ed ha parecchi seri svantaggi.
Quando parliamo di memoria di mano solitamente intendiamo la
memoria a mani unite. La memoria di mano una delle memorie pi
difficili da cancellare o cambiare perch una memoria dovuta al riflesso codificato nelle connessioni tra i nervi. Questa una delle ragioni principali per studiare a mani separate ossia evitare di acquisire abitudini sbagliate a mani unite praticamente impossibili da cambiare.
La memoria di mano quindi chiaramente qualcosa che si vorr sostituire una volta memorizzato in maniera corretta usando i metodi qui
descritti.
La memoria a mani separate fondamentalmente diversa dalla memoria a mani unite. Suonare a mani separate pi facile da modificare
perch controllato pi direttamente dal cervello. Il segnale deve semplicemente passare dal cervello alla mano. Per questo la memoria a
mani separate impiega poco tempo a consolidarsi laddove la memoria a
mani unite ci mette molto di pi ed quindi dannatamente difficile da
cambiare. Nella memoria a mani unite necessaria una qualche forma
di retroazione per poter coordinare le mani (e probabilmente le due
met del cervello) ed ottenere la precisione richiesta dalla musica. La
maggior parte di questa retroazione il suono dal pianoforte, ma il
corpo probabilmente usa anche retroazioni tattili e di riflesso. Questo
spiegherebbe perch suonare a mani unite molto pi difficile rispetto
a suonare a mani separate, specialmente perch non possibile separare la tecnica dalla memoria di mano.
Si noti come non sia possibile fare una netta distinzione tra tecnica e
memoria. Un pianista con pi tecnica, in generale, pu memorizzare
pi velocemente. Una ragione per cui non si pu separare la memoria
dalla tecnica che entrambe sono necessarie per suonare e, a meno che
non si sappia suonare, non si pu dimostrare n tecnica n memoria.
C quindi una base biologica pi profonda (a parte la semplice convenienza di risparmiare tempo) che sottost al metodo insegnato in questo
libro secondo il quale la memoria e la tecnica si devono acquisire contemporaneamente. Qui stiamo parlando della questione pratica di
memorizzare per poter suonare: avere semplicemente una memoria fotografica dello spartito non significa che lo si sappia suonare. La memoria fotografica, proprio per questo motivo, pu non essere cos utile
come potrebbe sembrare come strumento per memorizzare. Quando si

152

III. ARGOMENTI SCELTI SULLO STUDIO DEL PIANOFORTE

tratta di suonare materiale tecnicamente difficile anche le persone con


memoria fotografica probabilmente finiscono con lusare la memoria di
mano ed il resto.

E) Iniziare Il Processo di Memorizzazione


Non ci sono dubbi sul fatto che lunico metodo veramente efficace per
memorizzare sia quello di conoscere la teoria, di fare unanalisi dettagliata e di avere una profonda comprensione della musica. Con questo
tipo di memoria si riuscir a scrivere lintero spartito a memoria. La
maggior parte degli studenti, tuttavia, non ha questo tipo di formazione
musicale avanzata. Descriveremo quindi alcune procedure generali per
memorizzare che non dipendono dalla teoria della musica. Ci sono
due componenti nel memorizzare: una la ricetta passo dopo passo e
laltra il fondamento della memoria, la memoria di mano e la memoria fotografica. Parleremo prima della ricetta.
Prima di iniziare a memorizzare si abbia dimestichezza con le sezioni I
e II sulla tecnica. Avendo seguito questi metodi si dovrebbe aver memorizzato la maggior parte del pezzo e si dovrebbe riuscire a suonarlo
in maniera soddisfacente. Siccome le procedure di memorizzazione sono date in spizzichi e bocconi in diverse sezioni del libro sono state qui
riunite per chiunque fosse interessato specificatamente alla memorizzazione, si noter che la ricetta per memorizzare sembra linsieme, rimaneggiato, delle procedure per imparare. Si legga la sezione J su come instillare memoria permanente prima di studiare questa (in particolare i metodi qui descritti si applicano meglio alla memoria di tastiera
analizzata in quella sezione).
Si inizi a memorizzare dividendo il pezzo in sezioni facili e difficili.
Difficile significa difficile tecnicamente o difficile da mandare a memoria. Un sacco di musica di Mozart , ad esempio, tecnicamente facile da suonare, ma spesso diabolicamente difficile da memorizzare bene;
si potrebbe quindi riuscire a memorizzarla, durante lo studio, in modo
da saperla suonare, ma non si sapr mai quando sfuggir di mano, specialmente durante le esecuzioni in pubblico. Dei buoni metodi per
memorizzare saranno daiuto nellevitare o nel recuperare da tali incidenti. Si inizino a memorizzare prima i passaggi pi difficili. Si memorizzino dopo le sezioni facili per divertimento e secondo i propri
gusti. In generale si inizi a memorizzare dalla fine della musica (solo le
sezioni difficili) a meno che non ci sia una sezione particolarmente difficile da qualche altra parte. Potr essere necessario memorizzare misura
per misura. Si segua la regola di continuit specialmente quando si
memorizzano le frasi. anche importante seguire la regola riguardo al

III.6 - MEMORIZZARE

153

suonare lentamente dopo ogni sessione di studio, ci si assicuri perci


di conoscere i dettagli di questa procedura. Si vedano le sezioni H pi
avanti e II.17 per ulteriori dettagli sul suonare lentamente per migliorare la memoria. Suonare lentamente prende pi tempo quando si memorizza rispetto a quando si sviluppa la tecnica.
Entrambe le sezioni difficili e facili vengono memorizzate pi rapidamente e pi permanentemente a mani separate. Si noti come sia pi facile analizzare la struttura e memorizzare a mani separate rispetto a
mani unite. Analizzare non significa semplicemente scomporre lo
spartito in componenti riconoscibili una tale analisi adeguata a scopo di studio e pu aiutare a memorizzare a breve termine, ma non sar
utile a ricordare per sempre. Si deve capire la ragione della struttura.
Abbiamo ad esempio visto come il Sol# sia una nota chiave nella Fantaisie Impromptu di Chopin. Questo Sol# diventa un Lab (ancora la
stessa nota!) nella sezione lenta a causa del cambio di tonalit. Questa
comprensione del ruolo del Sol# rende virtualmente impossibile dimenticarsi come iniziare il pezzo e come iniziare la sezione lenta.
Mi si lasci illustrare limportanza di capire qualcosa quando la si vuole
memorizzare. Supponiamo di voler memorizzare i Dieci Comandamenti. Sarebbe molto pi facile memorizzarne il significato piuttosto
che ogni lettera dellalfabeto con cui sono composti. Allo stesso modo
la conoscenza della teoria della musica pu fare una gran differenza
rispetto a quanto una persona possa memorizzare rapidamente e bene.
Inoltre, il modo in cui si ricorda un pezzo dipende dalla velocit. Suonando pi velocemente si tende a ricordare la musica a livelli di astrazione pi alti. Suonando molto lentamente si deve ricordare nota per
nota. Ad alta velocit si penser in termini di frasi, a velocit ancora
pi elevate si potrebbe pensare in termini di relazioni tra frasi o di interi concetti musicali. Questi concetti di alto livello sono di solito molto
pi facili da memorizzare. Durante lo studio lento a mani unite ci si
pu concentrare su ciascuna nota, pertanto nel cambiare velocit si
passer attraverso modalit di memoria molto diverse.
Durante lo studio a mani separate si pu andare a velocit molto alte
che forzeranno la mente a vedere la musica sotto una luce diversa.
Memorizzare la stessa musica da molte angolature ci di cui si ha bisogno per memorizzare bene. Studiare a diverse velocit perci di
grande aiuto alla memoria. Di solito pi facile memorizzare velocemente che lentamente perci quando si incomincia un nuovo pezzo e si
riesce a suonarlo solo lentamente non ci si affligga se si hanno delle difficolt a memorizzarlo, perch allaumentare della velocit diventa di

154

III. ARGOMENTI SCELTI SULLO STUDIO DEL PIANOFORTE

solito pi facile. Grazie a questo effetto, alzare la velocit rapidamente


usando lo studio a mani separate il modo pi rapido di memorizzare.
Anche riuscendo a suonare facilmente una particolare sezione a mani
unite la si dovrebbe memorizzare a mani separate perch ne avremo
bisogno dopo. Questa una delle poche volte in cui le procedure di
apprendimento e di memorizzazione differiscono. Se si riesce a suonare
facilmente una sezione a mani unite non c bisogno di studiarla a mani
separate. Se tuttavia si dovesse eseguire il pezzo in pubblico lo si dovr
memorizzare a mani separate perch sar necessario per recuperare dai
blackout, per il mantenimento, eccetera. Questa regola si applica ad
esempio a molta della musica di Bach e Mozart, spesso tecnicamente
facile, ma difficile da memorizzare. Le composizioni di questi autori
sono a volte pi difficili da memorizzare a mani separate perch in questo modo spesso le note non hanno senso. esattamente il motivo per
cui necessaria la memoria a mani separate ci mostra come la musica
possa essere traditrice se non la si allenata prima a mani separate. Se
si controlla la memoria, ad esempio provando a suonare da qualche
parte nel mezzo, si scoprir spesso di non riuscire a farlo se non si
memorizzato a mani separate. Descriveremo pi avanti come suonare la musica mentalmente (lontano dal pianoforte) faccia parte del
processo di memorizzazione, molto pi facile da farsi a mani separate
che a mani unite perch la mente non pu concentrarsi su due cose allo
stesso tempo. Evitare di memorizzare a mani separate, anche le sezioni
facili, quindi quasi impossibile.
La memoria un processo associativo, non c quindi niente di meglio
che il proprio ingegno nellinventare metodi utili di conseguenza pi se
ne trovano e meglio . Finora abbiamo visto che unire e separare le
mani e suonare a velocit molto diverse sono elementi che si possono
combinare in questo processo associativo. Qualsiasi musica si memorizzi aiuter a memorizzare futuri pezzi. La funzione memoria di gran
lunga pi complessa di quanto ne sappiamo. La sua complessa natura
la ragione per cui le persone intelligenti sono spesso anche buone
memorizzatrici: possono pensare rapidamente ad associazioni utili.
Memorizzando a mani separate si aggiungono due processi associativi
in pi con unorganizzazione molto pi semplice. Una volta memorizzata una pagina o pi la si spezzi in frasi musicali logiche pi piccole e
si suonino queste a caso; si eserciti, ad esempio, larte di iniziare a suonare da qualsiasi punto nel mezzo, iniziare a caso dovrebbe essere facile
perch si studiato per segmenti piccoli. veramente esilarante essere
capaci di suonare un pezzo da qualunque punto si voglia e questa capacit non finir mai di stupire il pubblico.

III.6 - MEMORIZZARE

155

Quando si memorizza qualcosa viene prima immagazzinato in una


memoria temporanea o a breve termine. Ci vogliono da due a cinque
minuti per ottenere un trasferimento alla memoria a lungo termine
(quando avviene). Questo stato verificato innumerevoli volte con dei
test sulle vittime di traumi: possono ricordare solo fino a 25 minuti
prima dellincidente traumatico. La memoria inizia a dissolversi, se
non c rinforzo, dopo il trasferimento alla memoria a lungo termine.
Se si ripete un passaggio molte volte in un minuto si acquisisce memoria di mano e tecnica, ma la memoria totale non viene rinforzata in
modo proporzionale al numero di ripetizioni. Per memorizzare meglio aspettare da due a cinque minuti e memorizzare di nuovo. Questa
una delle ragioni per cui si dovrebbero memorizzare diverse cose alla
volta durante una sessione. Non ci si concentri quindi su una sola cosa
per molto tempo pensando che pi ripetizioni possano portare a migliore memoria.
Riassumendo, si memorizzi in frasi o gruppi di note e non si provi a
memorizzare ogni nota. Pi si suona velocemente e pi facile memorizzare perch ad alta velocit possibile vedere molto pi facilmente le
frasi e la struttura, per questo memorizzare a mani separate cos efficace. Molti cattivi memorizzatori, quando incontrano delle difficolt,
rallentano istintivamente e finiscono per provare a memorizzare note
singole, esattamente la cosa sbagliata da fare. Essi fanno fatica a memorizzare non perch hanno cattiva memoria, ma perch non sanno
come fare. La vera ragione per cui i cattivi memorizzatori non riescono
a memorizzare che si confondono. Memorizzare a mani unite non
per questo una buona idea: non si pu suonare cos velocemente come
a mani separate e troppo materiale pu portare a confondersi. I buoni
memorizzatori hanno dei metodi per organizzare il loro materiale in
modo che non ci sia confusione. Rallentare e provare a memorizzare
note singole provocher la massima quantit di confusione. Si memorizzi in termini di come evolvono i temi musicali o di come la struttura
scheletrica venga abbellita per produrre la musica finale.

F) Rinforzare La Memoria
Uno degli espedienti pi utili per ricordare il rinforzo. Quando un
ricordo dimenticato viene richiamato sempre ricordato meglio. Molte
persone si preoccupano di dimenticare. Il trucco rigirare questa avversit in vantaggio. La maggior parte delle persone ha bisogno di dimenticare e memorizzare di nuovo tre o quattro volte prima che qualcosa venga memorizzato permanentemente. Per riuscire ad eliminare le
frustrazioni dovute al dimenticare e per rinforzare la memoria si provi

156

III. ARGOMENTI SCELTI SULLO STUDIO DEL PIANOFORTE

a dimenticare apposta, ad esempio evitando di suonare un pezzo per


una settimana o pi (per poi impararlo da capo) oppure smettendo
prima di averlo memorizzato completamente (in modo da dover ripartire dallinizio la volta successiva). Oppure, invece di ripetere sezioni
brevi (il metodo usato inizialmente per memorizzare), si suoni lintero
pezzo una sola volta al giorno o diverse volte al giorno a distanza di diverse ore. Si trovino modi di dimenticare (come memorizzare diverse
cose alla volta); si provino a creare dei blackout artificiali: ci si fermi
nel mezzo di una frase e si provi a ripartire. Bisogna esercitarsi in cose
di questo tipo per poter eseguire in pubblico senza errori e per ridurre
il nervosismo.
Memorizzare materiale nuovo tende a far dimenticare qualunque cosa
sia stata memorizzata precedentemente. Per questo motivo spendere un
sacco di tempo a memorizzare una sezione piccola non efficace. Scegliendo il numero esatto di cose da memorizzare se ne pu usare una
per controllare la dimenticanza delle altre in modo da riuscire a memorizzare di nuovo ed ottenere una miglior ritenzione. Questo un
esempio di come i memorizzatori esperti riescano ad affinare le loro
procedure di memorizzazione.
La frustrazione e la paura di dimenticare possono essere trattate come
la paura di affogare. La gente che non sa nuotare ha paura di affogare
o di colare a picco. Si pu di solito curare questa paura usando la psicologia: prima gli si dica di fare un respiro profondo e di trattenerlo,
poi li si tenga orizzontalmente sullacqua a faccia in gi, con entrambi
faccia e piedi nellacqua; si stia loro vicini e li si sostenga con fermezza
in modo che si sentano al sicuro (luso di un boccaglio sar daiuto perch cos non dovranno trattenere il respiro); si dica poi loro di nuotare
sottacqua e lasciarsi andare. Scopriranno che non possono affondare
perch il corpo tende a galleggiare. Sapere di non poter affondare sar
di grande aiuto nellalleviare la loro paura di affogare. Allo stesso modo provando a dimenticare si scoprir che non cos facile e di fatto si
sar contenti quando si dimenticher qualcosa perch in questo modo il
processo potr essere ripetuto imparando daccapo pi volte per rinforzare la memoria. Eliminare la frustrazione causata dal processo naturale del dimenticare pu mettere la mente a proprio agio e renderla pi
propensa a memorizzare. Descriviamo ora altri metodi per rinforzare/reimpiantare la memoria. La cosa certamente pi importante che
dimenticare un processo naturale e dobbiamo sapere che la maggior
parte delle persone deve dimenticare e memorizzare da capo diverse
volte prima che qualcosa venga memorizzato definitivamente.

III.6 - MEMORIZZARE

157

G) Studiare a Freddo
Si esercitino a freddo (senza scaldare le mani) i pezzi memorizzati;
questo ovviamente pi difficile rispetto a studiare con le mani gi calde, ma esercitarsi sotto condizioni avverse lunico modo per rinforzare la propria capacit di suonare il pezzo. Questa capacit di sedersi
semplicemente e suonare a freddo con un pianoforte e in un ambiente
non familiari, o solo diverse volte al giorno quando si ha qualche minuto aggiuntivo, uno dei vantaggi pi utili di aver memorizzato i pezzi.
Lo si pu fare dovunque lontano da casa quando lo spartito potrebbe
non essere disponibile. Si perderebbe un sacco di tempo se si dovesse
tutte le volte cercare la musica stampata da suonare a freddo. Esercitarsi a freddo prepara a suonare occasionalmente (nei ritrovi, ecc.) senza dover suonare lHanon per un quarto dora prima di poter eseguire
in pubblico. Suonare a freddo unabilit sorprendentemente facile da
coltivare ed un buon momento per provare quei passaggi troppo difficili da suonare con le mani fredde e per studiare come rallentare o
semplificare sezioni difficili. Se si commettesse un errore, o si avesse
un blackout, non ci si fermi per tornare indietro, ma si provi a suonare
attraverso di esso o almeno a tenere il ritmo o la melodia.
Le prime poche misure, anche dei pezzi pi semplici, sono spesso difficili da iniziare a freddo e richiederanno un esercizio aggiuntivo, anche
se sono state memorizzate bene. Gli inizi tecnicamente difficili sono
spesso i pi facili da iniziare a freddo, non ci si faccia perci trovare
impreparati da quella che sembra musica facile. chiaramente importante studiare a freddo linizio di tutti i pezzi. Ovviamente non si parta
sempre dallinizio: un altro vantaggio di memorizzare che si possono
suonare piccoli frammenti ovunque nel pezzo e ci si dovrebbe sempre
esercitare a suonarne alcuni (si veda la Sezione III.14 su Prepararsi Alle Esecuzioni in Pubblico ed Ai Saggi).

H) Suonare Lentamente
Il modo singolo pi importante per rinforzare la memoria suonare
lentamente, molto lentamente, meno di met della velocit finale. La
bassa velocit viene anche usata per ridurre la dipendenza dalla memoria di mano e per sostituirla con la vera memoria (ne parleremo pi
avanti). Quando si suona lentamente lo stimolo per richiamare la memoria di mano viene modificato e ridotto e quello del suono del pianoforte viene anche materialmente alterato. Il pi grande svantaggio di
suonare lentamente limpiego di un sacco del tempo di studio: se si
potesse suonare al doppio della velocit si studierebbe il pezzo due volte pi spesso nello stesso tempo, quindi perch suonare lentamente?

158

III. ARGOMENTI SCELTI SULLO STUDIO DEL PIANOFORTE

Per di pi pu diventare orribilmente noioso. Perch esercitarsi in


qualcosa di cui non si ha bisogno quando si suona gi a piena velocit?
Bisogna veramente avere una buona ragione per giustificare lo studio
molto lento. Affinch suonare lentamente ripaghi, si provino ad unire
pi cose possibile in modo che non sia una perdita di tempo. Solo suonare lentamente senza obiettivi ben definiti una perdita di tempo, si
devono consciamente ricercare certi benefici sapendo quali sono. Perci elenchiamone alcuni:
(1) Suonare lentamente sorprendentemente benefico alla buona tecnica specialmente per esercitare il rilassamento.
(2) Suonare lentamente rinforza la memoria perch d tempo ai segnali
di viaggiare diverse volte dalle mani al cervello e ritorno prima che
vengano suonate le note successive. Se ci si esercitasse a velocit si
rinforzerebbe la memoria di mano perdendo la vera memoria.
(3) Suonare lentamente permette di esercitarsi andando avanti mentalmente nella musica che si sta suonando (prossima sezione), questo d pi controllo sul pezzo e pu anche permettere di anticipare
le stecche in arrivo. questo il momento di lavorare sui salti e sugli accordi (Sezioni III.7E, III.7F). Si stia sempre una frazione di secondo avanti e si faccia pratica del sentire i tasti prima di suonarli
per garantire il 100% di precisione.
(4) Suonare lentamente uno dei modi migliori di ripulire le mani dalle brutte abitudini, specialmente quelle che si potrebbe aver acquisito durante lo studio veloce (degenerazione dal suonare veloce).
(5) Si ha ora il tempo, mentre si suona, di analizzare i dettagli della
struttura della musica, di prestare attenzione a tutti i segni di espressivit soprattutto di dedicarsi al fare musica.
Il tempo passato a suonare lentamente sar veramente proficuo se si
riusciranno a combinare tutti i precedenti obiettivi, mantenerli tutti
contemporaneamente veramente cos impegnativo che non lascer
spazio alla noia. Associare tutte queste cose alla musica tutto ci di
cui fatta una buona memoria.
La raccomandazione di suonare lentamente, almeno una volta, prima
di smettere (per acquisire la tecnica) viene ripetuta tante volte in questo
libro. Per migliorare la memoria necessario suonare anche pi lentamente di quando lo si fa per la tecnica.

III.6 - MEMORIZZARE

159

I) Tempismo Mentale
Quando si suona a memoria necessario essere sempre mentalmente
avanti rispetto a ci che si sta suonando in modo da poter pianificare
prima, avere il completo controllo, anticipare le difficolt e regolarsi
rispetto alle mutevoli condizioni. Ad esempio, si vedr spesso arrivare
una stecca e la si potr aggirare usando uno dei trucchi trattati in questo libro (si veda la Sezione III.9 sul ripulire un pezzo). Se non si pensa
avanti non si riuscir a vedere un errore in arrivo. Un modo di esercitarsi a farlo suonare velocemente e poi rallentare. Suonando velocemente si forza il cervello a pensare pi rapidamente e, in questo modo,
quando si rallenta si automaticamente avanti nella musica. Non si
pu pensare avanti finch la musica non ben memorizzata e quindi
provare a farlo migliora e controlla veramente la memoria.
Il modo migliore per suonare molto velocemente, ovviamente, a
mani separate. Questo un altro suo valido sottoprodotto e si rester
sorpresi allinizio da quello che suonare veramente veloce pu fare al
cervello: una esperienza completamente nuova. Siccome si deve andare veramente veloce per poter battere il cervello, queste velocit non
si possono raggiungere facilmente a mani unite. In generale si coltivi la
capacit di distaccarsi mentalmente dalle note che si stanno suonando e
di vagare mentalmente in giro dovunque nella musica mentre si suona
una data sezione.
necessario, infine, disfarsi della dipendenza dalla memoria di mano.
Ogni pianista di livello avanzato ha una procedura di memorizzazione
specificamente ritagliata su misura per lui. Questa potrebbe coinvolgere metodi di studio speciali (come trasporre un pezzo o anche scambiare le parti delle mani). Ci possono essere procedure specifiche per
ciascun compositore (si potrebbe suonare Mozart lentamente e Bach
delicatamente) e forse anche per ciascun pezzo; queste vengono dette
regole particolari. La maggior parte degli studenti di pianoforte non
passa abbastanza tempo a studiare e ad esercitarsi in questi metodi per
poter conoscere i dettagli delle procedure di memorizzazione avanzate o
delle regole particolari. Essi hanno bisogno di iniziare con alcune regole generali, che ora esamineremo.

J) Sviluppare La Memoria Permanente


Finora abbiamo parlato dei procedimenti per memorizzare, ma non abbiamo trattato i principi fondamentali sui quali basata la memoria.
Sappiamo che in un calcolatore la memoria immagazzinata su un disco in bit e byte. Cosa fanno gli esseri umani? Memoria di mano a

160

III. ARGOMENTI SCELTI SULLO STUDIO DEL PIANOFORTE

parte, la maggior parte della memoria nel cervello, ma cosa c nel


nostro cervello conscio che consideriamo memoria? Ci sono almeno
cinque approcci fondamentali alla memoria: (1) memoria di mano,
(2) memoria musicale, (3) memoria fotografica, (4) memoria di tastiera,
(5) memoria teorica. Praticamente tutti usano una combinazione di
quasi tutti i tipi di memoria, sceglierne una come principio di memoria
pi importante tuttavia una buona idea.
Abbiamo gi parlato precedentemente della memoria di mano. Aggiungiamo ora le altre in modo da avere una memoria pi permanente
ed affidabile. Sebbene non ci sia bisogno di eliminare la memoria di
mano, questa non dovrebbe essere il principio di memoria principale
perch troppo inaffidabile. Il nervosismo e qualunque cambiamento
dellambiente e della fisiologia del corpo possono modificarla.
La seconda la memoria musicale nella quale la memoria si basa
sulla musica, la melodia, il ritmo, lespressivit, lemozione, eccetera.
Questo approccio funziona al meglio per il tipo di persona musicale ed
emotiva che associa forti sensazioni alla musica. Andr bene anche per
chi ha orecchio assoluto perch si potranno trovare le note sul pianoforte dal ricordo della musica. Anche le persone a cui piace comporre
tendono ad usare questo tipo di memoria.
Il terzo approccio generale luso della memoria fotografica. Si
memorizza lintero spartito e lo si riproduce e legge mentalmente. Anche chi pensa di non avere memoria fotografica pu ottenerla esercitandola abitualmente subito dallinizio quando studia il pezzo. Molte persone scopriranno che se sono diligenti in questa procedura dal primo
giorno (in cui iniziano con il pezzo) ci sar solo una media di qualche
misura per pagina non memorizzata fotograficamente nel periodo in cui
si impara a suonare il pezzo in maniera soddisfacente. Un modo per
memorizzare in questa maniera di seguire esattamente i metodi qui
indicati per la tecnica e la memoria, ma allo stesso tempo memorizzare
anche fotograficamente lo spartito, mano per mano, sezione per sezione
e misura per misura.
Un altro modo per ottenere la memoria fotografica iniziare a memorizzare il profilo generale: ad esempio quante righe ci sono in una pagina e quante misure per riga; poi le note per misura, i segni di espressivit, eccetera. Si inizi cio con le caratteristiche grossolane e si aggiungano gradualmente i dettagli. Si inizi la memorizzazione fotografica
memorizzando una mano alla volta. Si dovr fare una precisa fotografia della pagine, inclusi i difetti e i segni estranei. Se si facesse fatica a
memorizzare certe misure, si disegni qualcosa di insolito (come una

III.6 - MEMORIZZARE

161

faccina sorridente o dei propri segni) in modo da scuotere la memoria.


La volta successiva che si vorr richiamare questa sezione si pensi prima alla faccina sorridente.
Un vantaggio della memorizzazione fotografica che vi si pu lavorare senza pianoforte, sempre e dovunque. Di fatto, una volta acquisita
si dovr leggere mentalmente, lontano dal pianoforte, pi spesso possibile finch non la si memorizzata permanentemente. Un altro vantaggio che se, suonando un pezzo, ci si bloccasse a met si potr facilmente ripartire leggendo mentalmente quella sezione. La memoria
fotografica permette anche di leggere avanti mentre si suona e questo
aiuta a pensare avanti. Un altro vantaggio che sar utile per leggere a
prima vista.
Il principale svantaggio che la maggior parte delle persone non riesce a ritenere la memoria fotografica per lungo tempo perch il mantenimento di questo tipo di memoria richiede di solito pi lavoro rispetto
agli altri metodi. Un altro svantaggio che immaginare la musica mentalmente e poi leggerla un processo mentale relativamente lento che
pu interferire con latto di suonare. Cos, per la maggior parte delle
persone, non una buona idea usare la memoria fotografica come base
principale per la memoria, perch solo per chi si considera bravo in
essa e gli piace coltivarla.
Io non mi alleno consciamente alla memoria fotografica, eccetto per le
prime poche misure per aiutarmi a partire. Nonostante ci finisco con
una considerevole memoria fotografica allinizio, quando sto imparando un nuovo pezzo, perch ho bisogno di riferirmi spesso alla musica.
Anche per chi non avesse intenzione di acquisire memoria fotografica,
una buona idea ritenere qualsiasi ricordo fotografico si abbia acquisito,
vale a dire lo si incoraggi, non lo si butti via. Si potrebbe rimanere sorpresi da quanto e bene rimanga con s, specialmente continuando a
coltivarlo. Io non mi metto pressione per memorizzare fotograficamente perch so che finir principalmente con una memoria di tastiera (analizzata pi avanti). incredibile come si possa spesso fare qualcosa
molto meglio se non c pressione, io acquisisco naturalmente un bel
po di memoria fotografica che finisco per tenere a vita. Sicuramente
desidererei averlo fatto prima in vita mia perch sarei diventato piuttosto bravo.
Chi pensa di non avere memoria fotografica potrebbe provare questo
trucco: si memorizzi prima un piccolo pezzo con pi memoria fotografica che si riesce, ma non ci si preoccupi se solo parziale, una volta
memorizzata ciascuna sezione, la si ritrovi sullo spartito da cui si im-

162

III. ARGOMENTI SCELTI SULLO STUDIO DEL PIANOFORTE

parato il pezzo; si provi cio ad immaginare la nota corrispondente sullo spartito per ciascuna nota che si suona. Siccome si conosce ciascuna
parte a mani separate, dovrebbe essere possibile ritrovarla dalla tastiera
allo spartito. Lunica cosa necessaria da memorizzare di nuovo in seguito dove vadano le note sulla pagina. Si dovr guardare lo spartito
di tanto in tanto per assicurarsi che ciascuna nota sia nella posizione
giusta sulla pagina giusta. Si dovrebbero anche ritrovare i segni di espressivit. Si vada avanti e indietro suonando dalla memoria fotografica e ritrovando dalla tastiera allo spartito finch la fotografia non sar
completa. Si potranno poi stupire i propri amici trascrivendo lo spartito dellintero pezzo, iniziando ovunque! Si noti che si sar capaci di
scrivere lintera musica, in avanti o allindietro, o dovunque nel mezzo
o anche ciascuna mano separatamente. E pensavano che solo Wolfgang
potesse farlo!
Il quarto tipo di memoria la memoria di tastiera. In questo metodo, mentre si suona si ricorda la sequenza dei tasti, dei movimenti delle
mani e la musica. come se si avesse un pianoforte mentale e lo si potesse suonare. Si dia avvio alla memoria di tastiera memorizzando a
mani separate e poi a mani unite. Quando poi si lontani dal pianoforte si suoni il pezzo mentalmente di nuovo prima a mani separate. Non
necessario suonare mentalmente a mani unite, specialmente se lo si
trova troppo difficile, perch quando si suona dal vero si pu vedere
una sola mano alla volta. Quando si suona mentalmente, lontano dal
pianoforte, si prenda nota di quali sezioni sono state dimenticate e le si
memorizzino di nuovo la volta successiva oppure si vada alla musica o
al pianoforte per rinfrescare la memoria. Si potrebbe provare la memoria fotografica per quelle parti che si tende a dimenticare usando la
memoria di tastiera. Si noti che suonare lontano dal pianoforte difficile non solo perch bisogna aver memorizzato, ma anche perch non si
ha la memoria di mano o il suono del pianoforte come aiuto.
La memoria di tastiera ha molti dei vantaggi della memoria fotografica, ma ha il vantaggio aggiuntivo che le note memorizzate sono i tasti
del pianoforte invece che girini su un foglio di carta: non si deve perci
tradurre dai girini ai tasti. Questo permette di suonare con meno sforzo rispetto alla memoria fotografica perch non c bisogno di passare
attraverso il maldestro processo di leggere la musica. I segni di espressivit non sono segni sulla carta, ma concetti musicali mentali (memoria musicale). La memoria di tastiera si migliora da s naturalmente
ogni volta che si studia, un altro vantaggio rispetto alla memoria fotografica. Si pu ripetere senza il pianoforte e si pu suonare avanti proprio come con la memoria fotografica.

III.6 - MEMORIZZARE

163

La cosa pi curiosa che ho notato quando ho iniziato ad usare consciamente la memoria di tastiera stata la tendenza a commettere gli
stessi errori ed a bloccarmi negli stessi punti di quando ero veramente
al pianoforte! Dopo aver riflettuto, tutto ci ha senso perch tutti gli
errori hanno origine nel cervello che ci sia il pianoforte o meno. Il pianoforte non fa mai errori, sono io a farli. Dico questo perch suggerisce che potremmo riuscire ad esercitare ed a migliorare certi aspetti del
suonare il pianoforte studiando nelle nostre teste, senza di esso. Questo sarebbe il vero ed unico vantaggio della memoria di tastiera! Molti
dei suggerimenti per memorizzare dati in questo libro si applicano al
meglio alla memoria di tastiera, un altro dei suoi vantaggi.
Chi sta studiando il canto a prima vista e lorecchio assoluto (Sezioni
11 e 12 pi avanti) trarr grande aiuto allulteriore sviluppo di queste
abilit suonando mentalmente. Il metodo della tastiera consiste nel visualizzarla e questo aiuta a trovare il tasto giusto nellorecchio assoluto.
Chiunque fosse quindi interessato ad usare questo metodo di memorizzazione potrebbe considerare anche lo studio del canto a prima vista e
dellorecchio assoluto. Questo un eccellente esempio di come imparare unabilit (memorizzare) aiuti ad impararne molte altre ed senza
dubbio uno dei modi in cui i geni sono finiti per essere quello che sono/sono stati.
Tutti dobbiamo infine cercare di usare pi memoria teorica possibile. Questa include cose come larmatura di chiave, il tempo, le cadenze, larmonia, eccetera. La vera memoria non si pu sviluppare senza
una comprensione delle basi teoriche di una particolare composizione.
Sfortunatamente, la maggior parte degli studenti di pianoforte non riceve una formazione sufficiente per eseguire una tale analisi. Questa
pu tuttavia essere rimpiazzata da unanalisi strutturale che pu raggiungere scopi simili. Ogni composizione ha una struttura: di solito un
inizio, un corpo ed un finale. Il tema principale di solito introdotto
allinizio, sviluppato nel corpo e portato al climax nel finale. Questa
analisi strutturale riveler le varie componenti e come queste si combinano per creare la musica.

K) Il Mantenimento
Molti dei metodi usati per ripulire un pezzo finito sono applicabili al
mantenimento della memoria. Una delle attivit noiose del mantenimento il recupero delle sezioni dimenticate. Se si dimenticasse una sezione ci si potrebbe esercitare usando la memoria di mano per recuperarla e per vedere se questo metodo (luso della memoria di mano) funziona. Si suoni ad alto volume e leggermente pi velocemente per in-

164

III. ARGOMENTI SCELTI SULLO STUDIO DEL PIANOFORTE

coraggiarla. Personalmente, usare la memoria di mano per recuperare


durante unesecuzione non funziona in modo abbastanza affidabile per
valerne la pena e quindi la uso per recuperare solo durante lo studio,
quando sono troppo pigro per cercare lo spartito. La miglior preparazione per recuperare dalle stecche durante le esecuzioni in pubblico lo
studio a mani separate, come approfondito pi avanti. Il momento del
mantenimento un buon momento per rivedere lo spartito e controllare la propria precisione sia per le singole note sia per i segni di espressivit.
Un altro compito noioso di mantenimento quello di assicurarsi di ricordare ancora a mani separate. Questo pu diventare un vero impegno per i pezzi principali, ma ne vale la pena perch non si vorr scoprire di averne bisogno durante unesecuzione in pubblico. Si noti che
queste sessioni di mantenimento a mani separate non sono utili solo alla memoria. Questo il momento di provare cose nuove suonando
molto pi velocemente della velocit finale e generalmente ripulendo la
tecnica. Suonare estensivamente a mani unite introduce spesso errori
di tempismo ed altri errori inaspettati ed questo il momento di aggiustarli. Suonare a mani separate sia per la memoria sia per migliorare
la tecnica quindi un tentativo che vale la pena fare. uno dei migliori momenti per usare il metronomo e controllare la precisione del
ritmo e del tempo sia a mani separate che unite.
Il procedimento di mantenimento della memoria pi efficace quello
di suonare il pezzo mentalmente, lontano dal pianoforte. Chi possiede
memoria fotografica dovrebbe immaginarsi lintero spartito. Quelli con
memoria di tastiera suoneranno davvero il pianoforte mentalmente.
Torna utile quando si sta imparando inizialmente un pezzo: si prenda
labitudine di suonarlo mentalmente ogni volta che se ne trova il tempo
(a letto prima di addormentarsi o quando ci si sveglia al mattino, eccetera). Serve anche come vero controllo se lo si veramente memorizzato o se lo si suona semplicemente dalla memoria di mano. Come nella memorizzazione, per la maggioranza delle persone troppo tardi iniziare a suonare mentalmente se si sa gi suonare il pezzo (con laiuto
dello spartito). Suonare mentalmente dallinizio diventa un procedimento facile, quasi naturale, e non cos difficile come potrebbe sembrare a prima vista. Con un po di pratica si riuscir a suonare mentalmente a velocit accecante, cos da non essere una faticaccia che porta via molto tempo. Inoltre, in realt, suonare veloce mentalmente aiuta a suonare pi velocemente sul pianoforte.

III.6 - MEMORIZZARE

165

La cosa importante per avere una buona memoria che non si dovrebbe smettere di suonare mentalmente dopo aver memorizzato completamente il pezzo. C solo bisogno di farlo ogni tanto per mantenerlo, quindi non dovrebbe essere una gran perdita di tempo.
Una eccellente verifica della vera memoria provare a suonare il pezzo iniziando in un punto arbitrario. La maggior parte dei pianisti non
sar in grado di iniziare semplicemente ovunque, come a met di una
frase. Si dovrebbero provare a scoprire pi punti di inizio possibile.
Questi sono di solito gli inizi dei segmenti brevi usati per imparare il
pezzo. Dopo aver spezzato una composizione in queste frasi, si provi a
suonarlo al contrario iniziando dallultima frase e andando verso linizio. Spesso nel far questo si scopriranno molte interessanti relazioni
strutturali che prima non erano state notate.
Spero che il lettore afferri il messaggio che memorizzare e suonare un
repertorio sostanziale (da cinque a dieci ore) molto pi gratificante di
perdere tempo negli esercizi per le dita come lHanon. Se coloro che
studiano un sacco di esercizi usassero lo stesso tempo per mettere su un
repertorio, potrebbero alla fine averne uno piuttosto esteso e migliorare
anche la tecnica e la capacit di eseguire in pubblico.
Il mantenimento necessario anche dopo aver memorizzato un nuovo
pezzo, perch memorizzare nuovi pezzi fa dimenticare quelli vecchi.
Ovvero, dopo aver messo unaltra tacca sulla cintura con un nuovo
pezzo, si torni indietro a quelli vecchi per vedere se sono ancora a posto. Si possono identificare in questo modo quelle composizioni, come
le musiche di Bach o di Mozart, che potrebbero richiedere pi mantenimento di altre. Questa consapevolezza pu alleviare un sacco di frustrazione e senza di essa una persona che notasse di aver dimenticato
alcuni vecchi pezzi, dopo averne memorizzati di nuovi, potrebbe chiedersi se sia accaduto qualcosa alla memoria. Non si preoccupi questo
un fenomeno comune e naturale.
Si dovrebbe scoprire che le composizioni memorizzate usando i metodi di questo libro sono memorizzate molto meglio di quelle studiate usando i metodi intuitivi, non importa da quanti anni si suonino. Se si
vuole migliorare la qualit della memoria di questi vecchi pezzi (studiati
usando i metodi intuitivi) si dovr tornare indietro ed impararli di
nuovo a mani separate, eccetera. Questo piuttosto gratificante dal
punto di vista di scoprire gli errori, di migliorare la tecnica e di migliorare la memoria. Per le composizioni difficili non c altra scelta che
imparare di nuovo entrambe le mani separatamente, ma per i pezzi pi

166

III. ARGOMENTI SCELTI SULLO STUDIO DEL PIANOFORTE

semplici si potrebbe riuscire studiando di nuovo solo una mano, di solito la pi difficile, di solito la destra.
Riassumendo, il mantenimento ha le seguenti componenti:
(1) Si controlli con lo spartito la precisione di ogni nota e di ogni segno
di espressione.
(2) Ci si assicuri di suonare lintero pezzo a mani separate. Si potrebbe
suonare a mani separate molto velocemente per ripulire la tecnica.
(3) Ci si eserciti ad iniziare da punti arbitrari nel pezzo. Questo un
eccellente modo di verificare la memoria e la propria comprensione
della struttura della composizione.
(4) Si suoni lentamente. Non c modo migliore per migliorare la memoria.
(5) Si suoni a freddo. Rafforzer molto le proprie capacit di eseguire in pubblico.
(6) Si suoni mentalmente almeno a mani separate. Se viene fatto
quando si impara inizialmente un pezzo e quando lo si mantiene
sorprendentemente facile. I vantaggi che ne derivano ne valgono
veramente la pena.
(7) Per i concerti in arrivo si segua la procedura dettagliata analizzata
nella Sezione III.14

L) Lettori a Prima Vista vs. Memorizzatori: Imparare le Invenzioni di


Bach
Molti bravi lettori a prima vista e molti bravi memorizzatori sono bravi a fare una cosa ma non laltra. Questo problema sorge perch i
buoni lettori a prima vista scoprono inizialmente di aver poco bisogno
di memorizzare e si gustano la lettura finendo, in tal modo, per esercitarsi a leggere a prima vista a spese del memorizzare. Pi suonano a
prima vista e di meno memoria hanno bisogno; meno memorizzano e
peggiori memorizzatori diventano, con il risultato che un giorno si risvegliano e concludono che non sono capaci di memorizzare. Certamente ci sono lettori dal talento naturale che hanno veri problemi di
memoria, ma questi sono una minoranza trascurabile. La difficolt a
memorizzare sorge quindi principalmente a causa di un blocco mentale
psicologico. I buoni memorizzatori possono far esperienza del problema inverso: non riescono a leggere a prima vista. Molti memorizzatori
per diventano cattivi lettori perch sono talmente bravi a suonare a
memoria o ad orecchio che non si sono mai dati lopportunit di esercitarsi alla lettura. Questo tuttavia non un problema simmetrico perch

III.6 - MEMORIZZARE

167

praticamente tutti i pianisti di livello avanzato sanno come memorizzare


e ci indica che i cattivi memorizzatori hanno anche la sfortuna di non
aver mai imparato a memorizzare ed acquisire rapidamente la tecnica
difficile; ossia il livello tecnico dei cattivi memorizzatori generalmente
pi basso di quello dei buoni memorizzatori.
Leggere a prima vista viene usato in questa sezione in maniera lasca
con il significato di vero leggere a prima vista, cos come di suonare la
musica con laiuto dello spartito. Non importante qui la distinzione
tra leggere a prima vista uno spartito che non si mai visto prima e leggere un pezzo che gi stato suonato. Per brevit questa distinzione
sar lasciata al contesto in cui si trova il termine.
Memorizzare, come leggere a prima vista o come la tecnica al pianoforte, richiede non solo una conoscenza di come farlo, ma anche un
minimo di dedizione e regime di studio. pi importante essere capaci
di memorizzare che di leggere a prima vista, perch si pu sopravvivere
come pianista senza questultima, ma non si pu diventare un pianista
di livello avanzato senza la capacit di memorizzare.
Memorizzare non facile per il pianista medio che non stato allenato alla memorizzazione. Chi suona a prima vista e non riesce a memorizzare di fronte ad un problema ancora pi difficile. Pertanto i cattivi memorizzatori che desiderano acquisire un repertorio memorizzato
devono farlo iniziando con latteggiamento mentale che si tratta di un
progetto a lungo termine con numerosi ostacoli da superare. La soluzione, come mostrato precedentemente, in linea di principio semplice:
si renda abituale la memorizzazione di tutto prima di imparare il pezzo.
Studiando, la tentazione di imparare rapidamente leggendo lo spartito
spesso troppo irresistibile. La ragione principale del perch chi suona a
prima vista diventi un cattivo memorizzatore questa tendenza a ricorrere alla lettura e non la mancanza della capacit di memorizzare.
Il problema pi difficile incontrato da chi legge a prima vista il problema psicologico della motivazione. Memorizzare sembra, ai buoni
lettori, una perdita di tempo perch leggendo possono imparare rapidamente a suonare ragionevolmente bene molti pezzi. Potrebbero anche riuscire a suonare pezzi difficili usando la memoria di mano e se
dovessero avere un blackout potrebbero sempre riferirsi alla musica di
fronte a loro. Possono quindi cavarsela senza memorizzare. Diventa
molto difficile, dopo anni di studio del pianoforte in questo modo, imparare a memorizzare perch la mente diventata dipendente dallo
spartito. I pezzi difficili sono impossibili con questo sistema e vengono
perci evitati in favore di un gran numero di composizioni pi facili.

168

III. ARGOMENTI SCELTI SULLO STUDIO DEL PIANOFORTE

Con questa consapevolezza delle potenziali difficolt, proviamo ad esaminare un tipico programma per imparare a memorizzare.
Il modo migliore per iniziare memorizzare un po di pezzi brevi.
Questi dovrebbero essere nuovi, mai studiati prima. Una volta memorizzati con successo alcuni di essi senza troppo sforzo, si potr iniziare a
sviluppare la sicurezza di s ed a migliorare la capacit di memorizzare.
Quando questa abilit sar abbastanza sviluppata si potr anche pensare di memorizzare vecchi pezzi imparati leggendo.
Un pezzo breve significa qualcosa tra le due e le quattro pagine.
Un pezzo del genere pu essere cominciato dallinizio progredendo sezione per sezione fino alla fine. Si inizi analizzando la struttura del
pezzo. I buoni lettori hanno qui un vantaggio perch per loro sono
consuete frasi e serie di note che appaiono spesso insieme e quindi sono
bravi ad analizzare le microstrutture. Si memorizzi frase per frase, come descritto precedentemente (mani separate, regola di continuit, ecc.)
Man mano che ciascuna frase successiva viene memorizzata la si suoni
solo a memoria. Non appena si memorizza una frase non si guardi di
nuovo la musica, a meno che non sia necessario. Questo ovviamente
lintero presupposto del metodo. Non ci si preoccupi se non si riesce a
suonare in modo soddisfacente, si pensi prima solo a memorizzare.
Si memorizzi lintero pezzo a mani separate prima di provare anche a
mani unite. Si inizi a mani unite solo dopo essere molto a proprio agio
a mani separate con tutto il pezzo. Si lavori per frasi piccole, di due fino a dieci misure. Si inizi ogni sessione di studio suonando a mani separate e si passi poi a mani unite finch non le si trovano comode.
Memorizzare diventa pi facile allaumentare della velocit. Sar anche
necessario studiare a mani unite molto lentamente. La cosa importante
variare la velocit. Se si cominciasse a confondersi, si torni a mani
separate e non si continui a lottare a mani unite. Si scoprir che suonare a mani separate molto velocemente (nei limiti del controllo e del rilassamento) un sacco divertente, fa bene alla tecnica ed aiuta la memoria. Se dopo aver memorizzato una lunga sezione (memorizzando
sottosezioni brevi) si iniziasse a fare confusione quando la si prova a
suonare per intero, non si continui a provare! Si cominci da capo memorizzandola per sezioni brevi.
Quando decido di memorizzare mi concentro solo su questo compito
e passo il tempo su altri esercizi solo quando mi stanco ed ho bisogno
di una pausa. Questo perch suonare altro materiale tra le sessioni di
memorizzazione mi fa dimenticare quello che ho memorizzato recentemente. Il materiale appena memorizzato estremamente fragile. In

III.6 - MEMORIZZARE

169

questo modo le mie sessioni al pianoforte sono o di memorizzazione o


di studio. Durante le sessioni di studio non ho praticamente mai bisogno dello spartito ed anche durante le sessioni di memorizzazione lo
uso solo allinizio mettendolo via prima possibile.
Si supponga che il pezzo sia lungo tre pagine: si possono memorizzare
il primo giorno a mani separate tutte e tre le pagine dei pezzi pi semplici. Alla fine di una settimana si dovrebbe riuscire a suonare a mani
unite ragionevolmente bene senza guardare lo spartito. Si veda
lesempio pi avanti. Entro la seconda settimana si dovrebbe studiare
il pezzo a mani unite per la maggior parte del tempo. Questo quanto,
fatto!
Fin qui abbiamo parlato di memorizzare nuovi pezzi. Memorizzare un
pezzo che si sa gi suonare leggendo non pi facile e pu essere piuttosto frustrante, ma il metodo lo stesso. Siccome non si dovr ripetere
ciascuna sezione molte volte come quando si studia un nuovo pezzo, un
vecchio pezzo memorizzato da poco non verr mai memorizzato cos
bene come uno nuovo che viene memorizzato quando lo si impara. Si
potr scoprire che il fatto che sia parzialmente memorizzato non molto daiuto. Non si sar cos frustrati avendo la consapevolezza che
memorizzare un pezzo che si sa gi suonare richiede di solito pi motivazione ed impegno mentale rispetto ad un nuovo pezzo. Il mio suggerimento quindi di non iniziare a memorizzare tutti i vecchi pezzi usando questo metodo, ma di iniziare con quelli nuovi e lavorare su
quelli vecchi dopo aver imparato il metodo. In questo modo si possono confrontare i risultati con i pezzi memorizzati nella maniera corretta.
Si dovrebbe scoprire che si riescono a suonare molto meglio i nuovi
pezzi memorizzati correttamente che i vecchi memorizzati dopo aver gi
imparato a suonarli.
Come esempio di pezzi brevi da memorizzare impariamo tre delle Invenzioni a due parti di Bach. Guider nellaffrontare una di essi e si
dovrebbero provare da soli le altre due. Tre delle pi facili sono la
N.1, la N.8 e la N.13. Analizzeremo la N.8. Dopo averla imparata si
provi da soli la N.1 e poi si cominci la N.13. Lidea di impararle tutte
contemporaneamente, ma se ci si rivelasse troppo pesante se ne provino solo due (N.8 e N.1) o anche solo la N.8. importante provare
solo quello che si pensa di riuscire a gestire senza sforzo, per questo offro tre scelte. Il programma descritto pi avanti per impararle tutte
assieme. Assumiamo che sia stato imparato il materiale delle sezioni da
I a III e che il livello tecnico sia tale da essere pronti ad affrontare le
Invenzioni di Bach.

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