Escolar Documentos
Profissional Documentos
Cultura Documentos
concetto fondamentalmente nuovo della ricerca filosofica, che crea una precisa divaricazione tra la
logica radicale del pensiero e quella concettuale delle idee, considerate come prodotto neutro e
manipolabile dellattivit mentale. Loggetto del teorema di Parmenide dunque lessere che, come
la divinit, non nato da qualcuno o da qualcosa; non conosce destino di morte; solo e
interamente se stesso; non sollecitato da movimenti e da processi evolutivi. Laltezza della visione
parmenidea resa evidente dalla dialettica degli elementi sensibili che sono introdotti a sostegno
della predicazione dellessere. Lente non una cosa, la quale era, , sar e perir. Non una
cosa perch non ha n origine n fine. Dal non-essere, che non n pensabile n dicibile, non pu
essersi in alcun modo generato. Se per ipotesi assurda fosse nato dal nulla, perch ne sarebbe
emerso proprio in quel momento e non prima o dopo? Lessere definito nella sua essenza
ontologica, ma il discorso definitorio di questa essenza tutto consegnato in uno schema logico di
altissimo rigore. Figure allegoriche come Dike e Moira rappresentano la costante presenza delle
leggi del pensiero.
Lente descritto da Parmenide, come si detto, richiama alla mente il profilo del dio di
Senofane, e ne ricalca in certo modo gli schemi argomentativi. Larticolazione minuta e ripetitiva
dei predicati si riflette nel ritmo dialettico del contesto parmenideo: le numerose formule che
contrassegnano il disegno complessivo dellessere si possono cos riassumere: lejovn eterno, unico,
determinato da s e per s nel limite della sua infinita dimensione (cio, come ben vide Melisso,
pensabile soltanto come ente infinito, fuori dai sentieri del tempo e dello spazio). Il confine
dellessere dunque lessere, sempre solo e soltanto lessere.
Lattributo fondamentale dellente tuttavia il pensiero; come recita il gi citato frammento
4, lessere pensiero e il pensiero essere; pensare ed essere sono ununica e identica realt. Lente
ha come segno distintivo il pensiero. Questo pensiero, nei frammenti teologici di Senofane, ha la
facolt e la potenza di far vibrare luniverso, perch, come lente di Parmenide, il Dio di Senofane
pensando muove il mondo.
Nella tavola costitutiva del fr. 8 il pensiero dellente un pensare assoluto, ma guardando
allessere Parmenide ha fissato per sempre lunica razionale sintassi del linguaggio religioso visto
come epifania di quello divino. Contro ogni concezione conciliativa, la teologia di Parmenide non
pu coincidere con nessuna religione che narri gli eventi del cielo e della terra ponendoli in una
sequenza temporale. Lesordio del Genesi in principio Dio cre il cielo e la terra, ad esempio,
trasferito nel canone di Parmenide diverrebbe Dio crea il cielo e la terra. Non pensabile nella
filosofia dellessere un principio e il pensiero creatore mostra la sua potenza in un eterno
presente.
Lindagine sulla natura delle cose, la verifica della presenza dellaltro, nel sistema di
Parmenide, non un processo, ma un atto di pensiero, in cui la mente distingue due universi
coesistenti e separati. Il pensiero, che lente come pensiero, pensa anche le cose. Su questo punto
Parmenide esplicito e categorico: bisogna pensare le cose, indispensabile porle in una
prospettiva di conoscenze, verificate e verificabili dalla ragione, giudicandole vere e legittime nel
loro ordine e nel loro regno separato.
Il proemio ci porge al riguardo preziose indicazioni. Percorrere luniverso delle cose
sensibili un viaggio verso la verit. Questo viaggio che sembra svolgersi per le vie celesti in
realt, come stato ben visto da diversi studiosi, una catabasi, una discesa negli strati profondi del
mondo visibile fino alla scoperta di un universo di puro pensiero: lessere assoluto. Tutta la
precedente speculazione dei Presocratici era stata in realt una catabasi alla ricerca di ci che sta
sotto le cose, ossia della loro intima e profonda radice. Ma questa esplorazione si concludeva
sempre con il riconoscimento di un principio originario, sensibile e materiale, come gli stessi
oggetti della natura. Da questi esiti materialistici si distaccavano decisamente i numeri dei
Pitagorici, il Logos di Eraclito, e con forti residui problematici Amore e Odio di Empedocle e il
nous di Anassagora.
Nei frammenti di Senofane, dove risuona ripetutamente il nome di Dio, la natura spiegata
come variet di processi e di fenomeni, considerati sotto laspetto osservativo, senza alcun