a. urbanesimo antico e sue permanenze: i. intensit varia dellurbanesimo antico: massima in Francia e Italia, minime in Inghilterra; ii. scomparsa delle citt antiche nelle aree marginali dellImpero; iii. sopravvivenza delle citt antiche nelle aree di pi intensa urbanizzazione; b. le citt medievali: i. funzione religiosa, culturale e politica del vescovo; ii. sopravvivenza senza continuit: cambiamenti di sede e di importanza; iii. citt romane come centri di consumo abitati dai grandi proprietari terrieri dei dintorni, privi di cinte murarie e collegati alla campagna; iv. citt medievali come centri di produzione e scambio, con ampia presenza dei ceti produttivi. 2. Lurbanesimo in Italia meridionale: a. inserimento delle citt meridionali nello spazio commerciale bizantino e musulmano; b. espansione delle attivit manifatturiere: spostamento degli artigiani dal contado alle citt; c. produzione generalmente rivolta al mercato locale, non allesportazione; d. Amalfi: i. mercanti amalfitani in relazione diretta con i mercati bizantini e musulmani; ii. ottenimento di stoffe e oggetti preziosi in cambio di derrate alimentari; e. Gaeta; f. Bari: i. relazioni con le citt bizantine: esportazione di prodotti agricoli; ii. conquista delle reliquie di san Nicola (1087); g. permanenza del predominio nelle citt dellaristocrazia fondiaria. 3. Le citt marinare dellItalia centro-settentrionale: Venezia, Genova, Pisa a. Venezia: i. arrivo dei Longobardi in Italia: gli abitanti si rifugiano nella laguna veneta; ii. soggezione formale a Bisanzio e autonomia sostanziale; iii. allestimento di una flotta da guerra nel IX secolo e controllo dellAdriatico; iv. contatti con Grecia, Sicilia e Oriente; v. sconfitta della concorrenza amalfitana; vi. contatti con i mercati padani; vii. ottenimento di privilegi nellImpero bizantino (Alessio Comneno: crisobolla, 1082); b. Pisa e Genova: i. liberazione del Tirreno dai Saraceni (1015-16); ii. conquista pisana della Sardegna; iii. incursioni nelle terre islamiche in Sicilia e in Spagna; iv. superamento dei mercanti meridionali; c. rapporti tra potenze: i. crociate e microconflittualit: i profitti delle repubbliche marinare; ii. sconfitta di Amalfi a opera di Pisa (1137); iii. sconfitta di Pisa a opera di Genova (Meloria, 1284). 4. Vescovi e citt: a. citt antiche e (poche) citt di nuova fondazione; b. ruolo del vescovo: i. potere religioso; ii. potere pubblico; iii. partecipazione della comunit cittadina allelezione: il vescovo espressione della composizione sociale della citt; c. presenza di nobili in citt: i. forza di attrazione della cura vescovile;
ii. necessit di funzionari per la curia vescovile;
iii. migliore qualit della vita; iv. maggiori opportunit economiche e sociali; d. secolo X-XI: formazione di comunit urbane dinamiche e coscienti, in grado di condizionare il governo vescovile; e. aree di sviluppo: i. Pavia; ii. centri lungo la via francigena; iii. area padana e Milano; iv. Toscana: Pisa, Firenze, Lucca, Siena. 5. Lurbanizzazione nel resto dellEuropa: a. centri lungo gli itinerari fluviali e terrestri: i. area renana; ii. intensificazione delle attivit mercantili e artigianali; b. modalit di fondazione dei centri urbani: i. un signore feudale fonda un centro fortificato nei pressi di un luogo di mercato; ii. un gruppo di mercanti si insedia presso un castello, citt o abbazia: formazione di un borgo e suo successivo inglobamento nelle mura; c. Germania: i. citt di origine romana (es. Augusta e Ratisbona); ii. citt di origine medievale: urbanizzazione precoce nellarea meridionale (Francoforte); iii. colonizzazione successiva dellarea baltica; iv. nascita della Lega anseatica (inizi del Trecento); d. scarsa urbanizzazione delle regioni restanti: i. poche citt e di piccole dimensioni in luoghi strategici o lungo itinerari commerciali; ii. in area germanica: Berlino e Magdeburgo; iii. in area baltica: Copenaghen e Stoccolma; iv. a est: Praga e Cracovia; v. in area russa: Novgorod e Kiev; vi. in Inghilterra: urbanizzazione scarsissima, sviluppo di Londra. 6. La societ tripartita e la nascita della borghesia: a. larrivo di abitanti dalle campagne: i. alleggerimento della pressione umana sui mansi; ii. opportunit di lavoro e affermazione sociale; iii. conseguimento della libert per i servi: tribunali pubblici; iv. libert come requisito per le nuove attivit economiche; b. la comunit cittadina: i. orgoglio e consapevolezza della diversit dalle campagne; ii. composita stratificazione sociale e diversificazione produttiva; c. il modello dei tre ordini: i. affermazione nel IX secolo (Adalberone di Laon) e lunga fortuna; ii. affermazione della borghesia; iii. immagine dei tre ordini come strumento di difesa del modello sociale costituito; iv. sospetto etico verso i mercanti e condanna dellusura; d. la mentalit cittadina: i. separazione tra citt e campagna: le mura ii. razionalit ed efficienza; iii. possesso di terre nel contado; iv. citt come stato danimo. 7. Il movimento comunale nelle citt doltralpe: a. secoli XI-XII: conseguimento dellautonomia: i. indipendenza piena; ii. permanenza della soggezione a poteri esterni; b. Fiandre e Francia del Nord:
i. stipula di coniurationes tra i personaggi eminenti per il mantenimento della
concordia e lottenimento di autonomie; ii. concessione di carte di Comune; iii. strumenti: pagamento di somme in denaro, condizioni politiche particolari, rivolta armata, iniziativa dei signori; c. Francia: i. favore regio verso i Comuni situati in territori soggetti alla giurisdizione signorile; ii. freni ai comuni in territorio regio (es. Parigi); iii. sviluppo analogo a quello italiano nella Francia del Sud; d. Germania: i. trattative con i signori e rivolte; ii. preminenza dei ceti tradizionali, della borghesia o dei mercanti.