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Vitolo, capitolo XIII

1. Dalla citt antica alla citt medievale:


a. urbanesimo antico e sue permanenze:
i. intensit varia dellurbanesimo antico: massima in Francia e Italia, minime in
Inghilterra;
ii. scomparsa delle citt antiche nelle aree marginali dellImpero;
iii. sopravvivenza delle citt antiche nelle aree di pi intensa urbanizzazione;
b. le citt medievali:
i. funzione religiosa, culturale e politica del vescovo;
ii. sopravvivenza senza continuit: cambiamenti di sede e di importanza;
iii. citt romane come centri di consumo abitati dai grandi proprietari terrieri dei
dintorni, privi di cinte murarie e collegati alla campagna;
iv. citt medievali come centri di produzione e scambio, con ampia presenza dei ceti
produttivi.
2. Lurbanesimo in Italia meridionale:
a. inserimento delle citt meridionali nello spazio commerciale bizantino e musulmano;
b. espansione delle attivit manifatturiere: spostamento degli artigiani dal contado alle citt;
c. produzione generalmente rivolta al mercato locale, non allesportazione;
d. Amalfi:
i. mercanti amalfitani in relazione diretta con i mercati bizantini e musulmani;
ii. ottenimento di stoffe e oggetti preziosi in cambio di derrate alimentari;
e. Gaeta;
f. Bari:
i. relazioni con le citt bizantine: esportazione di prodotti agricoli;
ii. conquista delle reliquie di san Nicola (1087);
g. permanenza del predominio nelle citt dellaristocrazia fondiaria.
3. Le citt marinare dellItalia centro-settentrionale: Venezia, Genova, Pisa
a. Venezia:
i. arrivo dei Longobardi in Italia: gli abitanti si rifugiano nella laguna veneta;
ii. soggezione formale a Bisanzio e autonomia sostanziale;
iii. allestimento di una flotta da guerra nel IX secolo e controllo dellAdriatico;
iv. contatti con Grecia, Sicilia e Oriente;
v. sconfitta della concorrenza amalfitana;
vi. contatti con i mercati padani;
vii. ottenimento di privilegi nellImpero bizantino (Alessio Comneno: crisobolla, 1082);
b. Pisa e Genova:
i. liberazione del Tirreno dai Saraceni (1015-16);
ii. conquista pisana della Sardegna;
iii. incursioni nelle terre islamiche in Sicilia e in Spagna;
iv. superamento dei mercanti meridionali;
c. rapporti tra potenze:
i. crociate e microconflittualit: i profitti delle repubbliche marinare;
ii. sconfitta di Amalfi a opera di Pisa (1137);
iii. sconfitta di Pisa a opera di Genova (Meloria, 1284).
4. Vescovi e citt:
a. citt antiche e (poche) citt di nuova fondazione;
b. ruolo del vescovo:
i. potere religioso;
ii. potere pubblico;
iii. partecipazione della comunit cittadina allelezione: il vescovo espressione della
composizione sociale della citt;
c. presenza di nobili in citt:
i. forza di attrazione della cura vescovile;

ii. necessit di funzionari per la curia vescovile;


iii. migliore qualit della vita;
iv. maggiori opportunit economiche e sociali;
d. secolo X-XI: formazione di comunit urbane dinamiche e coscienti, in grado di condizionare
il governo vescovile;
e. aree di sviluppo:
i. Pavia;
ii. centri lungo la via francigena;
iii. area padana e Milano;
iv. Toscana: Pisa, Firenze, Lucca, Siena.
5. Lurbanizzazione nel resto dellEuropa:
a. centri lungo gli itinerari fluviali e terrestri:
i. area renana;
ii. intensificazione delle attivit mercantili e artigianali;
b. modalit di fondazione dei centri urbani:
i. un signore feudale fonda un centro fortificato nei pressi di un luogo di mercato;
ii. un gruppo di mercanti si insedia presso un castello, citt o abbazia: formazione di un
borgo e suo successivo inglobamento nelle mura;
c. Germania:
i. citt di origine romana (es. Augusta e Ratisbona);
ii. citt di origine medievale: urbanizzazione precoce nellarea meridionale
(Francoforte);
iii. colonizzazione successiva dellarea baltica;
iv. nascita della Lega anseatica (inizi del Trecento);
d. scarsa urbanizzazione delle regioni restanti:
i. poche citt e di piccole dimensioni in luoghi strategici o lungo itinerari commerciali;
ii. in area germanica: Berlino e Magdeburgo;
iii. in area baltica: Copenaghen e Stoccolma;
iv. a est: Praga e Cracovia;
v. in area russa: Novgorod e Kiev;
vi. in Inghilterra: urbanizzazione scarsissima, sviluppo di Londra.
6. La societ tripartita e la nascita della borghesia:
a. larrivo di abitanti dalle campagne:
i. alleggerimento della pressione umana sui mansi;
ii. opportunit di lavoro e affermazione sociale;
iii. conseguimento della libert per i servi: tribunali pubblici;
iv. libert come requisito per le nuove attivit economiche;
b. la comunit cittadina:
i. orgoglio e consapevolezza della diversit dalle campagne;
ii. composita stratificazione sociale e diversificazione produttiva;
c. il modello dei tre ordini:
i. affermazione nel IX secolo (Adalberone di Laon) e lunga fortuna;
ii. affermazione della borghesia;
iii. immagine dei tre ordini come strumento di difesa del modello sociale costituito;
iv. sospetto etico verso i mercanti e condanna dellusura;
d. la mentalit cittadina:
i. separazione tra citt e campagna: le mura
ii. razionalit ed efficienza;
iii. possesso di terre nel contado;
iv. citt come stato danimo.
7. Il movimento comunale nelle citt doltralpe:
a. secoli XI-XII: conseguimento dellautonomia:
i. indipendenza piena;
ii. permanenza della soggezione a poteri esterni;
b. Fiandre e Francia del Nord:

i. stipula di coniurationes tra i personaggi eminenti per il mantenimento della


concordia e lottenimento di autonomie;
ii. concessione di carte di Comune;
iii. strumenti: pagamento di somme in denaro, condizioni politiche particolari, rivolta
armata, iniziativa dei signori;
c. Francia:
i. favore regio verso i Comuni situati in territori soggetti alla giurisdizione signorile;
ii. freni ai comuni in territorio regio (es. Parigi);
iii. sviluppo analogo a quello italiano nella Francia del Sud;
d. Germania:
i. trattative con i signori e rivolte;
ii. preminenza dei ceti tradizionali, della borghesia o dei mercanti.

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