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Editoriale
VIII
FEBBRAIO 2015 N.
ANNO
Questo il nuovo dogma, il super-dogma intoccabile, che avvolgendo tutti i dogmi di sempre, li neutralizza e li avvelena nella nuova
ideologia.
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Impressionante! Se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso... San Paolo mette in guardia i fedeli...
non solo un angelo dal cielo,
ma nemmeno
lui, il grande
apostolo, pu
cambiare una
virgola alla fede,
una virgola a
quel
vangelo
che aveva gi
loro predicato. E
chi sono questi
teologi- pastoralisti moderni, chi
credono di essere, per chiederci di modificare la fede reinterpretandola
secondo il super-dogma della modernit... la
Chiesa deve adattarsi al mondo di oggi, non
pu pi fare oggi ci che faceva un tempo?
Eh s, ti dicono cos, non potete fare pi ci che
la Chiesa faceva un tempo... dovete adattarvi
al mondo moderno. Anche qui per non ti dicono il perch, non ti spiegano.
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MERCOLEDI
DELLE CENERI
18 febbraio 2015
VO CO GNO
ORE
20.30
SANTA MESSA
E I MPOSIZIONE
DELLE SACRE CENERI
INCONTRI
DOTTRINA CATTOLICA
www.radicatinellafede.blogspot.it
Dottrina Cattolica
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da La sainte glise
Capitolo XXII
IL MISTERO DINIQUITA
Dal tempo di san Paolo, alcuni cristiani di Tessalonica, sulla fede di pretese visioni, si erano
persuasi che la fine del mondo fosse prossima;
e per questo non lavoravano pi per vivere,
come se queste preoccupazioni fossero ormai
superflue.
Non pretendiamo cercare ci che l'apostolo intende per questo ostacolo provvidenziale che
impedisce la manifestazione dell'uomo di peccato, dell'Anticristo; vogliamo solamente studiare
ci che pu essere il mistero d'iniquit a cui fa
allusione.
Vi nel mondo un mistero d'iniquit: questo mistero fa il suo cammino occulto nell'umanit decaduta; poich un mistero, cio un'opera che
si trama segretamente. Qual questo mistero?
Esisteva gi dai tempi dell'apostolo; cercava di
svilupparsi parallelamente all'estensione del
regno di Dio. L'apostolo penetrava queste trame
infernali, e le denunciava ai fedeli. Lo ripetiamo:
qual questo mistero?
***
San Paolo avrebbe voluto parlare di alcuni tentativi sordi di eresia e di scisma, che si sarebbero
prodotti in mezzo ai primi fedeli? Non lo pen-
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Non abbiamo difficolt a dire che il maomettismo fuori questione, poich l'apostolo parla di
un male che esisteva dai suoi tempi e che si tramava sotto i suoi occhi.
Il diavolo dominava nel mondo prima della venuta di Nostro Signore; dominava apertamente
e pubblicamente. Quando il Salvatore apparso, sent crollare il suo impero. Come quelle
bestie selvagge che, all'avvicinarsi del giorno,
rientrano nelle loro tane, dovette lasciare il pieno
giorno e ritirarsi nel segreto delle conventicole.
Sant'Agostino, a cui non sfuggito nulla, ne fa-
La squadra e il compasso
simbolo massonico
ceva la sottolineatura; ci descriveva certi uomini
orgogliosi e immondi, che praticavano in segreto
riti sacrileghi, sommersi da una curiosit cieca e
senza fine. Erano gli stessi che San Paolo aveva
visto, quando parlava del mistero d'iniquit che
si tramava di nascosto; ne traccia il ritratto nella
seconda lettera a Timoteo (2 Tm 3); San Giuda
e San Pietro ce li descrivono ugualmente. Il grido
reiterato di questi apostoli ci fa a sufficienza
comprendere la vastit del pericolo: ci sembra
vedere la chioccia evangelica battere le ali, richiamando i suoi piccoli perch, sopra di loro,
plana lo sparviero. Vediamo che gli apostoli ebbero sovente a che fare con dei maghi: erano gli
uomini del diavolo, gli operai del mistero d'iniquit. Il famoso Simone, antagonista di san Pietro, era il corifeo della loro setta infernale.
San Leone Magno che, dopo Sant'Agostino, seguiva con i suoi occhi queste operazioni tenebrose, faceva un'immensa differenza tra il
manicheismo e una eresia; per lui il manicheismo era la cloaca di tutti i vizi e di tutti gli errori,
era il male (Sermone 16).
Questo male orribile non scomparve, come diverse eresie; sembr continuare per un tempo
in quell'Oriente che gli diede i natali. Poi penetr
in Occidente attraverso infiltrazioni segrete. Pietro il Venerabile lo segnala in Pierre de Bruys;
San Bernardo lo combatte con dei miracoli; ma
resta indistruttibile. Nel XII e XIII secolo, fa irruzione nel sud della Francia e nel nord d'Italia. Gli
Albigesi non erano che un ritorno di manicheismo; quanto ai settari italiani, si chiamavano
sfacciatamente manichei.
Pi tardi i Templari fecero, ahim! delle loro dimore santificate dalle benedizioni della Chiesa,
dei ripari d'empiet e di abominazioni. Il resto di
questi infelici cavalieri fuggirono in Scozia dove
continuarono principalmente le loro macchinazioni infernali.
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cacacacac
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cacacacac
9 Febbraio
San Cirillo dAlessandria, Vescovo e Dottore
2. - Linvitto assertore
della divina maternit della Beatissima Vergine
Maria (Colletta). Nestorio aveva osato insegnare che Maria non ha generato il Figlio di Dio,
ma unicamente luomo Cristo. Ella sarebbe perci Madre delluomo e non Madre di Dio. Ed
qui che interviene Cirillo. Per lui ne va della
vera fede in Cristo, che in una sola persona
allo stesso tempo Dio e uomo, ne va della fede
nella singolare dignit e sublimit di Maria. Se
ella soltanto Madre delluomo, non allora
per nulla superiore alla madre di un qualsiasi
uomo. Per questo Cirillo interviene con tutte le
sue energie in difesa della dignit della Madre di
Dio e, giustamente, viene elogiato come il di-
3. - Ma tu veglia su tutti,
sopporta, fa opera di
evangelizzatore, adempi
al tuo ministero (Epistola). Cirillo si vede di
fronte ad uneresia che
distrugge e annulla il cristianesimo dalle fondamenta. Non compito
facile il suo. Nestorio non
intende ragioni; al contrario: alla domanda fattagli
con buone intenzioni da
Cirillo di voler tranquillizzare i fedeli chiamando
Maria Theotocos, egli risponde con un rifiuto e
con uno scritto offensivo,
rifiutandosi di apparire al
Concilio di Efeso. Dopo
che il Concilio aveva gi
preso le sue decisioni, un
certo numero di vescovi
simpatizzanti con Nestorio si riunirono e dichiararono deposto Cirillo, perch egli avrebbe agito
contro lordine dellimperatore. Si ebbero controversie penosissime. Soltanto gli sforzi ininterrotti
di Cirillo, la sua pazienza e perseveranza poterono condurlo alla vittoria. Limperatore conferm alla fine la deposizione e lespulsione
tanto di Nestorio che di Cirillo. Egli sopport tutto
con eroico coraggio e la Madre di Dio, per la
quale era intervenuto cos validamente e per
lamore della quale era ancora una volta perseguitato e oltraggiato, lo preserv dallesilio. Cirillo, grande uomo di fede, ottenne il permesso
di far ritorno ad Alessandria.
VERBANIA
DOMENICA
8 MARZO 2015
Chiostro Hotel
QUINTA
GIORNATA
della
TRADIZIONE
QUALE ATTITUDINE
DI FRONTE ALLA QUESTIONE DELLA MESSA?
Pre Calmel
M. Davies
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