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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

Breve storia dei giardini


dallantichit al 1800

Materiale didattico del corso Progettazione delle aree verdi - Paolo Semenzato !

Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

Introduzione
Il significato della parola giardino pu essere ricondotto allebraico gan, che significa
proteggere e difendere e oden o eden, piacere e delizia. Il significato del termine derivato
dalla combinazione di queste due parole quindi evidentemente quello di un luogo
recintato e protetto ove godere di svago e diletto. Il concetto di giardino del piacere ha
origini antiche nella mitologia e nella religione, mentre il disegno e lorganizzazione degli
antichi giardini avevano chiari agganci e riferimenti con le pratiche agricole del tempo. La
maggior parte delle fedi religiose descrive i giardini come il luogo di inizio o come la
destinazione finale della vita sulla terra. Il giardino promesso dei musulmani descritto
come ricco di alberi e giochi dacqua. Il paradiso terrestre o giardino dellEden, descritto
nel primo e secondo libro della Genesi, proposto come un luogo dove vegeta ogni
specie di albero, e una natura amica offre abbondanza di frutti. Il termine paradiso, dal
persiano antico pairi-dae-za, significa parco recintato, luogo dunque delimitato, a cui
solo pochi, i meritevoli anno accesso e da cui chi indegno viene scacciato. Al di l del
valore simbolico legato al giardino, le antiche civilt attribuivano particolare significato a
certe specie, quali lulivo, il fico, il crataegus. Non c daltra parte di che stupirsi che in un
periodo in cui le carestie erano frequenti, agli alberi pi longevi venisse attribuito un
particolare valore come simboli di fertilit, vita e nutrimento.
E per questo che nella nostra tradizione rimangono forti i riferimenti a miti e leggende che
se pur, magari, ci appaiono oggi oscure nei loro significati simbolici, sono stati
fondamentali nella formazione della nostra civilt e non possono che essere, almeno in
parte, responsabili per il sentimento e le emozioni che ancora oggi in noi suscitano le
piante, i giardini ed un certo tipo di natura.
I giardini babilonesi, egiziani e persiani
Non un caso che la storia dei giardini segua di pari passo lo sviluppo delle principali
civilt. Il giardino nasce quando una certa parte della popolazione acquisisce, grazie allo
stabilirsi ed al consolidarsi di una civilt, sufficiente benessere. La storia della nostra
cultura affonda le sue radici e trova le sue origini nella Mesopotamia meridionale (attuale
Iraq). In tale terra, dove gi tremila anni prima di Cristo, tra il Tigri e l'Eufrate, viveva, in

Tebe - Casa di un Alto Digniatrio (2000 a.c.)


(interpretazione da un dipinto tombale)

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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

citt autosufficienti, un popolo estremamente civilizzato. Qui era ubicato l'Eden, mitico
luogo di delizie che si identifica con un giardino sede della creazione. Qui i popoli
mesopotamici sono riusciti ad acclimatare le palme (come anche oggi accade nelle oasi
sahariane ed egiziane), a proteggere le altre piante che crescono alla loro ombra, a
rallentare l'essiccazione del terreno sottostante, a favorire la condensazione notturna e
rendere quindi coltivabile la terra del delta.
I giardini di Mesopotamia conservarono per lungo tempo un carattere religioso e a poco a
poco, con l'espandersi del mondo babilonese verso nord, i giardini acquistarono una
maggiore importanza.
Verso il VII sec. circa Nabucodonosor II costruiva a Babilonia i celebri Giardini Pensili
attribuiti pi tardi alla regina Semiramide. Innalz i suoi giardini lungo i contrafforti della
citt. Secondo una ricostruzione si vede che erano costituiti da terrazze sovrapposte,
dolcemente inclinate su cui scorreva l'acqua di irrigazione. Ciascuna terrazza sporgeva
leggermente creando delle piazze con sale e gallerie per il refrigerio. Una larga scala
sull'asse fungeva da collegamento. Ogni gradino era sostenuto da arcate, che formavano
stanze e corridoi. Su ciascuno di essi erano piantati alberi arbusti e piante fiorite cos da
dare un effetto complessivo di una montagna artificiale ricoperta dalla vegetazione. La
struttura rappresentava unardita novit da un punto di vista architettonico (i babilonesi
furono i primi ad usare archi per sostenere una struttura), ma ancor di pi costituisce un
evento forse unico in termini di tecniche arboricolturali e di coltivazione in un giardino
pensile. La struttura potante per il terreno coltivabile era realizzata con uno strato di canne
ed asfalto, ricoperto da mattoni e gesso e da uno strato di piombo. Gli alberi pi grandi
daltra parte erano piantati nei pilastri portanti, che erano cavi e riempiti di terreno
coltivabile. Particolarmente complesso doveva anche essere il sistema irriguo, per portare
lacqua contro gravit ai piani pi alti.
I giardini di Babilonia, a dispetto della loro fama non sembrano aver esercitato un'influenza
diretta sui giardini del mondo mediterraneo. Rimangono soprattutto nei riguardi dei greci e
dei romani una sorta di sfida, ammirata pi per le difficolt superate che per la loro
bellezza.
La valle del Nilo fu un altro centro di grande rilievo per le antiche civilt. Egitto conserv un
ruolo predominante per lungo tempo, circa dal 3500 al 500 a. C. Il significato simbolico e
religioso di alcuni alberi piante e fiori, quali il loto, il papiro, la palma da datteri, diede
origine al loro impiego come specie ornamentali. I ricchi e i nobili costruirono giardini
circondati da mura nelle loro residenze. Questi giardini, che costituivano delle vere e
proprie oasi, ripetevano nel loro assetto geometrico, lorganizzazione della campagna
coltivata e degli estesi sistemi di irrigazione che la caratterizzavano. Erano giardini
rettangolari, in cui ripartiti assialmente rispetto alla casa vi erano aiuole fiorite laghetti con
uccelli acquatici, filari di alberi, voliere e padiglioni, separati da vialetti o da canali irrigui.
Una pergola di vite collegava lingresso alla casa proteggendo i visitatori dal torrido sole
nord-africano. Le aiuole, semplici e formali contenevano rose, gelsomini, mirti talvolta
coltivate in vaso.
In tempi pi recenti (circa 500 a.C.) i re di Persia crearono lussureggianti giardini del
piacere. Si trattava anche in questo caso di imitazioni idealizzate del paesaggio agrario,
dove limpiego dellacqua per irrigare le piante e rinfrescare laria era certamente intriso di
simbolismo. Questi giardini descritti da Senofonte storico greco, (430355 a.C.) amico di
Platone e di Socrate - eserciteranno una grande influenza sulla futura storia dei giardini. I
giardini, estremamente simmetrici, erano divisi in quattro parti da due assi ortogonali
sottolineati sia da un viale che da una linea d'acqua e all'intersezione degli assi si elevava
un palazzo, un padiglione o una fontana.

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I giardini Greci e Romani


Nella Grecia classica, non vi fu rispetto alloriente, un analogo interesse verso i giardini. Le
residenze private erano apparentemente molto modeste rispetto alla magnificenza degli
spazi pubblici di socializzazione: lagora, il ginnasio, il teatro. Le stanze delle abitazioni si
affacciavano su di un cortile interno, di solito pavimentato ed ornato con statue e piante
coltivate in vaso. Al giardino greco, fino all'epoca classica, non si chiedeva di essere bello,
i greci cercavano la bellezza altrove. Il giardino greco era legato da una parte alla sacralit
del luogo giardino consacrato agli di, il genius loci, il bosco sacro (il giardino di Calipso
descritto da Omero) - e dallaltra alla fecondit del terreno giardino orto frutteto, giardino
utile (i giardini di Alcinoo descritto sempre da Omero). Poco a poco nelle citt elleniche il
ginnasio esce fuori dalla palestra primitiva per essere completato da boschetti e
passeggiate. La scuola dei filosofi di Platone era nel ginnasio alberato dellAccademia,
grande importanza si diede ai giardini degli edifici pubblici come luogo di incontro, di
discussione e di rapporti sociali: nascono i giardini pubblici moderni.
Giardini non dissimili da quelli egiziani e persiani si svilupparono invece nelle province
della Grecia imperiale, soprattutto al tempo di Alessandro Magno.
La casa romana segu, grandi linee, il modello greco. Le case si affacciavano direttamente
sulla strada mentre le stanze interne, collegate da un porticato, erano disposte lungo il
perimetro di un cortile o atrio (peristilo). La collocazione di questi giardini allinterno della
casa garantiva quiete ed intimit, il portico che li circondava forniva adeguato
ombreggiamento, si che non vi era bisogno di alberi, e le piante erano per lo pi di vaso o
in aiuolette rialzate. Larredo era costituto da bacini e tavole di pietra o marmo e piccole
statue. Poco a poco la casa si trasforma per accogliere meglio il proprio giardino, il
vecchio atrio si adorna di piante disposte attorno alla vasca centrale, cos come
testimoniato dalle case pompeiane.
Al fine di completare l'illusione si dipingevano i muri con piante acquatiche, cos come
nelle stanze che non si aprivano sul giardino se ne suggeriva lo scenario attraverso
"trompe-l'oeil". I resti archeologici di una citt come Pompei e di Ercolano testimoniano
tracce di un gusto medio-orientale, egiziano, e greco-alessandrino.
Nelle abitazioni di queste due citt superato l'atrium, che era dotato di un'apertura nel
soffitto e di un impluvium per la raccolta dell'acqua piovana, tramite un corridoio si
passava nel peristilio generalmente circondato da ambulacri colonnati, e con la parte
interna destinata ad hortus.
Vasche e fontane ne facevano un viridarium con le aiuole coperte di fiori e recinte di bosso
ed edera. Talvolta il peristilio si estendeva nello xystus, un giardino all'estremit
dell'abitazione costruito con regole geometriche e sistemato con alberi piantati a quincunx
ovvero a quinconce. Spesso vi si trovavano sculture in marmo o bronzo, pergolati di uve, e
canali. Alcune case erano anche dotate di un solarium, un piccolo giardino pensile situato
in margine alla copertura con cespugli e piante coltivate in vasi. Sulle pareti dei peristili
spesso erano dipinte vedute di giardini e di architetture.
Rispetto ai greci tuttavia i Romani affinarono le arti della coltivazione, sia in agricoltura che
nellallevamento di piante ornamentali; la civilt Romana fu dalle origini fino alla fine della
repubblica, prevalentemente basata sullagricoltura, le citt mantennero a lungo carattere
rurale e vennero localizzate preferibilmente in aree fertili e pianeggianti, adatte alla
coltivazione. Nella letteratura latina troviamo abbondanti testimonianze delle capacit
tecniche e delle conoscenze agronomiche dei Romani (Es. De agricoltura di Catone, De
Re Rustica di Varrone). Man mano che Roma si ingrand e divenne pi affollata e ricca i
patrizi si trasferirono nelle immediate vicinanze della citt nel fresco delle colline e della
campagna. Le ville di campagna da efficienti complessi agricoli, come descritti da Catone,

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divennero i rifugi tranquilli di Catullo, una serena alternativa ai tumulti della citt per
Orazio, luoghi per lozio letterario e gli incontri letterari tra amici di Cicerone. Esse
contenevano giardini assai pi ampi e complessi rispetto alle case di citt, anche se basati
su strutture non troppo diverse. Anchessi erano composti da una serie di peristili talvolta
tra loro collegati ricchi di piante coltivate, piante aromatiche (basilico, maggiorana, timo,
rosmarino), alberi da frutto, piante da fiore (rose, gigli, violette, narcisi, gladioli, iris,
papaveri, verbene, vinche) ed alberi ed arbusti ornamentali (pini domestici, lecci, allori,
mirti, olivi e cipressi, fichi e gelsi). Vi erano anche piccole serre, costruite con pannelli di
vetro o di pietre traslucide per la coltivazione delle piante esotiche portate dalle province
dellest. Le serre servivano anche a forzare alcune colture per anticiparne la fioritura e la
fruttificazione. I romani svilupparono, e portarono ai suoi massimi livelli larte di dare forme
artificiali e scultoree alle piante, lars topiaria. Alberi ed arbusti sempreverdi, in genere a
foglia piccola (rosmarino, bosso, ginepro) venivano modellati e potati in forme assi varie,
da quelle geometriche, sfere, coni, piramidi, e quelle pi figurative, uomini, animali, fino ad
intere scene, talvolta ispirate alla mitologia.
Con lespansione dellimpero ed il contatto con paesaggi lontani e culture del passato,
cambia anche la struttura dei giardini di Roma ed, in particolare, di quelli imperiali.
Lesempio pi grandioso di questi giardini rappresentato dalla Villa di Adriano e Tivoli
(117-138 dC.). Questo complesso, grandioso per estensione ed organizzazione
architettonica, conteneva elementi del paesaggio delle colonie dellimpero: la valle di
Tempe (il bosco leggendario

The Paul Getty Museum - Malibu (California). Ricostruzione di una villa romana con giardino.

che si diceva avvolgesse la base del monte Olimpo), una replica in scala del porto del
Pireo, il tempio di Serapide, lAccademia di Atene, il Canopo di Alessandria, insieme ad
uno stadio, un ninfeo, il teatro marittimo la biblioteca. Labbondante presenza di
vegetazione arborea che con il passare dei secoli ha sempre pi avvolto le rovine del
complesso fu interpretata dai sostenitori del pensiero paesaggistico romantico alla fine del
millesettecento, come un deliberato e cosciente intento dei romani di inserire la natura
selvaggia nei propri giardini.

I giardini del medioevo


Con la caduta dellimpero Romano, scomparve in Europa ogni traccia delle tecniche di
giardinaggio. A conservare i pochi frammenti delle conoscenze tecniche e scientifiche delle
antiche civilt furono solo gli ordini religiosi, e non un caso che il giardino del medioevo
si svilupp inizialmente proprio allinterno dei monasteri. Inizialmente si trattava di spazi
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coltivati a fini alimentari; lincertezza delle condizioni della vita e la mancanza di sicurezza
nelle comunicazioni imponevano infatti alle comunit religiose di essere autosufficienti. I
chiostri dei monasteri, con le loro coltivazioni che con il tempo divennero pi specializzate,
ne sono una tipica testimonianze gli orti speziali in cui venivano coltivate le piante
medicinali, costituirono a lungo gli unici esempi di giardini progettati.
Al contrario di ci che si verifica in Oriente, dove i giardini di delizie non furono in sostanza
mai abbandonati, in Occidente quest'arte conosce una lunga eclissi che inizia alla fine del
mondo antico. Il giardino in Oriente rimane parte integrante di una concezione religiosa del
mondo. In Occidente, la dottrina cristiana non concede molto spazio per il lusso mondano.
Privato di tutti i suoi significati religiosi il giardino non pot perci conservare il suo ruolo

Fontenay (Borgogna) Monastero Cistercense

importante nell'ambito della cultura occidentale che, dopo la dissoluzione del mondo
romano aveva prodotto un ripiegamento della vita medievale su se stessa entro le cerchia
delle mura delle citt, ridotte in ambiti ristretti fra torri e bastioni merlati.
Infatti l'Europa dal IV sec., ed almeno fino al IX sec. d.C., non pot che evidenziare un
quadro desolante delle proprie strutture. Si ridussero gradualmente e si immiserirono i
commerci. Si spopolarono le citt, la vita cittadina si accentr intorno alla Cattedrale dove
il Vescovo fin per assumere anche funzioni civili e amministrative. In tali condizioni la
cultura si and progressivamente isterilendo e venne meno quasi ogni forma di vita
culturale. L'analfabetismo dilag sia tra il popolo che tra i nobili e persino tra i chierici.
Distrutti cos gli ideali, la cultura si concentr e si conserv tuttavia nei monasteri. I
benedettini, fedeli alla loro Regola dell' "ora et labora", si dedicavano alla trascrizione dei
codici e al lavoro della terra nei piccoli appezzamenti claustrali, dove il giardino aveva
assunto una valenza e un'organizzazione particolare, piccola oasi al riparo
dallimbarbarimento in una spirale involutiva senza precedenti. L'incessante succedersi
delle ondate barbariche port a rapida rovina i monumenti e i giardini di tutto l'Impero. Le
campagne vennero progressivamente abbandonate e gran parte dei contadini si
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raggrupp in nuclei crescenti intorno al castello feudale. Fino al 1200 i giardini romani,
come espressione d'arte, vivranno solo come ricordo nelle brevi aree dei chiostri e dei
conventi e dei monasteri e nel piccolo spazio all'interno delle cinte dei castelli, delimitati da
spesse mura e da alti recinti.
Il giardino era impostato nell'aggregato religioso su vialetti ed aiuole attorno al pozzo
centrale dove si innalzavano spesso solenni cipressi o fontane, mentre tutto intorno erano
i portici che si riallacciavano alla concezione lontana degli antichi peristili.
Il chiostro medievale ha avuto un ruolo importante nella trasmissione del giardino antico.
Nel giardino monastico del monastero di San Gallo (Svizzera) risalente al primo Medioevo
potevamo assistere ad un' "azienda" monastica obbediente alla regola della completa
autosufficienza, in una sorta di microcitt cinta da mura nella quale convivevano i luoghi di
preghiera e di lavoro, con gli ambienti dei monaci, il palazzo per il re e la sua corte, un
ospedale, la farmacia e le foresterie per i poveri. La planimetria del giardino documenta
come fosse organizzata e scompartita l'area del grande chiostro accanto alla chiesa
comprendente quattro giardini distinti fra di loro. che riguarda le erbe medicamentose per
il sollievo dei malati, ed uno degli esempi documentati di un "giardino dei semplici"
medievale. Il terzo nucleo si esprime attraverso un frutteto, il "pomarium", le cui piante si
estendono su tredici aree che affiancano le quattordici cimiteriali destinate alla sepoltura
dei monaci. Tale cimitero pomario ha un notevole significato allegorico: in esso gli alberi da
frutto simboleggiano le virt della vita ma anche la rigenerazione, legata all'idea della
morte come momento di passaggio e quindi di rinascita. Il quarto rappresenta un giardino
claustrale che un esplicito manifesto della simbologia cristologica, sottolineata dall'albero
che campeggia al centro, protetto da un'aiuola quadrata e dall'enfatizzazione della forma
geometrica si evince il pregnante valore simbolico del "quattro": i quattro fiumi del
Paradiso (Tigri, Eufrate, Pison e Ghihon), le quattro virt cardinali, i quattro evangelisti, i
quattro Profeti, i quattro Padri della Chiesa. E' in questo senso un chiaro riferimento al
giardino paradisiaco, luogo dei beati. La tipologia dei giardini del convento di San Gallo
testimonianza diretta di una cultura simbolica e materiale che nella societ occidentale
monastica e laica dal primo Medioevo in poi assurge a modello di comportamento.
E' solo a poco a poco che il giardino di delizia conquister il suo posto nella vita
monastica.
Il carattere e l'aspetto del giardino medievale con tutti i suoi significati simbolici sono
riscontrabili nei testi mistici e poetici, nelle pitture, negli arazzi, nelle miniature dei codici
dei sec. XIV e XV: alte recinzioni in muratura, siepi con giunchi intrecciati, prati fioriti, alberi
sempreverdi raggruppati a boschetto, alberi da frutto, pergolati, fontane di marmo,
peschiere, canali per l'irrigazione, sedili di pietra.
Una trasposizione letteraria si ha nel Decamerone di Boccaccio, seconda met del '300. Il
novelliere fiorentino, nel proemio della terza giornata ci introduce nel giardino trecentesco
rifugio dalla peste: (...) fattosi aprire un giardino che di costa era al palagio, in quello, che
tutto era dattorno murato, se ne entrarono; e parendo loro nella prima entrata di
maravigliosa bellezze tutto insieme, pi attentamente Ie parti di quello cominciarono a
riguardare. (...) Nel mezzo del quale (...) era un prato dl minutissima erba, e verde tanto
che quasi nera parea, dipinto tutto forse di mille variet di fiori, chiuso dintorno di
verdissimi e vivi aranci e di cedri, li quali, avendo i vecchi frutti e i nuovi et i fiori ancora,
non solamente piacevole ombra agli occhi, ma ancora all'odorato, fcevan piacere. Nel
mezzo del qual prato era una fonte di marmo bianchissimo e con maravigliosi intagli. (---) Il
veder questo giardino, il suo bello ordine, le piante e la fontana co' ruscelletti procedenti
da quella, tanto piacque a ciascuna donna et a' tre giovani, che tutti cominciarono ad
affrmare che, se Paradiso si potesse in terra fare, non sapevano conoscere che altra
forma, che quella di quel giardino, gli si potesse dare, n pensare, oltre a questo, qual
bellezza gli si potesse aggiungere(...) Il giardino tutt'attorno era murato, ma anche le vie
interne al giardino sono quasi "chiuse" dai roseti e dai gelsomini, cos come lo spazio
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centrale "chiuso d'intorno" da aranci e cedri. Quasi un gioco di scatole cinesi dove la
chiusura sotto forma di muro o di piante, assurge a difesa dal disordine, dai mali del
mondo, dalla peste.
Con il progressivo ristabilirsi di condizioni politiche ed economiche favorevoli i giardini
cominciarono a riapparire anche nei castelli e nei palazzi, dapprima con prevalenti fini
utilitaristici (orti, broli, piante medicinali), poi via via pi complessi ed elaborati, e con fini
ludici e ricreativi. Nascono i giardini segreti, luoghi di piacere, di intrattenimento, di incontri
amorosi, ricchi di fontane, aiuole fiorite, vasche di pesci, siepi ed arbusti in forme
obbligate, pergolati di rose.
Nessun giardino dellepoca si conservato nella sua struttura originaria, e i dati a nostra
disposizione fanno riferimento solamente alle fonti letterarie, alle miniature ed alla pittura,
che hanno dato origine a numerose ricostruzioni. Dallinterpretazione di queste fonti si pu
dedurre la tipologia del giardino medioevale nella sua forma pi evoluta:
Esso doveva occupare terreno piano, regolare di forma quadrata o rettangolare, e
dellestensione di venti iugeri (circa 5 ha), limitato e scompartito da viali spaziosi e recinto
da mura di conveniente altezza.
Nel mezzo doveva trovare spazio un prato di erba minutissima costellato di molte variet
di fiori e delimitato da filari di aranci e cedri. Al centro del prato una fontana di bianco
marmo, formato da una vasca ottagona o circolare con fusto a colonna sormontata da
statua; in essa lacqua appare con numerosi getti, indi ricade nel bacino e per vari
canaletti prima occulti e poi palesi, circonda il pratello e poi si allontana per irrigare le varie
parti del giardino e per raccogliersi infine in una grande vasca destinata a vivaio. La
fontana coperta da una pergola o da un padiglione sostenuto da colonne; intorno ad
essa uno spazio libero per lasciar posto a sedili e tavoli. Nella parte mediana corre un
viale ed altri viali trasversali si incrociano con questo per dividere il terreno in varie parti,
ciascuna con propria destinazione; i viali, rettilinei, sono coperti da pergole e fiancheggiati
da siepi fiorite. Qualche volta le separazioni fra le parti del giardino vengono attuate
mediante piccoli canali. Cos scompartito il giardino ha da un lato il verziere od erbaio con
piante odorifere o medicinali: menta, salvia, rosmarino, timo, basilico, ruta; dallaltro il
recinto dei fiori con rose, viole, gigli, gelsomini, giacinti, lill. Questi recinti di erbe e di fiori,
chiusi da steccati o da siepi sono suddivisi in aiuole di forme regolari, separate tra loro da
vialetti e delimitate da piccoli tralicci in legno, molto bassi.
Ancora da un lato il pomario con alberi da frutto piantati a schiere regolari e distinti per
qualit e specie, e dallaltro lorto per i legumi, che pu essere unito allerbario. In fondo,
sul lato di settentrione, il viridario, formato da alberi sempre verdi, quali pini, cipressi,
abeti , allori ulivi, che con la loro massa di fitto fogliame riparano dai venti di tramontana ed
offrono rifugio agli animali selvatici che vivono in libert nel giardino, uccelli, lepri, conigli,
caprioli.
da F. Fariello. Architettura dei giardini. Scipioni Editore, Roma 1985
Anche se le conoscenze relative al giardino medioevale sono limitate e derivano
soprattutto da descrizioni letterarie, si pu senza dubbio rilevare che il giardino medioevale
non denota una vera e propria ricerca estetica. Limpianto e assai elementare e risponde
ad esigenze prevalentemente utilitaristiche. Essi erano ispirati ad una visione idillica della
natura, che ebbe ben pi concrete espressioni nella letteratura e pi tardi nella pittura. Nei
giardini si introducevano tutti gli elementi pi belli che la natura potesse offrire, ponendoli
senza uno schema preciso gli uni accanto agli altri per il semplice godimento dei sensi: i
profumi dei fiori e delle piante aromatiche, il canto degli uccelli la freschezza e la purezza
della acque, il sollievo offerto dallombra degli alberi.
Come per molti altri aspetti delle arti, i giardini del medioevo sono infine pi il frutto di una
abile professione di giardinieri e manovali, in grado di risolvere con disegni ingegnosi e
soluzioni tecnicamente interessanti i problemi di drenaggio, irrigazione, la costruzione di
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pergole, tavole di pietra e sedili di verzura, che non il risultato di regole codificate e tanto
meno canoni architettonici.

Il giardino ispano-moresco
Mentre gran parte dellEuropa tentava di riconquistare la civilt perduta con la caduta
dellimpero romano, la Spagna godeva di prosperit e stabilit sotto il dominio dei Mori.
Grazie a tecniche architettoniche ed agronomiche assai perfezionate assimilate dalle
civilt con le quali erano venuti a contatto, gli arabi seppero esprimere opere di arte
giardiniera di ben pi alto significato rispetto allEuropa medioevale. Ville di gran lusso
furono costruite, in stile moresco, e con i loro splendidi giardini sono state conservate fino
ad oggi. La versione spagnola del giardino moresco una combinazione tra il concetto del
cortile interno dei romani ed il concetto islamico di divisione degli spazi e simbolismo
(basato sullimmagine del paradiso descritta nel corano). In attesa delle delizie e dei
piaceri del paradiso il maomettano mira a conseguire qualcosa che gli somiglia anche
nella vita terrena Gli esempi pi significativi sono i giardini di Alhambra e di Generalife a
Granada, risalenti al 1400. Il palazzo di Alhambra costruito in collina, costituito da una
serie di palazzine collegate da cortili. La forma del complesso una chiara risposta al

Alhambra (Granada) - La corte dei leoni

Granada - Generalife

clima, allesterno, arido e torrido, esposto ai venti


e alla polvere, allinterno fresco ombreggiato e
protetto da spesse mura. La tendenza degli arabi alla vita intima ha determinato il
carattere fortemente domestico dei loro giardini, sempre caratterizzati da dimensioni
contenute e dal rispetto di una scala a misura duomo. Anche quando, come in questo
caso, il terreno molto esteso, il giardino diviso in una successione di spazi chiusi e
raccolti, analoghi ai cortili interni delle loro case, detti patii. Il giardino 3 cortili principali: il
patio dellAlbergo e quello dei Mirti, posti al centro delle sale e degli appartamenti ove si
svolgeva la vita ufficiale ed il patio dei Leoni che al centro degli appartamenti reali. I
giardini formano un tessuto connettivo entro cui si svolgono edifici e fortificazioni,
perfettamente adattati allorografia del terreno ed alle esigenze di dimora e di difesa. A
causa del clima molto arido, lacqua assume nel giardino moresco un significato
particolare. Uno degli elementi fondamentali nei giardini sono le vasche riflettenti e le
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fontane; da essi si dipartono canalette che attraversano non solo i cortili ma da essi
entrano nelle stanze fornendo un sistema di condizionamento dellaria, semplice, ma
efficace nei mesi pi caldi. Lacqua consente inoltre lo sviluppo rigoglioso della
vegetazione. Essa viene usata per creare drammatici giochi di luce ed ombra allinterno
dei patii, per diffondere nellaria aromi e profumi. Mentre i fiori sono scarsamente usati a
causa del clima e della luce non favorevoli. Il gusto del colore si esprime soprattutto nelle
architetture con luso per pavimentazioni ed intonaci di cotto, piastrelle colorate, ciottoli,
smalti. Nel giardino Generalife, a poche centinaia di metri dallAlhambra consta di alcuni
recinti che si svolgono in successione annodati da ambienti vari ed articolati in una
composizione mossa e pittoresca. A differenza dei patii dellAlhambra, dove prevalevano
gli elementi architettonici, nei recinti del Generalife prevalgono le piantagioni e limpiego
dellacqua. Al di l di questi recinti, si estende in pendio il giardino alto, in parte sistemato
a ripiani digradanti; ad esso si accede mediante una scala che attraversa un piccolo bosco
ed interrotta da piccoli piazzali di sosta allietata dal rumore dellacqua che scorre lungo i
parapetti in piccoli canali.

Il giardino rinascimentale italiano


La grande rinascita culturale ed artistica, accompagnato dalla riscoperta e rivalutazione di
molti aspetti della civilt classica, inizia in Italia nel XV secolo, per raggiungere il suo
culmine nel XVI secolo. Il Rinascimento investe tutto il mondo culturale ed artistico, e
quindi anche larte dei giardini, che in questo periodo della sua storia risulter, forse pi
che in ogni altra epoca fortemente legato allarchitettura e alle sue basi teoriche. Leon
Battista Alberti (1404-1472) nel suo De Re Edificatoria, egli tratta in modo esteso anche
dei giardini, rifacendosi soprattutto a Plinio il giovane ed ai giardini della Roma classica.
Nato in una situazione di stabilit politica e benessere economico, il giardino
cinquecentesco una chiara manifestazione del razionalismo umanistico dellepoca, che
affermava il chiaro dominio delluomo sulla natura. Cos F. Fariello (opera citata) descrive i
principali elementi caratterizzanti del giardino allItaliana del rinascimento traendoli
dallopera dellAlberti:
..... Il giardino come spazio di residenza allaria libera, adeguato alla magnificenza della
casa e perci come questa, obbediente ad una norma architettonica. La casa partecipa i
suoi ritmi al giardino, mediante il suo complesso di propaggini murarie, terrazze, scalee e
rampe, condizionandone sia la funzione che il carattere.
In siffatta concezione gli elementi naturali ed arborei sono considerati quali mezzi da
ridursi in forme volute, cos come qualunque altro materiale da costruzione, e
lordinamento del giardino emana le stesse norme che disciplinano la costruzione murata:
simmetria, distese prospettiche, concentramenti di visuale, disposizione di fondali.
La prima esigenza cui il giardino chiamato ad uniformarsi il collegamento con il
paesaggio, nel senso che esso debba disporre di visuali paesistiche, pur assumendo una
forma definita ed autonoma, nettamente differenziata dalla natura che lo
circonda......................
Il luogo di regola scelto in collina, con pendii talora forti........ il terreno viene ridotto in
forme geometriche regolari, con terrazzamenti e spiazzi fra loro annodati mediante scalee
e rampe; e nessuna parte vi lasciata nelle condizioni naturali............I viali, sempre
rettilinei e tra loro ortogonali, scompartiscono il giardino con geometrico determinismo e
dirigono le visuali verso punti interessanti, ove elementi plastici, fontane motivi decorativi,
sapientemente ubicati, rompono luniformit dei tracciati.
Lacqua non appare mai nel suo aspetto nativo, ma sempre in forme artificiali ed impiegata
con lesclusivo intento decorativo nelle sue possibilit dinamiche di salienti (zampilli) e
cadute (cascate, fontane). Essa segue un percorso rettilineo: nel suo procedere, forma

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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

cascate, catene dacqua, fontane e giochi vari, per poi raggiungere nelle parti pi basse, le
superfici di indugio, rappresentate da vasche e bacini.
Il giardino rinascimentale come stato detto caratterizzato da una netta prevalenza degli
elementi architettonici su quelli vegetali, tanto che anche questi assumono, grazie alla
riscoperta dellars topiaria, di cui i romani erano stati cultori, forme e funzioni
eminentemente architettoniche. Si preferiscono perci le piante sempreverdi che come la
pietra e gli altri elementi artificiali, mantengono costante il loro aspetto e possono essere
meglio controllate nel loro sviluppo: il leccio, lalloro, il bosso , i cipressi sono le specie pi
usate. Esse appartengono anche al paesaggio naturale della Toscana e del Lazio, ma nei
giardini assumono forme e carattere del tutto diversi. Il contrasto di colore
prevalentemente tra il verde e il bianco del marmo o i colori della pietra. Tuttavia
contrariamente al luogo comune che indicava i giardini rinascimentali come privi di fiori,
oggi si ritiene che le piante erbacee e le fioriture fossero una componente importante
anche nel giardino allitaliana. Nei vasi di cotto, spesso impiegati al margine dei viali e
della aiuole, sono piantati cedri, limoni ed aranci. Il disegno dei suoi spazi segue le precise
regole di una architettura che si fonda su precisi canoni geometrici e matematici.
Entro questo schema formale giochi e curiosit non mancano mai nel giardino allitaliana,
famosi sono gli organi idraulici di Villa dEste a Tivoli, gli automi, gli scherzi dacqua di
molti giardini ed i labirinti. Lo scherzo e larte dello stupire si andranno tuttavia affinando e
raggiungeranno i risultati pi spettacolari nel secolo successivo, nel periodo Barocco. In
pochi anni le idee si precisano, si caratterizzano e, aderendo alla nuova realt
riconoscono la piena capacit dell'uomo di essere arbitro dei propri destini e capace di
ogni miracolo. Il giardino rinascimentale concepito anche come nutrimento della mente e
dello spirito e, a questo scopo, infarcito di allusioni dotte che derivano dalle scene della
mitologia antica e da figure pastorali, da satiri e da ninfe rappresentati nelle statue.
Assistiamo nel '500 ad un vero fiorire di iniziative: villa Medicea di Castello, iniziata
nel1538 da Cosimo dei Medici su progetto del Tribolo, famosa per l'adozione di elementi
che avranno fortuna applicativa, quali grotte e figure mistiche, un isolotto in un bacino, un
viale con piccoli canali laterali. A Firenze il giardino cinquecentesco nasce come giardino
dell'intelligenza, coniugando l'idea di "utilitas", di orto, di campagna, con l'idea di svago, di
riposo dalle cure quotidiane, di "otium" intellettuale. A Roma i colli offrono quella posizione
privilegiata che li aveva fatti divenire i "luoghi di delizie" dell'antica Roma. L'interesse degli
artisti fu pi concentrato sulla sistemazione scenografica del giardino che sull'architettura
della villa. E' in queste ville, nei dintorni di Roma, che il giardino italiano assume quella
forma definitiva e compiuta che faranno una delle creazioni pi brillanti della Rinascenza.
Jacopo Barozzi detto il Vignola, vero arch. paesaggista dell'epoca, fu il massimo creatore
dei giardini del '500 e autore di alcune dei pi bei giardini di quel periodo e di tutti i tempi.
Egli nel 1559 inizia i lavori per il cardinale Farnese del "giardino grande" di Caprarola. I
giardini pensili sono stati concepiti in modo da essere una naturale prosecuzione all'aperto
della casa. Ai giardini, progettati secondo il rapporto modulare basato sul quadrato, si
accede attraverso due ponti alle cui estremit sono collocate due statue per parte
rappresentanti le 4 stagioni. Una pittoresca "catena d'acqua", che scaturisce da una
grande fontana detta "dei fiumi", conduce al giardino segreto.
Lo stesso Vignola nel 1566, mentre ancora impegnato nella realizzazione della villa di
Caprarola, inizia la realizzazione a giardino, per il Cardinale Giovanni Francesco
Gambara, di una parte del parco rustico della vicina Bagnaia, ottenendo un complesso
che tra i pi bei giardini del Rinascimento (oggi Villa Lante). Al Vignola appartengono
anche le correzioni e il rifacimento del borgo integrando il palazzo vescovile alla
dimensioni del giardino quadrato della villa.
La chiarezza e la rigidit modulare architettonica basata su una serie di quadrati, la
successione prospettica delle terrazze del giardino collegate da un calibrato gioco di
pendii, scale, fontane, riflettono il razionalismo dell'epoca che afferma il dominio dell'uomo
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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

Niccol Tribolo - Villa Medici a Castello

sulla natura. A un siffatto giardino si contrappone l'impianto del barco con i grandi lecci
sempreverdi e la fontana del Pegaso con i busti delle Muse. Elemento protagonista
l'acqua associata ad elementi plastici ed architettonici. A VILLA DESTE, forse pi che
altrove, si celebra il dominio delluomo sulla natura per magnificare il potere e il fasto del
proprietario. Il napoletano Pirro Ligorio realizza per il Cardinale Ippolito d'Este, nominato
governatore di Tivoli, la sublime espressione paesistica del '500: Villa d'Este a Tivoli.
L'opera, realizzata dal 1550 al 1569, sfrutta tutte le risorse dell'ambiente naturale
"educandole" secondo i principi rinascimentali. Livella i pendii secondo due direttrici
principali, utilizza il patrimonio idrico nelle sue infinite possibilit, struttura la ricca
vegetazione compensando spazi aperti e chiusi, viali, prospettive, fondali. La vegetazione,
le pietre, i marmi, sono visti tutti in funzione dell'acqua che sgorga in mille forme. Villa
d'Este, esemplare completo e perfetto del giardino cinquecentesco, nel suo legare
l'architettura al giardino e il giardino con il paesaggio, e che utilizza l'acqua come elemento
decorativo non meno importante del verde, diviene la insuperata meraviglia del tempo.
Afferma il Ligorio:" si vuole che i giardini di Villa d'Este abbiano...forme fantastiche et come
in sogni fatte per recare stupore e meraviglia". Si anticipano cos i sentimenti controversi
che, nella seconda met del '500, allorch la serena fiducia nel potere assoluto dell'uomo
sulla natura comincia a venir meno, animeranno i giardini manieristi, dove la natura verr
intesa e rappresentata come un universo magico e segreto che suscita paura e sorpresa,
che affascina e intimorisce. La prospettiva lineare del giardino progressivamente si inizier
a deformare, il bosco si far sempre pi vicino, la statua classica diverr un mascherone
mostruoso e si entrer nel giardino con il sentimento di avvicinarsi ad un mistero che la
fantasia vuole contemplare e la ragione capire.
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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

Gli esempi di maggior importanza del giardino rinascimentale sono:


A Firenze e nei dintorni:
Giardino di Villa Cafaggiolo, realizzata da Michelozzo per Cosimo deMedici nel 1451
(Sede dell Accademia Platonica)
Giardino di Villa Medici a Careggi, realizzata da da Michelozzo per Cosimo deMedici nel
1457
Giardino di Villa Medici a Fiesole, realizzata da da Michelozzo per Cosimo deMedici nella
seconda met del 400
Giardino di Villa Medici di Castello realizzata da Niccol Tribolo per Cosimo deMedici nel
1538
Giardino di Villa di Pratolino (Firenze) (1568-1581)
Giardino di Villa Petraia (Firenze)
Nel Lazio
Giardino di Villa Medici a Roma, realizzata da Annibale Lippi per il Cardinale Ricci di
Montepulciano nel 1544
Il cortile del Belvedere in Vaticano, realizzato da Bramante per il Papa Giulio II a partire dal
1503
Villa Chigi (Farnesina) a Roma, realizzata da Baldassarre Peruzzi per Agostino Chigi nel
1509
Villa dEste a Tivoli realizzata da Pirro Ligorio per il cardinale Ippolito II dEste a partire dal
1550
Giardino di Villa Lante a Bagnaia realizzata da Giacomo Barozzi detto il Vignola per il
cardinale Giovan Francesco Gambara nel 1568
Giardino di Villa Orsini a Bomarzo (detto il Sacro Bosco di Bomarzo), realizzato da Vicino
Orsini
NellItalia Settentrionale
Giardino Giusti di Verona, realizzati nel 1500 dalla famiglia Giusti del Giardino, oggi
trasformati e ristrutturati.

Il giardino barocco
E difficile stabilire con esattezza il passaggio dal giardino rinascimentale a quello barocco,
poich gran parte degli elementi tipici del giardino rinascimentale si ritrovano anche nel
600: terrazzamenti, giochi dacqua, decorazioni con aiuole simmetriche. Anche nel 1600 il
giardino viene concepito infatti come una struttura prevalentemente architettonica, tuttavia,
alle norme di equilibrio, di simmetria e di compiutezza che caratterizzavano il giardino
rinascimentale si aggiungono la passione per gli effetti pittoreschi, scenografici e teatrali.
Anche se la regola architettonica domina sovrana essa appare animata da una ricerca di
movimento tendente ad attenuare limplicito rigido schematismo cinquecentesco, al fine di
rendere la composizione pi articolata ed anche pi ricca di valori plastici. E tutto si
manifesta con luso pi libero di grandi curve ad ampio respiro e di tracciati, sempre
regolari e rettilinei ma svincolati da quel semplicistico criterio di ortogonalit che in
precedenza era stato adottato quasi senza deroghe.
Si aggiungono dunque tracciati circolari, ellittici, diagonali, vengono introdotte vedute
prospettiche numerose e meno definite, che mettono in relazione natura ed architettura.
Nella ricerca di movimento e di fusione di forme, volumi, colori, si evitano contrasti troppo
definiti, gli angoli vengono addolciti, i contorni divengono meno netti, si tende insomma a
forme pi naturali.

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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

Le piante riacquistano un ruolo talvolta preponderante sulle architetture, esse vengono


lasciate al loro naturale sviluppo e raggruppate a formare bosco che gradualmente si
fonde con il paesaggio circostante.
Le vasche e le fontane acquisiscono forme meno geometriche e i giochi dacqua assumo
aspetti meno architettonici

Villa Garzoni a Collodi (LU)

e pi pittoreschi, secondo le tendenze della pittura e della scenografia teatrale. Il teatro e


la rappresentazione assumono un ruolo importante nei giardini. Sono spesso presenti
teatri dacqua, che costituiscono una vera e propria invenzione scenografica del
giardinaggio seicentesco e i teatri di verzura, i cui palcoscenici spesso costellati da statue
dei personaggi della commedia dellarte sono racchiusi da cortine di sempreverdi.
Tra gli esempi pi significativi dei giardini seicenteschi vanno ricordati:
Lazio e Toscana
Giardino di Boboli a Firenze, iniziato da Niccol Tribolo nel 1549, realizzati da Bartolomeo
Ammannati per Eleonora di Toledo, sposa di Cosimo I de Medici
Giardino di Villa Borghese a Roma, realizzato dal Cardinale Scipione Caffarelli Borghese,
nipote del Papa Paolo V, nel 1613.

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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

Villa Dora Pamphili a Roma, realizzata da Alessandro Algardi per Camillo Pamphili, nipote
del Papa Innocenzo X nel 1644
Giardino di Villa Aldobrandini a Frascati, realizzato da Giacomo della Porta e Carlo
Maderna tra il 1598 e il 1604, per Pietro Aldobrandini, nipote di Papa Clemente VIII
Villa Marlia a Lucca
Villa Garzoni a Collodi, realizzata dal marchese Romano Garzoni tra il 1633 e il 1682 e
completata da Ottaviano Diodati.
Lombardia e Veneto
Nel 1600
Isola Bella - Lago Maggiore realizzata per il Conte Carlo Borromeo e suo figlio Vitaliano
nel 1630.
Villa Barbarigo a Valsanzibio (Padova), realizzato da Luigi Bernini per Zuane Francesco
Barbarigo e suo figlio Antonio.
Nel 1700
Villa Marzotto a Trissino, realizzata nella seconda met del 700 da Francesco Muttoni per
la famiglia Marzotto
Villa Pisani a Stra (Venezia), realizzata da Girolamo Frigimelica per il Doge Alvise Pisani
nel 1730

Il giardino francese
Le condizioni di stabilit politica e di benessere economico che avevano caratterizzato
lItalia del 1400 e del 1500, si verificarono in Francia pi tardi. La guerra dei cento anni che
termin alla fine del 1400 imped allaristocrazia francese di assimilare le nuove tendenze
artistiche e culturali sviluppatesi in Italia fino al secolo successivo. Gli elementi dello stile
italiano furono applicati nel sedicesimo secolo in molti castelli francesi, tuttavia fu solo nel
1600 che i giardinieri francesi svilupparono un proprio stile progettuale, che per due secoli
rimase il modello architettonico da imitare in tutta Europa. Nel XVII secolo la Francia
aveva raggiunto il suo periodo di massima ricchezza ed era divenuta arbitro del gusto e
della moda in tutta Europa. Il potere politico ed economico accentrato nelle mani di pochi
aveva portato allaccumulo di grandi ricchezze, e alla necessit di manifestare prestigio ed
opulenza con dimore regali, ed immensi giardini. I giardini francesi sono particolarmente
famosi per i loro parterre. Lorigine del parterre da ricercarsi nelluso di siepi e bordure
per delimitare le aiuole nei giardini speziali del medioevo.
Tuttavia la realizzazione di complessi ricami attraverso luso della vegetazione e di ghiaia
colorata o fioriture divenne ben presto un esercizio formale ed artistico fine a se stesso,
ove gli aspetti decorativi avevano totalmente superato quelli funzionali. Le caratteristiche
del clima e del paesaggio della Francia settentrionale furono determinanti nellinfluenzare
le caratteristiche dei giardini francesi. La pianura era in gran parte coperta da boschi ed i
giardini furono aperti nella foresta, e la leggera ondulazione del terreno, utilizzata per
creare piccoli dislivelli tra gli ampi terrazzamenti del giardino, digradante dal castello verso
il bosco, e consentendo cos la visibilit dei parterre dallalto. Le vedute verso lesterno
erano limitate. Fiumi dalle acque lente e zone di palude si prestarono alla realizzazione di
fossati, canali e grandi vasche di acqua ferma per riflettere le architetture e la vegetazione.
La struttura sociale e politica della Francia del Re Sole influenzarono la progettazione dei
giardini almeno quanto i caratteri del paesaggio .Il disegno rigidamente assiale, la
simmetria, le proporzioni matematiche e le prospettive infinite riflettevano la ricchezza, il
potere e la rigidit della gerarchie sociali del paese. Luso della anamorfosi per modificare
la percezione della prospettiva costituisce lelemento fondamentale nella composizione dei
giardini di Le Notre.

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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

Nel bosco attorno al giardino venivano tagliati a raggiera numerosi viali per favorire gli
spostamenti nelle battute di caccia. Questo schema a stella venne incorporato non solo
nellarchitettura dei giardini ma anche nella progettazione urbanistica, come evidente nei
viali parigini, nella pianta di Washington D.C. etc.
A differenza dei giardini allitaliana in cui furono coinvolti prevalentemente architetti, i
giardini francesi vennero progettati in gran parte da giardinieri.
Giardiniere era anche Andr le Notre il pi famoso dei progettisti francesi, autore di molti
giardini tra cui i pi noti quelli di Vaux le Vicomte (1650-1661), Versailles (1661) Sceaux.
Figlio di Jean Le Notre, capo giardiniere del re, e responsabile dei giardini delle Tuileries,
prese lincarico del padre nel 1637 e lavor alle Tuileries e ai giardini del Lussemburgo. Il
suo primo grande progetto, dove pot sperimentare senza limiti tutte le sue nuove idee fu
il giardino di Vaux le Vicomte.
Vaux le Vicomte fu progettato dal Le Notre per il ministro delle finanze di Luigi XIV, Nicolas
Fouquet a partire dal 1657. Progetto grandioso e costosissimo fu realizzato in un tempi
brevissimi. (il castello, progettato da Louis Le Vau, fu edificato in un solo anno di lavoro).
Alla festa di inaugurazione il 7 Agosto 1661, la grandiosit dello spettacolo che si present

Andre Le Notre - Vaux le Vicomte

agli occhi degli invitati fece insinuare nella mente del re, certamente linvidia per un
palazzo ed un giardino che neppure lui possedeva, ma soprattutto il sospetto,
probabilmente fondato, che il Fouquet avesse abbondantemente attinto alle casse dello
stato per ultimare lopera. Ci cost assai caro al Fouquet, che alla fine dei festeggiamenti,
il 17 Agosto 1661, venne imprigionato e mai pi liberato.
Subito dopo, anche spronato dal suo nuovo ministro Jean Baptiste Colbert, il re incaric
Le Notre e gli architetti che avevano progettato Vaux le Vicomte ad intraprendere subito i

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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

Andre Le Notre - Versailles

lavori per la realizzazione della reggia a Versailles e per quello che doveva divenire il
giardino pi grandioso e celebrato della storia
.
Altri giardini in stile francese di grande rilievo sono:
Il castello di Chantilly, progettato da Le Notre per il principe Luigi di Cond nel 1663.
Il Domaine di Marly, realizzato da Le Notre per il Re Sole nel 1676
Il Catello di Sceaux, realizzato da Le Notre per Jean Baptiste Colbert nel 1670
Il giardino alla Francese ebbe grande diffusione in tutta Europa ed in particolare in
Germania (Schwetzingen presso Wrzburg, Nymphenburg presso Monaco, Sansouci a
Potsdam), Olanda (Het Loo, Austria (Shenbrunn a Vienna), in Italia (La palazzina di
caccia di Stupinigi, vicino a Torino, realizzata dal Juvara, la Reggia di Caserta realizzata
dal Vanvitelli) ed anche Inghilterra Hapton Court.
Il giardino reale di Hampton Court fu impostato secondo lo stile francese dal giardiniere
John Rose che fu mandato dal re Carlo II a Parigi per studiare sul luogo i lavori di Le Notre
nella seconda met del XVII secolo, e non si esclude che ad Hampton Court abbia
lavorato anche lo stesso Le Notre, anche se non vi testimonianza certa.
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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

I giardini della Cina e del Giappone


Prima di affrontare la trattazione di un cambiamento radicale nella progettazione dei
giardini che interess i paesi Europei nel 1700, rifiutando la millenaria tradizione del
giardino formale e geometrico, opportuno menzionare i giardini delloriente che gi da
molti secoli avevano scelto nella riproduzione di un paesaggio informale e naturaliforme"
la loro struttura portante.
Gli stili cinesi e giapponesi nella progettazione dei giardini riflettono lelevata densit di
popolazione che ha sempre caratterizzato questi paesi. La massima espressione nellarte
della miniaturizzazione che caratterizza i giardini orientali, in conseguenza del poco spazio
disponibile, pu risultare di notevole interesse anche nellimpostazione moderna della
progettazione dei giardini in ambienti urbani densamente popolati.
Giardini erano esistiti in Cina fin dal 2600 a.C., sebbene a quel tempo essi fossero
incentrati sulla coltivazione di specie medicinali ed orticole. Gi nel 200 a.C. tuttavia
appaiono i primi parchi veri e propri, realizzati sottraendo allagricoltura territori abbastanza
ampi da dedicare soprattutto alla caccia. I periodi di maggiore espansione e splendore per
il giardino cinese coincisero comunque con la dinastia Tang (618-906 d.C.) e con quella
Ming (1368-1644).
I giardini cinesi, e, in genere quelli dellestremo oriente, furono fortemente influenzati dalla
religione. La religione Buddista promuoveva attenzione ed ammirazione verso il paesaggio
naturale, ed logico che i giardini seguissero questa tendenza. I giardini cinesi sono
dunque i primi giardini paesistici, ove lintento quello di riprodurre la natura.
Generalmente questo obiettivo veniva perseguito scegliendo qualche paesaggio noto,
particolarmente apprezzato, o ricco di significato anche simbolico, e riproducendolo in
forma pi o meno miniaturizzata a seconda dello spazio disponibile.
I vari elementi del paesaggio, piante, alberi, pietre, assumevano un significato simbolico
fino al punto in cui larte del giardino assunse dei canoni molto rigidi definiti dalle regole
del cosiddetto Fen-Shoi. I giardini divennero luoghi progettati per essere visti dallesterno e
stimolare la meditazione.
Anche se larte dei giardini era prevalentemente un privilegio dellaristocrazia, non
mancavano i parchi pubblici dei templi.
Tra i giardini cinesi pi famosi si ricordano il giardino Wang Shi Yuan (giardino del maestro
delle reti da pesca) a Suchow (13mo secolo) e il palazzo destate dellimperatore presso
Pechino, costruito per limperatore Qianlong (1750).
Lo sviluppo storico del giardino giapponese molto complesso. Le prime tipologie di
giardino adottate dalla nobilt erano particolarmente intrise di credenze religiose, significati
simbolici e, soprattutto, dellinfluenza della Cina. La meditazione era la funzione primaria di
questi luoghi . In seguito, specialmente durante il periodo in cui Kyoto fu sede dellimpero,
si svilupparono giardini pi complessi e raffinati, dei giardini del piacere per i cortigiani, con
laghetti boschi, colline artificiali e frequenti allusioni a paesaggi famosi del Giappone. In
entrambi i casi si trattava di giardini assai simili a quelli della Cina.
I due stili pi famosi che oggi associamo al giardino giapponese si svilupparono pi tardi. Il
primo, derivato dal Buddismo Zen, raggiunse i suo periodo migliore tra il 1300 ed il 1500.
Si trattava di uno stile fortemente legato alla filosofia ed alla religione. Produsse giardini di
piccole dimensioni, sempre circondati da mura, ove rocce, ghiaia e sabbia assieme a
poche rare piante, dovevano suggerire forme e paesaggi. Le pietre disposte in un mare di
ghiaia, mantenuto pettinato da unabile impiego del rastrello, suggerisce a prima vista un
paesaggio di isole che emergono dalloceano, caratteristica del Giappone; tuttavia il

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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

monaco Zen preferiva non attribuire alla disposizione delle rocce un significato preciso. Il
valore di questi giardini doveva infatti derivare proprio dalla loro capacit di favorire la
meditazione, originando di volta in volta diverse interpretazioni nella mente
dellosservatore.

Il giardino Zen una perfetta trasposizione della vita dei monaci, intrisa di austerit e
semplicit, alla ricerca dellilluminazione spirituale.
Giardino Zen - The Huntinghton Gardens- San Marino (California)

Il secondo stile rappresentato dal cosiddetto giardino da passeggio (stroll garden in


inglese), sviluppatosi nel periodo Edo (1620-1645). In questo periodo il potere politico si
trasfer a Tokyo, mentre limperatore, il cui potere era divenuto esclusivamente simbolico
rimase a Kyoto, ove pot dedicarsi totalmente allarricchimento formale ed artistico della
vita di corte.
Questi giardini si basavano sulla creazione di una serie di vedute e di esperienze, legate
ad un rigido percorso allinterno del giardino. Il percorso idealmente doveva seguire un
andamento in senso orario attorno ad un lago dalle forme irregolari, e presentare curve e
deviazioni in relazione alla topografia ed alla vegetazione, in modo tale che i giardino non
risultasse visibile nella sua interezza da nessun punto del percorso. Ciascuna veduta era
composta ed inquadrata con molta attenzione.

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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

Gli edifici, la villa, il padiglione del te, i ponti, apparivano di volta in volta perfettamente
inseriti
in ogni veduta, in equilibrio con rocce, spiagge di ghiaia e piante. La pavimentazione
stessa del percorso variava di tratto in tratto modificando lesperienza del visitatore.
La creazione di unillusione dello spazio e della continuit del paesaggio era tipica del
giardino giapponese. Ad esempio interessante il concetto del paesaggio preso in
prestito, ossia della capacit di sfruttare paesaggi esterni, magari lontani, come se essi
facessero parte del giardino, occultandone i confini. Leffetto veniva enfatizzato utilizzando
nel giardino le medesime specie presenti nel paesaggio esterno.
Per creare lillusione di spazi pi ampi spesso gli alberi che apparivano nello sfondo delle
vedute erano dei bonsai, mentre quelli pi vicini venivano fatti sviluppare ed espandere
maggiormente. Analoghi accorgimenti venivano presi nel creare colline e montagne
artificiali.
Sar interessante notare come molti di queste stesse soluzioni, che pure erano allora
sconosciute agli europei, saranno alla base del giardino paesistico inglese che influenzer
fortemente larchitettura del paesaggio fino ai nostri giorni.

Stroll Gardens

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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

Il giardino paesistico (landscape garden)


Il giardino paesistico si origina nellInghilterra del XVIII secolo come una contrapposizione
di matrice culturale, artistica e politica al giardino in stile francese. I giardini formali che
avevano caratterizzato la Francia del XVII secolo, e che avevano influenzato fortemente
larchitettura dei giardini in tutta Europa, anche nel secolo successivo, erano associati alla
monarchia assoluta ed a governi dispotici, detestati dagli intellettuali inglesi del settecento,
pi democratici e liberali. La Declaration of Rights del 1689 aveva posto le basi per
levoluzione della borghesia moderna. Unantitesi al giardino formale appariva dunque agli
inglesi molto pi accettabile. Il nascente movimento romantico produceva poesia e pittura
che mettevano in evidenza le bellezze della natura e del paesaggio naturale. I viaggi che i
nobili inglesi intraprendevano attraverso le Alpi in Italia, li portavano a contatto con scenari
pittoreschi e selvaggi. Simili scenari erano riprodotti nelle pitture di Salvator Rosa, Nicolas
Pussin e Claude Lorrain. Questi quadri non erano in realt veri paesaggi ma composizioni
di elementi tipici abbinati per dare maggior enfasi, montagne selvagge, fiumi, radure
pascolate, rovine di castelli e di monumenti, laghi, alberi contorti e piegati dal vento.
Spesso vi erano ritratti anche templi classici e gruppi di figure allegoriche della mitologia.
Oltre ai paesaggi naturali e alle loro stilizzazioni nella natura, i viaggiatori
Italia ebbero modo di visitare ville e giardini ormai in uno stato di abbandono che li
rendeva pi romantici ed interessanti. Una forte influenza venne anche dalloriente, dai
paesaggi ritratti su vasi e stoviglie di porcellana, e dalle testimonianze dei viaggiatori che
visitarono i giardini della Cina.
Il giardino paesistico fu un prodotto della cultura romantica; la sua forma fu basata sulla
diretta osservazione della natura, da un lato, e dei principi della pittura paesaggistica
dellaltro. Sorprendere il visitatore, occultare, inquadrare una veduta, creare immagini
idilliache divennero le regole del paesaggismo inglese. Ai terrazzamenti si sostitu una del
tutto diversa manipolazione della topografia naturale, creando un paesaggio ondulato,
percorso da viali sinuosi, che ne seguivano le curve di livello, le siepi formali e i parterre
sostituiti da boschetti e gruppi di alberi, le vasche e piscine da laghi naturaliformi ricchi di
insenature ed isolotti, i canali rettilinei e le fontane, da fiumi sinuosi e sorgenti. Inizialmente
questi paesaggi erano arricchiti con templi, statue, ponti.
Fondamentale nello sviluppo del giardino paesistico fu leliminazione della discontinuit tra
giardino e paesaggio circostante; le recinzioni murarie e le siepi lasciarono il posto ad un
fossato, la ha-ha. Questo sistema consentiva di mantenere completamente aperta la vista
verso il paesaggio esterno al giardino, impedendo comunque laccesso ad ungulati e
bestiame.
In realt la trasformazione del giardino da formale a paesistico non fu cos netta e
immediata. Il giardino barocco alla francese aveva avuto grande successo anche in
Inghilterra come testimonia il gi citato giardino di Hampton Court. E lo stile formale
sopravvisse a lungo nel 1700 accanto alle sistemazioni allinglese. Stephen Switzer
(1682-1745) fu il primo giardiniere inglese a proporre un giardino naturale in sostituzione
di quello formale barocco. Nella sua opera Ichnographia Rustica egli rifiuta decisamente le
soluzioni geometriche del giardino francese, salvo poi riutilizzarle nella nella pratica in
molte sue realizzazioni. Charles Bridgemann, individuato come il vero iniziatore dello stile
paesaggistico inglese, probabile inventore della Ha Ha, nel parco di Stowe realizza
inizialmente un giardino ancora fortemente legato alla formalit francese, sviluppato lungo
un asse rettilineo principale. E solo pi tardi collaborando con William Kent abbandona
queste soluzioni rigide per adottare una soluzione pi naturalistica.
Il movimento del giardino paesistico si consolid verso la terza decade del secolo. Fu
portata avanti inizialmente dai cos detti dilettanti, quali Henry Hoare, che inizi i lavori a
Stourhead nel 1743.

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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

William Kent, fu il primo professionista ad applicare questo stile, a Rousham, costruito


verso il 1740, Kent, pianific lintero paesaggio visibile dalla casa inserendo un mulino e
delle rovine per completare la composizione romantica. Leffetto cumulato di simili
interventi ha condotto allattuale aspetto della campagna inglese. Essa stata infatti
progettata come una serie di vedute dalle diverse ville di cui costellata.
A met del 1700, lo stile era ormai divenuto di comune accettazione ed uno dei suoi
principali esponenti divenne Lancelot Brown, detto Capability Brown. I suoi progetti a
differenza di quelli dei suoi predecessori non ammettevano la presenza di elementi
architettonici, ma enfatizzavano soltanto gli elementi naturali del paesaggio rurale. Oltre
che di attenta progettazione i paesaggi di Brown, erano il risultato di una assidua
manutenzione e gestione agro-forestale. Spesso in questi giardini, parco, territorio esterno
ed attivit produttive si fondevano in un unico paesaggio. Brown diede notevole
importanza alla conoscenza degli equilibri naturali nella progettazione del verde.

William Kent - Rousham House

David Lancelot Brown era stato giardiniere del kitchen garden di Stowed ove
accompagnava la nobilt inglese alla visita del parco. Collabora con Kent al
completamento del parco di Stowe e sotto la sua guida realizza il parco di Warwick Castle.
Subito acquista grande fama e lavora in moltissimi progetti in tutta lInghilterra spesso
rimaneggiando lavori del Bridgemann e dello stesso Kent, secondo il suo stile pi bucolico
e pastorale. Nel 1767 diviene Master Gardener alla corte inglese. Tra i suoi progetti pi
famosi sono il parco del castello di Blenheim (1764), quello di Petworth.

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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

William Kent e Lancelot Brown - Stowe - Oxfordshire

Alla fine del secolo il maggiore esponente del movimento divenne Humphry Repton che
scrisse un trattato di teoria del giardino paesistico. Rispetto al Brown rivalut alcuni
elementi classici di transizione tra le architetture ed il paesaggio (terrazzamenti, piccole
zone di giardino formale). Repton svilupp una interessante tecnica di presentazione dei
suoi progetti attraverso schizzi prospettici acquerellati che mostravano il paesaggio prima
e dopo lintervento.
Lo stile del giardino paesistico ebbe come vedremo unimportante influenza sulla
pianificazione del verde pubblico nelle citt ottocentesche.

Capability Brown - Blenheim Palace - il ponte del Vanbrugh sommerso dal nuovo lago

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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

Natura e pianificazione urbanistica nel diciannovesimo secolo


Volendo stabilire linizio della pianificazione del verde urbano, inteso come verde pubblico,
volto a migliorare le condizioni ambientali ed igieniche della citt, si deve certamente
risalire al 1800. Confrontando laspetto di molte citt europee ed americane tra linizio del
1800 ed oggi, oltre a notare una grande crescita in estensione, si notano nelle citt
moderne, numerose aree verdi e ricreative, che contrastano fortemente con la struttura
compatta che le stesse citt avevano allinizio del diciannovesimo secolo.
LInghilterra
Londra forse la citt a noi pi nota per i suoi numerosi ed estesi parchi urbani. Molti di
essi erano preesistenti al diciannovesimo secolo, di propriet reale, adibiti a parco privato
o riserva di caccia. Alcuni vennero aperti al pubblico fin dal diciassettesimo secolo, come
ad esempio Hyde park. Il pi vecchio e noto parco di Londra era un bosco di propriet
reale che fu aperto ai cittadini nel 1635, dopo che per lungo tempo era gi stato
abusivamente utilizzato per la raccolta di legna e la caccia.
E interessante notare che lintricato sistema di viali rettilinei ed intersecanti, che
caratterizza il parco oggi, deriva direttamente dai sentieri aperti dai londinesi del
settecento nellattraversarlo. La creazione del lago e la sistemazione da bosco a parco
risalgono comunque allottocento. In epoca successiva ad Hyde Park vennero aperti al
pubblico anche i parchi di Saint James e Green, e allinizio dellottocento Londra gi
disponeva di un sistema di parchi pubblici assai esteso. Tuttavia sotto la spinta del
movimento romantico, furono realizzati altri parchi ex-novo, e i parchi esistenti trasformati
secondo i canoni di imitazione della natura che allora caratterizzavano la progettazione del
verde. Nel 1810 su disegno dellarchitetto John Nash, fu realizzato il parco di Regent,
primo felice esempio di combinazione di unarea verde pubblica legata a sviluppo edilizio
residenziale. Il parco creato su terreno di propriet reale circondato da edifici
residenziali, le terraces. E caratterizzato da un lago dalle forme frastagliate, da aree di
prato e bosco, alternate secondo i criteri del landscape style. Il concetto era che ogni
proprietario di una casa sulle terraces., come ogni individuo che attraversasse il parco, lo
poteva immaginare, come la sua propria tenuta di campagna. In questo modo, nel cuore
della citt e per una minima frazione del costo, ciascuno poteva usufruire della sensazione
e dellapparenza di trovarsi in un ambiente naturale.
Larea circolare nel centro del parco doveva anchessa essere adibita a sviluppo edilizio
ospitando le dimore pi lussuose completamente circondate dal verde, il progetto non fu
tuttavia mai completato, e larea fu destinata nel 1836 a giardino botanico, realizzato dalla
Royal Botanic Society, mentre allestremit settentrionale del parco unarea venne adibita
a giardino zoologico.
Nello stesso periodo della progettazione di Regents Park, John Nash fu anche
responsabile per le modifiche a Saint James Park. Questo parco reale, che si estende da
Buckinghan Palace agli uffici governativi, era caratterizzato nel 1700 da un canale
rettilineo, fiancheggiato da filari di alberi, e fu anchesso trasformato secondo i criteri
paesaggistici ottocenteschi.
Pi tardi, dopo la met del secolo, vanne realizzato un parco a sud del Tamigi il Battersea
park.
Londra un caso abbastanza atipico, ma la maggior parte delle citt industriali inglesi in
grande espansione in quel periodo, avevano fino ad allora avuto una pianificazione del
verde scarsa od inesistente.

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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

La popolazione era alloggiata in condizioni di grande densit, in complessi edilizi, le


tipiche rowhouses, totalmente privi di spazi aperti, e separati tra loro solo da stretti viottoli.
Le condizioni di salute degli operai delle fabbriche andavano deteriorando ed il loro
rendimento sul lavoro era basso ci divenne per gli industriali, come pure per le
amministrazioni della citt fonte di preoccupazione. Questo determin tra il 1833 ed il 1843
il passaggio al parlamento inglese di una serie di leggi che permisero luso di denaro
pubblico per la creazione di parchi e il rinverdimento della citt.
La creazione dei parchi, e la salvaguardia di talune manifestazioni della natura allinterno
delle citt, fu il risultato di un movimento di grande portata, che prese ben presto piede in
molti altri paesi europei, e negli Stati Uniti dAmerica e che tuttoggi in condiziona
fortemente le scelte di pianificazione e progettazione dei parchi urbani. Le nuove idee che
verranno introdotte nella pianificazione sono sostanzialmente basate su cinque
presupposti. Il primo era la convinzione che aree naturali, o di sembianze naturali,
alberature stradali, e giardini pubblici avrebbero giovato alla salute dei cittadini, fornendo
spazio per lesercizio ed il rilassamento allaperto. In secondo luogo si riteneva che la
contemplazione della natura, opportunamente offerta dai parchi urbani, potesse contribuire
ad un miglioramento della moralit dei cittadini, che andava peggiorando di pari passo al
sovrappopolamento delle citt. In terzo luogo, il fascino che il valore estetico del
paesaggio naturale esercitava sul mondo intellettuale, aveva convinto che limitazione
della natura in parchi e giardini avrebbe migliorato laspetto della citt. Inoltre la
convinzione che proprio in virt del miglioramento estetico, il valore delle propriet
immobiliari sarebbe aumentato, in vicinanza dei parchi e giardini. Infine lespandersi
dellinteresse pubblico per le scienze naturali, sia botaniche che zoologiche che determin
la realizzazione di giardini zoologici e botanici educativi.
La prima citt ad applicare le nuove leggi fu Birkinhead, citt mineraria in prossimit di
Liverpool. Nel 1843 la citt commission il progetto a Joseph Paxton, paesaggista che
aveva gi realizzato giardini e parchi di aziende private a Liverpool.

Joseph Paxton - Parco di Birkenhead

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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

Oltre al parco il progetto prevedeva, come nel caso di Regents Park a Londra, investimenti
immobiliari nelle immediate adiacenze. La vendita delle nuove aree residenziali, e
laumento di valore dei quartieri contigui gi esistenti, copr pienamente il costo della
realizzazione.
Il parco, era caratterizzato da un anello esterno, di andamento sinuoso, percorribile in
carrozza, da radure, boschetti, gli immancabili laghetti ed un andamento topografico
artificiale a saliscendi realizzato con il terreno di scavo dei laghi. In altre parole progettato
per sembrare un frammento di scenario naturale, dove fosse possibile per la gente
passare del tempo a contatto con la natura e con laria fresca. Quel tipo di ambiente cio
che era considerato tanto salutare per il fisico e per la moralit dei cittadini. Il successo,
anche economico nella realizzazione del parco di Birkinhead stimol un periodo molto
intenso di realizzazione di parchi in Inghilterra.
Francia
Parigi, come Londra, disponeva gi di un certa estensione di parchi reali, che fu aperta al
pubblico: i Campi Elisi, le Tuileries i giardini botanici reali, ed il parco di Monceau.
Tuttavia rispetto a Londra lestensione di questi parchi era ben poca cosa. Parigi, che
allinizio del secolo contava quasi 1.000.000 di abitanti, disponeva di circa 80 ha di verde
pubblico, rispetto ai 600 ha di Londra Durante limpero di Napoleone III, ebbe inizio un
grande cambiamento nella pianificazione della citt, sotto la direzione del prefetto
Haussman. Gi nel 1852, lo stesso Napoleone III aveva fatto iniziare i lavori di

Bois de Boulogne - Chiosco dellImperatore

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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

conversione del Bois de Boulogne, da bosco e riserva di caccia a parco urbano, e lo scavo
di un lago simile al Serpentine di Hyde Park. Lanno successivo, i progetti di
ristrutturazione paesaggistica della citt, presero maggior consistenza con lelezione
dellHaussman a prefetto della Senna e listituzione del Service de Promenades e
Plantations. Nel 1854 Haussman chiam a Parigi Jean Charles Adolphe Alphand,
lingegnere cui fu affidata la direzione degli interventi sul verde. Intorno allAlphand crebbe
una scuola di paesaggisti di notevolevalore, impegnati prima nel completamento del Bois
de Boulogne, poi nella trasformazione in parco del Bois de Vincennes, unaltra riserva
reale di caccia dal lato opposto della citt.

Parco di Buttes - Chamount - Parigi

Tra gli allievi dellAlphand emerse in particolare il Barillet-Deshamps, cui probabilmente si


deve il progetto di uno dei pi interessanti parchi parigini il parco di Buttes-Chaumont.
Questo parco di 25 ha fu probabilmente il primo esempio di riutilizzazione come area
verde di una cava. Il progettista si avvantaggiato dellesistenza di alcune grotte, ed
interessanti caratteristiche geologiche, per creare un paesaggio molto vario, secondo i
canoni del periodo.
I parchi francesi possedevano tutti gli ingredienti e le caratteristiche dei parchi sviluppatisi
in Inghilterra, ma ne differivano per talune soluzioni formali. Come nei parchi inglesi i viali
sono curvilinei ed irregolari, tuttavia le curve sono molto armoniose, e mai assumono la
tortuosit di talune soluzioni britanniche. LAlphand contrappone alla serpentina inglese
una curva continua, sostenendo che i viali troppo tortuosi facendo deviare ora a destra ora
a sinistra chi li percorre generano gran confusione, mentre il viale dovrebbe condurre a
destinazione chi lo percorre con un movimento continuo.
Lo stile francese fu apprezzato molto anche in Inghilterra, dove i progettisti francesi
lavorarono molto. Particolarmente interessante il parco Sefton di Liverpool, progettato da
Edouard Andr, uno degli allievi dellAlphand. Il parco caratterizzato da viali curvilinei,
che in planimetria risultano armoniosissimi. Per le grandi dimensioni dei loro raggi di
curvatura questi viali per risultano in realt molto meno interessanti. LAndr raggiunse
forse i vertici nella armonia del disegno dei viali, tanto che il suo stile venne definito della
irregolarit regolare. Il Sefton Park anche caratterizzato da corsi dacqua molto
interessanti. I Francesi furono maestri nellapplicare tecniche ingegneristiche nella
realizzazione di corsi dacqua dalle sembianze del tutto naturali.

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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

Stati Uniti
Il movimento ottocentesco dei parchi urbani, trov in America il terreno pi fertile e proprio
in questo paese si svilupp pi che altrove.
Negli Stati Uniti, non vi era ovviamente una tradizione di parchi reali. Aree verdi inserite
nelle citt per uso ricreativo ed igienico erano pressoch inesistenti, e forse non necessari,
nelle citt e villaggi del settecento. Tuttavia alcune aree aperte, come ad esempio il
Common del New England, utilizzate in genere per il pascolo del bestiame o per le parate
militari, assunsero nellottocento la funzione di parchi. In alcune delle citt pianificate,
come Philadelphia e Savannah, esistevano piazze con alberature, ma generalmente il loro
uso era riservato ai residenti degli edifici contigui.
Nonostante questi primi esempi di aree pubbliche o semipubbliche negli Stati Uniti del
primo ottocento, il concetto di parco urbano era ancora sconosciuto.
Nei primi decenni del secolo quando anche negli Stati Uniti le citt iniziarono ad ingrandirsi
e le condizioni di vita dei cittadini a peggiorare, la funzione di parco ricreativo venne
provvisoriamente e peculiarmente assunte dai cimiteri rurali. Molti di essi furono realizzati
adiacenti alle grandi citt: Laurel Hill (1836) a Philadelphia, Mount Auburn (1831) a
Boston, e Greenwood (1852 a New York.
Questi cimiteri vennero realizzati secondo i criteri paesaggistici tipici del movimento
romantico. Una descrizione di Mount Auburn del 1831 dice testualmente: I viali hanno un
percorso sinuoso, e sono straordinariamente belli nei loro anelli adattati pittorescamente
alle irregolarit della superficie, e che creano grazie a questo arrangiamento naturale dei
graziosi effetti paesaggistici.
Mount Auburn era stato realizzato per la necessit di un cimitero pi grande, pi sicuro e
pi attraente. Allinizio dellottocento, la popolazione di Boston era aumentata del 113%. Le
condizioni di vita nel centro erano profondamente deteriorate, e la media ed alta borghesia
aveva iniziato un esodo verso la periferia. Le chiese ed i piccoli cimiteri del centro, oltre ad
essere divenuti troppo piccoli, erano anche sempre meno frequentati, ed erano divenuti
luoghi malsani e soggetti a vandalismo. Nel 1823 il sindaco di Boston, proib per ragioni di
salute pubblica il seppellimento allinterno della citt. Nel 1831 un gruppo di cittadini
organizz una nuova associazione per i cimiteri. Lassociazione acquist propriet lungo il
confine occidentale di Cambridge, e fu in seguito ufficializzata dallo stato, ed il cimitero di
Mount Auburn consacrato. Il nuovo cimitero non rispose soltanto alle necessit di spazio e
di protezione contro il vandalismo, ma fu realizzato per offrire ai cittadini un cimitero
periferico in cui le bellezze della natura dovrebbero, per quanto possibile, addolcire le sue
caratteristiche di luogo di morti.
Mount Auburn al suo completamento si estendeva per circa 50 ettari e comprendeva oltre
al cimitero un giardino sperimentale della Massachusetts Horticultural Society, che aveva
originariamente acquistato il terreno. Il cimitero comprendeva oltre a zone di bosco cinque
laghetti artificiali, pi di trenta miglia di viali curvilinei, percorribili in carrozza ed a piedi,
sette colline con alberature e prati fioriti. Il paesaggio del nuovo cimitero rurale, richiama
un pastoralismo romantico con le sue rovine classiche, le sue colline, le sue acque e i sui
viali tortuosi che rivelano ad ogni curva nuove stravaganze dellimmaginazione: da una
cappella gotica, ad una sfinge dormiente.
Molto interessante risulta nel paesaggio di Mount Auburn luso quasi esclusivo di specie e
variet arboree indigene, che rappresenta uno dei primi esempi di creazione di un
arboreto di questo genere.
Mount Auburn si dimostr talmente attraente che la maggior parte dei visitatori, non vi
andavano per onorare i propri morti, ma per trascorrere una giornata allaperto. Il cimitero
divenne ben presto un luogo di svago per migliaia di cittadini di Boston e di citt vicine.
Andrew Jackson Downing, il principale paesaggista americano dellepoca, stim che tra
lAprile ed il Dicembre del 1840 il cimitero fu visitato da 30.000 persone. Per gli Europei
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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

che visitavano gli Stati Uniti, Mount Auburn rappresentava una attrattiva pari alle cascate
del Niagara. La popolarit di Mount Auburn, e lo spirito di festa dei visitatori divennero tale
da costringere lassociazione promotrice a proibire alcune attivit che vi avevano luogo,
quali il tiro con la pistola, i rinfreschi e picnic, e qualunque attivit che producesse rumori
molesti.
Il successo di Mount Auburn mostrava chiaramente la necessit della creazione di parchi
pubblici nei centri urbani. Andrew Jackson Downing, nel 1848 fu il primo a farsi promotore
di questa necessit rifacendosi allesempio di Birkinhead e di altri parchi Inglesi che aveva
visitato. Downing, nato nel 1815 era cresciuto a contatto con la fiorente scuola di pittura
paesaggista dellHudson River, e del movimento naturalista, ed aveva coltivato interessi
sia scientifici che artistici. Dai suoi viaggi in Europa trasse elementi di paragone tra i grandi
parchi urbani delle principali citt europee, frequentati, secondo quanto scrive anche da
50.000 persone al giorno, e la pressoch totale mancanza di verde delle citt americane.
Egli lasci molti scritti, tra cui Theory and Practice of Landscape Gardening oltre ad una
profonda influenza sugli ambienti culturali americani, quando mor, molto giovane nel
1852. Tra le principali opere da attribuire al Downing fu senza dubbio, lavere persuaso la
citt di New York della necessit di creare un grande parco urbano.
Lopera del Downing fu proseguita da Frederick Law Olmsted, ingegnere, anchegli
conoscitore delle citt europee ed abile paesaggista, che non a caso divenne il progettista
di Central Park. La discussione per un parco pubblico a New York si era protratta fin dalla
fine del 1700, e verso la met del settecento si erano susseguite varie proposte per al
costituzione di parchi da un minimo di 15 ettari ad un massimo di 85, tutte molto criticate
dal Downing che sosteneva, in luce della probabile futura estensione della citt un parco
di almeno 250 ettari. La capacit persuasiva dei sostenitori del concetto di un grande
parco fu infine dimostrata dallacquisto da parte della citt di un area di 350 ettari. Il
terreno oggi tra la 59sima e la 110ma strada si trovava allora al margine settentrionale
della citt. La scelta di dimensioni cos estese era dettata ai paesaggisti americani, dallo
studio dei parchi europei, di cui la maggior parte doveva la propria estensione al fatto che
era in origine una riserva di caccia. Olmsted in uno dei suoi scritti ricorda che i parchi
europei per la caccia dovevano essere sufficientemente grandi per: provvedere habitat
adeguati alla selvaggina. Poi ci si accorse che la gente vi trovava piacere
indipendentemente dalla attrazione per la caccia......e si ritiene che il piacere sia fino ad un
certo punto legato allo scenario.
Al momento dellacquisto del terreno Olmsted era trentaquattrenne ed editore di una
rivista. Un incontro casuale con un membro della commissione per il parco, gli apr la
strada alla nomina di sovrintendente per Central Park nel 1857. La commissione decise in
seguito di assegnare previa concorso la progettazione del parco. Il concorso indetto per il
1858, fu vinto da Olmsted e dal suo collaboratore, larchitetto Calvert Vaux, inglese, che
gi aveva collaborato con il Downing. LOlmsted combin le sue conoscenze naturalistiche
ed agronomiche con la sua ammirazione per i canoni estetici romantici, nel creare un
frammento di paesaggio naturale, che si avvantaggiava delle condizioni esistenti dellarea
Le aree paludose vennero tramutate in laghi, in pittoresco contrasto con zone di roccia
emergente. Mentre le zone pi alte maggiormente ricche di suolo, vennero trasformate in
prati, circondati da bosco. Lillusione di trovarsi in piena campagna fu completata,
eliminando limpatto estetico delle strade trasversali che lo attraversano, facendole
passare ad un livello pi basso rispetto al piano del parco, e nascondendo con fitti impianti
di grandi alberi, gli edifici circostanti.
La gerarchia dei viali carrozzabili, equestri e pedonali, disposti su tre diversi livelli
considerata una delle idee pi brillanti dellOlmsted. Particolare cura venne data dal
progettista alla disposizione della vegetazione. Nel piano preliminare egli divise il parco in
quattro principali quadranti Per il primo quadrante dalla 59 sima alla 79 sima strada,
caratterizzato dal terreno pi sconnesso, e dalle rocce emergenti, egli scelse le forme pi
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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

rigide delle conifere, che ben si accordano con le pittoresche rocce che sono una delle
principali caratteristiche del terreno e quindi richiese:
3000 Picea abies
500 Larix decidua
500 Thuja occidentalis
150 Taxodium distichum
150 Cedrus atlantica
Per il secondo quadrante, descrivibile come altipiano egli prefer conifere dalle forme
meno rigide ed ordin:
300 Pinus strobus
150 Pinus sylvestris
150 Pinus pinaster
150 Pinus cembra
Il terzo quadrante era gi ricco di vegetazione caducifolia spontanea, mentre per il quarto,
tra la95ma e la 106ma strada. LOlmsted opt per gli alberi pi grandi e belli del nostro
clima, ed ordin querce, olmi, faggi, castagni, frassini ed aceri in numero di mille ciascuno
per usarli, isolati od in gruppo nelle radure.
Il parco riscosse subito un grande successo, ancor prima di essere del tutto completato.
Per i suoi primi dieci anni di vita esiste una documentazione del numero di visitatori annui
Anno Numero di visitatori
1863 4.326.500
1864 6.120.179
1865 7.593.139
1866 7.839.373
1867 7.227.855
1868 7.089.798
1869 7.350.957
1870 8.628.826
1871 10.764.411
1872 10.873.839
1873 10.060.159
Nel 1871 la media giornaliera di visitatori fu dunque di 30.000 al giorno, quando la
popolazione della citt era ancora sotto il milione, ed il parco ancora relativamente distante
dal centro.
La media dei giorni feriali fu di 23.000 di cui 9.000 a piedi e 14.000 a cavallo o in carrozza.
Alla domenica si contarono fino a 50.000 pedoni.
Oltre che un successo di pubblico il parco si rivel vantaggioso per la citt anche da un
punto di vista economico. Nel 1872 si stim che laumento annuale degli introiti fiscali,
legati allo sviluppo edilizio e commerciale intorno al parco, superava di 400 milioni di
dollari gli interessi sul costo della realizzazione e gestione del parco stesso.
Con lesempio del successo di Central Park, gli americani si persuasero della validit del
nuovo concetto di parco urbano, ed il modello fu riprodotto in molte altre citt
LOlmsted, se non ebbe lassoluto monopolio nella progettazione dei parchi, certamente fu
uno dei progettisti pi prolifici, e fu chiamato in numerose citt in tutti gli Stati Uniti.
Tra le sue opere pi famose rimane il Boston Park System, iniziatore del concetto della
catena di parchi urbani uniti tra loro a formare un unico ed esteso corridoio verde
allinterno della citt. Concetto che ancor oggi domina nella progettazione del verde
urbano negli Stati Uniti. Altre sue opere furono Prospect park a Brooklyn, e parchi urbani a
Detroit, Buffalo e numerose altre citt. Contemporaneamente allOlmsted operarono
numerosi altri paesaggisti tra cui, Horace Cleveland, George Kessler, Jens Jensen e
Charles Eliot.

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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

F.L. Olmsted - Central Park - New York

Il Park System fu iniziato dallOlmsted, con la trasformazione in parco di unarea paludosa


e soggetta ad inondazioni da parte del Charles river, la Back Bay Fenns. Questarea fu
collegata da unarteria verde, la Commonwealth avenue, al settecentesco Common, ed in
seguito in direzione opposta fino al Franklin Park, lungo il Muddy River. Nel 1880 era
possibile attraversare lintera citt lungo un area verde di larghezza variabile dai 60 ai 500
metri.
Nel 1891 un altro architetto paesaggista, Charles Eliot, riusc a connettere con corridoi
verdi il sistema di parchi urbani, ai parchi naturali ed ai grandi cimiteri rurali extraurbani, e
var un programma di protezione di spiagge, zone umide, fiumi, ed aree di bellezza
naturale, a fini conservativi e ricreativi, che fu seguito da 12 citt del Massachusetts Il
movimento dei parchi urbani ebbe dunque una notevole influenza anche al di fuori delle
citt, come dimostrato anche dal diretto coinvolgimento di molti architetti paesaggisti,
primo fra tutti lOlmsted nel movimento che port alla creazione dei Parchi Nazionali.
Proprio per promuovere la salvaguardia della valle di Yosemite, Olmsted trascorse
parecchio tempo a San Francisco, dove certamente contagi con la sua influenza stilistica
William Hammond Hall, il progettista nel 1872 di Golden Gate Park. La realizzazione di
questo parco, il pi grande parco urbano degli Stati Uniti, certamente tra le pi
interessanti da un punto di vista tecnico, date le caratteristiche dellarea prescelta.
Il terreno acquistato dalla citt si trovava allora ben al di fuori del centro abitato e
consisteva in un area rettangolare di 500 ettari, estesa dalloceano verso la baia. Era un
area di dune di sabbia, continuamente modificata dai forti venti delloceano. Hall inizi la
realizzazione del parco con un progetto per larea pi vicina alla citt e pi riparata dal
vento, per la maggiore distanza dalloceano, e mentre questa zona veniva realizzata,
intraprese un programma di impianti di specie pioniere per stabilizzare le dune. Nel 1887
John McLaren un esperto botanico, fu nominato sovrintendente del parco, e complet con
successo lopera di trasformazione delle sterili dune, in 500 ettari di bosco, radure,
laghetti, e viali, secondo il progetto di Hall. Linfluenza di Olmsted risulta particolarmente
evidente nelle soluzioni della viabilit, talvolta simili a quelle adottate in Central park.
La conservazione del Paesaggio
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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

La volont di conservare e tramandare alle generazioni future la qualit estetica dei


paesaggi naturali, che port alla definizione e salvaguardia dei primi parchi nazionali, ebbe
un legame strettissimo con il Parks Movement e con le teorie derivate dal Landscape
Gardening. La tutela del paesaggio, che oggi ci appare strettamente legata alla tutela delle
risorse naturali e alla conservazione della struttura e della funzionalit degli ecosistemi, si
origin nell800 da considerazioni prevalentemente di tipo estetico. Lo sviluppo della
conservazione del paesaggio che port alla tutela delle primi Parchi Nazionali ebbe origini
e promotori assai diversi rispetto alla tutela delle risorse naturali. Il movimento romantico
che aveva dato origine al landscape garden e a molte altre espressioni artistiche nella
letteratura e nella pittura era coinciso con un sostanziale mutamento nella percezione
della natura selvaggia e dei grandi paesaggi, che in passato erano stati considerati come
ostili o tuttalpi poco interessanti. Il concetto del viaggio per godere il paesaggio, che nel
settecento era riservato a pochi intelettuali, divenne nell800 estrememente popolare,
anche grazie allo sviluppo delle ferrovie. Nel 1841, Thomas Cook, inizi unattivit che
oggi si definirebbe di tour operator, per consentire ai lavoratori della citt di visitare la
costa e le montagne. Come gi detto anche la maggiore diffusione delle scienze naturali
stimol unulteriore interesse per i viaggi. Anche in America il mondo intellettuale ed
artistico nel 1800 assai ricco di personalit che rifacendosi alla moda europea iniziarono
unopera di educazione del pubblico nei confronti della qualit e della bellezza del
paesaggio naturale. Ruolo importantissimo lo ebbe la Hudson River School of painting ed
il suo fondatore Thomas Cole. Nel 1840 il movimento romantico e lindustria turistica ad
esso collegata consideravano i paesaggi dellHudson River, delle White mountains e del
New Hampshire.
Le pi grandi risorse paesaggistiche si trovavano pi ad ovest, in territori da poco
colonizzati ed ancora assai difficili da raggiungere.
Olmsted venne chiamato in California nel 1863 come soprintendente dei terreni di Fremont
ai piedi della Sierra Nevada, non lontano da dove pochi anni prima, si era svolta la grande
corsa alloro. Olmsted sentiva una grande affinit per il paesaggio naturale e selvaggio,
che aveva riprodotto in tanti dei suoi lavori e da uomo estrememente attivo qual era si fece
coinvolgere nel progetto di salvaguardia di uno dei paesaggio pi spettacolari degli Stati
Uniti quello della valle di Yosemite.
La valle era stata scoperta nel 1851 e aveva subito attratto lattenzione del pubblico per i
suoi incredibili panorami. Il pascolo lo sfruttamento dei boschi, le attivit minerarie
nemettevano per a rischio la sopravvivenza. Olmsted si batt a lungo per la salvaguardia
del paesaggio di Yosemite sostenendo che il poter godere di simili panorami aveva una
profonda influenza sullumanit e che per questo motivo la valle doveva essere conservata
e resa accessibile al pubblico. Nel 1864 Olmsted divenne parte di una commissione
preposta alla gestione della valle di Yosemite che venne affidata dal governo federale allo
stato della California perch ne garantisse un uso pubblico e ricreativo. La relazione ed il
piano di azione preparati da Olmsted divennero ispiratori per il lavoro del National Park
Service, istituito nel 1916.
Nel 1870 un gruppo di esploratori ritornarono dalla regione di Yellowstone nel Wyoming,
estremamente colpiti dalle bellezza naturali che vi avevano incontrato. Invece di avanzare
diritti sui territori da loro scoperti, come avrebbe consentito la legislazione americana, tesa
a favorire la colonizzazione dellovest, essi si fecero promotori dellidea di conservare e
proteggere tali bellezze sceniche, perch potessero essere tramandate alle generazioni
future. Nel 1872 il parlamento degli Stati Uniti con latto di tutela dei territori di Yellowstone
cre il primo parco nazionale della storia.
Nel favorire la nascita del National Park System, che avvenne solo parecchi anni dopo nel
1916, per garantire la gestione dei territori protetti che ormai erano diventati numerosi,
ebbe un forte ruolo, assieme alle associazioni ambientaliste, prime fra tutte il Sierra Club
di John Muir, lindustria turistica. In particolare le compagnie ferroviarie, che costruirono
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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

Yosemite Valley - Dichiarata area protetta con atto del governo federale nel 1864

nuove linee per portare i turisti fino allingresso dei parchi e realizzarono lussuosi alberghi
proprio nelle zone pi panoramiche degli stessi. Come il caso dellAhwanee Hotel a
Yosemite Valley in California, o del Lodge su Mount Reinier in Washington.
La romanticizzazione del paesaggio naturale e selvaggio, ebbe dunque uninfluenza
fondamentale non solo sulla pianificazione urbana ma anche sulla gestione del paesaggio
e dellambiente.
Il movimento dei parchi urbani prosegu fino allinizio del ventesimo secolo, assieme ad un
crescente interesse per linfluenza che il verde poteva esercitare sullambiente urbano.
Numerosissime citt istituirono lArbor Day, giornata dedicata allimpianto di nuove
alberature, da parte dei cittadini, seguite da festeggiamenti. E gli organizzatori di queste
manifestazioni si fecero promotori di iniziative di divulgazione dellimportanza del verde
urbano, anche se non sempre guidati da conoscenze scientifiche accurate. Nel manuale
dellArbor Day, edito dal dipartimento delleducazione dellOhio nel 1912, si legge
testualmente: Non dimenticate che un numero adeguato di alberature stradali mitiga
lintenso calore dei mesi estivi, e diminuisce il tasso di mortalit infantile....Non dimenticate
che laria dei pianterreni e delle cantine resa meno umida dalla rimozione di eccesso
dacqua nel suolo circostante ad opera di radici e foglie
I principali presupposti che avevano sostenuto il park movement, ed in generale il
rinverdimento delle citt vennero meno verso gli anni trenta. In primo luogo il progressivo
abbandono dei centri verso le aree residenziali periferiche, inserite nel verde, favorito dalla
espansione dellindustria automobilistica, priv il parco urbano della sua funzione di sfogo
dalla vita cittadina. Lavvento dellautomobile permise pi lunghi spostamenti per trovare
quellambiente naturale che i parchi e le alberature urbane avevano riprodotto
artificialmente. In terzo luogo, il concetto di ricreazione, mut radicalmente nel novecento.
I promotori del park movement avevano realizzato i loro progetti per offrire un tipo di
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Breve storia dei giardini dalle origini al 1800

ricreazione che principalmente consisteva in una contemplazione passiva della natura. Il


concetto romantico era che il trovarsi in contatto con la natura, e in un ambiente solitario
fosse il miglior antidoto per sfuggire allo stress della citt sovrappopolata e malsana, e
dunque la miglior forma di ricreazione. Lesercizio fisico, era gi considerato, almeno verso
la met dellottocento come una appropriata attivit per un parco, ma solo allinizio del
novecento assunse il ruolo di principale attivit ricreativa. Il grande parco ottocentesco,
lasci il posto ai Playgrounds, aree di limitata estensione, attrezzate per il gioco dei
bambini, e per ogni sorta di attivit sportiva, dalla ginnastica al nuoto. La struttura dei
playgrounds, a differenza dei parchi urbani, non contrastava affatto con la struttura della
citt, ma ne ripeteva gli schemi, con una viabilit rettilinea, la presenza di edifici, ed una
non eccessiva preoccupazione per la presenza di alberi e vegetazione, in genere relegati
ai piccoli spazi inutilizzati dalle strutture ricreative.
Verso gli anni trenta, anche le considerazioni di carattere climatico ed ambientale, che
avevano sostenuto le opere di rinverdimento delle citt, furono minate dal progresso
tecnologico. In particolare il progresso tecnico nella fabbricazione dei condizionatori daria,
distolse ogni interesse dalleffetto della vegetazione sul clima.
Soltanto in epoca recente, grazie alla riscoperta e ristrutturazione di molti centri urbani, ed
ai movimenti ambientalisti degli anni 60 e 70, che hanno profondamente cambiato il
rapporto uomo-risorse naturali, nato un nuovo interesse per la pianificazione del verde
urbano. Esso si basa su presupposti che non sono estremamente diversi da quelli dei
paesaggisti ottocenteschi, anche se le idee di questi ultimi vengono oggi riesaminate in
chiave pi scientifica.

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