L'Unione Europea e la BCE vogliono costringere lavoratori, disoccupati, pensionati,
studenti e tutti quelli che sono stati pesantemente colpiti dalle misure di austerit in Grecia, ad accettare il crescente impoverimento, la riduzione dei salari e il peggioramento delle condizioni di vita e lavoro. I cittadini greci si sono ribellati con anni di mobilitazioni di piazza e nelle recenti elezioni, che hanno portato al governo Syriza. Oggi alle 17.30 si sta riunendo in seduta straordinaria l'Eurogruppo con i Ministri delle Finanze europei per discutere della situazione greca e con l'obiettivo di far desistere il nuovo governo greco dal proseguire la richiesta di ridurre e rimodulare il debito. Rispondiamo con un presidio di solidariet ai cittadini greci che sono scesi in piazza contro la BCE e la Troika, per dire che non siamo disposti a pagare nessun debito e che non pagheremo la crisi provocata da chi ha speculato, sfruttato, delocalizzato e ha concorso a toglierci ogni giorno diritti sui posti di lavoro. Oggi sostenere la lotta del popolo greco vuol dire difendere i nostri interessi, vuol dire attaccare chi in questi anni di crisi ha continuato, in Grecia come in Italia, a fare profitti, mente noi dovevamo fare sacrifici! Se il popolo greco continua determinato sulla strada del rifiuto di pagare il debito, noi non ci perdiamo niente, non con noi che lo hanno contratto, anzi: siamo noi, studenti, lavoratori, precari e disoccupati italiani, greci, spagnoli, tedeschi, francesi, portoghesi ad essere in credito! Siamo in credito di vita e libert; siamo in credito di diritti negati, di salari sempre pi insufficienti, di scuole che crollano e ospedali che spariscono, di lavori sottopagati, di morti sotto le impalcature, sui barconi, per strada, nei campi: non abbiamo niente da pagare a nessuno, anzi dobbiamo avere, e tanto, e siamo pronti a passare all'incasso! E' per questa ragione che siamo vicini ai lavoratori in lotta per la difesa del posto di lavoro, nelle piazze a combattere per una scuola pubblica, gratuita, di massa e di qualit, per il diritto a vivere in salute e dignitosamente, a non morire per lavorare. Ed sempre per questa semplice, immediata, evidente ragione che non saremo mai al fianco di chi ci divide, ci affama, ci sfrutta e cerca di blandirci tentando di farci credere che nostra la parte di chi ci opprime. Le ragioni del popolo greco sono le nostre ragioni; la loro lotta la nostra lotta. Il rifiuto greco di pagare il debito il segnale che qualcosa pu, deve, sta per cambiare, tocca a noi tutti ascoltarlo!
Basta con il ricatto del debito!
Lavorare meno, lavorare tutti!
Clash City Workers | Toni Clash www.clashcityworkers.org
Chi siamo? Un collettivo di inchiesta sul mondo del lavoro presente in varie citt italiane. Il nostro obiettivo la connessione delle lotte dei lavoratori e favorire il riconoscimento degli interessi comuni tra le realt lavorative.