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ALITALIA AZ SERVICE

TRADITE LE ATTESE E I SACRIFICI


DEI LAVORATORI.
Abbiamo da sempre contestato i piani dimpresa presentati da Alitalia e dai governi.
I fatti ci hanno dato purtroppo ragione.
Otto sigle sindacali (solo il Sult non ha firmato), hanno sottoscritto lassetto futuro della compagnia.
Laccordo che prevede la divisione in due dellazienda, di cui una solo, quella del volato,
manterr il nome Alitalia , ma sar nei fatti una low cost; la seconda, quella dei servizi,
sar un contenitore dove i vari settori avranno destini incerti e, possiamo prevedere, con
perdite di posti di lavoro e ulteriore precariet: inaccettabile. E il paese perde, cos,
unaltra grande azienda.
I tagli pesanti del costo del lavoro (non si tratta di esuberi che riguardano la produzione, anzi ci
sono mancanze e abuso di precariato, ma di un taglio finanziario), sottoscritti sotto il ricatto del
fallimento diventano cos inutili, una presa in giro.
Per i sindacati la firma di quegli accordi doveva significare lunitariet aziendale e il rilancio
della compagnia di bandiera. La firma del piano Cimoli/Berlusconi ha trasformato in disfatta
le lotte dei lavoratori: vergogna!!
Un rilancio vero, infatti, poteva venire solo dal governo attraverso un intervento pubblico e la
decisone di fare di Alitalia il perno del trasporto aereo nazionale, cos come avviene per le altre
nazioni.

SE CI SARANNO ULTERIORI CRISI E CONFLITTI SI


SAPRA A CHI ADDEBITARE LE RESPONSABILITA
Ora previsto il referendum per lapprovazione o meno dellaccordo. Questo deve essere gestito
democraticamente, cosi come previsto dallart. 21 della legge 300/70 (Statuto dei Lavoratori).

I lavoratori hanno gi dato


Bisogna votare NO al referendum. Non si possono accettare ricatti sulla scelta del futuro di
Alitalia. La proposta di Cimoli e del Governo non lunica soluzione; anzi la soluzione sbagliata.
Solo un altro piano industriale, un altro modello aziendale e di trasporto aereo, possono rilanciare
lazienda e difendere i posti di lavoro.
La divisione in due aziende autonome lasciate a due destini diversi, la mancanza di requisiti di
sistema seri e di un piano razionale degli aeroporti non potr che portare ad ulteriori crisi delle
future aziende e ad ulteriori spezzatini.
Il nostro partito sar a fianco dei lavoratori Alitalia e si batter in tutte le sedi istituzionali dove
presente affinch, si possa fermare il progetto nefasto di Berlusconi che priva il paese di un vero
sistema aeroportuale e della compagnia di bandiera con gravi danni alloccupazione.

NO AL PIANO DIMPRESA BERLUSCONI/CIMOLI!


SI AL RILANCIO DI ALITALIA QUALE COMPAGNIA DI BANDIERA.
VOTARE NO AL REFERENDUM.
Roma, 28 settembre 2004

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA SINISTRA EUROPEA

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