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Le strutture in acciaio
Le unioni bullonate
Le unioni saldate
Unioni
ZZ
Le unioni nelle strutture in acciaio devono garantire un buon funzionamento della struttura e
laderenza della stessa allo schema statico
Come gi anticipato, conviene privilegiare le unioni semplici perch sono:
- facili da progettare;
- facili e rapide da realizzare in aderenza al progetto;
- economiche.
Esistono tre tipi di unioni, riportati nel seguito nellordine cronologico in cui sono state introdotte
nelle strutture in acciaio:
- chiodature (non si usano quasi pi);
- bullonature;
- saldature.
I primi due tipi di unioni (chiodature e bullonature) hanno un comportamento simile e sono da preferirsi in cantiere, limitando le saldature alle lavorazioni in officina.
Unioni chiodate (o bullonate)
S/2
2a
S/2
2b
S
2
Revisione 09/01/02
ZZ
Nelle unioni bullonate i bulloni sono anche essi soggetti a trazione, che nasce a seguito
delloperazione di serraggio dei bulloni
FC=F/2
FD=F/2
Nel gambo del chiodo (o bullone) agiscono gli sforzi trasmessi dalle aste C e D, che trasferiscono al
chiodo (o bullone) le forze F/2, mentre le aste A e B trasmettono la forza F.
Lo schema statico del singolo chiodo , in entrambi i casi, quello di una trave semplicemente appoggiata:
E
K
L
K
L
F/2
taglio
F/2
F/2
ZZ
N.B. I bulloni non si possono trattare come travi inflesse alla De Saint Venant perch la lunghezza
dei bulloni, cio la somma degli spessori degli elementi collegati, dello stesso ordine di grandezza
del diametro. Le verifiche di resistenza sono eseguite in modo convenzionale, con riferimento alla
tensione tangenziale media.
La verifica del bullone (o chiodo) a taglio si esegue considerando convenzionalmente la tensione
tangenziale media:
T
S / 2 f d, V (S.L.)
=
=
Nel caso in cui si abbia presenza contemporanea di sforzi normali e di taglio deve risultare
f d, V
+
f d, N
1 (S.L.)
+
1 (T.A.)
b, adm b, adm
I chiodi e i bulloni sono realizzati con acciai diversi da quelli utilizzati per le aste e le piastre, di caratteristiche generalmente superiori.
In normativa sono indicate cinque diverse classi di bulloni, con valori crescenti di resistenza:
caratteristiche
5.6
6.8
8.8
10.9
240
300
480
640
900
b,adm [N/mm ]
113
141
170
264
330
b,adm [N/mm2]
160
200
240
373
467
fd,V [N/mm2]
170
212
255
396
495
240
300
360
560
700
fy [N/mm ]
fd,V [N/mm ]
Per Ares si intende larea resistente della vite costituente il bullone, al netto cio della filettatura.
Anche in questo caso i valori da utilizzare, in funzione del diametro, sono riportati in normativa:
Gianni Bartoli/Maurizio Orlando Appunti di Tecnica delle Costruzioni
d [mm]
2
Ares [mm ]
12
14
16
18
20
22
24
27
30
84
115
157
192
245
303
353
459
561
C 4
S1
3
2
A
S2
1
O
ZZ
Nel diagramma facile riconoscere quattro rami, corrispondenti ad altrettanti diversi comportamenti dellunione:
ramo 1 questo ramo praticamente verticale perch lo scorrimento quasi nullo al crescere del
carico e la forza S viene trasmessa per attrito fra i pezzi collegati
ramo 2 nel punto A si ha il superamento della resistenza di attrito tra i pezzi collegati e si
manifesta un brusco scorrimento, fino a quando il gambo del bullone non entra a contatto con la superficie dei fori (punto B)
N.B. tra il gambo e i bulloni c una differenza fissata dalla normativa: i fori in cui si
inseriscono i bulloni devono avere un diametro pari a
d + 1,0 mm per d 20 mm
=
d + 1,5 mm per d > 20 mm
questi valori sono pi piccoli se non consentito un assestamento dellunione sotto carico
ramo 3 lo scorrimento praticamente proporzionale al carico, il bullone si deforma elasticamente
ramo 4 in C termina la fase elastica e inizia una fase plastica con grandi scorrimenti per piccoli
incrementi di carico, fino ad arrivare alla rottura dellunione
S/2
S/2
1
S/2
2
S/2
Configurazione del giunto in corrispondenza dei punti A e B del diagramma
Gianni Bartoli/Maurizio Orlando Appunti di Tecnica delle Costruzioni
Il progetto delle unioni bullonate si pu eseguire secondo una delle seguenti modalit:
progetto di unione ad attrito: si progetta lunione in modo che S S1
progetto di unione a taglio: si progetta lunione in modo che S S2
Per completare la verifica dellunione bullonata, oltre al bullone, occorre verificare gli elementi
collegati per i quali possono verificarsi tre diversi tipi di rottura:
2 rottura a trazione
1 rottura a taglio (ci si cautela nei confronti di questo tipo di rottura rispettando una distanza minima dal bordo)
ZZ
2) rottura a trazione: occorre verificare la sezione dellasta indebolita dal foro (di diametro )
elemento A:
f
(S.L.)
S/ 2
=
d
A t adm (T.A.)
rif =
(S.L.)
S / 2 fd
d t adm (T.A.)
Dove
d = diametro del bullone
t = spessore dellelemento
= a/d con 2,0 2,5
Per lapplicabilit dei criteri di verifica descritti sopra, occorre rispettare le seguenti limitazioni dimensionali (tmin = minore degli spessori degli elementi collegati), che garantiscono inoltre
unadeguata sicurezza nei confronti della rottura di tipo 1) (rottura per taglio):
elementi compressi
elementi tesi
3d p 15 tmin
3d p 25 tmin
2d a 6 tmin
2d a 9 tmin
1,5d a1 6 tmin
1,5d a1 9 tmin
ZZ
a1
a1
Unioni saldate
(+)
Saldatura a completa penetrazione non significa saldatura testa a testa; si possono infatti realizzare
saldature testa a testa ma non a completa penetrazione
Se lo spessore piccolo, sufficiente accostare i due lembi tagliati con taglio retto; per spessori
maggiori, affinch la saldatura interessi tutto lo spessore dei pezzi occorre smussare uno o entrambi
i lembi in modo opportuno:
Saldatura a V e a X
f d
I classe
S adm
=
b t 0.85 f d
II classe
0.85 adm
ZZ
Nellambito dei giunti a completa penetrazione le norme distinguono due classi di qualit:
I classe
giunti realizzati con particolare accuratezza e soddisfacenti ad appositi controlli
radiografici
II classe
giunti meno accurati, che comunque devono possedere dei requisiti minimi al controllo radiografico
Verifiche
2a
2b
2a
S/2
S/2
2b
Saldatura a cordoni dangolo
I cordoni di saldatura possono essere a lati uguali o disuguali e la sezione pu essere concava o
convessa. La verifica dei cordoni di saldatura si esegue con riferimento alla sezione di gola, data
dallaltezza di gola (a) moltiplicata per la lunghezza del cordone; laltezza di gola data dallaltezza
minore del triangolo inscritto nella sezione trasversale del cordone.
ZZ
Nelle verifiche si considerano le tensioni riferite alla sezione di gola ribaltata su uno dei due lati del
cordone. Ad esempio, il calcolo delle tensioni nei cordoni che collegano gli elementi 2a e 2b alla
piastra 1 procede come segue:
- i cordoni che collegano il pezzo 2a trasmettono ciascuno uno sforzo pari a (S/2)/2 = S/4
- sulla sezione di gola ribaltata sugli elementi 2, lo sforzo S/4 produce una tensione tangenziale
parallela
S/ 4
|| =
La
|| = parall
Quindi nellesempio considerato tutti e quattro i cordoni sono soggetti a una tensione tangenziale
parallela. Lo stesso collegamento potrebbe essere realizzato, alternativamente, nel seguente modo:
2
S
2a
S/2
S/2
2b
In questo caso se si ribalta la sezione di gola sullelemento 1, si hanno le tensioni tangenziali ortogonali, mentre se si ribalta sugli elementi 2, si hanno tensioni tangenziali ortogonali
ZZ
S/ 2
ba
S/ 2
ortog =
ba
ortog =
Lunione con cordoni longitudinali da preferirsi a quella con cordoni trasversali perch pi duttile;
inoltre bisogna evitare di realizzare unioni miste dove ci sono sia cordoni trasversali sia longitudinali:
2) nel caso in cui siano presenti le sole componenti di tensione ortog e ortog
per l' acciaio Fe360
0.85 adm
2
ortog
+ 2parall
0.70 adm
ZZ
4) nel caso in cui sia presente solo una delle componenti di tensione ortog, ortog o parall basta verificare che
per l' acciaio Fe360
0.85 adm
ortog , ortog , parall
per l' acciaio Fe430 e Fe510
0.70 adm