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CALCESTRUZZO

LEGGERO STRUTTURALE
CON ARGILLA ESPANSA LECA

INDICE
PREMESSA
Questa pubblicazione vuole essere uno
strumento di lavoro per tutti coloro che
desiderano avere maggiori informazioni in
merito al calcestruzzo leggero strutturale
confezionato con argilla espansa.
Limpiego dei calcestruzzi leggeri
strutturali in forte espansione e
linteresse riguardo le caratteristiche degli
stessi si diffonde anche per opere di uso
corrente.
Per queste ragioni intendiamo qui
riassumere le caratteristiche, le
applicazioni, le prestazioni, i riferimenti
normativi
e
le
modalit
di
confezionamento e posa. Il lavoro si
rivolge dunque a chi calcola, verifica e
prescrive il calcestruzzo leggero
strutturale confezionato con argilla
espansa, riportando i riferimenti legislativi
e normativi attualmente in vigore, ma
anche a chi lo produce, lo confeziona e lo
mette in opera.
NOTA:
dal 01/01/2002 avvenuta lintegrazione
delle attivit nel settore dellargilla
espansa e premiscelati leggeri tra Laterlite
e Buzzi Unicem. La nuova societ
Laterlite opera con i marchi Leca, Ares e
Termolite.
A tal proposito segnaliamo che dove in
questo testo sia indicato Leca, Leca
Strutturale o Leca Terrecotte possibile
sostituire rispettivamente Termolite (T4),
Termolite (T6) e Termolite (T8).
Per quanto riguarda il prodotto Ares
sempre meglio consultare preventivamente
lassistenza tecnica Laterlite.

1. INTRODUZIONE
1.

Il calcestruzzo leggero strutturale

2. LE APPLICAZIONI DEL CALCESTRUZZO STRUTTURALE


2.1
2.2
2.3
2.4
2.5
2.6

Recupero solai
Ristrutturazioni in genere
Getti strutturali
Costruzioni in zona sismica
Strutture prefabbricate
Strutture in genere

4
6
6
7
7
7

3. ARGILLE ESPANSE PER CALCESTRUZZI STRUTTURALI


3.1 Il ciclo produttivo
3.2 Leca, Leca Strutturale e Leca Terrecotte

8
8

4. LA NORMATIVA
4.1 Le norme tecniche internazionali
4.2 La normativa nazionale

10
10

5. LE CARATTERISTICHE DELLAGGREGATO LEGGERO


5.1 La massa volumica dellaggregato
5.2 Il coefficiente di imbibizione
5.3 La resistenza alla frantumazione dei granuli

12
13
13

6. LA COMPOSIZIONE DEL CALCESTRUZZO


6.1
6.2
6.3
6.4
6.5

Legante
Aggregati
Acqua
Aria
Additivi

14
14
14
15
15

7. LE PROPRIET REOLOGICHE
7.1 Lavorabilit
7.2 Segregazione
7.3 Vibrazione

16
16
16

8. LE PRESTAZIONI DEL CALCESTRUZZO INDURITO


8.1
8.2
8.3
8.4
8.5
8.6
8.7
8.8
8.9

La massa volumica
La resistenza caratteristica a compressione
La resistenza a trazione e flessione
Il modulo elastico
Il coefficiente di Poisson
La dilatazione termica
Il ritiro
La viscosit
La durabilit

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18
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21
22
22
22
22
23

9. INDICAZIONI PER IL CALCOLO


9.1 Il metodo alle tensioni ammissibili
9.2 Il metodo semiprobabilistico agli stati limite
9.3 Disposizioni costruttive

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10. CONSIGLI PER LA CONFEZIONE


10. Consigli per la confezione

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11. CONSIGLI PER LA POSA


11.1 Posa in opera tradizionale
11.2 Posa in opera con pompa da calcestruzzi

II edizione
Aggiornata al Maggio 2007 - Laterlite
Tutti i diritti riservati - Vietata la riproduzione,
anche parziale, non autorizzata.
Per eventuali aggiornamenti che dovessero entrare
in vigore nel corso dellanno, si rimanda alla visita
del sito internet www.leca.it
Per ogni ulteriore informazione, contattare
lAssistenza Tecnica Laterlite (tel. 02 48011962).
In copertina:
NordHordland Bridge
1991-1994 Bergen - Norvegia
Calcestruzzo leggero strutturale
densit: circa 1900 kg/m3
resistenza circa 55 N/mm2

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28

12. PRESTAZIONI
12. Prestazioni

29

13. ESEMPI DI MIX DESIGN


13. Esempi di mix design

29

14. VOCI DI CAPITOLATO


14.1 Calcestruzzi leggeri premiscelati
14.2 Calcestruzzi leggeri preconfezionati

30
30

BIBLIOGRAFIA
Bibliografia

31

INTRODUZIONE
1. IL CALCESTRUZZO LEGGERO STRUTTURALE

Calcestruzzi strutturali con argilla espansa Leca.

Diagramma indicativo dellandamento delle


resistenze in funzione della densit per i vari
conglomerati cementizi alleggeriti.

Calcestruzzi
leggeri
strutturali

Resistenze

La normativa italiana in materia di calcestruzzi, attualmente in vigore, stabilisce che si possa definire calcestruzzo leggero strutturale un conglomerato cementizio a struttura chiusa ottenuto sostituendo tutto o in
parte linerte ordinario con aggregato leggero artificiale, costituito da
argilla o scisti espansi. La possibilit dunque di realizzare strutture come
travi, pilastri e solai, gettati in opera o prefabbricati con un risparmio di
peso proprio realizzabile sostituendo le frazioni pi grossolane dellinerte
tradizionale naturale (ghiaia o pietrisco) con un inerte artificiale, costituito da granuli non frantumati di argilla o scisti espansi. Non sono ammessi altri inerti leggeri di origine naturale o artificiale come polistirolo, lapillo,
pomice o altro.
Il calcestruzzo cos realizzato deve avere:
una massa volumica a 28 giorni compresa tra i 1.400 e i 2.000 kg/m3 (1)
una resistenza caratteristica a compressione Rck (a 28 giorni) non inferiore a 15 N/mm2.
Le prescrizioni sulla massa volumica e sulla resistenza, unite alla tipologia di
aggregato che realizza lalleggerimento del conglomerato, sono attualmente
i vincoli per realizzare un calcestruzzo che possa essere dichiarato simultaneamente leggero e strutturale.
Largilla espansa un aggregato leggero prodotto industrialmente le cui
caratteristiche possono quindi essere modificate per ottimizzare le prestazioni di conglomerati con impieghi molto differenziati.
cos possibile ottenere:
betoncini leggeri isolanti a struttura aperta: conglomerati cementizi con
struttura aperta e densit comprese tra i 600 e i 1000 kg/m3;
conglomerati cementizi a struttura chiusa: con densit comprese tra i
1000 e i 1.400 kg/m3;
calcestruzzi leggeri strutturali: conglomerati formulati con curva granulometrica tale da formare una struttura chiusa, con densit comprese tra i
1.400 e i 2000 kg/m3.
La struttura chiusa del conglomerato si ottiene integrando la parte pi fine del
fuso con inerte tradizionale ed in particolare con sabbia naturale.
Inoltre, modulando la densit dellargilla espansa utilizzata e la percentuale di
sostituzione dellaggregato ordinario, possibile ottenere calcestruzzi con
densit variabili tra i limiti indicati, con resistenze a partire dai 15 N/mm2 fino
ai 70 N/mm2.
Lutilizzo della tradizionale argilla espansa Leca, oltre al confezionamento
di betoncini per strati isolanti e di pendenza, consente di confezionare calcestruzzi strutturali con densit 1.500 1.600 Kg/m3 e resistenze fino a
25 N/mm2.
Per ottenere resistenze maggiori si utilizzano argille espanse pi resistenti
(vedi par. 3.1). Un calcestruzzo di densit 1.600 kg/m3 confezionato con
Leca Strutturale, consente il raggiungimento, in cantiere, di una resistenza
caratteristica a compressione Rck (28 giorni) pari a 30 N/mm2.
Tali calcestruzzi possono essere realizzati direttamente in cantiere, confezionati in centrale di betonaggio o presso limpianto di prefabbricazione. Sono
disponibili anche premiscelati in sacco (Leca CLS1400, Leca CLS
1400Ri e Calcestruzzo Pratico Leca CLS 1600) naturalmente destinati ad
interventi di minori dimensioni, generalmente nella ristrutturazione. Essendo
fra i pi leggeri della gamma (con densit di 1.400 1.600 Kg/m3) risultano
pratici e sicuri per realizzare cappe di rinforzo nel recupero dei solai e in tutte
quelle applicazioni dove necessario realizzare un getto strutturale senza
sovraccaricare le strutture esistenti.

Conglomerati
cementizi a
struttura chiusa
Betoncini
Resistenze
fino a circa
10 N/mm2
600

Resistenze
da 15 N/mm2
a 70 N/mm2

Resistenze
da 10 N/mm2
a 20 N/mm2
1000

1400
1800
densit in kg/m3

(1) La massa volumica dei conglomerato viene


misurata secondo le procedure indicate nella
norma UNI 7548 - 2.

APPLICAZIONI
2. APPLICAZIONI DEL CALCESTRUZZO LEGGERO STRUTTURALE
Lutilizzo del calcestruzzo strutturale leggero ha una vasta ed interessante
bibliografia che spazia dalle strutture off-shore alle campate di importanti ponti
o alle grandi coperture di edifici, ma oltre alla soluzione di specifiche problematiche, risulta vantaggioso in molti altri casi, ben pi vicini alla corrente attivit progettuale e realizzativa.

2.1 RECUPERO SOLAI


Nel recupero dei solai in legno, lamiera grecata, putrelle e laterizio in
cui necessario lutilizzo di un calcestruzzo strutturale che realizzi il consolidamento senza sovraccaricare eccessivamente la struttura esistente.

Solai in legno

Consolidamento: connessione a pioli

Consolidamento: connessione continua

Didascalia ai disegni di pag. 4 - 5


1 Calcestruzzo Strutturale LECA.
2 Rete elettrosaldata o armatura metallica.
3 Solaio o struttura esistente da rinforzare.
4 Connettori metallici di tipo continuo o puntiforme
per soletta collaborante.

Recupero strutturale di solaio in legno - Casa Alessandro Manzoni, Milano

Recupero delle teste di travi in legno

Recupero delle teste di travi in legno

Consolidamento: metodo pioli a resina

Solai in lamiera grecata

Universit Cattolica - Milano

Terziario - Brescia

Solai in putrelle e laterizio

Recupero solaio - Cascinale, Asti

Show Room Moschino - Milano

Recupero di volte

Recupero volte - Castello di Vigevano

Consolidamento di volta - Bergamo

Recupero solai in laterocemento

Riqualificazione abitativa sottotetti - Milano

Traslazione solaio in edificio storico - Como

APPLICAZIONI
2.2 RISTRUTTURAZIONI IN GENERE
Ristrutturazione, oltre che per i solai, per tutti gli altri getti (pilastri, muri
portanti, cordoli, solette, scale, strutture su mensola, ecc) da alleggerire
per non gravare su strutture e fondazioni preesistenti.

1
2
3
4

Calcestruzzo Strutturale LECA.


Rete elettrosaldata o armatura metallica.
Solaio o struttura esistente da rinforzare.
Connettori metallici di tipo continuo o
puntiforme per soletta collaborante.

Recupero del Castello di Vigevano

Restauro copertura Santuario di Loreto

2.3 GETTI STRUTTURALI


Strutture in cui il peso proprio costituisca la componente predominante dei carichi di esercizio (ponti a lunga campata, tegoli di copertura,
grossi pannelli prefabbricati, solai con ampie luci, passerelle pedonali
ecc...). In tali casi, infatti, lutilizzo di un calcestruzzo leggero permette di
realizzare strutture pi snelle con sezioni minori e quindi minori quantitativi
di calcestruzzo e di armature. Ne risultano opere esteticamente pi gradevoli oltre che pi economiche.

1 Calcestruzzo Strutturale LECA.


5 Calcestruzzo tradizionale.
Torre Polifunzionale - Padova

Stolmen Bridge - Norvegia

Grattacielo BMW - Monaco di Baviera

(Photo courtesy of Bergens Tidende, photographer: Jan M. Lilleb)

2.4 COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA


Lazione del sisma proporzionale alla massa delle strutture che esso coinvolge: nelle costruzioni in zona sismica alleggerire significa ridurre le sollecitazioni sulle murature perimetrali soprattutto nelle ristrutturazioni.
1 Calcestruzzo Strutturale LECA.
2 Rete elettrosaldata o armatura metallica.

Castello Alfonsino - Porto di Brindisi

Risanamento Basilica S. Francesco, Assisi

Pannelli di capannone industriale - Forl

Tegoli di copertura - Boffalora Ticino

2.5 STRUTTURE
PREFABBRICATE
Nelle strutture prefabbricate al
benefico effetto post-tensionamento, alla leggerezza (specialmente
nei tegoli di copertura) e allisolamento termico e acustico (pannelli
e barriere) si unisce leconomizzazione nei trasporti.

2.6 STRUTTURE IN GENERE


Strutture poggianti su terreni a
scarsa portanza. In questi casi la
riduzione di peso consente di ridurre i costi di fondazione o, a parit di
peso, realizzare strutture di maggiori dimensioni.

Solai alleggeriti - Guggenheim Museum, Bilbao

Strutture in cui sia tecnicamente


necessario ed economicamente
vantaggioso un calcestruzzo con
caratteristiche di leggerezza (1/3
del peso in meno rispetto ad un
calcestruzzo ordinario), isolamento
termico (conducibilit termica pari a
meno di 1/3 rispetto ad un cls ordinario) e resistenza al fuoco (REI).

Nationsbank - Charlotte, North Carolina

Struttura scatolare galleggiante - Genova

ARGILLE ESPANSE PER CALCE


3.1 IL CICLO PRODUTTIVO
Largilla espansa un aggregato naturale e biocompatibile (certificato ANAB-ICEA per la bioedilizia) che si ottiene dalla cottura
in forni rotanti di particolari argille. Dopo lescavazione dalla cava,
tali argille vengono lasciate stagionare per lunghi periodi allaperto, affinch il tempo, le condizioni climatiche e meteorologiche
effettuino una prima pre-lavorazione naturale. Una successiva
lavorazione industriale, attraverso molazze, porta il materiale
nelle condizioni di finezza e purezza ideali per la cottura.
Attraverso un forno rotante largilla cruda, incontrando temperature sempre
maggiori, per lazione combinata dei gas che si sviluppano al suo interno e
del movimento rotatorio, espande, nella fase quasi fluida, in forma di palline
rotondeggianti. La ricerca, la tecnologia e lesperienza permettono di controllare il grado di espansione che ottimizzi la qualit del prodotto finale. Il
materiale incandescente viene quindi estratto dal forno e attraversa un letto
fluido fatto di correnti daria che, oltre a raffreddare largilla espansa ne procurano lossidazione e quindi la clinkerizzazione della scorza esterna.
In questo momento si completa la caratteristica fondamentale del prodotto
argilla espansa: un nucleo interno poroso che garantisce la leggerezza, intrinsecamente legato ad una scorza esterna dura che garantisce la resistenza.
Operando sulle temperature, sulla rotazione e su altri parametri, possibile controllare, entro certi limiti, la densit e la curva granulometrica del prodotto finale.

3.2 LECA, LECA STRUTTURALE E LECA TERRECOTTE

Largilla, materia prima naturale per la produzione di


Leca e Termolite (sopra).
Il forno rotante per la cottura dellargilla (sotto).

Il calcestruzzo un materiale non omogeneo costituito dalla pasta cementizia e dagli aggregati. La sua resistenza a compressione legata alla resistenza dei suoi componenti. Nei calcestruzzi tradizionali gli aggregati (se di
buona qualit) hanno resistenze superiori a quelle della pasta cementizia. In
tali calcestruzzi quindi la qualit della pasta cementizia a determinarne la
resistenza a compressione. Osservando la rottura di un provino di calcestruzzo tradizionale risulta evidente come le linee di frattura attraversino la
pasta scorrendo sugli aggregati che rimangono integri.
Nei calcestruzzi con inerti leggeri, invece, laggregato ad avere la minor
resistenza. Rompendo un provino di calcestruzzo leggero si osserva che la
rottura interessa i grani di aggregato.
Per questo motivo Laterlite produce degli aggregati leggeri specifici (Leca
Strutturale e Leca Terrecotte) la cui resistenza alla frantumazione prossima
alla resistenza della pasta cementizia. Con questi aggregati possibile confezionare calcestruzzi leggeri che, a parit di dosaggio di cemento, raggiungono resistenze alla compressione pari a quelle dei calcestruzzi tradizionali.
Gli aggregati leggeri di argilla espansa si distinguono quindi in:
Leca: ampiamente utilizzato in edilizia sia sfuso che come aggregato per
betoncini e calcestruzzi. Esso prodotto con basse densit dei granuli ed utilizzato soprattutto per isolamento termico e alleggerimenti di sottofondi. Con
Leca si confezionano calcestruzzi strutturali con densit sino a 1.500 1.600
Kg/m3 e resistenze fino a 25 N/mm2.
Leca Strutturale e Leca Terrecotte: prodotti con cicli di lavorazione e argille
speciali, sono caratterizzati da un grado di espansione inferiore rispetto al Leca
tradizionale, con un nucleo poroso interno meno espanso ed una struttura
esterna clinkerizzata pi spessa e resistente. Questa differente struttura dei
granuli conferisce a Leca Strutturale e Leca Terrecotte un peso specifico maggiore ed una resistenza alla compressione dei granuli decisamente superiore
(vedi tabella seguente). La maggiore resistenza dei granuli consente di realizzare conglomerati con caratteristiche paragonabili a quelle dei calcestruzzi tradizionali. La forma non sferica, unita ad una superficie rugosa garantisce un
elevato grado di adesione con la pasta cementizia e quindi ottime prestazioni,
nel caso di cemento armato, in termini di aderenza ferro/calcestruzzo. Per questi motivi sono particolarmente indicati come inerti per calcestruzzi strutturali
leggeri con resistenze alla compressione da 25 sino a 70 N/mm2.

STRUZZI STRUTTURALI
LECA

Denominazione

0-2

2-3

3-8

Densit in mucchio Kg/m3 circa

700

480

380

Resistenza alla frantumazione


dei granuli (UNI EN 13055-1) N/mm2

4,5

2,5

1,5

0,12

0,10

0,09

Conducibilit termica W/mK


Reazione al fuoco

Euroclasse A1 (Incombustibile)

LECA STRUTTURALE

Denominazione

0-5

5 - 15

0 - 15

Densit in mucchio Kg/m circa

800

650

730

Resistenza alla frantumazione


dei granuli (UNI EN 13055-1) N/mm2

10,0

4,5

6,0

Conducibilit termica W/mK

0,12

0,12

0,13

Reazione al fuoco

Euroclasse A1 (Incombustibile)
La cottura a 1.200 C e il processo di espansione.

LECA TERRECOTTE

Denominazione

0-6

6 - 12

0 - 12

Densit in mucchio Kg/m3 circa

950

800

900

Resistenza alla frantumazione


dei granuli (UNI EN 13055-1) N/mm2

12,0

7,0

7,5

Reazione al fuoco

Euroclasse A1 (Incombustibile)

La voce Denominazione non si riferisce al diametro in mm dei granuli di Leca ma unindicazione di


carattere commerciale.
Le densit e le resistenze riportate sono indicative e medie sui controlli annuali di produzione di ogni Unit
Produttiva con uno scostamento del 15% come da Norma UNI.
Per informazioni pi dettagliate e aggiornate richiedere le schede di prodotto di ogni unit produttiva o
visitare il sito www.laterlite.net

CAMPI MEDI PRESTAZIONALI DEI CALCESTRUZZI CON LECA,


LECA STRUTTURALE E LECA TERRECOTTE
Granulo di Leca (in alto) e Leca Strutturale (in basso):
la struttura porosa del materiale costituente il granulo
racchiusa in una scorza dura e resistente.

Il mucchio di argilla espansa Leca in stabilimento.

NORMATIVA
4. LA NORMATIVA
Da molti anni ormai la normativa italiana si occupa compiutamente e con
chiarezza dei calcestruzzi leggeri strutturali.
Vediamo quindi a quali regole si fa riferimento oggi - in ambito internazionale e nazionale, quali sono le procedure di calcolo che si adottano e quali le
particolarit specifiche per i calcestruzzi leggeri di argilla espansa.

4.1 LE NORME TECNICHE INTERNAZIONALI


Preliminarmente opportuno un riferimento alle normative internazionali che
si articolano in codici di calcolo e normative tecniche specifiche per lapplicazione dei calcestruzzi leggeri strutturali.
Lampia disponibilit di letteratura e di riferimenti normativi sono dimostrazione di quanto approfondita sia la sperimentazione internazionale e di quanto
diffuso sia limpiego di questi materiali anche per grandi opere. In letteratura
internazionale i calcestruzzi leggeri strutturali sono definiti Structural
Lightweight Aggregate Concrete, generalmente richiamati con lacronimo
LWAC.
Le pi importanti norme che si occupano di calcestruzzi leggeri strutturali
sono edite da enti normativi e/o di ricerca internazionali quali: CEN - Ente
Normativo Europeo (norme ENV, prEN ed EN, www.cennorm.be), FIB International Federation for Structural Concrete/fedration internationale du
bton (costituitasi dalla fusione di CEB e FIP, bollettini e Model Code,
www.fib.epfl.ch), American Concrete Institute (guide ACI, www.aci-int.org).
Si occupano di questi calcestruzzi anche norme tecniche nazionali di molti
Paesi quali: DIN (Germania www.din.de), BS (Regno Unito - www.bsi-global.com), ASTM (Stati Uniti - www.astm.org), NS (Norvegia - www.standard.no), NEN (Olanda -www.nni.nl) ed altre ancora.
Tra tutte queste in seguito citiamo informazioni estratte da:

(1) Pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 5 febbraio


1996 e di seguito indicato come Norme Tecniche del
1996.
(2) in previsione per il 2008 lentrata in vigore delle
Norme Tecniche per le Costruzioni da parte del
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
(3) Pubblicato su Gazzetta Ufficiale n. 65 del 18
marzo 1992 e di seguito indicato come Norme
Tecniche del 1992.
(4) Circolare n. 252 AA.GG./S.T.C , pubblicata su
Gazzetta Ufficiale del 26 novembre 1996 e di seguito,
indicata come Circolare 96.
(5) Circolare n. 37406/STC del 24.06.1993,
pubblicata su Gazzetta Ufficiale del 16 agosto 1993 e
di seguito, indicata come Circolare 93.

UNI ENV 1992-1-4:1995 Eurocodice 2: Progettazione delle strutture di calcestruzzo - Parte


1-5: Regole generali - Calcestruzzo a struttura chiusa realizzato con aggregati leggeri. Fornisce
una base generale per il progetto di edifici e di opere di ingegneria civile realizzati con calcestruzzo, armato e precompresso, con struttura chiusa prodotto con aggregati leggeri, cos
come definito nella ENV 206.
UNI ENV 1992-1-1:1993 Eurocodice 2: Progettazione delle strutture di calcestruzzo - Parte
1-1: Regole generali e regole per gli edifici. Fornisce le basi generali per la progettazione di edifici e di opere di ingegneria civile di calcestruzzo armato ordinario e precompresso realizzato
con aggregati di massa volumica normale.
ACI 211.2-91: Standard Practice for selecting proportions for Structural Lightweight
Concrete, 1991;
ACI 213R-87: Guide for structural Lightweight Aggregate Concrete, 1987;
ACI SP-136: Structural Lightweight Aggregate Concrete Performace, 1992.

4.2 LA NORMATIVA NAZIONALE


In Italia dobbligo il riferimento al Decreto 9 gennaio 1996 del Ministero dei
Lavori Pubblici(1) Norme tecniche per il calcolo, lesecuzione ed il collaudo
delle strutture in cemento armato, normale, precompresso e per le strutture
metalliche di seguito indicato come Norme Tecniche del 1996(2).
Queste norme sono relative al calcolo e alla verifica con il metodo semiprobabilistico agli stati limite e consentono anche lapplicazione delle norme
europee sperimentali Eurocodice 2 Progettazione delle strutture di calcestruzzo, parte 1-1, regole generali e regole per gli edifici, con alcune modifiche ed integrazioni particolari.
Per quanto relativo al calcolo con il metodo alle tensioni ammissibili il Decreto
9 gennaio 1996 rinvia al precedente Decreto 14 Febbraio 1992(3), di analogo
contenuto.

10

Lobbligo di progettare in conformit ai citati decreti ed alle relative norme


tecniche sancito dalla legge 5 novembre 1971 n. 1086.
Entrambi i Decreti si occupano espressamente di conglomerati cementizi
con aggregati ordinari, ma la Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici
del 15 ottobre 1996(4) (di seguito indicata come Circolare 96) fornisce precisazioni, modifiche ed integrazioni, ai decreti sopra richiamati per i conglomerati cementizi confezionati con aggregati leggeri di argilla espansa. In
merito al calcolo con il metodo delle tensioni ammissibili si fa invece riferimento alla analoga Circolare del Ministero dei lavori Pubblici del 24.06.1993(5)
(di seguito indicata come Circolare 93).
Le prescrizioni contenute in questi documenti si rifanno a esperienze effettuate negli anni 70 e 80 e risultano quindi conservative rispetto alle prestazioni ottenibili con le nuove argille espanse (Leca Strutturale e Leca
Terrecotte), appositamente studiate per ottenere le caratteristiche tecniche
degli attuali calcestruzzi strutturali leggeri ad elevate prestazioni.
I conglomerati cementizi di argilla espansa possono cos essere utilizzati sia
con armatura normale che con armatura di precompressione, con modalit
e regole di calcolo del tutto analoghe ai calcestruzzi ordinari.

La Circolare 96 richiama inoltre alcune norme UNI (www.unicei.it) specifiche


per i calcestruzzi di aggregati leggeri tra le quali:
UNI 7548 - 1 - Calcestruzzo leggero - Definizione e classificazione
UNI 7548 - 2 - Calcestruzzo leggero - Determinazione della massa volumica
UNI 13055 - 1 - Aggregati leggeri per calcestruzzo, malte e malte per iniezione.

11

LAGGREGATO LEGGERO
Estratto dalla Circolare 96
E. Strutture in conglomerato
cementizio con armatura normale o di
precompressione e confezionato con
aggregati leggeri artificiali.
Per le opere e gli elementi strutturali in
conglomerato cementizio confezionato
con aggregati leggeri artificiali cos
come definito in E.1 e con armatura
ordinaria e/o presollecitata, si applicano
le norme relative ai calcestruzzi ordinari
(Norme Tecniche Parte 1 e relativi allegati), modificate ed integrate dalle
norme seguenti.
E.1 Calcestruzzo leggero strutturale
Si definisce calcestruzzo leggero strutturale, un conglomerato cementizio a
struttura chiusa ottenuto sostituendo
tutto o in parte linerte ordinario con
aggregato leggero artificiale costituito
da argilla o scisti espansi.
E.2.2 Caratteristiche dei granuli
per granuli di argilla espansa si
richiede: superficie a struttura prevalentemente chiusa con esclusione di frazioni granulometriche ottenute per frantumazione successiva alla cottura

12

5. CARATTERISTICHE DELLAGGREGATO LEGGERO


Per gli aggregati ordinari le Norme Tecniche 96 prevedono indicazioni relativamente alla non gelivit e non frantumabilit degli stessi, alla assenza di
sostanze organiche, o di altri inquinanti, oltre che alla dimensione massima
dellaggregato. Nella Circolare 96 dedicato ampio spazio alla definizione
delle caratteristiche dellaggregato leggero.
bene sottolineare che, in ogni caso, ammesso solamente lutilizzo di
aggregati leggeri di argilla o scisti espansi.
Questo aggregato infatti ha caratteristiche particolari, che necessariamente
entrano in gioco nella realizzazione del calcestruzzo e che consentono di
modularne densit e resistenza.

5.1. LA MASSA VOLUMICA DELLAGGREGATO


Trattando di aggregato leggero la prima definizione proprio relativa alla
massa volumica dellaggregato.
Si determinano:
la massa volumica dei granuli (rapporto tra massa del granulo essiccato
ed il suo volume), giacch questa modificabile mediante lo stesso processo di produzione (maggiore o minore espansione);
la massa volumica dellaggregato in mucchio, cio la massa tipica dellaggregato quando si trova sfuso in un mucchio.
La Circolare 96 consiglia, in prima approssimazione, di stimare la massa volumica media dei granuli moltiplicando per 1,7 la massa volumica in mucchio
degli stessi. Entrando nel dettaglio sperimentale, i valori di massa volumica da
considerarsi in fase di confezionamento della miscela, sono riportati in tabella.

Si definisce massa volumica media dei


granuli il rapporto tra la massa del materiale essiccato ed il suo volume, delimitato dalla superficie dei granuli stessi. Il
valore della massa volumica del granulo
si pu determinare con le procedure
indicate nella norma UNI EN 13055-1.

Argilla
espansa

massa volumica
media granuli
(kg/m3)

massa volumica
in mucchio
(kg/m3)

Coeff.

Leca 3-8

685

380

1,80

Leca Strutturale 0-5

1.665

800

1,85

Leca Strutturale 5-15

1.260

650

1,80

Si definisce massa volumica dell'aggregato leggero in mucchio (peso in mucchio) la massa di un volume unitario di
aggregato, comprendendo nella misura
i vuoti dei granuli e fra i granuli. Il suo
valore si pu determinare con le procedure indicate nella norma UNI EN
13055-1.
Per gli aggregati di argilla espansa, in
via approssimata, la massa volumica
media dei granuli pu stimarsi moltiplicando per 1,7 la massa volumica in
mucchio.

Leca strutturale 0-15

1.390

730

1,80

Leca Terrecotte 0-6

1.760

950

1,85

Leca Terrecotte 6-12

1.400

800

1,75

Leca Terrecotte 0-12

1.620

900

1,80

La voce Denominazione non si riferisce al diametro in mm dei granuli di Leca ma unindicazione di


carattere commerciale.
Le densit e le resistenze riportate sono indicative e medie sui controlli annuali di produzione di ogni Unit
Produttiva con uno scostamento del 15% come da Norma UNI.
Per informazioni pi dettagliate e aggiornate richiedere le schede di prodotto di ogni unit produttiva o
visitare il sito www.laterlite.net
Laboratorio: procedure per le misure della massa
volumica.

5.2 IL COEFFICIENTE DI IMBIBIZIONE


Laggregato leggero pu assorbire acqua, aspetto da non trascurare perch
influenza le condizioni di lavorabilit dellimpasto.
Periodicamente, presso le unit produttive, si realizzano prove per monitorare il coefficiente di imbibizione delle varie tipologie di argilla espansa e se ne
controllano i limiti di assorbimento verificandone la conformit con le prescrizioni normative. I dati medi sono riportati in tabella:
Argilla
espansa

massa volumica
in mucchio
(kg/m3)

assorbimento
a 30 minuti
a 1 giorno

Leca 3-8

380

12%

18%

Leca Strutturale 0-3

800

4%

7%

Leca Strutturale 3-15

650

6%

9%

Leca Strutturale 0-15

730

5%

7%

Leca Terrecotte 0-6

950

4%

6%

Leca Terrecotte 6-12

800

5%

7%

Leca Terrecotte 0-12

900

4%

6%

Il coefficiente di imbibizione dellaggregato leggero definito nella


Circolare 96 come quantit dacqua
che laggregato leggero pu assorbire,
in determinate condizioni, espressa in
per cento della sua massa. Il suo valore va determinato con le procedure
indicate nella norma UNI EN 13055-1.
Il coefficiente di imbibizione determinato dopo 30 min. deve essere non
maggiore del 10% per aggregati con
massa volumica in mucchio superiore
a 500 kg/m3, e 15% per aggregati con
massa volumica in mucchio non superiore a 500 kg/m3.

Laboratorio: controllo delle caratteristiche tecniche.

La voce Denominazione non si riferisce al diametro in mm dei granuli di Leca ma unindicazione di


carattere commerciale.
Le densit e le resistenze riportate sono indicative e medie sui controlli annuali di produzione di ogni Unit
Produttiva con uno scostamento del 15% come da Norma UNI.
Per informazioni pi dettagliate e aggiornate richiedere le schede di prodotto di ogni unit produttiva o
visitare il sito www.laterlite.net

5.3 LA RESISTENZA ALLA FRANTUMAZIONE DEI GRANULI


Per individuare univocamente la resistenza dei granuli di argilla espansa si fa
riferimento alla UNI EN 13055-1 in cui si definisce in Kg/cm2 il valore di resistenza alla frantumazione dei granuli. Tale valore indicato come la pressione necessaria per imprimere una deformazione prestabilita ad un campione
normato di aggregato leggero.
Per i diversi tipi di argilla espansa Leca sono riportate le resistenze alla frantumazione dei granuli.
Argilla espansa

Resistenza alla frantumazione


dei granuli [N/mm2]

Leca 3-8

1,5

Leca Strutturale 0-5

10,0

Leca Strutturale 5-15

4,5

Leca Strutturale 0-15

6,0

Leca Terrecotte 0-6

12,0

Leca Terrecotte 6-12

7,0

Leca Terrecotte 0-12

7,5

La voce Denominazione non si riferisce al diametro in mm dei granuli di Leca ma unindicazione di


carattere commerciale.
Le densit e le resistenze riportate sono indicative e medie sui controlli annuali di produzione di ogni Unit
Produttiva con uno scostamento del 15% come da Norma UNI.
Per informazioni pi dettagliate e aggiornate richiedere le schede di prodotto di ogni unit produttiva o
visitare il sito www.laterlite.net

La resistenza alla frantumazione dellaggregato influisce sulla resistenza a


compressione del calcestruzzo leggero strutturale: appare evidente come,
ben modulando la scelta degli aggregati leggeri, si possano ottenere calcestruzzi con elevati valori di Rck.

13

COMPOSIZIONE DEL CALCEST


6.1 LEGANTE
Le caratteristiche prestazionali di un calcestruzzo leggero possono essere
fortemente influenzate dalla tipologia dellaggregato leggero che lo costituisce ma in linea di massima, come del resto accade anche nel calcestruzzo
tradizionale, grande influenza ha la qualit della pasta cementizia. Tutti le
prescrizioni tecniche e gli accorgimenti tecnologici che costituiscono il corretto proporzionamento del tipo e del dosaggio di cemento nel calcestruzzo tradizionale vanno tenute in considerazione anche nel confezionamento
dei calcestruzzi leggeri strutturali. La scelta dei vari tipi di cemento in funzione delle loro propriet, la dipendenza della resistenza dal rapporto
acqua/cemento, i quantitativi dacqua in funzione dalla massima dimensione dellaggregato grosso e lutilizzo di additivi, rimangono capisaldi del mix
design anche nel caso di calcestruzzi leggeri.

6.2 AGGREGATI

La Circolare 96 stabilisce che lacqua


assorbita si assume pari allassorbimento in peso a 30 min. misurato
secondo UNI EN 13055-1. In mancanza di una determinazione diretta, tale
assorbimento pu essere valutato pari
al 10% del peso dell'aggregato leggero presente nell'impasto.Il corretto
dosaggio di acqua pertanto risulta
dalla somma dellacqua efficace e dellacqua assorbita, detraendo per da
questultima lacqua contenuta nella
sabbia naturale e, convenzionalmente,
il 40% dellacqua contenuta come
umidit di equilibrio con lambiente
dellaggregato leggero. Detto contenuto va di volta in volta determinato preliminarmente allimpasto.

Secondo la definizione di calcestruzzo leggero strutturale riportata nelle


Norme Tecniche 96 la sostituzione dellaggregato tradizionale con argilla
espansa pu essere totale o parziale.
Per garantire curve granulometriche idonee ad un conglomerato con ottimale assortimento degli aggregati preferibile integrare la curva dellaggregato leggero (Leca, Leca Strutturale o Leca Terrecotte) con inerte tradizionale fine. Laggiunta di sabbie fini (0-3 o 0-4), naturali o di frantumazione, chiude lassortimento granulometrico (che, per quanto riguarda largilla espansa per calcestruzzi, generalmente povero di parti fini) e consente cos di realizzare calcestruzzi a struttura chiusa, compatti, resistenti e
durevoli.
Il corretto proporzionamento fra il quantitativo di sabbia e quello di aggregato Leca consente anche di calibrare la densit del calcestruzzo che ricordiamo una variabile in pi rispetto ai tradizionali 2200-2400 Kg/m3 del calcestruzzo ordinario.
Il confezionamento dei calcestruzzi strutturali leggeri non esclude linserimento di aggiunte minerali, collaboranti o meno con il legante. Fumo di silice, ceneri volanti, calcare e altri filler sono consigliati per aumentare la reologia dellimpasto specialmente per calcestruzzi leggeri da pompare e per calcestruzzi leggeri autocompattanti (tecnologia SCC - Self Compacting
Concrete).

6.3 ACQUA
Laggregato leggero oltre ad avere un proprio contenuto di umidit in condizioni di equilibrio con lambiente, pu anche assorbire una certa quantit
dacqua durante le fasi di mescolazione. necessario tenere conto di
entrambi questi aspetti nella determinazione dellacqua necessaria allimpasto, oltre che dellumidit contenuta nellaggregato tradizionale.
In sintesi al quantitativo dacqua necessario per la lavorabilit richiesta si
deve aggiungere lacqua assorbita dagli aggregati leggeri e sottrarre lacqua
corrispondente al contenuto di umidit degli aggregati (leggeri e normali) al
momento dellimpasto.
Si definiscono:
- acqua efficace: contenuta nella pasta cementizia, condiziona la lavorabilit e la resistenza del calcestruzzo leggero. Aumentando il quantitativo di
acqua efficace si ottengono, a parit di dimensione massima dellaggregato
grosso, calcestruzzi pi lavorabili e, a parit di quantitativo di cemento, resistenze inferiori. Valgono ovviamente anche i viceversa (vedi schema nella
pagina a lato);
- acqua assorbita dallaggregato leggero nel periodo di tempo tra miscelazione e posa in opera.
Le relazioni elementari indicate nello schema a lato possono essere modificate introducendo nellimpasto, idonei additivi riduttori dacqua (fluidificanti,
superfluidificanti, ecc).

14

RUZZO

Secco

0-2%

0-1%

0-1%

Umido

2-8%

1-4%

1-3%

Bagnato

8-15%

4-7%

3-7%

Saturo

>15%

> 7%

> 7%

Risultati sperimentali condotti da Laterlite, svoltisi presso i laboratori Enco, hanno individuato che le
condizioni di saturazione a superficie asciutta (s.s.a.), indispensabili per il calcolo del contenuto di acqua
efficace al fine del proporzionamento della miscela, si raggiungono con unumidit di circa il 7% per Leca
Strutturale e per Leca Terrecotte.

6.4 ARIA
Laria occlusa contribuisce alla lavorabilit del calcestruzzo e alla sua resistenza al gelo; tuttavia ne riduce la resistenza a compressione. Un eccesso
di aria inglobata generalmente segnalato dal riscontro di una massa volumica del calcestruzzo, a fresco, inferiore alle attese.
La prova che generalmente viene effettuata al momento del getto, per individuare i quantitativi daria occlusa nella pasta cementizia, si svolge con lutilizzo di un porosimetro. Tale strumento, forzando a pressione dei quantitativi
misurabili di aria dentro ad un provino di calcestruzzo fresco, ne quantifica i
vuoti residui. Questo tipo di prova non significativo per i calcestruzzi leggeri strutturali con argilla espansa. Laria in pressione si insinua infatti nelle
microcavit contenute nei grani di argilla espansa inficiando cos il risultato.

Acqua
efficace

Lavorabilit

Resistenza

(a pari Dmax) (a pari Cemento)

Leca Terrecotte

Leca Strutturale

Leca

Condizione del materiale

Andamento qualitativo della lavorabilit e della


resistenza al variare del quantitativo di acqua efficace
nellimpasto.

A titolo orientativo si riportano informazioni circa il contenuto di umidit dellargilla espansa in mucchio in alcune situazioni tipiche espresso come percentuale del peso proprio a secco in mucchio:

Secondo la Circolare 96 laria occlusa


misurata dai vuoti residui di assestamento dellimpasto ed ha un volume
che pu considerarsi mediamente
compreso tra il 2,5% ed il 3,5% del
volume del calcestruzzo assestato.
La quantit di aria occlusa pu essere
aumentata a mezzo di additivi aeranti
(vedi EN 934-2), comunque non superando il 7% del volume del calcestruzzo assestato.

6.5 ADDITIVI
Limpiego dei pi comuni additivi presenti sul mercato del calcestruzzo preconfezionato e prefabbricato, non vede alcun tipo di limitazione n di carattere chimico-fisico, n di carattere tecnologico, nellambito dei calcestruzzi
strutturali leggeri. Fluidificanti, superfluidificanti, aeranti, acceleranti, anti-gelo
e tutti gli altri prodotti della chimica per il calcestruzzo possono essere introdotti nel mix design secondo i dosaggi prescritti dal produttore. I maggiori
produttori di additivi forniscono prodotti specifici per limpiego nei calcestruzzi leggeri.
Come per i conglomerati tradizionali sempre consigliabile una preventiva prova sperimentale per il controllo dellefficacia quantitativo di
additivo - effetto sullimpasto.
Nellesecuzione dellimpasto consigliabile aggiungere gli additivi al termine
del mescolamento per evitarne lassorbimento da parte degli aggregati.

15

PROPRIET REOLOGICHE
7. LE PROPRIET REOLOGICHE
Tra le caratteristiche prime che orientano il progettista nella scelta del calcestruzzo idoneo per il cantiere c sicuramente la lavorabilit. Il tipo di struttura da realizzare, il grado e la tipologia di armatura, la qualit della mano dopera, la distanza
del cantiere dal centro di produzione, le condizioni di messa in opera e di stagionatura, sono tutte caratteristiche che influenzano a monte la progettazione del
calcestruzzo e ne richiedono una precisa indicazione sulla classe di consistenza.

7.1 LAVORABILIT
La consistenza del calcestruzzo leggero strutturale pu essere determinata
con le medesime classi (da S1 a S5) del calcestruzzo tradizionale (UNI EN
12350-2). Talvolta per, specialmente per densit inferiori a 1800 Kg/m3 si
verifica che, pochi istanti dopo che il calcestruzzo viene sformato dal cono di
Abrams, si assiste ad un cedimento dovuto a leggera rottura per taglio.
Questo fenomeno giustificato dal fatto che la prova di slump sfrutta il peso
proprio del provino per valutarne lassestamento a gravit. Nei calcestruzzi leggeri il diverso peso del calcestruzzo rispetto al tradizionale condiziona lattendibilit della prova. Per tale ragione si preferisce spesso valutare il grado di lavorabilit con la prova di spandimento in cui si valuta laumento (percentuale o assoluto) del diametro di una focaccia di calcestruzzo sottoposta a 15 colpi della piastra su cui poggia. Nella tabella riportata la classificazione secondo UNI 9417.
Prova di spandimento secondo UNI 9417 % (diametro di partenza 35 mm)
FA1
< 40

FA2
42-62

FA3
64-82

FA4
84-100

FA5
>100

FB3
420-480

FB4
490-550

FB5
>560

3 mm (diametro di partenza 20 mm)


FB1
<340

FB2
350-410

La serie FA riferita ad un aumento percentuale del diametro del provino di partenza ottenuto in laboratorio. La
serie FB, riferita alla prova di cantiere, indica il valore assoluto in mm del diametro del provino al termine della prova.

7.2 SEGREGAZIONE
Nei calcestruzzi ordinari, per un errato dosaggio degli ingredienti nelle fasi di
proporzionamento della miscela, si pu assistere al fenomeno della segregazione in cui si verifica che, allo stato fresco, laggregato grosso tende a depositarsi sul fondo e la parte pi fine (cemento e aggregati fini) tende a risalire alla
superficie. In questi casi oltre a non ottenere un materiale omogeneo si hanno
anche importanti e a volte dannosi fenomeni di bleeding (rifluimento dellacqua
e delle parti fini in superficie) e di spolvero della superficie del getto indurito.
Nei calcestruzzi strutturali leggeri si assiste, sempre in caso di dosaggi scorretti, ad una segregazione che vede galleggiare laggregato costituito da
argilla espansa che ha massa volumica inferiore a quella delle parti fini.
In entrambi i casi le problematiche di segregazione sono normalmente evitate con un corretto dosaggio degli elementi costituenti limpasto (in particolare modo lacqua). Per situazioni in cui siano richiesti elevati quantitativi di
acqua (ad esempio per il pompaggio) tale fenomeno pu essere evitato ricorrendo ad idonei additivi viscosizzanti.

7.3 VIBRAZIONE
Per ottenere le prestazioni meccaniche e di durabilit prescritte necessario
che il calcestruzzo sia accuratamente compattato mediante lespulsione dellaria occlusa in eccesso. Come per i calcestruzzi normali anche per i calcestruzzi leggeri si ricorre alla compattazione del getto mediante vibrazione.
Loperazione di vibrazione del calcestruzzo leggero, se indotta mediante vibratori
ad immersione, va effettuata con lattenzione di non eccedere con lazione dellago nel medesimo punto della miscela giacch la minore massa del calcestruzzo
stesso comporta una minore diffusione della vibrazione. Unazione omogeneamente ripartita su tutta la sezione ridurr il rischio di segregazione del getto. Ove
disponibili (generalmente nella prefabbricazione), consigliato luso di casseri
vibranti che effettuano in modo pi uniforme la compattazione del calcestruzzo.
16

PRESTAZIONI DEL CALCESTRUZZO INDURITO


8. LE PRESTAZIONI DEL CALCESTRUZZO INDURITO
Le propriet dei calcestruzzi leggeri strutturali sono influenzate dalla loro
composizione, dalla densit e dal tipo di aggregato leggero utilizzato.
Alcune propriet meccaniche sono riferibili, mediante correlazioni sperimentali, alla densit stessa del calcestruzzo indurito; altre ancora si deducono dai
valori utilizzabili per i calcestruzzi ordinari, adattandoli con opportuni coefficienti correttivi.
Come consueto le relazioni utili alla determinazione delle propriet del calcestruzzo sono proposte come utilizzabili in mancanza di informazioni pi specifiche ed accurate.
Di seguito si riportano le indicazioni fornite dalla Circolare 96, le pi recenti
informazioni diffuse nella letteratura scientifica specifica e i dati relativi alle
campagne sperimentali su calcestruzzi di argilla espansa.
Si pu notare come i pi recenti dati sperimentali (ottenuti ad esempio presso i laboratori ENCO nel corso dellanno 2000 - 2001) utilizzando le nuove
argille espanse (Leca Strutturale e Leca Terrecotte) con accurati mix design,
forniscano per alcune prestazioni, risultati decisamente migliori rispetto alle
indicazioni previste nelle circolari ministeriali.

8.1 LA MASSA VOLUMICA


La norma UNI ENV 1992-1-4 e la UNI ENV 1992-1-1 identificano delle classi di densit per i calcestruzzi leggeri, come riportato nella seguente tabella
(coerente con la norma EN 206-1):
Tabella Classi di densit

1,0

1,2

1,4

1,6

1,8

2,0

Densit a secco
(kg/m3)

8011.000

1.0011.200

1.2011.400

1.4011.600

1.6011.800

1.8012.000

Densit Cls (progetto)


(kg/m3) Cls armato

1.050
1.150

1.250
1.350

1.450
1.550

1.650
1.750

1.850
1.950

2.050
2.150

Si riportano nella tabella sottostante i dati sperimentali della massa volumica indicativa di alcuni calcestruzzi strutturali leggeri con argilla espansa confezionati per specifiche campagne di prova.

Secondo la Circolare del 96 per


massa volumica del calcestruzzo si
intende quella misurata a 28 giorni di
stagionatura, determinata secondo la
norma UNI 7548/2. Tale norma propone tre diversi procedimenti di prova: di
riferimento, alternativo o indicativo.
Questultimo prevede che la massa
volumica indicativa a 28 gg. possa
essere ricavata sottraendo il valore di
80 Kg/m3 dal valore della massa volumica del calcestruzzo fresco. Nella
valutazione del peso proprio della
struttura in C.A., il progettista dovr
anche tenere conto del peso dellarmatura (100 Kg/m3 in mancanza di
indicazioni specifiche).

Misura della massa volumica a fresco.

Campagna sperimentale Laterlite: i calcestruzzi leggeri strutturali


Calcestruzzo

Aggregato

Massa vol.
a fresco
[Kg/m3]

Massa vol.
Massa vol.
indicativa 28 gg (armato)
[Kg/m3]
[Kg/m3]

CLS A

Leca

1.650

1.570

1.670

CLS B

Termolite T6

1.720

1.640

1.740

CLS C

Leca STR

1.750

1.670

1.770

CLS D

Termolite T6

1.760

1.680

1.780

CLS E

Termolite T6

1.800

1.720

1.820

CLS F

Leca STR

1.850

1.770

1.870

CLS G

Leca TC

1.950

1.870

1970

Leca CLS 1400

Premiscelato

1.480

1.400

1.500

Leca CLS 1600

Premiscelato

1.680

1.600

1.700

dove CLS C e CLS G sono impasti confezionati per la ricerca presso


ENCO (2000), CLS B, CLS D ed CLS E ricerca Smae (1989), CLS A
e CLS F sperimentazione Laterlite, Leca CLS 1400 e Leca CLS 1600 sono
prodotti premiscelati. Le ricette di impasto dei suddetti calcestruzzi sono
riportate nel capitolo 12.

17

PRESTAZIONI DEL CALCESTRU


La resistenza caratteristica a compressione definita, e va controllata, come
per il calcestruzzo ordinario secondo i
criteri di cui all'Allegato 2 alle Norme
Tecniche 96.
Per la determinazione di Rck valgono le
prescrizioni relative ai conglomerati
ordinari e dovr essere effettuata una
prova preliminare di qualificazione
prima dellinizio delle opere.

8.2. LA RESISTENZA CARATTERISTICA A COMPRESSIONE


Come gi affermato i calcestruzzi leggeri di argilla espansa raggiungono valori di resistenza a compressione del tutto simili a quelli dei calcestruzzi di
aggregati ordinari e compresi tra i 15 e i 70 N/mm2.
La norma UNI ENV 1992-1-4 e la UNI ENV 1992-1-1 identificano inoltre delle classi di resistenza per i calcestruzzi leggeri, come riportato nella seguente tabella:
Classe di resistenza

12

16

20

25

30

35

40

45

50

55

flck (MPa)

12

16

20

25

30

35

40

45

50

55

flcm (MPa)

20

24

28

33

38

43

48

53

58

63

dove:
flck la resistenza caratteristica a compressione cilindrica a 28 giorni del
calcestruzzo leggero
flcm la resistenza a compressione cilindrica media
Le resistenze superiori a 50 MPa sono ombreggiate perch non adottabili in
Italia ai sensi della Circolare 96 che limita, ai fini del calcolo delle strutture,
il valore di Rck utilizzabile a 50 N/mm2. Tuttavia altre normative (quali ad
esempio la UNI ENV 1992-1-1) ne prevedono lutilizzo fino a Rck 80 N/mm2.
Per variare le resistenze meccaniche dei calcestruzzi leggeri strutturali
possibile agire sul quantitativo e sul tipo di cemento, sul rapporto acqua
cemento e sugli altri fattori che normalmente influiscono nel conglomerato
tradizionale, ma anche sul tipo di argilla espansa utilizzata. La resistenza
caratteristica a compressione, che viene determinata come nel caso del calcestruzzo pesante, aumenta via via utilizzando Leca, Leca Strutturale o
Leca Terrecotte (scegliendo cio materiali con pi alta densit e resistenza
alla frantumazione dei granuli).
Indicazioni esemplificative sui valori di resistenza a compressione dei calcestruzzi di argilla espansa, riferiti alla massa volumica del calcestruzzo
indurito, possono essere desunti dal seguente grafico. Appare evidente il
pregio dei calcestruzzi leggeri strutturali: con masse volumiche limitate si
raggiungono resistenze apprezzabili.
CAMPI MEDI PRESTAZIONALI DEI CALCESTRUZZI CON LECA,
LECA STRUTTURALE E LECA TERRECOTTE
Nel grafico sono rappresentate in modo qualitativo le
varie possibilit di realizzare calcestruzzi strutturali
leggeri con aggregati di argilla espansa. Leca risulta
ottimale per il confezionamento di calcestruzzi
strutturali che privilegino la leggerezza e lisolamento.
Leca Strutturale e Leca Terrecotte sono invece inerti
ideali per realizzare impasti per calcestruzzi leggeri ad
alte ed altissime prestazioni destinati, oltre che alle
centrali di betonaggio, anche al settore della
prefabbricazione.

18

ZZO INDURITO
I risultati sperimentali, ottenuti da una specifica campagna di prove (vedi
pagina 17), sono riportati in tabella e nel seguente diagramma.
Calcestruzzo

Aggregato

Massa vol.
indicativa
[Kg/m3]

Resistenza
caratteristica
[N/mm2]

CLS A

Leca

1 .570

15

CLS B

Termolite T6

1.640

30

CLS C

Leca STR

1.670

34

CLS D

Termolite T6

1.680

35

CLS E

Termolite T6

1.720

40

CLS F

Leca STR

1.770

35

CLS G

Leca TC

1.870

45

Leca CLS 1400

Premiscelato

1.400

25

Leca CLS 1600

Premiscelato

1.600

35

I punti sul grafico sono i risultati sperimentali ottenuti per calcestruzzi confezionati in laboratorio (i cui mix-design sono riportati nel capitolo 12), cio in
condizioni ottimali, e la linea continua ne rappresenta linterpolazione algebrica. La linea tratteggiata indica il margine di sicurezza (di circa 5 N/mm2), cui
bene fare riferimento nella pratica, per un calcestruzzo strutturale leggero confezionato, con analoga ricetta, in cantiere o in centrale di betonaggio.
Le curve tengono conto dei vari tipi di aggregati Leca e descrivono qualitativamente landamento delle resistenze.
I valori estremi sono raggiunti dai calcestruzzi A e G. Il primo, confezionato con Leca normale, rappresenta il calcestruzzo leggero strutturale che
viene generalmente richiesto per la normale cantieristica. Il secondo, con
Leca Terrecotte, costituisce un conglomerato ad altissime prestazioni specifico ad esempio per il settore della prefabbricazione.
Si pu notare come, in linea di massima, gli impasti confezionati con Leca
Strutturale e Leca Terrecotte raggiungono sempre apprezzabili resistenze.

Resistenza caratteristica (N/mm2)

CAMPAGNA SPERIMENTALE: INTERPOLAZIONE DEI RISULTATI


50
G

45

interpolazione algebrica

40
Leca CLS1600

35

intervallo di sicurezza
F

30

dati sperimentali

Leca CLS1400
25
20
A

15
10

1400

1500

1600

1700

1800

1900

2000

Densit indicativa (Kg/m3)


19

PRESTAZIONI DEL CALCESTRU


Secondo la Circolare 96 la resistenza
a trazione deve essere accertata preliminarmente alla esecuzione delle opere
e va determinata mediante prove sperimentali a trazione semplice, secondo le
modalit di cui alle norme UNI.
Valutata la resistenza a trazione media
fctm su almeno 6 campioni prismatici
o cilindrici, i valori caratteristici corrispondenti ai frattili 5% e 95% possono
assumersi pari a: fctk (5%) = 0,7 fctm e
fctk (95%) = 1,3 fctm, come per i calcestruzzi ordinari. Se la resistenza a trazione determinata mediante prove di
resistenza a trazione indiretta o a trazione per flessione, il valore della resistenza a trazione semplice pu essere
dedotto utilizzando opportuni coefficienti di correlazione.
Secondo la Circolare 96, anche per i
calcestruzzi leggeri il valore della resistenza media a trazione per flessione si
assumer pari a:
fcfm = 1,2 fctm

8.3 LA RESISTENZA A TRAZIONE E FLESSIONE


Quale indicazione per la progettazione, varie normative propongono correlazioni che si basano sulla resistenza a trazione dei calcestruzzi ordinari, modificata con lapplicazione di fattori correttivi, funzione della densit del calcestruzzo leggero.
Secondo UNI ENV 1992-1-4 e UNI ENV 1992-1-1 la resistenza a trazione
(flct m) pu essere ricavata dai valori di riferimento per i calcestruzzi ordinari,
moltiplicandoli per il coefficiente:
1= 0.4 + 0.6/2.200
dove il limite superiore delle densit a secco delle varie classi di densit
del calcestruzzo leggero riportate nella tabella Classi di densit a pagina 17.
Pertanto, per le varie classi di resistenza del calcestruzzo leggero, si ottiene:
densit
flck (MPa)

Classi di resistenza
12

16

20

25

30

35

40

45

50

3,5

3,8

4,1

fctm (MPa)

ordinario

1,6

1,9

2,2

2,6

2,9

3,2

flctm (MPa)

1.400

1,3

1,5

1,7

2,0

2,3

2,5

flctm (MPa)

1.600

1,3

1,6

1,8

2,2

2,4

2,7

2,9

flctm (MPa)

1.800

1,4

1,7

2,0

2,3

2,6

2,9

3,1

3,4

flctm (MPa)

2.000

1,5

1,8

2,1

2,5

2,7

3,0

3,3

3,6

3,9

Resistenza a trazione (N/mm2)

Per i calcestruzzi di argilla espansa la sperimentazione effettuata (vedi pagina 17) ha fornito i valori riportati nel grafico.

G
E

3,5

C D

3
Leca CLS1400

2,5

1,5

1
1400

1500

1600

1700

1800

1900

2000

Densit (Kg/m 3)

Secondo la Circolare 96, anche per i calcestruzzi leggeri il valore della resistenza a trazione per flessione si assumer pari a:

Classi di Resistenza
40 N/mm2

20 N/mm2

30 N/mm2

12 N/mm2

dati
sperimentali

20

scostamenti

Nel grafico indicativamente possibile confrontare il posizionamento


dei valori di resistenza a trazione
indiretta sperimentali relativi ai calcestruzzi strutturali leggeri (le cui
ricette sono consultabili a pagina
29) rispetto ai valori medi attesi
secondo la UNI ENV 1992 (in funzione delle classi di resistenza). Si
pu notare come i valori risultanti
dalle UNI ENV siano in sicurezza
rispetto alle prove sperimentali nelle
quali sono state utilizzate anche le
nuove argille espanse specifiche
Leca Strutturale e Leca Terrecotte.
Le frecce tratteggiate indicano lo
scostamento delle prestazioni dei
singoli calcestruzzi rispetto al valore
atteso secondo la UNI ENV 1992.

valori
attesi

fcfm = 1,2 fctm

ZZO INDURITO
8.4 IL MODULO ELASTICO

Il modulo di elasticit secante a compressione va accertato, secondo la


Circolare 96, mediante sperimentazione diretta prima dellinizio dei lavori
da eseguirsi secondo la norma UNI
6556 (marzo 1976), ed dato dal valore medio su almeno 3 provini prismatici o cilindrici.

Per quanto riguarda la rigidezza dei calcestruzzi leggeri strutturali, in fase progettuale si pu fare riferimento alle norme europee: secondo UNI ENV 19921-4 e UNI ENV 1992-1-1 (ed altre normative) il valore medio del modulo
secante pu essere ricavato dalle relazioni riferite ai calcestruzzi ordinari, moltiplicando questi valori per coefficienti correttivi in funzione della densit del
calcestruzzo, a parit di classe di resistenza.
In particolare la UNI ENV 1992-1-4 propone il coefficiente: E = (/2.200)2
dove il limite superiore delle densit a secco delle varie classi di densit
del calcestruzzo leggero riportate nella tabella Classi di densit a pag. 17.
Se ne ricavano quindi i valori:

Viadotto a Marghera (VE)

densit
flck (MPa)

12

16

20

25

30

35

40

45

50

Ecm (GPa)

ordinario

27

29

30

31

32

34

35

36

37

Elcm (GPa)

1.400

11

12

12

13

13

14

Elcm (GPa)

1.600

14

15

16

16

17

18

19

Elcm (GPa)

1.800

18

19

20

21

21

23

23

24

Elcm (GPa)

2.000

22

24

25

26

26

28

29

30

31

Modulo Elastico (GPa)

Il minor modulo elastico, se richiede maggior attenzione per i fenomeni di


deformazione elastica, offre per dei vantaggi:
in zona sismica valori pi bassi di modulo elastico smorzano la trasmissione delle sollecitazioni dinamiche mentre la minor densit del calcestruzzo
diminuisce lentit delle sollecitazioni dovute al sisma che, come noto, risultano essere proporzionali alle masse spostate;
diminuisce il pericolo di concentrazioni di carico dovute a difettose esecuzioni dei getti di calcestruzzo consentendo una buona ridistribuzione dei carichi;
nei casi in cui la prevalenza del peso proprio (ad esempio nei ponti, pannelli o tegoli di copertura) permetta un dimensionamento pi favorevole della
sezione se il manufatto viene realizzato in calcestruzzo leggero. In tal caso
linfluenza del minor peso risulta essere preponderante su quella del minor
modulo elastico e di conseguenza si avranno frecce minori.
Per i calcestruzzi di argilla espansa la sperimentazione effettuata (vedi pagina 17) ha fornito i seguenti valori:

30

Classi di Resistenza

25
Leca CLS1600
E
F

20
B
Leca CLS1400
15
A

10

1400

1500

1600

1700

1800

1900

20 N/mm2

30 N/mm2

12 N/mm2

dati
sperimentali

C D

40 N/mm2

2000

scostamenti

valori
attesi

Nel grafico indicativamente possibile confrontare il posizionamento


dei dati sperimentali relativi ai calcestruzzi strutturali leggeri (le cui ricette sono consultabili a pagina 29)
rispetto ai valori di rigidezza attesi
secondo la UNI ENV 1992 (in funzione delle classi di resistenza). Si
pu notare come i valori risultanti
dalle UNI ENV siano in sicurezza
rispetto alle prove sperimentali nelle
quali sono state utilizzate anche le
nuove argille espanse specifiche
Leca Strutturale e Leca Terrecotte.
Le frecce tratteggiate indicano lo
scostamento delle prestazioni dei
singoli calcestruzzi rispetto al valore
atteso secondo la UNI ENV 1992.

Densit (Kg/m3)

21

PRESTAZIONI DEL CALCESTRU


8.5 COEFFICIENTE DI POISSON
La Circolare 96 non registra modifiche rispetto ai valori utilizzabili per i calcestruzzi ordinari ( compreso tra 0 e 0,2), aspetto confermato anche da UNI
ENV 1992-1-4 e UNI ENV 1992-1-1.
Si adottano il valore = 0 in presenza di fessure ed il valore = 0,2 in assenza di fessure.
La Circolare 96 prevede che il coefficiente di dilatazione termica possa
assumersi pari a:

= 8 x 10-6 C-1

La Circolare 96 da la possibilit di fare


riferimento alle prescrizioni di cui al
punto 2.1.6. Parte I delle Norme
Tecniche per il calcestruzzo ordinario,
moltiplicando i valori del ritiro finale cs
(t 8,to) per il coefficiente: 1 = 1,5

8.6 DILATAZIONE TERMICA


Il valore di = 8 x 10-6 C-1, confermato, in linea generale, anche da UNI
ENV 1992-1-4 e da UNI ENV 1992-1-1 risulta inferiore di circa il 20% a quello solitamente utilizzato per i calcestruzzi ordinari ( = 10 x 10-6 C-1).

8.7 RITIRO
UNI ENV 1992-1-4 e UNI ENV 1992-1-1 adottano criteri analoghi (1) alla
Circolare 96.
Per i calcestruzzi di argilla espansa la sperimentazione effettuata (vedi pagina 17) ha fornito i valori riportati nella seguente tabella (in m/m):
3 gg

7gg

14 gg

21 gg 28 gg

60 gg 90 gg

CLS C

60

227

320

407

460

520

640

CLS G

100

150

190

300

340

390

499

Il ritiro essenzialmente funzione del quantitativo di cemento e dellacqua dimpasto; nel calcestruzzo strutturale leggero esso si riduce allaumentare della
massa volumica del conglomerato e quindi della resistenza alla frantumazione
dei granuli dellaggregato leggero. Calcestruzzi confezionati con Leca
Strutturale e Leca Terrecotte hanno, a parit di contenuto di cemento, ritiri inferiori rispetto a calcestruzzi strutturali confezionati con inerti pi leggeri.
Secondo la Circolare 96 i limiti
ammissibili del valore del coefficiente
finale di viscosit (t,to) possono
essere dedotti dalle prescrizioni di cui
al punto 2.1.7, Parte 1, delle Norme
Tecniche per il calcestruzzo normale,
moltiplicando i valori di (t ,to) per il
coefficiente:
2=(/2400)2
in cui la massa volumica del calcestruzzo leggero espressa in kg/m3.

8.8 VISCOSIT
La viscosit del calcestruzzo, definita anche fluage o creep, la deformazione in funzione del tempo in condizioni di carico permanente e va sommata
alle deformazioni iniziali e per ritiro. Tale effetto, in alcuni casi, pu risultare
favorevole perch riduce le tensioni dovute a ritiro, a deformazioni termiche,
a sforzi indotti in strutture iperstatiche, riducendo il rischio di fessurazioni.
noto che, essendo il fluage risultante dalla deformazione della pasta
cementizia, esso si incrementa con laumentare del quantitativo di cemento
che lega limpasto. Va da s che calcestruzzi con una buona curva granulometrica degli inerti richiedono bassi dosaggi di cemento e quindi comportano minori valori di fluage.
Il fluage dipende non solo dal dosaggio ma anche dalla qualit della pasta di
cemento. Esso diminuisce con il diminuire della porosit e con laumentare
della resistenza
Per i calcestruzzi di argilla espansa la sperimentazione effettuata (vedi pagina 29) ha fornito i valori riportati nella seguente tabella (in m/m):

UNI ENV 1992-1-4 adotta un coefficiente 4 pari a


1,5 per classi di resistenza fino a 16 e pari a 1,2 per
classi di resistenza superiori; UNI ENV 1992-1-1
adotta gli stessi coefficienti correttivi da applicare ai
valori validi per i calcestruzzi ordinari, anche se questi
stessi sono determinati in modo diverso.

(1)

22

3 gg

7gg

14 gg

21 gg

28 gg

60 gg

90 gg

CLS C

210

330

420

550

650

875

940

CLS G

133

178

210

260

338

490

575

Il fluage del calcestruzzo strutturale leggero si riduce allaumentare della rigidezza del conglomerato e quindi anche della resistenza alla frantumazione
dei granuli dellaggregato: calcestruzzi confezionati con Leca Strutturale e
Leca Terrecotte hanno fluage inferiori rispetto a calcestruzzi strutturali confezionati con inerti pi leggeri.

ZZO INDURITO
8.9 DURABILIT
La Circolare 96 non definisce particolari specifiche per i calcestruzzi leggeri.
La norma UNI ENV 1992-1-4 fornisce solo suggerimenti qualitativi per la
durabilit (copriferro delle armature). Il pi recente UNI ENV 1992-1-1 attribuisce anche ai calcestruzzi leggeri le stesse classi di esposizione dei calcestruzzi ordinari, sebbene in modo conservativo indichi un aumento del copriferro di 5 mm.
Al termine della campagna prove, svoltasi presso i Laboratori ENCO, sui calcestruzzi strutturali leggeri con Leca Strutturale e Leca Terrecotte, particolarmente positivi sono apparsi i risultati di penetrazione della CO2 e del cloruro
all'interno del calcestruzzo leggero rispetto a quelli registrati per un calcestruzzo ordinario di pari resistenza meccanica, con identico quantitativo di
cemento e rapporto acqua/cemento come mostrato nei diagrammi a lato (a
tal proposito disponibile presso lassistenza tecnica Laterlite la relazione
completa della ricerca ENCO 2000).
Heidrun tension leg platform - Mare del Nord

Ponte stradale in provincia di Isernia

Andamento della penetrazione della CO2 e dei cloruri


all'interno del calcestruzzo leggero confezionato con
Leca Strutturale o Leca Terrecotte rispetto a quelli
registrati per un calcestruzzo ordinario di pari
resistenza meccanica, con identico quantitativo di
cemento e rapporto acqua/cemento.

23

INDICAZIONI PER IL CALCOLO


La Circolare 96 d ampia libert di utilizzo dei calcestruzzi leggeri con resistenze caratteristiche a compressione
comprese tra 15 N/mm2 e 40 N/mm2, il
limite superiore estensibile a 50
N/mm2, sia pure con qualche maggiore
accuratezza nel calcolo e nei controlli
sul conglomerato.
Valgono tutte le regole ed i codici di
calcolo normalmente utilizzati per i calcestruzzi ordinari, con le sole modifiche di seguito riportate.
Si possono utilizzare sia il metodo alle
tensioni ammissibili, che il metodo
semiprobabilistico agli stati limite.

Coeff. di omogeneizzazione (n)

Andamento del coefficiente convenzionale di


omogeneizzazione n in funzione della massa
volumica.
30
28
26
24
22
20
18
16
14

1400

1500

1600

1700

1800

1900

2000

9.1 IL METODO ALLE TENSIONI AMMISSIBILI


Il metodo alle tensioni ammissibili per il calcestruzzo ordinario fa riferimento
alle Norme Tecniche del 1992 ed, analogamente, per i calcestruzzi leggeri
strutturali fa riferimento alla corrispondente Circolare 93 (1).
Semplici e limitate sono le disposizioni specifiche per i calcestruzzi leggeri dato
che il metodo di calcolo lo stesso che per le opere in calcestruzzo ordinario.
Le tensioni normali di compressione ammissibili sul conglomerato (c e c)
vengono assunte pari a quelle definite per il calcestruzzo ordinario, con le
note relazioni:
c = 6 +

Rck - 15
4

(N/mm2)

per travi solette e pilastri soggetti a flessione o presso-flessione e


c = 0,7 [1 - 0,03 (25 - s)] c o c = 0,7 c per pilastri calcolati a compressione
semplice, valida la prima per s<25 cm e valida la seconda per s25 cm, dove s
pari alla dimensione minima della sezione.

Le uniche modifiche riguardano:


il coefficiente convenzionale di omogeneizzazione, che per questi calcestruzzi va assunto: n=36.000/ in cui la massa volumica del calcestruzzo,
espressa in kg/m3.
Nel caso dunque dei calcestruzzi leggeri strutturali il coefficiente n pu variare tra
valori n=25 per massa volumica del calcestruzzo pari a 1450 kg/m3 e n=18 per
massa volumica del calcestruzzo di 2.000 kg/m3, valori sempre maggiori di quelli utilizzati per i calcestruzzi di aggregati ordinari (n=15).
Il coefficiente di omogeneizzazione tiene conto sia del modulo elastico del
conglomerato e dellarmatura che delle deformazioni differite nel tempo ed
anche di principi di cautela nel dimensionamento delle sezioni: per questo
non si verifica una immediata corrispondenza (inversa) tra i moduli elastici
del calcestruzzo normale e del calcestruzzo leggero ed i relativi coefficienti
di omogeneizzazione.

Massa volumica (Kg/m3)

i valori delle tensioni tangenziali ammissibili, co, c1, b che vanno ridotti
moltiplicandoli per il coefficiente 3 = 0,8
Lindicazione circa la riduzione del valore delle tensioni tangenziali ammissibili
, in assenza di prove specifiche, comune a varie normative che tengono in
questo modo in conto la minore aderenza ferro-calcestruzzo per i conglomerati di aggregati leggeri rispetto a conglomerati di aggregati ordinari di pari resistenza.
Il valore delle tensioni tangenziali ammissibili sempre deducibile dal valore
della resistenza a compressione con le seguenti relazioni:
co = 0,8 (0,4 +
c1 = 0,8 (1,4 +
disponibile presso lassistenza tecnica Laterlite la relazione completa della
ricerca ENCO 2000 con i dati delle
prove di aderenza ferro-calcestruzzo
(pull out).

Circolare n. 37406/STC del 24.06.1993, pubblicata


su Gazzetta Ufficiale del 16 agosto 1993.

(1)

24

b = 3 co

Rck - 15
75
Rck - 15
35

) (N/mm2)

) (N/mm2)
(N/mm2)

dove, si ricorda, co rappresenta il valore della tensione tangenziale per il quale


non richiesta la verifica delle armature a taglio o a torsione, c1 rappresenta
la tensione tangenziale che non va superata per effetto del solo taglio, b rappresenta la tensione di aderenza tra barre e conglomerato nellipotesi di ripartizione uniforme. disponibile presso lassistenza tecnica Laterlite la relazione
completa della ricerca ENCO 2000 con i dati delle prove di aderenza ferro-calcestruzzo (pull out).

9.2 METODO SEMIPROBABILISTICO AGLI STATI LIMITE


Le verifiche devono essere condotte sia nei riguardi dello stato limite di esercizio che nei riguardi dello stato limite ultimo.
Anche nel caso della verifica delle strutture con il metodo agli elementi finiti
le differenze rispetto ai calcestruzzi di aggregati normali sono limitate e, in
sostanza, riguardano il legame per tensioni normali e prescrizioni per le
sollecitazioni taglianti.
9.2.1 Verifiche allo stato limite ultimo
9.2.1.1 Sollecitazioni che provocano tensioni normali
Nelle verifiche allo stato limite ultimo per sforzi normali o di flessione semplice
e/o pressoflessione, anche per i calcestruzzi leggeri consentita ladozione
del diagramma sforzi-deformazioni del tipo parabola rettangolo o del tipo
stress block, sia pure con qualche misura leggermente pi conservativa.

9.2.1.2 Sollecitazioni taglianti


Si distingue, anche per i calcestruzzi leggeri, il caso in cui sono ammessi elementi sprovvisti di armature trasversali resistenti al taglio (solette, piastre
ecc) ed il caso in cui gli elementi sono armati per il taglio.
Nel primo caso la verifica presuppone che il conglomerato non presenti fessure oblique sotto lo stato di sollecitazione tagliante in modo tale che sia
rispettato lo schema di funzionamento ad arco ribassato e catena.
Conseguentemente la grandezza determinante risulta essere la resistenza a
trazione fctm del conglomerato.
Anche in questo caso la norma si dimostra pi cautelativa nei confronti dei
calcestruzzi di aggregati leggeri non consentendo il beneficio del coefficiente r = (1,6-h) 1 che viene posto pari a 1 per qualunque valore dellaltezza
utile della sezione.
Nel secondo caso, con elementi armati a taglio, si va a verificare la capacit
di assorbire sollecitazioni da parte delle bielle compresse dellideale traliccio
adottato per schematizzare lelemento resistente, esattamente come per i
calcestruzzi di aggregati normali.
Anche in questo caso lespressione pi cautelativa per i calcestruzzi leggeri, ammettendo una compressione della bielle inferiore di circa il 33%
rispetto ai calcestruzzi ordinari.

Secondo la Circolare 96 il diagramma


parabola rettangolo risulta sempre definito da un arco di parabola di secondo
grado e da un segmento di retta.
Invariati restano i valori delle ascisse di
fine parabola ( = 2 ) e di fine retta ( =
3,5 ), si modifica lordinata massima
del digramma che si posiziona a 0,80 fcd
= 0,80 fck/c (per i calcestruzzi ordinari
0,85 fcd).
Anche per i calcestruzzi di aggregati leggeri vale la relazione fck = 0,83 Rck che
correla la resistenza cilindrica fck con
quella cubica Rck.
Nel caso di assunzione uniforme (stress
block) della distribuzione delle compressioni anche per i calcestruzzi leggeri pu
essere utilizzato un diagramma rettangolare esteso a 3/4 della zona compressa, con tensione costante pari a:
0,80 fcd per zona compressa di larghezza costante o decrescente verso
l'asse neutro (per i calcestruzzi ordinari
0,85 fcd);
0,75 fcd per zona compressa di larghezza crescente verso l'asse neutro
(per i calcestruzzi ordinari 0,8 fcd).
Anche in questo caso si nota come la
norma mantenga un atteggiamento leggermente pi cautelativo, ma che, in
sostanza, la trattazione dei calcestruzzi
leggeri sia del tutto analoga a quella dei
calcestruzzi ordinari.

Secondo la Circolare 96 la verifica del


conglomerato va fatta ponendo, conservativamente, il coefficiente r = 1 per
qualsiasi valore di altezza utile d della
sezione. Pertanto la verifica si effettua
rispettando la condizione:
Vsdu 0,25 fctd 1 (1 + 50 l ) bw d
dove fctd la resistenza a trazione di
progetto del calcestruzzo (fctd = fctk/1,6
= 0,7 fctm/1,6) e gli altri simboli hanno il
significato riportato nelle Norme
Tecniche stesse.
Per elementi con armature trasversali la
verifica del conglomerato deve risultare:
Vd 0,20 fcd bw d
dove fcd la resistenza a compressione
del calcestruzzo, bw la larghezza della
membratura resistente al taglio e d laltezza utile della sezione.

9.2.2. Verifiche allo stato limite delle tensioni desercizio


Valgono, per le tensioni di esercizio i limiti gi previsti per i calcestruzzi ordinari con la sola modifica relativa al coefficiente convenzionale di omogeneizzazione n che va assunto pari a:
n = 36.000/
in cui la massa volumica del calcestruzzo espressa in kg/m3.
25

INDICAZIONI PER IL CALCOLO


Per i calcestruzzi leggeri la Circolare 96
indica una riduzione dei rapporti l/h
all80% e pertanto risulta:
Condizioni
vincolo
Travi a sbalzo

l/h (cls trad.)


7

l/h (cls legg.)


5,6

20

16

25

20,8

Travi e piastre
semplicemente
appoggiate
Travi continue,
piastre incastrate

e per travi portanti pareti divisorie:


Condizioni
vincolo
travi appoggiate
travi continue

cls trad.
l / h 120 / l
l / h 150 / l

cls legg.
l / h 96 / l
l / h 120 / l

Strutture prefabbricate - Stadio Calgary

9.2.2.1 Stato limite di fessurazione


Questo tipo di verifica viene in genere effettuata quando si intenda accertare
la protezione delle armature dallesposizione ad un ambiente aggressivo o si
abbiano particolari esigenze di carattere estetico per lelemento strutturale.
Senza addentrarci negli aspetti particolari del calcolo, per il quale la Circolare
96 non riporta alcuna specifica prescrizione riguardo i calcestruzzi leggeri, si
sottolinea semplicemente che nellambito della verifica si deve tenere conto
del differente coefficiente di omogeneizzazione n e della resistenza a trazione
dello specifico calcestruzzo.
9.2.2.2 Stato limite di deformazione
questa una verifica che non si rende generalmente necessaria nelle normali
applicazioni civili, tuttavia previsto un atteggiamento pi cautelativo nei
confronti della verifica derivante dalla maggiore deformabilit intrinseca del
materiale stesso.
Le Norme Tecniche 96 consentono, nel caso di travi a sezione rettangolare
e di piastre, sotto precise condizioni di calcolo, lomissione della verifica dello
stato limite di deformazione, a condizione che siano rispettati i rapporti l/h
(l=luce, h=altezza totale della sezione) indicati a lato. Anche per i calcestruzzi leggeri vale lo stesso criterio, seppure con rapporti pi cautelativi.
9.2.3 Elementi snelli
La Circolare 96 pone un limite di snellezza ai pilastri in calcestruzzo leggero fissandola entro il limite:
l = lo / i < 70
dove l il coefficiente di snellezza nella direzione considerata, lo la
rispettiva lunghezza di libera inflessione ed i il rispettivo raggio dinerzia
della sezione di conglomerato.

9.3 DISPOSIZIONI COSTRUTTIVE


Le disposizioni costruttive specifiche per i calcestruzzi leggeri riportate nella
Circolare 96 sono poche ed in sostanza tutte incentrate su una prudente
valutazione delladerenza acciaio/calcestruzzo:
le armature ordinarie ammesse sono barre ad aderenza migliorata o reti
elettrosaldate.
il diametro delle barre non deve superare i 20 mm.
nelle strutture precompresse, ad armatura aderente, il diametro dei
trefoli non deve superare i 3/8 di pollice.
per lancoraggio delle barre valgono le prescrizioni di cui alle norme tecniche per il calcestruzzo normale, incrementando le lunghezze di ancoraggio e di sovrapposizione almeno del 25%.
Strutture portanti di edificio multipiano - Brescia

Rasamento di impalcato stradale - Isernia

26

CONSIGLI PER LA CONFEZIONE


10. CONSIGLI PER LA CONFEZIONE
Nel confezionamento del calcestruzzo laggregato di argilla espansa si impiega in modo analogo ad un inerte tradizionale, utilizzando pertanto le comuni
attrezzature presenti nei cantieri o nelle centrali di betonaggio.

10.1 CALCESTRUZZI PREMISCELATI IN SACCHI


Il calcestruzzo strutturale leggero premiscelato offre la garanzia di un prodotto sicuro, controllato e certificato, unita alla praticit nella gestione del cantiere. necessario attenersi scrupolosamente alle indicazioni riguardanti i
quantitativi dacqua da inserire nellimpasto, riportate sulle schede tecniche
e sui sacchi stessi, per non alterare le prestazioni attese.

10.2 CALCESTRUZZI PRECONFEZIONATI


preferibile che il dosaggio degli inerti venga fatto a volume; nel caso in cui
fosse eseguito in peso bene prestare particolare attenzione alla densit del
materiale e alle sue condizioni di umidit onde evitare errori nella composizione della miscela.
Si ricorda che laggregato leggero viene consegnato su mezzi ribaltabili,
pompato in silo o insaccato in Big-Bag da 1,5-2 m3. Al momento dellordine
possibile richiedere che sul documento di trasporto venga indicata la densit e lumidit del materiale per facilitare le fasi di confezionamento della
miscela. Ovviamente tali valori possono variare in funzione del tempo e delle
modalit di stoccaggio e vanno pertanto ri-verificate se il momento del getto
non prossimo a quello della consegna dellaggregato. Le condizioni di
stoccaggio non richiedono necessariamente un silo ma possono essere in
tramoggia o sul piazzale.
Il peso dellargilla espansa varia in funzione del tipo (Leca, Leca Strutturale o
Leca Terrecotte), della granulometria e dellumidit.
Per calcestruzzi con resistenze caratteristiche superiori a 25 N/mm2 si utilizza Leca Strutturale o Leca Terrecotte. Questi materiali possono essere considerati a superficie satura asciutta (s.s.a.) quando hanno unumidit pari ad
almeno il 7%.
Una volta verificate le condizioni di umidit degli aggregati (leggeri e non) e
fatte le dovute correzioni sui dosaggi, lordine consigliato di inserimento dei
componenti prevede il caricamento di tutto laggregato leggero (Leca, Leca
Strutturale o Leca Terrecotte) con circa i 2/3 dellacqua. Dopo pochi minuti
di mescolazione si pu procede allinserimento degli altri inerti e del legante,
del rimanente quantitativo dacqua ed infine degli additivi.

dalla Circolare96:
opportuno eseguire una prova del
mescolatore al fine di verificare l'idoneit per l'impasto previsto.
In condizioni normali, si consiglia di
introdurre i componenti dell'impasto
nel mescolatore in rotazione nel
seguente ordine:
- aggregato grosso
- 2/3 dell'acqua totale prevista
e, dopo un intervallo di circa 30"/ 60"
- aggregato fine e cemento,
- 1/3 dell'acqua prevista, con eventuali additivi.
Il tempo di miscelazione, a partire dall'avvenuta introduzione di tutti i componenti, non deve risultare inferiore a
un minuto primo, seppure sia consigliabile un tempo maggiore.
Posa e compattazione
I getti devono essere eseguiti a strati di
spessore limitato per consentirne la
vibrazione completa ed evitare il fenomeno della segregazione.

Corsie carrabili su salai dei padiglioni nuovo Polo Fiera Milano

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CONSIGLI PER LA POSA


11.1 POSA IN OPERA TRADIZIONALE
Per la posa in opera tradizionale (a canaletta o a secchione) del calcestruzzo di Leca premiscelato e preconfezionato non ci sono accorgimenti particolari che gi non siano inclusi nella buona pratica per i calcestruzzi tradizionali. Il premiscelato Leca CLS 1400, in particolare, pu essere anche messo
in opera mediante lutilizzo di pompe pneumatiche (da sottofondi). Molta
attenzione va posta alla compattazione con vibratori: specialmente per i getti
di calcestruzzo con densit inferiori a 1.600 Kg/m3 bene non insistere molto
con lago nel medesimo punto. Un movimento leggero e distribuito su tutta
la sezione eviter il rischio di segregazione. Ove disponibili (specialmente nel
settore della prefabbricazione) sono preferibili i casseri vibranti che consentono una pi uniforme compattazione del materiale.

11.2 POSA IN OPERA CON POMPA DA CALCESTRUZZI


In fase di progettazione ed esecuzione del conglomerato leggero, al contrario di quanto accade per i calcestruzzi tradizionali, vanno introdotti degli
accorgimenti per facilitare il pompaggio dellimpasto. La modalit di posa in
opera del calcestruzzo ne influenza quindi la ricetta.
A causa della capacit di assorbimento propria dellaggregato leggero
durante le fasi di pompaggio, pu accadere che parte dellacqua di impasto
venga assorbita. Limpasto finale risulta cos povero dacqua (bruciato) o
addirittura pu bloccarsi nella pompa. Un aumento del quantitativo dacqua
in fase di messa in opera faciliterebbe loperazione ma abbatterebbe inevitabilmente le resistenze del conglomerato, aumentandone il bleeding. quindi
necessario che laggregato leggero, al momento del pompaggio sia in condizioni tali da scorrere con estrema facilit. Ci realizzabile in due modi:
mediante la pre-bagnatura dellaggregato leggero e con lutilizzo della tecnologia SCC (come di seguito descritto).
11.2.1 Pompaggio mediante pre-bagnatura
La pre-bagnatura dellargilla espansa necessaria prima del confezionamento della miscela, nel caso in cui essa sia molto secca e comunque lontana
dalle condizioni di s.s.a. (saturazione a superficie asciutta). un procedimento assolutamente consigliato per il pompaggio di calcestruzzi strutturali molto
leggeri (densit comprese fra i 1.400 e i 1.600 Kg/m3) specialmente per quelli
confezionati con Leca 3-8. In pratica per piccole forniture sufficiente mettere il Leca a bagno nella betoniera la sera precedente al giorno dellimpasto.
Se il quantitativo di calcestruzzo da confezionare aumenta, necessario mantenere bagnato il Leca durante lo stoccaggio mediante irrigatori. Lo scopo di
queste operazioni dunque quello di fornire per tempo allargilla lacqua di
assorbimento in modo che non ne venga sottratta in fase di pompaggio.

(1)
Tale tecnica riguarda essenzialmente i calcestruzzi
strutturali leggeri con densit superiori a 1.600 Kg/m3
e confezionati con Leca Strutturale e Leca Terrecotte
che, ricordiamo, hanno margini di assorbimento
decisamente inferiori allargilla espansa Leca normale.

28

11.2.2 Pompaggio con tecnologia SCC (1)


Al fine di aumentare la fluidit dellimpasto ed evitare la segregazione per galleggiamento dellaggregato leggero si utilizzano le moderne tecniche dei calcestruzzi autocompattanti (SCC - self compacting concrete).
Mediante laggiunta di opportuni additivi fluidificanti ed arricchendo la curva
granulometrica con parti fini (aggiunte minerali come ceneri volanti, fumo di
silice ecc), possibile confezionare calcestruzzi ad elevata fluidit che tendono ad assestarsi da soli nei casseri. La tecnologia SCC, oltre a rendere
possibile il pompaggio di calcestruzzi strutturali di argilla espansa in qualunque condizione di umidit, consente di ridurre o evitare la compattazione del
getto aumentando cos le prestazioni del calcestruzzo in termini di resistenza, rigidezza e durabilit. Per fornire allimpasto unelevata reologia riducendo il rischio di segregazione vengono introdotti anche specifici additivi iperfluidificanti e viscosizzanti.

ESEMPI DI MIX DESIGN


12. PRESTAZIONI
A titolo riassuntivo seguono in tabella le prestazioni dei calcestruzzi strutturali leggeri impiegati nelle campagne sperimentali effettuate da Laterlite (in
collaborazione con ENCO ed altri laboratori) trattati nel corso di questa
monografia.
Il progettista pu utilizzare tali valori come indicazione delle prestazioni attese per calcestruzzi confezionati con aggregati leggeri e ricette dimpasto
simili a quelle riportate nel capitolo 13. Inserir cautelativamente eventuali
coefficienti correttivi in funzione della tipologia di cantiere, delle caratteristiche
del lavoro, della qualit della monodopera e di tutti quegli aspetti contingenti che riterr opportuni.
Tabella riassuntiva delle prestazioni
Calcestruzzo
denominato

Aggregato
[Kg/m3]

Massa vol. Massa vol. Resistenza Resistenza Modulo


Ritiro Fluage
a fresco
indicativa caratteristica a trazione elastico (a 28 gg) (a 28 gg)
[Kg/m3]
[Kg/m3]
[N/mm2]
[N/mm2] [N/mm2] [m/m] [m/m]

CLS A

Leca

1.650

1.570

15

13.000

CLS B

Termolite T6

1.720

1.640

30

2,9

18.100

CLS C

Leca STR

1.750

1.670

34

3,3

20.400

460

650

CLS D

Termolite T6

1.760

1.680

35

3,3

20.200

CLS E

Termolite T6

1.800

1.720

40

3,7

21.600

CLS F

Leca STR

1.850

1.770

35

22.000

CLS G

Leca TC

1.950

1.870

45

3,9

28.500

340

338

Leca CLS 1400

Premiscelato

1.480

1.400

25

2,8

15.000

Leca CLS 1600

Premiscelato

1.680

1.600

35

23.000

13. ESEMPI DI MIX-DESIGN


Seguono ora le ricette dimpasto dei calcestruzzi strutturali leggeri impiegati
nelle campagne sperimentali.
Questi mix-design sono indicazioni utili per realizzare impasti preliminari che
la competenza ed esperienza dei tecnici del settore sapr perfezionare ed
ottimizzare a seconda delle richieste e delle situazioni specifiche.
possibile richiedere allassistenza tecnica Laterlite la visita di un tecnico
presso il cantiere o limpianto di produzione di calcestruzzo per effettuare una
prova di pompaggio.
Ricetta

CLS 1

CLS 2

420

480

Cemento [kg/m3]
Ceneri volanti [kg/m3]

80

Leca Str 0-15 [kg/m3]

560

580

Sabbia 0-3 [kg/m3]

480

490

Superfluidificante [kg/m3] 5,0

5,8

Viscosizzante [kg/m3]

1,3

1,4

Acqua [kg/m3]

200

192

A/C

0,4

0,4

Mix design: formulazioni per calcestruzzi


pompabili (tecnologia SCC) con massa
volumica indicativa pari a circa 1.600
kg/m3 e Rck pari a circa 35 N/mm2.

Mix design: formulazioni della campagna sperimentale Laterlite


Ricetta

CLS A

CLS B

CLS C

CLS D

CLS E

CLS F

CLS G
(cem. 52,5)

Cemento [kg/m3]

400

330

400

395

490

400

425

Leca 3-8 [kg/m3]

270

Leca Str 0-15 [kg/m3]

590

Termolite T6 3-8 [kg/m3]

370

335

300

480

Termolite T6 8-12 [kg/m3]

145

130

115

Leca TC 0-6 [kg/m3]

395

Leca TC 6-12 [kg/m3]

285

Sabbia 0-4 [kg/m3]

760

675

600

690

680

780

600

Additivo [kg/m3]

4,5

1,65

4,95

1,58

1,96

6,0

6,34

Acqua [kg/m3]

180

181

160

190

196

180

205

A/C

0,45

0,55

0,4

0,48

0,4

0,45

0,51

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VOCI DI CAPITOLATO
14.1 CALCESTRUZZI LEGGERI PREMISCELATI
Calcestruzzo leggero premiscelato Leca CLS 1400 (1400 Ri)
Calcestruzzo leggero strutturale Leca CLS 1400 (o Leca CLS 1400 Ri) premiscelato in sacchi a base di argilla espansa speciale, inerti naturali, cemento tipo Portland e additivi. Densit a secco del calcestruzzo a 28 gg. circa
1.400 kg/m3. Resistenza caratteristica a compressione a 28 giorni (a 7 giorni per Leca CLS 1400Ri) determinata su cubetti confezionati a pi dopera
25 N/mm2.
Confezionamento e getto in opera secondo le indicazioni del produttore.
Calcestruzzo leggero premiscelato Calcestruzzo Pratico Leca CLS 1600
Calcestruzzo strutturale Calcestruzzo Pratico Leca CLS 1600 premiscelato
in sacchi a base di argilla espansa speciale, inerti naturali, cemento tipo
Portland e additivi. Densit a secco del calcestruzzo a 28 gg. circa 1.600
kg/m3. Resistenza caratteristica a compressione a 28 giorni determinata su
cubetti confezionati a pi dopera 35 N/mm2.
Confezionamento e getto in opera secondo le indicazioni del produttore.

14.2 CALCESTRUZZI LEGGERI PRECONFEZIONATI


Calcestruzzo strutturale leggero ed isolante
Calcestruzzo strutturale leggero costituito da argilla espansa Leca, inerti
naturali, cemento e additivi. Densit indicativa del calcestruzzo a 28 gg.
(da 1.400 a 1.600 kg/m3). Resistenza media a compressione a 28 giorni
determinata su cubetti confezionati a pi dopera (da 15 a 25 N/mm2).
Calcestruzzo strutturale leggero ad alta resistenza
Calcestruzzo leggero strutturale costituito da argilla espansa Leca
Strutturale, inerti naturali, cemento e additivi. Densit indicativa del calcestruzzo a 28 gg. (da 1.550 sino a 1.850 kg/m3). Resistenza media a
compressione a 28 giorni determinata su cubetti confezionati a pi dopera
(da 20 a 45 N/mm2).
Calcestruzzo strutturale leggero ad altissima resistenza
Calcestruzzo leggero strutturale costituito da argilla espansa Leca Terrecotte,
inerti naturali, cemento e additivi. Densit indicativa del calcestruzzo a 28
gg. (da 1.750 sino a 2.000 kg/m3). Resistenza media a compressione a 28
giorni determinata su cubetti confezionati a pi dopera (da 40 a 65 N/mm2).

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Chiesa Tenda della Riunione - Porto San Giorgio (AP) - Progettista Prof. Ing. Michele Mele

Bibliografia
D.M. 9 gennaio 1996 - Norme tecniche per il calcolo, lesecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato, normale precompresso e per le strutture metalliche;
pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.29 del 5 Febbraio 1996.
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Circolare n. 252 AA.GG./S.T.C; pubblicata su Gazzetta Ufficiale del 26 novembre 1996.
Circolare n. 37406/STC del 24.06.1993; pubblicata su Gazzetta Ufficiale del 16 agosto 1993.
UNI ENV 1992-1-1 Eurocodice 2 - Progettazione delle strutture di calcestruzzo, parte 1-1, regole generali e regole per gli edifici, pubblicata dallUNI.
UNI ENV 1992-1-4 Eurocodice 2 - Progettazione delle strutture di calcestruzzo, parte 1-4, regole generali-calcestruzzi di aggregati leggeri a struttura chiusa, pubblicata
dallUNI.
ACI 211.2-91 Standard Practice for selecting proportions for Structural Lightweight Concrete, 1991; pubblicato da American Concrete Institute-USA.
ACI 213R-87 Guide for structural Lightweight Aggregate Concrete, 1987; pubblicato da American Concrete Institute-USA.
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Lightweight aggregate Concrete - Codes and standards, state of the art - 1999; pubblicato da CEB-FIP.
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Calcestruzzo leggero strutturale - 1989; redatto e distribuito da Unicem SpA.
Collepardi M., Il Nuovo Calcestruzzo - 2001 Ed. Tintoretto
Hoff G.C., Wawm R., Weng J.K., Nunez R.E., The use of Structural Lighweight Aggregate Concrete in Off Shore Concrete Platforms, International Symposium on Structural
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Caroland W.B., Deep D., Janssen H.H., Spaans L., Spliced Segmental Prestressed Concrete I-Beams for Shelby Creek Bridge, PCI Journal, Ottobre 1992, Chicago, IL.
Fergestad S., Hagen T. Design of Bridges and Off Shore Structures using LWA Concrete Ed. Holand I., Hammer T.A. e Fluge F., Sandefjiord, Norway Giugno 1995.
Second International Symposium on Structural Lightweight Aggregate Concrete, Ed. Holand I., Helland S. e Smeplass S., Kristiansand, Norway Giugno 2000.

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