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C.GOLIA: Aerodinamica 1
Appendici
Scopo
Disolitolappendiceinlibriearticoliscientifici,unaparteaggiuntachecontiene
dati,tabelleecc..,certamentesecondariarispettoaquellaprincipale.
Loscopodelleappendicidiquestenotealquantodifferente,pichefornirvidati
(trannepoche)voglionosvolgereunazioneditutoraggioperaiutarviacapirechi,
cosa,come,perchequindiadaiutarviafare,acalcolare,edapresentarequanto
riuscite a produrre, autonomamente, a questo stadio di evoluzione del vostro
apprendimento.
Inconclusionequesteappendicinonsonosecondariealtesto,ecertamentesono
pariteticamente principali, come o forse pi del testo perch dovrebbero darvi
quelqualcosadiprofessionalitchevirimarrpialungo.
Indice
Appendice 1 Atmosfera Standard
Appendice 2 Progetto AEROFORCES
Appendice 3 Profili Alari
Appendice 4 Le equazioni del moto di un corpo rigido in un fluido
Appendice 5 Codice NACAPROF
Appendice 6 Codice Pannelli Sorgenti
Appendice 7 Metodo dei Vortici Concentrati
Appendice 8 Metodo Pannelli Portanti
Appendice 9 Ala Finita Lineare Dritta
Appendice 10 Strato Limite Completo
Appendice 11 Schema di rapporto tecnico
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C.GOLIA: Aerodinamica
A
1
Pag
gina |APP. 2
Ap
ppendice 1
Atmosferra Standardd
Unit S.I..
Unit Ingglesi
Ap
ppendice 2
Progetto Aeroforcess
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23
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9
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
PROGETTO n 1
Scrivere, ed utilizzare un programma di calcolo scritto in FORTRAN e chiamato
AEROFORCES capace di leggere dati (analitici/numerici/sperimentali) delle velocit e dei
coefficienti di attrito superficiali per ricavarne i coefficienti aerodinamici risultanti.
n
p
L
dS
X
xcp
x
V
dS
Mo
c = corda
( p n x + t x ) dS
FZ =
( p n z + t z ) dS
per il Momento (componente sull'asse Y), Mo, rispetto al bordo di attacco ( x=0 , z=0)
considerato positivo se cabrante (naso in su):
Mo =
z ( p n x + t x ) x ( p n z + t z ) dS
dove:
n = versore normale, nx ed nz componenti del versore rispetto agli assi x e z,
t = versore tangente, tx ed tz componenti del versore rispetto agli assi x e z,
La forza aerodinamica normalmente decomposta:
L = Fx sin + Fz cos
D = Fx cos + Fz sin
Ovviamente queste forze dipendono dalla forma del corpo, dalla sua posizione rispetto alla corrente
e dal regime del campo di moto [che dipende dalla velocit, dimensioni del corpo e dall'ambiente di
volo (quota dellatmosfera che determina p, , )].
Si preferisce usare una rappresentazione adimensionale di queste forze e del momento; ne
discendono i coefficienti aerodinamici che dipenderanno da altri numeri dimensionali [angolo
dattacco, numeri di Reynolds, Mach] :
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
Coefficiente di Portanza:
CL
Coefficiente di Resistenza:
CD
L
L
=
V2 S q S
D
D
=
V2 S q S
CM o
x cp c =
Mo
Mo
=
2
V S c q S c
CM o
CL
L
F
F
= x sin + z cos = sin
c p n x + c f t x dS + cos
c p n z + c f t z dS
S
q S
q S
q S
D
F
F
CD
= + x cos + z sin = cos
c p n x + c f t x dS + sin
c p n z + c f t z dS
S
q S
q S
q S
Mo
C Mo
x c p n z + c f t z dS
= z c p n x + c f t x dS
S
q c S S
CL
enddo
do j = 1, Nv
xv(i) zv(i) vv(i)
enddo
dove:
cfv(i)
xd(i), zd(i), vd(i), cfd(i) sono rispettivamente le coordinate x e z del punto e la velocit
ed il coefficiente di attrito sul dorso,
xv(i), zv(i), vv(i), cfv(i) sono rispettivamente le coordinate x e z del punto e la velocit
ed il coefficiente di attrito sul ventre.
Ovviamente i coefficienti di pressione sono ricavabili immediatamente dalle velocit superficiali
dalle relazioni:
cpd(i) =1- vd(i)2,
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
ds
nz
i+1
i+1
zi+1
zi+1
nx
zi
zi
xi
xi
xi+1
xi+1
z z (i + 1) z (i )
x x (i + 1) x (i )
e che inoltre, volendo effettuare gli integrali nella sola variabile "x":
ds =
z
dx
sin
; dz = ds sin =
dx = tan dx =
dx
cos
cos
x
da cui:
n x ds = sin ds = tan dx ; x ds = cos ds = dx ; n z ds = cos ds = d ; z ds = sin ds = tan dx
C FX =
1
z
C p, dorso
c
x
0
CM o =
1 0
= 2
c c
C p, ventre
dorso
z
x
+ C f , ventre
dorso
dx +
ventre
z
x
(C
f , dorso
z
x
dx
ventre
+ C f , ventre ) dx
z ( p n x + t x ) x ( p n z + t z ) dS =
c
z
C f , dorso
(C p,dorso C p, ventre ) x dx
f , dorso
C FZ =
z
C p, dorso
dorso
+ C f , dorso z dorso dx +
C
0
p, ventre
x dx +
ventre
+ C f , ventre z ventre dx
+ C f , ventre
dorso
z
x
ventre
z
x
ed quindi:
C L = C FX sin + C Fz cos
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
CD =
C FX cos + C Fz sin
f(x)
f ( x i ) + f ( x i +1 )
( x i +1 x i )
2
f(xi+1)
Int i
xi
x i +1
f ( x i +1 ) + f ( x i )
(x i +1 x1 )
f (x ) dx
2
f (x) dx
f(xi)
xi
N 1
f ( x ) dx =
Int
xi
i =1
xi+1
! ! ATTENZIONE ! !
Quanto segue una serie di considerazioni primordiali su come si
scrive un codice di calcolo in FORTRAN.
Quanto detto in forma arcaica e per niente ottimizzata.
Se ne sconsiglia la lettura
a quanti hanno esperienza nella programmazione FORTRAN
Le colonne da 1 a 5 sono usate per labels di riferimento (per GOTO, o per FORMATS).
Una C nella prima colonna, far ignorare tutto quanto segue nella riga; questo fatto sar
quindi usato per inserire commenti.
Una qualsiasi lettera nella 6.sta colonna collegher quanto scritto alla riga precedente (i.e.
continuazione).
Gli statements di istruzione devono essere compresi tra la 7ma e la 72.ma colonna.
Tutto quanto compreso dalla 73.ma posizione in poi sar ignorato.
L'uso di un compilatore moderno faciliter il riconoscimento delle quattro zone, in quanto colorer
differentemente quanto ivi inserito. Inoltre tutte le funzioni interne del linguaggio (nomi riservati)
saranno colorati in un modo diverso dagli statements.
Il linguaggio FORTRAN ignora la differenza tra lettere maiuscole e quelle minuscole: per cui le
variabili ICAT, icat, Icat, iCat, ecc saranno considerati come simili.
E' da dire che il codice che stiamo considerando , in effetti, molto semplice, ma approfittiamo di
questa occasione per illustrare l'uso di particolari tecniche (COMMON, SUBROUTINES,
FUNCTIONS, ecc), che saranno usate quindi ad libitum al solo scopo di rendere lo studente
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
familiare al loro utilizzo [questo causer gonfiamento e complicazione, non necessario, del
programma].
Un programma FORTRAN inizia con una riga del tipo "PROGRAM XYZ" e finisce con una riga
"END"
In genere la sua struttura la seguente:
subito dopo la prima riga occorre mettere le dichiarazioni (singola/doppia precisione, variabili
reali, variabili interi, variabili caratteri, variabili logiche, aree comuni, vettori, matrici, ecc)
(capitolo 0)
dopo mettere gli statement di esecuzione che, in via generale, comprendono una fase di lettura
(input) di informazioni (capitolo 1), una fase di elaborazione delle informazioni (capitolo 2),
ed una fase di scrittura (output) dei risultati (capitolo3).
Anche se non necessario, nello specifico caso usiamo delle subroutine per i vari capitoli.
123456789012345678901234567890123456789012345678901234567890012
3456789012
program AEROFORCES
c-----capitolo 0: dichiarazioni
inserire qui le vostre dichiarazioni
c------capitolo 1
call reading
c------capitolo 2
call calcola
c------capitolo 3
call printout
c------fine
stop
end
Capitolo.0...DICHIARAZIONI
Una variabile se non dichiarata IMPLICITAMENTE considerata dal FORTRAN come
intera se inizia con una lettera che va da I ad N,
reale, a singola precisione, se la variabile inizia con una lettera che va da A ad H ovvero da
O a Z.
Per cui la variabile Icat sar considerata con intera, la Ciat come reale a precisione singola.
Se si volesse la Icat come reale occorrer inserire lo statement:
REAL Icat
analogamente se si volesse la variabile Ciat come intera occorrer inserire lo statement:
INTEGER Ciat
Vettori e matrici devono essere specificati nelle DIMENSION. Nello specifico preferiamo
specificarli nelle aree COMMON etichettate. Nota abbiamo separato le COMMON di variabili
intere da quelle contenenti variabili reali.
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
Capitolo.1...LETTURA DATI
Nello specifico i dati saranno letti da un file esterno. A tale scopo si usa una SUBROUTINE
chiamata READING, che comunica alle altre subroutine, tutti i dati tramite le aree COMMON.
Da notare che occorre mantenere la doppia precisione implicita, ed occorre specificare che le
variabili FILEIN e FILEHEAD sono delle stringhe di caratteri.
Nel seguito il nome del file da leggere viene richiesto su video (unit *), e si dovr immettere da
tastiera (unit *).
Dopo di che si apre una unit di lettura (nella fattispecie 1), si legge quanto dovuto, dopo di che la si
chiude.
Nota si usa una funzione PAUSE che blocca la esecuzione, questa continuer dopo che si preme il
tasto della tastiera indicato sullo schermo. L'uso della pause pu essere importante nella fase di
debugging del programma, nella quale si fanno delle stampe per verificare la correttezza
dell'esecuzione di casi extra-semplici.
In conclusione il capitolo 1 dovrebbe contenere una SUBROUTINE come quella che segue
SUBROUTINE READING
implicit double precision (a-h,o-z)
character*64 filein, filehead
common /main1/ nd,nv,alfa
common /main2/ xd(401),zd(401),vd(401),cpd(401),cfd(401),
& xv(401),zv(404),vv(401),cpv(401),cfv(401),cp(401),cf(401)
common/filenames/ filein,filehead
c.....leggi dati da file esterno
print*,' Inputta percorso e nome file di uscita'
read*, filein
open(1,file=filein,status='unknown')
c.....leggi/stampa titolo del file
read (1,'(a)') filehead
print*, ' '
write(*,'(a)') filehead
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
zo=
zd(1)
corda=
xd(np) - xd(1)
c.....inizializza
Fzd=
0.
Fxd=
0.
CMod=
0.
Fzv=
0.
Fxv=
0.
CMov=
0.
c:::::::::::::::::::::DORSO:::::::::::::::::::
print*,' valori medi i dati dorso: dzdx,x,z,cp,cf'
do i=1,nd-1
dxd=
xd(i+1)-xd(i)
dzd=
zd(i+1)-zd(i)
xmd=
DMEDIA(xd(i+1),x(i))
zmd=
DMEDIA(zd(i+1),z(i))
cpdm=
DMEDIA (cpd(i+1),cpd(i))
cfdm=
DMEDIA (cfd(i+1),cfd(i))
dzdxd=
dzd/dxd
c
Fzd= Fzd +(-cpdm + cfdm*dzdxz)*dxd/corda
Fxd= Fxd +(+cpdm*dzdxd + cfdm)*dxd/corda
CModp= CModp + (cpdm*(xmd + zmd*dzdxd)+
&
cfdm*(zmd - xmd*dzdxd))*dxd/corda/corda
end do
c
pause
C::::::::::::::::::::VENTRE:::::::::::::::
do i=1,nv-1
dxv=
xv(i+1)-xv(i)
dzv=
zv(i+1)-zv(i)
xmv=
DMEDIA(xv(i),xv(i+1))
zmv=
DMEDIA(zv(i),zv(i+1))
cpvm=
DMEDIA(cpv(i+1),cpv(i))
cfvm=
DMEDIA(cfv(i+1),cfv(i))
dzdxv=
dzv/dxv
c
Fzv=
Fzv + (cpvm+ cfvm*dzdxv)*dxv/corda
c
Fxv=
Fxv +(- cpvm*dzdxv + cfvm)*dxv/corda
c
CMovp= CMovp (cpvm*(xmv+zmv*dzdxv)+
&
cfvm*(zmv-xmv*dzdxv))dxv/corda/corda
end do
c------componi le forze
Fx=
Fxd+Fxv
Fz=
Fzd+Fzv
CL=
-Fx*sin(alfar)+Fz*cos(alfar)
CD=
Fx*cos(alfar)+Fz*sin(alfar)
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
c
RETURN
END
c============fine calcoli==================
Capitolo 3: Outputs
L'output di stampa [su video (*) e su file (5)] viene realizzato (pessimamente) mediante questa
subroutine:
SUBROUTINE PRINTOUT
implicit double precision (a-h,o-z)
character*64 filein, filehead, fileout
common/filenames/ filein,filehead
common/prnt/CL,CD,CM
c
print*,' vuoi output su file ? (0=NO) (1=SI)'
read*, intprint
if(intprint .eq. 1) then
c
print*,' Inputta percorso e nome file di uscita dati es. dati.txt'
read*, fileout
open(5,file=fileout,status='unknown')
c
write(5,'(a)') 'file di lettura: ','filein'
write(5,'(a)') 'intestazione file: ','filehead'
write(5,1000) np,nv,alfa
1000 FORMAT(1x,'np = ',I3,1x,' nv = ',I3,2x,' alfa = ',f7.3)
write(5,*)' '
write(5,*)' coefficiente di portanza =', CL
write(5,*)' '
write(5,*)'coeff.resist. =', CD,CDd,CDv
write(5,*)' '
write(5,*)'coeff.mom.(bda)=', CMo,CMod,CMov
write(5,*)' '
write(5,*)'xcp/c= ', CMo/CL
close(5)
c
end if
c
write(*,'(a)') 'file di lettura: ','filein'
write(*,'(a)') 'intestazione file: ','filehead'
write(*,1000) np,nv,alfa
write(*,*)' '
write(*,*)' coefficiente di portanza =', CL
write(*,*)' '
write(*,*)'coeff.resist. =', CD,CDd,CDv
write(*,*)' '
write(*,*)'coeff.mom.(bda)=', CMo,CMod,CMov
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
write(*,*)' '
write(*,*)'xcp/c= ', CMo/CL
RETURN
END
c=======fine capitolo 3==================
Per ragioni squallidamente dimostrative si fa (squallido) uso di una funzione esterna che fa la media
di due costanti:
c========== funzione MEDIA=========
FUNCTION DMEDIA(f1,f2)
implicit double precision (a-h,o-z)
DMEDIA= (f1+f2)/2.d0
RETURN
END
c==== fine funzione MEDIA========
Ne approfittiamo per chiederci:
perch la funzione dichiarata DMEDIA invece che MEDIA?
ATTENZIONE
Quanto riportato in grassetto pu essere copiato in un listato di programma FORTRAN con
copia/incolla.
Ma bada che:
il FORTRAN accetta file text e non doc!
vi sono nascosti degli errori (alcuni diabolicamente voluti altri sciaguratamente presenti) che il
vostro compilatore dovrebbe rilevarvi,
cos avrete la possibilit di esercitarVi al debugging del codice, i.e. a trovare gli errori ed a
correggerli (niente di pi istruttivo il capire gli errori che si fanno!)
Buon lavoro
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
file: aeroforces_valid_01.dat
file di validazione del codice aeroforces : lastra piana CL=1, CD=2 ?
5
5
0.
0.
0.
1.
1.
0.25 0.
1.
1.
0.5 0.
1.
1.
0.75 0.
1.
1.
1.0 0.
1.
1.
0.
0.
0.
1.
0.25 0.
0.
1.
0.5 0.
0.
1.
0.75 0.
0.
1.
1.0 0.
0.
1.
Secondo Voi,
questo file cosa rappresenta?
usando il cervello corretto prevedere CL=1, CD=2?
Provate ad usare il vostro codice per vedere cosa esce per CL e CD!
Cos avrete fatto un primo passo di validazione!
Sbizzarritevi a creare, in modo intelligente, altri casi che significativamente possono testare tutte le
particolarit del vostro codice.
Nel secondo caso potrete modificare il file di cui
sopra per simulare il caso di un cilindro con
circolazione la cui velocit periferica sia
[cap.2.3.5.1]:
V= 2 sin() + K/2
cf=0.
V=1
CD=0
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
Appendice 3
Profili Alari
NACA-0006
NACA-0009
NACA-0012
NACA-2412
NACA-4412
NACA-23012
NACA-651-012
GA(W)-1
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
Aero_APP_a.docx
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Paginaa |APP. 16
C.GOLIA: Aeerodinamica 1
Naca 0006
Aero
o_APP_a.docx
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
Aero_APP_a.docx
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Paginaa |APP. 18
C.GOLIA: Aeerodinamica 1
Nacaa 0009
Aero
o_APP_a.docx
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9
Paginaa |APP. 19
C.GOLIA: Aeerodinamica 1
Naca 00012
Aero
o_APP_a.docx
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Paginaa |APP. 20
C.GOLIA: Aeerodinamica 1
Nacca 2412
Aero
o_APP_a.docx
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Paginaa |APP. 21
C.GOLIA: Aeerodinamica 1
Naca 44412
Aero
o_APP_a.docx
23/01/2009
9
Paginaa |APP. 22
C.GOLIA: Aeerodinamica 1
Nacaa 23012
Aero
o_APP_a.docx
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Pagina |APP. 23
C.GOLIA: Aerodinamica 1
Aero_APP_a.docx
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Paginaa |APP. 24
C.GOLIA: Aeerodinamica 1
Nacca 651-012
Aero
o_APP_a.docx
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Paginaa |APP. 25
C.GOLIA: Aeerodinamica 1
GA(W)-1
Aero
o_APP_a.docx
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Pagina |APP. 26
C.GOLIA: Aerodinamica 1
Appendice 4
Le equazioni del moto di corpi rigidi in un fluido
Consideriamo un corpo in moto in un fluido viscoso, e che la estensione della sua traiettoria risulti
trascurabile rispetto al raggio della Terra. In tale caso si potr assumere la terra piatta e che quindi il
vettore gravit sia costante (non cambia intensit e direzione) agendo sempre secondo lasse
verticale (in un riferimento cartesiano).
Per semplificazioni didattiche considereremo campi di moto piani, e usiamo un riferimento
cartesiano con gli assi x e z nel piano del moto.
Non considereremo quindi le componenti (delle forze, delle accelerazioni, delle velocit e degli
spostamenti) nella direzione (y) normale a tale piano.
Ovviamente quanto detto sar facilmente estensibile a moti non planari, con opportune
implementazioni che non altereranno per i concetti fondamenti per le equazioni alla traslazione,
ma che richiederanno una dinamica pi complicata per le equazioni alla rotazione.
Considereremo inoltre corpi rigidi, in tal caso le equazioni del moto del baricentro del corpo e
quelle del moto attorno al baricentro (rotazione) saranno indipendenti.
Nel caso di corpi a massa variabile (ma configurazione
rigida) faremo ulteriormente lipotesi semplificativa che il I CG = m A 2 (A costante, m variabile)
momento dinerzia ICG attorno al baricentro (CG) sia
rappresentabile mediante un raggio di girazione costante .
E abbastanza ovvio che conviene porre lorigine degli assi nel baricentro del corpo.
Per lorientazione degli assi (fermo restando che lasse delle y costante e normale (entrante) al
piano delle figure che elaboreremo, abbiamo delle scelte (tutti riferimenti orto-normali):
Assi vento (s,n)
B
l
MCG
V
x
D
mg
= angolo dattacco;
= angolo di assetto;
=angolo di spinta
MCG il momento delle forze aerodinamiche rispetto al baricentro
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
dV
= S cos( + ) D (m g B) sin
dt
d
= S sin( + ) + L (m g B) cos
dt
d
d
rot
( m + m app
) = l S sin + M CG
dt
dt
A2
ds
=V
dt
dx
= V cos
dt
dz
= V sin
dt
d2
dt 2
+ A2
rot
d( m + m app
) d
dt = l S sin + M CG
dt
du
= S cos( + + ) D cos L sin
dt
dw
= S sin( + + ) D sin + L cos (mg B)
dt
w
= tan 1
u
d
rot d
A 2 m + m app
= l S sin + M CG
dt
dt
ds
= V = u2 + w2
dt
dx
dz
= u = V cos ;
= w = V sin
dt
dt
( m + m app )
lungo lasse ):
lungo lasse ):
equilibrio alla rotazione:
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d
rot d
m + m app
= l S sin + M CG
dt
dt
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
ds
=V
dt
dx
= V cos
dt
dz
= Vsin
dt
dT
equv. dm
= Tscarico c scarico
+ S convettiva
h (T To ) + S irradiante
o T 4 + D V
corpo
corpo
dt
dt
dove:
T
= temperatura media del corpo
h
= coefficiente globale di scambio termico (funzione della forma, del regime di moto
e quindi
dei numeri di Re, Gr, Mach)
cequiv = calori specifici equivalenti, rispettivamente per il corpo e per i gas di scarico
o
= 5.67 108 [W/(m2K4)]
costante di Stefan-Boltzman
S=S(t) ;
m=m(t)
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
m p = portata gas di scarico (possibile funzione del tempo, di solito costante in propulsione solida)
c jet = velocit di scarico
t
m = m iniziale - m p dt
0
p=p(z)
T=T(z)
Esercizio A.4. 1
Un miscelatore composto da due coppe (semi-sfere) di diametro
10 cm, poste ad una distanza di 0.6 m dall'asse di rotazione.
Stimare la potenza necessaria per miscelare una sostanza acquosa,
con una velocit di rotazione di 60 rpm
Esercizio A. 4. 2
Un miscelatore composto da due semi-tubi di diametro 10 cm e
lunghi 30 cm, posti ad una distanza di 0.6 m dall'asse di rotazione.
Stimare la potenza necessaria per miscelare una sostanza acquosa,
con una velocit di rotazione di 60 rpm
Esercizio A. 4. 3
Si vuole dimensionare un paracadute capace di rallentare un corpo del peso di 120 kg ad una
velocit di discesa terminale di 5 m/s.
Determinare il diametro in condizioni di atmosfera standard.
Esercizio A. 4. 4
Un viscosimetro basato sul fatto che il coefficiente di resistenza di una sfera, per Re<1 ,
CD=24/ReD .
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
Una sfera di acciaio (sfera = 7800 kg/m3) con diametro D = 6 mm, lasciata cadere in un olio
lubrificante (olio SAE 30: olio = 933 kg/m3), ha una velocit terminale di 70 cm/s ad una certa
temperatura.
Determinare la viscosit dinamica () dell'olio a quella temperatura.
Verificare se l'ipotesi ReD<1 verificata.
SE l'ipotesi non fosse verificata cosa fareste per misuare la ?
Esercizio A. 4. 5
Un anemometro composto da due coppe (semi-sfere) aventi diametro di 5 cm, poste a 15 cm di
distanza da un asse di rotazione collegato ad una generatore elettrico a tensione costante (12 Volts)
che opera con un rendimento di 0.85.
Calcolare la curva caratteristica V-Ampere
Esercizio A.4. 6
Un fumaiolo di forma cilindrica , diametro 1 m , altezza 25 m, investito da un vento uniforme di
50 km/h (assenza di turbolenza e raffiche).
Assumendo condizioni di atmosfera standard e trascurando gli effetti di bordo, determinare:
La forza resistente,
Il momento flettente alla base,
La frequenza (rad/s) delle vibrazioni indotte dal vento sul fumaiolo.
Esercizio A. 4. 7
Su di un'isola deserta un discendente di R.Crusoe, con i potenti mezzi a
sua disposizione, costruisce un rudimentale generatore eolico per
alimentare l'impianto stereo che riuscito a salvare dal naufragio della
sua nave.
Ha trovato un cassa rettangolare (lato 0.80 m, H=1.20 m), ed ha
pensato di tagliarla diagonalmente, e di accoppiare, con un
moltiplicatore, i due pezzi ad un asse ruotante verticale posto
sull'alternatore che ha recuperato dal motore della scialuppa di salvataggio (ovviamente naufragata).
Assumendo un rendimento globale meccanico pari a 0.8, quanto deve essere la velocit del vento
per poter alimentare lo stereo al massimo (150 w) della potenza per ascoltare il suo CD preferito,
fortunatamente trovato sulla spiaggia?
In tali condizioni a che velocit gira la macchina?
Quale deve essere il rapporto di moltiplicazione (stabilizzato) se l'alternatore (a 12Volts) ha una
caratteristica Ampere=.010 x Nrpm
Esercizio A. 4. 8
Un aereo ultra leggero acquistato in USA, ha le seguenti caratteristiche:
massa a vuoto =3000 lb , superficie alare 300 ft2 , velocit di decollo 100 ft/s , potenza installata
45 Hp
Polare sperimentale: CL= 0.35 (0.2 +1) CD=0.008 (2+1)
( in gradi)
Con due persone a bordo (160 kg) e pieno di carburante (30 kg) l'aereo riesce a decollare?
Quanto vale la potenza minima al decollo?
Aero_APP_a.docx
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
Esercizio A. 4. 9
La vostra automobile ha un peso a vuoto di 800 kg, un'area frontale di 1.8 m2 , un coefficiente di
resistenza (finestrini e prese d'aria chiusi) Cx=0.5 ed un coefficiente di attrito al rotolamento di
0.015 [(forza resistente)/(forza peso)]
La potenza massima del motore 110 HP, il consumo (medio) 300 gr/(HP ora), rendimento di
trasmissione 0.85.
In condizioni standard ( 2 passeggeri + 40 litri di combustibile), e senza aria condizionata:
determinare la velocit massima (supponendo che il rapporto al ponte ottimale)
determinare il consumo di carburante (litri/100km) per la crociera (in piano) , a 70 km/h, a 130
km/h ed alla velocit massima
quale la velocit per cui la resistenza aerodinamica pari a quella di attrito al rotolamento
Quindi:
ripetere l'analisi in condizione di massimo carico (5 x (passeggeri +15 kg di bagaglio), pieno di
carburante=80 litri)
Quindi bis:
ripetere le due analisi su di un falsopiano in salita
10%.
Esercizio A. 4. 10
600 ton.
Aero_APP_a.docx
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
Vo
zmax
o
x
s
M+6
C D = 0.04 + 250 M 2 exp
p
h
=
= exp ,
p0 o
H
dove h l'altezza dal suolo (metri) e per l'atmosfera terrestre H=7050 (metri).
Esercizio A. 4. 14
Un aereo d'attacco al suolo vola orizzontalmente ad una quota 10000 m. con una velocit di 800
km/h, e sgancia una bomba sferica da 300 Kg avente un diametro di 20 cm, ed un CD=0.08.
Assumendo atmosfera isoterma ed assenza
V
Esercizio A. 4. 15
Il solito rais del problema precedente si
esaltato e vuole costruire un razzo ICBM per
festeggiare il Capodanno lanciando su
un'isola lontana una bomba di carta (sic!).
Il razzo pesa alla partenza, 2 tonnellate il cui
90 % costituito da propellente.
Il propellente solido usa una camera di
combustione ed un ugello che realizza una
velocit di scarico di cjet=3000 m/s,.
mg
D
S
[di solito in un razzo a propellente solido dm/dt costante dall'accensione allo spegnimento]
Aero_APP_a.docx
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
Data la rudimentalit della tecnologia disponibile, il razzo segue una traiettoria a gravit, cio una
traiettoria per cui sia portanza nulla e la spinta allineata con la direzione della velocit.
Per questo caso le equazioni generali del moto di possono semplificare:
nella direzione della velocit:
dV
= (S D ) M g sin
dt
MV
d
= Mg cos
dt
dy
= Vsin
dt
dx
= V cos
dt
Trascurando l'inerzia alla rotazione, determinare le traiettorie y(t), x(t) , y(x) per diversi valori
dell'angolo di lancio o=80,60,40.
Assumere che
il coefficiente
di
resistenza
del
missile
vari
con
Mach
secondo
la
formula:
M+6
C D = 0.04 + 250 M 2 exp
p
h
=
= exp , dove h l'altezza dal
p0 o
H
P.S. non seguite l'esempio e non sparate i botti n a Capodanno, n quando vince il Napoli.
Cilindro
105
Cilindro ellittico:
4 104
Rapporti di forma
CD
circolare:
104
1.2
a:b=2:1
0.6
0.46
4:1
Aero_APP_a.docx
Numero di
Reynolds
0.32
105
Pagina |APP. 34
C.GOLIA: Aerodinamica 1
Forme aerodinamiche:
8:1
0.29
0.20
2.5 104
2.5 104
1:2
1.8
0.5
< 5 105
>1 106
c/t=1
1.5
2
3
4
5
6
7
8
quadrati:
Cilindri
120
triangolari:
107
107
107
107
107
107
107
107
107
2.0
3.5 104
3.5 104
1.6
Cilindri
0.35
0.12
0.06
0.04
0.04
0.04
0.045
0.048
0.052
104
2.0
120
104
1.72
90
2.15
104
1.60
104
90
60
Aero_APP_a.docx
23/01/2009
Pagina |APP. 35
C.GOLIA: Aerodinamica 1
104
2.20
60
30
30
Cilindri semi-
1.39
104
1.80
104
1.0
104
tubolari
2.3
104
1.12
104
Rapporti di forma
1.1
Cubo:
Coni:
60
Numero di
Reynolds
104
104
0.5
1.7
Emisfere:
Aero_APP_a.docx
CD
104
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Pagina |APP. 36
C.GOLIA: Aerodinamica 1
104
0.4
b/h=1
5
10
20
Piastre rettangolari:
h
104
104
104
104
1.15
1.2
1.3
1.5
104
1.28
Disco:
Cilindri allineati:
h/D=0.5
1
2
4
8
0.050
Fusi: b/h=1
1.5
2
3
4
104
1.15
0.9
0.85
0.87
0.99
104
104
104
104
0.070
0.032
0.030
0.033
0.041
107
107
107
107
107
0.060
0.068
0.078
107
107
107
107
6
7
8
Listato di un codice in FORTRAN che integra un sistema di 4 equazioni differenziali del primo
ordine con un metodo Runge Kutta 4.to ordine
C
C
PROGRAM PROVARK01
demo di un programma di prova tipico per un'integrazione
alla Runge Kutta del 4.to ordine
DIMENSION Y(15),F(15)
c
print*,'****************************************************
**'
print*,'*
print*,'*
print*,'*
print*,'*
Aero_APP_a.docx
Fludodinamica
*'
programma di prova per integrazione ODE
*'
RUNGE KUTTA 4.o ordine
*'
alunno Mormile Luigi a.a. 2000/2001
*'
23/01/2009
Pagina |APP. 37
C.GOLIA: Aerodinamica 1
print*,'****************************************************
**'
C
condizioni iniziali
X=0.0
XLIM=30.0
H=0.1
ISTEP=20
ICOUNT=0
M=0
N=4
Y(1)=0.0
Y(2)=0.0
Y(3)=100.0
Y(4)=100.0
open(1,file='Dati.dat')
print*,' Tempo
x
z
dx/dt
dz/dt '
WRITE(1,1000) X,(Y(I),I=1,N)
WRITE(*,1000) X,(Y(I),I=1,N)
C
inizia l'integrazione
C
verifica se est superato il limite
8
IF (X-XLIM) 6,6,7
C
si incrementa il contatore
6
ICOUNT=ICOUNT+1
9
CALL RUNGE(N,Y,F,X,H,M,K)
GO TO (10,20),K
C
K=1 calcola il valore delle derivate
10
CALL FNC(N,Y,F,X)
C
ritorna a RUNGE
GO TO 9
C
K=2 completato il passo di integrazione
20
CONTINUE
c
verifica se si vuole stampare
IF(ICOUNT/ISTEP*ISTEP.EQ.ICOUNT) THEN
write(1,1000) x,(y(i),i=1,n)
write(*,1000) x,(y(i),i=1,n)
END IF
C
continua integrazione
GOTO 8
CLOSE(1)
7
STOP
1000 FORMAT(1X,F8.2,1x,5(E10.4,1X))
END
C....sssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss
SUBROUTINE RUNGE(N,Y,F,X,H,M,K)
C
usa Runge-Kutta del 4.to ordine con i coefficienti'd Gill
C
C
integra il sistema di N equazioni ordinarie del prima ordine:
Aero_APP_a.docx
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Pagina |APP. 38
C.GOLIA: Aerodinamica 1
C
C
C
23/01/2009
Pagina |APP. 39
C.GOLIA: Aerodinamica 1
C===================================
Esercizio A. 4. 16
capire questo codice cosa sta integrando (back-engineering: a volta serve!)
..
Esercizio A. 4. 17
vedere se il codice sopra riportato vi funziona
Esercizio A. 4. 18
adattare il codice ad un altro problema vedi esercizi da A.4.12 a A.4.15
Aero_APP_a.docx
23/01/2009
C.GOLIA: Aerodinamica
A
1
Esercizio A.
A 4. 19
Capire il liistato di cui sopra che problema
p
rissolve
Esercizio A.
A 4. 20
Prova ad inntegrare lo stesso
s
probllema dellessercizio 4.16 con MAP
PLE
..
Aero_APP__a.docx
23
3/01/2009
9
Pagina |APP. 41
C.GOLIA: Aerodinamica 1
Appendice 5
Codice NACAPROF
Il codice NACAPROF genera i dati delle superfici per i profili NACA a 4 e 5 cifre.
Alla partenza il codice chiede limmissione
del numero di nodi: sul ventre Nventre e sul dorso Ndorso, ovviamente il numero di
nodi totali sar pari a Nventre+Ndorso
del codice del profilo NACA (4 o 5 cifre) che viene letto come intero: nacan= abc d e
del percorso e del nome del file di uscita (ad es. n4412.dat)
Sfruttando il fatto che nacan un numero intero (la divisione tra interi genera un intero, si scartano
gli eventuali decimali), con divisioni successive si estraggono i parametri del profilo:
[nacan/100-10* nacan/1000]*0.1
[nacan/1000]*0.01
0.2025
2.6595*(0.2025)3
x 1 + cos
=
per = 0,...2 con
c
2
=dcamber/dx
thick(zz)/c
y/c
camber(zz)/c
Nventre+
Ndorso
x/c
Nventre
1
zz
Linea media
Aero_APP_a.docx
23/01/2009
Pagina |APP. 42
C.GOLIA: Aerodinamica 1
csl(i)/c
csl(i)/c
zz, nacan,tau,epsmax,ptmax
thick, camber, beta
Aero_APP_a.docx
23/01/2009
Pagina |APP. 43
C.GOLIA: Aerodinamica 1
Appendice 6
Codice Pannelli Sorgenti
P(x,y)
pannello j-esimo
o
o
estremi
pannello
o
ni
punti di controllo
pannello i-esimo
A tale scopo si suddivide il
contorno del corpo in N pannelli, che di solito, per successive implementazioni portanti, si fanno
iniziare dal bordo duscita e si numerano in senso orario.
Le N incognite i=dQi/ds (che sono di per s, funzioni Laplaciane) vengono determinate imponendo
che il corpo sia linea di corrente.
In una formulazione alla Neumann, questo viene fatto imponendo lannullamento delle velocit
normali al corpo in N punti di controllo, assunti essere medi degli N pannelli.
n
Ponendo
Vn = V ,n + Vn = U cos i +
N ij
(X i ,Yi )
(X j+1 ,Y
j=1
j+1
Sj
ni
nj
o
(x i ,yi )
Dove:
sj
(X i+1 ,Yi+1 )
R ij
dsj
se i = j
1 / 2
d ln R ji
Ni j = 1
ds j se i j
2
dn i
pannello
j
pannello i-esimo
y
(Xj ,Yj )
pannello j-esimo
b i = U cos i
Nij detto coefficiente di influenza del pannello j sul pannello i e rappresenta la velocit indotta
dal pannello j nel punto di controllo del pannello i e normalmente al pannello stesso,
Rji il raggio vettore dal generico punto del pannello j al punto di controllo del pannello i,
ni la normale al pannello i,
i langolo orientato della normale al pannello i rispetto alla corrente asintotica (asse X).
Una volta risolto il sistema di equazioni lineari per le j , le velocit tangenziali negli N punti di
controllo i sono calcolate tramite la:
n
Vt = V ,t + Vs = V sin i +
Tij
j=1
(i j)
dove Tij che rappresenta il coefficiente di influenza del pannello j sulla velocit tangenziale
del punto di controllo del pannello i dato da:
Aero_APP_a.docx
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Pagina |APP. 44
C.GOLIA: Aerodinamica 1
Tij =
1 ln R ij
ds j
2
s i
Da notare che scomparso il contributo alla velocit tangenziale di un pannello su se stesso. A parte
la prova matematica (3.12.3) , si pu facilmente intuire, da un punto di vista fisico, che un pannello
sorgente emette flusso di volume dalla sua superficie verso l'esterno e verso l'interno del corpo, in
direzione perpendicolare alla tangente al pannello stesso e che quindi il contributo nella direzione
tangenziale nullo.
Una volta calcolate le velocit superficiali, il coefficiente di pressione superficiale, per ogni
pannello, si determina facilmente come:
V
c p,i = 1 i
V
Aero_APP_a.docx
A(i,i)= * 2 =
23/01/2009
Pagina |APP. 45
C.GOLIA: Aerodinamica 1
Le altre componenti delle matrici di influenza sono calcolate, facendo riferimento alla figura, come
segue:
Si vogliono usare le formule di integrazione delle distribuzioni di sorgenti (2.2.6.1) per le
componenti della velocit indotta in un punto,
u sorg ( x, z) =
1 (x + A / 2)2 + z 2
ln
2 2 (x A / 2 )2 + z 2
w sorg ( x, z ) =
zA
tan 1 2
2
2
2
x + z ( A / 2)
Vy
(2.1)
Pannello i
n(j)
Vx
y
xq
t(i)
yq
R ji
DY
x
n(j
)
t(j)
Pannello j
xq = R ji t(j)
yq = R ji n(j)
X
DX
Vx =
(
(
)
)
2
2
1 x q + s( j) / 2 + y q
ln
2 x q s( j) / 2 2 + y q 2
y q s( j)
Vy = tan 1 2
2
2
x q + z q (s( j) / 2)
che sono le velocit (unitarie) indotte dal pannello j nel punto di controllo del pannello i ma
orientate secondo gli assi del pannello j.
Per ottenere le componenti di velocit nelle direzioni tangenziale e normali al pannello i, occorre
ripassare per il sistema assoluto:
prima calcolare la velocit nel sistema assoluto:
V ji,ass=Vx t(j)+Vy n(j)
e proiettare questa sul pannello i :
= V ji,ass n(i)
ovvero:
V ji,normale al pannelli i
Poich si assume sempre velocit asintotica unitaria il termine noto semplicemente b(i)= - n(i) i
A( I , N+1)
La subroutine assembla il sistema nella matrice aumentata a destra A = [AN(I, J) | A(I, N + 1)]
Subroutine GAUSS(1) risolve il sistema di equazioni algebriche e pone la soluzione il A( I , N+1)
Aero_APP_a.docx
23/01/2009
Pagina |APP. 46
C.GOLIA: Aerodinamica 1
Vt =
Tij V sin i
j=1
( i j)
Do i=1,N
VT(i)=0.
Do j=1,N
VT(i)=VT(i)+A(j,Nplus)*AT(I,J)
Enddo
VT(i)=VT(i)+DTXY(I,1)
Enddo
La Subroutine OUTDATA(N) provvede alloutput. Chiede se si vuole un output su file:
se si (input1) chiede il percorso ed il nome del file di output in cui scrive (su file e su video) in
prima linea il perimetro del profilo e quindi di seguito I,XC(i),YC(i),VT(i),CP(i)
se NO (input 0) scrive solo su video
Aero_APP_a.docx
23/01/2009
Pagina |APP. 47
C.GOLIA: Aerodinamica 1
Appendice 7
Metodo dei Vortici Concentrati
La risoluzione numerica di linee medie con una metodologia vorticosa porterebbe naturalmente a
discretizzare il corpo con N pannelli lineari su cui disporre una distribuzione di vorticit (i).
Tale metodologia, possibile, per ostacolata da due problematiche: limposizione della condizione
di Kutta al bordo di uscita e il non buon condizionamento nel sistema algebrico che ne deriva per la
determinazione delle incognite (i), derivante dal fatto che la velocit normale indotta da un
pannello vorticoso su se stesso nulla (2.x.x.), sicch la diagonale principale della matrice
identicamente nulla.
Ovviamente luso di vortici concentrati risolve entrambi i problemi: pannelli lineari sono da
considerarsi come tante lastre piane, per le quali il loro valore della vorticit , se concentrata nel
punto neutro anteriore (1/4 della corda del pannello), stimabile esattamente imponendo
lannullarsi della velocit totale (asintotica + indotta) normalmente al pannello nel punto neutro
posteriore (3/4 della corda del pannello). E dimostrato [vedi paragrafo 4.8] che tale metodologia
soddisfa la condizione di Kutta per il pannello. Inoltre facilmente intuibile che linfluenza del
pannello su se stesso senzaltro maggiore delle influenze degli altri pannelli, sicch la matrice
risultante certamente diagonale dominante.
Limplementazione di tale metodo particolarmente semplice in quanto se il corpo discretizzato
in N pannelli, per ognuno di questi si conoscono:
Le vorticit incognite concentrate nei punti focali GAMMA(j) sono soluzione del sistema:
A ij j = b i
dove:
i coefficienti di influenza Aij (velocit indotta da un vortice unitario nel fuoco di j, nel punto di
controllo del pannello "i" nella direzione normalmente al pannello stesso) sono dati da
A ij =
1 R ij n i
2 R ij2
il termine noto (componente della velocit asintotica nella direzione normale al pannello i)
dato da: b i = V n i
ovvero pi semplicemente:
2 A ij = (RX ij * DNZ i Rz ij * DNX i ) / R IJ 2
laddove:
Rxij = XP(j)-XC(i)
Aero_APP_a.docx
Rzij = ZP(j)-ZC(i)
Rij2 = RXij2+RZij2
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
VX = cosTETA
VZ = sinTETA
Una volta note le intensit dei vortici e la loro collocazione immediato ricavare i coefficienti del
sistema di forze:
N
Cl = 2
i =1
Crif
C M0 = 2
xp i i
i =1
Crif
x cp
Crif
C M0
Cl
C M (1 / 4) = C M 0 + C l * 0.25
Tale metodologia usata dal programma VORCON, che consiste da un MAIN e da una
SUBROUTINE e da una FUNCTION.
Il MAIN chiede in input:
1. leggere dati da un file esterno
in questo caso chiede di digitare il percorso ed il nome del file dati che deve contenere nella
prima linea:
il numero di pannelli N ed il valore della corda di riferimento Crif
e su ognuna delle N righe successive
XP(i), ZP(i), XC(i), ZC(i), DNX(i), DNZ(i)
2. generare una linea media NACA
in questo caso si assume corda unitaria (Crif=1) e si chiede di immettere nellordine:
numero dei pannelli (N)
camber massimo (RM) (ex. per NACA 2412 immettere 0.02)
posizione del camber massimo RP (ex. per NACA 2412 immettere 0.40)
il programma generer automaticamente N pannelli di pari lunghezza di cui calcoler i
parametri necessari allalgoritmo richiamando la FUNCTION ZNACA(X,RM,RP). E ovvio
che se si volessero esaminare linee medie di famiglie diverse da quelle della NACA basta
sostituire questa function.
Il programma richiede quindi di immettere langolo di attacco (in gradi)
e ad abbundantiam fa una stampa su video per la verifica dei dati immessi, dopo di che chiede di
immettere un numero qualsiasi se i dati vanno bene o di immettere ESC se si vuole uscire.
Il programma forma il sistema di equazioni (matrice aumentata con il termine noto) che viene
risolto con la solita subroutine GAUSS, con soluzione nella colonna N+1.
La soluzione XP(i), ZP(i), G(i) viene stampata su video e su di un file di output (per eventuali
plottaggi) di cui il programma chiede limmissione del percorso e del nome.
Il programma quindi calcola i parametri aerodinamici sopra descritti che vengono stampati
solamente su video.
Aero_APP_a.docx
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
Appendice 8
Metodo Pannelli Portanti
Il metodo pi semplice per la risoluzione di problemi portanti attorno a profili arbitrari (senza la
limitazione dei piccoli disturbi) senza dubbio quello ideato in casa DOUGLAS e dovuto a Smith
& Hess.
Basato sulla idea di discretizzare il profilo (di qualsiasi forma, anche non simmetrici) con N
pannelli, e volendo mantenere una metodologia alla Neumann, lidea si basa sulla estensione dei
metodi a pannelli sorgenti (di cui in App. 6) a problemi portanti mediante la introduzione di
vorticit.
Poich il problema non portante determinato dalle condizioni di tangenza nei punti di controllo
degli N pannelli e quello portante determinato dalla condizione di Kutta, vi sono a disposizione
N+1 equazioni.
La soluzione pi semplice, per chiudere il problema, di introdurre una sola incognita per la
vorticit, che Smith&Hess pensarono di distribuire uniformemente su tutto il contorno.
Quindi su ogni pannello del profilo sussiste sia una distribuzione di sorgenti, i , che varia da
pannello a pannello, sia una distribuzione di vorticit che la stessa per tutti i pannelli.
Ne deriva che le velocit, nei punti di controllo, delli-esimo pannello possono porsi come:
.
vort.
Vn ,i = Vn,i + Vnsorg
,i + Vn ,i = V n i +
componente normale:
.
AN sorg
i, j j +
j=1
.
.
Vt ,i = Vt,i + Vtsorg
+ Vtvort
= V ti +
,i
,i
componente tangenziale:
AN
vort.
i, j
j=1
AT
sorg.
i, j
j +
j=1
AT
vort.
i, j
j=1
dove:
j=1
Vn,i=0 , i=1, .. ,N
ovvero:
.
AN sorg
i, j j +
AN
vort.
i, j
= V ni
i = 1, .. , N
(A8.1)
j=1
La condizione di Kutta, che teoricamente dovrebbe essere imposta nel bordo di uscita, non pu
essere implementata in modo esatto, e viene approssimata imponendo eguale pressione nella parte
del ventre e del dorso immediatamente adiacente al bordo di uscita, cio imponendo [teorema di
Bernoulli] che le velocit tangenziali nei punti di controllo dei due pannelli di coda (nella nostra
notazione il primo e lN-esimo) siano uguali.
Questa approssimazione tanto pi valida quanto pi prossimi sono i due punti di controllo al
bordo di uscita, e soprattutto quanto pi simile sia la loro distanza dal b.d.u (questo richiede che il
pannello 1 ed il pannello N abbiano la stessa lunghezza e che questa sia quanto pi piccola
possibile).
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
VtN>0
N-1
N
1
Vt1>0
bordo
duscita
Vt ,1 = Vt , N
ovvero
Vt ,1 + Vt , N = 0
ovvero:
N
V t1 +
.
AT1sorg
j +
,j
j=1
.
AT1vort
,j + V t N +
j=1
.
ATNsorg
,j j +
j=1
AT
vort.
N, j
=0
j=1
ovvero:
N
.
AT1sorg
+
,j
j=1
j=1
N
.
.
ATNsorg
AT1vort
j
,j +
,j
j=1
j=1
.
ATNvort
, j = V [t 1 + t N ]
(A8.2 )
Le (A8.1 e A8.2) rappresentano un sistema di N+1 equazioni delle N+1 incognite j + , che pu
rappresentarsi in forma matriciale-partizionata come segue:
A 11
A
21
A b 1
12
=
22
b 2
dove:
A11 una matrice quadrata di dimensioni N x N simile a quella del programma PANSOR
11
AN1sorg
,1
#
=
#
sorg
AN1, N
" "
#
" "
#
N
AN1vort
,j
j=1
#
=
N
vort
AN N, j
j=1
12
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
A21 una matrice-vettore riga di dimensioni 1 x N avente componenti non nulle solo nelle
posizioni 1 ed N
N
sorg.
A 21 =
AT1sorg
, j + ATN , j
j=1
[AT
N
0 0
sorg
1, j
j =1
+ ATNsorg
,j
b1 =
V n N
Nota che a causa della simmetria tra sorgenti (campi radiali) e vortici (campi circonferenziali)
ANvort =- ATsorg
ATvort=ANsorg
e che quindi non occorre determinare niente di nuovo rispetto al caso del PANSOR.
In pratica, quindi, per implementare un codice portante occorre soltanto portare alcune
modificazioni al codice a pannelli sorgente di cui allAppendice 6.
Il codice SMITH_HESS composta da un main e da 8 subroutines.
Il Main provvede a chiamare nellordine le varie subroutines e a richiedere al momento giusto
limmissione dellangolo dattacco ALFA (in gradi); Nota che se si immette un valore maggiore di
90 il programma si chiude.
La Subroutine INDATA chiede di inserire separatamente il numero di punti sul ventre (Nventre) e
poi quello sul dorso (Ndorso) con lavvertenza che la loro somma deve essere minore di 400.
Chiede successivamente di immettere la sigla del profilo naca, da cui deriva i dati del profilo
secondo la classificazione della Naca (idem Appendice 5)
La subroutine SETUP fissa le coordinate dei punti sulla corda (unitaria) con la legge del coseno e i
punti del dorso/ventre che vengono generati chiamando la subroutine BODY(Z,SIGN,X(I),Y(I)).
Calcola le pendenze dei pannelli e conserva i seni [SINTHE(I)]ed i coseni [COSTHE(I)] degli
angoli orientati dei pannelli rispetto alla corda, stampa su video il numero del pannello e le sue
coordinate [I,X(I),Y(I)]
La subroutine BODY(Z,SIGN,X(I),Y(I)) genera automaticamente le coordinate dei punti dei profili
NACA chiamando la subroutine NACA45(Z,THICK,CAMBER,BETA)
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
Le ali lineari a grande allungamento e senza freccia in pianta (rispetto alla linea dei fuochi) sono
modellate da teorie vorticose che usano un segmento vorticoso aderente alla linea retta dei fuochi
dellala e da una superficie vorticosa di vortici liberi che si estende nella direzione dellasse delle x
(ali poco caricate!). Ne deriva che la distribuzione di vorticit aderente e quindi libera, deve
soddisfare lequazione integro-differenziale di Lanchester-Prandtl.
La risoluzione di tale equazione viene fatta seguendo lanalisi di Glauert :
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
[0, ]:
y=
b
cos
2
b) rappresentando la Vorticit aderente con uno sviluppo in serie di Fourier di solo seni
dellanomalia,
() = 2bV
n sin
(n)
n =1
L,0 sin =
[A
n sin ( n)
{ n + sin}]
(A9.1)
n =1
dove:
caass
= ( )
4b
aass il coefficiente della retta di portanza del tronco di ala in esame, considerato operare nel
tratto lineare:
si posto:
dC
dC
C L = aass ( eff i ) = L ( eff i ) = L ( L 0 i )
d ass
d ass
La risoluzione dellequazione (A9,1) viene fatta con la tecnica della collocazione: assumendo un
numero finito N* di armoniche ovvero di An , [i.e. n=1,..,N* ] e imponendo che lequazione
(approssimata) sia verificata in N* punti dellapertura dellala.
In parole povere, dovreste aver capito che
lo scopo di tutta lingegneria di
riuscire ad avere N* equazioni per le N* incognite
con una matrice di sistema ben condizionata.
Questo processo di troncamento/collocamento chiamato nella letteratura inglese, risoluzione dell
equazione del monoplano.
Ovviamente se si considera unala simmetrica (in forma e carico, i.e. senza imbardata e rollio)
baster considerare soltanto i termini dispari [i.e. n=1,3,5,7,....] e una sola semiala [0, ] e
raddoppiare i valori dei coefficienti trovati:
Una volta noti i valori dei coefficienti della serie ( An ) si possono calcolare tutti i parametri di
interesse:
L = b 2 ( 21 U )A 1 C L ( 21 U )S
b2
= A 1
S
sin ( 3 )
sin (5 )
sin ( 7 )
i ( ) = A 1 + 3A 3
+ 5A 5
+ 7A 7
+ .....
sin
sin
sin
C L = A 1
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C.GOLIA: Aerodinamica 1
C D ,i
2
N
A n C 2L A 23 A 25 A 27
=
= A 1 + n
1 + 3 2 + 5 2 + 7 2 + .......
n = 2 A 1 A 1 A 1 A 1
2
1
Il codice MONOPLANcf risolve ali lineari, a grande allungamento, senza freccia in pianta, con
rastremazione, svergolamento (geometrico ed aerodinamico) e con flaps.
Consiste da un main che chiama, di volta in volta, quattro subroutines.
La subroutine GEOMONOP legge o genera la geometria e langolo dattacco, alluopo propone
lopzione:
1. di immettere da tastiera i dati geometrici. In questo caso chiede di immettere da tastiera:
lapertura alare B (in metri),
la corda alla radice CR (in metri),
la corda allestremit CE (in metri),
langolo di svergolamento alla radice ASVR (in gradi),
langolo di svergolamento allestremit ASVE (in gradi),
per la sezione di radice: il coefficiente delle retta di portanza (1/rad) e langolo di
portanza nulla (in gradi positivo verso il basso) CLAR,ALOGR
per la sezione di estremit: il coefficiente delle retta di portanza (1/rad) e langolo di
portanza nulla (in gradi positivo verso il basso) CLAE,ALOGE
2. di leggerli da un file. In questo caso chiede di immettere da tastiera il percorso ed il nome di un
file che deve contenere 9 righe:
1. lapertura alare B (in metri),
2. la corda alla radice CR (in metri),
3. la corda allestremit CE (in metri),
4. langolo di svergolamento alla radice ASVR (in gradi positivo verso il basso),
5. langolo di svergolamento allestremit ASVE (in gradi positivo verso il basso),
6. langolo di portanza nulla (in gradi positivo verso il basso) per la sezione di radice ALOGR,
7. langolo di portanza nulla (in gradi positivo verso il basso) per la sezione di radice ALOGE,
8. il coefficiente delle retta di portanza (1/rad) per la sezione di radice CLAR,
9. il coefficiente delle retta di portanza (1/rad) per la sezione di estremit CLAE,
Successivamente:
chiede di immettere lestensione del flap in % della semiapertura alare PFALP (se 0 no flap)
se PFLAP 0 chiede di immettere lincremento dellangolo di portanza nulla causato
dallabbassamento del flap nelle sezioni (in gradi, negativo se flap down) DFALO
chiede di immettere:
il numero di punti lungo la semi-apertura N, che posizione con la regola del coseno,
langolo di attacco ALFAG (in gradi misurata rispetto alla corda di riferimento (di solito la
corda media dellala).
Essendo unala lineare, i dati delle N sezioni alle varie stazioni intermedie vengono interpolati
linearmente tra quelli di radice ed estremit e stampati su video: I,
TETA(I),Y(I),C(I),SVERG(gradi), Clalfa,Alfa0(gradi)
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1. CALATTAMENTO DELLALA
Lufficio di progetto deve calettare (posizionare con un dato angolo) lala su di un velivolo e vuole
farlo con qualche criterio, ad esempio; se si tratta di un velivolo civile, pensabile che per la
stragrande maggioranza del tempo il velivolo (di massa nota) voler ad una certa quota, con una
certa velocit.
Da questi dati facile ricavare il CLalare di regime. Infatti dalleguaglianza PESO=PORTANZA:
PESO = (massa a vuoto + carburante e fluidi + carico) * g = Portanza = CL alare * 12 (alla quota )V 2 S rif .ala
si deriva:
CL alare =
Ne esce un valore che generalmente compreso tra 0.4 e 0.5, assumiamo ad esempio CLalare=0.45.
Ora abbastanza ovvio che in questo caso si vuole che lala sia posizionata rispetto al velivolo in
modo tale che quando lala genera CLalare=0.45, la fusoliera sia posizionata rispetto alla direzione
della corrente ad angolo dattacco nullo (per fare in modo che la fusoliera generi una resistenza
minima!).
Il problema quindi di calettare opportunamente la corda di riferimento dellala rispetto
allasse di fusoliera.
Molto semplice:
Fare vari runs del codice MONOPLAN usando il file ala0.txt a vari angoli dattacco (che
saranno rispetto alla corda di riferimento dellala) e trovare quello per cui si raggiunge
CLalare=0.45; sia ad esempio:
Andare nel file alfa0.txt e sottrarre ad entrambi gli angoli di svergolamento , di radice
ASVR e di estremit ASVE, il valore trovato di corda rif ala=+1.5().
Salvare il file con un altro nome, ad es. ala0_calettato_1.5.txt
Controllare con un nuovo run che usando questo file e ponendo =0 risulti CLalare=0.45.
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2. POLARE DELLALA
Gli aerodinamici avranno certamente generato, si suppone seriamente, le curve di polare dellala.
Da buon seguaci di S.Tommaso, potrebbe venirvi voglia di ri-calcolarle, diciamo per sfizio o per
una verifica semplicistica, a volo duccello, sfruttando il codice MONOPLAN.
Usate il file dellala calatteta, ed assumete che lala continui ad avere comportamento scalabile
linearmente, sezione per sezione, ad ogni angolo dattacco, fino allo stallo.
Dovete avere a disposizione:
le polari dei profili di radice ( R ) e di estremit ( E ), i.e. dovrete, per ogni valore dei
rispettivi coefficienti di portanza CLR e CLE, conoscere i valori dei coefficienti di
resistenza parassita CDpR, CDpE ed i valori dei coefficienti di momento focale
CMFR,CMFE,
le corde dei profili di radice CR e di estremit CE e la corda media Cm,
Fate diversi run con il codice MONOPLAN, facendo incrementare langolo dattacco e per ogni
run abbiate cura di creare una tabella come quella che segue:
alfa
CL_ala
CDind_ala
CLR
CLE
CDpR = f(CLR)
CDpR = f(CLR)
CMFR = f(CLR)
CMFE = f(CLR)
CDp_ala=(CDpR*CR
CDpE*CE)/CM
CD_ala = CDp_ala + CDind_ala
CMF_ala
=
(CMFR*CR
CMFE*CE)/Cm
10
NOTA :
le caselle bianche sono riempite direttamente dagli outputs del codice MONOPLAN
le caselle grigio chiare devono essere calcolate, sfruttando le polari dei profili di radice e di
estremit per determinare i coefficienti di resistenza di profilo e di momento focale in
funzione dei coefficienti di portanza locali,
le caselle grigio pi scuro forniscono la prima grossolana valutazione del coefficiente di
resistenza parassita CDp_ala e quindi del coefficiente di resistenza totale CD_ala e del
Momento focale CMF_ala (MEMO per lala diritta tutte le sezioni hanno lo stesso fuoco!)
in funzione di CL_ala e di alfa
Ergo: da questa tabella si pu tracciare una prima grossolana stima delle curve polari
dellala!
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Curva CLmax
lungo lapertura
CLmax,radice
CLmax,estremit
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Curva CLmax
lungo lapertura
con flap azionati
CLmax,radice
con flap
CLmax,estremit
con flap
CLmax,radice
CLmax,estremit
y=0
zona di estensione
dei flap
y = b/2
Bada Bene:
in queste condizioni
il
comportamento
Curva CLMAX
lungo lapertura
stazione di
inizio stallo
aerodinamico dellala
fortemente non-lineare,
CLmax,radice
quindi quella fatta solo
5 >4
una stima preliminare.
Ad
assetti
ancora
4= angolo
CLmax,estremit
inizio stallo
maggiori
lo
stallo
per ogni :
interesser altre sezioni, si
3
curve CL(y)
potr cos stimare la
e un valore
2
di CLala
forma del cammino dello
stallo.
1
Ma non illudetevi, sar
solo una stima qualitativa,
y = b/2
y=0
non sostenuta da alcuna
razionalit (dopo linizio
stallo dovreste escludere le zone stallate altrimenti potrebbe accadere che il CLala continui ad aumentare!).
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