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3. La filosofia come ricerca sui problemi dell'uomo: evoluzione della filosofia socratica:
3.1. Abbandono del naturalismo e metafisica che tentano di scoprire l'essenza ultima e
assoluta della realtà:
3.1.1. tale possibilità trascende i limiti delle possibilità conoscitive umane;
3.1.2. coloro che vi si sono dedicati da secoli non sono mai giunti ad una conclusione
comune;
3.2. uomo deve farsi problema a se stesso, interrogarsi con la propria ragione cercando di
chiarire il significato della sua esistenza e del suo essere uomo secondo il principio del
conosci te stesso in cui è contenuta la motivazione e finalità più alta del filosofare;
3.3. filosofia è una ricerca senza fine che ciascuno deve condurre dialogando con se e con
gli altri, perché si è uomo solo nel rapporto con gli altri uomini, al punto che "una vita
senza esame non è degna di essere vissuta"
5. L'Etica socratica e il problema della virtù: la concezione della virtù come paideia:
5.1. Concezione tradizionale: aretè intesa come modo ottimale di essere di una cosa, è vista
come qualcosa di determinato naturalmente e dato;
5.2. sofistica e Socrate: virtù non è già data al momento della nascita, ma frutto di faticosa
conquista attraverso la cultura e l'educazione, il modo migliore di essere uomo è l'arte
più difficile da apprendere e la sola che possa giustificare la vita di un individuo.
6. La virtù come scienza: la virtù come esercizio costante della ragione che disciplina la vita:
6.1. Virtù è una forma di sapere con cui si assume quale oggetto la riflessione critica sulla
propria esistenza condotta attraverso la propria ragione;
6.2. premessa: non esistono il bene la giustizia in assoluto, come valori oggettivi, eterni e
universali, cui conformare il proprio agire;
6.3. bene, verità e giustizia sono valori umani, che mutano a seconda delle circostanze, delle
situazioni e dei momenti;
6.4. occorre di volta in volta capire, ragionando con se stessi attraverso il dialogo interiore,
cosa è bene, in quel momento e in quella situazione, per noi;
6.5. la virtù è quindi scienza perché consiste nell'avere coscienza di sé, dei propri limiti,
capacità e fini, al fine di disciplinare razionalmente la propria esistenza sapendo che non
esiste una verità che valga sempre ma che questa muta di volta in volta e occorre sempre
indagare per capire cosa è meglio.
"Ciò che vale è prendere coscienza di sé, non agire perché così sta scritto o perché questo è il
vero, ma volta a volta discendere negli inferi della propria coscienza , dialogare con sé e con gli
altri"
"quindi essere uomini significa essere filosofi"
7. Unicità e insegnabilità della virtù:
7.1. Virtù come scienza: insegnabile e comunicabile a tutti consiste nella scienza del bene e
del male applicata alla vita, in quanto tale è la più importante di tutte le scienze;
7.2. la virtù è anche unica, dietro l'apparente molteplicità delle virtù si nasconde sempre la
stessa domanda: cosa è bene fare in questa data situazione?
7.3. Essere uomini ed essere filosofi coincidono in quanto virtù è scienza del vivere bene.
Gianfranco Marini