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Ancona
Relatore Dottorando
Il lavoro di tesi riassume i risultati di una campagna di rilievo acustico che ha preso in
considerazione nove chiese Cattoliche costruite in Puglia durante il periodo Romanico.
Le chiese studiate hanno volumi variabili fra 30.000 e 1.500 m3, mentre le differenti
caratteristiche architettoniche (coperture voltate o a tetto, presenza o meno del transetto,
ecc.) danno luogo a comportamenti acustici differenziati e di grande interesse. Nei primi
quattro capitoli vengono fornite informazioni introduttive, necessarie ad inquadrare la
problematica e a comprendere la successiva indagine sperimentale. In particolare, il
primo capitolo illustra i rapporti fra architettura, musica, acustica e liturgia; il secondo
capitolo descrive i parametri acustici impiegati nell’indagine; il terzo capitolo descrive le
tecniche di misura impiegate; mentre nel quarto si propone una breve indagine
bibliografica sui principali studi presenti in letteratura sull’acustica delle chiese. Nel
quinto capitolo vengono descritte in dettaglio le singole chiese, sia in termini
architettonici sia acustici, discutendo i risultati dei rilievi condotti. Infine, nel sesto
capitolo si analizzano i risultati nel loro complesso, mostrando l’esistenza di correlazioni
fra alcuni dei parametri acustici e fra essi e le caratteristiche geometriche degli ambienti.
Alla luce di ciò vengono anche proposti due modelli di calcolo dei parametri energetici
che correggono la teoria di Barron in modo da tenere conto delle particolari condizioni
presenti all’interno delle chiese, in particolare della progressiva riduzione dell’intensità
delle prime riflessioni al crescere della distanza dalla sorgente. La validità dei due
modelli è poi confermata dal confronto con i dati sperimentali.
––––––––––––––
The thesis presented here summarizes a wide acoustic survey which took into account
nine Catholic churches built in Apulia during the Romanesque period. The analysed
churches have very different volumes, spanning from 30.000 to 1.500 m3, and different
architectural features (roofed/vaulted ceilings, with/without transept, etc.) which
determine many interesting acoustical behaviours. Some introductive notes are proposed
in the first four chapters. Chapter 1 describes the complex relations between architecture,
music, acoustics and liturgy. Chapter 2 describes the acoustic parameters which have
been measured during the survey. Chapter 3 describes the measurement techniques which
have been used during the survey. Chapter 4 reports some of the most important studies
found in the literature about the church acoustics. The architectural characteristics of
each church together with the relevant results of the acoustic measurements are reported
in Chapter 5. The results of the whole survey are discussed in Chapter 6. The existence of
correlations between acoustical parameters and between some of them and some
geometrical characteristics of the rooms is showed. Furthermore, two theoretical models
to calculate the energy-based parameters are proposed. Barron’s theory is revised in
order to take into account the decrease of the early reflections energy with distance.
Comparisons between theoretical and measured data confirm the reliability of the
proposed models.
Ringraziamenti
Il mio più sentito ringraziamento va al Prof. Ettore Cirillo che, come tutor,
mi ha indirizzato, incoraggiato e guidato nello studio dell’acustica e, in
particolare, delle problematiche trattate in questa tesi e che, come direttore del
Dipartimento di Fisica Tecnica del Politecnico di Bari, ha messo a disposizione
mezzi e uomini per lo svolgimento di questa ricerca.
Un ringraziamento va a tutto il Dipartimento, ed in particolare ad Ubaldo
Ayr, instancabile dispensatore di preziosi ed illuminanti consigli, a Giuseppe
Visceglie e Antonio Imbimbo, pazienti collaboratori durante i rilievi acustici.
Ringrazio, inoltre, i parroci e i responsabili delle chiese, senza la cui
collaborazione questo lavoro non sarebbe stato possibile: S.E.R. Mons. Francesco
Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto; Padre Giovanni Matera, Priore della
Basilica di San Nicola; Mons. Gaetano Barracane, direttore dell’Ufficio arte sacra
della diocesi di Bari-Bitonto; Don Aldo Chiappinelli, parroco della Cattedrale di
Bovino; Don Pino Paolillo, parroco della Cattedrale di Barletta; Don Salvatore
Summo, parroco della Cattedrale di Ruvo. A loro vanno aggiunti Don Antonio
Parisi e il Sig. Fiore che hanno permesso lo svolgimento delle misure
all’auditorium La Vallisa e hanno gentilmente fornito le planimetrie.
Un ringraziamento va anche agli amici Antonio Cognetti, Nicola Farinola e
Antonio Magnatta, per aver interceduto presso i loro parroci per consentire lo
svolgimento dei rilievi.
Anche se tutto il lavoro svolto insieme non è stato incluso in questa tesi a
causa della scarsa rilevanza statistica dei dati ottenuti, desidero comunque
ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla formazione del “gruppo di
ascolto musicale” ed in particolare Pierluigi Camicia, Maria Antonietta Lamanna,
Nicola Cufaro Petroni e Fiorella Sassanelli per la loro grande disponibilità e per
l’entusiasmo e l’incoraggiamento datomi.
Infine, un grandissimo ringraziamento va alla mia famiglia che, in questi
mesi di lavoro frenetico ed ininterrotto, ha saputo sopportarmi e supportarmi,
senza farmi mai mancare la propria comprensione.
Sommario i
Sommario
Introduzione .......................................................................................................... 1
L’acustica è una disciplina che, nella sua pur breve vita, è tradizionalmente
associata allo studio di ambienti nei quali la percezione del suono o, meglio, il suo
ascolto, rappresenta l’aspetto più importante e peculiare. Pertanto sale da
concerto, teatri e auditori costituiscono il principale oggetto di studio degli
appassionati di questa materia. Infatti, la maggior parte delle ricerche condotte e
dei lavori presenti in letteratura è incentrata su questi ambienti. Tuttavia, esiste
una categoria di edifici per i quali l’ascolto del messaggio trasmesso è divenuto,
nel corso dei secoli, progressivamente sempre più importante e a cui solo
recentemente è stata data la dovuta importanza: le chiese e gli edifici dedicati al
culto.
Le chiese sono ambienti architettonicamente, e perciò anche acusticamente,
molto complessi. In aggiunta esse devono soddisfare esigenze acusticamente
contrapposte, dal momento che già durante la celebrazione liturgica si alternano
parlato e canti, spesso abbinati alla musica. Mentre il primo richiede grande
chiarezza, i secondi, per poter coinvolgere ed avvolgere l’assemblea, richiedono
un ambiente acusticamente molto più vivo. Nella pratica questa duplice esigenza
si scontra con una realtà fatta di ambienti molto grandi e comunque molto
riverberanti nei quali solo l’aspetto musicale e di accompagnamento è enfatizzato
(a volte fin troppo), mentre l’altro, più importante, aspetto dell’ascolto della
parola viene inevitabilmente sminuito.
Ammesso che nelle chiese di nuova costruzione si possa riuscire a giungere
ad un compromesso “naturale” fra le citate esigenze, nelle chiese esistenti questa
diatriba è stata affrontata in diversi modi. Nelle epoche passate si è fatto uso di
dispositivi “ad hoc” quali amboni o pulpiti sopraelevati che contribuissero e
rendere più chiaro il parlato, mentre in epoca recente la soluzione più diffusa è il
ricorso ad un impianto di amplificazione. In questa ottica l’acustica di un luogo
non è più vista come un elemento caratterizzante quanto, piuttosto, come un
elemento di disturbo di cui è difficile liberarsi. Questa scarsa comprensione
dell’acustica di un luogo può spiegare anche perché, molto spesso, il ricorso non
ponderato all’amplificazione, o l’uso improprio di soluzioni standardizzate, non
apporta significativi miglioramenti all’intelligibilità del parlato.
Alla luce di ciò uno studio delle caratteristiche acustiche delle chiese non
può che prescindere dal particolare sistema di amplificazione adottato, sebbene,
molto spesso, la principale preoccupazione dei parroci sia proprio relativa a questi
dispositivi. Pertanto, nel seguito verranno prese in considerazione le
caratteristiche acustiche “naturali” delle chiese, trascurando qualsiasi dispositivo
di rinforzo del suono. Questa scelta si rende necessaria dal momento che è solo
dalla conoscenza del comportamento acustico di un ambiente in assenza di
qualsiasi dispositivo di rinforzo che può scaturire un principio per il suo progetto
e per la sua verifica.
2 Introduzione
1.1 Premessa
1
Cfr. Rif. [81], p. 101.
2
Cit. in Rif. [81], p. 109.
Capitolo 1 5
1
2 3
4 9
8 27
l’armonia del mondo si esprime nella serie di sette numeri 1, 2, 3, 4, 8, 9, 27, che
contiene in sé il ritmo segreto del macrocosmo e del microcosmo: poiché i
rapporti fra questi numeri racchiudono non soltanto tutte le armonie musicali, ma
anche la musica inaudibile dei cieli e della struttura dell’anima umana.
Quest’ultimo riferimento platonico è particolarmente importante per far
comprendere che gli architetti, riprendendo le proporzioni armoniche, non
intendevano operare una trasposizione della musica in architettura ma, piuttosto
far partecipare le forme visibili di quella misteriosa bellezza propria della musica.
In realtà questi concetti, assunti a principi fondamentali dagli architetti del
rinascimento, erano sopravvissuti per tutto il medioevo ed avevano conosciuto
una prima rinascita, seppur embrionale e non codificata in forma di trattato già
nell’architettura gotica. Infatti, nella Francia del XII secolo la vita intellettuale
1
Non mancarono però gli innovatori come Ludovico Fogliano, che nel suo Musica theorica del
1529 per primo protestò contro l’autorità esclusiva degli accordi pitagorici, e come Gioseffo
Zarlino che nelle sue Dimostrationi harmoniche del 1571 classificò con metodo scientifico tutti
gli accordi ritenuti validi.
6 Capitolo 1
messe, requiem, ed altre composizioni basate su testi biblici, che comunque non
erano destinate all’uso nella liturgia1, dove il ricorso al canto popolare fu
dilagante. Nel 1632 l’innario, cioè il libro liturgico che conteneva gli inni fu
associato al breviario nella liturgia cattolica, sancendo la crisi del gregoriano.
Il canto gregoriano continuò ad essere studiato e tramandato fra le strette
mura di alcuni monasteri, dove, con l’apparizione della scrittura musicale, venne
codificato e preservato da influssi profani. Nel secolo scorso i benedettini
dell’abbazia francese di Solesmes hanno reintrodotto e ripristinato l’uso del canto
gregoriano con una edizione che è divenuta quella ufficiale della Chiesa Cattolica,
la quale, in occasione del Concilio Vaticano II [30], ha affermato che:
la Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio della
liturgia romana; perciò nelle azioni liturgiche, a parità di condizioni,
gli si riservi il posto principale.
Tuttavia, data la difficoltà di esecuzione del gregoriano e, per contro, l’importanza
acquisita dal canto religioso popolare, il solo capace di garantire la partecipazione
di tutti i fedeli, si dice anche:
si promuova con impegno il canto religioso popolare in modo che nei
pii e sacri esercizi, come pure nelle stesse azioni liturgiche, secondo
le norme stabilite dalle rubriche, possano risuonare le voci dei fedeli.
In conclusione di questo breve excursus storico sulla musica “sacra” o di
chiesa è possibile osservare che, escludendo alcune eccezioni rappresentate dal
rapporto biunivoco fra un maestro e la “sua” chiesa (si pensi a Leoninus e
Perotinus con Notre Dame a Parigi, o a Giovanni Gabrieli con San Marco a
Venezia, o a Bach con la Tomaskirche a Lipsia), in generale il tipo di canti (se
non i canti stessi) erano imposti da precise direttive liturgiche. Pertanto, la ricerca
di un nesso di causalità fra innovazioni liturgiche e musicali da un lato, e
caratteristiche architettoniche e acustiche dei luoghi di culto dall’altro, potrebbe
apparire forzato. Tuttavia, nel successivo paragrafo si mostrerà che, nel corso dei
secoli, liturgia e acustica si sono reciprocamente influenzate.
1
In tal senso va intesa la distinzione fra musica sacra e musica religiosa, dove la prima è intesa
come parte integrante della liturgia e pertanto rigidamente legata alle sue regole, mentre la
seconda è intesa come libera espressione individuale ispirata da un tema religioso.
10 Capitolo 1
1
Cfr. Artt. 36, 54, 63 e 118 del Rif. [30].
2
Cfr. Art. 32 del Rif. [27].
Capitolo 2
2.1 Premessa
1
Come le formule di Sabine e di Eyring, cfr. Rif. [29].
2
Cfr. Rif. [53], p. 208.
18 Capitolo 2
∫p
2
(t )dt
D= ∞
0
⋅ 100% (2.3)
∫p
2
(t )dt
0
1
Per il parlato il limite di 50 ms deriva sia da considerazioni relative al numero medio di sillabe al
secondo che un individuo pronuncia, sia da osservazioni sperimentali in merito alla percezione
delle riflessioni ritardate; per la musica il limite di 80 ms deriva invece da considerazioni in
merito alla durata minima delle note e al transitorio di alcuni strumenti musicali.
Capitolo 2 19
2.3.2.2 Chiarezza
L’indice di chiarezza è simile all’indice di definizione, con uno specifico
riferimento alla musica che comporta un limite di integrazione della parte “utile”
del suono pari ad 80 ms. Differisce lievemente nella forma dal momento che è
espressa in forma logaritmica:
80 ms
∫p
2
(t )dt
C80 = 10 log 0
∞
[dB]. (2.4)
∫p
2
(t )dt
80 ms
∫α ⋅ p
2
(t )dt
C 95 = 10 log 0
∞
[dB]. (2.5)
∫p
2
(t )dt
95 ms
∫t ⋅ p
2
(t )dt
ts = 0
∞
[s]. (2.6)
∫p
2
(t )dt
0
20 Capitolo 2
7
STI = ∑ (Wk ⋅ TI k ) ⋅ 100% (2.11)
k =1
Nel caso in cui sia necessario includere gli effetti di distorsioni nel dominio
temporale, quali possono essere quelle dovute alla riverberazione, è necessario
calcolare il rapporto segnale-rumore al variare della frequenza di modulazione in
un range variabile da 0,63 Hz a 12,5 Hz1. Ottenuta così una matrice di SNRk,F si
possono ricavare i corrispondenti TIk,F ed ottenere infine gli indici di trasferimento
della modulazione
1 14
MTI k = ∑ TI k ,F
14 F =1
(2.12)
∫p
2
(t )dt
G = 10 log 0
∞
= L p − L pA [dB], (2.13)
∫p
2
A (t )dt
0
1
Il range completo delle frequenze di modulazione è dato dai seguenti valori: 0.63; 0.80; 1.00;
1.25; 1.60; 2.00; 2.50; 3.15; 4.00; 5.00; 6.30; 8.00; 10.0; 12.5.
2
A 500 Hz si considerano le frequenze di modulazione di 1.0; 2.0; 4.0; 8.0 Hz; a 2000 Hz si
considerano le frequenze di modulazione di 0.7; 1.4; 2.8; 5.6; 11.2 Hz.
22 Capitolo 2
∫p
2
(125 − 500 Hz ) (t )dt
EBL = 10 log ∞ 0
= G050 (125 − 500 Hz ) [dB]. (2.16)
∫p
2
A (125 −500 Hz ) (t )dt
0
Tale livello è relativo in quanto riferito all’energia emessa dalla sorgente in campo
libero a 10 m di distanza, analogamente a quanto accade per G.
Il vantaggio di EBL rispetto agli indici dei bassi descritti prima, è che,
secondo gli studi di Soulodre e Bradley, esso è in migliore accordo con la risposta
individuale. Inoltre, essendo più sensibile degli altri alle differenze puntuali, può
descrivere con maggiore accuratezza alcuni difetti sonori quali quelli dovuti
all’incidenza radente sulle poltrone.
∫p
2
4 kHz (t )dt
LTR = 10 log 80 ms
∞
= G80∞ (4 kHz ) − G80∞ (1 − 2 kHz ) [dB]. (2.18)
∫p
2
(1− 2 kHz ) (t )dt
80 ms
che definisce la crescita temporale della funzione p(t). La quantità usata per
valutare l’intensità di un eco è basata sul quoziente corrente di ts(τ):
∆ts (τ )
EC = max , (2.20)
∆τ
dove ∆τ può essere adattato al carattere del segnale sonoro al pari dell’esponente n
e del valore critico ECcrit che non deve essere superato per assicurare che non più
del 50% (o del 10%) degli ascoltatori possa individuare un’eco. Anche la
larghezza di banda del segnale di prova (ovvero del filtro da applicare alla risposta
all’impulso) variano a seconda che si faccia riferimento al parlato o alla musica e
sono riportati nella Tabella 2.1.
Figura 2.3 - Percentuale di ascoltatori disturbati da un segnale verbale ritardato. La velocità del
parlato è di 5.3 sillabe al secondo. I livelli relativi delle riflessioni (in dB) sono indicati dai numeri
accanto alle curve. (da Rif. [53], p. 181)
∫p (t ) ⋅ cosθ dt
2
LF ′ = 5 ms
80 ms
, (2.21a)
∫p
2
(t )dt
0
∫ p (t ) ⋅ cos θ dt ∫p
2 2 2
8 (t )dt
LF = 0
80 ms
= 0
80 ms
(2.21b)
∫p ∫p
2 2
(t )dt (t )dt
0 0
∫p L (t ) p R (t + τ )dt
IACFt (τ ) = t1
, (2.22)
t2 t2
∫p (t )dt ⋅ ∫ p (t )dt
2 2
L R
t1 t1
incrementare di 6 dB/ottava l’energia al disotto dei 300 Hz1. In tal modo l’autore
sostiene che
la IAD al di sotto dei 500 Hz è identica alla risposta di un microfono
a figura di 8, ma il metodo è auto calibrante. Si ottengono sia la
risposta omnidirezionale che quella a figura di 8, correttamente
equalizzate e bilanciate, da un’unica misura binaurale. (…) Al di
sopra dei 500 Hz la IAD segue la vera risposta direzionale della testa
meglio di un microfono a figura di 8.
In [44] Griesinger propone di esprimere la IAD come rapporto in dB:
t2
∫[ p
2
L (t ) − p R (t )]eq dt
IAD = 10 log t1t 2 , [dB] (2.24a)
∫[ p
2 2
L (t ) + p (t )]dt
R
t1
∫[ p
2
L (t ) − p R (t )]eq dt
IAD = t1
t2
⋅ 50% . (2.24b)
∫[ p
2 2
L (t ) + p (t )]dt
R
t1
∫p (t ) ⋅ cos 2 θ dt
2
1
Questo limite di frequenza viene proposto in [44] mentre in [43] l’autore aveva proposto 400 Hz.
28 Capitolo 2
1
Nel presente lavoro, a causa di limitazioni imposte dal software per il calcolo dell’IACC, sono
state prese in considerazione solo le frequenze da 500 Hz a 4 kHz, pertanto l’indice sintetico
verrà calcolato mediando fra le sole frequenze di 500 e 1000 Hz.
2
Indice di diffusività superficiale. Non è presentato qui in quanto si basa su una valutazione “a
vista”. Può variare fra 0 (superfici lisce) e 1 (superfici decorate e diffondenti).
Capitolo 2 29
Figura 2.4 - Intervalli dei tempi di riverberazione raccomandati per le chiese. Sono assegnati due
limiti superiori: uno per la chiesa quasi vuota e l’altro per la chiesa occupata. Misure a chiesa
vuota ({) e piena (z). (da Rif. [29], p. 625)
Tabella 2.2 - Tempi di riverberazione di alcune chiese tedesche (da Rif. [29], p. 623).
V Frequenze (Hz)
Chiesa (m3) 125 250 500 1000 2000 4000
Chiesa di Hüttenweg, Berlino 2500 V 3,0 2,4 2,4 2,2 2,0 1,7
Chiesa ev. di Lietzensee, Berlino 3200 V 2,1 2,5 2,6 2,7 2,0 2,1
Thomas-Kirche, Lipsia V 2,45 3,5 3,5 3,1 2,9 2,1
18000 V 2,65 3,65 4,0 3,9 3,3 2,0
Idem, dopo i restauri
O 1,9 2,0 2,0 1,85 1,6 1,5
V 7,0 8,5 8,0 6,5 5,5 4,1
Chiesa dell’abbazia di Weingarten 90000
O 6,0 6,3 6,0 5,4 4,1 3,0
Chiesa dell’abbazia di Ottobeuren 130000 O 6,0 7,0 6,0 7,0 6,0 4,0
V = chiesa non occupata, O = Chiesa occupata
30 Capitolo 2
Figura 2.5 - Relazione fra indice di articolazione "AI" e scale di valutazione per il parlato C50 e la
musica C80. (da Rif.[58] )
Per il fattore di forza Gmid i valori suggeriti da Beranek [15] sono compresi
fra 4 e 5,5 dB; Barron [7] ritiene invece accettabili valori positivi dell’indice. Per
il parametro G(A) proposto da Soulodre e Bradley [75] non sono invece ancora
disponibili in letteratura valori ottimali. Tuttavia, utilizzando i dati sperimentali
riportati da Beranek ([15], Appendice 4) è possibile osservare che per le sale
migliori (Categoria A ed A+) il valore è compreso fra 9,5 e 13,3 dB.
Per lo STI e per il RASTI i valori del parametro sono associati a giudizi sulla
intelligibilità delle parole [77], così come riportato in Tabella 2.3. Nella stessa
tabella, tenendo conto del lavoro di Carvalho1 vengono riportati i valori del ts
corrispondenti. Si può notare che il valore ottimale del ts pari a 140 ms
corrisponde solo ad un giudizio “sufficiente”.
Tabella 2.3 - Relazione fra giudizio e varie misure di intelligibilità.
Giudizio STI/RASTI ts
Eccellente >0,75 <48
Buono 0,60-0,75 48-81
Sufficiente 0,45-0,60 81-160
Scarso 0,30-0,45 160-420
Pessimo <0,30 >420
Per gli indici di bilanciamento tonale esistono valori ottimali per il solo
rapporto dei bassi BR che, secondo Beranek [15], deve essere pari a 1,1-1,2 se la
sala è occupata. Tuttavia calcolando il parametro a sala vuota, utilizzando i dati
riportati dallo stesso Beranek ([15], Appendice 4), risulta che le sale migliori
hanno valori variabili fra 0.9 e 1,2, pertanto nel seguito si farà riferimento a tale
intervallo.
Procedendo in maniera analoga, è possibile osservare che nelle sale migliori
i valori di BR_L variano fra –2,0 e 0,9 dB. Per l’EBL non si dispone di valori
ottimali, tuttavia, secondo quanto riportato da Soulodre e Bradley [75], il
parametro può variare fra –4 e 10 dB, valori che saranno assunti come riferimento.
Per il bilanciamento delle alte frequenze il parametro TR calcolato per le
sale migliori risulta compreso fra 0,7 e 0,9, mentre per il parametro LTR non si
dispone di valori ottimali e, pertanto, si assumeranno come semplice riferimento i
valori limite riportati da Soulodre e Bradley, pari a –9 e –4 dB. D’altra parte, non
essendo specificato a quale delle due formulazioni di LTR è riferito tale intervallo,
esso è da considerarsi puramente indicativo.
Per gli indici di spazialità vale la regola che “di più è meglio” pertanto sia
per LF (ovvero IADE), che per (1 – IACCE) i valori ottimali sono quelli più alti. In
ogni caso per LF non si dovrebbe scendere al di sotto di 0,20, mentre per
1
Nel Rif. [25] viene proposta una relazione per esprimere il RASTI in funzione di Ts. Essa assume
la seguente forma: RASTI = 378 Ts-0.419.
Capitolo 2 31
(1 − IACC E ) non si dovrebbe scendere al disotto di 0,60. Per IADE non sono
disponibili valori in letteratura, ma analisi di regressione descritte nell’ultimo
capitolo mostrano che il valore limite può essere assunto pari a 0,35 . Per quanto
riguarda i descrittori del LEV non sono disponibili in letteratura valori consigliati.
Di seguito, nella Tabella 2.4 sono riassunti, per ciascun parametro, le
frequenze da considerare per determinare gli indici sintetici e gli intervalli dei
valori ottimali.
Tabella 2.4 - Riassunto dei parametri considerati, delle frequenze da usare per il calcolo degli
indici sintetici ed intervalli ottimali.
Frequenze
Parametro Intervallo ottimale Note
caratteristiche
RT 500-1000 Hz 2 ÷ 3,5 s
EDT 500-1000 Hz 2 ÷ 2,3 s
EDT350 500-1000 Hz - Non considerato
D n.s. > 34% Non considerato
C80 500-2000 Hz –2 ÷ 2 dB
ts 500-1000 Hz > 140 ms
STI/RASTI - > 0,45
G 500-1000 Hz 4,0 ÷ 5,5 dB
G(A) Pesato in scala A 9,5 ÷ 13,5 dB
tI - < 30 ms Non considerato
BR - 0,9 ÷ 1,2
BR_L - –2 ÷ 1
EBL - –4 ÷ 10 dB
TR - 0,7 ÷ 0,9
LTR - –9 ÷ –4 dB
ECspeech 700-1400 Hz <1,0 (<0,9)
ECmusic 700-2800 Hz <1,8 (<1,5)
LFE 125-1000 Hz > 0,20
1-IACCE 500-2000 Hz > 0,60
IADE 250-1000 Hz > 0,35
LFL 250-1000 Hz n.s Non calcolabile
1-IACCL 250-1000 Hz n.s
IADL 250-1000 Hz n.s
GLL Pesato in scala A n.s Non calcolabile
n.s. = non specificato
Capitolo 3
3.1 Premessa
Figura 3.1 - Confronto fra potenze relative dei segnali. Rumore di fondo (linea tratteggiata);
segnale MLS prima (linea continua orizzontale) e risposta all'impulso dopo (curva esponenziale) la
trasformazione di Hadamard. (da Rif. [80])
È importante osservare che la durata della sequenza tMLS deve essere sempre
superiore al tempo di riverberazione dell’ambiente per evitare il problema del
“time aliasing” che consiste nella sovrapposizione della parte terminale del
decadimento relativo ad un periodo con la parte iniziale del periodo successivo.
Ciò in genere si manifesta sotto forma di un rumore che precede il suono diretto.
I principali problemi ed inconvenienti della tecnica MLS possono essere
così riassunti:
- lo spettro del segnale è bianco. Pertanto nella maggior parte degli
ambienti, dove il rumore di fondo è prevalente alle basse frequenze, è
necessario, per ottenere un adeguato rapporto S/R, o aumentare il
numero di periodi (ma oltre un certo numero non si osserva più alcun
miglioramento), oppure aumentare la potenza emessa dalla sorgente (e
questo è rischioso perché l’altoparlante può uscire fuori del suo
intervallo di linearità) [42];
- è necessario che la frequenza di clock del generatore MLS sia
sincronizzata con la frequenza di clock del convertitore A/D della parte
ricevente, diversamente il rapporto S/R ne può risultare ridotto. Questo
pone dei limiti allorché si desideri registrare la risposta dell’ambiente
per una successiva elaborazione: secondo Griesinger [42] è necessario
utilizzare lo stesso strumento sia in registrazione che in riproduzione;
- la distorsione prodotta dall’altoparlante e, perciò, il venir meno della
condizione di linearità del sistema, si manifesta sia sotto forma di un
aumento del rumore di fondo ([42], [80]), sia sotto la forma, più
fastidiosa, di una serie di riflessioni spurie [36] (v. Figura 3.2), che
ovviamente rendono la risposta all’impulso inutilizzabile. La soluzione
è rappresentata dalla riduzione della potenza emessa dalla sorgente
incrementando il numero di medie per conseguire lo stesso rapporto
S/R;
- la presenza di fenomeni transitori e, quindi, il venir meno della
condizione di invarianza temporale, è un altro problema, spesso
sottovalutato, che si manifesta con una distorsione della risposta
all’impulso ([42], [80]). Cause tipiche di tali variazioni sono le correnti
d’aria (non rare in ambienti molto ampi) e le variazioni di temperatura
indotte dall’illuminazione o dall’eventuale presenza di persone. La
presenza di persone in movimento modifica poi “fisicamente”
l’ambiente e di conseguenza i dettagli delle riflessioni. Poiché questi
effetti sono lenti essi non colpiscono le singole sequenze (infatti
vengono detti “interperiodici”), ma invalidano il calcolo della media
Capitolo 3 37
Figura 3.2 - Risposta all'impulso acquisita con tecnica MLS in presenza di un sistema fortemente
non lineare. (da Rif. [36]).
Figura 3.3 - Esempi di sweep logaritmico (sinistra) e lineare (destra). Rappresentazione della
forma d'onda (sopra) e del sonogramma (sotto).
Capitolo 3 39
Tutte le misure eseguite sono state condotte nel rispetto della norma ISO
3382 [49]. In particolare le postazioni di misura sono state poste ad 1,2 m dal
pavimento e scelte in modo da essere distanti almeno 1 m dalle pareti e 2 m l’una
dall’altra. La loro distribuzione negli ambienti è stata scelta in modo da ottenere
una copertura per quanto possibile uniforme e, al tempo stesso, in grado di
includere volumi eventualmente acusticamente “disaccoppiati”, come transetti,
coro, ecc. In media sono stati considerati 9 punti di rilevazione con un minimo di
6 ed un massimo di 13; per ambienti di grandi dimensioni sufficientemente
simmetrici i punti di rilevazione sono stati localizzati in una sola metà di esso.
Sono state utilizzate un minimo di 2 posizioni per la sorgente, posta comunque ad
una altezza di 1,5 m, in modo da considerare posizioni tipiche delle sorgenti
sonore: altare, coro, organo.
Il calcolo dei parametri acustici è stato condotto in accordo con le
formulazioni illustrate nel capitolo precedente e seguendo le specifiche riportate
negli allegati A e B della predetta norma ISO.
In particolare, per quanto riguarda il calcolo dell’indice di intensità sonora
G, non essendo possibile eseguire la misura dei livelli di riferimento in camera
anecoica, è stata utilizzata la relazione
L pE ,10 = L pE + 10 log( A S 0 ) − 37 [dB], (3.7)
che consente il calcolo di G a partire dal livello medio misurato in camera
riverberante (LpE) a condizione che sia noto l’assorbimento equivalente A (m2)
della camera riverberante utilizzata. Il termine adimensionalizzante S0 è stato
assunto pari a 1 m2.
Infine, per quanto riguarda le misure binaurali che, come detto, sono state
condotte utilizzando una coppia di microfoni binaurali, la normativa (Allegato B)
suggerisce di impiegare una testa artificiale a garanzia della comparabilità dei
dati. Va notato però che la stessa normativa accetta l’utilizzo di teste reali a
condizione che la grandezza X10 (v. Figura 3.4), pari alla somma della larghezza
della testa (X1) meno due volte la differenza fra la larghezza della testa (X2) e la
distanza fra parete occipitale e l’ingresso del canale auricolare (X5), sia compresa
in un intervallo tale da garantire che le misure ottenute con l’ausilio della testa
reale siano correlate con quelle ottenute con la testa artificiale con un coefficiente
di correlazione R almeno pari a 0,85. Poiché non si disponeva di una testa
artificiale, si è fatto riferimento a quanto riportato da Hidaka et al. [45], che
assumono come intervallo quello compreso fra 318 e 355 mm, pari alla
dimensione X10 di una testa Kemar ±10%. In questo studio i microfoni sono stati
indossati dall’autore per il quale la dimensione X10 è pari a 335 mm.
Figura 3.4 - Definizioni delle dimensioni relative a testa e torso artificiale. (da Rif. [45])
Capitolo 3 41
Figura 3.5 – Confronto fra risposte all’impulso acquisite nel punto A_04 della cattedrale di
Bovino, con la tecnica MLS (sopra) e lo sweep sinusoidale (sotto). La finestra temporale
considerata è di 80 ms.
Figura 3.6 –Confronto fra risposte all’impulso acquisite nel punto A_03 della cattedrale di Ruvo,
con la tecnica MLS (sopra) e lo sweep sinusoidale (sotto). La finestra temporale considerata è di
80 ms.
42 Capitolo 3
Ciò è ulteriormente confermato dal confronto fra alcuni valori dei parametri
misurati. Se si considerano i valori medi di EDT e C80 misurati nella Cattedrale di
Bovino (v. Figura 3.7) si osserva una sostanziale coincidenza fra i valori; per
quanto riguarda la chiarezza piccole differenze (inferiori a 0,5 dB) possono essere
osservate alle alte frequenze. Analizzando l’andamento dei valori punto per punto
(v. Figura 3.8) si possono osservare differenze contenute, in genere non superiori
al 5% per l’EDT e ad 1 dB per la chiarezza. Poiché le differenze non sono
sistematiche, esse potrebbero spiegarsi considerando che le misure non sono state
eseguite contemporaneamente ma in successione (prima tutte quelle di un tipo e
poi le altre), per cui vi potrebbe essere stata una non perfetta collocazione dei
ricevitori abbinata ad eventuali elementi disturbanti le misure (persone, rumori).
4,5 0,0
4,0 -1,0
-2,0
3,5
C80 (dB)
EDT (s)
-3,0
3,0
-4,0
2,5
-5,0
2,0 -6,0
125 250 500 1000 2000 4000 125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz) Frequenze (Hz)
Media Omni MLS Media Omni Sw eep Media Omni MLS Media Omni Sw eep
Figura 3.7 - Confronto fra valori medi di EDT (sinistra) e C80 (destra) misurati nella Cattedrale di
Bovino.
3,8 0,0
3,7 -1,0
3,6 -2,0
C80@1kHz (dB)
EDT@1kHz (s)
3,5 -3,0
3,4 -4,0
3,3 -5,0
3,2 -6,0
3,1 -7,0
3,0 -8,0
A_01 A_02 A_03 A_04 A_05 A_06 A_07 A_08 A_09 A_01 A_02 A_03 A_04 A_05 A_06 A_07 A_08 A_09
Frequenze (Hz) Frequenze (Hz)
Omni MLS Omni Sw eep Omni MLS Omni Sw eep
Figura 3.8 - Confronto fra valori puntuali di EDT (sinistra) e C80 (destra) a 1 kHz, misurati nella
Cattedrale di Bovino.
Se si prendono in considerazione i valori relativi alla Cattedrale di Ruvo,
analoghe considerazioni possono essere tratte. In particolare i valori medi (v.
Figura 3.9) risultano ancora una volta in buon accordo fra loro, con differenze
scarsamente significative. Per quanto riguarda i valori puntuali (v. Figure 3.10,
3.11 e 3.12) è possibile notare una maggiore disparità alle alte che alle basse
frequenze dove in molti casi i valori sono esattamente coincidenti. Per l’EDT le
differenze superano spesso il 5%, mentre per la chiarezza raramente le differenze
superano 1 dB. In questo caso, oltre alle motivazioni date nel caso precedente, le
piccole variazioni potrebbero essere dovute al fatto che durante la sessione di
misura con lo sweep sono state eseguite in contemporanea sia le misure
monoaurali che quelle binaurali, per cui la presenza ravvicinata di un soggetto
vicino al microfono omnidirezionale potrebbe aver schermato o smorzato le
frequenze medio-alte, mentre non ha influenzato affatto le frequenze più basse.
Capitolo 3 43
4,5 0,0
-1,0
4,0
-2,0
3,5
C80 (dB)
-3,0
EDT (s)
3,0 -4,0
-5,0
2,5
-6,0
2,0 -7,0
125 250 500 1000 2000 4000 125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz) Frequenze (Hz)
Media Omni MLS Media Omni Sw eep Media Omni MLS Media Omni Sw eep
Figura 3.9 - Confronto fra valori medi di EDT (sinistra) e C80 (destra) misurati nella Cattedrale di
Ruvo.
5,4 0,0
-2,0
4,9
-4,0
C80 (dB)
EDT (s)
4,4 -6,0
-8,0
3,9
-10,0
3,4 -12,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
Frequenze (Hz) Frequenze (Hz)
MLS@250Hz Sw eep@250Hz MLS@250Hz Sw eep@250Hz
Figura 3.10 - Confronto fra valori puntuali di EDT (sinistra) e C80 (destra) a 250 Hz, misurati nella
Cattedrale di Ruvo.
4,2 2,0
4,0 0,0
3,8 -2,0
C80 (dB)
EDT (s)
3,6 -4,0
3,4 -6,0
3,2 -8,0
3,0 -10,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
Figura 3.11 - Confronto fra valori puntuali di EDT (sinistra) e C80 (destra) a 1 kHz, misurati nella
Cattedrale di Ruvo.
2,8 6,0
2,7 4,0
2,6
2,0
2,5
C80 (dB)
0,0
EDT (s)
2,4
-2,0
2,3
-4,0
2,2
2,1 -6,0
2,0 -8,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
Figura 3.12 - Confronto fra valori puntuali di EDT (sinistra) e C80 (destra) a 4 kHz, misurati nella
Cattedrale di Ruvo.
44 Capitolo 3
1
Nel seguito si farà riferimento alle misure indicando solo la tecnica, sottintendendo che nelle
misure fatte con la tecnica MLS è stata usata la sonda intensimetrica, mentre nelle misure fatte
con lo sweep sono stati usati i microfoni Core Sound.
Capitolo 3 45
4,5 0,0
125 250 500 1000 2000 4000
-1,0
4,0
-2,0
3,5 -3,0
EDT (s)
C80 (dB)
3,0 -4,0
-5,0
2,5
-6,0
2,0 -7,0
125 250 500 1000 2000 4000
-8,0
Frequenze (Hz)
Frequenze (Hz)
Media Bin-MLS Media Bin-Sw eep
Media Omni-MLS Media Bin-MLS Media Bin-Sw eep
Figura 3.13 - Confronto fra i valori medi di EDT (sinistra) e C80 (destra) misurati adoperando due
diversi microfoni binaurali. Per l’EDT sono riportati come riferimento anche i valori misurati,
nelle stesse condizioni, con il microfono omnidirezionale.
0,0
4,4
-1,0
4,2
-2,0
4,0
-3,0
EDT@1kHz
C80@1kHz
3,8
-4,0
3,6 -5,0
3,4 -6,0
3,2 -7,0
3,0 -8,0
A_02
A_04
A_05
A_06
B_02
B_04
B_05
B_06
A_02
A_04
A_05
A_06
B_02
B_04
B_05
B_06
Frequenze (Hz) Frequenze (Hz)
MLS Sw eep MLS Sw eep
Figura 3.14 - Confronto fra i valori puntuali di EDT (sinistra) e C80 (destra) misurati a 1 kHz
adoperando due diversi microfoni binaurali.
0,50 0,50
0,45 0,45
0,40 0,40
0,35 0,35
IACCe@1kHz
0,30 0,30
IACC
0,25 0,25
0,20 0,20
0,15 0,15
0,10
0,10
0,05
0,05
0,00
0,00
A_02
A_04
A_05
A_06
B_02
B_04
B_05
B_06
Figura 3.15 - Confronto fra valori di IACCE medi (sinistra) e puntuali (destra) misurati con due
diversi microfoni binaurali.
70 60
60 50
50
40
IADe@1kHz
40
IADe
30
30
20
20
10
10
0
0
A_02
A_04
A_05
A_06
B_02
B_04
B_05
B_06
Figura 3.16 - Confronto fra valori di IADE medi (sinistra) e puntuali (destra) misurati con due
diversi microfoni binaurali.
46 Capitolo 3
Figura 3.17 - Confronto fra risposte all'impulso binaurali acquisite nello stesso punto (B_02) nella
Cattedrale di Bovino, utilizzando la tecnica MLS (sopra) e lo sweep (sotto). La finestra temporale
considerata è di 80 ms.
mostra (v. Figura 3.17) una sostanziale corrispondenza fra le due strutture
temporali delle riflessioni, anche se la riflessione che si ha intorno ai 35 ms non
appare molto visibile nella risposta acquisita con lo sweep.
calcolato il rapporto (o la differenza, nel caso della chiarezza) fra valori derivati
dalle misure binaurali e quelli derivati dalle misure omnidirezionali, e di questi
sono stati calcolati le medie, i valori minimi, massimi e la deviazione standard. I
risultati sono riportati in Figura 3.18.
L’analisi della Figura 3.18,a mostra che per il T20 le differenze alle diverse
frequenze ricadono in un intervallo di ±5% e quindi i valori ottenuti dalle misure
binaurali possono essere correttamente impiegati per il calcolo di questo
parametro. Per l’EDT (v. Figura 3.18b) la situazione è anche migliore, in quanto,
in media, i valori ottenuti con i due metodi coincidono, con errori maggiori (ma
comunque compresi nell’intervallo di ±5% ) solo alle basse frequenze. Per la
chiarezza (v. Figura 3.18c,d), invece, le differenze sono maggiori e non
trascurabili (si arriva fino a 2,5 dB fra i valori medi). In generale si riscontra che
l’uso delle risposte binaurali porta ad una sovrastima crescente al crescere della
frequenza. Questo comportamento potrebbe essere spiegato considerando che per
ottenere una risposta all’impulso monoaurale i due canali di quella binaurale
vengono mediati in termini di pressione e non di energia, tenendo perciò conto
della fase. Ciò potrebbe portare le prime riflessioni, che sono in fase, ad avere un
peso maggiore rispetto al campo diffuso e riverberante, che è invece scorrelato.
Tuttavia, una tale affermazione richiede un approfondimento che esula dagli scopi
di questo lavoro.
1,10 1,10
1,05 1,05
EDTbin/EDTomni
T20bin/T20omni
1,00 1,00
0,95 0,95
0,90 0,90
0,85 0,85
0,80 0,80
125 250 500 1000 2000 4000 125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz) Frequenze (Hz)
2,50 2,50
2,00 2,00
1,50 1,50
C80bin-C80omni
C80bin-C80omni
1,00 1,00
0,50 0,50
0,00 0,00
-0,50 -0,50
-1,00 -1,00
-1,50 -1,50
125 250 500 1000 2000 4000 125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz) Frequenze (Hz)
1 2 3 4
c) Media Min Max d) 5 6 7 8
Figura 3.18 - Rapporti medi fra valori medi di misure binaurali e monoaurali relative ad 8 chiese
analizzate, con indicazione dei valori minimi, massimi e della deviazione standard. a) T20; b) EDT;
c) C80; d) C80 insieme dei rapporti medi per le chiese analizzate: 1-Ognissanti (Valenzano), 2-
Cattedrale di Ruvo, 3-Cattedrale di Bovino, 4-Cattedrale di Bisceglie, 5-Cattedrale di Bitonto, 6-
Cattedrale di Barletta, 7-Cattedrale di Bari, 8-Basilica di S. Nicola (Bari).
48 Capitolo 3
1
Queste erano: testare l’applicazione delle formule classiche per il tempo di riverberazione in
ambienti molto grandi; conoscere le proprietà acustiche delle chiese in esame finalizzata alla
definizione di indicazioni progettuali per le nuove chiese; studiare i problemi di diffusione nei
grandi ambienti e, infine, confrontare le misure tradizionali e le misure impulsive, la
localizzazione di echi e lo studio degli impulsi nei grandi ambienti.
50 Capitolo 4
Tabella 4.1 – Tempi di riverberazione (s) misurati nella Basilica di S. Giovanni in Laterano
Frequenze (Hz)
S_R 100 200 400 800 1600 3200
A_a 6,3 6,3 6,0 5,3 4,8 4,0
A_b 6,3 - 6,2 5,2 4,8 4,0
A_c 7,7 - 6,4 5,4 5,1 3,2
B_c 6,3 - 6,2 4,5 3,7 2,7
Media 6,7 6,3 6,2 5,1 4,6 3,5
Tabella 4.2 – Tempi di riverberazione (s) misurati nella Basilica di S. Paolo fuori le Mura
Frequenze (Hz)
S_R 100 200 400 800 1600 3200
A_a 10,0 9,5 7,0 7,3 7,0 8,0
A_b 10,0 10,5 8,5 7,5 7,0 9,0
A_c 10,8 13,5 10,2 9,4 8,3 7,0
A_d 12,0 11,7 10,0 10,5 8,0 8,5
Media 10,7 11,3 8,9 8,7 7,6 8,1
Media Nav 10,0 10,0 7,8 7,4 7,0 8,5
Capitolo 4 51
Figura 4.1 - Tempi di riverberazione in funzione della frequenza. Tutte le misure sono riferite alle
chiese non occupate. (Fig. tratta dal Rif. [73]).
condotte nella navata e nell’abside ed è pari a 0,67 per le aperture sulla rotonda e a
0,56 per le aperture verso le navate laterali. Ciò concorda, secondo gli autori, col
fatto che è meno probabile che il suono ritorni nel volume di origine quando entra
nella rotonda piuttosto che quando entra nelle navate laterali.
Le misure condotte dagli autori nella Basilica di San Giovanni in Laterano
sono difficilmente confrontabili con quelle riportate nel paragrafo precedente
poiché le frequenze a cui le misure si riferiscono sono diverse e, soprattutto,
perché le misure sono state condotte a distanza di svariati anni l’una dall’altra. In
ogni caso un dato è significativo: in entrambi i lavori è posta in evidenza una
differenza (di circa 1 s) fra i tempi di riverberazione misurati quando sorgente e
ricevitore sono entrambi nella navata principale e quando sono entrambi in una
delle navate laterali. Per giustificare il basso tempo di riverberazione, in rapporto
al volume, gli autori adottano lo stesso modello proposto per San Pietro e,
utilizzando gli stessi valori dei coefficienti di assorbimento applicati alle aperture
laterali e all’arco trionfale aperto sul transetto, ottengono valori congruenti con
quelli misurati.
La Basilica di Santa Maria Maggiore presenta caratteristiche architettoniche
diverse rispetto a San Giovanni: vi è una sola navata laterale; l’abside è di
dimensioni più contenute ed il transetto è sostituito da due ampie cappelle, le cui
aperture possono essere considerate come ottimi assorbitori. Dalle misure
condotte il tempo di riverberazione nella navata è, alle medie frequenze, pari a 4,9
s, circa la metà di quello calcolato considerando navata principale e navate laterali
come unico volume. Considerando, invece, il solo volume della navata centrale e
considerando le aperture come assorbenti (con lo stesso coefficiente usato per San
Pietro), il tempo di riverberazione calcolato si riduce a 5 s, confermando così che
l’accoppiamento acustico fra navata centrale e laterali è analogo a quello
osservato nelle altre chiese.
Capitolo 4 53
per ricavare il valore del tempo di riverberazione (in un solo punto) con
la chiesa occupata da circa 1800 persone;
- eccitazione dell’ambiente con un suono impulsivo filtrato in bande di
ottava (ottenuto accendendo e spegnendo la sorgente usata nel caso
precedente) ed integrazione col metodo di Schroeder [68]. In tal modo
gli autori hanno determinato anche il tempo di primo decadimento che
non è risultato molto diverso dal tempo di riverberazione (v. Tabella
4.3).
Tabella 4.3 – Valori dei tempi di riverberazione misurati nella Cattedrale di S. Paolo a Londra
Frequenze (Hz)
125 250 500 1000 2000 4000
RT 10,9 11,0 10,9 9,8 6,9 3,7
RT occup. 8,3 8,4 7,8 6,5 5,1 3,5
EDT - 10,7 9,7 8,6 4,8 4,5
1 Qui e nel seguito si userà “diffondere” fra virgolette per riferirsi al termine inglese scatter usato
dagli autori in riferimento alle proprietà di una superficie, mentre in assenza di virgolette ci si
riferirà al termine diffuse da loro usato con riferimento al campo sonoro.
Capitolo 4 55
Tabella 4.4 - Tempi di riverberazione [s] medi (calcolati su tutte le frequenze) suddivisi per
periodo storico e per confessione religiosa.
Romaniche e
Barocche Neoclassiche Moderne Tutte
Gotiche
<1530 1530-1815 1815-1915 >1915
V 3,7 3,0 4,1 3,3 3,5
Cattoliche
O 2,4 2,3 2,2 1,8 2,1
V 3,1 2,2 2,5 2,6 2,6
Riformate
O 1,9 1,2 1,4 1,4 1,5
V 3,2 2,4 3,3 2,9 3,0
Tutte
O 2,0 1,5 1,9 1,6 1,7
V=Vuote (misurato). O=Occupate (calcolato)
Tabella 4.5 – Volume [m3] e volume specifico [m3/persona] suddivisi per periodo storico e per
confessione religiosa.
Romaniche e
Gotiche Barocche Neoclassiche Moderne Tutte
<1530 1530-1815 1815-1915 >1915
5.600 6.700 6.300 4.300 5.300
Cattoliche
19 24 12 10 13
7.400 2.600 3.500 2.800 4.200
Riformate
12 8 8 8 9
7.000 3.600 5.000 3.500 4.600
Tutte
13 12 10 9 11
58 Capitolo 4
Figura 4.3 - Valori medi del RASTI con intervallo di confidenza pari all’errore standard, in ascissa
sono riportati gli stili architettonici in ordine cronologico (1-Visigotico, 2-Romanico, 3-Gotico, 4-
Manuelino, 5-Rinascimentale, 6-Barocco, 7-Neoclassico, 8-Contemporaneo). (Fig. tratta dal Rif.
[25])
rappresenta solo un dispositivo indiretto per incrementare l’intelligibilità del
parlato, riducendo la distanza fra predicatore e assemblea.
In una recente pubblicazione Desarnaulds, Chauvin e Carvalho [32] mettono
in evidenza che la presenza della calotta sopra il pulpito è utile solo in chiese
molto alte e limitatamente ai posti meno lontani. Nelle chiese basse la calotta
svolge addirittura un ruolo negativo in quanto blocca le prime riflessioni che
sarebbero destinate ad essere riflesse dal soffitto. In ogni caso nei posti più lontani
l’effetto della calotta è nullo.
L’indagine sperimentale
1
I matronei sono superfici praticabili poste sulle navate laterali (che sono quindi voltate) ed aperti
sulla navata centrale mediante trifore; i “falsi” matronei sono caratterizzati dalla presenza delle
sole trifore che, quindi, si aprono sulle navate laterali che sono di conseguenza più alte e con
copertura in legno.
62 Capitolo 5
della navata centrale coperta da una cupola emisferica, mentre le navate laterali
sono coperte con volte a mezza botte. Purtroppo in questo lavoro è stato possibile
prendere in considerazione un solo esempio di questa tipologia, il quale presenta
comunque caratteristiche acustiche abbastanza singolari che rendono di grande
interesse l’approfondimento (futuro) dello studio di queste chiese.
Comunque la caratteristica di maggiore omogeneità per queste chiese è
rappresentata, prima ancora che dalla similitudine delle forme, dall’utilizzo degli
stessi materiali, cioè tufo, pietra calcarea e legno, nonché dal ricorso modesto ad
apparati decorativi superficiali
Pur nel solo ambito delle costruzioni romaniche, le chiese considerate
costituiscono un campione ancora esiguo che si auspica di ingrandire in futuro,
estendendo lo studio anche a stili architettonici diversi ed, in particolare, al
Barocco Leccese.
Tuttavia si può osservare che le chiese prese in considerazione spaziano in
un intervallo di volumi, superfici e tempi di riverberazione (v. Tabella 5.1) tali da
poter trarre interessanti conclusioni.
Tabella 5.1 - Riassunto dei principali parametri caratteristici delle nove chiese analizzate. Nella
prima colonna è riportata la lettera identificativa che sarà utilizzata nel seguito.
dimensioni medie di un posto a sedere sono di 0,5×0,9 = 0,45 m2. Infine, partendo
dai tempi di riverberazione misurati alle medie frequenze e assumendo valida la
formula di Sabine, si è calcolato l’assorbimento totale (A) e il coefficiente di
assorbimento medio (αmed).
5.3.1.2 Descrizione
Attualmente l’interno è diviso in tre navate concluse da tre absidi
semicircolari (v. Figura 5.3). Sui colonnati si aprono le trifore del matroneo,
sovrastato da un claristorio di monofore. Il transetto è tripartito da due arcate
pensili che evidenziano il quadrato della crociera, raccordate da cuffie su cui
doveva impostarsi la cupola, mai realizzata. Le testate del transetto, come in
controfacciata, sono percorse da ballatoi pensili su mensoloni, che permettono il
passaggio tra le torri e l’esaforato esterno.
Figura 5.2 - Viste interne della Basilica di S. Nicola (Bari). A sinistra vista della navata centrale
con, in primo piano, gli arconi trasversali. A destra, vista del soffitto ligneo affrescato e decorato.
Il pavimento è in marmo ed ospita banchi lignei solo nella navata centrale;
le colonne sono in marmo, mentre la restante struttura muraria è in pietra calcarea
a vista. Il soffitto della navata centrale e del transetto, come già detto, è in legno e
tela, mentre in corrispondenza dei matronei è visibile la struttura della copertura
lignea a capriate. Le navate laterali sono coperte da volte a crociera in pietra
intonacata. Dal punto di vista decorativo le pareti si presentano lisce e prive di
decorazioni, che, al contrario, abbondano sul soffitto; i capitelli e gli archi
presentano un fine ornato superficiale. All’interno della chiesa, nelle navate
laterali sono poi presenti una statua del Santo (racchiusa in una teca), e un
crocifisso; nel transetto vi è da un lato una pala d’altare e dall’altro il tabernacolo
in bronzo finemente decorato.
Le principali dimensioni sono riportate di seguito:
Wn = 13 m Ln = 41 m Hn = 25 m
Wl = 7 m Hl = 11 m Hm = 7 m
Wt = 32 m Lt = 13 m Ht = 25 m
Da = 9 m Ha = 22 m Dal = 4,5 m
Hal = 18 m
Vt = 33.000 m3 Vn = 13.300 m3 Sb = 250 m2
2 2
Sp = 1.570 m Sn = 533 m St = 10.500 m2 (appross.)
Figura 5.3 - Sezione e pianta della Basilica di S. Nicola a Bari. In pianta sono indicati i punti di
emissione (
) e di ricezione ({). Scala 1:500.
66 Capitolo 5
4,2
4,5
4,0
RT (s)
3,8 4,0
3,6
3,4 3,5
3,2
3,0
3,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
Figura 5.4 - Basilica di San Nicola (Bari). Andamento dei valori di T20 al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz (destra).
Tabella 5.2 - Calcolo del tempo di riverberazione della Basilica di S. Nicola con la formula di
Sabine. I coefficienti di assorbimento sono presi da varie fonti.
5,0 5,5
4,8
4,6 5,0
3,2
3,0 3,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz) Combinazioni S_RR
Media A Media B Media EDT RT
Figura 5.5 - Basilica di San Nicola (Bari). Andamento dei valori di EDT al variare della frequenza
in funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz confrontato con l’andamento di RT (destra).
8,0 16,0
7,0 14,0
6,0 12,0
5,0 10,0
G10 (dB)
G10 (dB)
4,0 8,0
3,0 6,0
4,0
2,0
2,0
1,0
0,0
0,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz) Combinazioni S_RR
Media A Media B Media G(A) Gmid
Figura 5.6 - Basilica di San Nicola (Bari). Andamento dei valori di G al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz e pesati in scala A (destra).
Questa osservazione pone numerosi interrogativi a cui è possibile dare,
come già osservato nel capitolo precedente, risposte differenti di cui è necessario
valutare la correttezza e l’idoneità. Pertanto, essendo questo un problema comune
alla maggior parte delle chiese, verrà discusso nel capitolo successivo,
considerando i risultati nel loro insieme.
L’analisi dei valori del tempo di primo decadimento misurati per bande di
ottava (v. Figura 5.5) ripropone un andamento simile a quello osservato per RT,
ma con interessanti differenze. In primo luogo si osserva un incremento dei valori
alle medie frequenze particolarmente accentuato quando la sorgente è posta nel
punto B (v. Figura 5.3), ciò potrebbe dipendere dalla presenza delle due colonne
che separano la navata centrale dal transetto, le quali interferiscono con la
propagazione del suono diretto. Questo, giungendo nei punti di ricezione
smorzato, determina l’allungarsi dei valori. Ciò è confermato dall’analisi dei
valori puntuali alle medie frequenze che mostrano come, per i punti “in ombra”
rispetto alla sorgente, i valori dei tempi sono apprezzabilmente più elevati, mentre
per il punto 10, che è all’interno del transetto e quindi non influenzato dalle
colonne, i tempi di primo decadimento sono inferiori alla media.
L’analisi dei valori del livello sonoro, ovvero del fattore di forza G, relativi
alle diverse bande di ottava mostra (v. Figura 5.6) un andamento decrescente al
crescere della frequenza determinato, in parte, dall’andamento dei tempi di
riverberazione (ovvero dall’assorbimento totale dell’ambiente). Alle medie
frequenze si ha Gmid = 5,9 dB, mentre G(A) = 11,3 dB, pertanto i valori rientrano o
sono comunque molto prossimi all’intervallo ottimale, confermando che,
malgrado il volume molto grande, il lungo tempo di riverberazione garantisce un
68 Capitolo 5
apporto di energia sonora sufficiente. Il problema, come si vedrà tra breve, è che
molta di questa energia arriva tardi, contribuendo a confondere, piuttosto che a
chiarire, il messaggio sonoro. L’analisi dell’andamento puntuale dei valori mostra,
in questo caso, un sostanziale dualismo esistente fra Gmid e G(A), dal momento
che le variazioni sono pressoché identiche e i due parametri appaiono solamente
traslati (di circa 5 dB). Escludendo i punti più vicini alle sorgenti, entrambi i
parametri variano in modo contenuto (circa 2-3 dB), mostrando una sostanziale
uniformità del livello sonoro. Tuttavia, l’analisi dei valori in funzione della
distanza dalla sorgente (v. Figura 5.7), mostra una progressiva diminuzione dei
valori secondo una legge di tipo logaritmico. Questo contrasta con la teoria
classica che prevede, in campo diffuso riverberante, la costanza del livello sonoro
una volta superata la distanza critica al disotto dalla quale prevale il campo
diretto. Tale distanza, definita come Hallradius (v. Rif. [29], p.426) è pari, nel
caso in esame, a 5 m e risulta inferiore alla minima distanza sorgente-ricevitore.
La “teoria corretta” elaborata da Barron e Lee [11] mostra invece un buon accordo
con i valori misurati, con differenze che superano 1 dB solo per i punti più vicini
alle sorgenti, per i quali è possibile ipotizzare che forti riflessioni da parte delle
pareti o del pavimento possano incrementare i valori misurati.
L’analisi dei valori della chiarezza (v. Figura 5.8) misurati per bande di
ottava, mostra un andamento medio sfavorevole tanto per la comprensione della
musica che del parlato. Infatti, i valori mostrano un picco negativo alle medie
frequenze per cui l’indice sintetico C80(3) risulta pari a –7,5 dB. È possibile inoltre
osservare che i valori misurati con la sorgente in A appaiono sempre maggiori dei
10,00 0,0
9,00 -2,0
8,00
-4,0
y = -3,06Ln(x) + 15,44
7,00
G10@1kHz
C80@1kHz
R2 = 0,96 -6,0
6,00
-8,0
5,00
y = -5,11Ln(x) + 8,50
-10,0
4,00 R2 = 0,87
3,00 -12,0
2,00 -14,0
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0
Figura 5.7 - Basilica di San Nicola (Bari). Andamento di G (sinistra) e di C80 (destra) a 1 kHz, in
funzione della distanza sorgente ricevitore. La curva tratteggiata riporta l’andamento teorico dei
valori secondo la teoria di Barron [11].
0,0 0,0
-1,0
-2,0
-2,0
C80 (500-2k) (dB)
-3,0 -4,0
C80 (dB)
-4,0
-6,0
-5,0
-6,0 -8,0
-7,0
-10,0
-8,0
-9,0 -12,0
125 250 500 1000 2000 4000
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
Frequenze (Hz)
Combinazioni S_RR
Media A Media B Media
Figura 5.8 - Basilica di San Nicola (Bari). Andamento dei valori di C80 al variare della frequenza
in funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500, 1000 e 2000 Hz (destra).
Capitolo 5 69
valori misurati con la sorgente in B. Ciò può essere dovuto alla maggiore distanza
fra la sorgente B e i ricevitori, che determina una riduzione del contributo del
suono diretto rispetto al campo riverberante. L’analisi dell’andamento puntuale
dell’indice sintetico mostra la grande variabilità di questo parametro al variare
della posizione ed evidenzia che solo i punti più vicini alla crociera, cioè il punto
1 nella navata ed il punto 10 nel transetto, godono di buone o, quantomeno,
accettabili condizioni, mentre in tutti gli altri punti, come già mostrato
dall’andamento dei valori medi, la chiarezza risulta essere del tutto insufficiente.
È interessante osservare, inoltre, che la chiarezza diminuisce con la distanza
secondo un andamento logaritmico (v. Figura 5.7). Ciò è in accordo con la “teoria
corretta” di Barron [11], tuttavia i valori misurati appaiono inferiori a quelli
predetti e ciò potrebbe essere dovuto al fatto che in ambienti complessi come le
chiese, la presenza di colonnati e di soffitti non riflettenti o, comunque, molto
diffondenti, determina un indebolimento (o una dispersione) delle prime
riflessioni. Pertanto, la chiarezza ne risulta essere notevolmente diminuita.
L’osservazione dei dati relativi al tempo baricentrico (v. Figura 5.9),
conduce a osservazioni analoghe a quelle fatte a proposito della chiarezza. In
particolare è possibile notare che gli andamenti puntuale dei valori con la sorgente
posta prima in A e poi in B sono molto più simili tra loro di quanto non accada per
il C80, a riprova della maggiore stabilità del parametro in esame. Se si considera il
Ts fra i descrittori dell’intelligibilità del parlato, è possibile osservare che il suo
valore medio a 1000 Hz è pari a 368 ms corrispondenti, secondo la Tabella 2.3, ad
un giudizio soggettivo “scarso”. L’analisi dei valori puntuali mostra che in nessun
punto (fra quelli presi in esame) sussistono condizioni “sufficienti” per la
comprensione del parlato in assenza di sistemi di amplificazione, mentre in alcuni
punti più distanti dalla sorgente le condizioni risultano “pessime”.
L’analisi dell’andamento degli indici di intelligibilità (v. Figura 5.10,
sinistra) mostra un andamento in tutto analogo a quello del Ts. Il valore medio
dello STI è pari a 0,32, mentre quello del RASTI è pari a 0,31, indicando, quindi,
una intelligibilità del parlato “scarsa”. I valori puntuali mostrano un buon accordo
fra STI e RASTI, e confermano che la comprensione del parlato varia fra “scarso”,
nei punti più vicini alle sorgenti, e “pessimo”, nei punti più lontani dalle sorgenti
o schermati dalla presenza delle colonne, dove il suono diretto arriva
maggiormente attenuato.
L’osservazione dell’andamento dei criteri di eco (v. Figura 5.10, destra)
mostra che per la musica tutti i punti sono al disotto del valore limite (pari a 1,5),
mentre per il parlato, nel punto 7 (con la sorgente in A) il criterio è pari a 0,83,
450 500
400 450
350
400
300
Ts (500-1k) (s)
250 350
Ts (s)
200 300
150
250
100
200
50
0 150
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
Figura 5.9 - Basilica di San Nicola (Bari). Andamento dei valori di Ts al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz (destra).
70 Capitolo 5
50,0 1,00
45,0 0,90
40,0 0,80
35,0 0,70
Echo Criterion
STI/RASTI
30,0 0,60
25,0 0,50
20,0 0,40
15,0 0,30
10,0 0,20
5,0 0,10
0,0 0,00
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
Posizioni dei ricevitori Posizioni dei ricevitori
RASTI STI EC_music EC_speech
Figura 5.10 - Basilica di San Nicola (Bari). Andamento punto per punto dei valori dei parametri di
intelligibilità del parlato (sinistra) e andamento punto per punto dei criteri di eco (destra).
1,00 1,0
0,90 0,9
Bilanciamento dei bassi
0,80 0,8
Indici normalizzati
0,70 0,7
0,60 0,6
0,50 0,5
0,40 0,4
0,30 0,3
0,20 0,2
0,10 0,1
0,00 0,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
Combinazioni Sorg_Ric Combinazioni Sorg_Ric
EBR BR_l LTR TR
Figura 5.11 - Basilica di San Nicola (Bari). Andamento punto per punto dei parametri caratteristici
del bilanciamento delle basse frequenze (sinistra) e delle alte frequenze (destra). Per tenere conto
dei diversi intervalli di variabilità dei parametri (e delle diverse unità di misura) essi sono
diagrammati in forma normalizzata.
prossimo, ma comunque inferiore, al valore limite di 0,90. Pertanto si può
concludere che, pur avendosi un volume molto grande, con pareti molto distanti e,
quindi, potenzialmente causa di echi, la permanenza e la forza del campo
riverberante fanno sì che tali eventuali riflessioni siano inglobate nella coda
sonora in modo da risultare inaudibili.
Per quanto riguarda il bilanciamento tonale, i valori medi degli indici
calcolati relativamente alle basse frequenze, risultano essere: BR = 1,01;
BR_L = 0,85 dB; EBL = –3,16 dB. L’analisi dei valori puntuali viene condotta
trascurando BR dal momento che le sue variazioni sono minime e, considerando la
maggiore incertezza che caratterizza la misura di RT alle basse frequenze, poco
significative per formulare un giudizio puntuale. In ogni caso tale parametro varia
fra 0,95 e 1,07, risultando pertanto all’interno dell’intervallo ottimale definito nel
Capitolo 2. L’osservazione dell’andamento puntuale di EBL e BR_L (v. Figura
5.11) va fatta considerando che i valori minimi e massimi entro cui essi variano
sono rispettivamente –8,3 e 3,8 dB per EBL e –0,1 e 2 dB per BR_L. La dinamica
appare quindi molto più estesa per il parametro proposto da Soulodre e Bradley, in
accordo con quanto essi stessi sostengono [75]; inoltre si osserva una diminuzione
quasi sistematica man mano che ci si allontana dalla sorgente oppure ci si sposta
nella navata laterale. Il confronto con l’intervallo di variabilità osservato in [75]
porta a concludere che i valori qui misurati appaiono piuttosto bassi. Al contrario i
valori di BR_L variano entro l’intervallo ottimale proposto nel Capitolo 2,
risultando, anzi, in molti punti superiori; inoltre le fluttuazioni del parametro non
appaiono ascrivibili a motivi particolari. Infine, confrontando gli andamenti dei
due parametri non appaiono visibili correlazioni fra i due, infatti risulta R = 0,39.
Capitolo 5 71
Per quanto riguarda le alte frequenze i valori medi dei due indici risultano
essere: LTR = –9,1 dB e TR = 0,74. Come per EBL, anche il valore di LTR si
colloca in corrispondenza del limite inferiore dell’intervallo considerato da
Soulodre e Bradley, mentre per TR è possibile considerare i valori riportati da
Beranek in [15] e riassunti nella Tabella 2.5, rispetto ai quali il valore medio
misurato appare nei limiti. L’analisi dei valori puntuali mostra (v. Figura 5.11,
destra), tenendo conto che i valori minimi e massimi sono rispettivamente –9,9 e
–8,3 per LTR e 0,66 e 0,79 per TR, che le variazioni sono piuttosto contenute e
che i due indici sono correlati negativamente (R = –0,70), nel senso che variano in
modo opposto. Pertanto, a differenza di quanto accade per i bassi, il bilanciamento
degli alti risulta essere piuttosto uniforme in tutti i punti considerati. Il valore
basso assunto da entrambi i parametri può spiegarsi considerando che il volume
molto grande dell’ambiente comporta un inevitabile assorbimento delle
componenti di alta frequenza da parte dell’aria.
I valori medi dei parametri binaurali per la misura dell’estensione apparente
della sorgente risultano essere (1–IACCE) = 0,68 e IADE = 0,39. Entrambi i valori
sono entro l’intervallo ottimale definito nel Capitolo 2, anche se i valori sono
quasi al limite inferiore. L’analisi dei valori puntuali (v. Figura 5.12) mostra in
primo luogo una scarsa correlazione fra i due indici (R = 0,45), inoltre è possibile
osservare che i valori più bassi dei parametri (corrispondenti, quindi, a segnali
maggiormente correlati), si hanno, come è ovvio, per i punti più vicini alla
sorgente, ma anche in alcuni punti della navata laterale (come il punto 6 o il punto
4). Questi punti, pur essendo localizzati nella navata laterale presentano una forte
componente di suono diretto (specialmente quando la sorgente è in B) che
determina l’abbassarsi del valore dell’indice.
Con riferimento alla misura dell’avvolgimento sonoro i valori medi misurati
sono pari a: 10Log(1–IACCL) = –0,42 e IADL = –0,20. Entrambi i valori sono
prossimi al limite superiore (cioè 0, corrispondente alla totale assenza di
correlazione fra i due segnali), confermando che il campo sonoro all’interno della
chiesa in esame è estremamente diffuso e che, pertanto, la sensazione di
avvolgimento dovrebbe essere molto elevata. A livello puntuale si osserva ancora
una bassa correlazione fra le due misure (R = 0,50), e una maggiore uniformità
(cioè una minore variabilità da punto a punto), per entrambi gli indici. Da notare,
infine, che non avendo utilizzato la differenza interaurale normalizzata, in alcuni
punti la IADL risulta maggiore di zero.
0,90 0,40
0,80 0,20
Log(1-IACC) / IAD (dB)
0,70
0,00
1-IACC / IAD
0,60
-0,20
0,50
-0,40
0,40
0,30 -0,60
0,20 -0,80
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
Figura 5.12 - Basilica di San Nicola (Bari). Andamento punto per punto dei valori degli indici
binaurali relativi alla ASW (sinistra) e relativi al LEV (destra).
72 Capitolo 5
Figura 5.13 - Cattedrale di Bari. Veduta della navata centrale con, sullo sfondo, l'abside.
5.3.2.2 Descrizione
Internamente (v. Figura 5.13) la chiesa è a croce egizia (a T) ed ha tre
navate suddivise da 16 colonne monolitiche. I matronei sono finti, cioè sono
simulati dalle trifore che mettono in comunicazione la navata centrale con quelle
laterali, più alte e prive di volte e coperte, quindi, direttamente dalla struttura
lignea a spioventi. Il transetto sopraelevato raccorda le tre navate e le conclude
con le tre absidi ad esse allineate. All’incrocio fra navata e transetto si erge, su un
tamburo ottagonale, la cupola.
Il pavimento, in pietra con intarsi in marmo rosa, in corrispondenza della
navata centrale ed in metà di quelle laterali ospita banchi in legno; altre sedie sono
invece poste in corrispondenza dei due bracci del transetto, rispettivamente
utilizzati per il coro e per l’adorazione eucaristica. Le pareti sono in pietra
calcarea a vista con blocchi più o meno levigati. Le colonne sono monolitiche
Capitolo 5 73
Figura 5.14 - Cattedrale di Bari. Sezione e pianta. In pianta sono indicati i punti di emissione (
) e
di ricezione ({). Scala 1:500.
74 Capitolo 5
in marmo con capitelli finemente decorati. La copertura delle navate e delle due
ali del transetto è a capriate lignee in vista, mentre la cupola ed il tamburo sono in
pietra. Altre parti in legno sono i quattro confessionali posti sulla parete nord
(quella del battistero) e le quattro bussole poste in corrispondenza degli ingressi.
In corrispondenza della crociera e lungo l’abside centrale sono disposti dei seggi,
rivestiti in velluto, per le solenni concelebrazioni. L’area presbiteriale è poi
ulteriormente separata dalle due ali del transetto da grate in legno. Le numerose
finestrature sono in alabastro.
Dal punto di vista decorativo la chiesa è abbastanza spoglia; la totalità delle
pareti è priva di qualsiasi rilievo; fra la navata centrale e la navata laterale è invece
presente un ambone molto decorato.
Le principali dimensioni sono riportate di seguito:
Wn = 13 m Ln = 34 m Hn = 25 m
Wl = 6 m Hl = 17,5 m
Wt = 31 m Lt = 12 m Ht = 27,5 m
Da = 10 m Ha = 16 m Dal = 4 m
Hal = 15 m Dc = 12 m
Vt = 30.142 m3 Vn = 11.050 m3 Sb = 320 m2
Sp = 1.274 m2 Sn = 442 m2 St = 9.600 m2 (appross.)
7,0 6,0
6,5
4,5
4,0 4,5
3,5
4,0
3,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz) Combinazioni S_RR
Media A Media B Media
Figura 5.15 - Cattedrale di Bari. Andamento dei valori di T20 al variare della frequenza in funzione
delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori medi a 500
e 1000 Hz (destra).
7,0 5,8
6,5 5,6
5,4
5,0
4,8
4,5 4,6
4,0 4,4
3,5 4,2
3,0 4,0
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz) Combinazioni S_RR
Media A Media B Media EDT RT
Figura 5.16 - Cattedrale di Bari. Andamento dei valori di EDT al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz confrontato con l’andamento di RT (destra).
l’assorbimento è in gran parte dovuto all’aria. I valori medi dei tempi di
riverberazione non appaiono influenzati significativamente dalla posizione della
sorgente.
L’analisi dell’andamento dei valori puntuali relativi alle medie frequenze,
mostra variazioni maggiori che nel caso precedente, con differenze di circa 0,5 s,
pari, in media, al 10% del valore. In particolare i valori più bassi dei tempi di
riverberazione possono essere osservati in corrispondenza dei punti più vicini alle
sorgenti, per effetto della prevalenza della componente diretta.
L’analisi dei tempi di primo decadimento EDT relativi alle sei bande di
ottava (v. Figura 5.16) mostra un andamento molto simile a quello osservato per il
T20, si osservano solo piccole differenze fra i valori medi relativi alle due diverse
posizioni della sorgente. Osservando l’andamento puntuale del parametro alle
medie frequenze, si può notare che nel punto 8, interno al transetto, il valore è più
basso della media. Ciò può essere dovuto sia ad una forte influenza del suono
diretto che alla presenza di riflessioni ravvicinate provenienti dalla parete del
transetto. Inoltre quando la sorgente è in A è possibile notare che il parametro
assume valori inferiori in corrispondenza dei punti della navata centrale e
maggiori per quelli della navata laterale. Quando invece la sorgente è in B i valori
appaiono più omogenei e le variazioni sono più contenute.
L’analisi dei valori medi del fattore di forza G valutati per le diverse bande
di ottava (v. Figura 5.17) rispecchia l’andamento dei tempi di riverberazione o,
più precisamente, quello dell’assorbimento presente nell’ambiente. Alle medie
frequenze risulta Gmid = 6,7 dB, mentre G(A) = 11,6 dB; pertanto il valore alle
76 Capitolo 5
10,0 16,0
9,0 14,0
8,0
12,0
7,0
10,0
G10 (dB)
6,0
G10 (dB)
5,0 8,0
4,0 6,0
3,0 4,0
2,0
2,0
1,0
0,0
0,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz) Combinazioni S_RR
Media A Media B Media G(A) Gmid
Figura 5.17 - Cattedrale di Bari. Andamento dei valori di G al variare della frequenza in funzione
delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori medi a 500
e 1000 Hz e pesati in scala A (destra).
10,00 0,0
9,00 -2,0
8,00
-4,0
G10@1kHz
C80@1kHz
7,00
-6,0
6,00
-8,0
5,00
y = -4,83Ln(x) + 7,26
y = -2,78Ln(x) + 14,46 -10,0
4,00 R2 = 0,79
R2 = 0,92
3,00 -12,0
0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0
Distanza (m) Distanza (m)
Figura 5.18 - Cattedrale di Bari. Andamento di G (sinistra) e di C80 (destra) a 1 kHz, in funzione
della distanza sorgente ricevitore. La curva tratteggiata riporta l’andamento teorico dei valori
secondo la teoria di Barron [11].
medie frequenze risulta alquanto superiore ai valori ottimali, mentre il valore
ponderato rientra in quelli fissati precedentemente. In ogni caso il lungo tempo di
riverberazione garantisce un notevole apporto di energia sonora, anche se, come
per la Basilica di San Nicola, buona parte di tale energia arriva tardi e pertanto
non contribuisce a migliorare la chiarezza. È interessante osservare che quando la
sorgente è in B l’indice G risulta inferiore rispetto a quando la sorgente è posta in
A. Ciò potrebbe essere imputabile sia alla maggiore distanza della sorgente B, sia
alla sua posizione non assiale. L’analisi dei valori puntuali mostra che la
differenza fra i livelli al variare della sorgente è sistematico, ad eccezione del
punto 8, e, inoltre, mostra che ad eccezione dei punti più vicini alle sorgenti, il
livello varia in maniera contenuta (di non più di 3 dB), garantendo una copertura
piuttosto uniforme. L’osservazione dei valori di G(A) mostra che in
corrispondenza delle navate laterali, specialmente con la sorgente in A, i livelli
sonori sono un po’ più bassi che nella navata centrale.
Diagrammando i valori di G a 1 kHz in funzione della distanza dalla
sorgente (v. Figura 5.18) appare evidente la diminuzione del livello al crescere
della distanza, si osserva poi che le differenze fra sorgente in A e in B divengono
assai marginali. Infine, confrontando l’andamento misurato con quello predetto
con la teoria di Barron [11] si vede che, come prima, la teoria sottostima i valori
per i punti più vicini e li sovrastima per quelli più lontani.
L’analisi dei valori medi della chiarezza misurati per bande di ottava (v.
Figura 5.19) mostra un andamento molto sfavorevole per la percezione dei
dettagli musicali e per l’intelligibilità del parlato. Come si era già osservato in San
Nicola si ha un picco negativo alle frequenze medio-basse che porta l’indice
Capitolo 5 77
sintetico C80(3) al valore di –7,3 dB, molto lontano dal valore minimo accettabile.
Ancora una volta si osserva una grande disparità fra i valori misurati con la
sorgente in A e la sorgente in B, in quest’ultimo caso essi appaiono più bassi (fino
a 3 dB). Diagrammando i valori ad 1 kHz in funzione della distanza (v. Figura
5.18) si osserva che quando la sorgente è in B essi risultano comunque inferiori
rispetto agli altri, pertanto non si può attribuire la differenza alla maggiore
distanza della sorgente. Una possibile spiegazione potrebbe essere una eventuale
interferenza con la balaustra che separa il presbiterio dalla navata, oppure
l’assorbimento di una parte dell’energia sonora da parte del coro ligneo con le
sedute rivestite di velluto.
L’analisi dell’andamento puntuale dell’indice sintetico mostra che ad
eccezione del punto 1 e del punto 8, con le sorgenti rispettivamente in A ed in B,
in tutti gli altri casi la chiarezza è troppo bassa per ottenere condizioni di ascolto
ottimali. Il confronto fra i valori in funzione della distanza e i valori predetti con
la teoria di Barron [11] mostra che questi ultimi risultano notevolmente
sovrastimati rispetto a quelli misurati; la motivazione potrebbe essere dovuta alla
attenuazione delle prime riflessioni a causa della struttura “complessa” della
chiesa.
L’analisi dei valori medi del tempo baricentrico alle varie frequenze (v.
Figura 5.20) mostra un andamento più regolare di quello della chiarezza e, anche,
più facilmente giustificabile in relazione all’andamento dei tempi di
riverberazione. Anche per questo indice quando la sorgente è posta in B i valori
medi appaiono più alti, corrispondenti quindi ad una minore chiarezza. La media
0,0 0,0
-1,0
-2,0 -2,0
-3,0
C80 (500-2k) (dB)
-4,0
-4,0
C80 (dB)
-5,0 -6,0
-6,0
-7,0 -8,0
-8,0
-10,0
-9,0
-10,0 -12,0
125 250 500 1000 2000 4000
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
Frequenze (Hz)
Combinazioni S_RR
Media A Media B Media
Figura 5.19 - Cattedrale di Bari. Andamento dei valori di C80 al variare della frequenza in funzione
delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori medi a 500,
1000 e 2000 Hz (destra).
600 500
500 450
400
400
Ts (500-1k) (s)
350
Ts (s)
300
300
200
250
100 200
0 150
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
Figura 5.20 - Cattedrale di Bari. Andamento dei valori di Ts al variare della frequenza in funzione
delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori medi a 500
e 1000 Hz (destra).
78 Capitolo 5
50,0 0,90
0,85
45,0
0,80
40,0
Echo Criterion
0,75
STI/RASTI
35,0 0,70
0,65
30,0
0,60
25,0
0,55
20,0 0,50
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
Posizioni dei ricevitori Posizioni dei ricevitori
STI RASTI EC_music EC_speech
Figura 5.21 - Cattedrale di Bari. Andamento punto per punto dei valori dei parametri di
intelligibilità del parlato (sinistra) e andamento punto per punto dei criteri di eco (destra).
dei valori a 500 e 1000 Hz è pari a 416 ms che, in termini di giudizio soggettivo di
intelligibilità del parlato, risulta al limite fra “scarso” e “pessimo”. L’analisi dei
valori puntuali mostra che in buona parte di punti presi in considerazione i valori
oltrepassano il limite di 420 ms, corrispondente ad un giudizio di intelligibilità
“pessima”. È interessante osservare, inoltre, che l’andamento dei valori è molto
più regolare di quello mostrato dalla chiarezza.
L’analisi dell’andamento degli indici di intelligibilità mostra (v. Figura 5.21,
sinistra) che quando la sorgente è in A si hanno condizioni di ascolto “sufficienti”
solo nel punto 1, mentre nel punto 4 (navata laterale) le condizioni sono
“pessime”, in tutti i restanti punti si hanno condizioni “scarse”. Quando invece la
sorgente è in B le condizioni di intelligibilità sono “pessime” in tutti i punti meno
che in 8 dove si raggiungono condizioni “scarse”. Confrontando l’andamento del
RASTI con quello dello STI si osserva un generale accordo (R = 0,91), salvo per
alcuni punti in cui la scelta dell’uno o dell’altro parametro porta ad un diverso
giudizio soggettivo.
L’andamento dei criteri di eco (v. Figura 5.21, destra) mostra che per la
musica i valori sono ampiamente al disotto del valore critico, mentre per il
parlato, nel punto 7 (in fondo alla navata centrale) con la sorgente in B (in
allineamento) il valore arriva a 0,84, prossimo, ma comunque al disotto, del
limite.
Per quanto riguarda i parametri caratterizzanti il bilanciamento delle basse
frequenze, i loro valori sono i seguenti: BR = 1,23; BR_L = 1,45 dB; EBL = –3,3
dB. Si può osservare che il BR supera di poco il valore massimo consigliato da
Beranek [15], denotando una enfatizzazione delle basse frequenze. Analogamente
anche BR_L mostra un valore piuttosto elevato in accordo con l’incremento di BR;
al contrario EBL ha un valore molto simile a quello riscontrato nella Basilica di S.
Nicola, dove gli altri due parametri assumevano invece valori più bassi. In termini
di andamento puntuale per BR valgono le stesse considerazioni fatte in
precedenza, per cui si riporta il solo intervallo di variabilità, compreso fra 1,16 e
1,36. Degli altri due parametri, EBL varia fra –10,9 e 4,4 dB, mentre BR_L varia
fra –0,85 e 3,25 dB, mostrando una dinamica più estesa rispetto alla basilica di S.
Nicola. L’analisi dell’andamento puntuale dei parametri (v. Figura 5.22, sinistra)
mostra che i due indici variano, tendenzialmente, in modo opposto (R = –0,61). I
punti più sfavoriti secondo l’EBL risulterebbero quelli della navata laterale
quando la sorgente è posizionata in B, in tali casi il parametro raggiunge valori di
–11 dB circa, molto al disotto del valore di –4 dB indicato da Soulore e Bradley
come soglia inferiore. Infine, è poi possibile osservare una progressiva
diminuzione del parametro man mano che ci si allontana dalle sorgenti, con una
Capitolo 5 79
lieve ripresa verso il fondo della chiesa. Per BR_L si osserva, invece, un
comportamento opposto.
I valori medi degli indicatori del bilanciamento delle alte frequenze
risultano essere: TR = 0,69; LTR = –9,9 dB. Entrambi i valori appaiono bassi in
confronto ai limiti illustrati nel Capitolo 2, confermando che, in un ambiente
avente un volume molto grande, le alte frequenze sono inevitabilmente attenuate.
L’analisi dell’andamento puntuale, effettuata considerando che i valori minimi e
massimi sono 0,66 e 0,73 per TR e –10,4 e –9,5 dB per LTR, mostra fluttuazioni
piuttosto contenute e fa notare che i due parametri sono, seppur in modo poco
significativo, correlati negativamente (R = –0,41).
Passando a valutare i parametri per la misura dell’estensione apparente della
sorgente si ha che i loro valori medi sono (1–IACCE) = 0,62 e IADE = 0,32,
risultando, quindi, rispettivamente leggermente al disopra e leggermente al disotto
del limite ottimale. L’analisi dei valori puntuali (v. Figura 5.23) mostra una
elevata correlazione dei due indici (R = 0,75), particolarmente accentuata quando
la sorgente è posta in B (R = 0,93). In tale caso si evidenzia come i punti nella
navata centrale presentino sistematicamente valori più bassi rispetto a quelli della
navata laterale dove i segnali risultano essere meno correlati fra loro; il punto 8
(localizzato nel transetto) è invece quello che presenta il valore più basso, ma ciò
è prevedibile alla luce della posizione perfettamente frontale (e simmetrica) fra
sorgente e ricevitore. Quando la sorgente è in A le differenze fra navata centrale e
laterale appaiono più attenuate. Infine è da notare che per il punto 9, posto
1,00 1,0
0,90 0,9
Bilanciamento degli alti - Indici
Bilanciamento dei bassi
0,80 0,8
Indici normalizzati
0,70 0,7
normalizzati
0,60 0,6
0,50 0,5
0,40 0,4
0,30 0,3
0,20 0,2
0,10 0,1
0,00 0,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
Figura 5.22 - Cattedrale di Bari. Andamento punto per punto dei parametri caratteristici del
bilanciamento delle basse frequenze (sinistra) e delle alte frequenze (destra). Per tenere conto dei
diversi intervalli di variabilità dei parametri (e delle diverse unità di misura) essi sono diagrammati
in forma normalizzata.
0,90 0,20
0,80
0,00
Log(1-IACC) / IAD (dB)
0,70
0,60
(1-IACC) / IAD
-0,20
0,50
-0,40
0,40
0,30 -0,60
0,20
-0,80
0,10
0,00 -1,00
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
Figura 5.23 - Cattedrale di Bari. Andamento punto per punto dei valori degli indici binaurali
relativi alla ASW (sinistra) e relativi al LEV (destra).
80 Capitolo 5
nell’abside centrale, i valori di entrambi i parametri risultano fra i più elevati, ciò
malgrado la posizione centrale e prossima alle sorgenti; ciò può spiegarsi con la
presenza del ciborio che si frappone tra sorgenti e ricevitore, determinando, per
effetto della diffrazione, una riduzione del grado di correlazione con cui i segnali
giungono alle orecchie.
Per quanto riguarda l’avvolgimento sonoro i parametri hanno i valori medi
pari a: 10Log(1–IACCL) = –0,48 dB e IADL = –0,30 dB. Il campo sonoro
dovrebbe, pertanto, risultare sufficientemente diffuso e, quindi, la sensazione di
avvolgimento essere elevata. L’andamento puntuale mostra una sostanziale
assenza di correlazione fra i due parametri e, inoltre, non si presta ad
interpretazioni particolari a causa dell’andamento quasi casuale da essi assunto.
5.3.3.2 Descrizione
Internamente la chiesa si presenta con la consueta pianta a croce egizia, con
le tre navate concluse dal transetto rialzato e le tre absidi (v. Figura 5.25). Le
navate laterali, separate dalla centrale da due file di sei colonne monolitiche, sono
voltate a crociera e sono sovrastate dai matronei, che si aprono sulla navata
centrale mediante una teoria di trifore. I matronei sono coperti da una struttura
lignea a vista. Analogamente anche nella navata centrale e nel transetto la
copertura è a tetto con capriate molto fitte e decorate (scolpite e dipinte). Il
pavimento è in marmo con alcuni inserti in vetro spesso che permettono di
osservare i mosaici della chiesa preesistente. Le pareti sono in pietra calcarea a
vista, mentre le volte a crociera delle navate laterali sono intonacate. I banchi
lignei occupano solo una parte della navata centrale, mentre in corrispondenza
dell’ala sinistra del transetto sono disposte delle sedie in legno utilizzate per
l’adorazione eucaristica. Dal punto di vista decorativo la chiesa appare piuttosto
sobria, ma in corrispondenza di arcate e capitelli non mancano gli elementi
decorativi. Elementi di rilievo sono l’ambone, localizzato sulla prima colonna
destra che regge l’arco trionfale, e il fonte battesimale posto nella seconda
campata della navata laterale destra.
Le principali dimensioni sono riportate di seguito:
Wn = 9 m Ln = 32 m Hn = 22 m
Wl = 4,6 m Hl = 8 m Hm = 5 m
Wt = 24 m Lt = 10 m Ht = 22 m
Da = 7 m Ha = 15 m Dal = 3,8 m
Hal = 12 m
Vt = 16000 m3 Vn = 6340 m3 Sb = 113 m2
Sp = 858 m2 Sn = 288 m2 St = 5500 m2 (appross.)
Figura 5.25 - Cattedrale di Bitonto. Pianta con indicazione dei punti di emissione (
) e di
ricezione ({). Scala 1:500.
82 Capitolo 5
5,0 5,5
RT(500-1000 Hz) (s)
4,5
5,0
4,0
RT (s)
4,5
3,5
4,0
3,0
3,5
2,5
3,0
2,0
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
Figura 5.26 - Cattedrale di Bitonto. Andamento dei valori di T20 al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz (destra).
5,0 5,5
4,5 5,0
EDT(500-1000 Hz) (s)
4,0
4,5
EDT (s)
3,5
4,0
3,0
3,5
2,5
2,0 3,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
Figura 5.27 - Cattedrale di Bitonto. Andamento dei valori di EDT al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz confrontato con l’andamento di RT (destra).
Capitolo 5 83
10,0
6,0 8,0
4,0 6,0
4,0
2,0 2,0
0,0
0,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
Figura 5.28 - Cattedrale di Bitonto. Andamento dei valori di G al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz e pesati in scala A (destra).
84 Capitolo 5
12,00 1,0
11,00 0,0
-1,0
10,00
-2,0
9,00
G10@1kHz
C80@1kHz
-3,0
8,00 -4,0
7,00 -5,0
y = -3,28Ln(x) + 17,32 -6,0
6,00 y = -3,84Ln(x) + 6,10
R2 = 0,96 -7,0
5,00 R2 = 0,78
-8,0
4,00 -9,0
0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 35,00 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0
0,0 0,0
125 250 500 1000 2000 4000
-1,0 -1,0
-2,0
-2,0
C80 (500-2k) (dB)
-3,0
-3,0
-4,0
C80 (dB)
-4,0 -5,0
-5,0 -6,0
-6,0 -7,0
-8,0
-7,0
-9,0
-8,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
Frequenze (Hz)
Combinazioni S_RR
Media A Media B Media
Figura 5.30 - Cattedrale di Bitonto. Andamento dei valori di C80 al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500, 1000 e 2000 Hz (destra).
Passando all’analisi dei valori della chiarezza in funzione della frequenza (v.
Figura 5.30), si osserva il consueto andamento a V con un picco negativo a 500
Hz e, ancora, si ripropone la disparità fra i valori relativi alle due posizioni della
sorgente con differenze, fra i valori medi, dell’ordine dei 2 dB. Le ragioni di tale
disparità possono ritenersi analoghe a quelle suggerite per il fattore di forza, solo
che l’analisi dei valori in funzione della distanza (v. Figura 5.29, destra) è meno
chiarificatrice dal momento che la chiarezza è molto influenzata da fattori
accidentali. In ogni caso l’indice sintetico C80(3) risulta pari a –4,9 dB, troppo
basso per consentire una percezione chiara della musica sinfonica, mentre a livello
puntuale il parametro raggiunge valori accettabili solo nei punti più vicini alla
sorgente. Infine il confronto con la teoria di Barron mostra dei valori misurati
sistematicamente inferiori a quelli predetti anche se, rispetto ai casi precedenti,
l’errore appare inferiore, probabilmente grazie alle dimensioni più contenute della
chiesa in esame.
Passando ad analizzare l’andamento del tempo baricentrico Ts, sia con
riferimento ai valori medi per bande di ottava che ai valori puntuali (v. Figura
5.31), è possibile trarre conclusioni analoghe a quelle tratte analizzando la
chiarezza, con l’unica differenza che, in questo caso, gli andamenti appaiono più
regolari e continui. In termini globali l’indice sintetico è pari a 310 ms, valore che
corrisponde, secondo la Tabella 2.3, ad una intelligibilità “scarsa”. A livello
puntuale è possibile notare che la condizioni migliori si hanno nei punti 01 e 06,
cioè vicino alle sorgenti.
Capitolo 5 85
400 400
350
350
300
Ts (500-1k) (s)
250 300
Ts (s) 200
150 250
100
200
50
0 150
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz)
Combinazioni S_RR
Media A Media B Media
Figura 5.31 - Cattedrale di Bitonto. Andamento dei valori di Ts al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz (destra).
50,0 0,80
45,0 0,75
40,0 0,70
Echo Criterion
STI/RASTI
35,0 0,65
30,0 0,60
25,0 0,55
20,0 0,50
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
Posizioni dei ricevitori Posizioni dei ricevitori
STI RASTI EC_music EC_speech
Figura 5.32 - Cattedrale di Bitonto. Andamento punto per punto dei valori dei parametri di
intelligibilità del parlato (sinistra) e andamento punto per punto dei criteri di eco (destra).
Considerando nello specifico gli indici di intelligibilità del parlato (v. Figura
5.32, sinistra), si ha la conferma di quanto anticipato dal Ts, infatti, solo nei punti
01 e 06 e quando la sorgente è in A si raggiungono condizioni “sufficienti”,
mentre in tutti gli altri casi l’intelligibilità è “scarsa”. È interessante notare la
disparità esistente fra STI e RASTI per la combinazione A_03. Ciò può essere
dovuto all’influenza di alcune delle bande di ottava non considerate dal RASTI, in
particolare si può notare che a 4000 Hz il C80 assume (v. Appendice A.3) un
valore positivo, segno di una maggiore chiarezza che viene, evidentemente, tenuta
in conto dallo STI.
Per quanto riguarda i criteri di eco (v. Figura 5.32, destra), non sono
necessarie considerazioni particolari, dal momento che, tanto per la musica che
per il parlato, i valori rilevati risultano ampiamente al di sotto dei valori limite.
Prendendo in considerazione i parametri caratterizzanti il bilanciamento
delle basse frequenze i valori medi risultano essere: BR = 1,13; BR_L = 1,42 dB;
EBL = 0,44 dB. Il confronto con i valori limite riportati in Tabella 2.5 mostra che
BR ed EBL sono all’interno degli intervalli, mentre BR_L è lievemente superiore
al valore massimo. In termini puntuali BR risulta variare fra 1,02 e 1,21, coprendo
l’intero intervallo dei valori ottimali. L’osservazione dell’andamento punto per
punto degli altri parametri (v. Figura 5.33, sinistra) fornisce ulteriori informazioni.
Assunto che i valori minimi e massimi sono –4,7 e 7 dB per EBL, e –0,4 e 2,3 dB
per BR_L, si riscontra una discreta correlazione negativa (R = –0,70) che vede
EBL decrescere con la distanza mentre BR_L cresce.
Per il bilanciamento delle alte frequenze i descrittori sintetici risultano
essere LTR = –10,0 dB e TR = 0,71; pertanto entrambi i valori si pongono sul
limite inferiore degli intervalli di accettabilità. In termini puntuali si ha che LTR
86 Capitolo 5
varia fra –10,6 e –9,4 dB, mentre TR varia fra 0,62 e 0,75; l’andamento dei valori
(v. Figura 5.33 destra) evidenzia una correlazione negativa poco significativa
(R = –0,55), mentre le variazioni da punto a punto non sembrano seguire una
regola ben precisa.
Analizzando, infine, gli indici binaurali si ha che i valori sintetici dei
descrittori dell’estensione apparente della sorgente sono pari a (1–IACCE) = 0,65,
e IADE = 0,40; pertanto risultano mediamente entro i limiti enunciati nel Capitolo
2. L’analisi dei valori puntuali (v. Figura 5.34, sinistra) mostra che i due parametri
sono piuttosto correlati (R = 0,67) e che i valori più bassi vengono assunti nei
punti più vicini alle sorgenti; inoltre quando la sorgente è posta sull’asse di
simmetria appaiono più accentuate le differenze fra navata centrale e navata
laterale.
I descrittori dell’avvolgimento dell’ascoltatore assumono i seguenti valori
10Log(1–IACCL) = –0,44 dB, IADL = –0,18. A livello puntuale (v. Figura 5.34,
destra) si osserva una scarsa correlazione fra i due indici, un andamento più
regolare del coefficiente di correlazione interaurale rispetto alla IAD. Ancora una
volta i valori positivi sono dovuti all’utilizzo del parametro non normalizzato.
1,00 1,0
0,90 0,9
Bilanciamento dei bassi
0,80 0,8
Bilanciamento degli alti
Indici normalizzati
Indici normalizzati
0,70 0,7
0,60 0,6
0,50 0,5
0,40 0,4
0,30 0,3
0,20 0,2
0,10 0,1
0,00 0,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
Combinazioni Sorg_Ric Combinazioni Sorg_Ric
EBR BR_L LTR TR
Figura 5.33 - Cattedrale di Bitonto. Andamento punto per punto dei parametri caratteristici del
bilanciamento delle basse frequenze (sinistra) e delle alte frequenze (destra). Per tenere conto dei
diversi intervalli di variabilità dei parametri (e delle diverse unità di misura) essi sono diagrammati
in forma normalizzata.
1,00 0,60
0,90
0,40
0,80
Log(1-IACC) / IAD (dB)
0,70 0,20
(1-IACC) / IAD
0,60
0,00
0,50
0,40 -0,20
0,30 -0,40
0,20
-0,60
0,10
0,00 -0,80
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
Figura 5.34 - Cattedrale di Bitonto. Andamento punto per punto dei valori degli indici binaurali
relativi alla ASW (sinistra) e relativi al LEV (destra).
Capitolo 5 87
Figura 5.36 - Cattedrale di Barletta. Viste interne, dall'ingresso verso l'altare (sinistra) e dall'abside
verso la navata (destra).
5.3.4.2 Descrizione
L’interno della chiesa è a tre navate ma, in seguito all’addizione trecentesca,
si differenzia dal tipico schema a T delle chiese finora analizzate (v. Figura 5.37).
La parte anteriore della chiesa, risalente al periodo romanico, è caratterizzata dal
colonnato con archi a doppia ghiera che si sviluppa per quattro campate. La
copertura è realizzata con capriate lignee nella navata centrale e con tetti a falda
su quelle laterali. Le colonne sono in granito e provengono dalle chiese
precedenti. Nella zona superiore si aprono finti matronei costruiti sul modello
della cattedrale di Bari. Dopo la quarta campata ha inizio la parte di edificio
coperta a volta (v. Figura 5.36): nella navata centrale le volte sono a crociera,
mentre in quelle laterali le volte sono a botte. In entrambi i casi esse sono
intonacate con le costolonature in pietra calcarea a vista, la stessa usata per le
murature e per i robusti pilastri che sostengono le volte. A volta è coperta anche la
terminazione absidale con le cinque cappelle radiali. Il pavimento è in marmo
levigato ed è occupato dai banchi lignei solo in corrispondenza della navata
centrale.
Le principali dimensioni sono riportate di seguito:
Wn = 9 m Ln = 46 m Hn = 25/17 m
Wl = 4,8 m Hl = 12 m Hm = 5 m
Figura 5.37 - Cattedrale di Barletta. Pianta con indicazione dei punti di emissione (
) e di
ricezione ({). Scala 1:500.
tecnica dello sweep durante l’orario di chiusura della chiesa in modo da
minimizzare la presenza di rumori di fondo.
Con la tecnica MLS è stata impiegata una sequenza di ordine 18,
campionata a 25,6 kHz, della durata di 10,24 s, in modo da evitare problemi di
time aliasing dovuti al lungo tempo di riverberazione, e ripetuta 32 volte in modo
da migliorare il rapporto S/R. Lo sweep utilizzato ha una durata di 6 s durante i
quali la frequenza varia logaritmicamente da 80 a 12000 Hz.
Sono stati adottati nove punti di rilevazione distribuiti in modo da garantire
una copertura significativa dell’ambiente, e due punti di emissione posizionati
entrambi nella parte centrale dell’area presbiteriale.
9,0 8,0
8,0 7,5
6,0
6,5
5,0
6,0
4,0
5,5
3,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz) Combinazioni S_RR
Media A Media B Media
Figura 5.38 - Cattedrale di Barletta. Andamento dei valori di T20 al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz (destra).
9,0 8,0
8,0 7,5
6,0
6,5
5,0
6,0
4,0
3,0 5,5
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz) Combinazioni S_RR
Media A Media B Media EDT RT
Figura 5.39 - Cattedrale di Barletta. Andamento dei valori di EDT al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz confrontato con l’andamento di RT (destra).
relativamente alle medie frequenze, mostra una notevole omogeneità dei valori,
con differenze massime dell’ordine del 4%.
L’analisi dei tempi di primo decadimento (v. Figura 5.39) riassunti per
bande di ottava non mostra differenze significative rispetto al T20, solo a 1 e 2
kHz i valori appaiono di 0,2 s più elevati. Questa piccola differenza può essere
interpretata osservando l’andamento puntuale di EDT confrontato con quello di
T20. Si nota infatti che, nei punti più vicini alle sorgenti, EDT è più breve, mentre
diviene più lungo di T20 in corrispondenza dei punti più distanti o schermati, in cui
il suono diretto risulta progressivamente attenuato.
L’andamento del fattore di forza G alle varie frequenze (v. Figura 5.40)
rispecchia l’assorbimento presente nell’ambiente e mostra, pertanto, una
diminuzione verso le ottave più alte analoga a quella vista per i tempi di
decadimento. In termini di indici sintetici si ha Gmid = 10,6 dB e G(A) = 15,2 dB;
entrambi i valori, quindi, risultano al di fuori dei rispettivi intervalli di variabilità
ottimali. Inoltre un tale apporto energetico è prevalentemente dovuto alla lunga
coda riverberante e, di conseguenza, non contribuisce in alcun modo a migliorare
l’intelligibilità del parlato. A conferma del ruolo preminente svolto dal campo
riverberante si può osservare che, al contrario di quanto osservato nelle altre
chiese, la differenza fra i valori medi relativi alle due diverse posizioni delle
sorgenti è del tutto trascurabile. L’analisi dei valori puntuali degli indici sintetici
mostra che il livello decresce allontanandosi dalla sorgente e che la massima
differenza è di circa 5 dB fra il punto più vicino ed il punto più lontano; inoltre
non si riscontrano differenze significative fra punti della navata centrale e punti
Capitolo 5 91
13,0 20,0
12,0 18,0
11,0 16,0
10,0
G10 (dB)
14,0
G10 (dB) 9,0
12,0
8,0
10,0
7,0
8,0
6,0
6,0
5,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz) Combinazioni S_RR
Media A Media B Media G(A) Gmid
Figura 5.40 - Cattedrale di Barletta. Andamento dei valori di G al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz e pesati in scala A (destra).
15,00 -2,0
14,00 -4,0
13,00
-6,0
12,00
G10@1kHz
C80@1kHz
11,00 -8,0
10,00 -10,0
9,00
-12,0
8,00 y = -5,73Ln(x) + 6,15
y = -3,78Ln(x) + 21,81 -14,0
7,00 R2 = 0,88
R2 = 0,86
6,00 -16,0
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0
-5,0 -8,0
-6,0 -9,0
-7,0
-10,0
C80 (500-2k) (dB)
-8,0
-11,0
C80 (dB)
-9,0
-12,0
-10,0
-11,0 -13,0
-12,0 -14,0
-13,0 -15,0
-14,0 -16,0
125 250 500 1000 2000 4000
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
Frequenze (Hz)
Combinazioni S_RR
Media A Media B Media
Figura 5.42 - Cattedrale di Barletta. Andamento dei valori di C80 al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500, 1000 e 2000 Hz (destra).
delle navate laterali. Tracciando i valori di G in funzione della distanza (v. Figura
5.41, sinistra) si osserva il consueto andamento che, confrontato con il modello
teorico di Barron, conferma che la teoria sottostima i valori in prossimità della
sorgente e sovrastima quelli distanti.
In una chiesa caratterizzata da un tempo di riverberazione molto lungo la
chiarezza non potrà che assumere valori molto bassi, infatti l’indice sintetico C80(3)
risulta pari a –11,4 dB, valore incompatibile finanche con la musica organistica
(v. Figura 2.5). L’andamento in funzione della frequenza (v. Figura 5.42) è simile
a quello rilevato in altre chiese, ma la curva risulta traslata verso il basso. Si
riscontra una differenza di circa 1 dB fra i valori relativi alle due posizioni della
92 Capitolo 5
sorgente, ma dal confronto con la Figura 5.41 (destra) si può concludere che tale
differenza è imputabile al solo effetto della maggiore distanza della sorgente B dai
punti di misura. L’andamento puntuale di C80(3) appare piuttosto regolare, con una
progressiva diminuzione dell’indice fino a –15 dB. Uniche eccezioni sono i punti
3 e 8 in cui si osserva, per entrambe le posizioni della sorgente, un picco,
giustificabile con la presenza di prime riflessioni provenienti dalle vicine pareti
(laterali e di fondo). Il confronto con i valori predetti con la teoria di Barron
mostra che questi ultimi sovrastimano notevolmente i valori misurati che
appaiono decrescere con una pendenza molto più accentuata di quella teorica.
Analizzando i risultati relativi al tempo baricentrico (v. Figura 5.43) è
possibile trarre conclusioni analoghe a quelle tratte dall’analisi della chiarezza. Si
evidenzia in particolare la minore influenza della posizione della sorgente con
differenze massime dell’ordine del 5%. Il valore medio sintetico è pari a 591 ms,
mentre i valori puntuali variano fra 467 e 662 ms, denotando, pertanto, condizioni
ovunque pessime per l’ascolto e la comprensione della parola.
L’analisi dell’andamento dei valori puntuali degli indici di intelligibilità del
parlato (v. Figura 5.44, sinistra) conferma quanto anticipato dal Ts, infatti tanto lo
STI che il RASTI risultano ovunque inferiori a 30 (fa eccezione il punto 1 con la
sorgente in A dove lo STI risulta di poco superiore), corrispondenti quindi ad un
giudizio soggettivo “pessimo”. È interessante osservare la disparità esistente fra i
valori di STI e RASTI, imputabile alle considerevoli differenze esistenti fra le
diverse bande di ottava per cui il RASTI, che si basa solo sulle bande di 500 e
2000 Hz, assume valori molto fluttuanti e dissimili dallo STI che, invece, è più
700 700
650
600 650
550
Ts (500-1k) (s)
600
500
Ts (s)
450
550
400
350 500
300
250 450
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
Figura 5.43 - Cattedrale di Barletta. Andamento dei valori di Ts al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz (destra).
32,0 1,00
0,95
30,0
0,90
28,0 0,85
Echo Criterion
STI/RASTI
0,80
26,0 0,75
0,70
24,0
0,65
0,60
22,0
0,55
20,0 0,50
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
Figura 5.44 - Cattedrale di Barletta. Andamento punto per punto dei valori dei parametri di
intelligibilità del parlato (sinistra) e andamento punto per punto dei criteri di eco (destra).
Capitolo 5 93
1,00 1,0
0,90 0,9
0,80 0,8
Indici normalizzati
0,70 0,7
0,60 0,6
0,50 0,5
0,40 0,4
0,30 0,3
0,20 0,2
0,10 0,1
0,00 0,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
Combinazioni Sorg_Ric Combinazioni Sorg_Ric
EBR BR_L LTR TR
Figura 5.45 - Cattedrale di Barletta. Andamento punto per punto dei parametri caratteristici del
bilanciamento delle basse frequenze (sinistra) e delle alte frequenze (destra). Per tenere conto dei
diversi intervalli di variabilità dei parametri (e delle diverse unità di misura) essi sono diagrammati
in forma normalizzata.
continuo nella sua diminuzione. In ogni caso, mediamente i due parametri
assumono valori molto simili: 24,2 lo STI e 24,9 il RASTI.
Per quanto riguarda i criteri di eco (v. Figura 5.44, destra) appare evidente
che, nei punti analizzati, i valori misurati risultano inferiori ai limiti fissati nel
Capitolo 2, e quindi, tanto per la musica che per il parlato, la chiesa appare
immune da echi.
Prendendo in considerazione i parametri caratterizzanti il bilanciamento
delle basse frequenze i valori medi risultano essere: BR = 1,16; BR_L = 1,40 dB;
EBL = –3,7 dB. Il confronto con i valori limite riportati in Tabella 2.5 mostra che
BR ed EBL sono all’interno degli intervalli, mentre BR_L è lievemente superiore
al valore massimo. In termini puntuali BR risulta variare fra 1,10 e 1,23, coprendo
quindi la parte alta dell’intervallo ottimale. L’osservazione dell’andamento punto
per punto degli altri parametri (v. Figura 5.44, sinistra) fornisce ulteriori
informazioni. Assunto che i valori minimi e massimi sono –9,5 e 1 dB per EBL, e
0,8 e 2,3 dB per BR_L, si riscontra una correlazione negativa poco significativa
(R = –0,39) che vede EBL decrescere con la distanza e all’interno delle navate
laterali, mentre BR_L non appare seguire un andamento regolare.
Per il bilanciamento delle alte frequenze i descrittori sintetici risultano
essere LTR = –10,7 dB e TR = 0,63; pertanto entrambi i valori sono al disotto dei
limiti di accettabilità. In termini puntuali si ha che LTR varia fra –11,4 e –9,7 dB,
mentre TR varia fra 0,59 e 0,68, mostrando che in nessun punto vengono
raggiunte condizioni soddisfacenti. È evidente che essendo i tempi di
riverberazione molto lunghi alle medie frequenze, l’effetto di assorbimento
dell’aria è più rilevante, determinando una attenuazione relativa delle alte
frequenze più significativa. L’andamento dei valori (v. Figura 5.33 destra)
evidenzia una correlazione negativa piuttosto evidente (R = –0,84), mentre le
variazioni da punto a punto non sembrano seguire una regola ben precisa.
Analizzando, infine, gli indici binaurali si ha che i valori sintetici dei
descrittori dell’estensione apparente della sorgente sono pari a (1–IACCE) = 0,69,
e IADE = 0,37; pertanto risultano mediamente entro i limiti enunciati nel Capitolo
2. L’analisi dei valori puntuali (v. Figura 5.46, sinistra) mostra che i due parametri
sono poco correlati (R = 0,51), inoltre appare meno evidente la differenza fra
punti vicini e punti lontani dalle sorgenti e fra punti della navata centrale e delle
navate laterali.
I descrittori dell’avvolgimento dell’ascoltatore assumono i seguenti valori
10Log(1–IACCL) = –0,44 dB, IADL = –0,30, risultando simili a quelli rilevati nella
94 Capitolo 5
0,90 0,00
0,80
-0,10
0,70
0,50 -0,30
0,40 -0,40
0,30
-0,50
0,20
0,10 -0,60
0,00 -0,70
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
Combinazioni Sorgente_Ricevitore Combinazioni Sorgente_Ricevitore
1-IACCe IADe 10Log(1-IACClate) IADlate
Figura 5.46 - Cattedrale di Barletta. Andamento punto per punto dei valori degli indici binaurali
relativi alla ASW (sinistra) e relativi al LEV (destra).
cattedrale di Bari. Pertanto a fronte di un tempo di riverberazione più lungo la
diffusione, misurata da questi parametri, non appare incrementata. A livello
puntuale (v. Figura 5.46, destra) si osserva una scarsa correlazione fra i due indici,
e una fluttuazione piuttosto accentuata.
5.3.5.2 Descrizione
La chiesa presenta all’interno il consueto impianto basilicale a tre navate (v.
Figura 5.48) divise da pilastri con semicolonne addossate. Sopra gli arconi si
innalza il matroneo scandito dalle trifore. Le navate laterali sono coperte a volta,
mentre la navata centrale è coperta da capriate in larice. La copertura dei matronei
è pure in legno. Tutte le pareti sono in pietra lasciata a vista. Solo la cappella
laterale risulta intonacata. Il pavimento è in marmo ed è coperto, abbastanza
fittamente nella navata centrale, dai banchi lignei. Il transetto, di dimensioni
contenute e senza ali aggettanti al di fuori della sagoma della chiesa, è
Capitolo 5 95
Figura 5.47 - Cattedrale di Bisceglie. Immagini della facciata principale (sinistra) e dell'interno
della chiesa (destra).
Figura 5.48 - Cattedrale di Bisceglie. Sezioni e pianta. In pianta sono indicati i punti di emissione
(
) e di ricezione ({). Scala 1:500.
5,0 5,0
4,5 4,5
RT(500-1000 Hz) (s)
4,0 4,0
RT (s)
3,5 3,5
3,0 3,0
2,5 2,5
2,0
2,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz) Combinazioni S_RR
Media A Media B Media
Figura 5.49 - Cattedrale di Bisceglie. Andamento dei valori di T20 al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz (destra).
5,0 5,0
4,5 4,5
EDT(500-1000 Hz) (s)
4,0 4,0
EDT (s)
3,5 3,5
3,0 3,0
2,5 2,5
2,0 2,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
Figura 5.50 - Cattedrale di Bisceglie. Andamento dei valori di EDT al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz confrontato con l’andamento di RT (destra).
98 Capitolo 5
14,0 20,0
13,0 18,0
12,0 16,0
11,0
G10 (dB)
14,0
G10 (dB)
10,0
12,0
9,0
10,0
8,0
8,0
7,0
6,0
6,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
Figura 5.51 - Cattedrale di Bisceglie. Andamento dei valori di G al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz e pesati in scala A (destra).
15,0 4,0
14,0 2,0
13,0
0,0
12,0
G10@1kHz
C80@1kHz
11,0 -2,0
10,0 -4,0
9,0
y = -3,92Ln(x) + 20,10 -6,0
8,0
R2 = 0,85 y = -5,68Ln(x) + 9,94
-8,0
7,0 R2 = 0,64
6,0 -10,0
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0
Distanza (m) Distanza (m)
0,0 4,0
-1,0 2,0
-2,0
0,0
-6,0 -6,0
-7,0 -8,0
-8,0 -10,0
125 250 500 1000 2000 4000
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
Frequenze (Hz)
Combinazioni S_RR
Media A Media B Media
Figura 5.53 - Cattedrale di Bisceglie. Andamento dei valori di C80 al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500, 1000 e 2000 Hz (destra).
450 400
400 350
350
300
Ts (500-1k) (s)
300
Ts (s)
250
250
200
200
150 150
100 100
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz)
Combinazioni S_RR
Media A Media B Media
Figura 5.54 - Cattedrale di Bisceglie. Andamento dei valori di Ts al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz (destra).
due sorgenti, in particolare alle alte frequenze. Ciò può essere dovuto alla
maggiore distanza della sorgente B dai ricevitori ma, anche, alla sua posizione
prossima ad una superficie molto diffondente. Analizzando l’andamento puntuale
dell’indice sintetico si nota l’andamento decrescente al crescere della distanza e,
soprattutto, il picco in corrispondenza del punto 7 imputabile al contributo di forti
riflessioni iniziali provenienti dal pavimento e dalla parete posteriore del coro
ligneo. L’anomalia in tale punto può essere evidenziata anche in Figura 5.52
(destra) dove si osserva che i due valori si pongono nettamente al di sopra della
curva di interpolazione. La curva dei valori teorici di Barron sovrastima, ancora
una volta, i valori misurati.
Il tempo baricentrico ha un andamento per bande di ottava (v. Figura 5.54)
affine a quello dei tempi di decadimento; il valore medio sintetico è pari a 272 ms,
uno dei più bassi riscontrati sinora, che denota caratteristiche migliori per
l’ascolto del parlato. A livello puntuale l’andamento dell’indice sintetico è quasi
perfettamente duale di quello della chiarezza, infatti il coefficiente di correlazione
fra i valori dei due parametri è pari a –0,98. Di conseguenza valgono le
considerazioni fatte in precedenza.
Gli indici di intelligibilità, concordemente con i descrittori precedentemente
illustrati, assumono valori più elevati, risultando STI = 38,6 e RASTI = 39,3,
denotando un comportamento più idoneo (seppur ancora “scarso”) nei confronti
dell’intelligibilità della parola. L’andamento puntuale dei due parametri (v. Figura
5.55, sinistra) mostra un significativo accordo fra i due (R = 0,98), nonché fra STI
e Ts per cui risulta R = –0,91. Si sottolinea infine che nel punto 1 con la sorgente
in A e nel punto 7 si raggiungono anche livelli “sufficienti” di intelligibilità,
100 Capitolo 5
infatti le funzioni feriali vengono celebrate con i fedeli raccolti nelle prime file di
banchi e senza l’ausilio di impianti di amplificazione.
L’analisi dei criteri di eco non evidenzia problemi particolari dal momento
che entrambi i parametri risultano sempre inferiori ai valori limite.
Prendendo in considerazione i parametri caratterizzanti il bilanciamento
delle basse frequenze i valori medi risultano essere: BR = 1,29; BR_L = 1,16 dB;
EBL = 3,7 dB. Il confronto con i valori limite riportati in Tabella 2.5 mostra che
EBL è all’interno dell’intervallo, mentre BR e BR_L sono lievemente superiori ai
rispettivi valori massimi. In termini puntuali BR risulta variare fra 1,16 e 1,48,
risultando spesso al di fuori dell’intervallo ottimale, come era peraltro prevedibile
dall’andamento dei valori medi dei tempi di riverberazione. L’osservazione
dell’andamento punto per punto degli altri parametri (v. Figura 5.56, sinistra)
fornisce ulteriori informazioni. Assunto che i valori minimi e massimi sono –7,9 e
13,5 dB per EBL, e 0,0 e 3,1 dB per BR_L, si riscontra una correlazione negativa
poco significativa (R = –0,51) che vede EBL decrescere con la distanza, mentre
BR_L appare crescere con la distanza e decrescere nelle navate laterali.
Per il bilanciamento delle alte frequenze i descrittori sintetici risultano
essere LTR = –9,0 dB e TR = 0,74; pertanto entrambi i valori sono nei limiti di
accettabilità. In termini puntuali (v. Figura 5.56, destra) si ha che LTR varia fra
–9,4 e –8,5 dB, mentre TR varia fra 0,68 e 0,80, mostrando che il maggiore
assorbimento presente alle medie frequenze consente di avere in numerosi punti
condizioni soddisfacenti. Infine, i due parametri appaiono poco correlati fra loro.
60,0 0,95
55,0 0,90
50,0 0,85
0,80
Echo Criterion
45,0
STI/RASTI
0,75
40,0
0,70
35,0
0,65
30,0 0,60
25,0 0,55
20,0 0,50
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
Figura 5.55 - Cattedrale di Bisceglie. Andamento punto per punto dei valori dei parametri di
intelligibilità del parlato (sinistra) e andamento punto per punto dei criteri di eco (destra).
1,00 1,0
0,90 0,9
0,80 0,8
Bilanciamento dei bassi
0,70 0,7
0,60 0,6
0,50 0,5
0,40 0,4
0,30 0,3
0,20 0,2
0,10 0,1
0,00 0,0
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
Figura 5.56 - Cattedrale di Bisceglie. Andamento punto per punto dei parametri caratteristici del
bilanciamento delle basse frequenze (sinistra) e delle alte frequenze (destra). Per tenere conto dei
diversi intervalli di variabilità dei parametri (e delle diverse unità di misura) essi sono diagrammati
in forma normalizzata.
Capitolo 5 101
-0,40
0,50
-0,60
0,40
0,30 -0,80
0,20
0,10 -1,00
0,00 -1,20
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
Combinazioni Sorgente_Ricevitore Combinazioni Sorgente_Ricevitore
1-IACCe IADe 10Log(1-IACClate) IADlate
Figura 5.57 - Cattedrale di Bisceglie. Andamento punto per punto dei valori degli indici binaurali
relativi alla ASW (sinistra) e relativi al LEV (destra).
5.3.6.2 Descrizione
Internamente la cattedrale di Ruvo è a tre navate suddivise da pilastri
compositi su cui si innestano arcate a tutto sesto (v. Figura 5.59) al di sopra delle
quali corre un ballatoio su mensole scolpite che doveva costituire il matroneo mai
realizzato. La navata centrale, come pure il transetto, è coperta da capriate in
legno, mentre le navate laterali sono voltate. Le pareti e i pilastri sono in pietra a
vista. Il pavimento è in marmo ed è ricoperto dai banchi lignei sia nella navata
centrale che in quella laterale destra.
102 Capitolo 5
Figura 5.59 - Cattedrale di Ruvo. Viste interne dall'ingresso verso l'altare (sinistra) e dall'altare
verso l'ingresso (destra).
Capitolo 5 103
Figura 5.60 - Cattedrale di Ruvo. Sezioni e pianta. In pianta sono indicati i punti di emissione (
)
e di ricezione ({). Scala 1:500.
La zona presbiteriale è delimitata da seggi lignei, mentre alla sinistra del
transetto si erge l’organo a canne. Dalla navata sinistra si accede inoltre a due
cappelle, separate mediante tendaggi di velluto.
Le principali dimensioni sono riportate di seguito:
Wn = 5,9 m Ln = 22 m Hn = 18,5 m
Wl = 3,7 m Hl = 8,6 m
Wt = 18,9 m Lt = 7,3 m Ht = 17,5m
Da = 5 m Ha = 13,5 m Dal = 2,5 m
Hal = 10 m
Vt = 6.400 m3 Vn = 2.400 m3 Sb = 70 m2
Sp = 445 m2 Sn = 130 m2 St = 3.500 m2 (appross.)
dell’ambiente, e due punti di emissione, uno posto al centro del presbiterio ed uno
in corrispondenza dell’organo nell’ala sinistra del transetto (v. Figura 5.60).
5,0 5,0
4,5
4,5
4,0
T20 (s)
RT (s)
4,0
3,5
3,0 3,5
2,5
3,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
2,0
125 250 500 1000 2000 4000
Combinazioni S_RR
Frequenze (Hz)
Media A Media B Media 125-250 500-1k
Figura 5.61 - Cattedrale di Ruvo. Andamento dei valori di T20 al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz (destra).
5,0 5,0
4,5
4,5
4,0
EDT - RT (s)
EDT (s)
3,5 4,0
3,0
3,5
2,5
2,0 3,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
Figura 5.62 - Cattedrale di Ruvo. Andamento dei valori di EDT al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz confrontato con l’andamento di RT (destra).
Capitolo 5 105
13,0 20,0
12,0 18,0
11,0
G10 (dB)
16,0
G10 (dB)
10,0
14,0
9,0
12,0
8,0
10,0
7,0
8,0
6,0
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
Figura 5.63 - Cattedrale di Ruvo. Andamento dei valori di G al variare della frequenza in funzione
delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori medi a 500
e 1000 Hz e pesati in scala A (destra).
15,00 1,0
0,0
14,00
-1,0
13,00 -2,0
12,00 -3,0
G10@1kHz
C80@1kHz
B_05
-4,0
11,00
-5,0
10,00 -6,0
9,00 -7,0
y = -5,84Ln(x) + 9,40
y = -2,98Ln(x) + 18,49 -8,0
8,00 R2 = 0,78
R2 = 0,86 -9,0
7,00 -10,0
0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0
Distanza (m) Distanza (m)
Figura 5.64 - Cattedrale di Ruvo. Andamento di G (sinistra) e di C80 (destra) a 1 kHz, in funzione
della distanza sorgente ricevitore. La curva tratteggiata riporta l’andamento teorico dei valori
secondo la teoria di Barron [11].
106 Capitolo 5
2,0
0,0
125 250 500 1000 2000 4000 0,0
-1,0
-2,0 -2,0
C80 (dB)
-3,0 -4,0
C80 (dB)
-4,0 -6,0
-5,0 -8,0
-6,0
-10,0
-7,0
-12,0
-8,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
-9,0
Combinazioni S_RR
Frequenze (Hz)
500-2k 250
Media A Media B Media
Figura 5.65 - Cattedrale di Ruvo. Andamento dei valori di C80 al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500, 1000 e 2000 Hz (destra).
punti 1 e 5, dove non c’è schermatura, il livello è più elevato. Di particolare
rilievo è il fatto che nel punto 5 il picco mostrato da G(A) è più evidente di quello
mostrato da Gmid, a testimonianza dell’ulteriore apporto energetico di bassa
frequenza che giunge in quel punto.
Passando in esame i valori medi della chiarezza (v. Figura 5.65) si osserva
un picco negativo a 500 Hz, l’indice sintetico è pari a –5,2 dB, ma ciò che
colpisce maggiormente l’attenzione è il diverso andamento dei valori al variare
della posizione della sorgente. Si osserva, infatti, che con la sorgente in A il picco
negativo è in corrispondenza dei 250 Hz, mentre con la sorgente in B, a fronte di
una generale riduzione dei valori intorno ai 2 dB, si ha a 250 Hz un picco positivo.
La presenza di tali picchi è dovuta alla combinazione A_07, per quello negativo,
ed al punto B_05, per quello positivo, anche se, con la sorgente in B, molti dei
valori a 250 Hz appaiono superiori ai valori medi. Le differenze fra i valori medi
alle altre frequenze sono da imputarsi essenzialmente alla maggiore distanza dai
ricevitori e all’effetto di schermatura, come mostra chiaramente la Figura 5.64,
dove i punti relativi alla sorgente B appaiono inferiori alla retta di interpolazione
(ad eccezione del punto 5). Infatti, l’analisi dei valori puntuali (v. Figura 5.65)
rivela un andamento piuttosto regolare caratterizzato, però, dai picchi in A_06,
dovuto probabilmente ad un forte campo diretto (si veda anche il basso valore di
EDT), ed in B_05, dovuto agli effetti di cui si è detto prima. In termini di
caratterizzazione acustica della chiesa è possibile osservare che, quando la
sorgente è in A, nei primi tre punti di rilevazione la chiarezza è buona e si presta
anche all’ascolto di musica sinfonica. Man mano che ci si allontana, invece, la
chiarezza diviene idonea solo alla musica d’organo.
Il tempo baricentrico, solitamente più regolare di C80, non evidenzia
anomalie nell’andamento dei valori medi alle varie frequenze al variare della
sorgente (v. Figura 5.66). Mediamente l’indice sintetico è pari a 286 ms, mentre, a
livello puntuale, l’andamento rispecchia quello della chiarezza, infatti la
correlazione fra i due indici è pari a –0,98. Conseguentemente si osservano gli
stessi picchi riscontrati in precedenza, con una variazione compresa fra 166 ms e
351 ms, evidenziando come in nessun punto si raggiungano, a chiesa vuota,
condizioni idonee per il parlato, malgrado le sue dimensioni più contenute.
Per avere un’idea più dettagliata dell’intelligibilità del parlato è possibile
utilizzare i dati relativi agli indici STI e RASTI (v. Figura 5.67, sinistra), da cui si
evince che, quando la sorgente è in A, in corrispondenza dei primi due punti della
Capitolo 5 107
350 400
350
300
300
Ts (500-1k) (s)
250
Ts (s) 250
200
200
150 150
100 100
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz)
Combinazioni S_RR
Media A Media B Media
Figura 5.66 - Cattedrale di Ruvo. Andamento dei valori di Ts al variare della frequenza in funzione
delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori medi a 500
e 1000 Hz (destra).
60,0 0,85
55,0 0,80
50,0
0,75
Echo Criterion
45,0
STI/RASTI
0,70
40,0
0,65
35,0
0,60
30,0
25,0 0,55
20,0 0,50
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
Posizioni dei ricevitori Posizioni dei ricevitori
STI RASTI EC_music EC_speech
Figura 5.67 - Cattedrale di Ruvo. Andamento punto per punto dei valori dei parametri di
intelligibilità del parlato (sinistra) e andamento punto per punto dei criteri di eco (destra).
navata centrale, si hanno condizioni di ascolto “sufficiente” anche senza impianto
di amplificazione e a chiesa vuota. Nei rimanenti punti l’intelligibilità è “scarsa”.
Mediamente STI e RASTI risultano rispettivamente pari a 37,6 e 37,8, mostrando
un buon accordo fra loro (R = 0,93).
Dal punto di vista dell’immunità da fenomeni di eco le dimensioni
contenute della chiesa costituiscono una garanzia, ed il calcolo dei criteri di eco lo
conferma dal momento che in ogni punto i valori calcolati sono inferiori ai valori
limite (v. Figura 5.67, destra).
Prendendo in considerazione i parametri caratterizzanti il bilanciamento
delle basse frequenze i valori medi risultano essere: BR = 1,16; BR_L = 1,0 dB;
EBL = 1,8 dB. Il confronto con i valori limite riportati in Tabella 2.5 mostra che
tutti e tre gli indici risultano interni ai rispettivi intervalli ottimali, denotando
quindi un buon bilanciamento delle basse frequenze. In termini puntuali BR risulta
variare fra 1,09 e 1,25, risultando, a volte, al di fuori dell’intervallo ottimale.
L’osservazione dell’andamento punto per punto degli altri parametri (v. Figura
5.68, sinistra) fornisce ulteriori informazioni. Assunto che i valori minimi e
massimi sono –4,9 e 10,9 dB per EBL, e –0,7 e 1,7 dB per BR_L, si riscontra una
debole correlazione negativa (R = –0,50) che vede EBL decrescere con la
distanza, mentre BR_L appare crescere con la distanza e decrescere nelle navate
laterali. Molto interessante è osservare i picchi presenti in A_06 e B_05 che
denotano l’arrivo di riflessioni iniziali aventi un elevato contenuto di basse
frequenze.
Per il bilanciamento delle alte frequenze i descrittori sintetici risultano
essere LTR = –9,4 dB e TR = 0,71; pertanto entrambi i valori sono ai limiti dei
108 Capitolo 5
1,00 1,0
0,90 0,9
0,80 0,8
Bilanciamento dei bassi
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
Combinazioni Sorg_Ric Combinazioni Sorg_Ric
EBR BR_L LTR TR
Figura 5.68 - Cattedrale di Ruvo. Andamento punto per punto dei parametri caratteristici del
bilanciamento delle basse frequenze (sinistra) e delle alte frequenze (destra). Per tenere conto dei
diversi intervalli di variabilità dei parametri (e delle diverse unità di misura) essi sono diagrammati
in forma normalizzata.
0,90 0,60
0,80 0,40
0,70 Log(1-IACC) / IAD (dB)
0,20
0,60
(1-IACC) / IAD
0,00
0,50
-0,20
0,40
-0,40
0,30
0,20 -0,60
0,10 -0,80
0,00 -1,00
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
Combinazioni Sorgente_Ricevitore Combinazioni Sorgente_Ricevitore
1-IACCe IADe 10Log(1-IACClate) IADlate
Figura 5.69 - Cattedrale di Ruvo. Andamento punto per punto dei valori degli indici binaurali
relativi alla ASW (sinistra) e relativi al LEV (destra).
rispettivi intervalli di accettabilità. In termini puntuali (v. Figura 5.68, destra) si
ha che LTR varia fra –9,8 e –9,1 dB, mentre TR varia fra 0,66 e 0,75, mostrando
che in buona parte dei punti le condizioni sono accettabili. Infine, si osserva che i
due parametri appaiono debolmente correlati fra loro (R = –0,68) e che, come già
visto altrove, l’interpretazione dell’andamento puntuale dei valori si sottrae a
facili interpretazioni.
Analizzando, infine, gli indici binaurali si ha che i valori sintetici dei
descrittori dell’estensione apparente della sorgente sono pari a (1–IACCE) = 0,68,
e IADE = 0,42; pertanto risultano mediamente entro i limiti enunciati nel Capitolo
2. L’analisi dei valori puntuali (v. Figura 5.69, sinistra) mostra che i due parametri
sono ben correlati (R = 0,86), inoltre appare abbastanza evidente la differenza fra i
punti posti in asse (o quasi) con la sorgente ed i rimanenti, mentre la differenza fra
punti della navata centrale e punti delle navate laterali è più evidente quando si
prende in considerazione IACC.
I descrittori dell’avvolgimento dell’ascoltatore assumono i seguenti valori
10Log(1–IACCL) = –0,50 dB, IADL = –0,17, dando luogo ad un interessante
contrasto poiché il primo rappresenta uno dei valori più bassi finora misurati,
mentre il secondo è uno dei più alti. A livello puntuale (v. Figura 5.69, destra) si
osserva una scarsa correlazione fra i due indici, e una fluttuazione piuttosto
accentuata.
Capitolo 5 109
5.3.7.2 Descrizione
La chiesa è a pianta basilicale, con tre navate, transetto e coro rettangolare.
Fra il coro ed il braccio destro del transetto è innestata la cappella di San Marco, a
pianta rettangolare oblunga. Le colonne che separano le navate sono in pietra,
mentre tutte le murature sono intonacate e lisciate. La copertura delle navate è
realizzata con capriate lignee. Una struttura lignea copre il transetto e la crociera
dove, un tempo, si impostava la cupola. Il coro è invece voltato a botte rialzata ed
110 Capitolo 5
è finito con intonaco. Nel coro sono localizzati l’organo e seggi in legno. La
cappella di San Marco è anch’essa voltata, a botte nel primo tratto (ripartita da tre
arcate trasversali), e nel secondo a cupola impostata su pennacchi angolari conici.
Le volte sono intonacate come pure le pareti, interrotte però da arcate su pilastri e
mensole in pietra squadrata ed in parte occupate da sepolcri marmorei. Il
pavimento, sostituito durante i restauri, è in mattonelle di pietra lavica ruvida. I
banchi lignei sono disposti lungo le tre navate e sono presenti anche nella
cappella, disposti su due file.
Elemento di grande interesse dal punto di vista acustico è la presenza della
cappella, il cui volume (1230 m3) è pari a circa un terzo di quello della chiesa
(3840 m3). Il collegamento con la chiesa è realizzato mediante due aperture di 9 e
24 m2, la più grande delle quali è chiusa da una vetrata all’inglese. L’apertura più
piccola è dotata di una tenda in velluto utilizzata per ridurre la coda sonora
proveniente dalla cappella, particolarmente udibile quando la chiesa è occupata
dall’assemblea.
Figura 5.71 - Cattedrale di Bovino. Sezioni e pianta. In pianta sono indicati i punti di emissione
(
) e di ricezione ({). Scala 1:500.
Capitolo 5 111
3,50 4,5
RT (s)
RT (s)
4,0
3,00 3,5
3,0
2,50
2,5
2,00 2,0
125 250 500 1000 2000 4000 125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz) Frequenze (Hz)
T30 T15 EDT T20_C EDT_C T30 chiesa
Figura 5.73 - Cattedrale di Bovino. Andamento dei tempi di riverberazione EDT, T15, T30, al
variare della frequenza, misurati all’interno della chiesa (sinistra) e all’interno della cappella
(destra).
Capitolo 5 113
6,00 4,50
5,50
RT@125 Hz (s)
4,50
3,50
4,00
3,50
3,00
3,00
2,50 2,50
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
C_11
C_12
C_13
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
C_11
C_12
C_13
Combinazioni S_RR Combinazioni S_RR
EDT RT EDT RT
Figura 5.74 - Cattedrale di Bovino. Andamento di EDT e RT per diverse combinazioni sorgente-
ricevitore relativo a 125 Hz (sinistra) e alla media di 500 e 1000 Hz (destra).
Figura 5.75 - Cattedrale di Bovino. Curve di decadimento a 125 Hz (sinstra) e ad 1 kHz (destra)
misurate per le combinazioni A_09 (curva superiore) e C_12 (curva inferiore).
6,00 6,50
5,50
6,00
EDT(500-1000 Hz) (s)
5,00
5,50
4,50
RT (s)
4,00 5,00
3,50 4,50
3,00
4,00
2,50
2,00 3,50
C_01
C_04
C_05
C_08
C_09
C_10
A_11
A_12
A_13
Figura 5.76 - Cattedrale di Bovino. A sinistra: andamento dei valori medi dei tempi di
riverberazione in funzione della frequenza, misurati nella chiesa e nella cappella con la sorgente
posta prima in uno e poi nell’altro ambiente. A destra: andamento puntuale di RT ed EDT alle
medie frequenze con sorgente localizzata all’esterno dell’ambiente di appartenenza.
D’altra parte anche l’analisi del comportamento di un ambiente quando la
sorgente è posta in quello adiacente mostra differenze con quanto previsto dalla
teoria. Infatti, la Figura 5.76 mostra che quando la sorgente è in A, nella cappella
si misura un tempo di riverberazione più lungo di quello che si misura nella stessa
quando la sorgente è in C, in contrasto con la teoria secondo cui dovrebbe essere
al massimo uguale a quella dell’ambiente più riverberante, cioè appunto la
cappella. Analogamente, si osserva che quando la sorgente è posta in C il tempo
di riverberazione misurato nella chiesa risulta maggiore di quello misurato in
cappella. Ciò può spiegarsi qualitativamente considerando che, quando la sorgente
è nell’ambiente più riverberante, durante il transitorio di estinzione del suono si
ha, nell’ambiente meno riverberante, un apporto energetico ritardato e non
114 Capitolo 5
15,0 22,0
20,0
14,0
G10 (dB)
18,0
G10 (dB)
13,0
16,0
12,0 14,0
11,0 12,0
10,0
10,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
Figura 5.77 - Cattedrale di Bovino. Andamento dei valori di G al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz e pesati in scala A (destra).
Capitolo 5 115
17,00 1,0
16,00 0,0
-1,0
15,00
-2,0
G10@1kHz
C80@1kHz
14,00 -3,0
13,00 -4,0
y = -4,47Ln(x) + 5,52
-5,0
12,00 R2 = 0,70
-6,0
y = -2,12Ln(x) + 18,00
11,00 -7,0 A_10
R2 = 0,78
10,00 -8,0
0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0
Distanza (m) Distanza (m)
0,0 2,0
1,0
-1,0
0,0
-3,0 -3,0
-4,0
-4,0
-5,0
-5,0 -6,0
-7,0
-6,0 -8,0
125 250 500 1000 2000 4000
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
Frequenze (Hz)
Combinazioni S_RR
Media A Media B Media
Figura 5.79 - Cattedrale di Bovino. Andamento dei valori di C80 al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500, 1000 e 2000 Hz (destra).
350 330
310
300 290
270
Ts (500-1k) (s)
250
250
Ts (s)
230
200
210
190
150
170
100 150
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
Figura 5.80 - Cattedrale di Bovino. Andamento dei valori di Ts al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz (destra).
sinfonica, mentre è indicata per musica organistica. I valori medi non risultano
molto influenzati dalla posizione della sorgente anche perché i due punti di
emissione non risultano molto distanti l’uno dall’altro. L’analisi dei valori
puntuali conferma ciò e mette in evidenza l’effetto di schermatura prodotto dalle
colonne (A_06 e B_02) e, come accennato prima, dall’altare nei confronti del
punto 10. In particolare, quando la sorgente è in A si ha il maggiore effetto, come
mostra anche la Figura 5.78 (destra).
Il tempo baricentrico non presenta, in termini medi, elementi di particolare
rilievo (v. figura 5.80), riproponendo l’andamento dei tempi di riverberazione al
variare della frequenza. L’indice sintetico è pari a 262 ms, mentre a livello
116 Capitolo 5
50,0 0,85
0,80
45,0
Echo Criterion
0,75
STI/RASTI
40,0
0,70
35,0
0,65
30,0
0,60
25,0 0,55
20,0 0,50
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
Figura 5.81 - Cattedrale di Bovino. Cattedrale di Ruvo. Andamento punto per punto dei valori dei
parametri di intelligibilità del parlato (sinistra) e andamento punto per punto dei criteri di eco
(destra).
1,00 1,0
0,90 0,9
Bilanciamento dei bassi
0,80 0,8
Bilanciamento degli alti
Indici normalizzati
Indici normalizzati
0,70 0,7
0,60 0,6
0,50 0,5
0,40 0,4
0,30 0,3
0,20 0,2
0,10 0,1
0,00 0,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
Figura 5.82 - Cattedrale di Bovino. Andamento punto per punto dei parametri caratteristici del
bilanciamento delle basse frequenze (sinistra) e delle alte frequenze (destra). Per tenere conto dei
diversi intervalli di variabilità dei parametri (e delle diverse unità di misura) essi sono diagrammati
in forma normalizzata.
Capitolo 5 117
1,00 0,30
0,90 0,20
0,80 0,10
(1-IACC) / IAD
0,60 -0,10
0,50 -0,20
0,40 -0,30
0,30 -0,40
0,20 -0,50
0,10 -0,60
0,00 -0,70
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
Combinazioni Sorgente_Ricevitore Combinazioni Sorgente_Ricevitore
1-IACCe IADe 10Log(1-IACClate) IADlate
Figura 5.83 - Cattedrale di Bovino. Andamento punto per punto dei valori degli indici binaurali
relativi alla ASW (sinistra) e relativi al LEV (destra).
Per il bilanciamento delle alte frequenze i descrittori sintetici risultano
essere LTR = –9,4 dB e TR = 0,71; pertanto entrambi i valori sono ai limiti dei
rispettivi intervalli di accettabilità. In termini puntuali (v. Figura 5.82, destra) si
ha che LTR varia fra –10,0 e –7,1 dB, mentre TR varia fra 0,53 e 0,80, mostrando
che in buona parte dei punti le condizioni sono accettabili. Il valore minimo di TR
e il valore massimo di LTR vengono raggiunti entrambi nello stesso punto B_05
che, già prima, era stato messo in evidenza per il suo basso livello sonoro. Infine,
si osserva che i due parametri appaiono ben correlati fra loro (R = –0,87) e che,
come già visto altrove, l’interpretazione dell’andamento puntuale dei valori si
sottrae a facili interpretazioni.
Analizzando, infine, gli indici binaurali si ha che i valori sintetici dei
descrittori dell’estensione apparente della sorgente sono pari a (1–IACCE) = 0,69,
e IADE = 0,38; pertanto risultano mediamente entro i limiti enunciati nel Capitolo
2. L’analisi dei valori puntuali (v. Figura 5.83, sinistra) mostra che i due parametri
sono abbastanza correlati (R = 0,72), inoltre appare ben evidente, soprattutto
considerando la IAD, la differenza fra punti della navata centrale e punti delle
navate.
I descrittori dell’avvolgimento dell’ascoltatore assumono i seguenti valori
10Log(1–IACCL) = –0,49 dB, IADL = –0,14, ancora una volta in contrasto, visto
che il primo è fra i valori più bassi finora misurati, mentre il secondo è uno dei più
alti. A livello puntuale (v. Figura 5.83, destra) i due indici non appaiono correlati
e mostrano notevoli fluttuazioni.
5.3.8.2 Descrizione
All'interno l'ambiente è suddiviso in nove campate, tre per navata, da pilastri
cruciformi su cui gli archi longitudinali e trasversali scaricano il peso delle tre
cupole semisferiche raccordate alla pianta quadrata mediante pennacchi e
sprovviste di tamburo. Fungono invece da contrafforti le volte rampanti a
semibotte che coprono le due navate laterali divise in campate da archi-diaframma
a tutto sesto forati da oculi che si ripropongono corrispondenti sulle due facciate.
Lo stesso motivo della navata centrale ritorna sui muri perimetrali interni grazie
ad arcate cieche con archivolti lunati.
L'ambiente interno si conclude con le tre absidi semicircolari e con un
presbiterio rialzato di due gradini rispetto al normale piano di calpestio; l'altare,
che è ora presente, non è quello originale andato distrutto.
Tutte le pareti, i pilastri e le volte sono in pietra lasciata a vista. A causa di
un restauro in corso il pavimento non è stato ripristinato e vi è un battuto di ghiaia
e malta. In corrispondenza dell’oculo centrale manca l’infisso e, infine, i soli
elementi lignei sono le tre porte di ingresso alla chiesa.
Le principali dimensioni sono riportate di seguito:
Wn = 6,4 m Ln = 19,3 m Hn = 9,6 m
Wl = 3,2 m Hl = 8,5 m Dc = 5,5 m
Da = 4,5 m Ha = 7,5 m Dal = 1,6 m
Hal = 5,5 m
Vt = 1800 m3 Vn = 1180 m3
2
Sp = 258 m Sn = 124 m2 St = 1300 m2 (appross.)
Figura 5.84 - Chiesa di Ognissanti. Pianta, prospetto e sezione. In pianta sono indicati i punti di
emissione (
) e di ricezione ({). Scala 1:500.
Capitolo 5 119
questo indice, nonché una scarsa differenza fra T20 e EDT. È interessante, infine,
notare che la differenza media fra punti simmetrici, con la sorgente in A, è del
2,2%, quindi ampiamente al di sotto della JND1 che è pari al 5%.
Applicando la formula di Sabine è possibile, con riferimento alle medie
frequenze, determinare il coefficiente di assorbimento medio dell’ambiente in
esame. Tale coefficiente, essendo l’assorbimento dovuto alle superfici lignee
sicuramente trascurabile, in questo range di frequenze, rispetto a quello delle
pareti e del pavimento, può ragionevolmente attribuirsi a queste ultime superfici.
Pertanto, considerando che il volume dell’ambiente è di 1800 m3, che la superficie
esposta totale è pari a 1300 m2 e che T20 è pari a 5,2 s, si ha che αmid = 0,04. Alle
basse ed alte frequenze la valutazione è influenzata rispettivamente dalle superfici
in legno e dall’assorbimento dell’aria, tuttavia una stima è possibile ed è riportata
al paragrafo 6.5.
L’analisi dei valori del fattore di forza G (v. Figura 5.87) mostra, in
funzione delle diverse frequenze, un andamento simile a quello dei tempi di
decadimento, anche se, a quelle basse, l’andamento appare meno depresso.
Mediamente i due indici sintetici sono Gmid = 19,3 dB e G(A) = 24,1 dB,
risultando molto elevati a causa del modesto volume dell’ambiente e del limitato
assorbimento sonoro presente nell’ambiente. Le differenze fra i valori relativi alle
6,00 6,0
5,50
RT(500-1000 Hz) (s)
5,00 5,5
4,50
RT (s)
4,00 5,0
3,50
3,00 4,5
2,50
4,0
2,00
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
B_11
B_12
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
A_11
A_12
Figura 5.85 - Chiesa di Ognissanti. Andamento dei valori di T20 al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz (destra).
6,00 6,0
5,50
EDT(500-1000 Hz) (s)
5,00 5,5
4,50
EDT (s)
4,00 5,0
3,50
3,00 4,5
2,50
2,00 4,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
A_11
A_12
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
B_11
B_12
Figura 5.86 - Chiesa di Ognissanti. Andamento dei valori di EDT al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz confrontato con l’andamento di RT (destra).
1
La JND è la differenza minima che deve sussistere fra due valori di un parametro acustico
affinchè un soggetto sia in grado di percepirli come distinti, talora viene anche denominata
difference limen. I valori di JND variano da parametro a parametro e sono stati recentemente
riassunti da Bork nel Rif. [17].
Capitolo 5 121
21,0 28,0
20,0 26,0
19,0 24,0
G10 (dB)
G10 (dB)
18,0
22,0
17,0
20,0
16,0
18,0
15,0
16,0
14,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
A_11
A_12
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
B_11
B_12
125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz) Combinazioni S_RR
Media A Media B Media G(A) Gmid
Figura 5.87 - Chiesa di Ognissanti. Andamento dei valori di G al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz e pesati in scala A (destra).
22,0 0,0
21,0 -2,0
20,0 -4,0
G10@1kHz
C80@1kHz
19,0 -6,0
18,0 -8,0
y = -1,22Ln(x) + 21,60 y = -4,10Ln(x) + 1,10
17,0 -10,0
R2 = 0,91 R2 = 0,84
16,0 -12,0
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0
Figura 5.88 - Chiesa di Ognissanti. Andamento di G (sinistra) e di C80 (destra) a 1 kHz, in funzione
della distanza sorgente ricevitore. La curva tratteggiata riporta l’andamento teorico dei valori
secondo la teoria di Barron [11].
diverse posizioni della sorgente appaiono trascurabili e, ove presenti (cioè nei
punti 1 e 2), sono imputabili alla maggiore distanza dalla sorgente.
Complessivamente i valori di Gmid appaiono variare fra 18,5 dB e 20,5 dB,
mostrando quindi una buona omogeneità. Infine, confrontando i valori relativi ai
punti simmetrici appare che le differenze medie sono pari a 0,15 dB. Tracciando i
valori di G in funzione della distanza si osserva il consueto andamento
decrescente al crescere della distanza. Il confronto con i valori teorici di Barron
mostra che la pendenza della curva di miglior adattamento dei punti sperimentali è
maggiore di quella predetta, tuttavia date le modeste dimensioni della chiesa gli
errori risultano piuttosto contenuti.
L’andamento dei valori medi della chiarezza in funzione della frequenza (v.
Figura 5.89) presenta un andamento simile a quello del tempo di primo
decadimento e, mediamente, l’indice sintetico risulta pari a –7,3 dB, chiaramente
troppo basso se rapportato alle modeste dimensioni dell’ambiente, ma prevedibile
considerando l’alto tempo di riverberazione. L’andamento puntuale dei valori
medi consente interessanti riflessioni. In primo luogo, quando la sorgente è in A,
fra i punti simmetrici il parametro differisce mediamente solo di 0,5 dB. In
secondo luogo va notato che fra i punti 1 e 2 e quelli adiacenti sussiste una
differenza di circa 4 dB, imputabile certamente alla maggiore distanza ma,
probabilmente, anche alla presenza di forti riflessioni iniziali. Infine, è
interessante osservare che quando la sorgente è in B la chiarezza cresce
spostandosi verso la metà in cui essa è localizzata. Tracciando i valori in funzione
122 Capitolo 5
-2,0 -2,0
-3,0 -3,0
-4,0 -4,0
-5,0
-6,0
-6,0
-7,0
-7,0
-8,0
-8,0
-9,0
-9,0 -10,0
125 250 500 1000 2000 4000
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
B_11
B_12
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
A_11
A_12
Frequenze (Hz)
Combinazioni S_RR
Media A Media B Media
Figura 5.89 - Chiesa di Ognissanti. Andamento dei valori di C80 al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500, 1000 e 2000 Hz (destra).
450 500
400 450
300
350
250
300
200
150 250
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
A_11
A_12
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
B_11
B_12
125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz)
Combinazioni S_RR
Media A Media B Media
Figura 5.90 - Chiesa di Ognissanti. Andamento dei valori di Ts al variare della frequenza in
funzione delle diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori
medi a 500 e 1000 Hz (destra).
della distanza (v. Figura 5.88, destra), appare comunque un andamento piuttosto
regolare e, ancora una volta, assai diverso da quello predetto dalla teoria di
Barron.
Il tempo baricentrico mostra (v. Figura 5.90) un andamento con la frequenza
simile a quello della chiarezza, pur con un picco più pronunciato a 500 Hz.
Mediamente l’indice sintetico è pari a 406 ms denotando condizioni assai
sfavorevoli per il parlato. A livello puntuale si osservano differenze fra i punti
simmetrici di poco superiori al 2%, quando la sorgente è in A, ed un andamento
più regolare rispetto a C80.
L’analisi dell’andamento del RASTI (v. Figura 5.91, sinistra) mostra che le
condizioni di ascolto del parlato sono “scarse” essendo il suo valore medio pari a
32,1. A livello puntuale si osserva che in numerosi punti le condizioni risultano
anche “pessime”, risultando il parametro inferiore a 30. Solo nelle immediate
vicinanze della sorgente si riscontrano condizioni di intelligibilità prossime alla
sufficienza.
I criteri di eco non evidenziano problematiche particolari dal momento che,
tanto per la musica che per il parlato risultano sempre inferiori ai valori limite
prescritti.
Prendendo in considerazione i parametri caratterizzanti il bilanciamento
delle basse frequenze i valori medi risultano essere: BR = 0,97; BR_L = 0,19 dB;
EBL = 8,1 dB. Il confronto con i valori limite riportati in Tabella 2.5 mostra che
tutti e tre gli indici risultano interni ai rispettivi intervalli ottimali, anche se i
valori dei primi due indici sono fra i più bassi finora riscontrati. In termini
Capitolo 5 123
45,0 0,90
0,85
40,0
0,80
Echo Criterion
0,75
35,0
RASTI 0,70
30,0 0,65
0,60
25,0 0,55
0,50
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
A_11
A_12
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
B_11
B_12
20,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
A_11
A_12
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
B_11
B_12
Posizioni dei ricevitori
Posizioni dei ricevitori EC_music EC_speech
Figura 5.91 - Chiesa di Ognissanti. Andamento punto per punto dei valori dei parametri di
intelligibilità del parlato (sinistra) e andamento punto per punto dei criteri di eco (destra).
1,00 1,0
0,90 0,9
0,80 0,8
Bilanciamento dei bassi
0,70 0,7
0,60 0,6
0,50 0,5
0,40 0,4
0,30 0,3
0,20 0,2
0,10 0,1
0,00 0,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
A_11
A_12
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
B_11
B_12
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_09
A_10
A_11
A_12
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
B_09
B_10
B_11
B_12
Combinazioni S_RR Combinazioni Sorg_Ric
EBR BR_L LTR TR
Figura 5.92 - Chiesa di Ognissanti. Andamento punto per punto dei parametri caratteristici del
bilanciamento delle basse frequenze (sinistra) e delle alte frequenze (destra). Per tenere conto dei
diversi intervalli di variabilità dei parametri (e delle diverse unità di misura) essi sono diagrammati
in forma normalizzata.
puntuali BR risulta variare fra 0,88 e 1,04, risultando, ad eccezione di un caso,
sempre entro l’intervallo ottimale. L’osservazione dell’andamento punto per
punto degli altri parametri (v. Figura 5.92, sinistra) fornisce ulteriori informazioni.
Assunto che i valori minimi e massimi sono 3,5 e 14,8 dB per EBL, e –1,0 e
0,95 dB per BR_L, i due indici appaiono scarsamente correlati (R = –0,45). EBL
mostra un andamento decrescente con la distanza e in corrispondenza delle navate
laterali, mentre l’andamento di BR_L appare fluttuante e poco rispettoso anche
della simmetria dell’ambiente.
Per il bilanciamento delle alte frequenze i descrittori sintetici risultano
essere LTR = –11,4 dB e TR = 0,59; pertanto entrambi i valori sono al di sotto dei
rispettivi intervalli di accettabilità. In termini puntuali (v. Figura 5.92, destra) si
ha che LTR varia fra –12,1 e –10,7 dB, mentre TR varia fra 0,55 e 0,63,
mostrando che in tutti i punti esaminati le condizioni non sono accettabili. Infine,
si osserva che i due parametri appaiono discretamente correlati (negativamente)
(R = –0,70) e che, come già visto altrove, l’interpretazione dell’andamento
puntuale dei valori si sottrae a facili interpretazioni.
Analizzando, infine, gli indici binaurali si ha che i valori sintetici dei
descrittori dell’estensione apparente della sorgente sono pari a (1–IACCE) = 0,69,
e IADE = 0,43; risultando, quindi, entro i limiti enunciati in precedenza. L’analisi
dei valori puntuali (v. Figura 5.93, sinistra) mostra che i due parametri sono poco
correlati (R = 0,45), inoltre appare ben evidente, soprattutto considerando la IAD,
la differenza fra punti della navata centrale e punti delle navate.
124 Capitolo 5
1,00 0,60
0,90
0,40
0,80
0,60
0,50 0,00
0,40
-0,20
0,30
0,20 -0,40
0,10
0,00 -0,60
A_01
A_03
A_04
A_07
A_09
A_10
B_01
B_03
B_04
B_07
B_09
B_10
A_01
A_03
A_04
A_07
A_09
A_10
B_01
B_03
B_04
B_07
B_09
B_10
Combinazioni Sorgente_Ricevitore Combinazioni Sorgente_Ricevitore
1-IACCe IADe 10Log(1-IACClate) IADlate
Figura 5.93 - Chiesa di Ognissanti. Andamento punto per punto dei valori degli indici binaurali
relativi alla ASW (sinistra) e relativi al LEV (destra).
I descrittori dell’avvolgimento dell’ascoltatore assumono i seguenti valori
10Log(1–IACCL) = –0,36 dB, IADL = –0,12. Quest’ultimo assume qui il più basso
valore sinora riscontrato, a testimonianza della elevata diffusione del suono
presente in un ambiente pur privo di apparati decorativi ed, anzi, caratterizzato da
molte superfici focalizzanti. A livello puntuale (v. Figura 5.93, destra) i due indici
non appaiono correlati e, soprattutto la IAD, mostra notevoli fluttuazioni.
5.3.9.2 Descrizione
Internamente la chiesa si presenta a tre navate (v. Figura 5.94) divise da una
serie di quattro colonne alternate a due pilastri con semicolonne addossate che
sorreggono archi a tutto sesto con ghiera. La navata centrale ha la copertura a
capriate lignee a vista, mentre le laterali sono coperte da travi oblique che
sorreggono gli spioventi. La parete di fondo è caratterizzata dalle tre absidi
semicircolari. Le colonne e le pareti sono in pietra calcarea a vista. Il pavimento è
in marmo ma, in corrispondenza dell’ultima campata è stato realizzato un palco in
legno. Le restanti campate sono occupate da sedie moderatamente imbottite.
Le principali dimensioni sono riportate di seguito:
Wn = 5,0 m Ln = 15 m Hn = 12 m
Wl = 2,6 m Hl = 7,0 m
Da = 4,0 m Ha = 8,5 m Dal = 2,0 m
Hal = 7,0 m
Vt = 1.521 m3 Vn = 900 m3 Sb = 120 m2
2 2
Sp = 162 m Sn = 75 m St = 1.120 m2 (appross.)
Capitolo 5 125
Figura 5.94 - Auditorium La Vallisa. Sezioni e pianta. In pianta sono indicati i punti di emissione
(
) e di ricezione ({). Scala 1:500.
significative fra i valori medi relativi alle due posizioni della sorgente. In termini
puntuali si osservano variazioni massime del 10%, ma mediamente si ha una
buona omogeneità intorno al valore medio.
Il tempo di primo decadimento (v. Figura 5.96) mostra piccole differenze
rispetto ad RT sia in termini medi, dove si ha EDTmid = 2,1 s, che in termini
puntuali dove, a parte per le combinazioni B_03 e B_04, si riscontrano variazioni
modeste intorno al valore medio, con una minore accentuazione delle differenze
fra punti vicini e lontani, e fra punti della navata centrale e delle navate laterali.
3,5 2,5
3,0 2,3
2,0 1,9
1,7
1,5
1,5
1,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz) Combinazioni S_RR
Media A Media B Media
3,5 2,5
3,0 2,3
EDT(500-1000 Hz) (s)
2,5 2,1
EDT (s)
2,0 1,9
1,5 1,7
1,0 1,5
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz) Combinazioni S_RR
Media A Media B Media EDT RT
Figura 5.96 - La Vallisa. Andamento dei valori di EDT al variare della frequenza in funzione delle
diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori medi a 500 e
1000 Hz confrontato con l’andamento di RT (destra).
L’analisi dei valori del fattore di forza (v. Figura 5.97) mostra un andamento
in funzione della frequenza in tutto simile a quello dei tempi di riverberazione.
Mediamente risulta Gmid = 15,3 dB e G(A) = 21 dB, ed il confronto con i valori
ottenuti nel caso precedente (rispettivamente 19,3 e 24,1 dB), considerato che i
volumi dei due ambienti non sono molto dissimili, mostra chiaramente l’effetto
del maggiore assorbimento, dovuto alle sedie e alla copertura lignea. In termini
assoluti i due valori, pur risultando al di fuori dell’intervallo ottimale, non sono
criticabili, dal momento che il volume dell’ambiente è notevolmente inferiore a
quello degli ambienti per cui quei valori ottimali sono stati fissati. In termini
puntuali si osservano variazioni di Gmid contenute entro i 2 dB, il che denota una
ottima uniformità del livello sonoro nella sala. A fronte di ciò, diagrammando i
valori in funzione della distanza (v. Figura 5.98) si evidenzia una maggiore
dispersione dei punti intorno alla curva di migliore adattamento. Quest’ultima
appare assai simile a quella ottenuta applicando la teoria di Barron, ma traslata di
circa 1,5 dB verso il basso.
Capitolo 5 127
18,0 24,0
17,0 22,0
16,0 20,0
G10 (dB)
G10 (dB) 15,0 18,0
16,0
14,0
14,0
13,0
12,0
12,0
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz) Combinazioni S_RR
Media A Media B Media G(A) Gmid
Figura 5.97 - La Vallisa. Andamento dei valori di G al variare della frequenza in funzione delle
diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori medi a 500 e
1000 Hz e pesati in scala A (destra).
18,00 2,0
17,00 1,0
0,0
16,00
G10@1kHz
C80@1kHz
-1,0
15,00 y = -3,07Ln(x) + 3,90
-2,0
R2 = 0,66
14,00
-3,0
y = -1,45Ln(x) + 18,00
13,00 -4,0
R2 = 0,64
12,00 -5,0
0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0
Figura 5.98 - La Vallisa. Andamento di G (sinistra) e di C80 (destra) a 1 kHz, in funzione della
distanza sorgente ricevitore. Con il rombo è indicato il punto corrispondente alla combinazione
A_06. La curva tratteggiata riporta l’andamento teorico dei valori secondo la teoria di Barron [11].
0,0 1,0
-0,5 0,5
-1,0 0,0
-0,5
C80 (500-2k) (dB)
-1,5
-1,0
C80 (dB)
-2,0 -1,5
-2,5 -2,0
-3,0 -2,5
-3,0
-3,5
-3,5
-4,0
-4,0
-4,5 -4,5
125 250 500 1000 2000 4000
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
Frequenze (Hz)
Combinazioni S_RR
Media A Media B Media
Figura 5.99 - La Vallisa. Andamento dei valori di C80 al variare della frequenza in funzione delle
diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori medi a 500, 1000
e 2000 Hz (destra).
Passando in esame la chiarezza (v. Figura 5.99) si osserva il consueto
andamento in funzione della frequenza caratterizzato dalla presenza di un picco
negativo a 500 Hz. Mediamente risulta C80(3) = –2,5 dB, valore un po’ basso per
una sala destinata a concerti cameristici, ma tutto sommato accettabile. Al variare
della posizione della sorgente si osserva solo un anomala differenza fra i valori
medi a 125 Hz. L’analisi dei valori puntuali risulta di grande interesse poiché
mostra che per i punti 1 e 2 si hanno condizioni buone, mentre nei rimanenti punti
la chiarezza varia fra –2,5 e –4,0 dB, denotando una qualità acustica inferiore. In
corrispondenza della combinazione A_06 si osserva un picco negativo dovuto alla
attenuazione del suono diretto da parte di uno dei pilastri che risulta frapposto fra
128 Capitolo 5
200 160
Ts (s)
180 150
140
160
130
140
120
120 110
100 100
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
Figura 5.100 - La Vallisa. Andamento dei valori di Ts al variare della frequenza in funzione delle
diverse posizioni della sorgente (sinistra) e andamento punto per punto dei valori medi a 500 e
1000 Hz (destra).
60,0 0,80
55,0 0,75
50,0 0,70
Echo Criterion
STI/RASTI
45,0 0,65
40,0 0,60
35,0 0,55
30,0 0,50
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
Figura 5.101 - La Vallisa. Andamento punto per punto dei valori dei parametri di intelligibilità del
parlato (sinistra) e andamento punto per punto dei criteri di eco (destra).
Capitolo 5 129
1,00 1,0
0,90 0,9
0,80 0,8
Indici normalizzati
0,70 0,7
0,60 0,6
0,50 0,5
0,40 0,4
0,30 0,3
0,20 0,2
0,10 0,1
0,00 0,0
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
A_01
A_02
A_03
A_04
A_05
A_06
A_07
A_08
B_01
B_02
B_03
B_04
B_05
B_06
B_07
B_08
Combinazioni S_RR Combinazioni Sorg_Ric
EBR BR_L LTR TR
Figura 5.102 - La Vallisa. Chiesa di Ognissanti. Andamento punto per punto dei parametri
caratteristici del bilanciamento delle basse frequenze (sinistra) e delle alte frequenze (destra). Per
tenere conto dei diversi intervalli di variabilità dei parametri (e delle diverse unità di misura) essi
sono diagrammati in forma normalizzata.
Prendendo in considerazione i parametri caratterizzanti il bilanciamento
delle basse frequenze i valori medi risultano essere: BR = 1,34; BR_L = 1,27 dB;
EBL = 10,6 dB. Il confronto con i valori limite riportati in Tabella 2.5 mostra che
tutti e tre gli indici risultano superiori ai rispettivi intervalli ottimali. Tutti e tre i
parametri assumono i più alti valori fra quelli misurati in questa campagna,
evidenziando che la presenza delle sedie imbottite introduce un assorbimento
maggiore alle frequenze medio-alte che a quelle basse, con la conseguenza di
determinare una enfatizzazione eccessiva di queste ultime. Bisogna infatti tenere
conto che secondo alcuni autori [14] nelle sale per musica da camera il BR
dovrebbe assumere valore unitario. In termini puntuali BR risulta variare fra 1,24
e 1,39, risultando, ad eccezione di un caso, sempre abbastanza elevato.
L’osservazione dell’andamento punto per punto degli altri parametri (v. Figura
5.102, sinistra) mostra che i due parametri non risultano correlati. I valori minimi
e massimi sono 7,3 e 16,1 dB per EBL, e 0,2 e 2,2 dB per BR_L. EBL mostra un
andamento decrescente con la distanza con alcuni picchi difficilmente
interpretabili.
Per il bilanciamento delle alte frequenze i descrittori sintetici risultano
essere LTR = –6,7 dB e TR = 0,83; pertanto entrambi i valori sono all’interno dei
rispettivi intervalli ed, anch’essi, assumono i valori più alti rilevati in questo
lavoro. È evidente che la presenza di un maggiore assorbimento alle frequenze
medio-alte, abbinato al volume relativamente modesto che rende meno importante
l’assorbimento dovuto all’aria, determina una enfatizzazione delle tonalità alte. In
termini puntuali (v. Figura 5.102, destra) si ha che LTR varia fra –7,2 e –5,9 dB,
mentre TR varia fra 0,80 e 0,88, mostrando che in tutti i punti esaminati le
condizioni sono ottime. Infine, si osserva che i due parametri appaiono correlati
negativamente in maniera poco significativa (R = –0,57) e che LTR mostra un
andamento che, pur fra fluttuazioni notevoli, appare decrescente con la distanza.
Tabella 5.3 – Riassunto delle principali caratteristiche dimensionali e degli indici sintetici relativi ai parametri acustici misurati in ciascuna chiesa
Id A B C D E F G H I
Auditorium
Basilica di S. Cattedrale di Cattedrale di Cattedrale di Cattedrale di Cattedrale di Cattedrale di Ognissanti Valori
Chiesa La Vallisa
Nicola (Bari) Bari Bitonto Barletta Bisceglie Ruvo Bovino (Valenzano) ottimali
(Bari)
Volume (m3) 34.043 30.142 15.974 15.843 10.150 6.397 3.820 1.800 1.521 -
Superficie pav. (m2) 1571 1274 858 912 534 445 452 258 162 -
V/St (m) 21,7 23,7 18,6 16,2 19,0 14,4 9,2 7,0 9,4 -
RTmid (s) 4,4 5,3 4,3 6,8 3,5 3,7 3,6 5,4 2,1 2 ÷ 3,5
Assorbim. Tot. (m2) 1174 910 594 373 464 277 191 53 116 -
α medio 0,11 0,10 0,09 0,07 0,10 0,09 0,08 0,04 0,10 -
EDTmid (s) 4,6 5,4 4,2 7,0 3,5 3,7 3,5 5,4 2,1 2 ÷ 2,3
Gmid (dB) 5,9 6,7 8,7 10,6 10,4 11,4 13,8 19,3 15,3 4,0 ÷ 5,5
G(A) (dB) 11,3 11,6 13,6 15,2 15,7 16,6 18,9 24,1 21,0 9,5 ÷ 13,5
C80 (dB) -7,5 -7,3 -4,9 -11,4 -4,5 -5,2 -4,7 -7,3 -2,5 –2 ÷ 2
Ts (s) 373 416 310 591 272 286 262 406 169 > 140
RASTI 32 32 37 24,9 39,3 37,8 39,2 32,1 47,4 > 0,45
EBL (dB) -3,2 -3,3 0,4 -3,7 3,7 1,82 5,22 8,26 10,6 –4 ÷ 10
BR 1,01 1,23 1,13 1,16 1,29 1,16 1,04 0,97 1,34 0,9 ÷ 1,2
BR_L (dB) 0,86 1,45 1,42 1,40 1,44 1,01 0,85 0,19 1,27 –2 ÷ 1
LTR (dB) -9,1 -9,9 -10 -10,65 -9,42 -9,42 -9,4 -11,3 -6,7 –9 ÷ –4
TR 0,77 0,65 0,71 0,63 0,74 0,71 0,71 0,59 0,83 0,7 ÷ 0,9
1-IACCE 0,68 0,62 0,65 0,69 0,67 0,68 0,69 0,69 - > 0,60
IADE 0,39 0,32 0,40 0,37 0,39 0,42 0,38 0,43 - > 0,35
10Log(1-IACCL) (dB) -0,42 -0,48 -0,44 -0,44 -0,44 -0,50 -0,49 -0,36 - ≅0
-0,20 -0,30 -0,18 -0,30 -0,28 -0,17 -0,14 -0,12 -
Capitolo 5
IADL (dB) ≅0
Capitolo 5 131
medio sono pari a 0,10; nei due casi in cui la copertura lignea è in parte o
totalmente sostituita da coperture a volta l’assorbimento si riduce sensibilmente
provocando l’aumento dei tempi di riverberazione.
Il livello sonoro appare ovunque sufficiente e, nelle chiese più piccole,
addirittura eccessivo. Si è visto in ogni caso che esso è principalmente dovuto
all’energia del campo riverberante e, quindi, non è utile a garantire una sufficiente
chiarezza. Infatti, tutti gli indici di chiarezza ed intelligibilità appaiono
mediamente insufficienti o, nelle chiese più piccole, appena sufficienti a garantire
un’adeguata comprensione sia del messaggio musicale sia di quello parlato.
In termini di bilanciamento delle basse frequenze tutte le chiese analizzate
appaiono soddisfacenti. Infatti, la scarsa presenza di assorbitori di basse frequenze
garantisce sempre un adeguato apporto che, in alcuni casi, potrebbe risultare
finanche eccessivo. Per le alte frequenze, a fronte di volumi molto grandi, si
riscontrano valori degli indici generalmente adeguati a garantire una sufficiente
brillantezza del suono. In tal senso l’assenza di materiali fortemente assorbenti
alle alte frequenze spiega tale comportamento.
I parametri binaurali assumono valori interni all’intervallo ottimale e
risultano, inoltre, abbastanza uniformi per tutte le chiese analizzate. La forma
rettangolare e la presenza di colonne contribuiscono entrambi ad aumentare la
dissimilarità binaurale, consentendo di avere valori elevati dei parametri anche
nelle chiese più grandi.
In ultima analisi, la visione di insieme evidenzia un buon comportamento in
termini di caratteristiche “spaziali” del suono e di bilanciamento tonale. Per gli
altri aspetti, ad eccezione della piccola chiesa della Vallisa, attualmente adibita ad
auditorium, non si sono riscontrate, altrove, condizioni acustiche idonee al parlato
o alla musica di tipo sinfonico. Solo la musica per organo apparirebbe adeguata in
tali ambienti. Tuttavia, è ben noto che qualsiasi ambiente deve essere sempre
valutato nelle sue effettive condizioni di uso, ed è solo per questioni di
convenienza e di opportunità che, invece, le misure vengono condotte in assenza
di pubblico. Questa differenza fra diverse condizioni di occupazione è sempre
implicita nei criteri che definiscono i valori ottimali che devono assumere i diversi
parametri acustici, tant’è che vi sono precise distinzioni fra criteri validi a sala
occupata (ed es. per RT o BR) e criteri validi a sala vuota. Questi ultimi vengono
definiti con riferimento alle condizioni di non occupazione della sala e
presuppongono che, essendo gli ambienti cui sono riferiti abbastanza simili fra
loro, la presenza del pubblico determini variazioni a loro volta simili e,
comunque, piccole rispetto alle condizioni rilevate a sala vuota.
La principale differenza fra una sala da concerto ed una chiesa sta proprio
nel fatto che fra condizioni di piena occupazione e condizioni di occupazione
nulla, o scarsa, i parametri acustici subiscono variazioni considerevoli. Infatti, in
assenza di pubblico l’area assorbente è piccola, in genere intorno al 10% della
superficie totale, e poiché la differenza fra i coefficienti di assorbimento dei
banchi, occupati e non, è grande1, se l’area da essi coperta è sufficientemente
elevata, possono osservarsi differenze molto significative. A titolo esemplificativo
si riporta (v. Tabella 5.4) la stima dei tempi di riverberazione a sala occupata, alle
medie frequenze, relativi alle nove chiese analizzate. La stima, basata
1
Alle medie frequenze i banchi lignei hanno un coefficiente di assorbimento pari a 0.05, mentre in
piena occupazione esso è pari a 0.80, pertanto la differenza risulta essere 0.75. I dati dei
coefficienti di assorbimento sono rispettivamente tratti dal data-base del programma
MODELER® della Bose e dal data-base del CATT-Acoustic™.
132 Capitolo 5
Tabella 5.4 - Stima dei tempi di riverberazione in condizioni di piena occupazione (considerando
solo persone sedute).
Chiesa Volume RTmid vu. Assorbim. Sbanchi Assorb.+ RTmid occ.
(m3) (s) (m2) (m2) (m2) (s)
Basilica di S. Nicola (Bari) 32.298 4,4 1182 228 171 3,8
Cattedrale di Bari 30.142 5,3 916 311 233 4,2
Cattedrale di Bitonto 15.974 4,3 598 116 87 3,7
Cattedrale di Barletta 15.843 6,8 375 110 83 5,5
Cattedrale di Bisceglie 10.150 3,5 467 122 92 2,9
Cattedrale di Ruvo 6.397 3,7 278 90 68 3,0
Cattedrale di Bovino 3.840 3,8 177 102 77 2,6
Ognissanti (Valenzano) 1.800 5,4 54 100 80* 2,2
Auditorium La Vallisa (Bari) 1.521 2,1 117 74 56† 1,4
* Non essendo presente alcun tipo di arredo si è utilizzato l’intero coefficiente di assorbimento di 0,80 appli-
candolo ad una superficie pari al 40% della superficie in pianta.
†
Per tenere conto della presenza di poltroncine leggermente imbottite, l’assorbimento aggiuntivo è calcolato
assumendo una differenza fra i coefficienti di assorbimento relativi alle diverse condizioni di occupazione
pari a 0,40
Capitolo 6
6.1 Premessa
Nel capitolo precedente si sono analizzati i dati relativi alle singole chiese
prese in considerazione, mettendo in evidenza tanto i valori medi che gli
andamenti puntuali dei parametri acustici considerati e, infine, cercando di
giustificare, spesso solo qualitativamente, alcuni dei comportamenti osservati. Si è
inoltre visto che alcuni dei parametri misurati risultano fra loro correlati,
evidenziando l’esistenza di un campo sonoro che obbedisce a “regole” che
possono essere estrapolate e, eventualmente, generalizzate, pur ammettendo le
inevitabili eccezioni che la realtà – e la complessità del problema della
propagazione delle onde sonore – impongono. È importante sottolineare che
l’esistenza di una “regola”, ovvero l’estrapolazione di una legge generale che
sovrintende ad un fenomeno, è di grande utilità per interpretare le variazioni che
un parametro subisce all’interno dello spazio analizzato. Tuttavia non si può
pretendere che una tale legge, soprattutto se semplice, possa spiegare ogni
variazione ed ogni anomalia, per la comprensione delle quali diviene
indispensabile un’analisi localizzata.
In letteratura si incontrano spesso equazioni che propongono relazioni fra
diversi parametri acustici, ovvero fra parametri acustici e variabili architettoniche.
Il più delle volte queste relazioni vengono ottenute mediante semplici analisi di
regressione ([25],[72]), basate su un insieme più o meno grande di dati e,
conseguentemente, vanno assunte come semplici illustrazioni dell’esistenza di un
legame puramente matematico-statistico fra parametri che massimizzano una
correlazione. Tali formulazioni non si basano, cioè, su un modello analitico del
134 Capitolo 6
campo sonoro (come è invece quello proposto da Barron e Lee [11]), ed in questo
risiede la loro debolezza di fondo.
Nel seguito si illustreranno le correlazioni esistenti fra alcuni dei parametri
acustici analizzati e fra essi e alcuni parametri geometrici significativi. L’analisi si
svolgerà su due livelli: uno macroscopico, in cui si prenderanno in considerazione
i valori medi assunti da ciascun parametro (o meglio dal suo descrittore sintetico)
all’interno delle chiese analizzate; ed uno microscopico, in cui si analizzeranno le
correlazioni esistenti fra i valori misurati in ciascun punto. A sottolineare la natura
puramente conoscitiva di quest’ultimo tipo di analisi saranno presi in
considerazione i soli valori relativi alla frequenza di 1 kHz. In conclusione si
proporranno due modelli teorici per la descrizione del campo sonoro all’interno
delle chiese, entrambi derivati dal modello di Barron con l’introduzione di
modifiche derivanti dalle osservazioni sperimentali.
9,0
8,0
7,0
6,0
5,0
RT (s)
4,0
3,0
2,0
1,0
0,0
125 250 500 1000 2000 4000
Frequenze (Hz)
Figura 6.1 - Tempi di riverberazione medi (T20) misurati nelle nove chiese analizzate
Capitolo 6 135
7,0 12000
D
y = 0,79Ln(x) - 3,34
A
6,0 R2 = 0,80 10000
B
H B
5,0 8000 y = 6,25x0,71
R2 = 0,99 C
Stot (m2)
C A
RT (s)
4,0 G 6000
F D
E E
3,0 4000
G F
2,0 I 2000 H
I
1,0 0
1000 10000 100000 0 10000 20000 30000 40000
7,0 7,0
D D
6,0 6,0
H B H B
5,0 5,0
C A G A
RT (s)
RT (s)
1,0 1,0
5 10 15 20 25 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0
Figura 6.2 – a) Tempi di riverberazione medi alle medie frequenze in funzione del volume totale.
b) Superficie interna totale in funzione del volume totale. c) Tempi di riverberazione medi in
funzione di V0,29. d) Tempi di riverberazione medi in funzione del rapporto V/Stot. (A, Basilica di S.
Nicola; B, Cattedrale di Bari; C, Cattedrale di Bitonto; D, Cattedrale di Barletta; E, Cattedrale di
Bisceglie; F, Cattedrale di Ruvo; G, Cattedrale di Bovino; H, chiesa di Ognissanti; I, chiesa della
Vallisa).
136 Capitolo 6
RT (s)
4,0 G
F
E 3,0 F
G E
3,0
R 2 = 0,86
H
2,0 I 2,0
I
1,0 1,0
5 10 15 20 25 30 5 10 15 20 25
Figura 6.3 – a) Tempi di riverberazione medi espressi in funzione del rapporto fra volume e
superficie in pianta. b) Tempi di riverberazione medi a sala occupata (stimati) espressi in funzione
di V0.29. (A, Basilica di S. Nicola; B, Cattedrale di Bari; C, Cattedrale di Bitonto; D, Cattedrale di
Barletta; E, Cattedrale di Bisceglie; F, Cattedrale di Ruvo; G, Cattedrale di Bovino; H, chiesa di
Ognissanti; I, chiesa della Vallisa).
1
Cfr. Rif. [29], p. 434-35.
138 Capitolo 6
8,0 0,0
D -2,0
6,0 H
R2 = 0,77 -4,0
C80(3) [dB]
RTmid [s]
4,0 -6,0
-8,0
2,0 y = -1,74x + 1,49
-10,0 R 2 = 0,94
0,0 -12,0
5,0 10,0 15,0 20,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0
Gmid [dB] EDTmid [s]
a) b)
700 50
600 45
y = 84,40x - 26,70
500 R2 = 0,98 40
RASTI [%]
Ts [ms]
400 35
300 30
y = -4,38x + 54,93
200 25 R2 = 0,96
100 20
1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0
EDTmid [s] EDTmid [s]
c) d)
25,0 25,0
20,0 20,0
R2 = 0,94
Gmid [dB]
15,0 15,0
G [dB]
10,0 10,0
R 2 = 0,90
5,0 5,0 y = -4,20Ln(x) + 43,25
R2 = 0,99
0,0 0,0
1000 10000 100000 100,00 1000,00 10000,00
Volume [m 3 ] V / RTmid [m3/s]
a) b)
Figura 6.5 – a) Correlazione fra fattore di forza (z,Gmid; {,G(A)) e volume. b) Correlazione fra
Gmid e assorbimento acustico totale rappresentato dal rapporto V / RT.
Capitolo 6 139
Ciò è in contrasto con la teoria classica e nel paragrafo 6.4 si proporrà una analisi
dettagliata del problema.
Per quanto riguarda i parametri di bilanciamento delle basse frequenze si
osserva (v. Figura 6.6a, b) che solo BR e BR_L sono fra loro correlati, mentre EBL
appare del tutto privo di correlazione con gli altri due. Per EBL, invece, si
riscontra una correlazione sia con il livello relativo alle medie frequenze Gmid (v.
Figura 6.6c) che con la lunghezza totale delle chiese, misurata dall’ingresso alla
parete di fondo, (v. Figura 6.6d). La correlazione fra i valori medi di BR e BR_L
trova la propria spiegazione nella comune dipendenza dall’assorbimento acustico
totale e dal fatto che entrambi esprimono un rapporto relativo alle medie
frequenze. La correlazione fra i valori medi di EBL e G deriva dalla comune
origine dei due parametri, come mostra l’equazione (2.16). A conferma di ciò
basta osservare che se si correlassero Gmid e Glow, cioè i parametri da cui deriva
BR_L, si troverebbe R2 = 0,97. Per motivi analoghi si spiega la dipendenza di EBL
dalla lunghezza della chiesa: è noto infatti che G diminuisce al crescere della
distanza dalla sorgente, inoltre EBL tiene conto solo dei primi 50 ms di
decadimento, pertanto l’influenza della componente diretta rende tale effetto
ancora più marcato, tanto da manifestarsi anche in termini di valori medi.
12,0 1,4
10,0 1,4
8,0 1,3
1,3
6,0
1,2
EBL [dB]
4,0
BR
12,0 12,0
10,0 10,0
8,0 8,0
6,0 6,0
EBL [dB]
EBL [dB]
Figura 6.6 - a) Relazione fra EBL e gli altri parametri di bilanciamento dei bassi. b) Correlazione
fra BR e BR_L. c) Correlazione fra EBL e Gmid. d) Correlazione fra EBL e lunghezza totale delle
chiese.
Per gli indici di bilanciamento degli alti (v. Figura 6.7) si riscontra una
buona correlazione fra i valori medi dei due parametri, evidenziando una
sostanziale equivalenza degli stessi. Ad eccezione della correlazione fra TR
(ovvero LTR) e RT, essi non appaiono significativamente correlati né ad altri
parametri acustici, né a parametri architettonici. La spiegazione dell’esistenza di
questa correlazione va ricercata nel fatto che a 4 kHz la principale causa di
assorbimento sonoro è l’aria che, in funzione del volume, rappresenta un
contributo imprescindibile. Di conseguenza al crescere del tempo di
140 Capitolo 6
riverberazione alle medie frequenze corrisponde una crescita meno accentuata alle
alte e, quindi, una diminuzione del TR.
0,0 0,85
-1,0 0,80
y = 16,09x - 14,48
R 2 = 0,86 0,75
-2,0
y = -0,05x + 0,90
LTR [dB]
0,70 R2 = 0,71
-3,0
TR
0,65
-4,0
0,60
-5,0 0,55
-6,0 0,50
0,50 0,60 0,70 0,80 0,90 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0
TR RTmid [s]
a) b)
Figura 6.7 - a) Correlazione fra indici di bilanciamento degli alti. b) Correlazione fra TR e tempo
di riverberazione.
0,70 -0,30
G H
D
0,68 A F -0,35
H
10*Log(1-IACCL)
E
1 - IACCE3
0,66 -0,40
C D E A
C
0,64 -0,45
B
G
0,62 B -0,50 F
y = 0,48x + 0,48
R2 = 0,43
0,60 -0,55
0,30 0,35 0,40 0,45 -0,40 -0,30 -0,20 -0,10 0,00
IAD E IAD L
a) b)
0,70 0,48
G E H 0,46
0,68 A 0,44
F
H
D 0,42 F R2 = 0,53
1 - IACCE3
0,66
0,40 C
IADE
C E A
0,38 G
0,64 D
0,36
0,62 B 0,34
0,32 B
0,60 0,30
-0,55 -0,50 -0,45 -0,40 -0,35 -0,30 -0,40 -0,30 -0,20 -0,10 0,00
10*log(1-IACC L ) IAD L
c) d)
Figura 6.8 - Correlazioni fra parametri acustici binaurali. (A, Basilica di S. Nicola; B, Cattedrale di
Bari; C, Cattedrale di Bitonto; D, Cattedrale di Barletta; E, Cattedrale di Bisceglie; F, Cattedrale di
Ruvo; G, Cattedrale di Bovino; H, chiesa di Ognissanti; I, chiesa della Vallisa).
deduce che i due parametri derivati dalla IACC variano in maniera indipendente
l’uno dall’altro. Per quanto riguarda i parametri derivati dalla IAD (v. Figura 6.8d)
è invece possibile riscontrare una correlazione (R2 = 0,53), ma l’applicazione del
test-F mostra che è poco significativa (F = 6,86 > Fcrit = 5,99).
Per quanto riguarda l’esistenza di correlazioni fra parametri binaurali e
parametri architettonici, è noto che la larghezza dell’ambiente svolge un ruolo
preponderante sulla estensione apparente della sorgente, pertanto è logico
attendersi una correlazione anche con i parametri acustici corrispondenti. In
Figura 6.9a,b sono riportati gli andamenti di (1 – IACCE3) e di IADE in funzione
della larghezza totale (data dalla somma delle larghezze di tutte le navate). Si
osserva che, in entrambi i casi, per poter tracciare delle rette di regressione è
necessario escludere il punto A, rappresentativo della basilica di S. Nicola. In
questa chiesa, infatti, il valore assunto dai due parametri è molto alto in rapporto
alla larghezza, probabilmente a causa della presenza delle due colonne che
dividono la navata centrale dal transetto determinando effetti di diffrazione che
riducono la correlazione fra i segnali che giungono alle due orecchie. Dei due
parametri IADE appare assai meglio correlato di (1 – IACCE3), per il quale la
correlazione è statisticamente assai poco significativa (F = 6,79 > Fcrit = 6,61). Le
maggiori differenze fra le due distribuzioni di dati sono ascrivibili ai punti C, D e
G, che risultano, in un caso, distribuiti intorno alla retta di regressione e,
nell’altro, concentrati alle estremità, riducendo il grado di correlazione. È
interessante osservare che le due misure di ASW appaiono correlate anche con il
volume delle chiese (v. Figura 6.9c,d) seppur in modo non molto significativo,
risultando per IACC F = 14,9 > Fcrit = 6,61, e per IAD F = 13,0 > Fcrit = 6,61. Ciò
può in parte imputarsi all’esistenza di rapporti proporzionali fra le parti che
142 Capitolo 6
0,70 0,44
G H
H D
0,42 F
0,68 F A
E 0,40 C
E A
1 - IACCE3
0,66 0,38 G
IADE
C R 2 = 0,94 D
0,64 0,36
R 2 = 0,58
0,34
0,62 B
0,32 B
0,60 0,30
10 15 20 25 30 10 15 20 25 30
Larghezza totale [m] Larghezza totale [m]
a) b)
0,70 0,44
G H
D
0,42 F
0,68 H F A
E 0,40 C
E A
1 - IACCE3
0,66 0,38 G
IADE
C D
0,64 0,36
R2 = 0,75 0,34 R 2 = 0,72
0,62 B
0,32 B
0,60 0,30
0 10000 20000 30000 40000 0 10000 20000 30000 40000
Volume [m3] Volume [m3]
c) d)
Figura 6.9 - Correlazioni fra misure di ASW, larghezza totale delle chiese (a,b) e volume (c,d). (A,
Basilica di S. Nicola; B, Cattedrale di Bari; C, Cattedrale di Bitonto; D, Cattedrale di Barletta; E,
Cattedrale di Bisceglie; F, Cattedrale di Ruvo; G, Cattedrale di Bovino; H, chiesa di Ognissanti; I,
chiesa della Vallisa).
0,00 0,00
-0,10 -0,10
10*Log(1-IACCL) IADL
10*Log(1-IACCL) IADL
-0,20 -0,20
-0,30 R2 = 0,21
-0,30 R2 = 0,48
-0,40 -0,40
-0,50 -0,50
-0,60 -0,60
10 15 20 25 30 0 10000 20000 30000 40000
Larghezza totale [m] Volume [m3]
10*Log(IACCL) IADL 10*Log(IACCL) IADL
Dall’analisi dei valori medi degli indici sintetici è emerso che alcuni dei
parametri considerati sono fra loro correlati, altri sono correlati con parametri
geometrici caratteristici di ciascuna chiesa ed altri ancora appaiono indipendenti e
difficilmente associabili ad altri parametri. È interessante adesso osservare cosa
accade prendendo in considerazione i valori puntuali dei diversi parametri.
Chiaramente se i valori medi non sono correlati non vi è motivo di credere che i
valori puntuali possano esserlo, mentre non è improbabile che correlazioni valide
fra valori medi non lo siano fra valori puntuali. Poiché lo scopo di questa analisi
non è trovare le migliori correlazioni possibili, ma solo quello di evidenziare, ove
presenti, relazioni fra diversi parametri, si prenderanno in considerazione i valori
misurati in corrispondenza di una sola banda di ottava: quella a 1 kHz.
7,0 4,0
4,0 -6,0
-8,0
3,0
-10,0
-12,0 y = -2,08x + 2,47
2,0
-14,0 R 2 = 0,62
1,0 -16,0
1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0
a) EDT [s] b) EDT [s]
700 70,0
y = 87,32x - 43,82
600 2
R = 0,91 60,0
500
50,0
RASTI [%]
400
Ts [ms]
40,0
300
30,0
200
100
20,0 y = 73,80x-0,547
R2 = 0,72
0 10,0
1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0
c) EDT [s] d) EDT [s]
Figura 6.11 - Correlazioni fra valori puntuali di EDT e di altri parametri acustici.
144 Capitolo 6
medi era possibile pensare di esprimere C80 in funzione di EDT, non ha senso
pensare di poter fare lo stesso con i valori puntuali.
L’analisi dell’andamento dei valori del tempo baricentrico Ts (v. Figura
6.11c) conferma l’esistenza di una forte correlazione con l’EDT. In questo caso la
dispersione rispetto alla retta di regressione appare più contenuta, tuttavia la
deviazione standard è pari a 36 ms, sufficiente per rendere non molto affidabile
l’uso “previsionale” della retta di regressione.
In Figura 6.11d si riporta infine l’andamento del RASTI in funzione di EDT.
La correlazione risulta statisticamente significativa ed evidenzia, contrariamente a
quanto era risultato considerando i valori medi, dove la correlazione era apparsa
lineare, che il migliore adattamento si ottiene esprimendo il RASTI in funzione
della potenza di EDT. Un risultato analogo è stato ottenuto da Carvalho nel Rif.
[25], con una equazione della curva di regressione leggermente diversa e riferita al
valore di EDT misurato a 500 Hz. La deviazione standard rispetto alla curva di
regressione è pari al 4,2%.
Da quanto esposto si evidenzia che l’equivalenza fra EDT, C80, Ts e RASTI
sussiste solo se si considerano i rispettivi valori medi. Invece, quando si
considerano i valori puntuali dei suddetti parametri, pur risultando essi ben
correlati, si osserva una dispersione rispetto alle curve di regressione tale da
rendere poco significativo qualsiasi impiego “previsionale” delle equazioni di
regressione.
Se i parametri di chiarezza e intelligibilità sono correlati con EDT appare
logico attendersi che essi lo siano anche fra loro. Infatti la Figura 6.12a mostra
che fra C80 e Ts esiste una correlazione di tipo lineare, statisticamente
significativa, caratterizzata da una deviazione standard pari a 48 ms. Fra RASTI e
C80 la correlazione risulta invece di tipo esponenziale (v. Figura 6.12b) ed è simile
a quella ottenuta da Carvalho [25], per il quale risultava RASTI = 49,2 e 0.0666C80.
La deviazione standard risulta pari al 3,1%.
700 70
y = 49,3e0,056x
600 60
R2 = 0,828
500
50
RASTI [%]
400
Ts [ms]
40
300
30
200
y = -31,9x + 123,8 20
100
R 2 = 0,843
0 10
-15,0 -10,0 -5,0 0,0 5,0 -15,0 -10,0 -5,0 0,0 5,0
a) C80 [dB] b) C80 [dB]
60 60
y = 1,01x
50 50 R2 = 0,92
40
RASTI [%]
40
RASTI [%]
30 30
20 y = 654x -0,515 20
R2 = 0,877
10 10
100 200 300 400 500 600 700 10 20 30 40 50 60
c) Ts [ms] d) STI [%]
Figura 6.12 - Correlazioni fra valori puntuali dei descrittori di chiarezza e intelligibilità.
Capitolo 6 145
100
90 RASTI=654 Ts^(-0.515)
RASTI [%]
60
50
40
30
20
10
0 200 400 600 800
Ts [ms]
Figura 6.13 - Correlazione fra RASTI e Ts. Confronto fra la curva di regressione proposta da
Carvalho e quella derivata dall’analisi delle nove chiese analizzate.
La migliore correlazione si ottiene tuttavia considerando RASTI e Ts (v.
Figura 6.12c), ancora una volta in accordo con le conclusioni di Carvalho. Oltre al
più elevato coefficiente di determinazione (R2 = 0,877) ottenuto ricorrendo ad una
funzione potenza, l’aspetto più interessante è costituito dal modesto valore della
deviazione standard, pari al 2,6%. L’equazione della curva di regressione
differisce leggermente rispetto a quella ottenuta da Carvalho (v. Figura 6.13)
soprattutto per valori bassi di Ts dove fornisce valori di RASTI più elevati.
In conclusione si propone il confronto fra valori di STI e RASTI misurati in
otto delle chiese considerate in questo lavoro. Come si può notare in Figura 6.12d
la correlazione è elevata e la retta di regressione coincide con la bisettrice del
quadrante, confermando l’equivalenza fra i due indici. Tuttavia appare evidente
una certa dispersione quantificabile mediante la deviazione standard che risulta
pari al 2,4%.
Passando ad analizzare gli indici di bilanciamento delle basse frequenze è
opportuno ricordare che, prendendo in considerazione i valori medi relativi alle
nove chiese studiate, si era riscontrata una correlazione significativa fra BR e
BR_L e fra EBL e Gmid. L’analisi dei valori puntuali degli stessi parametri mostra
che fra BR e BR_L (v. Figura 6.14a) sussiste solo una correlazione minima e
scarsamente significativa che conferma quanto si era visto analizzando
singolarmente le chiese.
4,0 20,0
3,5 y = 2,22x - 1,48
R2 = 0,13 15,0
3,0
2,5 10,0
2,0
BR_L [dB]
5,0
EBL [dB]
1,5
1,0
0,0
0,5
0,0 -5,0
y = 1,11x - 9,90
-0,5 R2 = 0,62
-10,0
-1,0
-1,5 -15,0
0,8 0,9 1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 1,5 1,6 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0
a) BR b) G [dB]
Figura 6.14 - Correlazioni fra valori puntuali degli indici di bilanciamento delle basse frequenze.
146 Capitolo 6
15
10
y = 2,57x - 1,56
EBL - 10Log(31200/V) [dB]
2
R = 0,69
5
-5
-10
-15
-5,0 -4,0 -3,0 -2,0 -1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0
G - 10Log(31200RT/V) [dB]
Figura 6.15 - Correlazione fra EBL e G. I valori sono stati normalizzati per tenere conto del
diverso volume degli ambienti e del diverso assorbimento acustico presente.
L’analisi dei valori medi aveva mostrato che i due indici di bilanciamento
degli alti sono fra loro correlati e che TR era, inoltre, correlato con il tempo di
riverberazione. L’esame dell’andamento dei valori puntuali mostra interessanti
differenze. In primo luogo l’analisi dell’andamento di TR in funzione di RT
evidenzia (v. Figura 6.16b), come era facile attendersi, la concentrazione dei punti
intorno ai valori del tempo di riverberazione, notoriamente poco variabile. La
correlazione che si osserva, pur essendo statisticamente significativa e portando
ad una retta di regressione quasi identica a quella ottenuta per i valori medi, risulta
poco utile per effetto della elevata dispersione dei valori.
Tracciando l’andamento di LTR in funzione di TR (v. Figura 6.16a) si
riscontra un comportamento di difficile interpretazione. Complessivamente
l’andamento rispecchia quello osservato analizzando i valori medi che vede
crescere LTR al crescere di TR. Tuttavia, si osserva ancora una volta la
Capitolo 6 147
concentrazione dei punti relativi alle singole chiese in gruppi che, però, mostrano
un andamento opposto al precedente. Questo comportamento si era già
evidenziato analizzando le singole chiese, tuttavia si era visto, e l’applicazione del
test-F a ciascun sottoinsieme lo conferma (v. Tabella 6.1), che le correlazioni non
sempre sono significative, pertanto esse possono ritenersi casuali.
Ciò è di grande importanza in quanto è logico attendersi che gli indici di
bilanciamento degli alti, per come sono definiti, crescano concordemente. Il
comportamento anomalo messo in evidenza dall’analisi puntuale è probabilmente
imputabile alle variazioni che i due parametri subiscono al variare della distanza
dalla sorgente. Infatti, la Figura 6.17 mostra che al crescere di questa i valori di
LTR relativi a ciascuna chiesa tendono, seppur debolmente e talora in maniera
statisticamente poco significativa, a decrescere; al contrario, i valori di TR
mostrano una tendenza, ancora più debole, a crescere. Dalla combinazione di
questi due andamenti deriva, evidentemente, il comportamento osservato.
Tabella 6.1 - Riepilogo delle correlazioni fra LTR e TR relativi alle nove chiese analizzate.
Chiesa R R2 F Fcrit H0
Basilica di San Nicola -0,70 0,49 17,07 4,41 Rifiutata
Cattedrale di Bari -0,41 0,17 2,83 4,60 Accettata
Cattedrale di Bitonto -0,55 0,30 4,33 4,96 Accettata
Cattedrale di Barletta -0,79 0,62 26,52 4,49 Rifiutata
Cattedrale di Bisceglie -0,20 0,04 0,52 4,75 Accettata
Cattedrale di Ruvo -0,68 0,46 11,85 4,60 Marginale
Cattedrale di Bovino -0,87 0,76 57,92 4,41 Rifiutata
Chiesa di Ognissanti -0,70 0,50 21,58 4,30 Rifiutata
Chiesa della Vallisa -0,57 0,32 6,72 4,60 Marginale
-2,0 0,9
0,9
-4,0
0,8
-6,0
0,8
LTR [dB]
-8,0 0,7
TR
0,7
-10,0
0,6
-12,0 y = 20,84x - 23,86 y = -0,05x + 0,89
R2 = 0,54 0,6 R2 = 0,57
-14,0 0,5
0,50 0,60 0,70 0,80 0,90 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0
a) TR b) RT [s]
Figura 6.16 - Correlazioni fra valori puntuali degli indici di bilanciamento degli alti.
0,0 0,90
-2,0 0,85
0,80
-4,0
0,75
-6,0
LTR [dB]
0,70
TR
-8,0
0,65
-10,0
0,60
-12,0 0,55
-14,0 0,50
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0
Distanza S-R [m] Distanza S-R [m]
Figura 6.17 - Andamento degli indici di bilanciamento delle alte frequenze in funzione della
distanza sorgente-ricevitore.
148 Capitolo 6
0,4
-0,4
0,3 -0,6
-0,8
0,2
-1,0
0,1 -1,2
0,2 0,4 0,6 0,8 1,0 -1,2 -1,0 -0,8 -0,6 -0,4 -0,2 0,0
a) 1 -IACC E b) 10*Log(1 -IACC L )
0,0 0,6
-0,1 y = 0,21x - 0,60 0,4
-0,2 R 2 = 0,05 0,2
-0,3
10*Log(1-IACC L)
0,0
-0,4
-0,2
IAD L
-0,5
-0,4
-0,6
-0,6
-0,7
-0,8 -0,8 y = 1,03x - 0,62
-0,9 -1,0 R 2 = 0,13
-1,0 -1,2
0,2 0,4 0,6 0,8 1,0 0,0 0,2 0,4 0,6 0,8
c) 1 -IACC E d) IAD E
25,0 4,0
y = -5,85Ln(x) + 26,55 2,0
20,0 R2 = 0,59 0,0
-2,0 y = -4,26Ln(x) + 4,70
15,0 -4,0 R2 = 0,54
C80 [dB]
G [dB]
-6,0
10,0 -8,0
-10,0
5,0 -12,0
-14,0
0,0 -16,0
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0
a) Distanza S-R [m] b) Distanza S-R [m]
700 60,0
RASTI [%]
400
Ts [ms]
300
30,0
200
y = 125,51Ln(x) + 0,81
20,0
100 R2 = 0,39
0 10,0
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0
c) Distanza S-R [m] d) Distanza S-R [m]
4,0 20,0
3,5 y = 0,61Ln(x) - 0,56
15,0 y = -9,49Ln(x) + 27,30
3,0 R2 = 0,20
R2 = 0,79
2,5 10,0
2,0
BR_L [dB]
EBL [dB]
1,5 5,0
1,0 0,0
0,5
0,0 -5,0
-0,5
-10,0
-1,0
-1,5 -15,0
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0
a) Distanza S-R [m] b) Distanza S-R [m]
Figura 6.20 - Correlazioni fra indici di bilanciamento delle basse frequenze e la distanza sorgente-
ricevitore.
dipendenza dalla distanza è facilmente giustificabile. Tale dipendenza si era già
evidenziata analizzando l’andamento dei valori medi che era risultato correlato
con la lunghezza totale delle chiese. Contrariamente a quanto visto in precedenza,
EBL appare poco influenzato da altri fattori, non si riscontrano raggruppamenti di
valori, la correlazione con la distanza risulta elevata e l’errore quadratico medio è
di 2,9 dB.
Per quanto riguarda gli indici di bilanciamento delle tonalità alte si rimanda
a quanto si è detto al punto 6.3.1.
Passando ad analizzare l’andamento degli indici binaurali (v. Figura 6.21) è
possibile riscontrare una qualche dipendenza dalla distanza solo per (1 – IACCE),
per il quale i valori misurati nei punti più vicini alla sorgente appaiono più bassi a
causa, evidentemente, dall’influenza del suono diretto che fa aumentare la
correlazione fra i segnali che giungono alle due orecchie. In misura assai più
attenuata è possibile osservare lo stesso fenomeno per IADE. Per gli altri
parametri, dipendenti dal grado di diffusione del campo sonoro, non c’è alcuna
correlazione con la distanza dalla sorgente.
1,0 0,7
0,9
0,6
0,8
0,7 0,5
0,6
(1 - IACCE)
0,4
IADE
0,5
0,3
0,4
0,3 0,2
0,2 y = 0,08Ln(x) + 0,45
0,1
0,1 R2 = 0,14
0,0 0,0
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0
a) Distanza S-R [m] b) Distanza S-R [m]
0,0 0,6
-0,1 0,4
-0,2 0,2
-0,3
10*Log(1 - IACCL)
0,0
-0,4
-0,2
IADL
-0,5
-0,4
-0,6
-0,7 -0,6
-0,8 -0,8
-0,9 -1,0
-1,0 -1,2
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0
c) Distanza S-R [m] d) Distanza S-R [m]
Figura 6.23 - Distribuzione del livello sonoro per effetto di un soffitto che diffonde secondo la
legge di Lambert. Le linee più sottili che caratterizzano i raggi riflessi nella parte posteriore della
sala denotano la riduzione di energia disponibile per essere riflessa a causa del minore angolo di
incidenza dei raggi che vanno dalla sorgente al soffitto.
Figura 6.24 - Curve di decadimento misurate in cinque punti della navata centrale della Basilica di
San Nicola a Bari. Sorgente in B.
Capitolo 6 155
Figura 6.25 - Curve di primo decadimento relative ai punti della navata centrale della Cattedrale di
Ruvo. Sorgente in A.
In entrambi i casi si osserva che, per i punti più vicini alla sorgente, il suono
diretto è evidente ed appare “raccordato” al suono riverberante dalla presenza di
prime riflessioni di livello elevato. Per i punti più distanti dalla sorgente, invece, il
suono diretto è a stento riconoscibile (in accordo con la teoria) e, soprattutto, si
osserva che la curva di decadimento si distacca, nella parte iniziale, da quelle dei
punti più vicini alla sorgente, rimanendone al disotto. Questo distacco evidenzia
che, per i punti più lontani dalla sorgente, il campo sonoro diffuso si instaura con
più lentezza, e che le riflessioni che seguono il debole suono diretto sono, a loro
volta, molto deboli. In conseguenza di ciò il decadimento iniziale deve risultare
più breve per i punti vicini e più lento per quelli lontani, come mostrato in Figura
6.26.
8,0
7,0
6,0
5,0
EDT [s]
4,0
3,0
2,0
1,0
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0
Distanza S-R [m]
Figura 6.26 - Andamento dei tempi di primo decadimento, misurati nelle nove chiese studiate, in
funzione della distanza sorgente-ricevitore.
156 Capitolo 6
Figura 6.27 - Risposte all'impulso schematiche ottenute applicando il nuovo modello in due punti a
distanza di 8 m (sinistra) e 30 m (destra) dalla sorgente. L’energia del suono diretto non è indicata.
Figura 6.28 - Curve di primo decadimento misurate nella Basilica di San Nicola in cinque punti
della navata centrale (sinistra) e calcolate applicando il nuovo modello nei medesimi punti
(destra).
Dopo aver illustrato le correzioni al modello teorico di Barron per renderlo
più aderente alla realtà fisica riscontrata nelle chiese, si pone ora il problema di
formalizzare la teoria in termini matematici. A causa della introduzione del
contributo delle prime riflessioni e, soprattutto, della variabilità dell’inizio del
campo riverberante, è inevitabile attendersi una maggiore complessità delle
relazioni.
In primo luogo è necessario introdurre l’espressione che lega l’energia
istantanea del campo riverberante al tempo misurato a partire dall’emissione del
suono:
er (t ) = (31.20013,8 / V )e −13.8t / RT . (6.8)
A questo punto, nota la distanza r del punto dalla sorgente si ricavano i tempi td e
tr = 0,005r; dalla (6.5a) è possibile ricavare d e, infine, dalla (6.8) er(td + tr) = eriv.
L’energia delle prime riflessioni è quindi pari a:
Er = 0,5 tr (d/β + eriv), (6.9a)
ovvero, esplicitando tutti i termini in funzione di RT, V ed r:
Er = 0,0025 r [100/(βr2) + (430.560/V) e –0.11r / RT]. (6.9b)
L’energia delle tarde riflessioni, ovvero del campo riverberante si ottiene dalla
(6.4) ponendo t = td + tr e risulta, esplicitando t in funzione di r:
L = (31.200 RT / V) e –0.11r / RT. (6.10)
A questo punto risulta nota l’energia associata alle tre parti in cui la risposta
all’impulso è stata scomposta, pertanto è possibile calcolare l’energia totale
semplicemente sommando al contributo del suono diretto Er ed L.
158 Capitolo 6
6,00
4,00
Direct
2,00
Early_B
0,00 Late_B
Livello (dB)
Total_B
-2,00 Early_1
Late_1
-4,00
Total_1
-6,00
-8,00
-10,00
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0
Distanza (m)
Figura 6.29 - Confronto fra gli andamenti delle diverse componenti dell'energia sonora calcolate
con il modello di Barron e con quello “corretto”, in funzione della distanza dalla sorgente.
V=20.000 m3, RT=2,0 s.
Capitolo 6 159
6,00
4,00
Direct
2,00
Early_1
0,00 Late_1
Level (dB)
Total_1
-2,00 Early_semp
Late_semp
-4,00
Total_semp
-6,00
-8,00
-10,00
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0
Distanza (m)
Figura 6.30 - Confronto fra gli andamenti delle diverse componenti dell'energia sonora calcolate
con il modello “corretto”e con quello semplificato, in funzione della distanza dalla sorgente.
V=20.000 m3, RT=2,0 s.
160 Capitolo 6
Figura 6.31 - Curve di primo decadimento misurate nella Basilica di San Nicola in cinque punti
della navata centrale (sinistra) e calcolate applicando il modello semplificato nei medesimi punti
(destra).
Infine, il confronto fra le curve di decadimento calcolate con i due metodi
(v. Figura 6.31) evidenzia differenze significative, anche se, considerando
esclusivamente la parte di decadimento immediatamente seguente il suono diretto,
le differenze risultano meno evidenti.
Nel paragrafo successivo saranno confrontate le prestazioni di entrambi i
modelli proposti, unitamente a quello di Barron, sia analiticamente che con
l’ausilio di diagrammi.
Tabella 6.2 – Relazioni fra valori misurati di G e valori predetti con la teoria di Barron, con quella
semplificata (Mod1) e con quella corretta (Mod2). Differenze fra valori medi, errore quadratico
medio relativo ai valori puntuali, e differenze fra le pendenze medie ottenute tracciando le rette di
regressione lineare relative ai punti a sufficiente distanza dalla sorgente.
Media (dB) Errore quadr. (dB) Pendenza (dB/10m)
Chiesa Barr. Mod1 Mod2 Barr. Mod1 Mod2 Barr. Mod1 Mod2
Basilica di S. Nicola (Bari) 0,1 0,4 0,8 0,8 0,7 0,8 -0,7 -0,6 -0,3
Cattedrale di Bari -0,4 -0,2 0,0 0,8 0,5 0,4 -0,5 -0,4 -0,1
Cattedrale di Bitonto -0,1 0,2 0,3 1,1 0,8 0,7 -0,7 -0,5 -0,2
Cattedrale di Barletta -0,4 -0,1 0,1 1,3 1,2 1,1 -1,4 -1,3 -1,1
Cattedrale di Bisceglie 0,5 0,9 0,9 1,3 1,3 1,3 -1,0 -0,8 -0,4
Cattedrale di Ruvo -0,9 -0,4 -0,4 1,3 0,8 0,8 -1,0 -0,8 -0,5
Cattedrale di Bovino -0,4 0,1 -0,1 0,7 0,4 0,5 -1,0 -0,8 -0,5
Ognissanti (Valenzano) -0,3 0,1 -0,1 0,4 0,3 0,3 -0,7 -0,6 -0,4
Auditorium La Vallisa (Bari) -0,6 0,4 -0,1 0,7 0,6 0,4 -0,2 0,2 0,7
Media -0,3 0,1 0,2 0,9 0,7 0,7 -0,8 -0,6 -0,3
Deviazione Standard 0,40 0,38 0,44 0,31 0,34 0,35 0,35 0,31 0,30
Tabella 6.3 – Relazioni fra valori misurati di C80 e valori predetti con la teoria di Barron, con
quella semplificata (Mod1) e con quella corretta (Mod2). Differenze fra valori medi, errore
quadratico medio relativo ai valori puntuali, e differenze fra le pendenze medie ottenute tracciando
le rette di regressione lineare relative ai punti a sufficiente distanza dalla sorgente.
Media (dB) Errore quadr. (dB) Pendenza (dB/10m)
Chiesa Barr. Mod1 Mod2 Barr. Mod1 Mod2 Barr. Mod1 Mod2
Basilica di S. Nicola (Bari) -3,4 -1,9 -1,0 3,8 2,2 1,4 -1,3 -0,7 0,2
Cattedrale di Bari -2,8 -1,6 -0,9 3,2 1,9 1,5 -1,7 -0,8 0,2
Cattedrale di Bitonto -1,0 0,4 1,0 1,7 1,3 1,6 -1,7 -0,6 0,5
Cattedrale di Barletta -5,0 -2,8 -1,7 5,3 3,2 1,9 -2,8 -2,2 -0,8
Cattedrale di Bisceglie -2,0 -0,4 -0,3 3,1 1,9 1,9 -2,6 -1,2 0,1
Cattedrale di Ruvo -1,7 0,2 0,1 2,8 1,5 1,4 -2,5 -1,1 0,3
Cattedrale di Bovino -1,4 0,5 -0,1 2,1 1,2 1,2 -3,1 -1,4 -0,4
Ognissanti (Valenzano) -1,6 0,6 -0,4 2,2 1,1 1,1 -2,2 -0,9 0,2
Auditorium La Vallisa (Bari) -1,6 1,1 -0,3 2,0 1,3 0,9 -2,1 -0,1 0,6
Media -2,3 -0,4 -0,4 2,9 1,7 1,4 -2,2 -1,0 0,1
Deviazione Standard 1,25 1,35 0,76 1,13 0,65 0,34 0,41 0,35 0,34
9,0 0,0
8,0 -2,0
-4,0
7,0
Livello (dB)
C80 (dB)
-6,0
6,0
-8,0
5,0
-10,0
4,0 -12,0
3,0 -14,0
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0
Distanza (m) Distanza (m)
10,0 0,0
9,0 -2,0
8,0
-4,0
Livello (dB)
C80 (dB)
7,0
-6,0
6,0
-8,0
5,0
4,0 -10,0
3,0 -12,0
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0
Distanza (m) Distanza (m)
12,0 2,0
11,0
0,0
10,0
-2,0
9,0
Livello (dB)
C80 (dB)
8,0 -4,0
7,0
-6,0
6,0
-8,0
5,0
4,0 -10,0
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0
Distanza (m) Distanza (m)
Figura 6.32 – Confronto fra valori di G e C80 misurati e predetti con il modello di Barron, con il
modello semplificato (Mod1) e con il modello completo (Mod2). Dall’alto in basso i diagrammi
sono relativi alla Basilica di San Nicola, alla Cattedrale di Bari e alla Cattedrale di Bitonto.
Capitolo 6 163
14,0 0,0
13,0 -2,0
-4,0
12,0
-6,0
Livello (dB)
C80 (dB)
11,0
-8,0
10,0
-10,0
9,0
-12,0
8,0 -14,0
7,0 -16,0
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0
Distanza (m) Distanza (m)
15,0 4,0
14,0
2,0
13,0
0,0
12,0
Livello (dB)
C80 (dB)
11,0 -2,0
10,0 -4,0
9,0
-6,0
8,0
7,0 -8,0
6,0 -10,0
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0
Distanza (m) Distanza (m)
15,0 1,0
0,0
14,0
-1,0
13,0 -2,0
-3,0
Livello (dB)
C80 (dB)
12,0 -4,0
11,0 -5,0
-6,0
10,0 -7,0
-8,0
9,0
-9,0
8,0 -10,0
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0
Distanza (m) Distanza (m)
17,0 1,0
0,0
16,0
-1,0
15,0 -2,0
Livello (dB)
C80 (dB)
-3,0
14,0
-4,0
13,0 -5,0
-6,0
12,0
-7,0
11,0 -8,0
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0
Distanza (m) Distanza (m)
Figura 6.33 – Confronto fra valori di G e C80 misurati e predetti con il modello di Barron, con il
modello semplificato (Mod1) e con il modello completo (Mod2). Dall’alto in basso i diagrammi
sono relativi alla Cattedrale di Barletta, alla Cattedrale di Bisceglie, alla Cattedrale di Ruvo e alla
Cattedrale di Bovino.
164 Capitolo 6
20,5 0,0
-2,0
20,0
-4,0
Livello (dB)
19,5
C80 (dB)
-6,0
19,0
-8,0
18,5
-10,0
18,0 -12,0
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0
Distanza (m) Distanza (m)
17,0 1,0
16,5 0,0
16,0
-1,0
15,5
Livello (dB)
C80 (dB)
-2,0
15,0
-3,0
14,5
14,0 -4,0
13,5 -5,0
13,0 -6,0
0,0 5,0 10,0 15,0 0,0 5,0 10,0 15,0
Distanza (m) Distanza (m)
Figura 6.34 – Confronto fra valori di G e C80 misurati e predetti con il modello di Barron, con il
modello semplificato (Mod1) e con il modello completo (Mod2). Dall’alto in basso i diagrammi
sono relativi alla chiesa di Ognissanti e alla chiesa della Vallisa.
Frequenze (Hz)
125 250 500 1000 2000 4000
RT 5,1 5,3 5,5 5,2 4,4 3,0
Assorbimento 56,4 54,1 52,0 55,6 48,4 52,0
αmedio 0,043 0,041 0,040 0,042 0,037 0,040
Tabella 6.5 - Coefficienti di assorbimento relativi alle coperture lignee relativi a cinque chiese
selezionate per caratteristiche architettoniche simili.
Frequenze (Hz)
125 250 500 1000 2000 4000
S. Nicola 0,54 0,58 0,53 0,49 0,33 0,21
Bari 0,33 0,38 0,42 0,51 0,39 0,28
Bitonto 0,38 0,39 0,35 0,39 0,32 0,28
Ruvo 0,40 0,44 0,42 0,43 0,36 0,35
Bisceglie 0,36 0,43 0,45 0,50 0,45 0,42
Media* 0,37 0,41 0,41 0,46 0,38 0,33
Dev.St* 0,03 0,03 0,04 0,06 0,06 0,07
* Media e deviazione standard sono state calcolate escludendo i dati relativi alla Basilica
di San Nicola.
Capitolo 6 167
chiese appaiono abbastanza simili, con deviazioni standard crescenti dalle basse
alle alte frequenze. Le differenze fra una chiesa e l’altra potrebbero essere dovute
a differenze di finitura (verniciatura o meno), di composizione del pacchetto, al
diverso passo delle capriate, alla presenza o meno di decorazioni, oltre che a
differenze presenti in altre parti delle chiese di cui non si sia potuto tenere conto.
In conclusione, quindi, si può affermare che adottando per le coperture
lignee i coefficienti di assorbimento riportati in Tabella 6.5, ovvero i loro valori
medi, l’incongruenza fra tempo di riverberazione e volume scompare o,
quantomeno, risulta assai attenuata. Di conseguenza la teoria dei volumi
accoppiati non trova motivo di essere impiegata, tanto più che, in tutte le chiese
analizzate (ad eccezione della Cattedrale di Bovino), i volumi sono connessi
mediante ampie aperture e le superfici sono in ampia parte riflettenti. D’altra parte
durante le indagini sperimentali, pur non avendo condotto misure mirate, non si
sono evidenziati (escludendo sempre la Cattedrale di Bovino), fenomeni di
accoppiamento acustico.
A_10 -0,5 -0,1 -6,5 -5,4 -2,1 -0,7 199 211 313 311 222 149
Media A -4,1 -4,7 -7,6 -7,3 -6,5 -4,2 293 310 369 355 321 232
B_01 -5,2 -0,7 -3,8 -5,0 -4,0 -2,2 305 212 318 315 272 196
B_02 -3,0 -4,0 -7,4 -7,5 -7,5 -4,7 292 283 401 375 356 256
B_03 -5,1 -8,0 -9,4 -8,1 -8,0 -6,0 289 318 365 359 330 254
B_04 -5,6 -7,2 -7,9 -8,0 -7,2 -4,2 394 336 356 372 366 246
B_05 -7,3 -9,2 -7,6 -6,8 -5,2 -6,0 343 356 388 395 339 279
B_06 -7,9 -5,3 -9,9 -9,9 -7,3 -4,1 384 369 425 423 357 251
B_07 -2,6 -7,6 -11,2 -10,7 -8,9 -7,5 308 376 436 417 384 291
B_08 -10,4 -8,5 -8,1 -9,9 -8,3 -6,2 441 396 437 466 414 287
B_09 -5,8 -8,4 -10,3 -11,5 -9,2 -7,0 392 413 414 415 395 296
B_10 -0,3 -2,3 -6,5 -4,1 -4,1 -2,4 239 220 316 270 253 180
Media B -5,3 -6,1 -8,2 -8,2 -7,0 -5,0 339 328 386 381 346 254
Media -4,7 -5,4 -7,9 -7,7 -6,7 -4,6 316 319 378 368 334 243
IACCearly IACClate
WB 500 1000 2000 4000 WB 500 1000 2000 4000
A_01 0,56 0,39 0,45 0,68 0,71 0,18 0,06 0,10 0,05 0,05
A_02 0,42 0,28 0,25 0,23 0,11 0,21 0,12 0,08 0,06 0,04
A_03 0,45 0,43 0,13 0,41 0,50 0,22 0,08 0,08 0,05 0,03
A_04 0,37 0,10 0,33 0,39 0,37 0,19 0,03 0,09 0,04 0,05
A_05 0,50 0,51 0,06 0,22 0,21 0,22 0,12 0,06 0,08 0,04
A_06 0,41 0,58 0,34 0,20 0,38 0,24 0,15 0,11 0,06 0,06
A_07 0,45 0,16 0,23 0,29 0,23 0,21 0,07 0,08 0,06 0,05
A_08 0,41 0,49 0,22 0,31 0,09 0,22 0,07 0,10 0,05 0,04
A_09 0,57 0,49 0,36 0,26 0,23 0,22 0,06 0,11 0,05 0,06
A_10 0,47 0,26 0,35 0,42 0,47 0,19 0,07 0,08 0,06 0,05
Media A 0,46 0,37 0,27 0,34 0,33 0,21 0,08 0,09 0,06 0,05
B_01 0,62 0,29 0,30 0,61 0,62 0,19 0,05 0,12 0,05 0,07
B_02 0,43 0,24 0,12 0,18 0,15 0,22 0,08 0,10 0,08 0,05
(continua)
Appendice A 171
B_03 0,46 0,22 0,18 0,34 0,25 0,20 0,07 0,10 0,04 0,04
B_04 0,47 0,50 0,38 0,35 0,36 0,22 0,15 0,10 0,08 0,03
B_05 0,54 0,38 0,23 0,25 0,26 0,20 0,10 0,11 0,03 0,08
B_06 0,55 0,38 0,41 0,54 0,48 0,24 0,14 0,07 0,04 0,07
B_07 0,53 0,19 0,25 0,21 0,21 0,22 0,06 0,09 0,07 0,04
B_08 0,43 0,41 0,33 0,19 0,07 0,21 0,08 0,08 0,06 0,05
B_09 0,55 0,25 0,25 0,30 0,24 0,23 0,07 0,05 0,07 0,08
B_10 0,53 0,48 0,46 0,40 0,23 0,24 0,19 0,12 0,06 0,08
Media B 0,51 0,33 0,29 0,34 0,29 0,22 0,10 0,09 0,06 0,06
Media 0,49 0,35 0,28 0,34 0,31 0,21 0,09 0,09 0,06 0,05
B_04 6,9 6,2 5,6 4,7 4,1 3,1 5,5 7,3 6,0 5,0 4,4 3,3
B_05 8,1 6,6 6,0 4,8 4,1 3,2 7,4 6,6 6,1 5,1 4,3 3,3
B_06 7,0 6,8 6,0 5,0 4,2 3,4 6,3 6,0 6,3 5,0 4,4 3,3
B_07 6,7 6,5 6,0 4,8 4,1 3,3 6,7 6,6 5,6 5,1 4,6 3,2
B_08 6,5 6,5 5,7 4,6 3,9 3,0 5,5 6,2 5,3 4,4 3,7 3,0
Media B 6,8 6,6 5,8 4,9 4,1 3,2 6,3 6,4 5,9 4,9 4,2 3,2
Media 6,6 6,5 5,8 4,8 4,1 3,2 6,4 6,4 5,9 4,9 4,2 3,1
IACCearly IACClate
WB 500 1000 2000 4000 WB 500 1000 2000 4000
A_01 0,70 0,63 0,57 0,76 0,64 0,26 0,15 0,11 0,07 0,04
(continua)
Appendice A 173
A_02 0,51 0,41 0,40 0,62 0,48 0,23 0,12 0,06 0,04 0,06
A_03 0,65 0,31 0,43 0,61 0,35 0,23 0,04 0,12 0,07 0,07
A_04 0,53 0,10 0,21 0,55 0,24 0,25 0,10 0,12 0,04 0,05
A_05 0,53 0,37 0,24 0,30 0,53 0,26 0,09 0,06 0,09 0,07
A_06 0,54 0,40 0,33 0,14 0,43 0,19 0,06 0,10 0,05 0,05
A_07 0,54 0,41 0,33 0,14 0,43 0,19 0,06 0,10 0,05 0,04
A_08 0,51 0,55 0,45 0,37 0,57 0,28 0,15 0,10 0,03 0,06
A_09 0,41 0,37 0,14 0,32 0,36 0,31 0,14 0,09 0,07 0,06
Media A 0,55 0,39 0,34 0,42 0,45 0,24 0,10 0,10 0,06 0,06
B_01 0,58 0,61 0,43 0,39 0,40 0,31 0,12 0,12 0,07 0,09
B_02 0,36 0,23 0,28 0,33 0,27 0,26 0,06 0,09 0,09 0,04
B_03 0,65 0,32 0,34 0,67 0,48 0,26 0,06 0,09 0,05 0,08
B_04 0,49 0,24 0,08 0,27 0,27 0,28 0,14 0,12 0,11 0,04
B_05 0,73 0,18 0,43 0,62 0,64 0,30 0,14 0,06 0,03 0,10
B_06 0,53 0,36 0,19 0,04 0,16 0,22 0,09 0,17 0,05 0,04
B_07 0,67 0,34 0,45 0,44 0,64 0,33 0,18 0,09 0,05 0,08
B_08 0,73 0,76 0,62 0,70 0,56 0,25 0,16 0,14 0,07 0,05
B_09 0,44 0,44 0,30 0,22 0,27 0,24 0,11 0,08 0,06 0,04
Media B 0,58 0,39 0,35 0,41 0,41 0,27 0,12 0,11 0,06 0,06
Media 0,56 0,39 0,35 0,42 0,43 0,26 0,11 0,10 0,06 0,06
A_05 4,6 4,7 4,5 3,9 3,4 2,6 4,5 4,6 4,6 3,8 3,4 2,6
A_06 4,7 4,4 4,3 3,7 3,2 2,5 4,8 3,7 4,0 3,5 2,9 2,2
Media A 4,7 4,6 4,6 3,9 3,4 2,6 4,7 4,5 4,3 3,8 3,3 2,5
B_01 5,5 4,8 5,0 4,1 3,7 3,1 3,9 4,3 4,6 3,6 3,4 2,6
B_02 4,7 4,7 4,7 4,2 3,5 2,9 5,4 4,9 4,9 3,9 3,5 2,7
B_03 4,9 4,8 4,2 3,8 3,3 2,7 4,8 4,6 5,0 4,1 3,7 2,8
B_04 4,9 4,7 4,4 3,7 3,4 2,7 4,7 4,8 4,7 4,3 3,8 2,5
B_05 4,5 4,8 4,5 3,9 3,4 2,6 4,5 4,7 4,7 4,1 3,7 2,8
B_06 5,1 4,2 4,2 3,6 3,2 2,5 3,9 4,5 4,2 3,3 3,0 2,3
Media B 4,9 4,7 4,5 3,9 3,4 2,7 4,5 4,6 4,7 3,9 3,5 2,6
Media 4,8 4,6 4,5 3,9 3,4 2,7 4,6 4,6 4,5 3,8 3,4 2,6
IACCearly IACClate
WB 500 1000 2000 4000 WB 500 1000 2000 4000
A_01 0,60 0,65 0,38 0,55 0,62 0,21 0,12 0,10 0,07 0,08
A_02 0,23 0,09 0,08 0,15 0,29 0,27 0,09 0,09 0,11 0,05
A_03 0,37 0,20 0,13 0,53 0,48 0,25 0,05 0,10 0,10 0,08
A_04 0,38 0,23 0,17 0,13 0,17 0,23 0,09 0,11 0,06 0,07
A_05 0,50 0,26 0,31 0,50 0,14 0,26 0,13 0,11 0,09 0,07
(continua)
Appendice A 175
A_06 0,71 0,74 0,58 0,74 0,59 0,27 0,09 0,09 0,04 0,07
Media A 0,47 0,36 0,28 0,43 0,38 0,25 0,10 0,10 0,08 0,07
B_01 0,51 0,47 0,37 0,61 0,64 0,33 0,08 0,07 0,04 0,04
B_02 0,35 0,16 0,29 0,31 0,47 0,25 0,11 0,07 0,06 0,08
B_03 0,36 0,25 0,05 0,23 0,24 0,28 0,15 0,09 0,06 0,04
B_04 0,37 0,14 0,18 0,39 0,36 0,25 0,09 0,15 0,06 0,06
B_05 0,51 0,48 0,46 0,29 0,23 0,25 0,07 0,08 0,09 0,06
B_06 0,61 0,51 0,57 0,60 0,72 0,31 0,12 0,08 0,08 0,07
Media B 0,45 0,34 0,32 0,41 0,44 0,28 0,10 0,09 0,07 0,06
Media 0,46 0,35 0,30 0,42 0,41 0,26 0,10 0,10 0,07 0,06
IACCearly IACClate
WB 500 1000 2000 4000 WB 500 1000 2000 4000
A_01 0,50 0,26 0,28 0,65 0,49 0,29 0,11 0,11 0,03 0,07
A_02 0,60 0,33 0,31 0,53 0,49 0,28 0,12 0,09 0,02 0,07
A_03 0,50 0,29 0,30 0,13 0,25 0,31 0,08 0,09 0,04 0,05
A_04 0,64 0,28 0,17 0,20 0,50 0,24 0,06 0,11 0,06 0,05
(continua)
Appendice A 177
A_05 0,56 0,57 0,18 0,33 0,21 0,28 0,11 0,12 0,06 0,07
A_06 0,72 0,44 0,30 0,47 0,43 0,32 0,13 0,12 0,04 0,07
A_07 0,48 0,34 0,18 0,23 0,36 0,28 0,11 0,08 0,04 0,06
A_08 0,76 0,75 0,29 0,39 0,41 0,28 0,07 0,10 0,06 0,05
A_09 0,51 0,40 0,37 0,12 0,11 0,30 0,08 0,10 0,02 0,06
Media A 0,59 0,41 0,26 0,34 0,36 0,29 0,10 0,10 0,04 0,06
B_01 0,41 0,15 0,30 0,43 0,32 0,26 0,09 0,06 0,07 0,06
B_02 0,39 0,12 0,33 0,22 0,21 0,30 0,11 0,13 0,04 0,06
B_03 0,45 0,26 0,21 0,12 0,24 0,28 0,07 0,06 0,04 0,03
B_04 0,52 0,19 0,28 0,45 0,20 0,31 0,13 0,09 0,06 0,06
B_05 0,41 0,47 0,27 0,28 0,33 0,25 0,14 0,07 0,05 0,10
B_06 0,57 0,28 0,23 0,26 0,21 0,30 0,14 0,06 0,04 0,06
B_07 0,47 0,26 0,31 0,20 0,13 0,26 0,11 0,07 0,07 0,07
B_08 0,72 0,50 0,34 0,33 0,35 0,27 0,12 0,09 0,03 0,06
B_09 0,37 0,21 0,33 0,23 0,31 0,25 0,09 0,08 0,05 0,05
Media B 0,48 0,27 0,29 0,28 0,26 0,28 0,11 0,08 0,05 0,06
Media 0,53 0,34 0,28 0,31 0,31 0,28 0,10 0,09 0,05 0,06
Media A 4,6 4,1 3,6 3,2 2,8 2,2 4,5 3,9 3,7 3,3 2,8 2,2
B_01 4,5 4,4 4,1 3,3 2,9 2,3 4,3 4,6 3,7 3,5 2,9 2,3
B_02 4,9 4,4 3,7 3,2 2,7 2,2 4,6 4,2 4,1 3,4 3,1 2,5
B_03 5,5 4,5 3,5 3,3 2,6 2,3 5,4 4,4 4,1 3,5 3,0 2,4
B_04 4,7 4,1 3,9 3,3 3,0 2,3 4,4 3,8 3,8 3,5 3,1 2,4
B_05 5,1 4,5 4,2 3,2 2,7 2,3 5,3 4,2 4,2 3,3 3,1 2,4
B_06 4,4 4,4 4,1 3,3 2,7 2,2 4,6 4,7 4,1 3,3 2,8 2,4
B_07 4,5 3,7 3,1 3,0 2,4 2,0 2,8 2,4 2,8 2,5 2,3 1,8
Media B 4,8 4,3 3,8 3,2 2,7 2,2 4,5 4,0 3,8 3,3 2,9 2,3
Media 4,7 4,2 3,7 3,2 2,7 2,2 4,5 4,0 3,8 3,3 2,8 2,3
IACCearly IACClate
WB 500 1000 2000 4000 WB 500 1000 2000 4000
A_01 0,61 0,56 0,57 0,61 0,66 0,18 0,11 0,08 0,09 0,06
A_02 0,47 0,42 0,22 0,58 0,44 0,21 0,10 0,12 0,04 0,07
(continua)
Appendice A 179
A_03 0,19 0,13 0,38 0,20 0,12 0,21 0,09 0,05 0,09 0,05
A_04 0,33 0,30 0,23 0,34 0,37 0,22 0,13 0,12 0,03 0,06
A_05 0,18 0,17 0,09 0,22 0,16 0,21 0,11 0,07 0,05 0,07
A_06 0,34 0,12 0,10 0,35 0,23 0,21 0,14 0,10 0,03 0,06
A_07 0,56 0,66 0,33 0,44 0,33 0,25 0,27 0,12 0,10 0,09
Media A 0,38 0,34 0,27 0,39 0,33 0,21 0,14 0,09 0,06 0,07
B_01 0,57 0,49 0,49 0,67 0,63 0,23 0,13 0,09 0,05 0,04
B_02 0,26 0,10 0,30 0,33 0,24 0,21 0,10 0,06 0,07 0,07
B_03 0,24 0,28 0,34 0,15 0,25 0,15 0,10 0,07 0,06 0,05
B_04 0,26 0,09 0,18 0,31 0,19 0,17 0,08 0,12 0,06 0,05
B_05 0,23 0,13 0,13 0,29 0,15 0,17 0,10 0,08 0,07 0,05
B_06 0,30 0,34 0,18 0,27 0,16 0,18 0,09 0,08 0,10 0,03
B_07 0,64 0,65 0,66 0,63 0,56 0,28 0,14 0,16 0,07 0,09
Media B 0,36 0,30 0,33 0,38 0,31 0,20 0,11 0,09 0,07 0,05
Media 0,37 0,32 0,30 0,39 0,32 0,21 0,12 0,09 0,07 0,06
B_05 4,3 3,9 3,8 3,6 3,0 2,4 4,8 5,2 4,0 3,6 3,4 2,5
B_06 4,2 4,0 3,9 3,4 3,1 2,5 3,7 4,5 3,6 3,9 3,4 2,6
B_07 4,5 4,2 3,7 3,3 3,0 2,2 3,8 3,9 4,0 3,8 3,2 2,6
B_08 4,2 4,1 3,9 3,5 3,1 2,4 4,9 4,1 4,1 3,7 3,2 2,6
Media B 4,3 4,0 3,8 3,4 3,0 2,4 4,2 4,4 3,9 3,7 3,2 2,5
Media 4,4 4,1 3,9 3,5 3,1 2,4 4,0 4,2 3,8 3,6 3,1 2,4
IACCearly IACClate
WB 500 1000 2000 4000 WB 500 1000 2000 4000
A_01 0,56 0,60 0,30 0,32 0,21 0,27 0,21 0,08 0,09 0,04
A_02 0,60 0,46 0,52 0,45 0,65 0,22 0,08 0,08 0,04 0,08
(continua)
Appendice A 181
A_03 0,45 0,28 0,18 0,61 0,39 0,24 0,07 0,08 0,03 0,05
A_04 0,38 0,31 0,23 0,15 0,17 0,21 0,15 0,11 0,05 0,05
A_05 0,17 0,10 0,27 0,17 0,30 0,23 0,08 0,15 0,05 0,05
A_06 0,55 0,41 0,31 0,50 0,32 0,30 0,13 0,08 0,07 0,05
A_07 0,60 0,30 0,40 0,37 0,36 0,27 0,14 0,12 0,06 0,07
A_08 0,41 0,15 0,29 0,08 0,10 0,23 0,07 0,07 0,06 0,03
Media A 0,47 0,33 0,31 0,33 0,31 0,25 0,12 0,10 0,06 0,05
B_01 0,59 0,44 0,49 0,72 0,61 0,33 0,24 0,09 0,07 0,08
B_02 0,36 0,21 0,11 0,16 0,27 0,34 0,19 0,08 0,06 0,06
B_03 0,42 0,16 0,41 0,34 0,26 0,23 0,08 0,11 0,04 0,04
B_04 0,32 0,17 0,24 0,10 0,11 0,23 0,11 0,13 0,07 0,06
B_05 0,69 0,53 0,63 0,63 0,52 0,21 0,07 0,11 0,06 0,07
B_06 0,41 0,31 0,36 0,16 0,18 0,21 0,06 0,12 0,02 0,07
B_07 0,45 0,44 0,28 0,16 0,13 0,27 0,10 0,09 0,07 0,03
B_08 0,34 0,23 0,17 0,11 0,08 0,23 0,10 0,11 0,07 0,09
Media B 0,45 0,31 0,34 0,30 0,27 0,26 0,12 0,11 0,06 0,06
Media 0,46 0,32 0,32 0,31 0,29 0,25 0,12 0,10 0,06 0,06
Chiesa 4,02 4,32 4,06 3,56 3,21 2,50 3,44 4,03 3,98 3,48 3,12 2,43
A_11 5,27 5,17 4,91 4,48 3,96 3,08 5,31 5,77 5,38 4,95 4,47 3,13
A_12 5,57 5,15 4,93 4,55 3,99 3,22 6,02 6,57 6,65 5,91 5,17 3,59
A_13 5,42 5,39 5,06 4,62 4,02 3,49 6,41 6,43 6,07 5,77 5,11 3,72
Capp. 5,42 5,24 4,97 4,55 3,99 3,26 5,91 6,26 6,03 5,54 4,92 3,48
C_01 6,3 5,6 5,2 4,7 4,2 3,2 6,5 7,0 6,6 5,9 5,4 4,0
C_04 5,1 5,6 5,4 4,8 4,4 3,4 6,6 6,9 6,3 5,6 4,9 3,6
C_05 5,1 5,7 5,2 4,7 4,3 3,4 6,2 6,7 6,7 6,1 5,1 3,9
C_08 5,9 5,5 5,1 4,7 4,1 3,2 7,5 7,0 6,1 5,6 5,2 3,8
C_09 5,8 5,4 5,0 4,5 4,1 3,0 6,0 5,6 5,2 4,7 4,2 2,9
C_10 5,8 5,4 5,3 4,7 4,3 3,2 5,4 6,6 6,3 5,9 5,2 3,9
Chiesa 5,7 5,5 5,2 4,7 4,2 3,2 6,4 6,6 6,2 5,6 5,0 3,7
C_11 5,1 5,2 4,6 4,3 3,8 2,8 5,3 5,0 4,5 4,3 3,8 2,7
C_12 5,8 5,1 4,7 4,2 3,7 2,9 5,2 4,9 4,6 4,1 3,7 2,6
C_13 5,4 5,0 4,7 4,2 3,7 2,8 4,4 5,0 4,2 4,1 3,7 2,6
Capp. 5,5 5,1 4,7 4,2 3,7 2,8 5,0 4,9 4,5 4,2 3,7 2,6
B_01 16,6 15,7 14,6 13,8 12,9 13,4 42,0 6,4 -9,1 0,61 0,66
B_02 14,1 14,1 13,4 13,0 11,7 10,2 36,0 4,0 -9,7 0,69 0,84
B_03 16,8 14,4 14,1 13,4 12,2 10,6 36,5 4,6 -9,5 0,69 0,65
B_04 16,0 14,6 13,9 12,7 11,7 9,9 37,0 4,0 -10,0 0,66 0,71
B_05 14,2 14,0 13,9 12,1 11,4 12,2 37,5 2,0 -7,1 0,67 0,73
B_06 14,0 14,3 13,2 12,2 11,0 9,7 37,0 3,7 -9,6 0,71 0,65
B_07 17,2 15,0 13,4 12,0 10,8 10,0 38,0 2,7 -9,4 0,86 0,66
B_08 12,9 14,4 13,3 12,3 10,7 9,9 35,0 3,5 -9,4 0,73 0,69
B_09 15,6 15,3 16,7 15,9 14,7 15,2 53,0 12,0 -9,2 0,57 0,61
B_10 12,0 14,0 14,7 13,0 11,9 10,7 39,0 5,4 -9,1 0,70 0,73
Media B 14,9 14,6 14,1 13,0 11,9 11,2 39,1 4,8 -9,2 0,69 0,69
Media 14,7 14,6 14,3 13,2 12,1 11,3 39,2 5,2 -9,4 0,68 0,71
IACCearly IACClate
WB 500 1000 2000 4000 WB 500 1000 2000 4000
A_01 0,60 0,71 0,60 0,38 0,25 0,21 0,13 0,08 0,06 0,05
A_02 0,39 0,26 0,34 0,31 0,40 0,24 0,16 0,09 0,10 0,08
A_03 0,51 0,47 0,32 0,41 0,41 0,26 0,14 0,09 0,08 0,04
A_04 0,33 0,43 0,41 0,25 0,43 0,26 0,11 0,08 0,09 0,06
A_05 0,40 0,34 0,17 0,36 0,22 0,28 0,13 0,08 0,03 0,08
A_06 0,43 0,36 0,25 0,28 0,19 0,31 0,14 0,07 0,04 0,07
A_07 0,45 0,19 0,41 0,24 0,35 0,19 0,14 0,07 0,05 0,07
A_08 0,29 0,09 0,18 0,14 0,19 0,24 0,16 0,11 0,06 0,05
A_09 0,54 0,64 0,41 0,26 0,35 0,25 0,17 0,10 0,06 0,02
A_10 0,52 0,38 0,23 0,43 0,54 0,23 0,11 0,10 0,06 0,07
Media A 0,45 0,39 0,33 0,31 0,33 0,25 0,14 0,09 0,06 0,06
B_01 0,50 0,32 0,42 0,41 0,23 0,23 0,06 0,13 0,10 0,04
B_02 0,31 0,06 0,30 0,35 0,15 0,22 0,07 0,06 0,07 0,08
B_03 0,53 0,31 0,43 0,32 0,15 0,23 0,12 0,06 0,07 0,05
B_04 0,32 0,13 0,24 0,14 0,17 0,29 0,06 0,14 0,09 0,05
B_05 0,49 0,38 0,24 0,29 0,12 0,25 0,14 0,11 0,11 0,04
B_06 0,42 0,32 0,17 0,15 0,17 0,24 0,11 0,11 0,09 0,05
B_07 0,50 0,31 0,24 0,36 0,16 0,28 0,11 0,09 0,08 0,08
B_08 0,27 0,22 0,15 0,05 0,18 0,23 0,13 0,09 0,10 0,07
B_09 0,45 0,38 0,45 0,31 0,29 0,24 0,10 0,09 0,08 0,06
B_10 0,33 0,37 0,20 0,23 0,23 0,19 0,07 0,13 0,05 0,05
Media B 0,41 0,28 0,28 0,26 0,19 0,24 0,10 0,10 0,08 0,06
Media 0,43 0,33 0,31 0,28 0,26 0,24 0,12 0,09 0,07 0,06
B_05 0,39 0,30 0,33 0,40 0,36 0,50 -0,43 -0,47 -0,28 0,27 0,30 -0,12
B_06 0,91 0,29 0,45 0,50 0,51 0,58 -0,46 -0,44 0,33 0,31 0,14 -0,11
B_07 0,19 0,47 0,29 0,37 0,51 0,57 0,14 0,07 -0,42 -0,20 -0,14 -0,06
B_08 0,60 0,34 0,38 0,58 0,50 0,40 -1,37 0,10 0,11 -0,19 0,32 -0,01
B_09 0,27 0,24 0,33 0,32 0,41 0,46 1,77 -0,83 -0,53 -0,60 0,07 -0,04
B_10 0,86 0,36 0,44 0,42 0,50 0,47 0,31 0,11 -0,19 0,01 0,17 -0,01
Media B 0,51 0,36 0,39 0,41 0,48 0,50 -0,29 -0,30 -0,10 0,02 0,10 -0,03
Media 0,49 0,35 0,38 0,41 0,48 0,51 0,04 -0,29 -0,16 0,00 0,05 0,04
A_12 -9,3 -9,0 -10,2 -9,1 -7,9 -6,1 395 383 494 412 361 233
Media A -7,0 -6,9 -7,9 -7,7 -6,5 -4,1 360 389 419 388 322 203
B_01 -3,5 -5,9 -5,4 -4,1 -4,1 -2,8 369 358 362 318 269 179
B_02 -5,7 -4,7 -3,3 -4,6 -3,8 -2,8 419 353 334 322 265 182
B_03 -5,8 -3,9 -8,6 -8,2 -6,7 -3,3 404 333 438 404 323 206
B_04 -7,0 -7,3 -8,3 -7,1 -6,3 -3,6 393 390 419 366 323 196
B_05 -7,0 -8,8 -7,1 -7,9 -5,9 -4,3 372 403 435 380 311 207
B_06 -8,3 -5,8 -7,0 -6,7 -5,6 -2,5 397 387 422 375 322 179
B_07 -6,9 -6,6 -10,2 -8,6 -6,3 -4,3 404 379 430 403 326 201
B_08 -9,9 -6,5 -7,6 -7,5 -8,0 -6,0 383 415 441 398 356 224
B_09 -9,7 -6,3 -8,6 -8,7 -6,8 -4,3 413 402 483 419 341 219
B_10 -13,8 -8,3 -9,2 -8,9 -8,5 -5,6 437 438 457 425 354 227
B_11 -8,1 -9,1 -10,0 -9,0 -9,1 -6,6 457 433 436 430 372 250
B_12 -10,3 -6,8 -7,3 -9,2 -7,1 -5,3 386 401 466 441 345 241
Media B -8,0 -6,6 -7,7 -7,5 -6,5 -4,3 403 391 427 390 326 209
Media -7,5 -6,8 -7,8 -7,6 -6,5 -4,2 381 390 423 389 324 206
IACCearly IACClate
WB 500 1000 2000 4000 WB 500 1000 2000 4000
A_01 0,59 0,58 0,59 0,57 0,60 0,12 0,07 0,07 0,04 0,03
A_03 0,23 0,11 0,23 0,08 0,12 0,13 0,12 0,07 0,04 0,05
A_04 0,32 0,48 0,24 0,25 0,32 0,13 0,10 0,04 0,08 0,04
A_07 0,35 0,41 0,29 0,29 0,37 0,12 0,05 0,05 0,03 0,05
A_09 0,31 0,48 0,16 0,14 0,17 0,12 0,11 0,07 0,04 0,03
A_10 0,37 0,24 0,29 0,28 0,29 0,17 0,10 0,06 0,05 0,04
Media A 0,36 0,38 0,30 0,27 0,31 0,13 0,09 0,06 0,05 0,04
(continua)
186 Appendice A
B_01 0,4 0,56 0,40 0,27 0,26 0,2 0,05 0,11 0,04 0,05
B_03 0,3 0,30 0,23 0,23 0,22 0,1 0,11 0,06 0,07 0,05
B_04 0,3 0,36 0,16 0,40 0,27 0,1 0,11 0,08 0,04 0,05
B_07 0,4 0,36 0,32 0,34 0,39 0,2 0,05 0,11 0,04 0,04
B_09 0,2 0,18 0,28 0,19 0,17 0,2 0,04 0,08 0,04 0,03
B_10 0,3 0,43 0,18 0,12 0,11 0,2 0,12 0,06 0,04 0,04
Media B 0,33 0,37 0,26 0,26 0,24 0,15 0,08 0,08 0,05 0,04
Media 0,34 0,37 0,28 0,26 0,27 0,14 0,09 0,07 0,05 0,04
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