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Editoriale
VIII
MAGGIO 2015 N.
ANNO
Il concetto di martirio,
secondo questi emancipati cattolici moderni,
appartiene a un passato
ormai superato; appartiene all'epoca della
contrapposizione con il
mondo, e questo passato non deve tornare
pi. Secondo questi, e
sono tanti, c' un modo
pi efficace per lavorare
nel mondo come cristiani, pi efficace che
quello di dare la vita
unendo il proprio sangue a quello di Cristo:
c' l'arma del comprendere le ragioni dell'avversario, del parlare con
lui, del dialogare con lui, per scoprire infine che,
in fondo, la si pensa allo stesso modo.
esse un accordo possibile, ritenendo erroneamente che il Comunismo fosse eterno. Fa parte
di questa vergogna la mancata condanna del
Comunismo durante il Concilio stesso: la storia
arriver a giudicare severamente questo meschino cedimento ereticale.
vero, Cristo ha vinto la morte, risorto; costituito Signore di tutto. vero che questa vittoria del Risorto partecipata alla Chiesa e ai
santi, ma occorre stare attenti: questa vittoria,
come spiega il grande pre Calmel, lungi dal
sopprimere la Croce e renderla inutile, si realizza soltanto attraverso la Croce. Dicite in na-
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tionibus quia Deus regnavit a ligno. (R.T. Calmel, Per una teologia della storia, Borla 1967,
pag. 44).
E' proprio questa coscienza che mancata
nella Chiesa degli ultimi tempi. Si vissuto l'inganno di pensare la Resurrezione come superante la Croce. Cos si fatta una nuova chiesa
che parla di vita e non di martirio; che parla di
aspirazioni umane e non di martirio; di dialogo
col mondo e non di martirio; di pace universale
e non di martirio; di costruzione della societ
terrena e non di martirio...
Anche per questo la
presenza della Chiesa
si sgretolata, e la vita
dei cristiani scivolata
nell'infedelt profonda.
Allora, non protestiamo soltanto delle persecuzioni, come fanno i politici del mondo, ma lasciamoci educare da Dio alla grazia del martirio.
QUINTA
GIORNATA
DELLA
TRADIZIONE
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Quale
attitudine
di fronte
alla questione
della Messa?
INTERVENTO DI
DON ALBERTO SECCI
seconda parte
Messa, si tratta di rifiutare una riforma: ben diverso! e di restare a ci che la Chiesa ha fatto
fino al giorno prima. Non si tratta di dire: Quale
cristianesimo ti piace?. Non si tratta neanche di
tornare alla Tradizione, per Calmel non fu cos.
Per alcuni di noi materialmente stato cos, perch storicamente siamo nati dopo, ma solo per
il fatto che siamo nati dopo... ma anche noi che
torniamo alla Tradizione, in quanto torniamo
a qualcosa che la Chiesa ha fatto prima, restiamo. Scusate se poco! Questa la prima
parola solenne contro qualsiasi tentazione di scisma: uno non esce dalla Chiesa, questo molto
importante... ma sta nella Chiesa! custodendo
ci che la Chiesa stessa ha fatto, soprattutto ha
codificato e rigidamente ha obbligato. Se avessimo fatto questo sessantanni fa, nessuno si sarebbe stupito... ci avrebbero detto Ci
mancherebbe! la Messa non si pu cambiare.
Comparissero certi vecchi parroci, che alcuni di
noi hanno ancora conosciuto, guardando a
quello che si fa in alcune delle nostre chiese o
cappelle e quello che si fa nelle parrocchie in
giro, direbbero Ah! il cattolicesimo l dove c'
la Messa di Pio V, non avrebbero dubbi.
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stolica. Questo argomento meriterebbe approfondimenti, molti di voi che hanno lavorato in
questi anni sulla dottrina, lo hanno fatto. Ad altri
faccio l'invito di leggere, di studiare, di conoscere
maggiormente questi aspetti.
techismo della dottrina cattolica, il libro di Davies, bagnato dalla commozione per la storia e
per il sangue dei martiri -, nel capitolo X che si
intitola Il Messale riformato da San Pio V, tutto
il capitolo volto a dimostrare che San Pio V non
ha fatto nessuna Messa voi sapete cosa successe dopo il Concilio, no? han detto Come
dopo il Concilio [di Trento, ndr] un Papa fece un
Messale, adesso, dopo il Concilio Vaticano II, il
Papa Paolo VI ha voluto un altro Messale e voi
dovete obbedire a questo Messale che corrisponde al Concilio, come se ogni Concilio dovesse fare una Messa -, non cos! Pio V, dopo
il Concilio di Trento, non ha fatto una Messa ma
ha codificato conformemente ad un uso plurisecolare, secondo la Tradizione. Cito da Davies:
il messale del 1570 fu certo il risultato delle direttive date durante il concilio di Trento, ma fu,
in effetti, per quanto riguarda lordinario, il canone, il proprio del tempo, e ben altri punti, una
replica del messale romano del 1474, che riprendeva a sua volta, su tutti i punti essenziali, la pratica della Chiesa romana allepoca di Innocenzo
III, che proveniva a sua volta dalluso in vigore
ai tempi di Gregorio il Grande e dei suoi successori nellVIII secolo. In breve, il messale del 1570
era, per lessenziale, luso liturgico dominante
dellEuropa medioevale, a cui apparteneva lInghilterra con i suoi riti.. Altra citazione, sempre
dal capitolo X: Inoltre, di costante tradizione
che San Gregorio Magno fu lultimo a modificare
la parte essenziale della Messa, il canone.
Come lo dichiarava Benedetto XIV (1740-1758),
nessun papa ha aggiunto o cambiato nulla al
canone dopo San Gregorio. Il fatto che sia
rimasto lo stesso durante tredici secoli la testimonianza pi eloquente della venerazione di cui
non smise mai di essere circondato - il canone , e degli scrupoli che si sono sempre provati a
portare la mano su uneredit cos sacra, che ci
viene dalla notte dei tempi., la Tradizione Apo-
Ad un certo punto il Papa ordina una riforma liturgica, un Consilium ad exequendam fa il nuovo
Messale non fu il Concilio a fare il Messale
nuovo -, diventa obbligatorio nel 1969 - almeno
in Italia fu subito obbligatorio... diverso dalle
diverse nazioni pre Calmel rifiuta e dice nella
sua Dichiarazione: Se accettiamo questo
nuovo rito, che favorisce la confusione tra la
Messa cattolica e la cena protestante allora passeremmo senza tardare ad una Messa intercambiabile,
attenti
a
questo
termine:
intercambiabile, cio una Messa che per il momento pu essere letta in modo cattolico e in
modo protestante; dipende da dove parti... il
messale attuale in uso in tutte le parrocchie. Ma
una situazione intermedia questa, perch potremmo arrivare ad una Messa, in futuro - non
un giudizio sulla messa di Paolo VI questo -, ad
una Messa completamente eretica e, quindi,
nulla.
Allora, dice, sento il dovere di perseverare. Questo ha qualcosa da dire ad ogni cristiano. E dice
che occorre non conformarsi al nuovo rito: il sa-
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Il carattere protestante - dice Davies, nel capitolo VIII ne parla abbondantemente , il carattere
protestante delle liturgie riformate in generale
e del Prayer Book in particolare, erano dovute
innanzitutto a ci che esse sopprimevano nella
Messa latina tradizionale, cio tutto ci che
aveva un retrogusto di oblazione, come diceva Lutero.. Attenti, ci che tolto negato, tu
togli da un testo una cosa e non l'avrai pi; ma
non troverai un'affermazione contraria. nessuno studio teologico della nuova composizione
- della nuova Messa inglese -, pur minuzioso che
sia, non permette di trovarvi alcunch che si accordi con la negazione luterana del carattere sacrificatorio della Messa Lutero esplicito, gli
anglicani no! Per, dice, non troverai neanche
nulla -, che escluda questa negazione decidi
tu!-. Di conseguenza, se si considerano le caratteristiche del nuovo servizio anglicano e se lo si
confronta sia con lantico Messale, sia con le liturgie luterane, dalla parte di queste ultime delle liturgie luterane - che lo si mette senza esitare e non con il Messale - romano -. Ma occorre una purezza di intelligenza e di verit per
cogliere queste cose.
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I martiri dice Davies sono l'eccezione. Beninteso, non abbiamo il diritto dice Davies - di
giudicare questi preti; facile essere saggi dopo
il fatto per noi, oggi, seduti in una poltrona .
No al compromesso!. Ecco uno slogan che
suona bene - l'ho appena usato io -. Ma quanti
cattolici possono dire oggi, senza mentire, che
avrebbero sicuramente agito diversamente? Si
sa, i martiri sono leccezione dice Davies -, non
la regola generale. E Dio che giudica e noi
siamo assicurati dalla sua misericordia. Noi non
giudichiamo questi che sono scesi a compromesso. Dice: Ma se non abbiamo il diritto di giudicare coloro che accettarono il compromesso,
ci permesso di giudicare il compromesso in se
stesso e di valutarne le conseguenze. Dice: giudichiamo il compromesso in s stesso, questa
attitudine, questo dire siccome non ci sono ere-
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betta per un grande numero di cattolici inglesi infedeli. In capo a qualche anno, questa attitudine
port intere famiglie a perdere la fede., non
avevano pi il prete cattolico, dovevano pregare,
dovevano vivere socialmente nel villaggio... andarono al servizio anglicano e persero la fede.
visitando il sito
www.radicatinellafede.blogspot.it
troverete tutti i video della
Quinta Giornata della Tradizione
CHIESA DI VOCOGNO
I Sabati del
Mese di Maggio
I DOGMI
MARIANI
Sabato
2 - 9 - 16 - 23 - 30
Maggio
ore 20.30