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di DAGOBERTO BELLUCCI
i clacson suonano le stronzate piacciono
le stesse cose ci annoiano senza un perch
( Luca Carboni Le band si sciolgono Album Le band 2006 )
Quando i politici americani non sanno cosa fare rompono i coglioni a qualcuno: il leit-motiv
della politica estera di Washington oramai da quasi due secoli.
Iniziarono con il Messico e Cuba gli Stati Uniti la loro espansione colonialista, loro nati come
colonia britannica indipendente, e , dagli inizi dellOttocento fino ai giorni nostri non hanno pi
smesso di andare a ficcare il naso nelle questioni interne di mezzo pianeta.
destino manifesto americano che ha segnato le linee-guida negli ultimi due secoli oltre a
conformarsi di un ipocrita e indesiderato bigottismo religioso dimpronta protestante-calvinista ha
la pretesa di esportare, fosse anche manu militari, i principii della democrazia a stelle e strisce
che si fonda su una particolarissima visione dei diritti delluomo che negano a qualunque
nazione una propria via di sviluppo differente, una propria indipendenza economica e qualsivoglia
genere di sovranit politica.
I diritti delluomo, sorta di dogma intoccabile della religione politica statunitense, spariscono
ovviamente dal frasario dei delegati allamministrazione della politica USA (siano essi democratici
o repubblicani poco cambia) quando a negarli magari reprimendo brutalmente il proprio dissenso
interno sono gli amici dellAmerica: successo centinaia di volte che non vale neanche la pena di
perdere tempo a contarle.
Il sostegno incondizionato dato dagli americani a feroci dittature anti-popolari, alle diverse giunte
militari al potere negli anni Settanta in America Latina per esempio, o alle petrolmonarchie
totalitarie del Golfo persico giusto per ricordare alcuni degli amici di Washington conferma questa
politica double-face mantenuta costantemente dai diversi inquilini della Casa Bianca quando di
mezzo ci sono le relazioni bilaterali e , in particolar modo, gli interessi nazionali della prima
democrazia del pianeta.
Ma, improvvisamente, gli americani si ricordano dei diritti umani quando ovviamente conviene e
fa comodo tirarli in ballo per delegittimare un paese che, con ogni probabilit, ha il solo torto
agli occhi della finanza multinazionale che ha il suo centro nevralgico a Wall Street nel cuore del
potere americano di tenere fermo su alcune posizioni prime fra tutte quelle della sovranit
politica ed economica.
Perch a dettare legge negli Stati Uniti sono le lobbies affaristico-commerciali, lalta banca
ebraica, le societ massoniche: sono loro che costituiscono il vero, autentico, governo occulto
degli USA e sono queste entit che lavorano nellombra e al lato del potere politico che
determinano le principali decisioni in politica interna e estera che verranno stabilite dalla Casa
Bianca e dal Congresso.
E Washington la sede principale del complottismo su scala globale contro tutti quei popoli e
quelle nazioni che non accettano di piegarsi al disegno egemonico della Plutocrazia Mondialista di
creare un mondo unipolare, ad una dimensione, a guida statunitense, fondato sui valori della
democrazia plutocratica americana e sotto il dominio dei grandi alchimisti , autentici apprendisti
stregoni dei giorni nostri, della finanza cosmopolita senza volto.
Ora abbastanza assurdo leggere che la madre di tutti i complotti e la principale fonte di
destabilizzazione planetaria accusi qualcuno di complottare . Assurdo e inverosimile oltretutto
specialmente se si pensa solamente per un attimo a tutta quella infinita serie di menzogne ,
bugie, mezze verit funzionali al Potere che sono state create ad hoc in occasione dellautoattentato terroristico dell11 settembre 2001 che diede il via alla campagna contro il cosiddetto
terrorismo internazionale lanciata dallallora amministrazione Bush coadiuvata dai deliri su
improbabili scontri tra le civilt dei professori della scuola neo-conservatrice.
LImam Sayyed Ruhollah al Musawi al Khomeini (che Allah lo abbia in gloria) si riferiva agli Stati
Uniti come al Grande Satana , fonte di tutti i problemi del pianeta e principale potenza
colonialistica dellera contemporanea: secondo la Guida della Rivoluzione Islamica iraniana era da
Washington che dipendevano tutti i complotti e ogni strategia sediziosa che veniva a manifestarsi
nei diversi paesi.
La storia degli ultimi trentadue anni dalla vittoria della Rivoluzione Islamica ha confermato il ruolo
dellAmerica di vero e proprio nemico dei popoli e la sua funzione di cane da guardia armato fino
ai denti degli interessi del capitalismo mondiale.
Oggi, dopo aver inventato falsi documenti per occupare militarmente lIrak nel 2003 mediante
lesibizione , delegata allex generale Colin Powel, alle Nazioni Unite di prove che lallora
presidente iracheno Saddam Hussein possedesse armi chimiche delle quali non mai stata
trovata alcuna traccia ; dopo aver soffiato sulle ceneri di tutte le cosiddette rivoluzioni
colorate (dallUcraina alla Yugoslavia nei Balcani fino a quelle pi recenti che hanno
caratterizzato la cosiddetta primavera araba) gli Stati Uniti ci riprovano questa volta tornando ai
consueti metodi propagandistici.
I media occidentali americano-centrici, asserviti ai diktat del padrone a stelle e strisce e supini di
fronte allo strapotere della lobby ebraica che controlla ogni genere di informazione e qualsiasi
canale di trasmissione, televisivo, informatico, cartaceo che sia, hanno ovviamente rilanciato la
bufala made in USA parlando di un complotto iraniano contro lAmerica.
Un complotto che avrebbe, a leggere certe agenzie di stampa dei quotidiani di mezzo pianeta,
dovuto far ripiombare lAmerica nel terrore e si sarebbe dovuto sviluppare mediante una serie di
attentati contro obiettivi israeliani e sauditi nel cuore degli Stati Uniti, nella capitale Washington.
Un piano dietro al quale, strano a dirsi, ci sarebbe niente pop di meno che lo zampino
dellIran.
Il Segretario di Stato USA, Hillary Clinton, ha immediatamente accusato lIran (anche questa non
propriamente una novit) di aver ordito un piano in connessione con alcuni esponenti dei
narcotrafficanti messicani.
In galera sarebbe finito Mansoor Ababsiar cittadino americano di origini iraniane che, a sentire gli
inquirenti dellFBI, si sarebbe messo in contatto con un investigatore americano scambiandolo per
un elemento dei narcos messicani.
Sarebbero stati, il condizionale in tutta questa storia non solo dobbligo ma ci pare
assolutamente fondato, questi ultimi a dover compiere materialmente lattentato contro
lambasciatore saudita negli USA dietro il compenso di 1,5 milioni di dollari.
Mahche dire?
Che una simile ricostruzione non solo non convincerebbe neanche lultimo ragazzino arabo
disinteressato alla politica ma che, soprattutto, non convince minimamente neanche chi ,
osservatore non proprio disattento, conosce come di muove la Savama iraniana e quanto poco,
pochissimo interesse abbiano i servizi di Teheran a cooperare con elementi esterni, tantomeno
non islamici, e ancor meno se narcotrafficanti incalliti come quelli dei cartelli della droga
messicani (oltretutto quasi tutti under controll , noti e stranoti alle forze dellordine tanto di quelle
messicane quanto di quelle statunitensi).
Questa la sola verit plausibile su una non notizia gettata nella rete informativa per agitare un po
le acque o, come hanno sostenuto le autorit iraniane commentando la notizia del presunto
complotto anti-saudita, accuse assolutamente prive di qualunque fondamento e, secondo uno
dei pi stretti collaboratori del Presidente Mahmood Ahmadinejad uno scenario precostituito per
distogliere lattenzione dellopinione pubblica americana dai loro problemi interni.
Mentre esplodeva a livello mass-mediatico la notizia del presunto complotto iraniano contro
sauditi, sionisti e americani da Teheran le autorit della Repubblica Islamica diffondevano la
notizia secondo cui il pastore cristiano iraniano Yossef Nadarkhani non sarebbe mai stato
condannato a morte smentendo quelle voci, girate alcune settimane fa, di una sua condanna a
morte.
La sentenza, secondo quanto diffuso dallagenzia di stampa iraniana, non stata ancora
determinata.
Lambasciata iraniana a Roma, rispondendo allappello lanciato agli inizi del mese dal Ministro
degli Esteri , Franco Frattini, informava inoltre che al pastore sono stati riconosciuti tutti i diritti
previsti dal codice penale e dalla legge iraniana e che nei suoi confronti ancora la magistratura
non si pronunciata.
Menzogne, falsit, bufale, invenzioni propagandistiche per creare eventuali dissensi e problemi
nelle relazioni bilaterali tra Iran e mondo occidentale, in particolare versola SantaSede, queste
sono le armi di ricatto utilizzate dallOccidente mondialista per demonizzare uno Stato sovrano
come la Repubblica Islamica contro la quale, in trentadue anni (da quando nel1979 aTeheran
presero il potere i rivoluzionari islamici khomeinismi), sono state inventate di sana pianta ogni
genere di accusa e qualunque idiozia possibile e immaginabile.
Niente di nuovo dunque dal fronte occidentale: solo tanto squallore e miseria politica.
Una miseria che contrassegna chi si trova, come gli Stati Uniti, in pieno alto mare con una classe
politica irresponsabile, incapace di trovare una qualche soluzione alla crisi economica interna cos
come a quelle di politica estera (il pantano aumenta intorno alle truppe yankee in Irak come
Afghanistan).
DAGOBERTO BELLUCCI
12 Ottobre 2011